#gesti di amicizia
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L'Origine e il Significato dei Saluti: Stretta di Mano, Abbraccio e Gesti di Amicizia
Un Viaggio nel Tempo tra Simboli di Amicizia e Rispetto: Perché ci Stringiamo la Mano o ci Abbracciamo?
Un Viaggio nel Tempo tra Simboli di Amicizia e Rispetto: Perché ci Stringiamo la Mano o ci Abbracciamo? Nel corso della storia, gli esseri umani hanno sviluppato una varietà di gesti per salutarsi e mostrare rispetto e amicizia. Tra questi, la stretta di mano e l’abbraccio sono tra i più comuni e simbolici, particolarmente diffusi nelle culture occidentali e spesso adottati anche in contesti…
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facci caso a chi fa caso a te quando camminate insieme. Ho notato che le persone per cui sei importante fanno caso rispetto a dove sei nello spazio, sono attente a darti il giusto spazio, ad assicurarsi che tu riesca a passare nei luoghi stretti, a non perderti di vista quando c'è troppa gente, ad avvisarti di stare attenta ai gradini, a metterti una mano sulla spalla per condividere il percorso con te vicino. Fateci caso a chi fa caso a voi quando tutti gli altri pensano solo a camminare dritto per la loro strada senza preoccuparsi di ciò che tu troverai sulla tua.
zoe,
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Spesso mi soffermo a cercare di capire le persone invece che di mandarle direttamente a fanculo, cerco di capire i loro stati d'animo, cerco di comprendere i loro gesti, le parole, gli atteggiamenti, ma invece dovrei fregarmene come fanno loro, trattarle come si meritano, cioè con un bel calcio nel sedere, ma non sono cosi. Forse perché do un peso alla parola ''amicizia'' o" all'amore" e, per me, è un valore inestimabile, si fa presto a dire amici o fidanzati, ma dopo è il tempo e le azioni che giudicano se davvero è quel sentimento o quel legame come si vuol dire, mi piacerebbe aprire il cervello di alcune persone e vedere se, all'interno, hanno un cervello o un ometto che balla la break dance magari con una canna in mano come in un famoso film, vorrei cercare se hanno dei sentimenti o se sono talmente pieni di sé stessi da passare sopra alla gente come un treno in corsa, ti riempie di balle, ti fa credere di essere pulito e limpido come un angelo ma alla prima che ti giri ti pugnala alle spalle! Ecco vedi caro\a il mio\a se vogliamo chiamarti cosi, leggi bene queste mie parole e cerca di farne buon uso, cerca di non far più quello che hai fatto a me, cerca di viverti la vita al meglio e lasciami vivere la mia, cerca di non guardarmi in faccia quando mi vedi, girami al largo per non farmi altro male, non cercare un discorso con me, non voglio sentire le stupide parole bugiarde di un falso ipocrita quale sei tu. Vedi la vita è fatta di scale , cè chi le scende, in questo caso tu, e chi le sale, come faccio io. Rimarrai sempre un nulla perché tutta la tua vita è fatta di innumerevoli e inutili bugie, ti circonderai di persone come te, false e ipocrite, perché solo quello sai fare, vai per la tua strada fatta di menzogne e di giochetti stupidi che io andrò per una via sicura e trasparente quale sono io. Non ho bisogno di raccontarti storie non ne voglio di persone come te. Non so che farmene di un ipocrita quale sei tu. Viviti la vita al meglio ma ricorda che il male che si fa alle persone ritorna tutto indietro come un boomerang, non sai quando e non sai come ma ritorna, troverai un giorno chi ti userà, ti imbambolerà di frottole, ti farà credere chissà che, ma l amara verità ti ferirà ed allora ti verrò in mente ma ti prego scacciami subito, non voglio passare nemmeno un lurido minuto in quel tuo mondo putrido.
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[ Quando ero giovane mi aspettavo dalle persone più di quello che potevano darmi, amicizia eterna, emozioni permanenti. Adesso ho imparato ad aspettarmi meno di quello che possono darmi. Le loro emozioni, la loro amicizia, i loro gesti nobili continuano ad avere un valore miracoloso ai miei occhi, sono il frutto della grazia.]
Ogni volta che si cede (che io cedo) alle proprie vanità, ogni volta che si pensa e si vive «per apparire», si tradisce. E ogni volta è sempre la gran disgrazia di voler apparire che mi ha rimpicciolito dinanzi al vero. Non è necessario offrirsi agli altri:
solo a coloro che si amano. Perché in questo caso non ci si offre per apparire ma soltanto per dare. Veramente forte è colui che appare esclusivamente quando è necessario.
Albert Camus, da Taccuini - Traduzione di Ettore Capriolo
ph Cristina Rodero Garcia
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La sintonia tra due persone è identità di vedute, quell'atmosfera che si crea fatta di parole, sguardi, gesti.
É quando cominci una frase e l'altra persona la completa.
É quando senza dire parole riesci a parlargli solo con lo sguardo.
