#futuro di Ostia
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pier-carlo-universe · 4 months ago
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Ostia: Dalle Origini Antiche alla Modernità di una Città che Ha Attraversato i Secoli
Una panoramica completa sulla storia di Ostia, dalle sue radici romane fino alla trasformazione in una moderna città di mare.
Una panoramica completa sulla storia di Ostia, dalle sue radici romane fino alla trasformazione in una moderna città di mare. La storia di Ostia è un affascinante viaggio attraverso secoli di cambiamenti e di trasformazioni che hanno plasmato il territorio romano in una moderna città di mare. Situata alla foce del Tevere, Ostia è stata fondata nel 620 a.C. secondo la tradizione romana, per…
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agrpress-blog · 11 months ago
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Lega Navale Italiana e Save the Children insieme per un mare senza barriere Lega Navale Italiana e Save the Childre... #barriere #danielafatarella #davidebesana #donatomarzano #germanabrizzolari #leganavale #mare #ostia #sailthechildren #savethechildren https://agrpress.it/lega-navale-italiana-e-save-the-children-insieme-per-un-mare-senza-barriere/?feed_id=3920&_unique_id=65f45330333f4
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Tra il 1483 e il 1487, il Cardinale Giuliano della Rovere, futuro papa Giulio II, fece costruire a sue spese il castello di Ostia. La struttura difensiva era a guardia del Tevere, ma era anche sede privilegiata per il vescovo titolare della vicina chiesa di Sant’Aurea. Per questa ragione la rocca venne dotata di una serie di comodità.
Between 1483 and 1487, Cardinal Giuliano della Rovere, the future Pope Julius II, built Ostia Castle at his own expense. The structure defended the Tiber, and was also a privileged seat for the titular bishop of the nearby church of Sant'Aurea. For this reason, the fortress was equipped with a series of comforts.
📸 by danieleatz via IG
#VisitRome Parco Archeologico di Ostia Antica
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orianagportfolio · 1 year ago
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Vai a vedere Cyrano e capisci cos’è l’amore. Come vorrei essere la sua Rossana, e poi la colonna sonora dei The National. / Il Bullone - OrianaG
Pubblicato su Il Bullone n° 63, aprile 2022.
Su Cyrano le chicche da raccontare sarebbero milioni. Che la versione teatrale debutta off-Broadway al limite del lockdown globale, nel 2019. Che il film è girato interamente in Sicilia. Che il protagonista, Peter Dinklage, è negli occhi della maggior parte di noi per Game of Thrones e che Erica Schmidt, regista e drammaturga a teatro e sceneggiatrice del film (oltre che sua moglie), in realtà non aveva scritto il ruolo pensando a lui. Che Joe Wright, il regista, non si è mai occupato di musical, ma di sogni e amore sì (Pride and Prejudice e Pan - Viaggio sull’Isola che non c’è da vedere, se ancora non l’avete fatto). Potrei andare avanti, ma non lo farò. Il motivo per cui ho chiesto di raccontare di questo film è l’Amore, un amore che arriva da lontano.
Sono andata a vederlo quasi solo per la musica firmata dai The National, gruppo indie-rock americano, non nuovo alle colonne sonore, ma vergine di musical. Li ho conosciuti nel 2017, sul lungomare di Ostia, durante la Maker Faire a cui partecipammo a Roma con i ragazzi del PiuLab. Era la prima uscita pubblica del progetto Cicatrici, il seguito è storia. Dei The National quella sera mi raccontava Valerio, futuro angelo custode, e l’album appena uscito che mi consigliò era Sleep well beast, ancora oggi uno dei pochi antidoti infallibili ai miei attacchi di panico. Perciò, a prescindere dalla qualità, Cyrano era già Amore prima di entrare in sala.
La trama è nota. Cyrano, ottimo poeta e spadaccino, è follemente e da sempre innamorato della bella Rossana, ma non ha il coraggio di dichiararsi per un proprio difetto fisico. Quando lei gli confessa di essersi innamorata di Cristiano, cadetto da poco arrivato in città (sano e bello, ma molto meno abile con le parole), e gli chiede di aiutarla, Cyrano accetta. In segreto, scriverà lui per Cristiano le lettere a Rossana, affidandogli quelle parole d’amore che non ha mai osato dirle.
Tutto nel film è di una bellezza disarmante: i luoghi, le parole, gli attori, i costumi (di un italiano, Massimo Cantini Parrini, candidato agli Oscar 2022), i movimenti coreografici... è un quadro, un ipnotico, delicatissimo acquerello. Anche per i non amanti del genere. Le acute parole di Cyrano, in musica acquistano potenza. E la scelta di Schmidt di sostituire l’originale nasone con il nanismo di Dinklage regala universalità al racconto, al senso di inadeguatezza e vulnerabilità, al timore di essere rifiutati che tutti, innamorati, abbiamo provato almeno una volta.
Quel Cyrano guerriero, combattente che ha la meglio da solo su dieci uomini, è lo stesso che trema con gli occhi lucidi mentre canta a Rossana: «Ogni volta che ti vedo / sono sopra atto / provo a dirti / dirti quanto ho bisogno di te / ma mi volto e scappo». Dualità che attraversa ogni personaggio, perfino il perfido De Guiche («Mi merito un po’ di gentilezza / Merito che il mio amore venga ricambiato / Come tutti») e i soldati al fronte, che col brano Wherever I fall meritano una nota in più. «Una delle canzoni più forti che abbiamo scritto nella nostra carriera», ha dichiarato la band.
Cyrano, a capo del battaglione, ordina al messaggero di aspettare le ultime lettere di ogni soldato prima di levarsi di mezzo per l’ultimo, forse fatale, attacco del nemico. Quell’ultima lettera è per tutti d’amore. Per papà, i figli, l’amore mai confessato: «Ditegli di non piangere affatto / Il paradiso è ovunque io cadrò». Un inno, a ritmo di marcia, all’Amore che non muore, nemmeno in guerra.
Riciclo le parole di una recensione del Cyrano di qualche anno fa: forte, fragile, libero. Questo è Cyrano, questo è l’Amore.
