#geocentrico
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È L'AMORE CHE FA CAMBIARE
"Convertirsi significa cambiare la propria posizione nel mondo: passare da un sistema geocentrico, in cui il soggetto sta al centro e fa ruotare tutto attorno a sé, a un sistema eliocentrico, in cui il soggetto gravita attorno a qualcosa di più grande e più luminoso. È l'effetto della mente innamorata, che sempre produce un cambiamento di stato.
È l'amore, quindi, che fa cambiare, dando inizio a una vita nuova. Più precisamente, è l'amore che scaturisce dall'impatto con la bellezza e con la sofferenza, le due esperienze fondamentali alle quali nessun essere umano si può sottrarre. Al contatto con la bellezza autentica e con la sofferenza elaborata, l'amore si trasforma, e, dall'essere quel sentimento capriccioso inteso dai più, diviene una forza stabile della mente, della parte più preziosa dell'essere umano in cui risiede la vera personalità."
Vito Mancuso
[#LaMenteInnamorata, #VitoMancuso #Garzanti]
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Perché il mio patrigno non risponde dio pendolo di Foucault nell'universo geocentrico
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“What an admirable symmetry of the world and what a sure harmonious connection between the movement and the size of the orbits.
This factory of the Excellent and Maximum Artificer is certainly so divine!”
Nicolaus Copernicus
Defined as
"the man who moved the earth"
Thanks to his scientific studies, Copernicus managed to mathematically demonstrate the biblical truth according to which the earth rotates around the sun and not vice versa.
His discoveries exposed the narrow-minded and bigoted falsehoods promoted by the church and paved the way for a new era.
🖼️ In the picture:
Nicolaus Copernicus (Torun, February 19, 1473 - Frombork, May 24, 1543).
Copernicus was a Polish astronomer, mathematician and religious;
graduated in canon law at the University of Ferrara in 1503, he is famous for having advocated, defended and finally definitively promoted the evidence of the heliocentric system against the geocentric system supported up to then in Europe.
His courageous defense of the truth helped to restore luster and credibility to the Holy Scriptures which, especially in that historical period, were kept hidden and deliberately misinterpreted to keep the peoples prisoners of ignorance.
Copernicus together with other sincere and God-fearing scholars brought to light many biblical truths hitherto hidden by the aforementioned apostasy, of which the main culprit was Christianity itself.
📚 For an interesting insight see the article:
"The Man Who "Moved the Earth"
available free online
📌
https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/102005522
“Quale ammirevole simmetria del mondo e che sicuro nesso armonico tra il movimento e la grandezza delle orbite. Tanto divina è per certo questa fabbrica dell'Ottimo e Massimo Artefice!”
Niccolò Copernico
Definito come
"l'uomo che fece muovere la terra"
Copernico grazie ai suoi studi scientifici, riuscì a dimostrare matematicamente la verità biblica secondo cui la terra ruota intorno al sole e non viceversa.
Le sue scoperte smascherarono le ottuse e bigotte falsità promosse dalla chiesa e aprirono la strada verso una nuova era.
🖼️ Nell'immagine:
Niccolò Copernico (Toruń, 19 febbraio 1473 – Frombork, 24 maggio 1543).
Copernico è stato un astronomo, matematico e religioso polacco; laureato in diritto canonico presso l'Università degli Studi di Ferrara nel 1503, è famoso per avere propugnato, difeso e alla fine definitivamente promosso l'evidenza del sistema eliocentrico contro il sistema geocentrico fino ad allora sostenuto in Europa.
La sua coraggiosa difesa della verità, contribuì a ridare lustro e credibilità alle Sacre Scritture che soprattutto in quel periodo storico, venivano tenute nascoste e volutamente male interpretate per tenere i popoli prigionieri dell'ignoranza.
Copernico insieme ad altri studiosi sinceri e timorati di Dio, portarono alla luce molte verità bibliche fino ad allora occultate dalla predetta apostasia, di cui la principale colpevole fu proprio la cristianità.
📚Per un interessante approfondimento vedere l'articolo:
"L’uomo che “fece muovere la Terra”
disponibile gratuitamente online
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Copernico rectius Niklas Kopernik (Nicolò Copernico) nasce il 19 febbraio 1473 a Torun, in Polonia, e quindi nel 2023 cadono i 550 anni del papà della rivoluzione copernicana, locuzione ormai entrata nell'immaginario collettivo come sinonimo di avvenimento dalla portata più o meno epocale.
