#fidati di te
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Oggi l’Italia si è svegliata con la foto diffusa, dell’abbraccio tra #giuliatramontano con la ragazza che era l’amante di #alessandroimpagnatiello .In un unico scatto quella solidarietà femminile che troppo spesso tra donne si dimentica. Questo probabilmente sarà stato l‘ultimo abbraccio a Giulia e al suo bambino, perché dopo questo incontro Giulia sarebbe tornata a casa, ancora fiduciosa, da Alessandro. Arrabbiata ma fiduciosa, perché se mai Giulia avesse immaginato quello che sarebbe accaduto, in quella casa non sarebbe di certo mai più rientrata. #fiducia è spesso una parola abusata, troppo spesso proprio da chi ne ignora il profondo significato. Impariamo ad abbracciarci più spesso e tra donne.
tizianacerra.com
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Conosci te stesso. E accettalo.
Sai perché sei così, sai cosa c’è dietro.
Assicurati di accettare nella tua vita solo chi pensi meriti di starci.
Non permettere a nessuno di trattarti come non meriti.
Sii dura se devi, ma pensa alla tua di serenità, alla tua di tranquillità, alla tua di felicità. Tu conti e basta.
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La cosa più bella del mio fidanzato?
Il giorno di San Valentino doveva lavorare e quindi non potevamo stare insieme, ma lui ci teneva così tanto a rendermi felice che non appena ha staccato da lavoro, si è fatto stanco morto 15/20 minuti di macchina per venire da me, anche se l'orario non era dei migliori .
Si è presentato sotto il portone di casa mia con questi fiori meravigliosi e un dolce, rendendomi la donna più felice del mondo.
Se dovessi parlare dell' amore, io parlerei di lui.
L'uomo che pur di farmi felice e vedere un sorriso sul mio volto, farebbe qualsiasi cosa.
Ti amo, grazie.
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Andrea ho delle olive ascolane in freezer le vuoi?
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Non fidatevi mai di nessuno.
Le persone mentono, cambiano, si trasformano o semplicemente si rivelano veramente ciò che sono
e ti trovi in un limbo dal quale non sai scappare
Fidati solo di te stassə sempre.
Il tuo cuore non sbaglia
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Alla faccia del:
" Apriti con me, parlami. "
" Sono qui, ti ascolto. Io mi sto esponendo con te e anche tu hai iniziato a farlo."
" So che hai fatto tutto da sola ma ora ci sono io, fidati di me."
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Devo fare il ripasso di come si sta al mondo,
perché non credo di avere capito.
Ricapitolando:
1. Mi faccio i fatti miei:
non sei empatica;
2. mi metto nei panni degli altri:
stai proiettando;
3. mi metto nei panni degli altri, ipotizzando
possano provare cose diverse dalle mie:
non è che se uno non si esprime come te,
allora sente cose diverse dalle tue;
4. siamo tutti uguali:
ognuno è diverso;
5. siamo tutti diversi:
non credere di essere unica;
6. sono gentile e socievole:
sei di facili costumi;
7. non do confidenza:
tiratela meno;
8. qualcuno ha un difetto che noto:
ce l’hai tu, non lo accetti in te, allora lo
vedi nell’altro;
9. qualcuno non ha difetti:
stai idealizzando;
10. mi ritiro da un confronto inutile:
sei insicura evitante;
11. mi confronto:
sei una guerrafondaia;
12. la do vinta:
vittima/remissiva;
13. voglio averla vinta:
sei una carnefice;
14. mi sento uno schifo:
devi amarti di più;
15. mi sento figa:
vanagloriosa, datti una ridimensionata;
16. mi sento così così:
non credi in te stessa;
17. non ho fiducia:
fidati;
18. mi fido:
non dovevi fidarti;
19. mi esprimo sul comportamento di
qualcuno:
sei giudicante;
20. ho dei valori che difendo:
integralista;
21. non ho valori:
non hai valori;
22. penso a me e sto zitta:
vedi punto uno.
