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#fisac cgil
anchesetuttinoino · 13 days
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#BancoBPM:Conciliazione conclusa positivamente
Il comunicato qui sotto: Banco BPM: vertenza art. 28 conclusa! – FISAC CGIL Portale Nazionale Fisac Cgil – Banco BPM vertenza art. 28: conciliazione conclusa con successo. Le organizzazioni sindacali ottenuti il ritiro della comunicazione lesiva.
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b0ringasfuck · 8 months
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Aspetto che quelli che difendono Briatore poi vengano a dirmi che un bancario non è un vero povero e poi dicano anche che la sinistra colpisce sempre la classe media.
La "sinistra" da 30 anni fa le politiche della destra... ma non mi sembra una buona ragione per dar ragione alla destra ne tantomeno per piegare la testa e dare la colpa all'enorme emergenza sostituzione etnica per colpa della teoria gender.
E ovviamente, quando si fa presente che si perde potere d'acquisto, che si taglia il welfare... viene risposto che ormai non possiamo più permettercelo... perchè ci sono i Cinesi o gli immigrati o il cazzo che vi si incula...
Però non è che i ricchi abbiano smesso di diventare sempre più ricchi.
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notiziariofinanziario · 3 months
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Maretta tra Banco Bpm e una parte dei sindacati
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Maretta tra Banco Bpm e una parte dei sindacati sul numero di assunzioni compensative delle uscite incentivate previste dal piano industriale approvato a dicembre.  First, Fisac e Uilca non gradiscono il rapporto di un ingresso ogni due uscite e, lo scorso 27 giugno, si legge in unacomunicazione della banca ai dipendenti, hanno abbandonato il tavolo sindacale «proprio nel momento» in cui veniva affrontato il tema del fondo di solidarietà per le uscite incentivate. La nota di Banco Bpm «Banco Bpm andrà avanti con quanto dichiarato nel piano industriale, con o senza accordi sindacali. Ciò garantirà comunque l’obiettivo dichiarato dall’azienda di 800 uscite nette. Si segnala peraltro che, per la prima volta nella storia di questo tipo di trattative, non verrebbe utilizzato il fondodi solidarietà di settore (per il quale è necessario l'accordo dei sindacati, ndr) e ciò non consentirebbe di raggiungere un’ulteriore tranche di assunzioni», si legge nella comunicazione. L’abbandono del tavolo Dopo l'abbandono del tavolo la banca ha continuato a dialogare con Fabi e Unisin «rimaste responsabilmente a trattare, per correttezza nei loro confronti e di tutti i lavoratori del gruppo». La banca rivendica un approccio«propositivo e finalizzato a far fronte alle numerose richieste volontarie di colleghe e colleghi (oltre 500) che hanno richiesto l'accesso al piano di pensionamento incentivato» nonché «di poter assecondare le eventuali richieste di oltre 2000 persone, a quanto ci risulta già per la maggior parteinteressate, che potrebbero aver accesso a un fondo di solidarietà». Il conflitto con i sindacati Il rapporto di 1 a 2 tra ingressi e uscite «consente di assumere un numero consistente di giovani (circa 800), garantendo un importante ricambio generazionale e manageriale». La scelta di abbandonare il tavolo da parte di Fisc, Uilca e First viene ritenuta «dannosa e inusuale» anche perché a lugliobanca e sindacati avrebbero dovuto affrontare altre tematiche «molto rilevanti» come «premio aziendale e inquadramenti per nuove figure professionali».  I sindacati vanno divisi La trattativa con Banco Bpm sulle uscite incentivate «proseguirà con due tavoli: uno composto dalla maggioranza (First Cisl, Uilca Uil e Fisac Cgil) e uno di minoranza (Fabi e Unisin) su tutti i temi perché noi non abbiamo rotto le trattative con l’azienda e siamo sempre pronti a continuare a trattare per raggiungere accordi che siano di convenienza anche per i lavoratori. «Noi di First Cisl, Uilca Uil e Fisac Cgil - riferisce una nota - siamo determinati a lottare per un futuro migliore. Un futuro in cui i carichi di lavoro siano sostenibili, in cui non siamo oppressi da ingiuste pressioni commerciali e in cui il servizio ai clienti sia all’altezza delle aspettative, accompagnando i colleghi verso uscite tutelate rispetto ai cambi normativi che potrebbero verificarsi. Siamo dalla parte giusta. Siamo dalla vostra parte. Uniti, possiamo fare la differenza». «Abbiamo letto - spiegano i sindacati - con un sorriso sulle labbra il volantino di Fabi e Unisin, colmo di una realtà arricchita con elementi fantasiosi. Facciamo ordine. Il 27 era il giorno previsto per l’incontro di delegazione, programmato come data, ma non per i contenuti che l’azienda ha voluto inserire. Infatti, l’argomento del fondo di solidarietà doveva essere trattato nei giorni 10-11 luglio. Nonostante ciò, l’azienda, non rispettando quanto già convenuto, ha voluto discutere del fondo in quella data approfittando di delegazioni ridotte». «Per FirstCisl, UilcaUil e FisacCigl ogni comunicazione richiede un'interlocuzione equa. Il sindacato non è un recettore passivo di comunicazioni aziendali, come Fabi e Unisin sembrano dimostrare. Noi rappresentiamo i lavoratori, tutelandone pienamente le esigenze sia per chi esce sia per chi resta». Read the full article