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Riccardo Muti a Jerash, 'quando l'amicizia ha radici nel futuro'
“‘Grana multa, una hostia’ diceva il cardinale Ursi, tanti grani insieme fanno una sola ostia”.     Parte da lontano, dal motto del suo precettore, Riccardo Muti che in piedi sul podio del teatro romano dell’antica Jerash dirige l’orchestra giovanile Luigi Cherubini, il coro di Cremona antiqua insieme ai musicisti giordani e quando parte il canto del muezzin interrompe Casta diva. Dopo la serata…
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egiadomani · 2 years ago
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Il Roma Buskers Festival 2023 arriva al Porto Turistico di Roma
Dal 7 al 9 luglio, il Porto Turistico di Roma nella spettacolare Marina di Ostia si trasformerà in un palcoscenico magico per accogliere la quarta edizione del Roma Buskers Festival. Questo evento, che riunisce artisti di strada provenienti da tutto il mondo, promette di regalare emozioni ed energia a grandi e piccini. Il Festival, ideato e organizzato dall'agenzia di comunicazione Gruppo Matches, è diventato un punto di riferimento nel panorama artistico e dello spettacolo di strada. Con oltre 300 artisti che hanno partecipato alla CALL FOR ARTISTS lanciata sui social e sul sito ufficiale, l'edizione di quest'anno si preannuncia ricca di sorprese e novità.
Come si svolgerà il Roma Buskers Festival 2023
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Durante le tre giornate del festival, saranno allestite 6 postazioni lungo la promenade del Porto, offrendo spettacoli mozzafiato e sorprendenti al pubblico. Di sera, il palco centrale diventerà il cuore pulsante del festival, ospitando le performance più attese. Tra gli artisti confermati per questa edizione, ci saranno i Circensema, direttamente dal Circen Dolomites Festival, pronti ad intrattenere non solo i più giovani con i loro fantastici laboratori circensi, ma anche gli adulti. Inoltre, una lunga lista di talenti come Fil, Cyrious Acro, Aurytrip, Famiglia Danzante, Supercumbia, Floor Legendz, Lev Radagan, Libero Baldoni, Le Vamp, Alberto Aperi, Benedetta Badaracco, Cance, Lorenzo Aureli, A Duo Andaban, Antonio Lafata, Lo scrittore per strada, Ball Percussion, Orchestra improvvisata e molti altri, garantiranno un'esperienza indimenticabile per tutti i presenti. L'accesso alla zona sarà gratuito, mantenendo viva la tradizione dei buskers, gli artisti di strada che si esibiscono liberamente "a cappello", accettando donazioni dal pubblico. Questo approccio rende l'esperienza ancora più autentica e coinvolgente. Oltre alle straordine performance degli artisti di strada, il festival offrirà anche un'area dedicata ai food truck, dove sarà possibile gustare prelibatezze culinarie durante l'evento. Tra le novità di quest'anno, va segnalata l'importante collaborazione con l'Hippie Market, che presenterà una selezione di oltre 25 espositori e artigiani, aggiungendo così ancora più colore e opportunità al Festival.
I partner dell'evento
Il Roma Buskers Festival è diventato una manifestazione in costante crescita, nonostante sia nato durante il periodo della pandemia. Le edizioni precedenti hanno visto la partecipazione di un pubblico sempre più numeroso, con oltre 40.000 persone che hanno animato le tre giornate di spettacolo. Questo successo ha portato a consolidare il gemellaggio con il Buskers by the Lake Festival in Australia. Un'altra importante collaborazione è stata inaugurata quest'anno con la SIAE, l'ente che tutela i diritti d'autore in Italia. Il festival riafferma anche il suo impegno verso l'ambiente e la solidarietà attraverso la cooperazione con nuove associazioni locali e nazionali. In particolare, si sottolinea la sinergia con la LIPU di Ostia, che porterà l'importanza della fauna e dell'ambiente sotto gli occhi di un pubblico attento al futuro delle prossime generazioni e alla sostenibilità. I media partners ufficiali saranno Rai Radio Kids e No Name Radio, la radio digitale di Rai, mentre i media saranno affidati a Spot & Web. Il Roma Buskers Festival 2023 promette di essere un'edizione davvero indimenticabile, non resta altro da fare viverlo appieno. Read the full article
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ma-pi-ma · 3 years ago
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Leggete i titoli dei giornali di oggi.
Carta straccia "de sinistra" e carta straccia "de destra" unite in un'unica, grande lingua intenta a passare sulle terga di Mario Draghi
.
Un coro unanime di consenso per il sommo liquidatore che presto imporrà l'obbligo vaccinale, con cui verrà stroncata l'odiosa resistenza dei "NoVax".
Terza dose? Ma certamente. Ed è solo l'inizio, perché l'Italia è stata da tempo prescelta come topo del laboratorio mondiale. Qui si può fare tutto, a partire dall'ingegneria sociale.
Intanto, ad Ostia un drone volerà sui bagnanti misurandone la temperatura. Ecco a voi la nuova normalità in tutto il suo splendore.
Controllati, braccati, schedati, analizzati, sorvegliati ovunque e sempre. Ovviamente, è tutto per il nostro bene, la nostra incolumità e la nostra salute.
Non penserete mica che questa sia una scusa per farci accettare un futuro distopico con governi oppressivi e totalitari? Non crederete mica a chi parla di Grande Reset e fine delle libertà personali? Se tutto questo fosse vero, ne avrebbero parlato i TG, no?
Suvvia, volete forse essere chiamati negazionisti ed essere emarginati? Volete perdere il vostro lavoro e finire sul lastrico? Non date fastidio. Ubbidite e fate i bravi. E non alzate la voce, per cortesia, che c'è gente che dorme.
Matteo Brandi
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Italia chiusa fino a maggio, un altro mese che non servirà a nulla se non ad aggravare una crisi economica da cui non usciremo più.
Attività costrette a chiudere, padri di famiglia senza un futuro, interi settori ormai sul lastrico per colpa di una gestione fallimentare e criminale dell'emergenza sanitaria che va ormai avanti da un anno, e che forse va avanti ormai da un anno perché a qualcuno fa comodo così.
Lo so sto esagerando, potrei essere tacciato di complottismo o negazionismo e poi per prendere i voti ed intercettare il consenso bisogna essere moderati, porsi come un'opposizione responsabile, postare foto sorridenti, distensive, quei selfie con gattini o pastasciutta per capirci.
Come sapete, però, noi non ci candidiamo più e sono libero di scegliere cosa dire e cosa postare senza guardare sondaggi e statistiche social, almeno fino alla prossima censura.
E allora scelgo questa foto qui, perché credo che tornare in piazza cari amici, a questo punto, sia necessario e inevitabile.
