#cugini di campagna
Explore tagged Tumblr posts
Text
#sanremo#sanremo 2023#festival di sanremo#festival di sanremo 2023#musica#music#rai#raiuno#rai uno#amadeus#isola#blog#madame#gianluca grignani#articolo 31#cugini di campagna#anna oxa#lda#coma cose
1 note
·
View note
Text
standing outside the italian community center with a boombox on my shoulder while the conversation class is going, not so loud I interrupt of course but like. ;A;
#at least an A2 level is required for you to sign up for conversazione. which makes sense but...#I am currently several weeks into their A1 (total beginner) class. which I need so I can learn basic grammar in a guided way#bc I spent like 3 years self-teaching I'm in a weird 'still need to be nudged on basics but know way more than I should' spot#but every time I get an email advertising the conversazione class I'm like NOOON LASCIAAARMIIIII SOLOOO NOOON LASCIAAARMIIIIIII QUIIIIIIIII#(cugini di campagna you and your bedazzled keytars will live forever)
2 notes
·
View notes
Text
Uno dei momenti più tristi della nostra vita è quando la porta della casa dei nonni si chiude per sempre. Una volta chiusa quella porta non ci saranno più i pomeriggi felici con zii, cugini, nipoti, genitori fratelli e sorelle. Ve lo ricordate? Non era necessario andare al ristorante la domenica. Si andava a casa dei nonni. A Natale la nonna bucava l’ozono con le sue fritture mentre il nonno si dedicava all’arrosto facendo puntualmente bruciare la canna fumaria. La tavola era lunghissima e veniva apparecchiata nella stanza più grande. Adesso la casa è chiusa ed è rimasta soltanto la polvere. Un cartello vendesi. Nessuno la vuole quella casa. È vecchia. Va ristrutturata. Costa troppo. Cazzo ne sapete di quanto vale la casa dei nonni. La casa dei nonni non ha un valore. E così passano gli anni. Non ci sono più regali da scartare. Frittate da mangiare. Verdure da pulire. Quando la casa dei nonni si chiude ci ritroviamo adulti senza capire quando abbiamo smesso di essere bambini. Certo per i nonni saremo sempre piccoli e indifesi. Sempre. I nonni avevano sempre il caffè pronto. La pasta. Il vino. Le caramelle. Poi finisce tutto. Non ci sono più le canzoni. Non si fa più la pasta fatta in casa. La nonna non friggerà più le patatine e io non potrò più rubarle di nascosto dal forno. Siete andati via troppo presto porca miseria. Io volevo fare la salsa ancora una volta. Il mirto. Le chiacchiere. E il liquore all’alloro. Io volevo ancora accatastare la legna con te nonno, anzi grazie per avermelo insegnato. E grazie per gli insegnamenti sulla vita. E sulla campagna. E sul giardinaggio. Ora quando passo guardo quella casa e mi viene sempre l’abitudine di parcheggiare. E di buttare giù il campanello. E di sentire la nonna gridare che porco giuda non sono modi quelli. Scusa nonna. Non suonerò più il campanello. Al massimo quando mi capiterà di pensarvi di nuovo, come ora, canterò una canzone. Quella preferita dal nonno. Un amore così grande.
Antonio Cotardo
36 notes
·
View notes
Text


Potevo avere 5 anni. A quel tempo eravamo soliti trascorrere le feste natalizie da alcuni zii, la cui casa in campagna diventava allora accogliente rifugio per parenti e amici. Portavo sempre con me un pupazzo a farmi compagnia, dato che i miei cugini, ormai adolescenti, avrebbero certo mal sopportato l'idea di giocare assieme. Ricordo ancora chiaramente quel pomeriggio: la sera saremmo stati dai miei zii come di consueto ed io mi sarei malannoiato fra i bigi discorsi degli adulti, urgeva perciò la Selezione.
