#fuori dai coglioni
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Un giorno mi sono detta:
«Devi voltare pagina».
Tre parole, innumerevoli cambiamenti.
Perché i rapporti veri sono costruiti da due persone
che ci tengono allo stesso modo,
non da una che ci mette l’anima che ha in corpo
e l’altra che ci mette solo la testa di cazzo che è.
Perché se accanto è un posto per pochi,
«fuori dai coglioni» invece è un posto affollatissimo.
"La storia d'amore che ti cambierà la vita" - Francesco Sole
#citazioni#citazioni libri#mi nutro di libri#lovebooks#francescosole#la storia d'amore che ti cambierà la vita#voltare pagina#cambiamenti#fuori dai coglioni
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Vedovismo di un bidonazzo
Forse ci siamo. Forse riusciamo a liberarci di uno dei peggiori giocatori della storia del Milan. De Keteleare è ad un passo dall’Atalanta che permette di rientrare di parte del (dis)investimento fatto da Maldini la scorsa stagione ma, invece di essere contenti della cosa, esterofilia e giovanilismo ad ogni costo continuano a generare nuovi profeti di sventura, E’ quindi mio compito riportare…
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Posso dirlo? Posso dirlo? Non posso? Lo dico.
Quest' anno Sainz fa più punti di Leclerc.
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Mi sto spruzzando collirio come Rita Levi Montalcini per rimanere sveglia e poter ascoltare al meglio delle mie capacità mentali queste cinque perle.
#sanremo 2023#e volevo pure seguire il dopofestival stanotte mamma che sciocca#chi sono questi tre che saltano fuori all 00:46 non fate ridere nemmeno i morti levatevi dai coglioni
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Non sono proprio giorni felici questi per me, ma oggi arrivo al lavoro e scopro che hanno cacciato a calci il CTO dell'azienda (cioè il mio boss) per "inappropriate behavior", ma proprio tipo "fai le valigie e domani vai fuori dai coglioni", roba che in 7 anni di azienda non l'ho mai vista, e allora ti viene da esclamare
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Fra noi che amiamo gli animali ci sarà sempre un punto d’incontro.
Contrariamente… cortesemente fuori dai coglioni.
justhewayouare
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Lei è perversa, sporca. Dentro e fuori. Le piace farsi scopare appena rientrata dal lavoro, senza una doccia né un bidè. Sa che io la amo soprattutto così. Mi fa impazzire: quando si spoglia non ragiono più. È disposta a tutto, pur di tirarmi fuori il seme dai coglioni. Perché le piace il sapore, la consistenza. Ama sentire l'uomo che ha l'orgasmo grazie a lei. Usa la bocca come usasse il cucchiaio per mangiare. Succhia e inghiotte il seme vorace. Golosa.
E poi ne vuole ancora. Non ha limiti. A volte, ho paura che appena ingoiato il mio, s'alzi e se ne vada a cercare un altro po' da qualcuno che non aspetta altro. Se già non lo fa. Perché è corteggiatissima, grazie al suo passato molto vissuto. C'è la fila. Comunque nessuno conosce bene nessun altro mai. E lei è assolutamente senza alcun concetto di morale, per ciò che riguarda il sesso. Eh... io la amo così. Mi fa disperare. Ma mi fa godere come nessun'altra ha mai saputo fare. È la mia fissazione. Non penso che a lei.
Aliantis
(Tutte le foto: da valerisky)
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Quando è successo con la Russia però? Hanno tutti quanti detto "via la musica dalla politica". Non difendo Israele, però alcune volte non vi capisco.
Ma tutti chi esattamente? Proprio perché hanno escluso la Russia devono fare lo stesso con Isr4ele
Io sono COERENTE, e voglio sia Russia, che Isr4ele che Azerbaigian fuori dai coglioni
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HHHH ROSE VILLAIN "L'UNIONE DELLE DONNE" E LA GIANNA È GIÀ FUORI DAI COGLIONI
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STORIA LUNGA, MI SPIACE.
Stasera mi è tornata in mente una persona appartenente al mio passato, forse perché ieri ho finito la nuova serie di Zerocalcare o forse per il soggetto del video.
Nella nostra compagnia c'era un tizio un po' particolare, che si aggregava a noi quando facevamo una partita di giochi di ruolo o quando, semplicemente, si usciva a bighellonare senza far nulla di socialmente produttivo.
