#i giorni di novembre
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ragazzadalsorrisonero · 5 months ago
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[...]
il blocco dello scrittore.
dicono che per affrontarlo esistono due modi.
il primo è di provare quella sensazione di autodistruzione per far sì che il dolore prevalga su ogni parola scritta.
il secondo invece, quella di abbandonarsi a qualcuno per il puro piacere carnale, così da svuotare la mente da qualsiasi pensiero impedisca lo scorrere delle parole da dedicare a una fatidica storia, o una semplice poesia, o chissà una citazione.
il blocco dello scrittore.
un po' come nella vita di tutti i giorni no?
bloccarsi in preda all'ansia per un esame.
bloccarsi avendo scoperto un tradimento.
bloccarsi dopo una strigliata a lavoro.
bloccarsi dinanzi una vetrina.
bloccarsi nel mentre la conversazione prende una piega diversa da quella per cui avevamo immaginato.
bloccarsi.
la vita per un momento si blocca.
eppure queste due soluzioni non rientrano nei parametri di tutti i giorni.
[...]
bloccata in una generazione che non sento mia.
bloccata a quel diciannove novembre duemila sedici.
bloccata, semplicemente bloccata.
[...]
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diceriadelluntore · 3 months ago
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Il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana, furono uccise tre attiviste politiche, le sorelle Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa), successivamente chiamate anche Las Mariposas (Le Farfalle), per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo. Quel giorno le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
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Nel 1981, nel primo incontro femminista latinoamericano e caraibico svoltosi a Bogotà, in Colombia, venne deciso di celebrare il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, in memoria delle sorelle Mirabal.
Nel 1991 il Center for Global Leadership of Women (CWGL) avviò la Campagna dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, proponendo attività dal 25 novembre al 10 dicembre nel ricordo, la discussione e la promozione di campagne per i diritti umani.
Nel 1993 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la Dichiarazione per l'eliminazione della violenza contro le donne ufficializzando la data scelta dalle attiviste latinoamericane.
Penso non ci possano essere polemiche di alcun tipo nel credere che sia diritto di ogni donna non avere paura di essere seguita per strada, di subire attenzioni indesiderate, di essere pagata lo stesso per le stesse mansioni di un uomo, per essere considerata uguale se voglia o meno una famiglia, se vuole amare chi vuole. E non c'è nessuno dubbio che non può essere negoziato il fatto che c'è un delitto da combattere che avviene contro le donne in quanto donne, nella distorta mentalità di chi sosteneva di volerle bene.
Tutto il resto si può discutere (sui termini, sui tempi, sui modi). Ma quella parte no.
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vividiste · 5 months ago
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Se nei mesi freddi trovi un riccio "morto", non seppellirlo, non buttarlo nel cestino...
Potrebbe essere in letargo da novembre a marzo.
Solitamente scavano buche per stare al sicuro, ma abbiamo meno spazi verdi, arbusti o aree boschive in questi giorni ed è sempre più difficile trovare un posto sicuro dove trascorrere l'inverno.
Ecco perché alcuni di loro possono entrare nei vostri giardini in cerca di sicurezza e calore per andare in letargo, altri sono così esausti da guardare che finiscono per dormire in vari posti strani come strade stradali o anche marciapiedi.
Quando sono in letargo, il battito cardiaco e la funzione complessiva del corpo rallentano notevolmente, come modo per conservare energia che può far sembrare il riccio morto.
Nel caso in cui vedessi un riccio fermo, assicurati che sia in un posto sicuro e caldo e possa durare cinque mesi.
Se trovi un riccio in giardino o da qualche parte per strada, scava una buca in una scatola di cartone e in un posto asciutto, sicuro e tranquillo, così può trascorrere i mesi più freddi.
I ricci sono una specie in via di estinzione, sono del tutto innocui e importantissimi nel nostro ecosistema. Mangiano coleotteri, lumache, rane, lucertole, serpenti, ecc.
Distruggono anche i nidi di topi.
Non hanno paura delle api o delle vespe. Il riccio può facilmente distruggere un nido di calabroni e mangiarne gli abitanti ignorando i morsi.
Gli scienziati hanno notato da tempo che i ricci sono immuni ai veleni forti, comprese le punture di insetti. Questo fenomeno antidoto non è ancora noto agli scienziati.
Sappiatelo quando vedete un riccio nei mesi più freddi. Aiutare una piccola cosa così fragile non costa nulla
Siamo gentili con gli animali e soprattutto rispettiamoli ❤️
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Fonte "Mondo Animale"web
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smokingago · 4 months ago
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"Indossare una maschera"
La letteratura è piena di citazioni a riguardo, quasi sempre questa metafora viene utilizzata come figura retorica per descrivere l'atteggiamento di auto-protezione di tante persone che "indossano una maschera" per proteggere la propria sensibilità le proprie debolezze, le emozioni
Il punctum è sempre lo stesso: davanti a chi possiamo toglierci questa protezione e mostrare chi siamo veramente?
