Tumgik
#io il blog ed altro ancora
mandorloinfiore · 8 months
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Con questo post vorrei confermare due cose
se vi state chiedendo se sono sintetica o meno nell'argomentare: sapete bene già la risposta (che è no, no mille volte no)
seconda cosa: tra fine 2020 e inizio 2021 sono stata ancora più cretina del normale ed ho eliminato questo blog per poi crearne un altro (quello attuale) con lo stesso nome. Con il presente post voglio confermare che ho questo blog dal 2014 con questo nome qui.
siccome tutti pubblicate l'anniversario del blog, io mi sono sentita in dovere di dichiarare al pubblico questo dato di fatto. Mandorlo è sempre stata tra voi <3
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artide · 1 year
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Ormai sono mesi che non scrivo più qui, non ne sento più la spinta. Credo che sia finita la magia di questo posto, c'è qualcosa che non mi torna più. Sei anni è un buon compleanno per chiudere il blog. Rimarrò ancora qui, non disattivo per ora. Grazie a chi ha voluto leggermi, ha interagito, è rimasto in silenzio, a chi ho potuto incontrare, in varie forme, perché in sei anni ci sono stati incontri molto belli e significativi, a chi per un motivo o per un altro è stato un passeggero, lo sono stato anche io con voi. Chi avrà voglia di seguirmi da un'altra parte potrà scrivermi un messaggio privato e troveremo il modo. Stare qui dentro è stato molto bello ed intenso, mi ha accompagnato per dei periodi molto importanti della mia vita, e credo che questa parte non la dimenticherò. Troverò il modo un giorno di raccogliere parte di quello che c'è e vedere cosa potrebbe uscire di carino in qualche forma. Per ora ho solo bisogno di tempo per capire e pensare.
Buona continuazione
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greatmoonballoon · 2 months
Note
Ho avuto praticamente tutti i social esistenti tranne Snapchat, e poi all'età di 16 anni ho abbandonato tutto.
Ho abbandonato per la mia sanità mentale. Già il bullismo a scuola era duro da superare, in più l'idea di essere presa in giro anche li mi ha sempre fatto male emotivamente e mentalmente.
Idea che penso che prima o poi, si sia realizzata, ma mi era già tolta per pensarci.
Quindi da quel giorno vivo con dubbi su dubbi, ed ogni sguardo di gente sconosciuta penso che invece, loro, conoscano me. (Eh sì, mi è venuta l'ansia sociale).
Per questo motivo per me, è anche difficile farmi nuovi amici.
Tumblr è l'unico social che non implica "il mostrarti" ma mi permette di usare il mio blog come diario personale.
Me ne sono andata tante volte da qui, e tante volte sono tornata, perché è veramente l'unico social che per me vale la pena di avere.
Qui ci sono anche meno pazzi rispetto a Twitter, per esempio, e si litiga per meno roba stupida tipo qua che tipo di musica ascolti non gliene frega nulla a nessuno, li invece ti fanno lo screenshot, ti bloccano e ti mostrano ai loro followers, chiedendo loro di segnalarti e bloccarti. Bambinate insomma. (A me capitò con una attrice che seguo, giudicata inadatta dall'essere definita attrice e non volevano che parlassi dei miei problemi fisici, che per loro servivano per guadagnare followers e io risposi che manco venivo pagata per scrivere quelle cose).
Ecco perché mi sono tolta da tutti i social. In più senza social ho un sacco di tempo libero, posso dormire e uscire senza per forza farlo sapere a tutta Italia, e poi se non pubblico per giorni, non sono obbligata a dare spiegazioni, perché non sono un influencer. In più, non mi interessa sapere che fa il vicino del piano di sopra nel suo giorno libero dal lavoro.
La scelta di non avere più profili social è stata molto coraggiosa oltre che molto saggia! Hai avuto la capacità di riconoscere e capire cosa potevi evitare per stare meglio con te stessa, proteggere le tue fragilità e i lati deboli.
Conosco bene purtroppo cosa sia il bullismo e delle ferite che lasciano anche dopo tanti anni.
Tanti anni fa feci questa scelta con facebook. In quel periodo vivevo il bullismo già a scuola e quel social non fece altro che ampliare le mie insicurezze: tizia aveva molti più like di me nelle foto soprattutto da parte di ragazzi mentre io ne avevo molto meno; foto di gente che usciva il sabato sera e si divertiva mentre io non avevo nessuna vita sociale oppure c'era persino il controllo di quello che postavo e i giudizi ipocriti e non richiesti; chi si metteva su un piedistallo pensando di sapere tutto di me solo da ciò che pubblicavo e poi magari nemmeno mi salutava di presenza. E da lì decisi di eliminarlo.
Tutte le mie insicurezze effettivamente sparirono e chi si accorse che non lo avevo più mi disse "e ora senza facebook che farai?"
E io "torno a vivere" 😂
Ma che domanda è? Questo fa capire quanto la gente non sappia più distinguere la realtà dal virtuale.
Dopo fb ho avuto twitter senza più usare nome né foto personale e devo dire che in quel periodo mi sono trovata bene. Era tra il 2013 e il 2015. Poi non l'ho più usato.
Ho ridato fiducia a Instagram quando ancora non lo aveva quasi nessuno (2014) ma dopo qualche annetto è diventato più popolare di facebook.
Non demonizzo i social perché altrimenti sarei incoerente. Sono un bel mezzo per esprimersi, fa piacere avere apprezzamenti sulle foto ma non ti nascondo che ci sono stati momenti dove ho dovuto disattivare il profilo per la mia sanità mentale. E sono stata bene. È da lì che spesso derivano certe paranoie, foto o storie che ti appaiono all'improvviso sulla home di cose che non avresti voluto sapere. Ha dato vita a tante ansie che ci distruggono mentalmente ed emotivamente...
Tumblr è un rifugio. Anche io ho provato tante volte ad avere un blog ma solo adesso sto riuscendo a mantenerlo. Ne avevo bisogno! Finché c'è gente educata e matura si può stare bene!
Dopo questo enorme papiro (che mi perdonerai spero ahah) voglio dirti che la tua scelta è senza dubbio molto saggia. È da un po' che penso di prendermi una pausa da alcuni social per un periodo che sto attraversando e mi sei quasi di ispirazione 🥹
Chissà quanta pace potrei riscoprire con questa scelta.
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poesiaincompresa · 9 months
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Chi avrebbe mai detto che saresti stata l'unica fra tante, chi l'avrebbe mai detto che saremo arrivati a specchiarci in due volti invisibili storpiati da forze esterne a ciò che possediamo, non si razionalizza in termini terreni, fuori controllo trovo i miei sentimenti al richiamo della tua voce, fuori controllo il mio amor proprio, fuori controllo ogni paura che perdo accarezzando le tue ferite, proprio lì, in quel momento esatto ti vorrei immortalare appoggiando i miei sogni felici sul cuscino sapendo che al risveglio sarai ancora al mio fianco, a dirmi che ce la faremo, chi l'avrebbe mai detto che avrei potuto sentire il mio cuore battere sul serio senza fingere per la prima volta? mi domando spesso chi potesse essere il pazzo a volere le nostre anime disperse unite ad un solo viaggio di evoluzione, sofferto condannato alla resa, appoggiato ad una speranza campata in aria perché sei consapevole del grosso errore che fai rimanendo in attesa del suo ritorno, non puoi, egoisticamente parlando torturarti fino al punto che lei capisca...devi trovare l'essere amando entrambe le parti tu e lei in un modo unico. Perdonami se non riesco ad amarmi, non sono mai stata brava a farlo e lo sai perché essendo la mia rivoluzione oscura che nego di avere dentro, sai che non mi amo abbastanza e ferendomi me lo mostri ogni giorno...e di questo te ne sono grata, non avrei mai potuto capire l'origine senza l'immagine.
