#incapacious
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aloiguig · 2 years ago
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ma infatti, io sono sicura che prima o poi tornerà, come hanno fatto tutti fondamentalmente, ma io sono un libro chiuso, ogni giorno mi chiudo sempre di più, e sto perdendo quella voglia di aggrapparmi ai rapporti o alla speranza che prima o poi qualcuno mi sarà grato per quanto dò, e va bene così, quindi non ti disturbare a parlargli di me, perché a lui non interessa e a me non interessa che lui capisca, perché non potrà mai farlo, e guarderà sempre quel ‘mi piaceva’ rispetto a quanto umanamente io gli abbia dato, perché l’essere capaci di comprendere gli altri è un dono di pochi, e io non voglio che lui lo faccia con me
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ilfascinodelvago · 7 months ago
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klimt7 · 1 year ago
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Tanto per ricordare al Generale Figliuolo e a Giorgia, la bella addormentata nel bosco, che per la Romagna devastata a maggio, son passati ormai 4 mesi ma loro ancora non han fatto nulla. Hanno dato solo aria alla loro bocca con tanti BLA BLA BLA BLA e nessun fatto concreto.
Punto.
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mchiti · 5 months ago
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ma deschamps che su marcus dice "ottima stagione con l'inter ma confermarsi con la francia è un gradino sopra" ma un gradino sopra di che? una nazionale senza collante e alcuna idea di gioco, un livello degli europei a tratti imbarazzante, è un gradino sopra non riuscire a vincere neanche - con tutto rispetto - con questa polonia, certamente, basta parlare vecchio
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forgottenbones · 8 months ago
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Una cosa che ho notato stando in questo mondo infame è che, per quanto siano addestrati al combattimento corpo a corpo e all'uso delle armi, i militari/la polizia hanno sempre una paura fottuta dei civili. Ma del tipo che hanno visto l'uomo nero e non riescono a dormire la notte. Temono sempre per la loro incolumità questi uomini forti [citation needed] anche davanti a minori disarmati, in un modo quasi infantile.
Credono a tutte le stronzate che le catene di comando gli dicono riguardo ai danni delle armi improprie, sognando probabilmente di andare a combattere contro i vietcong.
E perciò vedo che devono continuamente giustificare tra di loro l'uso della forza, anche contro connazionali incensurati, figurarsi contro una forza d'invasione. “Mi avrebbe attaccato! Era o lui o me!” Pensavo che gestire le crisi fosse una skill indispensabile nel vostro curriculum.
E mi ritornano alla mente i casi di manifestanti picchiati, gente tenuta in carcere e poi massacrata per futili motivi, la tirannia stessa e l'umiliazione delle prigioni.
Non vedete l'ora che ci sia una guerra. La guerra è la vostra ragion d'essere. Mi sbaglierò, ma a volte date l'impressione che tutto ciò che volete è sfogare questo bisogno psicotico di violenza, non importa la ragione né contro chi.
Sarò scemo io, ma questo desiderio di legge marziale non mi fa sentire sicuro.
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lattebiscotti · 6 months ago
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it's a good thing i don't go to the office that often because i would throw hands
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c1p8 · 2 years ago
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cretina
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marinonso · 2 months ago
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ho appena passato una serata tediosissima in compagnia di gente misogina e omofoba... Perché mi ci sono fatta trascinare? È ora forse di chiudere amicizie?
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ilfascinodelvago · 1 year ago
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Azzardo, perché abbiamo una presidente del consiglio che lo definisce pizzo di stato?
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klimt7 · 9 months ago
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Oltrepassato ogni limite.
Il Presidente della Repubblica costretto a intervenire con durezza contro un Governo incapace che semina solo odio e violenza
Studenti disarmati e a viso scoperto bastonati senza ritegno come fossero pericolosi "black blok"
Un governo autoritario che non tollera nessun tipo di dissenso e non rispetta il diritto alla libertà d'espressione stabilito da sempre della Costituzione italiana.
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primepaginequotidiani · 4 months ago
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PRIMA PAGINA Corriere Adriatico di Oggi sabato, 10 agosto 2024
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im-tryingtoloveyou · 6 months ago
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Mimato per un anno la trattativa Bento 🤣
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klimt7 · 2 years ago
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Sulla sinistra il popolo italiano
che osserva perplesso...
Sulla destra, il Governo Meloni
(o si dice il Governo degli Zucconi?) che
getta via i miliardi del PNRR !
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raffaeleitlodeo · 29 days ago
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Discorso tenuto da Daniele Leppe davanti al papa nella Basilica San Giovanni in Laterano, in data 25 ottobre 2024.
Ringrazio Sua Santità e ringrazio il Vicariato di Roma per questa opportunità unica. Nel ringraziarLa Le rappresento una realtà invisibile, quella di una trincea dove anche Dio ha abbandonato tutti.
