#freddo anomalo
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pier-carlo-universe · 23 days ago
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Meteo di Novembre: Arriva il Freddo? Facciamo Chiarezza sulle Proiezioni Climatiche
Previsioni meteorologiche di metà novembre: cosa aspettarsi dal clima e dalle temperature in Italia
Previsioni meteorologiche di metà novembre: cosa aspettarsi dal clima e dalle temperature in Italia. Le proiezioni meteo di metà novembre 2024 suggeriscono un possibile abbassamento delle temperature in diverse zone d’Italia. Questo cambiamento climatico, già discusso nei bollettini meteo, potrebbe portare un’ondata di freddo in gran parte del territorio nazionale. Tuttavia, gli esperti…
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copperbadge · 5 months ago
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It's time for Sam Translates Tumblr Shitposts Into Italian!
(Previously on Merdarticolo Italiano)
***
I was put on this earth to drink iced coffee and look cute. (source)
Sono stato messo sul questo mondo bere caffè freddo e apparire carino.
TIL that there's no apparent grammatical term for the "doer" in a passive voice -- they're not subject or object, they're just "the one who does the thing." I translated "I was put" as "era messo" but every source I see says it should be "sono stato messo" and I'm still figuring out why. I think it has to do with "stato" having to attach to messo, since my notes say indicativo passato prossimo, the form of past tense which Stato is in, is "essere in present tense (sono) plus the verb in past participle (messo)".
posting is a trauma response to thinking (source)
Postando è un risposta al trauma per pensando.
I keep thinking there must be a more elegant way to say "trauma response" but I'm not finding any; I would think it would be "risposta della trauma" but we do say "crema al cioccolato" for "chocolate cream" so I guess it works. I do like the symmetry of postando - pensando.
“average person eats 3 spiders a year” factoid actually just statistical error. average person eats 0 spiders per year. Spiders Georg, who lives in cave & eats over 10,000 each day, is an outlier adn should not have been counted (source)
"la media persona mangia tre rangi per anno" dattino veramente appena un errore statistico. La media persona mangia 0 ragni per anno. Giorg Deiragni, chi vivo a grotta è mangia più di 10,000 ogni giorno, è un anomalo cno non doveva avere computando.
Dattino is "little fact" because I don't trust google that there's actually an Italian word for "factoid". This was going to be my "challenge" translation because it's a long but it's mostly pretty easy, even with the weird grammar omissions -- for example, "lives in cave" would be "vivo nella grotta" if it was "lives in a cave" but you can't separate "nel" from "la" which is "the", so I chose to use "a" which is the way you refer to a local area (as opposed to "in" which is for a broader general area).
It's easy, that is, until you get to "should not have been counted" at which point it becomes hell.
For "should not have been counted" I worked out "non doveva avere computando", then asked Google Translate, which says it should be "non avrebbe dovuto essere conteggiato". But "dovuto" (dovere, "should") is indicativo passato prossimo which is usually used to refer to a thing that was completed at a specific point in the past, which doesn't seem to apply here. I used doveva, which is indicativo imperfetto, simply something that happened in the past, and then for "have been counted" used the infinitivo passato, avere+past participle, because my notes say infinitivo passato is "to have been X". I may have to revisit this one in a few months.
(It probably should be "Giorg dei Ragni" not Georg Deiragni for Spiders Georg, but it looks funnier to say Deiragni.)
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abr · 6 months ago
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Si dicono ambientalisti ma sono cacciatori di streghe. Si credono “Ultima Generazione” ma sono il ritorno a un oscuro passato di fanatismo e violenza. Lo scopro grazie a “Il manifesto di un eretico. Saggi sull’indicibile” (Liberilibri) di Brendan O’Neill, giornalista anticonformista britannico.
Vi leggo, fra l’altro, di un orrendo processo alle streghe celebrato in Scozia, conclusosi nel 1591 con strangolamenti e roghi. “Le donne di North Berwick possono essere considerate tra le prime vittime dell’isteria da cambiamento climatico, di quella voglia di attribuire la colpa di un tempo anomalo a esseri umani malvagi”. Secondo i carnefici le disgraziate avevano, in combutta col diavolo, scatenato una serie di tempeste, insomma una “emergenza climatica”. A condurre personalmente il processo fu re Giacomo VI, così come oggi a processare i proprietari di auto con motori endotermici e case di classe energetica F o G sono il presidente della Commissione Europea, i capi delle multinazionali, il Papa gesuita...
Allora il problema era il freddo, adesso il problema è il caldo, ma la soluzione escogitata dal potere è molto simile: fornire capri espiatori alle masse superstiziose. Al climatismo come demente ortodossia, scrive O’Neill, si opponga una sana eresia.
Camillo Langone, un Boni di fascia alta, via https://www.ilfoglio.it/preghiera/2024/06/06/news/al-climatismo-come-demente-ortodossia-si-opponga-una-sana-eresia-6616161/
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thesoulmustbebreath · 1 year ago
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Tumblr media
Per Giulia ❤️
E questo è un giorno amaro
fatto di tutti quei giorni
che non dovrebbero accadere mai,
ma che inesorabilmente si ripetono.
