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Tina & Jimmy Jr. | “Presto Tina-o”
#haven’t giffed in a minute#I was having trouble with a fic for this prompt so have them being goobers in canon instead <3#tinimmyweek24#tinimmy#tina belcher#jimmy pesto jr#jimmy jr#bob's burgers#bobs burgers#gifset#my gifs
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me, watching presto tina-o : they're soooo married in this episode :)
zeke, when tina and jimmy jr. are arguing :
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Jagged Jimmy - Vision 08
That's what Nate uses those body parts for, infuse with a bit of magic, then bind it to the new hosts's Odkraft. Just the blood type and size have to be right, and presto! Magical prosthesis surgery. I don't think any of Jimmy's teeth are still his own. Well, Jag probably fixed that eventually, grew him a brand new set of choppers.
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Two for Tina and Presto Tina O are such top tier Jimmy Jr episodes like why is he so middle school boy 😭
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Day in Fandom History: January 12…
Tina enters a young magician’s contest in hopes of getting close to Jimmy Jr as his assistant but him not staying focused and having Tammy as his assistant causes Tina to compete against and sabotage him in the competition. “Presto Tina-o” premiered on this day, 10 Years Ago.
#Day in Fandom History#10 Years Ago#Bob's Burgers#Bobs Burgers#Bob’s Burgers#Season 4#Episode 10#Presto Tina O#Cartoon#Animation
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griffin 🦇🐿🐈⬛🐺🦨🦝🩸🎀🍓
🎀🍓 my art/edits: #griffinkittenart
🎀🍓 my oc stuff: #griffs ocs
🎀🍓 my blogs/headcanons/aus: #griffin speaks
favs below
(some of these link to my side blogs, others link to tags on this main blog)
100% wolf , nWave movies , elena of avalor / sofia the first , the future is wild (2007 animated) , time warp trio , shasha & milo , tangled , big hero 6 (side blog and tags) , bless the harts , presto! school of magic , turning red , the sea beast , sing (side blog) , the incredibles (side blog) , disney fairies , despicable me , tlk/tlg , jane and the dragon , care bears , tales of arcadia , httyd , zombies , wizart movies , home , my dad the bounty hunter , pixar monsters , bolt , cleopatra in space , warrior cats (design blog and tags) , scream street , the hollow , magic school bus , littlest pet shop , monsters vs aliens , om shanti om , kuch kuch hota hai , dilwale dulhania le jayenge , wordgirl , TOTS , kipo , mlp , boss baby , mcsm , little shop of horrors , don bluth , bluey , scott pilgrim , peep and the big wide world , pound puppies , jimmy neutron , xavier riddle , fresh beat band
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ciao monica. cosa pensi stia succedendo a js in questi giorni? cosa stanno facendo a Chiang Mai? e ' per il canale yt di jimmy? stanno girando una sorta di video per i viaggiatori? o un episodio di arm sher? perché arm e sing sono lì? o è solo un viaggio di natale? sto impazzendo per la curiosità!
ciao anon!!!!! 💜
vorrei saperti rispondere ma anche io sto impazzendo in questi giorni nel tentativo di capire cosa stanno combinando jimmysea in chiang mai. la mia migliore ipotesi, come quella di moltə altrə nomnoms, è che stiano filmando dei contenuti per un episodio di arm share, soprattutto considerando che anche namtan e p'aof sono con loro. pure settimana scorsa erano con arm, namtan e mark, il che è un po' sospetto
ma forse sto solo tentando di autoconvincermi della cosa perché voglio talmente tanto vederli in qualche evento o reality show che ormai mi aggrappo a tutto ;;;;;;; mi sembra strano che qualcosa non bolli in pentola, peró, visto che di solito bisogna pregare tutti i santi del paradiso che si ricordino la password dei loro social e che condividano almeno una foto, mentre in questi giorni ci stanno inondando di immagini e video come non ci fosse un domani
quindi sí, spero proprio che li vedremo presto in arm share, ma anche se stessero solo facendo una gita di piacere con degli amici, è bello saperli insieme a condividere questi momenti!!!!!
#for non-italian speakers: we're wondering what jimmysea are up to in chiang mai#like maybe it's just a trip with friends but i want them to be filming an episode of arm share so badly#anyway!!! grazie del messaggio anon è sempre bello trovare altre persone fan di jimmysea che parlano italiano!!!!!#m: ask
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Season 4, Episode 10: Presto Tina-o.
A magical episode where Tina becomes Jimmy Jr's assistant. Only to find Jimmy Jr sucks at magic and just dances around. So she tries to help. But it backfires and she's fired. Tina is replaced by Tammy. And she gets vengeful, which is fun to watch. But she soon regrets her actions. Watching her almost boyfriend being humiliated.
A fun but slightly awkward episode. The magic shop owner, Horace, is amazing and this is sadly his only appearance. We also learn Tina's middle name, Ruth.
My Rating: 7/10.
My Favourite Line: Ooh, I'm gonna stick a quarter in my ear, so they have something to pull out.
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Di quando mio padre mi presentò Giovanni Galeone
Vent’anni fa esistevano ancora le vacanze aziendali. Nel senso, le grandi ditte davano la possibilità ai propri dipendenti di poter usufruire di prezzi speciali in villaggi turistici che normalmente sarebbero stati fuori dalla portata dei loro portafogli. Solitamente il periodo era da scegliersi durante la bassa stagione, ma poco importava. Si trattatavi di luoghi che, altrimenti, in pochi si sarebbero potuti permettere. Anzi, era persino meglio: niente turisti che affollavano spiagge, musei o ristoranti, clima ancora sopportabile e prezzi, in generale, nettamente più coerenti.
Così, nel giugno del 1996, grazie all’offerta riservata ai dipendenti ENI, andammo per due settimane a Stintino, in provincia di Sassari. Mare azzurro come non lo avevo mai visto, da cartolina, spiagge bianche, gente che si divertiva, famiglie intere a spasso tra le case basse. Prendemmo il traghetto e stavo leggendo, in quei giorni, “Per chi suona la campana”. Le pagine erano sgualcite, ma chiudendo gli occhi e pensandoci intensamente riesco, tutt’oggi, a ricordare il loro profumo. Mi misi nella mia cuccetta dopo cena per leggere qualche pagina, ma mi addormentai quasi subito, che la nave bianca e blu della Tirrenia aveva appena abbandonato il porto di Genova. Mi risvegliai la mattina seguente con il sole che entrava dall’oblò e un gran viavai tra i corridoi. I rumori delle valigie che venivano appoggiate sulla moquette e le corse dei bambini. Eravamo arrivati.
