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#fonti attendibili
personal-reporter · 9 months
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L'anno 2023 analizzato mese per mese
Mentre ci prepariamo ad accogliere il nuovo anno, è giunto il momento di fare un’analisi dettagliata del 2023, mese per mese. Continue reading Untitled
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dropsofsciencenews · 6 months
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fridagentileschi · 11 months
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Quel manipolo di "rossi" che soffoca Wikipedia
Chi propone voci storiche contrarie alla vulgata di sinistra è sbattuto fuori senza troppe cerimonie: alla faccia della conclamata neutralità
Catalogare il mondo e metterlo a disposizione dell'umanità, ecco il sogno che Diderot e gli Illuministi volevano realizzare con l'Encyclopédie, un progetto che avrebbe messo in seria discussione il sapere e le autorità tradizionali
Quasi tre secoli dopo, sono le Enciclopedie a capitolare di fronte ad una nuova sfida, altrettanto ambiziosa e ancora più rivoluzionaria, che affida la catalogazione e la diffusione della conoscenza non più a una ristretta élite di dotti intellettuali, ma a una vasta massa di volonterosi dilettanti. Stiamo ovviamente parlando di Wikipedia, l'enciclopedia virtuale in cui si è imbattuto chiunque abbia un minimo di familiarità con Internet. Più simile alla Biblioteca di Babele immaginata da Borges che alla Enciclopedia Treccani elaborata da Gentile, Wikipedia è una delle poche realtà efficienti e gratuite che da oltre un decennio sono un saldo punto di riferimento nel caotico mare magnum della Rete, che ha inghiottito corazzate che sembravano inaffondabili come Second Life o Myspace e progetti simili come l'enciclopedia multimediale della Microsoft Encarta o quella lanciata da Google chiamata Knol e totalmente dimenticata.
Concepita nel 2001 da Jimmy Wales, un utopista smanettone appassionato di Ayn Rand, e da uno scettico dottorando in filosofia all'Università dell'Ohio, Larry Sanger, Wikipedia prende il nome da un termine hawaiano, wiki, che significa veloce; sin dall'inizio si offre come piattaforma di contenuti prodotti e curati da chiunque ne avesse accettato le regole fondamentali, conosciute come i Cinque Pilastri: niente ricerche originali, punto di vista neutrale, verificabilità delle fonti, e due comandamenti che riecheggiano quelli di Steve Jobs: be bold, ovvero «sii audace», e «ignora tutte le regole». In questo caso, la differenza sta nel fine, che non è, come per Apple, il profitto mascherato da raffinatezza, ma la catalogazione e la diffusione di tutto lo scibile umano senza scopo di lucro.
Il successo è immediato, e supera ogni rosea previsione: aperta a tutti e con la neutralità dell'informazione come requisito fondante, Wikipedia si diffonde a macchia d'olio, diventando la prima enciclopedia al mondo per mole di informazioni e lettori, mentre progetti di ben altre ambizioni e solidità innalzano bandiera bianca, come l'Encyclopedia Britannica, che nel 2012 ha rinunciato alla versione cartacea, o la nostra Treccani, che ha addirittura abdicato al suo ruolo guida, rimandando i suoi lettori online ad alcune voci di Wikipedia. Oggi, la libera enciclopedia del web è pubblicata in 285 lingue, comprese quelle morte come il latino, o artificiali come l'esperanto e il klingoniano, noto solo agli aficionados di Star Trek. La sola versione in lingua inglese, se stampata, oggi occuperebbe 2000 volumi come quelli di un'enciclopedia classica, con un indice superiore ai quattro milioni di voci, quasi tutte attendibili, grazie al lavoro costante dei collaboratori e degli amministratori, volontari eletti dalla comunità e preposti al controllo delle singole voci.
Alla storia di questo progetto è dedicato un brillante saggio: Wikipedia, di Emanuele Mastrangelo ed Enrico Petrucci, edito da Bietti (pagg. 394, euro 16). Oltre a descrivere accuratamente la storia di Wikipedia, il libro getta qualche ombra sugli amministratori della versione in italiano, che, invece di essere gelosi custodi della neutralità del sapere, sono zelanti vestali del politicamente corretto.
Come ha provato sulla propria pelle uno degli autori, chi non si conforma alla vulgata resistenziale, anche se è un ricercatore laborioso e affidabile, viene inesorabilmente espulso dalla comunità dei collaboratori italiani. Un piccolo ma agguerrito manipolo di amministratori fa catenaccio contro le forze oscure della reazione in agguato, vigilando contro la pubblicazione di versioni che possano anche lontanamente mettere in dubbio l'egemonia culturale della sinistra, vedi le voci sull'Attentato di via Rasella (derubricato a Fatti di via Rasella), per non parlare della Guerra civile in Italia 1943-45, realtà inconcepibile per chi conosce soltanto la gloriosa ribellione del popolo italiano contro la sanguinaria tirannide.
I gendarmi della memoria agiscono come la psicopolizia descritta da Orwell in 1984, impegnata a riscrivere la storia; ma i nostalgici degli Anni Settanta, che, per fortuna, sopravvivono quasi solo su Internet, non sono gli unici colpevoli, dato che sarebbe facile impegnarsi a contrastarli con successo, come dimostrano i due autori. Purtroppo, anche in Rete, come sui grandi giornali e nelle televisioni nazionali, la cultura, se non è allineata, non interessa quasi a nessuno: è talmente noiosa�.
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silenziodorato · 9 months
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Vabbè amo fai l'infermiera è chiaro che devi sostenere certe cose. Grazie davvero per le tue fonti attendibili ma ancora non vedo la tua fonte riguardo il "non sono aumentati i malori improvvisi".
Nelle fonti che ti ho mandato ci sono i dati che non vengono divulgati perché scatenerebbero la terza guerra mondiale.
Fuori dal coro è uno dei pochi che dice le cose come stanno per esempio ma non viene preso sul serio. La verità l'avete sotto gli occhi ma capisco che avete paura di riconoscere che potreste morire a breve. Sai come si dice? Finché non tocca a te o a qualcuno che ami allora non importa ed è quello che state a fare voi. A voi non muore nessuno e quindi tutte le morti non sono causate dal vaccino. Ma se accadesse a voi fidate che la musica cambierebbe.
E non solo i morti ma i milioni e milioni di danneggiati.