#universo#Copernico#Polonia#rivoluzione copernicana#2023#Sole#Luna#eclissi#eliocentrico#geocentrico#De revolutionibus orbium coelestium
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Rivers and basins of Africa 🌍
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Aristotele è un convinto sostenuto di un modello geocentrico (con la Terra al centro di tutto). Egli distingue un mondo corruttibile (il nostro), dominato dai quattro elemento e dal movimento rettilineo, e un mondo incorruttibile (quello celeste) reso possibile dalla presenza di un quinto elemento, l'etere (materiale di cui sono fatti gli astri) e dal movimento circolare (che Aristotele classifica come perfetto in quanto non presenta né un inizio, né una fine). Il movimento rappresenta un collegamento tra i suoi scritti di Fisica e gli scritti di Metafisica: infatti la Fisica studia gli oggetti in movimento e la realtà sensibile, la Metafisica ha come oggetto di studio ciò che permette tale movimento ed è per tale motivo immobile. Noi classifichiamo tale ente come Dio, ma lui lo chiama "motore immobile"
#filosofia#storia della filosofia#filosofi#pillole di filosofia#antica grecia#aristotele#filosofia antica#Metafisica#Fisica#Movimento#Dio#Motore immobile#Cosmo#Cosmo aristotelico
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“ Si potrebbe credere che la scienza non dovrebbe essere luogo dell’ironia, perché la scienza è ricerca della verità. Più modestamente, la scienza è anche la ricerca di strumenti concettuali o materiali che ci aiutino a vivere meglio. Bene: ma la scienza nei momenti creativi, quando cioè sfonda un paradigma costituito, e comincia con fatica a costruire un’alternativa, usa l’ironia; anzi, è capace di servirsene come strumento di alta retorica, e di sottile comunicazione della novità. Non era ironico, forse, Giordano Bruno quando nella Cena de le Ceneri difendeva un universo «senza margine» contro il mondo chiuso di Aristotele? Non era ironico, a suo modo, Galileo Galilei contro coloro che si ostinavano a difendere il punto di vista geocentrico, cioè il cosmo aristotelico-tolemaico? Pure un grande scienziato, soprattutto uno scienziato creativo, è capace di ironia! Magari anche di ironia su sé stesso, cioè di autoironia. Mi è capitato di lavorare con alcuni grandi matematici; qualcuno era più portato, quando non gli garbavano certe situazioni, allo scoppio di collera; ma in altri casi – penso per esempio a un matematico del calibro di René Thom – c’era chi riusciva a essere ironico spiazzando i suoi avversari. Quando una volta qualcuno a Thom chiese: «Professore, ci parli della creatività scientifica», Thom rispose: «È più o meno come la torta alla crema». Un’uscita del genere è sottilmente ironica, perché rimette in discussione quello che si sta facendo, e ci riporta al diverso in un ambito di discorso che per il resto pare scontato. Di che volete che parlino i microbiologi? Di microbiologia. Di cosa volete che parlino i fisici? Di onde e particelle. Qualche battuta ironica può essere di aiuto. Le sapevano fare il timido Niels Bohr e l’esuberante Albert Einstein. E uno dei migliori filosofi della scienza del Novecento, Paul Feyerabend, amava l’ironia. Una delle sue più eleganti battute è la seguente: «Questa notte ho sognato Bohr: gli parlavo, lui stava a sentire i miei consigli e poi mi rispondeva tirando sbuffi della pipa in maniera piuttosto emotiva, come faceva d’abitudine». Alla domanda «Feyerabend, ha sognato anche qualcun altro?» rispose: «Sì, un sacco di gente! Per esempio, una notte ho sognato Stalin, ma mi sono ben guardato dal fare dell’ironia con lui». “
Giulio Giorello, La danza della parola. L'ironia come arma civile, Mondadori, 2019. [Libro elettronico]
#Giulio Giorello#La danza della parola. L'ironia come arma civile#ironia#filosofia#scienza#scienze#ricerca scientifica#Galileo Galilei#Giordano Bruno#Aristotele#verità#vita#saggistica#saggi#citazioni#libri#letture#leggere#astronomia#geocentrismo#eliocentrismo#autoironia#matematica#René Thom#Niels Bohr#Albert Einstein#Paul Feyerabend#Stalin
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[…] Una volta impostata la rete neurale, i ricercatori hanno sottoposto al sistema un set di dati sui movimenti di Marte e del Sole da un punto di osservazione sulla Terra. Marte, se osservato nel suo moto relativo a quello della Terra, è un tipo un po’ strano: in alcuni periodi dell’anno si sposta al contrario, come se cambiasse direzione. Ritenendo per secoli che la Terra fosse al centro dell’Universo (sistema geocentrico), gli astronomi spiegavano il fenomeno teorizzando che i pianeti si muovessero descrivendo piccoli cerchi (epicicli) e che per questo a volte sembravano invertire la loro direzione, dal punto di osservazione sulla Terra. A metà Cinquecento, Niccolò Copernico trovò una spiegazione più logica: riprendendo ipotesi già formulate in passato, intuì che fosse il Sole a essere al centro del sistema solare (e dell’Universo, ma si era un po’ fatto prendere la mano) e che fossero quindi i pianeti a girargli intorno.