LUCA MARSELLA, dirigente di Casapound Ostia.
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corallorosso · 5 years ago
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Cara Caterina, figlia mia. Mi rivolgo a te perché sei la più grande, anche se hai solo cinque anni. La donna in foto si chiama Eugenia Kouniaki ed è un'avvocatessa greca. Difende i migranti. Non è truccata da Halloween. Eugenia Kouniaki è appena stata picchiata da una ventina di uomini di Alba Dorata, fuori dal tribunale che vede gli esponenti dello stesso partito imputati per altre aggressioni. Firmano i pestaggi, sì. Cara Caterina, te lo dico al volo con un pezzo breve che mi esce fuori dalle budella che si contorcono dalla rabbia, e so che non è il miglior modo per scrivere, e magari sembrerà una stronzata, ma te lo dico lo stesso: io ti voglio bene. Di fronte a questa montagna di inumano, mi sento di dire la prima cosa umana che mi viene in mente: sei una bambina meravigliosa. Per questo ti scrivo queste righe, per raccontarti, che è una delle forme più alte per dimostrare a una persona di volerle bene, raccontarle delle storie. Alba Dorata è il partito fascista di cui Casa Pound dice "abbiamo lo stesso programma e un destino comune". Quelli di Casa Pound che ad Ostia, nei giorni scorsi, hanno preso tanti tanti voti e dicono "aiutiamo gli italiani" e poi regalano un pacco di pasta in cambio di un voto. Ti ricattano con la fame. Fascisti, appunto. Cara Caterina, io spero di no ma temo di sì: tu nella vita incontrerai qualcuno che ti dirà "sono fascista", o più probabilmente "lascia perdere, sono cose del passato, non c'è bisogno dell'Anpi, della memoria e dei vecchi, pensiamo al futuro". E magari dicendolo abbozzerà un sorriso. Tu Caterina ricordati sempre che fra il primo uomo e il secondo è più pericoloso il secondo, perché è più difficile da riconoscere, un avversario, quando finge di stare seduto al tuo tavolo. Cara Caterina, quando sentirai pronunciare quelle frasi guarda bene negli occhi chi le pronuncia, e non scordare la sua espressione, perché è la stessa di quando Caino ingannò Abele, di quando un uomo chiuse il portellone di un treno piombato mentre una bambina di cinque anni piangeva, e la stessa maledetta espressione di quei passanti che si voltavano dall'altra parte quando con i sacchi di sabbia, per non lasciare lividi, le squadracce picchiavano i lavoratori in sciopero che si organizzavano. Caterina, chiudo questa lettera, questo pezzo, questo articolo, non so neanche come chiamarlo, con una frase di una donna meravigliosa. Tu Caterina tieni sempre questa frase nel taschino, perché fino a che avremo qualcosa di prezioso con noi, non avremo ancora perso: “Dire che il fascismo è un’opinione politica sarebbe come dire che la mafia è un’opinione politica" Michela Murgia http://www.fanpage.it/
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gesau-it · 4 years ago
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Il prelevamento dei tesori, tra cui i Tabernacoli d’oro – che saranno sostituiti da quelli fatti di legno e pietra – sarà uno dei segni che essi stanno mettendo insieme per la Nuova Religione Mondiale. September 24, 2020 at 04:00AM
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  La Verità è contenuta nella Sacra Bibbia. È il cibo che permette all’uomo di vivere, ora e in futuro. Molto presto diventerà impossibile acquistare una Bibbia, quando molte nazioni, soprattutto in Europa, adotteranno le nuove leggi che vieteranno tutti i libri che promuovono la Parola di Dio.
La lettera per invitare tutti coloro che sono al servizio della Chiesa Cattolica è ora in fase di preparazione. Ben presto, tutti i Miei sacri servitori saranno informati delle modifiche, che, diranno loro, saranno fatte per il bene della Chiesa.
Le nuove norme, che vedranno modifiche apportate alle preghiere durante la Santa Messa, sembreranno innocenti. Molti, non ne noteranno il significato, ma esse si riferiscono alla Santa Eucaristia e alla Mia Presenza all’interno di Essa. Sarà utilizzata la parola“commemorare” e tutte le chiese saranno presto spogliate dei loro tesori. Il prelevamento dei tesori, tra cui i Tabernacoli d’oro – che saranno sostituiti da quelli fatti di legno e pietra – sarà uno dei segni che essi stanno mettendo insieme per la Nuova Religione Mondiale.
Le Chiese verranno modificate all’interno delle loro mura e ciò comporterà la profanazione degli altari. L’Ostensorio, che porta la Santa Eucaristia, inizierà a scomparire e i giorni in cui la Mia Ostia Santa sarà esposta giungeranno al termine. (Gesù, Libro della Verità, 30 aprile 2013,Sarà introdotta una nuova forma di Croce)
Messaggi da meditare nei prossimi giorni (dal 11 settembre)
- 25 Novembre 2013 – La Madre della Salvezza: I nemici di Dio commetteranno sacrilegi terribili finché non avranno profanato i Tabernacoli.
- 17 Aprile 2013 – Questo segno, da non confondere con il Marchio della Bestia, starà a simboleggiare la nuova Religione Mondiale.
- 30 aprile 2013 – Sarà introdotta una nuova forma di Croce.
