#finto amore
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giuliano-jiulian · 1 year ago
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Circa l'anno scorso nel 2022
Ho conosciuto uno ( che conoscevo su discord ds tre anni)
Dal vivo , che ci parlavo ongi mille mai su discord e tipo tre anni che lo conoscevo
Questo diceva che mi amava ma non nera così perché era un vittimista #calimero
Voleva solo essere ascoltato
E poi mi tartassava di messaggi , io non provavo niente per lui , non mi interessava diceva di amarmi ma non era così perché se era veramente amore queste cose non le avrebbe fatte innanzitutto
Disse che dovevo venire da lui c'è proprio pure pretesa che dovevo andare da lui va bene andiamo da sto tizio
Praticamente siccome lui è la sua famiglia sono omofobi e trans fobici lui mi aveva chiesto questo Diego Actis Grosso si chiamava o si chiama
PRETENDEVA CHE IO MI VESTISSI DA DONNA PER COMPIACERE LUI E IL PADRE E PURE LA MADRE S STO PUNTO Dovevo PIACERE COSÌ? Col cazzo mi sono vestito come volevo perché nessuno mi dice cosa devo fare ho ricevuto vari insulti dal padre Di nome Cesare Actis Grosso dicendomi che io ero un clown 🤡 parole sue " smettila di fare finta di essere uomo non lo sei mio figlio non esce con noi per colpa tua" quando io non dicevo un cazzo e dero in ospedale
Glia tipo leccato il culo dl figlio 🤣🤣
La madre Danila Rondin voleva che io rimanevo la nella campagna per fare compagnia al figlio senza cervello
Diego Actis Grosso 🤡 🤣 ma quante cazzate sparava già che nel giugno_luglio
Pesavo che io ero in cinto non può essere perché uno predo delle medicine e avevo già una problematica
Poi questo anno pure che ho la malattia che ho e più già la problematica che ho che non potrò mai avere figli tanto non li voglio preferisco operarmi per Diventare uomo dl 100% più tosto che creare delle persone così veramente io basito
Che poi ci siamo mollati perché io non lo ho mai amato lui voleva solo fare sesso
🤦🏻🤦🏻 il sesso non ne amore!
E quindi lo mollato circa quest' anno perché lui era così stupido da non capire che già lo avevo lasciato l'anno scorso
E che mi frequentavo con una ragazza
l'anno scorso nel 2022 tra fine giugno e inizio luglio che a preteso che io ci andassi e ci sono andato ma mi sono vestito come volevo io da uomo!!
Parte che lui era venuto a trovarmi quando era in ospedale Ad Ottobre che non ne stato Richiesto i fiori non richiesti mi ha portato dei dolci che non sono stati richiesti per due giorni a dicembre del 2022 lui ha preteso di essere ospitato e noi l'abbiamo ospitato a confine che stasse una due settimane lui invece è stato un mese lo abbiamo buttato fuori di casa a gennaio del 2023 !
Ho pagato io il suo volo di ritorno e speravo che mi tornasse i miei 22 euro essendo che io quest'anno e ci sono salito a luglio e ci sono stato una settimana perché non volevo stare di più me costato 300€ che non mi a tornato !
Dicendo che lavorava quando stava a giocare dalla mattina alla notte andava a letto alle 2 da telegram lo vedevo
A come lo so vedevo le sue ore di gioco...
...questi soldi non sono stati tornati
Io mi passo un ora sui siti di lavoro
Lui passava le ore a giocare...
E il padre Cesare Actis Grosso a scritto sia a me a mia madre quando già avevo preso il biglietto e partivo il giorno stesso sapete cosa ? che non dovevo venire perché lui voleva che il figlio stava con una donna vera
E che restituiva lui i soldi ma io ero già partito ma questo 300€ non me li a dati né quelli del anno scorso che erano 200€ ne quelli di ora dei bugiardi 🤣🤣
Li ho bloccati e ho chiesto di farlo pure a mio padre e a mia madre
Perché tutta la famiglia anche sua nonna nessuno si salva un pinguino di persone disagiate che volevano che stavo lì da loro quando io sono MALATO!
Ho finito
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le-frasi-rap · 7 months ago
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“Se sei distante, un istante dura una vita.”