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Bnl: intesa con sindacati,908 uscite volontarie e 776 assunzioni  
AGI – Accordo tra sindacati dei bancari e gruppo Bnl Bnp Paribas. L’intesa, fa sapere la Fisac Cgil, mette al centro, tra le altre cose, il tema della nuova occupazione, attivando il fondo di solidarietà e, contemporaneamente, le misure a sostegno dell’occupazione a fronte di un bacino di uscite potenziali pari a 908 uscite, sono previste fino a un massimo di 776 nuove entrate entro il…
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stranotizie · 6 months
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- Inflazione in calo, grazie alla flessione dei prezzi energetici, ma che tende a mantenersi alta nel carrello della spesa. Salari in recupero per effetto della contrattazione ma ancora abbondantemente lontani dal compensare il divario inflattivo. È il quadro delineato dalla nota congiunturale di marzo dell'Ufficio Studi & Ricerche della Fisac Cgil che si inserisce in un quadro macroeconomico definito "high for longer", ovvero fatto di tassi di interesse elevati per molto tempo.In generale – osserva la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito – "l'ipotizzato rischio di forte recessione non si è, al momento, palesato nonostante una inflazione in lenta diminuzione e una politica monetaria che continua a essere restrittiva. Ma il mondo del lavoro fatica sotto il peso di un fisco ingiusto, che grava su dipendenti e pensionati e che incentiva l'evasione mentre intere categorie economiche continuano a non pagare le imposte dovute. Ed è anche per questo che sciopereremo l'11 aprile insieme alla Uil, perché 'Adesso Basta!', è ora di una giusta riforma fiscale". "Viviamo un momento di grandi contraddizioni – osserva Esposito –. Alti tassi di interesse fanno aumentare il rischio di un 'hard landing', di un atterraggio critico, che presuppone recessione, perdita di posti di lavoro e impoverimento delle famiglie. Eppure queste conseguenze non si sono determinate: siamo in una dimensione di 'soft landing' dove però aumentano diseguaglianze e povertà e dove la ricchezza è sempre più polarizzata". Il nostro Paese, spiega Esposito, "è completamente immerso in queste contraddizioni, acuite dalle storiche carenze strutturali. Dopo alcuni ed eccezionali anni di crescita, frutto di politiche post pandemia, siamo tornati a valori poco superiori allo zero mentre viene consegnata agli effetti del Pnrr e dei suoi ritardi ed incognite una qualche risposta. Le politiche del Governo, che celebra apparenti tassi di occupazione e reddito più elevati, mentre la disoccupazione giovanile continua ad essere la seconda più elevata d'Europa e la precarietà imperversa, ignorano i bisogni della maggioranza di lavoratrici, lavoratori e pensionate/i, favorendo viceversa, attraverso il fisco, le fasce più benestanti della popolazione. Adesso Basta: l'11 aprile –conclude la segretaria generale della Fisac Cgil – sarà sciopero generale". Inflazione e salariL'incremento dei salari, spiega la nota congiunturale della Fisac Cgil, "seppur in recupero grazie alla contrattazione, è ancora abbondantemente lontano dal compensare pienamente il divario inflattivo: la decisa decelerazione dell'inflazione nel corso del 2023 ha ridotto la distanza tra la dinamica dei prezzi Ipca e le retribuzioni contrattuali a circa tre punti percentuali, meno della metà di quella osservata nel 2022". Importante rilevare come questo dato, si legge, "sia fortemente influenzato dai rinnovi contrattuali dei settori pubblici, meno da quelli dei settori privati". Inoltre, prosegue la nota dell'Ufficio Studi & Ricerche Fisac Cgil, "alla fine del 2023, nei 44 contratti in vigore per la parte economica solo il 47,6% dei dipendenti totali 48% del monte retributivo risultava coperto mentre ben 6,5 milioni di lavoratori il 52,6% attendono il rinnovo dei loro 29 contratti nazionali. Altro dato allarmante, rilevato sempre dall'Istat, è quello per cui il tempo medio di attesa di rinnovo, per i lavoratori con contratto