#festa libera e gratuita
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Halloween al Castello Incantato: Un Evento Magico al Castello del Monferrato
Giovedì 31 ottobre 2024, il Castello del Monferrato si trasforma in un luogo incantato per celebrare Halloween con due eventi speciali dedicati a bambini, ragazzi e famiglie.
Giovedì 31 ottobre 2024, il Castello del Monferrato si trasforma in un luogo incantato per celebrare Halloween con due eventi speciali dedicati a bambini, ragazzi e famiglie. Casale Monferrato, Torrione del Castello – Quest’anno, la festa di Halloween avrà come protagonista il Castello del Monferrato, dove si svolgerà l’evento “Halloween al Castello Incantato”. L’appuntamento, organizzato dalla…
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Pistoia, a Pasqua musei aperti. Gli orari dei principali luoghi d'arte pistoiesi
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Pistoia, a Pasqua musei aperti. Gli orari dei principali luoghi d'arte pistoiesi. A Pistoia per le festività pasquali i Musei Civici, il Battistero di San Giovanni in Corte, il Campanile di piazza Duomo, la Cattedrale di San Zeno, le chiese del centro storico, Pistoia Musei, la Fortezza Santa Barbara e Pistoia Sotterranea resteranno aperti. Un'occasione per turisti e cittadini di visitare la città e il suo patrimonio artistico, storico e culturale. Musei Civici. Sabato 30, domenica 31 marzo (Pasqua) e lunedì 1° aprile (Pasquetta), il Museo Civico di arte antica nel Palazzo Comunale, il Museo dello Spedale del Ceppo, il Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni e la mostra REVOX di Federico Tiezzi in corso a Palazzo Fabroni saranno aperti al pubblico con orario continuato dalle 10 alle 18. Per informazioni visitare il sito web: musei.comune.pistoia.it; Facebook: Musei Civici Pistoia, Instagram: @museicivicipistoia. Battistero di San Giovanni in Corte. E' sempre aperto anche per Pasqua e Pasquetta. Sabato 30 marzo e lunedì 1° aprile l'orario è dalle 10 alle 18. Domenica 31 marzo è aperto dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. L'ingresso è gratuito. Campanile di piazza Duomo. Sono previste le visite sul Campanile di piazza Duomo anche domenica 31 marzo e lunedì 1° aprile ogni ora a partire dalle 10.30 (ogni gruppo massimo 12 persone). Il biglietto costa 10 euro, ridotto 5,50. Gli interessati possono presentarsi direttamente al Battistero oppure prenotarsi al numero 334-1689419. Cattedrale di San Zeno. E' aperta da lunedì a sabato dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19. La domenica di Pasqua e lunedì dell'Angelo dalle 9 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30. L'entrata è libera. E' possibile essere accompagnati a visitare l'Altare d'Argento (che custodisce una reliquia di San Jacopo, patrono di Pistoia) all'interno della chiesa con un' audioguida. Il biglietto costa 5 euro e si acquista al Battistero. Per entrambe le visite (Campanile e Altare d'Argento) il costo del biglietto è di 12 euro. La chiesa di Sant'Andrea è aperta da lunedì a sabato dalle 10 alle 16 e la domenica dalle 9 alle 12 compreso il giorno di Pasqua. La chiesa di San Giovanni Fuorcivitas sarà aperta da mercoledì a lunedì dalle 10.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30 compresi i giorni di Pasqua e lunedì dell'Angelo. La chiesa di San Filippo è aperta solo la domenica dalle 9 alle 11, anche a Pasqua. La chiesa di San Bartolomeo in Pantano è aperta dalle 7 alle 24 da lunedì a giovedì. Venerdì e sabato l'orario è dalle 8 alle 19 e la domenica dalle 8 alle 18. Per Pasqua sarà aperta, il lunedì dell'Angelo resterà chiusa. La Basilica della Madonna dell'Umiltà è aperta dalle 8.30 alle 17.30 fino a sabato 29 marzo compreso. Domenica 31 marzo (Pasqua) sarà aperta dalle 8.30 alle 19. Lunedì 1° aprile resterà chiusa. La chiesa di San Paolo Apostolo è aperta tutti i giorni dalle 7 alle 19, compresi Pasqua e Pasquetta. Tutte le sedi di Pistoia Musei saranno aperte sia a Pasqua che a Pasquetta con i seguenti orari: a Palazzo Buontalenti (via de' Rossi 7) la mostra '60 Pop Art Italia sarà visitabile dalle 10 alle 19 in entrambi i giorni di festa. Il Museo dell'Antico Palazzo dei Vescovi in piazza del Duomo sarà aperto per Pasqua dalle 10 alle 18 e per Pasquetta dalle 10 alle 19. Il Museo di San Salvatore, in via Tomba di Catilina a un passo da piazza del Duomo, sarà invece aperto dalle 10 alle 18 il giorno di Pasqua e dalle 10 alle 19 il giorno di Pasquetta. Infine, Palazzo de' Rossi con le Collezioni del Novecento (via de' Rossi 26) accoglierà i visitatori dalle 10 alle 18 a Pasqua e dalle 10 alle 20 a Pasquetta. Per informazioni e prenotazioni: 0573 974267 – pistoiamusei.it . Fortezza Santa Barbara.  E' aperta sabato 30, domenica 31 (Pasqua), lunedì 1° aprile (Pasquetta) dalle 8.30 alle 13.30 (entrata gratuita). La Fortezza è sempre aperta da martedì a sabato, anche nella seconda e quarta domenica del mese (lunedì successivo alla domenica di apertura è chiusa) e il primo e il terzo lunedì del mese sempre dalle 8.30 alle 13.30 (in questi casi la domenica è chiusa). Info: 0573 24212 oppure museitoscana.cultura.gov.it Pistoia Sotterranea è aperta tutti i giorni (escluso il mercoledì) compresi Pasqua e Pasquetta con visite guidate nei seguenti orari: 10.30, 11.30, 15 e 16.30. La prenotazione è obbligatoria. Info e prenotazioni allo 0573-368023.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 1 year ago
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Festa del libro medievale e antico 2023 di Saluzzo
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La terza edizione della Festa del libro medievale e antico di Saluzzo, la manifestazione per adulti e ragazzi dedicata alla cultura e storia medievale attraverso romanzi, saggi, fantasy, lezioni, musiche e performance, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo e dalla Città di Saluzzo, in collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino. si terrà dal 20 al 22 ottobre. Il tema di questa edizione sarà il viaggio nel Medioevo,  affrontato sotto diversi aspetti, inteso come itinerario da intraprendere per spostamenti pratici o per necessità di lavoro e commerciali; come desiderio di scoperta e avventura, sfida per il superamento di confini e condizioni; fantastico, epico e cavalleresco; o spirituale e mistico in un periodo di fervente religiosità, oltre a i pellegrinaggi militari di conquista che furono le crociate in Terra Santa. Tra i protagonisti ci saranno l’antropologo Marco Aime sul pellegrinaggio medievale alla Mecca del Sultano del Mali; il critico d’arte Nicolas Ballario sulle influenze del Medioevo nell’arte contemporanea; il monaco e saggista Enzo Bianchi sulla vita dei monaci; l’autrice Nicoletta Bortolotti su Christine de Pizan (1364-1430), prima scrittrice europea e; la regina degli scacchi Marina Brunello; lo storico Federico Canaccini sul viaggio dei pellegrini per il primo Giubileo della storia; lo scrittore Fabio Genovesi su Cristoforo Colombo; lo youtuber Roberto Mercadini con uno spettacolo su Orlando Furioso; le medieviste Beatrice del Bo (sui viaggi immaginari nei cieli medievali) e Laura Ramello (sui viaggi dei cavalieri), l’insegnante di filosofia e youtuber Matteo Saudino  sulla filosofia medievale e lo scrittore e critico letterario Domenico Scarpa, oltre a il medievista Amaury Chanou, il giornalista Leonardo Bizzaro; l’ingegnere Sergio Beccio con il professor Nuccio Gilli, l’autore Aldo Squillari, il compositore e giornalista Davide Riccio, lo studioso di storia Joseph Rivolin, l’insegnante e scrittore Pasquale Natale; l’insegnante e autrice Ivana Melloni; lo storico Ezio Marinoni. Non mancheranno la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus con lo spettacolo dedicato a Marco Polo; il Coro Gregoriano Haec Dies di Alba con un concerto di canti gregoriani; il Marchesato Opera Festival con concerti di musica classica; il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli con un’azione collettiva per i più piccoli; il Teatro Liquido – Barcelona, grazie alla collaborazione con EstOvest Festival; sbandieratori, gruppi e rievocatori storici, trampolieri, giocolieri, cantastorie, giullari, saltimbanchi, danzatori che animeranno tutta la città. Inoltre gli esercizi commerciali  di Saluzzo esporranno nelle loro vetrine titoli di libri selezionati sul tema del viaggio, dalla saggistica alla narrativa, dal fantasy ai libri antichi per una bibliografia medievale che confluirà nel Fondo del libro medievale in continua espansione, nato con la prima edizione della Festa, custodito dalla Biblioteca civica di Saluzzo Lidia Beccaria Rolfi.  per la fruizione libera e gratuita. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuiti, a eccezione dello spettacolo di Roberto Mercadini e dello spettacolo Marco Polo di Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus. Read the full article
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emmaeventplanner-blog · 5 years ago
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🎉🎉Mattoncini a San Sperate 19-20-21 luglio🎉🎉 📌Cari amici vi ricordo che l'ingresso alla mostra di opere realizzate con mattoncini Lego 🧱 è gratuita per i bambini al di sotto dei 4 anni. In oltre se volete iscrivere i vostri bambini al concorso di sabato 20 mattina vi ricordo che: ✔️potete fare una preiscrizione mandando il nome del bambino all'indirizzo mail: [email protected] ✔️il costo di € 12 comprende un biglietto di ingresso serale alla mostra ✔️gustosa merenda per tutti i bambini 💯 ✔️tanta allegria con Brullas Animazione ✔️un fantastico premio e tante sorprese 😍😍😍😍😍 ✔️tana libera per tutti i genitori che dalle 9 alle 12.30 potranno passeggiare per la sagra. I nostri biglietti li trovate presso: Brullas Animazione Nerodolce pasticceria Libreria Favolare Semplicità di Adelina Perra KaralisbricK Maurizio Lampis #san_sperate 58ma Sagra Delle Pesche #festa #bambini #mattoncini Emma Event Planner Emanuela Matta WP https://www.instagram.com/p/BynZ3uAopiG/?igshid=i1d7lvyf0n2b
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srinaldi2 · 2 years ago
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ECCOCI IN PARTENZA... DA LUNEDI' PER UNA SETTIMANA VI RACCONTEREMO TUTTE LE FASI DI LAVORO FINALIZZATE AD UNA RESTITUZIONE PUBBLICA IL 27 AGOSTO...STAY TUNED!!!! >>> CANTIERE HOST | Ammasso confuso di cose anche non materiali Il Cantiere HOST è una settimana di residenza artistica presso gli spazi delle Murate Art District di Firenze che vede impegnati un gruppo di performer selezionati tramite call aperta. Durante le giornate di lavoro che si svolgeranno dal 22 al 27 agosto 2022, saranno analizzati temi riguardanti il dialogo e le relazioni sociali e comunitarie, come si costruisce un dialogo collettivo per un unico fine concreto, la resistenza fisica e come l’energia si trasforma in una azione ripetitiva fino alla “trance”. Il Cantiere HOST è un capitolo di Muovere le Montagne, un progetto che nasce da Meri Iacchi con la cura di Stefania Rinaldi, in collaborazione con il coreografo Paolo Mereu e il fotografo Simone Ridi e ha visto una sua prima fase di realizzazione in forma di residenza artistica che si è svolta ad Agosto 2019 a Palmi (RC), con la produzione di un’opera video e di un primo nucleo di documentazione. Il progetto parte da un'indagine antropologica sulle tradizioni popolari e sui riti della festa endemici dei territori in cui ogni anno si reiterano ciclicamente. La residenza è finalizzata alla restituzione di un primo studio in forma di performance presentata il 27 Agosto presso Piazza Madonna delle Nevi, nell'ambito del progetto SCENATE, FUGHE DALLA REALTÀ CONDOMINIALE, con il patrocinio dell'Estate Fiorentina e il sostegno dell'associazione culturale via San Gallo. La visione della performance per il pubblico è libera e gratuita. La residenza si svolge in collaborazione con MAD Murate Art District. #CantiereArtistico @cut_circuitourbanotemporaneo @murateartdistrict @meri_iacchi @piemmeu @simoneridi @stefaniarinaldi1181 https://www.instagram.com/p/CheKJ-2q8XY/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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paoloxl · 6 years ago
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A volte si tratta di riscoprire prima di tutto la gioia e la ricchezza del camminare insieme: in questo frastagliato orizzonte la Rete di Cooperazione Educativa “C’è speranza se accade @” (nata intorno al pensiero e all’amicizia di Mario Lodi e Gianfranco Zavalloni, ma anche alla pedagogia critica, tra gli altri, di don Lorenzo Milani, Maria Montessori, Célestin Freinet…), la redazione di Comune e l’Asilo Bosco Caffarella promuovono due giorni a Roma (sabato 6 e domenica 7 ottobre) di scambio e approfondimento all’interno di “Fabbrica di Roma ReAct”, festival multidisciplinare promosso dall’associazione Comunitaria all’ex Cartiera Latina (Via Appia antica 42). A questa iniziativa, parteciperà anche Lunaria, con un laboratorio sul  
“Come possiamo creare un mondo nuovo dal basso nei territori dove viviamo e nelle scuole che frequentiamo ogni giorno? La scuola e più in generale l’educazione sono destinati soltanto a imitare il proprio tempo? È evidente: abbiamo bisogno di un apprendimento diverso e diffuso oltre le pareti delle classi, aperto al territorio e al mondo, per creare prima di tutto comunità di ricerca e sperimentare pedagogie interculturali. Esperienze, reti e libri dimostrano che, nonostante gli ostacoli, è comunque possibile e che non serve per forza attendere interventi dall’alto”. Qui di seguito il programma delle iniziative organizzate da Rete di Cooperazione Educativa, la redazione di Comune e Bosco Caffarella, nell’ambito di “Miraggi migranti”, alcuni laboratori e momenti di approfondimento rivolti a insegnanti, educatori e genitori dedicati ai nessi che legano accoglienza, condivisione ed educazione.