Si chiamava Paolo ed era un ragazzo solo, con un padre che faceva massacranti turni in fabbrica e una madre sempre in comunità psichiatrica.
Non era affatto una cima ma si presentò quando stavamo cercando comparse per un cortometraggio molto trash con alieni e motociclisti che si menavano... ma quello merita un racconto a parte.
Paolo era molto ingenuo, ai limiti del caso sociale, e mi spiace dire che purtroppo era considerato da molti una specie di mascotte, da perculare quando faceva una delle sue solite uscite o da consolare quando andava in crisi perché non trombava (nessuno trombava ma credo che lui intuisse qualcosa del suo futuro).
Io poi cominciai l'università e quando tornavo vedevo solo una piccola manciata di amici, gli unici che mi sono resistiti accanto fino a oggi, e Paolo diventòquindi una figura di contorno, una di quelle comparse della vita frenetica di un giovane sulla soglia dell'età adulta, meritevoli solo di un cenno con la testa o di un 'oi...' sussurrato mentre ci si incrocia di corsa.
Un giorno successe una cosa che a distanza di 30 anni, dentro di me, non riesco ancora a perdonarmi... o meglio, che avrei voluto (o dovuto) fare e che invece non feci, una leggerezza con cui forse mi colpevolizzo in modo martireo ma che sento magari lo avrebbe reso diverso da quello che poi diventò.
Lo incontrai nel negozio di giochi di ruolo e di videogames che aveva appena aperto un nostro amico e con fare bambinesco mi tirò fuori un'agendina a fisarmonica, una di quelle con le due estremità magnetiche che si chiudevano a guscio di conchiglia
Guarda! - disse - Questa è l'agendina su cui voglio scrivere il numero di telefono di tutti i miei amici! Dai, dammi il tuo numero così lo scrivo!
Io tergiversai perché sapevo che mi avrebbe chiamato in continuazione per chiedermi di uscire, un accollo che ok in compagnia ma che da solo proprio non mi sentivo di prendere.
E feci una cosa orribile: gli diedi un numero sbagliato.
La parte nobile di me pensava che era la cosa giusta da fare, visto che da lì a poco sarei partito per il militare e che non potevo permettere che lui chiamasse i miei genitori agli orari più disparati (i cellulari erano una roba che allora usavano solo gli stronzi incravattati e pasturati a coca)... la realtà era che lo volevo scaricare perché dovevo andare avanti per la mia vita, finire il militare, cominciare a lavorare, magari a Parma, e farmi una famiglia con la mia nuova morosa (che infatti rimase incinta un anno dopo ma io per famiglia intendevo solo noi due... vabbe').
Partii quindi per il servizio di leva, prima a Fano per il corso addestramento reclute e poi a Bologna nel reparto comando supporti tattici nucleo NBCR (quelli con le tute gialle che se li vedi arrivare nei film soncazzi). E di Paolo persi completamente memoria.
Durante una licenza medica a Viareggio (un mese prima mi ero beccato una forma encefalica di morbillo insieme a tipo 200 commilitoni) stavo facendo uno dei primi LAN party a Doom, la principale fonte di guadagno del mio amico che nel suo negozio aveva messo quattro computer in rete e faceva le centinaia di mila lire al giorno.
Mentre stavo cercando di decapitare con la motosega un dodicenne che era solito farsi le seghe sui manga hentai mi sentii battere sulla spalla ma il boato dei fucili a canne mozze nelle cuffie che indossavo probabilmente coprì la voce che mi chiamava.
Un altro battere sulla spalla, più forte, al quale risposi con un pacato 'NON È IL MOMENTO DI ROMPERE I COGLIONI!', forse detto con voce un po' troppo alta ma tra le cuffie e l'adrenalina davvero il bon ton era stato sciacquonato via e correva veloce giù per le fogne verso il mare.
A quel punto, improvvisamente, cominciai a uccidere tutti gli avversari, uno dietro l'altro... bam! BAM! BAM! BAAAAM! MORITE STRONZI!... un attimo - pensai - troppo facile... gli avversari erano tutti immobili in mezzo all'arena del deathmatch, senza sparare un solo colpo.
