#incidente stradale oggi
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Incidente a Pomaro Monferrato: 77enne Fuori Strada sulla S.P. Casale-Valenza
Un uomo perde il controllo del veicolo sulla Strada Provinciale Casale-Valenza. Sul posto intervengono i Carabinieri.
Un uomo perde il controllo del veicolo sulla Strada Provinciale Casale-Valenza. Sul posto intervengono i Carabinieri. Nel pomeriggio di oggi, sulla Strada Provinciale Casale-Valenza, all’altezza del Lago dei Pescioni, si è verificato un sinistro stradale autonomo che ha coinvolto un uomo di 77 anni. Il conducente ha perso il controllo del suo veicolo, finendo fuori strada, per cause ancora in…
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Per quanto dovrei essere preparato, a volte il mio lavoro mi devasta. Ieri notte alle 2 una ragazza di 32 anni è morta annegata dopo un incidente stradale e questa mattina i miei colleghi, al cambio, ancora erano shockati: alcuni piangevano, altri erano gusci vuoti. Oggi ho lasciato scorrere tra le mie mani una ragazza di 31 anni, vittima solo di una malformazione genetica che l’ha portata all’arresto cardiaco per una stronzata. Una ragazza che poi, per una serie di vicende, avevo conosciuto e ci avevo pure scherzato insieme. 31 anni come la figlia del mio autista, come la figlia dell’infermiere, un anno più giovane del medico rianimatori. L’età di A. È tutto il giorno che reprimo sta cosa mangiando colomba in sede con la tv e il suo trash in sottofondo che nessuno interrompe con commenti o stronzate. La stanza è piena, ma nessuno è lì. E ora sono a casa, seduto all’ingresso che piango a fiotte rivedendo tutto e piu vedo immagino e piu piango. E potrei parlarne con J o A o chiamare i miei o tutto insieme ma i maledetti pensieri intrusivi mi fanno ricordare ciò che una mia ex tossica mi disse 6/7 anni fa “la gente non è un diario, se hai bisogno di sfogarti scrivi su un quaderno e lasciaci in pace” “sei egocentrico alla gente non frega un cazzo perche tu parli parli e spesso manco si capisce se ascolti”. Il gatto non capisce ma sente che qualcosa non va e mi sbatte la coda nel naso. E mi ripeto sta cosa che dico sempre spesso ai miei amici che pare una battuta, ma non lo è: che difficile essere me
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Storia Di Musica #321 - Okkervil River, The Stage Names, 2007
Fino a 15 giorni fa non conoscevo questo gruppo, e la sua storia variegata e spassosa. Non conoscevo ovviamente nemmeno il loro modo di fare musica, che mi ha colpito davvero tanto. Will Sheff, voce e chitarra, Zach Thomas al basso e al mandolino e Seth Warren alla batteria sono tre amici sin dal tempo del liceo, e vivono nel New Hampshire. Si trasferiscono dopo il college ad Austin, in Texas, e mettono su una band: prendono nome dal titolo di un racconto di Tat'jana Nikitična Tolstaja (che discende da un ramo minore dei Tolstoj), contenuto nella raccolta Sotto Il Portico Dorato, che si intitola Sul Fiume Okkervil, che è un breve fiume che passa per San Pietroburgo: Okkervil River. Siamo a fine anni '90 del '900 e i nostri registrarono un album autoprodotto composto da sette canzoni intitolato Stars Too Small To Use. Iniziano a fare concerti, la band si allarga (Jonathan Meiburg alla fisarmonica e poi all'organo). Nel 2002 la famosa etichetta indipendente Jagjaguwar li mette sotto contratto: Seth Warren abbandona per seguire la carriera accademica a Berkely e viene sostituito da Mark Pedini alla batteria. Nello stesso anno pubblicano il loro primo LP, Don't Fall In Love With Everyone You See. Un anno dopo si spostano a San Francisco, Warren ritorna in gruppo, e pubblicano Down The River Of Golden Dreams. La band ha continui cambi di formazione, ma raggiunge una certa forma quando Travis Nelsen sostituisce Pedini alla batteria e si aggiunge un altro chitarrista, Howard Draper. Con questa formazione, nel 2005, pubblicano il loro lavoro più riuscito, che li fa conoscere in maniera decisiva anche oltre la scena indipendente: Black Sheep Boy è osannato dalla critica e vende benissimo per un disco indipendente, tanto che la band lo pubblica nel 2006 anche in Europa e ne fa uscire un mini EP in accompagnato, Black Sheep Boy Appendix. Zach Thomas esce dal gruppo e viene sostituito da Pat Pestorius. Il suono è un folk rock ricco, delicato, gioioso ma sono le idee dei testi di Sheff che stupiscono, in una sorta di costruzione di musica cabaret dove il racconto, a volte stucchevole, di ciò che succede intorno a lui è il fulcro della musica degli Okkervil River. E prova maestra è il disco di oggi, uscito nell'Agosto del 2007 e quasi da subito un classico della musica indipendente.
