#la potenza della parola
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pier-carlo-universe · 7 days ago
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Il “tu” del Poeta, di Rosetta Sacchi: Un Viaggio nell’Essenza dell’Amore e della Verità. Recensione di Alessandria today
L'opera poetica "Il tu del Poeta" di Rosetta Sacchi si distingue per la profondità delle sue riflessioni sull'amore, sulla verità e sul rapporto tra il sé e l’altro.
L’opera poetica “Il tu del Poeta” di Rosetta Sacchi si distingue per la profondità delle sue riflessioni sull’amore, sulla verità e sul rapporto tra il sé e l’altro. Attraverso una scrittura raffinata e intensa, la poetessa esplora il concetto dell’amore svincolato dalla mera passione terrena, elevandolo a un’idea più complessa e spesso sfuggente. Il componimento si sviluppa in un crescendo di…
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smokingago · 3 months ago
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Ananthe‌o‌ , Rifiorisco.
Questa parola greca evoca la potenza del cambiamento e della rinascita. Derivato da "fiore", il verbo ci ricorda che anche dopo i momenti più difficili, c’è sempre la possibilità di rifiorire, di ritrovare la vitalità e la bellezza.
Il prefisso ἀνα "di nuovo" aggiunge l'idea del ciclo, del ritorno alla vita dopo un periodo di stagnazione o perdita.
Nella cultura greca, il concetto di rinascita e di fioritura era spesso associato ai cicli naturali della vita e della natura, rendendo ananthe‌o‌ un potente simbolo della resilienza dell’essere umano.
Rifiorire significa permettersi di crescere di nuovo, di sbocciare anche dopo periodi di buio o difficoltà.
È un messaggio universale di speranza e rinnovamento.
Ogni giorno è un'opportunità per rifiorire: come i fiori dopo l'inverno, anche noi possiamo ritrovare la nostra bellezza e forza interiore.
Cit.
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cris173 · 6 months ago
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Mentre facevano l'amore, lei glielo aveva bisbigliato, riassumendo i propri pensieri in un'unica frase: "Robert, sei così potente da farmi paura". Lui era fisicamente potente, ma usava la sua forza con cautela. E in ogni caso, c'era molto di più. Il sesso era solo un aspetto. Dal momento in cui l'aveva conosciuto, lei aveva vissuto nell'aspettativa - nella possibilità, perlomeno - di un'esperienza piacevole, che interrompesse finalmente una routine di ossessionante monotonia. Non aveva tenuto conto della sua stupefacente potenza. Era come se lui avesse preso possesso di lei, a tutti i livelli. Ed era una scoperta inquietante. Prima, neppure per un attimo aveva dubitato che una parte del suo essere avrebbe mantenuto il distacco da qualunque cosa lei e Robert Kinkaid potessero fare insieme, la parte che apparteneva alla sua famiglia e alla vita nella Madison County. Ma lui aveva spazzato via tutto. Avrebbe dovuto capirlo quando lo aveva visto scendere dal furgone per chiederle indicazioni. Le aveva ricordato uno sciamano, e quella prima impressione si era rivelata corretta. Facevano l'amore per un'ora, forse più, poi lui si staccava lentamente e guardandola accendeva una sigaretta per entrambi. A volte si accontentava di sdraiarsi al suo fianco, senza smettere mai di accarezzarla. Poi tornava ad affondare dentro di lei, sussurrandole parole dolci all'orecchio mentre la prendeva, baciandola tra una frase e l'altra, tra una parola e l'altra, le braccia intorno alla sua vita, attirandola a sé e sprofondando in lei. E allora lei cominciava a ripiegarsi su se stessa, a respirare più in fretta, e si lasciava trasportare là dove lui abitava, e abitava in luoghi strani, tormentati, molto addietro nelle ramificazioni della logica di Darwin. Con il viso sepolto contro la spalla di lui, le loro epidermidi a contatto, percepiva il profumo di fuochi di legna e di fiumi, sentiva i treni che lasciavano sferragliando stazioni invernali di molte notti addietro, vedeva viaggiatori ammantati di nero che avanzavano lungo fiumi gelati e pascoli estivi, diretti alla fine di tutte le cose. Il leopardo infuriava sopra di lei, ancora e ancora, come il vento incessante sulla prateria, e lei fremeva, travolta dal suo slancio, cavalcava quel vento come una vergine del tempio che avanza verso le fiamme miti e compiacenti che delimitano la dolce curva dell'oblio. E bisbigliava piano, senza fiato: "Oh, Robert... Robert... mi sto perdendo". Lei, che da anni non aveva più un orgasmo, ne ebbe una lunga serie con quella strana creatura che era per metà uomo e per metà qualcosa di completamente diverso. Si stupì di lui e della sua resistenza, ed egli le disse che poteva spingersi in quei luoghi lontani con il corpo come con la mente, e che gli orgasmi della mente avevano una loro qualità distintiva.