La rete neurale dei ricercatori dei giorni nostri ha fatto qualcosa di simile, arrivando a produrre formule che descrivono correttamente l’orbita di Marte, e che rendono inevitabile la conclusione che i pianeti del sistema solare girano intorno al Sole. Questa conclusione, oltre quattro secoli fa, rivoluzionò buona parte delle conoscenze sull’Universo e aprì la strada alle successive scoperte di Galileo Galilei e poi di Giovanni Keplero.
Nel loro studio i ricercatori chiariscono che formalmente l’intelligenza artificiale ha indicato formule ed equazioni, che hanno poi richiesto l’intervento umano per essere interpretate e verificare che descrivessero i corretti moti planetari. L’esperimento ha comunque dimostrato che una rete neurale ha le potenzialità per analizzare un sistema e descriverlo con le leggi della fisica. In futuro, con algoritmi più elaborati e maggiori capacità di calcolo si potranno realizzare sistemi per analizzare fenomeni fisici complessi, le cui proprietà sfuggono ancora ai ricercatori.
Per le prossime evoluzioni del loro sistema, i ricercatori di Zurigo hanno in programma l’aggiunta di funzionalità che condizionino meno gli algoritmi e li incentivino a esplorare soluzioni meno ortodosse, rispetto a quelle classiche. Confidano di riuscirci creando una rete neurale che riesca a creare per conto proprio nuovi esperimenti e simulazioni, con i quali mettere alla prova le sue stesse ipotesi.
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Dizionario dell'esoterismo. Storia, simbologia, allegoria. Astrologia
Dizionario dell'esoterismo. Storia, simbologia, allegoria
Astrologia
L'astrologia, o scienza degli astri, ha come principio l'unità regolatrice dell'uomo e del mondo. Essa ci introduce nella scienza sacra delle corrispondenze del micro e macrocosmo, e ci 'inizia' a riconoscere e a percepire le profonde analoge tra le forze emanate dai pianeti e le manifestazioni fisiche, affettive e intellettuali dell'uomo. Fin dalle origini caldee, babilonesi e in tutte le sue diverse espressioni cuulturali (cinese, indiana, azteca, peruviana) per arrivare al suo sviluppo islamico e occidentale, l'astrologia è al tempo stesso un ramo dell'antica saggezza e questa saggezza stessa. L'unità e la profonda coerenza della tradizione esoterica fondano la corrispondenza assoluta di tutte le mantiche. Esse sottendono ogni arte divinatoria, ma soprattutto l'astrologia, che da questo punto di vista è un modello esemplare di Scienza Sacra. Ci�� non toglie nulla alla specificità dell'astrologia, consistente nel rilevare le condizioni temporali dell'azione e le caratteristiche psicologiche, spirituali e fisiche della storia di un soggetto, oltre gli stessi cicli dell'umanità. Esistono livelli di applicazione della Scienza Sacra. La stessa astrologia ne rivela l'esigenza nelle sue diverse forme: giudiziaria, mondiale, cabalistica. Tutte però interferiscono in base alla legge analogica dell'essere. In virtù del suo carattere altamente iniziatico, l'astrologia sfugge per principio alle critiche sommarie della scienza meccanicistica. Le obiezioni abituali all'astrologia, riguardanti il suo punto di vista geocentrico, l'arbitrarietà della suddivisione dello Zodiaco in dodici segni zodiacali uguali, ciascuno di trenta gradi, il loro progressivo spostamento rispetto alle costellazioni in funzione della precessione degli equinozi... tutto ciò non tocca affatto la filosofia esoterica che la sottende, né confuta la validità delle sue ricerche. Il punto di vista adottato per descrivere i moti stellari interessa la situazione dell'uomo, senza nulla togliere alla precisione dei rilevamenti astronomici delle posizioni stellari. Le tavole caldee lo testimoniano, con la loro esattezza, che raggiunge l'ordine del minuto di arco. Gli astrologi hanno da tempo distinto due Zodiaci: il primo, stellare e mobile; il secondo, tropico e fisso. La precessione degli equinozi interessa il primo, non il secondo. <<Ariete comincia il 20 il 21 marzo, il segno dell'Ariete comincia il 13 aprile>>. L'atrofisica o cosmofisica, nei loro tentativi di spiegazioni fisicaliste, possono ben evidenziare l'influenza della Luna sulle maree, sulla vegetazione e sulla riproduzione, il rapporto tra eruzioni solari e cardiopatie, ma non si tratta che di riscontri e di punti di contatto parziali con l'astrologia, nulla di più. La cronofisiologica, la genetica cosmica non potranno mai dimostrare la pertinenza delle tesi astrologiche; l'intelligibilità delle prime continua a dipendere dai princìpi di spiegazione per contiguità spazio-temporale e per esteriorità reciproca delle parti, anche se le ricerche avanzate possono raggiungere gli insegnamenti delle scienze tradizionali. L'atrologia presuppone l'universo dei simboli, in esso trova le chiavi di intepretazione astrologica delle leggi macrocosmiche e microcosmiche delle