L'ambita Selezione avveniva per eliminazione diretta in scontri 1 vs 1. Ogni pupazzo s'affrontava in una moderna rivisitazione delle giostre medievali, allo scopo di conquistarsi il mio cuore. Come sempre accade, anche quel torneo era palesemente truccato, sicché alla fine trionfavano sempre gli stessi. Fra i grandi campioni, la più avvezza alla vittoria era senza dubbio la Pantera Rosa, un vecchio pupazzo che mi portavo sempre dietro, ovunque andassi. Dopo averla portata in trionfo quel pomeriggio, le promisi che ci saremmo divertiti, sarebbe stata una grande serata. Non sapevo, ahimè, che per noi sarebbe stata purtroppo l'ultima. Il mio giocarci difatti, a quell'età, trovava massimo sfogo nel lanciar in aria il malcapitato pupazzo, raccoglierlo per poi reiterare il gesto ad libitum. Uno di quegli sciagurati lanci però mandò la pantera talmente in orbita da farla finire dietro un'enorme e inamovibile credenza. A nulla valse piangere e disperarsi, la povera pantera restò lì (con sadico compiacimento di tutti gli astanti). Ricordo ancora il malinconico struggimento di quei giorni densi di colpa e mortificazione, le penose richieste e la perenne risposta ("Quando faremo pulizia"), i piani perversi studiati in dormiveglia per infiltrarmi in casa loro e riprendermi la pantera e il languido desiderio che mi s'accendeva a ogni fiera di paese, quando scorgevo fra i premi del tiro a segno un pupazzo simile a quello tanto amato e perduto.
Sono passati trent'anni, dico d'aver dimenticato, ma una parte della mia infanzia è rimasta sepolta lì, dietro quella credenza, dove ho smesso definitivamente di credere agli adulti e ho imparato cosa vuol dire perdere qualcuno o qualcosa senza potergli dire addio. O almeno credevo, perché l'altro giorno chiama mia zia per dirci che finalmente, dopo trent'anni, hanno fatto pulizie e spostato la credenza, trovandovi "un giochino di quando Giuseppe era bambino, non so se se ne ricorda ancora..." Ah, zia ingenuotta! Non pensavo che questo giorno sarebbe mai arrivato, così sulle prime ho pensato, "chissà se mi riconoscerà dopo tutto questo tempo..." "del resto anche casa nostra è cambiata, spero non si senta a disagio". Siamo andati a prenderla la sera stessa, era tutta sporca, molto più piccola di quanto ricordassi, orba d'un occhio (non oso immaginare cosa deve aver subito in questi trent'anni di prigionia) e con un aspetto decisamente vintage, ma ora è di nuovo a casa. Mia madre era convinta che dopo anni d'oscurità e polvere, si sarebbe sbriciolata dopo pochi minuti al sole, invece sembra reggere ancora. Dopo averla lavata a fondo, oggi l'ho potuta finalmente riabbracciare come quell'ultima volta trent'anni fa e ho un po' pianto. È stato come riabbracciare quella parte di me che credevo perduta per sempre.
95 notes
·
View notes
Text
Quando la casa dei nonni si chiude 💔...

“Uno dei momenti più tristi della nostra vita é quando la porta della casa dei nonni si chiude per sempre. Una volta chiusa quella porta non ci saranno più i pomeriggi felici con zii, cugini, nipoti, genitori fratelli e sorelle. Ve lo ricordate?
Non era necessario andare al ristorante la domenica. Si andava a casa dei nonni. A Natale la nonna bucava l’ozono con le sue fritture mentre il nonno si dedicava all’arrosto facendo puntualmente bruciare la canna fumaria. La tavola era lunghissima e veniva apparecchiata nella stanza più grande. Adesso la casa è chiusa ed è rimasta soltanto la polvere. Un cartello vendesi. Nessuno la vuole quella casa.
È vecchia. Va ristrutturata. Costa troppo. Cazzo ne sapete di quanto vale la casa dei nonni. La casa dei nonni non ha un valore. E così passano gli anni. Non ci sono più regali da scartare. Frittate da mangiare. Verdure da pulire. Quando la casa dei nonni si chiude ci ritroviamo adulti senza capire quando abbiamo smesso di essere bambini. Certo per i nonni saremo sempre piccoli e indifesi. Sempre. I nonni avevano sempre il caffè pronto. La pasta. Il vino. Le caramelle..