Partimmo veramente presto, quel giugno, perché mi ricordo che dovetti chiamare un mio compagno di classe da una cabina telefonica per sapere i risultati finali degli scrutini: promosso senza nemmeno una materia da recuperare. Quell’anno scolastico era trascorso veramente liscio, tra le prime libertà di orari al sabato sera, i primi concerti, il Novara Calcio retrocesso in C2 per colpa di un gol di Jimmy Fialdini nel pareggio di Pistoia ai playout, i primi dischi e le magliette di Pearl Jam, Smashing Pumpkins e NoFX indossate sopra improbabili felpe col cappuccio.
La villetta a schiera dove alloggiavamo faceva parte di un residence molto elegante, con tante palme, tre bar, due negozi che ti vendevano di tutto, due piscine, i campi da tennis e tre ristoranti. Occupava praticamente tutta la dorsale est della collina che sovrastava il paese. La nostra, era una piccola casa gialla con il balconcino in mattoni e una scalinata ripida. Dal balconcino potevamo scorgere l’Asinara, dove stavano i brigatisti. Si vedevano il carcere e le luci, di sera, delle imbarcazioni che vi portavano i secondini. Prima di cena, tornati dalla spiaggia (riservata alle famiglie dei dipendenti anche quella) mi mettevo ad ascoltare musica e a guardare le navi che, in lontananza, attraccavano al porto di Sassari. Altri vacanzieri, altre macchine, altro divertimento al quale non ero abituato.
Mio padre si alzava sempre prima di tutti, di mattina. Non è mai stato un amante del mare, e la sua vacanza ideale in una località marittima come quella consisteva unicamente in passeggiate col cane, partite a tennis e qualche ristorante di pesce. Spiaggia, poca. Andava a piedi sino all’ingresso del complesso e comprava il giornale, portandoci dei dolci da uno dei bar.
Una mattina, mentre facevamo colazione, mi ragguagliò sui suoi giri mattutini.
Eravamo circa a metà della vacanza, era già passata una settimana e avevo nostalgia di casa. Mi mancavano i miei amici su in città. I giorni immediatamente successivi alla fine delle scuole erano, per noi del cortile, i più divertenti e spensierati di tutto l’anno. Senza impegni e senza scuola, passavamo il nostro tempo, dilatatissimo, giocando a pallone per tutti i campi del vicinato, parchetti o prati che fossero, uscendo di casa appena dopo pranzo e facendovi ritorno giusto prima di cena, sfruttando le giornate più lunghe dell’anno per fare, essenzialmente, ciò che più ci faceva fare. Erano giorni infiniti, ma che duravano poco: a fine giugno, infatti, c’era già chi partiva per le vacanze, chi si spostava al Sud per raggiungere i parenti al mare, chi andava in vacanza studio obbligato dai genitori. Tornati a settembre, sarebbe ricominciato di nuovo tutto da capo. Non trascorrere con gli altri quel periodo mi metteva angoscia, era come se mi stessi perdendo qualcosa di fondamentale per la mia vita.
<< Sai chi ho incontrato giù, all’edicola? Galeone, l’allenatore, lo conosci? >>
Mi ero appena svegliato. Il sole, in direzione del mare, era già alto. Volevo andare in spiaggia.
Certo che lo conoscevo, Giovanni Galeone. Nella stagione appena terminata aveva allenato il Perugia ed era stato esonerato prima di Natale, sebbene la squadra fosse saldamente al di sopra della zona retrocessione. Il presidente Gaucci, d’altronde, lo conoscevano già tutti. Nevio Scala ne prese il posto da gennaio e i Grifoni, a fine stagione, retrocessero in Serie B. Il Perugia era una di quelle squadre che mi erano sin da subito state simpatiche non appena salite nella massima serie. Andavo già allo stadio a tifare il Novara in quegli anni, ma ovviamente il campionato di Serie A, tra i miei coetanei, la faceva da padrone. Eravamo dei veri e propri nerds in materia.
<< Sì, l’allenatore? Cosa ci fa qui? >>
<< È qui in vacanza. Secondo te cosa ci fa uno, in un villaggio turistico?! >>
In effetti.
<< Non credevo fosse davvero lui, così gliel’ho chiesto. Abbiamo fatto due chiacchiere sul cane. Gentilissimo, tra l’altro. >>
Il cane in questione era il nostro, un incredibile meticcio giallognolo che stava simpatico a qualsiasi essere umano vi si avvicinasse.
Ci pensai su un attimo, alle parole di mio padre, perché ero sempre stato affascinato dalla persona, percepita attraverso uno schermo, di Giovanni Galeone. La sigaretta e il cappotto lungo, sembrava un attore di un film noir. Le maniere burbere e diametralmente opposte ai suoi colleghi, sempre azzimati e cordiali, anche nelle situazioni più difficili e critiche. Tutti ne parlavano come un innovatore, come uno Zeman di casa nostra, che non aveva paura ad attaccare ma che fondava il suo gioco sul fiato e le gambe dei due mediani, che aveva sempre avuto a disposizione e sempre preteso. Aveva riportato il Perugia nella massima serie dopo vent’anni e aveva forgiato la squadra in modo da creare un ambiente sano e duraturo. Avevo persino comprato Roberto Goretti e Federico Giunti al Fantacalcio, quell’anno, i due fari del suo centrocampo: arrivai secondo di un punto dietro un mio compagno che aveva praticamente tutta la Juventus. Me lo ricordavo a Pescara, ovviamente, e mi ricordavo anche della squalifica di un anno in cui incappò cinque anni prima per delle cose poco chiare riguardo a una partita, dicevano, inutile.
Il giorno dopo, mio padre, questa volta a pranzo, mi disse che aveva ancora incontrato Galeone, sempre all’edicola del villaggio, a far scorta di giornali. Lui comprava sempre “L’Unità” e ci tenne a sottolineare, con fare ironico, la diversità di vedute politiche con il mister. Avevano parlato del fatto che fosse senza squadra, e che fosse lì a Stintino in vacanza con sua moglie per un paio di settimane, a campionato chiuso e a ritiri non ancora iniziati. Aspettava una chiamata per ritornare in panchina.
<< Spero lo chiamino! >>, dissi. Ma non ne ero molto convinto. Più che altro mi sentivo abbattuto per a situazione di quel signore, che non avevo ancora conosciuto ma che aveva avuto modo di incontrare mio padre.
<< Guarda che non so quanto rimarrà qui ancora, se vuoi domani mattina te lo presento >>.
Erano diventati amici quindi, se si trovavano a fare due chiacchere ogni mattina. Mio padre amico di un allenatore di Serie A.