NON TUTTI SI SONO VACCINATI PERCHÉ VOLEVANO MA PERCHÉ ALTRIMENTI AVREBBERO PERSO IL LAVORO COME IL SOTTOSCRITTO.
Avete obbligato qualcosa che non era sicuro e che ha un bugiardino pieno di effetti collaterali. Hai presente quella polmonite cinese che sta girando e colpisce i bambini? Ecco. È contenuto negli effetti collaterali del vaccino COVID.
Ora ti spiego il discorso dei 20 anni. Tu studi un vaccino mRNA (RNA messaggero) per 20 anni e ok. Arriva il sarscovid e nel giro di un anno riescono ad adattare quel vaccino studiato da anni per un virus completamente nuovo che veniva "curato" con Tachipirina e vigile attesa. È questa terapia che ha ammazzato milioni di persone. Io ho preso il COVID alla prima ondata ed era così mortale che con le vitamine è passato nel giro di un cazzo. Sono ancora vivo esattamente come molti altri che vi piace definire no vax. Intanto chi crepa sono quelli da una dose in su. E finitela di dire "io ne ho 4 e sono ancora vivo" perché lo siete ora. Malattie fulminanti, tumori, malori, problemi cardiaci ecc... Tutti vaccinati.
Pensa te che chi si è vaccinato e ha contratto il covid ha un rischio tre volte maggiore di avere ictus e infarti ma scommetto che hai la tua fonte scientifica pure per smentire questo.
A me fa rabbia che non vi rendiate conto di quanti malori improvvisi ci sono QUOTIDIANAMENTE!! Alla guida, bambini che muoiono durante l'ora di ginnastica, una ragazza è morta due giorni dopo essersi laureata a 22 anni "senza motivo". Ma come fate a negare una cosa del genere???? Tu che vuoi fare l'infermiera poi perché non ti ribelli? Perché non racconti quanti giovani arrivano in ospedale con problemi perché molti tuoi colleghi lo dicono! Molti raccontano di non aver mai visto tanti giovani malati o andare direttamente in obitorio.
Mi dispiace ma non ti meriti una risposta, davvero mi dispiace perché ti vedo molto convinto e spero che riuscirai a vedere la realtà.
Ps. Gli infermieri salvano le vite "amo" ❤️
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Tumblr oggi ci informa che:
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Da fonti attendibili mi viene detto che il baco risultava risolto già ieri sera.
Ci han messo più tempo a tradurre il messaggio che a risolvere il problema, probabilmente.
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vanbasten · 1 year
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le notizie vanno verificate da fonti attendibili e non prese per buone da twitter solo perché garba dire cazzate, mannaggia ai sandali persi da gesù nel deserto
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hebeandersen · 2 years
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Ciao! Potrei consigliarmi qualcosa da leggere sugli italiani in Istria nel periodo delle foibe? Non ho la minima idea di dove cercare qualcosa di affidabile. 😅
Vi lancio un libricino di neanche 200 pagine su cui ho studiato appunto all'Uni che, più che sulle foibe in sé, è su quello che avviene prima. Secondo me, importante per avere gli strumenti per capire perché e come si è arrivati ad una situazione del genere.
Il libro è "Alleati del nemico. L'occupazione italiana della Iugoslavia" di Eric Gobetti.
Lui ha scritto anche altro, visto che è uno dei suoi argomenti di studio la Iugoslavia novecentesca. Troverete delle controversie legate a questi libri, lo dico per limpidezza, ma le critiche provengono da Fratelli d'Italia che purtroppo le muove più che altro per motivi ideologici, visto che il libro ha fonti attendibili.
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pedrop61 · 2 years
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In merito a quanto postato ieri che riportiamo per completezza di informazione in calce a questo post vi informiamo che non siamo riusciti a trovare conferme alla news riportata e che pertanto riteniamo non veritiera la notizia. Qualora fra gli iscritti del nostro canale qualcuno avesse  informazioni in merito alla notizia e fosse in grado di trovare fonti attendibili vi saremmo grato se ce ne potesse dare comunicazione.....  News originale Ieri ci chiedevate la fonte riguardante le impressionanti perdite ucraine annunciate in una trasmissione della CNN. La CNN, citando le sue fonti all'interno dello stato maggiore ucraino, riferisce che al 28 febbraio 2023 le vittime delle forze armate ucraine sono:
- 259.085 persone uccise, morte per ferite, malattie - 246.904 feriti, storpi, - abbandonati e dispersi - 83.952 - Catturati
Questo è un presunto screenshot della trasmissione precedentemente citata.
Queste informazioni sono state pubblicate anche da Jeffrey Sachs.
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wdonnait · 3 months
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Andrea Piscina speacker radiofonico arrestato per pedopornografia e violenza sessuale
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/andrea-piscina-speacker-radiofonico-arrestato-per-pedopornografia-e-violenza-sessuale/117606?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=117606
Andrea Piscina speacker radiofonico arrestato per pedopornografia e violenza sessuale
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Sui dispositivi elettronici di un 25enne sono state trovate oltre mille immagini e chat di contenuto pedopornografico. Le indagini hanno rivelato che avrebbe intrattenuto rapporti, anche tramite videochiamate, con bambini tra i 9 e i 14 anni, adescati online fingendo di essere una ragazzina di nome Alessia. L’emittente Rtl 102.5, per cui lavorava, ha dichiarato: “Siamo increduli”.
Il conduttore radiofonico Andrea Piscina, 25 anni, che conduce un programma su Rtl 102.5, è stato arrestato ieri su ordinanza del giudice per le indagini preliminari di Milano, Ileana Ramundo, con l’accusa di produzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera online e confermato da fonti attendibili, sui dispositivi di Piscina sono state trovate oltre mille immagini e chat di contenuto pedopornografico.
Adescamento di bambini tra i 9 e i 14 anni
Le indagini condotte dal pubblico ministero Giovanni Tarzia e dall’Unità investigativa per la prevenzione dei Crimini Informatici e Telematici della Polizia Locale di Milano hanno rivelato che il 25enne avrebbe intrattenuto rapporti, anche tramite videochiamate, con bambini tra i 9 e i 14 anni, adescati sul web fingendo di essere una ragazzina di nome Alessia. In questo modo, chiedeva ai minori di compiere atti sessuali. Una delle vittime, secondo gli accertamenti, sarebbe stata adescata non online, ma durante l’attività di Piscina in una polisportiva.
