#imprudenza
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cristianesimocattolico · 6 months ago
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La grazia "gratum faciens"
La grazia gratum faciens, o santificante, è la grazia che ci rende graditi a Dio. Il suo effetto è quello di unirci alla comunione dei santi. La differenza con la grazia gratis data. Grazia operante e grazia cooperante. Grazia preveniente e susseguente. Continue reading La grazia “gratum faciens”
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lunamarish · 7 days ago
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Bisogna avere la smania dell’autodistruzione. Non parlo del suicidio: gente come noi innamorata della vita, dell’imprevisto, del piacere di ‘raccontarla’, non può arrivare al suicidio se non per imprudenza. E poi, il suicidio appare ormai come uno di quegli eroismo mitici, di quelle favolose affermazioni di una dignità dell’uomo davanti al destino, che interessano statutariamente, ma ci lasciano a noi.
Cesare Pavese
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donaruz · 11 months ago
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IL 25 Gennaio del 1939 nasce a Milano Giorgio Gaber.
Non insegnate ai bambini
Non insegnate la vostra morale
È così stanca e malata
Potrebbe far male
Forse una grave imprudenza
È lasciarli in balia
Di una falsa coscienza
Non elogiate il pensiero
Che è sempre più raro
Non indicate per loro
Una via conosciuta
Ma se proprio volete
Insegnate soltanto
La magia della vita
Giro giro tondo cambia il mondo
Non insegnate ai bambini
Non divulgate illusioni sociali
Non gli riempite il futuro
Di vecchi ideali
L’unica cosa sicura
È tenerli lontano
Dalla nostra cultura
Non esaltate il talento
Che è sempre più spento
Non li avviate al bel canto
Al teatro alla danza
Ma se proprio volete
Raccontategli il sogno
Di un’antica speranza
Non insegnate ai bambini
Ma coltivate voi stessi
Il cuore e la mente
Stategli sempre vicini
Date fiducia all’amore
Il resto è niente
Giro giro tondo cambia il mondo
Giorgio Gaber
Faber Nostrum
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valentina-lauricella · 4 months ago
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Non avrei voluto, ma forse ho scoperto, ho il sospetto, che una ragazza che esibiva le sue pile di libri letti in un mese, in realtà ne legga solo l'inizio. Scriveva, in una storia su Instagram, che avrebbe voluto, sotto l'albero di Natale, Leopardi e Pavese (in forma umana, non di libri). Stavo cominciando a leccarmi i baffi. Invece, adesso, per la mia imprudenza, ho raccolto gli elementi che nutrono questo desolante sospetto. Non avrei voluto.
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rideretremando · 2 days ago
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"TRA CENSURA, REPRESSIONE E IMPRUDENZA: LA DIFFICILE RELAZIONE CON LA LIBERTA'.
Chi ha incarichi pubblici ha una relazione strabica con le libertà civili. Non si fida dei cittadini comuni. Li teme. Per ragioni ideologiche o per imprudenza, per una pulsione all’arbitrio o per decisioni poco sagge, chi amministra ha il ‘grilletto’ facile con la denuncia penale, la sospensione di stipendio, la cancellazione di decisioni prese. In tutti i casi, alza un polverone che confonde, non ci fa sentire sicuri. Non possiamo sentirci padroni delle nostre opinioni, quali che esse siano, se con coercizione o censorio paternalismo veniamo indotti a non fidarci del nostro giudizio. Reprimere, denunciare, depennare sono decisioni diverse, ma tutte con il sapore della diffidenza nei confronti dei cittadini e delle loro libertà civili.
