#giocatori italia
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gbxfut · 8 months ago
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buscandoelparaiso · 1 year ago
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Non capisco perchè il video di Tonali che guarda San Siro ha un sacco di commenti del tipo "Ci manchi Sandro" "Torna Sandro" "Ti vogliamo tanto bene" però quando Gigio torna a giocare a San Siro con la Nazionale sono solo fischi e insulti.
i piu grandi misteri della fede, anon, sono:
Unità e Trinità di Dio
Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo
Il trattamento riservato a Gigione diverso da quello riservato a Sandrino nonostante abbiano fatto le stesse scelte di carriera palesemente guidate dalla stessa forza: il cash
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zibaldone-di-pensieri · 4 months ago
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Genshin Impact 🇮🇹
Ci sono giocatori e giocatrici italiani di genshin Impact qui?
Vi lascio mio uid
750860809
Vi aspecto!
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themhac · 1 year ago
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matey amore mio luce dei miei occhi guardami ti prego ti scongiuro non ci puoi lasciare proprio ora
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diceriadelluntore · 5 months ago
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Storia Di Musica #328 - Francesco De Gregori, Titanic, 1982
I dischi che ho scelto il mese di Giugno hanno un valore ancora più personale, e sono legati da un fatto. A metà Maggio per aggiustare due tegole lesionate salendo in soffitta per fare spazio ho ritrovato degli scatoloni, e in uno di questi, catalogati in buste di carta, come quelle del pane, vi erano dei dischi. Ne ho scelti 5 per le domeniche di questo Giugno. Il primo era nella busta Dischi di Angela, il nome di mia madre. Interrogata, e felicemente sorpresa di aver ritrovato quello scatolone pensato perso dopo un temporaneo trasloco da casa, mi ha raccontato che non comprò il disco appena uscito, ma dopo qualche anno, dopo aver visto un concerto dell'artista di oggi, uno dei più grandi autori della canzone italiana.
Francesco De Gregori era stato lontano dagli studi di registrazione per tre anni: il 1979 era stato l'anno straordinario di Banana Republic con Lucio Dalla e di Viva L'Italia, disco fondamentale e che contiene una storia particolare. Fu infatti il tentativo della RCA, la sua casa discografica, di promuovere l'artista a livello internazionale. Fu ingaggiato Andrew Loog Oldham, leggendario scopritore e primo produttore dei Rolling Stones, che portò con sé una schiera di tecnici e turnisti britannici, e lo stesso De Gregori registrò delle versioni in inglese di alcune delle sue canzoni più note (Piccola Mela, Rimmel, Generale, una versione di Buffalo Bill con Lucio Dalla) con i testi tradotti da Susan Duncan Smith e Marva Jan Marrow, poetessa statunitense che rimase in Italia per un decennio, collaborando con numerosi artisti (Ivan Graziani adatta un suo brano, Sometimes Man, per Patti Pravo, che diviene una dedica per lei, intitolata Marva).
Decide quindi di concentrarsi su un disco che da un lato riprende progetti giovanili sul recupero delle musiche tradizionali, e dall'altro sia una sorta di concept album. Su questo ultimo punto, fu decisiva la lettura nei mesi precedenti le registrazioni di un libro, L'Affondamento Del Titanic di Hans Magnus Enzensberger. Prodotto da De Gregori con Luciano Torani, Titanic esce nel giugno del 1982. È un disco dove De Gregori lascia da parte la canzone d'amore (solo un brano è riconducibile ad una canzone romantica), musicalmente molto vario e che sembra, attraverso il racconto della mitica nave e del suo tragico destino, una riflessione faccia faccia, personale e spirituale, con il mare, i suoi messaggi potenti e profondi. Si apre con Belli Capelli, l'unica canzone d'amore, che lascia lo spazio a Caterina, emozionate omaggio a Caterina Bueno, cantautrice fiorentina che fu la prima a credere nel giovane De Gregori, chiamato come chitarrista nel 1971: i versi «e cinquecento catenelle che si spezzano in un secondo» sono un omaggio ad un brano di Bueno, «e cinquecento catenelle d'oro/hanno legato lo tuo cuore al mio/e l'hanno fatto tanto stretto il nodo/che non si scioglierà né te né io». La Leva Calcistica Del '68 è uno dei classici degregoriani, toccante