#gesto dolce
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Ricordi di un pomeriggio all'insegna delle risate in famiglia e regali degli zii (finalmente qualcuno della mia famiglia che capisce quanto mi piace fare lavoretti e doppiamente bello il gesto perché sono oggetti che appartenevano alla zia che non c'è più ❤️🙏)
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#fotografia#foto#scatto fotografico#ricordi#gesto dolce#oggetti#regali#epifania#divertimento#risate#momenti felici#creatività#agende#agendina#decoro#angioletto#perline#glitter
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In un mondo dove le anime sembrano fluttuare senza ancore, come foglie portate dal vento capriccioso, mi ritrovo a vagare tra le ombre dei miei desideri e delle mie paure. Oh, quanto anelo una compagna le cui virtù risplendano come gemme rare, e il cui cuore sia un giardino segreto, accessibile solo a chi possiede la chiave dell'amore vero e incondizionato.
Non cerco una figura effimera, una creatura che si disperda nel caotico turbinio delle notti moderne, dove la passione è spesso scambiata per mero capriccio, e la fedeltà è un concetto relegato ai sognatori. No, il mio spirito brama qualcosa di più sublime, un connubio sacro tra due anime che si riconoscono e si scelgono nella vastità dell'universo.
Immagino una donna il cui sguardo sia un riflesso delle stelle, e il cui sorriso possieda la dolcezza del miele. Una compagna la cui grazia non sia macchiata da incontri fugaci, ma che invece custodisca nel suo petto un amore puro e inalterabile. Nei suoi occhi vorrei scorgere la promessa di un domani in cui le nostre vite si intrecciano con la forza delle radici secolari, resistenti a ogni intemperie.
In lei, cerco la delicatezza di un fiore di campo, la cui bellezza risiede nella sua semplicità e autenticità. Il suo cuore, spero, sia un santuario di fedeltà, dove ogni battito è per me un canto di devozione eterna. Voglio che ogni suo gesto, ogni suo respiro, sia un inno alla nostra unione, un testamento della sua scelta irrevocabile di camminare al mio fianco, nonostante le tempeste che la vita possa scatenare.
Desidero una musa la cui purezza d'animo sia un faro nel buio, una compagna che non si lasci corrompere dalle lusinghe effimere del mondo. La sua integrità deve essere un monolito inamovibile, e il suo amore, una fiamma che arde con intensità inestinguibile.
Oh, quanto sarebbe dolce perdurare al suo fianco, immersi in una sinfonia di emozioni, dove ogni nota è un palpito del nostro amore sincero. Insieme, costruiremmo un universo parallelo, una realtà dove il tradimento è un concetto sconosciuto, e la lealtà è il nostro vessillo.
Così, in questa ricerca di un amore così puro e prezioso, mi lascio guidare dal cuore, sperando che un giorno le nostre anime si incontrino e si riconoscano, dando vita a una storia che sfida il tempo e le convenzioni, un racconto scritto con l'inchiostro dell'eternità.
#citazioni#compagnia#distanza#frasi famose#frasi pensieri#mancanza#nuove amicizie#pagine di libri#sentimenti#tristezza
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Che storia meravigliosa. La conoscevo, certo, ma ieri ho avuto il privilegio di ascoltarla direttamente da una persona legata all’ex proprietà. Una di quelle occasioni che ti fanno venire voglia di fermarti, ascoltare e, sì, prendere appunti.
Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni. Un amore che non avrebbe mai dovuto esistere, eppure è esistito. Segreto, proibito, ma inarrestabile, come ogni cosa vera. Lei, sposata, madre di tre figli, con quattordici anni di troppo per un mondo che non perdona. Lui, giovane, brillante, capace di vedere oltre. In lei, non solo una donna, ma un’idea, un atto di sfida. Da quella relazione impossibile nascono i Baci Perugina, che non sono mai stati solo cioccolatini. Sono l’amore che resiste, il manifesto di chi sceglie di vivere, nonostante tutto.