The Stages Names è, come suggerisce il titolo, una riflessione ironica e senza peli sulla lingua sull'essere un'artista e sulle storie che l'esserlo nasconde. Our Life Is Not A Movie Or Maybe prende in giro il già allora evidente e potente ingigantimento di qualsiasi cosa succeda nella vita di chiunque, o per meglio dire, la voglia di rendere le cose della vita molto più drammatiche o epiche di quello che sono (It's just a life story, so there's no climax\No more new territory, so pull away the IMAX). Unless It's Kicks è una analisi sul rapporto artista fan, A Hand To Take Hold Of The Scene è la prima genialata, infatti è una canzone che racconta della trama di due programmi TV, Cold Case (famoso anche in italiana, sulla squadra dell'FBI chiamata a risolvere i casi irrisolti di anni precedenti) e Breaking Bonaduce (una sorta di documentario su Danny Bonaduce, famoso attore bambino degli anni'70, che raccontava dei suoi problemi familiari da adulto) in cui furono usate canzoni della band (in Cold Case Black Sheep Boy). Savannah Smiles è la storia di Shannon Wilsey, famosa pornostar americana, che prese il suo nome d'arte da un film, Savannah Smiles del 1982: la sua è una storia tragica, poichè dopo un incidente stradale dove rimase sfregiata, decise di suicidarsi per non essere vista "brutta". Plus Ones è un piccolo capolavoro: l'espressione indica nelle liste dei concerti le aggiunte che gli ospiti dei backstage hanno per le entrate, ed è un testo quasi non sense che aggiunge uno o più unità a famosi titoli di canzoni: ? and the Mysterian che scrissero 96 Tears diventano 97, le 50 Ways To Leave Your Lover di Paul Simon diventano 51 e così via, citando anche i The Byrds di Eight Miles High, i R.E.M. di 7 Chinese Bros., David Bowie in TVC15 ed altri. You Can't Hold The Hand Of A Rock And Roll Man cita nel titolo un testo di una canzone di Joni Mitchell, Blonde In The Bleachers, e cita nel testo un quadro di Marchel Duchamp, La Sposa Messa A Nudo Dai Suoi Scapoli, Anche. John Allyn Smith Sails è dedicata alla vita e al suicidio del poeta confessionale John Berryman (originariamente John Allyn Smith). La canzone si conclude rielaborando la tradizionale canzone popolare Sloop John B (resa famosa dai Beach Boys), paragonando la morte a un viaggio di ritorno a casa. Non posso non citare anche Title Track (che cita Hollywood Babylonia di Kenneth Anger) e la toccante A Girl In Port, canzoni misteriosa e dolente. Le canzoni hanno una gioiosa musicalità e il disco va persino in classifica su Billboard. Will Sheff si mostra un cantautore davvero poliedrico e la band gira a mille, usando spesso solo strumenti acustici (tranne in Title Track e poche altre occasioni). Un piccolo gioiello scoperto in questo mese di Aprile, che con la seconda copertina capite benissimo a cosa è dedicato (almeno spero....)
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Stamattina incidente mortale direzione Milano proprio dove ero diretto io. Foschia e freddo esco a Fiorenzuola e per strade interne rientro dopo Piacenza. Ci ho messo 2, 40h. Oggi altro incidente più ripristino manto stradale, deviano tutti, TUTTI sulla A4 da Melegnano e dalle tangenziali se diretti verso Bologna. Sono dovuto uscire verso crema Cremona dove sono adesso per cercare di tornare a casa.
Sono partito da Milano alle 15:30
Fuck.