scienze stesse. Essa è l'ermeneutica della concordanza edgli universi paralleli, e non dipende nè dalla statistica nè dalla sperimentazione, anche se queste ultime verificano parialmente la pertinenza delle sue applicazioni. L'astrologia resta in primo luogo una Scienza Sacra; i suoi criteri interpretativi si fondano sul simbolismo zodiacale e planetario che basa la sua pregnanza nei riguardi della vita degli uomini sulla sua esistenza archetipica. Lo steso vale per le 'dodici case', il cui significato va al di là tanto della ooncezione astronomica, quanto della contemplazione delle manifestazioni umane in dodici settori. Ogni interpretazione archeologica si muove su tre registri: i segni zodiacali, i pianeti con i loro aspetti (sestile, quadrato, opposizione, trigono, congiunzione) e le case. L'oroscopo, risulta da questa triplice relazione. Così nell'astrologia, si distinueranno, per la vita astrale il timbro (cioè secondo Omraan Michael Aivanhov, le caratteristiche di ciascun pianeta), l'altezza, cioè il segno zodiacale in cui il pianeta si trova e l'intensità, cioè la casa che determina la forza del pianeta. <<La situazione dei pianeti nei segni indica le qualità psichiche. La loro posizione nelle case indica il modo in cui l'uomo manifesterà le sue qualità sul piano fisico>>. Il significato delle posizioni dei pianeti nei segi è retto da un sistema, che consiste nell'attribuire a ogni pianeta uno o due segni preferenziali, nei quali i suoi poteri sono moltiplicati, esaltati. e uno dei due segni in cui invece sono indeboliti, 'in caduta'. Le relazioni tra pianeti che possono essere conflittuali o armoniche, dipendono quindi, oltre che dal carattere dei loro rapporti angolari dello Zodiaco, dalla loro rispettiva posizione nel seguire le case. Ci si può basare, come lo studioso André Barbauult, sull'identificazione di un polo dominante nella dinamica dei rapporti. Oppure si procederà all'analisi del tema (l'interpretazione) gradualmente, partendo dall'esame di ogni cosa, come fa Morin de Villefranche. Ma, quale che sia la tecnica adottata, la base resta l'insieme di relazioni tra pianeti, segni e cose, quella stessa della tradizione, che si ritrova nella cabala; nell'alchimia e nella magia. L'astrologia assume un ruolo capitale nella magia operativa, per le evocazioni; in alchimia, per determinare il momento propizio per iniziare l'Opera e per designare le tappe intermedie; nella cabala, per conoscere le qualità proprie delle Sefirot, agli spiiti divini e le loro relazioni. L'astrologia è la sciena sacra all'opera nella storia. Lo si può verifica re attraverso il potere sul tempo conferito tanto all'astrologia giudiziaria con le sue tecniche di previsione (rivoluzioni, transiti, direzioni), quanto all'astrologia mondiale con i suoi cicli o all'astrologia cabalistica. Principio di ermete: <<Ciò ce è in alto è come ciò che è in basso>>; la carta del cielo definisce i grandi orientamenti dell'esistenza, il profilo psicologico di un soggetto e i momenti decisivi del suo destino; il carattere dei cicli planetari scandisce la storia politica dei popoli, le loro guerre, le loro paci, la durata dei loro imperi; l'astrologia cabalistica, basata sulle lettere dell'alfabeto sacro, può servire, in quanto onomanzia, tanto da decifrare il contenuto esoterico e la potenzialità produttiva di un nome o di un cognome, quanto a penetrare i misteri della storia teofanica, e quindi l'avvenire stesso della creazione. Si tratta di adattare il simbolismo e i suoi registri alla dimensione dell'evento, dell'essere o del mondo che si vuole fare oggetto dell'interpretazione. Per limitarsi all'esempio dell'oroscopo umano, si potrà affinare la conoscenza delle sue potenzialità. effettuando uno studiio comparato del tema di nascita, di quello del concepimento, dell'oroscopo spirituale e, secondo O.M. Aivanhov, di quello dellaa seconda nascita, proprio dei soli iniziati. Ciò equivale a escludere il progetto di un'interpretazione che pretenda di esaurire la realtà delll'essere, irrigidendolo nei limiti relativi e stretti del livello di tale realtà. Tutti i livelli, da quello psicosomatico a quello divino, interferiscono, così che non si ha il diritto di stabilire delle contrapposizioni interne, come quelle tr astrologia esoterica e astrologia essoterica, tra astrologia sacra e astrologia profana. L'esistenza dell'astrologia è una. Come esistono sette cieli, sette colori, così esistono sette pianeti principali. L'intrecciarsi dei mondi, degli uomini e degli dèi è rivelato dai segni dello Zodiaco e dalle loro armonie planetarie. La struttura dell'uomo universale, vi si trova scritta, nelle sue relazioni con i quattro elementi, il che dimostrerebbe ancora, se ve ne fosse bisogno, che l'uomo è veramente la chiave dell'universo e che la sua conoscenza, la conoscenza di Sé, è la conoscenza degli dèi.
