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#giudaismo
unita2org · 2 months
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NOI LO DICIAMO DA SEMPRE IL LIBERALISMO, IL SIONISMO, IL FASCISMO, IL NAZISMO, GLI STATI UNITI E LA NATO HANNO LO STESSO DIO... IL DENARO
di Redazione Prendiamo spunto dall’articolo che alleghiamo di REMOCONTRO per tentare una riflessione sulla deriva d’Israele in senso fascista e antimondo e sue istituzioni come l’ONU e la Corte internazionale di giustizia. Lo abbiamo scritto e pubblicato diverse volte la migliore analisi che spiega quello che sta accadendo oggi tra israeliani e palestinesi l’ha scritta nel 1843 l’ex ebreo Karl…
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qindil · 11 months
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LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI – PARTE 3
La croce di San Pietro, Costantino, il SOL INVICTUS, Mitra, il berretto Frigio, Baal, il simbolismo dell’Aquila, Babilonia e le origini pagane del Natale e della Pasqua. Fonte: @anon_fa_mous8 settembre 2023 Nella PARTE 2, abbiamo ripercorso i primi 300 anni delle origini del cristianesimo, fino al momento in cui Costantino ha fondato la Chiesa Cattolica Romana, epoca in cui i cristiani…
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dominousworld · 7 months
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NATUREI KARTA: I GUARDIANI DEL VERO GIUDAISMO
NATUREI KARTA: I GUARDIANI DEL VERO GIUDAISMO
a cura di Vincenzo Di Maio Neturei Karta ( aramaico : נָטוֹרֵי קַרְתָּא nāṭōrē qartāʾ , lett.  ‘Guardiani della città’) è un gruppo religioso di ebrei Haredi fondato a Gerusalemme nel 1938 dopo essersi separato da Agudat Yisrael . È un attivo oppositore del sionismo e sostiene uno “smantellamento pacifico” dello Stato di Israele nella convinzione che al popolo ebraico sia severamente…
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palmiz · 11 months
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I crimini di Israele
e la mission del Sionismo
Quello che i vergognosi media occidentali non dicono
«Ma se gli israeliani non vogliono essere accusati di essere come i nazisti, devono semplicemente smettere di comportarsi come i nazisti»
[Norman G. Finkelstein, intellettuale ebreo i cui genitori furono vittime dell’Olocausto]
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«Alla fine degli Anni Cinquanta, quel grande pettegolo e storico dilettante che era John F. Kennedy mi disse che nel 1948 Harry Truman, proprio quando si presentò candidato alle elezioni presidenziali, era stato praticamente abbandonato da tutti. Fu allora che un sionista americano andò a trovarlo sul treno elettorale e gli consegnò una valigetta con due milioni di dollari in contanti. Ecco perché gli Stati Uniti riconobbero immediatamente lo Stato d’Israele».
Gore Vidal, prefazione del libro “Storia ebraica e giudaismo: il peso di tre millenni” di Israel Shahak
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Una piccola striscia di terra lunga circa 45 chilometri e larga 10 in cui vivono un milione e mezzo di palestinesi è martoriata da oltre 60 anni.
Tsahal, il fiero esercito israeliano da settimane sta letteralmente sterminando una popolazione inerme, come ripercussione, dicono, a lanci di missili da parte di Hamas in territorio israeliano.
Razzi che avrebbero provocato la morte di 5 militari (altri 4 sono stati uccisi dal “fuoco amico" , cioè dagli stessi soldati), mentre nelle fila degli arabi, gli assassinati dal democratico stato di Israele sarebbero oltre 900 con diverse migliaia di feriti.
Numeri purtroppo destinati ad aumentare con il passare del tempo e delle incursioni.
I crimini attuali dell’esercito israeliano
I bersagli preferiti dall’esercito israeliano in diciassette giorni di guerra sono scuole, moschee, abitazioni private e soprattutto ambulanze, queste ultime per impedire il soccorso e il salvataggio di migliaia di feriti, che muoiono agonizzando per le strade.
Quindi non solo obiettivi militari ma soprattutto civili, e questo non a caso, visto che tale strategia si chiamata “guerra psicologica”.
La cosa non deve sorprendere, perché l’85-90% dei morti in tutte le guerre che si ‘rispettino’, sono infatti civili (uomini, donne e soprattutto bambini).
L’esercito di Sion sta utilizzando a Gaza armi vietate dalle Convenzioni internazionali, come le bombe al fosforo bianco (usate in grande quantità in Iraq dalla colazione anglo-statunitense). Lo riporta anche il “Corriere della Sera” dell’11 gennaio.
Nonostante la smentita del portavoce dell’esercito, il quotidiano Times di Londra ha pubblicato delle foto che non lasciano spazio a dubbi sull’uso appunto di queste vergognose e criminali bombe. Arriva infine la conferma da una fonte israeliana, ripresa dalla Radio svizzera italiana e riportata dall'agenzia Ansa (oggi 12 gennaio 2009) secondo la quale si tratta solo di bombe fumogene. Il tutto ovviamente per giustificare il fumo strano prodotto (vedi immagine sotto) dai bombardamenti dell'esercito.
Ma la fonte continua dicendo che "un po' di fosforo nelle munizioni c'è".
Non solo, ma a testimonianze di medici, a Gaza verrebbero utilizzate anche armi a forte potere esplosivo come quelle a base di stando lega di tungsteno.
Insomma i “territori occupati” sono un ottimo “campo di battaglia” per decimare da una parte la popolazione araba e dall’altra per sperimentare nuove armi.
Perché tale guerra?
Qualcuno sostiene che tale criminoso attacco militare da parte di Israele sia per ripicca a causa della grama figura fatta contro Hezbollah in Libano nel 2006.
Purtroppo non è questo il motivo: si tratta di un progetto chiaro e lineare che stanno portando avanti da oltre un secolo i sionisti.
L’attuale attacco è stato preparato infatti con 6 mesi di anticipo, quindi molto tempo prima del lancio di razzi da parte di Hamas!
Lo confermano canali ufficiali come la CNN e giornali come il britannico The Guardian.
Il canale televisivo CNN ha denunciato che la tregua tra Hamas e Israele ha iniziato a vacillare agli inizi di novembre, quando un commando israeliano ha ucciso durante un’incursione sei membri di Hamas, scatenando la ovvia reazione.
Anche il quotidiano Guardian del 5 novembre ha confermato la notizia.
Quindi esistono le prove che a rompere la tregua non è stato Hamas ma bensì lo stato di Israele a novembre del 2008!
Ma per comprendere il quadro generale è necessario fare un passo indietro.
Nascita del Sionismo
“Nell’Europa della fine del XIX secolo una convergenza di ragioni storiche, fra cui le persecuzioni antisemite, spinse un gruppo di intellettuali ebrei a teorizzare la necessità della nascita di una nazione ebraica dove quel popolo potesse finalmente trovare maggior pace e sicurezza.”
Questa teoria, che non è rimasta tale ma è diventata una triste realtà, prende il nome di sionismo.
Il sionismo è per così dire un «movimento» molto complesso, ma dagli obiettivi semplici, nato verso la fine del XIX° secolo qui da noi in Europa.
Il “sionismo” è suddivisibile in tre categorie:
- «Sionismo» propriamente detto, organizzato dal dottor Theodor Herzl, con lo scopo di ricostruire lo Stato ebraico di Gerusalemme in Palestina.
- «Sionismo territorialista», organizzato da Israel Zangwill, con lo scopo di costituire una «terra ebraica» in qualunque parte del mondo, privilegiando però la Palestina.
- «Sionismo socialista», organizzato da Moses Hess, che vuole conservare agli ebrei nel mondo l’identità nazionale, sforzandosi però tutti per un ritorno a «Eretz Israel».
Il «Sionismo territorialista», quello più recente, è stato fortemente voluto da Israel Zangwill (1864–1926), membro di prestigio della società sionistica l’«Antico Ordine dei Maccabei» (1891) e fondatore della rivista umoristica «Ariel». Alla “Dichiarazione Balfour”, che vedremo dopo, rivendicò per tutti gli ebrei del mondo il diritto inalienabile di colonizzare la Terra di Israele.
Il «Sionismo» per così dire ufficiale, è nato nel 1897 durante il primo «Congresso Sionista» di Basilea in Svizzera.
Fu però nel 1895/96 che compare per la prima volta il «Der Juden Staat» («Lo Stato degli Ebrei»), il manifesto scritto da Theodor Herzl in persona.