Baby Gang, Higashi - Sola (ft. Lazza, Tedua)
le-frasi-rap
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la-ragazza-frustrata · 2 years ago
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Tumblr media
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attimi-sfuggenti · 9 months ago
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"Nessuno la conosce veramente."
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mostro-rotto · 7 months ago
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Molti mi parlano non so a chi parlano il vecchio me non ricordo più com'è fatto sarò anche solo ma meglio che essere falso, no? del finto amore cosa vuoi che se ne facciano non me ne pento di aver avuto carattere in un mondo in cui chi si toglie tutto tiene le maschere e non sono un insensibile è che sembra facile ma più abbassi lo scudo più il mondo colpisce dove sei più fragile e un po' mi commuovo quando rivedo quello che sono penso a quello che ero ed ho fatto tutto da solo giorni in cui mi incolpavo, notti in cui urlavo "mi odio" ed ora non sono cambiato ma sono cambiati loro lo prometto mo' di cambiarmi io non lo permetterò seguo la mia strada e sicuro qualcuno perderò non me ne pentirò già sono autentico e non ho colpe ogni mio errore lo rivendico
Sinomine
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frammenti--di--cuore · 1 year ago
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si parla sempre di quanto sia bello l'amore, di quanto sia importante amare ed essere amati. Ma vogliamo parlare di quanto sia ormai raro avere a che fare con persone che ti rispettano? Che ti rispettano e basta, che non necessariamente ti debbano amare o morire per te. Vogliamo parlare di quanto rispettare qualcuno sia quasi un optional...sia così maledettamente sottovalutato?
Meno finto amore, meno frasette dolci e più rispetto, thx.
z, random
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angelap3 · 6 months ago
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Fortunamente esistono i social, che permettono a molti, delusi dalla propria esistenza e privi di un minimo amor proprio, di trasformarsi da brutto anatroccolo in cigno. Una profilo rubato di qua, bei commenti copiati di la ed ecco che si diventa qualcun altro, beandosi dei commenti esilaranti e patetici di schiere di sfigati, alla ricerca, spesso, dello sfogo del proprio testosterone. Sarebbe il caso di rendersi conto che anche il brutto anatroccolo aveva un suo perché. Era pur sempre un anatroccolo vero, non un cigno finto.
(Angela P.)
Vaffanculo!!!!!!
A chi mi ha rubato il mio profilo.
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pensieripronfodi · 18 hours ago
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Sono dei mesi che sono pervasa dalla tristezza e nessuno se ne accorge.
Ho pensieri strani, dolorosi, ricordi brutti che mi tartassano.
Fatico ad addormentarmi perché inizio a pensare ed è difficile smettere.
Quando passo in certi luoghi sono in ansia, in paranoia, col terrore di poter incontrare chi mi ha ferita irrimediabilmente.
Sono mesi che non mi apro con nessuno, senza escludere nulla.
In più siamo nel periodo delle feste natalizie e le odio perché sono sempre piene di finta felicità e finto altruismo, finto buonismo, finto amore. Le feste natalizie per me sono un’ipocrisia.
E a inizio anno è il mio compleanno, nessuno se lo ricorda mai: nessuno? Beh non ho amici, ne ho uno solo.
Odio anche il giorno del compleanno: chi mi sta intorno è carino e gentile con me, ma gli altri giorni? Possono essere delle merde con me.
È tutto così finto, falso, ipocrita.
Ma come faccio a essere felice? Cerco di crearmi attimi in cui essere felice ma sono consapevole di cosa c’è dietro: ipocrisia estrema.
Non ce la faccio a vivere su questo mondo.
So che prima o poi andrò a vivere in un posto in mezzo alla natura dove i contatti sociali sono pochi e se starò male sarà solo a causa mia.
Questo mondo non fa per me.
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susieporta · 11 months ago
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OGNI TANTO...
Ogni tanto, smetti di volere sempre tutto sotto il tuo controllo e permetti alle cose di crollare e di seguire il loro corso...
E rimani semplicemente presente a te stesso a osservare senza giudicare.
Proviamo a considerare il fatto che tutto ciò che facciamo non è che un tentativo per fuggire la paura.