É quel senso di piacere e completamento che proviamo in amore o in amicizia.
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Cada caminante siga su camino el que Dios le ha marcado. Reflexiones de un peregrino. 📷
Ogni cammino, ogni luogo in cui sono passato mi ha arricchito. In ogni piccolo villaggio in cui mi sono fermato, ho trovato persone ospitali e curiose, di sapere la motivazione di tutti questi miei cammini. Da loro, ho trovato tanta forza e ispirazione, lo stimolo, per continuare a portare amore ovunque. Mi hanno dato cibo solido per il corpo ma anche del cibo spirituale per l'anima attraverso gesti di pura e semplice amicizia. Mi hanno dissetato con la bontà e la misericordia e mi hanno ospitato. Già, c'è molta gente buona e di cuore nel mondo. E io ne ho conosciuta tanta. Ma dove non ho incontrato persone, ho trovato luoghi mozzafiato dove ho respirato aria pura ed inalato lo spirito del Signore. Ora mi sento ricco.
lan ✍️
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La parte migliore di ogni persona
non la troviamo nelle poche
grandi cose che ha fatto.
La troviamo nei tanti piccoli
e preziosi gesti quotidiani.
Di gentilezza, umiltà,
amicizia, amore.
Agostino Degas
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La psicoanalisi ha smascherato le credenze umane nei confronti degli idoli e degli ideali di ogni specie. Sotto la sua onda d’urto anche i sentimenti più altruistici e solidaristici si sono rivelati solo povere maschere che ricoprivano l’avidità originaria della pulsione. Al fondo della natura umana non si incontrano buoni sentimenti, ma solo una spinta pulsionale che afferma sé stessa. All’origine della vita – come sosteneva già Hobbes – non c’è l’amore ma la guerra di tutti contro tutti. E se allora l’amore, di cui la retorica di ogni tempo si è riempita la bocca, non fosse che una impostura? Se l’essere umano al suo fondo volesse solo potenziare il proprio Ego, se la natura stessa dell’inconscio fosse profondamente criminogena, se la pulsione avesse di mira solo il suo proprio soddisfacimento, come spiega Freud, come potrebbe mai esistere un amore altruistico? Un atto di donazione di sé stessi verso l’Altro capace di prescindere dal narcisismo? Come può esistere un amore che non sia solo rivolto a noi stessi?
L’odio è più antico e originario dell’amore, scriveva Freud. È sotto i nostri occhi una escalation individuale e collettiva dell’incultura dell’odio, dell’anti-amore, del rifiuto, della segregazione, del respingimento dell’Altro in qualunque forma esso appaia. L’odio è una risposta difensiva finalizzata a salvaguardare la vita in pericolo, esposta, come direbbe sempre Freud, alla natura straniera e ostile del mondo. Se dimenticassimo questa verità ridurremmo l’amore ad una marmellata di buoni sentimenti o, più precisamente, per usare una categoria della psicoanalisi, ad una rimozione dell’odio. Ma proprio perché il primo movimento dell’uomo, il più originario, è quello della chiusura, dell’arroccamento e della paura nei confronti del mondo “straniero e ostile”, la possibilità dell’amore non può prescindere da questo carattere primario e dominante dell’odio. Ecco perché siamo così colpiti dai gesti di amore altruistico. Ci stupiamo forse sempre meno dell’orrore – che non ha limiti – e sempre di più dei gesti di amore e di solidarietà. Nondimeno è evidente, non solo agli psicoanalisti, che anche dove c’è amore serpeggia sempre una ambivalenza affettiva: io ti amo, ma poiché tu hai introdotto in me il seme della mancanza – poiché tu mi manchi proprio perché ti amo –, tu mi fai paura, io non mi posso fidare di te, tu sei pericolosa per la mia identità, ergo, ti odio.
L’amore è una vera alternativa all’odio solo quando sa assumere con slancio la dimensione della mancanza che l’esperienza dell’amore apre in noi. Si tratta di un movimento contro-natura: amo chi mi rende mancante. Come è possibile? La condizione dell’amore è quella di stabilire un rapporto di amicizia con la propria mancanza. Solo se si accoglie la nostra mancanza si può amare, ovvero sentire la mancanza di chi amiamo. Eppure ci sono amori che finiscono nell’odio e nella distruzione. Molto spesso sono gli amori più idealizzati, amori che hanno escluso l’insopportabile amando solo la bella immagine dell’Altro e non il suo fondo più insopportabile. Poi accade fatalmente che, in un momento o nell’altro, l’insopportabile faccia inaspettatamente irruzione e tutto frana, cade, si dissolve e di quell’amore non resta più nulla. Gli amori che finiscono nell’odio sono quelli che hanno cancellato l’insopportabile, che hanno amato solo l’immagine ideale dell’Altro, ovvero l’immagine che corrisponda alla nostre attese. Per questo Lacan diceva che un amore degno di questo nome sa amare tutto dell’Altro, dunque anche la sua parte più insopportabile. È un insegnamento che travalica il piano della vita amorosa e che investe ogni forma di legame umano: l’odio subentra all’amore quando l’idealizzazione lascia il posto alla delusione e questo accade tanto più facilmente quando l’infatuazione per l’Altro vorrebbe ricoprire i suoi limiti. Diversamente gli amori che durano sono gli amori che sanno condividere l’insopportabile, ovvero ciò che è veramente impossibile condividere.