scaduto, è aumentato dai 20,5 mesi di gennaio 2023 ai 32,2 mesi del dicembre 2023, in sintesi è andato perduto un ulteriore anno".Tassi bancari, depositi e prestitiTassi in calo, riporta la Fisac Cgil. L'Euribor a 3 mesi, che a novembre registrava una media del 3,98%, con un picco del 4% di metà mese, si attesta a un livello del 3,90%. Il tasso EurIRS a 10 anni, più sensibile alle dinamiche di lungo periodo, è collocato al 2,63% in discesa rispetto ai livelli di novembre 2023 pari ad una media superiore al 3%. L'intera curva per durata di questi indicatori si trova oggi abbondantemente sotto la soglia del 3%; l'indicatore trentennale registra, a marzo 2024, valori intorno al 2,3%. Il calo dei tassi di riferimento però, si rileva nella nota, "non ha ancora determinato una inversione di tendenza: il credito alle famiglie e alle società non finanziarie risulta, a febbraio 2024, ancora in contrazione del 2,7%. Secondo dati rilevati da Crif per il 2023 la domanda di mutui delle famiglie si è ridotta del 17,2% rispetto al 2022 mentre a settembre dello stesso anno i nuovi mutui erogati segnavano il -24% -5,2% le surroghe". Interessante notare "come il 38,8% dei mutui richiesti sia di durata tra i 25/30 anni e che l'età dei richiedenti sia attestata tra i 45 ed i 75 anni per più di un terzo 35,4% mentre i più giovani ne rappresentino meno del 30%".Qualità del credito e sofferenzeNel primo mese del 2024 risultano in aumento le sofferenze bancarie al netto delle svalutazioni, come rilevato da Abi. L'incremento, pari a 2,2 miliardi di euro +14,2% rispetto a dicembre 2023 è certamente collegato alle crescenti difficoltà del comparto piccole imprese nel far fronte al costo del credito. "Tuttavia, in termini assoluti, siamo ancora molto lontani – spiega la nota della Fisac Cgil – rispetto al picco di 88,8 miliardi di euro di sofferenze nette raggiunto dal sistema bancario italiano nell'ultimo trimestre 2015". Fonte
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filrougemedia · 2 years
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Dal 9 al 15 marzo 𝘾'𝙚𝙧𝙖 𝙪𝙣𝙖 𝙫𝙤𝙡𝙩𝙖 𝙞𝙣 𝙄𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖 sarà in programmazione Cinema Sivori #Filmclub Circuito Cinema Genova (Salita S. Caterina 48/R), uno spettacolo ogni giorno❗A brevissimo gli orari 🙂
Fra le molte cose imperdibili di questo film-inchiesta, c'è Roger Waters che si avvicina al microfono e scandisce: «Aprite l’ospedale di Cariati, subito!». Da uno dei tanti presidi sanitari italiani chiusi in questi anni si passa al tema globale del diritto alla #salute e ad una #sanità pubblica. Un #diritto da difendere e su cui confrontarsi. Non a caso, ovunque venga proiettato, 𝘾'𝙚𝙧𝙖 𝙪𝙣𝙖 𝙫𝙤𝙡𝙩𝙖 𝙞𝙣 𝙄𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖 anima sempre vivacissimi dibattiti e riempie le sale cinematografiche.
"Era il novembre 2020, eravamo tutti serrati in casa per il secondo, surreale lockdown quando un gruppo di uomini decise di occupare la struttura ospedaliera di Cariati, un tempo altamente operativa ma via via stritolata dalle privatizzazioni, mangiata dalla malapolitica, ridotta a un pugnetto di servizi risibili e ovviamente incapaci di fronteggiare i bisogni della popolazione: situazione non isolata questa, ma da inserire anzi in un trend tragico che dal 2010 ha al centro l’area calabrese. Parlando al telefono con Mimmo Formaro, uno dei protagonisti dell’insurrezione, la storia acquista un che di mitico, di miracoloso e stupefacente, ed effettivamente lo è. Per ben otto mesi, mi spiega, lui e i suoi compagni hanno portato avanti il presidio. «La notizia era ovunque», aggiunge emozionato, «ricevevamo messaggi anche dalla Turchia, dal Cile, dal Giappone. Le televisioni venivano qui a Cariati, non c’era giorno che non fossimo assaltati da questo o quel giornalista, pareva di stare a Montecitorio!».
Ma dopo il primo, esaltante periodo la battaglia perde mordente, l’interesse fisiologico cala – come spesso accade – e quella che sembrava un’azione scintillante s’impantana in una guerra d’indifferenza. Peccato che dietro l’angolo era già pronto il colpo di genio, o il colpo del caso: chiamiamolo come vogliamo. Succede infatti che due registi, Federico Greco e Mirko Melchiorre, sempre del 2020 girano un documentario sulla sanità calabrese. Seguono con le telecamere Gino Strada, all’epoca attivo con Emergency a Crotone. Gli vanno dietro filmando i suoi movimenti, i suoi sforzi che potremmo definire eroici, per usare un eufemismo, date le condizioni da terzo mondo del territorio in cui operava. Da lì a raggiungere Cariati il passo è breve, decidono di raccontarne gli eventi e scommettono sulla risonanza mondiale cha potevano tornare ad avere."
