#italioti
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Concordo Pienamente.
Sarebbe ora di Spezzare questa Catena......
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Ai cantieri navali di Fincantieri servono operai, ma la manodopera italiana non è disponibile e quindi scoppia il caso Monfalcone #ilcasomonfalcone #fincantieri #subappalti #cantierinavali #islamici #fabriziosbardella #italioti #costituzione #societa #primopiano #inevidenza
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Ecco come ragionano gli #italioti. Lo dice la #Scienza, quella vera non la #scienzah dei #covidioti e dei #nazisti. https://www.instagram.com/p/Cn3z1udIZtR/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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TINDARI - IL PICCOLO MUSEO GRECO-ROMANO
Uno dei personaggi più importanti e affascinanti che nel 400 a.C. segnò la storia del bacino Mediterraneo, fu sicuramente il tiranno siracusano Dionisio primo. Dionisio, nato da famiglia non aristocratica si convinse che la democrazia che guidava Siracusa, non era più in grado di impedire il decadimento politico e militare della città, per cui, abile oratore, si fece eleggere generale e, una volta inviato a Gela per risolvere una controversia locale, simulò un attentato nei suoi confronti, richiese la possibilità di avere un esercito mercenario ai suoi ordini per difesa personale, diventando ben presto il padrone di Siracusa. Per dimostrare la noncuranza che aveva per l’aristocrazia, una volta protetto dal suo esercito personale, imprigionò e giustiziò tutti gli aristocratici di Gela, con il loro oro pagò i mercenari spartani che comandava e donò le terre degli aristocratici alla popolazione locale. Così facendo ottenne un consenso assoluto ed una base molto forte per diventare il padrone assoluto della Sicilia orientale. Per restare tale dovette contrastare per tutta la sua vita il desiderio dei Cartaginesi di invadere la sua isola. Dovette inoltre fermare l’espansionismo degli italioti provenienti dalla Calabria, consolidare il rapporto con il resto delle colonie della Magna Grecia e rafforzare l’alleanza con Sparta. Fondò inoltre colonie lungo tutto l'adriatico. In tal modo garantì potere e ricchezza a Siracusa che sotto di lui divenne una delle maggiori città greche del mediterraneo. Tra le tante colonie che fondò per motivi economici e strategici vi fu anche Tindari, ai confini settentrionali del suo dominio siciliano in una località che era abitata già nell’età del bronzo, più di mille anni prima. La posizione e il nome di Tindari non sono casuali. Tindari come Tindaro re di Sparta padre della Elena per cui scoppiò la guerra di Troia, padre di Castore e Polluce i semidei dioscuri che erano tanto onorati in Siracusa. La posizione della colonia Tindari, era inoltre estremamente importante essendo in cima a un promontorio facilmente difendibile, con accanto una grande baia e pianura in cui potevano trovare riparo le navi di allora. La città era inoltre di fronte alle isole Eolie da cui riceveva ossidiana per preparare gioielli e armi e pietra pomice che era la carta vetrata di allora e utilissima nell’ingegneria civile e navale. Finito il dominio di Dionigi il vecchio, Tindari ben presto, come il resto dei possedimenti del vecchio tiranno, fu presa di mira dai Cartaginesi e per questo motivo si affidò a Roma diventando una città romana, molto ben considerata e molto amata. La prova della benevolenza dei romani fu nel dedicare la città all’imperatore Augusto. La “nobilissima civitas” si riempì quindi di statue dell’imperatore, di un teatro, di un porticato (propileo) da cui si accedeva all’Agorà e di tutta quell’architettura che distingueva l’era imperiale romana. I reperti rinvenuti negli scavi, mostrano una civiltà elegante, dove ogni piccolo strumento d’uso comune, nella sua semplice funzionalità, ha una bellezza che va oltre il tempo e le mode. Questa stessa bellezza circonda ancora oggi Tindari, preziosa perla racchiusa tra l’azzurro immenso del cielo e il purissimo e trasparente blu del mare.