Arrabbiarsi è sinonimo di paura;
Attaccarsi e identificarsi con le cose esterne è sinonimo di paura;
Attaccarsi agli altri nasce dalla paura;
Attaccarsi al cibo, alla televisione, ai divertimenti, al alcol, al sesso, e a qualsiasi altra cosa...è segno che non stiamo vivendo nel momento presente con ciò che è, ma che stiamo tentando di fuggire la paura del presente.
Irritarsi è paura.
Aggredire è paura.
Mentire è paura.
Indifferenza è paura.
Giudicare gli altri è paura.
Giudicare se stessi è paura.
Gelosia ed invidia nascono dalla paura.
Egocentrismo ed arroganza nascono dalla paura.
Orgoglio e vanità nascono dalla paura.
Pretendere è segno di paura.
Vivere sempre nelle aspettative è paura.
Sentirsi superiori o inferiori è segno di paura.
Ogni forma di esagerazione nasce dalla paura.
Anche rifiutare le cose, le persone e le situazioni, magari combattendole, anche questo è paura.
La paura del momento presente: l’ignoto.
Paura dell’impermanenza, paura del vuoto, paura della verità, paura di non avere il controllo, paura di perdere il controllo, paura dei cambiamenti, paura della vita che scivola via attimo dopo attimo, paura della morte, paura di non essere.
Ciò che chiamiamo vivere, si risolve per la maggior parte del nostro tempo nel tentativo di parare i colpi dell’impermanenza a son di illusioni, di mascheramenti e di compensazioni per non confrontarci con la realtà, per non confrontarci con l‘insostanzialità delle nostre idee, credenze e fissazioni.
O meglio: per non confrontarci con l’insostanzialita‘ di noi stessi, la falsa idea che abbiamo di noi stessi che crolla inesorabilmente davanti alla paura.
Abbiamo paura di avere paura, perché la paura ha il potere di smascherare le nostre menzogne e ci dimostra che non abbiamo tutto questo controllo sulle cose, sulle persone e sulla nostra vita che siamo convinti di avere.
La vita segue le sue leggi e non le nostre...
E questo fa paura...
E continuerà a spaventarci finché non accetteremo tutte le nostre paure con coraggio e compassione, accettando di far crollare la falsa immagine di noi stessi.
Quella che abbiamo creato e nutrito negli anni, tanto per darci un tono: l’immagine del finto guerriero che spacca il mondo, ma che si nasconde sotto un armatura di cartone e combatte la vita con uno scudo di plastica e una spada di legno.
Cominciamo a famigliarizzarci con noi stessi...
Cominciamo a fare amicizia con noi stessi invece di preoccuparci di combattere il mondo...
Cominciamo a prendere le nostre bugie e ipocrisie con amore e compassione...
Siamo stati colti dalla vita con le mani nel vasetto della marmellata... E va bene così.
Mi osservo e mi accetto, qui e ora e smetto di creare continue costruzioni mentali per difendermi dal presente.
Mi apro a ciò che è...e accolgo me stesso in relazione a tutto ciò che mi circonda, accetto cosa sono e dove sono, e poi comprendo.
E incomincio allora a provare amore e gratitudine per il mio piccolo essere impaurito che sta imparando a conoscere i misteri della vita.
Vivi coscientemente la vita dissolvendo te stesso nella paura.
Fa che la paura diventi tua amica e compagna di viaggio.
Accetta di avere paura e ti farà meno paura l’aver paura.
Finché non troveremo il coraggio di confrontarci con la paura, allora, tutto ciò che faremo della nostra vita non sarà altro che un vano tentativo di evitare la paura.
PRENDI LA VITA NELLE TUE MANI
Roberto Potocniak
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tiaspettoaltrove · 9 months ago
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L’unica libertà che vi concede l’amore, è quella di sottomettervi a chi ve lo dona senza limiti.