(Rivista Studio)
#MedicinaDemocratica #Genova GenovaToday Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali Mentelocale Genova Genova24 la Repubblica Genova SOS Salute Pubblica Liguria Cinema Sivori Genova Le Lampare Bassojoniocosentino Mattia Crucioli per Genova - Uniti per la Costituzione Explora Genova Il Mugugno Genovese Visit Genoa Il Cesto Genova Mattia Crucioli Rai TgR Liguria UILDM Genova ODV Cgil Genova Cgil Liguria FILT CGIL Genova e Liguria Spi Cgil Liguria FP CGIL - Liguria Fisac CGIL Genova e Liguria Ufficio Economico Cgil Liguria Fillea CGIL Genova/Liguria FP CGIL Genova -Tigullio SPI CGIL Genova Feneal Uil Genova e Liguria UIL FPL Genova SLC CGIL Genova Nidil Cgil Genova Silp Cgil Genova Uil Liguria Pol Pen Uil Liguria Uil Pensionati Liguria
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umbriasud · 2 years
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Sviluppumbria, i sindacati pretendono le scuse dal Presidente Confapi
CARLO SALVATI AVREBBE PARLATO DI ASSUNZIONI CLIENTELARI Carlo Salvati, presidente Confapi Sarà stata una “battuta”, affermano i sindacati però l’affermazione del presidente della Confapi, Carlo Salvati, non è stata – casomai – una battuta tanto felice. Dicono in una nota piuttosto risentita le segretrie regionali Fabi, First-Cisl Fisac-Cgil Uilca-UIL : “Riguardo all’occasione pubblica dello…
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giulianocalcagni · 4 years
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Il tempo del racconto - 9-
Il tempo del racconto – 9-
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Dei tanti anni passati nel sindacato l’attività che certamente mi ha più caratterizzato è stata quella legata alla contrattazione nel comparto del credito, il mio settore di appartenenza.
Furono diverse trattative, a partire da quella per il risanamento del fondo pensione Comit per arrivare alla complessa gestione delle Banche Venete fino ai CCNL di categoria , ( l’ultimo Ccnl ABI di Dicembre…
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paoloxl · 4 years
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Appello per la liberazione immediata di Dana Lauriola firmato da oltre un centinaio di membri del corpo accademico, giuristi, intellettuali ed esponenti del mondo della cultura. Dana, attivista notav, è detenuta in carcere da ormai quasi sei mesi per aver parlato in un megafono durante una manifestazione contro il raddoppio della Torino-Lione
Alla Ministra della Giustizia
prof. Marta Cartabia
Al Garante nazionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale
Mauro Palma
Al Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale per il Piemonte
Bruno Mellano
e, per conoscenza
Al Tribunale di sorveglianza di Torino
Dana Lauriola, militante No Tav, è in carcere dal 17 settembre 2020 ‒ e, dunque, da quasi sei mesi ‒ in esecuzione di una condanna a due anni di reclusione per il reato di violenza privata (per il quale, con il bilanciamento tra aggravanti e attenuanti, la pena prevista dalla legge parte da 15 giorni).
I fatti per cui è stata condannata risalgono a nove anni fa e sono stati commessi nel corso di una manifestazione di protesta e di solidarietà con Luca Abbà, agricoltore valsusino in quei giorni in bilico tra la vita e la morte dopo essere rimasto folgorato su un traliccio dell’alta tensione su cui si stava arrampicando, inseguito da un agente di polizia, in un’azione dimostrativa contro l’apertura del cantiere della Nuova linea ferroviaria Torino-Lione. La manifestazione si concluse con il blocco, per alcuni minuti, delle sbarre dei caselli di accesso all’autostrada Torino-Bardonecchia. Il danno subito dalla società concessionaria dell’autostrada per il mancato pagamento del pedaggio da parte degli automobilisti in transito è stato quantificato dal tribunale in 777 euro e a Dana Lauriola è stato contestato «di avere, usando un megafono, intimato agli automobilisti di transitare ai caselli senza pagare il pedaggio, indicando le ragioni della protesta». Diventata definitiva la sentenza, Dana Lauriola ha chiesto di scontare la pena in misura alternativa, ma il Tribunale di sorveglianza di Torino ha respinto l’istanza, pur in assenza di precedenti condanne definitive e nonostante l’esistenza di un lavoro stabile di notevole responsabilità e le valutazioni ampiamente favorevoli dei servizi sociali dell’amministrazione della giustizia. La motivazione del rigetto è che Dana Lauriola «non ha preso le distanze» dal movimento No Tav e che il suo domicilio «coincide con il territorio scelto come teatro di azione dal movimento No Tav, il quale ha individuato il cantiere di Chiomonte per la realizzazione della futura linea dell’Alta Velocità come scenario per frequenti manifestazioni e scontri con le Forze dell’ordine».
La vicenda ci lascia sbigottiti/e e preoccupati/e, come cittadini e cittadine impegnati/e nell’associazionismo, nella politica, nell’informazione, nel mondo dell’arte e della cultura. Per la sorte di Dana e per il trattamento del dissenso nel nostro Paese.
Non entriamo, qui, nel merito della qualificazione giuridica dei fatti e di altri aspetti (pur inquietanti) inerenti la ritenuta responsabilità di Dana e la concezione del concorso di persone nel reato sottesa alla condanna, ma denunciamo, da un lato, l’evidente sproporzione tra i fatti (commessi senza violenza alle persone e con un danno patrimoniale di assoluta modestia) e la pena e, dall’altro, la sorprendete anomalia della mancata concessione di una misura alternativa al carcere (pur consentita dalla legge e coerente con le condizioni soggettive di Dana). Il nostro stupore e la nostra preoccupazione, poi, aumentano guardando alle motivazioni con cui l’istanza di misura alternativa è stata respinta: Dana non può beneficiare della pena alternativa e, quindi, merita il carcere per aver tenuto fermi i propri «ideali politici» e la propria opposizione al Tav e perché abita nella valle in cui ci sono i suoi affetti, i suoi interessi, i suoi compagni di vita e di militanza!