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alephsblog · 3 months
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cinquecolonnemagazine · 4 months
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Sei italiani su 10 si fidano di "Dottor Google"
Nell'era digitale, internet è diventato la nostra prima risorsa per informazioni di ogni genere, salute compresa. E così, quando avvertiamo un sintomo o un malessere, la tentazione di consultare "Dottor Google" è spesso irresistibile. Ma quanto è affidabile questo medico virtuale? Secondo una recente indagine di EngageMinds Hub - Centro di ricerca in psicologia dei consumi e della salute dell’università Cattolica, campus di Cremona, sei italiani su dieci dichiarano di fidarsi delle informazioni mediche che trovano online. Una percentuale preoccupante, se si considera che non tutte le fonti online sono attendibili e che l'autodiagnosi può essere pericolosa. Perché ci fidiamo di Dottor Google? Le ragioni della fiducia in "Dottor Google" sono diverse. Innanzitutto, la comodità: con un semplice click possiamo accedere a una miriade di informazioni, senza doverci recare dal medico e affrontare tempi di attesa spesso lunghi. Inoltre, internet ci offre una risposta immediata ai nostri dubbi, soddisfacendo il nostro bisogno di sapere e di rassicurazione. In aggiunta, molte persone percepiscono internet come una fonte di informazioni democratica e imparziale, libera dalle influenze che potrebbero condizionare il giudizio di un medico. Quali sono i rischi di Dottor Google? Nonostante la sua apparente utilità, "Dottor Google" nasconde diverse insidie. La prima è la disinformazione: non tutte le informazioni online sono accurate e verificate, e il rischio di imbattersi in siti web non affidabili o contenenti informazioni obsolete è alto. Inoltre, l'autodiagnosi basata su internet può essere pericolosa: i sintomi di una malattia possono essere simili a quelli di diverse altre patologie, e solo un medico esperto può formulare una diagnosi corretta. Infine, consultare "Dottor Google" può alimentare l'ansia e la paura: la vastità di informazioni negative presenti online può portare a un'eccessiva preoccupazione per la propria salute, anche in presenza di sintomi lievi o di condizioni non gravi. Come usare internet in modo responsabile per la salute? Internet può essere una risorsa preziosa per la nostra salute, ma è importante usarlo in modo responsabile e consapevole. Ecco alcuni consigli: - Consultate siti web affidabili: prediligete siti web di istituzioni sanitarie pubbliche o di associazioni mediche riconosciute. - Incrociate le informazioni: non fidatevi di un solo sito web, ma consultate diverse fonti per avere una visione completa e oggettiva. - Non sostituite la visita medica con internet: se avete sintomi o dubbi sulla vostra salute, consultate sempre un medico. - Parlate con il vostro medico: se avete trovato informazioni online che vi preoccupano, parlatene con il vostro medico durante la prossima visita. "Dottor Google" può essere un utile strumento per approfondire le proprie conoscenze sulla salute, ma non deve mai sostituire il parere di un medico. Utilizziamo internet con criterio e consapevolezza, per prenderci cura della nostra salute in modo sicuro e responsabile. Foto di copertina: DepositPhotos Read the full article
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maternitait · 5 months
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Come scegliere un'agenzia di maternità surrogata
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La maternità surrogata è diventata un’opzione sempre più popolare per gli individui e le coppie che desiderano avviare o espandere la propria famiglia. Tuttavia, orientarsi nel mondo della maternità surrogata può essere travolgente e complesso e scegliere la giusta agenzia di maternità surrogata è un primo passo cruciale nel processo. Con una miriade di agenzie tra cui scegliere, ognuna con le proprie offerte e servizi unici, può essere difficile determinare quale sia la più adatta alle tue esigenze specifiche. Come professionista nel settore della fertilità, ho assistito in prima persona all’importanza di selezionare un’agenzia di maternità surrogata rispettabile e affidabile. In questo articolo, approfondiremo i fattori chiave da considerare quando si sceglie un'agenzia di maternità surrogata, oltre a fornire indicazioni su come prendere la decisione migliore per il proprio viaggio di maternità surrogata. Dall'esperienza e dai tassi di successo dell'agenzia alle loro pratiche etiche e ai servizi di supporto, esploreremo tutti gli elementi essenziali che dovrebbero essere presi in considerazione quando si seleziona un'agenzia di maternità surrogata per garantire un'esperienza fluida e positiva per tutte le parti coinvolte.
Fai ricerche sulla reputazione dell'agenzia
Esaminare la reputazione di un'agenzia di maternità surrogata è un passo cruciale nel processo di selezione di quella giusta per il tuo viaggio. Un approccio efficace consiste nel condurre una ricerca approfondita sull'agenzia, prendendo in considerazione il suo track record, le testimonianze dei clienti e qualsiasi recensione o forum online in cui le persone condividono le loro esperienze. Inoltre, è saggio cercare referenze da fonti attendibili come amici, familiari o professionisti medici che hanno avuto precedenti interazioni con agenzie di maternità surrogata. Approfondendo la reputazione dell'agenzia, puoi ottenere preziose informazioni sulla sua credibilità, professionalità e capacità di fornire il supporto e la guida necessari durante il tuo percorso di maternità surrogata.
Considera le loro percentuali di successo
Valutare i tassi di successo delle diverse agenzie di maternità surrogata è un aspetto cruciale quando si decide quale agenzia scegliere. È importante raccogliere informazioni sul track record dell'agenzia nell'abbinare con successo gli aspiranti genitori a surrogati idonei e nel supervisionare l'intero processo di maternità surrogata. Revisionare i loro tassi di successo può aiutare a fornire un’indicazione della loro esperienza e competenza nella gestione delle complessità e delle sfide che possono sorgere durante il percorso di maternità surrogata. Considerando le loro percentuali di successo, puoi prendere una decisione più informata e selezionare un'agenzia che abbia una comprovata esperienza nel raggiungimento di risultati positivi per i propri clienti.