Avrei potuto seguirlo durante le sue passeggiate mattutine sin dall’inizio del nostro soggiorno, ma la pigrizia aveva sino a quel momento vinto in maniera preponderante sull’orario da rispettare. Decisi così che una levataccia mattutina poteva valere la candela.
Arrivammo al bar accanto all’edicola e in effetti Giovanni Galeone era lì, shorts bianchi e felpa in acetato, a parlare con il barista, all’ombra della tettoia del chiosco. Il sole picchiava già forte e non era nemmeno un orario così impossibile da sopportare.
<< Buongiorno, lui è mio figlio, Andrea! >> erano davvero entrati in confidenza, sembrava che mio padre mi stesse presentando a un suo amico di vecchia data. L’allenatore si girò verso di noi e salutò prima il cane, che stava scodinzolando già diversi metri prima. Ero stato derubricato anche dal quadrupede.
<< Buongiorno, Andrea. >> E gli strinsi la mano.
<< Giovanni, ciao. Finalmente hai accompagnato tuo papà a fare una passeggiata, lo vedo sempre in giro da solo! Ora che parto domani mi raccomando, accompagnalo tu! >>
Sorridemmo tutti e tre, lui ordinò un caffè appoggiando al bancone in marmo rosa la pila di quotidiani, sportivi e no, che aveva sottobraccio. Capii le dissonanze politiche dai nomi delle testate che aveva comprato, ma non importava. Io ordinai una bottiglietta di acqua frizzante e lo guardai più attentamente: non sembrava nemmeno uno di quei tanti allenatori di calcio italiani che si vedevano in televisione. Capello, Lippi, Trapattoni. La carnagione scurissima e quel modo, sicuro e metodico, di afferrare gli oggetti. Mi aspettavo si accendesse una sigaretta da un momento all’altro ma niente, non riuscii a scorgere nemmeno il pacchetto nelle tasche della felpa rossa e nera che indossava. Sembrava, in ogni suo movimento, a suo agio e non lasciava trasparire la malinconia che ero abituato a percepire quando mi capitava di vederlo in televisione, la domenica sera, intervistato.
Parlammo del luogo dove ci trovavamo, delle vacanze degli operai come lo era mio padre, di come fossero belle le spiagge e del fatto che erano ormai più di tre settimane che non buttasse una goccia di pioggia, in quelle zone. Non mi fece domande, non mi chiese come andassi a scuola o se giocassi a calcio: ascoltava e parlava con noi delle cose di cui parlano tutti gli esseri umani in vacanza.
Tre mesi dopo, io ero sui banchi di scuola ad affrontare una difficilissima seconda mentre lui, purtroppo, non aveva ancora ricevuto nessuna chiamata. A novembre arrivò a Napoli ma venne ulteriormente esonerato, ancora una volta con la squadra collocata ben lontana dai pericoli della retrocessione.
Ripensando a quei momenti, crescendo, non mi ero perso granché di quei giorni di giugno in città. Le vie del mio quartiere erano e sarebbero rimaste sempre le stesse anche senza di me, anche negli anni a venire. Mi accorsi che la mia presenza non fosse così fondamentale, anzi. Qualche palazzo nuovo, qualche lavoro di rifacimento dei marciapiedi, qualche targa commemorativa messa a caso nei parchetti dove giocavamo a pallone. Ancora oggi, però, quando vado a trovare i miei genitori, dopo essermi spostato da anni, avverto un senso di inadeguatezza, come se fossi in un paese straniero, o che abbia tradito. È come se quei luoghi fossero andati avanti correndo al doppio della velocità rispetto a me e rispetto ad altre zone della città. Come se mi rifiutassero, se mi ostracizzassero. Quando incrocio per caso qualcuno che conoscevo in quegli anni, qualche mio coetaneo con cui abbia condiviso dei momenti di gioco, l’unica emozione che riesca a provare è un misto di tranquillità e sollievo nel constatare che stia ancora bene, che abbia trovato una moglie, che abbia dei vestiti puliti e che si viva la sua vita in una casa accogliente. Non sono mosso dall’istinto di chiedergli che lavoro faccia, come stia di salute, dove abiti.
Quella mattina d’estate in Sardegna, io, mio padre e Giovanni Galeone non discutemmo di calcio, anche se la sera prima di incontrarlo mi ero ripromesso di chiedergli, ad ogni costo, se secondo lui Carmine Gautieri fosse più forte di Francesco Moriero, o se gli mancasse il suo pupillo Milan Rapaìc.
Non ne sarebbe valsa la pena.
Tornammo a casa che giugno si avviava ad attraversare le sue giornate più calde e sarei rimasto da solo. avvertii questa sensazione strana appena saliti sul traghetto del ritorno, nella pancia della nave bianca e blu, parcheggiando l'auto nel caos e nel rumore di altre centinaia di automobili. Settembre sarebbe arrivato come ogni volta velocissimo, portandosi dietro gli strascichi di mesi di speranze e sogni da adolescente. Sarebbero tornati presto i pullman di linea affollati, la spesa del sabato, i compiti in classe, la pioggia che ti appiccica le foglie morte sotto la suola delle scarpe pesanti.
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Da Jurassic Park a Jurassic World: I 15 momenti migliori della saga
"Possiedo un'isola, al largo del Costa Rica." Con queste parole, John Hammond (Richard Attenborough) diede il via ad un viaggio indimenticabile, nell'estate del 1993. Destinazione: Jurassic Park, il più spettacolare parco divertimenti mai costruito, ma anche il più pericoloso. Il film di Steven Spielberg, basato sull'omonimo romanzo di Michael Crichton, fu un autentico fenomeno al box office mondiale, incassando quasi un miliardo di dollari (somma poi raggiunta nel 2013 con la riedizione in 3D), e vinse tre Oscar per gli effetti speciali e sonori.