Distolsi lo sguardo dallo schermo e fissai i tre tizi con cui stavo giocando: erano a bocca aperta con occhi sgranati e stavano fissando terrorizzati qualcosa che, evidentemente, stava succedendo dietro di me.
Feci ruoteare lentamente la sedia girevole da gamer, con la musica di Doom che ancora mi incalzava i timpani e notai tre cose in rapida successione: gli spostamenti d'aria che fino a poco prima mi raffreddavano la schiena sudata non erano prodotti dal ventaglio di una tizia col cosplay di Lamù (come mi sarebbe tanto piaciuto con la fantasia) ma da un paio di anfibi chiodati che come per magia erano sospesi in aria e scalciavano in direzione della mia faccia; la seconda era che dentro gli anfibi c'era un tizio vestito con jeans attillati, maglietta con croce celtica, bomber pieno di spillette rubate in qualche museo della Waffen-SS e capelli rigorosamente rasati... e la terza, per mia fortuna, che il tizio era trattenuto per le braccia dal proprietario del negozio e da qualche adolescente diventato muscoloso a forza di portare in giro mazzi di Magic da 20 chili l'uno.
Io guardavo come ipnotizzato le strisce nere di lucido da scarpe che il tizio lasciava sulla moquette del negozio mentre scalciava e si agitava per raggiungermi con le pedate e l'unica cosa che pensavo era 'Ma chi cazzo si mette così tanto lucido sulle scarpe da lasciare i segni a terra?'
Poi mi ricordai delle cuffie e quando me le tolsi, fu anche peggio.
Una voce che stentavo a riconoscere mi stava urlando 'FROCIO PEZZO DI MERDA COMUNISTA! LO SAI CHI STAI IGNORANDO? EH?! LO SAI?! IO SONO IL PORTABANDIERA DELLA...' e qua disse una parola che nelle sue intenzioni doveva suonare molto arianamente germanica ma che venne fuori come fanno parlare i turisti tirolesi nei film dei Vanzina.
La cosa divertente è che io in quel periodo una rissa non me la sarei mai fatta scappare e chiunque altro lo avrei percosso ripetutamente con una gamba la tavolo che avrei svitato silenziosamente mentre facevo di sì con la testa con sguardo compìto e invece quella volta restai completamente immobile.
Vidi portare Paolo fuori dal negozio a forza, senza nemmeno riuscire a chiudere un po' di più la mascella.
E poi non sentii mai più parlare di lui.
Fino a Marzo di quest'anno, quando - non chiedetemi perché... forse per lo stesso motivo che mi spinge a girovagare con street view nei luoghi che un tempo mi resero quello che sono - cercai Paolo B. su facebook e trovai il suo profilo, aperto al pubblico.
Ho impiegato parecchi giorni a liberarmi del senso di vuoto e di tristezza che mi venne non nel leggere quello che scriveva (poche frasi sgrammaticate e sconclusionate) ma nel vedere le foto che postava.
Paolo aveva migliaia di foto tutte pressoché uguali... un selfie ogni mattina con faccia seria e la testa ancora appoggiata sul cuscino, labbra leggermente dischiuse e un espressione che nel suo povero immaginario doveva essere da duro.
Migliaia di foto a ritroso nel tempo e tutte con un solo like.
Il suo.
Ci credete se vi dico che mi sono messo a piangere?
Per me non era un bel periodo e in una parte molto spinosa e dolorosa del mio cuore mi sono detto che, forse, se gli avessi dato il mio numero di telefono oggi sarebbe stato una persona felice, circondato dall'amore dei suoi amici e magari con una donna accanto.
E invece sentivo di averlo lasciato scivolare via dalla vita di tutti noi che stavamo andando avanti, senza nemmeno fare il gesto di tendere la mano.
Vabbe'... ve lo volevo raccontare perché, razionalmente, ero riuscito a farmene una ragione ma poi Zerocalcare ha rigirato il coltello in quella succitata parte spinosa e dolorosa del mio cuore.
Zerocalcare e forse quel video che ho fatto alla lucciola che stasera è rimasta incastrata dentro la zanzariera della camera, a brillare inutilmente per richiamare altre lucciole che mai avrebbe potuto raggiungere.
Quella lucciola poi l'ho liberata... ma avrei voluto liberare anche Paolo.