Rivedere la loro competenza legale
Per garantire un percorso di maternità surrogata agevole e legalmente valido, è essenziale rivedere la competenza legale dell'agenzia di maternità surrogata che stai prendendo in considerazione. La maternità surrogata comporta complessi processi legali e accordi contrattuali, che variano a seconda della giurisdizione. È fondamentale che l’agenzia abbia una conoscenza approfondita dei requisiti legali e dei regolamenti relativi alla maternità surrogata nei luoghi interessati. Valutare la loro competenza legale implica esaminare la loro conoscenza dei diritti dei genitori, del risarcimento dei surrogati, dei contratti legali e di eventuali sfide legali che potrebbero sorgere durante il processo di maternità surrogata. Un'agenzia rispettabile avrà professionisti legali esperti nel proprio team o lavorerà a stretto contatto con partner legali fidati per affrontare le complessità legali della maternità surrogata. Ciò garantisce che gli aspiranti genitori e la persona surrogata siano protetti durante tutto il viaggio e che tutti gli obblighi e i diritti legali siano adeguatamente affrontati. La revisione delle competenze legali dell'agenzia è un passo fondamentale nella scelta di un'agenzia di maternità surrogata in grado di fornire guida e supporto legale completi.
Valutare il loro processo di screening surrogato
Quando si sceglie un'agenzia di maternità surrogata, è fondamentale valutare il processo di screening dei surrogati. Questo è un aspetto critico che garantisce il benessere e l'idoneità del surrogato per gli aspiranti genitori. Un'agenzia rispettabile disporrà di un processo di screening completo per valutare i potenziali surrogati fisicamente, emotivamente e psicologicamente. Ciò include esami e valutazioni mediche approfondite per garantire che la madre surrogata sia in buona salute e in grado di portare a termine una gravidanza. Inoltre, l'agenzia dovrebbe condurre controlli approfonditi, compresi i precedenti penali e le valutazioni dello stile di vita, per garantire che il surrogato sia affidabile e degno di fiducia. È importante informarsi sui criteri e sui protocolli di screening dell'agenzia per garantire che siano in linea con le tue aspettative e i tuoi valori. Un processo di screening surrogato diligente e rigoroso è essenziale per un viaggio di maternità surrogata armonioso e di successo.
Cerca servizi di supporto personalizzati
Durante il tuo percorso di scelta di un'agenzia di maternità surrogata, è fondamentale dare priorità ai servizi di supporto personalizzati. Le complessità emotive e logistiche associate alla maternità surrogata possono essere travolgenti e avere accesso a un supporto su misura può fare la differenza. Cerca un'agenzia che offra assistenza e guida personalizzate, assicurandoti di sentirti ascoltato, compreso e supportato in ogni fase del percorso. Ciò potrebbe includere l'assegnazione di un case manager dedicato che sarà disponibile per rispondere alle tue preoccupazioni e fornire aggiornamenti regolari. Inoltre, informarsi sulla disponibilità di servizi di consulenza o terapia sia per gli aspiranti genitori che per la madre surrogata, poiché il benessere emotivo è della massima importanza durante questo processo. Cercando un'agenzia che enfatizzi i servizi di supporto personalizzati, puoi migliorare la tua esperienza di maternità surrogata e affrontare qualsiasi sfida che possa sorgere con sicurezza e tranquillità.
Verifica la trasparenza delle politiche dei prezzi
Quando si seleziona un'agenzia di maternità surrogata, è fondamentale rivedere e valutare attentamente le loro politiche sui prezzi. La trasparenza dei prezzi è essenziale per garantire una chiara comprensione degli impegni e degli obblighi finanziari coinvolti nel processo di maternità surrogata. Un'agenzia rispettabile dovrebbe fornire una ripartizione dettagliata di tutti i costi associati ai propri servizi, comprese le spese di agenzia, il compenso surrogato, le spese legali, le spese mediche e qualsiasi spesa aggiuntiva che potrebbe sorgere durante il viaggio. Assicurati di informarti su eventuali costi nascosti o imprevisti che potrebbero non essere esplicitamente menzionati nella struttura dei prezzi iniziale. Scegliendo un'agenzia con politiche tariffarie trasparenti, puoi prendere decisioni informate, pianificare il budget in modo efficace ed evitare eventuali oneri finanziari imprevisti durante il tuo viaggio di maternità surrogata.
Richiedi informazioni sulle opzioni di copertura assicurativa
Comprendere le opzioni di copertura assicurativa è un aspetto cruciale nella scelta di un'agenzia di maternità surrogata. Richiedi informazioni sulla conoscenza e l'esperienza dell'agenzia nella gestione dei processi assicurativi relativi alla maternità surrogata. Un’agenzia rispettabile dovrebbe essere esperta nel collaborare con gli assicuratori per garantire che sia la madre surrogata che i futuri genitori abbiano una copertura adeguata durante tutto il percorso di maternità surrogata. Chiedi quali tipi di copertura assicurativa l'agenzia consiglia o ha utilizzato con successo in casi precedenti. Inoltre, discutere eventuali lacune nella copertura e il modo in cui l'agenzia le affronta per proteggere tutte le parti coinvolte. Un’adeguata copertura assicurativa offre tranquillità e tutela contro spese mediche impreviste, rendendola una considerazione vitale quando si seleziona un’agenzia di maternità surrogata.
Chiedi consigli ad altri genitori.
Una strategia preziosa nella scelta di un’agenzia di maternità surrogata è cercare consigli da altri genitori che hanno attraversato il processo di maternità surrogata. Entrare in contatto con persone che hanno esperienza diretta può fornire informazioni e indicazioni preziose. Rivolgiti a gruppi di supporto, forum online o comunità di social media in cui i genitori che hanno utilizzato la maternità surrogata possono condividere le loro esperienze e raccomandazioni. Prendi nota delle agenzie costantemente menzionate in una luce positiva e informati sulla loro soddisfazione generale per i servizi forniti. Ascoltare storie personali e consigli di altri genitori può aiutarti a restringere le tue opzioni e fornire un senso di fiducia nell'agenzia che sceglierai alla fine per il tuo viaggio di maternità surrogata.
In conclusione, la scelta di un’agenzia di maternità surrogata è una decisione significativa che richiede un’attenta considerazione. È importante ricercare e valutare attentamente diverse agenzie per trovarne una che sia in linea con i tuoi valori, obiettivi e aspettative. Seguendo i suggerimenti menzionati in questo post del blog, puoi prendere una decisione informata e trovare un'agenzia di maternità surrogata rispettabile e affidabile che ti guiderà attraverso questo viaggio con cura e supporto. Ricorda, l'agenzia giusta può fare un'enorme differenza nella tua esperienza di maternità surrogata, quindi prenditi il tempo per scegliere saggiamente.
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silenziodorato · 9 months
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Volete le fonti attendibili come tutti noi ma non salteranno MAI fuori che i malori improvvisi in netto aumento sono dovuti al vaccino perché si scatenerebbe il disastro da parte di chi si è inoculato. I vaccinati non fanno altro che smentire ogni nostra supposizione o teoria perché hanno paura di riconoscere che abbiamo ragione e che potrebbero essere i prossimi sulle epigrafi. Ci sta.