Poi finisce tutto. Non ci sono più le canzoni. Non si fa più la pasta fatta in casa..... Siete andati via troppo presto porca miseria. Io volevo fare la salsa ancora una volta. Il mirto. Le chiacchiere. E il liquore all’alloro. Io volevo ancora accatastare la legna con te nonno, anzi grazie per avermelo insegnato. E grazie per gli insegnamenti sulla vita. E sulla campagna. E sul giardinaggio. Ora quando passo guardo quella casa e mi viene sempre l’abitudine di parcheggiare. E di buttare giù il campanello. E di sentire la nonna gridare che porco giuda non sono modi quelli.
Scusa nonna. Non suonerò più il campanello. Al massimo quando mi capiterà di pensarvi di nuovo, come ora, canterò una canzone. Quella preferita dal nonno. Un amore così grande.
- Antonio Cotardo

When the grandparents 'house closes💔
“One of the saddest moments in our lives is when the door to our grandparents' house closes forever. Once that door closes there will be no more happy afternoons with uncles, cousins, nephews, parents, brothers and sisters. Do you remember it? There was no need to go to a restaurant on Sunday. We went to the grandparents' house. At Christmas, the grandmother pierced the ozone layer with her fried food while the grandfather dedicated himself to the roast by punctually burning the flue. The table was very long and was set in the largest room. Now the house is closed and only the dust is left. A for sale sign. Nobody wants that house. Is old. It needs to be refurbished. Costs too much. Fuck do you know what the grandparents' house is worth. Grandparents' house has no value. And so the years go by. There are no more presents to unwrap.
Omelettes to eat. Vegetables to clean. When the grandparents' house closes, we find ourselves adults without understanding when we stopped being children. Of course, for our grandparents we will always be small and helpless. Always. Grandparents always had coffee ready. The pasta. The wine. The candies.. Then it's all over. There are no more songs. Homemade pasta is no longer made..... You left too soon damn it. I wanted to make the sauce one more time. The myrtle. The chatter. And the laurel liqueur. I still wanted to stack wood with you grandpa, actually thanks for teaching me. And thanks for the teachings about life. And about the countryside. And about gardening. Now when I pass I look at that house and I always get used to parking. And to knock down the bell. And to hear the grandmother shouting that pig Judas are not those ways. Sorry grandma. I won't ring the bell again. At the latest when I think of you again, like now, I'll sing a song. Grandpa's favorite. Such a big love.
- Antonio Cotardo
Dolce ☕ Pomeriggio🌹
167 notes
·
View notes
Text
I don’t care that you don’t watch sanremo.
that only means that you’ll never know the highs and lows of italian tv.
what do you know about the morgan changing the lyrics to insult his partner bugo whom left the stage, causing a global pandemic in 2020? About blanco destroying the flowers on the stage because his ear monitor didn’t work? About freddy mercury showing the audience that he was singing in playback? Ultimo throwing a tantrum over his second place? maneskin winning and inducing little girls to snort salt? Voilà? eminem avoiding italy for more than a decade after performing in sanremo? What do you know about the john travolta - duck dance - russel crowe diss? the pippo baudo - audience member fake suicide attempt? roberto benigni reciting the divine comedy at 2AM? what do you know about the dick-shaped balloon member in the audience of the empty ariston in 2021? The Emma police chase for fantasanremo? About the gianni morandi and bong joon-ho “in ginocchio da te” pics? What do you know about beppe vessicchio never ending conductor steak? About people falling off the stairs? And the iconic achille lauro cape off into the glittery leotard? Piero pelù stealing TWO purses from the audience members? The orchestra throwing their music sheets in the air because they disagreed with the public vote? about mahmood - mengoni shipping? Sky news spoiling the sanremo winner? The iconic screaming meme that gets updated every year? Madame antivax fake green pass agenda? Tananai celebrating his last place? About I cugini di campagna beef with maneskin? Belen’s butterfly tattoo? About placebo destroying their instruments and the audience booed them for 5 minutes straights? About Elton John deciding not to show up last minute and pippo baudo angrily announcing it live while eating a cake designed for him? Amadeus and Rkomi doing push-ups on stage? About Stash smile-pic everywhere? About Stromae playing the part so well that people thought he was drunk? About amarello?