Sai quant'è difficile, eccome se lo sai...fa male anche a te, inutile fingere, ricordati che riesco a sentirti inevitabilmente anche senza il bisogno di mandarti un messaggio, ed è per questo che ti chiedo di non respingermi, ti chiedo di lottare insieme, di ascoltare i bisogni dell'altro, dirsi le cose per come stanno, ti chiedo di guardarmi dentro guardando te, io so chi sei, potrai ingannare chiunque attorno ma non me, mentimi, mettimi alla prova ma...io mi fido di te e se posso farlo io puoi farlo anche tu, ancora una volta, un'ultima volta, ti prego amore mio puoi farlo? Non l'avrei mai detto che saresti diventata per me l'eccezione che manda all'inferno la regola, eri tu allora, sei tu adesso e sarai tu per tutta la mia esistenza, stringimi anche stanotte ti prego, non lasciarmi almeno lì dentro, portami con te ovunque tu voglia andare, ti prendo per mano e andremo dove la felicità arriverà ad abbondare sui tuoi occhi e te lo giuro non ci sarà mai più tempo o spazio a separarci, non importano i treni che prenderemo le stazioni da visitare, i posti già visti e i volti familiari, tu ed io siamo storia che rimane.❤
E per ciò che vale nel mio cuore voglio che ci rimani. Tu...una stupida bambina capricciosa che si crede una 'donna matura' e ti manda in bestia questo suo aspetto, ci rifletti, lo noti e ti appartiene ma non ti ci soffermi senti una sensazione come se le è stato imposto...da un passato orrendo, è dovuta crescere troppo in fretta e sorridi perché non puoi odiare la bambina che vive dentro di te. Quella bambina che lei vuole rinnegare a tutti i costi. Ma io non te lo permetterò. Perché questa piccolina qui ha bisogno di tanto amore e io voglio darglielo. voglio renderla felice, voglio stare con lei non con un'altra, voglio crescermela io e regalarle stitch ad ogni anno che compirà😍 non voglio trascurarla, voglio darle affetto, un abbraccio sincero, quello che si sarebbe aspettata dagli altri...perché se lo merita. Quindi fai quello che ti pare stupida lunatica ma io continuerò ad amarti...🦋
Non potrai fare niente per cambiare ciò che voglio. ❤ Ciò che siamo più che altro...🔥🧸
@occhicastanitristi-blog @delusa-da-tutti @cuoregelidoo-blog
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insaid00 · 2 years
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Intitolare il tempo con ricordi, pensieri e parole
In effetti la cosa che più mi sorprende del tempo che scorre è come viene scandito costantemente dalla nostra mente. Esiste in effetti o quantomeno virtualmente un tempo in cui le cose passano e diventano altro, per convenzione quindi abbiamo creato secondi, ore, giorni, mesi, anni e decenni. Ma probabilmente nonostante esista un sistema di misurazione oggettivo tendiamo a ricordare gli eventi collegandoli ad un qualcosa che ci ha sconvolto la vita; un qualcosa di soggettivo. E quindi mi domando spesso come mai continuiamo a cercare l’oggettivo nella vita, se alla fine persino il tempo lo viviamo con un orologio puramente interno. La dilatazione del tempo esiste, ma non voglio parlarne in termini fisici, bensì nel modo in cui ci rapportiamo a quel preciso di istante di momento che stiamo vivendo. Viviamo di ricordi e di speranze, vivessimo di aria ed acqua probabilmente saremmo solo scimmie con emozioni molto meno invadenti e pensiero molto meno asfissianti: viviamo per il sogno che ci poniamo, viviamo per le persone che amiamo, per spendere il nostro tempo e ricordarlo col sorriso: per essere pianti l’ultimo giorno. Ma viviamo anche perchè ci viene imposto, e seguiamo dei binari che ci imponiamo ( la differenza è imponente ) . Eppure io credo ancora nella facoltà dell’essere umano di riuscire a vivere senza l’obbligo socio-morale di seguire ciò che si ritrova davanti ogni giorno sin da quando viene al mondo. Di recente ho fatto un passo indietro a quando qui, su questo sito e proprio su questo blog, condividevo con i miei primi sintomi di quella che poi è stata definita “Depressione” delle semplici GIF o frasi sporadiche di film di un chiaro stampo blu, triste insomma. Avevo soltanto 14 anni, ed a distanza di 10 anni mi torna in mente il bullismo vissuto, gli amici andati e i tanti fiumi di giudizi che mi hanno perseguitato. Talvolta mi stupisco perchè conosco perfettamente il motivo scatenante di tutta la mia infinita schiera di problemi, e so anche a chi ricollegarla. Incredibile ma vero, può accadere che delle scelte prese in tenera età possano creare una reazione a catena che ti porta a quasi 24 anni a stare in casa, isolato dal mondo a riflettere i motivi della tua esistenza. Io ricordo perfettamente l’istante in cui ho cambiato completamente la mia esistenza, e ci riesco perchè ricollego il tutto ad una determinata settimana, di un determinato mese, di un determinato anno oltre che a delle determinate persone. Ma è chiaro che non si può incolpare gli altri dei propri sbagli, così come non si può costantemente pensare al passato. Il motivo per cui ho fatto sì che si creasse una tale reazione a catena è stato proprio il mio rifiuto all’accettare le cose così come erano andate. Ero soltanto un ragazzino, e alla fine sino ai 22 anni ho continuato ad insistere nel non voler accettare la realtà che avevo provato a tessere per tanto tempo. Non ho accettato me stesso, non ho accettato che talvolta si può anche perdere. E così alla fine siamo qui, dopo un anno passato a riflettere in casa ho realizzato che non ho bisogno di nessuno oltre che di me stesso. Che il prossimo può anche non esistere nella mia vita, che non ho bisogno di nessuno, che sono l’artefice del mio destino, che il mio tempo lo scandisco come cazzo mi pare, che chi se ne è andato. o meglio, che chi non ha voluto provare a rimanere è solo uno dei tanti visi che a fine vita non ricorderò nemmeno. Ma soprattutto, ho realizzato che è bello voler stare da solo, e riuscire nella solitudine a trovare una piccola cerchia di persone che ti accettano per come sei. Magari saranno rapporti cangianti ancora una volta, ma di sicuro questa volta so che sono me stesso, e che il mio prezioso tempo lo sto condividendo e lo sto intitolando con nomi di persone che vogliono stare con me, non che al momento necessitano di me. Avrei voluto tanto capirlo qualche anno fa.
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Uh un altro giochino! Ah è una catena ehm vabbè dai proviamo! Grazie @hope-now-and-live
1) Mi chiamo Angela e questo nome non dovrebbe essere in alcun modo legato a qualche parente alla lontana di cui non so nemmeno l'esistenza bensì dalla situazione che si è creata durante il parto ed è stato come un miracolo essere riusciti a farmi nascere, perciò "un angelo disceso dal cielo" ... si molto poetico mami grazie <3
2) ehhhh sono troppo emotiva e lunatica quindi beh ieri pomeriggio è stata l'ultima volta che ho pianto
3) ma quali figli?! Al massimo considero "figli" i miei peluche ahahah
4) uso abbastanza il sarcasmo e puntualmente non vengo capita quando lo faccio ahah
5) attualmente pratico lo sport del bowling, in passato ho provato per forse meno di un mese nuoto in piscina e non è stata una bella esperienza anzi traumatica ma questa è un'altra storia ahah e poi pallavolo nel doposcuola alle medie (non fa per me) infatti durante educazione fisica preferivo provare a giocare a basket. Da piccina ho fatto danza classica per un paio di anni mentre ora daje con i balli di gruppo in piazza ma non è uno sport ops ahah
6) prima cosa che noto cioè che attira la mia attenzione se ho una persona davanti è il sorriso e poi il colore dei capelli, mentre se stiamo parlando in chat direi il saper ridere e fare ridere senza cadere nel volgare
7) ho gli occhi marroni!
8) scary che?! Io puahaha meglio i film con happy endings però se ci scappa un piccolo colpo di scena alla fine non è che mi dispiaccia invece del solito bacio con ripresa roteante ahah
9) talento uhm mi sembra di stare nei primi frame del primo film di Trilli quando si assegna il talento alle fatine appena nate ahah direi potrei essere un tuttofare basta che ci sia di mezzo l'uso della creatività ahah
10) sono nata a Penne in Abruzzo!