Il caso piú noto di quest anno è quello di Christian Raimo, insegnante e scrittore, sospeso per alcuni mesi dall'insegnamento e in parte dallo stipendio per aver criticato il Ministro all'Istruzione e al Merito, Giuseppe Valditara (dal palco di una manifestazione politica, ha paragonato l’impatto del ministro sulla scuola pubblica alla “Morte nera di Star Wars"). Il commento dall'Ufficio Scolastico Regionale del Lazio è stato questo: le parole di Raimo non aiutano a fare una “critica costruttiva” e inoltre sono state “proferite da un docente” che dovrebbe “rappresentare un esempio di comportamento etico e civile per gli studenti”. Che cosa significa “critica costruttiva?” Chi la definisce? Il ruolo di un insegnante si estende al di fuori dell’insegnamento e dura 24 ore al giorno come quello di un poliziotto? La posizione di un insegnante di fronte allo Stato dipende da un giuramento di fedeltà e di obbedienza? Nella vaghezza si annida l’istigazione all’arbitrio.
Il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (riformato nel 2023) all’articolo 2 dice che “il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell’amministrazione o che possano nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale.” Si intuisce come questa lista di termini aulici, “prestigio”, “decoro”, “immagine” (per giunta riferiti non solo all’amministrazione di appartenenza, ma a quella pubblica in generale) lasci largo spazio alla discrezionalità interpretativa.
La libertà di opinione è in bilico con una normativa pensata per ottenere piú facili interventi coercitivi. Nel nome della norma! Per cambiare la mentalità e il comportamento; per abituare ad associare la critica con l’opposizione; per fare di alcuni singoli un modello che veicoli timore e ci induca a starsene zitti e buoni; per educarci al conformismo; e per indurci a pensare che se lo dice la norma... Scriveva J.S. Mill nel 1859 che “legalizzando” le società pensano di aver finalmente vinto “il pericolo e l’onta delle persecuzioni”. Il liberticidio vellulato viaggia con i regolamenti.
L’incerta relazione con la libertà segue anche vie meno repressive ma sempre censorie, come la cancellazione del rapper Tony Effe dal programma del concerto di fine anno promosso dal Comune di Roma a causa della misogenia dei suoi testi. I responsabili dell’amministrazione capitolina si sono affidati ad agenzie per creare il programma del concertone. Ma spettava a loro vagliare i testi e decidere. E quel che han fatto dopo avrebbero dovuto farlo prima: non invitare, invece di cancellare. Mancanza di prudenza che tra l’altro ha dato ancor piú visibilità al rapper. Il moralismo non è un buon investimento, soprattutto se usato come toppa. E’ vero che il pubblico del concerno sarà composto di famiglie e quindi bambini, per cui quei testi sono poco adatti. Ha senso usare il paternalismo con i minori. Ma lo si adotti ex ante! Ci mettiamo il casco prima di salire in moto, non dopo un incidente. Poca professionalità e poca prudenza.
Alla fine, sarebbe stato preferibile sentire il rapper e poterlo fisciare; fare quel che Marco Capanna e i suoi amici fecero all’inaugurazione della stagione lirica alla Scala di Milano nel dicembre 1968: tirare uova marce. La libertà non deve fare paura. Lasciate che siamo noi a gestirla, a fare censura orizzontale con la nostra opinione, che è autorevole e molto temuta!"
Nadia Urbinati
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poesiablog60 · 1 year ago
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Grazie del tuo amore
è il mio ultimo miracolo
passato il tempo dei prodigi.
Grazie del tuo amore…
mi ha insegnato a leggere, a scrivere
mi ha regalato meravigliose parole
è quel che ha annullato le altre donne…in un momento
catturando i miei più bei ricordi.
Grazie dal profondo
a te che sei apparsa dai libri del culto e della preghiera.
Grazie del tuo abbraccio che ha esteso per me sogni e immagini
e del tuo viso che si è insinuato come un uccellino
tra i miei quaderni e appunti.
Grazie perché vivi nelle mie poesie,
Grazie…
perché regni tra le mie dita
Grazie perché sei nella mia vita.