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Penso però che molte volte la indossiamo anche per proteggere gli altri, succede, quando ad esempio per dare sicurezza recitiamo la parte della persona forte e decisa e senza paura, quando mostriamo allegria ilarità e sorridiamo per dare conforto a chi in quel momento è giù di corda, oppure quando ci mostriamo comprensivi di fronte a chi ha commesso un errore e cerchiamo di sdrammatizzare e minimizzare per non farlo sentire in colpa. Tutti quanti, tutti i giorni, chi più chi meno, recitiamo una parte come attori di teatro, qualche volta per proteggere noi stessi altre volte per proteggere gli altri. Sono pochi i momenti in cui siamo veramente lo specchio del nostro io interiore, ci togliamo queste maschere o queste corazze, o in qualsiasi altro modo si voglia chiamarle, solo davanti a poche persone, quelle poche a cui possiamo confidare tutto e non sentirci giudicati. Sono quasi sempre anime simili alle nostre, molto sensibili e molto altruiste, quelle rare persone che sentono anche il dolore degli altri.
Per questo motivo, per non ferirle e non farle soffrire, molto spesso indossiamo anche con loro delle "maschere buone", le togliamo solo in quei rari momenti in cui abbiamo veramente bisogno di comprensione e di affetto, e queste persone fanno lo stesso con noi. Ma quando succede che due individui affini si aprono completamente nello stesso momento denudando la propria anima accade come un miracolo, avviene una connessione che ha qualcosa di magico, si diventa un'unica entità, ci si sente più forti e al sicuro.
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Può accadere semplicemente parlando, confidando le proprie paure e i propri desideri, anche soltanto sorridendo insieme, oppure durante un lungo abbraccio silenzioso. Abbiamo bisogno di indossare queste maschere per vivere, ma anche per apprezzare quella meravigliosa sensazione che proviamo quando, con chi è come noi, ce ne possiamo tranquillamente spogliare.
Cit. Smokingago
7 Novembre 2024
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donnenocategorizzate · 4 months ago
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Quando ci sono feste e ponti la domanda di rito è "cosa stai organizzando ? " Io aspetto queste feste per potermi riposare e rimanere sola si sola come un cane, stare in pace silenzio, nessuno che mi chiama 200 non dover badare a nessuno, potrei stare 3 giorni di fila sul divano a mo di Larva .
Così sono andata a fare la spesuccia tutta roba facile da cucinare roba per aperitivi un buon amaro per dopo cena, già immaginavo io ..il divano ..patatine uno spritz gatti e TV , una bella lista di horror ❤️❤️
E invece il 2 novembre mi ricorda che ho 2 compleanni da festeggiare e mica 2 compleanni così, ma di mia mamma e mia sorella.
Spero con tutto il cuore che abbiamo trovato qualcosa di super bellissimo da fare e invece messaggio chat di famiglia, non voglio guardare ..mi fingo morta..ma non funziona.
Passiamo a prenderti domani mattina abbiamo prenotato alle terme 2 notti prepara la borsa , ricordati i regali 😭😭😱😱😱 sfregata alla grande.
Alla fine sono qui ho passato 2 giorni piacevoli con 2 super donne ci siamo riposate divertitevi abbiamo riso tanto
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Domani si inizia una nuova settimana
Buona notte a tutti
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falcemartello · 1 year ago
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Spiegone #RADIOSBORO
Per normies e giornalisti (senza fonti e screen perché non mi va, ma si trova tutto sotto l'hashtag).
Il giorno in cui il signor Cecchettin si ergeva a nemesi del patriarcato e dichiarava di valutare un futuro "impegno civico", iniziò a circolare uno screensciotto preso da "Facebook" con un "decalogo" tipicamente boomer mortodefregna basic. Successivamente qualcuno trovò qui su twitter account @ginother a nome "Gino Cecchettin". Aveva stesso handle di instagram, ora cancellato, e era persino linkato su pagina personale linkedin, fino a ieri sera. Gli ultimi post, di novembre 2023 si riferiscono alla scomparsa della povera Giulia, quando ancora non era un caso nazionale, con messaggi di speranza scritti da conoscenti. Tutto ciò fa apparire RIDICOLE le ipotesi di "account squatting" avanzate dai soliti "deboonkers" cioè spin doctors (mentitori) istituzionali. Una semplice ricerca cronologica su tale profilo riportò alla luce le perle che noi tutti noi amiamo, cioè (cito a memoria) "tipo.. ti metto una mano nelle mutande", "la 2 e la 7", "lato B = vero lato A" insieme a grandi classici senza tempo come GRAN PETARDA, e "perizoma con 4 gradi". Fra questi, un tweet enigmatico quanto ridanciano, come risposta ad un x non più visibile "Radiosboro". La parola, apparentemente senza significato, ma che comunque si assumeva essere pecoreccio iniziò ad essere rimbalzata fra utenti X, ignari dell'esistenza del gruppo musicale goliardico veneto. Nacque così in modo totalmente spontaneo e casuale l'ht #RADIOSBORO, che in 4 giorni conta quasi 100mila tweet, e sotto il quale si è raccolta la frustrazione di un paese che rifiuta di farsi dare lezioni di morale da un improvvisato castigatore di costumi che fino a un mese fa era un basic boomer che scriveva robe da allupato sotto i tweet di tipe random, il tutto mentre la moglie aveva il cancro.