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Ho paura, avendo una malattia degenerativa, di rimanere su un letto per il resto dei miei giorni senza alcuna autonomia ed essendo di peso alle persone che mi stanno intorno. Per lo stesso motivo ho paura dell'intervento che dovrò affrontare entro un mese da ora. Ho paura dell'anestesia, dei possibili danni permanenti, della cicatrice, di perdere la mia voce. Ho paura perché devo tagliarmi tutti i capelli e non so se, guardandomi allo specchio, mi riconoscerò. Ho paura degli incidenti stradali perché il mio primo ragazzo è morto in un incidente stradale, ho paura della povertà e dei debiti perché sono stata con l'acqua alla gola troppe volte, ho paura delle morti inspiegabili perché persone alle quali ho voluto bene sono morte in circostanze non chiare, ho paura della gente aggressiva e che urla, perché ho subito urla e aggressività. Ho paura dei terremoti perché ho partorito durante un terremoto, ho paura delle altezze. E dunque non amo le montagne che mi piace immaginare, ma solo dalla pianura. Ho paura delle droghe pesanti perché amici ne sono morti, e se sono sopravvissuti, sono diventati altro da sé. Ho paura di non provare piu nessun tipo di gioia e di desiderare solo il silenzio e la fine di tutto perche so cos'è la depressione, quella vera, non quella detta per dire, tipo: "oggi mi sento depresso". Ho paura delle bugie, dei raggiri, delle ossessioni altrui, delle persone che vogliono prevaricarmi, ho paura delle vespe perché sono allergica al loro veleno, ho paura di non saper rispondere in modo empatico a chi mi chiede aiuto, ho paura della violenza verbale, della malafede, dell'angoscia generale che vedo in giro, delle facce incazzate che evitano lo sguardo e il contatto fisico, ho paura della tristezza, soprattutto quella altrui - la mia la conosco -, ho paura della rabbia che genera altra rabbia, ho paura della paura perché sono stata una bambina immortale che si sporgeva dalle finestre e andava in bici senza mani e un giorno mi sono scoperta vulnerabile. Non ho paura del sangue, delle ossa rotte, degli ospedali che anzi mi fanno sentire accudita e protetta, non ho paura dell'invisibilità, del fallimento, degli errori, delle sfide, delle aggressioni, degli attacchi terroristici e della morte. Quella mi spiacerebbe soltanto in relazione a mio figlio e all'idea di non poterci più essere per lui, non poterlo ascoltare mentre impara a suonare il pianoforte e a leggere ad alta voce. Grazie di cuore a tutti quelli che mi hanno risposto ieri e oggi mettendo a nudo le loro "ferite", piccole e grandi. GRAZIE.
Simona Vinci
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Era da tempo che in tanti lo chiedevano a gran voce: punizioni giuste per chi abbandona i propri animali. E proprio su questo tema ha deciso di intervenire il testo del nuovo Codice della strada, con norme ad hoc e decisamente più severe di quanto previsto fino a oggi.
Le novità previste sono tante, ma quella che riguarda l’abbandono in strada di animali è di certo tra quelle più attese. Se non verranno introdotte modifiche, infatti, chi commette questo tipo di reati oltre al ritiro della patente rischierà anche il carcere fino a sette anni, soprattutto se gli animali abbandonati dovessero provocare un incidente con vittime o feriti, con anche la possibilità di introdurre l’omicid*o stradale per questa fattispecie.
La notizia arriva poi in queste settimane che, nonostante il tempo uggioso in gran parte della Penisola, precedono l’estate: il periodo in cui questo triste fenomeno ogni anno si intensifica. E se già prima di queste modifiche l’abbandono di animali costituiva reato, perseguito dall’art. 727 del Codice penale e punito con l’arresto fino a un anno o multa da mille a 10mila euro, le aggravanti previste dal nuovo Codice potrebbero finalmente aiutare a ridurne l’incidenza.
Ma da quando sarà applicabile? Non è ancora sicuro: con 163 voti a favore, il disegno di legge è ora al vaglio al Senato per l’approvazione finale e probabilmente potrebbe entrare in vigore prima dell’estate.
Fondamentali rimangono una maggiore educazione e cultura di attenzione agli animali (e ad ogni altra forma di vita), anche se questo, per molti, costituisce già un importante passo nella giusta direzione.
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Una fumata veloce in macchina mentre mi sistemo la camicia. l’eroina mi entra in corpo e io mi sento bello, sono un coltello intinto di veleno.
Una siringa sporca di sangue di robbosso.
sono letale.
In centro c’è un caldo pazzesco e io sono ubriaco dalla mattina. Ma oggi sono un bambino che muore di fame in sudan , una troia slava, un incidente stradale.
“ sono sicura di averti già visto”
Inizio scontato, continuo e fine scontati. Scopate rapide sul divano di qualcuno mentre lei mi racconta qualcosa e si rimette le mutande. È tenera ma siamo solo la fine migliore per un sabato. L’unedì si lavora e tutti vogliamo sentire qualcuno di feroce dentro.
Sono la spada fiammeggiante dell’angelo della morte solo quando non conta.
E mentre guido tenendo il vomito mi chiedo se tu vedi le stesse stelle.
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Le parole pronunciate dalla consigliera Rachele Sacco sono estranee ai valori del Terzo Polo che vogliamo costruire a Chieri.
Il progetto del Terzo Polo nasce dalla volontà, di Azione ed Italia Viva, di combattere la deriva populista della politica italiana.
Le dichiarazioni rese nell’ultimo consiglio comunale della consigliera Rachele Sacco, in merito al tragico incidente stradale in via delle Orfane, sono l’esempio concreto di una politica che mira alla sola ricerca del consenso “emotivo”.
Le proposte dell’opposizione, riguardanti il nuovo Piano Generale del Traffico, sono fondamentali per ridisegnare la viabilità cittadina, ma strumentalizzare una disgrazia, con parole rivolte al Sindaco Sicchiero quali “in quest’aula c’è chi poteva evitare la morte della signora”, è inaccettabile.
Questo episodio è molto grave, ma non si tratta di un incidente di percorso. Sono gli acuti di una politica “urlata”, che è distante anni luce dal sentire comune di tutti i sostenitori del Terzo Polo incontrati finora.