Percepiamo la carcerazione di Dana come una grave ingiustizia sul piano personale e come un pesante attacco alla libertà di tutti di manifestare ed esprimere le proprie idee e di dissentire da scelte politiche ritenute sbagliate e dannose. La nostra denuncia e la nostra preoccupazione sono condivise dalla grande maggioranza di una valle che da trent’anni chiede inutilmente di essere ascoltata e da molti cittadini e cittadine che non sono contrari alla Nuova linea ferroviaria ma hanno a cuore le libertà e i diritti fondamentali.
Per questo vi chiediamo, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, di adottare ogni iniziativa utile a favorire l’immediata scarcerazione di Dana: per porre rimedio a un’ingiustizia in atto, per dare un segnale di attenzione ai temi implicati dalla vicenda, per ripristinare condizioni di agibilità politica anche (e soprattutto) per chi dissente.
4 marzo 2021
FIRMATARI
1) Maria Luisa Boccia (Centro per la Riforma dello Stato)
2) Daniela Dioguardi (Udipalermo)
3) Ketty Giannilivigni (Udipalermo)
4) Franco Ippolito (Fondazione Basso)
5) Livio Pepino (Volere la luna, Edizioni Gruppo Abele)
6) Tamar Pitch (Università di Perugia)
7) Grazia Zuffa (Società della ragione)
8) Alessandra Algostino (Università di Torino)
9) Stefano Anastasia (Università di Perugia)
10) Gaetano Azzariti (Università di Roma La Sapienza)
11) Letizia Battaglia (fotografa)
12) Mauro Biani (vignettista)
13) Alessandra Bocchetti (saggista)
14) Luciana Castellina (politica e scrittrice)
15) Franco Corleone (già sottosegretario alla Giustizia)
16) Maura Cossutta (Casa internazionale delle donne)
17) Maria Rosa Cutrufelli (scrittrice)
18) Teresa Degenhardt (Queen’s University, Belfast, Studi sulla Questione criminale)
19) Giuseppe De Marzo (Libera – Rete dei Numeri Pari)
20) Ida Dominijanni (filosofa e giornalista)
21) Claudio Fava (presidente Commissione antimafia Regione Sicilia)
22) Lorenzo Fazio (direttore editoriale casa editrice Chiarelettere)
23) Luigi Ferrajoli (Università di Roma3)
24) Angelo Ficarra (Anpi, Palermo)
25) Marcello Fois (scrittore)
26) Maria Grazia Giammarinaro (magistrata)
27) Elisabetta Grande (Università del Piemonte orientale)
28) Sabina Guzzanti (attrice e regista)
29) Loredana Lipperini (giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica)
30) Luigi Manconi (A Buon Diritto)
31) Lea Melandri (saggista)
32) Luca Mercalli (climatologo e giornalista scientifico)
33) Paolo Mondani (giornalista)
34) Tomaso Montanari (Università per stranieri di Siena)
35) Michela Murgia (scrittrice)
36) Francesco Pallante (Università di Torino)
37) Giovanni Palombarini (già magistrato)
38) Valeria Parrella (scrittrice)
39) Mariella Pasinati (Udipalermo )
40) Valentina Pazé (Università di Torino)
41) Marco Revelli (Università del Piemonte orientale)
42) Maria Concetta Sala (Udipalermo, Palermo)
43) Giorgia Serughetti (filosofa politica)
44) Evelina Santangelo (scrittrice)
45) Vincenzo Scalia (Università di Winchester, Studi sulla Questione criminale)
46) Anita Sonego (presidente Casa delle donne Milano)
47) Armando Sorrentino (avvocato)
48) Sergio Staino (vignettista)
49) Vittorio Teresi (già magistrato)
50) Chiara Valerio (scrittrice)
51) Simone Furzi, ricercatore
52) Laura Cima, ecofemminista
53) Alberto Castiglione, regista
54) Alessandra Sarchi, scrittrice
55) Helena Janeczeck, scrittrice
56) Teresa Ciabatti, scrittrice
57) Rossella Milone, scrittrice
58) Caterina Bonvicini, scrittrice
59) Hamid Ziarati, scrittore
60) Elvira Seminara, scrittrice
61) Marta Bellingreri, reporter l’Espresso, Al-Jazeera English
62) Alessio Mamo, fotoreporter l’Espresso, Guardian
63) Vittoria Tola, UDI
64) Giulia Potenza, avvocata, responsabile nazionale UDI
65) Adriana Laudani, avvocata
66) Emma Dante, regista
67) Valentina Chinnici, insegnante, consigliera comunale Palermo
68) Lorenzo Teodonio, fisico climatologo
69) Lorenzo Coccoli, storico
70) Rita Di Leo, docente di relazioni internazionali
71) Giulio De Petra, docente di tecnologie digitali
72) Carmelo Caravella, sindacalista Cgil
73) Luisa Simonutti, ricercatrice di filosofia politica, Cnr
74) Alessandro Montebugnoli, economista
75) Bianca Pomeranzi, esperta di cooperazione e politiche di genere
76) Fulvia Bandoli, politica ecologista
77) Mario Dogliani, costituzionalista
78) Alberto Olivetti, filosofo di estetica
79) Caterina Botti,  filosofa morale
80) Laura Bazzicalupo, filosofa politica
81) Claudio De Fiores, costituzionalista
82) Chiara Giorgi, storica
83) Laura Ronchetti, costituzionalista
84) Nicola Genga, Ministero dei Beni culturali,
85) Rocco D’Ambrosio, sacerdote filosofo politico