11) hobby allora: cantare, viaggiare anche se rimanendo in Italia, fotografia, disegnare outfit, scrivere su questo blog e non solo, collezionare adesivi, leggere anche se negli ultimi anni ho smesso ahimè
12) nessun animale domestico sigh
13) sono alta il giusto ahah 1,63
14) materia preferita uh questa è tosta in base alle elementari, medie e superiori e università cambia
Elementari -> italiano, arte, scienze
Medie -> musica
Superiori -> diritto
Università -> diritto pubblico dell'ambiente
15) Dream job -> qualcosa di creativo non ancora mi è chiaro cosa purtroppo
Taggo ehm chi conosco so che non ama le catene quindi cari affezionati siete liberi di fare questa catena non taggo nessuno in particolare
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oltreilvelodimaya · 2 years
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Il mio nuovo aggiornamento del blog è dedicato alla Musica e alle chiavi di lettura nei testi.
Lettera 22 dei cugini di campagna canzone uscita in questi giorni a Sanremo
secondo me e cosa è arrivato a me personalmente secondo il testo che segue.
io non sono altro che un bambino
Che non sa contare
E vorrebbe dirti che gli manchi
Senza le parole 
Io non sono altro che un dottore
Che si è fatto male Io non sono altro che un palazzo In costruzione e cade Se mi guardi con quegli occhi amore Mi farai morire Io non sono altro che una storia Che non sa finire Io non sono altro che un giardino Senza neanche un fiore Io senza di te non sono altro che La parola “amore” E con questo amore tornerei A dirti che ci vuole altro Per convincermi a rinchiuderti Dentro un singhiozzo Altro per lasciarmi in un riflesso Dentro a uno specchio E non era mai il momento giusto E non era mai il momento giusto Per parlare Non lasciarmi solo Non lasciarmi qui Non lasciarmi solo Non lasciarmi qui Ora che ho trovato le parole Già mi salta il petto Come treni in corsa tra le nuvole Uno spazio altro Come due uragani che distruggono Ma per dispetto Credo, credo anch’io, che non puoi darmi il mondo Se non guardi il mondo come lo guardo anch’io. Non lasciarmi solo Non lasciarmi qui Non lasciarmi solo Non lasciarmi qui Non lasciarmi solo Non lasciarmi qui Non lasciarmi solo Non lasciarmi qui
Questo rappresenta un dialogo con l’anima, l’anima chiede ascolto, devi imparare ad amare perchè l’amore è la cosa più importante dammi ascolto lei dice! 
l’anima di questo dottore che ormai è cresciuto, l’anima è il bambino. il dottore e affrontando un periodo difficile della sua vita è un viaggio per tornare ad amare se stessi, se vuoi essere amato devi iniziare prima tu ad AMARTI. 
è dovuto tornare bambino e come ci si sentiva probabilmente ha vissuto qualche trauma che ancora oggi gli crea dolore.
comunicare con la tua anima è un passo fondamentale per il cammino spirituale e risveglio.
Lui comunica con la sua anima ripensa alla sua vita i suoi sbagli i suoi errori le sue perdite i suoi amori perduti le delusioni, i momenti belli.
Ma in effetti quando si sta male e ci si chiude a riccio in depressione è proprio perchè neghiamo che lei esista dentro di noi ed è un problema molto sociale al giorno d’oggi collegato proprio a questa malattia a volte anche invalidante.
molti casi di depressione sono proprio perchè reprimiamo e teniamo da parte noi stessi, la propria anima ma lei che chiede attenzione e grida con tutte le sue forze ti avverte che stai sbagliando, che c’è qualcosa che non va e così iniziano gli attacchi di panico, perchè devi rivedere il percorso di vita che stai facendo conoscere te stesso, parlare con qualcuno che possa aiutarti a tirare fuori tutto quanto. 
quando c’è qualcosa Anima ti chiede di ascoltarla e grida attenzione e lei dice non lasciarmi solo non ignorarmi perchè soffrirai cadrai di nuovo in depressione !!
Anima però cerca di insegnargli a guardare il mondo con occhi diversi, a guardarsi nello specchio ed accettarsi così la perfezione non esiste non buttarti via così.
Insomma!! lo specchio, il bambino, il numero 22 e tutte queste cose rappresentano chiavi di lettura molto interessanti e presto aggiungerò sul blog il significato esoterico del numero 22 in tema con la canzone.
questa è una delle canzoni che mi sono piaciute.
Domani pubblicherò l’altra che mi ha fatto addirittura commuovere. 
Raga al di la delle polemiche e tutto su Sanremo che ogni anno è sempre la stessa storia insomma ci siamo abituati, ma il tema molto presente in queste canzoni è stata proprio la depressione. 
sono stati periodi difficili ma ogni periodo buio nasconde una luce in fondo al tunnel.
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len-scrive · 2 years
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Nuovo post di presentazione aggiornato, perché ogni tanto ci vuole.
E anche perché ogni anno si aggiunge qualcosa.
Sono Len Irusu e SCRIVO, mamma quanto scrivo...
E scrivi un po’ meno!
No...
Ma faccio anche altro, un attimo che ora vi dico.
Innanzitutto qui ci sono i link principali a tutti i posti in cui mi adopero per creare contenuto.
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Ho scritto un libro Puoi Uscire a Giocare?
Aver raccontato questa storia è una delle più grandi soddisfazioni della mia vita.
È un onore che i protagonisti abbiano scelto proprio me per narrare le loro avventure, ma questa era anche una storia che avrei voluto leggere e che non trovavo in giro.
E così me la sono scritta io.  XD
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Ho un canale YouTube dove condivido gameplay.
Len Irusu
In realtà condivido cose che mi passano per la testa mentre gioco, ecco così è detta meglio.
Amo i videogiochi, amo l’immersione in queste storie in cui non devi solo immaginare, ma anche agire. Come leggere un libro e nello stesso tempo metterci lo zampino per vedere la storia realizzarsi.
E in questo modo perfino giocare con videogiochi BRUTTI, ma proprio BRUTTI, diventa piacevole.  XD
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Ho un blog dove scrivo davvero di tutto.
Len with a Pen
Non c’è un tema, vado a caso a seconda di quali sono le passioni che devo esternare (tipo Hannibal, Sandman o Our Flag Means Death...) o di quali sono le incazzature del momento.
Parlo anche di cose che mi stanno a cuore e che sono il fulcro della mia vita.
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Scrivo fanfictions da anni e sulla mia pagina AO3
Leniam
Ne trovate in quantità. L’amore incondizionato per Hannibal lo vede in testa alla mia personale classifica di storie narrate, ma ho toccato anche altri fandom.
Le fanfictions da me sono e saranno sempre considerate opere letterarie. Alcune storie lette mi hanno dato emozioni che molti libri non potrebbero nemmeno sognarsi.
Là fuori ci sono autrici ed autori di fanfics dal talento straordinario e il fatto che lavorino gratis per regalarvi emozioni è qualcosa che bisognerebbe proteggere ed apprezzare.
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E questa è la mia pagina tumblr dove ancora oggi, quando sono ispiratǝ, faccio edit scemi (in inglese) su Hannibal.
Sempre perché amo Hannibal e Will e perché, di base, sono loro il motivo per cui dopo anni e anni mi trovo ancora qui a creare contenuto.
He’s Dead Jim   LEN IRUSU
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hjdem · 17 years
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Il piacere della scrittura
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Scrittura e lettura sono indissolubilmente legate. Si riesce a scrivere solo dopo aver letto molto. L’incontro con altri tipi e stili di scrittura alimenta, per vie misteriose, la possibilità di mettere in moto la propria scrittura. Si “dà corpo di scrittura” a dei pensieri non solo per esprimerli ma a volte per “liberarsene”, per poter dar forma e senso ad una propria trama interna incerta e confusa. Spesso prima di arrivare a un testo definitivo, con una tenuta e un ritmo convincenti, ci sono stesure e ristesure ed è molto più quello che “si lascia perdere” di quanto “viene trattenuto” fino alla fine. Altre volte si scrive “di getto” ma se non c’è il lavoro di trattenere, eliminare, trasformare, credo non si arrivi mai ad uno scritto (tessuto) con una forma unica e personale. Si potrebbe collegare lo scrivere alla “prima fase della vita in cui un individuo diventa consapevole delle proprie potenzialità autonome. Sperimentare la propria capacità creativa di seguire un impulso e di controllarne le conseguenze”.(Paula Heimann).