http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com/2020/09/messaggi-da-meditare-nei-prossimi.html
Libro della Verità- Mini webcast parte 6- La Medaglia della Salvezza e il Sigillo del Dio Vivente, qua  Libro della Verità- Mini webcast parte 1- L'Avvertimento e la Seconda Venuta di Gesù, qua
Libro della Verità- Mini webcast parte 3- Preparazione spirituale e fisica, qua 
Tutti i video esplicativi si trovano qua
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║✰Informazioni da non dimenticare ✰
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- ✝✝ OGNUNO SALVA 5050 ANIME RECITANDO 50 VOLTE LA CROCIATA 104 tutti i giovedì, qua 
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 ♦ IN EVIDENZA, le informazioni da non perdere. GIORNATE DI PREGHIERA, •♥ Settembre ♥•• MESE  della Salvezza delle anime  qua
- -  ● ☆● ☆●  Il  potere della Preghiera.  Nuovo Appuntamento   Invocheremo lo Spirito Santo con la Crociata 51 e pregheremo con una Crociata scelta ogni giorno e la lettura del Messaggio del Libro della Verità che lo contiene. Trasmesso in diretta sulla nostra pagina di facebook. Questo appuntamento sarà tutti giorni alle 6,15,  qua 
-  ✝✝  Abbiamo ricevuto nuove richieste di preghiera.INTENZIONI DI PREGHIERA.  Rispondiamo  pregando di cuore per esse!, qua
- ❤¯`•.¸☆•"Sono i più importanti messaggi per l’umanità oggi. Sono stati dati per istruire l’umanità sul vero cammino che porta a Me ancora una volta" (Gesù, Libro della Verità, 6 Aprile 2011 – Non giudicate mai le altre religioni, i credi o le preferenze sessuali), qua 
- ► ► Questo cambiamento sta per trascinare l’umanità in un’oscurità che la avvolgerà completamente e che offuscherà il suo amore per Me. Avvertimento al clero " (brano evidenziato ieri nel blog di lingua inglese) (Estratto dal Messaggio del Libro della Verità, 16 Novembre 2010 - Avvertimento al clero), qua
 - Abbiamo aggiornato la nostra Rassegna Stampa, qua 
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  I video si trovano qua
- ●●.·˙˙·.●  Dio Padre: Colpirò ogni nazione a seconda dell’entità d’innocenti che ha assassinato, qua 
- ✞ ✞ OGNI GIORNO VI DOVRESTE CHIEDERE: DIO AVREBBE APPROVATO LE MIE AZIONI DI OGGI?,  qua 
- Vergine Maria: Il mio Rosario può salvare le Nazioni, qua 
-☼ ☀  La Mano di Dio si servirà del sole per avvisare il mondo, qua
- *► Lo scudo del Sacro Cuore di Gesù potente protezione, salvò Marsiglia dalla peste, qua
-  ☆•.¸❤  “Questo è uno degli ultimi e il più grande Sigillo di Protezione inviato dal Cielo, di tutte le preghiere date all’umanità”. Dobbiamo custodirlo nella nostra casa, portarlo con noi, e recitare questa preghiera tutti i giorni, così noi e i nostri cari saremo protetti da tutti i mali fisici e spirituali, qua 
- VACCINAZIONE GLOBALE VI UCCIDERÀ SE LA ACCETTERETE  - Libro della Verità (Messaggi per argomento), qua 
-  ➽✒ MONS. SCHNEIDER E DON MORSELLI E LA COMUNIONE ALLA MANO MA SOLO A DETERMINATE CONDIZIONI… ▆  ⌨ Abbiamo aggiornato la nostra Rassegna Stampa, qua
-  🔴 🔴 Nella nostra Rassegna Stampa abbiamo pubblicato l'audio di un sacerdote con consigli per sconfiggere il virus e l'epidemia, qua 
- ☆•.¸❤ VI PREGO DI DIFFONDERE IL SIGILLO DEL DIO VIVENTE DAPPERTUTTO, qua 
-   ▆ ATTENZIONE utilizzate solo le immagini della Madre della Salvezza autorizzate, stanno circolando immagini alterate dal male. Le medaglie della Salvezza autorizzate e quindi vere, sono solo quelle che si acquistano sul sito christogifts, qua 
-✿*✿ IMPORTANTE: è necessario pregare ogni giorno per questa Missione perché è sotto attacco forte del nemico. Vi invitiamo a non mancare all'apputamento di preghiera delle ore 20,30, qua e qua 
- IMPORTANTE: La Madre della Salvezza: Chiedo a coloro che seguono questi Messaggi di pregare per questa Missione, qua  - Sette angeli caduti attaccheranno questa Missione"Mia cara figlia, sette angeli caduti attaccheranno questa Missione e cercheranno di ingannare i figli di Dio perché non rimangano fedeli al suo Esercito Rimanente. Essi appariranno a coloro che ingannano dicendo di essere angeli della Luce, quando, in realtà, sono tutt’altro" (Madre della Salvezza,11 Aprile 2014, Gesù era come voi in ogni cosa, eccetto che nel peccato, perché questo sarebbe stato impossibile),  qua
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-  •●●.·˙˙·. Cerchiamo persone che possano dedicare un’ora al giorno per diffondere il Libro della Verità inviando email ai sacerdoti, qua 
- ≻✿≺ Lettera per i membri di Gesù all'umanità: Vi lasciamo meditando questo, ci facciamo tutti queste domande: con quanta serietà abbiamo assunto questo compito di essere soldati dell’esercito di Gesù? Cosa ci sta chiedendo Gesù in questo momento? ascoltiamo la Sua risposta nel nostro cuore, qua 
- ▅ •♥• ISCRIVETEVI!! •♥• per ricevere ogni sera una SINTESI DELLA GIORNATA del nostro gruppo tramite email •♥• ▅ ►  Per favore avvisate tutti i membri del gruppo Gesù all’umanità! , qua. Trovate il post che la contiene  (pubblicato ogni sera), qua
- ▅ ▆  ► UMANESIMO - Libro della Verità (Messaggi per argomento). "Fate attenzione quando accettate l’umanesimo, poiché quando lo fate, voi troncate ogni legame con Me", Gesù, Libro della Verità, 27 Luglio 2013, qua 
-- ❤¯`•.¸☆ UN PICCOLO SUGGERIMENTO: Per seguire il nostro gruppo ogni giorno senza perdere niente , raccomandiamo di leggere il post del giorno con le informazioni da non dimenticare qua, qua o qua e poi leggere tutti gli altri aggiornamenti su twitter qua 
- (¯♥♥¯) ¯¯-:¦:-¯¯¯¯-:¦:-¯¯(¯♥♥¯) Cerchiamo 100 persone che recitino 3 Rosari ogni giorno per salvare l'Italia,qua Vorremmo sapere il numero effettivo delle persone che lo stanno  realmente ancora facendo, perciò se vi siete inscritti in precedenza vi preghiamo di confermare la vostra adesione,  in modo da capire quanti siamo  al giorno d'oggi. Se ancora non vi siete decisi, vi invitiamo calorosamente ad iscrivervi,  per il bene dell'Italia. Fino ad oggi 21 settembre 2019 hanno aderito,  confermando le iscrizioni precedenti ed includendo nuovi iscritti, 40 persone.