86) Giuseppe Cotturri, docente di teoria del diritto e delle istituzioni
87) Stefania Vulterini, saggista
88) Emilio Giannelli avvocato
89) Gisella Modica Udipalermo
90) Giovanna Martelli, già parlamentare
91) Claudia Pedrotti, avvocata Udipalermo
92) Rita Barbera, già direttora istituti di pena
93) Elvira Rosa, coordinamento antiviolenza palermo
94) Gisella Costanzo, attrice
95) Sandra Rizza, giornalista
96) Laura Piretti, UDI
97) Alida Castelli, UDI
98) Liviana Zagagnoni, UDI
99) Pina Mandolfo, operatrice culturale
100) Francesca Traina, Udipalermo
101) Loredana Rosa, Il femminile è politico: potere alle donne
102) Rita Calabrese, Udipalermo
103) Marina Leopizzi, Udipalermo
104) Giovanna Minardi, docente Università Palermo
105) Mimma Grillo, Forum antirazzista Palermo
106) Ida La Porta, Udipalermo
107) Bice Grillo, Udipalermo
108) Toni Casano, redattore Pressenza
109) Alessandra Notarbartolo, coordinamento antiviolenza Palermo
110) Agata Schiera, Udipalermo
111) Beatrice Monroy, scrittrice
112) Emi Monteneri, Udipalermo
113) Angela Militello, Udipalermo
114) Etta Sgadari, Udipalermo
115) Elena Diliberto, Udipalermo
116) Mimma Argurio  (segretaria generale Fisac Sicilia)
117) Elvira Morana (CGIL Sicilia)
118) Anna Maria Tirreno (segretaria Camera del lavoro CGIL Palermo)
119) Rita D’Ippolito (insegnante in pensione)
120) Rosario Nicchitta (architetto)
121) Novella Nicchitta (formatrice)
122) Ornella Russo (insegnante)
123) Anna Di Salvo (Città Felice, Rete la Ragna-Tela)
124) Enza Longo (Coordinamento antiviolenza 21luglio Palermo)
125) Maria Rosa Turrisi (preside in pensione)
126) Angela Galici (Coordinamento antiviolenza 21 luglio Palermo)
127) Simona Sorrentino (medica)
128) Elvira Rosa (Il femminile è politico: potere alle donne)
129) Gemma Infurnari (UDIPalermo)
130) Elisa Romano (Università di Pavia)
131) Maddalena Giardina (avvocata, UDIPalermo)
132) Anna Marrone (docente, UDIPalermo)
133) Emilia Martorana (Coordinamento antiviolenza 21luglio Palermo)
134) Katia Orlando (insegnante, consigliera comunale Palermo)
135) Maria Concetta Pizzurro (UDIPalermo)
136) Silvia Miceli, docente (UDIPalermo)
137) Maria Grazia Patronaggio (Le Onde onlus)
138) Valeria Andò (docente Università di Palermo)
139) Benita Licata (dirigente Scolastica)
140) A. Maria Catalano (dirigente Scolastica)
141) Gaia Nicita (docente)
142) Valeria Ferrauto (docente)
143) Margherita La Porta (funzionaria MEF)
144) Giusi Vacca (agente pubblicitaria)
145) Flora Arcuri (docente)
146) Cetti Iovino (imprenditrice agricola)
147) Alessandra Jaforte (docente)
148) Claudia La Franca (architetta)
149) Virna Chessari (docente)
150) Gilda Messina (docente)
151) Valeria Adamo (docente)
152) Giorgia Calì (docente)
153) Nadia Saputo (docente)
154) Claudia Calzolari (docente)
155) Gabriella Pucci (imprenditrice agricola)
156) Daniela Gennaro (dirigente scolastica)
157) Cristina Fatta del Bosco (imprenditrice agricola)
158) Amelia Crisantino (docente/scrittrice)
159) Anna Maria Ruta (dirigente scolastica)
160) M. Antonietta Spadaro (storica dell’arte)
161) Anna Cottone (docente Università Palermo)
162) Tommaso Di Caccamo (redattore tecnico)
163) Agostina Passantino (bibliotecaria)
164) Licia Masi (pensionata, operatrice sociale volontaria)
165) Rossella Reyes (dipendente regionale)
166) Sabina Cannizzaro (pensionata regionale)
167) Cristina Pecoraro (pensionata regionale)
168) Rosalba Rinaudo (insegnante in pensione)
169) Carmelo Lucchesi (insegnante in pensione)
170) Francesca Citarrella (operatrice sociale)
171) Laura Zizzo (guida turistica)
172) Michela Fiore  (casalinga)
173) Antonia Cascio (pensionata)
174) Adriano Di Cara (ingegnere)
175) Antonino Di Cara (operatore sociale)
177) Sandra Giovanna Cascio (casalinga)
178) Alessandra Bruno (avvocata)
179) Emilia Esini (Maghweb)
180) Gabriele Tramontana (Maghweb)
189) Fabrizio Cacciatore (Maghweb)
190) Vincenzo Allotta (Maghweb)
191) Sofia Calderone (Maghweb)
192) Epifania Lo Presti (Maghweb)
193) Elisa Chillura (Maghweb)
194) Chiara Ercolani (Maghweb)
195) Marianna Castronovo (Maghweb)
196) Giuseppe Grado (Maghweb)
197) Marta Cutrò (docente)
198) Sebastiana Zangla (docente)
199) Maria Clara Provenzano (docente)
200) Maria Oliva Caldarella (docente)
201) Emanuela Bajardi (docente)
202) Candida Di Franco (docente)
203) Alessandra Martorana (docente)
204) Gabriella Costanzo (docente)
205) Teresa Burderi (docente)
206) Elvira Leone (pediatra)
207) Gisella Duci (docente)
208) Maria Di Chiara (docente)
209) Donatella Lombardo (docente)
210) Francesca Koch (storica)
211) Francesca Martino (musicista)
