#la costruzione di un amore
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princessofmistake · 2 years ago
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La costruzione di un amore spezza le vene delle mani mescola il sangue col sudore se te ne rimane
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koufax73 · 2 months ago
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Ivano Fossati: la musica che gira intorno #sottotraccia
Come da tradizione (recente) dedichiamo agosto alla lettura: per il 2024 abbiamo deciso di ripubblicare una serie di pagine tratte dal volume “Italia d’autore” (Arcana, 2019), dedicato ai grandi cantautori che hanno fatto la storia della musica italiana Ivano Fossati nasce a Genova il 21 settembre 1951. Prima d’incontrare la musica pop ha già fatto conoscenza con quella colta: il pianoforte e il…
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clacclo · 2 months ago
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...e dietro la porta un po' di amore
per quando non ci sarà tempo di fare l'amore...
(La costruzione di un amore - Ivano Fossati)
Ivano Fossati C'è Tempo
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♥️
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solochiacchiere · 11 months ago
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Credetemi, voi che vi affaccendate per esserci, per presenziare, per affermarvi, per lasciare un segno, per essere ricordati, voi, voi tutti, lacchè dell’esistenza e uomini di buona volontà, credetemi, è tanto più bello assentarsi, togliere il disturbo, smettere di apparire, farsi dimenticare, lasciare la presa. Divenire assenti, trasparenti, inconsistenti.
Non potete nemmeno immaginare quale straziante sensazione di certezza, di solidità, dia non esistere più per nessuno, non avere più nessuno che venga a cercarti. Sprofondare nell’oblio del tempo, oggi. Morti viventi.
Assentarsi, da voi e da sé stessi. Da quella massa informe che è l’identità sociale di ognuno di noi, quella costruzione insignificante che è la nostra professione, il nostro curriculum, la nostra Opera, la nostra fama da pezzenti.
Guardarsi e non vedere più niente, non sapere più niente di sé. Chiedersi chi si abbia davanti; anzi, non vedere proprio nessuno davanti a sé, nemmeno quando si guarda il proprio volto allo specchio, quando ci si guarda negli occhi degli altri.
Come un puntino nero in una distesa di bianco, ecco, così mi piacerebbe scomparire.
Federico Ferrari -Assentarsi, dalla rivista Il primo amore
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fashionbooksmilano · 1 year ago
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I mondi di Gina Gina's Worlds
a cura di Chiara Sbarigia e Lucia Borgonzoni
Marsilio Arte, Venezia 2023, 192 pagine, 21,5x27,8cm, ISBN 9791254631263
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
La bersagliera, la fata turchina, la donna più bella del mondo, un simbolo della bellezza mediterranea, l’incarnazione della diva per eccellenza del cinema italiano, la testimone dell’Italia della rinascita, ma anche la fotografa, la scultrice, la pittrice. Una grande artista a tutto tondo: questa era Gina Lollobrigida. Irriverente, ironica, vulcanica, bella, la Lollo resta un simbolo dell’Italia nel mondo, non solo per essere stata una grande attrice, ma per aver deciso di confrontarsi anche con il mondo dell’arte. Possedeva una sensibilità artistica fuori dal comune e un grande amore per la vita: una vitalità che non l’ha mai abbandonata, una volontà incrollabile, oltre alla sua divorante passione per l’arte: tutte tessere molto importanti nella costruzione della sua carriera di attrice. Da icona del cinema italiano apprezzata ovunque ad accanita viaggiatrice dalla forte e carismatica personalità, nonché ambasciatrice FAO impegnata nel sociale con istituzioni come l’UNICEF e l’UNESCO. Il volume racconta la vita di questa grande artista attraverso le sue straordinarie fotografie, le affettuose testimonianze di Christian De Sica, Carlo Verdone, Gérard Depardieu, Alex Marshall, i testi critici delle curatrici e un saggio di Fabio Melelli.