Ogni volta che accade un femminicidio
la mia reazione è sempre quella,
tutto si ferma per un istante
i miei occhi si chiudono
e si riempiono di lacrime,
un dolore sordo al centro del petto, i brividi..
e quel perché che non ha abbastanza eco
che si rifiuta di ascoltare risposta
o spiegazione..
Quanto avrai sofferto..
e quanta paura e disperazione
avrai provato..
sola e in balìa della sua furia..
Quanto freddo avrai sentito
in quello spaventoso e inesorabile silenzio intorno a te..
Sola con quella furia omicida..
Ci si sente senza scampo..
Ed è lì che realizzi..adesso mi ammazza..
Ed è terribile..
Lo so bene..(ma sono viva)
Giulia invece è morta, non c'è più..
E tutto questo NON HA SENSO!!
Non c'è più la sua vita, i suoi sorrisi,
i suoi sogni..per colpa di un folle omicida.
Qualsiasi tipo di violenza
di qualunque natura essa sia
E' INACCETTABILE
NON AMMETTE GIUSTIFICAZIONI
e chi solo si permette
non ha ragione di esistere
essendo meno di una nullità.
Si traveste da principe azzurro
ma in realtà è un demone.
Costruisce una favola
ma in realtà è l'anticamera dell'inferno.
Ti porta alle stelle
e da lì mette in atto il suo copione:
la confusione
che serve a destabilizzare,
confondere,
minare il tuo equilibrio.
Inizia il subdolo disegno,
per distruggerti.
Fatto di denigrazioni, accuse, insinuazioni,
violenze psicologiche e fisiche,
limitazioni della libertà,
condizionamenti della tua quotidianità,
condizionamenti comportamentali,
creazione apposita di sensi di colpa,
isolamento da parenti e amici,
accuse sulla tua moralità,
ti dipinge come non sei,
inventa cose che mai hai fatto o detto,
insulta e giudica
non solo te
ma anche i tuoi più cari affetti,
ti ferisce appositamente
perché quello che vuole
è solo distruggere quello che sei.
Al primo segnale
di un suo comportamento anomalo
Chiudi ogni contatto
Non ritornare
E non far ritornare
Prenditi cura di te stessa e Amati.
Lucia 💓
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tananaifanblog · 5 months ago
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Per Tananai è stato molto strano.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere dopo aver scattato le foto che stanno in queste pagine, seduti per terra, al sole, nel piazzale di fronte al palazzetto del ghiaccio di Sesto San Giovanni. Dentro un palazzetto del ghiaccio (questa informazione potrebbe sconvolgere qualcuno) fa molto freddo, e Tananai ci è rimasto diverse ore per realizzare gli scatti, vestito per ragioni stilistiche in modi per nulla adatti alla suddetta temperatura.  La cosa non lo ha reso irascibile, ci scherzava e beveva molto tè caldo. È rimasto di buonumore fino all’ultima posa richiesta, ma senza quell’atteggiamento iper-performativo degli attori di Hollywood quando raccontano di aver perso 20 chili per un ruolo o di aver imparato a giocare a scacchi a livello professionistico in tre settimane. Era più un mood del tipo “non serve farne una tragedia”.
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Leggi l'intervista completa.
di JACOPO BEDUSSI 1 DIC 2022 ( GQ )
La carriera di Alberto Cotta Ramusino in arte Tananai ha subito un’accelerazione verticale e il 2022 è stato un anno densissimo di roba. Prima l’ultimo posto a Sanremo, festeggiato come se fosse il primo, con uno spirito tutto allegro e scazzato e chissenefrega non tanto da rockstar da manuale ma più da uno che delle cose prende solo il meglio e il resto va bene così. Una mossa ad altissimo rischio di trasformare chi la gioca in una specie di eterna macchietta. Rischio però ampiamente schivato e anzi occasione sfruttata alla perfezione, perché poi le canzoni c’erano, e piacevano davvero, senza i layer meta-ironici che avvolgono come carta stagnola certi fenomeni di TikTok fino a stritolarli nell’infinita ripetizione di sé. E quindi dopo il Festival i live in giro per l’Italia, con uno show un po’ anomalo in cui il nostro si divideva tra cantautore e party animal e dj. E gli amici artisti che ogni tanto saltavano fuori sul palco per una canzone insieme. Tutto sempre senza menarsela e senza trasformare i live in un carrozzone. Nel frattempo le lontrine (così si chiamano i fan, forse omaggio di sponda a Renato Zero ma non è dato sapere) approvano e acclamano, tanto dal vivo quanto su Twitter. E poi, di recente, la svolta che si potrebbe riassumere come “intimista” (che, mi dirà poi lui «è sempre stata parte di me, solo non l’avevo ancora tirata fuori») con Abissale che è «il riflesso inverso del mio stato d’animo degli ultimi mesi: in un momento particolarmente felice e caotico della mia vita mi sono guardato dentro, ho scavato nel mio passato e ho tradotto le mie emozioni più nascoste e malinconiche in questo brano. È un pezzo nato in modo molto naturale, in un giorno e mezzo era già pronto». Tananai insomma ha mischiato tutto, un po’ probabilmente per scelta e un po’ perché è accaduto e va benissimo così. Il successo adesso c’è, senza però essere di quelli che ti sparano nell’iperspazio e non capisci più niente. Sembra più uno che è riuscito a mettersi in contatto con le persone giuste, con un una specie di grande nicchia che lo apprezza e gli vuole bene senza idolatrarlo.
