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Idee per Natale
Ecco le nostre proposte per questo periodo: si tratta di ristampe di autori noti, da riscoprire o di nuove pubblicazioni. Qualche classico non guasta mai e non manca anche un film e una nuova serie: ce n’è per tutti i gusti. Buone feste!
Appena ristampato da La nave di Teseo, Lo scandalo dell’osservatorio astronomico è diverso dagli altri gialli di Giorgio Scerbanenco: un manoscritto ritrovato dai figli dell’autore e stampato postumo da Sellerio nel 2011. È il sesto giallo della serie di Arthur Jelling, archivista di Boston “prestato” alla polizia, che ama definirsi consulente di giustizia. Un detective timido e intrinsecamente ottimista, che crede nella possibilità di una vittoria del bene sul male. Si distingue perciò dal suo collega Duca Lamberti, che con la serie della “Milano nera” inaugura di fatto il noir italiano, non solo letterario, ma anche cinematografico. Lettura assai gradevole e non priva di tratti ironici.
Dallo scaffale degli scrittori un po' dimenticati ripeschiamo Il tè delle tre vecchie signore di Friedrich Glauser, autore dall’esistenza piuttosto travagliata. Ambientato a Ginevra, città dove l’autore, il Simenon svizzero, visse per un certo periodo. Un bel giallo, scritto molto bene e intricato quanto basta. Diplomatici, poliziotti, medici, avvocati, stregoni, principi indiani e inquietanti vecchie signore si avvicendano in questo noir da leggere tutto di seguito per non perdersi nei suoi avviluppati, ma seducenti meandri.
Giustamente ripubblicato da Sellerio nel 2021, L’ultima corsa per Woodstock di Colin Dexter ci ripropone il saputissimo ispettore Morse, di cui non possiamo non sentire la mancanza. Il cadavere di una vistosa ragazza bionda viene ritrovato nei pressi di un locale assai frequentato. Molti sono i sospettati coinvolti nelle indagini, ma forse nessun lettore potrebbe indovinare l’identità del vero assassino… Finale a sorpresa e qualche lacrimuccia anche per il coriaceo ispettore di Oxford. Giallo di gran classe.
È ambientata a Milano nel 2015 alla fine di Expo l’ultima fatica di Paolo Roversi Una morte onorevole: il fascinoso commissario Botero, detto Amish per la sua nota avversione verso la tecnologia, deve sbrogliare l’intricata matassa di un delitto “vip”, consumato in un albergo extra lusso durante una festa privata destinata al divertimento di ospiti selezionatissimi; ça va sans dire, la fastosa suite è dotata di un’ampia quanto pericolosa piscina. Una curiosità: il nome del terrorista polacco che perseguita Botero e la sua squadra, Kaminski, ci pare un omaggio al giallista americano Stuart M. Kaminsky, che ha ambientato gran parte dei suoi romanzi nel mondo di Hollywood, e di cui abbiamo avuto modo di parlare in un altro post.
Ben tre sono i libri di Simenon recentemente pubblicati da Adelphi: la raccolta di racconti tradotti per la prima volta in italiano La cantante di Pigalle, in cui il maestro del giallo introduce una giovane investigatrice dilettante, Lili, figlia di un ex dirigente della Squadra anticrimine. La prima novella, Sette crocette su un taccuino ha vinto il premio Edgar Allan Poe e ha avuto diverse trasposizioni cinematografiche. La porta, un ménage di coppia in cui apparentemente non succede nulla fino a che la situazione non esplode perché le difficoltà del protagonista hanno scavato negli anni un solco fatto di silenzi, incomprensioni e soffocanti abitudini che non può più essere ignorato. In fondo cos’è la gelosia, se non una profonda insicurezza che ci fa sentire immeritevoli di un amore ricambiato? Simenon, come sempre, fine psicologo. In Malempin non solo il passato, come scrisse André Gide, “fa luce sul presente”, ma lo condiziona in maniera particolare, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con la famiglia. Ed è proprio la malattia del figlio a scatenare nel protagonista, il dottor Malempin, una ridda confusa di ricordi ancora da interpretare: è uno scavo “alla ricerca del tempo perduto”, un ritorno all’infanzia, scatenato da un evento traumatico.
È tornato, attesissimo dai suoi numerosi fan, il commissario Soneri in Vuoti di memoria di Valerio Varesi: l’indagine sul presunto omicidio di un mafioso lo porterà a interrogarsi sugli scherzi della memoria, in un alterno rincorrersi tra ricordi personali e amnesie altrui. Come sempre, scritto molto bene: “Il commissario Soneri pensava a tutto ciò osservando la gramigna forare l’asfalto per riappropriarsi della sua parte di sole. Appariva ammirevole la caparbietà con cui crivellava il sarcofago di bitume che la ricopriva crescendo a chiazze come la barba di un adolescente”. Curiosamente, anche Soneri come Botero è allergico alla tecnologia.
La trama di Bébi, il primo amore di Sándor Márai (appena ripubblicato da Adelphi) ricorda quella di Morte a Venezia di Mann: si tratta cioè di un amore “tardivo”, per non dire quasi senile considerati i tempi in cui la storia è ambientata, di cui la letteratura è ricca, basti ricordare lo splendido Un amore di Buzzati e il classico Senilità di Svevo. “Appena ventottenne e al suo proimo romanzo, Márai si rivela un acutissimo indagatore d’anime, e un magistrale narratore”.
La serie dell’ispettore Stucky, magistralmente interpretato da Giuseppe Battiston (già soprannominato il Colombo italiano) in una Treviso seducente e godereccia, ha riportato in auge i gialli di Fulvio Ervas. Autore di sette romanzi e dieci polizieschi, dalle sue opere sono stati tratti due adattamenti cinematografici: Finché c’è prosecco c’è speranza, sempre interpretato da Battiston (2017) e Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores, con Valeria Golino, Diego Abatantuono e Claudio Santamaria (2019). Commesse di Treviso, per citare solo uno dei gialli dell’ispettore Stucky, è ambientato proprio durante il periodo natalizio.
#scerbanenco#glauser#paolo roversi#colin dexter#georges simenon#valerio varesi#sandor marai#fulvio ervas#giuseppe battiston#thomas mann
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⚜ 𝕋𝕙𝕠𝕤𝕖 𝕎𝕙𝕠 ℍ𝕒𝕧𝕖 𝕊𝕠𝕞𝕖𝕥𝕙𝕚𝕟𝕘 𝕥𝕠 𝕃𝕚𝕧𝕖 𝔽𝕠𝕣 - ℂ𝕙. 𝕀𝕍: 𝕊𝕡𝕒𝕣𝕣𝕚𝕟𝕘 𝕄𝕒𝕥𝕔𝕙𝕖𝕤 ⚜
*✧・゚: *✧・゚ ✧.*★ Thank you to @evren-sadwrn for the beta read!
Summary: After dealing with his father and with Santino, Vincent takes out his frustrations by fighting a fencing match in the midday heat.
TW: emotional abuse, arguing between boyfriends, what could be interpreted as SH via recklessness
Author's Note: I don't do fencing so I did the best I could to describe the match based on what I read online.
Vincent apologized, of course, because that was what he always did at home (and refused vehemently to do anywhere else). Things twisted around behind themselves, until he was the one who had to apologize. It wasn’t about believing that he was in the wrong, but about seeing that his father’s will had won out over his own, that he was too weak to dominate the narrative…and by extension, that the victor was strong enough to do so. And so, it was with a kind of dazed admiration that he came into his father’s study the next morning, dressed in a stunning blue suit, having barely slept. Vincent told him how sorry he was for everything, and thanked him, for telling him the truth. He even agreed to stay for a few more days before going back to Rome. In exchange, all was forgiven. Àlderic was just…so…happy that he’d come around.
He came out of the study feeling violated but relieved at the same time. This was all as it should be. His father might be a bastard, but he was a great man, a person of true nobility who Vincent admired so much. The world made sense again.
All of it except the rose petal pressed between the pages of Les Fleur du Mal on his bedside table, with a lamp on top for extra weight.
For some reason, that rose petal made something twist in his stomach every time he remembered bowing down to his father. It made him hope, in the stupidest, most reckless way, that someone might see him at his lowest and not try to make him apologize. It made him want to do something brazen, to run away, to get even. It was going to be a problem, that petal. But he couldn’t bring himself to throw it out.
He didn’t go to see Chidi, not right away. In fact, he avoided him, keeping to his bedroom and his own study on the second floor. Fortunately, there were matters keep him busy, now that he had been away for two days longer than intended, and would be gone for several more. He needed to call Gianna and explain that…that…what had happened, exactly? Whatever it was, it seemed unspeakably humiliating.
