#le mie cicatrici
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Ci metto sempre troppo cuore, in ogni cosa che faccio, in ogni giorno che vivo, in ogni sogno che inseguo. E quando sbaglio, sbaglio tanto, sbaglio troppo, sbaglio più di quanto io non voglia. Vivo tutto troppo intensamente, troppo profondamente. Questo vuol dire essere sensibili. Ogni respiro, ogni rumore, ogni sorriso, ogni dolore, sentirlo sulla propria pelle, fin dentro le ossa, fin dentro al cuore. Ho molte cicatrici perché è facile ferirmi. Eppure mi rialzo sempre, ogni volta. E sopra ogni cicatrice dipingo una stella, un sole, una farfalla, un tulipano, un girasole. Perché ogni cicatrice merita di essere trasformata in qualcosa di bello, per ricordarmi che sono caduta ma che mi sono anche rialzata, ogni volta. E allora mi ricorderò di sorridere ancora, di sognare ancora, di sperare ancora, perché nessun dolore dura per sempre e nessun inverno è tanto lungo da impedire alla primavera di sbocciare. Voglio dipingere un arcobaleno sopra ogni ferita, tappezzare la stanza di sogni, attaccare stelle al soffitto e trasformare ogni lacrima in sorriso. E quando guarderò indietro, la strada che ho percorso, i passi fatti, le cadute, gli inciampi, i nodi ingarbugliati, le piccole sconfitte e le grandi vittorie, i sogni realizzati, i traguardi superati, ecco, allora saprò di aver fatto tutto il possibile e di averci sempre messo il cuore.
Chiara Trabalza
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catastrofeanotherme · 2 years ago
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Costellazioni fra le mie cicatrici.
Ilaria Sansò
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dottssapatrizia · 1 year ago
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Io avrei voluto una foto dei miei vorrei.. dei miei non potevo ma adesso eccomi, sarei stata meravigliosa vista da dove mi guardo io. Da dentro le mie cicatrici..
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scritti-di-aliantis · 8 days ago
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Siamo finalmente qui, oggi: io e te. Gli unici due superstiti del male che ci siamo fatti. Solo tu, per me. Solo io, per te. A te confesso i miei segreti peccati e affido il campionario dei miei piccoli dubbi. E delle mie incertezze.
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Bacio sulla tua pelle le cicatrici delle mie involontarie intemperanze. Le assaporo: sanno di lacrime. Tu invece, perdonami e infine unisci le tue labbra alle mie. A lungo. Desidero solo questo, per noi due.
Aliantis
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parlamitucheiononmiparlopiu · 4 months ago
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A volte, devo fermarmi e ricordarmi che ho solo ventiquattro anni, solo ventiquattro anni anche se le ferite e le cicatrici sono molte, molte di più.
Imparerò a curarmi da sola, rattoppare, ricucire un cuore stanco. Imparerò a cadere tra le sole mie braccia, le uniche che non possono tradirmi, che non mi faranno cadere. Imparerò a non ferirmi, perché non lo merito, imparerò a non farmi più ferire da chi, per poter convivere con se stesso, usa solo la menzogna. Imparerò a difendermi meglio, consapevole che l'amore non è e non sarà mai un campo di battaglia, ma solo luogo di riposo per l'anima. Imparerò che il male che ricevo equivale al male che hanno dentro e non a quello che merito io. Imparerò, e tornerò ad amare la poesia nella sua forma più vera e pura. Imparerò, e tornerò ad amarmi. Da sola, rimetto a posto il mio mondo crollato a pezzi tante e tante volte, ma mai come questa volta. Da sola ricorderò che ho solo ventiquattro anni.
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principessa-6 · 1 year ago
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Non sono ne facile, ne scontata. Non sono per tutti, concedo poco. Non mi faccio sfiorare, del resto non tutti ne sarebbero comunque capaci.
Devo Mischiare il sangue, Asciugare le lacrime, Scambiare l'odore, e Fare i conti con un passato di pelle graffiata e cicatrici. Sono una rosa profumata e colorata, difficile da cogliere.