(Robert James Waller, "I ponti di Madison County")
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empito · 1 month ago
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Nel silenzio sommesso delle nostre anime, dimora un costante timore, quel velato pudore di essere d'ostacolo al prossimo, di rivelare troppo delle profondità celate nel cuore. Esitiamo, noi, custodi di fragili speranze e sogni spezzati, timorosi che la nostra presenza possa turbare la quiete altrui. Come equilibristi su un filo sottile, misuriamo ogni parola, ogni gesto, per non infrangere l'armonia delicata che ci circonda. È un tratto distintivo di noi, esseri incantevoli ma segnati dalle tempeste del passato, portare sulle spalle il peso di cicatrici invisibili. Come antiche rovine intrise di storia, custodiamo storie di amori e perdite, di gioie fugaci e dolori sussurrati al vento notturno. Ogni emozione vissuta si è impressa nel profondo, scolpendo l'anima con solchi di memoria e saggezza. Eppure, in questa nostra ritrosia, vi è una bellezza rara, un fascino che risplende come la luna tra le nubi cangianti. Siamo creature di profonda sensibilità, cuori ardenti nascosti dietro veli di discrezione. Desideri mai confessati e passioni sopite animano il fuoco interiore che ci mantiene vivi, alimentando pensieri e sogni che danzano al crepitio delle emozioni. Se solo avessimo l'ardire di abbattere le barriere erette a protezione dell'animo, di lasciar fluire liberamente l'essenza unica che ci contraddistingue, forse scopriremmo che il mondo attende il nostro canto segreto. Poiché nell'intimo di ogni esitazione risiede la potenza di un cuore che ha conosciuto l'amore profondo e la sofferenza più intensa, e che anela ancora a toccare le corde vibranti dell'esistenza. Ogni battito è un richiamo all'autenticità, un invito a vivere senza timore di mostrarsi per ciò che si è realmente. Così procediamo, viandanti tra sogno e realtà, portando con noi la luce indomita della speranza. E nel dolce conflitto tra il desiderio di emergere e la paura di esporsi, troviamo la nostra vera essenza, quella di anime belle, forse ferite, ma infinitamente capaci di emozionare e di amare con profondità sconfinata. È nel coraggio di abbracciare le nostre vulnerabilità che risiede la forza più grande, quella che ci permette di tessere legami autentici e duraturi. Perché è nella condivisione delle nostre profondità che la vita acquista significato, e le cicatrici del passato si trasformano in segni di rinascita e resilienza. Siamo il riflesso di esperienze vissute intensamente, e ogni istante diviene prezioso quando abbracciamo senza riserve la nostra vera natura. In questo viaggio, impariamo che non vi è bellezza più grande che essere fedeli a se stessi, permettendo alla propria luce interiore di brillare nel mondo. E così, anche se la costante paura di disturbare e di esporsi troppo ci accompagna, scopriamo che attraverso l'apertura del cuore possiamo trovare connessione e comprensione. E in questa scoperta, l'anima si eleva, libera dai timori, pronta a vivere appieno la sinfonia delle emozioni che rendono unica la nostra esistenza.
Empito
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angelap3 · 6 months ago
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La parola di oggi è EROS.
Facendo riferimento alle declinazioni dell'amore secondo l'antica Grecia, anche la visione di esso va collocata nella corporeità.
Il fisico ama.
Amare di parole ma anche di gesti.
La potenza di un abbraccio, l'infusione di un bacio, sono messaggi incomparabili quando dettati dal trasporto sincero.
Il corpo ha bisogno di corpo.
La sessualità è la naturalezza dell'espressione dell'amore.
Non conosce mentalismi, deviazioni, depravazione.
È purezza estrema.
Anche la castità è una versione della sessualità e va intesa come il comune dono, l'atto di con- cedere.
E allora intendiamo quale miglior terapia quella dell'abbraccio.
E pensiamo a quali brutture e bassezze abbiamo ridotto quella espressione alta d'amore che è la sessualità, oggi spesa con bieca pornografia verbale e fisica.
Si è perso tanto, tantissimo.
E tra i vari guai che vive il mondo, la sede sta anche in questo.
(Angela P.)
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jose-rossetti · 6 months ago
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LA FOGNA OLIMPICA / Brandi, Balanzoni, Rocchesso
Posso capire che la passione sia una grande potenza , ma anche la dignità dovrebbe essere altrettanto forte, oggi la parola dignità non è di moda e sono poche le persone che la usano al contrario della parola resilienza.. tanti si sono agganciati al " mi hanno ricattato ho dovuto fare il vaccino.. oggi gli atleti delle olimpiadi e tutti i loro allenatori e dirigenti si riallacciano alla stessa scusa per accettare una cosa mai vista prima in una prova sportiva dal palcoscenico mondiale senza fare una protesta senza manifestare senza arrabbiarsi, esattamente come vuole il politically correct tutti in silenzio da bravi "Yes Man ".
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thegianpieromennitipolis · 8 months ago
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ARTISTI CONTEMPORANEI - di Gianpiero Menniti
LA FORMA DELL'ENERGIA
La prima sensazione a colpire di lei è il sorriso: contagioso, fanciullesco, autentico.
Si accende nei suoi occhi e non passa.
Ma c'è di più: Antonella Di Renzo è anche la piacevole scoperta di una pittura che le somiglia non solo nella vividezza dello sguardo quanto nell'intensità del gesto, nel corpo che usa quasi come in una coinvolgente "performance" danzante.
Direi che pensa e si muove come dipinge.
E si esprime nel linguaggio parlato con il medesimo temperamento che promana dalla sua produzione artistica.
Una sorta d'introiezione tra l'artista e l'opera.
Il suo modo di fare arte è avventuroso.
Volutamente si misura con una forma di ricerca volta verso uno scopo molto preciso: cogliere la forma dell'energia.
Per lei, l'energia è "verità".
Si potrebbe dire che la sostanza della materia si rivela nella sua scomposizione, nel suo dissolversi: la pluripremiata artista vibonese riesce a strapparle la maschera della forma compatta che non è il suo volto reale.
Questo è ben più profondo, racchiuso proprio nell'energia che crea la massa e la tiene stretta.
Fino a quando una forza esplosiva non la frantumi liberandola dai vincoli della gravità.
Così, la materia riprende la sua leggerezza originaria e invade lo spazio, lo colora di luminosità, lo percorre senza sosta come impazzita per quella che la pittrice appella come felicità.
Le tele di Antonella Di Renzo sono queste immagini di parola, tra la potenza del colore e la suggestione del movimento, gli sfondi anch'essi dinamici e i materiali che sorgono in rilievo come fossero corpi in espansione.
L'energia fluttua, l'energia non ha "nómos".
Oppure, l'energia possiede regole: sono le leggi del caos, nonostante queste siano ancora sconosciute nella loro apprezzabilità scientifica, ancora avvolte nell'universo dell'indeterminatezza.