Roland Barthes chiama: “il grado zero della scrittura” il livello in cui chi scrive attinge alla lingua cui appartiene ma ne fa “un’area di azione”in cui accade altro. Il lessico, le immagini, la costruzione di uno scritto, afferma Barthes, non nascono dalla lingua, ma dal corpo e dal passato dello scrittore. Nello scrivere un interlocutore c’è sempre. Si scrive per un assente. Un assente inafferrabile ma anche tanto presente da fungere da guida, giudice, critico, sostenitore... A volte non ha un volto preciso. Ci si sente ipercritici, non all'altezza. Allora si finisce col stornare, trattenere il pensiero o con lo stordire con parole e citazioni al fine di aggirare l’interlocutore interno. Il vuoto o il troppo. Sarà questa ambivalenza che indica la varietà e l’invenzione di molte forme di scrittura? Calvino ha dei chiodi fissi: “più che dal desiderio di scrivere il mio libro sono sorretto dal desiderio di avere davanti a me il libro che mi piacerebbe leggere e contemporaneamente di pensare che quel libro non esista ancora. Allora provo ad identificarmi con quell'autore immaginario, un autore che potrebbe essere anche molto diverso da me, ma che poi alla fine prende il mio posto o io prendo il suo”.
Borges ricorre ad una finzione per cominciare a scrivere: “penso che il mio compito sia semplicemente quello di esaminare e recensire un ipotetico testo già esistente, di un autore sconosciuto, di un’altra lingua, di un’altra cultura”. Marguerite Duras: “scrivere è tentare di sapere cosa si scriverebbe se si scrivesse. Lo si sa solo dopo. La scrittura è l’ignoto di sé, della propria mente, del proprio corpo, è una facoltà che si ha al di fuori di noi, di un altro che appare e si fa avanti, invisibile, dotato di pensiero, d’ira e che talvolta, per questo stesso motivo, è in pericolo di rimetterci la vita”. Scrive M.Fermine nel suo prezioso piccolo libro “Neve”: “In verità il poeta, il vero poeta, possiede l’arte del funambolo. Scrivere è avanzare parola dopo parola su un filo di bellezza, il filo di una poesia, di un’opera, di una storia. Il difficile è rimanere costantemente su quel filo che è la scrittura non scendere mai neppure per qualche istante dalla corda dell’immaginazione”.
Dunque scrivere ha a che fare con una passione e con la possibilità di rimanere dentro quella passione. Inoltre scrivere ha a che fare con il “sessuale”: concepire, far crescere, nascere, nutrire fino all'autonomia e alla separazione qualcosa di noi stessi. Il piacere della scrittura, perché di un piacere si tratta. E come tutti i piaceri sfida l’interdizione e allora scriviamo bigliettini, lettere, appunti, racconti, filastrocche, poesie, diari, blog. Non importa il prodotto finale, è il cammino dello scrivere, per arrivare a... (continuate voi)!
Liubiza
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pizzakaijuisekai · 6 months
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Il giorno delle 4 atomiche di Tarkovskij
Ore 12:30
"Tutta la vita in attesa di questo momento" si dice il tipo, mentre stanno attendendo 4 atomiche esplodere. Non si sa dove, non si sa precisamente QUANDO, ma sappiamo che è finita.
Il film di Tarkowski (che alla fine con Bergman ha in comune giusto ambientazione, qualche dialogo e gli attori) è una lunga attesa verso la fine. Fine che sarebbe arrivata comunque (non si muore, in fondo) ma che giunge inattesa. Più inattesa del solito, più che altro, perché ben pochi han la fortuna di conoscere il momento in cui se ne andranno. Che poi, fortuna? Se mi avessero detto Tu morirai a 86 anni, l'avrei presa meglio? Non avrei forse contato i minuti, gli anni, i giorni, e pianto per ogni giornata mandata a fanculo da ormoni, umore, noia, caso, sfiga? Sono più le giornate mandate a fanculo che quelle memorabili.
In un altro film visto poco tempo fa il protagonista elencava i gesti usuali (entrare in casa, posare le chiavi, sedersi, vedere la tv e via dicendo) e si lamentava, dapprincipio, di questo continuo ripetersi dei gesti. Poi si chiedeva se, in fin dei conti, la vita non fosse proprio quei gesti e che fosse strano quando NON li si faceva. Chi ha detto che la vita è l'avventura, il caos, l'imprevisto? Perché la vita non è sedersi e scrivere sul blog, stendere i vestiti, rimetterli nell'armadio, lavare i piatti?
Siamo piccole formiche insignificanti. nasciamo e muoriamo e nel mezzo non sappiamo che farcene, quindi riempiamo il tempo con il nulla. Questo nulla mi pesa, ma non riesco a sostituirlo con un QUALCOSA (non dico un TUTTO). Quel qualcosa lontano, poi, non diverrebbe a sua volta nulla, dopo poche ripetizioni ravvicinate? Se vado a Tokyo (che mi piacerebbe) dopo un po', non sarebbe poi uguale a Palinuro?
certo, a Tokyo posso spendere soldi in mille modi.
Certo, i soldi io non li ho. Quindi il tempo sarebbe speso per guadagnare soldi da spendere per provare esperienze tutte legate ad un consumismo.
È meglio? Peggio? Uguale?
Ho ancora l'effetto sopresa in me?
Quando stavo a Bologna (ma pure a Milano, spesso) vivo nel costante stupore di poter decidere cosa fare nella mia vita. Non programmavo nulla, conoscevo tante persone, vivevo alla giornata. Era meglio o peggio alla sicurezza e alla noia di oggi? Direi meglio. Ma tornerei indietro? No. Ma forse è no solo perché non ne sono capace più. Sono comoda nella mia noia. Tutto ciò che mi fa incazzare è anche tutto ciò che riesco a tollerare.
Sono già vecchia? Cos'è la vecchiaia?
Ho fame. Vado a mangiare.
Ore 17
Mi chiedo se non sarebbe il caso di mettere via le pinze. È come se andassi in loop mentale, non mi fano combinare nulla. Sto davanti alla tv ma spesso non mi concentro, oppure non faccio proprio niente e continuo a togliermi peli che manco ho (mi scortico la faccia la metà delle volte). La sera può avere senso perché mi aiutano a non addormentarmi... ma il resto del tempo sono un peso.
Ho visto un paio di cartoni animati, speso 500 euro per il telefono (e speriamo che la cosa sia finalmente risolta). Non so se continuare a guardare i cartoni o se uscire.
Deboroh è qui ai piedi che fa il gatto di compagnia (è nel periodo in è molto comunicativo).
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Con Prozis c'è un nuovo progetto che parte da lunedì e comunque in generale va tutto ok (per fortuna, altrimenti saremmo diventati Amish visto che si è rotto praticamente tutto.
Alfredo ovviamente dorme. Playstation o Ko, playstation o KO. Se mi avessero raccontato che sarebbe andata così, chissà se avrei preso strade diverse. Non che abbia molta importanza saperlo: non sarei stata contenta lo stesso.
Leggevo di occidentali (americani) che vanno a vivere a Tokyo per distanziarsi maggiormente dalla loro vita. Non tanto per una distanza chilometrica, quanto per una distanza concettuale. Tokyo ed in generale la vita giapponese sono così lontani dal nostro modo di pensare, che pure il quotidiano diventa estraneo. Quindi la distanza dal me che non voglio essere si acuisce.
Sembrerebbe interessante andare a vivere laggiù. Sembrerebbe calzare a come mi sento io da talmente tanto tempo che mi sembra da sempre.