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fioredialabastro · 1 year ago
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Sogni sfioriti
In un sogno mi hai baciato all'improvviso, con tenera passione, in un giardino, stringendomi a te per proteggermi da un freddo anomalo.
Nella realtà sei gelido, sfuggente, ma anche gentile. Non so che impressione tu abbia di me, né se sia il caso di espormi ancora di più di quanto abbia già fatto.
Nel mio cuore è rimasta la gioia indescrivibile di quell'unione onirica, soffocata dall'edera di un amore impossibilitato a fiorire.
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justmultifandom · 1 year ago
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Team Voltron Heroes Capitolo 3: Lance e Romelle
Gotham, anno 2134
Non appena uscirono dall’ascensore, Matt si guardò intorno vedendo le pareti bianche, oro e viola che ricoprivano la batcaverna, un enorme schermo con computer da una parte, un largo spazio di allentamento con costumi armi e mezzi di trasporto. I suoi occhi balzavano da un lato a un altro della caverna, studiando ogni minimo dettaglio di quanto quella tecnologia fosse magnifica e all’avanguardia persino per lui.
Durante il corto viaggio nell’ascensore aveva curato anche la gamba di Keith, tuttavia ha anche scoperto che “riparare” le persone era per lui molto più stancante che riparare computer, per cui si era promesso di evitarlo a meno che non fosse strettamente necessario. Inoltre era lo stesso un dilettante, senza esperienza tantomeno capacità di combattimento anche se anni fa aveva bruciato un intero laboratorio, per cui Takashi e, con molti sospiri, Keith avevano deciso di lasciarlo momentaneamente in ultima fila. I due uomini avevano entrambi capito che Matt Holt era un genio col sangue freddo che imparava in fretta e che sicuramente si sarebbe adattato alla situazione.
“Matt, vieni, non abbiamo molto tempo”: la voce autoritaria di Keith, che suonava sempre stranamente intimidatoria, fece risvegliare il giovane Holt dalla sua marea di meraviglia con cui studiava ogni particolare. Si ricompose, annuendo e seguendoli verso una parete con uno schermo. Il supereroe iniziò a digitare qualcosa che sembrava una tuta, mentre Takashi si spostò verso una scrivania con computer tecnologici che inquadravano la grande astronave che tre giorni fa aveva distrutto gran parte di Gotham, in altri delle piante della città. Si diresse verso quest’ultimo, guardando attentamente ogni schermo.
“Io non vedo nessun pericolo”: fece notare, indicando l’astronave ferma e la città sembrava piuttosto calma e non c’era nessun segnale di pericolo. Certo, erano passati solo tre giorni dall’attentato, ma molti criminali come quel Sendak che sentiva sempre in giro avrebbe potuto approfittare del caos e del panico per fare qualcosa, o forse era proprio a causa del caos e del panico che la gente era più prudente e sospettosa. Dopotutto le persone erano imprevedibili, per questo Matt preferiva i computers.
“Esattamente. quando prima stavo guardando fuori dalla finestra ho visto fumo spuntare dall’astronave, ma in questo momento è ferma come se nulla fosse successo…”: esaminò, indicando punti negli schermi e riflettendo.
“Il nemico ha cambiato idea?”: alzò un sopracciglio.
“La mia esperienza mi dice che è quello che vogliano pensiamo. Sta progettando qualcosa…”: mormorò, accarezzandosi il mento con il pollice:” Eppure non riesco a vedere niente di anomalo…”
“Un secondo”: disse Matt, facendo alzare l’uomo e sedendosi al suo posto, digitando qualcosa sulla tastiera, toccando poi lo schermo e chiudendo gli occhi. I palmi iniziarono a illuminarsi nuovamente di quel colore verde chiaro, mentre per la prima volta sentiva impulsi di elettricità in tutto il corpo, messaggi captati in codici come se fosse diventato un tutt’uno con il computer. Mentre gli occhi erano chiusi, chissà come poteva vedere attraverso tutte le telecamere della città e percepire ogni tipo di tecnologia fino alla periferia di Gotham, da computer e televisioni nelle case a una piccola navicella parcheggiata proprio sul retro della vecchia banca. Aspetta, cosa?
Aprì nuovamente gli occhi, quasi con il fiatone e il sudore faceva appiccicare la frangetta alla fronte.
“Matt? Stai bene?”: chiese Takashi, appoggiando la mano robotica sulla sua spalla, mentre l’altro annuiva.