All’interno di Miraggi Migranti, domenica 7 ottobre, sarà promossa anche la videoproiezione del film “La mia classe” (di Daniele Gaglianone con Valerio Mastandrea nelle parti del maestro di una classe di immigrati, un viaggio tra finzione cinematografica e realtà). Interverrà Gino Clemente, sceneggiatore del film. La partecipazione a questa seconda iniziativa, fortemente legata ai temi di Miraggi migranti, sarà libera e gratuita.
SABATO 6
1) Lunaria. Prevenzione del razzismo (sab 6, ore 15/18) Alcuni casi esemplari (maturati dall’esperienza del Libro bianco sul razzismo e da Cronachediordinariorazzismo.org
2) Cemea. Le forme del gioco dal singolare al plurale (sab 6, ore 15/18) La lingua come contesto educativo
3) Asinitas. Fare scuola, fare pensiero, fare anima (sab 6, ore 15/18) La narrazione come strumento educativo
4) Ass. Altramente. Io leggo, dunque sono (sab 6, ore 15/18) Pezzettini (festa della lettura) tutto l’anno
5) Caritas di Roma (…) (sab 6, ore 15/18)
DOMENICA 7
6) Lìscìa Sulle tracce di Tik (dom 7, ore 10/13) Laboratorio di ludopedagogia “Tik” è un’assemblea politica, una ricerca e una sperimentazione che dal 2016 Liscìa porta avanti sul tema delle migrazioni con il metodo della ludopedagogia (giocare per conoscere conoscere per trasformare)
7) Ass. Matura Infanzia/Circ. G. Rodari La radio-scuola (dom 7, ore 10/13) Una radio per fare scuola fra oralità, tecnologia e scrittura Inventare, produrre, comunicare i saperi attraverso centri d’interesse, apprendimento cooperativo e grammatiche fantastiche. La radio-scuola fra oralità, tecnologia e scrittura
8) ZaLab. Flying Roots. Video partecipativo (dom 7, ore 10/13) La percezione delle identità, l’altro, lo straniero Videoproiezione dedicata a un progetto di cinema sociale che si è svolto nel quartiere Esquilino, dedicato ad adolescenti per lo più di seconda generazione.
9) Movimento di Cooperazione Educativa Il nome (dom 7, ore 10/13) Un buon avvio d’accoglienza di una persona è fare spazio nella testa al suo nome Il nome porta una confidenza e la confidenza porta a sentirsi a casa, anche quando la tua casa è lontana. Nel nostro nome rileggiamo storie familiari, gli affetti più intimi, l’infanzia. Ma ogni nome rimanda anche a una “cultura” e a una storia collettiva. Un viaggio tra gestualità, narrazioni, manipolazione di materiali e uso di linguaggi teatrali
10) Roberta Ventura. Alfabetizzazione al conflitto (dom 7, ore 10/13) Sperimentiamo la gestione nonviolenta del conflitto (interpersonale e sociale) Cosa si intende per “conflitto”? Da cosa nasce e a quali conseguenze può portare? Laboratorio/training con attività e giochi di simulazione sul conflitto a livello micro (relazioni interpersonali) e macro (quello che J. Galtung definisce “violenza strutturale”) e sulla gestione nonviolenta del conflitto secondo D. Dolci (laboratori di maieutica)
11) Anna Maria Bruni. L’altro di me (dom 7, ore 10/13) Tre ore di laboratorio teatrale per scoprire se stessi attraverso gli altri Siamo tutti connessi. Di più, ognuno è parte dell’altro. Dentro lo specchio io posso vedere una moltiplicazione esponenziale di me, che come cerchi nell’acqua appartengono al mio centro come io appartengo a loro. Posso lasciarmi incantare dal mio aspetto, preoccuparmene e occuparmene, e posso guardare oltre. Lo specchio è lì… Un laboratorio teatrale per scoprire se stessi attraverso giochi di relazione
12) Sabrina D’Orsi. Vivere semplice (dom 7, ore 10/13) Un incontro con l’autrice del libro “Vivere semplice. Con i figli, con se stessi” Un momento di confronto sulla necessità che i genitori facciano la loro parte a proposito di educazione interculturale, accoglienza, inclusione sociale, solidarietà con le scelte degli insegnanti.
13) Liberi Nantes. Pietralata open, giochi in campo (dom 7, pomeriggio) Giochi, sport, divertimento per tutti e tutte, migranti e non, grandi e piccoli Al campo Campo Sportivo XXV Aprile, Pietralata: un pomeriggio di giochi in campo. Una giornata all’insegna del gioco e del divertimento per tutte e tutti, bambini compresi. Palla in campo e giochi a sorpresa. Nel corso dell’iniziativa saranno presentati i risultati del nostro progetto Erasmus+ S(up)port Refugees Integration interamente dedicato alle donne migranti coinvolte con diverse discipline sportive
Per partecipare è necessario prenotarsi in anticipo (proposta quota/donazione di 10 euro a laboratorio-incontro, 15 euro per due laboratori-incontri, uno il sabato e uno la domenica). È possibile prenotare – a partire da martedì 11 settembre – con PAYPAL oppure con un BONIFICO (l’IBAN IT58X0501803200000000164164; Banca Pop. Etica, Roma; nella causale bisognerà indicare il numero di laboratorio-incontro scelto). Subito dopo occorre inviare una email a [email protected] segnalando nome, cognome, numero e titolo del laboratorio-incontro (per l’evento numero “13” promosso da Liberi Nantes, l’unico non ospitato all’ex Cartiera Latina di Via Appia antica, non occorre la prenotazione ma molta voglia di mettersi in gioco).
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diariodocarioca · 4 years ago
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Rio, 456 anos: catorze lugares para conhecer a história da cidade
No dia 1º de março, o Rio completa 456 anos repletos de histórias, personagens e lugares que marcaram diferentes épocas. Ao andar pela cidade, é possível observar em diversos cantos uma memória viva, que a cada dia se preserva em meio aos novos ares e tendências. Por meio de suas construções, parques, museus e igrejas, a antiga capital do país se revela a quem possui o interesse em mergulhar no seu notável passado.
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Saiba mais sobre catorze lugares históricos do Rio e seus fatos curiosos:
Ilha Fiscal
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Ilha Fiscal: o castelo sediou uma das maiores festas do impérioAlexandre Macieira / Riotur/Reprodução
Visto pela Baía de Guanabara, o castelo da ilha nos leva diretamente ao período imperial brasileiro. Seus salões  sediaram o famoso “Último Baile do Império”, que ocorreu seis dias antes da Proclamação da República, em 1899. Foi a maior festa até então realizada no Brasil, para cerca de 5 mil convidados, e deixou curiosidades que até hoje instigam os historiadores. 
O evento foi realizado em homenagem à tripulação do couraçado chileno Almirante Cochrane como uma forma do Império reforçar os laços de amizade com o Chile, além de  buscar retomar o seu prestígio, cada vez mais enfraquecido. Regado com valsas, bebidas e uma gastronomia com pratos incomuns para a época, o baile foi bastante comentado pela imprensa, que noticiou a luxuosidade e as extravagâncias dos participantes.
Para conferir atrações da ilha, como exposições que contam a história do local e da Marinha, é preciso agendar um passeio saindo do cais do Espaço Cultural da Marinha.
Endereço: Cais do Espaço Cultural da Marinha – Avenida Alfredo Agache, Centro
Horários do passeio Marítimo e a visitação na Ilha Fiscal: sábados, domingos e feriados, às 12h30, 14h e 15h30.
Ingressos: 30 disponíveis a cada visitação.
Inteira: R$ 36,00.
Meia entrada: R$ 18,00.
+ Museu de Arte do Rio reabre ao público com exposição inédita
Jardim Botânico 
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Jardim Botânico: o horto foi criado por Dom João XV para aclimatar e pesquisar sobre espécies de plantasAlexandre Macieira / Riotur/Reprodução
Com a transferência da corte portuguesa para o Brasil, várias novidades foram implantadas na cidade do Rio. Uma delas foi a criação do Jardim Botânico, em 13 de junho de 1808, por ordem do príncipe regente português, Dom João VI. O Jardim da Aclimação, como foi primeiramente nomeado, recebeu especiarias originárias do Oriente, como baunilha, canela, pimentas, entre outras, para adaptação e pesquisa. Ao longo dos anos, outras diversas espécies de plantas foram aclimatadas no jardim, incluindo mudas de chá como a camellia sinensis, utilizadas para produzir o chá preto.
O jardim foi aberto para visitação pública durante o período imperial, a partir de 1822, e hoje é um dos cartões-postais da cidade que muitos desejam conhecer. Albert Einstein e a rainha Isabel II do Reino Unido foram algumas das personalidades ilustres que visitaram o local. O Instituto de Pesquisas Jardim Botânico do Rio de Janeiro é hoje considerado um dos mais importantes centros de pesquisa mundiais nas áreas de botânica e conservação da biodiversidade.
Para passear por suas aleias, conhecer as estufas – de Orquídeas, Bromélias, Samambaias e Plantas Insetívoras -, os jardins temáticos, como o Jardim Japonês e o Jardim Sensorial, é necessário agendar a visita através do site.
Endereço: Rua Jardim Botânico, 1008 – Jardim Botânico.
Horário de visitação: segundas, das 12h às 17h, e de terça a domingo, das 8h às 17h.
Ingresso:
Visitantes estrangeiros: R$ 60,00.
Visitantes estrangeiros Mercosul: R$ 45,00.
Visitantes residentes no Brasil: R$ 24,00.
Visitantes residentes na Área Metropolitana do Rio de Janeiro: R$ 15,00.
+ Cedae é multada em R$ 1 milhão por despejo de esgoto na Lagoa
Candelária
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Candelária: a igreja voltada para a baía de Guanabara é a preferida para realizar casamentos no RioAlexandre Macieira / Riotur/Reprodução
Conhecida como um dos principais patrimônios religiosos do Rio, e um dos palcos preferidos para casamentos na cidade, a imponente construção da Igreja de Nossa Senhora da Candelária não pode faltar nos roteiros pelo Centro. 
Segundo a história mais contada sobre o local, a sua origem remonta o início do século 17, quando o casal Antônio Martins Palma e Leonor Gonçalves, à bordo de um navio espanhol chamado Candelária, teriam sido surpreendidos por uma tempestade que quase provocou um naufrágio. Ambos teriam feito uma promessa em devoção à Nossa Senhora da Candelária de construírem uma capela no primeiro porto que atracassem com vida. 
Chegando ao Rio de Janeiro, a promessa foi cumprida, e uma igrejinha foi construída no local da construção atual. No entanto, o grande templo que existe hoje começou a ser construído em 1775, e após 123 anos de construção, foi inaugurado em 10 de julho de 1898. Voltada para a Baía de Guanabara, a igreja possui o formato de uma cruz latina, e sua fachada em estilo barroco é considerada uma das mais belas do mundo.
Horários de visitação: segunda a sexta, 7:30h às 16h; sábado, de 8h às 12h e domingo, de 9h às 13h.
+ Grátis: Chico Chico e Fran vão se apresentar juntos em festival on-line
Rua do Ouvidor
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Rua do ouvidor: antes da pandemia, a região atraía as pessoas pelos bares e restaurantefioghual/Flickr/Reprodução
Passear pela Rua do Ouvidor e conhecer a sua história é como passar por um túnel do tempo, de volta à época em que o lugar foi um dos mais badalados da cidade. Com sua largura estreita e construções antigas, a via foi um point no século XX de estabelecimentos de alto padrão como perfumarias, lojas de alta costura, cafeterias, entre outros. 
Atualmente, parte do charme da rua, por onde circulavam importantes intelectuais da época, acabou se perdendo com o desgaste das construções. Mas sua passagem ainda é importante por preservar a memória carioca, e sua localização com acesso a lojas e bares do centro da cidade tornam o passeio pela região ainda mais interessante. 
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Biblioteca Nacional
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Biblioteca nacional: o acervo é considerado o maior na América LatinaAlexandre Macieira / Riotur/Reprodução
Com sua construção imponente, suntuosos salões, escadas, varandas, salas de estudo e enormes estantes, a biblioteca disponibiliza aos apaixonados pela história um vasto acervo. O prédio atual foi inaugurado em 1910, mas a história da biblioteca remonta desde a chegada da corte portuguesa ao país, que trouxe consigo cerca de 60 000 peças, entre livros, mapas, manuscritos, e outros. 
A Biblioteca Real foi inaugurada oficialmente em 1810, nas salas do Hospital da Ordem Terceira do Carmo, na atual Rua Primeiro de Março. Em 1858, ela também passou pela Rua do Passeio, número 60, onde hoje fica a Escola de Música da Universidade Federal do Rio de Janeiro.
Considerada pela UNESCO a maior da América Latina e umas das dez maiores do mundo, a biblioteca consta com cerca de dez milhões de volumes, entre eles raridades, como documentos históricos trazidos por Dom João VI. Nela, é possível consultar as diversas obras e periódicos, que datam a partir de 1740. Há também hoje a Biblioteca Nacional Digital, criada em 2006 para integrar todas as coleções digitalizadas do espaço, sendo um dos maiores e mais organizados acervos virtuais do mundo.
Endereço: Av. Rio Branco, 219, Centro
Entrada: gratuita.
Salões de leitura e pesquisa: segunda a sexta-feira, das 9h às 19h; sábados, das 10h30 às 15h.
Visitação: segunda a sexta-feira, das 10h às 17h.
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Forte de Copacabana
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Forte de Copacabana: um passeio histórico para também curtir a vistaAlexandre Macieira / Riotur/Reprodução
Abrigado em um dos bairros mais famosos da cidade, o Forte de Copacabana não apenas cativa os visitantes pela localização de frente ao mar, como apresenta curiosidades históricas através do Museu Histórico do Exército. Nele, é possível conhecer a história do exército brasileiro ao longo dos diferentes governos e eras políticas, além de conhecimentos sobre o projeto de fortificação, com seus canhões, oficinas e laboratórios. 
Mas o roteiro não acaba aí. Para tomar um cafezinho especial, basta fazer uma parada na unidade da Confeitaria Colombo ali localizada. Outros restaurantes no local também oferecem a experiência de provar uma boa refeição curtindo a vista para o mar.
