#festa di liberazione dal nazifascismo
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Buon 25 aprile! Buona Festa della Liberazione dal nazifascismo!
Stamattina mi sono alzato This morning I woke up O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao! Goodbye, o my beautiful, goodbye, my beautiful, bye, bye, bye! Stamattina mi sono alzato This morning I woke up E ho trovato l'invasor And I found the invader
O partigiano, portami via O partisan, take me away O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao! Goodbye, o my beautiful, goodbye, my beautiful, bye, bye, bye! O partigiano, portami via O partisan, take me away Che mi sento di morir For I feel like I’m dying
E se io muoio da partigiano And if I die a partisan O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao! Goodbye, o my beautiful, goodbye, my beautiful, bye, bye, bye! E se muoio da partigiano And if I die a partisan Tu mi devi seppellir You must bury me
E seppellire lassù in montagna Bury me up in the mountains O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao! Goodbye, o my beautiful, goodbye, my beautiful, bye, bye, bye! Seppellire lassù in montagna Bury me up in the mountains Sotto l'ombra di un bel fior Under the shadow of a beautiful flower
Tutte le genti che passeranno All the people passing by O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao! Goodbye, o my beautiful, goodbye, my beautiful, bye, bye, bye! E le genti che passeranno And all the people passing by Ti diranno “Che bel fior!” Will tell you: “What a beautiful flower!”
E questo è il fiore del partigiano And this is a partisan’s flower O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao! Goodbye, o my beautiful, goodbye, my beautiful, bye, bye, bye! Questo è il fiore del partigiano This is a partisan’s flower Morto per la libertà He has died for freedom
#25 aprile#Festa della Liberazione#Milva#bella ciao#la mia musica#musica#music#partigiani#resistenza#cose mie#pensieri#Italia#Italy#festa di liberazione dal nazifascismo#antifascismo#ora e sempre antifascisti
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"Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L'onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l'ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all'ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro".
"Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell'infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania".
"In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l'omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. Fosse Ardeatine, Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati".
"Queste due concomitanti ricorrenze luttuose - primavera del '24, primavera del '44 - proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica - non soltanto alla fine o occasionalmente - un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell'ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via".
"Dopo aver evitato l'argomento in campagna elettorale la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l'esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola "antifascismo" in occasione del 25 aprile 2023)".
"Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell'anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola - antifascismo - non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana".
Antonio Scurati e la versione integrale (non censurata dalla Rai) del suo monologo scritto in ricorrenza del 25 aprile 2024, Festa della Liberazione dal nazifascismo in Italia.
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Che bel 25 aprile!…l’opinione di Rita Faletti Rita Faletti – Aprile 28, 2024 – 17:35 commenti: 18 © Riproduzione riservata Le celebrazioni del 25 aprile, festa nazionale della Liberazione dal nazifascismo, in un paese normale che sappia distinguere il passato dal presente, si svolgerebbero in un’atmosfera di serena e responsabile complicità, se non proprio di giubilo, comprensibile in quel 25…
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La Festa della Liberazione anche a Sassari
Anche Sassari ha celebrato questa mattina la Liberazione dal Nazifascismo, avvenuta 79 anni fa. La data simbolo è quella del 25 aprile, quando il Comitato di Liberazione dell’Alta Italia proclamò l’insurrezione generale, abbattendo ciò che rimaneva della Repubblica Sociale. Ed è stato il corteo organizzato dall’Anpi a dare l’avvio oggi alle manifestazioni alle 9,30 con partenza dall’Emiciclo…
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Il punto di vista - "Il 25 aprile, dalle Fosse Ardeatine a Gaza, passando per Bucha e il 7 ottobre scorso" - di Mariantonietta Valzano
. “Il punto di vista” di Mariantonietta Valzano Oggi è la festa della Liberazione dal Nazifascismo, quel periodo di disumanizzazione che nel secolo scorso ne ha caratterizzato la prima metà, oltre a partorire un paio di guerre. Qualcuno storcerà il naso poiché nella prima Guerra Mondiale non vi era né il Partito Fascista né quello nazista. Giusto. Il primo in Italia si consolida dal 1922 e il…
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25 aprile: il programma degli eventi per la Festa della Liberazione #festadellaliberazione #tfnews #24aprile
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Il significato del 25 aprile
Ritrovare unità di intenti eliminando le divisioni: il significato della festa del 25 aprile è la liberazione da tutti i totalitarismi di Stanislao Scognamiglio PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Portici libera e democratica si mobilita per celebrare il 78simo anniversario della festa nazionale istituita per commemorare la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, la fine dell’occupazione…
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La festa dell'Italia liberata, in 100mila a Milano
Cortei, deposizioni di corone, manifestazioni e anche tante polemiche e alcune contestazioni. L’Italia ha festeggiato così i 78 anni dalla liberazione dal nazifascismo, una ricorrenza che per la prima volta si celebra con un governo di destra alla guida del Paese. Milano, città Medaglia d’oro della Resistenza, ha ospitato come da tradizione la manifestazione nazionale cui hanno partecipato oltre…
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RT @DiegoFusaro: 25 Aprile, giorno di festa e, insieme, di lutto. Di festa, per la liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Di lutto, per la rioccupazione americana dell'Italia che tuttora persiste, con più di 100 basi militari statunitensi che rendono il nostro Paese una colonia di Washington.