Grazie del tuo amore
mi ha dato la buona novella prima di tutti i credenti
e mi ha fatto re…
mi ha incoronato
mi ha battezzato con l’acqua del gelsomino
Grazie del tuo amore,
mi ha onorato, educato ed insegnato la scienza degli avi
mi ha concesso la felicità del Paradiso dinnanzi agli uomini.
Grazie…
dei giorni incerti sotto le volte delle nubi e l’acqua triste d’Ottobre,
degli attimi di smarrimento e di certezza.
Grazie dei tuoi occhi che viaggiano soli
verso le isole delle violette e della nostalgia.
Grazie…
di tutti gli anni trascorsi
perché sono gli anni più dolci.
Grazie del tuo amore
è il più caro e leale degli amici
è quello che piange sul mio petto
quando piange il cielo.
Grazie del tuo amore, è un’elica,
un pavone…menta…acqua,
una nuvola rosa che è passata per caso all’equatore,
è la sorpresa che disorienta i profeti.
Grazie dei tuoi capelli…distrazione del mondo,
ladri di ogni foresta di palme.
Grazie per ogni minuto…
i tuoi occhi ne sono stati generosi in un’epoca avara.
Grazie delle ore di imprudenza e di sfida
e della ricerca dell’impossibile…
Grazie di tutti gli anni del tuo amore
del loro autunno e del loro inverno,
delle nuvole e del sereno,
del reciproco contrasto del loro cielo.
Grazie per il tempo del pianto e le stagioni della lunga insonnia
Grazie per questa dolce tristezza…
Grazie per questa dolce tristezza…
Nizzar Qabbani
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bicheco · 2 years ago
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Globi terracquei
La catastrofe umanitaria della conferenza stampa del governo a Cutro entra di diritto fra i classici della comicità noir (per i 73 morti e la danza macabra delle bare fra Crotone e Bologna). C’è la Meloni che non ha idea di ciò di cui parla. E, alla sua destra e alla sua sinistra, ci sono i vice Tajani e Salvini: quello sa leggere, infatti corregge sottovoce una delle sue scempiaggini; questo sa scrivere, ma solo sul cellulare mentre fa sì sì con la testa e gongola a ogni gaffe dell’odiata. I giornalisti, ritrovata finalmente coscienza di sé dopo 20 mesi di letargo draghiano, la smentiscono continuamente. E una vocetta fuori campo con inflessione sarda tenta di silenziarli: “Non è un dibattito”, “Non potete”, “Non è professionale”. È Mario Sechi, neo- portavoce e soprattutto portafortuna, già noto perché nella sua modestia crede di aver inventato il giornalismo e tiene a farlo sapere. Solo che non riesce a uscire dalle vite precedenti di montiano, renziano e draghiano e non si dà pace per questi cronisti che fanno domande (“Non è professionale”). Come se il problema fossero le domande e non le risposte.
Eravamo rimasti a Piantedosi che incolpava i morti di scarso patriottismo per non essere rimasti a Kabul o ad Aleppo a “contribuire al riscatto dei loro Paesi” e di somma imprudenza per aver scelto un barcone pericolante invece di una più confortevole nave da crociera; e poi rimediava con l’imperitura minaccia: “Fermatevi lì, veniamo noi a prendervi”, come dicono le segretarie dei Vip agli scocciatori che chiedono un appuntamento: “Ci facciamo vivi noi”. Ora la Meloni chiarisce che non intende andare a prendere nessuno: “Siamo abituati a un’Italia che va a cercare migranti nel Mediterraneo, ma questo governo vuole andare a cercare scafisti in tutto il globo terracqueo”. Dicesi globo terracqueo l’insieme di terre e acque del pianeta. E, se è ragionevole cercare lo scafista in acqua (salvo in quelle territoriali altrui), siamo curiosi di vedere come lo riconoscono sulla terraferma, dove può mimetizzarsi con qualunque altra figura professionale. A meno che non si faccia trovare in uniforme da scafista, con targhetta appuntata al petto, dicitura sulla carta d’identità e tessera del sindacato, nel qual caso chapeau. Ora potete facilmente immaginare il terrore seminato nella categoria scafistica dalla duplice minaccia meloniana: cercarli in tutto il globo terracqueo e condannarli fino a 30 anni di galera. Cioè la stessa pena che rischiano già oggi, anzi la rischierebbero se li prendessero. Ma non li prendono quasi mai perché i migranti, indagati per clandestinità, hanno la facoltà di non rispondere e quasi sempre la esercitano. Cioè perché le teste dei nostri sgovernanti sono globi terracquei. Anzi, solo acquei.