“Ho trovato qualcosa sul retro della vecchia banca”: tossì, cercando qualche telecamera che inquadrasse il vicolo proprio dietro al vecchio edificio. Lo sguardo dell’uomo giapponese divenne leggermente cupo, mentre si guardava la protesi, i ricordi che riaffioravano nella sua mente. Dall’altra parte della stanza Keith grugnì, e Matt capì che quel posto era sinonimo di brutti ricordi e per settimane l’incidente era su tutti i giornali.
“Il vecchio covo di Sendak”: brontolò Keith, sbuffando e stringendo i denti:” Pensate sia opera sua?”
“No, la tecnologia di Sendak non è così avanzata…”: rispose Takashi:” Anche se si è arricchito spacciando non avrebbe mai potuto costruire un’astronave così avanzata sotto i nostri occhi…”
“Che mi dici del Trygel? E’ da anni che Sendak cerca di contattare quel laboratorio segreto…”: ragionò, continuando a concentrarsi anche sullo schermo davanti a lui, digitando e modificando.
“Negativo, Trygel è stato distrutto quattro anni fa”: Matt si immischiò nella conversazione tra i due, che lo guardavano stupiti.
“Distrutto?”: Takashi alzò un sopracciglio:” Come... Come fai a saperlo?”
“Hanno scoperto che la base Trygel si trovava in Ohio, è stata distrutta da un loro esperimento scientifico”: spiegò:” Anche se non ne hanno parlato molto sui giornali…”
I due uomini lo guardarono annuendo, Keith si rigirò perfino verso lo schermo, troppo impegnato a pensare. Dopotutto Matt non aveva mentito, ma non poteva neanche dire di essere stato troppo onesto con loro; in fondo quello era il suo segreto, e non era ancora pronto a confessarsi.
“Qualunque cosa sia successa, è tutto troppo strano…”: Takashi interruppe il profondo silenzio, alzandosi dalla sedia e camminando lentamente per un po’. Si fermò, girandosi verso gli altri due:” Conviene comunque controllare. Non sappiamo chi sia il nostro nemico o cosa vuole. Sappiamo troppo poco.”
Matt annuì, alzandosi anche lui, sobbalzando dallo spavento quando la parete davanti a Keith si divise, facendo uscire della nebbiolina e un brillante costume da supereroe su un manichino nero. L’armatura del busto marrone, il lungo mantello grigio e i larghi pantaloni neri risaltavano con la maschera e la cintura verde brillante, rendendo la tuta elegante quanto misteriosa e affascinante. I numerosi particolari verdi e oro sulle spalle davano un grande senso di potenza e lucentezza così come i piccoli e fini dettagli bianchi.
“Ti manca solo un nome”: Keith ridacchiò quando spostò lo sguardo su di lui, il corpo fermo nella stessa posizione. In cambio ricevette un sorriso d’intesa.
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Lance stava camminando goffamente, alzando ogni volta gli occhi al cielo mentre Romelle correva in giro, affascinata anche dalle piccole e fastidiose crepe sul cemento. Lo spiacevole incontro con Keith lo aveva alterato, rendendolo nervoso e stressato. La missione che avevano era già difficile senza il suo “aiuto”, senza contare che gli eventi precedenti lo avevano reso emotivo e instabile e la rabbia era un’emozione che non voleva avere. Romelle, d’altra parte, da atlatidea purosangue, non aveva mai visto il mondo in superficie e ogni minimo dettaglio per lei era quasi una vera e propria arte; tuttavia lui non sapeva come faceva a essere così agitata e piena di forze dopo tutto quello che era successo ad Atlantide.
“Romelle! Per l’ultima volta, stai ferma un attimo!”: esclamò nuovamente con un tono stanco quando ricevette un’altra occhiataccia infastidita dai passanti che camminavano lentamente. La donna si limitò a fare la linguaccia, chinandosi davanti alla vetrina di una pasticceria e osservando i dolci esposti dall’aspetto delizioso.
“Come farò a fare colpo sulle ragazze se sembra vado in giro con una pazza?”: riflettè ad alta voce.
“Perché non provi a prendere a una bella ragazza una di queste torte buonissime?”: consigliò, indicando una cheesecake con delle fragole.
“Non ti comprerò una torta, Romelle”: sorrise leggermente divertito alzando un sopracciglio mentre lei faceva il broncio.
“Però ne avremo bisogno… Ho fame e abbiamo nuotato da Atlantide fino a qui!”: fece notare, accarezzando il vetro come se, per qualche fantasiosa magia, quella torta lo avrebbe attraversato volando fino a loro.
“E con quali soldi?”
“Il tipo lì dentro sembra gentile, magari ce la regala!”:
Lance si fermò a osservare il grande uomo robusto e sorridente in cassa mentre dava a una cliente giocane e piuttosto bella un sacchetto giallo. In effetti, se non fosse per il fisico, sembrava una persona perfettamente loquace e gentile, ma per una torta non ne valeva la pena. Tuttavia non poteva neanche ignorare lo stomaco brontolante e gli occhietti di Romelle che si erano allargati per convincerlo. Stava per parlare quando sentì delle urla e lo scoppio di un motore.