08/11/23
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t-annhauser · 1 year ago
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Socrate
Possiamo leggere Socrate come una risposta allo scetticismo sofista, Socrate in fondo ci dice cose ormai così assimilate dal pensiero comune da risultarci quasi banali: conosci te stesso. Data la necessità di rifondare il pensiero filosofico andato a cacciarsi nel vicolo cieco della svalutazione della verità, Socrate fa appello al buon animo di ciascuno, al dovere di migliorarsi attraverso la vera conoscenza, un appello alla costruzione di sé che ce lo mostra come il fondatore della filosofia morale (e per questo, secoli più tardi, sarà preso di mira dall'antimoralista per eccellenza, vale a dire Nietzsche).
Socrate, com'è noto, non ha lasciato nulla di scritto e ha parlato principalmente attraverso la testimonianza di Platone, suo allievo e affezionato seguace. La sua vita è segnata dalla condanna a morte comminatagli dalla polis per aver corrotto i giovani con il suo insegnamento. Ma cosa insegnava Socrate? Nulla in particolare, insegnava a ragionare attraverso il dialogo e a mettere in discussione le false certezze di una società già molto "secolarizzata" e che poggiava su regole perlopiù conformiste. Siccome nella polis l'ordinamento stabile della società era propedeutico alla stabilità del potere politico, un individuo come Socrate, che metteva in discussione i valori ritenuti fondamentali istillando il dubbio fra i cittadini, era ritenuto quantomeno fastidioso. Lui stesso si definì "tafano di Atene", “il tafano che punzecchia la vecchia cavalla”, dove il tafano era il filosofo, mentre la vecchia cavalla era Atene. Non è che Socrate lo facesse per dispetto, lo faceva per amore della verità, quell'amore per la verità che era ormai ridicolizzato pubblicamente nelle commedie di Aristofane.
Il metodo di Socrate era la maieutica, cioè l'abilità di far nascere spontaneamente nell'altro la verità, lui stesso, del resto, sapeva di non sapere e quindi di non poter insegnare agli altri una verità di cui ancora doveva farsi un'idea.
Quando i giurati lo condannarono a morte lo fecero in un certo senso a cuor leggero perché si aspettavano, come da prassi, che avrebbe lasciato Atene per evitare la condanna, ma Socrate, che era ligio al dovere della verità, preferì non sottrarsi anche perché consapevole che continuando a praticare la sua ricerca sarebbe stato ugualmente condannato in qualsiasi altra città che gli avrebbe garantito riparo.
La verità, dunque, è mortale, ma come il samurai anche il filosofo ha il suo codice etico e non può sottrarsi dall'indicarla quando gli appare, whatever it takes. 
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animapienadiodio · 5 months ago
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Amore è solo la chiave che ci apre le porte della nostra vita emotiva di cui ci illudiamo di avere il controllo, mentre essa, ingannando la nostra illusione, ci porta per vie e devianze dove, a nostra insaputa, scorre, in modo tortuoso e contraddittorio, la vitalità della nostra esistenza.
Tutti, chi più chi meno, abbiamo esperienza del fatto che l'amore si nutre di novità, di mistero e di pericolo e ha come suoi nemici il tempo, la quotidianità e la familiarità. Nasce dall'idealizzazione della persona amata di cui ci innamoriamo per un incantesimo della fantasia, ma poi il tempo, che gioca a favore della realtà, produce il disincanto e tramuta l'amore in un affetto privo di passione o nell'amarezza della disillusione.
L'amore svanisce perché nulla nel tempo rimane uguale a se stesso, specialmente quando si ha a che fare con le persone che la vita costringe a un inarrestabile cambiamento. Ma non è il cambiamento a degradare l'amore, siamo piuttosto noi a fare di tutto per degradarlo. [...]
Privo di desiderio, l'amore garantisce tenerezza, intimità, sicurezza, ma non prevede l'avventura, la tensione e il senso del rischio che alimentano la passione. Dal canto suo il desiderio senza amore è stimolante, eccitante, vibrante, ma non ha l'intensità e il senso di un'elevata posta in gioco che rendono profonda la relazione. Non ci è dato, se non per brevi attimi, di fare esperienza nello stesso tempo dell'amore e del desiderio verso la stessa persona. E questo perché l'amore, che nasce sotto il segno della stabilità e dell'eternità, vuole ciò che il desiderio rifiuta.