He paced nervously towards the window overlooking the gardens while the phone rang. “Ah Vincent, che bello sentirti. La Francia ti ha trattato così bene che ci hai dimenticato? [Ah Vincent, how good to hear from you. Did France treat you so well that you’ve forgotten us?]”
Immediately, an out. Gianna was always a diplomat, and he appreciated her for that. “Non potrei mai dimenticare. Ma sicuramente sai quanto il ritorno a casa possa assorbire una persona. C'è così tanto di cui occuparsi, dopo essere stato lontano. Semplicemente non ne hanno mai abbastanza di me qui. [I could never forget. But surely you know how homecomings can absorb a person. There is so much to attend to, after being away. They simply can’t get enough of me here.]” And, off to such an amicable start, the conversation went smoothly. The contract he was overseeing continued to advance as planned. He’d have to make a few more phone calls to arrange for arms provisions, and all would be in order.
She did not mind that he’d be away during the night of the job, so long as the assassin he’d selected made no errors. “Il rischio spetta a te, conte. [The risk is yours to take, Comte.]” She had really come to trust his judgement over the course of her patronage. At least someone did. Vincent assured her that he had full confidence in his assassin, and that was that. “Eccellente. Quando hai fiducia nella tua gente, tanto quanto in te stesso, allora hai il vantaggio di trovarti in più di un posto contemporaneamente. Non posso certo darti torto per questo. [Excellent. When you have faith in your people, as much as yourself, then you have the advantage of being in more than one place at once. I can hardly fault you for that.]” He could almost see her smiling at her bodyguard as she spoke. Gianna had the good sense to surround herself with those who had her complete faith…though perhaps that wasn’t always warranted.
In the middle of the call to the arms dealer, Santino rang. “Cosa sta succedendo, amore? Mia sorella mi ha appena detto che sarai via per altri quattro giorni. [What’s happening, love? My sister just told me you’re gone for another four days.]”
Vincent bristled at the nickname, “amore”. It was too personal, too extreme. “Ha fatto lei? [Did she?]” That was quick. “Bene, è vero. [Well, that’s right.]”
“Vincent, perché lo fai? Rimasi nella tenuta un'altra settimana solo per poterla trascorrere insieme prima di tornare a New York. E ora te ne sei andato e non posso spiegarle perché sono qui. Io sono... [Vincent, why are you doing this? I stayed in the estate another week just so we could spend it together before I go back to New York. And now you’re gone and I can’t explain to her why I’m here. I’m…]” His voice wavered. “Mi manchi. Sai, passi a malapena del tempo con me. [I miss you. You know, you barely spend time with me.]”
He laughed, enjoying the whining. This was the way he liked Santino. It was kind of cute, until it got annoying. And it would make him feel wanted, if he thought it was about him at all. But the truth was, Santino was just clingy in general. “Dovrai restare un'altra settimana se vuoi così tanto vedermi. [You’ll just have to stay another week if you want to see me so badly.]”
“Non hai risposto alla mia domanda. Perché stai facendo questo a me? [You didn’t answer my question. Why are you doing this to me?]”
He hesitated, almost tempted to tell him the truth. He felt so desperate to vent. “Non sai cosa sopporto. Non sono in vacanza qui, ho la mia parte di problemi che mi tengono impegnato. Non tutto riguarda te. [You don’t know what I put up with. I’m not on vacation out here, I have my share of problems that are tying me up. Not everything is about you.]” It was as close to honesty as he could get, and it still came out far more biting than he’d intended.
“Oh, non tutto riguarda me? No, niente riguarda mai me con te! Sei senza cuore. Sono felice che tu stia passando un brutto momento, se è vero. [Oh, not everything is about me? No, nothing is ever about me with you! You’re heartless. I’m glad you’re having a bad time, if that’s even true.]” Of course. Why did he try for honesty in the first place? There was no point with Santino. Hurt sunk into his chest, at his own foolishness. But at least Santino sounded tearful on the other end of the line, and that was exactly what the Comte needed right now. To be the one holding the strings. His boyfriend was still talking. “Sii onesto con me, ti prego... hai qualcuno in Francia? [Be honest with me, I’m begging you…Do you have someone in France?]” He almost laughed at that. So that was why Santino was being so dramatic. But…did he have someone? His eyes were fixed on the fountain below, pale and sparkling in the noonday sun.
“Se lo facessi, non sarebbero affari tuoi. Lo sai. Ne abbiamo parlato, Santi. [If I did, it would be none of your business. You know that. We’ve talked about this, Santi.]”
“E se volessi qualcosa di più? Cosa poi? [And what if I want something more? What then?]”
“Allora ti stai rischiando grosso! Non diventare avido, caro. Soprattutto per cose che non meriti. [Then you’d be on very thin ice! Don’t get greedy, mon cher. Especially for things you don’t deserve.]” He hung up. Where did that come from? That was hardly in line with his efforts to win Santino’s loyalty. But he’d enjoyed it. His heart was still racing from the thrill of putting someone down like that. The phone rang again but he just left it on the desk and took long strides down the hall until he couldn’t hear it anymore. Before he knew it, he was down the grand staircase, and then out the double doors, blinking in the sudden rush of daylight, and then – face to face with Chidi.
His feet had taken him to this man against his very will, as if by instinct. How irritating.
Chidi’s eyes were riveted to him, but his face was completely impassable. “Monsieur?”
“…Je souhaite pratiquer l'escrime. Nous allons disparaître. Ici, sur le perron. […I wish to practice fencing. We will spar. Here, on the perron.]”
Chidi had watched him at fencing practice in the past, often with a guest. But they had never challenged one another before. It would be downright improper for Chidi to challenge him, and odd for the Comte to challenge his subordinate, but who would tell Vincent no?
Chidi glanced behind him at the empty stretch of stone sprawling out above the palace steps, almost bleached by the sun. “Dehors, monsieur ? La chaleur ne sera-t-elle pas dangereuse pour vous ? [Outside, sir? Won’t the heat be dangerous for you?]”
“N'ai-je pas été clair ? [Was I unclear?]”
“Pas du tout, monsieur. Je vais chercher votre épée et votre uniforme. [Not at all, sir. I will get your sword and uniform.]” He bowed deeply.
Within less than a quarter of an hour, they were facing each other en garde, having agreed to play a bout for five hits. Vincent was all in white with the dark, alien hemisphere of a mask closed securely over his face. Chidi, who had no such uniform on hand, wore an ill-fitting fencing suit intended for guests, and no mask at all. Somehow, he looked brutishly handsome even in that makeshift uniform, as if he had no need for armor. It was probably true, Vincent thought, though he’d put it to the test. A servant played director of the match, and a small crowd gathered to lean against the wall, watching from the shade.
It really was devastatingly hot – he was sweating and he hadn’t even moved yet. But it only fueled the reckless, stubborn mood that had overtaken him. If he couldn’t tell Chidi what he was feeling, he’d show him.
“Allez!” They arced towards each other, Vincent smooth and catlike, and Chidi a pointed battering ram. Vincent found him to be more agile than he looked. He had a way of leaping backwards to dodge while barely changing stance at all. But that meant that the core of his body always stayed in place, and Vincent landed the first hit straight above his heart without difficulty.
The second was harder. Chidi was already learning him, advancing with less fear in the midst of Vincent’s swing. He was grinning with such a cocky confidence, a kind of playfulness that most people did not dare display when challenging the Comte. They clashed metal to metal multiple times and each one sent a jolt back through his shoulder, a visceral reminder of Chidi’s power. The Comte settled for a hit on one of those massive biceps and stumbled back to the starting line, winded. Through the black mesh, he could see Chidi looking at him with concern. He shook himself into a readied posture before Chidi could do anything stupid like call for a time out, grateful that no one could see the sweat dripping down his brow.
He wasn’t going to score the third one. He could feel it. A pool of dread settled at the base of his stomach long before the tip of Chidi’s blade struck the same spot. By the way he froze, Chidi must know he was glaring.
After that, he wasn’t playing around anymore. He became lithe, manipulative, always leading his opponent to believe he was planning to strike from the left when he meant to come from the right. He was getting really out of breath, his muscles seeming to melt in the heat. But he mentally kicked at his own body from the inside out until it did what he wanted. It was only too late that he realized he had exhausted himself. And maybe it was on purpose, he realized, when Chidi’s sword came down against the side of his neck, above the collarbone, with such force that he staggered. See what they’ve done to me, he was saying. See how angry I am. See how hard I try and still they exhaust me. I can’t take this anymore, Chidi. Do you care? Does anyone care? An image went through his head, of Chidi pinning him down, crushing this screaming sorrow out of his body, a hand on the back of his neck…
He was trembling on the way back to the starting line and that could not be hidden by the mask. They were two to two, with the last hit deciding all. He fought himself steady and as soon as the signal came, he set at Chidi with everything he had, a last push of total abandon. Help me. See me. Damn it, please, you are my only chance at this point… He didn’t know what he wanted, but whatever it was, he didn’t just want it, he needed it. Lost in a haze of heat and frustration, careening past his target again and again, he realized the blood was rushing out of his face.