@luddinski
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Il signor Cecchettin avrebbe potuto leggere in diretta a CTCF i suoi tweet migliori, e dire "è per colpa di questo modo di pensare che mia figlia è morta". Letteralmente "scacco matto destri". Ha preferito invece far mandare minacce a mezzo stampa dall'avvocato.
Ovviamente non penso (non lo pensa nessuna persona assennata) che sia colpa di quel modo di pensare che sua figlia è morta, ma è quanto ci stanno ripetendo da mesi e anni su ogni media. Ed è quanto ci sta dicendo anche lui.
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l-incantatrice · 11 months ago
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Nell’ultimo anno ho mandato affanculo qualche persona. Prima di tutto due dietologi da cui ero andata per perdere qualche chilo. Purtroppo tre anni fa ho dovuto iniziare a prendere un farmaco che è anche anabolizzante,così nel giro di 15 giorni ho messo cinque chili pur seguendo una dieta ipocalorica e bilanciata. Questi due medici non solo non sono riusciti a farmi perdere peso,ma con le loro diete sbagliate hanno peggiorato le mie patologie. Ora sto andando da una nutrizionista giovane,seria e onesta e finalmente,anche se molto lentamente,comincio a perdere peso e le mie condizioni di salute sono migliorate. Poi,lo scorso novembre,ho mandato affanculo la mia parrucchiera,da cui andavo da circa 17 anni e con cui avevo un rapporto amichevole. Nell’ultimo anno era molto scorbutica perché voleva che facessi il colore e il taglio che piacevano a lei e non approvava le mie scelte.Alla fine mi sono fatta convincere a tagliare i capelli come diceva lei,ma me li ha tagliati troppo corti e stavo malissimo. Ho fatto mesi a disagio quando uscivo di casa. Ora vado da un altro parrucchiere che ha tinte ottime,é molto bravo e tratta le clienti come regine.
Quindi,visto che mandare affanculo quelle persone,mi ha migliorato notevolmente la vita,sto già pensando a chi può essere il prossimo da mandare affanculo 🤣🤣
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gregor-samsung · 6 months ago
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LA NOSTRA SCUOLA
La nostra scuola è privata. È in due stanze della canonica più due che ci servono da officina. D’inverno ci stiamo un po’ stretti. Ma da aprile a ottobre facciamo scuola all’aperto e allora il posto non ci manca! Ora siamo 29. Tre bambine e 26 ragazzi. Soltanto nove hanno la famiglia nella parrocchia di Barbiana. Altri cinque vivono ospiti di famiglie di qui perché le loro case sono troppo lontane. Gli altri quindici sono di altre parrocchie e tornano a casa ogni giorno: chi a piedi, chi in bicicletta, chi in motorino. Qualcuno viene molto da lontano, per es. Luciano cammina nel bosco quasi due ore per venire e altrettanto per tornare. Il più piccolo di noi ha 11 anni, il più grande 18. I più piccoli fanno la prima media. Poi c’è una seconda e una terza industriali. Quelli che hanno finito le industriali studiano altre lingue straniere e disegno meccanico. Le lingue sono: il francese, l’inglese, lo spagnolo e il tedesco. Francuccio che vuol fare il missionario comincia ora anche l’arabo. L’orario è dalle otto di mattina alle sette e mezzo di sera. C’è solo una breve interruzione per mangiare. La mattina prima delle otto quelli più vicini in genere lavorano in casa loro nella stalla o a spezzare legna. Non facciamo mai ricreazione e mai nessun gioco. Quando c’è la neve sciamo un’ora dopo mangiato e d’estate nuotiamo un’ora in una piccola piscina che abbiamo costruito noi. Queste non le chiamiamo ricreazioni ma materie scolastiche particolarmente appassionanti! Il priore ce le fa imparare solo perché potranno esserci utili nella vita. I giorni di scuola sono 365 l’anno. 366 negli anni bisestili. La domenica si distingue dagli altri giorni solo perché prendiamo la messa. Abbiamo due stanze che chiamiamo officina. Lì impariamo a lavorare il legno e il ferro e costruiamo tutti gli oggetti che servono per la scuola. Abbiamo 23 maestri! Perché, esclusi i sette più piccoli, tutti gli altri insegnano a quelli che sono minori di loro. Il priore insegna solo ai più grandi. Per prendere i diplomi andiamo a fare gli esami come privatisti nelle scuole di stato.