Tutto è davvero possibile in un modello statistico basato su principi inconcepibili solo un secolo fa, quando l'archiviazione della fisica newtoniana in favore degli sviluppi discendenti dalla fisica quantistica, da Boltzmann fino ad Heisenberg e alla relazione indissolubile tra ordine e disordine, hanno prodotto una tale mole di evidenze che nulla può ritenersi più reversibile nella spiegazione dei fenomeni dell'esserci.
Antonella Di Renzo è tra le epigoni di questa ormai secolare riflessione espressiva proiettata a risolvere sulla tela la domanda incessante di conoscenza, una domanda che prese corpo già con gli "Impressionisti" fino a spargersi lungo il '900.
Quella domanda di conoscenza è ancora attuale.
Dunque, c'è ancora spazio per artiste come lei.
Uno spazio sconfinato.
Costellato di soglie ancora in attesa di essere attraversate.
- Nelle Immagini: una foto di Antonella Di Renzo che tiene in mano "Amore malato" del 2015 e di seguito altre opere dell'artista
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tiaspettoaltrove · 11 months ago
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È impressionante quanto mi manchi Alice.
Non ero innamorato di Alice. Come scrivo spesso, metto in dubbio (sempre di più) l’amore, mi chiedo sempre se quello umano esista davvero oppure no. Però bisogna arrendersi alla realtà: Alice ha lasciato un segno. Lo ha fatto perché ha saputo insinuarsi, a poco a poco, arrivando all’improvviso, e facendo un po’ quel che voleva nella mia anima. Anche silenziosamente, a volte. Alice era la miglior correlazione tra bellezza e giovinezza. Non era solo questo, ovviamente, ma non dimenticherò mai il suo dolce viso, il suo candore, e in generale la sua fisicità. Mi sento immensamente onorato, per aver potuto ammirarla. Seppur a distanza, seppur per pochi istanti, in modo fugace. Starei due giorni senza mangiare, per quel corpo. E sapete quello che penso sull’”amore a pagamento”, ma se fossi obbligato da qualcuno ad usufruirne, vorrei una sua fotocopia. Lì pagherei, lì andrebbero i miei soldi. Lo sapete, non farei mai una cosa del genere, la disprezzo. Ma apprezzate la sincerità, seguite il concetto e rendetevi pertanto conto della forza di quel che sto esprimendo. E il paradosso è che non era nemmeno l’aspetto fisico, quello che mi colpiva di più in lei. No, anzi. Era la sua gentilezza, a farmi vacillare. Il suo modo di porsi nei miei riguardi: sempre rispettoso, rimanendo un passo indietro. Mai una parola fuori posto, seppur con sparute eccezioni nella parte finale del periodo in cui abbiamo conversato. Alice era una ragazza che sapeva chiedere scusa, che sapeva pregarmi, che sapeva pentirsi. Mi vedeva per ciò che sono, ed è anche vero che mi ubriacava di parole. Però erano parole bellissime. Ricordo i nostri racconti a quattro mani, fantasticando di perderci di notte nei boschi. Ricordo quanto era assolutamente certa di essere succube di me. E credo che lo sia stata a tal punto da non esser più in grado di gestire il tutto, fuggendo via come ha fatto. Sì, quello è stato il dolore più grande. C’erano state probabilmente già delle avvisaglie, periodi fatti di lunghi silenzi da parte sua. Però poi tornava. Invece, l’ultima volta, dalla sera alla mattina cancellò il suo account Tumblr, e anche quello Telegram. E così l’ho persa, per sempre. Bello il mondo virtuale, eh? No, per niente, eppure ne siamo tutti (in qualche modo) affascinati, se non dipendenti. A differenza di quanto accaduto in passato, non credo che Alice fosse un “fake”. No, ne sono piuttosto certo. Innanzitutto perché non sono più ingenuo come un tempo, e in secondo luogo perché l’ho sentita parlare, l’ho vista in foto, e anche in video. E l’intelligenza artificiale non era ancora avanzata come lo è adesso. Di tutto, cosa rimane? Il fatto che Alice mi manca ancora. Certo, non come prima, ma quella ferita non si è rimarginata. Tremila caratteri non bastano, per provare a descrivere la potenza di certe conversazioni, la forza di certe emozioni. Lei non tornerà. Lo so e lo accetto. Ma la ringrazio lo stesso, perché mi ha dato molto più di quel che potrebbe credere. Le auguro davvero il meglio.
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pettirosso1959 · 5 months ago
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C'ERA UNA VOLTA LA GERMANIA, UNA POTENZA ECONOMICA, INDUSTRIALE E DI INNOVAZIONE SOCIALE. UNA VOLTA, PERO', PERCHE' I VERDI E LE SINISTRE DEMOCRATICO-PROGRESSISTE AL POTERE HANNO DISTRUTTO IL SOGNO DI MILIONI DI GIOVANI, CHE OGGI SI RIBELLANO, ANCHE A GRETA...
La popolarità dei Verdi e dei Socialisti tedeschi è al collasso, così come le infrastrutture della Germania.
Una parte di un importante nella città sassone di Dresda, un ponte, è misteriosamente crollato. L'incidente evidenzia la negligenza della Germania nei confronti delle proprie infrastrutture, mentre incanala decine di miliardi di euro in progetti verdi dubbi in patria e all'estero. Il crollo del ponte di Dresda è una metafora dell'attuale situazione della Germania.
"Parte del successo di AfD può essere attribuito alla sua politica economica. I tedeschi chiedono la fine dei sussidi governativi che distorcono il mercato dell'energia elettrica e rendono costosa l'energia, quindi la fine della costosa transizione energetica verde del paese e, soprattutto, un'inversione dell'attuale deindustrializzazione. Se questa politica economica moderata viene abbandonata dai centristi al potere, allora gli elettori guarderanno altrove".
Una volta votati i Verdi, i giovani sotto i 18 anni si sono spostati in massa a destra. Lo scorso mese di agosto, in Turingia, in un sondaggio è stato chiesto a 9000 giovani di età inferiore ai 18 anni per chi avrebbero votato. Il vincitore con un ampio margine è stato il partito di destra AfD, che ha ottenuto il 37,4% dei voti, più del doppio rispetto al 16,5% ottenuto nel 2019. I Verdi, d'altra parte, hanno perso un'enorme quota, circa l'83% dei loro sostenitori.