Endereço: Praça Coronel Eugênio Franco, 1, Posto 6, Copacabana
Horários: de terça a domingo e feriados, das 10h às 18h
Entrada: gratuita às terças; R$ 6,00 (adultos) e R$ 3,00 (crianças, idosos e estudantes)
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Paço Imperial
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Paço imperial: palco de grandes momentos históricos, o espaço hoje abriga exposições e eventos culturaisAlexandre Macieira / Riotur/Reprodução
Quem passeia pela região da Praça XV tem sua atenção chamada pela construção em estilo colonial, localizada na Rua Primeiro de Março, antiga Rua Direita, uma das principais do Rio. O prédio foi erguido em 1743, sendo a Casa dos Vice-Reis do Brasil, e com a chegada de Dom João VI em 1808, foi o primeiro lar da família real portuguesa. Após a mudança da família para a Quinta da Boa Vista, em 1822, o local continuou como a sede do reinado e do império brasileiro. 
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Se suas paredes e sacadas falassem, contariam momentos históricos como a aclamação dos imperadores D. Pedro I e D. Pedro II, o Dia do Fico, declarado em janeiro de 1822, e a sanção da Lei Áurea em 1888 pela princesa Isabel, que aboliu a escravidão no país.
Tombado como Patrimônio Histórico e Artístico Nacional em 1938, e prédio desde 1985 funciona como um centro de cultura que apresenta diversas informações históricas, exposições e eventos artísticos. O passeio pode ser ainda mais interessante com a visita ao bistrô e ao restaurante que o edifício dispõe, assim como a livraria, que possui um distinto acervo não só de livros, como cds e vinis para aqueles que ainda colecionam.
Endereço: Praça Quinze de Novembro, 48 – Centro
Horários de exposições: terça a sexta, 12h às 18h; finais de semana e feriados, 12h às 17h.
Entrada: gratuita
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Quinta da Boa Vista 
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Quinta da Boa Vista: o espaço é um dos preferidos dos cariocas para fazer aquele piqueniqueAlexandre Macieira / Riotur/Reprodução
Localizado no bairro de São Cristóvão, o parque é um dos principais pontos nos roteiros dos fins de semana cariocas, e também guarda muita história. A Quinta da Boa Vista foi a residência oficial da família real portuguesa até 1889, com a Proclamação da República. Cedido por um abastado comerciante português, o espaço recebeu esse nome devido a sua bela vista do alto da colina para a Baía de Guanabara. 
Com 155 000 metros quadrados, o parque preserva boa parte do seu paisagismo original, com lagos e jardins projetados pelo paisagista francês Auguste Glaziou, em 1869. A antiga residência hoje abriga o Museu Nacional, atualmente fechado devido a um incêndio ocorrido em 2018. O lugar também conta com o BioParque, antigo Zoológico do Rio, que reabre no dia 22 de março, e diversões como o pedalinho no lago principal, quadras para práticas esportivas e passeios pelas grutas artificiais. 
Endereço: Avenida Pedro II,  São Cristóvão.
Horário de funcionamento: 
Horário de verão:
De terça a domingo: abertura às 10h e encerramento da entrada do público às 17h, tendo o visitante até às 18h para passeio.
Às segundas: abertura às 12h e encerramento da entrada do público às 17h, tendo o visitante até às 18h para passeio. No caso de feriado, o Museu abre às 10h.
Fora do horário de verão, o parque encerra as atividades uma hora mais cedo. 
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Arcos da Lapa
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Arcos da Lapa: região é conhecida pela agitada vida noturna, antes do começo da pandemiaAlexandre Macieira/Riotur/Reprodução
Localizado no bairro símbolo da boemia carioca, o Aqueduto Carioca, conhecido popularmente como Arcos da Lapa, é um dos principais cartões-postais do Rio. A construção foi levantada em 1750 para resolver a falta d’água na cidade, levando o recurso das nascentes do Rio da Carioca até o chafariz do Largo da Carioca.
Atualmente, o lugar é conhecido pelos bares e boates com agitada vida noturna, além dos comerciantes informais que vendem bebidas na região. Famosas casas de show como o Circo Voador e a Fundição Progresso também se destacam na localidade, atraindo diversos apreciadores da música e adeptos da curtição. Durante a pandemia, o acesso aos locais está sujeito às regras de segurança devido ao coronavírus.
Endereço: Praça Cardeal Câmara – Lapa
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Rua do Lavradio
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Rua do Lavradio: tradicional feira de antiguidades acontece aos sábadosAlexandre Macieira / Riotur/Reprodução
Também localizada na Lapa, a rua já foi um dos endereços mais nobres do Rio, onde moraram figuras importantes como o Duque de Caxias. Ela foi fundada em 1777 pelo Marquês do Lavradio, onde estabeleceu seu casarão, atualmente sede da Sociedade Brasileira de Belas Artes. O Palácio Maçônico do Lavradio, fundado em 1939, também é uma das atrações históricas do local.
A via já foi um dos lugares mais procurados para diversão na cidade, com seus diversos teatros, e até hoje oferece boas atrações como bares e sua tradicional feira de antiguidades. Tradicionalmente, o evento ocorre todo primeiro sábado do mês, com barracas cheias de artefatos que contam histórias de diversas épocas, além de música, comidas e bebidas. 
Para dar oportunidades a mais expositores, a partir de fevereiro, a feira passou a ocorrer todos os sábados, seguindo os protocolos de segurança estabelecidos pela prefeitura.
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Real Gabinete de Leitura 
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Real Gabinete de Leitura: o espaço surpreende com o vasto acervoAlexandre Macieira / Riotur/Reprodução
Além da Biblioteca Nacional, outro recanto que atrai e surpreende diversos leitores é o Real Gabinete Português de Leitura, chamando atenção pela sua estrutura com elementos da arquitetura portuguesa clássica. Localizado na região da Praça Tiradentes, no Centro, o gabinete foi inaugurado em 1837 para disponibilizar publicações lusófonas aos portugueses residentes do Rio.
A biblioteca foi incluída pela revista Time entre as vinte bibliotecas mais bonitas do mundo. Com suas enormes estantes repletas de obras históricas, hoje ela conta em um acervo de mais de 350 000 livros, entre eles, uma edição de 1572 de Os Lusíadas, um clássico do autor português Luís de Camões.  
Endereço: Rua Luís de Camões, 30, Centro
Horário de funcionamento: segunda a sexta, das 9h às 18h, com abertura aos visitantes das 10h às 16h.
Entrada: gratuita
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Confeitaria Colombo 
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Colombo: a famosa confeitaria já recebeu diversas personalidades ilustresTomas Rangel/Divulgação
Um passeio bom para aprender história e experimentar quitutes deliciosos, é conhecer a tradicional Confeitaria Colombo, no centro histórico do Rio. O café com atmosfera e charme  europeu leva os visitantes de volta ao tempo, em seus três salões luxuosos que já foram palco de celebrações de distintas figuras públicas. 
Inaugurada em 1894 por imigrantes portugueses, a doceria já foi frequentada por nomes como Chiquinha Gonzaga, Juscelino Kubitschek e Getúlio Vargas. Até mesmo a rainha Elizabeth da Inglaterra visitou o requintado espaço em 1968, que hoje continua recebendo pessoas de todos os cantos, inclusive para a realização de casamentos.
Endereço: Rua Gonçalves Dias, 32 – Centro
Horários: segunda a sexta, das 10h às 19h; sábados e feriados, 9h às 17h.
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Mosteiro de São Bento 
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Mosteiro de São Bento: interior da Igreja Abacial de Nossa Senhora chama a atençãoAlexandre Macieira / Riotur/Reprodução
É preciso subir até o alto do morro de São Bento para conhecer o conjunto arquitetônico do mosteiro, um patrimônio histórico da cidade fundado em 1590 por monges da Bahia, que acompanha o Rio desde o começo de sua história. O local é um refúgio em meio à cidade para os que desejam um período de silêncio e oração. 
Uma das construções que se sobressaem no local é a Igreja Abacial de Nossa Senhora do Monserrate, que data entre 1633 e 1734. O interior luxuoso da paróquia, com estética do estilo barroco, mostra a importância da Igreja Católica no período colonial através dos seus símbolos e imagens sacras.
Endereço: Rua Dom Gerardo, 68, Centro
Entrada: gratuita
Horários: De segunda a sexta, às 7h30, são realizadas missas solenes com canto gregoriano, e também aos sábados, às 8h, e aos domingos, às 10h. No domingo tem missa às 18h.
No período da pandemia, o espaço não tem recebido fiéis e visitantes, realizando as transmissões das celebrações através do canal do Youtube.
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Cais do valongo
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Cais do Valongo: o local é considerado um Patrimônio Mundial pela UnescoAlexandre Macieira / Riotur/Reprodução
Mais que um ponto turístico, o antigo cais é um espaço de memória sobre um período devastador da história do país. Localizado na Zona Portuária, ele foi um dos principais portos para entrada de escravos no Brasil. Em 2017, foi reconhecido como Patrimônio Mundial pela Unesco por ser o único vestígio material existente da chegada de povos escravizados nas Américas. 
Com 350 metros quadrados, o local havia sido aterrado através de reformas, e foi reencontrado em 2011 durante as obras para revitalização da região. As escavações revelaram uma grande quantidade de amuletos e objetos originários de países como Congo, Angola e Moçambique.
Endereço: Av. Barão de Tefé – Saúde.
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latinabiz · 5 years ago
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Il messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Vocazioni 2020
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Papa Francesco Un messaggio che invita tutti a seguire Gesù, non solo a diventare persone consacrate per lui, in un momento dove dovevano essere festeggiati dei sacerdoti novelli, ma l'epidemia ha impedito di fare questo. Si spera che prossimamente ci siano le ordinazioni per la diocesi di Roma, Ma in questo messaggio papa Francesco ha citato più volte la lettera scritta ai sacerdoti ( e qui riportata)  in occasione del 150° anniversario della morte di San Giovanni Maria Vianney, il santo curato d'Ars. Il tema di questo messaggio è il ringraziamento, ma ecco quello che ha scritto il santo padre per questa occasione: MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA 57ª GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI (3 maggio 2020) Le parole della vocazione Cari fratelli e sorelle! Il 4 agosto dello scorso anno, nel 160° anniversario della morte del santo Curato d’Ars, ho voluto offrire una Lettera ai sacerdoti, che ogni giorno spendono la vita per la chiamata che il Signore ha rivolto loro, al servizio del Popolo di Dio. In quell’occasione, ho scelto quattro parole-chiave – dolore, gratitudine, coraggio e lode – per ringraziare i sacerdoti e sostenere il loro ministero. Ritengo che oggi, in questa 57ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, quelle parole si possano riprendere e rivolgere a tutto il Popolo di Dio, sullo sfondo di un brano evangelico che ci racconta la singolare esperienza capitata a Gesù e Pietro durante una notte di tempesta sul lago di Tiberiade (cfr Mt 14,22-33). Dopo la moltiplicazione dei pani, che aveva entusiasmato la folla, Gesù ordina ai suoi di salire sulla barca e di precederlo all’altra riva, mentre Egli avrebbe congedato la gente. L’immagine di questa traversata sul lago evoca in qualche modo il viaggio della nostra esistenza. La barca della nostra vita, infatti, avanza lentamente, sempre inquieta perché alla ricerca di un approdo felice, pronta ad affrontare i rischi e le opportunità del mare, ma anche desiderosa di ricevere dal timoniere una virata che conduca finalmente verso la giusta rotta. Talvolta, però, le può capitare di smarrirsi, di lasciarsi abbagliare dalle illusioni invece che seguire il faro luminoso che la conduce al porto sicuro, o di essere sfidata dai venti contrari delle difficoltà, dei dubbi e delle paure. Succede così anche nel cuore dei discepoli, i quali, chiamati a seguire il Maestro di Nazaret, devono decidersi a passare all’altra riva, scegliendo con coraggio di abbandonare le proprie sicurezze e di mettersi alla sequela del Signore. Questa avventura non è pacifica: arriva la notte, soffia il vento contrario, la barca è sballottata dalle onde, e la paura di non farcela e di non essere all’altezza della chiamata rischia di sovrastarli. Il Vangelo ci dice, però, che nell’avventura di questo non facile viaggio non siamo soli. Il Signore, quasi forzando l’aurora nel cuore della notte, cammina sulle acque agitate e raggiunge i discepoli, invita Pietro ad andargli incontro sulle onde, lo salva quando lo vede affondare, e infine sale sulla barca e fa cessare il vento. La prima parola della vocazione, allora, è gratitudine. Navigare verso la rotta giusta non è un compito affidato solo ai nostri sforzi, né dipende solo dai percorsi che scegliamo di fare. La realizzazione di noi stessi e dei nostri progetti di vita non è il risultato matematico di ciò che decidiamo dentro un “io” isolato; al contrario, è prima di tutto la risposta a una chiamata che ci viene dall’Alto. È il Signore che ci indica la riva verso cui andare e che, prima ancora, ci dona il coraggio di salire sulla barca; è Lui che, mentre ci chiama, si fa anche nostro timoniere per accompagnarci, mostrarci la direzione, impedire che ci incagliamo negli scogli dell’indecisione e renderci capaci perfino di camminare sulle acque agitate. Ogni vocazione nasce da quello sguardo amorevole con cui il Signore ci è venuto incontro, magari proprio mentre la nostra barca era in preda alla tempesta. «Più che una nostra scelta, è la risposta alla chiamata gratuita del Signore» (Lettera ai sacerdoti, 4 agosto 2019); perciò, riusciremo a scoprirla e abbracciarla quando il nostro cuore si aprirà alla gratitudine e saprà cogliere il passaggio di Dio nella nostra vita. Quando i discepoli vedono Gesù avvicinarsi camminando sulle acque, inizialmente pensano che si tratti di un fantasma e hanno paura. Ma subito Gesù li rassicura con una parola che deve sempre accompagnare la nostra vita e il nostro cammino vocazionale: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!» (v. 27).Proprio questa è la seconda parola che vorrei consegnarvi: coraggio. Ciò che spesso ci impedisce di camminare, di crescere, di scegliere la strada che il Signore traccia per noi sono i fantasmi che si agitano nel nostro cuore. Quando siamo chiamati a lasciare la nostra riva sicura e abbracciare uno stato di vita – come il matrimonio, il sacerdozio ordinato, la vita consacrata –, la prima reazione è spesso rappresentata dal “fantasma dell’incredulità”: non è possibile che questa vocazione sia per me; si tratta davvero della strada giusta? Il Signore chiede questo proprio a me? E, via via, crescono in noi tutte quelle considerazioni, quelle giustificazioni e quei calcoli che ci fanno perdere lo slancio, ci confondono e ci lasciano paralizzati sulla riva di partenza: crediamo di aver preso un abbaglio, di non essere all’altezza, di aver semplicemente visto un fantasma da scacciare. Il Signore sa che una scelta fondamentale di vita – come quella di sposarsi o consacrarsi in modo speciale al suo servizio – richiede coraggio. Egli conosce le domande, i dubbi e le difficoltà che agitano la barca del nostro cuore, e perciò ci rassicura: “Non avere paura, io sono con te!”