- Beatrice Zerbini
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(Foto: metahmnty)
Lavorare su sé stessi è ampiamente sopravvalutato. Fidati invece delle tue antenne invisibili, del profumo di una panetteria, delle voci dei bambini che giocano, del viso pieno di luce di una donna di mezz'età che ne ha viste e vissute troppe.
Ma che comunque trova la forza di sorridere a te. Incrociando il tuo sguardo per caso. Fidati, perché lei ti reca un messaggio di cui non sa nulla. Ma tu sai di averne un bisogno disperato. Impara a fidarti. La bellezza ti troverà.
Aliantis
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Fidati delle apparenze: se ti pare che stia per piovere, porta con te l'ombrello.
se ti va di bagnarti, no, ovvio
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Vattene da dove non sorridi
Da dove non puoi ridere ad alta voce
Dove il bacio, lo sguardo d'amore, l'abbraccio sono considerati maleducazione
Vattene da dove la pizza si mangia con le posate
Da dove non si può mangiare in piazza di notte in smoking
Vattene dai luoghi che non ti coprono le spalle
Dai luoghi che non ti fanno brillare gli occhi
Da quelli che non ti scaldano le mani
Che non ti scaldano il cuore, le tue mille anime, le braccia
Vattene da chi parla bene della primavera
Ma poi regala fiori finti per un centrotavola triste
Vattene dai divieti di giocare a palla
Dai divieti di saltare, di girare in bici
Da dove i cani non possono entrare
Da dove la musica non si può alzare
Vattene da chi ti vieta di essere te stesso
Da chi ti vieta di mettere in atto anche la tua idea più piccola
Vattene, vattene sempre da dove non sei felice
Sei fatta per altri posti, tu
Gio Evan
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Always be yourself.
Repeat.
#sestessi#non avere paura#sensibilità#accettare#accettarsi#te stesso#non cambiare mai#fidati di te#believe in yourself#think for yourself#love yourselves
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Cosa significa per te l'amore e credi che possa durare nel tempo?
Per me amore significa mettere il bene di qualcun altro prima del tuo.
Per me amore significa anche comprensione, fedeltà, rispetto e premura nei confronti dell'altra persona, prendersi cura di lei e non mancarle mai di rispetto.
Per me esiste solo ed esclusivamente quella persona delle altre poco me ne importa.
Per quanto riguarda la seconda domanda me l'avevi già fatta in precedenza se non ricordo male 🥰
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Non nascondere mai la tua vera personalità, ciò che davvero sei, i tuoi modi di parlare, il tuo viso, le tue emozioni tutte, ciò in cui credi, le tue unicità
Lo so .. non è facile … avrai mille titubanze prima di esporti.. e una volta che ti lascerai andare inizierai a urlarti che hai fatto male o che ti odieranno o che sei fuori luogo, che sei sbagliata/o, antipatica/o, egoista, stupida/o, ingenua/o, vanitosa/o e potresti continuare a parlarti cosi per ore
Fermati. Sei tu e solo tu che ti stai odiando, fuori non è così… li fuori ti ameranno per ciò che sei e fidati di me è tutta un altra storia, la realtà
Perciò, mostrati, riconosciti per ciò che sei, piaciti prima tu, per te
Ehi fidati di me ne vale la pena, non permetterti di pensare, di dirti quelle cose. Cambia registro. Non l’hai mai fatto ed è arrivato il momento. Ora e per sempre puoi decidere di crederci, di credere in te.
E quando sarai in quel vortice negativo segui quel barlume in mezzo al caos, ti mostrerà la verità
Ricordi? Ci sei passata/o tante volte e se ti fermi lo vedi che non è mai andata come temevi
Continua a crederci, lotta per non spegnerti mai
È stupendo, e sei stupenda/o cosi per come sei ♥️
Coraggio, dall’altra parte della paura c’è la bellezza 🌈
Continua così
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Fidati del tuo cuore anche se il mare prende fuoco.
E vivi per amore anche se le stelle camminano all’indietro.
Credi nell’impossibile ed ama con tutto te stesso,
perché niente è più bello dell’amore…
ama finché c’è vita,
finché c’è un cuore di ghiaccio o di fuoco che sia,
che palpita e crede ancora…
che vuole credere ancora.