WHAT DO YOU KNOW ABOUT TRUE ITALIAN LORE
#sanremo#sanremo 2024#Amadeus#amarello#Fiorello#emma marrone#Freddy mercury#eminem#stromae#placebo#Elton john#russel crowe#festival di sanremo#john travolta#iconic#italy#italian lore#rkomi#ultimo#mahmood#mengoni#blanco#il volo#gianni morandi#bong joon ho#Morgan#bugo
38 notes
·
View notes
Text
Uno se ne sta lì, tranquillo, per i cazzi suoi, e quello è il momento in cui arriva una sciocchezza a far riaffiorare i ricordi, che poi sono bastardi e si collegano uno all'altro. Come nel caso di quel vinile.
Io sono cresciuto in una famiglia in cui la musica c'era sempre, che fosse in sottofondo o a tutto volume. Tra mia madre e i miei zii, nelle casa di campagna avevano accumulato oltre 5000 vinili e a me era stato insegnato ad usare il giradischi. Avevo solo un divieto, uno solo ed era di quelli che non ammettono scusanti di nessun tipo: l'unico disco che non potevo assolutamente toccare era "Nebraska" di Bruce Springsteen. Ogni volta che chiedevo il perché la risposta era sempre la stessa: "perché no!" e si cambiava immediatamente discorso.
Io poi quel disco l'ho ascoltato, o meglio, non ho ascoltato il vinile ma avevo trovato il cd in un negozio e lo avevo comprato tenendolo nascosto alla vista di mia madre.
La sera dopo del mio venticinquesimo compleanno ci siamo trovati nella casetta in campagna. Grigliata tra amici, zii e cugini. Mia nonna e mia madre a spiattellare, chiacchierare e ridere. Ma avevavo qualcosa negli occhi che le intristiva un po'. Sapevo che era un giorno particolare per loro e non avevo mai avuto il coraggio di chiedere.
A fine serata, quando se ne erano andati quasi tutti, al tavolo sotto la tettoia c'eravamo io, i miei due fratelli due dei miei zii e mia madre. Mia nonna ci aveva lasciato la chiave della cantina e tra una caraffa di rosso e una chiacchiera è comparsa una scatola di Risiko. Abbiamo iniziato a giocare e siamo andati avanti tutta la notte.
Verso le due del mattino uno dei miei zii è entrato in casa ed è tornato con una bottiglia di Jhonny Walker etichetta nera, l'ha aperta, ne ha verso un goccio a terra ed ha versato dosi molto generose a tutti.
Mio fratello ha chiesto perché il primo goccio era stato versato e mia madre ha detto che era in ricordo di chi era assente seppur sempre presente.
Allora ho fatto le fatidiche domande: mi raccontate che è successo quel giorno? E che cavolo c'entra quel disco che non si può ascoltare?
È calato un attimo di silenzio.
Mio zio, quello più anziano, si è verso un cicchetto, se l'è scolato a schioppo e ha iniziato a raccontare che suo fratello, che lavorava nelle forze dell'ordine, aveva da tempo dei problemi con la sua ragazza (che poi è la mia madrina di battesimo) e quando la pressione di tutta la situazione e la disperazione per averla beccata a letto con un altro, ha deciso di farla finita. Ci aveva già provato due volte: una volta aveva cercato di andare giù da un dirupo con il vespone, in modo che sembrasse un incidente e la seconda volta con una corda, ma non ne aveva avuto il coraggio fino alla fine e quindi era riuscito a liberarsi. Quel giorno, stando a quanto mi stava raccontando mio zio, io ero in viaggio verso casa dei miei bisnonni in Umbria. Lui si è chiuso a chiave nella sua stanza al terzo piano della casa in cui abitavano i loro genitori, ha messo su quel vinile, a palla, ha estratto la sua arma di ordinanza e si è sparato in fronte. I primi ad entrare in camera, dopo aver sfondato la porta a spallate, sono stati mio nonno e quel mio zio che stava parlando. La puntina aveva finito i sui immensi giri, gracchiava e basta. Il corpo di mio zio era appoggiato con la schiena al muro, la pistola ancora stretta nella mano sinistra.