. La fede nella sua presenza che ci viene incontro e ci accompagna, anche quando il mare è in tempesta, ci libera da quell’accidia che ho già avuto modo di definire «tristezza dolciastra» (Lettera ai sacerdoti, 4 agosto 2019), cioè quello scoraggiamento interiore che ci blocca e non ci permette di gustare la bellezza della vocazione. Nella Lettera ai sacerdoti ho parlato anche del dolore, ma qui vorrei tradurre diversamente questa parola e riferirmi alla fatica. Ogni vocazione comporta un impegno. Il Signore ci chiama perché vuole renderci come Pietro, capaci di “camminare sulle acque”, cioè di prendere in mano la nostra vita per metterla al servizio del Vangelo, nei modi concreti e quotidiani che Egli ci indica, e specialmente nelle diverse forme di vocazione laicale, presbiterale e di vita consacrata. Ma noi assomigliamo all’Apostolo: abbiamo desiderio e slancio, però, nello stesso tempo, siamo segnati da debolezze e timori. Se ci lasciamo travolgere dal pensiero delle responsabilità che ci attendono – nella vita matrimoniale o nel ministero sacerdotale – o delle avversità che si presenteranno, allora distoglieremo presto lo sguardo da Gesù e, come Pietro, rischieremo di affondare. Al contrario, pur nelle nostre fragilità e povertà, la fede ci permette di camminare incontro al Signore Risorto e di vincere anche le tempeste. Lui infatti ci tende la mano quando per stanchezza o per paura rischiamo di affondare, e ci dona lo slancio necessario per vivere la nostra vocazione con gioia ed entusiasmo. Infine, quando Gesù sale sulla barca, il vento cessa e le onde si placano. È una bella immagine di ciò che il Signore opera nella nostra vita e nei tumulti della storia,specialmente quando siamo nella tempesta: Egli comanda ai venti contrari di tacere, e le forze del male, della paura, della rassegnazione non hanno più potere su di noi. Nella specifica vocazione che siamo chiamati a vivere, questi venti possono sfiancarci. Penso a coloro che assumono importanti compiti nella società civile, agli sposi che non a caso mi piace definire “i coraggiosi”, e specialmente a coloro che abbracciano la vita consacrata e il sacerdozio. Conosco la vostra fatica, le solitudini che a volte appesantiscono il cuore, il rischio dell’abitudine che pian piano spegne il fuoco ardente della chiamata, il fardello dell’incertezza e della precarietà dei nostri tempi, la paura del futuro. Coraggio, non abbiate paura! Gesù è accanto a noi e, se lo riconosciamo come unico Signore della nostra vita, Egli ci tende la mano e ci afferra per salvarci. E allora, pur in mezzo alle onde, la nostra vita si apre alla lode. È questa l’ultima parola della vocazione, e vuole essere anche l’invito a coltivare l’atteggiamento interiore di Maria Santissima: grata per lo sguardo di Dio che si è posato su di lei, consegnando nella fede le paure e i turbamenti, abbracciando con coraggio la chiamata, Ella ha fatto della sua vita un eterno canto di lode al Signore. Carissimi, specialmente in questa Giornata, ma anche nell’ordinaria azione pastorale delle nostre comunità, desidero che la Chiesa percorra questo cammino al servizio delle vocazioni, aprendo brecce nel cuore di ogni fedele, perché ciascuno possa scoprire con gratitudine la chiamata che Dio gli rivolge, trovare il coraggio di dire “sì”, vincere la fatica nella fede in Cristo e, infine, offrire la propria vita come cantico di lode per Dio, per i fratelli e per il mondo intero. La Vergine Maria ci accompagni e interceda per noi. Roma, San Giovanni in Laterano, 8 marzo 2020, II Domenica di Quaresima Francesco LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI SACERDOTI IN OCCASIONE DEL 160° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL SANTO CURATO D'ARS Ai miei fratelli presbiteri.   Cari fratelli, ricordiamo il 160° anniversario della morte del santo Curato d'Ars, proposto da Pio XI come patrono di tutti i parroci del mondo. Nella sua festa voglio scrivervi questa lettera, non solo ai parroci ma anche a tutti voi, fratelli presbiteri, che senza fare rumore “lasciate tutto” per impegnarvi nella vita quotidiana delle vostre comunità. A voi che, come il Curato d’Ars, lavorate in “trincea”, portate sulle vostre spalle il peso del giorno e del caldo (cfr Mt 20,12) e, esposti a innumerevoli situazioni, “ci mettete la faccia” quotidianamente e senza darvi troppa importanza, affinché il Popolo di Dio sia curato e accompagnato. Mi rivolgo a ciascuno di voi che, in tante occasioni, in maniera inosservata e sacrificata, nella stanchezza o nella fatica, nella malattia o nella desolazione, assumete la missione come un servizio a Dio e al suo popolo e, pur con tutte le difficoltà del cammino, scrivete le pagine più belle della vita sacerdotale. Qualche tempo fa ho manifestato ai Vescovi italiani la preoccupazione che, in non poche regioni, i nostri sacerdoti si sentono ridicolizzati e “colpevolizzati” a causa di crimini che non hanno commesso e dicevo loro che essi hanno bisogno di trovare nel loro vescovo la figura del fratello maggiore e il padre che li incoraggi in questi tempi difficili, li stimoli e li sostenga nel cammino. Come fratello maggiore e padre anch’io voglio essere vicino, prima di tutto per ringraziarvi a nome del santo Popolo fedele di Dio per tutto ciò che riceve da voi e, a mia volta, incoraggiarvi a rinnovare quelle parole che il Signore ha pronunciato così teneramente nel giorno della nostra ordinazione e costituiscono la sorgente della nostra gioia: «Non vi chiamo più servi ... vi ho chiamato amici» (Gv 15,15). DOLORE «Ho osservato la miseria del mio popolo» (Es 3,7). Negli ultimi tempi abbiamo potuto sentire più chiaramente il grido, spesso silenzioso e costretto al silenzio, dei nostri fratelli, vittime di abusi di potere, di coscienza e sessuali da parte di ministri ordinati. Indubbiamente, è un tempo di sofferenza nella vita delle vittime che hanno subìto diverse forme di abuso; anche per le loro famiglie e per tutto il Popolo di Dio. Come sapete siamo fortemente impegnati nell'attuazione delle riforme necessarie per dare impulso, dalla radice, ad una cultura basata sulla cura pastorale in modo che la cultura dell’abuso non riesca a trovare lo spazio per svilupparsi e, ancor meno, perpetuarsi. Non è un compito facile e, a breve termine, richiede l'impegno di tutti. Se in passato l'omissione ha potuto trasformarsi in una forma di risposta, oggi vogliamo che la conversione, la trasparenza, la sincerità e la solidarietà con le vittime diventino il nostro modo di fare la storia e ci aiutino ad essere più attenti davanti a tutte le sofferenze umane. Neanche questo dolore è indifferente ai presbiteri. Questo l’ho potuto constatare nelle diverse visite pastorali sia nella mia diocesi che in altre, dove ho avuto l'opportunità di tenere incontri e colloqui personali con i sacerdoti. Molti di essi mi hanno manifestato la loro indignazione per quello che è successo, e anche una specie di impotenza, poiché oltre «alla fatica della dedizione hanno vissuto il danno provocato dal sospetto e dalla messa in discussione che in alcuni o molti può aver introdotto il dubbio, la paura e la sfiducia». Numerose sono le lettere di sacerdoti che condividono questo sentimento. D'altra parte, è consolante trovare dei pastori che, quando vedono e conoscono la sofferenza delle vittime e del Popolo di Dio, si mobilitano, cercano parole e percorsi di speranza. Senza negare e misconoscere il danno causato da alcuni dei nostri fratelli, sarebbe ingiusto non riconoscere tanti sacerdoti che, in maniera costante e integra, offrono tutto ciò che sono e hanno per il bene degli altri (cfr 2 Cor 12,15) e portano avanti una paternità spirituale che sa piangere con coloro che piangono; sono innumerevoli i sacerdoti che fanno della loro vita un'opera di misericordia in regioni o situazioni spesso inospitali, lontane o abbandonate anche a rischio della propria vita. Riconosco e vi ringrazio per il vostro coraggioso e costante esempio che, nei momenti di turbolenza, vergogna e dolore, ci mostra come voi continuate a mettervi in gioco con gioia per il Vangelo. Sono convinto che, nella misura in cui siamo fedeli alla volontà di Dio, i tempi della purificazione ecclesiale che stiamo vivendo ci renderanno più gioiosi e semplici e, in un futuro non troppo lontano, saranno molto fruttuosi. «Non scoraggiamoci! II Signore sta purificando la sua Sposa e ci sta convertendo tutti a sé. Ci sta facendo sperimentare la prova perché comprendiamo che senza di Lui siamo polvere. Ci sta salvando dall’ipocrisia, dalla spiritualità delle apparenze. Egli sta soffiando il suo Spirito per ridare bellezza alla sua Sposa, sorpresa in flagrante adulterio. Ci farà bene prendere oggi il capitolo 16 di Ezechiele. Questa è la storia della Chiesa. Questa è la mia storia, può dire ognuno di noi. E alla fine, ma attraverso la tua vergogna, tu continuerai a essere il pastore. Il nostro umile pentimento, che rimane silenzioso tra le lacrime di fronte alla mostruosità del peccato e all’insondabile grandezza del perdono di Dio, questo, questo umile pentimento è l’inizio della nostra santità». GRATITUDINE «Continuamente rendo grazie per voi» (Ef 1,16). La vocazione, più che una nostra scelta, è risposta a una chiamata gratuita del Signore. È bello tornare in continuazione a quei passaggi evangelici che ci mostrano Gesù che prega, sceglie e chiama «perché stessero con lui e per mandarli a predicare» (Mc 3,14). Vorrei ricordare qui un grande maestro di vita sacerdotale del mio paese natale, padre Lucio Gera, il quale, parlando a un gruppo di sacerdoti in tempi di molte prove in America Latina, diceva loro: “sempre, ma soprattutto nelle prove, dobbiamo ritornare a quei momenti luminosi in cui abbiamo sperimentato la chiamata del Signore a consacrare tutta la nostra vita al suo servizio”. È quello che mi piace chiamare “la memoria deuteronomica della vocazione” che ci permette di ritornare «a quel punto incandescente in cui la Grazia di Dio mi ha toccato all’inizio del cammino. È da quella scintilla che posso accendere il fuoco per l’oggi, per ogni giorno, e portare calore e luce ai miei fratelli e alle mie sorelle. Da quella scintilla si accende una gioia umile, una gioia che non offende il dolore e la disperazione, una gioia buona e mite». Un giorno abbiamo pronunciato un “sì” che è nato e cresciuto nel seno di una comunità cristiana grazie a quei santi «della porta accanto» che ci hanno mostrato con fede semplice quanto valeva la pena dare tutto per il Signore e il suo Regno. Un “sì” la cui portata ha avuto e avrà una trascendenza insospettata, e che molte volte non saremo in grado di immaginare tutto il bene che è stato ed è capace di generare. È bello quando un anziano sacerdote è circondato e visitato da quei piccoli –ormai adulti– che agli inizi ha battezzato e, con gratitudine, vengono a presentargli la loro famiglia! Lì abbiamo scoperto che siamo stati unti per ungere e l'unzione di Dio non delude mai e mi fa dire con l'Apostolo: «Continuamente rendo grazie per voi» (Ef 1,16) e per tutto il bene che avete fatto. Nei momenti di difficoltà, di fragilità, così come in quelli di debolezza e in cui emergono i nostri limiti, quando la peggiore di tutte le tentazioni è quella di restare a rimuginare la desolazione spezzando lo sguardo, il giudizio e il cuore, in quei momenti è importante –persino oserei dire cruciale– non solo non perdere la memoria piena di gratitudine per il passaggio del Signore nella nostra vita, la memoria del suo sguardo misericordioso che ci ha invitato a metterci in gioco per Lui e per il suo Popolo, ma avere anche il coraggio di metterla in pratica e con il salmista riuscire a costruire il nostro proprio canto di lode perché «eterna è la sua misericordia» (cfr Sal 135). La gratitudine è sempre un’“arma potente”. Solo se siamo in grado di contemplare e ringraziare concretamente per tutti i gesti di amore, generosità, solidarietà e fiducia, così come di perdono, pazienza, sopportazione e compassione con cui siamo stati trattati, lasceremo che lo Spirito ci doni quell'aria fresca in grado di rinnovare (e non rattoppare) la nostra vita e missione. Lasciamo che, come Pietro la mattina della “pesca miracolosa”, il nostro constatare tutto il bene ricevuto risvegli in noi la capacità di stupirci e di ringraziare così da portarci a dire: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore» (Lc 5,8) e, ancora una volta, ascoltiamo dalle labbra del Signore la sua chiamata: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini" (Lc 5,10); perché «eterna è la sua misericordia» (cfr Sal 