Edward Cummings
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Fammi sentire ancora amata da te
Caro, sai che da qualche tempo ne devo mandare giù tante. Ogni giorno. Mi tiene in pugno: sa benissimo che questo lavoro ci serve per mangiare. Ma finirà, fidati. Forse. Magari no... Anzi decisamente no, come capirai fra un po'. Devo dirti tutto. So che dovrei probabilmente cercare comunque di respingerlo, di ritrovare un minimo della mia dignità di donna, di lavoratrice, di moglie e madre: sono quasi sicura che non mi licenzierebbe, se lo respingessi.
M’ha assunta diversi anni fa e sai che all'epoca mi disse che lui per me sarebbe stato sempre come un secondo padre. Ed è anche stato il padrino di battesimo di Luca. Però sento intimamente che ormai devo assolutamente dirti tutto. Me lo impone la mia coscienza. Non posso più fare finta di nulla; devo essere onesta con te e sputare finalmente il rospo. Un matrimonio è anche questo. Sai, non è proprio come ti ho sempre detto: non sono state solo battute e qualche palpatina... aspetta, non ti arrabbiare. Mantieni il controllo, per favore. Non è solo tutta colpa sua... si, si: adesso se ti calmi ti spiego, ok?
Dunque, da quando tu hai perso il lavoro, senza por tempo in mezzo lui mi ha immediatamente aumentato lo stipendio ma ha preso ad accelerare, con me. Dapprima ha iniziato a mettermi timidamente una mano nella scollatura, quasi per caso, appoggiandosi un po' quando mi si avvicinava alla scrivania, per chiedermi qualcosa o per controllare. Io, impaurita e rossissima in viso, lo lasciavo fare. A ogni modo, non succedeva tutti i giorni. Lui era comunque sempre un po’ esitante, imbarazzato. Però capivo anche che, vedovo da cinque anni, aveva una voglia enorme di passera, magari della moglie di qualcuno, quindi di una donna seria e in fin dei conti pulita.
Una mamma di famiglia, una donna matura: da amare molto discretamente e anche da aiutare concretamente, insomma. Non è certo tipo da andare a troie. Poi, dopo un paio di settimane di tensione erotica crescente ma palpabile tra noi, un giorno, con mio totale imbarazzo, a fine pomeriggio lavorativo tolse tutte le sue esitazioni di mezzo, prese confidenza e chiuse a chiave la porta dello studio. Mi guardò fissa e io capii. Sarei senz'altro potuta andare via: aveva lasciato la chiave nella toppa. Avrei voluto morire, quella prima volta. Da quel momento lo fece ogni giorno, a fine giornata e appuntamenti esauriti.
Però un po’ devo dire che questa cosa mi incuriosiva, mi eccitava. Mi lusingava anche, il fatto che lui volesse proprio me. Per non scappare e per non sentirmi piena di vergogna, pensavo alle bollette, alla spesa da fare. Ai libri e ai vestiti dei figli. Ma erano scuse: chi volevo fregare... in fondo al mio cuore, che già batteva forte per lui, lo volevo anche io! Forse, parlando chiaro tra noi, sarà stata anche la noia del nostro ménage, sai... Egli dopo la chiusura della porta immediatamente si infilava sempre seduto sulla mia stessa sedia dietro di me. Ogni pomeriggio. Iniziò dapprima col mettermi semplicemente una mano nella camicetta.
Su un seno, stimolandomi il capezzolo e l’altra in mezzo alle cosce, fino alle mutande. Mi frugava e mi stimolava. M'annusava baciandomi il collo, rapito dalla passione. Senza dire una parola. Poi sosteneva e massaggiava dolcemente e con delicatezza le mie tette con entrambe le mani. Da sotto la camicetta o la canotta mi accarezzava lascivamente i fianchi dei seni, eccitandomi da impazzire. Mugolavo e lui si ingrifava ancora di più. Mi sussurrava che col mio profumo lo stordivo, che mi desiderava da impazzire. Io ero apparentemente ancora una statua di gesso, fatto salvo il mugolare. Non partecipavo attivamente. Però dovevo sbottonare la camicetta e allargare le gambe per lasciarlo fare.