— Mario Calandra (@MariusKalander) Apr 25, 2023
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Perché il 25 aprile si festeggia la Liberazione
Da Ilpost.it Il 25 aprile, oggi, in Italia si celebra la festa della Liberazione dal nazifascismo. L’occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno, ma si considera il 25 aprile come data simbolo perché nel 1945 coincise con l’inizio della ritirata da parte dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della repubblica di Salò dalle città di Torino e di Milano,…
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Al lavoro anche il 25 aprile: dal sindacato "Una rosa a chi vende il pane"
Una rosa a chi vende il pane: per l’anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, la Filcams Cgil di Perugia, insieme agli studenti e alle studentesse dell’Udu e della Rete, distribuirà rose e volantini alle lavoratrici e ai lavoratori della grande distribuzione organizzata, costretti a lavorare in un giorno di festa e di grande significato valoriale. “Abbiamo deciso di mettere in…
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La libertà di ROSA MANNETTA
La Resistenza italiana fu una guerra di liberazione nazionale e unì i liberali, i comunisti, gli azionisti, i democratici cristiani e anche i monarchici. In pratica, fu una sollevazione popolare contro il nazifascismo. Fu un grande movimento di vari schieramenti. E durante la resistenza, le file partigiane costituite da volontari o da militari sfuggiti ai tedeschi, contribuirono con le loro azioni di sabotaggio o di guerriglia, a colpire gli invasori tedeschi e i repubblichini di Salò. Il 25 aprile è la nostra festa nazionale, è il ricordo della liberazione dall’occupazione nazista e dal fascismo. Questo è il concetto basilare. Piero Calamandrei scriveva: “La libertà è una condizione ineliminabile della legalità..”. E noi, dobbiamo rispettare questa libertà.
Rosa Mannetta
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Meloni dice che non spetta a lei chiedere ai ministri di festeggiare il 25 aprile
DIRETTA TV 3 Aprile 2023 La presidente del Consiglio prova a spegnere le polemiche in vista del 25 aprile, recentemente riaccese dalle frasi di Ignazio La Russa sulla Resistenza e su via Rasella. 1 CONDIVISIONI Non è ancora chiaro se Giorgia Meloni e i suoi ministri festeggeranno il 25 aprile. Quando mancano venti giorni alla Festa della Liberazione dal nazifascismo, ci ha pensato il…
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Ci eravamo appena riavuti dallo scoop di Repubblica, che aveva resuscitato lo scrittore israeliano Denis MacEoin, morto due anni fa, appiccicando un suo articolo del 2011 alle proteste universitarie per Gaza, quando ci siamo imbattuti in due prime pagine da urlo. Che fanno più ridere delle gaffe di vari mezzibusti sullo “sbarco in Lombardia”. Quella dell’altroieri titolava: “D-Day, pronti al sacrificio come allora”, dove non era ben chiaro chi fosse pronto a quale sacrificio. Ma una mezza risposta è arrivata ieri: “Kiev, la nostra Normandia”. Sotto, la gigantografia di due dei più noti leader morenti, Macron e Michel, accanto a un Biden eccezionalmente sveglio che saluta Zelensky. Quest’ultimo fa pensare al gioco “Trova l’intruso”: infatti, a commemorare gli 80 anni dell’evento-simbolo della liberazione d’Europa dal nazifascismo, gli imbecilli suddetti hanno invitato il presidente di un Paese, l’Ucraina, che nel 1944-’45 stava con i nazisti, accolti come liberatori, affiancati da reparti di SS e volontari, aiutati a infornare centinaia di migliaia di ebrei nei lager poi liberati dall’Armata Rossa (ma sì, da quel paesucolo denominato Urss che alla sconfitta del nazifascismo sacrificò appena 28 milioni di uomini e donne, infatti non era invitato alla festa). Un Paese che coerentemente perseguita, bombarda e discrimina da dieci anni le minoranze russofile e russofone del Donbass e venera come eroe nazionale il criminale nazista Stepan Bandera, con tanto di milizie e partiti noti per le SS stilizzate nei vessilli e le svastiche e i simboli runici tatuati sulla pelle.