Entrambi si girarono nel momento in cui davanti a loro sfrecciò una macchina grigia, viola e con delle rifiniture verdi a tutta velocità. Bastava poco per riconoscere che non era un mezzo qualunque, ma qualcosa di più tecnologicamente avanzato e famigliare. Romelle si alzò silenziosamente accanto a lui, lo sguardo fisso e determinato e a volte a Lance faceva paura vedere come velocemente la sua personalità passava da bambina piccola a un soldato capace e fiero.
“Trovato”: sorrise, correndo dietro all’auto per le vie della città. Il misterioso guidatore dev’essersi accorto di loro, cambiando strada continuamente e girando per diversi isolati e quartieri senza fermarsi, tuttavia riuscirono lo stesso a raggiungerlo e a vederlo parcheggiare nel vicolo di un vecchio edificio abbandonato nel centro.
I due si nascosero dietro un angolo, osservando l’uomo uscire dall’auto con un’armatura abbinata e un casco con una visiera nera che impediva la visione del viso. Con un semplice tocco su un telecomando l’auto diventò invisibile.
“Affascinante!”: sussurrò Romelle, gli occhi pieni di stelle dalla meraviglia:” La possiamo rubare?”
“Concentrati, Romelle!”: disse Lance, sbirciando dal nascondiglio e guardandosi intorno se non c’erano uomini armati o altro. Il grattacielo alto in vetro ricoperto di impalcature e qualche finestra rotta sembrava un posto disabitato e inutile come nascondiglio quanto perfetto. La donna si inginocchiò per terra, prendendo dalla borsa un completo elastico ma molto resistente. E quando lui lo vide, sentì nuovamente gli occhi lucidi.
“Il completo di mio padre?”: chiese, quasi non credendo a quello che aveva davanti quando lei glielo perse tra le mani annuendo.
“Mantieni la promessa e rendilo fiero”: ordinò, ma il suo tono sembrava più un invito o un promemoria, e Lance non poteva farselo ripetere due volte. Annuì, abbracciandola forte mentre guardava la tuta con fierezza. Avrebbe rispettato la promessa, avrebbe reso fiero suo padre e tutti coloro che credevano in lui, e avrebbe anche dato calci in culo a quelli che invece gli avevano tolto tutto. Con uno sguardo d’intesa si nascose dietro un bidone dell’immondizia per cambiarsi e quando uscì, si sentiva pronto a tutto.
Romelle applaudì silenziosamente con un sorriso caloroso e fiero, tornando alla sua postazione.
“Andiamo?”: chiese, senza vedere nessun passante o altre persone.
“Andiamo”: annuì Lance, entrando silenziosamente dalla porta dove il tizio di prima era sparito e camminando attraverso l’edificio pieno di oggetti o mobili. Entrambi cercarono di essere il più silenziosi possibili, tuttavia ad ogni passo i loro passi echeggiavano e interrompevano il silenzio assordante. Probabilmente la persona che stavano cercando sapeva che erano lì da quando erano entrati, ma l’importante era provarci. Dopotutto per loro non era la prima che si intrufolavano dentro qualche edificio, ma farlo mentre si nuotava era molto più facile. Dopotutto l’unica cosa che dovevano fare era solo imparare, no?
Man mano che salivano per i piani, notarono che le scrivanie e le sedie diventavano sempre di meno, c’erano più fogli sparsi in giro, finchè non arrivarono al sesto piano: completamente vuoto. Le colonne in cemento sporco davano a quel piano un senso di solitudine e vecchiaia, mentre l’odore di muffa e alcol in giro, dei cuscini e una coperta in un angolo e un lungo tavolo in legno rettangolare faceva capire che era usato come covo, inoltre le tubature scoperte e arrugginite, l’acqua che gocciolava da perdite e crepe, sembrava quasi un contrasto con gli altri piani più eleganti e moderni.
Lance e Romelle capirono solo dalle bottiglie mezze vuote sul tavolo e da dei mazzi di banconote che fino a poco prima abitava qualcuno.
“Sono già scappati?”: Romelle alzò un sopracciglio, abbassando la guardia velocemente e passeggiando per la stanza, avvicinandosi al tavolone: ”Siamo sicuri era proprio lui? Non penso che uno che ha progettato un colpo di stato venda farina…”
“Romelle non è farina- Fa niente, lascia stare…”: Lance disse, vedendo la faccia confusa dell’amica quando lei toccò quella strana e soffice polverina bianca. Alzò le spalle raggiungendola, intascandosi le banconote.
“Non è rubare?”: scosse la testa.
“Non volevi rubare anche la torta?”: lui alzò un sopracciglio con un tono canzonatorio e divertito, cercando un posto sulla tuta dove poterle nascondere. Poteva essere bella e comoda, una maglietta bianca a maniche azzurre e una riga oro sulla schiena e sul colletto e pantaloni rossi, ma non aveva tasche e puzzava di acqua di mare. Beh, tecnicamente tutte e due puzzavano di acqua di mare…
“Regalare”: lo corresse con un occhiolino, gesticolando con le mani.