Mio nonno dovette aspettare che noi arrivassimo dai miei bisnonni, a 4 ore di macchina da casa, erano i primi anni 80 e si parlava solo coi telefoni di casa. Appresa la notizia, mia madre mi ha ricaricato in macchina e siamo tornati indietro. Io ero troppo piccolo, non ricordo nulla di quanto mi stavano raccontando.
Nessuno era più entrato lì fin dopo il funerale. Fu mia madre a prendere il vinile dal giradischi, lo rispose nella sua copertina, lo chiuse in una busta di plastica e lo mise nello scaffale dei dischi e nessuno ebbe mai più il coraggio di toccarlo di nuovo.
A casa custodisco alcuni oggetti di quel mio zio, che io non ricordo ma che ogni volta che salta fuori il discorso, mi viene detto che gli somiglio caratterialmente e fisicamente. Il coltello che usava quando andava a caccia, una maglietta e una sciarpa della nostra Magica Roma, il suo accendino zippo. Ho una sua piccola agenda del 1983, su ogni pagina aveva scritto qualcosa, un pensiero suo o una frase di una canzone o di un film. L'ultima volta che ci aveva scritto era stato il 18 agosto, il giorno del mio compleanno. Una frase dedicata a me: "hai ancora un mondo da scoprire, ti voglio bene, N."
Il giorno dopo si è suicidato.
Quel disco ormai l'ho imparato a memoria, ho cercato di capire traducendo le parole delle canzoni, come mai avesse scelto proprio quel vinile in mezzo alla miriade di dischi che avevano. Ma questa è una cosa che potrà dirmi solo lui, quando ci rivedremo, dall'altra parte della strada.
4 notes
·
View notes
Text
Ghali ha rubato una tuta ai cugini di campagna
8 notes
·
View notes
Text
Quei ricordi di quando andavi in campagna e giocavi con i tuoi cugini 😍😍😍
12 notes
·
View notes
Text
L'incredibile somiglianza tra gli Scorpions and i Cugini di Campagna.
3 notes
·
View notes
Text
Il 15febbraio nasceva a Firenze Pietro il Fatuo, ovvero il tragico destino di un figlio di papà (quando il papà è Lorenzo il Magnifico).
Tutti i figli di padri famosi devono affrontare lo spauracchio del confronto con il padre, oltre al normale complesso d’Edipo. E per un Alessandro Magno che ce la fa, c’è un Pietro il Fatuo che miseramente fallisce. E dire che Pietro, povera creatura, dalla sorte aveva avuto anche qualche dono, tipo quello di assomigliare fisicamente a mamma Clarice Orsini, una delle donne più belle del rinascimento e non al babbo, fascinoso quanto si vuole, ma bruttino. Clarice gli aveva donato anche antenati illustri e nobili che a casa Medici mancavano, e buoni agganci a Roma. Il padre gli aveva invece dato tutto quello che i Medici potevano, ed era molto: una fortuna immensa, i migliori precettori, fra cui Angelo Poliziano amico di famiglia, una corte zeppa di artisti e il potere su Firenze.
Pietro però aveva il tocco di Mida al contrario: ignorante come una talpa, usò Michelangelo per farsi fare pupazzi di neve dopo una nevicata a Firenze. Vanesio, si fece odiare per le spese folli in vestiti. In politica, era un disastro. Non riuscì nemmeno a convincere il papa Alessandro Borgia a far sposare ad un Medici Lucrezia Borgia, e sì che Alessandro fece sposare la figlia praticamente a chiunque. Quando i Francesi scesero in Italia, cincischiò senza senso, e poi dovette arrendersi e concedere loro il passaggio e piazzeforti gratis. A Firenze il popolo si infuriò, e Savonarola riuscì a far cacciare Pietro e instaurare la Repubblica.