Chi vuole il mio cuore deve mettere la mano fra le mie spine. Perché graffio e lascio segni nello stesso modo con cui regalo sogni. Ho una bellezza interiore che trascende ogni canone.
Sono unica e preziosa, solo chi mi ha avvicinato lo può sapere...❉♡❉
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testatralenuvoles · 2 years ago
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se ti mostro le mie cicatrici ritieniti importante
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ma-pi-ma · 2 months ago
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Lascio la fretta
a chi ha paura del tempo
io mi fermo, respiro e aspetto.
Lascio la perfezione
a chi ha paura di cadere
io mi innamoro delle mie cicatrici.
Se mi chiedi cosa voglio, ti dico: un attimo di pace
una sera senza domande
un silenzio che non deve spiegarsi.
Lascio le domande
a chi cerca risposte
io vivo nelle cose, senza capire tutto.
Lascio le parole complicate
a chi vuole farsi capire
io preferisco i gesti, quelli piccoli
che non fanno rumore.
Se mi chiedi chi sono, ti dico: un sorriso
un passo lento, un sogno che non vuole svegliarsi.
Lascio i "domani"
a chi non sa vivere l'oggi
io mi prendo questo momento
come se fosse l'unico che conta.
Lascio i "non posso"
a chi non osa tentare
io provo, cado, e ricomincio da capo.
Se mi chiedi cosa mi manca, ti dico:
un istante di verità, uno sguardo che sa capirmi
un respiro profondo, quando tutto è troppo
Lascio i muri
a chi ha bisogno di difese
io costruisco ponti con gli occhi
e mi curo con gli abbracci…
Andrew Faber
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Quest'anno ho capito di essere più forte di quanto pensassi, ho cercato nuovi orizzonti, ho lottato, ho amato, ho vissuto. Ogni tanto mi sono persa, per poi ritrovarmi e riprendermi per mano. Ho imparato che non possiamo trattenere chi non vuole restare al nostro fianco, qualcuno bisogna lasciarlo andare, si deve avere il coraggio di chiudere delle porte, anche se fa male. Bisogna avere la forza di voltare pagina perché non tutti possono far parte del nostro viaggio. Quest'anno mi ha insegnato che non bisogna mai arrendersi, bisogna essere straordinari, coraggiosi, sognatori. Ho imparato a ballare sotto la pioggia, a danzare nel vento, a tuffarmi nelle emozioni, a sperare nell'impossibile. Ho ascoltato il mare. Ho camminato sotto le stelle. Ho tappezzato la stanza di sogni. Ho riempito gli occhi di sole. Ho messo qualche virgola e molti punti. Ho atteso, sognato, sperato. Mi sono scoperta e riscoperta. E ce l'ho messa tutta per diventare una persona migliore. Non mi piace fare liste di buoni propositi per il nuovo anno, preferisco vivere un passo alla volta. Ma una cosa la so. Continuerò a mettere il cuore in tutto ciò che faccio, mi commuoverò ancora per i piccoli dettagli, darò importanza ai piccoli gesti, costruirò castelli in aria, rincorrendo stelle cadenti, con gli occhi pieni di meraviglia. E non importa se non sarò perfetta, se farò nuovi errori, se qualche volta smarrirò la strada. Ma sarò me stessa, con tutti i miei sbagli, con tutte le mie incertezze, con tutti i miei sogni. Vi auguro di essere sempre coraggiosi e pieni d'amore, di continuare a sorridere e di riempire i vostri cassetti di sogni. Sbagliate, se serve, con la consapevolezza che potrete sempre rimediare e migliorare. Vi auguro di seguire sempre il cuore e di non perdere mai la capacità di stupirvi. Abbracciatevi e lasciatevi abbracciare. E se cadete, rialzatevi. Ogni giorno può essere un nuovo inizio.
Chiara Trabalza
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francesca-70 · 1 year ago
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La mia carne
giuseppe frascà
(9 Dicembre 1991)
Fui io a tenerti
per mano quando, insicuro, muovevi i
primi passi.