Più che manifesto si tratta di un vero e proprio libro «scritto in poche settimane, in una specie di delirio misto di fervore mistico e considerazioni pratiche», dove veniva esposto il piano ben preciso per una organizzazione ebraica mondiale.
Un piano precisissimo e completo di rimozione di tutta la popolazione araba, cioè non ebraica, dal futuro stato sionista: la “Gerusalemme liberata” (cioè “liberata” dai goym, dai gentili, dai “sub-umani”, dagli arabi).
Come mettere in atto questo spietato e criminale progetto?
Semplicemente attraverso l’espropriazione dei terreni e delle proprietà!
Quindi l’origine del gravissimo dissidio “israelo-palestinese” non si trova nel XXI° secolo, ma risale alla fine del XIX secolo. E’ proprio in quegli anni che fu ideato il progetto spietato di cacciare dalla Palestina tutti gli arabi, nessuno escluso, quindi ben cinquant’anni prima della nascita stessa dello Stato d’Israele e oltre un secolo prima dell’ennesima e ultima strage di stato che stiamo assistendo impotenti in questi giorni.
L’affare Dreyfus
Il periodo storico quando Theodor Herzl scrisse “Der Juden Staat” era molto caldo perché erano passati solo due anni dall’«affare Dreyfus».
Un affare delicatissimo perché riguardava le accuse (inventate ad hoc per scatenare appositamente l’antisemitismo…) di alto tradimento a carico di un capitano d’artiglieria ebreo (poi reintegrato nell’esercito dal tribunale), il francese Alfred Dreyfus: accusato di passare informazioni segrete all’esercito tedesco.
L’altro sionismo, quello «socialista» e l’«affare Dreyfus» hanno proprio nella Francia il comun denominatore: fu proprio a Parigi che Moses Hess, il padre spirituale del «socialismo sionista», lavorò come corrispondente per alcuni giornali socialisti di Germania e Stati Uniti. Moses Hess viene anche ricordato per la sua opera omnia: «Roma e Gerusalemme», considerata un classico della teoria sionista, e pubblicata in Germania nel 1862.
L’Alleanza israelita universale
Sempre nella capitale francese nasce una delle principali organizzazioni internazionali che promuove l’insegnamento e la cultura ebraica: l’«Alleanza Israelita Universale» (l’«Alliance Israélite Universelle»).
I fondatori di questa «Alleanza» furono «17» giovani e il «17» maggio 1860, grazie ai fondi di Sir Moses Haïm Montefiore e Lord Rothschild, organizzarono un manifesto politico sintetizzando le idee massoniche della «Rivoluzione Francese» del 1789 (il motto: «Liberté-Egalité-Fraternité» era scritto nelle logge massoniche francesi ancora 50 anni prima della Rivoluzione) e i principi del giudaismo.
«L’Alleanza Israelita» promosse nel 1870 a Jaffa (Palestina) la nascita della prima colonia ebraica «Mikweh o Mikiveh Israel». Ma le costruzioni in Palestina erano iniziate qualche tempo prima: il «Misgav Ladach Hospital», è un ospedale sorto nel 1854 e il cui nome originario era «Rothschild Hospital».
E’ facile comprendere che il sionismo non è un semplice movimento politico e/o religioso, come vogliono farci credere, ma un vero e proprio movimento pericoloso il cui obiettivo è quello di liberare, con ogni mezzo lecito e illecito, la “Terra Promessa” dagli arabi (goym) per consegnarla nelle mani del popolo eletto.
Il tutto nell’attesa della venuta del Messia…
La dominazione turco-ottomana
Alla fine del 1800 la Palestina era nelle mani dell’Impero turco-ottomano.
Nel 1915 il governo britannico chiese aiuto militare allo sceriffo della Mecca Hussein (esistono a tal proposito lettere firmate da Thomas Edward D’Arabia, famoso Lawrence d’Arabia, che confermano questo) per cacciare i turchi-tedeschi dalla regione.
In cambio promise la creazione di uno stato arabo indipendente!
Questo è un punto chiave: la promessa agli arabi da parte del governo di Sua Maestà di uno Stato arabo indipendente, in cambio di aiuto.
Gli arabi, vista l’importante promessa, parteciparono in massa e moltissimi persero la vita in combattimento proprio per questo motivo: la liberazione della Palestina assieme alle truppe inglesi.
L’esercito britannico, nonostante la Grande Guerra in corso, spostò un milione di soldati per portarli in Terra Santa. Ci deve essere stato un ottimo motivo per movimentare, cioè togliere dal fronte europeo, tutti quei soldati?
Il motivo c’era eccome!
Accordo Sikes-Picot
Dopo la scontro con l’esercito turco-ottomano, nel 1916 Russia, Francia e Inghilterra siglarono l’accordo di Sikes-Picot, il piano alleato per dividersi l’Impero ottomano in disfacimento.
Nell’accordo la Palestina doveva rimanere internazionalizzata sotto l’amministrazione di tutte e tre.
Il tradimento al popolo arabo
Il vero e proprio tradimento del popolo arabo avviene il 2 novembre 1917 con la «Dichiarazione Balfour»: una lettera che Arthur Balfour, Ministro degli Esteri della Gran Bretagna, inviò al capo della Federazione sionista Lord Rothschild, dove Sua Maestà riconosceva ufficialmente ai sionisti , il diritto di formare uno Stato indipendente in Palestina.
Lettera importantissima perché legittimò e riconobbe il diritto internazionale ai sionisti di creare un «focolare nazionale del popolo ebraico…» in Palestina.
Tale dichiarazione venne firmata da Pichon per la Francia , Wilson per gli Stati Uniti e Sonnino per l’Italia.
Pochi ricordano però come tale «Dichiarazione», cioè lo storico tradimento di tutta la popolazione araba della Palestina da parte inglese, specificava anche che per il raggiungimento dello scopo: «nulla dev’essere fatto a pregiudizio dei diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche esistenti in Palestina…».
E’ avvenuto esattamente il contrario.
Nel 1919 gli inglesi entrano in possesso della Terra Santa e dal 1920 con gli accordi di Sèvres, inizia ufficialmente l’immigrazione ebraica.
La terra indipendente araba rimane una promessa non mantenuta!
Trattato di Sèvres
Nel 1920 il Trattato di Sèvres sancì la spartizione dell’area mediorientale che vide: la Siria assegnata alla Francia e la Palestina alla Gran Bretagna.
Nel 1922 l’Inghilterra ricevette dalla Società delle Nazioni il Mandato per l’amministrazione della Palestina, sotto la cui egida nacque la Jewish Agency (Agenzia Ebraica) per promuovere l’economia ebraica nell’area.
E’ a questo punto che il padre del sionismo, Theodor Herzl, disse di voler: «sospingere la popolazione [ palestinese ] in miseria oltre le frontiere»
Lo scopo dal 1895 ai nostri giorni è sempre stato questo espresso da Herzl.
Peel Report, White Paper e la “Soluzione a due Stati”
Gli anni che vanno dal 1936 al 1947 videro crearsi le basi per la storica guerra arabo-israeliana del 1948.
Cominciano infatti le proposte di formazione di due Stati separati.
Gli inglesi pubblicano il Peel Report (1936) che prevede una separazione di ebrei e arabi secondo la divisione demografica del momento. La proposta non soddisfa le ambizioni territoriali dei sionisti e neppure gli arabi l’accettano perché chiedono che sia fermata l’immigrazione e che s’impedisca l’acquisizione di ulteriori terre.
Sempre gli inglesi pubblicano il White Paper sulla Palestina nel 1939, dove accettano di limitare l’immigrazione ebraica e l’acquisto di terre e promettono la transazione verso un futuro governo palestinese. Solo e sempre promesse come quella tradite dalla Dichiarazione Balfour del 1917.
Il terrorismo in Terra Santa
Prima dell’intervento britannico gli arabi e gli ebrei ottomani (ebrei assoggettati all’Impero ottomano turco) convivevano in una pace secolare, con alti e bassi, ma pur sempre pace.
Quando iniziò l’immigrazione ebraica, cioè quando i sionisti iniziarono a comperare terre e soprattutto dopo il gravissimo tradimento della Dichiarazione Balfour, era pressoché scontato che iniziassero gli scontri tra arabi ed ebrei.
Cosa che avvenne infatti dal 1920 in poi.