I bigliettini che Luisa infilava nei cioccolatini per Giovanni erano più che parole: erano vita, cuore, rivoluzione. Quei messaggi, diventati i cartigli, sono la prima forma di trigger emotivo nella storia del prodotto. Non è più solo cioccolato: è gesto, è storia, è amore che si racconta. È lì che nasce l’ancoraggio emozionale. Non compri un dolce. Compravi lei. Lui. Loro.
La scelta del nome, da “Cazzotto” a “Bacio”, è un caso lampante di reframing linguistico, dove il focus si sposta dalla rudezza al gesto romantico. Giovanni Buitoni intuì che il linguaggio non era solo descrizione ma percezione, e che un termine sbagliato poteva distruggere la magia. “Bacio” diventò così il frame perfetto: semplice, diretto, evocativo.
L’incarto argentato con stelle blu, disegnato da Federico Seneca, è semiotica visiva al suo massimo. L’argento grida preziosità, le stelle parlano di sogni, e i due amanti, ispirati a “Il Bacio” di Hayez, consolidano il frame emozionale. Non è solo un packaging: è una narrazione visiva che colpisce il cuore prima ancora del palato.
I Baci Perugina non sono mai stati solo cioccolatini. Sono pezzi di storia italiana, un intreccio di coraggio, imprenditorialità e comunicazione al massimo livello. Metafore visive, parole che restano, un equilibrio perfetto dove ogni elemento – nome, cartigli, packaging, campagne – parla la stessa lingua. Una storia d’amore privata che si trasforma in linguaggio universale. Non si vende cioccolato. Si vende un sogno. Un sogno che continua, immutato, a emozionare.
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"Buonanotte a chi ha imparato
a tollerare il silenzio.
Ma quanto vorremmo
una parola dolce.
Buonanotte a chi ha imparato
a sopportare la solitudine.
Ma quanto vorremmo
un abbraccio improvviso.
Buonanotte a chi ha imparato
a non pretendere.
Ma quanto vorremmo
un gesto spontaneo.
Buonanotte a chi ha imparato
a sopravvivere.
Ma quanto vorremmo
una mano a cui aggrapparci.
Buonanotte a chi sta imparando
a non amare più.
Ma quanto vorremmo che ci fosse qualcuno a farci cambiare idea."
Oriana Mantovani
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Credo che guardare la propria donna in preda all'imminente orgasmo, sia il gesto romantico più bello.
Credo che guardarsi mentre ci si dà piacere,
sia l'apoteosi del fare l'amore.
Credo che amarsi selvaggiamente, sia lo sfinimento più dolce che esista.
Credo che l'abbraccio forte dopo aver fatto l'amore, valga più di un “sei bellissima”.
Credo che regalare un orgasmo lento alla propria donna, valga più di un diamante.
Credo che tutta la dolcezza dell'amore, sia racchiusa in un bacio sul naso o sulla fronte.
Ma credo che anche guardare la propria donna dormire, sia un gesto d'amore.
In un letto ad una piazza e mezza magari, dove in due, non si sta né troppo stretti e né troppo larghi. Nello stesso letto dove, qualche ora prima, si stava abbracciati in un unico respiro, dove fare l'amore e parlarsi era un tutt'uno, dove far l'amore era un'esigenza, dove il mondo cessava di esistere con le sue albe e i suoi tramonti.
E ora guardarla, addormentata stanca, con addosso ancora il profumo degli orgasmi e con indosso solo la tua camicia... ♠️🔥
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Nel 1995, il fotografo umanista Édouard Boubat, scattó una magnifica immagine del piccolo Remi, un bambino intento ad ascoltare il rumore del mare in una conchiglia troppo grande per le sue esili mani.
La foto è poetica, dolce, emozionante e profonda, ma allo stesso tempo riesce a risultare semplice, evidenziando la magia di un gesto comune e senza tempo.
Nonostante gli occhi chiusi del protagonista ostacolano un legame diretto, sono in grado di far sognare lo sueto del accusembra quasi di udire il medesimo Édouard Boubat - Remi ascolta il mare, Parigi, 1995.
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... quel tuo dolce gesto... quel tuo dolce invito...
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Un'altra cosa che ho conosciuto da quando mi sono spostata qua in provincia di Bergamo è la generosità vera e propria. Ne avevo parlato brevemente in un vecchio post, ma credo che meriti un post a parte.