Sei cresciuto troppo in fretta e non
sono riuscito a tenere il tuo passo. Ti
vedo come eri ed aspetto di vederti
spuntare da dietro una scusa qualsiasi
per abbracciarti e non farti andare mai
via. Ascolto i ricordi e ti rivedo e mi
rivedo quando il mondo intero era
nostro e nulla poteva rubarcelo.
Poi non tutto va come sognavo e
restano le parole non dette,
i troppi sensi di colpa
e quella paura di non essere riuscita a fare abbastanza
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Ascolto i ricordi tra i sorrisi, le
risate di ieri e le lacrime di oggi
quando il giorno finisce e le mie
mani disegnano nell'aria un volto.
Cammina solo un po' con me prima
che il mio tempo finisca. Prendi la
mia mano come io presi la tua
quando i primi passi furono la tua
prima vittoria.
Prendimi per mano, figlio mio, prendimi per mano
e cammina con me per un po'. Vorrei dirti ciò che
ho dentro e mi fa male. Vorrei che tu mi insegnassi
la vita che non ti insegnai. Vieni, siedi con me, solo
per un po' e dimmi se in questa nebbia possono
nascere ancora i fiori. Vorrei parlarti dell'amarezza
che ho, vorrei che tu mi ascoltassi, solo per un po'.
Andiamo verso il mare, come un tempo, solo per
vedere più vicino il tuo orizzonte ed il mio. Prendi i
miei tanti anni e falli tuoi, solo per un po' e, forse
capirai quel dolore lieve che mi accompagna da
sempre. Prendimi per mano e dimmi dei miei tanti
errori ma ti prego non rimproverarmi: nessuno mi
insegnò a vivere ed oggi...non so ancora vivere.
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La vita non sempre è tutto come sembra, ma
ogni cosa va vissuta prima di giudicarla,
affinché possa riconoscere il bene ed il male.
Ma tu vai avanti ..anche con il mondo contro.
Votrei insegnerti a credere in te..a non arrenderti,
a prenderti in braccio e portarti in salvo perché,
ahimè, spesso sarai da solo a doverlo fare.
Ma ricorda che le cicatrici hanno una storia
e che ad ogni modo saranno una vittoria.
Vivi ogni giorno come se
fosse l'ultimo. Vivi e non
dimenticare mai i sogni
che un giorno tua madre sognò per te.
Vivi figlio mio
e se ti mancasse la voglia
vivi la vita che io non vissi
perché la vita è solo un sogno.
Sii sempre mio figlio perché il tempo è tiranno
...passa troppo velocemente.
Voglio essere ancora tua madre e carezzarti
il viso mentre stai per dormire
Si, figlio mio, fammi sentire ancora una
volta importante, fammi sentire ancora madre.
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Buon compleanno cuore mio❤
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raccontidialiantis · 22 days ago
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Frattura da isolamento (una breve storia Covid)
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“Questa è la pioggia che deve cadere, sulle piccole scene di addio… Arrivederci allora, ragazzo più forte di me. Tu non parlare, che si calma il dolore.” (Ivano Fossati)
Un po’ d'aria al balcone per trovare il coraggio della verità. E le parole giuste e discrete, che non siano pietre o macigni che ti restino sul cuore chissà per quanto. Da quando sono in isolamento, all'inizio ti pensavo e mi mancavi come al solito. Poi un po’ la routine, un po' la differenza tra presenza fisica e virtuale, esce fuori prepotente la volontà di togliere i veli dall'anima, la routine, i pregiudizi e il ciarpame. Tutte queste cose improvvisamente mi hanno fatto smettere di risponderti. Tu, incazzato, dopo un po’ hai diradato le telefonate, i messaggi. Eri sarcastico per le mie risposte di tre sillabe e hai definitivamente smesso i contatti.
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Da quando avevamo sedici anni mi hai sempre data per scontata e tua. Per diritto di nascita. Invece ho sentito il bisogno di tenere in piedi solo un altro filo di comunicazione a distanza. Si: è lui. Lo capisci da solo. Scopro soltanto ora che mi manca da morire il suo contatto, il conforto della sua voce. E l'odore del suo corpo accanto al mio. Voglio di nuovo vederlo arrossire quando lo guardo fisso. Lo fa sempre. Con il mondo intero è un vero carrarmato, una macchina potente. Che invece con me invece diventa Bambi.