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Brano tratto dalla lettera dei ragazzi di Barbiana ai ragazzi di Piadena dell’1 novembre 1963 raccolta in:
Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, a cura di Michele Gesualdi, Milano, A. Mondadori (collana Oscar n° 431), 1976 [1ª Edizione: 1970]; pp. 167-168.
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mucillo · 11 days ago
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Alba Carla Laurita de Céspedes y Bertini (Roma, 11 marzo 1911– Parigi, 14 novembre 1997) è stata una scrittrice, poetessa e partigiana italiana, autrice anche di testi per il cinema, il teatro, la radio e la televisione. "Clorinda" è stato il suo pseudonimo radiofonico e il suo nome di battaglia da partigiana.
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“30 maggio 1968”, scritta in francese, è la poesia più rappresentativa di “Le ragazze di maggio”. Alba De Cespedes è a Parigi, nel Quartiere latino, nei giorni del maggio francese e segue e partecipa al movimento degli studenti cogliendone novità e spirito sovversivo.
......
Stasera, il nostro quartiere, sulla riva sinistra,
piange la perdita dei suoi sogni.Dietro le finestre senza luce
– orbite nere nelle facciate chiare – occhi vuoti
fissano le strade deserte.
Un’altra sera, l’ultima,
saremo tra noi: pazzi d’amore e di rivolta.
Questa riva sarà ancora nostra;
solo per noi, prigione, ghetto,
colonia di lebbrosi.
Rimarranno sulla loro.
Non oseranno attraversare
il confine della Senna.
Riconoscono il nostro diritto
a questa veglia funebre,
a questa libertà
sorvegliata – da lontano –
da un esercito che veglia
anche osservando
il nostro silenzio sprezzante,
inquietante.
Nel Quartiere Latino, gli studenti
sorvegliano il cortile
della Sorbona.
La piazza dell’Odéon
abbraccia
rotonda
questa bella notte di primavera.
Le parole dei graffiti
che adornano le facciate
circolano come un “testamento”
tra i tavolini dei caffè-tabacchi
sul Boulevard Saint-Germain.
Nelle nostre strade, colpevoli
di complicità,
i sampietrini divelti
sono stati frettolosamente sostituiti,
gravemente.
Sulle mani dei giovani,
sulle pietre del loro cammino
che domani rotoleranno,
dall’altra parte,
verso il rassicurante fine settimana.
Nelle loro soffitte
intorno alla Sorbona,
nelle stanze delle cameriere
tappezzate di manifesti
– lo sguardo fiero del Che,
ragazzi e ragazze, armati
di poesia e di rabbia,
fanno l’amore con piacere
disperato,
bagnati di lacrime.
Ragazzi con i capelli lunghi,
le ragazze con le gonne corte
sono i cittadini delle nostre strade
della riva sinistra.
L’odore acre dei loro corpi di scolari,
è l’aria stessa del nostro quartiere.
Ovunque nel Sixième
sono affissi volantini
sotto forma di poesie.
Domani mattina al mattino presto
saranno coperti di pubblicità
di lavatrici e frigoriferi.
Le rondini del Lussemburgo
gridano il loro addio.
Dalle rive del boulevard
un’ultima zaffata di gas;
ma non ne resterà nulla
quando arriveranno dall’altra sponda
per essere fotografati,
sugli scheletri delle auto bruciate.
O nostri figli di maggio,
eroi di notti crivellate di stelle
e percosse.
Ferro e acciaio si oppongono
alle rose dell’immaginazione.
Ai crocicchi, lungo i viali
occhi che trafiggono
sui tetti delle auto della polizia
cesti di insalata, ambulanze,
uomini vestiti, con il casco,
mascherati di nero, scudi neri;
l’intera panoplia sinistra
di repressione è pronta
contro una rivoluzione
che non avrà mai luogo.
I cavi telefonici
attraversano il cielo silenzioso:
Littré, Odéon, Médicis
non rispondono stasera.
Dietro le nostre finestre chiuse,
vicino a telefoni muti,
e transistor spenti,
guardiamo in silenzio
le nostre speranze deluse.
Ma i gesti dei nostri figli
di maggio
rimangono – indelebili – nell’aria
nel tempo, nello spazio
di questo quartiere,
sulla riva sinistra.