Chi vive, studia, lavora o fa impresa sul nostro territorio ci chiede di affrontare i problemi di oggi e le sfide del domani con pragmatismo; lasciando da parte i risentimenti personali, per costruire una proposta politica capace di andare oltre gli steccati ideologici.
Abbiamo provato a spiegare alla consigliera Sacco che noi abbiamo l’ambizione di governare la città dialogando con la maggioranza dei cittadini, in modo utile e realistico.
Il prossimo sabato pomeriggio, 18 marzo, saremo nuovamente presenti in centro città per confrontarci con la cittadinanza, per raccogliere le iscrizioni ad Italia Viva e per spiegare il progetto di una nuova Chieri, “Chieri Sul Serio”.
Gruppo di Italia Viva Chierese-Carmagnolese
Gruppo progetto “Chieri Sul Serio”
#ChieriSulSerio#italiavivadelchierese#italiaviva#italia viva#chierese#chierisulserio#terzopolo#terzo polo#RacheleSacco#italiasulserio
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Gravissimo incidente, auto travolge nonna e nipote di 2 anni: la piccola è in condizioni disperate
[[{“value”:” Un grave incidente stradale si è verificato nel pomeriggio di oggi, 4 novembre, in via Caduti sul… L’articolo Gravissimo incidente, auto travolge nonna e nipote di 2 anni: la piccola è in condizioni disperate proviene da Notizie 24 ore. “}]] Read More [[{“value”:”Un grave incidente stradale si è verificato nel pomeriggio di oggi, 4 novembre, in via Caduti sul… L’articolo…
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Nicola Trussardi in passato è stato emarginato dal mondo della moda perché non era gay
Tomaso Trussardi ha affermato che suo padre, l'imprenditore e stilista Nicola Trussardi, fosse stato emarginato dal mondo della moda perché perché non era gay. Trussardi, 41 anni e nato a Bergamo, è l'ex marito di Michelle Hunziker, dalla quale ha avuto due figlie, Sole e Celeste. Al podcast di Giacomo Freddi ha detto: «Tutti gli stilisti che erano gay lo boicottavano, non lo facevano sfilare, non lo accettavano alle fiere: se si va a vedere le foto dei tempi c’erano Missoni, Armani, Versace, Krizia, Fiorucci, Ferrè, lui mai. Lo ghettizzavano perché era bergamasco, perché non era stilista, era soltanto un pellettiere». Poi ha continuato: «Visto che non lo accettavano alle fiere, lui disse: sfilo fuori. Adesso chi sfila in fiera? Nessuno. È stato un precursore, e ha capito anche che doveva creare un lifestyle, non un'azienda di moda». «Ancora oggi mi chiamano figlio di papà» Trussardi si è inoltre lamentato di chi lo chiama ancora oggi "figlio di papà": «Mi fa ridere, io che il padre l'ho perso quando avevo 15 anni». Nicola Trussardi è morto in un incidente stradale sulla Tangenziale Est di Milano nel 1999, e la stessa sorte è toccata, sempre in un incidente d'auto, al fratello Francesco nel 2003. Tomaso Trussardi ha quindi raccontato come è arrivato ad avere la posizione che occupa oggi: «A 21 anni ero sia l'assistente di Manfredi Catella, che è la persona che ha ricreato il nuovo centro di Milano. Nel mentre facevo il giornalista a Libero. Due mestieri che non c'entravano niente con il mio» e dove, secondo il 41enne, «l'eventuale influenza del mio cognome non poteva essere determinante per il successo delle mie attività». Infine, dopo anni di «gavetta», è stato nominato dal Consiglio di Amminstrazione prima amministratore delegato della società produttiva e poi di tutta l'azienda di famiglia. Read the full article
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Pozzolo Formigaro: Sinistro stradale al km 13 della ex S.P. 35 Bis dei Giovi
Collisione tra due autovetture, lievi ferite per i conducenti. I Carabinieri intervengono per i rilievi.