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6 settembre
Comunque ancora mi stupisco di come io riesca ad essere più considerata dai ragazzi che dalle ragazze.
Stasera avevamo un compleanno e a cena stavo (fortunatamente!) vicina di posto con 3 dei suoi amici, gli unici 3 con cui ho più confidenza e una ragazza, E la quale sì ci vado d'accordo ma spesso sta per le sue o preferisce la compagnia maschile. Quindi mi sono messa a chiacchierare più che altro con loro 3, tra cazzate, gossip e battute, lei se stava lì e difficilmente era coinvolta nella conversazione, ma tanto si vedeva che stava già scazzata di suo molto probabilmente, premetto che spesso e volentieri abbiamo interagito ma da parte sua non ho mai visto tanto interesse nell'approfondire la nostra conoscenza eh, quindi. Poi ci spostiamo nella loro sede e praticamente mi sono trovata a lanciare burrito di gomma e avocadi ad un altro ragazzo (tra l'altro quello che mi diede il tso perché non ho amiche), il quale mi nascose pure la borsa mentre mi ero allontanata e rientrando gli ho tipo detto che me ne ero accorta, insomma ho riso e scherzato con lui.
Ho ritrovato una parte della vecchia me, sono uscita allo scoperto finalmente, ho fatto un po' la cretina come ai vecchi tempi con le mie ex amiche, e la cosa più brutta, sicuramente, è che nessuno lo sa, nessuno sa che non ero così da anni, Riccardo non mi ha detto nulla, non mi ha vista diversa, non ha notato che emanavo luce dalle mie risate e mi dispiace. Mi vede spesso cupa e triste e quando sono allegra pare che non ci faccia caso, perché per lui è una cosa scontata, perché lui non deve mica dirmelo che lo ha notato nonostante sappia che mi faccia piacere sapere che nota certe cose. In effetti ci sono stata molto poco con lui mentre eravamo in compagnia... Io glielo ho anche detto tutto ciò, che mi sono sentita un po' più me stessa stasera ma non mi ha risposto nulla. Mi dispiace tanto per questo.
Mi sono divertita con questo ragazzo, mi son sentita considerata, le altre ragazze hanno fatto gruppetto fra loro, in 3, mentre un'altra dormiva e l'altra appresso a quello che le piace e che non se la fila e io mi son messa a giocare con questo qua e ogni tanto ci si metteva in mezzo un amico di Ric, uno con cui mi ci trovo "bene". Riccardo avrà fatto 2 o 3 lanci poi non mi sono manco accorta cosa stesse facendo.
Dico io, è così difficile avere questo tipo di rapporto con una ragazza? Che poi quelle 3 sono state un po' criticate per il casino che facevano, io invece le capivo (per quanto ormai mi siano andate sui coglioni), io sapevo benissimo come si sentivano e avrei voluto essere criticata anche io per il caos che avrei combinato. Ma mi escludono, loro direbbero che sono io ad escludermi però io stavo lì quando tutte e tre si sono prese a braccetto per andare alla giostra, ero lì quando se ne andavano alla "riunione in bagno", ero lì in tante occasioni. Mi hanno considerata per fare il disegno sul biglietto del festeggiato, almeno quello è stato molto apprezzato, almeno quello...
Io ho ancora questo carattere vivace, allegro, spensierato, fastidioso, caotico, giocherellone, divertente. Però non tutti me lo vogliono tirare fuori e io non sono così sfacciata da metterlo alla mercé di tutti ma solo con chi mi sa ricambiare.
Che poi ok scherzo e mi diverto di più coi ragazzi ma comunque nessuno di loro è mio amico eh.
Boh, come ho già detto, meglio sola al momento, risolvo i miei problemi e torno. Ma un po' di divertimento non guasta ogni tanto...