Comunque a quello che mi ha dato del ritardato ricambio il complimento. Dire novax solo perché ho scelto di non farmi inoculare qualcosa che è stato pronto in pochi mesi significa semplicemente che non mi sono fidato di QUESTO vaccino ma ho fatto benissimo tutti gli altri compreso antinfluenzale. Capra.
E molti sono esattamente nella mia situazione, non ci hanno visto chiaro durante la "pandemia" e vedere virologi e presunti esperti dire uno il contrario dell'altro in tv non ha fatto che alimentare i nostri dubbi.
I siti comunque dove puoi trovare fonti attendibili sono: pickline, disinformazione.it, guarda fuori dal coro che almeno loro la verità non hanno paura di dirla, la Dottoressa Barbara Balanzoni che nonostante sia stata radiata per il suo coraggio lei continua a dire la verità, vedi Montagner che aveva detto che sarebbero morti molti vaccinati, il paragone, la verità, ecc.. le fonti ci sono ma avete bisogno di credere solo a quelli che condividono il vostro stesso pensiero per non aver paura.
In ogni caso i vaccini ad mRNA saranno stati studiati da 20 anni ma preparare un vaccino in neanche un anno contro qualcosa che neanche si sapeva bene come agiva o si diffondeva è assurdo.
E hanno cambiato parecchie versioni sul magico vaccino. Prima immunizzava e poi no, prima era sicuro e poi rischi miocarditi o pericardite o addirittura di rimanerci secco, prima non contagiavi e ora contagi, prima non prendevi il covid e poi si, prima non finivi in ospedale e poi basta vedere che molti in terapia intensiva o con danni da vaccino sono proprio i cretini che ci hanno creduto. Se invece di curare con Tachipirina e vigile attesa avessero CURATO non sarebbe servito il vaccino ammazzatutti. Io non so cosa hai visto tu in ospedale mentre facevi il tuo tirocinio ma di certo il covid non era mortale. Dimostrami che non c'è un aumento di malori improvvisi e decessi e dammi tu le fonti attendibili se sostieni che io non stia ragionando correttamente.
Caro anonimo, buonasera.
Mi hai scritto un messaggio davvero lungo, perciò, cerco di rispondere.
La prima cosa che dici è che le fonti attendibili e scientifiche che ti ho richiesto non le hai e non ci sono “perché si scatenerebbe il disastro da parte di chi si è inoculato.” Ora, io tralascio volontariamente l’assurdità di questa affermazione perché chi si è vaccinato ha scelto di farlo e, inoltre, ti ripeto per la millesima volta che non ci sono questi malori e questi effetti indesiderati di cui parli. Vorrei direttamente passare alla parte in cui citi “disinformazione.it” e “pickline”, ma hey aspetta non avevi detto che non hai fonti perché si scatenerebbe un disastro? E questi siti cosa sono? Te lo dico io, fonti.
Disinformazione.it non ne parlo perché manco serve sprecarci parole
Pickline (anche qui boh) ha degli articoli sulle vaccinazioni covid. In un articolo risalente al 17 settembre 2023 viene detto in breve che due milioni di euro sono stati sprecati perché il covid cambia nel tempo e dunque certe dosi non erano più funzionali: che questo sia vero o no, se io ho del cibo scaduto lo butto anche se l’ho pagato, non è che lo mangio lo stesso e mi faccio venire un’intossicazione alimentare perché non posso sprecare soldi. Poi c’è un articolo del 31 ottobre 2023 sulle morti improvvise che dice che due giovani di 13 e 22 sono morti improvvisamente e c’è scritto che i cittadini si chiedono se “esiste un legame tra le morti improvvise, i danni al cuore, le pericarditi silenti, fattori genetici, malattie infettive pregresse e non, Covid incluso, eventuali vaccini effettuati”. Va bene, ci sono le parole “covid” e “vaccini” ma, se hai mai fatto una comprensione del testo più o meno verso le elementari, potrai vedere anche tu che questa è una domanda NON risposta da nessun medico o scienziato e SENZA basi scientifiche. Più o meno è come fare un articolo dicendo “molti cittadini si chiedono se gli unicorni esistano.” Eh, sono felice che se lo chiedano, ma la risposta? Non c’è, fine. E non c’è perché Non. Ci. Sono. Basi. Scientifiche. Non. Ci. Sono. Dati. Oggettivi. E. reali.
Altro articolo, il 5 agosto 2023, tornando indietro. Parla delle “morti sospette” dopo il vaccino del Covid e l’accesso ai dati su queste morti. In pratica sto articolo vuole dire che il ministero ha dei dati che non vuole fornire sulle morti avvenute entro 14 giorni dal vaccino e secondo questi no vax (perché questo sono) praticamente il ministero non fornisce questi dati perché le morti sono dovute al vaccino. Ovviamente, come tutti gli articoli dei no vax, è tutto infondato e basato sul nulla, proprio come l’unicorno di cui parlavo prima. A volte bisognerebbe ripassare il metodo scientifico. O forse no perché spoiler: non siete e non siamo tutti scienziati, anche se dopo il covid ha iniziato ad andare di moda.
Poi citi gente che è inutile commentare, insulti l’anonimo che ti ha insultato quindi sostanzialmente lo ripaghi con la stessa moneta, successivamente dici di non essere novax dopo avere detto TUTTE le argomentazioni dei novax, avere inoltrato articoli basati sull’aria fritta e su robe novax, e dopo avere detto testuali parole: “In ogni caso i vaccini ad mRNA saranno stati studiati da 20 anni ma preparare un vaccino in neanche un anno contro qualcosa che neanche si sapeva bene come agiva o si diffondeva è assurdo.”
Su questa mi ci voglio soffermare, non solo perché è letteralmente la frase standard dei novax, ma anche perché fa morire dal ridere la contraddizione interna che c’è. Praticamente dici che i vaccini a mRNA saranno pure studiati da 20 anni ma il vaccino è stato preparato in un anno. Prontoo? Parlo con le tue sinapsi? Ci siete? Se una cosa è studiata da 20 anni, ossia 240 mesi, non è preparata in un anno, ma come te lo devi dire? Can we try in english? Ad ogni modo, ti invito NUOVAMENTE a dirmi cos’è l’mRNA, perché continui a parlare “di roba che c’è dentro al vaccino” eppure non mi sai spiegare cosa c’è. Sei contro a una cosa che non sai cos’è sostanzialmente e ti arrabbi che noi che sappiamo cosa c’è perché lo studiamo siamo pro.
