#konstantinos kavafis
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artık müzikte "şiirsel içerikler" aramayı, yazında "sözcüklerin müziğinin" peşinde koşmayı bıraktın.
konstantin kavafis - selected poems
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Η Ιθάκη σ'έδωσε τ’ ωραίο ταξίδι.
Χωρίς αυτήν δεν θα ‘βγαινες στον δρόμο.
Άλλα δεν έχει να σε δώσει πια.
Κι αν πτωχική την βρεις, η Ιθάκη δε σε γέλασε.
Έτσι σοφός που έγινες, με τόση πείρα,
ήδη θα το κατάλαβες οι Ιθάκες τι σημαίνουν
Κωνσταντίνος Π. Καβάφης
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La città
Hai detto: "Per altre terre andrò, per altro mare. Altra città, più amabile di questa, dove ogni mio sforzo è votato al fallimento, dove il mio cuore come un morto sta sepolto, ci sarà pure. Fino a quando patirò questa mia inerzia? Dei lunghi anni, se mi guardo attorno, della mia vita consumata qui, non vedo che nere macerie e solitudine e rovina".
Non troverai altro luogo non troverai altro mare. La città ti verrà dietro. Andrai vagando per le stesse strade. Invecchierai nello stesso quartiere. Imbiancherai in queste stesse case. Sempre farai capo a questa città. Altrove, non sperare, non c'è nave non c'è strada per te. Perché sciupando la tua vita in questo angolo discreto tu l'hai sciupata su tutta la terra.
-Konstantinos Kavafis-
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Almeno con inganni adesso illudermi…
Per non sentire la mia vita vuota.
Konstantinos Kavafis, da Poesie erotiche
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"Bir başka ülkeye, bir başka denize giderim" dedin.
Bundan daha iyi bir başka şehir bulunur elbette.
Her çabam kaderin olumsuz bir yargısıyla karşı karşıya;
Bir ceset gibi gömülü kalbim.
Aklım daha ne kadar kalacak bu çorak ülkede ?
Yüzümü nereye çevirsem , nereye baksam kara yıkıntılarını görüyorum ömrümün,
Boşuna bunca yıl tükettiğim bu ülkede.
Yeni bir ülke bulamazsın , başka bir deniz bulamazsın,
Bu şehir arkandan gelecektir.
Sen gene aynı sokaklarda dolaşacaksın , aynı mahallede kocayacaksın; aynı evde kır düşecek saçlarına.
Dönüp dolaşıp bu eve geleceksin sonunda.
Başka bir şey umma.
Ömrünü nasıl tükettiysen burada, bu köşecikte ; öyle tükettin demektir bütün yeryüzünü de.
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… And my heart, like something dead, lies buried inside me.
Konstantinos Kavafis
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Con Teocrito un giorno si doleva il giovane poeta Eumene: «Sono più di due anni che scrivo e non ho fatto che un solo idillio, è l'unica mia opera compiuta. Ahimè vedo che alta troppo alta è la scala della Poesia; sto sempre sul primo scalino, l'andare in su non è nelle mie forze.» E Teocrito: «Queste parole sono insegne e blasfeme. Di stare sul primo gradino considerati orgoglioso e felice, ciò che hai raggiunto non è poco ciò che hai fatto va a tuo vanto. Sappi che questo primo scalino avanza di molto la gente comune, che per salire anche questo scalino si dev'essere di pieno diritto, cittadini della città delle Idee. In questa città è disagevole e raro trovar cittadinanza. Vi sono nel suo arengo legislatori che nessuno può ingannare. Ciò che hai raggiunto non è senza importanza ciò che hai fatto va tutto a tuo vanto. — Konstantinos Kavafis, Il primo scalino (poesia). Traduzione di Nelo Risi per Einaudi
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"You said: “I’ll go to another country, go to another shore, / find another city better than this one."
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şiir merdiveni çok dik;
ayağımı attığım ilk basamaktan,
hoş gör, daha yukarı çıkamayacağım.
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ne sabahın süsenleri tanır seni ne incir ağacı, ne atlar ne tepedeki dolunay, ne çocuk tanır seni ne de ikindi, ölüsün çünkü, dirileceğin de yok.
federico garcia lorca - tamarit divanı
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Returning from Greece
Well, we’re nearly there, Hermippos. Day after tomorrow, it seems—that’s what the captain said. At least we’re sailing our seas, the waters of Cyprus, Syria, and Egypt, the beloved waters of our home countries. Why so silent? Ask your heart: didn’t you too feel happier the farther we got from Greece? What’s the point of fooling ourselves? That would hardly be properly Greek. It’s time we admitted the truth: we are Greeks also—what else are we?— but with Asiatic affections and feelings, affections and feelings sometimes alien to Hellenism. It isn’t right, Hermippos, for us philosophers to be like some of our petty kings (remember how we laughed at them when they used to come to our lectures?) who through their showy Hellenified exteriors, Macedonian exteriors (naturally), let a bit of Arabia peep out now and then, a bit of Media they can’t keep back. And to what laughable lengths the fools went trying to cover it up! No, that’s not at all right for us. For Greeks like us that kind of pettiness won’t do. We must not be ashamed of the Syrian and Egyptian blood in our veins; we should really honor it, take pride in it.
(Translated from the Greek by Edmund Keeley and Philip Sherrard)
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"Ritorna ancora e prendimi, amata sensazione, ritorna e prendimi, quando si ridesta viva la memoria del corpo, e l'antico desiderio di nuovo si versa nel sangue, quando le labbra e la pelle ricordano, e la carne, e le mani come se ancora toccassero. Ritorna ancora e prendimi, la notte, quando le labbra ricordano, e la carne...".
.🦋.
🔸Konstantinos Kavafis
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Dönüp dolaşıp bu şehre geleceksin,
Geleceksin bu şehre sonunda.
Bu şehir arkandan gelecektir,
Aynı mahallede yaşlanacaksın.
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Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese
dorate, calde e vivide.
Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.
Non le voglio vedere: m’accora il loro aspetto,
la memoria m’accora il loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.
Non mi voglio voltare, ch’io non scorga, in un brivido,
come s’allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.
Konstantinos Kavafis, Candele
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E se non posso dire del mio amore –
se non parlo dei tuoi capelli, delle labbra, degli occhi,
serbo però nell’anima il tuo viso,
il suono della voce nel cervello,
i giorni di settembre che mi sorgono in sogno:
e dan forma e colore a parole e frasi
qualunque tema io tratti, qualunque idea io dica.
Konstantinos Kavafis, da Poesie erotiche
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