Credo di essere la persona meno adatta a raccontare il disagio che vivono le nostre periferie.
Nella vita di tutti i giorni faccio l’avvocato. Sono nato in un quartiere popolare di Roma, figlio di un impiegato e di una casalinga, una famiglia semplice che mi ha dato la possibilità, con molto sacrificio, di studiare. Per questo ho deciso di restituire ai quartieri dove sono nato e cresciuto un po’ della fortuna che ho avuto. Ho messo a disposizione la mia professionalità per aiutare le persone più semplici, gli ultimi quei dannati che non sanno di esserlo, gli abitanti dei quartieri popolari di questa città, troppo spesso dimenticati, che troppo spesso tornano ad essere cittadini come gli altri solo in occasione delle campagne elettorali.
Al di fuori della mia attività lavorativa, esercito il mio volontariato professionale in due quartieri difficili di Roma: Tor bella monaca e il Quarticciolo.
Il primo, nato nei primi anni ‘80, rappresenta l’ultimo intervento di edilizia pubblica fatto nella capitale, che doveva essere un quartiere modello e che, invece, è diventato il terzo carcere a cielo aperto della capitale: ci vivono ben 800 persone agli arresti domiciliari.
Il secondo, il Quarticciolo, anch’esso ultimo quartiere popolare edificato, ma questa volta durante il fascismo, negli anni 40, che è rimasto tale e quale a 80 anni fa.
A Tor bella monaca collaboro con l’associazione Tor Più Bella di Tiziana Ronzio; una donna che da sola combatte una lotta senza sconti, e per questo paga lo scotto dell’isolamento umano, contro gli spacciatori, che dispensano la vita e la morte in quel quartiere. Tiziana è riuscita, da sola, a liberare dal controllo della criminalità organizzata il suo palazzo, in via santa Rita da Cascia, con un effetto domino su tutto il comprensorio di case che costeggiano la via.
Ha lottato per i suoi figli e per le persone che vivono nel suo palazzo, e per questo paga un prezzo altissimo.
Vive sotto scorta ogni ora della sua giornata perché la sua vita è in pericolo. Non può uscire da sola nel quartiere. Riceve continue minacce da parte della criminalità organizzata mentre le Istituzioni non riescono ad andare al di là di una solidarietà formale.
Non sappiamo nemmeno quante persone abitino in quel quartiere.
Le statistiche parlano di 28000 persone, ma poiché molti degli immobili pubblici sono occupati, i dati non corrispondono alla situazione reale. Nel quartiere ci sono 14 piazze di spaccio. Gli spacciatori, il primo datore di lavoro del quartiere, pagano le vedette, i pusher; le famiglie che nascondono la droga nel proprio appartamento, corrompono l’anima dei giovani e privano le persone di un futuro dignitoso.
C’è una presenza altissima di ragazze madri con figli nati da relazioni diverse, con mariti ristretti in carcere. Di anziani disabili. Di povertà, educativa e alimentare. Accanto a un tessuto sociale straordinario colpisce, nell’anno giubilare, l’assenza delle Istituzioni, che intervengono nel quartiere solo come forza repressiva e per questo sono viste come nemiche, incapaci di comprendere il disagio e le difficoltà di chi vive nella povertà.
Sembra di assistere ad una sorta di tacito patto sociale in questa città.
Nei quartieri poveri della capitale viene lasciata vita facile alla criminalità organizzata più invadente, per consentire agli abitanti della Roma bene di vivere in tranquillità.
La mia attività, in realtà, non è tanto giuridica: il più delle volte mi occupo di collegare i fili immaginari fra i poveri diseredati e le Istituzioni, per risolvere problemi che altrove sarebbero semplici, ma che in condizioni di povertà diventano insormontabili.
Le condizioni di degrado umano, abiezione, povertà, sono indicibili.
Donne che vendono il proprio corpo per comprare la droga, genitori in mano ad usurai per pagare i debiti contratti dai figli, bambini che crescono con i nonni, famiglie distrutte dalla droga e dalla povertà.
Quattro mesi fa ho partecipato ad una messa tenutasi in ricordo di un bimbo morto nel quartiere a causa dei ritardi nei soccorsi provocati dalla rottura di un ascensore e di una ragazza morta investita lungo via di Torbellamonaca.
La messa si teneva di domenica mattina, dietro la famigerata R5, un complesso popolare situato in via dell’Archeologia attualmente in ristrutturazione. Per entrare nel complesso ho contato 4 ingressi. Ognuno di questi ingressi era presidiato da spacciatori che, come in una sorta di confine immaginario, segnano l’ingresso fra il dentro e il fuori. Questo accadeva in pieno giorno, senza alcun imbarazzo, a pochi chilometri da qui.