Le versioni sul vaccino non sono cambiate, l’idea di base è sempre stata quella, mio caro anonimo, fare un vaccino ad mRNA. Il virus è ciò che cambia, perché ci sono tante varianti, dunque bisogna starci dietro. Al giorno d’oggi il Covid è così, come dite voi “una semplice influenza” proprio grazie al vaccino, ma se avessi un minimo di conoscenza scientifica e non leggessi novax.sonocontroilvaccinosenzamotivo.it lo sapresti.
E ora delle VERE FONTI ATTENDIBILI
https://www.istat.it/it/files//2022/03/Report_ISS_ISTAT_2022_tab3.pdf dove puoi vedere grafici e statistiche dell’Istat sulle vaccinazioni che hanno diminuito i decessi (conoscendoti, non credi manco all’Istat, è sicuramente un complotto)
https://www.salute.gov.it/portale/vaccinazioni/archivioFakeNewsVaccinazioni.jsp
https://www.salute.gov.it/portale/vaccinazioni/archivioFakeNewsVaccinazioni.jsp
Infine parliamo di te, che mi hai scritto nel messaggio che pubblicherò dopo questo che mi sono ammutolita perché non so cosa dire, che mi hai fornito fonti e sono sparita. Eccomi, caro anonimo, ci metto la faccia e ci metto le conoscenze scientifiche, tu cosa ci hai messo?
Ps. Quando parli di “noi”, inevitabilmente parli dei novax, di cui fai parte, pur dicendo di non farne parte. Almeno accetta la parte in cui hai scelto di essere.
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marikabi · 5 months
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Scrittore per caso
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Perché si diventa scrittori? Perché si anela a pubblicare? 
In un'Italia - in cui diffusa è l’iperbole secondo la quale ci siano più scrittori che lettori - si registra una smania grafomane, rectius: tastieromane. 
C'è più gente che vuole dire qualcosa di quanta ce ne sia che abbia genuinamente qualcosa da dire. Ci s'inventa scrittori, quando non si ha la possibilità di sfoggiare la propria vanità in un talk show, oppure quando non si è influencer? Ci si sogna scrittori perché abbiamo tutti qualche velleità e questa è a buon mercato? 
Tralascio tutta la nota questione sull'Editoria che pubblica la qualunque e a qualunque titolo, mentre alcuni intellettuali s'interrogano, per quanto timidamente, sullo scadimento qualitativo delle proposte editoriali. Qualcun altro svela che le vendite medie dei libri sono ridicole e che addirittura con meno di 1500 copie vendute si entra pure in Top 10 di categoria. 
In generale, le grandi case editrici pubblicano nomi già forti, soprattutto per notorietà mass mediale (TV, YouTube, star system, showbiz). Le piccole pubblicano ad occhi chiusi per puntellare i bilanci annuali. 
Se un islandese mediamente legge dieci libri all'anno, più del 60% degli Italiani non ha letto neanche un libro a stampa nel 2022 (fonte: ISTAT). Sic stantibus data, perché si scrive e si pubblica così tanto? 
Ma vi è di più. Fioriscono a decine i corsi per aspiranti scrittori. Si aprono laboratori di scrittura creativa. Si tengono seminari per futuri romanzieri anelanti un ISBN, tipo "Come pubblicare un romanzo (e vivere felici lo stesso)" pubblicizzato sui social. Suppongo che il relatore come pure gli eventuali partecipanti siano già ben consapevoli che 'essere pubblicati' non è sinonimo di 'avere successo' e/o di ‘scrivere bene’, ed è per questo che il titolo chiosa sul vivere felici lo stesso. 
Corollario a tali seminari, sono blog, podcast nonché altri seminari ed altri libri sui metodi per ignorare la frustrazione da insuccesso editoriale, spronando ad insistere, insistere, insistere nello scrivere e nel cercare editori. Si alimenta così la fola per la quale saremmo tutti degli sfortunati Hemingway non riconosciuti - umanità, quell’ingrata! - e si moltiplica l’editoria minuscola e a pagamento, oltre a consolidarsi la schiera delle attività inutili: trainer e motivatori di scrittori.  
Non nego, tuttavia, che esistano davvero perle nascoste nella piccola e media editoria, che mai conosceranno vasti pubblici, vuoi per carenza di risorse nel marketing, vuoi perché l'autore è territoriale, vuoi perché le grandi case editrici non perdono tempo a fare scouting, vuoi perché - è spesso così, credetemi – mancano al pur bravo autore gli agganci giusti. 
Nonostante l'insuccesso, l'invenduto e tutto il tempo sprecato a fare presentazioni (ci ritorno fra qualche rigo), la gente scrive, scrive più di quanto essa stessa legga. 
Personalmente, sono convinta che se si leggesse di più, avremmo meno scrittori, o quanto meno più qualità dei testi, dalla sintassi all'accuratezza di fonti e riferimenti, in narrativa e in saggistica. Se si leggesse di più, gli aspiranti scrittori capirebbero pure - nel confronto - che non sono poi quei novelli Manzoni, o nascosti Baricco che in pectore s’immaginano, e magari potrebbero pure desistere dall'inutile intento. 
Se si leggesse di più, voglio aggiungere, avremmo anche giornalisti migliori, meno sgrammaticati e più attendibili. Tuttavia, spesso ci s'improvvisa giornalisti come ci s'improvvisa scrittori: voler a tutti i costi dire qualcosa, talvolta pure sfidando il ridicolo. 