I giorni di Fridays for Future, guidati da Greta Thunberg, sono scomparsi più velocemente di una palla di neve in una calda giornata estiva. In effetti, i giovani hanno mantenuto la loro promessa "vi terremo d'occhio" e, ironicamente, odiano ciò che stanno vedendo ora: uno sgretolamento del loro paese e del loro futuro.
Ora stanno guidando una ribellione silenziosa ma potente. Le bugie sul Covid e sui vaccini, le bugie sulla guerra contro la Russia e il sabotaggio palese del gasdotto North Stream 2 che ha reso l'energia elettrica ed il gas in Germania costosissimi, ma i giovani si stanno rendendo conto di come l'Occidente sia tutto tranne che libero e democratico.
I dissidenti sono stati messi a tacere mentre la censura si diffondeva sulle principali piattaforme di social media. In Germania, e altrove in Europa, le persone che esprimevano opinioni diverse si sono trovate calunniate e criminalizzate. I leader dissidenti sono stati persino arrestati e imprigionati. Migliaia di account di social media sono stati sospesi.
Nel luglio 2024, la rivista tedesca di "estrema destra" Compact è stata perquisita dalle forze speciali tedesche e chiusa dall'eccessivamente zelante ministro dell'Interno socialista, Nancy Faeser.
Il fondatore del servizio di messaggistica istantanea Telegram, Pavel Durov, è stato arrestato dalle autorità francesi. Il suo crimine: fornire libertà di parola. I giovani ora si rendono conto di come la "libertà di parola" in Occidente sia solo uno scherzo.
L'uccisione di tre persone (e molte altre ferite) da parte di un rifugiato siriano durante un festival ha evidenziato una lunga serie di crescenti violenze da parte degli immigranti. L'opinione pubblica ha reagito mettendo in discussione a gran voce le politiche europee sulle frontiere. Nonostante una serie di grandi promesse, i politici non hanno intrapreso alcuna azione concreta per arginare l'ondata di migranti dal Medio Oriente e dall'Africa, provocando l'indignazione di tutti, soprattutto proprio dei giovani.
Il crimine e la violenza hanno reso insicure molte parti della Germania, e i giovani si stanno rendendo conto che il loro paese sta potenzialmente andando all'inferno; in nome dell'accoglienza, in nome della guerra, in nome dell'energia verde e di false promesse, ormai palesemente bugie di Stato.
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abr · 8 months ago
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Gli europei hanno fatto della transizione ecologica uno dei pilastri della propria politica economica e della loro stessa identità politica. La Commissione uscente ha stabilito target di decarbonizzazione e installazione delle fonti rinnovabili sempre più ambiziosi. Gli Stati membri stanno cercando di perseguirli con i due strumenti più vecchi del mondo: gli obblighi e i sussidi, cioè, in una parola, la politica industriale statalista in tutta la sua potenza.
Siamo sicuri che sia la via migliore? La risposta è no e la conferma arriva dal Texas.
Alla fine di quest’anno, secondo quanto racconta un dettagliato articolo del Financial Times, nel corso del 2024 il Texas avrà installato più pannelli fotovoltaici (rapportati alla popolazione) non solo di qualunque altro Stato Usa, ma addirittura di qualunque Paese al mondo. Anche in termini di incidenza sulla generazione di energia elettrica, il fotovoltaico texano a marzo ha scavalcato il carbone e superato altre realtà, come la California, che spesso vengono enfatizzate come esempi da seguire. Non colpisce solo il livello raggiunto dalle rinnovabili, ma anche la rapidità con cui esse si sono imposte, sostanzialmente negli ultimi quattro o cinque anni.
Eppure, il Texas non è certo un luogo ospitale per i seguaci di Greta: non ha una legislazione particolarmente favorevole per le rinnovabili, non ha incentivi generosi e tanto meno ha obblighi paragonabili ai nostri. Sono invece due gli ingredienti del successo texano, e si trovano esattamente dalla parte opposta rispetto a quella verso cui si guarda quando si dibatte di questi temi.
Il primo ingrediente è la libertà economica: in Texas le rinnovabili non godono di privilegi, ma tutte le imprese possono contare su un sistema di regole pensato per valorizzarne il contributo, non per mettere loro i bastoni tra le ruote. In Texas non ci sono i lunghi iter burocratici che, in California come in Italia, soffocano le rinnovabili assieme alle altre imprese. Quindi, il punto non è disegnare corsie preferenziali per le tecnologie alla moda, ma costruire un quadro normativo affidabile e aperto per tutti. Non è distribuire il Nimby ai nemici e le agevolazioni agli amici, ma creare un ecosistema a misura d’impresa. Il secondo ingrediente è che i pannelli fotovoltaici sono diventati sempre più competitivi, anche rispetto alle fonti energetiche tradizionali.
E questo dipende principalmente dalla concorrenza internazionale e dal basso costo del fotovoltaico cinese. Se c’è quindi una vera minaccia che rischia di mettere a repentaglio il modello texano, quella deriva dai dazi pretesi dal presidente più ambientalista di sempre, Joe Biden, e dai requisiti di “local content”. Se le rinnovabili prosperano in Texas è perché, in quel contesto, convengono davvero. Ma senza istituzioni favorevoli alla libera impresa, esse sarebbero al centro di quella stessa rincorsa tra sussidi e regolamentazione che le sta mettendo in difficoltà altrove, come in California (e in molti Paesi europei): It’s the economic freedom, stupid.