And then they were cheering, for some reason…He had hit something. He did not know what, but presumably it was Chidi because the bout was won. He was on the ground, or perhaps on something soft and formless with a crystal sky staring at him through black bars. Merde…get up. Chidi was barking at people to get away from him. And then the black bars were pulled away, and that crystal sky had Chidi’s face for a sun, leaning over him, pulling off his mask and pouring water over his lips. He grabbed at his own throat absently and Chidi ripped his collar open, letting a rush of cool wind pour over his neck. The rest of the parron had gone silent, the maids and Myrmidons retreating into the house at Chidi’s command, though they surely still watched from the windows. God…the Marquis had better not be watching.
He felt hands underneath him and hissed, as best he could, “NON. N'ose pas venir me chercher. [Don’t you dare pick me up.]” The arms hesitated, and then withdrew.
Instead Chidi’s hand slipped into his and lent him all of its monumental strength, dragged him upright. Had Vincent ever felt the grip of his palm before? If so, he had not noticed it, or else it was different now, drenched in heat and seeming to meld into his own. In another moment, it was on his back, guiding him steadily towards the doors. The maids scattered away from their entry, away into the depths of the estate to whisper at their leisure. He didn’t have the energy to scold them. He felt only that hand at his back, and the relief of chilled indoor air. At the touch of that coolness, he began to recover himself. When his legs were fully under him, he turned to his opponent.
“Un bon match, monsieur. [A good match, sir],” Chidi said.
“Oui,” said the Comte, and laughed, so inexplicably overjoyed that he hid his face in his hand for a moment. He felt spent. Purified. “Un bon match. [A good match.]”
“Est-ce que vous allez bien maintenant ? [Are you alright now?]” From anyone else, that question might have enraged him. But it sounded so earnest coming from Chidi that it sent affection blooming through him from the pit of his stomach outward.
He just stood for a moment, breathing heavily. Perhaps it was just the summer air still having its way with him, but he was staring at Chidi’s mouth. When he spoke, he was barely audible. “… Je pense que j'ai besoin d'aide pour enlever mon costume. Tu comprends, Chidi ? […I think I need help taking off my suit. Do you understand, Chidi?]”
His eyes flashed with a sweet, cool darkness, like the shade in summer. “Oui. À la perfection. [Yes. Perfectly.]”
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Per la donna il cui marito fa una "sosta extra" ogni sera dopo il lavoro.
Per la donna che piange la perdita di una gravidanza che nessun altro conosceva.
Per la donna che guarda sempre avanti, anche se si perde dentro.
Per la donna licenziata per il quarto ritardo perché sveglia da una settimana di fila con un bambino malato.
Per la mamma single che non sa come pagare le utenze questo mese.
Per la donna che ha avuto 2 FIVET e ha provato per cinque anni senza successo ma si presenta comunque ad ogni baby shower per i suoi amici.
Per la donna che ancora non si è perdonata per l'aborto avvenuto 20 anni fa.
Per la donna che guarda se stessa e i suoi figli mentre conta le monete al supermercato.
Per la donna che apre la porta alla notizia della morte del marito all'estero tre settimane prima del suo ritorno a casa.
Per la donna che soffre di ansia ma nessuno capisce cosa potrebbe stressarla.
Per la donna che dà alla sua famiglia tutto il giorno, ogni giorno e ha solo bisogno di una pausa.
Per la donna che sorride agli estranei tutto il giorno in pubblico, ma piange silenziosamente ogni notte.
Per la donna che voleva farla finita ma ha trovato la forza per continuare.
Per la donna che ogni notte dorme accanto a uno sconosciuto.
Per la donna la cui genetica non le permetterà mai di sembrare come nelle riviste.
Per la donna che sopporta una relazione interrotta dopo l'altra perché nessuno le ha insegnato cos'è l'amore.
Per la donna che alleva una figlia senza padre e prega che la storia non si ripeta.
Per la donna che ama con tutto il cuore e che ha un disperato bisogno di essere amata.
[Traduzione e adattamento La vita di una donna Arte: Yehuda Devir]
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Mi chiamo Ida e ho compiuto 48 anni il primo di aprile, giuro che non è uno scherzo! 😛
“Ieri” ero una giovane donna ambiziosa, ho abbracciato tante attività lavorative … dalla contabile, receptionist, segretaria … ero una “precaria per scelta”.. cercavo il mio perché , volevo crescere, imparare conoscere realtà differenti ero giovane, volenterosa e sognatrice.
Poi ho abbracciato il mondo del call cell center, dove ho imparato a raggiungere traguardi, obiettivi, contest e quant’altro. In quel mondo non c’era posto per i valori umani, eri un numero ai massimi livelli in cui io ho voluto eccellere a 360 gradi. Per la prima volta non lavoravo solo perché ero un’appassionata, ma per il fine più comune: bonus=soldi. Ne ho girati un po’, attirando molto spesso antipatie per via dei miei ottimi risultati. Mi sono fermata all’ultima esperienza terminata nel 2016, a causa di un mobbing aggressivo ed importante contro la mia persona. Ero già malata di schizofrenia ma quell’aggressione durata un anno e mezzo (ci ho messo un po’ a comprendere di mollare) mi ha portato a crollare ed essere ricoverata in psichiatria per 10 lunghissimi giorni.
Ricordo poco o niente a parte una puntura che mi ha fatto dormire per giorni e quando ho riaperto gli occhi ho visto i miei che mi davano iPhone, iPad mini e BlackBerry che lo adoravo in quanto prediletto da Barack Obamha ed un mio carissimo amico. Quello è stato il punto di non ritorno, ho riallacciato attività professionali passate ma finivo per mollare, troppi ricordi che mi ferivano. Ho fatto per due anni la promoter come quando avevo 19 anni, ho venduto il mondo, ma ero sempre infelice perché mi avevano tolto con la forza il mio grande amore, il mio lavoro per la vita, la mia stabilità , il mio entusiasmo, la mia voglia di emergere e di raggiungere obiettivi per me grandiosi.
Da circa due anni non lavoravo più a parte qualche “comparsa” nel mercato “nero” in quanto invalida vivevo e vivo di pensione.
Chi sono diventata oggi? Non lo so ancora, ma la voglia di farcela c’è, grazie a Natascia sono sta inserita in Partner&Co. Nel Progetto al Femminile. Avevo già avuto due esperienze di network ma in modo superficiale, aziende sbagliate ed io che continuavo a non “innamorami” della progettualità che ti può offrire un’azienda.
Sono rinata perché mi alzo la mattina con i miei obiettivi oppure improvviso, concilio vita familiare come gestione della casa e cure alla mamma malata di Parkinson e lavoro. In questi due giorni ho capito che devo andare per gradi, che devo crescere ancora tanto, trasformarmi, confrontarmi con il mio fantastico team di donne. Se vince una, vincono tutte, niente competizione. Mi sono fatta un grande bagno di umiltà e ho deciso di ripartire da zero di imparare da tutti, so che cadrò mille volte e mi rialzerò altrettante. Ho ascoltato storie di donne fenomenali che lavorano per questa azienda ed io non voglio perdere, voglio vincere con il mio team!
Se sei arrivata a leggermi fin qua forse ti ho incuriosita? Vuoi diventare dinamica e padrona di te stessa? Sei ambiziosa? Vuoi un guadagno extra? Con noi puoi veramente diventare una persona nuova e siamo sempre di più! ❤️
Ti aspetto in chat così ci conosciamo e approfondiamo questo modello di business unico al mondo anche se lavori per la concorrenza, una zoom non fa male, anzi è un modo per apprendere nuove nozioni, emozioni e molto altro!!
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Joker: folie à deux – Date ufficiali per l'uscita digitale e blu-ray, contenuti extra imperdibili!
Amici di Batman Crime Solver , grandi notizie per chi ha atteso con trepidazione il ritorno del nostro Clown Principe del Crimine preferito! Warner Bros. Discovery ha finalmente annunciato le date ufficiali di uscita di Joker: Folie à Deux in formato digitale e fisico. Siete pronti? Continue reading Joker: folie à deux – Date ufficiali per l’uscita digitale e blu-ray, contenuti extra imperdibili!