(Diciamocela fino in fondo: di giornalisti che raccolgono vere notizie e fanno inchiesta ce ne sono sempre meno, laddove il giornalismo dovrebbe essere solo inchiesta e ricerca. Una crescente parte di noi iscritti all’Ordine, ed io sono in prima fila, rimesta notizie già date agghindandole con sofismi ed opinioni personali - un esempio da manuale sono le Inchieste da fermo di un sopravvalutato Federico Rampini - spesso chiamando altri giornalisti a raccolta per rimestare meglio, quando non butta lì vere e proprie fesserie. Ho raccolto una delle tante sboronate – riportata dall’effervescente youtuber Gio’ Pizzi – raccontate durante i giorni delle colonne dei trattori agricoli in protesta. Trattasi di un episodio che sembrerebbe un peccatuccio veniale se non mascherasse invece perniciosa propaganda. Mario Sechi – direttore di una testata, manco un quidem de populo – ha proclamato [nella trasmissione Otto e mezzo, tra i più patinati consessi di giornalisti che rimestano solo opinioni, null’altro che opinioni] che l’agroalimentare in Italia vale 500 miliardi di euro, pari al 16% dell’intero PIL nazionale, mentre in realtà il valore reale del settore è di 74 miliardi pari al 3,5%. Se i dati sparati da Sechi fossero veri, il PIL italiano sarebbe di 3100 miliardi - e non di 2100 miliardi, com’è realmente - e l’Italia sarebbe un Paese agricolo fondato sui caciocavalli ed il lievito madre, laddove invece siamo molto più bravi, noti e richiesti per la raffinatezza e l’ingegno delle nostre tecnologie e non per il pistacchio di Bronte. Il teatrino di Sechi era strumentale a fomentare politicamente lo sdegno contro l’Unione europea che vessa gli eroici e sottovalutati agricoltori elettori e bla bla bla. Il mio rispetto agli agricoltori, il mio disprezzo agli imbonitori. E vogliamo sottacere il caso in cui il direttore di RAINews – Petrecca – ha oscurato le dichiarazioni del Procuratore di Napoli – Gratteri – sui politici che sniffano strisce di ‘bianca’?) 
Torniamo alle smanie letterarie. Chi pubblica un libro vuole anche presentarlo, o forse vuole soprattutto presentarlo, e ciò è ancor più valido in proporzione inversa alla notorietà. Diventa più appagante per la vanità personale avere una platea - ancorché minima – che sta lì a vederti ed ascoltarti, che non le cifre delle vendite dei volumi. Presentare libri non incide sulle vendite, ma coccola e nutre l’orgoglio personale. 
State leggendo un libello di una giornalista-scrittrice (eh già, sono a pieno titolo nel vituperato novero dello stesso oggetto dei miei strali) che presenta per hobby molti libri altrui. Mi piace presentare solo libri altrui, non i miei, avendo compreso appieno le ragioni di Groucho Marx quando affermò di non voler mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come sé stesso. D’altronde, cantava Vecchioni, o uno vive per le cose che dice o non vive più, ed è per questo che non presento più i miei libri, per coerenza. 
Tuttavia, mi piace presentare quelli degli altri, in quanto tale attività mi offre uno spaccato psico-antropologico, nel combinato disposto ‘autore-contenuti-platea'. L'unico sopravvissuto insuperabile merito della psicanalisi è di essere il miglior strumento per valutare i libri (ed i film), sia nello stile, che nei contenuti (mi riferisco alla narrativa – con netta esclusione di quella per bambini e ragazzi, davvero di ottimo livello in Italia - e alla saggistica da diporto, non a quella accademica e scientifica). 
Mi piace presentare libri altrui perché posso spaziare con gli argomenti, attingendo a tutto ciò che ho letto nella mia vita per fare collegamenti, operare agganci, suscitare evocazioni, rimproverare errori. Mi piace anche leggere ed analizzare per benino i libri che presento, perché imparo a scrivere meglio, a fare debunking, nonché a ridimensionare eventuali borie dell’autore, oltre a cercare di fare le domande giuste. 
Mi piace pure scoprire i motivi per cui si diventa scrittori. 
Così, durante questa mia attività collaterale (nonché assolutamente gratuita) ho scoperto un motivo in più, la spinta per la quale l’Autore che sto per introdurre è diventato scrittore: parlare ai propri figli. 
Mauro Del Mauro - di professione informatico (di alto livello), irpino (della notoria enclave autonoma di San Barbato) trapiantato in provincia di Milano, padre di due post-adolescenti - ha scritto numerosi testi per raccontare ai suoi figli il suo pensiero e la sua storia, razionalizzando la sua rabbia politica e i suoi rancori, ricordando le sue origini e la sua gioventù, acquietando i suoi tormenti ed i suoi dolori famigliari. 
Non ha mai pensato di scrivere per un pubblico diverso da sua figlia e suo figlio; non gli è mai importato avere una platea più vasta. Ha scritto a loro e per loro, invece che annoiarli con les neiges d’antan, affinché potessero scegliere di conoscere e non subire la conoscenza delle sue storie di vita. 
Così, rimanendo un po’ spiazzato quando – per caso – qualcuno gli ha chiesto per la prima volta in assoluto di presentare i suoi testi, Mauro mi ha chiamato a correità per un’inaspettata scorribanda nei cunicoli della sua robusta anarchia di pensiero, attraverso alcuni libri che più di altri (tra i suoi molteplici scritti) si collegano tra loro per sviluppo socio-storico-politico. Il Nostro, da intransigente e veemente kantiano per etica e morale, col tempo, diviene osservatore disincantato, più preso dai colori della campagna irpina (è originario di San Barbato, non dimentichiamolo mai) che dall’insistenza delle giovanili smanie di cambiare il mondo, denunciandone alcune aberranti storture, attraverso la satira, l’irriverenza o la semplice cronaca. 
Mauro – per inciso, mio compagno di liceo - è diventato Scrittore per caso (ma anche un po’ per necessità) ed è questo il titolo dell’incontro di domenica 7 aprile, dalle 17, organizzato dalla Pro Loco Mons Militum presso la biblioteca “Franco Basile”, in Piazza Umberto I a Montemiletto, un’occasione per riconsiderare storia, cronaca, politica e Irpinia da una prospettiva sui generis. 