Si dovrebbe allora aggiungere che se l’amore è amore non di qualcosa dell’Altro, ma di “tutto”, nulla
consentirà mai agli amanti di fare o di essere un tutto, di coincidere l’uno con l’altro. Ciascuno sarà infatti
confinato al non-tutto come verità ineliminabile di ogni rapporto. Il mito platonico dell’androgino non dice la verità sull’amore: ricostruire l’intero non può mai essere la meta dell’amore. Piuttosto quando amiamo facciamo esperienza di perdere l’intero, di conoscere la nostra insufficienza e la nostra vulnerabilità. L’amore da questo punto di vista non ricompone la sfera, non sana la ferita ma la apre perché ci costringe a incontrare la mancanza.
Ma se non possiamo aspirare a una totalità – è quello che accade invece nei regimi totalitari dove la massa ama e si sente amata dal suo leader, sentendosi un “tutto” – allora l’amore può essere una vera alternativa all’odio e non solo la sua fatale prosecuzione. L’amore scade nell’odio solo quando apre la ferita che avrebbe dovuto illusoriamente chiudere, ma se l’amore, invece, è la ferita, se è l’esperienza della mancanza, non è nel ritrovamento dell’intero, ma nella sua perdita che esso può realizzarsi. L’amore diventa così un grande antidoto ad ogni forma di odio, perché ci rende possibile fare amicizia con la nostra mancanza.
Il punto è che Freud non coglie la verità più profonda del messaggio cristiano. Egli riduce l’amore per il
prossimo ad una contraddizione insanabile: perché dovrei amare lo sconosciuto? Lo straniero? O, addirittura, chi non sopporto? E come dargli torto? Ma il limite del suo ragionamento consiste nel non intendere che il “prossimo” – come spiegherà invece Lacan – è innanzitutto la parte più dissonante di me stesso. L’amore suppone sempre l’accettazione di questo “prossimo interno”, di questo insopportabile che porto dentro di me. Allora colui a cui dichiaro il mio amore non è più la rappresentazione ideale di me stesso, lo specchio narcisistico che rende amabile la mia stessa immagine, ma diviene l’incontro con ciò che non intendo, che non posso avere e che non sono. La non coincidenza è, infatti, il senso più profondo di ogni legame d’amore. Per questo non c’è amore senza libertà, senza rispetto per la libertà dell’Altro. E per questo la violenza non fa parte dell’amore ma è la sua profanazione più estrema. Ogni amore ci espone al rischio di perdere una parte di noi stessi più che – come pensava Platone – di ritrovarla. Ma questo rischio comporta una gioia ineguagliabile che rende l’amore il più potente anti-depressivo in circolazione: esso introduce, infatti, una pausa, una tregua nel dolore infinito del mondo. Un nascondiglio? Un riparo? Una tana? Quando facciamo esperienza dell’amore facciamo esperienza di una interruzione nell’orrore insensato che accompagna l’esistenza. La mia esistenza, una volta amata, non è più alla deriva, non è più “di troppo”, ma si trova, come direbbe Sartre, voluta sin nei suoi minimi dettagli, “chiamata”, “attesa”, “salvata”. È tantissimo.