“E la macchina?”: il suo sorriso si allargò, lasciandosi sfuggire una ridata.
“La volevo confiscare”: corresse nuovamente, il tono insicuro e bugiardo come se si stesse arrampicando sui vetri. Lance scosse la testa ridendo, lanciandole le banconote così che le mettesse nella piccola ma spaziosa borsa di tela rosa pallido.
Un rumore metallico li fece entrambi alzare la guardia, Lance con le mani tese mentre si concentrava, facendo tremare le tubature, Romelle si stava tenendo stretta la borsa, gli occhi blu che volavano in tutti i punti della stanza. Quando si girarono, videro un uomo di statura media salire lentamente e con fatica le scale, sorreggendosi con un bastone metallico. Quando arrivò, si chinò sulle ginocchia respirando affannosamente.
“Potevate scegliere un piano più in basso, no?”: disse riprendendo fiato, alzando la testa per guardare entrambi, girandosi nuovamente come se avesse perso qualcosa. Dalla maschera e dal costume sembrava essere un supereroe, anche se dall’aria molto impacciata e goffa; probabilmente come loro era un principiante.
Dall’altro lato della stanza, sentirono un rumore metallico più piccolo, mentre un cilindro viola rotolava sotto i loro piedi e liberava un gas bianco. Flussi di tosse li colpirono, coprendosi la bocca con la mano e piegandosi nel tentativo di non respirare qualsiasi cosa fosse. Il supereroe, nel mentre, era rimasto lì in piedi e stava gesticolando con le dita, come se volesse dire…”no”?
In men che non si dica, silenziosamente, Romelle cadde a terra con un gemito, toccandosi la schiena dolorante mentre davanti a Lance c’era un uomo.
Non si fece prendere alla sprovvista, iniziando a combattere con mosse di difesa che aveva visto o imparato, iniziando con un pugno diretto che venne facilmente fermato. Venne colpito alla mascella quando vide la donna riprendersi e bloccare il braccio prima che scagliasse un altro colpo, ma non si rivelò molto utile quando, subito dopo, venne anch’essa colpita al naso. Stavolta, però, la mano di quell’uomo misterioso vagò dietro la schiena, sfoderando una spada troppo piccola per essere una katana. Gliela avvicinò al collo creando pressione, ma quando la nebbiolina iniziò a diminuire si fermò e spalancò gli occhi.
“Lance?!”: esclamò sorpreso, buttandolo a terra e rifoderando la spada. Lui lo guardò meglio e nonostante l’armatura viola e ingombrante, riconobbe subito chi fosse.
“Keith?!”: esclamò, alzandosi in piedi e togliendosi la polvere dalla tuta:” Che cazzo ci fai qui? Hai rovinato tutto!”
“Rovinato tutto? Ho seguito la macchina della persona che ha distrutto Gotham!”: abbaiò, lo sguardo minaccioso e infastidito:” E tra l’altro potrei chiederti la stessa cosa!”
“Sto cercando il tipo che ha distrutto Atlantide!”: rispose, appoggiando la fronte sulla sua e contrastandolo.
“Davvero?”: alzò un sopracciglio:” Non copiarmi Kogane! Atlantide è stata distrutta da voi atlantidei!”
“Atlantide distrutta?!”: chiese sorpreso l’altro supereroe, rimasto vicino alle scale.
“E’ stato in coma per tre giorni”: spiegò Keith:” Ma non mi hai risposto, perché siete qui? E’ una scena del crimine!”
“Stiamo cercando il tipo che ha distrutto Atlantide”: Lance scandì bene le parole, facendo smorfie e storpiando il viso:” Sai, no? Vedetta… la conosci bene te, Mullet”
L’uomo fece un profondo respiro, cercando di calmarsi per non ucciderli entrambi lì e ora. Dopotutto li avevano visti rubare delle banconote, erano sempre criminali.
“Lascia stare il mio amico!”: Romelle si intromise, alzandosi da terra e raggiungendolo, prendendolo a braccetto:” Sta dicendo la verità!”
“Ah, sì? Beh non mi fido di un bambino che gioca a fare il supereroe con una tutina da pagliaccio”: rispose orgoglioso, guardandolo da cima a fondo.
“Sono la principessa di Altantide”: spiegò lei, prima che Lance potesse prenderlo a morsi per l’inculto clamoroso:” Qualcuno ha incitato il popolo contro mio fratello, il re Bandor e corrotto l’esercito”
“Siete sicuri che è qui a Gotham codesta persona?”: alzò un sopracciglio insospettito:” Anche se non sembri bugiarda…”
“Oh, no! La principessa pazza sta dicendo la verità!”: l’uomo allargò le braccia in alto.
“Sappiamo che dopo aver causato tutto questo il nostro nemico misterioso si è recato a Gotham, abbiamo seguito l’astronave”: rispose lei, mentre Matt li raggiungeva pigramente, zoppicando e aggrappandosi al bastone.