Il desiderio, infatti, non sa cosa vuole. È un attimo infondato che trova insopportabile ogni gesto della ripetizione volto a confermare se stesso. Come una forza incontrollata irrompe nella stabilità dell'ordine, producendo nel senso, da tempo codificato, quel contro - senso che fa ruotare i discorsi senza immobilizzarli intorno a un dispositivo reale. Per questo nel discorso provoca la parentesi, l'interposizione. Insinuandosi come un incidente nella propria vita la fa traboccare, esponendola a un altro senso, quasi sempre fuorviante rispetto all'esigenza unitaria di una biografia.
E questo perché il desiderio, a differenza dell'amore che vuole costruzione e stabilità, è un movimento verso un punto di perdita. Non produce un altro linguaggio parallelo, autonomo o alternativo a quello dell'amore, ma solo eventi il più delle volte tra loro irrelati, che mirano alla dissoluzione di tutto ciò che pretende di porsi come unico, come esemplare, come subordinate la ricchezza e la varietà del molteplice. Per questo, nel suo impulso, il desiderio non predispone una risposta e non contiene una soluzione. Non si lascia presiedere da alcuna logica. Se mai è cio che rompe la logica del discorso, la sua grammatica, la sua sintassi. Il desiderio è ciò che nel discorso fa problema.
U. Galimberti, Le cose dell'amore
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bloomingwhims · 4 months ago
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“THE STONE” LEGACY - gen 1 - gen 2
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Main professional blog >> @bloomablossom
(I am in inked model and this is my portfolio but I follow back/ like from this blog )
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Sul Sul!
Tb - Età: bambina
Era il 2000 (!!) quando una mia amichetta di scuola mi invitó a casa sua per farmi vedere questo nuovo gioco.
Ero cresciuta con Nintendo e PlayStation (FFvIII era il mio grande amore) e non avevo mai giocato a niente su PC così quando entrammo in camera e lei inserì il cd nell’apposito slot, storsi un po’ la bocca dubbiosa.
Qualche minuto di attesa e poi…
Lì, in quel momento esatto, diventai una Simmer inconsapevole del fatto che non avrei mai smesso di esserlo.
Ricordo bene che quando iniziarono i rumors attorno all’uscita di the sims 2 mi feci un quaderno in cui iniziai a scrivere tutte le storie che avrei voluto creare; nomi dei protagonisti, trame, intrecci…non vedevo l’ora di creare storytelling e passare quelle ore in relax vivendo la loro vita.
- età: teen -
C’è stato poi un periodo in cui entrai all’interno di forum italiani e americani in cui facevamo contest utilizzando TS3. Creavamo pose con il box mod, le sitavamo su Photoshop e acquistai la prima tavoletta grafica.
Non era un bel periodo per me a livello emotivo e familiare ed il gaming unito all’editing e lo storytelling mi aiutava a calmare la mente potendo mantenere attiva la mia creatività.
Non vi farò vedere troppi lavori del momento, ma non c’è da specificare, vedendoli, che avessi preso appena consapevolezza di Photoshop del e digital painting 🥶🤣
- Età: adulta -
Arriviamo ad oggi.
Dopo un periodo di pausa dal gaming, questo inverno ho deciso che era il momento di prendere un pc che mi permettesse di tornare a giocare.
Ne sentivo davvero la mancanza e perciò mi sono affrettata a ri scaricare le vecchie ep di TS4 e prenderne di nuove (ancora me ne mancano 🥲) e riprendere a creare storie.
È stato un percorso:
- ho ripreso il game play senza mod e cc
- amando l’arredamento ho iniziato a buildare cosa che non avevo mai fatto, ma che mi appassiona tantissimo. Amo creare soprattutto appartamenti e piccole farmhouse.
Queste sono alcune foto dell’ultima costruzione
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Ho diversi lotti residenziali in gallery che potete scaricare.
Mi trovare con il GALLERY ID: ikamala
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- stato umorale: ISPIRATA +1000000000 -
Ma la passione per lo storytelling e l’ editing sapevo che non poteva rimanere troppo sopita ed infatti è tornata prepotentemente.
Sto aggiungendo mod e cc piano piano
Sono ancora molto arrugginita e preferisco per il momento seguire il gameplay senza stare a creare nulla di complicato.