135). Fratelli, grazie per la vostra fedeltà agli impegni assunti. È veramente significativo che, in una società e in una cultura che ha trasformato “il gassoso” in valore ci siano delle persone che scommettano e cerchino di assumere impegni che esigono tutta la vita. Sostanzialmente stiamo dicendo che continuiamo a credere in Dio che non ha mai rotto la sua alleanza, anche quando noi l’abbiamo infranta innumerevoli volte. Questo ci invita a celebrare la fedeltà di Dio che non smette di fidarsi, credere e scommettere nonostante i nostri limiti e peccati, e ci invita a fare lo stesso. Consapevoli di portare un tesoro in vasi di creta (cfr 2 Cor 4,7), sappiamo che il Signore si manifesta vincitore nella debolezza (cfr 2 Cor 12,9), non smette di sostenerci e chiamarci, dandoci il centuplo (cfr Mc 10,29-30) perché «eterna è la sua misericordia». Grazie per la gioia con cui avete saputo donare la vostra vita, mostrando un cuore che nel corso degli anni ha combattuto e lottato per non diventare angusto ed amaro ed essere, al contrario, quotidianamente allargato dall’amore di Dio e del suo popolo; un cuore che, come il buon vino, il tempo non ha inacidito, ma gli ha dato una qualità sempre più squisita; perché «eterna è la sua misericordia». Grazie perché cercate di rafforzare i legami di fraternità e di amicizia nel presbiterio e con il vostro vescovo, sostenendovi a vicenda, curando colui che è malato, cercando chi si è isolato, incoraggiando e imparando la saggezza dall’anziano, condividendo i beni, sapendo ridere e piangere insieme…: come sono necessari questi spazi! E persino rimanendo costanti e perseveranti quando avete dovuto farvi carico di qualche ardua missione o spingere un fratello a prendersi le proprie responsabilità; perché «eterna è la sua misericordia». Grazie per la testimonianza di perseveranza e “sopportazione” (hypomoné) nell’impegno pastorale, il quale tante volte, mossi dalla parresia del pastore, ci porta a lottare con il Signore nella preghiera, come Mosè in quella coraggiosa e anche rischiosa intercessione per il popolo (cfr Nm 14,13-19; Es 32,30-32; Dt 9,18-21); perché «eterna è la sua misericordia». Grazie perché celebrate quotidianamente l'Eucaristia e pascete con misericordia nel sacramento della riconciliazione, senza rigorismi né lassismi, facendovi carico delle persone e accompagnandole nel cammino della conversione verso la nuova vita che il Signore dona a tutti noi. Sappiamo che attraverso gli scalini della misericordia possiamo scendere fino al punto più basso della condizione umana –fragilità e peccato inclusi– e ascendere fino al punto più alto della perfezione divina: «Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro». E così essere «capaci di riscaldare il cuore delle persone, di camminare nella notte con loro, di saper dialogare e anche di scendere nella loro notte, nel loro buio senza perdersi»; perché «eterna è la sua misericordia». Grazie perché ungete e annunciate a tutti, con ardore, “nel momento opportuno e non opportuno” il Vangelo di Gesù Cristo (cfr 2 Tm 4,2), sondando il cuore della propria comunità «per cercare dov’è vivo e ardente il desiderio di Dio, e anche dove tale dialogo, che era amoroso, sia stato soffocato o non abbia potuto dare frutto»; perché «eterna è la sua misericordia». Grazie per tutte le volte in cui, lasciandovi commuovere nelle viscere, avete accolto quanti erano caduti, curato le loro ferite, offrendo calore ai loro cuori, mostrando tenerezza e compassione come il Samaritano della parabola (cfr Lc 10,25-37). Niente è così urgente come queste cose: prossimità, vicinanza, essere vicini alla carne del fratello sofferente. Quanto bene fa l'esempio di un sacerdote che si avvicina e non si allontana dalle ferite dei suoi fratelli!. Riflesso del cuore del pastore che ha imparato il gusto spirituale di sentirsi uno con il suo popolo; che non dimentica di essere uscito da esso e che solo servendolo troverà e potrà spiegare la sua più pura e piena identità, che gli consente di sviluppare uno stile di vita austero e semplice, senza accettare privilegi che non hanno il sapore del Vangelo; perché «eterna è la sua misericordia». Ringraziamo anche per la santità del Popolo fedele di Dio che siamo invitati a pascere e attraverso il quale il Signore pasce e cura anche noi con il dono di poter contemplare questo popolo «nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante». Rendiamo grazie per ognuno di loro e lasciamoci soccorrere e incoraggiare dalla loro testimonianza; perché «eterna è la sua misericordia». CORAGGIO «Il mio desiderio è che vi sentiate incoraggiati» (cfr Col 2,2). Il mio secondo grande desiderio, facendomi eco delle parole di san Paolo, è di accompagnarvi a rinnovare il nostro coraggio sacerdotale, frutto soprattutto dell'azione dello Spirito Santo nelle nostre vite. Di fronte a esperienze dolorose, tutti abbiamo bisogno di conforto e incoraggiamento. La missione a cui siamo stati chiamati non implica di essere immuni dalla sofferenza, dal dolore e persino dall'incomprensione; al contrario, ci chiede di affrontarli e assumerli per lasciare che il Signore li trasformi e ci configuri di più a Lui. «In ultima analisi, la mancanza di un riconoscimento sincero, sofferto e orante dei nostri limiti è ciò che impedisce alla grazia di agire meglio in noi, poiché non le lascia spazio per provocare quel bene possibile che si integra in un cammino sincero e reale di crescita». Un buon “test” per sapere come si trova il nostro cuore di pastore è chiedersi come stiamo affrontando il dolore. Molte volte può capitare di comportarsi come il levita o il sacerdote della parabola che si voltano dall’altra parte e ignorano l'uomo che giace a terra (cfr Lc 10,31-32). Altri si avvicinano male, intellettualizzano rifugiandosi in luoghi comuni: “la vita è così”, “non si può fare nulla”, dando spazio al fatalismo e allo scoraggiamento; oppure si avvicinano con uno sguardo di preferenze selettive generando così solo isolamento ed esclusione. «Come il profeta Giona, sempre portiamo latente in noi la tentazione di fuggire in un luogo sicuro che può avere molti nomi: individualismo, spiritualismo, chiusura in piccoli mondi…», i quali lungi dal far commuovere le nostre viscere finiscono per allontanarci dalle ferite proprie, da quelle degli altri e, quindi, dalle ferite di Gesù. In questa stessa linea, vorrei sottolineare un altro atteggiamento sottile e pericoloso che, come amava dire Bernanos, è «il più prezioso degli elisir del demonio» e il più dannoso per noi che vogliamo servire il Signore perché semina scoraggiamento, orfanezza e porta alla disperazione. Delusi dalla realtà, dalla Chiesa o da noi stessi, possiamo vivere la tentazione di aggrapparci ad una tristezza dolciastra, che i padri dell’Oriente chiamavano accidia. Il card. Tomáš Špidlík diceva: «Se ci assale la tristezza per la vita come tale, per la compagnia degli altri, per il fatto che siamo soli, allora c’è sempre qualche mancanza di fede nella Provvidenza di Dio e nella sua opera. La tristezza paralizza il coraggio di proseguire nel lavoro, nella preghiera, ci rende antipatici i nostri vicini. Gli autori monastici, che dedicano una lunga descrizione a questo vizio, lo chiamano il nemico peggiore della vita spirituale». Conosciamo quella tristezza che porta all'assuefazione e conduce gradualmente alla naturalizzazione del male e dell'ingiustizia con il debole sussurro di quel “si è sempre fatto così”. Tristezza che rende sterili tutti i tentativi di trasformazione e conversione, propagando risentimento e animosità. «Questa non è la scelta di una vita degna e piena, questo non è il desiderio di Dio per noi, questa non è la vita nello Spirito che sgorga dal cuore di Cristo risorto» e per la quale siamo stati chiamati. Fratelli, quando quella tristezza dolciastra minaccia di impadronirsi della nostra vita o della nostra comunità, senza spaventarci né preoccuparci, ma con determinazione, chiediamo e facciamo chiedere allo Spirito che «venga a risvegliarci, a dare uno scossone al nostro torpore, a liberarci dall’inerzia! Sfidiamo l’abitudinarietà, apriamo bene gli occhi e gli orecchi, e soprattutto il cuore, per lasciarci smuovere da ciò che succede intorno a noi e dal grido della Parola viva ed efficace del Risorto». Consentitemi di ripeterlo, tutti abbiamo bisogno del conforto e della forza di Dio e dei fratelli in tempi difficili. A tutti noi servono quelle accorate parole di san Paolo alle sue comunità: «Vi prego quindi di non perdervi d'animo a causa delle mie tribolazioni per voi» (Ef 3,13); «Il mio desiderio è che vi sentiate incoraggiati» (cfr Col 2,2), e così poter compiere la missione che ogni mattina il Signore ci dona: trasmettere «una grande gioia, che sarà di tutto il popolo» (Lc 2,10). Ma, appunto, non come teoria o conoscenza intellettuale o morale di ciò che dovrebbe essere, bensì come uomini che immersi nel dolore sono stati trasformati e trasfigurati dal Signore, e come Giobbe arrivano ad esclamare: «Io ti conoscevo solo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno veduto» (42,5). Senza questa esperienza fondante, tutti i nostri sforzi ci porteranno sulla via della frustrazione e del disincanto. Durante la nostra vita, abbiamo potuto contemplare come «con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia». Anche se ci sono diverse fasi in questa esperienza, sappiamo che al di là delle nostre fragilità e dei nostri peccati, Dio «ci permette di alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia». Quella gioia non nasce dai nostri sforzi volontaristici o intellettualistici ma dalla fiducia di sapere che le parole di Gesù a Pietro continuano ad agire: nel momento in cui sarai “passato al vaglio”, non dimenticare che Io stesso «ho pregato per te, che non venga meno la tua fede» (Lc 22,32). Il Signore è il primo a pregare e combattere per te e per me. E ci invita ad entrare pienamente nella sua preghiera. Possono addirittura esserci dei momenti in cui dovremmo immergerci «nella preghiera del Getsemani, la più umana e drammatica delle preghiere di Gesù (...). C'è supplica, tristezza, angoscia, quasi un disorientamento (Mc 14,33)». Sappiamo che non è facile restare davanti al Signore lasciando che il suo sguardo percorra la nostra vita, guarisca il nostro cuore ferito e lavi i nostri piedi impregnati dalla mondanità che ci si è attaccata lungo la strada e ci impedisce di camminare. È nella preghiera che sperimentiamo la nostra benedetta precarietà che ci ricorda il nostro essere dei discepoli bisognosi dell'aiuto del Signore, e ci libera dalla tendenza prometeica «di coloro che in definitiva fanno affidamento unicamente sulle proprie forze e si sentono superiori agli altri perché osservano determinate norme». Fratelli, Gesù più di chiunque altro conosce i nostri sforzi e risultati, così come i fallimenti e gli insuccessi. Lui è il primo a dirci: «Venite a me, voi tutti, che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita» (Mt 11,28-29). In una tale preghiera sappiamo che non siamo mai da soli. La preghiera del pastore è una preghiera abitata sia dallo Spirito «il quale grida: Abbà, Padre!» (Gal 4,6), sia dal popolo che gli è stato affidato. La nostra missione e identità ricevono luce da questo doppio legame. La preghiera del pastore si nutre e si incarna nel cuore del Popolo di Dio. Porta i segni delle ferite e delle gioie della sua gente che nel silenzio presenta davanti al Signore affinché siano unti con il dono dello Spirito Santo. È la speranza del pastore che confida e lotta affinché il Signore possa sanare la nostra fragilità, quella personale e quella delle nostre comunità. Ma non perdiamo di vista il fatto che è proprio nella preghiera del Popolo di Dio dove il cuore del pastore si incarna e trova il suo posto. Questo ci rende tutti liberi dal cercare o volere risposte facili, veloci e prefabbricate, permettendo al Signore di essere Lui (e non le nostre ricette e priorità) a mostrarci un cammino di speranza. Non perdiamo di vista il fatto che, nei momenti più difficili della comunità primitiva, come leggiamo nel libro degli Atti degli Apostoli, la preghiera è diventata la vera protagonista. Fratelli, riconosciamo la nostra fragilità, sì; ma permettiamo che Gesù la trasformi e ci proietti in continuazione verso la missione. Non perdiamo la gioia di sentirci “pecore”, di sapere che Lui è nostro Signore e Pastore. Per mantenere il cuore coraggioso è necessario non trascurare questi due legami costitutivi della nostra identità: il primo, con Gesù. Ogni volta che ci sleghiamo da Gesù o trascuriamo la nostra relazione con Lui, a poco a poco il nostro impegno si inaridisce e le nostre lampade rimangono senza l'olio in grado di illuminare la vita (cfr Mt 25,1-13): «Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me…perché senza di me non potete far nulla» (Gv 15,4-5). In questo senso, vorrei incoraggiarvi a non trascurare l'accompagnamento spirituale, avendo un fratello con cui parlare, confrontarsi, discutere e discernere in piena fiducia e trasparenza il proprio cammino; un fratello sapiente con cui fare l'esperienza di sapersi discepoli. Cercatelo, trovatelo e godete la gioia di lasciarvi curare, accompagnare e consigliare. È un aiuto insostituibile per poter vivere il ministero facendo la volontà del Padre (cfr Eb 10,9) e lasciare il cuore battere con «gli stessi sentimenti di Cristo Gesù» (Fil 2,5). Quanto bene ci fanno le parole del Qoèlet: «Meglio essere in due che uno solo … Infatti, se cadono, l'uno rialza l'altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi» (4,9-10). L'altro legame costitutivo: aumentate e nutrite il vincolo con il vostro popolo. Non isolatevi dalla vostra gente e dai presbiteri o dalle comunità. Ancora meno non rinchiudetevi in gruppi chiusi ed elitari. Questo, alla fine, soffoca e avvelena lo spirito. Un ministro coraggioso è un ministro sempre in uscita; ed “essere in uscita” ci porta a camminare «a volte davanti, a volte in mezzo e a volte dietro: davanti, per guidare la comunità; in mezzo, per incoraggiarla e sostenerla; dietro, per tenerla unita perché nessuno rimanga troppo, troppo indietro, per tenerla unita, e anche