racconto di un provino calcistico di un dodicenne nel 1980, con uno dei testi più belli del Principe (E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai\Di giocatori tristi che non hanno vinto mai\Ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro\E adesso ridono dentro al bar\E sono innamorati da dieci anni\Con una donna che non hanno amato mai\Chissà quanti ne hai veduti\Chissà quanti ne vedrai). La parte centrale del disco, musicale ed emozionale, è la cosiddetta trilogia del Titanic. L'Abbigliamento Di Un Fuochista, cantata con Giovanna Marini (grande custode della musica tradizionale italiana, recentemente scomparsa) racconta una storia di emigrazione attraverso il doloroso dialogo madre-figlio sullo sfondo della tragedia, e De Gregori in un disco successivo, altrettanto famoso, La Donna Cannone (1983), inserirà un brano, La Ragazza E La Miniera, che è la prosecuzione narrativa di questo brano. Titanic, dal meraviglioso ritmo sudamericano, è il brano metafora della questione sociale: la divisione in classi, prima, seconda e terza, che accomuna la nave alla società. I Muscoli Del Capitano inizia come Il Tragico Naufragio Della Nave Sirio, canzone popolare resa celebra da Caterina Bueno, e molti notarono lo stile particolare del testo, un riferimento alla narrazione futurista del progresso, della potenza meccanica, al mito dell'acciaio e dell'industria. La canzone, meravigliosa, sarà oggetto anche di numerose riletture, e ricordo quella convincente di Fiorella Mannoia in Certe Piccole Voci (1999). Il disco si chiude con il riff, spiazzante, di 150 Stelle, sulle bombe e i bombardamenti, con il simpatico rock'n'roll di Rollo & His Jets, che nel testo cita due dei suoi migliori collaboratori, Peppe Caporello (bassista mezzo messicano soprannominato chicco di caffè) e Marco Manusso (chitarrista con quel nome strano) che insieme con Mimmo Locasciulli suonarono nel disco. Leggenda vuole che per gli arrangiamenti dei fiati Caporello volle un paio di scarpe di tela Superga bianche. Chiude il disco il pianoforte, dolcissimo e malinconico, di San Lorenzo, in ricordo dei bombardamenti del 19 luglio 1943 sul quartiere romano di San Lorenzo ad opera degli alleati. Canzone stupenda, è anch'essa ricchissima di riferimenti: i versi su Pio XII che incontra la gente si rifà ad una famosissima fotografia (scattata però, ma si seppe anni dopo, davanti alla Chiesa di San Giovanni In Laterano, nell'agosto del '43 dopo la seconda sequenza di bombardamenti), il verso Oggi pietà l'è morta, ma un bel giorno rinascerà è presa dal famoso canto partigiano di Nuto Revelli.
Il disco, con in copertina il merluzzo su un piatto in un frigorifero accanto a un limone tagliato fotografato da De Gregori e colorata da Peter Quell, fu anche un successo di critica e di vendite: nonostante non ebbe traino da nessun singolo, vendette 100000 copie nel primo mese, regalando le sue canzoni stupende, con De Gregori che fu il primo a ripercorrere le orme del Battiato de La Voce Del Padrone, unendo nel modo più convincente la tradizione cantautorale, in questo lui un Maestro insuperato, con il grande pubblico.
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blogitalianissimo · 4 months ago
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Ok se per i giocatori argentini i francesi non hanno diritto di giocare nella nazionale francese perché di origine africana, allora le coppe del mondo e copa america argentine venissero spartite tra Italia, Spagna e Germania visto che sono tutti immigrati anche loro
E Messi ha origini marchigiane, di Recanati per la precisione, i suoi trisavoli facevano merenda con Giacomo Leopardi
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innamoratadellenuvole · 5 months ago
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Quando guardi italia-turchia e ti rendi conto che i giocatori hanno gli stessi nomi dei personaggi di "Terra amara" la soap turca che tua nonna guarda tutti i giorni e di cui ti racconta le vicende con entusiasmo ogni volta che vai a trovarla, anche se non te ne frega assolutamente niente 😂
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covid-safer-hotties · 1 month ago
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Il Long Covid e gli sportivi: gambe tagliate, stanchezza, nebbia mentale e respiro corto per tantissimi professionisti - 10 Giugno 2022
That's right! We do international news too!