Collisione tra due autovetture, lievi ferite per i conducenti. I Carabinieri intervengono per i rilievi. Nel pomeriggio del 23 ottobre 2024, si è verificato un sinistro stradale al km 13 della ex Strada Provinciale 35 Bis dei Giovi nei pressi di Pozzolo Formigaro, coinvolgendo due autovetture in uno scontro frontale. Entrambi i conducenti, pur riportando lievi ferite, sono stati tempestivamente…
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Morgan Freeman, un'icona di Hollywood nata a Memphis, ha iniziato a recitare negli anni '60. Con una carriera che dura da oltre 50 anni, è noto per le performance potenti e la voce distintiva. Freeman ha ricevuto numerosi premi, tra cui un Academy Award e un Golden Globe. Nonostante il suo successo, Freeman è noto per la sua personalità umile e il suo sorriso amichevole. Le procedure dentistiche cosmetiche come lo sbiancamento dei denti, l'incollaggio e le faccette possono migliorare il tuo sorriso e aumentare la sicurezza. Il sorriso di Morgan Freeman è un sorriso caldo e genuino che può avere un enorme impatto sul modo in cui interagiamo con gli altri e con noi stessi. Cerca procedure dentistiche per migliorare il tuo sorriso e aumentare la tua sicurezza oggi stesso. Come ha fatto Morgan Freeman a sistemarsi i denti? Il sorriso di Morgan Freeman è iconico, ma non è sempre stato perfetto. Nel 2008 si è scheggiato un dente, che secondo quanto riferito ha riparato con un impianto dentale. Anche i denti di Freeman appaiono più bianchi e dritti nelle foto recenti, suggerendo che potrebbe aver subito altre procedure cosmetiche come sbiancamento dei denti, incollaggio dentale o faccette. Indipendentemente da ciò, il suo sorriso evidenzia il potere dell’estetica dentale. Un bel sorriso può aumentare la fiducia e cambiare il modo in cui interagiamo con gli altri. La moderna tecnologia dentale offre molte opzioni per ottenere un sorriso che rifletta il meglio di noi stessi. Dentisti cosmetici esperti possono riparare i danni, migliorare la simmetria e creare un aspetto naturale. Il sorriso di Freeman è una testimonianza dell’impatto trasformativo dell’estetica dentale. Non è mai troppo tardi per investire in un sorriso bello e sicuro, proprio come Morgan Freeman. Con la giusta procedura odontoiatrica estetica, chiunque può ottenere un sorriso che irradia calore, fascino e autenticità. Quando ha aggiustato il sorriso di Morgan Freeman? Il dente scheggiato di Morgan Freeman è stato riparato con un impianto dentale dopo un incidente stradale nel 2008. Gli impianti dentali sono popolari ed efficaci nel sostituire i denti mancanti o danneggiati. Il sorriso di Morgan Freeman potrebbe essere stato sottoposto ad altre procedure dentali cosmetiche come lo sbiancamento dei denti o le faccette. Indipendentemente da ciò, il suo bel sorriso mostra il potere dell’estetica dentale nell’aumentare la fiducia e il successo. I denti di Morgan Freeman prima e dopo La dentatura di Morgan Freeman è cambiata nel corso degli anni, diventando più luminosa e uniforme. Le foto precedenti mostrano denti meno dritti e meno luminosi. Freeman ha menzionato di aver avuto un impianto dentale per un dente scheggiato in un incidente stradale del 2008. Potrebbe aver avuto anche altre procedure, come lo sbiancamento dei denti o le faccette. Indipendentemente da ciò, il suo sorriso riflette l’importanza dell’estetica dentale per ottenere sicurezza e successo. Un sorriso fiducioso può fare una differenza significativa nel modo in cui ci sentiamo nei confronti di noi stessi e degli altri. Con la moderna tecnologia dentale e gli esperti dentisti cosmetici, chiunque può ottenere un sorriso caldo, affascinante e autentico. Perché la clinica odontoiatrica Lema è la scelta degli A-Lister Le celebrità scelgono la Clinica Dentistica Lema per le loro esigenze estetiche odontoiatriche. La nostra struttura all'avanguardia e i nostri dentisti esperti offrono una vasta gamma di procedure tra cui sbiancamento dei denti, faccette e impianti. La privacy del paziente è la nostra massima priorità e la nostra sede a Istanbul, in Turchia, offre un ambiente privato e lussuoso. Il nostro impegno per l'eccellenza ha aiutato molte celebrità a raggiungere il loro sorriso ideale e a dare impulso alla loro carriera. Alla Lema Dental Clinic, ci impegniamo a fornire il massimo livello di cura e utilizziamo la più recente tecnologia dentale per fornire risultati eccezionali. Scegli Lema Dental Clinic per il sorriso hollywoodiano.