Una scena di Jurassic Park
Seguì poi Il mondo perduto: Jurassic park, diretto ancora una volta da Spielberg, e poi Jurassic Park III, con Joe Johnston in cabina di regia. La morte di Crichton nel 2008 aveva teoricamente congelato qualsiasi piano per un quarto episodio, ma alcuni anni dopo il progetto venne riavviato e nel 2015, ventidue anni dopo l'inizio della saga cinematografica, è uscito Jurassic World, inizio di una nuova serie di avventure, seguito da Jurassic World 2: Fallen Kingdom del 2018 e Jurassic World 3: Dominion nel 2022, ma molto presto un altro film si aggiungerà alla saga anche se per ora non si hanno molti dettagli sulla trama e la partecipazione di Scarlett Johansson. Questa è la nostra lista dei quindici momenti più memorabili della saga ideata da Crichton e Spielberg. Ovviamente si sconsiglia la lettura a chi non abbia ancora visto i film, poiché la classifica contiene qualche piccolo spoiler…
15. L'attacco dei volatili
Jurassic World: l'attacco dei rettili alati
I fan degli pterodattili dovettero attendere la fine de Il mondo perduto: Jurassic park per vederli in un breve cameo, dato che per motivi tecnici e finanziari non fu possibile utilizzarli nel primo episodio. I dinosauri volanti furono poi ripescati ed utilizzati come si deve nel terzo capitolo, con una sequenza d'azione situata in una voliera su Isla Sorna. Al di là di qualche buco di logica (a che serve una voliera sull'isola che non era destinata al pubblico?), questo scontro fra i volatili e il gruppo capitanato da Alan Grant (Sam Neill) funziona per un motivo molto semplice: nel contesto di un terzo episodio piuttosto deludente che non fa altro che riprendere stancamente gli elementi più riusciti dei capitoli precedenti, tale sequenza rappresenta l'unico vero lampo di originalità. Da non dimenticare neanche la versione "aggiornata" che si vede nel quarto film, sorta di rielaborazione preistorica de Gli uccelli di Alfred Hitchcock.
Jurassic Park III: lo Pteranodonte
14. Il cameo di Jimmy Fallon
Chris Pratt ospite da Jimmy Fallon per parlare di Jurassic World
Nel primo episodio John Hammond si vantava di non aver badato a spese, arrivando persino a convincere il noto attore teatrale Richard Kiley a prestare la sua voce alla narrazione della visita guidata del parco. In Jurassic World, l'idea di una celebrità coinvolta nelle attrazioni del parco è portata al livello successivo, nella sequenza in cui i fratelli Zach e Gray Mitchell (Nick Robinson e Ty Simpkins) percorrono una zona dell'isola all'interno di una girosfera. Le istruzioni di sicurezza del veicolo fanno parte di uno sketch comico di Jimmy Fallon, noto soprattutto in America in quanto veterano di Saturday Night Live e attuale conduttore del celeberrimo Tonight Show. Il suo cameo avrà più senso per il pubblico americano, ma rimane una bella frecciatina alla mentalità industriale dell'entertainment statunitense.
13. "Non andate nell'erba alta!"
Il mondo perduto - Jurassic Park: i raptor attaccano nell'erba alta
Una delle scene più cariche di tensione de Il mondo perduto: Jurassic park, e il grande ritorno in scena dei velociraptor, anche se si vedono poco. Dopo essere scampati all'ennesimo incontro con i tirannosauri, i cacciatori ingaggiati da Roland Tembo (Pete Postlethwaite) decidono di attraversare un campo d'erba alta per mettersi al riparo. Un errore che si rivela letale per la maggior parte di loro: mentre avanzano, vediamo cinque predatori avvicinarsi. E poi urla, ruggiti e la vista fugace della coda del raptor mentre questi divora la sua preda. Un ottimo esempio di ciò che Spielberg è in grado di fare quando non è costretto a ripetersi (cosa che accade durante lo scontro successivo con i velociraptor, ma quello è un altro discorso).
12. La morte di Dieter Stark
Il mondo perduto - Jurassic Park: Peter Stormare in una scena
Abbiamo già "visto" i procompsognati in azione all'inizio de Il mondo perduto quando aggrediscono una bambina, rendendo parzialmente pubblica l'esistenza di Isla Sorna e dei dinosauri (ma in realtà l'aggressione non viene mostrata, ne udiamo solo le conseguenze). Perciò è facile immaginare cosa succederà a Dieter Stark (Peter Stormare) quando questi si perde nella foresta e incontra uno di questi dinosauri piccoli ed in apparenza innocui. Ebbene sì, il sadico cacciatore fa una brutta fine: inciampa dopo aver cercato di scavalcare un ramo, al che i procompsognati gli saltano addosso e lo divorano vivo, mentre la macchina da presa si allontana mostrandoci il sangue di Stark che scorre nell'acqua. Una sequenza al contempo spaventosa e divertente, grazie alle doti comiche di Stormare.
11. Il T-Rex a San Diego
La più grande differenza fra il secondo episodio della saga e tutti gli altri è la presenza dei dinosauri nel nostro mondo. Nello specifico, un Tyrannosaurus Rex a San Diego, merito del bieco Peter Ludlow (Arliss Howard), nipote di John Hammond, il quale vuole aprire un Jurassic Park in California. Ovviamente, il rettile gigante decide di seminare panico e distruzione, radendo al suolo anche un negozio dell'ormai defunta catena Blockbuster. Da notare che fra le persone che fuggono alla vista del T-Rex vi sono anche dei turisti giapponesi, allusione evidente al franchise di Godzilla (il primo episodio, invece, citava apertamente King Kong).
Il mondo perduto - Jurassic Park: il T-Rex a San Diego
10. La morte di Dennis Nedry
Jurassic Park: un'immagine del dilofosauro
Difficile piangere il decesso di Dennis (Wayne Knight), un informatico della InGen che, per questioni pecuniarie, decide di tradire Hammond e mettere a repentaglio la vita di tutte le persone presenti su Isla Nublar. Una scelta che si rivela fatale per lui quando si perde e si imbatte in un dilofosauro, che prima lo acceca sputandogli negli occhi e poi lo azzanna quando cerca di fuggire in macchina. Non è la morte più spassosa per un personaggio odioso (quella è riservata all'avvocato Donald Gennaro, divorato dal T-Rex mentre è seduto sulla tazza di un gabinetto pubblico), ma certamente la più meritata, anche perché Knight, noto ai più come Newman, la nemesi di Jerry Seinfeld, dà a Nedry quell'aura viscida necessaria per renderlo simpaticamente detestabile. L'attore, fra l'altro, avrebbe espresso un parziale rimpianto per quanto riguarda la sua morte sullo schermo: per questioni di censura (Jurassic Park in America è PG-13), l'uccisione è stata attenuata rispetto al romanzo, dove Nedry viene addirittura decapitato.