Avvenire approfondisce la questione con il professor Domenico Corrado, direttore dell’unico master di Cardiologia dello Sport in Italia
È il professor Domenico Corrado, Ordinario di Malattie dell’apparato cardiovascolare all’Università di Padova e direttore dell’Unità dipartimentale sulle cardiomiopatie genetiche, oltre che direttore dell’unico master di Cardiologia dello Sport in Italia, a rilasciare una lunga intervista a Avvenire sul tema del long Covid e dell’impatto sugli sportivi.
Non può fare nomi – riferisce Avvenire – ma nel suo studio stanno approdando professionisti delle più popolari discipline sportive, rimasti “appiedati” per il “blocco” alle gambe, anche campioni olimpici (parliamo di uomini e donne) in molti casi condannati alla fine della carriera. Tutto per un virus che in fondo era, ed è, sottovalutato. «Il Covid può lasciare degli esiti assolutamente inattesi. Ovviamente più grave è stata la malattia dal punto di vista polmonare e più forte è il rischio di sviluppare una patologia cardiovascolare o di altri organi, ma quello che abbiamo visto è che anche atleti usciti da un Covid asintomatico possono avere importanti sequele anche dopo mesi dalla guarigione»
Non è detto che anche queste sequele siano sintomatiche. Spesso vengono scoperte anche dopo molti mesi, magari con una risonanza magnetica nell’ambito del protocollo del “return to play”.
«Seguo numerosi giocatori ai vertici della classifica e alcuni li ho dovuti fermare a causa di questa cicatrice – rivela Corrado – Per fortuna comunque sono l’eccezione».
Gambe tagliate, stanchezza, nebbia mentale, respiro corto. Un esempio (anche se non è un paziente di Corrado) è Peter Sagan, campione del mondo di ciclismo, manifestava «uno stato di spossatezza perenne, anche nella quotidianità». Un altro esperto, il biochimico Fulvi0 Ursini, prova a razionalizzare il fenomeno, a spiegarlo con poche parole, definendolo «invecchiamento accelerato del cuore»: un 60enne guarito dal Covid, sostanzialmente, può corrispondere – dal punto di vista biologico – ad un 70enne. Le cellule invecchiano, diventano senescenti: smettono di replicarsi correttamente, vanno incontro a modificazioni soprattutto nell’attività.
Gli studi, chiaramente, sono agli inizi. E gli sportivi – secondo Corrado – sono un osservatorio straordinario. «La grande maggioranza della popolazione è già guarita dal Covid ma un numero di persone ancora difficile da quantificare denuncia varie sofferenze da “long Covid”». Insomma: non è finita qui.
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(Please forgive the google translation)
Long Covid and athletes: cut legs, tiredness, mental fog and shortness of breath for many professionals
Avvenire delves into the issue with Professor Domenico Corrado, director of the only Master's Degree in Sports Cardiology in Italy
Professor Domenico Corrado, Full Professor of Cardiovascular Diseases at the University of Padua and director of the departmental unit on genetic cardiomyopathies, as well as director of the only master's degree in Sports Cardiology in Italy, gave a long interview to Avvenire on the topic of long Covid and its impact on athletes.
He can't name names - Avvenire reports - but professionals from the most popular sports disciplines are coming to his office, left "stranded" due to the "block" in their legs, even Olympic champions (we're talking about men and women) in many cases condemned to the end of their careers. All for a virus that ultimately was, and is, underestimated. "Covid can leave absolutely unexpected consequences. Obviously, the more serious the disease was from a pulmonary point of view, the greater the risk of developing a cardiovascular or other organ disease, but what we have seen is that even athletes who have recovered from asymptomatic Covid can have important sequelae even months after recovery"
These sequelae are not necessarily symptomatic. They are often discovered even after many months, perhaps with an MRI as part of the “return to play” protocol.
"I follow many players at the top of the rankings and I had to stop some of them because of this scar - reveals Corrado - Luckily, however, they are the exception".
Cut legs, tiredness, mental fog, shortness of breath. An example (even if he is not a patient of Corrado) is Peter Sagan, world champion of cycling, who manifested «a state of perpetual exhaustion, even in everyday life». Another expert, the biochemist Fulvi0 Ursini, tries to rationalize the phenomenon, to explain it in a few words, defining it as «accelerated aging of the heart»: a 60-year-old recovered from Covid, substantially, can correspond – from a biological point of view – to a 70-year-old. Cells age, become senescent: they stop replicating correctly, they undergo modifications especially in activity.