Devo ancora trovare il mio stile, ma in questo blog cercherò di condividere edits e brevi capitoli di storia dei miei sims
Adesso io stessa ho un piccolo toddler per cui approfitto dei suoi pisolini per giocare e disegnare un po’ , perciò anche il tempo è quello che è 🫠
Da una settimana ho preso in mano per la prima volta un iPad con procreate e sto imparando a destreggiarmi con questo nuovo strumento.
Chissà se tra altri 16 anni mi guarderò indietro provando lo stesso imbarazzo che ho nel vedere la mia galleria a tema the sims su Flickr 😂 ma nel frattempo eccoci qua, senza aspettative, con la voglia di condividere e soprattutto “imparare nuova abilità”
A presto
I.
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icampiestivi · 8 months ago
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Philia (φιλία) * I CAMPI ESTIVI   *  L’ESPERIENZA DELLO STARE INSIEME
  Philia (φιλία) è il vocabolo che il greco antico utilizzava per riferirsi all'amicizia, a quel legame fraterno che si stabilisce in un rapporto di complicità, di affiatamento e di comunità di intenti.  Più semplicemente, “la più alta forma di amore”.
Relazioni, amicizia, natura, gioco, contatto e nuove scoperte: ecco qui gli elementi fondanti del nostro campo estivo. Un campo che vuole essere più di una semplice vacanza ma una vera e propria esperienza per accompagnare e sostenere i ragazzi nella conoscenza ed espressione di sé e della propria unicità, con sincerità e coraggio nella costruzione di relazioni autentiche.
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paolabazzali · 9 months ago
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…la costruzione di un amore
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cinquecolonnemagazine · 9 months ago
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Elefanti e zanzare
Ci sono tanti modi di riempirsi di debiti, dai più nobili ai più beceri. C’è chi firma cambiali per comprarsi l macchinone, chi è costretto ad aprire un mutuo per pagare le spese mediche a un figlio. C’è chi compra una casa per la sua famiglia e chi, moderno Dimitri Karamazov, si sputtana tutto in feste donne alcol e droghe. C’è chi lo fa per se, chi per i propri familiari, chi per investimento e chi per vanagloria. E poi c’è Novello Malatesta, mio nuovo eroe. Siamo nel 1400, a Cesena. Si respira aria di Rinascimento, ma la vita non è affatto facile: l’Europa è devastata da ondate successive di peste nera, l’Italia è dilaniata da guerre. Le condizioni igieniche sono terribili, la mortalità infantile è altissima, l’aspettativa di vita media è di trentacinque anni. La cultura? Roba per pochi. La stampa devono ancora inventarla, la carta è poco diffusa, i libri sono rari e difficili da realizzare. Costosissimi. In un’epoca in cui potere e ricchezza si misuravano in terra, un manoscritto in pergamena arrivava a costare l’equivalente di due o tre poderi. Bene, in questo scenario si svolge la storia di Domenico Malatesta, signore di Cesena, soprannominato Novello. L’emblema dei Malatesta era l’elefante indiano, e Novello scelse come effige un Elefante accompagnato dall’epigrafe: “L’elefante non teme le zanzare” Era un bel personaggio Novello. Costantemente in lite col fratello Sigismondo, signore di Rimini; liti che per anni sfociarono in una sanguinosa guerra, terminata solo grazie all’intervento pacificatore degli Este. Ma le guerre col fratello erano solo una distrazione da quello che era il suo intento principale: far grande la sua città. E così, malgrado le guerre e le liti familiari, durante gli anni illuminati del suo governo commissionò fortificazioni, ospedali, importanti opere di ingegneria civile (tra cui addirittura un traforo nel quale far scorrere un canale che doveva alimentare mulini). E poi iniziò la costruzione di quello che era il suo sogno, e che diventò la sua ossessione: la grande Biblioteca Malatestiana, quella che diventerà la prima biblioteca civica d’Italia. Commissionò la costruzione all’architetto Matteo Nuti, e insieme a lui concepì quella