- ┊☆┊★ “Figlia Mia amatissima, Il tempo si sta muovendo velocemente ora. Ho preparato tutti voi ormai da tempo. Voi, Miei seguaci, sapete cosa dovete fare. La vostra propria confessione è importante e dovete cercare di farla una volta ogni settimana d’ora in poi..” (Gesù, Libro della Verità, 17 Luglio 2012,  qua )
- Gruppi della crociata di preghiera Cari fratelli queste parole sono rivolte proprio a noi, forza ci impegniamo a costituire i gruppi Gesù all’umanità, accogliamo questo appello urgente del nostro Signore Gesù, raddoppiamo gli sforzi che ognuno si metta in contatto con le persone della sua Diocesi: "MOLTO PRESTO UNA DIVISIONE SI VERIFICHERÀ IN EUROPA, OGNUNA DELLE QUALI È COLLEGATA ALL’UNIONE EUROPEA E AL PAESE IN CUI SI TROVA LA CATTEDRA DI PIETRO. CIÒ SI TRADURRÀ IN UNA GUERRA, CHE SARÀ DI TIPO DIVERSO DALLE ALTRE GUERRE. MA SARÀ VIOLENTA. LA GENTE SI LEVERÀ L’UNO CONTRO L’ALTRO IN GERMANIA, ITALIA E FRANCIA. DOVETE PREGARE CHE I MIEI SEGUACI RIMANGANO FORTI E GARANTISCANO CHE I GRUPPI DI PREGHIERA DI GESÙ PER L’UMANITÀ SIANO COSTITUITI RAPIDAMENTE IN QUESTI PAESI ( Gesù, Libro della Verità, 26 febbraio 2013)",   qua  e  qua .
- ♥♫ Cerchiamo di formare il nostro gruppo della crociata di preghiera, anche solo di due persone FIDATE ( per ragioni di sicurezza le persone devono essere FIDATE),  qua
-  ▀ Linee Guida per i Gruppi della Crociata di Preghiera   qua e qua 
-   ▀ ●̮̑ Importanza dei Gruppi della Crociata di preghiera e come crearne uno,  qua
-☆•.¸❤  Siete tutti calorosamente invitati a  seguire questo programma di preghiera ☆•.¸❤   qua e  qua 
GESÙ ALL’UMANITÀ, Gruppo di preghiera, Italia: http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com https://messaggidivinamisericordia.wordpress.com/ https://messaggidivinamisericordia.tumblr.com/
Contatto Mail:  [email protected]
GESÙ ALL’UMANITÀ, It, tutti i nostri posts: https://gesau-it.tumblr.com/ https://gesuallumanitaitalia.home.blog/
Programma di preghiera: https://programmadipreghierages.tumblr.com https://programmadipreghierages.wordpress.com/
Libro della Verità, messaggi per argomento: https://librodellaveritaargomenti.wordpress.com/ https://librodellaveritaargomenti.tumblr.com/
Video esplicativi:  http://bit.do/videoesplicativi
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agrpress-blog · 1 year ago
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Quarantotto anni fa, nella notte fra il 1° e il 2 novembre 1975, veniva barbaramente assassinato all’Idroscalo di Ostia il grande scrittore, saggista, giornalista, regista, sceneggiatore e intellettuale friulano. Nato a Bologna nel marzo 1922 da madre friulana - Susanna Colussi (1891-1981), insegnante -originaria di Casarsa della Delizia (PN) e padre bolognese - Carlo Alberto Pasolini (1892-1958), ufficiale di fanteria) - ha un’infanzia difficile (vissuta fra Bologna e Casarsa) e teatro di grandi sofferenze: il rapporto conflittuale con il padre, l’uccisione del fratello Guido Alberto (1925-1945) da parte dei partigiani comunisti. Nel ’47 comincia ad insegnare alle scuole elementari di Valvasone (PN), non lontano da Casarsa. Sensibile ai valori dell’ideologia di sinistra, aderisce al Partito Comunista, ma ne viene espulso per omosessualità nell’autunno del 1949. Si tratta del primo di una lunga serie di processi (ne subirà un’altra trentina nei successivi venticinque anni) e dell’inizio di una persecuzione che durerà per il resto della sua vita. Perduto il lavoro da insegnante, nel gennaio 1950 il giovane Pasolini si trasferisce a Roma con la madre. Senza mezzi e con un futuro immediato che dipende esclusivamente dall’aiuto economico di uno zio, si trasferisce in una camera di piazza Costaguti, nel ghetto ebraico. Chiede invano di dare lezioni private e s’iscrive al sindacato comparse di Cinecittà. Lavora come correttore di bozze per un giornale, riesce a far pubblicare qualche articolo su alcuni quotidiani cattolici e di estrema destra («Il Quotidiano», «Il Popolo di Roma», «Libertà d’Italia»), continua a scrivere (o riscrive) le opere cominciate in Friuli nei due anni precedenti (Atti impuri, Amado mio, La meglio gioventù). Scrive anche le poesie raccolte in Roma 1950 – Diario, che un decennio dopo verrà pubblicato da Scheiwiller. Nel ’51 si trasferisce in un modesto appartamento di via Giovanni Tagliere, 3 - in zona Ponte Mammolo, vicinissimo all’attuale carcere di Rebibbia -, dove rimarrà due anni, fino al ’53. Grazie al poeta dialettale abruzzese Vittorio Clementi, ottiene un posto da insegnante presso la scuola media “Francesco Petrarca” a Ciampino. Fra i suoi allievi, il futuro scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami (1940-2013). Nel ’54 collabora con Mario Soldati - insieme all’amico Giorgio Bassani (futuro Premio Strega 1956 con Cinque storie ferraresi) - alla sceneggiatura di La donna del fiume e, con i soldi guadagnati, si trasferisce a Monteverde, quartiere in cui rimarrà per nove anni (dal ’54 al ’59 in via Fonteiana, 86 e poi, dal ’59 al ’63, in via Giacinto Carini, 45 - nello stesso edificio in cui abitava il poeta e critico letterario Attilio Bertolucci, padre dei fratelli Bernardo e Giuseppe). Fra il ’54 e il ’60 svolge un’intensa attività di sceneggiatore - soprattutto in film diretti da Mauro Bolognini (Marisa la civetta, Giovani mariti, La notte brava, La giornata balorda, Il bell’Antonio), ma anche da Federico Fellini (Le notti di Cabiria ), King Vidor (Addio alle armi, tratto dal libro omonimo di Ernest Hemingway), Franco Rossi (Morte di un amico), Leopoldo Savona (Le notti dei teddy boys), Gianni Puccini (Il carro armato dell’8 settembre), Florestano Vancini (La lunga notte del ’43), Luciano Emmer (La ragazza in vetrina) -, che gli permette di fronteggiare le difficoltà economiche e di dedicarsi anche alla letteratura, alla poesia ed alla pittura. La grande crisi politica e ideologica del 1956 (il rapporto Kruscev al XX Congresso del Partito Comunista Sovietico, che segna il rovesciamento dell’epoca staliniana e la speranza di un rinnovamento nel mondo comunista, che stridono con i fatti di Polonia e d’Ungheria) ispira la trama degli scritti di questi anni (le ultime parti di Le ceneri di Gramsci ed il suo nuovo romanzo Una vita violenta). Nel ’60 recita nel ruolo di Leandro - detto “il gobbo” - in Il gobbo di Carlo Lizzani, fornisce alcune idee per La dolce vita di Federico Fellini