Nel 1921 per esempio gli scontri feroci fra arabi ed ebrei (a Jaffa 200 morti ebrei e 120 arabi) furono interpretati dagli inglesi come “scontri spontanei”, ma ovviamente non era così.
Nel 1940 gli ebrei arrivarono a formare il 33% della popolazione in Palestina, e i sionisti già organizzati in gruppi di guerriglia, cominciano gli attacchi terroristici contro gli inglesi e contro i civili palestinesi.
I gruppi più noti furono l’Irgun, l’Haganah e lo Stern.
Questo ultimo, chiamata “Banda Stern” è nata nel 1942 per opera dell’ebreo polacco Abraham Stern.
Una banda che incarnò la variante più violenta e terroristica del movimento sionista.
La loro azione più eclatante fu l’attentato alla sede dell’amministrazione britannica all’Hotel King David di Gerusalemme nel luglio 1946, dove venne fatta saltare una intera ala, con un bilancio di circa 200 vittime!
Tra i capi del comando vi era un certo Menachem Begin[26], che fu Primo Ministro israeliano e Premio Nobel per la Pace con il presidente egiziano Sadat…
Dopo questo e altri avvisi, nel 1947 gli inglesi rinunciano al mandato e lo consegnano nelle mani dell’ONU.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite propone nella Risoluzione 181 l’ennesima divisione in Stati separati, gli arabi la rifiutano e di nuovo non senza motivo: agli ebrei sarebbe andato il 54% delle terre anche se erano solo il 30% della popolazione presente all’epoca.
Nella primavera del 1947 iniziano gli scontri militari tra arabi ed ebrei, dove i gruppi terroristici sionisti si distinguono per una lunga serie di crimini efferati: massacri, assassini e pulizia etnica documentati oltre ogni dubbio.
E’ infatti in questo periodo il massacro di 200 palestinesi a Deir Yassin, strage (di civili palestinesi) che passò alla storia e che fu perpetrata sotto la diretta responsabilità sempre di Menachem Begin.
Nascita dello Stato d’Israele.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra d’Indipendenza (1948-49) nasce il 14 maggio 1948 ufficialmente lo Stato d’Israele con la «Dichiarazione d’indipendenza» firmata dal Primo Ministro David Ben-Gurion, e preceduta da una risoluzione ONU, la numero 181 del 29 novembre 1947, che decise la spartizione (che non rispettava la demografia dell’epoca) dei territori.
Inutile dire che tale spartizione territoriale ha accentuato gli scontri tra popolazione, perché più che spartizione possiamo parlare di vera e propria razzia: il 73% della Palestina era diventata territorio ebraico, con oltre 750.000 rifugiati palestinesi.
Dopo soli 2 anni, nel 1950, Israele vota la Legge sulla Proprietà degli Assenti (5710-1950), una legge vergognosa che espropria la terra a tutti i profughi fuggiti durante la guerra.
I palestinesi vengono espropriati di tutto: case, terreni e attività commerciali.
In totale violazione della Risoluzione ONU 194 (12/1948) che sancisce il diritto dei profughi di tornare e di essere risarciti da Tel Aviv. Non solo i risarcimenti non sono mai avvenuti, ma i profughi si sono visti privare della propria casa.
La guerra del 1947/48 era stata preconizzata dal Presidente (dal 1926) dell’Università ebraica di Gerusalemme, Judah Magnes, il quale ha dichiarato che la creazione di uno stato ebraico in Palestina avrebbe condotto «alla guerra contro gli arabi».
Judah Magnes si riferiva al «Programma Biltmore» stilato a New York nel maggio del 1942 presso l’omonimo Hotel Biltmore, da un gruppo di sionisti americani appoggiati sia dai democratici che dai repubblicani statunitensi.
Tale programma del 1942 (ben prima che finisca la Seconda Guerra Mondiale) era appunto l’ennesimo tassello piazzato al posto giusto per la creazione dello Stato ebraico in terra palestinese!
Tra il 1917 e il 1948, e cioè tra la «Dichiarazione Balfour», il «Programma Biltmore» e la «Dichiarazione d’Indipendenza» avviene qualcosa che avrà ripercussioni in tutto il mondo e soprattutto nella causa ebraica: la Seconda Guerra Mondiale con l’Olocausto e l’immigrazione di massa.
Nel 1956 Israele, in accordo con le mire strategiche e gli interessi economici di Gran Bretagna e Francia attacca l’Egitto (che guarda caso aveva nazionalizzato il canale di Suez) conquistando Gaza e il Sinai, ma gli Stati Uniti costringono Tel Aviv a ritirarsi.
Nel 1964 gli stati arabi creano l’OLP (l’Organizzazione per la liberazione della Palestina), e presto questo gruppo darà inizio ad azioni di guerriglia contro Israele.
Nel 1966 la Siria permise a guerriglieri palestinesi di operare sul proprio territorio. Israele ovviamente minacciò ritorsioni per cui la Siria fece un patto di difesa con l’Egitto. In seguito a rappresaglie israeliane in Cisgiordania, Cairo assume un atteggiamento bellicoso, ma non va oltre.
Nel maggio del 1967 Nasser, il presidente egiziano, stringe un patto di difesa con la Giordania , che sembra mirare solo ad un rafforzamento strategico, e non a un effettivo attacco contro Israele.
Israele non aspetta e nel giugno del 1967 attacca l’Egitto, ben sapendo che avrebbe vinto in pochi giorni.
Questa è la nota Guerra dei 6 giorni, che segna l’umiliante disfatta araba.
In un attimo Israele occupa illegittimamente la Cisgiordania , Gaza, Gerusalemme Est, le alture del Golan ed il Sinai (poi restituito all’Egitto) e non si ritirò mai più nonostante le numerose risoluzioni dell’ONU (ad oggi sono circa 70).
Nel novembre dello stesso anno, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU condanna la conquista dei territori con la Risoluzione 242 imponendo il ritiro immediato dai Territori Occupati.
Israele accetterà 3 anni dopo tale Risoluzione senza però evacuare i territori, alla faccia del Consiglio di Sicurezza.
Il resto è storia…
Storia sono le condotte di Israele chiamate per ben tre volte “un insulto all’Umanità” dalla Commissione dell’ONU per i Diritti Umani (1977, 1985 e nel 2000).
Storia è anche la Risoluzione ONU A7RES/37/133 che nel dicembre del 1982 definì il massacro di Sabra e Chatila sotto la “personale responsabilità di Ariel Sharon” un “atto di genocidio”
Stiamo parlando di 1700 civili massacrati per due lunghissimi giorni dentro i campi profughi, protetti dall’esercito israeliano, a colpi di machete dai cristiano-falangisti.
L’elenco potrebbe continuare a lungo.
Sionismo cristiano
L’altra cosa da sapere, che non tutti conoscono, è il movimento dei «sionisti cristiani (Christian Zionists).
Anzi, spesso e volentieri, sono stati proprio dei cristiani (come George Walker Bush junior per esempio) che si sono rivelati i più forti sostenitori del ritorno degli ebrei a Gerusalemme.
“La teologia dei cristiani fondamentalisti d’America professa e attende la seconda venuta del Cristo con la conseguente fine del mondo, secondo una interpretazione della bibbia (…)”.
“Ma quell’evento sarà possibile solo quando gli ebrei avranno stabilito uno Stato ebraico su tutta la Palesino , e cioè ben oltre gli odierni confini di Israele "
L’«International Christian Embassy Jerusalem» ha tenuto fino ad oggi almeno quattro congressi internazionali sionisti cristiani: uno a Basilea e tre a Gerusalemme (la città madre del sionismo religioso).
Quindi il sionismo non è solamente un fenomeno ebraico, ma anche cattolico; non è solo un movimento politico ebraico, ma anche occidentale.
Esiste una forte corrente sionista pure tra i membri dell’amministrazione statunitense di ieri e oggi.
Basta leggere con attenzione i nomi della squadra “scelta” dal futuro presidente Obama per capacitarsene.
Pensate che nel 1978 la Camera dei Rappresentanti americana proclamò l’«Education Day USA», cioè il «giorno dell’istruzione». Una festa mobile che un anno cade il 24 marzo, un altro il 2 aprile, il 13 aprile, ecc. Tale data non è fissa perché segue il calendario giudaico-babilonese invece del classico giuliano. La data coincide con l’anniversario del rabbi Menachem Mendel Scheerson, il cosiddetto «rebbe», considerato dalla setta assidica dei Lubavitcher, il vero «Messia».