One of the most important and fascinating characters that in 400 BC marked the history of the Mediterranean basin, it was certainly the Syracusan tyrant Dionysius I. Dionysius, born into a non-aristocratic family, was convinced that the democracy that led Syracuse was no longer able to prevent the political and military decay of the city, so he was elected general and once sent to Gela to resolve a local controversy, simulated an attack against him, required the possibility of having a mercenary army on his orders for personal defence, soon becoming the master of Syracuse. To demonstrate his indifference to the aristocracy, once protected by his personal army, he imprisoned and tried all the aristocrats of Gela, with their gold he paid the Spartan mercenaries he commanded and gave the aristocratic lands to the local population. In doing so he obtained an absolute consensus and a very strong basis for becoming the absolute master of Eastern Sicily. To remain so he had to resist throughout his life the desire of the Carthaginians to invade his island. He also had to stop the expansionism of the Italians from Calabria, consolidate relations with the rest of the colonies of Great Greece and strengthen the alliance with Sparta. He further founded colonies all along the Adriatic. He thus guaranteed power and wealth to Syracuse, which under him became one of the largest Greek cities in the Mediterranean. Among the many colonies he founded for economic and strategic reasons was Tindari, on the northern borders of his Sicilian domain in a town that had been inhabited already in the Bronze Age, more than a thousand years earlier. The location and name of Tindari are not accidental. Tindarius as Tindarus king of Sparta father of Helen for whom the Trojan War broke out, father of Castor and Pollux the demigods who were so honored in Syracuse. The location of the Tindari colony was also extremely important being on top of an easily defensible promontory, with a large bay and plain next to it where the ships of that time could find shelter. The city was also opposite the Aeolian islands from which it received obsidian to prepare jewelry and weapons and pumice stone which was the sandpaper of that time and very useful in civil and naval engineering. After the rule of Dionysius the Elder, Tindari soon, like the rest of the possessions of the old tyrant, was targeted by the Carthaginians and for this reason relied on Rome becoming a Roman city, very well regarded and very loved. The proof of the Romans’ benevolence was in the dedication of the city to Emperor Augustus. The “noblest civitas” was therefore filled with statues of the emperor, a theater, a portico (propileo) from which one accessed the Agora and all that architecture that distinguished the Roman imperial era. The finds found in the excavations show an elegant civilization, where every small tool of common use, in its simple functionality, has a beauty that goes beyond time and fashion. This same beauty still surrounds Tindari today, a precious pearl enclosed between the immense blue of the sky and the pure and transparent blue of the sea.
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Ci sono nomi che non vanno più di moda, per esempio Augusto, nessun millennial si sognerebbe mai di chiamare il proprio figlio Augusto, a meno che non sia della famiglia dei Giulii, e poi come lo chiamerebbero, "aughi"? "Aughiiii, è pronta la pappa!", no, è una cosa storta. Così come il nome Ebenezer, così in voga durante il periodo vittoriano, che conobbe un crollo quando Charles Dickens lo scelse per dare un nome al suo Scrooge. Per millenni ci siamo trascinati nomi improbabili, Audofleda, moglie di Teodorico, Clodosvinta, prima moglie di Alboino, e per non parlare di Pipino il Breve, che sta giusto un gradino sopra a Felice Caccamo. Oggi io metterei solo nomi stranieri ai miserrimi figli d'Italia, Maddox, Holden (il giovane), Justin (Pippier), così da elevare a livello internazionale i nostri provincialissimi cognomi italioti: Maddox Capuozzo, Holden Fumagalli, Justin Sciosciammocca, è dura ma ce la possiamo fare.
(ogni riferimento a nomi e cognomi reali è puramente casuale)
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Ego me absolvo
Così sentenzio' il novello generaleborghesedenoartri, che, non ritiene pregna di razzismo la propria affermazione sull'eumelanina responsabile della non corrispondenza dei tratti somatici italioti, in particolare, della più forte giocatrice della nazionale italiana di pallavolo.
Allievo del Lombroso e del mein Kampf di "olocausta" memoria, egli si auto assolve derubricando il tutto a mera espressione del dialogo del politicamente corretto.
Così, tra frizzi lazzi e battute, si replica- complice un giornalismo d'accatto, incapace di confutare e smontare le sue cazzate, la medesima china del già visto in quel di Berlino del 1925.
Repubblica italiana, ultimo atto.
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Misteri italioti
Da quando in qua Lino Banfi è diventato un Maestro?!
Faceva i film con Alvaro Vitali e lo chiamava stronzolo. Null'altro.
Solo in Italia la vecchiaia è sinonimo di maestria.
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i nuovi italiani voluti dai vecchi italioti
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Riporto
Tiriamo un pò le somme dopo tutto sto parlare.....
Dunque, 🤔 vediamo se ho capito bene.
Un barcone fatiscente della lunghezza di circa 15 metri, viene messo in mare sulle coste turche con oltre 150 persone a bordo.
Considerando una larghezza di circa 4 metri per una lunghezza di circa 15 metri,gli occupanti avevano a disposizione circa 60 m/q di spazio totale (40 cm/q per persona. Per intenderci,uno spazio di 6,35 cm per 6,35 cm).
Detto barcone, percorre circa 1100 miglia nautiche (circa 2.000 chilometri). Nessun motore fuori bordo per piccole imbarcazione ha una capacita' tale da percorrere tante miglia senza un opportuno serbatoio).
Se il barcone avesse viaggiato a circa 30 nodi all'ora (circa 50 km/h),per coprire i 2.000 chilometri avrebbe dovuto stare in mare per 40 ore circa ( con mare calmo).