ambientalismo ignorante passé bovino, non (solo) per le scuregge al metano, vs. sostenibilità quella vera, quella che non ha bisogno di aiutini, via https://opinione.it/economia/2024/05/29/istituto-bruno-leoni-texas-usa-pannelli-fotovoltaici-california-biden/
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curiositasmundi · 9 months ago
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[...] I cittadini americani si son resi conto della truffa ai loro danni e non ritengono tollerabile un genocidio compiuto in loro nome e a loro spese. Ma è tutto l’Occidente ad avere le mani sporche di sangue e da decenni. L’Europa vende armi e a priori sostiene Israele che in molti ambiti è inspiegabilmente trattato come un membro dell’Unione. Il banale fatto, ad esempio, che le squadre di calcio israeliane partecipano alle coppe europee non ha nessun senso. Israele è in Medio Oriente, in un altro continente. L’Europa adotta vergognosamente un doppio standard. L’esistenza della Palestina viene istituzionalmente ignorata dai paesi europei che nel frattempo nel mondo non hanno esitato a bombardare in nome della democrazia e dei diritti umani, mentre ad Israele hanno sempre concesso tutto facendo spallucce anche davanti a palesi violazioni del diritto internazionale. Questo grazie alla potenza della lobby pro Israele, grazie a rigurgiti di antichi sensi di colpa come nel caso delle grottesche posizioni tedesche ma anche grazie a tanta ipocrisia e conformismo. Da sempre chiunque in Occidente alzi la testa ed osi criticare la politica israeliana viene accusato a vanvera di antisemitismo e rischia la carriera. Per emergere nella politica e nel giornalismo e in tutte le posizioni pubbliche che contano, bisogna farsi un giro in sinagoga. Quasi tutti i primi ministri di paesi come l’Italia, ad esempio, sono storicamente corsi a Gerusalemme al muro del pianto prima di entrare a Palazzo Chigi. Prassi dalle ragioni storiche anche comprensibili ma che col tempo sono state manipolate ed hanno assunto tutt’altro senso. In Europa cresciamo a pane ed olocausto e ricordiamo di continuo quelle indegne atrocità, ma lo facciamo come se l’umanità non ne avesse compiute di molte altre. Un feticismo della memoria che col tempo è degenerato in propaganda politica. Non si può dire una parola contraria ad Israele senza venire accusati di odiare gli ebrei. Ma l’antisemitismo non c’entra nulla, gli ebrei soffrono dell’odio da parte di una minoranza di ignoranti fanatici come del resto lo soffrono tutte le altre minoranze religiose e culturali. L’antisemitismo è figlio di una vomitevole ignoranza ma che anima tutte le forme di discriminazione. È inaccettabile l’odio verso gli ebrei come è inaccettabile odiare chiunque e lo è ancora di più se si tratta di un odio che nasce da superficiali generalizzazioni di categoria e stupidi stereotipi. Ma l’antisemitismo non centra assolutamente nulla, è solo una delle tante leve con cui la lobby pro Israele ha trascinato il mondo fino a questo punto, rendendo di fatto le democrazie occidentali complici del genocidio in corso a Gaza come in tutta la Palestina. E da anni, non da mesi. [...]
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susieporta · 2 months ago
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Dieci di Denari
"La potenza inaudita del Diapason Cristallino".
Tradurre cosa sta accadendo e filtrarlo attraverso gli occhi del "Vecchio Schema" sarebbe riduttivo e alquanto dannoso.
Nulla, già da tempo, è come prima.
E le Regole sono cambiate.
Il fatto che noi non conosciamo i nuovi meccanismi di funzionamento interiore, non toglie alcunché all'esperienza stessa dell'Evoluzione. Essa si disvela anche senza il nostro "permesso cosciente".
La Mente sarà l'ultima a cogliere i contorni di questo straordinario passaggio esistenziale.
E dovremo attendere i "mesi del disgelo" per sentire aprirsi la limpida connessione tra il Cuore e la parte Conscia del nostro agire.
Ma è importante sapere che è tempo sprecato "giudicare noi stessi e l'Altro" in funzione di ciò che già conosciamo.
Poiché in tantissime Anime oggi, ogni comportamento, ogni reazione, ogni sentito interiore non risponde più agli automatismi del Passato, se non in piccola parte. Pertanto il risultato finale è imprevedibile. Anche per la persona stessa, che crede di poter utilizzare ancora strategie e soluzioni oramai defunte per tradurre situazioni del Presente.
Tutto si muove nella Direzione del Nuovo.
Dicembre ha sigillato la nuova Alleanza con le Energie del Rinnovamento.
I saluti al Passato che stiamo a tutt'oggi vivendo, non riguardano solo la fine delle Relazioni disfunzionali, ma anche l'accettazione che noi non siamo più gli stessi e necessitiamo di partire alla scoperta del nostro nuovo Sè interiore.
"IMPREVEDIBILITA'" sarà la parola d'ordine di Gennaio.
Nulla sarà più scontato o già predeterminato.
Per chi ha abbracciato con tutto se stesso il proprio Destino, si spalancherà a 360 gradi il "Mondo delle opportunità".
Esso comporterà la piena creazione e attivazione nella Materia di nuovi orizzonti.
Il nostro Destino "saremo noi".
Esso rappresenterà la nostra Essenza ripulita dagli schemi dell'Illusione e della Disfunzione.
Sarà la nostra pura Rappresentazione.
Sarà la versione Originale del nostro Sè interiore.
Sarà la piena Integrazione e Manifestazione tra chi "vogliamo essere" e "chi siamo veramente".
Sarà l'espressione viva e brillante della nostra Vocazione Umana e Spirituale.
Sarà l'incontro tra "Ciò che Sono" e ciò che "rappresento attraverso il mio Corpo".
Sarà l'incontro tra l'Essere e il Fare. Tra il Cuore Cristallino e la Personalità ripulita dagli Schemi della Violenza e del Disamore.
E all'interno del nostro Destino tutto sarà guidato dalla Verità.
Ciò non avverrà solo all'interno del nostro Campo di Manifestazione, ma si estenderà anche all'Altro.
Se esso sarà minimamente aperto e strumentato, potrà compiere quel balzo quantico che mai avremmo potuto immaginare per lui.
Senza aspettative o pressioni.
Non sarà per tutti. Molte strutture non potranno reggere nulla di tutto ciò.
Ma il nostro Campo di Manifestazione potrà comunque svolgersi nell'Armonia.