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Danilo Larini spiega come la tecnologia migliora l'esperienza degli ospiti nell'ospitalità
Nel mondo frenetico di oggi, la tecnologia gioca un ruolo cruciale in quasi tutti i settori e il settore dell'ospitalità non fa eccezione. Poiché sempre più ospiti cercano servizi personalizzati, convenienti ed efficienti, hotel, resort e altre attività di ospitalità si stanno rivolgendo a tecnologie innovative per migliorare l'esperienza degli ospiti. Danilo Larini, leader nel settore dell'ospitalità, condivide approfondimenti su come la tecnologia sta rivoluzionando il percorso degli ospiti e cosa possono fare le aziende per rimanere all'avanguardia in questo panorama in rapida evoluzione.
1. Semplificazione del processo di check-in
Uno dei miglioramenti più significativi che la tecnologia ha apportato al settore dell'ospitalità è la trasformazione del processo di check-in. Sono finiti i giorni delle lunghe code alla reception. Con l'aiuto di app di check-in mobili, chioschi self-service e persino la scansione biometrica, gli ospiti possono ora effettuare il check-in nelle loro camere senza problemi.
Danilo Larini sottolinea che questi progressi non solo fanno risparmiare tempo agli ospiti, ma riducono anche il carico di lavoro del personale, consentendo loro di concentrarsi su altre importanti aree di servizio. Offrendo un processo di check-in più snello, gli hotel possono migliorare l'esperienza complessiva degli ospiti, creando una prima impressione positiva.
2. Personalizzazione tramite analisi dei dati
La personalizzazione è la chiave per conquistare i viaggiatori moderni. Larini sottolinea che gli ospiti di oggi si aspettano esperienze su misura per le loro preferenze. È qui che l'analisi dei dati gioca un ruolo fondamentale. Analizzando i dati degli ospiti, gli hotel possono offrire servizi personalizzati come consigliare attività, opzioni di ristorazione e persino preferenze per la camera.
Ad esempio, un ospite di ritorno potrebbe apprezzare una camera con una vista specifica o servizi come cuscini extra o pasti specifici per una dieta. La tecnologia consente agli hotel di monitorare queste preferenze e di soddisfarle, con conseguente soggiorno più personalizzato e memorabile per l'ospite.
3. Migliorare la comunicazione con chatbot e intelligenza artificiale
Una comunicazione efficace è essenziale per garantire la soddisfazione degli ospiti e la tecnologia sta rendendo più facile per le aziende del settore alberghiero rimanere in contatto con i propri ospiti. I chatbot basati sull'intelligenza artificiale, ad esempio, consentono agli ospiti di ottenere risposte immediate a domande comuni, effettuare richieste di servizi o ottenere informazioni sui servizi dell'hotel. Secondo Larini, i chatbot sono disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7, il che significa che gli ospiti non devono più aspettare la disponibilità del personale. Inoltre, questi strumenti di intelligenza artificiale possono gestire più lingue, abbattendo le barriere comunicative per i viaggiatori internazionali. Che si tratti di prenotare un appuntamento in spa o di chiedere indicazioni, i chatbot migliorano l'efficienza e la reattività, contribuendo a una migliore esperienza per gli ospiti.
4. Tecnologia Smart Room
Il concetto di smart hotel room sta diventando sempre più popolare e Danilo Larini ne sottolinea l'impatto sul comfort e la praticità degli ospiti. Con l'integrazione di dispositivi IoT (Internet of Things), gli ospiti possono controllare le impostazioni della stanza come illuminazione, temperatura e sistemi di intrattenimento tramite i loro smartphone o assistenti vocali come Alexa o Google Assistant.
Queste smart room consentono un soggiorno più personalizzato e comodo. Ad esempio, gli ospiti possono impostare la temperatura della stanza a loro piacimento prima ancora di arrivare o regolare l'illuminazione in base al loro umore. I sistemi di intrattenimento in camera possono anche essere personalizzati per offrire servizi di streaming o contenuti su misura per gli interessi degli ospiti.
5. Realtà virtuale e aumentata per esperienze immersive
Un altro settore in cui la tecnologia sta facendo scalpore è quello della realtà virtuale e aumentata (VR/AR). Gli hotel stanno iniziando ad adottare VR e AR per offrire agli ospiti esperienze immersive, come tour virtuali della proprietà o guide in realtà aumentata per le attrazioni locali. Larini spiega che queste tecnologie offrono agli ospiti un modo unico e interattivo per esplorare i dintorni, arricchendo il loro soggiorno.
Ad esempio, un ospite potrebbe fare un tour virtuale della spa dell'hotel prima di effettuare una prenotazione o utilizzare una guida in realtà aumentata per esplorare i punti di riferimento nelle vicinanze. Questi strumenti innovativi migliorano l'esperienza degli ospiti offrendo un mix di praticità, informazioni e intrattenimento.
6. Sostenibilità attraverso la tecnologia
I viaggiatori di oggi stanno diventando più attenti all'ambiente e la tecnologia può aiutare gli hotel a soddisfare questa richiesta di sostenibilità. Larini suggerisce che molte proprietà stanno utilizzando sistemi intelligenti per gestire il consumo energetico, ridurre gli sprechi e minimizzare l'impatto ambientale. Ad esempio, i termostati intelligenti possono regolare la temperatura della stanza in base all'occupazione e i sistemi di illuminazione automatizzati possono spegnere le luci quando non sono in uso. Adottando pratiche sostenibili alimentate dalla tecnologia, gli hotel non solo migliorano il loro impatto ecologico, ma attraggono anche ospiti attenti all'ambiente, migliorando la loro esperienza complessiva.
Conclusione
La tecnologia sta trasformando il settore dell'ospitalità offrendo agli ospiti servizi più personalizzati, convenienti ed efficienti. Dai check-in tramite dispositivi mobili e chatbot basati sull'intelligenza artificiale alla tecnologia delle smart room e alle esperienze immersive di realtà virtuale, il futuro della soddisfazione degli ospiti risiede nell'integrazione di strumenti innovativi. Danilo Larini ritiene che abbracciando questi progressi, le aziende del settore dell'ospitalità possano migliorare l'esperienza degli ospiti, aumentare la fedeltà e rimanere competitive in un mercato in rapida evoluzione.
Concentrandosi sull'intersezione tra tecnologia ed esperienza degli ospiti, gli hotel possono creare soggiorni memorabili che soddisfano le aspettative del viaggiatore moderno.