e comincia a scrivere la sceneggiatura di La commare secca, progetto che verrà poi abbandonato (il film verrà realizzato due anni dopo e sarà esordio alla regia del giovane Bernardo Bertolucci). Nel ’61 esordisce dietro alla macchina da presa con Accattone, il primo di uno serie di film che si svolgono nel mondo del sottoproletariato delle borgate romane, vissuto attraverso i temi dell’epica, della violenza e della poesia. All’interno di un’ideologia di sinistra, Pasolini cerca di fondere marxismo e spiritualità cristiana, la nostalgia dei valori del mondo rurale precapitalistico con la denuncia della violenza dell’industrializzazione e dell’imborghesimento della società. Il cupo pessimismo delle sue opere riflette la durezza del mondo e la conseguente solitudine che pervade gli esseri umani attraverso una prosa lucida che utilizza lo strumento del paradosso nel tentativo di demistificare ideologie considerate degradanti e repressive. La ricerca del contrasto fra musica ed immagine, la ieratica fissità – di stampo pittorico – di molte inquadrature, sovente di volti presi dalla strada, l’attenzione per le luci naturali e per la fotografia (avvalendosi di direttori della fotografia del calibro di Tonino Delli Colli e Giuseppe Ruzzolini), la scelta di esterni remoti e brulli, la scoperta di attori dallo stile ingenuo e spontaneo (Franco Citti, Ninetto Davoli ed altri) rappresentano le cifre stilistiche di un regista che cerca continuamente una complementarietà fra cinema e scrittura. Dopo l’intenso Mamma Roma (1962), interpretato da Anna Magnani, e La ricotta (1963), episodio di RoGoPaG - gli altri tre episodi sono diretti rispettivamente da Roberto Rossellini (Ro), Jean-Luc Godard (Go), e Ugo Gregoretti (G) -, considerato “blasfemo” e finito sotto processo per vilipendio alla religione di Stato, batte la strada del film religioso realizzando Il Vangelo secondo Matteo (1964), in cui proietta nella figura di Gesù Cristo il suo stesso fervore pedagogico e la sua stessa vocazione alla provocazione ed allo “scandalo”. Nel ’63 lascia il quartiere Monteverde e si trasferisce in zona Eur - in via Eufrate, 9 - , dove rimarrà per i successivi dodici anni. Nello stesso anno esce il film Milano nera, diretto da Gian Rocco e Pino Serpi e tratto (molto liberamente) dalla sceneggiatura La Nebbiosa, da lui scritta a Milano alla fine del ’59. Pasolini annuncia una causa per far togliere il suo nome dai titoli di testa del film. Nel ’66 dirige l’amara fiaba Uccellacci e uccellini, parabola umoristica che affronta, fra i vari temi, la crisi del marxismo, il destino del proletariato ed il ruolo degli intellettuali, ed è supportata dalla ricchezza mimica di un grande fuoriclasse come Totò, spogliato dagli schemi della sua abituale comicità. Affascinato dal mito e da varie esperienze teatrali, porta sul grande schermo i suggestivi Edipo re (1967), Medea (1969), interpretato da Maria Callas, e Appunti per un’Orestiade africana (1970), ma il tema della violenza - esplicita ed implicita - è presente anche in molte altre sue opere cinematografiche, fra cui il metaforico e provocatorio Teorema (1968), tratto dal suo libro omonimo, ed il crudo e grottesco Porcile (1969). All’inizio degli anni Settanta realizza veri e propri “adattamenti erotici” velati di forte pessimismo di classici come Il Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972) e Il fiore delle Mille e una notte (1974). Il conseguente successo, strumentalizzato da un filone di film volgari e di livello infimo che venivano prodotti a quell’epoca, lo costringerà all’abiura di quella che lui stesso aveva definito come la “Trilogia della vita”. Da tale delusione nascerà il suo ultimo film, il crudo e apocalittico ritratto dell’intolleranza del potere Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), sul genocidio degli antichi valori popolari e sulle forme di dominio che connotano e degradano i rapporti fra gli uomini. Fra gli altri film ricordiamo La rabbia (1962), il film-documentario
Comizi d’amore (1964), Che cosa sono le nuvole? (1967), episodio di Capriccio all’italiana, (gli altri cinque episodi sono diretti da Mario Monicelli, Steno, Mauro Bolognini, Pino Zac e nuovamente M. Bolognini), La terra vista dalla luna (1967), episodio de Le streghe (gli altri quattro episodi sono diretti rispettivamente da Luchino Visconti, Mauro Bolognini, Franco Rossi e Vittorio De Sica), La sequenza del fiore di carta, episodio di Amore e rabbia (gli altri quattro episodi sono diretti rispettivamente da Carlo Lizzani, Bernardo Bertolucci, Jean-Luc Godard e Marco Bellocchio), il documentario Le mura di Sana’a, in forma di appello all’Unesco, girato nello Yemen e prodotto da Franco Rossellini, il documentario su Orte (VT) e Sabaudia (LT) Pasolini e… la forma della città, realizzato insieme a Paolo Brunatto. Teorico arguto e polemista, Pier Paolo Pasolini rappresenta uno fra i casi più originali e riusciti di uso del cinema da parte di un’intellettuale di formazione umanista che trova nella cosiddetta “Settima arte” quella che lui stesso ha definito «la lingua scritta della realtà». Fra i libri di Pasolini ricordiamo Ragazzi di vita, il suo primo romanzo, pubblicato da Garzanti nel 1955; la raccolta di poesie Le ceneri di Gramsci (1957), in cui troviamo anche la celebre Recit; Una vita violenta (Garzanti, 1959); La lunga strada di sabbia (pubblicato da Contrasto – Roma – nel 2014), vasto reportage realizzato nell’estate 1959 per la rivista «Successo» percorrendo le coste italiane al volante della sua Millecento; il già citato Teorema (1967) e Petrolio, cominciato nel 1972, mai portato a termine e che verrà pubblicato per la prima volta solo nel 1992, diciassette anni dopo la sua morte. Nel novembre/dicembre 1959 a bordo della medesima Millecento, va a Milano, dove, nel giro di circa tre settimane, scrive La Nebbiosa, sceneggiatura che avrebbe dovuto trasformarsi in film (diretto da Gian Rocco e Pino Serpi). Alla fine il film non verrà più realizzato a causa del produttore, Renzo Tresoldi, un