Chi non reggerà, se ne andrà. Non potrà rimanere a lungo in quella frequenza. Si dileguerà senza far rumore.
Sarà straordinario osservare la Magia di quando anche solo un Individuo del gruppo "azzecca" la nota di riferimento e la sintonizza al suo strumento interiore.
Tutta l'Orchestra può improvvisamente beneficiare di un punto di riferimento vibrazionale e può scegliere di "accordare" il proprio strumento alla "frequenza base", senza nemmeno sapere perché prima il suono "funzionava così male" e oggi invece inizia a produrre una solenne e armoniosa melodia.
Quella "nota di riferimento", quel Diapason Universale, è costato anni di fatica e di ricerca interiore al Direttore d'OIrchestra. Ma non è importante saperlo o condividerlo. Era il suo Destino. Era il suo anelito d'Anima. E doveva compiersi esattamente così.
Nessuno saprà mai. Ma non è sapere che rende speciale questa Armonia. E' l'Armonia stessa a ripagare il Direttore di tutto questo immenso e straordinario viaggio di Apprendimento.
Tante cose stanno per cambiare intorno a noi.
Tante davvero.
La nota di riferimento, il Diapason interiore, inizia a diffondere e propagare con sempre maggior intensità il suono Cristallino, attraendo tutti coloro che incontra, tutti i Cuori ancora spenti e titubanti.
"L'Effetto Domino" a Gennaio sarà mozzafiato.
Ma già nei prossimi giorni, che saranno energeticamente molto tosti e concentrati, accadranno "miracoli generativi".
Vedremo ciò che non avremmo mai immaginato, palesarsi di fronte a noi.
E la commozione sarà potente.
Perché non eravamo ancora mai riusciti a cogliere l'assoluta Bellezza e Straordinarietà del nostro duro lavoro interiore. Né a goderci i frutti.
L'Ombra si dissolve.
E la Luce inizia a guarire i nostri incerti passi.
Non è stato facile. Per nulla facile.
E vedremo ancora tante "note" stonare dentro, mentre tentiamo di dirigere l'"Orchestra della nostra Vita".
Ma abbiamo il nostro prezioso e brillante Diapason a guidarci, il nostro commovente Cuore Cristallino.
Ed esso sa dove portarci, sa dove stiamo andando, sa che presto l'Orchestra sarà pronta per la prima "pubblica esibizione".
E' la Vigilia.
E' toccante vedere e sentire ancora stonature e inascoltabili stridolii perforare i timpani. Ma bello.
La pazienza aiuta i "forti". La perseveranza ci sostiene. E l'amorevolezza per la Vita ci porta ad avere Fede.
Tutto si sta compiendo. Fuori e dentro di noi. Tutto è pronto. (O quasi).
Ultimi addobbi, ultimo abbellimento del centrotavola. Bicchieri sul tavolo, biscotti al cioccolato a forma di Stella pronti a regalare un sorriso ai bambini.
C'è attesa.
Presto si dispiegheranno novità e colpi di scena che mai avremmo lontanamente considerato possibili.
E tante cose andranno. Ma senza fatica o dolore. Se ne andranno e basta. Avranno definitivamente esaurito la loro funzione.
Lasceranno spazio aperto per il mondo delle "Possibilità".
Ma tempo al tempo.
Un passo alla volta, una Nota dietro l'altra.
Un caloroso abbraccio a tutti Voi. Vicini, lontani, malconci e doloranti o pieni di Energia e Speranza.
Tutti meritate Amore, Affetto e un biscottino al Cioccolato.
Tutti. Nessuno escluso!
Ricordatevelo sempre.
Mirtilla Esmeralda
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canesenzafissadimora · 6 months ago
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Mentre facevano l'amore, lei glielo aveva bisbigliato, riassumendo i propri pensieri in un'unica frase: "Robert, sei così potente da farmi paura". Lui era fisicamente potente, ma usava la sua forza con cautela. E in ogni caso, c'era molto di più.
Il sesso era solo un aspetto. Dal momento in cui l'aveva conosciuto, lei aveva vissuto nell'aspettativa - nella possibilità, perlomeno - di un'esperienza piacevole, che interrompesse finalmente una routine di ossessionante monotonia. Non aveva tenuto conto della sua stupefacente potenza.
Era come se lui avesse preso possesso di lei, a tutti i livelli. Ed era una scoperta inquietante. Prima, neppure per un attimo aveva dubitato che una parte del suo essere avrebbe mantenuto il distacco da qualunque cosa lei e Robert Kinkaid potessero fare insieme, la parte che apparteneva alla sua famiglia e alla vita nella Madison County.
Ma lui aveva spazzato via tutto. Avrebbe dovuto capirlo quando lo aveva visto scendere dal furgone per chiederle indicazioni. Le aveva ricordato uno sciamano, e quella prima impressione si era rivelata corretta.
Facevano l'amore per un'ora, forse più, poi lui si staccava lentamente e guardandola accendeva una sigaretta per entrambi. A volte si acccontentava di sdraiarsi al suo fianco, senza smettere mai di accarezzarla. Poi tornava ad affondare dentro di lei, sussurrandole parole dolci all'orecchio mentre la prendeva, baciandola tra una frase e l'altra, tra una parola e l'altra, le braccia intorno alla sua vita, attirandola a sé e sprofondando in lei.
E allora lei cominciava a ripiegarsi su se stessa, a respirare più in fretta, e si lasciava trasportare là dove lui abitava, e abitava in luoghi strani, tormentati, molto addietro nelle ramificazioni della logica di Darwin.
Con il viso sepolto contro la spalla di lui, le loro epidermidi a contatto, percepiva il profumo di fuochi di legna e di fiumi, sentiva i treni che lasciavano sferragliando stazioni invernali di molte notti addietro, vedeva viaggiatori ammantati di nero che avanzavano lungo fiumi gelati e pascoli estivi, diretti alla fine di tutte le cose. Il leopardo infuriava sopra di lei, ancora e ancora, come il vento incessante sulla prateria, e lei fremeva, travolta dal suo slancio, cavalcava quel vento come una vergine del tempio che avanza verso le fiamme miti e compiacenti che delimitano la dolce curva dell'oblio.