I padroni di casa dove sono in affitto sono credo le persone più gentili e discrete che io abbia mai conosciuto: persone modeste sebbene benestanti, comprensive, gentili, di una educazione impressionante; generosamente mi regalano le uova delle loro galline (ed io le mangerei ad ogni pasto perché sono credo le uova più buone che io abbia mai assaggiato), mi dicono sempre che se ho bisogno di qualcosa posso scendere e venire a bussare, fino a ieri "se hai bisogno di qualcosa, non comprare, dimmi a me ché io ho molte cose qua". E che siano delle persone generose lo ha dimostrato anche il fatto che qualche anno fa hanno ospitato una famiglia ucraina in fuga dalla guerra. Sono i primi estranei che piuttosto che mettermi davanti problemi irrisolvibili da risolvere mi danno invece delle soluzioni. Tutta la mia vita, fino ad ora, è stata costellata da problemi irrisolvibili: ogni chiacchiera pure la più innocua era formata da dei problemi, da delle polemiche inutili a problemi irrisolvibili, di qualsiasi tipo; stessa identica cosa nella mia famiglia ed io che cercavo di risolverli e alla fine riuscivo solo a piangere la notte e ad ingozzarmi di giorno e spesso di nascosto per alleviare l'angoscia. Questi signori, invece, ci parli un attimo ed è tutto semplice, facile e soprattutto già risolto: il problema non si è posto proprio. La loro discrezione poi è disarmante: mai conosciute delle persone così discrete nei miei confronti e così rispettose dei miei spazi pure se questo è un loro spazio. Da due mesi che sono qua non si sono mai sognati di venirmi a bussare, nemmeno per dirmi delle cose belle: se io scendo loro qualche fetta di dolce la signora mi ridà il piatto lasciandomelo sulle scale; mi fanno trovare il pellet sulle scale, pellet tra l'altro acquistato da loro per noi sebbene non abbiano la stufa a pellet ma quella a legna; non solo mi regalano le piantine di peperoncino, ma anche queste me le lasciano fuori dalla porta per non disturbarmi; hanno la copia del contratto da farmi firmare e non mi chiamano ma aspettano di vedermi uscire. Nella mia famiglia invece è sempre stato il contrario: mai avuto la mia privacy, le mie cose erano anche contro la mia volontà, le cose di tutti a meno che non me le nascondevo; chi mi apriva armadi e cassetti, non potevo nemmeno chiudermi in camera perché si lamentavano e non mi riferisco ai miei, ma agli altri parenti coi quali i miei avevano instaurato un rapporto morboso; non potevo scappare da loro, dovevo starci per forza e soprattutto fare finta di starci bene. Per non parlare della presunta generosità di parenti lontani e vicine di casa: ogni gesto "generoso" significava l'aver contratto un debito con degli strozzini: la volta successiva tu per loro dovevi esserci per forza pena il rinfacciarti quello che avevano fatto per te, maledirti e probabilmente pure toglierti il saluto. Poi il parlare è sempre stato denigratorio: credo che una cosa che accomuna tutti i poveracci che campano di merda perché non tengono soldi ma spendono più di quello che potrebbero permettersi, è l'essere arroganti. Ecco, in sicilia e poi in campania erano tutti arroganti e fondamentalmente gente di merda; in sicilia peggio che in campania dove invece ho conosciuto qualche essere umano ancora leggermente piacevole. Per non parlare poi della tranquillità della gente che lavora in questa zona: nei supermercati, nei negozi, oltre ad essere gentili, sono pure tranquilli (tranne qualche rara eccezione): cassiere sedute che se ne sbattono se la gente si accumula (d'altronde loro che ci possono fare), chiacchierano e non si scompongo e hanno sempre da regalarti un sorriso gentile. Un sacco di estranei, da quando sono in questa zona, mi hanno regalato un sorriso gratuito ed un saluto, entrambi fatti con una bella espressione calorosa e gentile sul volto, come se fossero veramente contenti di salutarti e di vederti.
