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8 anni fa, oggi, mi svegliavo in una calda mattinata di luglio dopo aver trascorso la nottata precedente ad alcolizzarmi con persone che non fanno più parte della mia vita.
8 anni fa, oggi, avevo un discreto mal di testa e decidevo di saltare la colazione (decisamente non da me) perché ormai si era fatta una certa.
Sempre 8 anni fa, oggi, mi veniva voglia di rispolverare il vinile degli AM comprato qualche anno prima, di metterlo sul piatto per farlo girare e rivangare i bei tempi in cui ero stata a sentirli al Pistoia Blues.
Sempre questi stessi 8 anni fa, oggi, spulciavo nell’armadio alla ricerca della mia sbrindellata canottiera degli AM acquistata a Camden Town e decidevo di indossarla perché sì, il mood era proprio quello.
Quella stessa sera di 8 anni fa, poi, conoscevo su una sconosciutissima app per universitari (che manco esiste più) un ragazzo poco più grande di me, con gli occhi grandi e la mia stessa passione per gli AM. E questo va sottolineato: tutto per una mia casuale risposta ad una sua domanda, in anonimo, che diceva qualcosa tipo “fans degli AM ne abbiamo?”. La mia risposta si era limitata alla pubblicazione di un semplice selfie fatto la mattina di quella stessa giornata (e pubblicato sul mio profilo instagram come post, perché le storie ancora neanche sapevamo cosa fossero), con il viso tagliato.
8 anni fa quel ragazzo decideva di rispondere alla mia foto dando così inizio ad uno sconvolgimento astrale che ha portato al nostro incontro di persona poco più di un mese dopo quella assurda serata di luglio. Ed è vero che convenzionalmente festeggiamo il nostro anniversario facendolo coincidere con la data del nostro primo vero incontro, ma è anche vero che la data del 7 luglio 2016 non posso dimenticarmela mai (ti amo).
In foto il nostro aperitivo di oggi al mare, onesto.
#pensieri#io e te#amore#riflessioni#8 anni#insieme#ma non festeggiamo oggi#festeggiamo ad agosto perché sì#ti amo
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Non scrivo più. Non intendo solo su questo blog, non scrivo più in generale. Fa parte di quelle cose inspiegabili a cui non so proprio dare un nome. Un anno fa l’ultimo post ed è cambiato tutto ma non è cambiato nulla. Stanotte abbiamo fatto l’amore e mi sono sentita come non mi sentivo da un po’. Nell’ultimo anno ho visto tutto un po’ più grigio, mi sono cercata allo specchio più volte faticando a ritrovarmi in fondo ai miei occhi azzurri. Un turbinio di emozioni diverse che mi hanno sopraffatto, le mie paure più grandi sbattute come schiaffi in piena faccia… ma sono qui e anche noi siamo ancora qui, sempre. Quasi otto anni che ci fanno il solletico, a noi. Che è cambiato tutto ma non è cambiato niente. Siamo sempre io e te, un po’ più cresciuti, uguali e diversi.
Ieri sera mi sono messa a rileggere le nostre prime conversazioni su messenger e tu mi hai detto che la cosa ti dava fastidio perché ti piace guardare solo avanti e mai indietro. Ma la realtà è che noi siamo anche quel che eravamo e magari non siamo più. Tutto quel che siamo stati ci è servito per arrivare fino a dove siamo oggi. In un vecchio messaggio mi scrivevi qualcosa tipo “non penso di credere in dio ma nel destino sì, e anche nell’essere predestinati”. Non posso fare altro che sorridere.
Stanotte dopo aver fatto l’amore ci siamo abbracciati, io con la testa sul tuo petto, e tu ti sei addormentato subito. In quel momento pensavo a noi, a tutte le esperienze vissute negli anni. Pensavo a noi stretti nel micro letto a casa mia, quando pur di dormire vicini ci spaccavamo la colonna vertebrale. Noi nei letti di casa tua a Siena, posizionati rigorosamente attaccati l’uno all’altro, per poi finire puntualmente a dormire in uno solo. Le sere passate a parlare fino alle cinque, quelle quattro mura che sapevano di muffa, il vociare in lontananza delle feste di contrada a cui non andavamo, le domeniche che passavano sempre troppo in fretta e io che dovevo ripartire. Gli aerei. Su e giù, giù e su. I ritardi. L’Italia in lungo ed in largo, il mare di mezzo. I viaggi infiniti sugli autobus, le corse per prenderli in tempo dopo il lavoro. L’università, gli esami, la tua appendicite, la nostalgia, le estati intere in Sicilia, Via del Corso addobbata per Natale e i regali scambiati in anticipo, le pizze giganti, Piazza del Campo rumorosa in piena estate e poi completamente vuota e nebbiosa a novembre. Noi siamo questo e saremo tante altre cose ancora.