Inizialmente, mi palpava la fica da sopra gli slip, ancora non aveva il coraggio di scostarli. Sebbene fossi evidentemente bagnata e lui lo sentiva. Dargli il contatto con il mio intimo lo feci io dopo un po’: guidando la sua mano, gli consentii di infilarmi le dita dentro il solco tra le natiche e poi nell'ano. Tanto valeva farlo fare ormai, no? Nella fregna subito a seguire. Mi masturbava per alcuni secondi e poi si ritraeva, un po' si vergognava di quello che stava facendo a una mamma di famiglia. Iniziai quindi un po’ a rilassarmi, a fargli capire che gradivo. Mi eccitava, quella sensazione di potere su un uomo tanto influente, stimato e rispettato.
Toglieva le dita dalla mia fica di donna sposata, le annusava rapito e quindi se le leccava, gemendo a occhi chiusi. Poi mi ringraziava e mi lasciava tornare a casa. Io segretamente speravo ogni giorno che osasse di più. Lo desideravo da impazzire. Dopo qualche giorno dal contatto delle sue dita con il mio ano e la fica, egli si decise: mi ordinò perentoriamente di togliermi la camicetta e di mettermi a cavalcioni sulle sue gambe, in grembo a lui. A torso completamente nudo e seni liberi. Ero imbarazzatissima. Ma nonostante tutto eseguii docilmente, come ipnotizzata dalla sua voce. E... si, confesso: anche totalmente eccitata dall’oscenità e da quel senso di sporco, di proibito di quella situazione.
Ero ormai una donna dal comportamento disdicevole, una vera peccatrice: mi piaceva tutto quello che facevamo e quindi ti stavo tradendo, era ormai chiaro e conclamato. Quanto mi sentivo in colpa, quelle prime volte. Mi slacciava il reggiseno, mi faceva restare a torso nudo e giocava con le mie mammelle. Le leccava dappertutto, se le sbatteva in faccia più volte, si torturava dolcemente e succhiava dai miei capezzoli. Gli piaceva affondare il viso nel mio petto e restarci. Mi ciucciava le tette a lungo e tirava fortissimo. Quasi me le strappava, succhiandole come un ossesso, mettendosele tutte in bocca: con me diventava un bambino viziato e desideroso del seno della madre. Lo accarezzavo, mentre me lo faceva. Devo dirti che è in quel frangente che, sentendomi da tempo un po’ trascurata da te ma nuovamente una femmina molto desiderata e succhiata, leccata a lungo da un maschio, dopo un po’ di volte che lo lasciavo fare, ho iniziato a godere della sua bocca.
Non vedevo l'ora che arrivassero le sei. E iniziai a provare compiacimento, del mio essere diventata una troia. Quindi, dopo il mio rilassamento, fu naturale che quasi subito, sotto i sapienti maneggiamenti e le leccate di seno, ebbi con l’Avvocato il mio primo orgasmo spontaneo. Iniziai a gemere ad alta voce e a dirgli: "oh, caro, caro... fammi godere, fammi quello che vuoi... sono la tua puttana..." Si, ti giuro sui nostri figli che non volevo, non ho iniziato io questo gioco perverso. Ma venire, avere il primo orgasmo con lui, è stato più forte di me. Non riuscivo a soffocare i miei mugolii. A frenare le mie parole. Gli ho detto il mio primo “siii” con tutto il cuore e con la fica. Non ho potuto evitarlo: ho goduto. Molto e veramente.
Lui ha realizzato subito quello che stava accadendo ed è letteralmente impazzito. Non ha potuto resistere e dal giorno dopo quel mio primo orgasmo spontaneo senza penetrazione ha voluto tutto, da me. In quel primo frangente, magico per entrambi, egli infatti non ha voluto approfittare, forse spiazzato da ciò che gli si stava aprendo davanti. Una voragine di perversione e tradimento, di tutti i suoi e miei valori. Un ultimo, labile scrupolo di coscienza: dopotutto lui ti conosce bene e ti stima tantissimo.