Se continua così credo che potrebbe pure passarmi la repulsione per il genere umano, ricordarmi che almeno a grandi linee stiamo messi male, ma poi qualche rara eccezione la si incontra.
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Il bacio sulla fronte è l'espressione più dolce, è la forma di amore più pura. Si dice che il bacio sulla fronte sia il simbolo per eccellenza di protezione, tenerezza e affetto. È un gesto che rappresenta l’amore profondo ed è superiore a quello che si da sulle labbra.
Quando qualcuno ti bacia la fronte, spesso si dice che bacia la tua anima
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Da non credere cosa può capitare a voler essere gentile con i vicini di casa.
Si erano trasferiti nel condominio da qualche settimana. Padre, madre e un ragazzo adolescente. Non si erano presentati e così mi è sembrato un gesto di buon vicinato andare a bussare io alla porta, e portare un dolce di benvenuto, fatto con le mie mani.
Quando ho suonato il campanello nessuno ha risposto e avevo già girato le spalle per tornarmene nel mio appartamento.
Quando si apre la porta. È il figlio.
“Ciao, gli dico, sono la signora Margherita, quella del piano di sopra. Volevo presentarmi a tuo padre e tua madre e ho portato una piccola torta che ho preparato per darvi il benvenuto….”
Il ragazzo è stranamente tutto rosso in volto. È in tuta e con tutte e due le mani tira verso il basso il bordo della felpa, come se dovesse nascondere qualcosa.
Sono abbastanza vecchia, ed esperta di ragazzi: ho capito subito che, complice il fatto che la casa fosse vuota, stava facendo qualcosa …che avevo interrotto…..
“Mamma e papà non ci sono….” Infatti dice, con un filo di voce. Non un buongiorno, non un grazie, chiaramente imbarazzato. Tanto imbarazzato, e tanto occupato a tirare giù la felpa con le due mani, che non fa nemmeno il gesto di prendermi la torta dalle mani. Sono io che devo chiedergli:
“La torta, posso lasciarla almeno, o devo riportarmela via?” Sorridendo.
A quel punto capisce di esser stato maleducato…”Ah si, prego, scusi” farfuglia. Si scosta dalla soglia, mi fa entrare, ma di prendere questa dannata torta non se ne parla. È evidente che il ragazzino si stava masturbando in beata solitudine e che io lo ho interrotto…..e che il cosino ancora non ne vuol sapere di abbassarsi…
“La poggio in cucina?” chiedo e lui non risponde ma fa cenno di sì con il capo.
Potrei andare via, a questo punto, ma sono molto divertita dalla situazione….e anche un po’ intrigata dall’ immaginare che quella felpa cerca di nascondere un bel pene duro….
Così, senza nemmeno chiederglielo, mi vado a sedere sul divano. Gli sorrido. Mi metto comoda e accavallo le gambe. Faccio cenno con la mano di sedersi vicino a me. “Come ti chiami?”
“Antonio…” risponde a bassa voce. Si vede che soffre per l’imbarazzo, ma non riesce a dire di no alla richiesta di una adulta, e così si viene a sedere vicino a me.
Eh si, l’erezione si vede tutta. Si stava masturbando, chiaramente, tesoro, e forse la mia gonna corta, le calze, quei bottoni della camicetta che con nonchalance ho sbottonato, non aiutano il suo pisellone a ritrovare la quiete.
Lo guardo bene. È carino. Un bocconcino. Mi avvicino a lui. Metto la mia mano sulla sua, per essere pronta a trattenerlo se, impaurito, tentasse di scappar via. I suoi occhi vanno dalle mie cosce al seno. Il pomo d’Adamo nel collo fa su e giù.
“Che hai da guardare, tesoro?” Guido la sua mano sulla mia gamba. Non oppone resistenza, bene. “Forse ti piaccio?”
Resta con la bocca aperta, ma non risponde. Mi chino su di lui, con l’altra mano gli prendo il mento fra le dita, guido la sua bocca verso la mia e lo bacio sulle labbra, facendogliele aprire finché la mia lingua non scivola dentro la sua bocca.
La mia mano lascia la sua che mi sfiora le gambe e va a controllare quanto sia duro sotto la tuta. Con piacere sento non solo che lo è, e tanto, ma anche che sotto la tuta non ha nulla: deve essersi rivestito davvero di fretta quando ho bussato.