"Tenera è la notte, ma la vita è anche meglio... Se questo può farti felice, più confusa di così non sarò... L'amore è una strada stretta, dove le cose o vanno bene o vanno così." (Ivano Fossati)
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Sai: siamo andati molto avanti, nel reciproco svelarci le nostre intimità. Resta in entrambi solo il pudore dei vestiti sulla pelle. Le nostre anime già sono vicinissime. Come più non si potrebbe. Cadrà presto infine anche quest'ultima esile barriera d'imbarazzo; come pure sparirà questo maledetto virus. Si, è vero: lo desidero e per te non provo più altro che una sana gratitudine. Affetto sincero, ovviamente. Poi però, anche ricordi polverosi e un minimo di rancore per certi tuoi egoismi. Roba vecchia, ormai. Cicatrici ampiamente saldate. Forse avrò un po’ di colpa, se soffrirai. Me la merito. Però te la sei guadagnata, questa fine. E comunque non è che io possa impedirmi di vivere la vita che veramente voglio solo perché tu abbia la tua schiava stupida. Perdonami, se puoi: ti auguro il meglio.
“Ti dico addio. Siamo in tanti che inseguono un bacio… L'amore si vende a milioni di copie.” (Ivano Fossati)
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RDA
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volumesilenzioso · 2 years ago
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sono particolare, si. storta come la torre di Pisa, segnata da rabbia, odio, ansia e depressione.
quell’odio ce l’ho scritto sulla pelle. il mio corpo è da sempre l’unico posto in cui riesco a scaricare rabbia e sofferenza.
ho perso il conto delle volte in cui mi sono sentita giudicata per tutte le cicatrici che porto addosso. d’altronde non mi aspetto che tutti capiscano, ma sono state le mie esperienze a farmi smettere di giudicare gli altri, perché ho capito che non posso capire tutto e tutti, ed è proprio perché non capisco che non mi permetto di giudicare.
un tempo mostrare le mie cicatrici mi spaventava, sapevo che tutti (o quasi) mi avrebbero giudicata, in primis la mia famiglia. l’estate era un inferno, dovevo scegliere tra morire di caldo o andare in giro con le braccia scoperte e le cicatrici bene in vista, odiavo il fatto di non poterle nascondere. ad oggi le mostro volontariamente, non perché ne vado fiera, non c’è niente di cui andar fiera. le mostro senza problemi semplicemente perché mi sono rotta il cazzo, non mi importa del giudizio degli altri, anzi, in fin dei conti io le trovo anche “carine”, o almeno mi piace consolarmi pensando che lo siano. mi sono rotta il cazzo di avere paura dell’intimità, di avere paura dei vestiti estivi, di avere paura di farmi vedere. ci devo convivere con queste cicatrici, fanno parte di me, quindi non me ne frega un cazzo. dopo aver scattato queste foto, riguardandole, mi sono odiata più del solito, ho pensato “le ragazze normali possono fare foto del genere e risultare attraenti, mentre io sono solo qualcosa di rotto, per niente attraente”. però poi ho pensato che non fa niente, nella vita non voglio essere attraente, anzi, non vorrei proprio essere in vita. quindi è già tanto che sto resistendo, sono ancora “viva”, per così dire, a chi importa se ho qualche cicatrice addosso? ai miei nonni brillano gli occhi quando mi vedono sorridere, loro sono felici che io sia ancora qui. i miei amici hanno visto ogni singola cicatrice e mi parlano ancora, tengono ancora a me, hanno sofferto quando ho provato a togliermi la vita, ci sono stati male entrambe le volte, loro sono felici che io sia ancora qui. il mio cane mi fa ancora le feste e vuole ancora le mie coccole quotidiane, lui è felice che io sia ancora qui. sono io a non esserne felice, ma voglio provare ad esserlo, voglio darmi ancora una possibilità. tutti gli altri non contano, tanto la gente avrà sempre tante critiche da fare e poche parole gentili.