Sento dire ultimamente, sempre più di frequente, che l’amore non è possessione. In certi casi faccio d’istinto una riflessione, sul baratro verso cui via via di più stiamo scendendo. E poi rido, rido allegramente. Perché tutto ciò è una sciocchezza, e lo sappiamo tutti. L’amore tra uomo e donna è forse il culmine, l’apice del possesso. Due amanti si amano, ardono, si possiedono. Non sono due entità scindibili, ma una sola. Sono due corpi e due anime che si uniscono. E già solo per questo, quindi, è inevitabile che si possiedano. Perché devono stare insieme, come una cosa sola. Se non si possedessero, tutto si sgretolerebbe in men che non si dica. L’amore non è libertà, debbo darvi questa brutta notizia. Il vero amore infuocato, che brucia la carne, è ossessione, dipendenza, sudditanza. Forse non l’avete mai provato, forse l’avete sognato e basta o nemmeno quello. V’è questa tendenza, da troppo tempo, a voler rappresentare l’amore riferendosi in un certo modo sempre a quei due adolescenti di quattordici anni che passeggiano mano nella mano nel parco. Quello non è amore, o meglio, ne è solo una sua apparente sfaccettatura. Quello è affetto, amicizia, è un passare il tempo fuggendo dalla solitudine. Ma l’amore, no, l’amore è completamente diverso. L’amore è dolore, sofferenza, è dominio imposto o subito, nell’ambito dell’ovvio consenso che dà origine alla coppia, e che sempre deve rinnovarsi per mantenerla in piedi, quella coppia. L’amore è dentro o fuori. Senza via di mezzo, senza tentennamenti, senza ripensamenti. Per questo è così raro, per questo poi dopo un po’ finite annoiate a guardare l’ennesima serie su Netflix col vostro ragazzo. Perché non è vero amore, ma una parvenza di quel (finto, molto spesso) romanticismo che vedete nelle gif di Tumblr. E non pensiate che non vi sia spazio per la dolcezza e la tenerezza, tutt’altro. Ma ci si dedica con decisione, all’oscuro, cibandosi senza mai esserne sazi di quella che chiunque dall’esterno vedrebbe come perversione. Ma che invece, no, voi sapete bene non esserlo affatto. L’amore è un legame unico, non duplicabile, non sostituibile. È ordine, comando, esecuzione, passione. Sono i graffi sulla schiena, i lividi sul seno, i sorrisi indolenziti dal godimento del piacere più raro e più sublime. L’amore è stare al proprio posto, nell’ambito della dinamica specifica di una determinata coppia. È intercettare i bisogni inconfessabili dell’altro, ed esaudirli uno per uno. È straordinarietà, segretezza, fantasia. O meglio: è dare forma reale, alla fantasia che non si vuole rivelare a nessuno. La violenza reale non è quella del possesso, ma quella di chi si nega ciò che vuole davvero. Di chi si nasconde dietro a ciò che è socialmente accettato. Chi non è d’accordo, ma se lo tiene dentro e non lo dice. O si entra, o si sta fuori. Per quello cerco di sbarrare la porta: per impedirvi di vedere cosa c’è qui dentro. Per evitarvi di rischiare di voler restare intrappolate qui per sempre. Non siete pronte, ragazze.
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la-ragazza-frustrata · 2 years ago
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Che io possa avere la serenità
di accettare le cose
che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare
le cose che posso,
e la saggezza per saper distinguere
le une dalle altre.
-Reinhold Niebuhr -
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canesenzafissadimora · 11 months ago
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Una delle domande più frequenti che mi pongo è: come andrebbe affrontata la vita, affinché risulti leggera, spensierata, felice?
Massimo Troisi direbbe che andrebbe presa come viene, anche se a lui verrebbe sempre e comunque una "chiavica".
Totò direbbe che la vita andrebbe presa con dimenticanza, perché è in quegli attimi che risiedono brevi istanti di felicità. Nella dimenticanza!
Gigi Proietti direbbe che la vita andrebbe vissuta come al teatro dove tutto è finto ma nulla è falso.
Giorgio Gaber direbbe che la vita va affrontata senza il buonsenso comune ma neanche con la retorica di un pazzo.
Rita Levi Montalcini direbbe che è meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita.
Mogol direbbe che non si nasce giovani ma lo si diventa affrontando le difficoltà. Ma, ad ogni modo, si lascia la vita in vecchiaia perché così si prova meno dolore distaccandosene.
Pino Daniele direbbe che nella vita andrebbe fatto e dimenticato, così da poter dare al futuro l'occasione per poter essere migliore del nostro presente.