9. I raptor "addomesticati"
Jurassic World: Chris Pratt tiene a bada i dinosauri in una scena del film
Aveva fatto alzare più di un sopracciglio l'idea di vedere nel quarto film un personaggio capace di addestrare e controllare i velociraptor. E invece l'idea funziona grazie a due elementi essenziali, entrambi evidenti nella sequenza in cui ci viene presentato questo strambo rapporto fra uomo e rettile: innanzitutto, il carisma e la bravura recitativa di Chris Pratt, il cui Owen Grady è allegro e al contempo serissimo, consapevole del pericolo cui va incontro ogni giorno; in secondo luogo, la rivelazione che i raptor, pur dandogli retta, rimangono dei predatori e potrebbero facilmente cercare di divorarlo un giorno o l'altro. Come scopre lo stesso Owen verso la fine del film, quando i raptor decidono di ubbidire a qualcun altro…
8. La metafora del canarino
Jurassic World: BD Wong è il dottor Wu
L'avevamo già visto nel primo episodio, dove spiegava che tutti i dinosauri di Jurassic Park erano femmine, e quindi teoricamente non in grado di riprodursi. Dopo ventidue anni, ritroviamo in Jurassic World l'attore BD Wong, sempre nei panni del Dr. Wu, scienziato al serivizio della InGen. A lui spetta una delle battute più memorabili del film, quando gli viene rinfacciata la creazione del "mostro" Indominus Rex. La sua risposta: "Il termine 'mostro' è relativo. Per un canarino, un gatto è un mostro. Noi siamo solo abituati ad essere il gatto." Un riassunto abbastanza autoironico in merito all'arroganza dell'uomo in tutta la saga, pronunciato da un personaggio intrigante che potremmo rivedere in un eventuale quinto film.
7. Mr. DNA
Jurassic Park: Mr DNA
Come ridurre al minimo tutte le spiegazioni scientifiche circa la creazione dei dinosauri residenti a Jurassic Park? La risposta: Mr. DNA, un simpatico personaggio animato - talmente popolare da avere diritto ad un cameo anche in Jurassic World - che in pochi minuti chiarisce i vari discorsi su zanzare, resina, frammenti di DNA ed uso di materiale genetico delle rane per resuscitare il T-Rex e compagnia bella. Oltre ad essere uno strumento narrativo efficace e memorabile, la sequenza permette anche a Spielberg di rendere omaggio a uno dei pionieri dell'animazione, Winsor McCay, noto per il cortometraggio Gertie the Dinosaur, realizzato nel 1914.
6. L'evoluzione secondo Ian Malcolm
Jurassic Park: Malcolm, Hammond, la dottoressa Sattler e Gennaro in una scena
Passato alla storia come un film d'avventura intriso di horror, il primo Jurassic Park è memorabile anche per la sua forte componente comica, grazie soprattutto a Jeff Goldblum nei panni di Ian Malcolm. Tra i suoi tanti momenti di gloria non possiamo non menzionare il suo brillante riassunto di quanto sta vedendo: "Dio crea i dinosauri. Dio distrugge i dinosauri. Dio crea l'uomo. L'uomo distrugge Dio. L'uomo crea i dinosauri." E l'impagabile commento di Ellie Sattler (Laura Dern): "I dinosauri mangiano l'uomo. La donna eredita la Terra."
5. T-Rex vs. Indominus
Jurassic World: L'Indominus Rex sbircia tra i cespugli
Per tutta la durata di Jurassic World, il dinosauro denominato Indominus Rex ci è stato venduto come il rettile più temibile in tutta la storia del parco ("Più grande, più spaventoso, più fico", come direbbe il nostro "amico" Wu): gigantesco, capace di mimetizzarsi e rimanere invisibile ai sensori termici… Insomma, un bel problema. Ragion per cui, per sconfiggerlo, Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) fa l'unica cosa logica: liberare il T-Rex. Il vecchio si scontra con il nuovo (con un aiutino da parte dei velociraptor e del mosasauro, che dà il colpo di grazia all'Indominus), dimostrando la propria superiorità. A rendere ancora più emozionante la situazione per i fan di vecchia data è un dettaglio piccolo ma fondamdentale: il T-Rex in questione è lo stesso che ci terrorizzò nel primo episodio. Invecchiato, ma ancora re indiscusso della giungla (come ci conferma l'inquadratura finale del film).
Jurassic World: l'Indominus Rex in una scena del trailer
4. L'entrata in scena del tirannosauro
Presagito per gran parte del film, l'ingresso del Tyrannosaurus Rex non poteva che essere trionfale: mescolando abilmente immagini e suoni per mostrarci solo una parte del rettile prima che la minaccia si riveli in tutto il suo splendore, Spielberg costruisce una sequenza magistrale e carica di tensione, alleviata solo parzialmente dall'uscita di scena di Donald Gennaro. Grazie anche a questo debutto, il T-Rex è divenuto uno dei personaggi più amati della saga, ragion per cui continua ad apparire nei seguiti, anche se l'originale rimane imbattibile.
Jurassic Park: il T-Rex in azione sotto la pioggia
3. T-Rex vs. Raptor
Potevamo ritrovarci con un finale molto diverso: nella prima stesura del copione di Jurassic Park, lo scontro fra umani e velociraptor si concludeva con Alan Grant che si serviva dello scheletro appeso al soffitto dell'edificio principale per sconfiggere i predatori. Questa soluzione narrativa non convinse particolarmente Spielberg, il quale decise di dare un ultimo momento di gloria al vero eroe del film: il T-Rex. Eccolo quindi all'apice della gloria, al centro della stanza e circondato da ciò che rimane del sogno di John Hammond, a dimostrazione di quanto affermato precedentemente da Ian Malcolm: la vita ha trionfato.
Jurassic Park: il T-Rex irrompe nel Centro visitatori
2. I raptor in cucina
Jurassic Park: Raptors a caccia
Anche qui abbiamo a che fare con una figura annunciata a lungo - fin dalla sequenza d'apertura - ma sostanzialmente invisibile per gran parte della durata della pellicola: il velociraptor. E come il T-Rex, questo predatore spietato, che caccia in branco, ha diritto ad un momento da antologia, ossia la famosa sequenza della cucina. Un grandissimo gioco di ombre e suoni, quasi interamente realizzato senza trucchi digitali (i raptor erano degli uomini in costume nella maggior parte delle inquadrature) e impreziosito dalla bravura dei giovani Joseph Mazzello e Ariana Richards. Anche a distanza di ventidue anni, rimane un piccolo capolavoro del brivido.