Marco Travaglio (definitivo)
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canesenzafissadimora · 2 years ago
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Non insegnate ai bambini non insegnate la vostra morale è così stanca e malata potrebbe far male forse una grave imprudenza è lasciarli in balia di una falsa coscienza. Non elogiate il pensiero che è sempre più raro non indicate per loro una via conosciuta ma se proprio volete insegnate soltanto la magia della vita. Giro giro tondo cambia il mondo. Non insegnate ai bambini non divulgate illusioni sociali non gli riempite il futuro di vecchi ideali l’unica cosa sicura è tenerli lontano dalla nostra cultura. Non esaltate il talento che è sempre più spento non li avviate al bel canto, al teatro alla danza ma se proprio volete raccontategli il sogno di un’antica speranza. Non insegnate ai bambini ma coltivate voi stessi il cuore e la mente stategli sempre vicini date fiducia all'amore il resto è niente. Giro giro tondo cambia il mondo.
Giorgio Gaber
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cristianesimocattolico · 6 months ago
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L’essenza della grazia
La grazia non è una semplice benevolenza da parte di Dio, ma è creatrice di una qualità nuova nell’anima. In san Tommaso è chiaro che la grazia rende possibile la deificazione, cioè l’elevazione dell’uomo alla vita divina. Una realtà negata da Lutero. Continue reading L’essenza della grazia
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donaruz · 2 years ago
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IL 25 Gennaio del 1939 nasce a Milano Giorgio Gaber.
Non insegnate ai bambini
Non insegnate la vostra morale
È così stanca e malata
Potrebbe far male
Forse una grave imprudenza
È lasciarli in balia
Di una falsa coscienza
Non elogiate il pensiero
Che è sempre più raro
Non indicate per loro
Una via conosciuta
Ma se proprio volete
Insegnate soltanto
La magia della vita
Giro giro tondo cambia il mondo
Non insegnate ai bambini
Non divulgate illusioni sociali
Non gli riempite il futuro
Di vecchi ideali
L’unica cosa sicura
È tenerli lontano
Dalla nostra cultura
Non esaltate il talento
Che è sempre più spento
Non li avviate al bel canto
Al teatro alla danza
Ma se proprio volete
Raccontategli il sogno
Di un’antica speranza
Non insegnate ai bambini
Ma coltivate voi stessi
Il cuore e la mente
Stategli sempre vicini
Date fiducia all’amore
Il resto è niente
Giro giro tondo cambia il mondo
Giorgio Gaber
Faber Nostrum
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benzinazero · 2 months ago
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Lecce, 'un tir sbanda e si ribalta', ovviamente non si sa perché [Lecce Prima]
Immagine da LeccePrima all’1 ottobre 2024 I giornalisti di cronaca, quando parlano di incidenti stradali, tendono a mantenere le cause avvolte nel mistero, forse perché in questo modo i lettori non si spaventano nello scoprire che la maggior parte degli incidenti sono causati da velocità eccessiva per le condizioni della strada, infrazioni, imprudenza, distrazione. Qui un articolo con doppio…
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alephsblog · 3 months ago
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m2024a · 7 months ago