Charles Bukowski direbbe che la vita sarebbe orribile se non si avesse la possibilità di impazzire almeno una volta.
Eduardo De Filippo direbbe che affrontare la vita da superstiziosi sarebbe da ignoranti ma, non essere superstiziosi, ahimè... porterebbe male.
Fabrizio De Andrè direbbe che condurre una buona vita è un obbligo che ci farà sopportare male la nostra morte.
Cesare Pavese direbbe che va affrontata con amore, perché esso è l'anestetico che rende tutto meno doloroso.
Luciano De Crescenzo direbbe che la vita è divisa in tre fasi: rivoluzione, riflessione e televisione. Si comincia col voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali alla televisione.
Daniele Luttazzi direbbe che dovremmo anche ringraziare perché la vita è un attimo appena, altrimenti, sai quante persone dovremmo mandare a quel paese?
Nelson Mandela direbbe che la vita è composta da tanti impossibili passi che vengono, finalmente, compiuti.
E potrei continuare all'infinito ad elencare personaggi più o meno noti e il loro pensiero sull'esistenza comune. La verità resta una: nessuno conosce la verità. Nessuno sa in che modo va affrontata la vita. Esiste un solo modo per scoprirlo: vivere.
Luigi Mattiello
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viviween · 2 months ago
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Il classismo è bullismo ❥
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Il classismo è bullismo - e lo vediamo applicare da persone "di Cultura", benestanti, verso coloro che sono più poveri e/o ignoranti.
Hai presente la gente che si vanta di andare in libreria e portare a casa mucchi di libri, manco fossero vasi di Nutella? Ecco: quelli sono tutti bulli, che ostentano un finto amore per la Cultura: in realtà, sono solo persone stupide, insensibili in ogni campo.
Il Bullismo è la conseguenza del moralismo (che contiene, fra i suoi disvalori, anche odio irrazionale verso il "diverso"): il bullo pensa di appartenere ad una razza superiore, e molesta, fisicamente e/o psicologicamente, chi ritiene inferiore a se stesso.
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petalididonna · 11 months ago
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Il gatto è una persona seria. Spesso è malvisto,si dice irroneamente che è infido.Invece il gatto si basta,non è finto e ci sbatte in faccia i nostri difetti. Se lo tratti con onesta' e amore,ti concede amicizia,ma rimane istintivo.E' come dovrebbe essere molta umanita'.
☆Mauro Corona,scrittore☆
Felines
Buona notte❤️
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francobollito · 1 year ago
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Una delle domande più frequenti che mi pongo è: come andrebbe affrontata la vita, affinché risulti leggera, spensierata, felice?
Massimo Troisi direbbe che andrebbe presa come viene, anche se a lui verrebbe sempre e comunque una "chiavica".
Totò direbbe che la vita andrebbe presa con dimenticanza, perché è in quegli attimi che risiedono brevi istanti di felicità. Nella dimenticanza!
Gigi Proietti direbbe che la vita andrebbe vissuta come al teatro dove tutto è finto ma nulla è falso.
Giorgio Gaber direbbe che la vita va affrontata senza il buonsenso comune ma neanche con la retorica di un pazzo.
Mogol direbbe che non si nasce giovani ma lo si diventa affrontando le difficoltà. Ma, ad ogni modo, si lascia la vita in vecchiaia perché così si prova meno dolore distaccandosene.
Pino Daniele direbbe che nella vita andrebbe fatto e dimenticato, così da poter dare al futuro l'occasione per poter essere migliore del nostro presente.
Charles Bukowski direbbe che la vita sarebbe orribile se non si avesse la possibilità di impazzire almeno una volta.
Eduardo De Filippo direbbe che affrontare la vita da superstiziosi sarebbe da ignoranti ma, non essere superstiziosi, ahimè... porterebbe male.
Fabrizio De Andrè direbbe che condurre una buona vita è un obbligo che ci farà sopportare male la nostra morte.
Cesare Pavese direbbe che va affrontata con amore, perché esso è l'anestetico che rende tutto meno doloroso.
Luciano De Crescenzo direbbe che la vita è divisa in tre fasi: rivoluzione, riflessione e televisione. Si comincia col voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali alla televisione.