che è uno dei più palpabili esempi di amore per la cultura. Il fuoco, nemico per definizione dei libri, era bandito, quindi niente candele. Per poter leggere serviva la luce, quindi la struttura doveva essere piena di finestre. Anche l’acqua è nemica dei libri, quindi serviva un giusto grado di umidità e un’adeguata areazione. Il risultato è una biblioteca pensata come una chiesa, dove però la divinità venerata sono i libri. I libri, preziosissimi, sono incatenati ai banchi, i meravigliosi “Plutei” in legno, che fanno da panche, scaffali e leggio. La particolarità qui è che non è il libro che viene portato al banco di lettura, ma è lo studioso che deve andare dal libro, che ha una sua posizione fissa. Il libro al centro, più dell’uomo che lo legge; il libro come oggetto di culto di rispetto e venerazione, in una biblioteca che sembra una Cattedrale. Così il nostro Novello, dopo aver definito il progetto, inizia a spendere per le opere di realizzazione. Intanto c’è la Peste, ci sono le guerre col fratello, ci sono le carestie: Novello non si fa distrarre, e porta avanti il suo sogno. La biblioteca sarà dichiaratamente pubblica, a beneficio della cittadinanza, ma ad un tratto le autorità cittadine, spaventate dall’aumentare vertiginoso dei costi, decidono di tagliare i fondi, dirottandoli su capitoli di spesa più concreti, e bloccano il progetto: Novello non si scoraggia, mette mano al suo ingente patrimonio personale, e di tasca sua continua a finanziare i lavori e ad acquistare volumi. I suoi consiglieri finanziari sono molto preoccupati, i fondi, pur abbondanti, sono agli sgoccioli, cercano di dissuaderlo e fermare quel suicidio economico: Novello se ne frega e compra sette rarissimi testi ebraici. Le casse sono ormai vuote, la biblioteca è completa ed inaugurata, ma non porta alcun reddito perché aperta gratuitamente a tutti gli studiosi; Novello riceve una lettera da Costantinopoli dove un suo agente ha reperito quattordici manoscritti greci, acquistabili per una somma da capogiro: Novello non ci pensa un attimo, si indebita mettendo a garanzia il suo patrimonio immobiliare personale e, contentissimo, perfeziona l’acquisto. Alla sua morte lascerà per testamento la biblioteca alla città di Cesena, con precise disposizioni sulla pubblica fruibilità e sulla figura professionale che dovrà prendersi cura dei libri (per i quali aveva previsto in pagamento di un fondo a parte). Ho un debole per chi vive di passioni. Se poi queste passioni sono destinate al bene collettivo, mi emoziono. Me lo immagino Novello, dopo aver firmato il mutuo per l’acquisto dei 14 codici greci; mi sembra di sentire la sua impazienza, nell’attesa che i libri arrivino da Costantinopoli; mi sembra di percepire il suo orgoglio, nel pensare a quanti potranno accedere gratuitamente a quella immensa fonte di cultura altrimenti preclusa a tutta l’Italia. Mi sembra di sentire i bisbigli e i mormorii dei suoi grigi burocrati, dei contabili, dei concittadini benpensanti che lo prendevano per pazzo: riempirsi di debiti per regalare libri al popolo, che follia! Ma gli elefanti non temono le zanzare E allora vai avanti Novello, per la tua strada. Da parte di tutti noi , amanti della lettura che hanno la fortuna di vivere in un’epoca in cui i libri sono accessibili a tutti, ti giunga un immenso ed imperituro grazie. E che questa storia possa aiutare tutti noi, ognuno di noi, a ricordarci ogni giorno come vogliamo vivere la nostra vita. Ogni giorno facciamo scelte che in qualche modo definiscono quello che siamo: Sta a noi decidere se essere Elefanti o Zanzare Foto di Andrea Sylos Labini per Cinque Colonne Magazine Read the full article
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m596118 · 1 year ago
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"Lloyd, come si può costruire un amore solido?"
"Sir, l’amore non è solido per sua natura"
"In che senso, Lloyd?"
"L’amore è un collante che unisce esperienze e personalità diverse per la costruzione di una relazione"
"Un collante, Lloyd?"