Come mai tutti i presidenti, da Carter fino a George Walker Bush, hanno ripreso e mantenuto una tradizione «culturale» assai poco laica, per non dire ebraica?
C’è da dire che Carter, mediatore non ufficiale nel 2008 nei processi di pace in Medioriente, ha dichiarato ultimamente che Hamas ha tenuto fede al patto di 6 mesi cessando il lancio di missili, Israele invece no!
Strano a dirsi, ma Israele non ha mantenuto la pace…
L’antisemitismo
Dopo questa delicata trattazione è doverosa una parentesi sull’antisemitismo.
I «semiti» sono: «(…) gli Accadi (Assiri, Babilonesi), i Cananei, gli Arami (fra i quali emergono i Fenici e gli Israeliti), infine gli Arabi».
«Affermare che gli ebrei sono semiti è pressappoco come affermare, per esempio, che i francesi sono europei»
Da questa precisazione si evince che pochissimi ebrei sono veramente dei semiti e che non tutti i semiti sono ebrei (infatti gli arabi sono effettivamente dei semiti).
Come non tutti gli ebrei sono sionisti, anzi i sionisti sono pochissimi, per fortuna!
Siccome oggi tra la popolazione ebraica non esiste praticamente quasi più nessun discendente originario di Sem, accusare qualcuno di antisemitismo equivale accusarlo di antiarabismo.
La conseguenza logica di questa affermazione è che oggi tra i più antisemiti - ironia della sorte – sono proprio i governi d’Israele!
L’antisionismo
Per fortuna anche nel mondo ebraico il sionismo non è, e non era ben visto, ecco cosa diceva nel 1935 lo scrittore israelita Ettore Ovazza: «il miglior alleato della politica razzista è oggi, suo malgrado, il sionismo nazionalista. E’ nostra ferma convinzione che mai la politica antisemita sarebbe giunta agli estremi che ha toccato, se non avesse avuto fra i suoi principali argomenti probatori, il cosiddetto focolare nazionale ebraico. Lo stesso ideale ebraico, dal punto di vista puramente religioso, predica il ritorno a Sion come un ritorno spirituale; ma poiché la nostra dottrina nega il proselitismo, le minoranze ebraiche nel mondo rimangono le legittime depositarie dell’idea monoteistica e della legge mosaica che sta alla base della Bibbia e della moderna civiltà. Nel 1934, voler interpretare il ritorno a Sion in senso strettamente territoriale è segno d’incomprensione storica e religiosa. Noi, per funzione religiosa storica e civile, siamo e dobbiamo essere interamente cittadini delle nazioni dove viviamo da secoli e di cui formiamo parte indissolubile ed integrante. Noi respingiamo nettamente i sionisti nazionalisti che vivono rispettati in parità di diritti civili e politici con tutti gli altri cittadini nelle nazioni d’Europa, e che sospirano invece verso la Palestina ; che con un occhio guardano a Roma e con l’altro a Gerusalemme
Concludo con una grande speranza, quella che riguarda naturalmente la grande pacificazione in Palestina, l’abbandono di ogni crimine e soprattutto l’abbattimento del «muro della vergogna» che è stato innalzato per impedire la creazione de facto dello Stato palestinese.
«Udite governanti…della casa d’Israele, che costruite Sion sul sangue e Gerusalemme con il sopruso!» perché «a causa vostra, Sion sarà arata come un campo e Gerusalemme diverrà un mucchio di rovine…».
L’antisionista e antisemita che ha fatto questa affermazione è il profeta Michea, originario della Giudea e contemporaneo del grande Isaia (VIII a.C.)
Per approfondire l’argomento, consiglio di leggere questi due libri:
- “Perché ci odiano”, Paolo Barnard, ed. BUR
- “Storia ebraica e giudaismo: il peso di tre millenni”, Israel Shahak, ed. Centro Librario Sodalitium
Per approfondire:
- “Il Tradimento degli intellettuali”, Paolo Barnard www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=86
- “Una guerra non necessaria” Jimmy Carter www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5453
- “Gaza chi ha violato la tregua?” Miguel Martinez www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5455
http://www.disinformazione.it/crimini_di_israele.htm
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falcemartello · 11 months
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(copia-incolla link per vedere il filmato)
https://twitter.com/HadiNasrallah/status/1715835494238449981?t=6pF805Vh_AtQCMWFOk3SjA&s=19
(traduzione)
La situazione continua a peggiorare.
Gli influencer israeliani stanno raggiungendo un nuovo livello negativo prendendosi gioco dei palestinesi massacrati sotto le bombe israeliane.
È spaventoso pensare che deridere le vittime del genocidio sia oggi la tendenza in Israele.
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Qualcuno commenta: "Absolutely vile behavior, worst racists of the 21st century."
Forse ha ragione, forse no, io non pretendo di giudicare ma di fatto, trovo questo filmato, oltre che disgusto, controproducente per la causa ebraica.
Però è giusto fare dei distinguo.
Israele non potrà mai essere lo Stato degli ebrei .
Opporsi al sionismo non ti rende antisemita.
Il sionismo non è il giudaismo.
Il giudaismo non accetta mai il sionismo.
Israele e il sionismo sono nemici degli ebrei .
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crazy-so-na-sega · 11 months
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«Nessuna religione tanto quanto quella giudaica fu mai così impastata di anima e di spirito. Questa religione, che costituisce parte integrante della razza giudaica, ha creato un popolo di finanzieri e rivoluzionari perché è
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Esclusiva - quindi inassimilabile.
Terrena - quindi materialista.
Messianica - quindi rivoluzionaria.
Il fondamento del giudaismo, ciò che costituisce il suo pensiero principale, ciò che gli conferisce una straordinaria originalità, è la sua esclusività. Tutta la storia del popolo ebraico e della sua religione, che è inseparabile da esso, ruota intorno a questo fenomeno centrale. Un Dio geloso: Iahvé, il suo popolo eletto: Israele. I riti, i comandamenti, la legge che li lega l'uno all'altro, questa è l'essenza di ogni verità e di ogni giustizia; fuori di questo c'è solo il mondo e il male; il mondo del male. Questa miopia, ma appassionata e singolarmente potente, ha fatto l'integrità di un popolo per tremila anni. Questo indefettibile esclusivismo ha creato una razza, una nazione, una religione, una mentalità che sono senza analogia nella storia universale. Attraverso la forza delle sue tradizioni, di mezzo alle tempeste che hanno fatto turbinare gli uomini nei secoli, il giudaismo è rimasto incrollabile, inesorabilmente simile a sé stesso; come lo scopriamo alle sue origini, tale lo ritroviamo oggi. L'umanità cambia, gli Imperi sorgono e crollano, gli ideali nascono, risplendono e poi si spengono, ma l'ebreo rimane, il Giudaismo rimane, avvolto nel suo accanito esclusivismo, sperando tutto nel domani, instancabilmente... sovrumano, inumano.
Prigionieri delle immutabili tradizioni che sono l'essenza del loro esclusivismo, i Giudei sono, in mezzo all'umanità che si compone di un'immensa maggioranza di non-Giudei, degli eterni disadattati.