"30 maggio 1968."
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silenziodorato · 1 year ago
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Ennesima storia di violenza, ennesima Giulia. Hanno trovato il suo probabile dna, i suoi capelli e tracce di sangue, tutto della ragazza scomparsa che si cercava e si cerca ancora, ma non più viva. Era sparita in macchina con il suo ex ragazzo, che i suoi genitori dicevano essere UN PO' possessivo, un PO' GELOSO, non voleva che lei si laureasse prima di lui, il 16 novembre. Il giorno più bello della sua vita, la sua soddisfazione più grande probabilmente. Appena scomparsa tutti abbiamo pensato: ragazza + ex fidanzato = femminicidio. Non volevo crederci ma ora lui è nel registro degli indagati per tentato omicidio. I genitori lo giustificano. Un po' GELOSO. Un po' POSSESSIVO. Basta fiocchetti, basta associazioni, basta parlarne senza intervenire, basta vivere in una società maschilista basata sul dimostrare potere, sulla possessione, sull'oggettificare.
Basta. Violenza. Sulle. Donne.
Sono giorni che penso a questa ragazza, stava per laurearsi. Stava per incominciare a vivere la sua vita. E probabilmente lui l'ha portata via dai suoi sogni e dalla sua famiglia. Sono stanca, tanto. Poteva essere una di noi, una nostra amica, nostra sorella, nostra madre.
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fleurunique · 2 months ago
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Faro' l'estate quando piove nei giorni grigi di novembre inventero' parole nuove per alternarmi ai suoi silenzi sapro' cambiare la mia vita seguendo il ritmo della sua trovando il punto di equilibrio dei sentimenti per lei... andro' a cercare nei miei sogni le chiavi che apriranno i suoi per imparare a rispettare questa inquietudine fra noi poi strappero' dalle mie labbra le cose che non osavo dire per cancellare tutti i suoi dubbi le sue paure per lei... oh per lei io me ne andro' ai limiti dell'impossibile per lei per lei superero' me stesso e mi trasformero' se vuole saremo indivisibili estremi indispensabili non parleremo piu' di ieri faro' di noi il mio domani certo soltanto per amarci forse per non morire mai per lei... oh per lei io me andro' ai limiti dell'impossibile per lei per lei superero' me stesso e mi trasformero' se vuole saremo indivisibili estremi indispensabili per lei il tempo io lo fermero' per dare un po' d'eternita' a quei momenti che troppo presto se ne vanno via per lei...
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filorunsultra · 2 months ago
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Dodici gennaio
C'è un gruppo di persone del TRC che è diventato una specie di allegra comunità terapeutica. È successo un po' per caso, perché stiamo vivendo situazioni relativamente simili, siamo single o quasi (se si dice ancora), vicini ai trenta, per eccesso o per difetto, in bolletta e con prospettive deprimenti. Passiamo molto tempo assieme e corriamo molti chilometri (comunque meno di un anno fa, quando tutto andava bene, o forse peggio, ma mi sentivo invincibile di fronte alle forze del male dell’ultrarunning). Parliamo abbastanza tra di noi, per lo più di cose di poco conto, abbastanza di questioni personali, e raramente di cose impegnate. Beviamo il giusto, io comunque poco, o meno del solito, che è sempre poco, fatto salvo un paio di occasioni, si fa per dire, non feriali. Sembra una serie TV anni Novanta, e in parte non ci andiamo lontano. Anche i nostri problemi sono quelli di una serie TV, e cioè non sono problemi, o sono comunque poco importanti, in buona parte, anche se sembrano insormontabili quando ti ci trovi dentro. Penso che sia importante non trascendere. Due contingenze non fanno una costante e se ti sono andate storte tre cose in una settimana non è perché capitano tutte a te, è solo che ti sono andate storte tre cose in una settimana. Tutto qua. L'autocommiserazione non ha mai aiutato nessuno. Nemmeno l'autoaiuto ha mai aiutato nessuno, ma almeno quello è divertente, se fatto correndo.
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Delle informazioni a caso non richieste sul giro di ieri, non correvo così a lungo da JFK a novembre. In questo momento 27km mi sembrano tantissimi.
A volte mi capita di voler stare da solo, e quando succede c'è un posto in cui vado; il Biography, naturalmente. Del TRC, ieri non ero l'unico ad averci pensato: avremmo potuto trovarci ai Bindesi e farlo insieme, ma volevo correre da solo e andare a blocco. Era uno di quei rari giorni di grazia fisica, quelli che hai sì e no una o due volte l'anno, quasi sempre in allenamento, mai in gara.