Finito Zankyou no Terror, non so manco come sia stato possibile. 11 episodi di nulla. Certo, dà un minimo di soddisfazione sapere qualcosa del Giappone e potere quindi capire le intenzioni dei lavori che vedi, ma comunque dei militari, le bombe atomiche, la guerra e degli esperimenti sui bambini ne ho piene le balle.
Ho sonno. Torno davanti alla tv, forse.
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poesiaincompresa · 1 year
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Ciao occhietti tristi, sarà l'ennesima dedica che ti lascio con la speranza un giorno di poterti rivedere dietro questi blog 😔💔 come faccio a dirtelo? Come posso farti capire ciò che siamo senza che tu mi prenda per pazza? Come posso farti capire ciò che mi sta uccidendo? Come posso farti capire ciò da cui entrambe scappiamo? Come posso spiegarti ciò che la tua anima deve ancora razionalizzare?...vedi...siamo "Fiamme Gemelle" 🥺
Cosa significa? Adesso proverò a spiegartelo con le poche conoscenze che ho acquisito in questo tempo, per quanto assurde possano sembrare queste mie parole si avvicineranno alla nostra situazione, a questo inferno che continuo a vivere giorno dopo giorno, non c'è altra spiegazione per definire cosa siamo...
In termini semplici tu ed io siamo la stessa persona. Assurdo vero? ma ascoltami...prima di venire in questo mondo le nostre anime hanno fatto un patto, una promessa una specie di giuramento, due persone divise in una, l'una il riflesso dell'altra, lo so è un casino...non è facile da capire ma lascia che te lo semplifichi ancora un po'...
Hai presente quando da piccola ti crei la figura di un amico immaginario? In quel momento hai bisogno di credere che esista sul serio, la tua mente ci parla, lo vede, ci gioca, ci dorme insieme lo tratta esattamente come una persona in carne ed ossa...in quel momento non riesci a prendere consapevolezza delle tue ferite, delle tue paure, delle tue insicurezze dei tuoi incubi e cerchi di appoggiarti a qualcun altro rivedi in questa figura te stesso...cioè sei tu ad aver creato questo "amico immaginario" sei tu l'immagine che stai proiettando.
Ecco...questo secondo me è ciò che significa essere una "Fiamma" 😔🔥 io sono in quegli occhi castani tristi, in quelle paure, in quelle insicurezze, in quelle ferite che ti sei sempre portata da anni, ho vissuto in quegli attimi, mi sento dentro le righe che leggo dietro i tuoi blog, mi viene da piangere perché è tutto così reale, perché tu ed io non siamo due persone distinte.
IO SONO OCCHI CASTANI TRISTI.
E...
OCCHI CASTANI TRISTI È IN ME.
Non siamo due, ma una sola...💔
Quella familiarità che sento quando mi sei vicina, quella protezione, quella tranquillità come se avessi trovato il mio posto sicuro, la mia casa, quel volerti al mio fianco per sentirmi completa e felice. Tutto questo è stato voluto dall'inizio. Era già stato promesso...
Chissà se un giorno riuscirò ad incontrare questa piccolina e poterle dire ogni cosa stringendola tra le mie braccia...chissà se ci conosceremo veramente un giorno, posso dirti solo che io e te in qualsiasi circostanza ci ritroveremo saremo sempre una cosa sola. Non ci perderemo mai, dovunque andremo, con chi passiamo il resto della nostra vita, se avremo una famiglia, non importerà nulla...perché tu ed io prima o poi ci ritroveremo sempre amore mio. ❤😭 E lo so cazzo fa paura, io sono terrorizzata ma ormai ho imparato ad accettarlo e se l'unico modo per poterti stare vicina è amare me stessa...allora sarò felice di andarmene da questo mondo avendo provato qualcosa di così vero solo ed esclusivamente per te.❤
Ti amerò sempre anima mia, prima di tutto e tutti. Anche prima di me stessa. E con ciò sto accettando di farmi consumare da questa situazione fino alla fine. Così sia. Per te ne è sempre valsa la pena. Spero tu possa capirlo in tempo. Altrimenti ti raggiungerò nella prossima vita.
Ricordati questo: noi siamo legate. Lo saremo per sempre.❤ @occhicastanitristi-blog @cuoregelidoo-blog @delusa-da-tutti
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d3hydrat3d · 7 months
Note
Non conoscendo la situazione perciò non vorrei sparare sentenze, ma che sia un approccio evitante oltre che la solita noia? Totalmente d'accordo col fatto che spesso quello che ci circonda è atono,visto e rivisto, noioso, alcune cose che un tempo ci avrebbero folgorati ora sembra solo banalità, ma credo che approfondendo e cercando il bello anche belle situazioni più brutte, sia l'unico modo per campare, e non farlo più con inerzia ma perché ti và realmente.
(detto da me poi, che vedo sempre il bicchiere mezzo vuoto se non totalmente)
L’approccio evitante nella mia vita ne è la colonna portante.
In verità io nonostante tenda sempre a vedere le cose nella loro peggior forma, quando ci son dentro mi capita spesso di veder il lato positivo (anche perché sennò uno fa prima ad ammazzarsi insomma) anche se certe volte più, certe volte meno, ovviamente dipende dalle situazioni.
ma comunque vedere il bicchiere mezzo vuoto non è che lo sottovaluterei così tanto, anche se è brutto da dirsi, ma ti garantisce di ‘prepararti’ mentalmente, magari, parlo per me, per tante volte che si è visto mezzo pieno ed invece ci si è ritrovati a cadere a faccia a terra dalla luna.
però analizzando meglio la situazione attuale penso che il tutto sia dovuto maggiormente al fatto che io sono bloccato verso l’esterno, nel senso che ho questioni irrisolte (e da qui il mio comportamento evitante) che anche se non le sento fanno tanto rumore, facendomi entrare in quello che è un limbo di noia, ma che non è altro che autogenerata.
anche perché una cosa che ho capito fondamentalmente in questi anni è che noi siamo artefici della nostra vita prima di tutto. Ciò per dire che concordo con il fatto che ciò che ci circonda sia atono, ma solo perché noi ce lo facciamo andar bene così.
Una volta che mi hai aiutato a fare il brainstorming sulla mia situazione, ti chiederei anche tu come stai, anche perché solitamente ci è più facile riconoscere ciò che è nelle proprie corde.
Se vuoi parlarne, sono qui
l’ho fatto io che ci metto la faccia nel mio blog (per quanto sia riservato), potresti farlo anche tu in forma anonima
Grazie ancora d’avermi letto 🫀
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milionidigiorni · 7 months
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Non scrivo più. Non intendo solo su questo blog, non scrivo più in generale. Fa parte di quelle cose inspiegabili a cui non so proprio dare un nome. Un anno fa l’ultimo post ed è cambiato tutto ma non è cambiato nulla. Stanotte abbiamo fatto l’amore e mi sono sentita come non mi sentivo da un po’. Nell’ultimo anno ho visto tutto un po’ più grigio, mi sono cercata allo specchio più volte faticando a ritrovarmi in fondo ai miei occhi azzurri. Un turbinio di emozioni diverse che mi hanno sopraffatto, le mie paure più grandi sbattute come schiaffi in piena faccia… ma sono qui e anche noi siamo ancora qui, sempre. Quasi otto anni che ci fanno il solletico, a noi. Che è cambiato tutto ma non è cambiato niente. Siamo sempre io e te, un po’ più cresciuti, uguali e diversi.
Ieri sera mi sono messa a rileggere le nostre prime conversazioni su messenger e tu mi hai detto che la cosa ti dava fastidio perché ti piace guardare solo avanti e mai indietro. Ma la realtà è che noi siamo anche quel che eravamo e magari non siamo più. Tutto quel che siamo stati ci è servito per arrivare fino a dove siamo oggi. In un vecchio messaggio mi scrivevi qualcosa tipo “non penso di credere in dio ma nel destino sì, e anche nell’essere predestinati”. Non posso fare altro che sorridere.