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Tutto quello che c’è da sapere su: Aristotele
Perché vi capiterà di parlare di Aristotele quando uscirete in compagnia, quando andrete a fare l’apericena o per esempio allo stadio a vedere la partita fra un petardo e un lancio di fumogeni, bisogna premunirsi per tempo.
Di Aristotele (Stagira, 384-383 a.C. – Calcide, 322 a.C.) basterà sapere quelle due o tre cosette sul motore immobile, tutta la solfa sulle cause e sulla sostanza, e poi che fu il primo fisico e storico della filosofia, il primo grande organizzatore della logica e del sapere in senso enciclopedico, che a lui per esempio dobbiamo i resoconti sui presocratici, il sistema geocentrico e poi tutte quelle cose divertenti sugli elementi, tipo il secco, l’umido, il caldo, il freddo, l’alto, il basso e così via. Ricordarsi di citarlo come maestro di Alessandro Magno e allievo di Platone.
Il motore immobile. La questione è semplice: tutto quello che esiste, cioè ogni ente, ha una causa alle sue spalle che lo rende quel che è, capirete che se si procedesse all’infinito in questa elencazione di cause si arriverebbe all’assurdo di un mondo che poggia di fatto sul nulla (trucchetti da eleati), dovrà pure esistere, dice il nostro, una causa che non ha altra causa, un motore che non sia mosso da altro, una causa incausata, per l’appunto, un motore immobile. Il concetto verrà poi ripreso nel medioevo dagli scolastici e in particolare da Tommaso d’Aquino che la annovererà fra le cinque vie per provare l’esistenza di Dio.
Le quattro cause. Arriva un po’ in tutti i filosofi, specialmente in quelli sistematici, il momento dell’enumerazione di qualche concetto particolare, per Aristotele si tratta delle quattro cause che generano le cose: causa materiale (la materia di cui è fatto l’oggetto, per esempio la plastica dello scopettino del gabinetto); causa formale (l’essenza della cosa, l’idea stessa, il concetto di scopettino); causa efficiente (il benefattore che l’ha progettato); causa finale (il fine a cui è destinato lo scopettino, e dunque l’entelechia, lo stato di perfezione della cosa che ha raggiunto il suo scopo nella vita).
Atto e potenza, forma e sostanza. Siccome Aristotele era un fine osservatore della realtà materiale, un fisico ante litteram, si preoccupò di comprendere il meccanismo del divenire, concetto cardine della filosofia. Platone risolse ponendo la forma in una dimensione ultraterrena e la materia pronta ad accoglierla qui nel mondo sensibile, Aristotele, che notoriamente fra i due era quello coi piedi per terra, obiettò che forma e materia appartengono già a questo mondo, non v’è ragione di porle in mondi separati (rasoio di Occam: inutile complicare il pane senza motivo). L’unione di forma e materia, chiamata da Aristotele sinolo, va a formare la sostanza, corruttibile per le cose di questo mondo, incorruttibile per i corpi celesti, eterna per le cose divine. Le possibilità di trasformazione insite nella materia sono invece potenza, l’atto è quella possibilità realizzata. Se poi a voi la cosa sembra fin troppo banale ragionate un attimo e vedrete che la potenza in realtà non si mostra, serve da supposizione in un mondo in cui a ben guardare si manifestano solo gli atti.
L’horror vacui, teoria del plenum. Aristotele era assillato dal problema del vuoto, il vuoto è il nulla, niente doveva quindi rimanere privo di sostanza, specialmente nel momento delicato del passaggio da una forma all’altra (per esempio dalla legna alla cenere per dirla alla Severino). Presto detto: per Aristotele la sostanza forma un continuo che riempie ogni spazio. Già gli atomisti avevano postulato l’esistenza degli atomi e del vuoto intorno agli atomi, in principal modo per dar loro lo spazio di agitarsi e di ricomporsi (per tagliare anche solo un salame, dicevano, ci vuole un vuoto tra fetta e fetta), ma per Aristotele nisba, non ne voleva sentir parlare, tant’è che aveva trovato il modo di riempire lo spazio fra le sfere dei pianeti di un’ulteriore sostanza, l’etere, quello stesso etere che Michelson e Morley andavano ancora cercando nell’anno del Signore 1887.
Il sistema geocentrico. L’universo di Aristotele era semplice ed elegante: la sfera era la forma perfetta, ogni corpo celeste era racchiuso in sfere via via sempre più grandi. La sfera base, o sublunare, era quella che comprendeva la Terra (la sfera meno riuscita, a suo dire) posta al centro dell’universo, quindi la sfera della Luna, quella di Mercurio, di Venere, Sole, Marte, Giove e Saturno, per ultimo il Firmamento, o sfera delle stelle fisse. Fra sfera e sfera, come detto, l’etere, il quale riempiva ogni residuo spazio come formaldeide.