Gli abbasso la tuta, continuando a tenergli la lingua in bocca, glielo scopro e lo accarezzo. Lo sento gemere, ma non lo faccio venire, non lì in salone.
“Vieni, mostrami dove è la tua stanza ….” Gli dico prendendolo per mano.
In camera sua lo spingo sul letto, gli ho tolto la felpa, i pantaloni della tuta abbassati sotto le ginocchia. In piedi davanti a lui mi tolgo le mutandine.
“Quando tornano i tuoi?” “Alle 6”, balbetta. “Ottimo” e gli sono di sopra, liberando i seni e dandoglieli da succhiare mentre mi impossesso del suo cazzo per scoparmelo come si deve.
“Da oggi ti aspetto a casa mia ogni giorno a quest’ora, intesi?”, mentre comincia a gemere sotto di me, “e basta seghe!”
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E’ particolare il termine “sbattere”. Implica la commissione di un gesto impetuoso e per nulla positivo: una porta dopo un litigata, un suppellettile dopo una sfuriata, ma evoca anche qualcosa di estremamente godurioso : le uova per lo zabaione, la crema di un dolce, la propria donna sul materasso.
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ARTISTI CONTEMPORANEI - di Gianpiero Menniti
LA PASSIONE E LA MATERIA
L'incontro con gli atti espressivi di Monica Isabella Bonaventura, nata in provincia di Venezia, poliedrica e pluripremiata artista, lascia una traccia: seguirla impone l'addentrarsi fin dentro le viscere della Terra, l'immergersi in un tunnel scavato a mani nude.
La sensazione del contatto è gravida, intensa, vivida.
Possiede grida afone, toni lontani, rumori d'attrito.
Eppure, si avverte una mancanza, un distacco, un anelito, come se l'apparire dell'evento espressivo portasse con sé la nostalgia della mano, la struggente ricerca del contatto tattile perduto, la sensualità del gesto ormai ricordo.
E di sapore e di odore terragno, acre, pastoso.
Questo indizio, indelebile, rimane impresso sulle sue tele come in ogni oggetto sottoposto alla sua sensibilità, alla pregnanza della sua violenza dolce e appassionata sulla materia.
Ogni incontro con la materia è un atto di violenza necessaria al suo divenire, al suo apparire: il mare non si può solcare senza ferirlo.
Allo stesso modo, l'incontro artistico con Monica Bonaventura è una ferita che pulsa, che non può essere ignorata, che rimane fusa nelle sue opere.
Un calore perenne.
Di materia incandescente.
Di materia ansimante, che impone spazio all'espandersi del respiro.
Semplicemente, di materia, ormai sua.
In dono a chi sa coglierne la preziosa origine.
- Nelle Immagini: foto di Monica Isabella Bonaventura e alcune opere dell'artista, nell'ordine "Vento", "Sands desert", "Oltre", "Aura", "Albori", "Raggio di Sole", "Aurora", "Flam" e "Punto G"
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Voglio una donna schiava. Ma non fraintendere il mio desiderio, poiché non è la tirannia che cerco, né la sottomissione brutale. No, è l’anima che brama la reciproca prigionia d’amore, un vincolo che sorge non dalla coercizione, ma dall’intreccio indissolubile di due cuori ardenti.
Desidero una donna il cui spirito sia libero come il vento, ma che scelga di legarsi a me con catene d’argento, forgiate dalla passione e dal rispetto. Una schiavitù volontaria, in cui ogni gesto, ogni sussurro, ogni sguardo sia un atto di devozione reciproca. Nel suo abbandono troverò la mia libertà, e nel mio dominio, il suo rifugio.
Immagino le nostre anime danzare su un filo invisibile, sospeso tra il cielo e l’abisso, in un equilibrio precario ma sublime. Lei, la mia musa, la mia dea, che accoglie con grazia la mia forza, e io, il suo protettore, che con tenerezza le sfiora l’anima.