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Per Giorgia Meloni le vacanze sono finite, ma il suo ex compagno e la figlia sono ancora a Ceglie Messapica
Giorgia Meloni si prepara ora a affrontare quest’ultima parte del 2024. Ciò non vale, però, per Andrea Giambruno, suo ex compagno con il quale ha diviso le ferie nella masseria extra lusso di Ceglie Messapica, in Salento. Il giornalista, infatti, si trova ancora lì, e per il momento non sembra avere intenzione di fare ritorno a Milano. La leader di Fratelli d’Italia e il giornalista Mediaset, si sono lasciati lo scorso ottobre, in seguito ai chiacchieratissimi fuorionda trasmessi da Striscia la Notizia, e aventi per protagonista proprio l’uomo. Una storia d’amore, la loro, iniziata nel 2014 grazie a una trasmissione Mediaset alla quale prese parte la politica. Arrivata all’ultimo, stanca e affamata, Giorgia approfittò di un break pubblicitario per mangiare velocemente una banana. Al momento di tornare in onda, però, non aveva ancora finito e fu a quel punto che il giornalista, che del programma ne era anche autore, si lanciò verso di lei strappandogliela letteralmente dalle mani. È stato proprio in quel momento che tra loro è scattato qualcosa, ha raccontato lui stesso qualche tempo fa: “Non so dire, i nostri occhi si incrociarono in modo strano, è stato un attimo”. Andrea Giambruno, l’ex di Giorgia Meloni non si smuove dalla Puglia: il perché Si mormora che Giambruno sia ancora follemente innamorato di Giorgia, dalla quale ha avuto la figlia Ginevra, e abbia amato passare del tempo assieme alle due donne della sua vita in Puglia. Tra loro, comunque, non sembra esserci al momento un vero e proprio riavvicinamento, come in molti invece vorrebbero. Ora i due sono però di nuovo separati, e se Meloni è tornata a Roma per motivi istituzionali, l’ex compagno è rimasto in quel di Ceglie Messapica, non solo per motivi personali ma anche professionali. Ieri il giornalista ha infatti preso parte alla manifestazione La Piazza, dove ha moderato uno dei dibattiti della evento politico organizzato da Affari Italiani. Un intervento che bisserà anche oggi 30 agosto, cercando di dribblare con diplomazia la curiosità del pubblico presente, al quale ha dimostrato disponibilità pur scansando con cura qualsiasi domanda da parte dei giornalisti presenti. Read the full article
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Credo di aver comprato Ravishing Grimness fra gennaio e marzo del 2000. Questo perché gli ultimi mesi del 1999 frequentavo il Musica Musica a Perugia all’inizio del liceo; e in quei mesi avevo scoperto Cradle of Filth e Dimmu Borgir. All’epoca avevo 14 anni e non avevo molti soldi con me, quindi tenendo da parte gli spicci per le colazioni e le merende riuscivo circa ogni 2-3 settimane ad a racimolare gli extra per prendere un CD. Federico, che all’epoca era la mia fonte di prestito per la musica, non aveva niente dei Darkthrone e forse non li aveva mai ascoltati, ma il loro nome aleggiava nel mistero sul famoso numero di Grind Zone speciale black metal. Una mattina, durante l’ora di religione, siamo usciti dalla scuola e diretti alla Mecca della musica di Perugia. Copertina scarna, neve e un volto tumefatto in sovrapposizione; e soprattutto, quel logo illeggibile: tutta l’iconografia che un 14enne che aveva appena scoperto il black metal aveva bisogno. Ravishing Grimness ha groove, è scarno ma ha melodia; paradossalmente all’epoca mi ricordava i Motorhead ma con le urla… questo paradosso in realtà non è così distante dalla realtà, solo che un ragazzino all’epoca non sapeva nulla. Ravishing Grimness è una sorta di album di ritorno visto che dal 1990 al 1996 i Darkthrone hanno rilasciato un album all’anno e da Transilvanian Hunger fino ad ora non giravano più nemmeno le loro foto. Molti affermano che questo disco sia l’inizio della fase black’n’roll della band anche se in realtà anche Total Death aveva degli affacci sul genere. Anche in "In the Shadows of the Horns" and in "Enn I Dype Skogen" ci sono accenni di black’n’roll ma la produzione scarna e il fatto che la prima parte della discografia dei Darkthrone era così immersa nella creazione del genere stesso, forse non ci si faceva caso. "The Beast" è come ascoltare gli Hellhammer ma con una produzione piena e avvolgente e l’autore dei testi è Aldrahn. Certo, anche se i Darkthrone sono i maestri del lo-fi, in realtà da questo album in poi saranno più alla ricerca di una comunione con i propri strumenti, tornando a registrare ad un vero studio di registrazione con tanto di ingegnere del suono. "The Claws of Time" parte con un riffone nazional-romantico, molto in stile "Transilvanian Hunger", per poi prendere una strada più Celtic Frost e Bathory; stessa storia per "Across the Vacuum". Le tracce si susseguono in maniera organica e ti danno una carica diversa da quella che i Darkthrone ti davano nel passato. Il brano omonimo ha forse alcuni dei migliori riff composti da Nocturno Culto tirando fuori quell’aggressività malinconica che profuma di neve e di inverno un riff chiaramente ispirato ai primi lavori di Burzum… quante volte mi sono sparato nelle cuffie questo disco per fare le classiche passeggiate nella boscaglia, che tutti i ragazzini infoiati di black metal facevano. Ravishing Grimness è ancora uno punti più alti della discografia dei Darkthrone e, colgo l’occasione per segnalare tutta la loro discografia ristampata in 2CD fino a Hate Them con tutte le tracce commentate.
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Quando inizia e finisce in Sicilia l'anno scolastico 2024/25
Manca circa un mese al ritorno sui banchi, con differenze anche abbastanza marcate tra le varie regioni. Poi ogni scuola ha un certo grado di autonomia sui dettagli del calendario I primi a tornare in classe saranno gli studenti delle province di Bolzano e Trento, rispettivamente il cinque e il nove settembre. Poi, a ruota, toccherà a tutti gli altri (fino al 16 settembre). Manca un mese, insomma, all'inizio dell'anno scolastico 2024/25. Ogni scuola deve garantire i duecento giorni di lezione previsti a livello nazionale: è il numero minimo stabilito dal Ministero dell'Istruzione. Il dicastero di Viale Trastevere indica poi anche date approssimative per l'inizio e la fine dell'anno scolastico. Ma è solo un quadro generale all'interno del quale le scuole hanno una certa autonomia decisionale. Le date di inizio e fine A livello regionale, le singole Regioni hanno la responsabilità di adattare questo quadro alle esigenze e alle particolarità locali. Ciò significa che ogni Regione stabilisce le date precise di inizio e fine delle lezioni e può inserire nel calendario delle pause per festività locali o eventi particolari. Questa flessibilità consente di tenere conto di fattori come le condizioni climatiche locali, le tradizioni e le festività regionali. Dopo Bolzano e Trento, mercoledì 11 settembre si torna sui banchi in Piemonte, Veneto, Marche, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta. Giovedì 12 settembre sarà la volta di Lombardia, Campania, Sicilia, Sardegna, Molise. Lunedì 16 settembre suona la prima campanella in Lazio, Puglia, Toscana, Emilia-Romagna, Calabria, Liguria, Abruzzo, Basilicata. L'ultimo giorno di scuola dell'anno scolastico sarà tra il 7 giugno (per quasi tutte le regioni tra cui Veneto, Umbria e Sicilia) e il 10 (per Liguria o Valle d'Aosta), il 12 il Trentino. Il 16 giugno chiuderanno i battenti le scuole del Trentino. Perché c'è incertezza Il calendario scolastico non può mai scendere, come detto, sotto i duecento giorni di lezione complessivi, per cui chi inizia dopo finisce dopo oppure fa meno vacanze nel corso dell'anno scolastico 2024/2025. Va, però, sempre evidenziato un punto importante: le date possono cambiare a seconda della scuola. Sempre in nome dell’autonomia scolastica, ogni scuola può discostarsi da quanto stabilito a livello regionale, anticipando o posticipando (leggermente) la prima campanella. Non è insolito, quindi, che i singoli istituti decidano di anticipare il rientro in classe (di un paio di giorni, raramente di più) per poter usufruire di qualche giorno extra di vacanza da poter "piazzare" in maniere strategica per creare dei "ponti" tra una chiusura comandata e la successiva. Oppure, all'opposto, si può decida di ritardare l'inizio dell'anno scolastico a settembre per avere una settimana completa di ferie estive in più, soprattutto se il calendario regionale prevede sulla carta un rientro di giovedì o venerdì. Bisogna fare sempre riferimento alle comunicazioni della singola scuola alle quale sono iscritti i propri figli (ormai quasi ovunque c'è un app dedicata) per avere la certezza della data di inizio anno scolastico 2024/25. Ma è presto, l'ufficialità potrebbe realisticamente arrivare a fine agosto o anche più avanti, nei primissimi giorni di settembre. Read the full article
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Le Live Podcast dedicate a "Star Trek: Prodigy" Stagione 2
Il calendario delle Live Podcast di commento della redazione di Extra Trek, dedicate alla stagione 2 di "Star Trek: Prodigy" INFO NELL'ARTICOLO #StarTrekProdigy #StarTrekUniverse #StarTrek #Netflix
Come annunciato in precedenza, oggi 1 luglio 2024, Netflix ha pubblicato l’intera stagione 2 di Star Trek: Prodigy, la serie animata per i più piccoli e non solo. Con il ritorno di una nuova serie di Star Trek, anche la redazione di Extra Trek è pronta a tornare ON-AIR con nuove live. Rispetto alle live video episodiche precedenti nelle quali commentavamo ogni singolo episodio, per questa serie…
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Verona, torna nei quartieri il Festival Lirico