per un’altra ragione: perché il popolo ha “fiuto”! Ha fiuto nel trovare nuove vie per il cammino, ha il “sensus fidei” . Che cosa c’è di più bello?». Gesù stesso è il modello di questa scelta evangelizzatrice che ci introduce nel cuore del popolo. Quanto bene ci fa vederlo vicino a tutti! Il donarsi di Gesù sulla croce non è altro che il culmine di questo stile evangelizzatore che ha contrassegnato tutta la sua esistenza. Fratelli, il dolore di tante vittime, il dolore del Popolo di Dio, così come il nostro, non può andare perduto. È Gesù stesso che porta tutto questo peso sulla sua croce e ci invita a rinnovare la nostra missione per essere vicini a coloro che soffrono, per stare, senza vergogna, vicini alle miserie umane e, perché no, viverle come proprie per renderle eucaristia. Il nostro tempo, segnato da vecchie e nuove ferite, ci impone di essere artigiani di relazione e comunione, aperti, fiduciosi e in attesa della novità che il Regno di Dio vuole suscitare oggi. Un regno di peccatori perdonati, invitati a testimoniare la sempre viva e attiva compassione del Signore; «perché eterna è la sua misericordia». LODE «L’anima mia magnifica il Signore» (Lc 1,46). È impossibile parlare di gratitudine e incoraggiamento senza contemplare Maria. Lei, donna dal cuore trafitto (cfr Lc 2,35) ci insegna la lode capace di aprire lo sguardo al futuro e restituire speranza al presente. Tutta la sua vita è stata condensata nel suo canto di lode (cfr Lc 1,46-55), che anche noi siamo invitati a cantare come promessa di pienezza. Ogni volta che vado in un Santuario Mariano, mi piace “guadagnare tempo" guardando e lasciandomi guardare dalla Madre, chiedendo la fiducia del bambino, del povero e del semplice che sa che lì c'è sua madre e che può mendicare un posto nel suo grembo. E nel guardarla, ascoltare ancora una volta come l'indio Juan Diego: «Che c’è, figlio mio, il più piccolo di tutti? Che cosa rattrista il tuo cuore? Non ci sono forse qui io, io che ho l’onore di essere tua madre?». Guardare Maria è tornare «a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. In lei vediamo che l’umiltà e la tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi importanti». Se qualche volta lo sguardo inizia a indurirsi, o sentiamo che la forza seducente dell'apatia o della desolazione vuole mettere radici e impadronirsi del cuore; se il gusto di sentirci parte viva e integrante del Popolo di Dio comincia a infastidirci e ci sentiamo spinti verso un atteggiamento elitario ... non abbiamo paura di contemplare Maria e intonare il suo canto di lode. Se qualche volta ci sentiamo tentati di isolarci e rinchiuderci in noi stessi e nei nostri progetti proteggendoci dalle vie sempre polverose della storia, o se lamenti, proteste, critiche o ironia si impadroniscono del nostro agire senza voglia di combattere, di aspettare e di amare ... guardiamo a Maria affinché purifichi i nostri occhi da ogni “pagliuzza” che potrebbe impedirci di essere attenti e svegli per contemplare e celebrare Cristo che vive in mezzo al suo Popolo. E se vediamo che non riusciamo a camminare diritto, che facciamo fatica a mantenere i propositi di conversione, rivolgiamoci a Lei come lo faceva supplicandolo, quasi in modo complice, quel grande parroco, anche poeta, della mia diocesi precedente: «Questa sera, Signora, la promessa è sincera. Ma, per ogni evenienza, non dimenticarti di lasciare la chiave fuori». Lei «è l’amica sempre attenta perché non venga a mancare il vino nella nostra vita. È colei che ha il cuore trafitto dalla spada, che comprende tutte le pene. Quale madre di tutti, è segno di speranza per i popoli che soffrono i dolori del parto finché non germogli la giustizia… Come una vera madre, cammina con noi, combatte con noi, ed effonde incessantemente la vicinanza dell’amore di Dio». Fratelli, ancora una volta, «continuamente rendo grazie per voi» (Ef 1,16) per la vostra dedizione e missione con la certezza che «Dio rimuove le pietre più dure, contro cui vanno a schiantarsi speranze e aspettative: la morte, il peccato, la paura, la mondanità. La storia umana non finisce davanti a una pietra sepolcrale, perché scopre oggi la “pietra viva” (cfr 1 Pt 2,4): Gesù risorto. Noi come Chiesa siamo fondati su di Lui e, anche quando ci perdiamo d’animo, quando siamo tentati di giudicare tutto sulla base dei nostri insuccessi, Egli viene a fare nuove le cose». Lasciamo che sia la gratitudine a suscitare la lode e ci incoraggi ancora una volta alla missione di ungere i nostri fratelli nella speranza. Ad essere uomini che testimoniano con la loro vita la compassione e la misericordia che solo Gesù può donarci. Il Signore Gesù vi benedica e la Santa Vergine vi custodisca. E, per favore, vi chiedo di non dimenticare di pregare per me. Fraternamente, Francesco   Roma, presso San Giovanni in Laterano, 4 agosto 2019. Memoria liturgica del santo Curato d’Ars. Cfr Lett. ap. Anno Iubilari(23 aprile 1929): AAS 21 (1929), 312-313. Discorso alla Conferenza Episcopale Italiana (20 maggio 2019). La paternità spirituale che spinge il Vescovo a non lasciare orfani i suoi presbiteri si può riscontrare non solo nella capacità di avere le porte aperte per tutti i suoi preti, ma nell’andare a cercarli per prendersi cura di loro e accompagnarli. Cfr SAN GIOVANNI XXIII, Lett. enc. Sacerdotii nostri primordia nel I centenario del piissimo transito del santo Curato d’Ars (1 agosto 1959): AAS 51 (1959), 548. Cfr Lettera al Popolo di Dio (20 agosto 2018). Incontro con i Sacerdoti, Religiosi e Religiose, Consacrati e Seminaristi, Santiago del Cile (16 gennaio 2018). Cfr Lettera al Popolo di Dio che è in cammino in Cile (31 maggio 2018). Incontro con il Clero di Roma (7 marzo 2019). Omelia Veglia Pasquale nella Notte Santa(19 aprile 2014). Esort. ap. Gaudete et exsultate, 7. Cfr JORGE MARIO BERGOGLIO, Lettere della tribolazione, Milano, 2019, p. 18. Cfr Discorso ai Parroci di Roma (6 marzo 2014). Ritiro spirituale ai Sacerdoti, Prima Meditazione (2 giugno 2016). ANTONIO SPADARO, Intervista a Papa Francesco: “La Civiltà Cattolica” 3918 (19 settembre 2013), p. 462. Esort. ap. Evangelii gaudium, 137. Cfr Discorso ai Parroci di Roma (6 marzo 2014). Cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 268. Esort. ap. Gaudete et exsultate, 7. Cfr Lett. ap. Misericordia et misera, 13. Esort. ap. Gaudete et exsultate, 50. Ibid., 134. Cfr JORGE MARIO BERGOGLIO, Reflexiones en esperanza, Città del Vaticano, 2013, p. 14. Journal d’un curé de campagne, Paris, 1974, p. 135; cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 83. Cfr BARSANUFIO, Epistolario, in: VITO CUTRO – MICHAŁ TADEUSZ SZWEMIN, Bisogno di Paternità, Varsavia, 2018, p. 124. L’arte di purificare il cuore, Roma, 1999, p. 47. Esort. ap. Evangelii gaudium, 2. Esort. ap. Gaudete et exsultate, 137. Esort. ap. Evangelii gaudium, 1. Ibid., 3. JORGE MARIO BERGOGLIO, Reflexiones en esperanza, Città del Vaticano, 2013, p. 26. Esort. ap. Evangelii gaudium, 94. Incontro con il Clero, Persone di Vita Consacrata e Membri di Consigli Pastorali, Assisi (4 ottobre 2013). Cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 268-270. Cfr Nican Mopohua, 107, 118, 119. Esort. ap. Evangelii gaudium, 288. Cfr AMELIO LUIS CALORI, Aula Fúlgida, Buenos Aires, 1946. Esort. ap. Evangelii gaudium, 286. Omelia Veglia Pasquale nella Notte Santa(20 aprile 2019). Read the full article
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tmnotizie · 5 years ago
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MACERATA – E’ realtà il nuovo spazio per bambini e bambine 0/6 anni e le loro famiglie nel parco di Villa Cozza, un servizio gratuito che amplia le opportunità educative e sociali in città.
Si chiama Semi d’Acero. Il taglio del nastro sarà lunedì 30 settembre, alle 17, nei locali del nido d’infanzia Grande Albero, che ospiterà anche il Punto Nati per Leggere e Nati per la Musica che aprirà con un proprio calendario contestualmente allo spazio famiglie.
Il nuovo servizio comunale nasce dalla collaborazione del Comune con l’IRCR e nell’ambito del progetto QUIsSICRESCE! sostenuto da impresa sociale Con i bambini con il fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e portato avanti da una rete di partner.
Semi d’Acero sarà aperto quattro giorni a settimana in orario pomeridiano. La frequenza è libera e gratuita, avrà un proprio calendario di proposte e iniziative per cui si potrà contare sulla presenza e la facilitazione di un’educatrice. Si potrà accedere liberamente allo spazio di gioco o partecipare ai percorsi specifici per età, ai laboratori, ai gruppi di confronto e scambio per mamme e papà, agli incontri a tema.
L’amministrazione comunale e i nidi d’infanzia di Macerata invitano tutti alla festa d’inaugurazione lunedì 30 settembre alle 17.
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Dal 20 al 24 giugno al Quadrilatero Romano la Festa della Musica di Torino – Programma e Fotogallery –
È iniziato il conto alla rovescia per la settima edizione della Festa della Musica di Torino, che dal 20 al 24 giugno invaderà di note e suoni il Quadrilatero Romano, le vie e le piazze del Centro di Torino. Il principio ispiratore non cambia: musica live nelle strade, libera e gratuita, partecipazione aperta a tutti, … L'articolo Dal 20 al 24 giugno al Quadrilatero Romano la Festa della... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
da Quotidiano Piemontese - Home Page https://ift.tt/2tuCMH5 via Adriano Montanaro - Alessandria
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hotelsulmare · 7 years ago
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Loano: tutti gli eventi dal 7 al 13 Agosto
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Calendario delle manifestazioni dal 7 al 13 agosto 2017, promosso dall'Assessorato al Turismo, Cultura e Sport del Comune di Loano.
LUNEDÌ 7 AGOSTO 2017 ore 21.30, Giardino del Principe LOANO A MISURA DI FAMIGLIA SPETTACOLO TEATRALE PER BAMBINI: GRETA, LA BAMBOLA E LA BETULLA Teatro a Canone ingresso libero
MARTEDÌ 8 AGOSTO 2017 • ore 9.00, Piazza Italia, Palazzo Doria VISITE GUIDATE ALLA SCOPERTA DELLA CITTÀ L'itinerario si snoderà per il centro storico e raggiungerà Monte Carmelo. La partecipazione è gratuita. CTG Loano
• ore 18.00, Giardino del Principe in caso di maltempo presso la Biblioteca Civica di Palazzo Kursaal in Corso Roma RASSEGNA "I MARTEDÌ DELLA CULTURA" PRESENTAZIONE DEL LIBRO "DONNE CON IL ROSSETTO NERO" DI ALESSANDRO DEFILIPPI intervista con l’autore a cura di Graziella Frasca Gallo (la Gieffegi della Gazzetta di Loano)   Accompagnamento musicale Maestro Roberto Sinito (chitarra e voce) ingresso libero – segue aperitivo
• ore 21.30, Giardino del Principe RASSEGNA CINEMATOGRAFICA "DOCTOR STRANGE" intero € 5,00 , ridotto € 4,50 (under 12 over 65 e convenzionati)
• GITA ESCURSIONISTICA: UNA NOTTE SUL MONTE CARMO tradizionale ascesa al M. Carmo in notturna e Rifugio Pian delle Bosse Club Alpino Italiano Sezione di Loano
MERCOLEDÌ 9 AGOSTO 2017 • ore 17.30,  Ocean Bay Club, Marina di Loano “MEET AND GREET” CON I RICCHI E POVERI Gli artisti saranno a disposizione dei propri fan per autografi e fotografie
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• ore 21.30, Giardino del Principe RICCHI E POVERI CONCERTO Per Info: www.giardinodelprincipe.it Prevendita: www.ticketone.it - Lollipop Dischi - Via Garibaldi 64 Loano - Tel. 019675488 - Cell. 3393265115
GIOVEDÌ 10 AGOSTO 2017 • ore 9.30, Spiaggia Libera Attrezzata Bagni Lampara ECO PINNEGGIATA una nuotata per ripristinare il fondale marino Partecipazione gratuita. Iscrizione obbligatoria attraverso la registrazione al seguente link https://www.eventbrite.it/e/biglietti-eco-pinneggiata-per-il-mare-in-3d-loano-35752539809
• ore 21.30, Giardino del Principe "UNA SFILATA DI RISATE 14" spettacolo di musica e cabaret ingresso € 5,00 a favore di ADSO
VENERDÌ 11 AGOSTO 2017 • ore 21.00, Lungomare, Orto Maccagli RASSEGNA FINALMENTE VENERDÌ NOTTE ROSA CONCERTO SIR PAUL in collaborazione con Telefono Donna di Savona
• ore 21.15, Piazza Rocca MUSICA IN PIAZZA CONCERTO ASSOCIAZIONE S.M. IMMACOLATA
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• ore 21.30, Giardino del Principe DANILO SACCO CONCERTO Per Info: www.giardinodelprincipe.it Prevendita: www.ticketone.it - Lollipop Dischi - Via Garibaldi 64 Loano - Tel. 019675488 - Cell. 3393265115
• ore 21.30, Yacht Club, Marina Di Loano I GRANDI CONCERTI DELLO YACHT CLUB “TRIO D’ARCHI DOHNÁNYI” con Andrea Vandoni  (violino), Giovanni Mirolli (viola), Florian Del Core violoncello Marina di Loano
VENERDÌ 11/MERCOLEDI' 16 AGOSTO 2017 Campi da Tennis Via Aurelia 66 GIALLONE DI FERRAGOSTO Tennis Club Loano
SABATO 12 AGOSTO 2017
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• ore 21.30, Giardino del Principe MAURIZIO LASTRICO CABARET Per Info: www.giardinodelprincipe.it Prevendita: www.ticketone.it - Lollipop Dischi - Via Garibaldi 64 Loano - Tel. 019675488 - Cell. 3393265115
• Ore 21.00, Orto Maccagli SUMMER TOUR 2017 "MUSIC AND DANCE SHOW"
DOMENICA 13 AGOSTO 2017
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• ore 21.00, Piazza Italia, Vie Cittadine e Lungomare FESTA DELLE BASUE corteo nelle vie del centro storico e lungomare e processo alla strega accompagnato da animazioni infuocate, disco inferno e degustazioni diaboliche Associazione Centro Culturale Polivalente
• ore 23,00 Molo Kursaal SPETTACOLO PIROTECNICO
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lovacedon · 8 years ago
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PF indicia 29 por rombo de R$ 30 milhões via Lei Rouanet
A Polícia Federal indiciou 29 investigados na Operação Boca Livre - apuração sobre desvios de recursos públicos estimados em R$ 30 milhões liberados pelo Tesouro via Lei Rouanet. O relatório final do inquérito da PF atribui a dez empresas parcerias com o esquema supostamente montado pelo Grupo Bellini Cultural, alvo principal da investigação. Foram indiciados empresários, um advogado e executivos de grandes companhias - laboratórios, montadora, farmacêutica e até banca de advocacia -, por estelionato contra a União e associação criminosa. Alguns foram enquadrados também em falsidade ideológica.