#me
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perpassareiltempo · 3 months ago
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Vedo le cicatrici sul tuo polso. Penso agli anni che passano. Di tutti i miei difetti e le mie imperfezioni, quale ami in particolare? Dimmelo, dimmelo lentamente e a bassa voce, in modo che ne possiamo godere insieme durante la lunga notte!
John Berger
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occhietti · 1 year ago
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Sono grato alla luce di certe sere. Quando le mie cicatrici aprono le fessure e dentro cade la bellezza.
- Fabrizio Caramagna
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fallimentiquotidiani · 27 days ago
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Posso usare le mie belle unghie naturali su di te?
Ho ancora le cicatrici di una che super carica che mi affondò le unghie nella schiena dieci anni fa, dipende come le usi
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pomposita6292 · 1 month ago
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“È uno di quei giorni che ti prende la malinconia,
che fino a sera non ti lascia più.”
Ci sono giorni che si confondono come le ombre al tramonto, sfumando in un grigio indistinto. E poi ci sono giorni che squarciano l’anima come un temporale improvviso, lasciando cicatrici profonde, invisibili ma eterne. Oggi è uno di quei giorni. Mi sento sospeso in un limbo, incapace persino di soffrire nel modo in cui dovrei. Ho perso una parte di me, una compagna di vita che custodiva un pezzo della mia felicità.
La mia cavalla, la mia confidente di giorni migliori, oggi è diventata un cavallo alato e ha spiccato il volo verso il suo cielo. Per chi l’aveva conosciuta prima di me, era “la Flora”. Non un nome casuale, ma un soprannome che evocava l’eleganza di una dama, perché lei si muoveva con la grazia e il portamento di una donna nobile. Ma per me, per sempre, era Pomposita. Così si chiamava all’anagrafe equina, e così l’ho chiamata io, con un rispetto che andava oltre le parole.
Pomposita entrò nella mia vita per caso, come un regalo del destino, e insieme abbiamo condiviso un tempo che sembrava eterno. Era la mia compagna di giochi, la custode delle mie gioie più semplici, e insieme abbiamo vissuto giorni luminosi, come un’eterna primavera.
Per anni ho temuto l’arrivo di questo giorno. Lo guardavo da lontano, come un marinaio osserva una tempesta all’orizzonte, sperando che cambiasse rotta. Ma, come il vigliacco che teme il dolore più della perdita stessa, mi sono allontanato. Ho delegato ciò che avrei dovuto affrontare, rinunciando alla vicinanza di quel mondo che un tempo era il mio rifugio.
Pomposita non era una cavalla qualunque. Non aveva un valore misurabile in premi o denaro, ma il suo valore era inestimabile perché era mia. Per tutti era “la cavalla del dottore”, un titolo che portava con una fierezza naturale, come se sapesse di essere speciale. Non l’avrei mai venduta, nemmeno per un milione di monete d’oro, perché i sentimenti veri non si comprano né si vendono.
Quando ho capito che per lei il gioco era diventato una fatica, ho deciso di assicurarle una pensione serena. Forse sono stato poco presente, ma l’ho fatto per il suo bene, per regalarle la dignità che meritava.
Se n’è andata in una fredda sera di dicembre, in punta di piedi, quasi temesse di arrecare disturbo. Ora resta solo il ricordo, un frammento di luce che si nasconde tra le ombre della memoria. È lì che mi rifugerò quando la vita mi sembrerà troppo ingiusta. Perché quei momenti condivisi con lei, quegli istanti di pura felicità, saranno per sempre la prova che un tempo sono stato davvero felice.
Ciao, Pomposita, mia dolce amica dei giorni migliori. Mi piace immaginarti di nuovo accanto ad Admiraal, il tuo compagno di un tempo. Sono certo che ci rincontreremo, è solo una questione di tempo. Grazie per tutto. E, se puoi, perdonami per quello che sai. Una volta nel cuore, è per sempre.❤️
1992-2024
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