1. "Benvenuti a Jurassic Park"
Jurassic Park: la prima apparizione del Brachiosauro
Impossibile dimenticare l'emozione provata la prima volta che si è assistiti a questa sequenza, sulla quale si regge gran parte dell'efficacia del primo film della saga. Eh sì, perché il punto di non ritorno, per quanto riguarda la sospensione dell'incredulità, era la prima apparizione in carne ed ossa - si fa per dire, ovviamente - della fauna di Isla Nublar, all'epoca una vera rivoluzione nel campo degli effetti speciali (una combinazione di CGI ed animatronics). Spielberg era consapevole dell'importanza di questo momento, e fa in modo che tutto funzioni esattamente come deve: la bellezza impareggiabile dei dinosauri, le facce stupite di Sam Neill e Laura Dern (bravissimi a recitare davanti al nulla), la musica trionfale di John Williams (inspiegabilmente ignorata in fase di nomination agli Oscar) e l'entusiasmo paterno di John Hammond, che parla con i due archeologi ma in realtà si rivolge al pubblico: "Benvenuti a Jurassic Park!"
#jurassic series#jurassic park#jurassic world#jurassic park 3#jurassic park 2#jurassic world 2#jurassic world: dominion#ian malcolm#alan grant#ellie sattler#john hammond
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Rumble of Ancient Times 18650 Mod
So first this happened...
Feckin went and caught covid again, this time I guess it was the latest strain. Walk in the park compared to when I caught the Omicron variant, that sucked balls. But I had a high fever that lasted for four and a half freakin days, peaking at 39.9ºC, that would go down to 38ºC when I took the fever reducer meds, then shoot right back up to over 39º once the meds stopped working. It's already almost two weeks later and I'm still wrecked, feel like I've been steamrollered. Oof. But before that was going on I obtained this:
The Rumble of Ancient Times. But hold on a sec, something looks different, and not just the groovy colored knob caps from Thonk (those are the shit by the way, they work on the Aira compact and Korg Volca series too). What's that peeking out at the lower left? A USB-C PORT? What mischief is this?! Mwuhahahaha. Yeah so originally it's powered by four triple-A batteries in a holder that has no lid, just exposed to the elements on the bottom side, and I dunno, something about that didn't sit well with me. I was thinking I could power it off a small USB-C smartphone battery brick, but no matter what I did I couldn't get it to power on, then I remembered that those only put out +5V, d'oh! So I had a peep around Jamazon, and found this:
SUPER feckin small thing, that. Like the size of my thumbnail plus a few mm. So what the thing is, is a Li-ion Li-po charger PLUS a step-up transformer in a wee package there. I think it will actually go all the way up to +24V. As it was, I soldered it up according to the diagram there on Jamazon, and after charging an 18650 successfully, feckin A right skippy this shit just might work man! I wired it up to a multimeter to test output voltage, then tweaked the wee trimmer to get +6V output. Then I jimmied the power leads onto the RoAT and crossed my fingers and said three Hail Satans and threw the switch and presto! it feckin worked! SO stoked. 18650s are cheap as balls, and this whole setup is taller but not so much larger than the original configuration, have a look:
I used rather thick 3M VHB super super extra strong double-sided tape to hold the two down, then obtained 25mm hexagonal brass M3 standoff leggiwegs and put it all together, as you can see in the photo second from top. Jamazon again. Well it's either them or order from Kyohritsu and pay almost the same amount but with Jamazon the stuff arrives the next day (or same day depending on the time I place the order). Anyway...
This is what it originally looked like. The battery holder is pretty sturdy and has a goddam good grip on the batteries but still... Hmmmm.
This is the schleprock special in place. I coulda trimmed the wiring a bit but at this point I was like let's just be done with this already. And the awesomesauceiest thing about it is NO NOISE from the battery. This is something that I was super worried about, given that I was going to power the thing with a non-standard power source, but in the end it all worked out fine and YAY ME! Oh I suppose I should mention cost. The batteries were the most expensive part at about ¥2000 for two, because I chose the made in Japan option. For five of the wee USB-C charging slash step up boards plus battery socket/holders it was ¥1399. So to me it felt like $34 even though the exchange rate is ridiculous and the yen is getting its arse beaten senseless right now. Feck. Yeah so if there's anyone out there with one of these thinking ya know I dunno about those batteries... this is an easy to do mod. I don't know how long the battery will hold out for between charges, but seeing as the circuit on the RoAT probably doesn't eat current, I imagine I could go a month or so between charges. This will also work with the flat 3.7V Li-Po batteries by the way. That would yield a lower profile and give a smaller overall device to mess with. Just have to watch out for the mAh value and make sure it's above 3000. Might mess with that in the future. Hmmmm. Something else I did...
Barely visible.. The LED frequency and the shutter speed were not playing nicely with each other. I changed out the Solo and Mute LEDs on a Korg Nanokontrol, to white and yellow respectively, just because. I got a 1010music blue box digital mixer and found out you can use class compliant USB control surfaces and was like well shit. So there you go. The LEDs were SMD but since getting that SMD desolderer thingy off AliExpress, doing work like this has become quite easy. It's still a pain to solder LEDs the size of dust motes though. Jeeezus those things are feckin small.
Hope all is well with you and yours.
#synth diy#aaaargh#fucktrump#путін хуйло#слава україні#smd led#synth repair#dork#Rumble of Ancient Times
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Praja - Gallipoli Opening… Il 21/6 Big Mama, the Original Salento's Black Party
La grande inaugurazione di Praja - Gallipoli (Lecce) per l’estate ’24, andata in scena lo scorso 15 giugno, è stata un grande successo. Musicaeparole, che gestisce questo top club, ha già annunciato molti degli artisti più attesi nel corso di tutta l’estate, tra cui un Ferragosto '24 decisamente scatenato, che vedrà al mixer della Praja il top dj francese Bob Sinclar, spesso chiamato “Le Roi del Salento”, ovvero il re del Salento. Infatti il suo rapporto con il pubblico del top club salentino è unico. Le prevendite per il grande evento sono già disponibili.
Ma che succede subito, già a giugno? I party da non perdere alla Praja - Gallipoli si susseguono.
Venerdì 21 giugno è previsto l'opening party di Big Mama, the Original Salento's Black Party. E' la festa giusta per scatenarsi con i ritmi più caldi del pianeta, accompagnati da dj unici ed un corpo di ballo che sa sempre come coinvolgere chi è sul dancefloor. Durante i party Big Mama, le vibrazioni e l’energia del Salento si fondono per dare vita ad un party epico, decisamente da non perdere per chi vuol muoversi a tempo in Puglia... e non solo.
E' ancora presto per raccontare anche solo una parte di ciò che succederà alla Praja - Gallipoli nell'estate 2024. Diamo comunque qualche accenno ai più curiosi: già annunciato, tra i primi guest internazionali, ecco Jimmy Sax, che sarà sul palco del top club il 6 luglio 2024 e poi il 17 agosto. Il 16 luglio invece è la volta di Guè, storico rapper dei Club Dogo. La sera prima, il 15/8, ecco Bob Sinclar. Il 23 luglio sarà invece la volta di Rose Villain, in qualche modo lanciata proprio dalla Praja prima delle sue performance a Sanremo. Confermato il party black del venerdì Big Mama, così come la collaborazione con VidaLoca, consolidata realtà attiva tra pop e reggaeton...