Massimo Recalcati
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Al giorno d'oggi tutti esperti nel parlare dell'amore.🤔
Ma l'amore...l'amore non lo puoi spiegare in una sola forma. Non esiste solo un unica immagine che rispecchia l'amore. Voi come lo immaginate? con le farfalle nello stomaco, con sguardi intensi, baci appassionati, abbracci e contatti fisici. Beh si, anche ciò viene compreso, ma io, quando si parla d'amore, immagino quello vissuto nei film, scritto sui libri, quello che quando fai la scema ti sorride, perché già per esempio il solo suo sorriso ti fa accelerare il battito del cuore più di quanto possa farlo il contatto fisico, quello che ti fa il solletico fino a farti mancare il respiro e ridartelo accarezzandoti la guancia, quello che ti protegge, che ti ascolta mentre canti e urli ma anche quando piangi, come quella serata conclusa peggio del solito tu che mi chiamasti alle 2 di notte affogando nelle lacrime con il cuore a pezzi, ero distrutta, il tuo pianto l'ho sentito scorrere così vivido sui miei occhi, lo percepivo e volevo morire nel sentirti avvilita per l'ennesimo pezzo di merda, pensavo: 'Ma come fa ad essere così stupida da non rendersi nemmeno conto di quanto amore le sto dando in questo preciso momento? come fa a non rendersi conto che davanti ai suoi occhi c'è una persona che morirebbe per vederla felice sul serio, che glielo dimostra da anni, e spera che prima o poi possa capirlo, perché merita il meglio.' Volevo solamente stringerti la mano, farti appoggiare la testa sul mio petto e darti la tranquillità che avevi bisogno in quel momento, volevo solo tenerti tutta la notte tra le mie braccia, al sicuro, lontana dall'oscurità. Starti accanto per sempre. L'amore credo sia un po' questo dimostrare a piccoli gesti, che ti porta rispetto e ti accompagni nella tua vita, che te la faciliti non che te la complichi. Che non abbia paura di cadere. Quell'amore che ti guarda con orgoglio, con presenza costante, che ti ricordi ogni giorno quanto sei bella, che sia complice in amicizia, perché io credo che l'amore esiste anche in essa, non ho mai visto amore più grande come quello tra due semplici amiche che si rispettano a vicenda e ci sono sempre l'una per l'altra, e se ciò fa di me una persona innamorata allora permettimi di dirti che lo sono follemente, e ne sono fiera, amare te, è la cosa più bella e reale che potessi provare nella mia vita, anche se dolorosa, perché prima di scegliere il bello di te ho sempre tenuto il peggio, e per quanti aspetti tu abbia che mi fanno girare i coglioni, amo anche quelli, non cambierei nemmeno una virgola di te. Perché sei bella da morire così come sei. Questo è il vero amore non tutte le apparenze che vengono mostrate al di fuori.
Ricordati che se ami una rosa devi prima amare le spine 🥀❤
E io ti amo...
Sono state proprio le tue spine meravigliose,simili alle mie a trafiggermi il cuore.🌈
@occhicastanitristi-blog @cuoregelidoo-blog @delusa-da-tutti
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Regola Dell 50 e 50
A volte penso che sia tutto una questione di vedersi bene da soli, di imparare a stare bene da soli, so che anche tu delle volte finge che tutte quelle coppie che si vedono in giro ti disgustano, ma in realtà un po' le invidi secondo me tutti lo fanno, ma nessuno lo ammette veramente, si fantastica sul "se magari un giorno ti potrebbe mai capitare"
la verità che si ha il bisogno costante di essere notati da qualcuno.... Per quanto tu ci provi inizi comunque a sentir il bisogno di ricevere e dare amore ...
Allora ci si
Accontenta delle cosiddette "briciole"
Come dice la mia psicologa
anche quanto in realtà è solo una tua fantasia.....
"si pensa che ciò che era pura gentiezza sia amore", si inzia a romanticizzare, fantasticare, accontentarci, delle volte ciò che provi è reale, altre invece no....
forse è più un tuo bisogno di essere vista.....
"dai stupidamente il tuo cuore agli altri e ti aspetti che gli altri facciano lo stesso" magari e giusto .. Se è ciò che sentivi di fare... va bene così,
bisogna solo imparare ad equilibrarsi a non superare la linea che potrebbe far crollare te stesso per gli'altri.
Facciomo un esempio a chiunque stia leggendo: tu ti fidanzi, inizi una relazione, c'è una buona probabilità che vada bene, magari le cose funzionano per davvero e finalmente trovi la felicità.... ma se l'altra persona un giorno non ci fosse più? Se finisse? se in realta dall'altra parte ci fosse solo interesse?
Bhe in quel caso tu starai male, sentirai tutto amplificato, tutto crollerà, e ti sentirai sotto querlle macerie...
perché magari tu davi 100, perché tu hai ceduto tutto ciò che avevi, non hai tenuto nulla per te
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Hai dato 100? In che senso?
Penso che........
in una relazione, o in qualsiasi rapporto che sia di amicizia o famigliare si da 50 e l'altra metà la si conserva per se stessi, si vive quel legame sensa oscurarsi....
Se non non hai fiducia in te, crederai sempre 100, non vedendoti più, mettendo da parte il rispetto che ogniuno di noi deve avere per sé e finiresti nel così detto autosabotaggio
Distruggendo tutto.
Bisogna applicare la famosa frase
"per amare qualcuno bisogna amare prima se stessi"
Pensavo che fosse una cazzata, ma invece è proprio così perché poi
Pur di essere vista ti accontenterai anche di 20, un 30 un 5...
ed giusto così? Ti accontenterai delle maleddette briciole!?
So quanto è frustrante sentirsi dire: "sei una bella persona" per poi non essere mai notati.
Fa male..... Ti senti morire dentro, sapere che l'altra persona non ti appartiene, sapere che a sua volta penserà a qualcun'altro.
Ma sono cose che fanno crescere,
bisogna vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, no?!
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Oggi se penso come ho reagito tempo fa per una persona, mi viene da ridere.... Ogni volta mia madre veniva sapere di una nuova cotta.... Sempre così....
penso, a quanto sono stata cretina, quanto poco rispetto mi sono data
Ricordo che una volta un ragazzo mi disse "e carina peccato che è grassa" percepire solo il "è carina ma...."