“Ragazzi…”: la voce di Takashi attraverso le comunicazioni era forte e chiara:” Fidatevi, quello che hanno detto coincide con il vero”
“Sei sicuro, Takashi?”: confermò Matt, appoggiando il dito sull’auricolare, dimenticandosi la veloce dimostrazione che gli avevano dato prima di partire.
“Non so… Come avete fatto a venire fin qui?”: chiese nuovamente, ignorando la voce dell’uomo più vecchio che ora li monitorava da villa Wayne.
“Abbiamo seguito l’auto”: rispose Lance, alzando le spalle:” Quella che è diventata invisibile”
“Tecnicamente è una navicella”: il nuovo supereroe si intromise timidamente, alzando un dito e chiudendo gli occhi mentre spiegava:” Una navicella è capace di viaggiare attraverso lo spazio e la fantascienza ed è solitamente in metallo. Anche se in effetti quello sembrava più un caccia modificato in modo da mimetizzarsi con l’ambiente circostante e-“
“Okay, abbiamo capito!”: Lance lo interruppe, tappandosi le orecchie:” Qualsiasi cosa fosse l’abbiamo vista, riconosciuta e seguita!”
“Cosa dovremmo fare, Takashi?”: chiese Keith, la voce ferma e stranamente calma.
“Collaborate, da quello che ho capito stanno cercando la stessa nostra persona”: ragionò:” Meglio averli in squadra che come nemici, abbiamo lo stesso obiettivo”
“Non se ne parla! Abbiamo già lui!”: indicò Matt, ringhiando:” Non formeremo una squadra!”
“Keith, è l’unico modo”: lo rimproverò attraverso l’auricolare:” Fidati di me”
Keith brontolò dando a Lance una pacca sulla spalla, mentre da molti piani più in basso, si sentì un fastidioso scoppio e il rumore della partenza di un’auto.
“No!”: esclamò, sporgendosi da una finestra rotta e vedendo le strade vuote sotto ai suoi piedi.
“È scappato, di nuovo”: si lamentò Romelle, piagnucolando e appoggiandosi a Matt.
“Bene, supereroe, ora cosa facciamo?”: lo prese in giro con un tono canzonatorio.
“Cambio di programma”: esclamò con un tono molto severo e autoritario:” Andiamo a villa Wayne”
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stranotizie · 26 days ago
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Il caldo anomalo in Italia sta per terminare. Gli esperti meteo prevedono che, anche nella prossima settimana, l'ampio campo di alta pressione che si estende su gran parte d'Europa continuerà a influenzare il clima sulla Penisola. Tuttavia, un cambiamento potrebbe avvenire tra pochi giorni. Attualmente, il periodo mite e stabile che stiamo vivendo, secondo i meteorologi di iLMeteo.it, sarà presente anche all'inizio della prossima settimana grazie a un vasto nucleo anticiclonico che si estende dal Nord Africa all'Europa centrale. Questa situazione è destinata a durare almeno fino a mercoled�� 6 novembre. Durante questo periodo, le temperature al Centro-Sud e nelle Isole Maggiori si attesteranno intorno ai 20-22°C, mentre anche al Nord si registreranno condizioni miti durante il giorno; l'unica eccezione si verificherà in alcune zone della Valle Padana, dove la presenza di foschie o nebbie, comuni in autunno e inverno, ridurrà l'irraggiamento solare, mantenendo le temperature più basse. Le previsioni indicano che per un cambiamento significativo delle condizioni meteo bisognerà attendere almeno il 7-8 novembre. In quel periodo, correnti d'aria più fredde provenienti da latitudini polari inizieranno ad invadere l'Europa orientale, per poi dirigersi verso il bacino del Mediterraneo. Questa fase di transizione potrebbe portare a un netto abbassamento delle temperature e, non è da escludere, la formazione di un ciclone sui mari italiani, causato dal contrasto tra le diverse masse d'aria. Questo tipo di configurazione meteorologica è spesso associato a fenomeni estremi, i cui effetti potremmo aver già iniziato a osservare nelle settimane recenti. Il mare, ancora molto caldo, potrebbe fungere da fonte di energia per la generazione di temporali intensi. In sintesi, mentre l'alta pressione dominerà l'Italia fino a inizio novembre, un cambiamento significativo è atteso nei giorni successivi con l'arrivo di un clima più freddo e potenzialmente tempestoso.