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Non sopporto più miamoglie,se non avessimo due figlie adorabili credo che ci saremmo già lasciati da molto,colleziona casini da venti anni:fisco,avvocati,decreti,tuttavia è ancora lì con la sua attività per pagare enormi debiti.Con le figlie è attenta,fin troppo,e le finanzia,vestiti ,servizi ,vuole che primeggino sempre a scuola e nello sport,spesso urla e ricatta le preadolescenti figlie,io mi scontro con lei anche pesantemente,lei dice che un giorno andrà fuori dai coglioni,ma non lo fa mai.In casa è come se vivesse in albergo pensiamo a tutto io,proprio tutto,affitto,bollette,rifiuti.. e le ragazzine, spesa ,cucina,pulizie,ecc…,ha cacciato fuori casa pesantemente sua madre che si era permessa di redarguirla.Quando c è lei in casa c è sempre tensione,non si può cantare, non si può ascoltare la musica che piace a te.Noi non si fa più sesso da molto tempo,Lei lo sa che io mi arrangio da solo e la cosa le fa schifo,quando ci si incrocia in casa sto molto attento a nemmeno sfiorarla.So che lei usa i toys ,solo in estate,che condividevamo un tempo perché non essendo ordinata li trovo sempre buttati ne posto segreto in malomodo,la cosa mi fa piacere e mi eccita.. prima che arrivasse il gelo tra di noi mentiva e ne schifava l uso personale privato.Il suo corpo da quarantacinquenne mi piace ancora,a volte metto telecamere nascoste in bagno per poterla spiare e mi masturbo.
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Ah, esiste...
ancora il ferragosto? Qualcuno sembra ancora crederci, perché chiamarlo inutile festa che ci portiamo dietro dai tempi dei romani fa brutto. Oppure sarà perché è gemellato con il fine anno, il fatidico 31 Dicembre, che non sai mai cosa fare perché la vera domanda è "Ma devo divertirmi per forza?" Dove sta scritto? Aggiungo. Levando questo e senza puntacazzare sulle modalità di come ci si diverte in determinate circostanze, io non ho un ricordo che è uno bello ne per il ferragosto ne per il 31 Dicembre, anzi forse un paio il 31 nella disperazione scegli al volo e azzecchi, tipo. Ma vado oltre e ringrazio sempre il giorno che sono andato via dall'Italia, anche e nonostante il periodaccio.
Oggi ho fatto un giro, 4 ore e qualcosa al centro, così tanto per, senza meta, ma soprattutto per non pensare, diciamo che ha funzionato, sarà anche stata l'aria aperta, la fauna locale, fatto sta che tornato a casa ho guardato i siti delle agenzie e ho scritto a due tizi per vedere dei mini appartamenti. Si, ho deciso che è meglio levarsi dai coglioni al più presto, grazie anche al suggerimento di @finestradifronte che è uguale a quello del mio amico Spock e penso di tutte le persone che vedono da fuori la cosa, io non la vedo bene da dentro, scusate. A breve forse qualche notizia.
Per concludere oggi non ho suonato, ma non per la testa piena di pensieri, un pò forse, ma perché ieri non ho dato il massimo quindi ci vuole una pausa, ma sono convinto che se mi ci metto riesco a tornare in steso e salire sul palco presto, almeno questo è il piano per il prossimo futuro da lupo solitario. L'inverno sarà duro, lungo e freddo, buio e a tratti spettrale, ma se passo questa divento immortale PD 😂
Vi lascio con una pietra miliare, almeno per me lo è e vado a far la sauna, sta cosa mi mancherà, magari le chiedo se posso venire di tanto in tanto a farne una ☺️
youtube
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Contro il "one man show"
Io non sopporto quello che chiamano one man show, lo spettacolo incentrato su una figura singola e forte, la quale ci affibbia la sua storia e i suoi amici o per lo meno quelli che presenta come tali. Non lo sopporto perchè se il protagonista è un cantante ci romperà i coglioni per due ore con il suo repertorio e ce li farà rompere anche dai suoi amici tutti cantanti come lui. Non lo sopporto perché sembra che al mondo ci sia solo lui, che canti solo lui, che conosca colleghi che mi piacciono fino lì e sparano fuori dai denti i loro cavalli di battaglia che ormai sono ronzini bolsi che procedono a passo d'uomo. Non lo sopporto perché non c'è fantasia manco a pagarla milioni di euro e le coreografie sono sempre quelle, con gente che se sa ballare quella allora io sono Nureyev e mangio (o cago) in testa a tutti loro. A me piace la roba un po' varia e se devo vedere sempre le stesse cose, allora spengo tutto e mi leggo un libro. Perché lì sì c'è della fantasia. Da vendere.
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Il titolo della canzone è ti muovi. Si ti muovi fuori dai coglioni diocane
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