The studies, clearly, are in their early stages. And athletes – according to Corrado – are an extraordinary observatory. «The vast majority of the population has already recovered from Covid but a number of people still difficult to quantify report various sufferings from “long Covid”». In short: it doesn't end here.
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mchiti · 2 months ago
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mi dispiace così tanto per la merda che si stanno prendendo kris e davide da ieri. A mio avviso ieri è totalmente mancato il centrocampo, è vero, /MA il punto non è che loro sono bidoni come molti amano dire. È mancato il centrocampo in relazione a come giochiamo noi, dove è vero che per caratteristiche e qualità di giro palla e costruzione bare e calha non hanno eguali in italia e se per questo pochi pretendenti a contendere il trono pure in europa. A fronte di questo è vero che senza di loro perdiamo il 70% di quello che facciamo perché il nostro gioco passa tanto da loro, poi se il resto dei titoli ieri ha fatto pure schifo (salverei dimash e basta) il danno è fatto. Ciò non rende né kris né davide bidoni, bisognerebbe trovare invece un modo per dare alla panchina anche un’essenza di gioco diversa per giocatori che sono diversi. Ma quanto ci vuole a essere un po’ lucidi senza insultare e chiamare dei bidoni tutti i giocatori
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Basket, Gigi Datome saluta la pallacanestro: dopo il mondiale entrerà a far parte dello staff dell'Olimpia Milano
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Basket, Gigi Datome saluta la pallacanestro: dopo il mondiale entrerà a far parte dello staff dell'Olimpia Milano. È di pochi minuti fa l'annuncio inaspettato. Con un videomessaggio su Instagram Gigi Datome annuncia il ritiro. L'ala piccola cresciuta nelle giovanili della Santa Croce di Olbia, passato per Siena, Scafati, Virtus Roma, Detroit Pistons e Boston Celtics in NBA, e  Fenerbahce, ha appena concluso la stagione vincendo il campionato italiano con l'Olimpia Milano venendo nominato MVP della finale. Tramite un comunicato stampa, l'Olimpia Milano ringrazia così Gigi Datome per la sua carriera: "La Pallacanestro Olimpia Milano ringrazia Gigi Datome per tutto quello che ha fatto e significato in questi tre anni trascorsi insieme. Durante le sue tre stagioni a Milano, Gigi Datome ha vinto lo scudetto nel 2022 e nel 2023, la Coppa Italia nel 2021 e nel 2022, la Supercoppa nel 2020, ed è diventato il primo realizzatore italiano nella storia di EuroLeague. Con lui l’Olimpia ha anche giocato le Final Four del 2021. È stato MVP delle Final Eight di Coppa Italia nel 2021 e dei playoff del 2023. Ha anche segnato 23 punti in Gara 6 della finale scudetto del 2022. Era venuto per vincere in Italia da protagonista. Con cinque trofei in tre anni ha raggiunto il suo obiettivo. Ma molto più di questo, insieme a Sergio Rodriguez, Kyle Hines, Nicolò Melli, ha contribuito in modo determinante a costruire non tanto una squadra vincente ma una cultura, un modo di essere e di fare che verranno tramandati alle nuove generazioni di giocatori Olimpia. Anche per questo, Gigi Datome continuerà a far parte della famiglia dell’Olimpia, mettendo a frutto l’esperienza maturata nel corso della carriera e continuando a promuoverne i valori fuori del campo così come ha fatto da giocatore." Datome giocherà le sue ultime partite con la nazionale azzurra al mondiale quest'estate e poi dirà definitivamente addio al basket giocato entrando a far parte dello staff di coach Ettore Messina all'Olimpia Milano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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flameheart28 · 3 months ago
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allora forza italia, ma per un attimo ho avuto un momento di dubbio sulla mia sessualità guardando alcuni giocatori francesi.
dubbi risolti realizzando che era voglia di essere loro più che voglia di farmi scopare da loro.
tutti risolto, non sono gay
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rossanera · 4 months ago
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Senza giocatori del Milan L italia non va avanti strano
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spettriedemoni · 2 years ago
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StradiVialli
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Il ricordo che ho di Vialli è legato alle "Notti Magiche" di Italia 90, i mondiali che potevamo e dovevamo vincere. Il ct di allora, Azeglio Vicini, aveva costruito la sua squadra attorno a 4 giocatori, la spina dorsale centrale della squadra, in pratica: Zenga, il portiere; Baresi, il libero; Giannini, il regista di centrocampo e Vialli, il centravanti.