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l giudaismo dunque non può che desiderare la sovversione: è dovere del Giudeo e soprattutto del suo istinto, formato da tradizioni tre volte millenarie, di contribuire alla distruzione dell'ordine. L'esclusivismo giudaico comanda e giustifica lo spirito di rivolta. Il Giudeo fu sempre animato da quel vecchio materialismo giudaico che sognò perennemente un paradiso realizzato sulla terra e respinse sempre la lontana e problematica speranza di un Eden dopo la morte. Si sa che il giudaismo antico ignora l'Aldilà. L'uomo può sperimentare il bene o il male solo in questo mondo; se Dio vuole punire o ricompensare, può farlo soltanto durante la vita dell'uomo. È dunque qui sulla terra che i giusti devono prosperare e gli empi devono soffrire. La filosofia del Giudeo fu semplice...avendo solo un numero limitato di anni da dedicarvi, volle goderne, e non erano i piaceri morali che chiedeva, ma quelli materiali, atti ad abbellire e addolcire la sua esistenza. Poiché il Paradiso non esisteva, egli poteva aspettarsi da Dio, in cambio della sua fedeltà, della sua pietà, solo favori tangibili; non vaghe promesse, buone per i cercatori dell'aldilà, ma realizzazioni formali, risolte con un incremento della fortuna, un aumento del benessere... Non avendo alcuna speranza di compenso futuro, il Giudeo non poteva rassegnarsi alle disgrazie della vita; può consolarsi dei suoi mali pensando alle beatitudini celesti solo molto in avanti con l'età. Alle calamità che lo colpivano, non rispondeva né con il fatalismo, né con la rassegnazione; rispondeva con la rivolta. Così la concezione che i Giudei si fecero della vita e della morte fornisce il primo elemento al loro spirito rivoluzionario. Parlando di questa idea che il bene, ovvero ciò che è giusto, dovesse essere realizzato non nell'oltretomba,
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poiché nell'oltretomba c'è il sonno fino al giorno della resurrezione del corpo, ma durante la vita, essi cercarono la giustizia e, non trovandola giammai, perpetuamente insoddisfatti, si consumarono per ottenerla. Senza la legge, senza Israele per praticarla, il mondo non sussisterebbe, Dio lo farebbe rientrare nel nulla; e il mondo non conoscerà la felicità se non quando sarà sottomesso all'impero universale di questa legge, ossia all'impero dei Giudei. Questa felicità si realizzerà attraverso la libertà, l'uguaglianza e la giustizia. Tuttavia, se tra le nazioni quella di Israele è stata la prima a pensare a queste idee, altri popoli, in vari momenti della storia, le hanno sostenute, ma nel farlo non sono stati popoli di ribelli come il popolo giudaico. Perché? Perché se questi popoli erano convinti dell'eccellenza della giustizia, dell'uguaglianza e della libertà, non ritenevano la loro piena realizzazione come possibile, perlomeno non in questo mondo, e quindi non lavoravano unicamente per il loro avvento. Al contrario, gli ebrei credevano che la giustizia, la libertà e l'uguaglianza non soltanto potessero essere sovrane del mondo, ma si credevano in particolare incaricati di lavorare per questa loro attuazione. Tutti i desideri, tutte le
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speranze che queste tre idee suscitavano finirono per cristallizzarsi intorno ad un'idea centrale: quella dei tempi Messianici, della venuta del Messia, che doveva essere inviato da Iavhé per consolidare il potere delle rovine terrene. Ora gli avvenimenti contemporanei dimostrano ancora, qualunque cosa si voglia controbattere sull'argomento, la stretta parentela che unisce il Giu45ismo e lo spirito di rivolta. Sotto formule differenti è sempre il vecchio sogno messianico dei profeti e dei salmisti che infesta i cervelli. Ecco in cosa consiste la religione giudaica, ecco come si differenzia da qualsiasi altra fede. È una rottura con tutto il genere umano; essa non fa proseliti perché non può trasfondere il sangue d'Israele che solo vanta la promessa; tra tutte le religioni che si professano, ce n'è una [il giudaismo] che aborrisce la religione di Cristo, poiché questa gli ha strappato la promessa interpretandola diversamente. L'idea fondamentale, quella secondo cui si doveva a uno straniero meno considerazione che a un compatriota, a un correligionario, è rimasta la stessa dai tempi della Torah fino ai giorni nostri. Questa è l'impressione che devono riportare tutti coloro che eseguono uno studio imparziale del diritto internazionale privato nei libri sacri ebraici: Torah, Talmud, Codici e commentari.
- G.Léon Marie Pierre de Montaigne de Poncins.
(La misteriosa internazionale giudaica)
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oltre-la-linea · 3 months
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(...)"Col diritto elettorale il popolo può illudersi di essere sovrano e di delegare i propri poteri a chi risulti eletto dalla maggioranza; ma in realtà la sovranità effettiva sta in alcuni capi di partito, in clientele politiche, in società di produzione e di commercio, accentratrici e sopraffattrici e in piovre da mille tentacoli, come la finanza internazionale, la massoneria, il comunismo, il giudaismo, ecc"
Benito Mussolini, La dottrina del Fascismo
da Fascismo: storia di una rivoluzione antiborghese
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abr · 11 months
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Debunkiamo il concetto di ANTI-SIONISMO. Spoiler: l'architrave fondante di tutto il resto anti Israele è un FAKE.
Fact Statement: Israele non è solo una "Patria di Ebrei". E' UNO STATO MODERNO MULTI RELIGIOSO MULTI ETNICO. E multi opinionato (si, come da noi postano anche i cretini, ma diversamente da Gaza, codesti NON rappresentano l'intero Paese: it's democracy).
Di fatto città parte di Israele da sempre, come ad es. Haifa, sono a maggioranza arabo-islamica. Arabi islamici cittadini israeliani 100% che definiscono Israele PATRIA: votano, servono nell'esercito etc.
Quantifichiamo: la Lista Comune (Hadash - Balad - Ta'al - Lista Araba Unita) dei partiti arabi rappresenta il terzo partito nella Knesset con 15 seggi (il Likud al governo ne ha 36) su 120 totali. Un po' più dei sudtirol e anche dell'islam in Francia.
Per questo motivo la litania giudaismo vs. sionismo é fuorviante cliché da anni '60. Non al livello di vergognose fake da Hamas proxy tipo "Israele distrugge chiesa ortodossa a Gaza", ma é fallo di confusione.
A maggior ragione il trito e AMBIGUO slogan "opporsi al sionismo non è antiebraismo". Ad esser generosi è sfondare una porta aperta: anche senza contare gli arabi, la stragrande maggioranza degli israeliani NON E' SIONISTA.
Quantifichiamo anche qui: i due partiti "sionisti" han 13 voti in tutto (nell'Italì SANA li chiameremmo IDENTITARI: funny come siano anti Zion certi che "in casa nostra solo migranti che sposino i nostri valorI"); 16 in tutto quelli religiosi ortodossi, divisissimi tra aschenaziti ex est europei più leave me alone vs. sefarditi ex paesi arabi, i più radicali (han terribili memorie, più recenti di chi ha subito nazismo e pogrom).
Aldilà del debunking di un FAKE, considero gli effetti concreti della posizione "antisionista" qualunque sia la sua motivazione: oggettivamente fiancheggia le posizioni di Hamas OPPONENDOSI AL DIRITTO DI REAZIONE DI ISRAELE (anche qui, btw, so funny come molti qui condividano il diritto all'autodifesa in casa propria senza limiti, ma Israele no: LA COERENZA?).
Appendice solo per chi fosse interessato al mio punto: in sintesi è il concetto di AVAMPOSTO. Basta una cartina geografica per capirlo.
Israele stato OCCIDENTALE è un CORPO ESTRANEO, non solo nel M.O; in quanto veramente occidentale, non sta bene alle VERE LOBBY GLOBALI (non ebbraiche, o non solo: lo dice la parola stessa, so' globali), quelle che investono dinero sonante - o dovrei dire renminbi - nelle Ong della Tratta, nelle armi iraniane e non, nei woke e nelle Grete, per farvi la transizione energetica addosso a vostre spese, e finalmente il COMUNISMO la trionferà.
Non potendo rimuovere l'avamposto prima e l'Occidente per come (ancora) lo conosciamo poi, han deciso di eroderli, corromperli progressivamente. Coi razzi e il terrore l'uno, con l'appeasement al terrore e la demografia l'altro. Ovunque usando genti sfortunate come oggetti, mai soggetti: corpi contundenti da sacrificare, bambini inclusi, come nei barconi. Lo scontro sia lungo, logorante, senza escalation fino a quando saranno maggioranza. LI' COME A CASA VOSTRA. Eh la valenza degli avamposti.
Cetero censeo Hamas esse delendam.
Si, SONO ESPLICITAMENTE DI PARTE: LA MIA - OCCIDENTALIS SUM.
Conscio di quanta merda abbiamo in pancia in Occidente oggi, proprio per questo non voglio ulteriori input di shit dis-umana in-civile da est e da sud, mentre combatto la mia. E VOI?
nb: non faccio mai il troll - chiedere al buring mai caghé; argomento solo con persone che stimo, nella vita reale come in quella virtuale. So che chi ha ispirato questo debunking non usa il sionismo come altri, a mo' di coprivergogna per non far coming out antiebraico. Purtroppo c'è questo elefante nella stanza, quelli che ancora adesso ebrei ai forni. Problemi non miei: isolateveli voi "anti Zion" ma intellettualmente onesti, se capite il danno di in-credibilità che vi apporta la nostalgia dei perdenti.