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Storia Di Musica #252 - Bob Dylan, John Wesley Harding, 1967
Un’altra caratteristica che inconsciamente hanno le Storie di Musica è che ogni anno da quando è cominciata c’è un disco di Bob Dylan. Siccome nel 2022 Dylan festeggia molti traguardi (80 anni, 60 anni dalle prime registrazioni e altri), ho deciso di dedicare il mese di Dicembre a Storie dylaniane. Cercherò di essere originale, grazie anche alla mole immensa di materiale che sia Dylan sia i suoi ammiratori, una schiera gigantesca, gli ha tributato fino ad oggi. Ho deciso di iniziare da uno dei suoi dischi più misteriosi e affascinanti, che arriva dopo un periodo di riabilitazioni su cui sono nate le più strambe vicende. Tutto inizia nel 1966, quando dopo l’uscita di quel capolavoro infinito di Blonde On Blonde, ha un incidente motociclistico. Nessuno ha mai avuto una descrizione precisa di ciò che accadde, nè una foto, nè altre notizie, tanto è che su questo incidente si rincorrono le storie più interessanti (ed è curioso che una storia simile accadde per il presunto incidente stradale di Paul McCartney, con conseguente morte e sostituzione con un sosia). Anche per Dylan si parlò di gravissime ferite, e qualcuno disse che fosse morto. Altri addirittura che fosse morto e risorto. La cosa sicura è che si ritira in una villa a West Saugerties, vicino New York, a pochi km dal luogo dove qualche anno più tardi si terrà la tre giorni di Woodstock: lì allestisce un rudimentale studio di registrazione nel piano interrato. Lo raggiunge il gruppo canadese che lo aveva accompagnato nei tour precedente, che ha cambiato il nome in The Band, e inizia a scrivere e registrare una quantità enorme di materiale musicale. Quel materiale sarà una miniera d’oro per decine di artisti a cui Dylan regalerà brani, diventerà in parte il primo bootleg della storia, dal titolo immaginifico di The Great White Wonder e una parte verrà pubblicata ufficialmente nel 1975 come The Basement Tapes; solo nel 2014 per la storica collana de The Bootleg Series, verranno pubblicate tutte le registrazioni rintracciabili di quelle sessioni (il Volume 11, un box set di 6 cd da 6 ore e mezza di musica). Quello che salta evidente all’ascolto di quei brani è la svolta, l’ennesima, che Dylan fa alla sua musica: dopo aver elettrificato il folk e cambiato il rock con la somma triade di Bringin’ It All Back Home, Highway 61 Revisited e Blonde On Blonde (nel biennio magico 1965-1966), torna ad una musica per lo più acustica, caratterizzata da canzoni scarne e dirette, dove lavora molto sui testi. Infatti tra chi lo andò a trovare durante il riposo post incidente, ci fu Allen Ginsberg, il grande poeta della Beat Generation: fu con Ginsberg che Dylan discusse su come essere più diretto, più scarno, abbandonando per un periodo le torrenziali descrizioni dei suoi testi. Il disco che segna il suo ritorno è come un risveglio cauto dopo un dolore, un momento in cui Dylan cerca la ripresa: un disco che ha un fascino malinconico e umano altissimo, che svela un Dylan diverso e quasi più intimo. John Wesley Harding esce il 27 Dicembre del 1967: in verità doveva uscire il 17, ma non si sa come mai la distribuzione fu difficoltosa nelle prime due settimane, tanto è che le moderne versioni Cd del disco portano la data originale di rilascio alle stampe nel 1968; la Columbia tentò una qualche promozione, ma Dylan impedì alcun lancio pubblicitario e in pratica non pubblicò nemmeno un singolo per anticipare il disco. Si arrivò ad un compromesso, con Dylan che impose la copertina: una foto in bianco e nero con lui insieme ai fratelli Luxman e a Purna Das, musicista indiano che fu portato ad incontrare Dylan dal suo manager, Albert Grossman. Sulla copertina c’è una strana leggenda: nel tronco alle spalle dei 4 si potrebbero vedere i volti dei quattro Beatles, e secondo molto altri anche il segno di una mano su un altro albero, la mano di Gesù secondo questi osservatori, e sulla copertina c’è una storia scritta da Dylan su tre Re, che aggiunge particolari ai brani del disco. Nonostante tutto questo, il disco arriva al numero 2 negli Stati Uniti e al Numero i in Gran Bretagna, disco d’oro dopo poche settimane, e da allora ha una seguito di affetto da pubblico e critica notevolissimo. Dylan dedica il disco a John Wesley Hardin, famoso fuorilegge dell’800, con un brano omonimo che apre il disco: tuttavia c’è da dire, e non si sa il perchè, Dylan scrive male il nome dell’eroe popolare, Harding quando è Hardin, e questo errore rimane un ulteriore mistero su questo lavoro. Dylan canta, suona chitarra