Non era sempre stato centravanti, Bearzot lo vedeva ala tornante, lo stesso Vicini lo vedeva ala o, come si dice oggi, seconda punta poi però Vialli era cresciuto tra il 1987 e il 1990, quelli italiani avrebbero potuto essere i "suoi" mondiali, dovevano esserlo, bisognava trovargli una spalla ideale e sembrava potesse essere Carnevale quel giocatore. Succede però che l'Italia domina la prima partita ma non segna fino all'80' quando entra Schillaci e Vialli trova un cross preciso per il piccolo attaccante siciliano.
È paradossale, ma probabilmente il suo mondiale finisce con quell'assist. Non è in forma Gianluca, rischia di mancare l'appuntamento più importante della sua carriera, tutto sembra andargli contro anche quando tira il rigore contro gli Stati Uniti colpisce il palo e non segnerà mai a un mondiale. Quel rigore è il momento in cui ci va più vicino ma il suono di quel pallone sul palo rimane impresso come qualcosa di sbagliato, di ingiusto.
Schillaci diventa titolare in pianta stabile e segna, segna sempre a ogni partita Vialli no, lui è in panchina o in tribuna, fuori forma, mezzo acciaccato e al suo posto gioca Roberto Baggio che fa un gol straordinario alla Cecoslovacchia.
Stradivialli lo chiama Brera perché è di Cremona come Stradivari il noto costruttore di violini e Vialli gioca un calcio che sembra effettivamente un virtuosismo da violinista. Non segna moltissimo però è geniale. Vicini ci prova a recuperarlo nella semifinale di Napoli contro l'Argentina ma Vialli fa poco e il ct è costretto a cambiarlo nel secondo tempo. In tanti rimproverano a Vicini la scelta di tenere fuori Baggio. Sarebbe andata diversamente? Chissà. A Vialli, come a tutti noi, resterà l'amarezza di non averlo potuto vedere al top della forma nel torneo più importante dell'Italia magari vicino all'astro nascente Baggio. Dopo quel mondiale giocherà ancora in Nazionale ma non farà mai più un mondiale anche e soprattutto a causa di disaccordi con Sacchi ct dopo Vicini.
Vincerà ancora in carriera Vialli, l'anno dopo il mondiale lui e Mancini porteranno la Sampdoria al suo primo (e finora unico) scudetto della sua storia, ci sarà la sconfitta in Coppa Campioni in finale contro il Barcellona a Wembley l'anno dopo, lo stesso stadio dove accompagnerà gli azzurri a vincere il titolo Europeo nel 2021. Un cerchio che si chiude per lui e per Mancini, una vittoria che un po' lo ripaga per quella delusione.
Aveva il cancro da tempo, ricordo come mi fece impressione vederlo dopo le cure, invecchiato, con la barba ma senza più i riccioli neri. Il sorriso c'era ancora, invece. Un po' beffardo e un po' da monello'.
E allora lo voglio ricordare con quel sorriso e la maglia azzurra addosso disegnata dalla Diadora, lo stemma tondo sul lato cuore e lui che corre sul campo a fare quel bel gol in diagonale come contro la Spagna a Euro '88 e ad abbracciarsi con il suo compagno di Nazionale e alla Sampdoria Roberto Mancini.
Mi sarebbe piaciuto vederlo ancora capo delegazione azzurra, a un mondiale stavolta, ma non è stato possibile.
Se ne va troppo presto, anche lui.
Ingiusto. Come il pallone finito sul palo anziché in rete.
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fridagentileschi · 1 year ago
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... Ma la preoccupazione del nostro governo è la cancellazione del numero 88 dalle maglie dei giocatori.
Benvenuti in Italia.
Lore Ferretti
👹👿👹👿👹👿👹👿
🇫🇷 Mentre orde di criminali neri e arabi stanno devastando la Francia, in Francia un allenatore di calcio viene addirittura ARRESTATO per aver dichiarato una ovvietà, ormai purtroppo comune a tante squadre non solo francesi: troppi giocatori arabi e neri stanno distruggendo uno degli sport più identitari esistenti, il calcio
Ormai la dittatura globalista colpisce le idee di buon senso, non conformiste. Avanti verso il precipizio, mentre le orde nere e arabe la fanno da padrone in un'Europa che ha perso l'anima
P.S.: a proposito di football, sulla ridicola decisione italiota di vietare sulle maglie dei calciatori il numero 88, non vale neppure la pena di commentare. E questi sarebbero governanti seri?