Stanotte dopo aver fatto l’amore ci siamo abbracciati, io con la testa sul tuo petto, e tu ti sei addormentato subito. In quel momento pensavo a noi, a tutte le esperienze vissute negli anni. Pensavo a noi stretti nel micro letto a casa mia, quando pur di dormire vicini ci spaccavamo la colonna vertebrale. Noi nei letti di casa tua a Siena, posizionati rigorosamente attaccati l’uno all’altro, per poi finire puntualmente a dormire in uno solo. Le sere passate a parlare fino alle cinque, quelle quattro mura che sapevano di muffa, il vociare in lontananza delle feste di contrada a cui non andavamo, le domeniche che passavano sempre troppo in fretta e io che dovevo ripartire. Gli aerei. Su e giù, giù e su. I ritardi. L’Italia in lungo ed in largo, il mare di mezzo. I viaggi infiniti sugli autobus, le corse per prenderli in tempo dopo il lavoro. L’università, gli esami, la tua appendicite, la nostalgia, le estati intere in Sicilia, Via del Corso addobbata per Natale e i regali scambiati in anticipo, le pizze giganti, Piazza del Campo rumorosa in piena estate e poi completamente vuota e nebbiosa a novembre. Noi siamo questo e saremo tante altre cose ancora.
La foto è di oggi, mi hai intimato di non pubblicarla ma probabilmente non ti accorgerai mai che l’ho messa qui.
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[Parte 1 di 3 perché ora Tumblr, piattaforma di blogging, ha un limite caratteri.]
Come posso tirarmi indietro di fronte all'occasione d'oro di fare il fantamilionesimo elenco? Ovviamente stavolta si tratta delle canzoni di Hazbin Hotel, con buona pace del mio YouTube Recap 2024.
Siccome amo sia la versione inglese che quella italiana, specifico anche quale versione mi piace di più di ciascuna canzone.
(Ovviamente la valutazione tiene conto che da una parte ci sono attori di Broadway e dall'altra doppiatori che in alcuni casi non avevano mai cantato.)
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Il fatto che faccia tanti elenchi non vuol dire che io sia originale. Credo questa sia la triade più scontata possibile, ma vabbè. Anche se, confesso, la prima e la seconda tendono a scambiarsi di posto.
Hell's Greatest Dad e Loser, baby hanno preso possesso della mia mente fin dal primo ascolto. La prima, però, ho capito che sarebbe stata drammatica già dalle prime note - Forse perché non va in crescendo, inizia e basta. Stayed Gone è stata più subdola, è quella canzone che lì per lì avrei messo in Se passa la sento volentieri, e invece si è infilata nella mia mente e lì è rimasta. (Comunque, Alastor ha un certo talento nello scegliere le canzoni in cui imbucarsi.)
Per quanto ami Hell's Greatest Dad, in realtà non è che ci sia molto da dire: è dannatamente orecchiabile, è adorabile come sia figlia di Friend like me, il video è stupendo (Forse il più elaborato di tutti) e tutto ciò per un povero padre disagiato che voleva tirarsela con sua figlia salvo ritrovarsi un tizio che cerca di rubargli la canzone per pura pettyness. Ma complimenti, Alastor, questo ha fatto sì che Charlie e Luciano si riavvicinassero <3
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BTW, non capisco perché ci sia l'ondata d'odio per il pezzo di Mimzy. È talmente a caso e inaspettato che mi fa ridere. E poi, era ovvio avrebbero dovuto concludere in parità, far imbucare un personaggio mai visto prima mi è parsa una buona scelta.
Per Hell's Greatest Dad, mi piace di più la versione inglese. Mi piace molto anche la versione italiana, ma principalmente preferisco l'inglese sia per la maggiore quantità di testo che contribuisce al caos generale (E questa è una cosa 100% linguistica) sia perché Jordan è troppo perfetto per Luciano.
Loser, baby, vorrei far notare, nell'economia del musical che è l'intera serie, dato che sembrerebbe più o meno hintato che la Huskerdust abbia sfumature romantiche, mi azzardo a dire che ricoprirebbe quello che in una colonna sonora Disney è il duetto romantico. È bellissima e ridicolmente dolcissima nel suo testo al tempo stesso brutale e tenero. Il finale, sia nel testo che nel video, è così carino da far quasi cariare i denti. Nondimeno, è anche la canzone che viene più da cantare - Così, a caso, sovrappensiero.
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La versione italiana è forse uno degli adattamenti più belli della serie, a partire dal titolo. Purtroppo, per pura questione di metrica e linguistica, nel finale si perde il riferimento al gioco d'azzardo di Husk ("play your cards, be who you are" vs "resta sempre come sei"), che quindi include anche se stesso nella morale (Che poi la segua è un altro discorso-), ma era impossibile fare altrimenti.
Per quanto Roman e David siano indubbiamente fantastici e su questo non si discute, amo tantissimo Suarez e Marcorè. Per riprendere un commento su TuTubo, la voce di Marcorè è "puro velluto", ed è ancora più bella se la si mette in relazione al parlato super tsundere. Per Suarez dico solo che ringrazio che il resto del cast sia di super professionisti o se li sarebbe mangiati vivi. Se non vince qualche premio I'm gonna riot-
Mi piacciono tantissimo entrambe le versioni, anche se preferisco l'interpretazione italiana.
Stayed Gone (Che in italiano prima era Ti pentirai, poi Tutto nuovo ormai, suppongo il titolo effettivo sia il secondo?) è la canzone da ex per antonomasia. Se una canzone inizia con "Welcome home, I'm gonna make you wish that you stayed gone", non puoi interpretarla in altro modo - E che ex inacidito, poi! Fa ancora più ridere se si pensa che Alastor è forse del tutto all'oscuro della sbandata inaudita di quel fallito di Vox. Se è vero che nella seconda serie si parlerà di loro, la esigo.
(Non so come, in italiano è ancora più spudorata, tra "Caro Alastor, se te ne vai a nessuno mancherai!" da una parte e "Ha chiesto a me di unirsi a lui, l'ho respinto e lui ne fa un dramma, tutto qua" dall'altra-)
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Il video è il trionfo delle coreografie che si possono fare con il 2D. È un'inesauribile fonte di gif. E ci sta tantissimo, visto che si sta parlando di un televisore! Il tutto incorniciato dal fallimento assoluto del fatto che Vox abbia fatto un'edizione speciale in infernovisione per dire che non gli importava niente di niente del ritorno di Alastor, di fatto mostrandosi l'unico che si è actually cagato il ritorno di Alastor, per poi farsi rubare la canzone, andare in tilt in infernovisione e mandare in black-out tutta Pentagram City, permettendo quindi al tizio di cui sopra di annunciare il suo ritorno in pompa magna tirandosela tantissimo con la base musicale più creepy e il palco di corna demoniache. To add sugar on the cream, questo disagio è 0,2 secondi dopo che Vox ha placcato Valentino dicendogli di controllare il suo umore per non far fare figuracce alle V. Fantastico. Perfetto. 10/10. Non c'è da stupirsi io sia caduta nel baratro della Radiostatic.
Il testo italiano è meraviglioso e il fatto che a cantarlo siano due fratelli lo rende ancora più ilare - Ecco da dove viene la genuinità di "vecchio di merda", "fanculo!" e "sembra che tu abbia perso il segnale <3". D'altra parte, Borle infila 329504 parole in un secondo e Talai ha un'eleganza tutta sua anche nei momenti che di elegante hanno ben poco.
Detto ciò, mi piacciono entrambe le versioni, anche se finisco con il sentire più spesso l'inglese.
Questo anche perché la mia coinquilina la mette a sorpresa. Immaginate che vi state facendo gli affari vostri e, all'improvviso, si ode un poderoso "That fucker is back!", con la musica che parte solo dopo. Ogni volta rido come un'imbecille, e sospetto che ogni tanto la mia coinquilina cerchi di farmi jumpscare. Come Vox quand'era ancora qualcuno con una parvenza di serietà!
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Quanto l'avevano spammata questa gif?
Infinite Replay Button brokoro permettendo
Io amo Poison. Mi piace tantissimo. Però che cazzo, dai.