Verona, torna nei quartieri il Festival Lirico Anche quest'anno la magia del festival lirico arriva nei quartieri. Dopo il successo di pubblico e gradimento che l'iniziativa ha riscosso nella prima edizione dell'anno scorso, viene riproposta con una format più ricco e più diffuso. La prima della Turandot di sabato 8 giugno potrà essere vissuta anche fuori dall'Arena, nelle piazze e nei giardini della città scelti per ospitare maxi schermo e posti a sedere, offrendo così l'opportunità di partecipare gratuitamente all'evento. Un progetto del Comune di Verona e Fondazione Arena di Verona realizzato in collaborazione con Rai Cultura. Rispetto all'anno scorso aumentano le location scelte per ospitare l'iniziativa, che passano da 4 a 5. L'8 giugno il titolo scelto per celebrare il centenario pucciniano potrà essere visto per la prima volta al parco di Santa Marta (Provianda), e poi in piazza del Popolo a San Michele Extra, al parco San Giacomo in Borgo Roma, al parco dei Cantori veronesi in Borgo Venezia e in piazza Marinai d'Italia in Borgo Milano. Qui verranno posizionati i maxi schermo e un numero di sedie sufficiente per accogliere veronesi ma anche visitatori e turisti che vorranno vivere una serata senza precedenti. L'anno scorso l'iniziativa, proposta per la prima volta su volontà dell'Amministrazione, aveva registrato il sold out (200 posti a disposizione in ogni location) in tutti e quattro i quartieri allestiti, un'opportunità accolta con entusiasmo dai veronesi e dalle veronesi. Da qui la decisione dell'Amministrazione di ampliare l'iniziativa aumentando i luoghi e variandoli rispetto a quelli già proposti, ciò per consentirne la più ampia diffusione sul territorio. Un progetto promosso dagli assessorati alla Cultura, al Decentramento e ai Tributi, con Fondazione Arena, che si propone come una vera e propria festa della musica e della città in cui emozioni e amore per il bel canto, quest'anno patrimonio immateriale dell'Unesco. Un progetto che si arricchisce nella seconda edizione con note introduttive che precederanno lo spettacolo. A partire dalle ore 21, su ogni maxischermo saranno proiettati alcuni brevi contributi video per spiegare al pubblico il mondo del canto lirico. Curiosità e aneddoti sul compositore Giacomo Puccini, di cui si celebra il centenario, sui librettisti veronesi di Turandot, genesi e trama dell'opera saranno raccontate dai musicologi, docenti e giornalisti Alberto Mattioli, Davide Annachini e Fabio Sartorelli. Alle 21.30, in Arena e nei quartieri, si alzerà il sipario su Turandot, nella versione curata dal regista Franco Zeffirelli, première operistica del 101° Festival 2024: protagonista sarà Ekaterina Semenchuk, al debutto areniano nei panni della "principessa di gelo", amata e sfidata dal principe ignoto interpretato dal tenore Yusif Eyvazov, beniamino areniano. Insieme a loro saranno impegnati Mariangela Sicilia nella parte di Liù e Riccardo Fassi come Timur. I tre ministri imperiali Ping, Pang e Pong saranno rispettivamente Youngjun Park, Matteo Macchioni e Riccardo Rados, il Mandarino sarà Hao Tian mentre, nel cameo dell'imperatore Altoum, farà il suo ritorno Piero Giuliacci, applaudita voce areniana. Il palcoscenico ricreerà una Cina "ai tempi delle favole" come da libretto, pullulando di vita e di folla, con i movimenti coreografici di Maria Grazia Garofoli, mimi, acrobati e figuranti. L'Orchestra di Fondazione Arena, assieme al Coro preparato da Roberto Gabbiani, saranno diretti da Michele Spotti. Il Maestro Spotti, classe 1993, direttore dell'Opera di Marsiglia, ha guidato per la prima volta i complessi artistici veronesi pochi mesi fa in occasione del prestigioso Concerto di Natale in Senato e, con l'ultimo capolavoro di Puccini, fa il suo atteso esordio in Arena. Il finale dell'opera sarà eseguito nel tradizionale completamento di Franco Alfano sugli appunti di Puccini sotto la supervisione di Arturo Toscanini, primo esecutore. Dopo la prima, Turandot replicherà il 15, il 22 e il 29 giugno con un cast di grandi voci: Yeajin Jeon e Olga Maslova nel ruolo del titolo, Gregory Kunde come Calaf, Maria Agresta e Daria Rybak come Liù. Ma le chicche non finiscono qui, da non perdere sarà l'innovativa e immersiva proposta The Arena Experience che, tramite la realtà virtuale, permetterà ai visitatori di vivere in prima persona attraverso la realtà virtuale la messa in scena di una delle opere più celebri e amate del festival areniano, Carmen. L'esperienza sarà fruibile con appositi visori che si troveranno negli Info Point itineranti che saranno dislocati in centro e nei punti nevralgici della città, tra cui Ponte Crencano, Mercato Piazza Santa Toscana e Mercato dell'Antiquariato a San Zeno, e che forniranno informazioni sulla programmazione del Festival Lirico areniano. In piazza Bra, il Social led Wall proietterà per tutta estate contenuti video esclusivi realizzati ad hoc da Fondazione Arena: approfondimenti, video promo, interviste ai protagonisti del Festival, così come contenuti generati dalla community online per generare senso di partecipazione e di appartenenza. Mentre sul Palazzo della Gran Guardia e lungo il Liston, stendardi e gonfaloni annunceranno le opere in programma per tutta l'estate. Quattro punti cardine della città si coloreranno di elementi scenografici di uno degli allestimenti più celebri della storia del Festival: Aida nell'Egitto dorato e immaginifico secondo Franco Zeffirelli. All'esterno di Porta Nuova, nel piazzale della Stazione ferroviaria, alla base di Torre Pentagona e, per la prima volta, all'Aeroporto Catullo le installazioni saranno accompagnate dall'hashtag #inarena per la diffusione social di scatti e selfie. Protagonista l'illuminazione che renderà l'esperienza fruibile e ancor più spettacolare in orario serale. Tutte queste iniziative si sono rese possibili grazie al sostegno del Comune di Verona che ha destinato al progetto parte degli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno, anche per volontà degli stessi albergatori e delle categorie turistiche. Inoltre, a completare il progetto è l'allestimento del Cantiere Arena e delle isole sceniche presenti in piazza Bra, dove le varie scenografie vanno a formare un percorso armonioso ed evocativo, con informazioni sugli allestimenti areniani, lessico e aneddoti del mondo dell'opera. Il 101° Arena di Verona Opera Festival 2024, che si inaugura con l'evento La Grande Opera Italiana Patrimonio dell'Umanità promosso dal Ministero della Cultura e realizzato in collaborazione con Fondazione Arena, propone 50 irripetibili serate di opera, concerti e balletti in scena fino al 7 settembre. Dopo il successo della prima edizione, l'iniziativa si arricchisce e quest'anno proporrà cinque postazioni in città dalle quali sarà possibile assistere all'opera. Elemento di novità sarà l'introduzione di un video a presentazione dell'opera con curiosità e aneddoti su Turandot e Puccini, di cui ricorre il centenario della morte. "Questo progetto è frutto di un lavoro di squadra che oltre a Comune e Fondazione Arena coinvolge anche le categorie economiche cittadine – afferma l'assessora alla Cultura-. L'iniziativa diffusa ha lo scopo di far vivere la magia dell'opera non solo ai melomani e ai tanti appassionati, ma anche ai veronesi e alle veronesi che ancora non si sono avvicinati agli spettacoli lirici in Arena". "Abbiamo individuato nuovi luoghi la cui dislocazione copre tutto il territorio comunale – spiega l'assessore all'Arredo Urbano-. La volontà è quella di invertire il meccanismo e far sì che i cittadini possano godere di iniziative e occasioni di intrattenimento nei loro quartieri, a pochi passi da casa". L'assessora ai Tributi ha ricordato come il progetto diffuso 'Verona città dell'Opera' sia finanziato con una quota parte degli introiti dell'imposta di soggiorno che, per volontà delle categorie economiche cittadine da qualche anno a questa parte viene destinata ad interventi in materia di turismo e promozione della città. "Sarà un'esclusiva per veronesi e turisti – afferma il vicedirettore artistico di Fondazione Arena di Verona Stefano Trespidi-. Mentre l'anno scorso Aida era anche in diretta televisiva, quest'anno solo chi sarà in Arena e ai giardini potrà godere la magia di Turandot, spettacolo sold out da diverse settimane. L'opera è per tutti, non serve essere esperti o appassionati. Nell'800 era il corrispettivo della nostra televisione. Invitiamo pertanto i veronesi a partecipare alle numerose iniziative e a lasciarsi emozionare". ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Alloggiati we relate registarzione ospite con polizzia del stato(alloggiati web)
Tutti i proprietari di una struttura turistica (sia essa un albergo, un agriturismo, un bed and breakfast, una casa per vacanze, un residence, o altro) sono tenuti a inviare le ricevute di alloggio alla Questura, oppure devono comunicarlo alla Polizia locale Sede tutti i dettagli degli ospiti che soggiorneranno presso la struttura.
Fino a qualche tempo fa la comunicazione con la Questura territorialmente competente avveniva tramite modulo cartaceo. Ora, una volta ricevute le credenziali di accesso dalla Questura, è possibile effettuare comunicazioni quotidiane tramite il Portale Web della Polizia di Stato.
La comunicazione degli ospiti alla Questura dovrà essere effettuata entro e non oltre 24 ore dall'arrivo degli ospiti, mentre in caso di pernottamenti di un giorno o inferiori a 24 ore la comunicazione dovrà essere effettuata immediatamente all'arrivo.
Si tratta quindi di un obbligo che inevitabilmente si aggiunge alle numerose incombenze burocratiche che gli host sono chiamati ad affrontare quotidianamente.