Destra e sinistra ormai è lo stesso. Tutto in mano ai globalisti
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delizabethan · 1 year ago
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NU:Carnival Italia (forum)
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Amanti di NU:Carnival,
siete stati evocati per radunarvi tutti nel nuovo forum italiano dell'omonimo videogioco, dedicato a tutti i players italiani e a coloro che vorrebbero intraprendere questo nuovo viaggio insieme agli yokai e cittadini di Klein!
Il forum è stato ideato con l'idea di creare uno spazio in cui poter condividere esperienze di gioco con altri giocatori, i propri progressi e le proprie teorie riguardo la storia principale.
Per chi non lo sapesse, NU:Carnival è un videogioco boys love (yaoi) esplicito, pertanto per accedere ai contenuti maturi è necessario essere maggiorenni. Esiste anche una sezione protetta all'interno della quale sarà possibile condividere liberamente i contenuti espliciti esclusivamente relativi al videogioco, una sezione dedicata al roleplay e anche una dedicata alla traduzione italiana della storia e di eventuali contenuti extra.
Che aspetti? Vieni a vedere!
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parolerandagie · 2 years ago
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Quarant'anni fa esatti, sull'onda dell’improvviso interesse che il basket NBA ed il football NFL suscitano in Italia, dovuto alle partite trasmesse dalle reti Mediaset e commentate da un indimenticabile Dan Peterson, un perfetto Rino Tommasi ed un giovanissimo Guido Bagatta, proprio quest’ultimo pubblica due libretti, distribuiti in edicola, uno intitolato ‘’American Football Superstars’’ e l’altro ‘’American Basketball Superstars’’.
Io giovanissimo pre-adolescente che non si perdeva nemmanco una sola di quelle trasmissioni, risparmio la esorbitante cifra necessaria all’acquisto (i libretti costavano lire 5.000 cadauno, per un totale di lire 10.000: praticamente il budget di un mese) e me li accaparro, passando i pomeriggi a studiarli a memoria, a leggere e rileggere le piccole biografie dei giocatori, suddivisi per squadra, a fantasticare di ipotetiche partite fra le stelle, confrontare cifre statistiche, memorizzare nomi; molti dei miti che tutt’ora ho, legati a quel mondo, derivano dall’averli visti su quei libretti, prima ancora di averli visti giocare in TV: Joe Montana, Ken Anderson, Walter Payton, Julius Erving, Larry Bird, Magic Johnson, Kareem Abdul Jabbar, Moses Malone sono solidamente parte del mio immaginario sportivo, ancora oggi, e da quelle pagine sono usciti: alcuni di loro non sono nemmeno più in vita.
Poi si cresce, si cambia (anche se ci si promette, con amici di cui non ci ricordiamo nemmeno più il nome, di non farlo mai) si studia, lavora, si cambiano case e città, e certe cose che per un periodo consideravamo alla stregua di patrimoni e tesori, vanno irrimediabilmente perdute.
Per me, vanno perduti anche i due libretti, e con loro se ne vanno anche la spensieratezza di quegli anni, la serietà con cui attendevo l’uscita in edicola delle riviste Superbowl e Superbasket, i milioni di sogni ad occhi aperti che avevo fatto.
Ma qualche giorno fa mi tornano alla memoria, e mi travolge, insieme ad una infinita nostalgia, anche una smania di riaverli, di ritrovare quelle pagine, di scoprire che ancora mi ricordo quei nomi, che ancora bene so quali giocatori, quali frasi usate per descriverli, avevano colpito la mia immaginazione e la mia suggestione.
Ebbene, li trovo, usati, in vendita on-line su di un sito che vabbè la sicurezza dei dati, e li ricompro per una cifra di cui mi vergogno.
Sono arrivati oggi, via posta, e quella che vedete è la loro fotografia.
Ed io sono un tredicenne nuovamente, perso dietro un vecchio sogno americano, inebriato dal sapore, dall’odore di quei giorni; e se chiudo gli occhi, Magic porta palla, la passa a Kareem, laggiù appostato in post basso, che, nonostante la strenua difesa di Robert Parish, manda la palla a carezzare il cotone della retina con uno dei suoi memorabili sky hook, una gancio cielo, come avrebbe commentato Dan Peterson.
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