Pietro per tutto il resto della vita tentò di tornare a a Firenze, senza riuscirci. I cugini più svegli saliranno al potere. Lui morirà affogando in un fiume durante una campagna di guerra in cui, tanto per cambiare, non cavava un ragno dal buco, e il fratello papa Leone penò parecchio per trovare un posto dove seppellirlo, mettendolo poi provvisoriamente a Cassino, di cui era abate. Era il 28dicembre 1503.
Una fine fantozziana, senza gloria e senza dignità, per un bel ragazzo che era decorativo ma non riuscì mai ad essere altro e nella vita sbagliò ogni singola mossa, perché i padri possono essere sì potenti e lasciarti il mondo, ma se non hai la testa per gestirla ogni eredità è solo una maledizione.
foto da Wikipedia

3 notes
·
View notes
Text
Scanzi rivolto a Bocchino: "Dire che la Meloni diventerà la nuova Merkel è come dire che i Cugini di Campagna diventeranno i nuovi Pink Floyd."
Standing ovation !!!
14 notes
·
View notes
Text
Allora ieri sera alla festa a parte che c’era mezza Roma, a un certo punto mi giro I CUGINI DI CAMPAGNA. Stesa morta.
16 notes
·
View notes
Text
100 Songs in Italian from the 70s
100 Songs in Italian from the 70s 100 Songs in Italian from the 70s, including: Adriano Celentano - Chi Non Lavora Non Fa L'amore, Domenico Modugno - La lontananza, Lucio Battisti – Anna, Massimo Ranieri - Sogno d'amore, Mina – Insieme, Nicola di Bari - La Prima Cosa Bella and many more!!! Subscribe to our channel to see more of our content! 1. 1970 Adriano Celentano - Chi Non Lavora Non Fa L'amore 2. 1970 Domenico Modugno - La lontananza 3. 1970 Lucio Battisti - Anna 4. 1970 Massimo Ranieri - Sogno d'amore 5. 1970 Mina - Insieme 6. 1970 Nicola di Bari - La Prima Cosa Bella 7. 1970 Nino Manfredi - Tanto pè cantà 8. 1970 Orietta Berti - Fin che la barca va 9. 1970 Ornella Vanoni - L'appuntamento 10. 1970 Raffaella Carrà - Ma che musica maestro 11. 1970 Renato Dei Profeti - Lady Barbara 12. 1970 Sergio Endrigo - L'Arca di Noè 13. 1971 Bruno Lauzi - Amore Caro, Amore Bello 14. 1971 Equipe 84 - Casa Mia 15. 1971 Formula 3 - Eppur mi son scordato di te 16. 1971 Iva Zanicchi - Un fiume amaro 17. 1971 Lucio Battisti - Pensieri E Parole 18. 1971 Lucio Dalla - 4/3/1943 19. 1971 Mina - Amor mio 20. 1971 Nicola Di Bari - Il Cuore È Uno Zingaro 21. 1971 Nuovi Angeli - Donna felicità 22. 1971 Pooh - Tanta Voglia Di Lei 23. 1971 Raffaella Carrà - Chissa Chi Sei 24. 1972 Adriano Celentano - Un albero di trenta piani 25. 1972 Delirium - Jesahel 26. 1972 Gianni Nazzaro - Quanto È Bella Lei 27. 1972 I Dik Dik - Viaggio di un poeta 28. 1972 I Nomadi - Io Vagabondo 29. 1972 Loretta Goggi - Vieni via con me 30. 1972 Lucio Battisti - I giardini di marzo 31. 1972 Mia Martini - Piccolo Uomo 32. 1972 Mina - Grande, grande, grande 33. 1972 Mina & Alberto Lupo - Parole Parole 34. 1972 Pooh - Pensiero 35. 1973 Claudio Baglioni - Questo Piccolo Grande Amore 36. 1973 Gabriella Ferri - Sempre 37. 