Il più grande scienziato del medioevo. Aristotele godette di grande fama nel medioevo, più di Platone, più di Leonardo da Vinci, era lui l’autorità nel campo cosmologico e nelle questioni ultime riguardanti la fisica e la metafisica, modello per gli scolastici e per i naturalisti, solo la sopraggiunta scienza moderna dei vari Copernico e Galileo riuscì finalmente a scalzarlo dal trono, ma solo sudando le proverbiali sette camicie.
In realtà ci sarebbero ancora molte cose da dire su Aristotele ma questo vi basterà per fare colpo sulle cassiere dell’Esselunga e sulle ballerine dei cafè-chantant (è tutta la settimana che ci sto lavorando, eventuali refusi fanno parte dell’opera).
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Inter - Napoli (Lezione 32), tolemaico per una sera #InterNapoli #ForzaNapoliSempre #SSCNapoli #Fabian Preambolo. Una delle più grandi rivoluzioni scientifiche ha visto la sconfitta del sistema geocentrico tolemaico, che prevedeva la centralità della Terra nell'Universo.
#fabian gol inter#Inter Napoli#inter napoli 0 1#inter napoli catenaccio#inter napoli coppa italia#inter napoli fabian
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“La Chiesa è una specie - e la più bugiarda di tutte - di Stato” (Friedrich Nietzsche [*], “Così parlò Zarathustra", 1883/85)
[*] Il filosofo Friedrich Nietzsche è stato accusato il 9 aprile del 2009 (mentre il terremoto distruggeva e piegava L'Aquila) da Papa Benedetto XVI (Joseph Ratzinger) di nichilismo e responsabile post mortem degli orrori del Novecento: “Ha dileggiato l' umiltà e l'obbedienza come virtù servili, mediante le quali gli uomini sarebbero stati repressi. Ha messo al loro posto la fierezza e la libertà assoluta dell'uomo. Orbene, esistono caricature di un'umiltà sbagliata e di una sottomissione sbagliata che non vogliamo imitare”.
_____***_____
Il 12 aprile del 1633 iniziò il processo intentato dalla Chiesa a Galileo Galilei, accusato dalla Santissima Inquisizione di eresia a seguito della pubblicazione della sua opera più celebre, “Dialogo sopra i massimi sistemi del mondo”, in cui contraddiceva la teoria geocentrica, sostenendo la cosmologia eliocentrica. Per salvarsi dalla condanna a morte (il rogo), fu costretto ad abiurare e a ritrattare le sue concezioni astronomiche. Secondo Galilei, le Sacre Scritture non possono asserire il falso, in quanto vengono da Dio. Tuttavia, egli ritiene che i suoi interpreti possano essersi sbagliati laddove, nella loro analisi, si soffermano unicamente sul significato letterale del testo, senza tentare di cogliere i suoi significati più profondi e reconditi: pratica che era stata condannata anche dal Concilio di Trento (1545-1563). Inoltre, Galileo sostiene che, per essere compresa dal popolo, la Bibbia debba necessariamente essere scritta in un linguaggio non scientifico e, al contrario, contenere concetti di cui chiunque possa fare esperienza diretta. Le Sacre Scritture affermano che il Sole ruoti intorno alla Terra non perché ciò sia vero -sostiene il filosofo-, ma perché è quanto appare e a cui tutti possono credere, anche senza avere conoscenze scientifiche. La Bibbia - ribadisce- non è un testo scientifico e non ha alcuna pretesa o mira “di spiegare come va il cielo ma come si va in cielo”. Egli sostiene che tanto la Bibbia quanto la Natura vengano da Dio. Tuttavia, la Natura, a differenza del testo sacro, non ha bisogno di interpretazione ed è quindi ad Essa che bisogna rivolgersi per le questioni scientifiche.
Naturalmente, Galilei aveva ragione: la Terra ruota intorno al Sole, e questo era noto fin dalle epoche pagane. Il geocentrismo resta, tuttavia, un retaggio coltivato e tenuto ben al caldo dalla religione.
Resti ad imperitura memoria la figura di questo grande Filosofo ed Astronomo e che la condanna che la Chiesa pronunciò contro di lui, la rivolga a se stessa ed abbia l'umiltà di rammentare gli errori enormi che ha commesso e che sono costati la vita a troppi Uomini, la cui unica colpa è stata di asserire Verità contrarie all'approccio geocentrico. Come se l'immensità di Dio potesse mai venir sminuita perché questo piccolo pianeta che è la Terra non è al centro di Tutto.
Solo dopo 359 anni, 4 mesi e 9 giorni Galileo Galilei torna ad essere nuovamente un "figlio legittimo" della Chiesa cattolica. Il 30 ottobre del 1992, infatti, Galilei è stato riabilitato. La Chiesa dovrebbe ricordarlo ogni anno!