Beh di colpo decisi di dimagrire per lui... E poi? ....
A che conclusione?....
E poi, alla fine? .....
Lui non mi vide comunque.
Ed è così, sarà così molte altre volte.
A meno che tu non decida di vederti tu per prima....
Di conoscerti, migliorarti, accettarti, e amarti, ma per te.
Magari non mi vedrà mai in quel modo.. come oggi non lo vedo più io in quel modo.
Forse se avessi dato quel 50 che aspettava a me
A quest'ora non starei rimpiangendo.... Ancora un'altra volta......
Anche oggi.... Mi capita di: accontentarmi sempre di quei 10 secondo si eye contact.....
Di frasi mai completate e di gesti di pura gentilezza.... e romanticizzarli come una bambina .....
E quando te ne accorgi.... è lì che poi tutto crolla a pezzi, tutto sopra di te...
ti senti una stupida, una cretina per esserti immaginata ancora e ancora un'altra volta tutto, essere l'ennesimo rifiuto, l'ennesimo scarto, l'ennesima amicizia spezzata, l'ennesima persona della famiglia a non essere inclusa ancora e ancora.....
"Era tutto nel tua testa."
E allora poi ti guardi allo specchio e comprendi e ti chiedi, c'è qualcosa che non va? Alla fine dici al tuo cervello di non nascondere la tua più grande paura
Non nasconderla con "no ma io sono apatica, non provo nulla"
perché infondo sai che non è la verità
"Hai un bisogno costante di sentirti speciale, di essere qualcosa per qualcuno, e che qualcuno sia qualcosa per te"
DI ESSERE VISTA.
E se ciò non succede, tutte le tue forze sembrano risucchiare tutte le tue energie, improvvisamente ciò che ti piace diventa ai tuoi occhi brutto.
"Leghi stupidamente la presenza delle persone alla tua di VITA".
Improvvisamente perdi l'appetito, non dormi, smetti di fare quelle piccole cose che ti facevano stare bene,
e poi comprendi..... e accogli il motivo per cui le facevi....
capisci che: tutte quelle cose non le facevi più per te stessa ma per qualcun'altro che non vedeva te.
Ed è questa la verità,
Continuavi a dare 100 a chi non lo accettava pensando che dovessi leggere "fra le righe"
quando in realtà c'è sempre stato un punto
era un "NO" secco.
e perciò non puoi fargliene una colpa...
Non puoi dare delle colpe a qualcuno solo perché "hai deciso stupidamente di dare la tua anima"
la vera colpevole sei tu.
E poi arriveranno quelle domande:
-Come hai potuto legarti così? Sulla base di cosa?
-Come hai potute essere così stupida?
-Come hai potuto far uscire quel lato che hai nascosto per così tanto tempo?
-Come hai potuto pensare che mettendo la maglia viola piuttosto di quella verde avrebbe potuto notarti?
-Come hai fatto ad essere così sciocca?
"Non vedi? continui a farlo
Continuerai......"
Ogni cosa brutta che ci capita è un continuo insegnamento, almeno questo è ciò che ci diciamo per non scoppiare in un pianto isterico, però se ci penso e proprio così,
io tempo fa non l'avevo capito e questo si è ripresentato e ora ne
sono consapevole
E MI AUGURO
di non fare li stessi errori
Bisogna capire che per noi stessi dobbiamo essere sempre disposti a dare 100
perché gli altri faranno la stessa cosa per loro, ed è giusto, proteggere la propria persona....
Il genere umano delle volte è così egoista così superficiale....
Però in una cosa è brava a "proteggersi, difendersi dalle minacce"
Perché tu non lo dovresti fare?
Che dici impariamo, e iniziamo a volerci bene?!
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Nessuno immagina la sofferenza che si prova quando vedo persone che vanno d’accordo con i loro genitori, con cui hanno un rapporto di amore e amicizia, in cui si parla di tante cose: di cosa hai fatto durante la giornata, di cosa si pensa di un determinato argomento, di se stessi.
Quei meravigliosi rapporti ricchi di gesti d’affetto, abbracci, baci, frasi d’amore, in cui sei sicuro di poter dire: qualsiasi cosa accada, la mia famiglia è dalla mia parte.
Purtroppo tutto ciò non mi appartiene, ne mai mi è appartenuto. Eppure ad oggi lo desidero più che mai.
Poco tempo fa, ho visto le storie di una ragazza che era stesa sulla spiaggia con la propria mamma a ridere e scherzare, e la stessa ragazza pubblicava storie del suo papà che le scriveva che era bellissima ogni giorno.
Non faccio altro che desiderare la vita di questa sconosciuta, che però è circondata dall’amore della famiglia.
Perché non è accaduto anche a me? Perché non mi vogliono bene? Cosa ho fatto di male per non meritarmi un briciolo di amore?
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Fante di Spade
"La Terra di Mezzo"
Ci muoviamo dentro ad una condizione energetica confusa.
