#ferite d'amore
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sceglimi, cercami, fammi capire che ci sei, fammi capire che ci sono, dentro di te, nella tua vita, fammi capire che io sono io e nessuno sarà mai me e che a te non sta bene accontentarti di qualcosa di simile.
zo3
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Ci metto sempre troppo cuore, in ogni cosa che faccio, in ogni giorno che vivo, in ogni sogno che inseguo. E quando sbaglio, sbaglio tanto, sbaglio troppo, sbaglio più di quanto io non voglia. Vivo tutto troppo intensamente, troppo profondamente. Questo vuol dire essere sensibili. Ogni respiro, ogni rumore, ogni sorriso, ogni dolore, sentirlo sulla propria pelle, fin dentro le ossa, fin dentro al cuore. Ho molte cicatrici perché è facile ferirmi. Eppure mi rialzo sempre, ogni volta. E sopra ogni cicatrice dipingo una stella, un sole, una farfalla, un tulipano, un girasole. Perché ogni cicatrice merita di essere trasformata in qualcosa di bello, per ricordarmi che sono caduta ma che mi sono anche rialzata, ogni volta. E allora mi ricorderò di sorridere ancora, di sognare ancora, di sperare ancora, perché nessun dolore dura per sempre e nessun inverno è tanto lungo da impedire alla primavera di sbocciare. Voglio dipingere un arcobaleno sopra ogni ferita, tappezzare la stanza di sogni, attaccare stelle al soffitto e trasformare ogni lacrima in sorriso. E quando guarderò indietro, la strada che ho percorso, i passi fatti, le cadute, gli inciampi, i nodi ingarbugliati, le piccole sconfitte e le grandi vittorie, i sogni realizzati, i traguardi superati, ecco, allora saprò di aver fatto tutto il possibile e di averci sempre messo il cuore.
Chiara Trabalza
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#andare via#vai via#ferite#ferita#ferito#restare#resto#resta#merda#dono#poche persone#persone#fragilità#fragile#frasi#amore#frasi belle#frasi d'amore#ti amo#amore a distanza#love#i love you#frasi tristi#innamorata#amare#amarezza#vendetta#andare#lasciare andare#andare avanti
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لقد أحببتك كثيرًا لدرجة أنه حتى عندما آذيتني، حاولت أن أفهمك
Ti amavo così tanto che, anche quando mi ferivi, cercavo di capirti.
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Senti le cose che dovrebbero sentire gli altri
-GIO EVAN "Hopper"
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Prendetevi cura
delle ferite,
delle lacrime cadute,
degli sguardi persi,
delle mani tremanti,
dei sogni riposti in un cassetto,
delle speranze accatastate in un angolo,
dei cuori spezzati,
in quelle centomila notti senza stelle,
nei silenzi assordanti,
nei vuoti pieni di cianfrusaglie.
Prendetevi cura
dei sorrisi che lottano per nascere,
dell'amore messo sottovuoto nei ripiani più alti dell'anima,
dell'autentica bellezza cucita
dietro gli specchi,
delle camminate degli equilibristi
a metà tra la paura e il coraggio,
delle infinite geometrie della vita.
Prendetevi cura,
che non esiste dichiarazione d'amore più bella
del prendersi cura.
Chi ti ama... si prende cura di te.
Sabrina Ferri
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L'ILLUSIONE PIÙ PERICOLOSA
L'illusione più pericolosa è quella per cui scambiamo il bisogno di attenzioni e riconoscimento con il bisogno di amore e di cure.
Per quante attenzioni e riconoscimenti gli altri potranno donarci, esse non riempiranno mai il vuoto d'amore che sentiamo.
Questo accade anche con il bisogno di essere sostenuti, compresi o accuditi.
La persona mette in atto un meccanismo difensivo chiamato "spostamento", attraverso il quale nega il bisogno di base che è stato frustrato anticamente, e rispetto al quale dunque si è sentito ferito, come appunto può essere appunto quello di amore, convertendolo in un bisogno che può essere più facilmente soddisfatto, anche perché socialmente accettato e promosso, come quello di riconoscimento.
Si sforza in tutti i modi di essere generoso, di raggiungere risultati, di produrre, di compiacere, di essere il bravo bambino o la brava bambina, così da avere su di sé gli occhi dell'altro.
Tuttavia, tale sostituzione non può funzionare.