Ma il cazzo non sente ragioni. Era un percorso di vera e segreta, fortissima passione per entrambi. Stava rubando la donna a un altro uomo: la faceva godere al posto suo. Così sappi quindi che è da un anno ormai che ogni giorno me lo spompino, glielo prendo in bocca, lo lavoro per bene e lo faccio sborrare. Tantissimo. Ingoio integralmente tutto quello che produce. Gli succhio tutto ciò che ha dentro i coglioni. E più ne ha, più ne ingoio. Glieli strizzo, mentre viene, per fargli un po’ male quando sta sborrando e fargli così capire che lo tengo per le palle.
Dopo circa due mesi, progressivamente e in modo molto discreto quindi, ho iniziato a dargli ordini anche io!!! Eccheccazzo!!! Poi, da lui mi faccio sfondare il culo, anche se a te l'ho dato raramente, lo sai, perché mi fa male. Lui ha il cazzo più grosso del tuo, ma anche se mi fa tanto male, lo voglio, lo desidero. Voglio soffrire per ciò che ti faccio. Devo dire però che quando lui mi sborra dentro le viscere, sento che sono intimamente sua e vengo anche io. Squirto... allago ovunque e poi mi tocca pure pulire!
Mi piace da morire, prenderlo in culo da lui. Allargo le natiche con le mani, per farlo entrare tutto. Come e quando succede: quando gli ultimi clienti del suo studio di affermato penalista sono andati via, io mi spoglio e mi metto sul tappeto. Nuda, a cosce spalancate e voglio che mi lecchi la fica fino alla mia soddisfazione completa. Lui ama inghiottire il mio miele di donna. Malgrado l’età è ancora molto potente e duro. Ah, a proposito: questo ti farà andare fuori dai gangheri non poco! Ho iniziato già dopo un paio di mesi a consentirgli di sborrarmi sul viso.
Aspetta... dai non ti incazzare... siamo pragmatici... si, si: va bene! La cosa del culo... Hai ragione: a te il mio culo non l’ho quasi mai concesso... ma questa situazione ci porta bei soldi, caro mio... e quindi fino a quando non troverai un lavoro stabile e redditizio, devo mantenere il suo interesse per me ben vivo e alto. Perché ti sto facendo questa confessione molto dettagliata... perché te lo devo. E perché ormai di lui e del suo cazzo grosso e insaziabile sappi che sono diventata schiava e mezzo innamorata. Mi piace tanto, prenderlo in culo e in bocca da lui. In fica poi non ne parliamo! Non so più farne a meno.
Non vedi che durante il fine settimana sono sempre nervosa? Non vedo l'ora di rivederlo. Poi, appunto, non è solo colpa mia: perché tu mi devi scopare di più. Devo sentire che mi vuoi come un tempo. Perché a quarant'anni passati da tempo, quasi cinquanta, sento che ho bisogno di più cazzo, nella mia vita: voglio scopare. E ormai voglio farlo con i miei due uomini. Sappi che forse cercherò anche qualche altra avventura extra con uno più giovane, in giro. E tu dovrai lasciarmelo fare. Ne ho bisogno. E comunque dei bei soldi extra che ogni mese il mio datore di lavoro e di cazzo ci allunga, noi non possiamo più fare a meno.
Ecco, ora sai tutto: questa è la materia di cui sono fatte le mie ore di lavoro extra fino alle otto di sera. Non c’è assolutamente nessun impegno per la redazione di cartelle, lettere di diffida, di convocazione, ingiunzioni, ricorsi. Tutte balle che t'ho raccontato. Ma non voglio più mentire. Glielo prendo in corpo in tutti i modi. Rassegnati, se veramente mi ami e non vuoi perdermi. Amo te, certo: ma scopo con lui. E con gran gusto. Mi sono scoperta puttana e felice. Adesso andiamo a letto. Puoi sfondarmi il culo, strizzandomi le tette e chiamandomi a buon diritto troia. Aspetta... almeno arriviamo sul materasso... daiiii... leva quella cazzo di mano dalle mutande e dal mio ano... stupido... si, lo so: profumo di sesso e di paradiso... me lo dici sempre, quando sei arrapato.
RDA
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