Gli stimoli sono tanti e tutti diversi fra loro: molti risuonano di "vecchio", altri invece sono pressoché ancora parzialmente indecifrabili.
Le Connessioni sono deboli. L'Ombra avvolge i nostri passi.
E' un'Ombra che ci riporta dentro, a vagliare le nostre scelte e la coerenza dei nostri passi.
Alcune scelte compiute qualche mese fa sono ancora in fase di ulteriore discussione ed elaborazione. Stiamo attraversando un momento di profonda revisione del nostro Cammino.
E stavolta non è più neanche la stanchezza a definire i nostri stati d'animo, quanto piuttosto una sorta di "inerzia di cammino".
Sappiamo che non possiamo fermarci e, al contempo, non è chiaro dove ci sta portando la nuova Strada.
Siamo coscienti del "pericolo" di perderci, di smarrire l'orientamento, ma andiamo avanti fiduciosi e, a tratti, un po' incoscienti, con la perenne sensazione addosso che qualcosa di "grande" deve accadere da un momento all'altro e che forse, i nostri occhi, non hanno ancora visto nulla.
E' saggio affrontare ogni passo con atteggiamento cauto e pacato. Con prudenza, sospendendo il giudizio e imparando a restare vigili e presenti anche nell'apparente zona Grigia di noi stessi.
Il dialogo incessante e animato tra Sentito e Mente, a tratti invadente e scarsamente codificabile, ci rende un po' sovraccarichi in determinati momenti della giornata.
Ma questo autunno va preso un po' così: facendo amicizia con l'Ombra e assecondando di volta in volta i brevi, ma intensi, movimenti della Luce.
Sappiamo che nulla è fermo. Tutto si sta muovendo dentro il nostro Cosmo interiore. E anche fuori.
Sono quei processi che, proprio quando sembrano non portare a nulla di definito e concreto, stupiscono con un finale a sorpresa.
E allora procediamo. Se l'Ombra non fa paura, attraversarla sarà l'ennesima comprova della bontà del lavoro di guarigione che abbiamo affrontato negli anni precedenti.
Se invece ne siamo ancora terrorizzati, diventa un'ottima indicazione e stimolo per proseguire nel viaggio interiore di crescita e maturazione.
Una cosa è certa: ci stiamo allontanando definitivamente dal Passato. Passo a passo.
L'orizzonte, quando ci voltiamo indietro, è sempre meno nitido e distinguibile. Le antiche relazioni, credenze e costrutti di interazione iniziano ad abbandonare i nostri gesti, i nostri movimenti automatici, le nostre reazioni emotive.
Nella Terra di Mezzo, è così.
Non siamo più quelli "di ieri", ma nemmeno quelli "di domani". E oggi è un Mistero chi siamo.
Ma presto ne avremo un primo assaggio... forse già nelle prossime ore.
Eventi insoliti nelle giornate di fine Settembre. Insoliti, ma belli.
Mirtilla Esmeralda
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Quando ero giovane mi aspettavo dalle persone più di quello che potevano darmi, amicizia eterna, emozioni permanenti. Adesso ho imparato ad aspettarmi meno di quello che possono darmi. Le loro emozioni, la loro amicizia, i loro gesti nobili continuano ad avere un valore miracoloso ai miei occhi, sono il frutto della grazia.
Ogni volta che si cede (che io cedo) alle proprie vanità, ogni volta che si pensa e si vive «per apparire», si tradisce. E ogni volta è sempre la gran disgrazia di voler apparire che mi ha rimpicciolito dinanzi al vero. Non è necessario offrirsi agli altri:
solo a coloro che si amano. Perché in questo caso non ci si offre per apparire ma soltanto per dare. Veramente forte è colui che appare esclusivamente quando è necessario.
Albert Camus, Tr. Ettore Capriolo, Taccuini - Traduzione di
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Pellegrino una volta, per sempre pellegrino. Già!Lo si è nel cuore, nella mente e nell'anima o non lo si è. Io lo ero già, ancora prima d'iniziare tutti i miei pellegrinaggi. Avevo conosciuto il Signore e dopo averlo fatto parte attiva della mia vita ed aver appreso e condiviso i suoi insegnamenti ho iniziato a camminare e non mi sono più fermato.
Ormai nella mia mente c'è come una miscela di ricordi. Dopo venti lunghi anni di cammini e più di quarantamila km. percorsi, conservo nel mio cuore miriadi di sensazioni ed emozioni, che mi ritornano spesso, come visioni e immagini, volti e parole, o atti di amore di giorno e di notte, che spesso mi si confondono. Restano i fatti di tanti momenti di gesti condivisi e di testimonianze di amicizia e di simpatia, andate a buon fine. E ora in attesa dei prossimi pellegrinaggi, mi cibo con tutto questo. È per questo motivo che il viaggio iniziato venti anni fa non si è mai interrotto, non ha mai avuto pause e nè mai più ne avrà. Viaggi, letture, scritti, studio di nuove vie da percorrere, io sto sempre in cammino, col cuore e la mente.