La foto è di oggi, mi hai intimato di non pubblicarla ma probabilmente non ti accorgerai mai che l’ho messa qui.
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Ora che la lontananza tra me e te è rimasta solo un ricordo sento che queste parole potrei averle tranquillamente scritte io.
Sempre grata per quello che la vita ha deciso di donarci ♡
660km
Oggi penso a loro, a quei seicentosessanta kilometri. Penso agli aerei, ai conti alla rovescia, alle attese nelle stazioni, ai treni in ritardo, i voli cancellati, le valige con i vestiti migliori, l'ansia della partenza e la voglia di non ritornare così presto.
"Ti mando un messaggio appena parte l'aereo così sai quando partirti per venirmi a prendere"
Penso a quando vedevo la tua auto nera in lontananza, al nostro abbraccio, la coda di macchine dietro di noi, la strada verso casa tua, la mia mano che non lasciavi nemmeno mentre guidavi, la mia testa sulla tua spalla e quei giorni che non ci bastavano mai.
Penso a quel numero, che quando eravamo insieme era come se non fosse mai esistito, ma non appena ci lasciavamo si faceva sentire, ed era pesante da portare addosso.
Penso alle videochiamate, al cellulare sempre appresso, alle serie tv viste insieme ma ognuno nel proprio letto "al mio via Play!", "vado in bagno, metti pausa", ai momenti di sconforto, alle preoccupazioni, ai momenti felici che non abbiamo potuto condividere, alle feste lontani, ai mi manchi non detti perchè se uno era triste non doveva trasmettere la propria tristezza all'altro, ed io spesso non ci riuscivo.
"Tra 5 minuti sono da te"
Una frase così scontata per molti e che adesso posso dire pure io, ogni giorno. Se ho un problema posso correre da te, se sono felice posso saltare di gioia con te. Ho smesso di segnare sul calendario date in rosso e di far passare mesi prima di vederti.
Penso che, nonostante le difficoltà, non ci siamo sforzati ad essere forti durante la nostra lontananza, perchè quella cosa che ci lega, chiamalo amore, destino, filo rosso o come vuoi tu, è di un materiale che non si spezza.
E voi, 660, che ora siete solo un ricordo, grazie, perchè anche per merito vostro so che valore ha stare con una persona e soprattutto aspettarla.
E tu, Amore mio, vali più di tutti i kilometri che ho percorso in vita mia.
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L’estate sta finendo ma quest’anno ha un sapore diverso perché questo settembre lo cominciamo insieme. Chi poteva immaginarlo che sarebbe andata così, oltre ogni tipo di aspettativa. Quasi 4 mesi che sei qui e se mi guardo indietro non posso che essere incredula e felice di ciò che abbiamo saputo costruire. L’amore è la chiave che apre tutte le porte e in cuor mio sapevo che prima o poi la vita ci avrebbe restituito tutto quel tempo passato a mancarci.
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Ci sono posti che non cambiano mai, nonostante tutto. Posti che sentiamo nostri e che rimarranno tali per sempre.
Siamo tornati a Siena ed è stato un po’ come tornare a casa.
Incredibile come, pur essendo cambiate tante cose, allo stesso tempo non sia cambiato proprio niente. La sensazione di camminare tra quelle strade che nel tempo ho imparato a conoscere, le persone, il senso di sbornia guardando le luci di sera e la familiarità di quella piazza. Le salite, le discese, le campane, i tamburi alle otto della domenica mattina e i canti delle contrade fino a tarda notte.
Cara Siena, la realtà è che non c’eravamo mai salutati a dovere. L’ultima volta che ti ho vista e che ho passeggiato nei tuoi vicoli non lo sapevo che sarebbe stata l’ultima. Che di lì a poco le nostre vite si sarebbero definitivamente divise. Però è successo… ed eccoci qui ad oggi, dopo quasi tre anni siamo tornati ed il cerchio si è finalmente chiuso. Incredibile come riesca a definire un “prima” e un “dopo”, in mezzo la pandemia, che ha spazzato via tutto e ricreato nuovi equilibri. È stato emozionante rivivere i ricordi ma è giusto così, si è chiuso un capitolo e lo dobbiamo lasciar andare, scorrere, per vivere nel qui ed ora.