industriale milanese che non rispetterà gli accordi presi. Lo stesso Pasolini si sforzerà di dimenticare quella sfortunata parentesi e, negli anni successivi, quasi non ne parlerà più. La sceneggiatura originale è stata pubblicata, per la prima volta in versione integrale, da il Saggiatore nel 2013. Nel ’72 comincia a scrivere articoli (i cosiddetti Scritti corsari) per il «Corriere della Sera», all’epoca diretto da Piero Ottone, il quale rimarrà alla guida del quotidiano fino al ’77. In tali articoli prende di mira il Potere - parola che lui scriveva volutamente con la “p” maiuscola - in maniera sempre più caparbia e diretta. A tal proposito, celebre è la lunga lettera Cos’è questo golpe? Io so, che apparirà sul «Corriere della Sera» del 14 novembre 1974. Pier Paolo Pasolini muore barbaramente assassinato all’Idroscalo di Ostia nella notte fra il 1° e il 2 novembre 1975. Aveva cinquantatré anni. Tre giorni dopo, il 5 novembre, ai suoi funerali, Alberto Moravia griderà un sentito elogio funebre: «Abbiamo perso prima di tutto un poeta… e di poeti non ce ne sono tanti nel mondo. Ne nascono tre o quattro soltanto in un secolo. Quando questo secolo sarà finito Pasolini sarà fra i pochissimi che conterà come poeta. Il poeta dovrebbe esser sacro». Il biennio 2015-2016, in occasione del quarantennale del delitto Pasolini, è stato un periodo ricco di eventi sul grande intellettuale friulano. Incontri, presentazioni di libri - ricordiamo I tanti Pasolini di Maurizio Riccardi e Giovanni Currado, il coraggioso Pasolini. Massacro di un poeta (Ponte alle Grazie, 2015; nuova edizione 2018) e L’inchiesta spezzata di Pier Paolo Pasolini. Stragi, Vaticano, DC: quel che il poeta sapeva e perché fu ucciso (Ponte alle Grazie, 2020) di Simona Zecchi, Poesie e pensieri per Pasolini (David & Matthaus Edizioni, 2015) di Silvio Parrello, il quale, da più di trent’anni fa, si batte caparbiamente per cercar di arrivare alla verità sull’uccisione
di Pasolini -, dibattiti culturali, proiezioni di film e documentari - fra cui il docufilm Un intellettuale in borgata (2014) di Enzo De Camillis -, mostre fotografiche, fra cui ricordiamo I tanti Pasolini, curata dall’Archivio Fotografico Riccardi e formata da ventisei scatti del grande fotografo Carlo Riccardi (1926-2022) degli anni compresi fra il 1960 e il 1969. La mostra, inaugurata nell’aprile 2015 a Cinecittà nell’ambito della manifestazione “Libri al Centro”, ripresentata presso la libreria Nuova Europa  - nel centro commerciale I Granai, in zona viale Tintoretto -, presso Spazio5 - via Crescenzio 99/d, a pochi metri da piazza del Risorgimento - presso la Sala Presidenziale della Stazione Ostiense, sulla “Nave dei Libri” per Barcellona nel 2016, – a Monterosi (VT), a Palazzo Santa Chiara - in zona via di Torre Argentina -, e al Centro Studi “Pier Paolo Pasolini” di Casarsa (dal settembre al novembre 2017), sarà esposta prossimamente a Spazio5.
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teamh24 · 5 years ago
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telodogratis · 2 years ago
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Nissan, la nuova strategia per un futuro che sarà sempre più elettrificato
Nissan, la nuova strategia per un futuro che sarà sempre più elettrificato
Il marchio giapponese ha svelato la sua strategia per il futuro che punta molto sull’elettrificazione Nel corso del Nissan e-day, appuntamento organizzato nei giorni scorsi dal costruttore giapponese al Lido di Ostia, è stata illustrata la strategia del marchio per un futuro che sarà sempre più elettrificato. A questo evento a cui HDMotori era presente, la casa automobilistica ha portato i suoi…
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Muti a Jerash, 'quando l'amicizia ha radici nel futuro'
(ANSA) – JERASH, 10 LUG – “‘Grana multa, una hostia’ diceva il cardinale Ursi, tanti grani insieme fanno una sola ostia”.    Parte da lontano, dal motto del suo precettore, Riccardo Muti che in piedi sul podio del teatro romano dell’antica Jerash dirige l’orchestra giovanile Luigi Cherubini, il coro di Cremona antiqua insieme ai musicisti giordani e quando parte il canto del muezzin interrompe…
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youviralart · 3 years ago
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pangeanews · 6 years ago
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“Sulla sua tomba soltanto fiori rossi”: dall’Argentina a Rimini, cercando Federico Fellini, a 25 anni dalla morte
25 anni dalla morte di Federico Fellini, tra i grandi registi del cinema mondiale; tra i più amati a Hollywood. In 25 anni, tanto s’è visto, molto s’è fatto, ma l’esito, in sintesi, è un poco sconcertante: basta pensare che il mitologico “Libro dei sogni”, testimonianza artistica pazzesca, è irreperibile. 25 anni dopo, tiepidamente, si ricorda Fellini. Soprattutto, la sua città, Rimini, ha varato il Fulgor, sta pensando a un immane Museo Fellini. Doveroso. Troppo tardi, vien da malignare – meglio tardi che mai, rispondono gli ottimisti. Resterebbe da fare la cosa più semplice: far vedere i film di Fellini in tivù, per tutti. Quando mai. Fellini è troppo bravo, imbarbarirebbe le strategie di chi vuol farci restare imbecilli. In un recente viaggio a Buenos Aires – città decisamente felliniana, onirica, pericolosa, stramba, rosolata nella nostalgia – ho incontrato un uomo – portoghese alloggiato laggiù da decenni – che di Fellini sapeva tutto, perfino le frasi più celebri dei suoi film. Conosceva la Rimini felliniana meglio di un riminese: all’altro capo della terra ho scoperto più cose, del miracoloso regista, che abitando dieci anni in Romagna. L’anno scorso, la brava scrittrice Maria Soledad Pereira ha fatto un tour a Rimini sulle tracce di Fellini, ricavandone un reportage pubblicato su ‘La Nacion’, il massimo quotidiano argentino. Da quell’articolo abbiamo estratto alcuni passaggi, in memoria di Fellini. Affascinante, piuttosto, è lo sguardo ‘oltreoceanico’ che viene dedicato al maestro. Che percezione si ha di Fellini nella sua città natale? Che percezione dell’onore, del valore, della dedizione riguardo ai propri grandi ha uno straniero, quando sbarca in Italia?  