212) Ugo Mattei (Università di Torino, Generazioni Future)
Per adesioni:
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anchesetuttinoino · 2 months
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Una domanda al segretario nazionale della Fisac Cgil, Riccardo Sanna.
Interessanti le richieste della #FISACCGIL ad #UniCredit. Le potete leggere qui: Unicredit: Sanna (Fisac Cgil), riconoscere a lavoratori e lavoratrici risultati record . Ciò che dichiara il segretario nazionale della Fisac Cgil, Riccardo Sanna, è pienamente condivisibile. Anzi, è da sostenere, soprattutto quando si parla di backsourcing: internalizzazione delle attività per chiudere…
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iafiscomd · 3 years
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Oltre 700 assunzioni per la staffetta generazionale del Credit Agricole
Raggiunto l’accordo con Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin che prevede 800 uscite volontarie col fondo di solidarietà e 200 pensionamenti. Nelle Bcc ok alla piattaforma per il contratto, mentre in Abi niente accordo sul green pass source https://www.ilsole24ore.com/art/oltre-700-assunzioni-la-staffetta-generazionale-credit-agricole-AE4VxRn
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notiziariofinanziario · 6 months
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 C’è una sostanziale differenza tra lavoratori di genere maschile e femminile in ambito bancario
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Differenze pesanti tra lavoratori di genere maschile e femminile in ambito bancario ma solo quando si tratta di fare carriera e di raggiungere posizioni dirigenziali. Un divario che, giocoforza, si fa sentire anche sui salari, e poi sulle pensioni, nella città “quartier generale“ dei principali gruppi bancari e assicurativi. Una fotografia che emerge da una rilevazione della Fisac-Cgil Lombardia, sulla base di dati nazionali ed elaborazioni sul territorio lombardo: "Esiste uno scalo di impietosa evidenza che divide le bancarie nel passaggio all’area dei quadri direttivi". La maggior parte delle donne, quindi, resta ferma al livello impiegatizio, con dinamiche immutate nel tempo nonostante le campagne e i buoni propositi sul lavoro femminile e la riduzione del gender pay gap. Da un’indagine condotta nei cinque principali gruppi bancari il cui campione è rappresentativa di oltre la metà dell’intera popolazione bancaria (contratto Abi) e in cui la presenza di genere è praticamente paritaria (76.284 donne a fronte di 76.655 uomini a livello nazionale) la distribuzione di genere nelle categorie professionali del campione fa emergere come le impiegate siano il 65% (54% gli uomini), i quadri donne il 33% (43% gli uomini) e lo 0,7% le donne dirigenti (1,3% gli uomini). Emerge quindi il fenomeno della "segregazione verticale": alle donne vengono preclusi i ruoli apicali e restano confinate nell’area impiegatizia. “I fattori sono molteplici – spiega Simona Pedrali, segretaria della Fisac-Cgil Lombardia – ma una delle cause scatenanti del divario resta sempre la maternità. Sono tantissime le donne che, quando hanno un figlio, al rientro dalla maternità optano per un orario part time o per scelte che finiscono per precludere possibilità di carriera. Sono ancora molto rari gli uomini che usufruiscono dei congedi facoltativi e, quando succede, notiamo che vengono esclusi da avanzamenti di ruolo e opportunità professionali, con dinamiche penalizzanti simili a quelle che subiscono le donne. Resta un forte problema culturale che non si riesce ancora a scalfire, nonostante il lavoro femminile rappresenti una grande risorsa per il mondo bancario". Da questa base partono le richieste messe sul tavolo dalla Fisac-Cgil: "L’introduzione di politiche trasparenti per la valutazione e la promozione basate sul merito, la realizzazione di una maggiore flessibilità lavorativa che non penalizzi in termini retributivi, e l’implementazione di misure di supporto quali servizi di cura accessibili e congedi parentali equi". Durante la trattativa che ha portato al recente rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore bancario sono state avanzate una serie di proposte per colmare il divario salariale che "solo in parte sono state approvate", come la retribuzione piena per i periodi di astensione dal lavoro per maternità a rischio. E le donne, non solo nella banche, "continuano a subire un gap salariale ingiustificabile". Read the full article
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Sindacati, 'risparmiatori Eurovita al sicuro ma lavoratori?'