acustica, armonica e piano, ed ha i suoi fidati musicisti sessionisti accanto, Kenneth A. Buttrey alla batteria, Pete Drake seconda chitarra, anche pedal steel in alcuni brani e Charlie McCoy al basso. Le canzoni sono elegie profonde sulla confessione della colpa, come la storica I Dreamed I Saw St.Augustine, oppure sono esplorazioni poetiche sul concetto di grazia, come la meravigliosa As I Went Out One Morning, dal significato profondissimo e che è ispirata ad un lavoro di Auden, As I Walked Out One Evening. Dylan scrive di reietti, I Pity The Poor Immigrant (con echi di certi passaggi del Levitico), ne ha con Grossman, il suo manager, in Dear Landlord, si traveste da vagabondo in I Am A Lonesome Hobo, anche qui con echi biblici, dal libro del Genesi e di Caino e Abele; molti vedranno in tutti questi rimandi la partenza di quel percorso di conversione religiosa che diventerà maturo a metà anni ‘70, anche se è un po’ riduttivo secondo me, dato che anche nei primi lavori i miti biclici sono un punto centrale dei lavori di Dylan. Ammetto che qui abbondano, anche in The Wicked Messenger e in una intervista di quegli anni la mamma di Dylan, Betty, disse: nella sua casa di Woodstock, piena di zeppa, una gigantesca copia della Bibbia era sempre aperta nel suo studio, era il libro a cui dava maggiore attenzione. Una gemma poetica del disco è The Ballad Of Frankie Lee And Judas Priest: Lee chiede a Priest dei soldi, Priest accetta senza condizioni, Lee spende tutti i soldi in un bordello, e dopo 16 giorni muore di sete. Invito a leggere il testo, ricchissimo di significati e rimandi, che finisce così: Bè la morale di questa storia\la morale di questa canzone\è semplicemente che uno non dovrebbe mai stare\dove non si sente a casa\Perciò quando vedi il tuo vicino caricare qualcosa\aiutalo a portare il suo fardello\e non confondere più il Paradiso\con quella casa aldilà della strada. La band heavy metal inglese Judas Priest prenderà nome dal protagonista di questa ballad, Ma se c’è un brano che esprime al meglio l’idea di questo disco, è una canzone di poco più di 2 minuti, che parla di un giullare e di un ladro, che discutono su una strategia per uscire da una situazione spinosa. Il ladro, in uno dei passaggi più suggestivi della poetica dylaniana, dice: non c'è ragione di preoccuparsi (...) che ci sono molti tra di noi\che hanno la sensazione che la vita sia solo una burla\ma tu ed io l'abbiamo sperimentato\e non è questo il nostro destino\quindi adesso non diciamo fandonie\l'ora si sta facendo tarda. La canzone si chiude con la figura di due cavalieri che si avvicinano lungo i muri di guardia, preludio a chissà che cosa: All Along The Watchtower verrà notata da Jimi Hendrix, che qualche settimana più tardi dalla sua uscite ne farà una cover incendiaria e leggendaria, che verrà ritenuta superiore persino dallo stesso Dylan, probabilmente la cover più bella di tutta la storia del rock. E partendo da questo continueremo a raccontare della grande musica di Dylan, da chi l’ha reinterpretata.
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Incidente mortale in A4, camion tampona un'auto: nulla da fare per l'automobilista TRIESTE - Un automobilista è morto nel tamponamento tra un camion e un'automobile avvenuto attorno alle 17 di oggi, 26 luglio, lungo l'autostrada A4 in direzione di Trieste nel tratto compreso tra San Giorgio di Nogaro e il Bivio della A23 a Palmanova. Per causa al vaglio della polizia stradale, il veicolo della vittima potrebbe aver improvvisamente sbandato, forse a causa di un malore del conducente, quando è stato urtato da un mezzo pesante. Per l'automobilista non c'è stato nulla da fare. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco e al personale autostradale, sono stati inviati dalla Centrale Operativa delle Sores Friuli Venezia Giulia l'elisoccorso e un'ambulanza. I soccorsi Prima ancora dell'arrivo dei sanitari, l'uomo al volante è stato soccorso da alcuni turisti di passaggio e da un anestesista che transitava proprio in quel momento. Il medico gli ha subito praticato il massaggio cardiaco, ma alla fine è stato inutile. La vittima è stata poi trasferita d'urgenza in elicottero all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, dove è spirato poco dopo. Per la dinamica dell'incidente non si esclude che prima dello schianto l'uomo a bordo dell'auto sia stato colto da malore. Nel tratto interessato dall'incidente si sono formati alcuni chilometri di coda in via di smaltimento.
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Autocarro contro ambulanza nel Brindisino: cinque feriti, anche medico e infermiere.