Per fortuna, però, è finalmente possibile automatizzare la registrazione degli ospiti presso la Questura attraverso un'unica piattaforma che si occupa di automatizzare la segnalazione degli ospiti alla Questura, liberando il personale da un compito tanto ripetitivo quanto lungo e dispendiosi in termini di tempo, nonché facilmente a rischio di errori umani. Scopriamo come denunciare gli ospiti alla Questura da remoto e quali sono i vantaggi di questo innovativo strumento gestionale per il settore alberghiero.
RICHIEDI INFORMAZIONI SU KEYMATE
Registrazione Ospiti della Questura: come funziona
Per registrare gli ospiti presso la Questura, dovrai recarti personalmente presso l'ufficio competente della tua destinazione, solo la prima volta, per richiedere le credenziali di accesso. Successivamente sarà possibile utilizzare la comunicazione elettronica tramite il portale.
Dopo l'invio dei dati sarà possibile scaricare le ricevute che attestano la regolarità della trasmissione dei dati personali, che dovranno essere conservati dall'ospitante per 5 anni. Ogni cittadino italiano o straniero è quindi tenuto a dimostrare e comunicare la propria identità alla struttura in cui soggiorna presentando un documento di riconoscimento valido.
Fanno eccezione i coniugi e i figli minorenni o non paganti. Così, ad esempio, nel caso di una famiglia di quattro persone composta da padre, madre e due figli minori di 18 anni, sarà sufficiente che uno dei genitori compili un unico modulo, nel quale indicherà anche il nome del coniuge e dei figli.
Per i cittadini extracomunitari è necessario esibire il passaporto o altro documento equipollente corredato di fotografia. Anche per gli ospiti stranieri sarà quindi necessario inserire i vari dati come luogo di nascita, cittadinanza e luogo di rilascio del documento di riconoscimento.
Pertanto tutti i gestori di appartamenti in affitto breve dovranno accogliere nei propri alloggi o abitazioni private solo persone munite di un documento di riconoscimento valido. È consigliabile quindi accertarsi preventivamente che i propri ospiti siano muniti di carta d'identità o documento equivalente se cittadini UE e di passaporto o documento con fotografia (considerato equivalente in base agli accordi internazionali) per i cittadini Extra UE.
Infine, è fondamentale comprendere che la registrazione degli ospiti presso la Questura riveste un ruolo cruciale per evitare sanzioni amministrative e multe pesanti. Nei casi più gravi, inoltre, la mancata segnalazione degli ospiti alla Questura può comportare anche la pena detentiva oltre alla sospensione temporanea dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività ricettiva.
Registrazione ospiti per affitti brevi.
Gli ultimi due anni hanno visto una forte impennata degli affitti brevi rispetto ai livelli pre-pandemia, con il tanto atteso ritorno dei turisti stranieri.
In particolare si parla di un vero e proprio boom anche per le case vacanza.
Come per le altre strutture alberghiere, anche la registrazione degli ospiti delle case vacanza è obbligatoria.
Anche in questo caso è obbligatorio comunicare alla Questura, entro ventiquattro ore dall'arrivo, le generalità delle persone che soggiornano con la formula dell'affitto breve.
Rispetto all’affitto tradizionale, gestire gli affitti di una casa vacanza o di un appartamento Airbnb consente guadagni molto elevati rispetto ad altre tipologie di alloggio. Tuttavia, per svolgere pienamente la propria attività turistica, l'ospite è sempre tenuto a comunicare con la Questura casa vacanze e a registrare gli ospiti sul portale Web Accomodati della Questura.
La Registrazione Ospiti Airbnb è inoltre un requisito che chi effettua il servizio deve rispettare la propria casa vacanza su questo canale.
Se affitti un immobile per brevi periodi su Airbnb, il proprietario dovrà comunque comunicare alla Polizia di Stato tutti i dati delle persone ospitate al momento del check-in, senza eccezioni. Registrazione degli ospiti presso il P
olice Sede di case per vacanze, B&B, affittacamere o altre strutture ricettive non alberghiere è quindi obbligatoria per chiunque decida di affittare alloggi turistici con la formula dell'affitto breve per periodi inferiori a 30 giorni.
RICHIEDI INFORMAZIONI SU keymate
Comunicazione Ospiti Questura: come comunicare a distanza
Oltre alla digitalizzazione dei processi di registrazione degli ospiti in Questura, la grande innovazione degli ultimi tempi è la Registrazione Remota degli Ospiti in Questura, ovvero la possibilità di automatizzare l'invio dei tagliandi del Portale Alloggi attraverso un'unica piattaforma sviluppata per gestire da remoto tutti gli aspetti del check-in per case vacanza, hotel, B&B e altre strutture ricettive.
È possibile inviare automaticamente i giustificativi al Portale Web Hosted in modo sicuro e veloce attraverso una Web app sviluppata interamente per le strutture ricettive che si prende cura di tutto ciò che fino ad ora è stato affidato al proprietario, alla gestione o all'accoglienza.
Con la presente, desideriamo informarla che il nostro portale di gestione è stato integrato con i principali PMS, Channel Manager e OTA del settore. Grazie a questa integrazione, i documenti degli ospiti precedentemente verificati verranno inviati direttamente al sistema alloggi della Polizia, garantendo così un processo più efficiente e sicuro.
Grazie all'automazione l'ospite può caricare sul link o sull'app Self Check-in la propria foto (il nostro sistema di intelligenza artificiale compila tutti i dati) e tutti i dati identificativi necessari per l'accettazione. i moduli verranno sempre inviati in automatico al Portale Web Alloggiati tramite la piattaforma keymate.
Dalla piattaforma è inoltre possibile scaricare le ricevute del Portale Alloggi che certificano il numero di tagliandi correttamente inviati in un determinato giorno. Queste saranno disponibili per 5 anni e non solo per un mese come avviene attualmente sul sito della Questura, semplificando ancora di più il lavoro per l'ospite che è tenuto per legge a conservare le ricevute digitali per 5 anni.
Inoltre, da qualsiasi dispositivo e in qualsiasi momento, sarà possibile scaricare un file Txt con tutti i dati dell'ospite. La Registrazione Ospiti della Stazione di Polizia a Distanza è quindi un sistema particolarmente innovativo perché risparmia all'ospite e ai suoi collaboratori tutta una serie di incombenze che richiederebbero un notevole dispendio di tempo e lavoro.
Senza la comunicazione automatizzata degli ospiti, bisogna registrare manualmente gli ospiti, ricordarsi ogni giorno di inviare i dati alle autorità competenti, e soprattutto perdere tempo, soprattutto nel caso di gruppi.
Chi opera nel settore turistico-alberghiero conosce bene le diverse problematiche legate al portale Web Alloggiati che purtroppo è stato costretto ad affrontare. Può succedere che il sito non funzioni, che ci sia qualche problema temporaneo di rete, oppure un malfunzionamento della connessione Internet del dispositivo che stai utilizzando per inviare le segnalazioni. Con l'invio automatico dei giustificativi depositati, invece, potrete lavorare senza perdite di tempo anche in presenza di questi problemi. Questo perché tutte le operazioni necessarie per inviare la segnalazione agli ospiti della Questura possono essere velocizzate in pochi secondi restando nel rispetto delle norme e risparmiando tempo e fatica.
L'energia e il lavoro risparmiati potranno invece essere utilizzati per ottimizzare la gestione della vostra struttura e concentrarvi sull'ospitalità.