Anche per l’estate 2024, la Praja - Gallipoli (Lecce), top club estivo salentino, nel cuore della stagione estiva, ovvero tra luglio e agosto è aperto 7 notti su 7. E' probabilmente l'unica grande discoteca italiana a farlo, replicando lo stile ibizenco in modo tutto salentino... ovvero perfetto da vivere dopo una giornata di mare.
Perché il ritmo alla Praja, uno dei tanti club gestiti da Musicaeparole, non deve mai fermarsi. 200.000 presenze nell'estate '23 in ben 180 eventi, quasi 90.000 follower su Instagram, la Praja anche per l'estate '24 è gestita da Musicaeparole. Quest'ultima realtà è una delle più consolidate nell'ambito del clubbing e dell'organizzazione eventi in Europa.
Ospiti internazionali, un nuovo show pazzesco e l’atmosfera incandescente di Gallipoli. E' questa l'estate 2024 della Praja, epicentro del divertimento più scatenato e colorato a Gallipoli e in Salento. Lo slogan scelto per la nuova stagione è Live the Dream, perché d'estate spesso i sogni diventano realtà. Soprattutto quando si balla con gli amici a due passi dal mare di Gallipoli, con top dj internazionali, come capita alla Praja.
Il club è l’anima della Praja. Il mainstage di tutti i grandi spettacoli live e dj set. Stare in pista è come sentirsi parte dello show, tra scenografia ed effetti speciali e servizi per tutte le esigenze. Vivere uno show alla Praja - Gallipoli è un’emozione indimenticabile. La Praja ha tante diverse zone in cui vivere la serata: Amamè, Kabana, Soqquadro, aree privè. Sono tutte diverse e in tutte si sta al centro della scena, quella della musica (elettronica, pop, etc) internazionale.
Praja - Gallipoli by Musicaeparole
Lungomare Galileo Galilei – Gallipoli, 73014
info +39 348 6297999
Sito ufficiale con tutti gli eventi in programma alla Praja - Gallipoli per l’estate ‘24
Instagram Praja
Prevendite online Praja
Social Praja - Gallipoli
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i know a lot of people think that presto tina-o is jimmy jr.’s worst episode but i’m gonna be honest…..that’s like a top 3 tinimmy episode for me
#i’m watching it on tik tok rn with one of those shitty mobile game videos playing underneath at the same time#this episode is just peak they’re both so dumb that they’re perfect for each other#and that they really are the same brand of weird 😭#tinimmy#tina belcher x jimmy jr pesto
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Hello! kinda a weird question but have you ever disliked Jimmy jr? If so what made you like him? And if not what made you love this dancey, prancey boy at the start? :D (sorry if this dosn’t sense💗)
Aww a Jimmy Jr ask? For me 🥺? Thank you so much ❤️ now I can get off the house chores for a while (yeah lunar new year sounds fun to YOU, I'm suffering over here)
I neither disliked nor cared much for him at first I think. I'd say he started standing out to me more as a character in Two for Tina. This doesn't sound like a good start to find J-ju likable but like, he has no reasons to be so god damn hilarious in that episode. Tbh they're the early seasons, so I had these more light-hearted views on the characters and mainly enjoyed them for their comedy antics. And like, a kid who dances weird, says sorry to a porcelain horse and is a little brat sometimes can be pretty funny, yeah :]?
Seasons 4 - 7 eps are probably where Jimmy Jr slowly became one of my favorites :D He's just so entertaining in a realistic way - like they wrote him as this immature teenage boy just like those I'm so familiar with back in middle school. Inconsiderate and self-centered traits mixed with more awkward clueless and simple-minded moments, some typical 13 year old we're having here eh? He's a jerk but not in an intentionally cruel way; a sweetpea but only uses 5% of his brain; supposedly a popular kid but also a huge walking teenage disaster dork. His genuinely sweet moments needs more appreciation too ya know, those are where it balance out his less favorable traits.
I slowly learned to root for his flaws as a good part of his character too. Like sure, wholesome characters are lovely but sometimes you get to see a kid who's a little selfish and emotionally immature. Who gets too wrapped up in his own issues yet forgets to care about someone else's feelings. Who's so defensive and gets worked up over his passion in everyway (get the eps i'm refering to :D?) Which, are all pretty neat - sympathetic ugly traits making room for character growth are pretty neat :] (the writers utilizing it or not is a different story though)
One might say eps like Two for Tina or Presto Tina o are not his shining moments but really, they kind of are to me pffft (also Stand by Gene and Millie churian candidate :D such good ones). Some have his peak comedy scenes, others contribute to his character depth. And Ex mach Tina is my ultimate favorite as it absolutely nailed both of the categories 👀
V for Valentine detta is something else though. I'd say it's one of the cases where a character becomes somewhat of a plot device for the sake of the storyline, hence getting their little ooc moments. It's a great ep but I don't think they did J-Ju's character justice :/. Was he at his worst in it? Oh yeah totally. But I'd blame this one on the writing direction (a little biased, i know)
I'm sure I have had small moments where I "want to slap that kid", but they aren't serious enough for me to bother and tbh it's the same with lots of characters in the show (sit down Rudy you're perfect). For the most parts though, he's this wonderfully whacky lovely boy that I absolutely adore :D Comedy wise he's perfect. Character wise he's imperfectly perfect.
#uh oh this one got too long again#nevermind i need to ramble what needs to be rambled#do i want to smack this kid in the head multiple times? yes. did i just make a solo doodle post plus another textpost of him? yeah#again thank you for the ask i love it :]#bobs burgers#jimmy pesto jr#asks#guess i just kinda have soft spots for these kind of kid characters#*gesturing to all my other fictional favs from other media
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Praja - Gallipoli Opening… Il 21/6 Big Mama, the Original Salento's Black Party
La grande inaugurazione di Praja - Gallipoli (Lecce) per l’estate ’24, andata in scena lo scorso 15 giugno, è stata un grande successo. Musicaeparole, che gestisce questo top club, ha già annunciato molti degli artisti più attesi nel corso di tutta l’estate, tra cui un Ferragosto '24 decisamente scatenato, che vedrà al mixer della Praja il top dj francese Bob Sinclar, spesso chiamato “Le Roi del Salento”, ovvero il re del Salento. Infatti il suo rapporto con il pubblico del top club salentino è unico. Le prevendite per il grande evento sono già disponibili.