Boca Livre foi deflagrada em 28 de junho. Ela precedeu a Operação Boca Livre S/A, que saiu às ruas em outubro e fez buscas em 29 empresas - patrocinadoras que atuaram em conjunto com o Grupo Bellini, 'associando-se aos seus integrantes com o fim exclusivo de desviar recursos'.
A PF evitou um rombo ainda maior, de mais R$ 58 milhões, com a identificação de projetos fraudados que estavam em curso e que permitiriam ao Grupo Bellini captar recursos nesse montante. O relatório final da primeira operação foi encaminhado ao Ministério Público Federal.
A PF indiciou executivos ou funcionários da Intermédica Notredame, KPMG, Lojas Cem, NYCOMED PHARMA (Takeda), Grupo Colorado, Cecil S/A, Scania, Roldão, Demarest Advogados e Laboratório Cristália.
Os investigadores apontam ainda fragilidades do Ministério da Cultura (Minc) na concessão e fiscalização de recursos públicos que bancaram projetos culturais desde o início da vigência da Rouanet, em 1992, até 2013.
Durante longo período os patrocínios foram aprovados, mas não passaram por auditorias, o que, segundo a PF, permitiu a ação de fraudadores. O relatório final sugere abertura de ação por improbidade administrativa para responsabilização de funcionários da Cultura por 'danos ao erário e omissão'.
No âmbito criminal, a PF deparou com um 'extenso lapso temporal', entre as fraudes e a comunicação formal à corporação, prejudicando a identificação de funcionários do Ministério que teriam alguma ligação com a organização investigada.
A PF só foi informada dos desvios em 2014 por meio de uma Nota Técnica da Controladoria-Geral da União (CGU).
"O que tudo indica é que não existiu uma fiscalização efetiva, o que permitiu essas duas décadas de desvios de recursos da Lei Rouanet", destaca a delegada de Polícia Federal Melissa Maximino Pastor, que presidiu o inquérito. "Quando o Ministério da Cultura deu início à fiscalização dos projetos, em 2012, a associação criminosa começou a aprimorar as fraudes. A investigação demonstra isso empiricamente. Quando se inicia a fiscalização do órgão que libera e controla o recurso público as fraudes ganham sofisticação."
Em 2013, o Ministério da Cultura emitiu uma Instrução Normativa restringindo a quantidade de projetos por pessoas jurídicas e pessoas físicas. Na ocasião, foram bloqueadas contas de três empresas do Grupo Bellini. "O Grupo Bellini, que até então estava com as contas bloqueadas, começa a se utilizar de mais empresas, em nome de funcionários, por isso essa quantidade de indiciados."
A PF identificou nove empresas que fizeram parceria com o Bellini Cultural e outras três que auxiliavam o grupo nas fraudes, além de diversas pessoas físicas. Essa 'estrutura de papel' obteve junto ao Ministério mais de uma centena de projetos. O relatório final da Boca Livre foi encaminhado ao Ministério Público Federal.
O inquérito foi aberto no final de 2014 e seguiu para a Inteligência da PF em novembro de 2015, quando as investigações começaram a ganhar fôlego. O Ministério foi informado dos indícios de irregularidades envolvendo projetos do Grupo Bellini e servidores da Pasta.
"Se a PF tivesse conhecimento das fraudes em primeiro lugar talvez o desfecho da investigação teria sido outro, mas nós não recebemos essa denúncia, apenas três anos depois que o Ministério da Cultura foi avisado", argumenta a delegada. "Um rastreamento preliminar revelou indícios de adulteração de documentos, projetos extremamente similares, um projeto igualzinho ao outro, um dos dois não aconteceu", relata Melissa. "Fotos adulteradas também. Aí o Ministério, em 2013, com base nessa fiscalização, faz um levantamento e encaminha para a CGU que manda à Polícia Federal uma Nota Técnica, já em 2014, dando ensejo à instauração do inquérito policial."
"A falta de fiscalização permitiu a continuidade delitiva até a deflagração da operação, em junho 2016", afirma a delegada federal. "O que é muito interessante é que os depoimentos tomados são uníssonos no sentido de que existia uma lei invisível do mercado cultural. As produtoras culturais tinham que oferecer ou aceitar a exigência de grandes empresas com contrapartidas ilícitas para garantir o aporte no projeto cultural. O objetivo da Lei Rouanet é democratizar o acesso à cultura. Objetivo precípuo da lei é esse. É claro que quando a empresa investe nesse projeto cultural, além da dedução no Imposto de Renda que para ela não deve fazer diferença nenhuma, não vai sair do bolso dela, as empresas tributadas com lucro real de até 4% ao invés de recolher ao erário vai colocando no projeto cultural. Ela já tem uma grande vantagem, vincula o projeto cultural à marca dela, já é uma publicidade gratuita."
Segundo a PF, os indiciados do núcleo central do Grupo Bellini contaram que empresas exigiam contrapartidas - como, por exemplo, bancar festas de final de ano com cantores famosos para grandes públicos em troca de apoio ao projeto.
"A disputa era tão acirrada entre os produtores culturais que se não atendessem às solicitações não iriam conseguir aporte em nenhum projeto cultural", assinala a delegada. "A investigações confirmaram isso. As grandes empresas tiveram inclusive a coragem de formalizar contratos de patrocínio com objetos ilícitos."
O controlador do Grupo Bellini chegou a ser preso quando estourou a Boca Livre. Mas, por ordem do Tribunal Regional Federal da 3.ª Região, Antônio Bellini, o principal investigado, foi colocado em liberdade. A PF apurou que dinheiro da Lei Rouanet foi usado para bancar a festa de luxo do casamento de um filho de Bellini.
Segundo a PF, algumas empresas citadas na investigação apressaram-se em recolher tributos correspondentes aos valores supostamente desviados. Mas essa atitude, na avaliação de Melissa Pastor, não livrará os executivos das companhias.
"Não estamos diante de uma mera sonegação fiscal. Eles contribuíram com o Grupo Bellini em parceria, tinham intuito de que projetos de cunho privativo e corporativo fossem realizados com recursos públicos que deveriam ser destinados a projetos culturais. Essas empresas agiam em conluio para desviar recursos e não cumpriram o objetivo expresso da Lei Rounaet. Isso é muito mais do que um mero não recolhimento de impostos, é querer transformar dinheiro público em evento institucional."
Melissa lembra que 'o espírito da Lei Rouanet é democratizar a cultura'. "A consequência desse desvio de recursos públicos não é somente prejuízo aos cofres públicos. O objetivo principal da lei não foi atendido durante muitos anos. A população menos assistida ou excluída do exercício dos seus direitos culturais, especialmente por condições sócio-econômicas, deixou de ser beneficiada com projetos para os quais a lei destinou recursos visando a democratização da cultura."
A delegada é enfática. "Não é só o desvio. Quantas crianças de colégios estaduais poderiam ter acesso a esses espetáculos que foram aprovados com verba da Lei Rouanet? Essas crianças não tiveram acesso à cultura exatamente porque tudo foi tramado para beneficiar grandes empresas, além do produtor cultural que desviou recursos."
No inquérito da PF, executivos das companhias citadas alegaram que 'não enxergavam esse dinheiro como dinheiro público, mas sim dinheiro do marketing porque eram feitas ações exclusivas de marketing'. "Alegaram isso nos interrogatórios, mas as interceptações telemáticas apontam a fraude", assinala Melissa.
Email resgatado na investigação mostra que um interlocutor fala em 'expectativa de milhões'.
"Em um caso repetiram 14 projetos dedicados a caminhoneiros, tudo copiado um do outro. O que sobra para os verdadeiros projetos culturais? Não sobra nada", protesta Melissa Maximino Pastor.
A reportagem não localizou a defesa do Grupo Bellini nem a assessoria das Lojas Cem. O espaço está aberto para a manifestação de ambos.
Defesas
"O Ministério da Cultura (MinC) não teve acesso ao relatório final da Polícia Federal sobre a Operação Boca Livre, que corre sob sigilo. Ao assumir o Ministério da Cultura, o ministro Roberto Freire encontrou um passivo de 18.631 projetos do mecanismo de incentivo fiscal da Lei Rouanet. Neste momento, o Ministério da Cultura está discutindo a possibilidade de contratação de empresas de auditoria para fazer a análise de prestação de contas deste impressionante passivo - um claro exemplo de desídia de administrações anteriores.
O MinC também trabalha na modernização do sistema para aumentar a segurança na fiscalização. O alinhamento com os órgãos de controle busca maior efetividade das atividades a partir da implementação de trilhas de verificação de risco, métricas para a democratização, novo modelo de conta única, além da prestação de contas em tempo real. "
Cecil
"A Cecil realmente não foi indiciada. Eles estão bastante surpresos com o novo contato da empresa, pois realmente achavam que o assunto tivesse sido esclarecido, uma vez que foram 100% transparentes em depoimento à PF. "
Takeda
"A Takeda Pharma não foi notificada sobre o resultado das apurações da Polícia Federal e por isso não poderá comentar a respeito. Certa do cumprimento da legislação, continuará colaborando com as investigações."
Grupo Notre Dame:
"O Grupo NotreDame Intermédica, até o momento, não recebeu nenhuma notificação oficial dos órgãos competentes. Certos de que não cometemos nenhuma irregularidade ou ato ilícito, continuaremos contribuindo com as autoridades nas investigações "
Laboratório Cristália
"O Laboratório Cristália informa que forneceu toda a documentação necessária para colaborar com a investigação. A Companhia reforça que se pauta por critérios éticos em todas as suas ações e que todos os esclarecimentos quanto aos projetos da Lei Rouanet que participou, foram prestados nos autos."
Grupo Colorado
"O Grupo Colorado figura entre os mantenedores do Instituto Osvaldo Ribeiro de Mendonça (IORM), que, há muito anos, dedica-se a projetos de inclusão social e desenvolvimento cultural (http://iorm.org.br/).
No desempenho dessas atividades, o Grupo Colorado foi procurado por representantes da empresa Bellini Cultural, que desenvolviam projeto de exposição sobre a expansão da cana de açúcar no interior de São Paulo.
Posteriormente, os representantes do Grupo Colorado tomaram conhecimento da existência de investigação para apuração de práticas de má versação dos recursos do projeto, no âmbito da empresa Bellini Cultural.
Em decorrência disso, o Grupo Colorado prestou todos os esclarecimentos às Autoridades Públicas, deixando claro que figura como vítima de tais irregularidades. Além disso, recolheu aos cofres públicos o valor do incentivo fiscal recebido, acrescido dos encargos legais, afastando qualquer alegação de benefício indevido".
KPMG
"A KPMG no Brasil afirma que não recebeu, até o momento, nenhuma citação referente ao caso."
PF indicia 29 por rombo de R$ 30 milhões via Lei Rouanet
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lamilanomagazine · 10 months ago
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Pesaro 2024 lancia il concorso per la sua "Vetrina più bella"
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Pesaro 2024 lancia il concorso per la sua "Vetrina più bella" Si chiama "La vetrina più bella", il concorso a tema Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura, rivolto a tutti i negozi e attività commerciali della città in sfida nei mesi di febbraio e marzo. "È un'iniziativa che valorizzerà la creatività dei commercianti del nostro territorio legandola all'anno straordinario della Capitale e, allo stesso tempo, arricchirà di un'atmosfera originale, identitaria e di festa, la città" spiegano Daniele Vimini, vicesindaco assessore alla Bellezza e Francesca Frenquellucci, assessora all'Innovazione e Partecipazione. La partecipazione al concorso, libera e gratuita, è prevista entro il 15 febbraio, ed è rivolta a tutti i negozi e le attività commerciali e artigianali dotati di vetrina, ubicati nel territorio cittadino. Gli stessi, dovranno allestire a tema Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura, la propria vetrina, secondo la loro libera interpretazione e fantasia e seguendo accorgimenti di buon gusto e adeguatezza. "È un'ulteriore iniziativa – precisano Vimini e Frenquellucci - che si aggiunge alle tante che legano il territorio alla prospettiva della Capitale. Ringraziamo i Quartieri e il Municipio per aver accolto e rilanciato la proposta del contest, ideato per arrivare in profondità e ramificare – come fatto ad esempio con l'iniziativa 'Cosa c'è Dop' che trasforma i bar e le osterie della provincia in centri di informazione - l'anno straordinario di Pesaro 2024 sul territorio. Sarà una sfida variegata e interessante, soprattutto nel coinvolgere le 'vetrine' delle attività meno solite ad allestirsi a tema". Per partecipare al concorso "La vetrina più bella", è necessario compilare il modulo di adesione, entro le ore 10 del 15 febbraio esclusivamente inviando una PEC a [email protected] e una sola fotografia, raffigurante l'allestimento e l'insegna del negozio. Entro la stessa data, le vetrine dovranno essere allestite; non dovranno subire variazioni fino al 30 marzo 2024. Gli scatti, e le vetrine, saranno valutati dalla commissione giudicatrice composta da rappresentati delle istituzioni pubbliche e private e da soggetti impegnati nella promozione della Capitale e dai rappresentanti dei Consigli e del Municipio. La stessa redigerà una graduatoria secondo parametri di originalità, senso artistico ed eleganza, con un punteggio da 6 a 10. Alle prime tre proposte classificate, saranno consegnati, per ciascuno 2 biglietti per una rappresentazione agli spettacoli del Rossini Opera Festival 2024 e una confezione di prodotti alimentari del territorio. Bando QUI.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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claquetevirtual · 8 years ago
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“A Polícia Federal indiciou 29 investigados na Operação Boca Livre – apuração sobre desvios de recursos públicos estimados em R$ 30 milhões liberados pelo Tesouro via Lei Rouanet. O relatório final do inquérito da PF atribui a dez empresas parcerias com o esquema supostamente montado pelo Grupo Bellini Cultural, alvo principal da investigação. Foram indiciados empresários, um advogado e executivos de grandes companhias – laboratórios, montadora, farmacêutica e até banca de advocacia -, por estelionato contra a União e associação criminosa. Alguns foram enquadrados também em falsidade ideológica. Boca Livre foi deflagrada em 28 de junho. Ela precedeu a Operação Boca Livre S/A, que saiu às ruas em outubro e fez buscas em 29 empresas – patrocinadoras que atuaram em conjunto com o Grupo Bellini, ‘associando-se aos seus integrantes com o fim exclusivo de desviar recursos’. A PF evitou um rombo ainda maior, de mais R$ 58 milhões, com a identificação de projetos fraudados que estavam em curso e que permitiriam ao Grupo Bellini captar recursos nesse montante O relatório final da primeira operação foi encaminhado ao Ministério Público Federal. Os investigadores apontam ainda fragilidades do Ministério da Cultura (Minc) na concessão e fiscalização de recursos públicos que bancaram projetos culturais desde o início da vigência da Rouanet, em 1992, até 2013. Durante longo período os patrocínios foram aprovados, mas não passaram por auditorias, o que, segundo a PF, permitiu a ação de fraudadores. O relatório final sugere abertura de ação por improbidade administrativa para responsabilização de funcionários da Cultura por ‘danos ao erário e omissão’. ‘O que tudo indica é que não existiu uma fiscalização efetiva, o que permitiu essas duas décadas de desvios de recursos da Lei Rouanet’, destaca a delegada de Polícia Federal Melissa Maximino Pastor, que presidiu o inquérito. ‘Quando o Ministério da Cultura deu início à fiscalização dos projetos, em 2012, a associação criminosa começou a aprimorar as fraudes. A investigação demonstra isso empiricamente. Quando se inicia a fiscalização do órgão que libera e controla o recurso público as fraudes ganham sofisticação’. O relatório final - da Boca Livre - foi encaminhado ao MP Federal.