I sindacati apprezzano la tutela dei risparmiatori Eurovita ma chiedono anche garanzie per gli oltre 200 lavoratori del gruppo. In una nota congiunta di First-Cisl Fisac-Cgil Fna Snfia Uilca sottolineano come da marzo scorso, ovvero da quando Icass “ha messo in amministrazione straordinaria Eurovita con il conseguente blocco dei riscatti delle polizze, è partita la corsa per mettere in sicurezza…
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stranotizie · 1 year
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- Positivo il giudizio della Fisac Cgil sui due accordi sottoscritti tra organizzazioni sindacali e Banca Monte dei Paschi di Siena che, dopo lunghi anni, fanno ripartire la contrattazione integrativa nel gruppo senese. "Il sindacato aziendale è finalmente riuscito a riportare il confronto sul binario della contrattazione acquisitiva - affermano Federico Di Marcello, responsabile Fisac Cgil Banca Monte dei Paschi, e Stefano Carli, responsabile Fisac Cgil Gruppo Monte dei Paschi - Per troppi anni i lavoratori di banca MPS, nonostante i sacrifici e gli sforzi profusi, non hanno visto la loro professionalità adeguatamente riconosciuta".Per i due dirigenti sindacali, "il premio aziendale di 500 euro alle lavoratrici e ai lavoratori di MPS, l'accordo sulla valorizzazione professionale e sugli inquadramenti e il ritorno al processo di promozioni sono il primo passo per il definitivo ritorno ad una situazione di normalità. Grazie a questi accordi, fortemente voluti dal sindacato, da oggi la banca e le lavoratrici e i lavoratori hanno tutti gli strumenti per guardare al futuro con serenità e per costruire il definitivo rilancio di MPS". Fonte
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giulianocalcagni · 4 years
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Il tempo del racconto - 10 -
Il tempo del racconto – 10 –
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Era la fine del 2018 e si approssimava il congresso di categoria, un congresso preparato nel tempo con un percorso di ascolto dei territori all’esito del quale si convenne per la proposta del mio nome come Segretario Generale per la Fisac CGIL.
Dopo i tanti anni di contrattazione nel gruppo Intesasanpaolo e dopo gli 8 anni da Segretario Nazionale vedevo in quella nomina il completamento di…
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purpleavenuecupcake · 3 years
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Lavoro. Abi, nell’anno del Covid nuovi 3.200 giovani in banca con il Fondo Occupazione
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Piena operatività, anche nell’anno segnato dall’emergenza sanitaria, dell’attività del Fondo per l’Occupazione (F.O.C.): tra maggio 2020 e giugno 2021 sono state oltre 3.200 le domande di assunzioni/stabilizzazioni a tempo indeterminato nel settore bancario approvate dal Comitato di gestione del F.O.C. e finanziate dal Fondo per circa 29 milioni di euro senza alcun onere per i conti pubblici. Ciò conferma l’opportunità della scelta di Abi e Sindacati di settore (Fabi, Fisac-Cgil, First-Cisl, Uilca, Unisin), effettuata con l’Accordo 19 dicembre 2019 di rinnovo del contratto nazionale di categoria, di prorogare l’operatività del F.O.C. sino al 31 dicembre 2022. Nel complesso, dalla sua istituzione nel 2012 ad oggi, il F.O.C. ha finanziato, tra assunzioni e stabilizzazioni, oltre 28.000 mila domande, presentate da 275 imprese del settore, per un impegno di spesa di oltre 224 milioni di euro. Il 56% del totale delle assunzioni ha riguardato il personale femminile e il 44% gli uomini. Abi evidenzia anche i positivi risultati raggiunti con le nuove prestazioni introdotte con l’Accordo di settore del 2018, anch’esse confermate sino al 31 dicembre 2022. In base alle domande ricevute, sono stati approvati i seguenti impegni di spesa: - 1,5 milioni di euro per premi all’assunzione di lavoratori destinatari della prestazione emergenziale del Fondo di solidarietà; - 3,5 milioni di euro come sostegno al reddito al termine del periodo di percezione delle prestazioni della sezione emergenziale del Fondo di Solidarietà; - 2,4 milioni di euro per formazione in caso di riconversione e riqualificazione professionale; - 2,1 milioni di euro per favorire l’attuazione di Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (ex alternanza scuola-lavoro) da parte delle imprese bancarie. Risultati che testimoniano pienamente l’efficacia e valenza sociale dello “strumento” bilaterale per le politiche attive di settore, istituito da Abi e Sindacati bancari con il ccnl del 2012, e che assumono particolare rilevo nel complesso scenario emergenziale. Read the full article
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