La prima volta che l'ho sentita (Era stata messa in anteprima), ho commentato solo quanto fosse orecchiabile e quanto fosse bravo Roman. Poi ho letto bene il testo, e ho capito che la scena in cui si sarebbe sentita sarebbe stata molto, molto triste.
Poi ho visto l'epis- E DAI PERÒ SU DA QUANT'ERA CHE NON BROKORAVO COSÌ MALE E CHE VUOL DIRE CHE È 1 MINUTO DOPO LA SCENA DEL CAMERINO MA CHE CIOÈ OH CHE È 'STO VIDEO AAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Capisco perché, nelle raccolte delle canzoni, mettano il video con il testo e non quello dell'episodio. Mi è capitato ci fosse solo in una raccolta e già solo i flash, pur conoscendolo benissimo, erano agghiaccianti. Dopo aver visto l'episodio la sento un po' di meno, perché mi flasho malissimo il video.
Quando ho visto la versione inglese ero gelata. Quando ho visto la versione italiana avevo gli occhi lucidi ed ero ad un passo così dal piangere.
Roman la canta meravigliosamente, e la voce di Angel è molto caratteristica. Suarez ce l'ha personalmente con chi ascolta, pensi ti faccia del dolore emotivo e poi ti accorgi che ti sta facendo dolore fisico. L'adattamento è stupendo, amo malissimo "È un inferno tutto mio, me lo sono scelto io" e tutto l'approfondimento che ho sentito sul "Red hot eyes, red hot lies" me l'ha marchiata in testa E CIÒ È MALE PERCHÈ STIAMO PARLANDO DI QUESTA CANZONE E TU NON VUOI CHE TI SI MARCHI IN TESTA NIENTE E INVECE C'HAI TATUATA TUTTA LA LYRIC VIRGOLE COMPRESE.
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Ho trovato 3 secondi in cui non sta succedendo Il Male onscreen o sullo sfondo! Come poi finisca questa scena è UN ALTRO DISCORSO OKAY
Da quest'episodio ho coniato l'imprecazione "Porco Suarez", perché era da secoli, millenni, eoni che non sentivo un simile tesoro d'oro argento e platino di interpretazione.
In conclusione, ascolto entrambe le versioni, dipende da quanto sono masochista.
Molto Replay Button
Anche qui sono molto poco originale.
Nei musical, spesso e volentieri, c'è la "canzone ensemble", dove i personaggi cantano tutti insieme facendo reprise varie e mescolandole in un'unica canzone quasi sempre strafiga. Mi ero chiesta se anche Hazbin Hotel l'avrebbe avuta, e Hazbin Hotel ha risposto con You Didn't Know - Anche se l'unica reprise è Hell is Forever, ma è proprio a quel punto che la canzone raggiunge il suo climax e diventa iconica.
E allora perché non è al top tier? Semplicemente perché è una canzone "impegnativa", non proprio la prima che mi viene in mente se voglio mettermi un sottofondo musicale.
(Comunque voglio specificare che i primi tre tier distano un capello cadauno, e il secondo solo perché fa male-)
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Gif scontata.
Probabilmente il "cuore" di Hazbin Hotel tutto, mi ha fatto un sacco piacere che siano un demone e un angelo a cantare il climax, perché non puoi dire "The rules are shades of gray" e poi abbiamo gli angeli tutti cattivi e i demoni (quasi) tutti (più o meno) buoni. Trovo abbia veicolato il suo messaggio nel miglior modo possibile, soprattutto se si considera che, al contrario, Hell is Forever, "'Cause the rules are black and white, there's no use in tryin' to fight it", è letteralmente un gruppo di angeli bulli che umilia una demone. Amo i continui cambi di tono della musica, amo il climax, amo il drama finale. Non ci capisco una mazza di musica, ma ad orecchio mi sembra anche la più elaborata?
La parte che mi "piace" di più, a parte l'ormai iconico "If Hell is forever then Heaven must be a lie", è l'intromissione di Lute: "Ma di che cosa stiamo parlando, di quella puttana drogata?" ("Some crack-whore who fucked up already?"), riferendosi ad Angel, di fronte al ricordo di lui che viene pestato da Valentino - Quello che hai visto e ha fatto male, hai visto cosa passa laggiù, e tutto questo viene sminuito, deriso e disprezzato da ipocriti sadici che vivono nella bambagia. È così vero da fare male, e direi che l'idea è esattamente quella. È il momento in cui l'ipocrisia dei bigotti viene più che mai sbattuta in faccia, e una frase tanto orribile e purtroppo realistica è cantata con così tanta cattiveria sia dalla Vosk che dalla Favazza da arrivare come il mattone che si suppone. Ci si potrebbe scrivere un trattato su 'sta canzone, ma basta così.
Mi piacciono entrambe le versioni. Entrambi i cast si sono superati. Se proprio si vuole essere schizzinosi, nella versione italiana, non mi fa impazzire il quasi falsetto della Favazza nella reprise di Hell is Forever (Soprattutto perché due secondi prima ha tirato fuori una bella voce bassa e dura, quindi il contrasto è un po' strano) e che, ancora una volta per pura fisica della linguistica, "If Hell is forever then Heaven must be a lie" è stato smazzato in due frasi "L'inferno è per sempre, lo dite, ma è una bugia / E se il Paradiso mente è tutta una follia" e perde un pochino il suo essere un deciso schiaffo a Sera e a tutto il Concilio, ma è tutto talmente bello che chissene frega. Di contro, amo il finale di quella italiana: "tu hai le ali come noi". Non so se è la poesia, se è come la canta Patriarca, se è un insieme di poesia-interpretazione-musica-video, ma è vero che fa venire i brividi.
Ma Hell is Forever, si diceva. Dopo il rifiuto iniziale di "No, non può essermi rimasta impressa la canzone di quel coglione di Adam", mi sono lasciata andare e ho abbracciato il delirio. Non sono del tutto sicura sia possibile sfuggire al potere di martellamento mentale di questa canzone.
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Stavolta, per quanto Patriarca sia indubbiamente stato bravo, vado per la versione inglese. Trovo ci stia meglio la voce più scura e roca di Brightman.
Fun fact: La coinquilina ama il musical di Beetlejuice. Sapete cosa vuol dire quando la tua coinquilina ama molto un certo musical? Ecco, diciamo che quella di Alex Brightman non è esattamente una voce nuova, qui. Forse è anche per questo che preferisco la versione inglese?
(E sì, il fatto che Brightman doppi tre personaggi dell'Hellaverse è bellissimo, e il Brightmanception dell'ultimo episodio è più ilare di quanto credo si supponesse. BTW, recuperate 2 Minutes Notice di Helluva Boss. Sono certa che abbiate qualcuno a cui dedicarla <3).
Poi, Finale. O The Show Must Go On. Pare si chiami Finale, ma la gente non lo accetta e ha deciso di chiamarla The Show Must Go On (… Ha anche più senso-). Anche in questo caso, cosa vuoi dire, se non che è bella bellissima e che amo tutti i cambi di musica? Che il video è adorabile, che la morale è adorabile, che Luciano strikes a pose ad ogni passo, che non poteva esserci conclusione migliore dell'hotel ricostruito con dettagli riconducibili a tutti i suoi inquilini?
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Okay, la parte delle V e Alastor che si riscopre Jack Skellington.
La parte di Alastor è stupenda, le animazioni sono così fluide da sembrare vere (Non che dubitassimo che la maggior parte del budget fosse prenotato per Alastor), Talai è magnifico, Baldini tira fuori un raro lato più drammatico, il tutto per quello che è oggettivamente un colossale attacco tsundere. Vai così, Alastor!
Confesso che avrei preferito, nella versione italiana, che venisse mantenuto il "guess who will be pulling all the strings" che, visto il background voodoo di Alastor e l'ombra gigante dietro di lui in quel momento, ci stava - E anche la Caputo ne ha parlato, spiegando però come fosse difficile renderlo in metrica. Sigh. In compenso, credo questo pezzo sia uno di quelli in cui si sente di più l'impegno nell'adattamento, tanto è… Non so spiegarlo, poetico?