Ma che succede subito, già a giugno? I party da non perdere alla Praja - Gallipoli si susseguono.
Venerdì 21 giugno è previsto l'opening party di Big Mama, the Original Salento's Black Party. E' la festa giusta per scatenarsi con i ritmi più caldi del pianeta, accompagnati da dj unici ed un corpo di ballo che sa sempre come coinvolgere chi è sul dancefloor. Durante i party Big Mama, le vibrazioni e l’energia del Salento si fondono per dare vita ad un party epico, decisamente da non perdere per chi vuol muoversi a tempo in Puglia... e non solo.
E' ancora presto per raccontare anche solo una parte di ciò che succederà alla Praja - Gallipoli nell'estate 2024. Diamo comunque qualche accenno ai più curiosi: già annunciato, tra i primi guest internazionali, ecco Jimmy Sax, che sarà sul palco del top club il 6 luglio 2024 e poi il 17 agosto. Il 16 luglio invece è la volta di Guè, storico rapper dei Club Dogo. La sera prima, il 15/8, ecco Bob Sinclar. Il 23 luglio sarà invece la volta di Rose Villain, in qualche modo lanciata proprio dalla Praja prima delle sue performance a Sanremo. Confermato il party black del venerdì Big Mama, così come la collaborazione con VidaLoca, consolidata realtà attiva tra pop e reggaeton...
Anche per l’estate 2024, la Praja - Gallipoli (Lecce), top club estivo salentino, nel cuore della stagione estiva, ovvero tra luglio e agosto è aperto 7 notti su 7. E' probabilmente l'unica grande discoteca italiana a farlo, replicando lo stile ibizenco in modo tutto salentino... ovvero perfetto da vivere dopo una giornata di mare.
Perché il ritmo alla Praja, uno dei tanti club gestiti da Musicaeparole, non deve mai fermarsi. 200.000 presenze nell'estate '23 in ben 180 eventi, quasi 90.000 follower su Instagram, la Praja anche per l'estate '24 è gestita da Musicaeparole. Quest'ultima realtà è una delle più consolidate nell'ambito del clubbing e dell'organizzazione eventi in Europa.
Ospiti internazionali, un nuovo show pazzesco e l’atmosfera incandescente di Gallipoli. E' questa l'estate 2024 della Praja, epicentro del divertimento più scatenato e colorato a Gallipoli e in Salento. Lo slogan scelto per la nuova stagione è Live the Dream, perché d'estate spesso i sogni diventano realtà. Soprattutto quando si balla con gli amici a due passi dal mare di Gallipoli, con top dj internazionali, come capita alla Praja.
Il club è l’anima della Praja. Il mainstage di tutti i grandi spettacoli live e dj set. Stare in pista è come sentirsi parte dello show, tra scenografia ed effetti speciali e servizi per tutte le esigenze. Vivere uno show alla Praja - Gallipoli è un’emozione indimenticabile. La Praja ha tante diverse zone in cui vivere la serata: Amamè, Kabana, Soqquadro, aree privè. Sono tutte diverse e in tutte si sta al centro della scena, quella della musica (elettronica, pop, etc) internazionale.
Praja - Gallipoli by Musicaeparole
Lungomare Galileo Galilei – Gallipoli, 73014
info +39 348 6297999
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Stuart Weitzman lancia ufficialmente la sua collezione maschile
Il marchio americano di calzature di lusso Stuart Weitzman lancia ufficialmente la sua collezione maschile, dopo l’assaggio di settembre, durante la presentazione delle collezioni femminili. All’appuntamento di ieri nella nuova showroom - un open space di circa 650 metri quadrati, al civico 5 di piazza San Babila, dove sarà gestito principalmente il mercato europeo - c’era anche Brooklyn Beckham. «La lavorazione artigianale delle scarpe è eccellente - ha detto il figlio di David e Victoria Beckham -. I miei preferiti sono i mocassini chunky della linea Club: sono confortevoli, leggeri e si abbinano perfettamente a qualsiasi outfit». «Stuart Weitzman - ha sottolineato il ceo & brand president Giorgio Sarné - ha perfezionato l'arte di realizzare calzature, in oltre 35 anni nel settore lusso. Poiché abbiamo spesso ricevuto richieste di modelli maschili, siamo entusiasti di poter espandere in modo ponderato la nostra selezione ed estendere l'obiettivo del nostro marchio, di infondere sicurezza a ogni passo, includendo l'uomo moderno». La collezione uomo è declinata in tre linee - Club per il day-to-day; Premiere per le occasioni speciali; Resort per le vacanze- e già dal febbraio 2024 sarà disponibile sul sito di e-commerce stuartweitzman.com e presso retailer selezionati tra cui Saks, Neiman Marcus, Bergdorf Goodman’s e Nordstrom 24. Il marchio di New York punta anche a espandersi in via diretta sul mercato italiano. «Siamo presenti in tutti i department store Rinascente e stiamo valutando l’apertura di monomarca a Milano, Firenze e Roma», ha detto Jonathan Lelonek, senior vice president Global Wholesale. «Quello italiano è un mercato importante e che sta diventando sempre più importante», ha aggiunto precisando che i mercati principali sono gli Stati Uniti e l’Asia. Nonostante le incertezze che gravano sul 2024, Lelonek si è dichiarato positivo: «Dalle vendite negli Stati Uniti arrivano segnali incoraggianti, inoltre si nota un trend discendente per quanto riguarda le sneaker». Da non sottovalutare anche i plus delle calzature maschili elencati dal manager, come l’heritage, l’artigianalità italiana, la qualità, il comfort ma anche il buon rapporto qualità/prezzo. Interpellato sulle possibilità di creare sinergie con il marchio Jimmy Choo, quando si arriverà al closing dell’acquisizione da parte di Tapestry di Capri Holdings, Lelonek ha affermato: «Potrebbe essere, ma è ancora troppo presto per parlarne». Tapestry, che oltre a Stuart Weitzman controlla i marchi Coach e Kate Spade, ha annunciato l’acquisizione di Capri Holdings lo scorso agosto: un deal da 8,5 miliardi di dollari che dovrebbe finalizzarsi entro quest’anno e che porterà alla creazione di un gruppo da 12 miliardi di vendite aggregate (includendo Versace, Jimmy Choo e Michael Kors). C’è già però chi ipotizza un possibile spezzatino dopo il closing, con la vendita Versace e Jimmy Choo in blocco o singolarmente. Read the full article
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