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schizografia · 2 months
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Requiem per l’Occidente
Verso la fine del XIX secolo, Moritz Steinschneider, uno dei fondatori della scienza del giudaismo, dichiarò, non senza scandalo di molti benpensanti, che la sola cosa che si poteva fare per il giudaismo era assicurargli un degno funerale. È possibile che da allora il suo giudizio si applichi anche alla Chiesa e alla cultura occidentale nel suo complesso. Quel che di fatto è, tuttavia, avvenuto è che il degno funerale di cui parlava Steinschneider non è stato celebrato, né allora per il giudaismo né ora per l’Occidente.
Parte essenziale del funerale nella tradizione della chiesa cattolica è la messa detta di Requiem, che nell’Introito si apre appunto con le parole: Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis. Fino al 1970, il missale romano prescriveva inoltre per la messa di requiem la recitazione nella sequenza del dies irae. Questa scelta era perfettamente conseguente col fatto che il termine stesso che definiva la messa per i defunti proveniva da un testo apocalittico, l’Apocalisse di Esdra, che evocava insieme la pace e la fine del mondo: requiem aeternitatis dabit vobis, quoniam in proximo est ille, qui in finem saeculi adveniet, «vi darà la pace eterna, perché è vicino colui che viene alla fine del tempo». L’abolizione del dies irae nel 1970 va insieme all’abbandono di ogni istanza escatologica da parte della Chiesa, che si è in questo modo del tutto conformata all’idea di un progresso infinito che definisce la modernità. Ciò che viene lasciato cadere senza il coraggio di esplicitarne le ragioni – il giorno dell’ira, l’ultimo giorno – può essere raccolto come u’arma da usare contro le viltà e le contraddizioni del potere al momento della sua fine. È quanto intendiamo qui fare, provandoci a celebrare senza intenzione parodica, ma al di fuori della Chiesa, che appartiene al numero dei defunti, una sorta di funerale abbreviato per l’occidente.
Dies irae, dies illa
solvet saeclum in favilla,
teste David cum Sybilla.
Giorno d'ira, quel giorno
distruggerà il mondo nella cenere,
come testimoniano Davide e la Sibilla.
Di che giorno si tratta? Certamente del presente, del tempo che stiamo vivendo. Ogni giorno è il giorno dell’ira, l’ultimo giorno. Oggi il secolo, il mondo sta bruciando, e con esso anche la nostra casa. Di questo dobbiamo essere testimoni, come Davide e come la Sibilla. Chi tace e non testimonia, non avrà pace né ora né domani, perché è appunto la pace che l’occidente non può né vuole vedere né pensare.
Quantus tremor est futurus
quando iudex est venturus
cuncta stricte discussurus.
Quanto terrore ci sarà,
quando verrà il giudice,
per giudicare rigorosamente ogni cosa.
Il terrore non è futuro, è qui e ora. E quel giudice siamo noi, chiamati a pronunciare il giudizio, la krisis sul nostro tempo. Alla parola «crisi», di cui non si fa che parlare per giustificare lo stato d’eccezione, noi restituiamo il suo significato originale di giudizio. Nel vocabolario della medicina ippocratica, krisis designava il momento in cui il medico deve giudicare se il paziente morirà o sopravviverà. Allo stesso modo noi discerniamo ciò che dell’occidente muore e ciò che è ancora vivo. E il giudizio sarà severo, non si lascerà sfuggire nulla.
Tuba mirum spargens sonum
per sepulchra regionum,
coget omnes ante thronum.
Mors stupebit et natura,
cum resurget creatura,
iudicanti responsura.
Una tromba che diffonde un suono meraviglioso
nei sepolcri di tutto il mondo,
chiamerà tutti davanti al trono.
La morte e la natura stupiranno,
quando la creatura risorgerà,
per rispondere al giudice.
Non possiamo far risorgere i morti, ma possiamo almeno preparare con ogni cura lo strumento meraviglioso del nostro pensiero e del nostro giudizio e, facendolo poi risuonare senza timore, liberare la natura e la morte dalle mani del potere che con esse ci governa. Sentire stupire in noi la natura e la morte, presagire qui e ora un’altra vita possibile e un’altra morte, è la sola resurrezione che c’interessa.
Liber scriptus proferetur,
in quo totum continetur,
unde mundus iudicetur.
Iudex ergo cum sedebit,
quidquid latet apparebit,
nil inultum remanebit.
Verrà aperto il libro,
nel quale tutto è contenuto,
e da quello il mondo sarà giudicato.
Non appena il giudice sarà seduto,
apparirà ciò che è nascosto,
nulla resterà invendicato.
Il libro scritto è la storia, che è sempre storia della menzogna e dell’ingiustizia. Della verità e della giustizia non vi è storia, ma apparizione istantanea nella krisis decisiva di ogni menzogna e ogni ingiustizia. In quel punto la menzogna non potrà più coprire la realtà. La giustizia e la verità manifestano infatti se stesse, manifestando la falsità e l’ingiustizia. E nulla sfuggirà alla forza alla loro vendetta, a condizione di restituire al questa parola il significato etimologico che ha nel processo romano, in cui il vindex è colui che vim dicit, che mostra al giudice la violenza che è stata fatta a colui che solo in questo senso egli “vendica”.
Quid sum miser tunc dicturus,
quem patronum rogaturus,
cum vix iustus sit securus.
E io che sono misero che dirò,
chi chiamerò in mia difesa,
se a mala pena il giusto è sicuro?
Il giusto che presta la sua voce al giudizio è in qualche modo coinvolto nel giudizio e non può chiamare altri in sua difesa. Nessuno può testimoniare per il testimone, egli è solo con la sua testimonianza -in questo senso non è sicuro, è dentro la crisi del suo tempo -e nondimeno pronuncia la sua testimonianza.
Confutatis maledictis,
flammis acribus addictis,
voca me cum benedictis…
Lacrimosa dies illa,
qua resurget ex favilla
iudicandus homo reus
Condannati i maledetti,
gettati nelle vive fiamme,
chiama me tra i benedetti…
Giorno di lacrime quel giorno,
quando risorgerà dalla cenere
l'uomo reo per essere giudicato.
Benché l’inno sul giorno dell’ira faccia parte di una messa che chiede pace e pietà per i morti, il discrimine fra i maledetti e i benedetti, fra i carnefici e le vittime è mantenuto. Nell’ultimo giorno, i carnefici, come stanno ora facendo senza forse avvedersene, si confutano infatti da soli, lasciano cadere le maschere che coprivano la loro ingiustizia e la loro menzogna e si gettano nelle fiamme che hanno essi stessi acceso. L’ultimo giorno, il giorno dell’ira, ogni giorno è per essi un giorno di lacrime, ed è forse proprio perché ne sono consapevoli che si fingono così sorridenti. Solo il consenso e la paura dei molti tiene in sospeso quel giorno. Per questo, anche se ci sappiamo senza potere di fronte al potere, tanto più implacabile deve essere il nostro giudizio, che non possiamo separare dal requiem che stiamo celebrando. Signore, non dare loro la pace, perché essi non sanno che cosa essa sia.
Giorgio Agamben, 11 luglio 2024
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marcel-lo-zingaro · 11 months
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Un po' di chiarezza sulla questione giudaismo - sionismo - nazismo e palestina, e un occhiata alla geopolitica attuale.
Come già detto in articoli precedenti, il nazional socialismo alias nazismo è una creazione dei servizi segreti inglesi, il regno dei sionisti Rotschild che dettano legge almeno dal 1620.
D'altronde il nazional socialismo altri non era che una politica laburista accelerata economicamente per avere una grande credibilità da parte del popolo, e condita da spiritualità varie.
Hitler, se anche non fosse stato un agente inglese, e seppur all'epoca la distinzione non fosse ancora del tutto evidente, non poteva non conoscere la differenza tra giudaismo e sionismo, inoltre, essendo la sua una dottrina basata sulla razza, non poteva non sapere che i veri nemici non fossero semiti, ma bensì caucasici.
Sicuramente nella questione sionista, ovverosia la creazione di uno stato ebraico, ci sono cascati tantissimi giudei, al riguardo suggerisco di guardare l'ultima intervista al dr Gabor Mate' , un reduce di Auschwitz semita Ungherese.