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m2024a · 6 months
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Fedez, rissa con Naska al party di Tony Effe? «C'entra qualcosa Chiara Ferragni?»: le ultime indiscrezioni Che qualcosa nel suo modo di comunicare sia cambiato è innegabile. Da quando è stata ufficializzata la sua rottura con Chiara Ferragni, Fedez sembra aver avviato una sorta di "ritorno alle origini": il look da duro, le vecchie canzoni, persino la vecchia casa sui Navigli. Il rapper, insomma, sembra stia tornando alla sua versione pre-matrimoniale, quella che lo ha contraddistinto nel periodo precedente alla relazione con la Ferragni. Ma il cambiamento di Fedez sembrerebbe non limitarsi all'immagine o alla comunicazione. Secondo Dagospia, che conferma un'indiscrezione di Dillinger, il rapper si sarebbe reso protagonista di una rissa a Milano. Fedez, bacio con un'altra ragazza a Parigi? Lui riceve un Tapiro da "Striscia la notizia" e risponde così Fedez e la rissa al party di Tony Effe: le indiscrezioni I fatti sarebbero accaduti durante il release party del nuovo album di Tony Effe, davanti all’ingresso del Lucid, «un nuovo locale milanese dove non si possono fare foto e dove vanno i vip per non farsi vedere». Il rapper - secondo Dagospia - sarebbe venuto alle mani con Naska, un cantante «in modalità Damiano dei Maneskins che si muove in bilico tra pop e punk». Il casus belli? Sia Dillinger che Dagospia parlano di una frase sui figli di Fedez. Ma il portale di Roberto D'Agostino, in maniera sibillina, si pone una domanda: «Che c'entra il baldo Naska con Chiara Ferragni? Ah, saperlo…». Naturalmente, nessuna di queste notizie ha ricevuto conferma ufficiale (e probabilmente mai accadrà), ma le fonti che parlano di questa rissa sono ben due ed entrambe molto attendibili su questioni di vita mondana.
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londranotizie24 · 6 months
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Operazione Satellite, l'11 marzo all'Iic conversazione con l'autore Frediano Finucci
Di Pietro Nigro E' Operazione Satellite. I conflitti invisibili dalla Guerra Fredda all’Ucraina di Frediano Finucci il libro al centro della conversazione con l'autore che si terrà l'11 marzo all'Istituto Italiano di Cultura. Operazione Satellite. I conflitti invisibili dalla Guerra Fredda all’Ucraina: l'autore Frediano Finucci all'Istituto di Cultura di Londra Lunedi’ 11 marzo alle 18, all'Istituto di Cultura di Londra, conversazione di Frediano Finucci, autore di Operazione Satellite. I conflitti invisibili dalla Guerra Fredda all'Ucraina con Michele Groppi e Zeno Leoni - docenti del King’s College, e Antonello Guerrera, corrispondente da Londra di La Repubblica. Non solo soldati, navi e droni. Il conflitto in Ucraina è stato combattuto, sin dall’occupazione russa della Crimea, anche nello Spazio con reciproci attacchi ai satelliti civili e militari da parte di Mosca e Washington. In Operazione Satellite Frediano Finucci per la prima volta ricostruisce, con documenti inediti e fonti esclusive, le incredibili e pressoché sconosciute schermaglie tra superpotenze (Stati Uniti, Russia e Cina) a centinaia di chilometri di distanza dalla terra. Un’inchiesta rigorosa, un raro affresco divulgativo che svela e spiega le ultimissime tecnologie satellitari, un tempo riservate solo a militari e governi, oggi disponibili anche a utenti non specialisti, con risvolti economici, sociali e geopolitici finora impensabili. Il libro ricostruisce episodi poco conosciuti e misteriosi, quale ad esempio l’improvviso blackout (13 ore) dell’intera costellazione GLONASS (24 satelliti) ossia il GPS russo in dotazione alle forze armate di Mosca, giusto 14 giorni dopo il referendum sulla Crimea del 2014. Eventi immediatamente precedenti, evidenze tecniche, pareri attendibili ed una ricerca sui media occidentali e russi condotta anche con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, consentono di formulare la concreta ipotesi che si sia trattato di un attacco sferrato dagli Stati Uniti. Troviamo una ricostruzione dettagliata dell’’attacco informatico russo alle infrastrutture satellitari ucraine poche ore prima dell’inizio dell’invasione militare in Ucraina (24 febbraio 2022) e le successive, pesanti conseguenze nelle infrastrutture civili di molti paesi occidentali, Italia inclusa, e scopriamo come Elon Musk fosse pronto a supportare Kiev con i suoi satelliti Starlink già mesi prima dell’invasione. ricostruendo le sue frizioni per impedire a Kiev di usare la sua infrastruttura per condurre attacchi con droni esplosivi, soprattutto di fronte al mancato pagamento da parte degli ucraini del servizio internet che offriva. Il libro ci racconta come la Russia negli anni passati abbia mandato in orbita dei satelliti “fantasma” (stalker) per intercettare e disturbare le comunicazioni dei satelliti occidentali e ricostruisce la quotidiana attività americana ed europea per individuare queste minacce e le relative contromisure, per poi concentrarsi sul famoso episodio dei palloni aerostatici cinesi sui cieli americani (gennaio 2023) e spiega come Pechino abbia usato questi aerostati, in combinazione con i satelliti, per esperimenti scientifici avanzatissimi che riguardano le energie rinnovabili, l’Internet quantistico e sistemi innovativi di propulsione. Inoltre, il libro racconta come la Cina negli anni passati abbia condotto esperimenti con la Russia per il disturbo delle comunicazioni satellitari, tecniche che Pechino potrebbe replicare, con apposite strutture, in caso di invasione dell’isola di Taiwan. Gli ultimi capitoli illustrano in modo divulgativo ma rigoroso le ultime tecnologie satellitari (osservazione della terra e intelligenza artificiale) che per la prima volta nella storia consentono ai comuni cittadini di osservare quello succede in ogni parte del globo in tempo più o meno reale. Una possibilità sinora riservata ai militari o agli enti governativi, una rivoluzione tecnologica poco conosciuta, ma che sta già avendo importanti e finora impensabili implicazioni economiche, sociali e geopolitiche. Infine, il libro mette in guardia sui rischi dovuti all’immenso potere che stanno accumulando le tre società tecnologiche più concentrate sulla Space Economy, con applicazioni divenute indispensabili per cittadini e Stati Sovrani: Google, Amazon e specialmente Starlink/Space X di Elon Musk, il vero uomo da tenere seriamente d’occhio. Prenotazioni sul sito Billetto. Gli ospiti della conversazione Frediano Finucci (Lucca, 1968) è il capo della redazione economia ed esteri del Tg de La7, rete dove conduce la trasmissione Omnibus e per la quale è stato inviato speciale, corrispondente da Bruxelles (2003-2006) capo della redazione di Otto e mezzo. Laureato in storia delle relazioni internazionali alla facoltà di Scienze Politiche Cesare Alfieri di Firenze, ha lavorato nelle redazioni di Milano del telegiornale di Videomusic e di TMC seguendo, come cronista giudiziario, tutta l’inchiesta Mani Pulite. ... Continua a leggere su
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