OSTUNI – Nella tarda mattinata di oggi una squadra di Vigili del Fuoco di Ostuni (Br) è intervenuta per un incidente stradale sulla SP16 tra Cisternino e Ceglie Messapica. Due i mezzi coinvolti, un autocarro e un’ambulanza vuota, che andava a Ceglie per un intervento. Il bilancio è di cinque persone ferite, anche un medico e un infermiere portati in ospedale in codice rosso, per l’autista…
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L'IRCCS Eugenio Medea inaugura "AstroLab"
In Italia i giovani con difficoltà motorie e cognitive sono centinaia di migliaia, per conseguenze di traumi invalidanti, come ad esempio un incidente stradale, per malattie gravi, come ad esempio i tumori cerebrali, per patologie che vanno diffondendosi, come l’autismo, o anche per disabilità presenti fin dalla nascita. Per affrontare queste complesse sfide di riabilitazione e di cura, l'IRCCS Eugenio Medea ha ideato il laboratorio Astrolab: se vuoi saperne di più leggi questo articolo... Per la loro riabilitazione e per la ricerca di nuovi trattamenti, il Polo di Bosisio Parini "dell’IRCCS Eugenio Medea – La Nostra Famiglia", il 30 settembre 2019 inaugura AstroLab, il primo laboratorio italiano di riabilitazione hi-tech dedicato a bambini e ragazzi nel quale si utilizzano tecnologie all’avanguardia. “La riabilitazione dei pazienti in età pediatrica è un settore su cui vengono fatti pochi investimenti”, rileva il direttore scientifico dell’IRCCS Medea Maria Teresa Bassi: “i programmi di ricerca oggi sono prevalentemente focalizzati sull’anziano e le aziende non sviluppano tecnologie, perché questo segmento di mercato è troppo piccolo. L’apertura di un laboratorio di riabilitazione hi-tech per bambini e ragazzi è una grande sfida, sociale, etica ed economica”. Parliamo di 475 metri quadrati, sei locali che ospitano le attrezzature per la ricerca e la riabilitazione, un locale per la stampa 3D, quattro studi per una decina di ricercatori ingegneri: AstroLab di IRCCS Eugenio Medea è un laboratorio di ricerca e di cura che mette a disposizione dei piccoli pazienti spazi terapeutici dove le attività riabilitative assumono la forma di un gioco, grazie a tecnologie all’avanguardia e ad ambienti dall’aspetto futuristico. “La realtà virtuale e la robotica permettono di proporre esercizi per facilitare il controllo del movimento, l’equilibrio, la postura, il reclutamento muscolare, l’attenzione, la memoria, la coordinazione oculo - motoria, l’organizzazione visuo - spaziale e così via” sottolinea l’ingegner Gianluigi Reni, responsabile della ricerca in tecnologie applicate del Medea: “inoltre, le ricerche degli ultimi anni dimostrano che tali esercizi sono efficaci, migliorano le funzioni cognitive e motorie e probabilmente rimodellano perfino il nostro sistema neuronale”. Gli amienti hanno nomi e scenografie suggestive, ispirate allo spazio e alla tecnologia e sono: - L’Antro Magico: laboratorio di realtà virtuale immersiva e di analisi del movimento in tempo reale. Qui i giovani pazienti si trovano immersi in un locale che si trasforma via via in un bosco, un lago, una montagna innevata, un labirinto, un parco giochi, o in qualunque scenario sviluppato dal team dei ricercatori. - L’Officina dei Robot: laboratorio di robotica dotato di ampia strumentazione per la riabilitazione della mano, del polso, dell’arto superiore e dell’arto inferiore, dove gli esercizi assumono la dimensione di un videogioco, durante il quale paziente e macchina insieme camminano su un sentiero, spostano utensili, prendono oggetti. - La Camera della Tuta Spaziale: laboratorio di stampa 3D, attrezzato con sistema di scansione a infrarossi, stampanti 3D di diversa velocità e volumetria, software CAD - CAM specifici per orto protesisti, che permettono di produrre corsetti, splint, tutori e oggettistica per il supporto dell’autonomia personale con un processo rapido, non invasivo e completamente personalizzato. - La Finestra sullo Spazio: laboratorio di stimolazione multisensoriale immersiva, dove vengono proiettati a pavimento o a parete scenari di stimolo ed interazione, mentre sensori di movimento rilevano le azioni dei giovani pazienti. - La Passeggiata Spaziale: laboratorio di analisi del cammino che permette di studiare in modo quantitativo le modalità di cammino dei giovani pazienti. - Le Costellazioni Stellari: laboratorio di pletismografia optoelettronica per lo studio preciso e non invasivo delle variazioni del volume polmonare respiro per respiro. - Le Sale del Reattore: laboratorio di bioingegneria, luogo di lavoro di ricercatori ingegneri che, in sinergia con medici, terapisti e psicologi, sviluppano nuovi scenari terapeutici e nuove tecnologie riabilitative per il continuo miglioramento dei trattamenti proposti ai giovani pazienti. Realtà virtuale e realtà robotica creano un connubio, che consente ai piccoli pazienti di fare riabilitazione come se fosse un gioco. Un progetto ambizioso, quello voluto dalla Regione e dalle istituzioni locali. Astrolab è stato realizzato con il contributo del Ministero della Salute e grazie al sostegno di EMPATIA@Lecco, progetto emblematico per la Provincia di Lecco di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia sul tema della riabilitazione coordinato da Univerlecco. Questo breve contributo di SkyTg24 https://video.sky.it/news/cronaca/video/astrolab-il-primo-laboratorio-di-riabilitazione-hi-tech-547609 dimostrano quanto questa struttura sia all'avanguardia. Per saperne di più riguardo la struttura vi rimandiamo ai seguenti link:https://emedea.it/medea/it/per-i-pazienti-it/attivita-e-servizi/27-istituto/polo-di-bosisio-parini/astrolab/293-astrolabhttps://emedea.it/medea/it/https://emedea.it/medea/it/news-it/295-con-astrolab-la-riabilitazione-e-un-gioco Immagine di copertina: https://emedea.it/medea/it/per-i-pazienti-it/attivita-e-servizi/27-istituto/polo-di-bosisio-parini/astrolab/293-astrolab Read the full article
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