Cd bosco selva 32, Alberobello 70011, Italy
+(39)351-330-0870
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Mondiale per Club, ecco quanto ha promesso ADL al Napoli per la qualificazione
Il Napoli ora vuole fortemente la qualificazione al prossimo Mondiale per Club organizzato dalla FIFA nell’estate del 2025. C’è però da passare il turno per sperare di sorpassare la Juventus. E secondo Sky Sport, il presidente Aurelio De Laurentiis avrebbe stabilito un premio da 10 milioni di euro come bonus extra in caso di qualificazione. Il Napoli dovrà vincere la partita di ritorno contro il…
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Alexey Navalny: morto il più famoso oppositore di Putin
Alexei Navalny è morto ieri, a 46 anni, nella colonia carceraria artica. La causa della morte, secondo le fonti ufficiali, sarebbe stata un trombo. Cordoglio in tutto il mondo per l'oppositore numero uno di Putin mentre i familiari del dissidente attendono conferme ufficiali. La carriera politica Nato il 4 giugno 1976 a Butyn, una località rurale nell'Oblast' di Mosca, si laurea in legge presso l'Università russa dell'amicizia tra i popoli nel 1998. Nel 2000 si iscrive a Jabloko, l'organizzazione pubblica nata nel 1993 diventata poi, nel 2001, un partito politico di ispirazione socioliberale filo-occidentale. Tra il 2004 e il 2007 ne diventa uno dei leader nell'area di Mosca. Nel 2005, intanto, fonda il gruppo giovanile Democrazia Alternativa (abbreviato in DA!). Nel 2007 fonda il movimento politico Narod (Popolo) la cui priorità è il tema dell'immigrazione. Criticato per le sue posizioni nazionaliste, xenofobe e razziste, Navalny è espulso da Jabloko. Nel 2008 il partito Narod si unisce a due partiti nazionalisti e xenofobi per formare il Movimento Nazionale Russo. Il più famoso oppositore di Putin Nel 2008 Navalny acquista piccoli pacchetti azionari di gradi compagnie al fine di ottenere informazioni in virtù del diritto riservato agli azionisti. Gli serviranno per ottenere le prove di comportamenti dubbi da parte di dirigenti. Sarà questa la base per la sua carriera di attivista anti corruzione che gli porterà notorietà in tutto il mondo. Fonda, infatti, l'organizzazione no-profit "Unione degli azionisti di minoranza" attraverso la quale inizia delle indagini anche sui politici e sul governo. Diviene, così, l'oppositore numero uno del presidente russo Putin. Emblematica la sua inchiesta sulla residenza extra lusso di Putin sul Mar Nero definita da Navalny "la tangente più grande". Divenuto il punto di riferimento del dissenso contro Putin, Navalny acquista sempre più notorietà a livello internazionale soprattutto dopo l'episodio dell'avvelenamento con la sostanza nervina Novichok del 2020. In quell'occasione, il dissidente fu colto da malore durante un viaggio aereo e il velivolo sul quale viaggiava fu dirottato da Mosca in Germania dove fu prontamente soccorso. Nonostante non si siano mai trovate prove, la comunità internazionale addossò la responsabilità dell'evento al presidente russo. Alexei Navalny morto in un carcere russo Dopo essere guarito dall'avvelenamento, Navalny ha voluto fare ritorno in Russia pur sapendo che ad attenderlo ci sarebbe stato un mandato di arresto. Tradotto in carcere al suo arrivo, la storia di Navalny da allora è stato un susseguirsi di processi e condanne. Una prima condanna a 2 anni e 8 mesi, una seconda a 9 anni in un carcere severo. Pena portata poi a 19 anni. Lo scorso dicembre, Navalny è stato dunque trasferito in un carcere di massima sicurezza IK-3 a 2.000 chilometri da Mosca, nel Circolo Polare Artico. Solo due giorni fa si era tenuta una nuova udienza alla quale aveva partecipato in videoconferenza. Era apparso in buona salute e sereno, diceva di non temere per la sua incolumità. Ieri poi la notizia della morte per un trombo sopraggiunto al termine di una passeggiata. Una versione che non ha convinto i familiari di Navalny e il suo entourage, diffidenti verso notizie provenienti da fonti cosiddette ufficiali. Anche stavolta la comunità internazionale si è mostrata unita nell'attribuire a Putin la responsabilità della morte di Navalny. In copertina foto di Pink_colibri da Pixabay Read the full article
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Thor 24 (277)
• Il 750° titanico numero! • Un episodio celebrativo extra-size per celebrare il Tonante! • Il grande ritorno di J.M. Straczynski, Olivier Coipel, Walt Simonson e Jason Aaron! • L’occasione, però, è un drammatico funerale asgardiano…
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Ad ogni installazione il suo modulo fv: Risen Energy aiuta ad orientarsi
Quando si progetta un impianto fotovoltaico sia che si tratti di una piccola installazione residenziale, che di un impianto su scala commerciale -industriale o di una grande centrale su scala utility, è importante che tutti i componenti lavori in perfetta sinergia. Come non sbagliare? Lo spiega Jerzy Rudnicki, Senior Product Manager di Risen Energy in un editoriale pubblicato su Rinnovabili.it. La prima questione da considerare, scrive Rudnicki, è cosa influisce sulla resa di un impianto fotovoltaico. Sia i fattori esterni, come le condizioni meteorologiche, il posizionamento e il collegamento dei pannelli, l’ombreggiamento, lo sporco, l’affidabilità dell’inverter ecc. che quelli relativi ai moduli stessi. In questo secondo caso è necessario fare attenzione a 4 criteri, i cui valori possono essere facilmente reperiti nelle schede di catalogo disponibili: l’efficienza del modulo, l’efficienza del retro (fattore bifacciale) nel caso di pannelli bifacciali, il coefficiente di temperatura e la perdita di efficienza. Ma non solo.
Perché non è consigliabile utilizzare moduli fotovoltaici ad alta potenza in installazioni residenziali?
Iniziamo con un’installazione su tetto residenziale. I moderni moduli per micro installazioni sono di dimensioni relativamente ridotte e relativamente leggeri. Ad esempio, il modulo Risen RSM40-8-410M (410 W) pesa 21 kg e, se posizionato verticalmente a terra, è alto al massimo quanto il suo installatore (175 cm). Tali parametri faciliteranno l’installazione su tetti dalle forme limitate e spesso complicate (si pensi alle pendenze e all’ombreggiatura). Un modulo grande non solo sarà più difficile da spostare fino al tetto, ma avrà anche opzioni di montaggio limitate (ad esempio, opzioni di montaggio orizzontali limitate).
Un altro problema è la compatibilità con l’inverter. I moduli di grandi dimensioni hanno spesso parametri di corrente aumentati, adattati agli inverter su scala utility. Il realtà tali pannelli possono essere collegati a un piccolo inverter domestico e funzionerà nella maggior parte dei casi. Sfortunatamente, l’efficienza di tale installazione, specialmente nelle giornate di sole, sarà limitata e senza alcun ritorno per gli utenti.
Perché non utilizzare moduli fotovoltaici a bassa potenza per installazioni commerciali e su larga scala?
A parte il fatto che spesso i moduli delle piccole installazioni sono monofacciali – quindi, in pratica perderemmo il potenziale vantaggio del retro dei bifacciali – il loro utilizzo in grandi progetti aumenterebbe inutilmente i costi indirettamente legati ad essi. Stiamo parlando di cavi, lavori di sterro o persino strutture di supporto.
Quali sono queste spese extra?
E’ necessario osservare la topologia di un tipico impianto fotovoltaico. I moduli fotovoltaici sono collegati in serie in stringhe e queste sono solitamente collegate direttamente all’inverter. Una struttura residenziale avrà una di queste stringhe, al massimo due. Una commerciale ne avrà molti. Per questo motivo, ottimizzandone i costi, si cercherà di progettare stringhe con il maggior numero possibile di moduli, in modo che, a parità di potenza totale dell’impianto, il numero delle prime sia il più basso possibile. Ogni stringa è collegata singolarmente all’inverter. Aumentando le sue dimensioni a scapito della sue quantità, otterrai un risparmio. La dimensione massima della stringa dipende dai parametri di tensione dei moduli stessi, dove il limite è la tensione massima consentita dell’inverter sul lato CC.
Facendo i calcoli, possiamo vedere che per realizzare un impianto ad esempio con una potenza di 4 MW, utilizzando i moduli delle piccole installazioni precedentemente menzionati, RSM40-8-410M con una potenza di 410 W, dovremmo costruire 295 stringhe con una dimensione massima (33 moduli per stringa). Utilizzando i moduli più diffusi con una potenza superiore di 550W e tecnologia delle celle M10 (182mm), ridurremo efficacemente il numero minimo di stringhe, raggiungendo anche i 4 MW di potenza installata.
Un’ulteriore analisi mostra allo stesso modo il vantaggio dei moduli con celle G12 grandi (210 mm) rispetto alle M10 più piccole. Ebbene, i moduli con tecnologia G12, aventi la stessa potenza, ma una corrente più alta e una tensione più bassa, ridurranno nuovamente il numero necessario di stringhe.
L’ultimo elemento è aggiungere al confronto un modulo di tipo N ad alta efficienza con tecnologia ad eterogiunzione (HJT), ad esempio il modello RSM110-8-575-BHDG, G12 con una potenza di 575W. Qui otteniamo un numero di stringhe simile a quello del caso precedente, ma poiché siamo di fronte ad una notevole differenza di efficienza a favore dell’HJT, a parità di potenza di progetto, nel caso di moduli HJT occuperemo circa il 4,35% di terreno in meno. E, grazie a questo, risparmieremo su cavi, lavori di sterro e costruzione.
Link: https://www.rinnovabili.it/energia/fotovoltaico/adattamento-moduli-fotovoltaici-tipo-installazione
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