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I dispersi nel Natisone, la ricostruzione (e gli errori): il divieto di balneazione, la ragazza che non sapeva nuotare, l'allerta e il video girato dal ponte Non sapeva nuotare. Una delle ragazze travolte dal fiume Natisone non aveva le conoscenze adatte per guadare il corso d'acqua in piena. «È questo quanto ci risulta», rivela il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, al Quotidiano Nazionale. La tragedia, forse, si sarebbe potuta evitare. Alcuni errori sarebbero stati fatali. Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Casian Molnar: chi sono i giovani travolti dal fiume Natisone. «Una passeggiata dopo l'esame» Il divieto di balneazione e l'allerta Una prima imprudenza riguarda il divieto assoluto di balneazione. Nella zona in cui i tre ragazzi sono stati travolti dalle acque in piena c'è pericolo di annegamento. I cartelli sono affissi in tutta l'area. I rischi principali sono legati proprio a piene improvvise del fiume. Non solo. Appena dopo il ponte Romano il corso d'acqua attraversa delle forre (sostanzialmente dei canyon) molto insidiose in cui la velocità della corrente si impenna improvvisamente. L'allerta meteo La seconda disattenzione riguarda l'allerta meteo. Il giorno in cui i tre giovani sono stata travolti dal fiume c'era un bollettino delle protezione civile che avvisava di possibili allagamenti e disagi in tutto il Friuli Venezia Giulia (soprattutto a Lignano, ma anche in tutto il Nordest). Chi ha girato il video I tre sono avvistati da un passante che ha lanciato l'allarme. Numerose altre persone si sono fermate sul ponte e hanno assistito impotenti alla drammatica scena in cui i tre, vinti dalla corrente, si lasciano andare nel tentativo di agganciare la fune protesa dai vigili del fuoco (ma mancano la presa). C'è chi si è scagliato contro l'autore del filmato (poi diventato in breve tempo virale). Ma nessuno sarebbe potuto intervenire senza rischiare la vita. Scarsa conoscenza del fiume? L'altro aspetto controverso è la mancata preparazione dei giovani. «I ragazzi sono entrati in "spiaggia" senza acqua e con il sole - scrive su Facebook il sindaco di Premariacco -. Da lì a pochi minuti sono rimasti sorpresi e accerchiati dalle acque, se conoscevano il fiume e il posto sarebbero scappati. Purtroppo, non sapendo, hanno perso l'attimo alcuni secondi e l'acqua ha preso velocità tale da non permettere di poter trovare il contatto né ai 2 volontari scesi a dare una mano né a Cristian (che si è tuffato e subito tornato indietro dalle ragazze) né al pompiere che nell'ultimo tentativo disperato si è tuffato in direzione dei ragazzi». «Sembra di poter concludere che avevano una scarsa conoscenza del fiume - dice il sindaco di Premariacco al QN -. Le piene del Natisone si ripetono 5 volte all’anno. Logico che quando piove al nord l’invaso si riempie in un attimo. Per 360 giorni nel fiume si fa balneazione, io stesso abito qua. Il problema è che quei ragazzi non sapevano nulla di questo». «Non sapeva nuotare» L'errore più grande sarebbe quello di avventurarsi per una gita nel fiume senza saper nuotare. Cosa è successo da quando i ragazzi arrivano fino al momento in cui intervengono i soccorsi? "L’acqua è alta meno di un metro, sui 50 centimetri - dice il sindaco -. Ma la corrente è fortissima. Il ragazzo avrebbe provato ad attraversarla, ma poi torna indietro e desiste, il vortice è troppo violento. Così decidono di aspettare i soccorsi. Una delle ragazze a quanto risulta non sapeva nuotare. Sono a 10 metri da riva. Si trovano di fatto su un isolotto, perché ora il fiume scorre anche a destra rispetto alla lingua di terra. Si abbracciano, tentano di resistere alla corrente”. I soccorsi "disperati" Quando arrivano i soccorritori si prova a recuperare i tre con le corde. "Lo fanno per tre volte - prosegue il sindaco -. Ma non solo. Un vigile del fuoco si butta, in un tentativo disperato di salvataggio. Rischia la vita, lo recuperano a stento. La furia della corrente non permette altri interventi, nemmeno con la barca. Chi era sul ponte ha capito che non c’era più nulla da fare”.