1973 I Camaleonti - Perchè Ti Amo 38. 1973 Lucio Battisti - Il Mio Canto Libero 39. 1973 Marcella Bella - Io domani 40. 1973 Massimo Ranieri - Erba Di Casa Mia 41. 1973 Mina - Eccomi 42. 1973 Patty Pravo - Pazza idea 43. 1973 Peppino Di Capri - Un grande amore e niente piu 44. 1973 Pooh - Io E Te Per Altri Giorni 45. 1974 Adriano Celentano - Bellissima 46. 1974 Claudio Baglioni - E Tu 47. 1974 Drupi - Piccola E Fragile 48. 1974 Gianni Bella - Più ci penso 49. 1974 Gigliola Cinquetti - Alle Porte Del Sole 50. 1974 I Cugini di Campagna - Anima mia 51. 1974 I Nuovi Angeli - Anna da dimenticare 52. 1974 Marcella Bella - Nessuno mai 53. 1974 Riccardo Cocciante - Bella senz'anima 54. 1975 Claudia Mori - Buonasera Dottore 55. 1975 Claudio Baglioni - Sabato Pomeriggio 56. 1975 Domenico Modugno - Piange il telefono 57. 1975 Drupi - Sereno è 58. 1975 Homo Sapiens – Tornerai tornerò 59. 1975 I Santo California - Tornerò 60. 1975 Mal - Parlami d’amore Mariù 61. 1975 Mina - L'importante è finire 62. 1975 Wess e Dori Ghezzi - Un Corpo e Un Anima 63. 1976 Adriano Celentano - Svalutation 64. 1976 Daniel Sentacruz Ensemble - Linda Bella Linda 65. 1976 Gianni Bella - Non Si Può Morire Dentro 66. 1976 Gianni Morandi - Sei Forte Papà 67. 1976 Lucio Battisti - Ancora Tu 68. 1976 Oliver Onions - Sandokan 69. 1976 Pooh - Linda 70. 1976 Riccardo Cocciante - Margherita 71. 1977 Angelo Branduardi - Alla Fiera Dell´Est 72. 1977 Claudio Baglioni - Solo 73. 1977 Collage - Tu Mi Rubi L' Anima 74. 1977 Daniela Goggi - Oba-ba-lu-ba 75. 1977 Homo Sapiens - Bella da morire 76. 1977 Matia Bazar - Solo tu 77. 1977 Oliver Onions - Orzowei 78. 1977 Umberto Balsamo - Angelo Azzurro 79. 1977 Umberto Tozzi - Ti Amo 80. 1978 Adriano Celentano - Ti avrò 81. 1978 Alan Sorrenti - Figli Delle Stelle 82. 1978 Anna Oxa - Un'emozione da poco 83. 1978 Antonello Venditti - Sotto Il Segno Dei Pesci 84. 1978 Elisabetta Viviani - Heidi 85. 1978 Lucio Battisti - Una Donna Per Amico 86. 1978 Patty Pravo - Pensiero Stupendo 87. 1978 Renato Zero - Il Triangolo 88. 1978 Rino Gaetano - Gianna 89. 1978 Umberto Tozzi - Tu 90. 1979 Adriano Celentano - Soli 91. 1979 Adriano Pappalardo - Ricominciamo 92. 1979 Alan Sorrenti - Tu Sei L'Unica Donna Per Me 93. 1979 Antonello Venditti - Buona domenica 94. 1979 Julio Iglesias - Se Tornassi 95. 1979 New Trolls - Quella carezza della sera 96. 1979 Pippo Franco - Mi Scappa La Pipì Papà 97. 1979 Pooh - Io Sono Vivo 98. 1979 Pupo - Forse 99. 1979 Renato Zero - Il Carrozzone 100. 1979 Umberto Tozzi - Gloria Related Hashtags #hitsof1970 #hitsof1970to1979 #hitsof1970s #hitsof1970songs #hitsof1970uk #hitsof1970australia #hitsofthe1970sand1980s #kannadahitsof1970 #bollywoodhitsof1970 #hitsof1969and1970 #tophitsofthe1970sbillboard #pophitsofthe1970s #hitsof1970sinmusic https://www.youtube.com/watch?v=9xETfkIyeu0
#80S Greatest Hits#Songs Of 1980S#Old Songs#80S Songs#80S Music Hits#80S Hits#80S Songs Playlist#Grea
4 notes
·
View notes