La stradina che da casa mia conduce alla chiesa del paese è piuttosto ripida, l'ho corsa senza affanno, al contrario di come mi capita di solito, da freddo. Era una giornata calda per gennaio, così ho corso con una maglia a maniche lunghe e gli shorts. Sono uscito di casa a mezzogiorno senza acqua e senza cibo, a digiuno dalla sera prima (avevo però bevuto la canonica caraffa da due litri di caffè filtro prima di partire). Senza mangiare né bere ho un'autonomia di circa due ore, ma considerando che il giro finiva con una lunga discesa potevo tirare avanti un altro quarto d'ora. Bastava correre più velocemente.
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Tuscany Crossing, che non c'entra niente
Il primo chilometro è lappato dopo 5 minuti e 58''. C'è un po' di dislivello fino al sentiero ed è raro che lo corra sotto i sei minuti. Se potevo correre bene il primo chilometro potevo correrli bene tutti, così ho accelerato. Alle quattro strade ho scavalcato la grande recinzione che chiude il sentiero in manutenzione e sono sceso a Cognola dal 402. Il primo chilometro di discesa è lappato in 3'52'': è un single track abbastanza ripido e non si riescono a fare grandi velocità, quel tempo mi è sembrato buono. Poi Povo, Villazzano, Grotta, Bindesi, e Loop. Tre salite da 400 metri sono gestibili anche in crisi, così ho accelerato un po'. Sono arrivato all'ultimo tratto di single track prima del Maranza un po' fuso, ma lo ho corso tutto e da lì mi sono tirato in giù da un sentiero che non avevo mai fatto. Dai Bindesi ho preso la vecchia strada che facevo quando abitavo in città e sono arrivato in Piazza Vicenza. Lì è arrivata finalmente la crisi che stavo premeditando dalla sera prima. Sono passato da correre a 4'20'' a 10' /km da un metro all'altro, ma a quel punto mancavano solo 200 metri ai 27 chilometri prestabiliti, e così mi sono fermato a cambiarmi la maglietta e ho cercato un bar. In centro a Trento di domenica non sono aperti neanche i bar in Piazza Duomo. Sono entrato da Pingu e ho ordinato tre palline di gelato, un latte macchiato (cosa mai ordinata prima, non ero nemmeno certo di cosa fosse) e una brioche alla crema (alla crema?). Poi sono andato all'Urban e ho preso un chai latte grande da sei euro da bere sull'autobus verso casa. Una volta arrivato a casa ho mangiato due etti e mezzo di pasta.
Sono felice del lungo di ieri, anche se nel complesso è stata una giornata un po' di merda, ma non per la corsa. Sono riuscito a tenere un'effort vicina a un ritmo gara per due ore e mezza, il giorno dopo il cross e un doppio. Sto cercando di tenere volumi più contenuti dell'anno scorso, ma per la prima volta da mesi sento la voglia di allenarmi tanto e bene. Quindi cerco di farlo ma tirando un po' indietro. Magari a giugno ci arrivo vivo. Day by day. Chi lo sa.
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e-ste-tica · 1 year ago
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Un mese. Manca un mese esatto. Sarà il 14 dicembre e oggi 14 novembre ero in ospedale per fare la prima delle tre visite necessarie prima di partire. "Perché sei qui?" "Mastectomia" "Il destro o il sinistro?" "Entrambi" "Ah" mi ha risposto la tecnica di laboratorio con espressione dispiaciuta. Volevo quasi rassicurarla e dirle che non sto male, che non c'è motivo di avere la faccia contrita, che ho il privilegio di sceglierla questa operazione, che non è una malattia a giustificarla ma un incredibile amore per me stesso, un'insolita e nuova fiducia nei confronti di quello che provo a cui per una volta voglio dare credito. Resto in silenzio mentre mi dice come girarmi, ero entrato tranquillo e sono uscito un po' ammaccato, quel dispiacere altrui m'è rimasto addosso. Per questo forse per un sacco di tempo è stato più facile essere un altro, un'altra.
Un mese esatto e nonostante stia programmando ogni cosa mi sembra di non sapere cosa succederà. Ho preso i voli, la stanza, ho firmato i documenti, sto facendo le analisi, ho pensato anche alle serie tv da guardare durante i giorni a letto, ma resta il fatto che non so come sarà. Penso che il risveglio sarà bello ma anche traumatico, che per quanto io lo voglia sarà comunque una botta vedere una parte del corpo sparire da un momento all'altro sapendo che non tornerà più. Io e le mie tette ci siamo divertiti molto in passato, è stata una bella relazione ma - come tante altre volte - quando una relazione ti toglie più che darti, è arrivata l'ora di chiudere e vivere più leggeri. Non vedo l'ora di vedermi fra due mesi, quando la parte più difficile sarà passata. E poi non vedo l'ora di mettere la prima canotta, la prima maglia attillata, la prima camicia, la prima volta al mare, ed essere di nuovo un ragazzino che fa tante cose per la prima volta.