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telodogratis · 1 month ago
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Meteo, caldo anomalo sull’Italia di fine ottobre: le previsioni
[[{“value”:” A due mesi dal Natale, ci si aspetterebbe di avvertire i primi segni dell’inverno, ma quest’anno il freddo sembra… L’articolo Meteo, caldo anomalo sull’Italia di fine ottobre: le previsioni proviene da Notizie 24 ore. “}]]  ​Read More  [[{“value”:”A due mesi dal Natale, ci si aspetterebbe di avvertire i primi segni dell’inverno, ma quest’anno il freddo sembra… L’articolo Meteo, caldo…
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alessandro54-plus · 8 months ago
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Previsioni meteo: ondata di freddo e temporali in arrivo, calo delle temperature fino a 15 gradi
articolo: https://www.ilgazzettino.it/schede/ondata_freddo_dove_quando_pioggia_temporali_previsioni_meteo_oggi-8057828.html Lunedì, 15 aprile 2024 Dopo il caldo anomalo, che ha interessato gran parte dell’Italia anche in quest’ultimo fine settimana, arriva un’ondata di freddo con temporali, grandine e vento freddo. Se abbiamo assistito a una finta estate, questa volta toccherà a un finto…
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ottavososia · 10 months ago
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Ho sempre fuggito gli occhi chiari. Avevano qualcosa di freddo, anomalo. Poi, un primo segno: "di che colore ho gli occhi?". Arriverà in fretta l'11 dicembre, io, un libro, una pillola, Merleau-Ponty che non si impara da solo, una valigia che mi aspetta all'ingresso. Entrò dalla stessa porta da cui uscivo, iride blu come il vecchio mare, mio grande amico. Benvenuto o bentornato. Ci eravamo già incontrati al castello. D'ora in poi, non saprò più niente di lui. Capirà che il vento ha girato, nel frattempo si scoperà una capra o che so io, perché sa che ormai sono altrove, e non sa neppure perché lo sa, così come io non so il perché di quel che so. Lo so e basta.
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meteoroby · 10 months ago
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Dal freddo polare al mite flusso atlantico, passando da un estremo all'altro in meno di 72 ore. I colpi di frusta di un inverno che non vuole affermarsi saranno origine delle stranezze climatiche dei prossimi giorni
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delectablywaywardbeard-blog · 11 months ago
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La Befana porta nubifragi, vento, freddo e neve
Una Befana caratterizzata dal brutto tempo con nubifragi, vento, freddo e neve. E’ quanto annuncia Andrea Garbinato, responsabile Redazione del sito http://www.iLMeteo.it. secondo il quale il caldo anomalo che ha caratterizzato il periodo natalizio e i primi giorni dell’anno ha le ore contate.     Già da venerdì in mattinata avremo le prime avvisaglie del peggioramento con qualche piovasco. Le…
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enkeynetwork · 1 year ago
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infosannio · 1 year ago
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Petretta (APAS): “Le Api si salveranno anche grazie a noi, ma chi salva noi?”
“Un mese fa avevamo lanciato l’allarme, ora, dopo altre settimane di piogge e di freddo anomalo, la situazione è davvero disperata. Anche se le piogge dovessero cessare domani e il clima ritornare nella media della stagione, il danno sarebbe comunque enorme. Sono tantissime le api che non ce l’hanno fatta, gli apicoltori hanno tentato il tutto per tutto, ma le anomalie climatiche le hanno…
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fioredialabastro · 8 months ago
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Specchiarsi nelle fessure
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Ieri pomeriggio, in compagnia di due mie care amiche, mi sentii nuovamente smarrita. Mentre parlavano di un lavoro che fino a non molto tempo fa coinvolgeva anche me, dopo una serie di notizie realizzai di essere stata una sciocca ad aver alimentato in cuor mio la speranza di poter ritornare in quell'ambiente nei prossimi mesi. "Ci sei rimasta male perché quella realtà ti rendeva davvero felice o perché ti avrebbe salvato dall'affrontare l'ignoto, conseguente alla seconda e ultima laurea della tua vita? Come pensi di riorganizzare allora il tuo immediato futuro, dato che tutte le tue certezze, speranze, progetti e sogni sono crollati poco alla volta nel corso di questi anni?" Mentre mi ponevo siffatti interrogativi, pesanti come le pietre di quella rocca lontana, meta della nostra passeggiata, la mia anima giaceva inerme, vuota e silenziosa, come il borgo castrense ivi custodito, assopito nella fredda aria di marzo, in attesa del tepore estivo e della folla di turisti. Perfino la mia interminabile tesi, oramai divenuta più un macigno che un diletto, sembrava scoraggiare ed impietosire il mondo esterno, il quale cominciava a vacillare e ad abbandonarmi nella torre delle mie scelte scellerate. Tuttavia, mi rifiutai di sprofondare nella mestizia e d'improvviso trovai conforto in quell'edificio senza tempo, divenuto oramai l'ipostasi dei miei recenti stati d'animo. Fu così allora che mi destai dall'inganno della disperazione, riconoscendomi nel saluto vispo di un corvo, nel canto degli ultimi pettirossi nascosti tra le fitte fronde, nelle sgargianti vesti dei fiori primaverili, in lotta con il freddo anomalo di questi giorni. Mi ricordai che la natura era da sempre stata la mia vera casa e che non avrei dovuto temere il cammino esistenziale che m'attendeva, sia perché non lo avrei affrontato da sola, sia perché mi avrebbe aiutato a scavare, non per sotterrarmi, bensì per piantare nuovi semi e rinascere. A quel punto, un timido sorriso ritornò sulle mie labbra e prima di raggiungere le altre fanciulle, mi fermai a contemplare la mia anima riflessa allo specchio: una piccola fessura irregolare e nascosta che, squarciando le tenebre murate, incorniciava un delizioso paesaggio lacustre.
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