"Certamente, sir. Ed è per questo che chi usa l’amore per riempire i propri vuoti emotivi si trova a essere molle, fragile e un po’ appiccicoso"
"Chiarissimo, Lloyd"
"Buona giornata, sir"
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umi-no-onnanoko · 2 years ago
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Ho bisogno di scrivere, quello che ne uscirà non ho idea se avrà un senso compiuto oppure sarà solo un caotico prodotto della mia mente, ma tant'è se non scrivo credo che scoppierò:
Fin'ora è stato un anno davvero davvero duro, sono successe e continuano ad accadere, pressoché con cadenza regolare, vicende che mi stanno portando a mano a mano a perdere le mie certezze, la mia sanità mentale e fisica, ma non scendo nei dettagli poiché sono cose davvero troppo personali e che non mi va di mettere per filo e per segno in mano al web; basti sapere che per quanto questa situazione si stia protraendo da così tanti mesi io sto continuando ad andare avanti nonostante tutto.
Ormai già a partire dallo scorso anno ho intrapreso un percorso, non facile e non tutto rose e fiori, di crescita e ricerca di un amor proprio che non ho mai avuto e posseduto realmente fino in fondo, di una costruzione o meglio ricostruzione di un'autostima per troppo tempo soppressa ed annichilita dagli altri e da me stessa.
Questo percorso mi ha portata e mi sta portando,tra alti e bassi, a nuove consapevolezze, prese di coscienza e posizione, a scremare tra le mie priorità ed interessi al fine di raggiungere il nocciolo di quanto maggiormente mi preme o mi sta a cuore realizzare, consolidare, raggiungere o mantenere. Mi sta conducendo verso nuovi interessi e passioni, in qualche caso anche più mature di quelle che avevo, a riprendere vecchi hobby, a perseguirne di nuovi, a scoprire e sperimentare ed avere sempre un pizzico di curiosità. In questo quasi anno e mezzo ho imparato diverse cose su di me: ho cambiato gusti, pareri, modi di pormi o pensare in determinate situazioni o contesti, ho allontanato da me contesti e persone che non mi ero accorta prima non facessero per me o peggio fossero tossici. Sto ancora vicina a tutti, ma non mi faccio più sfruttare come un tempo, anche se talvolta ancora non colgo quando le persone cercano di manipolarmi o usarmi, ma sto crescendo anche in questo aspetto.
Non è sempre facile fare fronte a certi cambiamenti, alla vita, ma si può decidere di affrontare le cose e darsi una possibilità, io sto cercando di darmela, sto provando a darmi un'opportunità di crescita, un'opportunità per cambiare ed essere una persona migliore, quella che voglio essere. Non sempre sono convinta di potercela fare e spesso inciampo nel mio tragitto, ma non demordo, perché so che un giorno mi volterò indietro e rivedrò il percorso fatto e mi godrò la vista, ringraziando i momento belli e quelli brutti, soprattutto quelli brutti, perché mi avranno portata dove sarò.
Il percorso per superare questo periodo sarà ancora lungo ed impervio, sì va avanti giorno per giorno, contro i breakdown,contro i periodi di down, contro la rabbia, contro il dolore, contro la disperazione, contro le delusioni, contro una salute che non va, sì va avanti giorno per giorno, minuto per minuto sempre ringraziando ed essendo grata per ciò che ho, che sia anche solo una cosa piccola e semplice, perché intanto è "mia",si gode delle cose belle, sì medita, si prega e si lavora per i propri sogni, "se puoi sognarlo puoi farlo" diceva Walt Disney ed io sono dello stesso parere e quindi non mollo o almeno spero.
Cerco solo un po' di stabilità mentale, prima di tutto, sanità fisica, persone pulite e che mi facciano stare bene perché tengono a me, raggiungere i miei obiettivi, fare felici le persone che amo ed essere felice e soddisfatta di quello che ho.
Non so se ce la farò, non so quante persone vorranno seguirmi e quante ancora dovrò perdere, ma so che voglio riuscire ad essere felice.
Pensieri a caso del 07.05.23
-umi-no-onnanoko (@umi-no-onnanoko / 07.05.23)
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ilgiornoprima · 11 months ago
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Discorsi che vorrei intavolare con te pt1
Il modo in cui scrivo racconta molto del modo in cui amo.