Quando sono stanco l'ansia spunta fuori, ma come dice il mio amico J. le decisioni si prendono quando stai bene non quando stai male. E io quando sto bene mi vedo ragazzino scatenato, un giovinastro, e come dice Truppi questo ragazzino lo seguirò fino in fondo perché è il mio amore, anche se spesso pare che non sappia stare al mondo. Invece sono grande, faccio scelte importanti. Chissà come sarà scoprirmi di nuovo.
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susieporta · 4 months ago
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Re di Bastoni.
"Il battito profondo dell'Umano"
Questo "momento emotivo" ci ricorda con estrema forza che siamo tutti Materia. Siamo carne e ossa, sangue e sudore.
Che nessuno è esente dalle cadute, dalle miserie umane, dalle difficoltà, dalle incoerenze, dalle passioni sfrenate.
Puntare il dito sugli errori altrui è continuare a proiettare all'esterno qualcosa che ci appartiene, che ci rende vulnerabili, fragili, deteriorabili.
Novembre ci vuole "veri". Non "perfetti".
Ci chiede di entrare senza timore nella parte oscura di noi stessi, nell'ambivalenza e nell'incoerenza del nostro "stare al mondo".
Senza giudizio, senza condanne.
Colui che crede di essere "meglio", avrà pane per i suoi denti nelle prossime ore. Perché è più facile "nascondere" dietro ad una maschera le nefandezze interiori, piuttosto che raccogliere il coraggio tra le mani e ammettere le naturali debolezze e fragilità di fronte ai sentimenti, ai rifiuti, alle ferite abbandoniche.
La vera Forza sta nell'ammettere ciò che è.
E' nel perseverare con la ricerca interiore, con il lavoro di guarigione profonda del trauma.
E' migliorare un passettino alla volta ciò che ci rende così lontani e distaccati dalla nostra originale "vibrazione natale".
Siamo tutti assassini spietati della nostra Bellezza, dei nostri Talenti, della nostra dimensione Affettiva.
Soprattutto nelle interazioni più intime con l'Altro.
Quando "restiamo", e invece dovremmo "andare".
Quando "giustifichiamo", e dovremmo "allontanarci".
Quando "sopportiamo", e dovremmo "reagire".
Quando "ci silenziamo", e dovremmo "parlare".
Tutti stiamo combattendo la stessa "guerra", lo stesso "conflitto interiore".
Ma c'è chi accetta di restare nella paura, nella negazione, nell'immobilismo, e chi invece si assume la piena responsabilità di se stesso e si spende anima e corpo per regalarsi la preziosa opportunità di avvicinarsi all'Amore vero. Quello onesto, quello sincero, quello gentile.
Novembre è crudo. Non ci guida attraverso lo Spirito. Non ci "porta fuori" o "in alto". Ci porta dentro. Nei bassifondi. Nelle viscere della Terra. Ci inghiottite.
Si preoccupa di risanare il "contenuto", non di donarci una via di fuga, o delle ali di cera per volare via.
Ci inonda di Verità, in tutte le sue mutevoli forme, in tutte le sue espressioni terrene, in tutte le sue dense sfaccettature.
Questo "Autunno caldo", nelle sue ultime imponenti battute, vuole portare a chiusura un ciclo planetario caratterizzato da eventi e trasformazioni umane, legate agli aspetti più profondi e oscuri dell'emotività, della sensorialità, dell'attaccamento, della dipendenza affettiva, della paura di perdere, della tristezza, dell'angoscia di morire a noi stessi e alle nostre mancanze.
In questi giorni, avremmo tutti bisogno di un abbraccio umano.
E lo troveremo. Molto presto. Forse anche oggi.
Sarà sincero e leale. Avvolgente e onesto.
Non sarà "bisogno", non sarà "attaccamento", sarà Amore.
Non idealizzato, spiritualizzato o santificato.
Sarà terreno. Sarà carne e ossa.
Sarà emozione e gentilezza. Sarà voce e calore.
Sarà paterno e materno insieme.
E quando ciò accadrà, sentiremo di "essere cresciuti", di aver maturato le radici sane dentro al terreno della Vita.
Accogliamo questi movimenti così intensi di Novembre come un "Dono".
Lo sono sotto ogni prospettiva di manifestazione.
Ci stanno portando a "sentire" tutto e meglio. Ci stanno regalando commozione, commiato, perdita, gratitudine, enfasi, ingiustizia, sentimento, ribellione.
Tutto.
Tutto amplificato e potente, intenso e profondo.
E quando si saranno calmate le acque emotive, nulla sarà come prima.
Nemmeno la credenza più ostinata. Nemmeno il ruolo più identificato, assodato e intoccabile.
Nulla.