Infine, il barcone,attraversa le acque territoriali della Turchia, Grecia, acque internazionali, per entrare infine nella acque italiane senza che nessun radar, nessuna base militare, nessun dispositivo di rilevamento tecnologico di mare terra e cielo, lo abbia visto durante tutta la traversata: compiuta tra l'altro con un mare forza 4.
Beoti italioti...😒😒
La domanda sorge spontanea.
Come mai il barcone non e' stato avvistato da nessuna unita' delle capitanerie dei Paesi costieri che ha lambito?
Chi c'e' (anche in Italia),dietro tutto@questo@traffico@di@esseri@umani?@
Un legno in quello stato, come ha dimostrato il naufragio, non poteva tenere il mare nemmeno per un ora, quindi: gli sfortunati saranno stati imbarcati su di una nave madre, magari battente bandiera anche italiana, quindi insospettabile, e poi lasciati alla deriva sulla barca fatiscente in prossimita' delle coste pugliesi.
Questi novelli@negrieri@ vanno fermati ad ogni costo, e con essi vanno fermati gli scafisti e chi lucra con la finta accoglienza e la finta solidarietà condita di falsi buonismo.
Vorrei solo capire, come fa certa gente a dormire la notte, sapendo che in tragedie come queste, muoiono anche bambini che hanno la sola colpa di essere nati in un mondo malato, abitato da persone malate, che hanno un solo, credo, e soldi, soldi, soldi soldi...soldi....soldi! 😡
Imparate a ragionare su anime 😉
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gli ameribau più misogini degli italioti ma ugualmente fascisti
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Concordo Pienamente.
Sarebbe ora di Spezzare questa Catena......
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Martedì 27 aprile 2021
https://777babylon777.blogspot.com/2021/04/adam-kadmon-siamo-italioti-o-italiani.html?m=1
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Aereo atterrato, persone già in piedi pronte a correre a recuperare le povere valigie nemmeno le stessero torturando. Comportamento da italioti che non capirò mai.
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"Ecco cosa succede a chi critica Maduro sui social media in Venezuela: ti vengono a prendere a casa. La repressione sta pagando la comunità italiana in Venezuela, circa un milione e mezzo di persone a rischio. Così racconta all'Adnkronos Andrea Di Giuseppe, deputato di Fratelli d'Italia eletto all'estero. "Ricevo 30-40 telefonate al giorno - spiega -. L'ultima è stata di un signore di 79 anni che si è fatto prestare un cellulare perché non aveva neanche i soldi per chiamarmi. La sua unica colpa? Aveva scritto un post a favore dell'opposizione al tempo delle elezioni". L'arresto del deputato di opposizione venezuelano, Williams Davila, "ha fatto più scalpore perché è un rappresentante del popolo, ma ogni giorno ci sono centinaia e centinaia di casi: mi contattano persone anziane, a volte indigenti, gente comune insomma", spiega il deputato italiano. "Si tratta di una repressione che ricorda 'i peggiori tempi di Tito, ma c'è un aggravante: qui l'ideologia non c'entra assolutamente niente, il regime venezuelano è un'oligarchia di maledetti narcotrafficanti, composta da generali e membri del governo, che punta a mantenere lo status quo a danno della povera gente". La situazione "rischia di aggravarsi se stavolta non prendiamo una posizione di ferrea condanna di questo regime", precisa Di Giuseppe. "Il movimento 5 Stelle e Conte oggi non hanno detto mezza parola sulla repressione che sta subendo la nostra comunità - circa un milione e mezzo di persone - perché non sanno nulla: neanche voglio dire che sono filocomunisti (e lo sono) ma il problema più grande è che sono ignoranti: non sanno neanche cosa sia il Venezuela". La situazione nel Paese, spiega il deputato, è persino peggiorata dai tempi di Chavez: "Almeno lui aveva un'ideologia. Maduro semplicemente è a capo di un gruppo di narcotrafficanti".
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A Natale abbiamo pensato anche a Voi, Italioti, sia che ci abbiate votato, sia che siate dei poveri Komunisti.
Spediremo nelle vostre case, volenti o nolenti, una copia del Gioco da Tavolo della Matrigna Fascista e Bugiarda.
Insieme a Melopoli vi verrà inviata anche una copia della rivista edita dalla PresidenzO del Consiglio: La Difesa Della Razza, Bianca.
E manderemo Borghi a controllare e interrogare, giusto così per vedere se l'avete letta e studiata davvero.
Solo per le zone dell'Emilia alluvionata troverete allegato l'opuscolo di Galea**o Bignami (colui che non va mai messo in rima baciata) dal titolo: Dimenticare (con abiura) di essere stati Komunisti per ottant'anni e ottenere risarcimenti in 24 ore.
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