“Il sole, con tutti quei pianeti che gli girano attorno e da lui dipendono, può ancora far maturare una manciata di grappoli d’uva come se non avesse nient’altro da fare nell’universo”.
“La Filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'Universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, né quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto”.
“La differenza che è tra gli uomini e gli altri animali, per grandissima che ella sia, chi dicesse poter darsi poco dissimile tra gli stessi uomini, forse non parlerebbe fuor di ragione”.
"Seppi ciò che dovevo e volevo: non teologia, ma filosofia! Non vaneggiare e fantasticare, ma imparare! Non credere, ma pensare!"
(Ludwig Feuerbach)
-Clarissa Banfi-
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Comincio a preoccuparmi
Sapete già che mi diletto a guardare i video dei terrapiattisti e a ragionarci quando questi sollevano dubbi non banali. Di solito parto da un video su YouTube, spesso tradotto con Google Traslate da qualche terrapiattista italiano (quindi immaginate il divertimento). E di solito le idee che propinano sono frutto di ragionamenti cervellotici e campati in aria di vari youtuber, che non hanno particolari fonti di riferimento.
Ieri però qualcosa è cambiato. E posso dire di iniziare a preoccuparmi.
Certamente non ho iniziato a preoccuparmi solo perché nell’ultimo video che ho visto (*) si parla di una tesi di dottorato in Geografia del 2016 (studio iniziato nel 2011) di una studentessa tunisina, Amira Kharroubi, e del suo relatore, Jamel Touir, il cui relativo articolo è intitolato “The Geocentric Model of the Earth: Physics and Astronomy Arguments” (N.B.: i terrapiattisti non sono stati ancora in grado di rintracciarne la versione originale... Google è uno strumento complesso da usare, per cui eccola qui).
Non sono nemmeno preoccupato perché questo articolo propone un sistema geocentrico con argomentazioni del tipo: “la supposta velocità orbitale della Terra è non costante, quindi la Terra dovrebbe avere una auto-energia che la fa accelerare e frenare” (Keplero perdonala perché non sa quello che dice).
E nemmeno perché sostiene che scienziati irakeni abbiano dimostrato che “l’energia non è legata alla massa e hanno proposto una nuova formula di equivalenza massa-energia E = m * b * c”, dove b sarebbe una nuova costante derivata uguale a 0,2 * c. (Einstein perdonali perché non sanno quello che dicono). Fra le argomentazioni a supporto: le bombe atomiche non convertono tutta la loro massa in energia!
Non mi preoccupa neanche che, nel PDF di questi irakeni, che mi sono preso la briga di cercare (*), si dica anche che nella formula dell’energia cinetica “Il fattore di calibrazione 1/2 è non necessario e non essenziale perché è basato su dati di lavori di ingegneria e non su un concetto fisico” (qui determinare la lista di chi dovrebbe perdonarli è un po’ più difficile. Ma forse dobbiamo interpellare direttamente il calcolo integrale... che si ostina però a darci un 1/2 ogniqualvolta vogliamo integrare x in dx).
Non mi preoccupa neppure che possano forse veramente esistere un “THE INTERNATIONAL JOURNAL OF SCIENCE & TECHNOLEDGE” che pubblica la prima e un “European Journal of Scientific Research” che pubblica la seconda, entrambi senza uno straccio di impact factor (o almeno non sono riuscito a trovarlo: chiedo lumi a chi è più pratico di me).
Nemmeno mi preoccupo che qualche Youtuber gioisca sostenendo che finalmente qualcuno si impegna scientificamente a cercare di trovare un accordo con le sacre scritture (era un cristiano a parlare, quindi evidentemente va bene una sacra scrittura qualunque...).
Infine non mi preoccupa nemmeno l’eventualità che molti di coloro che scrivono questi articoli e molti dei Youtuber che propagandano queste teorie, possano essere in realtà perfettamente consapevoli che si tratta solo di sciocche falsità.
Ciò che comincia a preoccuparmi davvero è che ci sia evidentemente parecchia gente che decide di sprecare le proprie energie per cercare una maniera di giustificare le proprie convinzioni religiose con argomentazioni pseudo-scientifiche, anziché cercare di capire come è fatto veramente il mondo, senza preconcetti.
Buona parte del medioevo fu proprio questo ed uscirne è stato uno sforzo immane, durato secoli.
Rientrarci non è poi così difficile, però.
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OLTRE LE NUVOLE
Claudio Tolomeo è stato un astronomo e geografo greco antico di epoca imperiale. Visse ad Alessandria D’Egitto e fu autore del celebre trattato ” Almagesto” dove raccolse la conoscenza astronomica del mondo greco. Sostenne il modello geocentrico secondo cui il Sole girerebbe intorno alla Terra. Tale modello rimase di riferimento per tutto il mondo occidentale fino a che non fu sostituito da…
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Che la Terra e gli altri pianeti del sistema solare girino intorno al Sole ci appare oggi un’ovvietà, ma fu una conclusione a cui gli astronomi arrivarono dopo secoli di studi e animate discussioni. Un’intelligenza artificiale dei giorni nostri è riuscita invece a capire da sola che il Sole è al centro del sistema solare, basandosi sui movimenti apparenti del Sole e di Marte nel cielo terrestre. Il test è servito per sperimentare nuovi sistemi di apprendimento automatico che un giorno potrebbero aiutare i fisici a scoprire nuove leggi e proprietà, risolvendo anche problemi molto complessi legati alla meccanica quantistica.