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Cerco di prendere sonno mentre penso a te, a 400mt da me. Io e te, che fino a una manciata di giorni fa eravamo a 730km di distanza. Prima ancora a 40km. Quasi sei anni a mangiarli questi chilometri, maledetti. Ma come ci siamo arrivati fin qui? Come siamo arrivati ad ora? So solo che oggi ti ho aiutato a terminare il trasloco e alla fine col sorriso sulle labbra ci siamo detti “a domani”. Un domani che sa di certezza e di sorpresa.
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Anni di promesse mantenute, anni di su e giù, di aerei e di pullman. Anni di saluti e voglia di non staccarsi mai dopo l’ultimo abbraccio. Anni di notti passate a parlare di noi, del futuro, di quel che ci sarebbe aspettato. Anni di attese, di lontananza, di conti alla rovescia, di mancanze, di attimi da voler rivivere in loop. Di mani che si cercano, di occhi che si trovano e non si lasciano mai. Ci riflettevo in questi giorni, sono quasi sei anni di te e di me. Milioni di giorni. Proprio adesso che ripenso a tutto quel che abbiamo passato mi spunta un sorriso grande quanto il mondo. Proprio adesso che stiamo per colmare quella distanza che è stata sempre il nostro marchio di fabbrica, io e te lontani. Io e te che avremmo vinto su qualsiasi cosa e lo sapevamo. Io e te che non sapevamo bene in che luogo vederci, ma ci vedevamo insieme. Ecco che oggi abbiamo vinto davvero. Sospiro mentre cerco ancora di realizzare tutto quanto, inebriata da un vento nuovo.
A noi, tutte le cose belle di questo mondo.
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Portarmi dietro la sensazione di leggerezza che ho provato guardando questa distesa azzurra con te al mio fianco. È questo il mio obiettivo per l’anno nuovo, farmi attraversare ancora da questa pace silenziosa. Se avrò paura, mi basterà ripensare a questo pomeriggio di inizio Gennaio e se tutto sembrerà scuro, mi ricorderò di respirare a pieni polmoni la bellezza di certi dettagli. Basterà chiudere gli occhi e in un attimo saremo di nuovo lì, io e te a due passi dal mare.
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Quando dopo cinque anni prendo il solito volo per andare via e fa male come la prima capisco che no, non ci si abitua mai a certe cose. No che non mi abituo a dirti ciao, a dormire senza te accanto. Stasera questi chilometri pesano come macigni e vorrei solo averti ancora qui.
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Cosa sono nemmeno 48h passate insieme quando lontani ne abbiamo passate centinaia? Beh, possono essere semplicemente tutto ciò di cui avevamo bisogno. Gli abbracci da cui non vorrei staccarmi, tipo quello di stanotte dopo aver fatto l’amore. L’odore che non vorrei mai smettere di sentire addosso. I sorrisi, quei sorrisi che non saprei descrivere in nessuna lingua se non nella nostra.
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Ho sempre parlato tanto con me stessa e poco con il resto del mondo. Un fiume in piena di discorsi e paranoie racchiuso in un’unica testa dura, la mia. Da quel che ricordo non c’è mai stato silenzio lì dentro e nei momenti in cui il rumore si faceva insopportabile l’unica soluzione era sempre la stessa: anestetizzare il tutto con un po’ di musica. Rumore sopra altro rumore, una sorta di chiodo scaccia chiodo. Quel che mi colpisce di quando sto con te è il silenzio. Non il silenzio tra di noi, figuriamoci. Intendo il silenzio che sento dentro, quella sensazione di pace. Come quando nevica tantissimo e passeggi affondando con i piedi dentro le distese di fiocchi. Tutti i suoni si attutiscono. Le voci della gente sembrano più lontane, i rumori delle macchine diventano sottofondo… e così ti senti improvvisamente leggero. Così io, quando sono con te, dimentico il nome delle mie ansie e rallento. Respiro meglio. Non lo so come fai, come riesci a provocarmi tutto questo, dopo quasi cinque anni ancora a certe cose non so dare un nome. Non lo so come riesci a farmi sentire così, ma ti prego non smettere mai.
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Domenica 21 Febbraio 2021 ✏️
“Quei giuramenti, quei profumi, quei baci infiniti, rinasceranno.”