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valentina-lauricella · 1 year ago
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"Sarà una settimana e mezza che faccio l'amore, di quello finto però, mentre il vero è sempre per Mariuccia, e sento continuo rimorso, ma la primavera m'ha vinto. Non ho potuto far a meno di dare un oggetto alle mie passeggiate. Essa è la figlia del signor Venanzio Gentili, quel bocconotto notturno che tu devi aver conosciuto: va via dopo Pasqua. Ho una libertà grande, e t'assicuro che imparo molte cose. Essa cerca, come puoi credere, di gabbarmi, ma un'altra cosa che puoi credere è che il meglio che gli possa accadere, sarà di non restar gabbata: ciò che, fanfaronade à part, finora non ti garantisco. In quanto al grado che occupa nel termometro del puttanesimo, ho stentato un poco ad accertarmene, e la mia opinione era che stasse più in alto, ma ora mi sembra di aver conosciuto che non stia più avanti di C. S.: grande imprudenza, gran civetteria."
(Carlo Leopardi al fratello Giacomo)
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ladypdd · 1 year ago
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Volo nei palazzi increspati del mare, le turbine di una nave in lontananza muovono le onde.
Violenta mi infrango su un padiglione scuro e macchiato dal tempo. Le alghe si sono impossessate delle fondamenta e i rampicanti cercano l'aria su in alto, tesi al sole pallido.
Mi ritrovo avvinghiata ad un ramo fragile e delicato e provo ad aggrapparmi alla rientranza di una finestra. Ci riesco, con tutto stupore, e mi arrampico a fatica.
Le saracinesche abbassate, una cortina di ferro a proteggere ogni spiraglio d'entrata, ma proprio quella finestra a cui devo la vita ha una crepa e tento di aprire una fessura tale da guardarci dentro.
La scosto, senza romperla. Non voglio turbare il proprietario di quella bizzarra dimora.
Riesco a scorgere finalmente un bagliore proveniente dall'interno, ci ficco l'occhio, curiosa e spaventata al contempo. E là lo vedo, c'è un uomo riccio circondato da ricchezze scintillanti. E pure lui è scintillante. Seduto su una sedia di legno, al chiarore di...
Scorgo meglio e vi son fiori colorati, piante tropicali e la luce è quella del sole di mezzogiorno. Inonda la stanza e viene da lui.
Si gira a osservare da dove viene il rumore del mio respiro strozzato. Si accorge di me. Temo, in quel momento, per la mia imprudenza. Mi ritraggo un poco e mi appresto a cercare una via per fuggire, ancora. Non c'è nulla intorno.
Lui scosta un po' la palizzata che protegge il suo luogo segreto e mi guarda. Mi fissa, come a scrutarmi l'anima.
Rimaniamo pochi istanti in quella condivisione di battiti. L'uno curioso dell'altra. L'altra curiosa dell'uno.
Una raffica di vento improvvisa mi brucia gli occhi, sono costretta a serrarli. Sento un tonfo pesante, poi un martellare violento.
Non sento più il vento, riapro gli occhi e ritrovo la palizzata. La crepa e lo scorcio da cui prima sbirciavo non ci sono più. Nessun rumore da dentro, se non quel martellare incessante.
Mi guardo intorno, disorientata. Non c'è via che porti su, alla scogliera. Sotto le onde sbattono incessantemente creando una cacofonia aritmica che rimbomba nell'aria. Mi siedo al poggiolo della finestra, i piedi penzolanti che sbattono sulla pietra grezza di quella prigione.
Guardo giù, i capelli mossi dall'aria.
E aspetto.
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canesenzafissadimora · 2 years ago
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Nel migliore dei casi la fiducia é un atto di imprudenza, nel peggiore un modo per farsi ammazzare
Lauren Kate
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