Innanzitutto perché il bisogno di amore può essere soddisfatto solo da ciò che la persona prova per noi, come un sentimento, e non da un fare-per-ottenere.
In secondo luogo, perché la fame d'amore di cui si ha bisogno si riferisce al nostro bambino ferito, non all'adulto che siamo ora.
È la fame di amore del bambino nei confronti del genitore, che vuole essere amato per ciò che è, e non per ciò che fa, appunto.
Ma siccome l'essere ciò che si è, è stato o negato o criticato, anche a partire dai suoi bisogni frustrati, il bambino si impegna in una manovra in cui ha una certa presa, un certo controllo, come quella del fare-per-ottenere, al fine di soddisfare in modo indiretto quel bisogno originario.
Tuttavia, se io ho bisogno di muovermi, ma questo movimento mi viene impedito, non posso soddisfare questo mio bisogno semplicemente vedendo qualcuno che corre sullo schermo.
Non sarò mai soddisfatto.
Il sistema di difesa della sostituzione cerca da una parte di soddisfare quel bisogno frustrato, e al tempo stesso lo nega proprio in quanto meccanismo difensivo.
Questo perché la consapevolezza del vuoto d'amore, e la possibilità di riempirlo ora, sarebbero troppo dolorosi, in quanto risveglierebbero la ferita dell'amore negato o comunque la paura di una nuova insoddisfazione, che la persona non si può permettere e che ha subito molto tempo fa.
Così, si viene a creare un circolo vizioso tra l'impossibilità di soddisfare direttamente il bisogno di amore, la cui spinta rimane sempre presente, e l'insoddisfazione cronica di soddisfarlo in modo indiretto, la quale genera una irritazione e un nervosismo che finiscono per esaurire la persona stritolandola in questa forbice.
L'illusione creata da tale meccanismo di difesa, è pericolosa perché rischiamo di rincorrere farfalle, sfinendoci per qualcosa che non ci serve davvero, e che ci ha solo permesso di sopravvivere a noi stessi e alle nostre ferite.
Il problema è che, sebbene questa difesa sia stata un sistema di adattamento funzionale, un suo rafforzamento rischia di farci avvitare su di essa, allontanandoci dalla nostra vera natura e bisogni.
Quando dopo tanti sforzi sentiamo che la nostra vita comincia a essere per noi pesante e insoddisfacente, a volte, è proprio per questo o per altri meccanismi di compensazione.
Pensate alle star, ai grandi proprietari o direttori di imprese: hanno soldi, potere, relazioni in abbondanza.
Eppure, quanto spesso si sentono soli, depressi e insoddisfatti?
Lo sforzo principale, prima di qualunque obiettivo esterno, è interiore: trovare il proprio sé e liberarlo.
Dopo aver fatto questo lavoro sull'essere, puoi anche fare il lavoro più umile del mondo.
Ma sarai felice e grato della vita ogni giorno.
Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
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La sindrome d'amore non si cancella, non passa cosi, solo il tempo sa, come, quando, anche se [azione, volontà, coraggio], assumano il distacco emotivo, le ferite dell'ego, del cuore, degli odori, dei ricordi, rimangono per molto, forse troppo, fino a struggerci dentro... 🤍 💜 🤍
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Bisogna lasciare entrare la luce nel cuore per guarire le ferite e poterlo riempire d'amore ancora e ancora.
cywo
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L'amore ...
Che cosa è?
Me lo sono sempre chiesta.
Non ho mai provato quell'abbraccio che riesce a scaldare il cuore e a curare tutto il male che tengo dentro.
Non ho mai avuto il privilegio, di sentire quel dolce e timido: " Ti amo " quasi sussurrato, che ti fa battere forte il cuore, quasi da mancarti il respiro.
Non ho mai provato il brivido di piacere di una carezza, che curi le ferite della mia anima ormai martoriata, da tempo.
Non ho mai provato la delicatezza, dello sfioramento delle labbra.
Non ho mai provato quella dolce sensazione, di voler cercare di intrecciare le dita con qualcun altro, per poi non volerle separare più.
L'amore ...
L'amore, che cosa è?
È qualcosa di meraviglioso che io, non ho potuto ancora provare, ma solo immaginare.
Immagino quelle dolci parole non dette, quelle carezze non date, quel calore mai sentito ...
Immagino ...