Poco fa stavo ascoltando un'intervista alla scrittrice Sally Rooney sul suo romanzo Normal People e sono rimasta estremamente affascinata dalla struttura che dà ai suoi discorsi: possiede una padronanza del linguaggio assurda, ben più di quel che avevo immaginato leggendo i suoi romanzi. Mi torna quindi in mente una riflessione che ho letto su Instagram qualche giorno fa a proposito della funzione e dei limiti della parola. Martina scriveva che darsi voce attraverso le parole equivale a scegliere, e scegliere è delimitare. Quale concetto voglio passi, qual è il soggetto agente della mia storia e quali personaggi reagiscono alla sua scelta di agire; chi è che agisce e chi che subisce? E in quale contesto voglio si svolga la vicenda? Di chi parlo, quando ne parlo, e poi ancora: come ne parlo? Cosa rimane in sintesi fuori, cosa includo dentro?
Il linguaggio è limite e ci insegna che tutto è limitato: sei limitato tu, limitata la sedia, limitata la penna, limitato l'albero, limitata la carta. Limitata la parola e limitata la frase, e con essa limitato diventa anche il concetto, l'emozione, il sentimento, che facciamo passare. Limitato è quel che riusciamo a mettere nel mondo. Illimitato resta tutto quel che dentro a esso non mettiamo, quel che esiste altrove per sempre proprio perché qui poggiato al suolo con i piedi saldi a terra non esisterà mai.
Forse per questo mi piace scrivere: ben poco tollero i limiti. È più forte di me, cerco l'illimitato anche a costo di rinunciare al concreto. Non so vivere nella realtà concreta in quanto per me non ne esista una, mi estraneo continuamente da essa vedendola come puro prodotto di una mente collettiva inesistente, puro frutto di una costruzione sociale.
Mi piace scrivere perchè mi piace indagare il limite: per giocarci, per girarci attorno di continuo e di volta in volta spostarlo un po' più in qua o un po' più in là, a destra e a manca senza mai trovargli una collocazione fissa. E se aggiungiamo poi che scrivere è per me veicolare l'amore, forse scrivere è per me studiarlo per espanderlo e diramarlo. Questo è: all'infuori dei miei testi il mio amore è illimitato e perciò privo di materia. Il mio amore è sempre vivo ed eppure non si fa mai presenza fisica dei corpi, non viene mai a patti con il mondo fisico adottando una specifica forma e rendendosi perciò tangibile. Il mio amore non sceglie.
Per me scrivere significa rendere il mio amore reale.
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petalididonna · 2 years ago
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Guarda "Ivano Fossati - La costruzione di un amore" su YouTube
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Già...
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narcisistiedemoni · 1 year ago
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Amore maturo
Titolo: Scopri come creare connessioni autentiche con le donne mature
Ciao a tutti!
Sono entusiasta di condividere con voi un nuovo articolo sul nostro blog che sicuramente catturerà la vostra attenzione. Oggi, voglio parlarvi di un argomento che interessa molti di noi: come creare connessioni autentiche con le donne mature.
Nel nostro articolo, esploreremo strategie efficaci per instaurare un rapporto significativo con una donna matura. Vogliamo mettere da parte gli stereotipi e concentrarci sull'importanza di comprendere e rispettare le esperienze di vita di queste donne, oltre ad apprezzarne la saggezza e la maturità.
Le strategie che condivideremo non riguardano la seduzione come un gioco o una manipolazione, ma piuttosto si concentrano sulla costruzione di una connessione autentica basata sulla sincerità, l'empatia e il rispetto reciproco. Vogliamo incoraggiare tutti a trattare le donne mature con la stessa considerazione e gentilezza che si riservano a qualsiasi altra persona.
Nell'articolo, affronteremo argomenti come l'importanza della comunicazione aperta e onesta, l'ascolto attivo delle loro esperienze di vita e l'apprezzamento della loro indipendenza. Cercheremo di sfatare alcuni miti comuni e offrire consigli pratici su come stabilire una connessione autentica con una donna matura.
Spero che vi uniate a noi nella lettura di questo nuovo articolo sul nostro blog. Sono sicuro che troverete consigli preziosi per migliorare le vostre relazioni con le donne mature e creare connessioni significative basate sulla comprensione reciproca.
Non vedo l'ora di leggere i vostri commenti e le vostre esperienze. Ricordatevi sempre di trattare gli altri con rispetto e gentilezza, indipendentemente dall'età o dal genere.
https://www.narcisistiedemoni.com/2023/10/lezioni-di-seduzi
Buona lettura!
Monica
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