Nel nostro giardino segreto, costruito con parole sussurrate e promesse incantate, il tempo stesso si ferma. Ogni momento si cristallizza in un eterno presente, in cui il mondo esterno svanisce e restiamo solo noi, prigionieri e sovrani di un regno di passione.
Desidero perdermi nei suoi occhi, specchi d’infinito, dove ogni lacrima è una perla di gioia e ogni sorriso un raggio di sole. Voglio che la sua voce sia il mio canto preferito, un’armonia che mi guida attraverso i labirinti del desiderio.
Non cerco la sottomissione del corpo, ma la comunione delle anime. Voglio che il nostro amore sia una fiamma perpetua, un fuoco che brucia senza consumare, alimentato dalla nostra reciproca dedizione. Che ogni notte sia un’incantata danza di ombre e luci, e ogni giorno una tela dipinta con i colori della nostra passione.
Voglio una donna schiava, sì, ma una schiava del cuore, libera nell’essere prigioniera dell’amore che condividiamo. Che le nostre catene siano fatte di sogni e desideri, e che insieme, in questa dolce schiavitù, possiamo trovare l’essenza stessa della libertà.
#frasi pensieri#frasi famose#sentimenti#citazioni#nuove amicizie#pagine di libri#compagnia#distanza#mancanza#tristezza
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“Tutto ciò che ci fa stare bene,tutto ciò che ci profuma la vita: un gesto gentile, una parola dolce, un abbraccio, un bacio affettuoso, e poi amore tanto amore..”
Buongiorno anime ☕️🌷
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Credo che guardare la propria donna in preda all'imminente orgasmo, sia il gesto romatico più bello che ci sia, come sentire l'effetto che si fa sul proprio uomo.
Credo che guardarsi mentre ci si provoca piacere, sia l'apoteosi del fare l'amore.
Credo che fottersi selvaggiamente sia lo sfinimento più dolce che esista.
Credo che un pompino ben fatto valga più di un ‘ti amo’’.
Credo che l'abbraccio forte dopo il sesso valga più di un “sei bellissima”.
Credo che regalare un orgasmo lento alla propria donna valga più di un diamante.
Credo che tutto l'amore che c'è sia racchiuso nel bacio sul naso.
Credo che guardare la propria donna dormire, sia il gesto d'amore più bello che ci sia; in quel letto, lì, a una piazza e mezza, dove in due non si sta nè troppo stretti, nè troppo larghi,in quel letto lì dove qualche ora prima ci si stava stretti in un unico respiro, dove fare l'amore e parlarsi era un tutt'uno, dove far l'amore era una esigenza, dove il mondo cessava di esistere con le sue albe e i suoi tramonti, ed ora guardare la propria donna dormirci è bellissimo.
E lo è ancora di più, se si è addormentata stanca con indosso ancora il profumo degli orgasmi o la tua t-shirt, e se, nel sonno, distrattamente, ti cerca con le gambe, le labbra, le mani.
Quello è l'amore.
Lo senti.
Di notte, quando tutto tace.
Nebulosa di Venere
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Credo che guardare la propria donna in preda all'imminente orgasmo, sia il gesto romantico più bello.
Credo che guardarsi mentre ci si dà piacere, sia l'apoteosi del fare l'amore.
Credo che amarsi selvaggiamente,
sia lo sfinimento più dolce che esista.
Credo che l'abbraccio forte dopo aver fatto l'amore, valga più di un “sei bellissima”.
Credo che regalare un orgasmo lento alla propria donna, valga più di un diamante.
Credo che tutta la dolcezza dell'amore,
sia racchiusa in un bacio sul naso
o sulla fronte.
Ma credo che anche guardare la propria donna dormire, sia un gesto d'amore.
In un letto ad una piazza e mezza magari,
dove in due, non si sta né troppo stretti
e né troppo larghi.
Nello stesso letto dove, qualche ora prima, si stava abbracciati in un unico respiro, dove fare l'amore e parlarsi era un tutt'uno, dove far l'amore era un'esigenza,
dove il mondo cessava di esistere con le sue albe e i suoi tramonti.
E ora guardarla, addormentata stanca,
con addosso ancora il profumo degli orgasmi e con indosso solo la tua camicia... ♠️🔥
Cit
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