Immagino ...
E quanto ardore nell'immaginare, mia dolce e solitaria, pena d'amore.
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puoi dire cose tristi senza far piangere e puoi dire un "no" senza essere per forza aggressivo. Puoi addirittura dire che non sei d'accordo senza mancare di rispetto e puoi dire una verità scomoda senza ferire. Tutto sta in quanto ti importa di chi hai di fronte. Le persone che diciamo di amare, meriterebbero quel secondo in più per pensarci meglio e dire la stessa cosa che stiamo per dire ma con toni più gentili. Invece noi no, non abbiamo tempo per nulla e non vogliamo manco prenderci le conseguenze della nostra superficialità.
zoe del 21.08.24
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Amati. Con tutti i tuoi errori, con tutti i tuoi difetti, con tutte le tue paure, con tutte le tue fragilità. Sei fatta di tempesta e uragano, di sogni e nuvole, di sole e del calore dell’estate. Non ti servono le briciole. Briciole di amore, briciole di tempo, briciole di attenzione. Non inseguire chi non vuole esserci, non trattenere chi vuole uscire dalla tua vita. Ricordati quanto vali e impara a volerti bene, con tutti i tuoi sbagli, con tutto il tuo dolore e le tue fragilità, con tutti i tuoi lividi sul cuore. E dalle ferite nasceranno due ali per spiccare il volo.
Chiara Trabalza
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Piccola me ti rendi conto di avere come operette teatrali preferite due storie di tradimenti. Ti rendi conto che adori alla follia queste due storie tanto da aver consumato i due DVD per quante volte le hai viste e riviste e rivedrai senza stancarti mai. Sembri come destinata a vivere di illusioni d'amore in cui l'amore lo metterai sempre solo tu per davvero e l'altro crederà di amarti a sua volta per poi accorgersi che c'è di meglio altrove e ti ritroverai sempre con un cuore distrutto che vuole amare ma si impone per autodifesa di non farlo più, che ha bisogno di carezze ma piuttosto che poi ripagarle con altre ferite preferisce stare lì chiuso nel petto senza poter essere più sfiorato da nessuno. Ti ritrovi a vivere nei ricordi di quel che c'era stato inizialmente, ti ritrovi a vivere con un vuoto dentro che ogni tanto risale in superficie e ti fa quasi perdere l'equilibrio, quell'equilibrio che una volta qualcuno ti aveva promesso e a cui tu avevi scioccamente creduto. Quella persona che forse ti ha già dimenticata mentre tu hai paura di dimenticare, di lasciare andare via anche dai cassetti della memoria e soprattutto dal tuo cuore.
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#pensieri#pensavo#tradimento#amore#cuore#cuore rotto#cuore a pezzi#cuore distrutto#ricordi#equilibrio#illusione#delusione#ferite sul cuore#malinconia#operette#il Paese dei Campanelli#acqua cheta
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Un giorno mi perdonerò.
Del male che mi sono fatta.
Del male che mi sono fatta fare.
E mi stringerò così forte, da non lasciarmi più.
#frasi d'amore#frasi per pensare#mancanza#nostalgia#frasi per riflettere#amore e vita#anima#frasi riflessive#dimenticare#dolore#perdonare#perdonare me stessa#me stessa#il male#ferite#abbraccio
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Portarsi con sé il peso delle ferite d'amore
Ha un altro sapore
Che annienta tutto il bello che c'è dentro
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Tre di Spade.
"La proiezione sull'Altro: la trappola del Riconoscimento".
Il compito del mese di Maggio è accompagnarci alla frattura con la nostra profonda "Ferita del Riconoscimento".
Essere stati "ignorati" o "svalutati", "boicottati" o "abusati" all'interno del percorso di crescita, tra le mura di casa, nei luoghi più intimi ed emozionali, nelle relazioni primarie, può generare schemi di profonda disfunzione e colpa.
Il dolore non passa solo.
Si deposita nelle memorie cellulari e si riattiva ad ogni simbolo o associazione con l'Evento traumatico, sia esso breve ed estemporaneo o reiterato nel tempo.
Il tempo non sistema le cose. Le complica.
E' per questo che non basta affidarsi alla parte Divina per compiere quel passaggio così strettamente Umano.
Siamo tutti chiamati ora a rivedere amorevolmente i nostri automatismi di manifestazione della sofferenza.