Tutti giù dal piedistallo allora! Si spala nel fango tutti assieme.
Con un sorriso e tanta tanta volontà!
Mirtilla Esmeralda
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sisif-o · 3 months ago
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il 15 dicembre vado a vivere da solo
il 15 novembre ho chiesto alla proprietaria di casa i documenti dell'attuale inquilina per poter effettuare la voltura delle utenze
l'inquilina mi ha mandato documenti parziali, con alcune informazioni assenti, tra cui il nome delle aziende fornitrici di gas e luce
avendo intuito che fosse restia a divulgare i suoi dati più o meno personali, mi sono mosso per trovare altri fornitori
a causa dell'assenza del contratto di affitto firmato e del codice del contatore del gas non ho potuto provvedere a far attivare le volture
l'altro ieri ho firmato il contratto, oggi la proprietaria di casa si è svegliata e mi ha mandato la foto del contatore
ma
l'attuale inqulina, ormai uscita dall'abitazione, vuole recedere i contratti luce e gas, dicendo che ho avuto tutto il tempo per poter effettuare la voltura e che non è un problema suo se resto senza luce e gas
ora, io ho avuto tutto il tempo, ma se tu mi nascondi dati fondamentali per procedere come diavolo potevo fare? per di più, mi sono mosso con un mese di anticipo
un mese
e tu hai lasciato quella casa da due giorni
cosa dovevo fare? volturare le utenze il 15 novembre e pagarti due settimane di bollette?
sappi che imparerò a fare le macumbe e passerai i prossimi dieci anni con diarrea ed emorroidi
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autolesionistra · 1 year ago
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Varie ed eventuali
Alla fresca età di [colpo di tosse] anni ho comprato il mio primo paio di anfibi. Neanche dieci giorni dopo mi son messo ad ascoltare i Rancid. La riflessologia plantare punk è una branca che andrebbe approfondita.
In questo periodo storico se il tuo peso forma coincide con le ultime due cifre del tuo anno di nascita o sei di mezza età o vai alle elementari
Ho una pila di libri arretrati che non sfiora il soffitto solo perché metà sono in formato digitale, e ho stimato che circa ogni quindici pagine lette mi viene in mente un altro libro che vorrei leggere. Ormai ho accettato serenamente di vivere annegato nei backlog, che siano di lettura, di lavatrici, di lavoro d'ufficio o di bestemmie arretrate
Arrivo dopo la puzza ma questo sbarbo oltre ad essere particolarmente talentuoso ha dato una rappresentazione di un certo tipo di disagio mentale incredibile: https://www.youtube.com/watch?v=s_nc1IVoMxc
Io e l'attualità non ci parliamo più da un pochino. Nell'ultimo tentativo di accensione di un tg a cinni presenti il piccolo ha visto un paio di palazzi ucraini distrutti e ha avuto paranoie belliche serali per una quindicina di giorni. L'altro giorno ho fatto un tentativo sintonizzandomi alle setteetrenta sul gr di popolare network trasmesso da radio città fujiko. Appena ha iniziato a sfumare Black Market dei Weather Report mi hanno iniziato a parlare in contemporanea in tre. Ho spento.
Negli ultimi due mesi il quantitativo di genitori di amici malati o deceduti è fuori scala, ma pure quello di amici che hanno scoperto sfighe di salute di vario tipo. Non sono pronto a tutto questo.
In una sfilza di attacchi di mal di testa che mi ha fatto inimicare a suon di porconi tutte le Principali Religioni Monoteistiche™, guardando il file dove da un paio d'anni ho iniziato ad appuntarmi questi eventi (i mal di testa, non le bestemmie) ho realizzato che novembre è sempre stato particolarmente infame come mese. Come se non avessi già abbastanza motivi per aborrire i mesi freddi.
Mi sono incammellato a guardare un quantitativo imbarazzante di versioni di White Rabbit. Amanda Palmer ne ha fatta una abbastanza strepitosa ma forse vincono questi tizi (non sai di avere bisogno di bluegrass lisergico finché non ti ci imbatti): https://www.youtube.com/watch?v=LeHlvXvG6vA (sul finale lo stregatto decolla)
Sono da sempre stato abbastanza utopista/idealista anche contro ogni evidenza (che credo sia una sorta di prerequisito per essere di sinistra) ma devo dire che il sol dell'avvenire non lo vedo più, manco come ombra diafana dietro al nebbione. Poi qualcuno dirà frasi ad effetto tipo la notte è sempre più buia prima dell'alba ma quelle son cose tipo pestare una cacca porta fortuna, l'ha inventata uno che ne aveva appena pestata una per non menare qualcuno. Se la situazione è una merda non è che puoi dirle che è bruttina, poi si fa delle illusioni (semi-cit).
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