Daniele Luttazzi direbbe che dovremmo anche ringraziare perché la vita è un attimo appena, altrimenti, sai quante persone dovremmo mandare a quel paese?
Nelson Mandela direbbe che la vita è composta da tanti impossibili passi che vengono, finalmente, compiuti.
E potrei continuare all'infinito ad elencare personaggi più o meno noti e il loro pensiero sull'esistenza comune.
La verità resta una: nessuno conosce la verità. Nessuno sa in che modo va affrontata la vita. Esiste un solo modo per scoprirlo: vivere.
~Luigi Mattiello
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chez-mimich · 1 year ago
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LA CHIMERA_ALICE RORHWACHER
“C’è chi l’amore lo fa per noia e c’è chi se lo sceglie per professione, Bocca di rosa né l’uno né l’altro, lei lo faceva per passione…” Nulla di meglio di questo celeberrimo verso di Fabrizio De André per definire la figura di Arthur, tombarolo rabdomantico per passione, magnifico protagonista di un film incantevole, quale è “La Chimera” di Alice Rorhwacher. Arthur soprannominato l’inglese dai “tombaroli” (quelli veri) della Tuscia, ha il potere, quasi magico, di “sentire” la presenza di tombe nel sottosuolo, forse perché guidato anche dal desiderio di raggiungere quel regno dei morti dove vive l’anima (e magari il corpo) di Beniamina, suo perduto amore. L’inglese ha la sua base nella casa-rudere di una anziana e carismatica insegnante di canto, Flora (interpretata da Isabella Rossellini) alle cui dipendenze, un po’ come domestica e un po’ come allieva, c’è Italia (Carol Duarte) che sembra essere l’unica persona capace di tenere il sognante Arthur ancorato a questa terra. Ma se i “tombaroli” hanno come unico scopo il lucro, Arthur sembra essere partecipe più del mondo dei morti che di quello dei vivi e al momento di vendere la testa di una statua ad una cinica trafficante di reperti, preferisce buttare il prezioso pezzo nelle acque di un lago, proprio per sottrarlo alla cupidigia dei trafficanti. Ma la scoperta più importante di tutte, non sarà quella di un corredo funebre, di una pittura murale o di un gruppo statuario, bensì quella che gli permetterà di ritrovare il filo che lo ricondurrà all’amata Beniamina che sembra attenderlo nel regno dei morti. Il cinema di Alice Rorwacher è principalmente un cinema dalle immagini “volutamente sporche”, poco curate, giocate addirittura su tre supporti diversi di pellicola (16 millimetri, super 16 mm e 35 mm). Sono proprio queste immagini che ambientano alla perfezione il film negli anni Ottanta con grande realismo, senza ricorrere ai trucchetti da quattro soldi, come è accaduto di vedere di recente col finto neorealismo della Cortellesi. La differenza è tutta nel fatto che Alice Rorhwacher sa fare il cinema e sa “di cinema”: c’è in lei la forte traccia poetica di Pasolini e infatti Arthur è un “accattone” che vive in una baracca di lamiera e legno, appoggiata alle mura antiche di una città italiana (presumibilmente Tarquinia) che è parte di quella “grande bellezza” sorrentiniana, trattata però con un quid di realismo che la rende ancora più credibile. Ma si sentono anche gli echi di certi personaggi felliniani: è sufficiente per questo osservare le sequenze della sfilata carnascialesca che attraversa il paese o la stessa insegnante-matrona Flora. E poi, soprattutto, tenetevi forte, un altro “fantasma”, oltre a quello di Beniamina, aleggia in tutto il film: è lo spirito sapiente del Maestro Andrej Tarkovskij. La campagna dell’Italia centrale, la cultura antica del Paese, le sue vestigia e Arthur stesso, che è un “matto” come lo fu Domenico, e allo stesso tempo incarna il ricercatore-romantico che in “Nostalghia” era il critico musicale Pavel Sasnowskj. Come Arthur nelle tombe etrusche, anche lui con una candela in mano attraversa la piscina di Bagno Vignoni in una della più poetiche scene della storia del cinema. Bravissima Alice! Di questo cinema dal respiro universale e profondo ha bisogno l’Italia e se lo merita ! Da non perdere, nessun alibi è accettabile.
Tumblr media
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