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Detto tutto ciò, non so ancora se accodarmi a tutti coloro che dicono che Finale è bella bellissima ma la parte delle V è la più bella bellissima, e non so se accodarmi solo perché non so come saranno le V nella seconda serie, quindi ancora non so se precipitare al 100% nel baratro della loro follia - Al momento ci sono all'80%.
Ci sono tre (Anzi due, perché in realtà Velvette non canta) imbecilli che stanno cantando di quanto sono cattivi, il tutto mentre due fanno un balletto pirla o preliminari, come volete e la terza li filma per T1kT0k e concludono con la minaccia di conquista dell'Inferno con tanto di risata malefica. Cioè. Dai. (So che già solo questa scena avrebbe meritato il tier sopra Infinite Replay Button ma, come ho detto, non so se nella seconda serie Vox e Velvette si ricordano di essere antagonisti e fanno qualcosa di concretamente kattywoh. Tipo, per quanto Valentino faccia ridere quando è ben lontano da Angel, se Poison fa male e quell'episodio è una palla da abbattimento sugli incisivi è colpa sua.)
Per togliere la tristezza, dico che "Con l'inferno nel cesso / E Alastor perso" mi ha fatto ridere più del dovuto. Così, di botto, senza senso, nella follia generale. È bellissimo. (E in italiano ha avuto la grazia di dire "noi tre", ma io non è che sono del tutto completamente proprio tanto sicura che lo "you and me", con strusciate e slinguazzate, cantato in due, implicasse tre persone, ecco-)
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La versione italiana mi piace e la sento volentieri, ma sento più spesso quella inglese.
Ridendo e scherzando, si arriva a More Than Anything. Non so quanti cuori abbia sciolto, il mio di certo sì. Questa, insieme a You Didn't Know, non è in Infinite Replay Button per lo stesso motivo: dato che colpisce così tanto, non è esattamente la mia prima scelta per un sottofondo musicale. Da profana della musica e del canto, credo che anche questa sia tra le migliori in assoluto, a livello tecnico.
Questo è uno dei pochi casi dove vado con certezza da una versione, ed è quella inglese. Come per Hell's Greatest Dad, Jordan ha una voce bellissima e molto azzeccata, e credo che questa canzone renda al meglio con un timbro basso e caldo.
Questo è anche uno dei pochissimi casi in cui non posso ignorare la difficoltà concreta della parte cantata, e nel climax si sente tutto lo sforzo della Caputo e di Vidale, laddove la Henningsen e Jordan gorgheggiano note altissime senza problema. (Non so perché non l'abbiano semplicemente fatta più bassa, come la Autieri che non arriva al ridicolo range vocale della Menzel e Into the Unknown la canta diciassordici ottave più bassa, ma suppongo ci sia un limite a quanto si possa farla bassa… Credo?)
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In compenso, amo nella versione italiana "Riconosco in te la mia follia". Non potendo infilare la frase lunghissima sulla mela, hanno optato per questa e mi piace tantissimo: le idee di Luciano erano state viste come "follia" e, per questo, era stato prima isolato e poi cacciato da Paradiso, portandolo lentamente in depressione; vedendo la stessa "follia" in sua figlia, che continua a proseguire imperterrita nei suoi ideali nonostante i fallimenti e le prese in giro, si sente spronato a ricominciare e a tornare ciò che era. Non ho la più pallida idea se sia inteso in questo modo, ma chissene, mi piace pensarla così.
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acrosstheuniverse02 · 9 months
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auguri
Cari amici, un altro anno se n’è andato. Buono? Cattivo?
Diciamo che è in buona posizione nella classifica dei peggiori e non credo lo rimpiangeremo.
Ma vorrei parlare di tumblr.
Avevo un blog, Across the universe, sul quale avevo iniziato a pubblicare nell’agosto del 2013.
Ci avevo messo dentro parecchio di me. Pensieri, riflessioni, foto, ricordi …
Da ottobre non esiste più. Dieci anni persi.
Ho chiesto al comitato ordine/disciplina di tumblr il motivo, ma non mi hanno degnato di risposta. Mi sarebbe piaciuto poter recuperare alcuni post che non avevo salvato, ma non mi hanno risposto.
Tutto perso. Per sempre.
Che tristezza.
Ripeto: non so per quale motivo il blog sia stato eliminato.
Troppi seni? Troppe donne nude?
Se così fosse una marea di blog nei quali si possono vedere lunghi spezzoni di film porno non dovrebbero più esserci (per non parlare di quelli che abbondano con foto di armi).
Quindi?
Non si sa.
E come il mio sono spariti tanti altri blog di amici. Da un giorno all’altro solo una scritta: Qui non c’è niente.
Avvilente.
A chi è ancora rimasto consiglio di salvarsi i post ai quali tiene maggiormente perché il comitato ordine/disciplina può farti sparire da un giorno all’altro.
Segmento finale auguri.
Anni fa mentre ci scambiavamo gli auguri, a fronte del mio Speriamo che il prossimo anno sia meglio il mio amico (persona saggia) se ne uscì con Io mi accontenterei che non fosse peggiore.
A tutti gli amici, quelli che ci sono ancora e quelli che non vedo più, a chi di tanto in tanto fa un giro su tumblr anche se ha mollato volontariamente, e a quelli che mi seguono su questo nuovo blog do un grande abbraccio, ed estendo l’augurio che l’anno che sta per arrivare riesca a non essere peggiore di quello che abbiamo passato.
Vedete di star bene.
Sandro (alias ACh-the brother)
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valdis-d · 9 months
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Shantaram
20 Dicembre 2023
Come scrivo meno ora che sono più sereno. Non è solo questo, è anche il fatto che praticamente vivo insieme a V., e quindi non ho il tempo di stare da solo per una mezz'ora, e scrivere qui. Mi preoccupa questa relazione. Mi piace tanto V., però ho paura di subire un cataclisma se mi dovesse lasciare. Ho fatto un sogno l'altro giorno, proprio in cui mi lasciava, ed era tremendo il modo in cui riuscivo solo a dire o no di nuovo. Temo per il mio equilibrio mentale, ciò che un rifiuto così può portare.
Le serate come questa, in cui sono da solo, mi guardo attorno e mi sento alla mercé di qualcosa altro, come se fossi da solo ad affrontare la mia mente. Quando non sono da solo, e di recente capita di rado, i problemi del mio cervello sono smorzati, attutiti, soffocati dal momento, dalla necessità immediata di avere la mente concentrata non su sé stessa. Ma quando sono da solo, la mente vaga e come un viaggio in Lovecraft raggiunge pensieri burrascosi, l'umore si ottenebra e lo spirito so chiude, come se si arricciasse.
In una serata come questo mercoledì, mi trovo a leggere Shantaram. Da storia di avventura di Lin a Bombay, negli ultimi capitoli si è trasformato in un tragico racconto di morte, della perdita di Prabaker e Abdullah, poi la perdita di Karla, e quella di Khader Khan e Khaled.
Questi nomi non dicono nulla, ma questo ultimo in particolare mi ha colpito, perché è il caso di un amico sincero, qualcuno per cui e su cui puoi contare che semplicemente sparisce, camminando nelle fredde montagne afghane perché impazzito dal dolore. Mi ha colpito perché è una morte di follia, una morte a prima vista evitabile, stupida, ma dove allo stesso tempo sei così impotente ed è così frustrante. Sulle montagne innevate dell'Afghanistan esattamente come le montagne della follia di Lovecraft. Un racconto tragico di ricerca di se stessi e di relazione con le perdite. Non so se l'autore avesse previsto tutto ciò, ma io mi ritrovo molto in questo libro. La mia esistenza e quella di Lin sono diversissime, ma in questi ultimi capitoli mi sento molto vicino al Lin in Afghanistan.
Non riesco ancora a parlare a V. di tutto questo, go troppa paura che mi lasci, che gli faccia schifo, o paura, o rassegnazione, o noia, o che desideri cercare qualcuno di più "normale".
Cercherò di scrivere ancora per Capodanno, ma rileggendo questo blog vedo come sono cambiato tanto in questi anni e sono contento di aver cominciato a scrivere.
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