L’esperimento è stato condotto presso il Politecnico federale di Zurigo e i suoi risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Physical Review Letters. L’obiettivo dei ricercatori era sviluppare un algoritmo in grado di analizzare enormi set di dati dai quali derivare formule matematiche, imitando il più possibile i sistemi che utilizzano i fisici per ricavare le equazioni che descrivono i fenomeni che osservano o per prevedere il loro andamento. Per farlo hanno sfruttato una “rete neurale”, cioè un sistema di apprendimento automatico che simula il funzionamento del cervello umano.
In generale, le reti neurali imparano a interpretare determinati fenomeni attraverso l’analisi di grandi set di dati. Grazie al loro impiego negli ultimi anni sono state sviluppate diverse applicazioni, per esempio per il riconoscimento degli oggetti nelle immagini o delle facce delle persone. Le informazioni derivate dai dati sono poi diffuse nei milioni di nodi della rete neurale, che nell’analogia con il cervello umano corrispondono ai neuroni, le singole cellule che costituiscono il tessuto nervoso. Il problema è che queste informazioni non sono facilmente accessibili e sono complicate da interpretare.
I ricercatori hanno quindi pensato di semplificare il sistema creando due reti neurali più piccole, collegate tra loro da un numero molto basso di connessioni. Una di queste aveva il compito di annalizzare il set di dati, mentre la seconda doveva utilizzare le analisi della prima per eseguire test e fare previsioni. Posta davanti alla necessità di utilizzare pochi collegamenti per comunicare, la prima rete ha dovuto fornire dati in forma condensata. Naturalmente la soluzione adottata dai ricercatori presentava diverse altre complicazioni, ma in linea di massima possiamo dire che funzionava un po’ come la dinamica che si instaura tra maestro e allievo: il primo possiede molte più informazioni, ma ne trasmette al secondo un distillato con le cose più rilevanti e comprensibili in quella fase dell’apprendimento.
Una volta impostata la rete neurale, i ricercatori hanno sottoposto al sistema un set di dati sui movimenti di Marte e del Sole da un punto di osservazione sulla Terra. Marte, se osservato nel suo moto relativo a quello della Terra, è un tipo un po’ strano: in alcuni periodi dell’anno si sposta al contrario, come se cambiasse direzione. Ritenendo per secoli che la Terra fosse al centro dell’Universo (sistema geocentrico), gli astronomi spiegavano il fenomeno teorizzando che i pianeti si muovessero descrivendo piccoli cerchi (epicicli) e che per questo a volte sembravano invertire la loro direzione, dal punto di osservazione sulla Terra. A metà Cinquecento, Niccolò Copernico trovò una spiegazione più logica: riprendendo ipotesi già formulate in passato, intuì che fosse il Sole a essere al centro del sistema solare (e dell’Universo, ma si era un po’ fatto prendere la mano) e che fossero quindi i pianeti a girargli intorno.
La rete neurale dei ricercatori dei giorni nostri ha fatto qualcosa di simile, arrivando a produrre formule che descrivono correttamente l’orbita di Marte, e che rendono inevitabile la conclusione che i pianeti del sistema solare girano intorno al Sole. Questa conclusione, oltre quattro secoli fa, rivoluzionò buona parte delle conoscenze sull’Universo e aprì la strada alle successive scoperte di Galileo Galilei e poi di Giovanni Keplero.
Nel loro studio i ricercatori chiariscono che formalmente l’intelligenza artificiale ha indicato formule ed equazioni, che hanno poi richiesto l’intervento umano per essere interpretate e verificare che descrivessero i corretti moti planetari. L’esperimento ha comunque dimostrato che una rete neurale ha le potenzialità per analizzare un sistema e descriverlo con le leggi della fisica. In futuro, con algoritmi più elaborati e maggiori capacità di calcolo si potranno realizzare sistemi per analizzare fenomeni fisici complessi, le cui proprietà sfuggono ancora ai ricercatori.
Per le prossime evoluzioni del loro sistema, i ricercatori di Zurigo hanno in programma l’aggiunta di funzionalità che condizionino meno gli algoritmi e li incentivino a esplorare soluzioni meno ortodosse, rispetto a quelle classiche. Confidano di riuscirci creando una rete neurale che riesca a creare per conto proprio nuovi esperimenti e simulazioni, con i quali mettere alla prova le sue stesse ipotesi.
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