📷 Sui Pirenei vicino al confine Francia-Spagna. A seguire da Samos a Sarrià ed infine Finisterra.
lan ✍️
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Scuola: croce e delizia.
Waek Hero Class 1 e Antares 2
Per caso mi sono ritrovata a vedere due serie tv a tema scolastico ed è meraviglioso come una serie tv su degli adolescenti e le loro problematiche possa avere così tante varianti e ipotesi di lettura o modus operandi. Come possano essere così diverse. Prendi Waek Hero Class 1 e Antares 2.
Entrambe hanno al centro dei ragazzi adolescenti all'ultim'anno del Liceo ma passa un baratro tra le due:
Waek Hero è un drama stupendo. Trama, regia, cast, recitazione, tematiche affrontate, montaggio... difficile trovargli un difetto. Ho amato e sono rimasta così colpita da tutto quello che vedevo:
La trama è semplice ma ciò che succede e come succede rende la serie molto intrigante e interessante: questi ragazzi che diventano amici ... ma poi va tutto a signorine e buonasera. Niente buonismo o forzature ma una storia credibile e intensa, recitata in modo sublime da dei bravissimi interpreti.
Tema fondante della storia è l'amicizia in un momento delicato della vita di questi adolescenti: tre ragazzi che poco o nulla hanno in comune che diventano amici sullo sfondo del bullismo. Questa amicizia da una parte porterà forza e determinazione ma dall'altra recherà gelosie, invidie e violenza. Ed è proprio l'excursus di questa fratellanza ad avermi tenuta incollata allo schermo: vedere Shi Eun aprirsi poco a poco a questi amici, perderli e poi vederlo crollare nel finale è stato un colpo al cuore! La scena dove spacca vetrate della scuola completamente folle di dolore è un momento che difficilmente scorderò.
Credibilità e realismo sono le parole chiave che mi vengono in mente quando penso a questa serie, in virtù di un lavoro eccellente sotto il profilo psicologico dei personaggi: Beom Seok non diventa stronzo a caso. C'è tutto un background che spiega e motiva le sue azioni a partire dal rapporto con suo padre. Ed io adoro questa cosa.
Ed ha proposito di padri, nota a margine su quanto gli adulti siano vapore. O non esistono o se ci sono, sono totalmente ignari dei loro figli, lasciati alla mercé della strada. Insegnanti, presidi, genitori...un ammasso di nulla. Almeno sul finale il padre del protagonista si è reso conto che l'aver lasciato il figlio solo per mesi e mesi non è stata la cosa più intelligente da fare.
Infine, una parola sui combattimenti e le violenze. Per quanto non siano stati contrasti memorabili devo dire che a me non piaciuti da un punto di vista registico e tecnico. Il sangue c'era ma mai un lago. O ferite che spariscono da sole. E questo è già oro che cola.
Mentre sulle violenze dei bulli, pensavo peggio. Io odio il bullismo - anche perché non lo capisco - e sempre odierò queste cose. Ma temevo violenze più macabre, vere e proprie torture psicologiche. Fortunatamente non è andata così ( altrimenti non avrei visto questa serie ) e sono riuscita a guardare la serie, però la frustrazione di vedere gesti di bullismo è stata altissima.
Concludendo: Waek Hero è una serie da vedere assolutamente complice anche i solo 8 episodi che permettono la maratona easy.
Voto: 8.6
Antares 2
Chi invece il realismo non sa nemmeno dove sia di casa - e lo amo per questo - è Antares. Antares mi suscita lo stesso fascino del gatto morto o dell'incidente stradale in autostrada: sai che guardare sarà problematico ma lo fai lo stesso.
Vidi l'anno scorso la prima stagione e non potevo certo perdermi la seconda. Ares, Zea ed i Calderioz tornano in tutta la loro gloria per portarci a fare tutti un giro sulle moto. Ora, la prima stagione era carina pur essendo piena di problemi...ricordo che la vidi con piacere. La seconda... è carina anch'essa ma meno della prima.
Il dolore più grande è lo stesso della prima stagione, amplificato dalle vicende che accadono in questa seconda: i nostri eroi si ritroveranno sotto minaccia e ricatto di un "qualcuno" che vuole il loro scioglimento come banda di motociclisti. E la fine delle altre bande. Nel mezzo le solite turbe amorose, vita scolastica, problemi di amicizia ecc ecc.
Io lo dirò fino alla morte: vedere dei ragazzini del Liceo comportarsi come adulti salvo poi chiedere il permesso a mamma' per dormire fuori è estraniante. E' confuso vedere Ares, leader della gang, dare ordini a uomini più grossi e vecchi di lui mentre mamma e papà lo mettono in punizione togliendogli cellulare e uscite con gli amici. Ragazzini menati, rapiti, accoltellati, pestati. Che complottano e indagano. Pedinano, fanno appostamenti, collaborano con la polizia, interrogano criminali, salvano persone rapite ma si comportano e ragionano come ragazzini del Liceo.