‘A falta de fiscalização permitiu a continuidade delitiva até a deflagração da operação, em junho 2016′, afirma a delegada federal. ‘O que é muito interessante é que os depoimentos tomados são uníssonos no sentido de que existia uma lei invisível do mercado cultural. As produtoras culturais tinham que oferecer ou aceitar a exigência de grandes empresas com contrapartidas ilícitas para garantir o aporte no projeto cultural. O objetivo da Lei Rouanet é democratizar o acesso à cultura. Objetivo precípuo da lei é esse. É claro que quando a empresa investe nesse projeto cultural, além da dedução no Imposto de Renda que para ela não deve fazer diferença nenhuma, não vai sair do bolso dela, as empresas tributadas com lucro real de até 4% ao invés de recolher ao erário vai colocando no projeto cultural. Ela já tem uma grande vantagem, vincula o projeto cultural à marca dela, já é uma publicidade gratuita’. Segundo a PF, os indiciados do núcleo central do Grupo Bellini contaram que empresas exigiam contrapartidas – como, por exemplo, bancar festas de final de ano com cantores famosos para grandes públicos em troca de apoio ao projeto. ‘A disputa era tão acirrada entre os produtores culturais que se não atendessem às solicitações não iriam conseguir aporte em nenhum projeto cultural’, assinala a delegada. ‘A investigações confirmaram isso. As grandes empresas tiveram inclusive a coragem de formalizar contratos de patrocínio com objetos ilícitos’. Melissa lembra que ’a consequência desse desvio de recursos públicos não é somente prejuízo aos cofres públicos. O objetivo principal da lei não foi atendido durante muitos anos. A população menos assistida ou excluída do exercício dos seus direitos culturais, especialmente por condições sócio-econômicas, deixou de ser beneficiada com projetos para os quais a lei destinou recursos visando a democratização da cultura’. A delegada é enfática. ‘Não é só o desvio. Quantas crianças de colégios estaduais poderiam ter acesso a esses espetáculos que foram aprovados com verba da Lei Rouanet? Essas crianças não tiveram acesso à cultura exatamente porque tudo foi tramado para beneficiar grandes empresas, além do produtor cultural que desviou os recursos.” - leiam a matéria completa do ESTADÃO no link acima!
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Modena inaugura lo skate park riqualificato
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Modena inaugura lo skate park riqualificato È in programma nel pomeriggio di sabato 16 dicembre, nell'ambito di un pomeriggio di sport e festa, la cerimonia pubblica di inaugurazione dello skate park "Le Gobbe" di via Pignedoli, che si presenta rinnovato dopo i lavori di riqualificazione che hanno reso la struttura più fruibile, sicura, resistente nel tempo e divertente per gli utilizzatori. Il taglio del nastro è previsto alle ore 15, alla presenza dell'assessora allo Sport Grazia Baracchi. A seguire un'esibizione di skate e bmx permetterà di assistere alle evoluzioni e alle acrobazie che l'impianto è in grado di ospitare. "Con questa iniziativa concludiamo un percorso – sottolinea l'assessora Baracchi – di ascolto e partecipazione di ragazzi e ragazze, giovani e meno giovani, che frequentano l'area e che hanno contributo alla progettazione degli interventi. I loro spunti hanno rappresentato un valore aggiunto. Oggi è anche l'occasione per ringraziarli". Lo skate park rinnovato, quindi, "permette di aumentare l'offerta di spazi pubblici – aggiunge l'assessora – dedicati alla pratica dello sport e dell'attività motoria e ludica, offrendo ai modenesi di ogni età una rete sempre più ampia di luoghi nei quali svolgere queste importanti attività in maniera libera e gratuita". Nel frattempo, a poca distanza da "Le Gobbe", su un'area di 3.500 metri quadrati proseguono i lavori di realizzazione di un'ulteriore struttura dedicata allo skateboard e di due piste dedicate alle bmx. Il nuovo impianto, del valore di 2,1 milioni di euro finanziato con risorse Pnrr nell'ambito del programma Next Generation Modena attraverso il bando "Sport e inclusione sociale", ha visto l'avvio dei lavori in settembre e terminerà nel 2025. L'intervento di riqualificazione in via Pignedoli è durato diversi mesi e ha un valore di 100mila euro, grazie anche a un co-finanziamento per 30mila euro dalla Fondazione di Modena nell'ambito del "Bando Personae". In particolare gli interventi, hanno riguardato l'installazione di alcune nuove strutture in cemento al posto di quelle in legno e il ripristino di parte della pavimentazione. Le aree interessate sono state diverse: alla "mini rampa" è stata sostituita la piattaforma esistente e sono stati posizionati i parapetti a protezione dei terrazzini collocati alla sommità delle superfici curvilinee di scorrimento; anche nel "quarter", struttura costituita da superficie di scorrimento curvilinea con un terrazzino al vertice, è stato collocato un parapetto; nei "box 1", "box 2" e "manual pad", ostacoli costituiti da parallelepipedi in calcestruzzo con altezza variabile, sono stati posizionati tubolari quadri in acciaio; nel "rail", struttura costituita da un tubolare di acciaio tondo in posizione parallela al terreno, sorretto da montanti in acciaio, e nei "bank 1" e "bank 2", costituite da un piano di scorrimento inclinato con un terrazzino al vertice, sono invece stati fatti lavori di manutenzione. I piani di scorrimento curvilinei delle strutture sono stati realizzati secondo la tecnica della lisciatura a mano del calcestruzzo, con spatole metalliche, sistema che assicura un alto livello di levigatura e durabilità della superficie nel tempo, anche con lo scopo di garantire alti livelli di prestazione e al tempo stesso di sicurezza da parte degli utilizzatori che praticano lo skatebording e altre discipline affini. Infine, sono stati effettuati i ripristini delle parti ammalorate della pavimentazione con materiali adeguati. Approfondimenti online sul sito al seguente link... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Trieste: si conclude il Festival letterario "BLOOMSDAY 2023, UNA FESTA PER JOYCE"
Trieste: si conclude il Festival letterario "BLOOMSDAY 2023, UNA FESTA PER JOYCE". Si conclude il Festival letterario “BLOOMSDAY 2023 – UNA FESTA PER JOYCE”. Il festival torna dopo la straordinaria edizione del centenario del 2022 in cui, lo scorso anno, l’intera città è stata coinvolta nella maratona letteraria che ha messo in scena tutti i 18 capitoli del romanzo e ritorna alla sua formula classica, quella che prevede di approfondire con il teatro, le conferenze, le mostre d'arte e i concerti, un singolo episodio del romanzo, il quindicesimo, intitolato Circe – Il bordello. Si tratta del capitolo più lungo di tutto Ulisse, ricchissimo, visionario, a volte crudo e a volte sognante, una specie di grande, ebbro riassunto della celebre giornata che ci introduce all'ultima sezione del romanzo, quella dedicata al ritorno a casa di Leopold Bloom e del suo giovane protetto Stephen Dedalus. Il legame tra la città di Trieste e l'opera del grande romanziere irlandese verrà ancora una volta ribadito per il tramite del rapporto più significativo che Joyce instaurò nel porto adriatico, quello con un altro grande romanziere, Italo Svevo che, proprio un anno dopo la pubblicazione dell'Ulisse, diede alla stampa La coscienza di Zeno, che nel 2023, quindi, è a sua volta oggetto di un centenario molto sentito in città. Il rapporto, vivo e produttivo, fra i due più grandi romanzieri che Trieste abbia conosciuto ritornerà come un leit-motiv nel corso di tutta la manifestazione. Con queste coordinate, i promotori del festival - l'Assessorato alle Politiche dell'Educazione e della Famiglia del Comune di Trieste, per il tramite del Museo Joyce Museum e l'Università degli Studi di Trieste, attraverso il Dipartimento di Studi Umanistici, grazie al consolidato sostegno del comparto della promozione turistica regionale e del Convention and Visitors Bureau e al supporto di nuovi partner come “Turismo Irlandese” - lanciano la nuova “festa per Joyce” Bloomsday 2023. Ospiti d'onore del festival saranno Alessandro Bergonzoni, Enrico Terrinoni e Fabio Pedone che animeranno, domenica 18 giugno alle ore 18 presso l'Aula Magna dell'Università, una conferenza-spettacolo dedicata alla magia – bianca e nera – del Labirincubo delle parole joyciane Il programma completo di domenica 18 giugno: Alle ore 9 presso la sede dell’Adriaco Yacht Club di molo Sartorio, 1 “Calipso. La colazione immersiva” - replica. Sull’onda del successo dell’edizione 2022 in cui tutte le giornate del festival sono state aperte da questo graditissimo appuntamento, ritorna “La colazione del Bloomsday”: un menù continentale e irish (non senza l’iconico piatto di rognone) nella suggestiva sede del più antico e prestigioso Yacht Club triestino rende “immersiva” l’esperienza di assistere alla messa in scena del capitolo “Calipso - La colazione da parte della compagnia dell’Armonia, storico partner del Bloomsday triestino. Appuntamento in collaborazione con “Turismo Irlandese”. Personaggi e interpreti: Leopold Bloom: Chino Turco; Molly Bloom: Manuela Mizzan; narratore: Giuliano Zannier; domestica: Delia Perugino; scene e costumi: Giuliana Artico; effetti: Franca Zannier. Regia: Giuliano Zannier. Ingresso su prenotazione (telefonando allo 040 305567) al costo di euro 8, comprensivo di consumazione.   Alle ore 11.00 presso la statua di Italo Svevo in piazza Hortis, 4 “JJ Walking Tour”, itinerario a piedi nella città di Joyce guidato da Laura Pelaschiar con la partecipazione di Paolo Quazzolo (Università degli Studi di Trieste – Dipartimento di Studi Umanistici). La “bella Trieste” di Joyce, la città delle sue lezioni di inglese, delle amate chiese e delle non meno amate osterie, la Trieste dei bordelli, dei teatri, della Berlitz School, patria dei cripto-triestini Leopold e Molly Bloom. Durata prevista: 2 ore. Partecipazione libera e gratuita. In caso di maltempo il tour verrà cancellato.   Alle ore 18.00 nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Trieste in piazzale Europa, 1 “Il labirincubo delle parole intorno a Joyce”: Alessandro Bergonzoni dialoga con Enrico Terrinoni e Fabio Pedone, traduttori italiani di Finnegans Wake, sull’invenzione del verbo, ispirato dall’utopia di una lingua infinita come quella che Joyce tentò di realizzare nella sua ultima opera, in cui incontriamo invenzioni verbali come nightmaze (labirincubo) costruite da uno scrittore che si firmava Dedalus, autore di labirinti oscuri in cui perdersi per ritrovarsi. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.   Alle ore 21 presso la Torre del Lloyd in via Karl L. von Bruck, 3 “Circe”: sogni, allucinazioni e… del mestiere più antico del mondo” - replica. Drammatizzazione dell’episodio dell’Ulisse joyciano a cura di Laura Pelaschiar e Paolo Quazzolo (Università degli Studi di Trieste – Dipartimento di Studi Umanistici), in collaborazione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale. Nella suggestiva location della Torre del Lloyd, tra bastimenti, gru e vicoli maleodoranti, uno Stephen Dedalus decisamente ubriaco e un Leopold Bloom immancabilmente sobrio ci condurranno all’interno del bordello di Bella Cohen a incontrare baldracche, allucinazioni e fantasmi di ogni tipo nella Dublino del 1904. Interpreti: Ester Galazzi, Emanuele Fortunati e Riccardo Maranzana. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.   Alle ore 21 al Bounty Pub di via Pondares 6 “Bloomsday party”. All’evento conclusivo non può mancare la “house band” del Bloomsday, i Wooden Legs con la vivacità e lo struggimento delle loro ballate irlandesi annaffiate, serve dirlo? da una buona pinta di birra irish. Evento in collaborazione con Bounty Pub. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti, prenotazioni tavoli allo 040762952. L’offerta enogastronomica e musicale del Bloomsday, mai disgiunta da quella culturale, oltre agli appuntamenti già inseriti in programma comprende: Domenica 18 giugno dalle ore 9 alle ore 15 presso Mimì e cocotte bistrot e ristorante di via Luigi Cadorna, 19 “Viaggio InteriorA”. Nei giorni del Bloomsday sarà possibile trovare in menù assaggi, cicchetti, pietanze all’insegna del quinto quarto tanto amato dal Nostro (e anche da noi). Non mancherà il rognone a colazione. Il tutto accompagnato dai vini di Borgogna. A chi prenota nel nome di Joyce e del Bloomsday verrà applicato uno sconto del 10%.   Il bordello di Bella Cohen, novella Circe joyciana, sarà anche al centro della mostra di Davide Lippolis Belle dame sans serif che rimarrà aperta tutti i giorni fino al 9 luglio in Sala Veruda di Palazzo Costanzi con orario feriale e festivo 10-13 e 17-20. Tutti gli eventi del Bloomsday Trieste sono a ingresso gratuito tranne le “colazioni immersive”: il programma completo è scaricabile all'indirizzo https://museojoycetrieste.it/ . Per ulteriori informazioni: Museo Joyce Museum via Madonna del Mare, 13, tel. 040 6758170 / 8182, e-mail:[email protected]  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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