***
Pomeriggio di maggio, Caffè Commercio – Rimini, di fronte a Piazza Ferrari – i tavoli sulla strada sono pieni. Nell’aria, un clima che precede l’estate e in qualsiasi caffè italiano ci si siede davanti a uno spritz o a un aperol a parlare con gli amici. All’interno del caffè, il pubblico si divide in due: chi ordina un espresso, lo prende, scappa via e chi è piegato su un banco a leggere ‘la Repubblica’.
Probabilmente, nessuno sa che il ‘Commercio’ esiste dalla fine del XIX secolo; che da allora ha cambiato posto tre volte; che il caffè che sto cercando – quello che appare su una grande insegna in neon blu, durante la scena delle Mille Miglia, nella pellicola Amarcord – non è, in senso stretto, né questo né alcun altro; probabilmente, nessuno lo sa, ma Lenny, responsabile di sala, lo sa, me lo racconta.
“Il primo Caffè Commercio”, dice, prendendo un pezzo di carta e tracciando un rapido schizzo del centro storico della città, “era qui, in questo angolo di Piazza Cavour. Negli anni Sessanta si è installato dove adesso c’è il Caffè La Galleria, dall’altro lato della piazza. Lì andava Fellini. Noi abbiamo aperto solo nel 1996”.
Rimini, Borgo San Giuliano, 2017: una fotografia di Maria Soledad Pereira
Mi pare curioso, però, che nel Caffè La Galleria – dove andrò più tardi – non ci siano riferimenti del tipo, ‘Questo è il caffè frequentato da uno dei registi più insigni della settima arte’, come accade, ad esempio, a Les Deux Magots, a Parigi, dove si fermavano abitualmente Sartre e Simone de Beauvoir, a al Martinho de Arcada, a Lisbona, che esalta Fernando Pessoa come un cliente molto speciale. In effetti, nessuno dei luoghi legati alla storia personale dell’artista italiano, come la casa in via Dardanelli 10 o quella in via Clementini, ha insegne che ne ricordano il passaggio, ad eccezione del Grand Hotel di Rimini. Quello che non manca sono i nomi dei locali che si riferiscono ai film del maestro: Caffè La Dolce Vita, negozi di souvenir o di prodotti locali che si chiamano Amarcord, l’Hotel La Gradisca, il ristorante ‘dalla Saraghina’.
*
“Il fatto evidente – confessa Fellini nel suo libro – è che non mi piace tornare a Rimini. Lo devo ammettere, è come una paralisi… Quando torno a Rimini mi sento invaso dai fantasmi”. Eppure, Fellini è tornato. “Sono andato via nel ’37. Sono tornato nel ’46. Trovai una marea di macerie…”. Credeva che l’oltraggio della guerra fosse incommensurabile. Tornando nel 1967, per scrivere il suo libro su Rimini, ha avuto la stessa sensazione di quando era passato vent’anni prima. Prima, aveva trovato un mare di macerie. Ora, vicino al mare di luci e di hotel, scopriva quell’atmosfera falsa e felice che si percepisce nell’aria. Fu attraversato da una fitta mortificazione. Nel frattempo, Fellini aveva scoperto un’altra Rimini vicino a Roma. “Rimini a Roma è Ostia”, diceva.
Ma Rimini desidera ancora il suo ‘figlio maggiore’? Paolo Fabbri – riminese, professore di semiotica e ultimo direttore della Fondazione Federico Fellini – mi dice in una mail che è una domanda difficile a cui rispondere. “Rispetto ad altre città culturali, Rimini è turistica, per questo la sua memoria è a breve termine, è stagionale”… La presenza del maestro nella sua città natale è innegabile, ma impalpabile. L’ammiratore riconosce la fontana ‘della Pigna’ in piazza Cavour, nel centro di Rimini, visibile in Amarcord, ma forse non localizza il luogo della ‘fogheraccia’… non ci sono riferimenti, non c’è – ancora – un museo, ma ci sono diversi appassionati disposti a parlare di Fellini. Su indicazione di un commerciante, ho attraversato il ponte di Tiberio per andare a San Giuliano, che fu un quartiere di pescatori, con le case colorate e dipinti felliniani. Su suggerimento di Lenny ho visto la Chiesa dei Servi, che Fellini ricorda nel suo libro come un edificio buio e tenebroso. Passo davanti al cinema Fulgor, con il proprietario il futuro vincitore di cinque premi Oscar aveva fatto un accordo: realizzare caricature dei divi e dei personaggi delle pellicole in cartellone, in cambio di biglietti gratis per lui e per gli amici. Poi vado al cimitero. Benché a Fellini non piacesse tornare a Rimini, infine vi è tornato. Qui c’è la sua tomba: e quella della moglie e del figlio. La tomba è all’ingresso del cimitero monumentale, ha la forma di una vela che viaggia nel tempo e, secondo lo scultore Arnaldo Pomodoro, che l’ha realizzata, rappresenta la gloria e la grandezza del regista.
“Se sono per Fellini – mi dice, qualche minuto prima, il fioraio – che siano rossi”.
Maria Soledad Pereira
L'articolo “Sulla sua tomba soltanto fiori rossi”: dall’Argentina a Rimini, cercando Federico Fellini, a 25 anni dalla morte proviene da Pangea.
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