Tenete presente che il grande inganno della Shoah non vale solamente per i non ebrei, poiche anche gli ebrei stessi sono stati e sono tuttora presi in giro sull'argomento, con mille menzogne, anche perché i mandanti sionisti dovrebbero altrimenti giustificare il fatto di aver sacrificato una parte di loro per la "causa".
Il vero giudeo, o meglio, il bravo giudeo, rispettoso delle regole della Torah, come ben spiega il noto rabbino Yisroel Dovid Weiss, prega ogni giorno Dio affinché lo stato di Israele cessi di esistere.
Come spiegato in altri post, Vladimir Putin, il cui vero nome non ci è dato sapere, è a sua volta un ebreo sionista, e avendo a disposizione tutti gli archivi di Auschwitz, non può non sapere cosa realmente avvenne in quegli anni. In un recente discorso ( credo ai brics) ha puntato l'indice sul fatto che in canada abbiano dato voce ad un nazista e questi sia stato applaudito anche dal presidente Ucraino Zelensky, ricordando che questi sia di origine ebrea. Ora, non dimentichiamo che la nazione Ucraina a partire dal 2014 si è trasformata in uno stato Nazista, così come è nazista la stessa Israele.
Israele poi è stata una di quelle nazioni che durante la pagliacciata covid, ha maggiormente vessato il proprio popolo, costringendo praticamente l'intera popolazione a farsi inoculare un finto vaccino che in pochi anni porterà tutti alla morte.
Durante la prima intifada a partire dal 1987 i palestinesi lottavano pacificamente per la creazione di un loro stato autonomo, erano guidati da un uomo forte e popolare Yasser Arafat. Questo scompigliava i piani di Israele, fu' allora che il Mossad creò i terroristi di Hamas finanziandoli e favorendoli, offrendo loro visibilità; il nemico era creato, e assieme a lui la possibilità di "difendersi".
Fu' infatti grazie agli attacchi terroristici che Israele continuò la sua espansione nei territori occupati, sino agli ultimi attentati che molto probabilmente consentiranno a Israele di occupare definitivamente e del tutto anche la striscia di Gaza e, probabilmente una buona parte della Cisgiordania.
Ricordiamo una cosa, la striscia di Gaza è un piccolo buco di 360 km2 confinante col mare e con l'Egitto, oltre che con la stessa Israele, per dare un idea il territorio comunale di Roma è di 1285 km2, ovvero 3 volte e mezza Gaza. Ora, sappiamo che prima degli attacchi coi missili Netanyahu ha dato ordine di abbassare la guardia per 7 ore, e già questo è di per se un evidenza, ma il punto è: come sono entrati 3.500 missili a Gaza? Ma credete davvero alla puttanata che in quel fazzoletto di terra più piccolo di Olbia e grande quanto Enna, possano entrare tutti quei missili senza che gli israeliani se ne accorgano? Se davvero lo pensate dovreste farvi curare da uno bravo 😂.
Tornando ai brics, vi siete mai chiesti chi li ha creati e finanziati? No? Ve lo dico io, Goldman Sachs. Questo fa' capire benissimo la direzione che stiamo prendendo; avete presente la guerra fredda e la cortina di ferro? Il mondo diviso in due tronconi? Ecco, esattamente lo stesso, adesso come allora l'uno era imprescindibile per l'esistenza dell' altro, e viceversa, ma con l'unica differenza che prima servivano i poveri per ingrassare l'occidente, adesso servono le popolazioni senza o con pochissimi diritti per terminare l'occidente; se pensate che i brics possano essere la salvezza, non avete capito nulla, il sistema di controllo cinese è il nostro destino e il destino anche di tutti gli altri, dopo aver, appunto, depopolato nei limiti del possibile senza violenza evidente.
A Singapore l'altra settimana c'è stata l'asta annuale per le automobili; dovete sapere che a Singapore per poter acquistare un automobile bisogna avere il permesso. Ecco, i permessi ( che sono in numero limitato) vengono concessi mediante offerte all'asta, quest'anno l'asta ha superato i 100.000 dollari. Mi spiego meglio, a Singapore ci vogliono 100.000 dollari non per acquistare un automobile ma per avere il permesso di acquistarla. Guardate pure ai brics... Ah dimenticavo, i brics sono stati creati e finanziati dalla banca ebreo sionista americana Goldman Sachs nel 2001, se pensate lo abbiano fatto per voi siete da curare 😁
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unita2org · 11 months
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L'OCCIDENTE MASSOCAPITALISTA STA SEMPRE DALLA PARTE DEGLI EBREI PERCHE'?
la struttura gerarchica dei massocapitalisti di Redazione Per rispondere alla domanda posta nel titolo dobbiamo per forza maggiore ricorrere a un ebreo, Karl Marx, che ha studiato molto diligentemente la questione e che ha smesso di esserlo. Uno scritto che abbiamo pubblicato poco tempo fa come primo libro estivo, La questione ebraica, prevedendo cosa sarebbe successo a causa della bramosia di…
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qindil · 11 months
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LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI – PARTE 2
Una panoramica sulla persecuzione cristiana tra gli anni 100 – 305 d.C., in cui è possibile osservare l’Impero Romano fare del suo meglio per fermare la diffusione della fede in rapida crescita. Fonte: @anon_fa_mous7 luglio 2023 Versione audio (inglese) in cui viene analizzato l’intero thread. Nella PARTE 1, ci siamo concentrati sul periodo di tempo che va dalla nascita di Gesù Cristo nel 4…
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dominousworld · 7 months
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Rabbino: occupazione non fa parte del giudaismo
Rabbino: occupazione non fa parte del giudaismo
a cura della Redazione 16/11/2023 Il rabbino più anziano dell’Iran, Younes Hamami Lalehzar, ha dichiarato domenica che l’occupazione di Gerusalemme non è tra gli insegnamenti del giudaismo. Il rabbino più anziano dell’Iran, Younes Hamami Lalehzar, ha dichiarato domenica che l’occupazione di Gerusalemme non è tra gli insegnamenti del giudaismo. Intervistato dall’agenzia Irna, il rabbino Younes…
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t-annhauser · 2 years
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Quando eravamo nietzschiani
Passionaccia di (quasi) tutti gli aspiranti filosofi: Friedrich Nietzsche. A vent'anni Nietzsche era la rivolta, il maglio che sbriciolava tutte le convenzioni. Si capiva e non si capiva, l'importante era il senso che gli si voleva dare. Nietzschiani dionisiaci scorrazzavano per i forum di filosofia come satiri alla caccia di giovani prede, scambiando Nietzsche per un pornomane, uno che potendo sarebbe andato in giro a mostrarlo alle signore (impazzito, pare che Nietzsche ballasse e cantasse nudo nella sua stanza, confesso di averlo fatto anch'io, o perlomeno in mutande). Io a quell'epoca facevo il moderatore e dall'alto della mia carica proteggevo le pulzelle dalle villanie dei più scalmanati. Poi, a forza di maturare un senso critico, la comprensione migliorò fino a vederlo per intero, quel Nietzsche, a scorgerci un principio, un filo rosso che univa tutti quei brandelli di pensiero sparsi apparentemente a caso. Se da giovani Nietzsche era il campione della volontà di potenza, identificata con la semplice forza di volontà (volere è potere), leggendo meglio si capiva che la volontà di cui parlava Nietzsche era qualcosa di più schopenhaueriano, con la differenza che in Schopenhauer quella volontà doveva essere spenta, rifiutata, annullata, mentre in Nietzsche accolta, esaltata. Un flusso di energia vitale scorre nel mondo creando incessantemente il caos da cui emergono le cose, scopo del superuomo è farsi attraversare da questo flusso, liberandosi dalle convenzioni che ne limitano l'amperaggio. Ma c'è il fatto che non siamo liberi, siamo frammenti di fato. Il libero arbitrio, per Nietzsche, è un'invenzione di quel giudaismo cristiano che vuole trovare per noi delle colpe, anche originarie, indelebili, per poi indicarci la via della salvezza, ma noi non siamo responsabili di ciò che siamo. 
"Nessuno è responsabile della sua esistenza, del suo essere costituito in questo o in quel modo, di trovarsi in quella situazione e in quell'ambiente. [...] Si è necessari, si è un frammento di fato, si appartiene al tutto, si è nel tutto [...] con ciò soltanto è ristabilita l'innocenza del divenire". (Crepuscolo degli Idoli)
E comunque bravi come Nietzsche a scovare i moventi tutt'altro che nobili che ispirano certe virtù ce n'è pochi al mondo.