E bisbigliava piano, senza fiato: "Oh, Robert... Robert... mi sto perdendo".
Lei, che da anni non aveva più un orgasmo, ne ebbe una lunga serie con quella strana creatura che era per metà uomo e per metà qualcosa di completamente diverso. Si stupì di lui e della sua resistenza, ed egli le disse che poteva spingersi in quei luoghi lontani con il corpo come con la mente, e che gli orgasmi della mente avevano una loro qualità distintiva.
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Dal romanzo "I ponti di Madison County"
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ambrenoir · 1 year ago
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"Erano le otto di sera a Roma. Vagavo lungo via Labicana alla ricerca di niente. C'erano quaranta gradi all'ombra e l'umidità si era posizionata sulla grave cifra del 94 per cento, ma non era il caldo il mio problema. Perché a settantasette anni compiuti appena due ore prima, il problema era che avevo scoperto, per tratti precisi e inequivocabili, il significato della parola avvilimento.
Ero solo, ma la solitudine non è mai stata il mio problema. Ero vecchio, ma la vecchiaia non è mai stata il mio problema. Ero solo lacerato dall'assenza. Lo devo dire. L'assenza dell'amore. Come un sedicenne. Ma senza l'autocompiaciuta, vittimistica potenza tipica del sedicenne in deficit d'amore. Quella risorsa lì, memorabile, vorace, potentissima, non appartiene agli uomini adulti. Negli ultimi, l'assenza d'amore perde i suoi connotati onirici e romantici e si fa concreta, realistica, oggettiva. Dunque, insopportabile. Il romanticismo alligna ancora da qualche parte, ma tende a farsi ricordo, e la consapevolezza della propria pochezza t'impedisce di sperare di ritrovare il romanticismo nel domani. Non è l'età avanzata che limita il sogno, ma la propria pochezza..."
Paolo Sorrentino - Hanno tutti ragione
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danzameccanica · 3 years ago
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Ricordo perfettamente quando uscì The Sham Mirrors. Era il 2002 e io stavo passando l’estate nello studio di architettura e mentre tiravo linee col CAD mi ascoltavo a ripetizione questo album e The Cold White Light dei Sentenced. La sera andavo in giro per le sagre col motorino cercando metallari e metallare in giro con cui parlare e da cui farmi notare. Probabilmente nel momento in cui li incontravo gli parlavo di Burzum, Gorgoroth, Immortal, Dissection…tutto tranne forse i due album sopracitati che in realtà stavano scavando, quotidianamente la colonna sonora di quella mia estate. The Sham Mirrors è un punto di non-ritorno degli Arcturus, fino ad allora band mitologica che rispecchiava più un’entità piuttosto che una vera band visto che tutti i membri stavano con altrettante rispettive band. La Masquerade Infernale per noi metallari era visto come uno dei dischi più strani e irripetibili della scena norvegese e sinceramente nessuno avrebbe scommesso di sentire Garm cantare su un tappeto metal, anche se davvero stravagante.
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The Sham Mirrors è forse pure meglio de La Masquerade perché è più concreto, ha dei brani che hanno una metrica godibile e fruibile. The Sham Mirrors è il parossismo di ogni componente sul proprio strumento; è forse l’unico album dove la schizofrenia (per me intollerabile) di Hellhammer ha davvero uno scopo. "Kinetik" ci mostra subito una band che spinge sul progressive rock ma anche sugli assoli heavy metal e anche sulla componente elettronica e di campionamenti. Anche Garm dà davvero del suo meglio con la voce e durante tutta la durata dell’album si ha questa sensazione di una crociera nello spazio, nella moltitudine dei suoi colori e sensazioni. Sì lo so, è anche colpa dell’iconografia che la band ha creato su sé stessa, sui loro artwork eccetera ma quando si sentono quei synth in stile Tears For Fears in "Nightmare Heaven" è impossibile non pensare ad un lento e immaginifico viaggio interspaziale. Sentite questo brano dove va arrivare al minuto 4:30, dopo che chitarra, pianoforte e voce fanno a gara a chi va più in alto sempre solleticando l’ingresso nel kitsch ma senza mai oltrepassarlo. È quella la potenza di questo disco: che è divertente ma senza essere buffo, che è tragicomico ma senza mai abbandonarsi completamente e separatamente alle due accezioni della parola. "Ad Absurdum", come dice il titolo, rispecchia le tonalità più fuori controllo e grottesche del genio di Garm mentre i colpi di Hellhammer non sono mai pari né quadrati; tutto il songwriting a volte sembra saltare sulla puntina del disco; ci sono degli attimi nei quali il glitch sembra far saltare il CD o sembra che tagli delle frazioni di canzoni. Altra cosa che stordisce dell’album è che quando c’è un forte passaggio da un’emozione all’altra (dal collasso alla tranquillità, dall’andamento ondeggiato a quello rettilineo) questo non avviene nettamente fra un brano e l’altro ma all’interno di ogni brano. Vedasi la parte centrale di "Nightmare Heaven" che vede da un lato delle chitarre che sembrano esplodere in sala di registrazione e dall’altra synth e voce che richiamano quasi una colonna sonora di Tim Burton. "Collapse Generator" è il brano dove Hellhammer spinge di più sulle pelli come non mai, nemmeno nei Mayhem. Ma è un brano che mantiene il suo dramma apocalittico anche se non avesse la batteria, e questo perché Sverd è un genio che tira fuori musica sacra e barocca che a metà strada diventa una colonna sonora, come se ci volesse mostrare la Città del Natale. Per non parlare della performance di Garm che gareggia davvero con quella di ICS Vortex. "Star-Crossed" emette dei giochi giullareschi e circensi dove il registro di Garm passa continuamente fra il cantato e il parlato, come se volesse amplificare quello che era già stato fatto in Themes from William Blake. In realtà lungo tutto l'album più volte si sentiranno le massicce influenze dei Faith No More, quelli soprattutto di Angel Dust e Garm più volte ricalcherà le orme del collega Mike Patton.