Quando iniziai a lavorare nel quartiere ho conosciuto una donna che viveva prigioniera degli spacciatori. Il figlio aveva contratto un debito con uno di essi. Non riuscendo a pagarlo, è fuggito. Alla madre hanno bruciato l’attività imprenditoriale per vendetta. Non sa dove è andato a vivere il figlio e non vuole saperlo. Lo fa per proteggerlo. Lo sente solo con telefoni usa e getta. Lei continua a vivere nello stesso quartiere dove è cresciuto il figlio e dove riceve le minacce dei criminali per il debito contratto del figlio. Sembra un altro mondo. Siamo a 10 km da San Giovanni. Non sembra di essere in un paese ricco, in una democrazia liberale.
Il Quarticciolo, invece, è l’esempio dell’abbandono pubblico - né più né meno come Tor bella monaca - e della capacità delle persone di reagire, costruendo una speranza concreta per i più poveri.
Li collaboro con un’associazione; Quarticciolo ribelle, composta da ragazzi e ragazze che, finita l’università, hanno deciso di andare a vivere in quel quartiere, cui si dedicano giorno e notte.
Anche il Quarticciolo è una nota piazza di spaccio di Roma.
Come tutti i quartieri di edilizia popolare, la povertà economica e sociale e l’abbandono del patrimonio pubblico da parte delle Istituzioni costituiscono l’humus ideale per la proliferazione della criminalità.
In quel quartiere gli spacciatori smerciano la loro roba seduti su comode sedie agli angoli delle strade, in particolare vendono crack, che trasforma i ragazzi che ne fanno uso, in zombie che girano come morti per il quartiere. È un quartiere dove la polizia di Roma capitale ha paura ad entrare e ha bisogno di un parcheggio privato per i propri poliziotti per evitare che le macchine siano vandalizzate, dove gli spacciatori minacciano gli operai delle ditte dell’Ater in occasione dei interventi per la manutenzione degli stabili, e tanto altro ancora.
I ragazzi di Quarticciolo Ribelle costruiscono, invece, giorno per giorno, un’alternativa possibile, con il loro esempio e con le loro attività.
Nel quartiere hanno realizzato una palestra popolare dove i bambini e le bambine sono seguiti, direi accuditi, e tenuti fuori da ambienti malsani.
I familiari i che non possono permetterselo, non pagano rette. Questi ragazzi, che come detto si sono soprannominati Quarticciolo Ribelle, hanno organizzato il doposcuola per i bambini.
Hanno creato, nel deserto, un ambulatorio sociale che interviene laddove lo Stato arretra.
Cercano di creare lavori, fornendo un’alternativa concreta, con un birrificio, una stamperia.
Come dicono loro, dove tutto chiude, noi apriamo.
Supportano le famiglie nei colloqui con i servizi sociali e nei colloqui scolastici.
Collaborano con l’università nell’immaginare un possibile alternativa.
Coprono buchi.
Danno ovviamente fastidio. Innanzitutto alla criminalità, che prospera laddove è maggiore il bisogno. Ma anche alle Istituzioni. Sono sentinelle attive che denunciano, senza sconti, le loro mancanze, le loro lacune.
Raccontano di come i prezzi delle case, sempre più insostenibili, allontano i poveri dalla loro città, trasformata in una Disneyland per ricchi e turisti.
Collaboro con associazioni scomode con problematiche insostenibili.
Perché la povertà e l’abbandono sono scomode.
È più facile costruire una cancellata, un recinto, un ghetto, per occultare la realtà che dare risposte concrete ai bisogni dei poveri.
Con tristezza infinita sono costretto a constatare che gran parte degli interventi pubblici delle Istituzioni per onorare il giubileo, nato anche per la promozione della dignità di ogni persona e per il rispetto del creato, non siano stati investiti e utilizzati per dare dignità agli abitanti più sfortunati della nostra città ma per rendere più comodi, belli e sicuri i quartieri bene della Città Santa che santa non può essere se non apre gli occhi sulle povertà diffuse che la popolano.
#roma
#giubileo
#periferie
#realtà_vs_belleparole
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generalevannacci · 2 months ago
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Nel governo della matrigna bugiarda e fascista non esistono "competenti".
Sono un branco di incapaci messi sulle poltrone perché "di famiglia" o per convenienza politica.
E ora sono tutti spaventati perché dopo due anni di nulla sono costretti a fare il conto con la realtà.
Paura e incompetenza, un cocktail letale per la Democrazia e il Paese.
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klimt7 · 2 years ago
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Non resta che notare che CETTO LA QUALUNQUE ha fatto proprio scuola, fra le fila di questo Governo di.... "scappati di casa" !
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Pure lui, mi pare di ricordare che ripetesse come mantra:
" Più PIL-u per tutti! "
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Tutti economisti sopraffini, sicuramente! 😜
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più PIL per tutti
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