[...]
La storia come non ve l'hanno mai raccontata!
"...per molti storici, lo sbarco in Normandia fu un inutile massacro di soldati mandati al macello senza preparazione né copertura, un flop militare che sortì l’effetto di ringalluzzire i tedeschi."
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IL GIORNO DELLA FESTA DELLA LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO LA DONAZZAN RICORDA LA MORTE DI 14 NAZISTI Dove è andata a festeggiare la Liberazione dal nazifascismo l’assessore regionale all’istruzione Donazzan? Ovviamente a Lusiana per ricordare 14 soldati nazisti uccisi alla fine del conflitto. Dopo aver fatto il saluto romano e aver cantato “Faccetta nera” alla Radio non poteva esserci un posto migliore per ricordare chi è morto per la nostra libertà. Nel suo discorso ha affermato che dobbiamo ricordare “chi ha sacrificato la propria vita per l’onore della patria, chi per la libertà, con pari dignità”. No, assessore, non c’è pari dignità. Da una parte c’è chi ha abolito i partiti politici, ammazzato i dissidenti, emanato le leggi razziali, ucciso la democrazia, chi ci ha condotto in una guerra assurda, chi ha collaborato con i nazisti per l’Olocausto, la caduta nell’abisso più brutale dell’umanità, e dall’altra parte chi li ha combattuti. Se avessero vinto i suoi amici non ci sarebbe libertà di parola, pensiero, non ci sarebbe il diritto di voto. Non saremmo cittadini, ma sudditi di una tirannia. Nessuna pari dignità, ma da una parte la dittatura e dall’altra la libertà, da una parte chi ha difeso una autocrazia e dall’altra chi l’ha combattuta. Ancora una volta va sottolineata la gravità inaudita della situazione: chi dovrebbe guidare i processi educativi della nostra Regione continua a mandare questi messaggi, di fatto distruggendo il lavoro che faticosamente gli insegnanti fanno ogni giorno. La pedagogia della cittadinanza attiva e democratica si svuota, i valori della democrazia e della libertà vengono colpiti al cuore proprio da chi dovrebbe guidare la formazione della nostra terra. Inaccettabile. Il Presidente Zaia che continua invece a voltarsi dall’altra parte, che ha nominato nella giunta regionale per l’ennesima volta la Donazza, nei fatti è complice. Carlo Cunegato
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In queste ore su Telegram sono stati aperti numerosi gruppi che promuovono l’iniziativa “25 aprile ORE 17:00 scendiamo in strada chat nazionale #ilnuovo25aprile”. Tra coloro che sui social aderiscono a questa iniziativa ci sono anche i fascisti di Forza nuova che dopo la fallimentare uscita di Pasqua a Roma ci riprovano. Molto anomala la modalità di inserimento delle persone in queste chat che sono state aperte sia a livello nazionale che regionale. Non tragga in inganno la grafica e il riferimento al 25 aprile. Oltre ai fascisti, nella chat, ci sono persone che promuovono teorie complottiste che circolano in rete merito sulla propagazione del Coronavirus. Dopo la solita uscita di Ignazio La Russa ecco un altro tentativo di manipolare la ricorrenza del 25 aprile che resta la festa della Liberazione dal nazifascismo.
#antifa#apiazzaleloretceancoraposto#fuckfascist#fuckfascism#chiudereicovifascisti#25aprile#bellaciao
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