Oltre a ciò, la trama - ossia la minaccia di "qualcuno" - è stata per me troppo allungata. Per episodi ed episodi i nostri non hanno fatto altro che subire passivamente tutto quello che succedeva e solo nell'ultimo episodio hanno capito qualcosa. Quasi per caso poi. Devo dire che l'ho trovata una dinamica un pò noiosa.
Come noiosa - ma lì perché mi dispiace - la storia di Serra ed il tipo. Cioè...nella prima stagione gli veniva ammazzato il fidanzato a bastonate. Nella seconda dopo mille dubbi e incertezze riapre il suo cuore ad un altro ragazzo...per scoprire che è il cattivo della storia. Maddai! Diamo una gioia alla povera Serra!
Poi vabbeh le solite forzature, cose a cazzo, dialoghi a volte imbarazzanti, storie d'amore insulse, change of heart senza motivo...il solito insomma.
Ma in tutto questo di roba da salvare c'è: Zea in primis.
Zea, stella polare della serie. L'unico carattere femminile che abbia un neurone in più delle altre e che non pensa unicamente ai ragazzi, balletti e vestiti. ( anche se Karissa in questa stagione è migliorata un po'). Zea ha cervello, coraggio, spina dorsale e allo stesso tempo è la colonna portante per Ares nel suo momento più buio.
Ok lo ammetto.
La loro storia d'amore - amore parola grossa visto che non si sono mai nemmeno lontanamente baciati. Manco sulla guancia. Manco a stampo. Niente. Nada. Però si amano e questo mi basta. - è il vero motivo per cui mi sono vista tutta questa serie. XD Sono dannatamente carini e solidi. Si supportano uno con l'altro e si vede che si amano.
In questa seconda stagione poi si esplora la difficoltà di Ares nel chiedere aiuto ad altre persone, ampliando dunque la gamma del suo personaggio. Si mette in luce la sua capacità e le difficoltà di essere un leader sotto diverse pressioni: la scuola, gli amici, i genitori, i compagni di gang, la sua ragazza. Su questo frangente la serie fa un buon lavoro mostrando un Ares in difficoltà tremenda ma che poi alla fine regge botta e riesce a mantenere a galla tutto.
Concludendo: Questa seconda stagione non è riuscita a piacermi tanto quanto la prima a causa di un plot a mio parere troppo allungato e ripetitivo. Buoni invece come sempre i due protagonisti e la recitazione degli attori. Sono bravi dai! Una serie da vedere se hai già visto la prima stagione e vuoi passare qualche ora in compagnia di questi ragazzi ma da evitare come la morte se si cerca realismo e credibilità.
Voto: 7.4
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Per cinque anni siamo stati inseparabili, legati da un’amicizia che sembrava perfetta, un rifugio sicuro in cui nulla poteva entrare a turbare il nostro equilibrio. Non ho mai pensato che potesse esserci qualcosa di più. Non ho mai immaginato che dietro i suoi gesti, i suoi sguardi e le sue parole ci fosse un sentimento diverso, qualcosa che io non ero pronta a vedere o accogliere.
E poi, un giorno, ha detto quelle parole: “Tra noi c’è sempre stato qualcosa di più”. Ho sentito il mondo cambiare, come se tutto ciò che avevo vissuto accanto a lui acquistasse un nuovo significato. Ogni momento, ogni risata, ogni silenzio condiviso si è rivelato sotto una luce diversa, una luce che avevo sempre ignorato, pensando fosse solo la forza di un’amicizia profonda.
Come ho potuto non accorgermene? Come ho potuto lasciar scorrere cinque anni senza mai chiedermi se il nostro legame fosse davvero solo amicizia?
E ora siamo ancora qui, vicini come sempre, con quella stessa confidenza e quella stessa complicità. Eppure, qualcosa è cambiato. Le sue parole mi hanno aperto un nuovo mondo, un mondo che avremmo potuto esplorare, ma che forse non avremo mai l’occasione di vivere. Lui ha un’altra vita adesso, e io rispetto il suo cammino, come ho sempre fatto. Ma dentro di me, qualcosa si è mosso.
Ogni volta che lo guardo, non posso fare a meno di chiedermi cosa sarebbe stato se avessimo avuto il coraggio, se ci fossimo permessi di provare, di rischiare. Forse saremmo stati felici, forse ci saremmo persi, ma almeno avremmo saputo.
Nonostante tutto, però, il nostro legame rimane. Non è diminuito, non si è incrinato. È come se quelle parole avessero aggiunto un nuovo strato di profondità, un nuovo modo di guardarci. Forse non sapremo mai cosa saremmo potuti essere, ma so che ciò che siamo è raro, prezioso.
E così resto accanto a lui, grata per ciò che abbiamo, anche se a volte mi perdo a immaginare ciò che avrebbe potuto essere. Perché, in fondo, sapere che siamo ancora qui, uniti, è una delle cose più belle che potessi desiderare.
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