-Charles Baudelaire
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In questo periodo penso sempre a noi. Voglio dire, ci penso sempre, ma in questo periodo lo faccio più fortemente, più intensamente, più tutto. Mi piace immaginarci finalmente insieme, senza la preoccupazione di doverci separare ancora e ancora. Penso a una casa, la nostra. Come sarà, dove sarà, se avrà una bella cucina grande o se sarà un piccolo monolocale. L’importante è che in bagno ci sia la doccia e non la vasca. che non ci siano ragni e che non sia troppo fredda. Che io lo soffro troppo il freddo. Voglio creare un mondo che sia solo nostro, una piccola isola felice dove stare al sicuro. Voglio tornare a casa con te e sorridere nel sentire il rumore di chiavi nella serratura. Voglio le serate casalinghe ad ingozzarci di pizza, quelle più rumorose con la musica a farci compagnia in sottofondo. Anche le serate più silenziose, la routine stancante ma rassicurante, le ore buttate a scegliere quale film vedere. Se mi chiedessero di saltare qualsiasi tappa e di arrivare direttamente a questi momenti qui io lo farei subito, senza pensarci. Poi la realtà di questo periodo mi riporta coi piedi a terra e mi fermo. Penso che, ora come ora, già sapere la prossima data in cui potremo rivederci sarebbe un gran regalo e quindi aspetto.
#pensieri#io e te#amore#amore a distanza#distanza#riflessioni#insonnia#mancanze#ti amo#futuro#covid#quarantena#congiunti fuori regione
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Stasera si gela, mi stringo nella felpa e penso che tra quattro giorni sarò insieme a te. Le tue braccia intorno a me saranno la migliore sciarpa che potrò indossare, la più bella, la più calda. Una toccata e fuga che sa di aria fresca, perché nessuno dei due si aspettava di riuscire ad ingannare questo strano periodo di lontananza forzata. Eppure, fugacemente, ci rivedremo. A volte mi chiedo se tornerà mai la normalità, quella routine che prima odiavo e invece adesso mi manca. Mi piacerebbe poter programmare i nostri weekend come facevamo una volta, contare sul calendario i giorni che ci separavano. Mi manca non dovermi preoccupare di nulla.
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... e questo aereo di domani che non prenderò... e noi che non ci vediamo già da un mese...
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Stasera mi sono apparse delle foto di esattamente un anno fa. Siena, stavo da te. Ricordo il momento come se fosse passato da due minuti. Era notte fonda, una di quelle notti in cui avevamo parlato fino a tardi. Tu che vai in bagno e io che nel frattempo mi metto a fotografare angoli random delle casa. A distanza di un anno mi rendo conto che più che la casa stessa, con quelle foto volevo immortalare l’istante, l’essenza di quel momento. In cuor mio forse sentivo che a distanza di una manciata di mesi sarebbero cambiate tante cose. Rivedere quegli scatti mi ha provocato una serie di emozioni contrastanti che non so spiegare. Malinconia, tenerezza... non lo so neanch’io. Nella mia mente rivedo momenti che mi sembrano congelati, fermi. È come se i tuoi cd fossero sempre lì al solito posto, sopra lo stereo, accanto alla porta. Lo specchio appeso, con la nostra polaroid nell’angolo in basso a sinistra e la mia foto da bambina nell’angolo in basso a destra. La cucina con i piatti sporchi di pizza nel lavandino, la penombra, i letti sfatti dopo aver fatto l’amore e noi sotto le coperte storte ad abbracciarci stretti per scaldarci. Io con il naso gelido come al solito e tu che mi prendi in giro ridendo. Se stasera mi sforzo e chiudo gli occhi riesco con la mente a tornare lì, a quel momento congelato dove c’eravamo noi due soltanto e torno a respirare... di nuovo.
#pensieri#io e te#amore#amore a distanza#distanza#riflessioni#insonnia#ricordi#nostalgia#mi manchi#ti amo
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Ho paura di non poterti vedere più per un bel po’ e solo l’idea mi fa torcere lo stomaco. Una paura che è un po’ certezza, data la situazione degli ultimi giorni. A febbraio non sapevamo che quella domenica sarebbe stata l’ultima insieme, che tutto sarebbe cambiato di lì a poco intorno a noi, che non ci saremmo visti poi per quattro mesi. Adesso è diverso, perché una settimana fa quando eri qui lo sapevamo entrambi. L’ultima notte insieme, l’ultimo abbraccio ed ecco che si ricomincia con la solita incertezza. Ho solo bisogno di sapere che potremo mettere un punto a questo periodo di merda.
#pensieri#io e te#amore#amore a distanza#distanza#paura#riflessioni#notte#insonnia#stanchezza#incertezza#covid
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