Tutta la rabbia, la violenza, il malessere che si stanno scatenando all'interno dei Sistemi di Relazione, sono frutto di un passaggio delicato della "Coscienza", sempre meno "presidiata" e sempre più libera di esprimere il proprio vissuto.
I terremoti Energetici di questi ultimi anni hanno assediato le fondamenta di tutti gli edifici, anche quelli apparentemente solidi, rendendone evidenti le infiltrazioni di umidità e il marciume del basamento, producendo irreparabili crolli, riducendo in macerie interi caseggiati.
E molti, invece di ristrutturare alla base la loro casa distrutta, ci hanno "messo la pezza", restando però nella costante sensazione che, un'ulteriore potente scossa, potrebbe davvero essere la definitiva per loro.
L'Evoluzione è un processo legato all'Umiltà.
L'Umano si rende strumento di se stesso.
E accoglie con coraggio e resilienza la Verità, che di volta in volta si palesa di fronte a sé.
Si affida al Viaggio. Sa che il percorso sarà accidentato, sa che dovrà distruggere una ad una ogni illusione, ogni contraddizione, ogni trigger interiore.
Ma non si abbatte, non si demotiva, non si appoggia pesantemente sulle schiene degli altri.
E' la sua Casa a necessitare di restauro. E' il suo Giardino interiore che va bonificato a fondo. Sono i suoi "Mostri" da sconfiggere.
Ed è l'unico che può affrontare il suo percorso trasformativo. Nessun altro lo potrà fare al suo posto.
E se ad un certo punto del Viaggio, si è scelto di percorrere la scorciatoia, si mollano gli ormeggi e si decreta "ho già fatto troppo, è tutto inutile, io sono fatto così, sono gli altri che non mi capiscono e non mi accettano per quello che sono", sarà naturale incappare nella solita "risoluzione infantilizzata".
Dove la Struttura immatura necessita costantemente di attenzione, di riconoscimento e premi di partecipazione.
Nessuno ci darà il premio o "la pacchetta sulla spalla" quando avremo compiuto i nostri faticosi passi.
Saremo noi ad omaggiarci con Gratitudine e tanta Gioia. A festeggiare con un sorriso l'ennesimo tassello d'Amore che abbiamo aggiunto al nostro "edificio emotivo".
E mattone dopo mattone, fatica dopo fatica, piano piano vedremo la nostra Nuova Casa Interiore prendere forma.
Sentiremo il Cuore pulsare nuovamente di Vita, irradiare quella sua sconfinata potenza e trasparente purezza in ogni istante ed in ogni respiro del nostro procedere.
Non soffermiamoci nella solita "zona di sconforto", di immobilismo e di "vittimismo".
C'è tanto da smaltire.
Ora più che mai.
Bisogna trovare il coraggio di osservare il "Passato devitalizzato" che torna. Ci dobbiamo stare.
Nessuna fuga, nessuna scorciatoia, nessun premio.
Si resta. Si affronta. Si elabora. E poi si espelle via!
Se lo tratteniamo finirà per intasare il Sistema e ci porterà ad una lenta agonia di "morte" per soffocamento o asfissia.
Lasciamo che i dolori del Passato si trattengano solo il tempo necessario per preparare l'espulsione finale.
Non identifichiamoci con le nostre Ferite. Non partiamo a razzo con gli automatismi che proiettano questi informi cumuli di tossine in transito.
Restiamo concentrati, consapevoli, presenti e partecipativi.
E smettiamola di giocare alla Ferita del Riconoscimento con gli altri! Di voler a tutti i costi attirare l'attenzione del "genitore" di turno. Di agganciare dinamiche infantilizzate di confronto, di invidia, di competizione, di pietismo o, peggio ancora, di vendetta.
Siamo adulti.
Curiamo il nostro Giardino. E smettiamola di ficcare il naso nel Giardino altrui.
Restiamo Radicati a noi stessi, presenti e orientati.
Si tratta di Noi. Della nostra Vita. Delle nostre Emozioni e Disfunzioni. Della nostra Responsabilità su noi stessi. Delle nostre scelte di Guarigione.
L'Altro non c'entra. Mai.
Ricordiamocelo sempre.
E proseguiamo con tanta Fede, Impegno e Dedizione nel nostro straordinario Cammino Evolutivo.
Mirtilla Esmeralda
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