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crazy-so-na-sega · 5 months
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L'Europa, liberata dal dominio della plutocrazia anglo-americana e del giudaismo, deve continuare le tradizioni del socialismo europeo, che nel suo sviluppo è stato interrotto dal "socialismo scientifico" ebraico di Karl Marx e da tutti i suoi derivati.
-Aleksandar Seitz
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scienza-magia · 4 months
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La concezione del Diavolo al tempo della caccia alle streghe
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Al centro di molte credenze colte sulle streghe vi era il Diavolo la fonte della magia della strega, il partner col quale essa concludeva il patto nonché l’oggetto della sua adorazione. Dobbiamo dire che lo stesso concetto del Diavolo si era evoluto notevolmente durante il Medioevo . Per tutto il Medioevo si era fatto riferimento al Diavolo come a Satana un termine che compare nella Bibbia e che significa l’avversario. Nel Vecchio Testamento Satana non è una figura di grande rilievo. Il giudaismo essendo una religione monoteistica attribuiva originariamente tutta la creazione e il funzionamento dell’universo all’unico vero Dio. Solo in uno degli ultimi libri del Vecchio Testamento il primo libro delle Cronache Satana assume una personalità distinta e si presenta come il nemico di Dio e come l’incarnazione del male. Nel Nuovo Testamento Satana assume una importanza molto maggiore. A capo di una schiera di demoni a lui subordinati egli non solo tenta Cristo nel deserto ma diviene il potente oppositore della cristianità stessa inducendo gli uomini a rinunciare a Cristo e a respingerne gli insegnamenti. Si originò così una lotta titanica che il regno di Cristo da una parte e il regno di Satana dall’altra un conflitto che molti ritenevano sarebbe durato sino al Secondo Avvento. Una delle tattiche più efficaci adottate dalla Chiesa cristiana nei confronti dei convertiti che continuassero ad adorare i loro dei pagani era quella di demonizzare quegli dei affermando che quelle divinità erano effettivamente demoni travestiti o addirittura il Diavolo stesso. Poiché questa equazione veniva fatta così frequentemente i cristiani cominciarono a rappresentare il Diavolo secondo la visione che i pagani avevano dei loro dei. Di conseguenza molti degli aspetti comunemente attribuiti al Diavolo erano quelli originari delle divinità pagane. La somiglianza tra il Diavolo cristiano medioevale e gli antichi dei pagani sostituiti e demonizzati dalla cristianità è uno delle prove principali fornite dagli studiosi a sostegno della tesi che le streghe degli inizi dell’età moderna avrebbero praticato effettivamente un antico culto pagano della fertilità. In molte confessioni rese da streghe si fa riferimento alla donazione di un dio a forma di animale dotato di corna. Tali confessioni tuttavia non possono essere ritenute attendibili . Quasi sempre suggeriti alla strega dall’inquisitore o dal giudice quei dettagli rispecchiano una visione cristiana del Diavolo che l’inquisitore riteneva le streghe adorassero come loro Dio. Benché Satana fosse il nome più comunemente usato per indicare il Diavolo, ne esistevano anche altri. Talora per designare il Diavolo si usava il nome di Lucifero nome che gli scrittori della Patristica segnavano all’arcangelo che si era ribellato a Dio e che era stato precipitato dal cielo nell’inferno. Al tempo della caccia alle streghe i cristiani credevano che esistesse un gran numero di demoni che assistevano il Diavolo nelle sue opere di male tentazione e distruzione. Il Nuovo Testamento dice che questi demoni erano legioni ma non fornisce una cifra precisa sicché la loro consistenza numerica determinò varie discussioni tra i demonologi poiché si credeva che tali demoni fossero angeli caduti venivano di norma classificati come gli angeli in ordine gerarchico. Alcuni demoni soprattutto quelli di grado più elevato venivano indicati per nome possedevano una chiara personalità e presiedevano a certi peccati. Su tale materia non esisteva nessuna forma di accordo cosicché tutta la questione poteva diventare molto confusa quando i demonologi riferivano al Diavolo usando il nome di uno dei capi dei demoni come ad esempio Belzebù Leviatano e Asmodeo. Tale confusione era anche dovuta al fatto che anche nella Bibbia e nei libri Apocrifi dell’era precristiana era presente tale confusione. La stessa confusione era presente non solo nell’opera dei demonologi ma anche nei resoconti delle streghe sul sabba in cui spesso non è chiaro se il Signore della cerimonia è spesso descritto come un’animale cornuto fosse il Diavolo oppure uno dei suoi principali demoni. I frequenti riferimenti durante il periodo storico della caccia alle streghe hanno l’aspetto fisico del Diavolo e gli altrettanti frequenti riferimenti al fatto che abitasse il corpo di essere umani solleva l’importante questione della sua natura metafisica e dei suoi poteri. Secondo gli scolastici i demoni come gli angeli erano puri spiriti non possedendo né carne né sangue. Essi potevano tuttavia assumere l’apparenza di un corpo umano o animale mescolando l’aria e vari vapori della terra in modo da creare corpo aereo o non corporeo. Tale corpo essendo composto di elementi naturali possedeva una realtà fisica e poteva svolgere certe funzioni corporee come la danza o l’atto sessuale. Secondo alcuni demonologi il Diavolo poteva anche procreare utilizzando il seme preso da un’ altro uomo ma ciò era molto controverso. Le qualità peculiari dei corpi demoniaci spiegano anche perché il Diavolo e i suoi numerosi demoni incubi e succubi siano descritti come freddi durante l’atto sessuale. Per spiegare tale fatto basta l’opinione dei teologi secondo la quale il diavolo non aveva sangue. Oltre ad assumere l’aspetto di un essere umano o di un animale il Diavolo e i suoi demoni subordinati potevano impossessarsi o abitare il corpo di un essere umano. Racconti di simili possessioni si trovano nella Bibbia e continuano per tutto il periodo della caccia alle streghe. Secondo i teologi quando il Diavolo possedeva una persona non aveva bisogno di comprimere o ispessire l’aria per creare un corpo aereo. Egli semplicemente occupava il corpo della persona. La possessione di individui da parte del Diavolo poteva giocare ed effettivamente giocò un ruolo importante nella stregoneria giacché la possessione poteva essere la conseguenza delle azioni di una strega. Infatti secondo i teologi di quel periodo la strega poteva ordinare al Diavolo di possedere una persona in seguito al patto da lei concluso con il Diavolo stesso. Non di meno la possessione poteva anche verificarsi senza l’intervento di una strega e per puro capriccio del Diavolo nella misura in cui Dio glielo avesse permesso. Uno dei principali poteri del Diavolo era quello di creare illusioni. Così come era in grado di comprimere e ispessire l’aria poteva anche impossessarsi di immagini contenute nella mente degli uomini e sovrapporre alle loro facoltà mentali cosicché essi avevano l’impressione di vedere cose che in realtà non esistevano. Da questo esame dei poteri del Diavolo dovrebbe risultare chiaro che egli non possedeva secondo il punto di vista della Scolastica nulla di simile a un potere sopra il mondo fisico. Qualunque cosa il Diavolo facesse era per esplicita autorizzazione di quel Dio che riservava molti poteri al suo uso esclusivo. Affermare che il Diavolo fosse in qualche modo uguale a Dio che creasse la materia o ne dominasse il funzionamento era una eresia dualista ovvero la dottrina di gruppi eretici come i manichei e i catari. A volte i cristiani ortodossi arrivarono quasi ad aderire a queste idee. Tutte le volte che parlavano del regno di Satana che esprimevano il dubbio che la lotta fra Cristo e Satana non si concludesse con la vittoria di Cristo oppure avevano la sensazione di non poter impedire l’apparente dominio che il Diavolo aveva su di loro essi si avvicinavano al punto di attribuirgli poteri che la dottrina ufficiale che la Chiesa condannava. Una delle più importanti limitazioni dei poteri del Diavolo era di non poter dominare la volontà egli poteva indurre in tentazione illudere e ingannare ma non poteva costringere una persona a rinunciare alla sua fede cristiana o a fare il male in alcuna forma. Affermare il contrario avrebbe significato negare la dottrina cristiana del libero arbitrio. Anche quando il Diavolo o qualche demone minore possedeva il corpo di un uomo l’indemoniato non perdeva mai il suo libero arbitrio o la sua coscienza . Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
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