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Il Trickster che sta dietro la produzione (che può identificarsi nella figura di Tore Ywlizaker degli Ulver, ma anche dall’aiuto di Garm e dello stesso Knut Magne Valle) è come se si divertisse a girare una manovella con la quale cambia il settaggio a tutti i suoni che escono: passando dal Soundtrack-piano al progressive-metal all’elettronica iper-satura. Questa è la sensazione che appare scorrendo le tracce di questo album; è come se qualcuno si divertisse dall’alto a velocizzare i brani, a pitcharli per alterare la voce fino a farla urlare in "Radical Cut" (in realtà è Ihsahn che fa una comparsata come ospite). Gli Arcturus hanno creato un maestro mascherato che diverte con le macchine, coi suoni e coi mixer come un bambino; modifica e altera, giocando e camuffando i vary layer sonori. A volte abbassa la leva delle tastiere, a volte alza gli overdrive delle chitarre; a volte imposta i suoni sul lato elettronico, altre enfatizza la batteria. "For to End yet Again" e l’ultima suite di puro stampo carnevalesco e costu-mistico, dove la band si confronta col suo lato più prog e schizofrenico. Archi, trombe e fiati, voci narranti e urla pazzesche si danno il cambio con i synth e le chitarre in un continuo gioco di fusioni e interscambi senza soluzione di continuità. La cosa più importante e mastodontica è che gli Arcturus hanno creato il famoso “Trickster”, il master of puppets, il manovratore extra-diagetico. The Sham Mirrors non è solo la messa in musica di musicisti straordinari e spinti all’eccesso nella loro follia ma è anche – e soprattutto – la decisione collettiva di creare un’entità dietro al mixer, alla postproduzione che sia in grado di modificare digitalmente, elettronicamente tutte quelle sfumature che ora escono sobbalzando, graffiando, disturbando, accelerando, alterando anche per pochi secondi ogni strumento. Il Trickster è lo stesso musicista invisibile di cui parlava Brian Eno; è colui che sceglie i suoni che tutti quanti ascolteranno e in The Sham Mirrors il Trickster è andato alla velocità della luce tenendo testa ad ogni musicista dentro quella stanza. Forse superandoli anche…
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lunamagicablu · 1 year ago
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CANTO DELLA CREAZIONE
Perché può darsi che tu venga nella foresta Che vedrai intorno a te la potenza delle grandi querce, o l’altezza dei pini – O che getterai lo sguardo sulla bellezza di molti altri di quegli splendidi alberi che crescono nella foresta; E può darsi che mentre passi in mezzo a loro i tuoi vestiti potrebbe essere lacerati dalle spine, o che il tuo piede possa inciampare nelle radici. È così che tieni gli occhi attenti e che aspetti, Così vedrai i raggi di Luce che permeano e che scendono dall'alto dei Cieli. E tra i rami degli alberi potrai vedere la nidificazione degli uccelli; Tra questi alberi vedrai i fiori crescere timidamente. Così è il tuo percorso nella vita, affinché tu possa capire di essere inciampato nelle radici dell’egoismo altrui. Oppure potresti essere punto dalle ortiche che escono da labbra che hanno pronunciato parole dure. O che i tuoi vestiti possano essere strappati dalle spine della cattiveria. Ma deve sempre essere così: dobbiamo tenere gli occhi in alto E guardare nel tempo e nello spazio in cui si trova lo splendore L’Amore di Dio che permea sempre attraverso i rami sussurrando. E nel canto degli uccelli sentiremo il canto degli promessa di questa Vita Eterna, E nella bellezza dei fiori intorno a noi parlerà la Parola della Sua Creazione Divina- Così sicuramente non ci sarà nessuno tra noi che diventerà debole o stanco, In modo da poter conoscere altri percorsi da questo luogo in poi. Perché il giardino della terra non è che uno dei tanti giardini, E le foreste della terra non sono che una delle tante foreste; Le sue montagne sono come le montagne di innumerevoli altre terre E il suo sole è come il sole di altri potenti soli E così non aspetterai Né avrai fretta, ma ascolterai solo la Voce. Vedere solo con l'occhio spirituale che discerne lo Spirito Allora sicuramente i tuoi passi saranno sempre guidati nel percorso dove non ci sono spine né ortiche, né radici che ti possano fare inciampare E benedetto sarà il giorno della tua Eternità. Ernest L. Norman ************************* SONG OF CREATION
Because maybe you come to the forest That you will see around you the power of the great oaks, or the height of the pines – Or that you will gaze upon the beauty of many others of those splendid trees that grow in the forest; And it may be that while you pass your clothes among them it may be torn by thorns, or your foot may trip over the roots. This is how you keep your eyes alert and waiting, Thus you will see the rays of Light permeating and which descend from the heavens. And among the branches of the trees you can see birds nesting; Among these trees you will see flowers growing timidly. This is your path in life, so that you can understand that you have stumbled upon the roots of other people's selfishness. Or you may be stung by nettles that come from lips that have spoken harsh words. Or that your clothes may be torn by the thorns of wickedness. But it must always be this way: we must keep our eyes high And look into the time and space where the splendor is found The Love of God that always permeates through the branches whispering. And in the singing of the birds we will hear the singing of the promise of this Eternal Life, And in the beauty of the flowers around us the Word of His Divine Creation- So surely there will be no one among us who will become weak or tired, So that you can know other routes from this place onwards. Because the garden of the earth is but one of many gardens, And the forests of the earth are but one of many forests; Its mountains are like the mountains of countless other lands And his sun is like the sun of other mighty suns And so you won't wait Nor will you be in a hurry, but will only listen to the Voice. See only with the spiritual eye that discerns the Spirit Then surely your steps will always be guided on the path where there are no thorns or nettles or roots that can make you stumble And blessed will be the day of your Eternity. Ernest L. Norman 
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