#energia rinnovabile
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pier-carlo-universe · 4 days ago
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Cambiamenti Climatici e Sostenibilità Ambientale: Il Ruolo Attivo dei Giovani nella Lotta per il Futuro del Pianeta. Di Alessandria today
La crisi climatica è una delle sfide più urgenti del nostro tempo, ma grazie alla crescente consapevolezza ambientale, soprattutto tra i giovani, il futuro può ancora essere riscritto
Una Generazione Consapevole e Impegnata per un Domani Sostenibile. Introduzione.La crisi climatica è una delle sfide più urgenti del nostro tempo, ma grazie alla crescente consapevolezza ambientale, soprattutto tra i giovani, il futuro può ancora essere riscritto. I movimenti globali per il clima, le iniziative individuali e collettive, e l’adozione di stili di vita sostenibili rappresentano una…
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cleaningsystemshub · 3 months ago
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L’Innovazione del Fotovoltaico Verticale e la loro Pulizia: Una Sinergia per Massimizzare l’Efficienza Energetica
Nel settore delle energie rinnovabili, i pannelli fotovoltaici sono una delle soluzioni più adottate per produrre energia pulita e sostenibile. Tuttavia, uno degli aspetti meno discussi è l’importanza della pulizia dei pannelli fotovoltaici, la quale può incidere significativamente sull’efficienza dell’impianto. Parallelamente, l’innovazione tecnologica continua a migliorare le prestazioni e a…
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mezzopieno-news · 4 months ago
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UN CEMENTO CHE IMMAGAZZINA ENERGIA ELETTRICA: LA BATTERIA DEL FUTURO?
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Il cemento, uno dei materiali da costruzione più diffusi al mondo, potrebbe rivoluzionare lo stoccaggio di energia grazie alle innovazioni di Damian Stefaniuk e del suo team al MIT (Massachusetts Institute of Technology). I ricercatori hanno infatti sviluppato un super condensatore utilizzando tre materiali di base: acqua, cemento e nero di carbonio, un materiale altamente conduttivo. Una combinazione che permette di creare un cemento capace di immagazzinare energia elettrica. Quando durante un esperimento Stefaniuk ha collegato questo cemento ad un LED, la lampadina si è accesa, dimostrando il potenziale del materiale per lo stoccaggio energetico.
Il problema principale delle energie rinnovabili come quella solare, eolica ed idroelettrica è la loro disponibilità intermittente. Questo richiede sistemi di stoccaggio energetico efficienti, ma le batterie tradizionali, basate sul litio, presentano diversi limiti: il litio è una risorsa limitata, destinata ad esaurirsi velocemente considerata la richiesta sempre maggiore di questo materiale, inoltre la sua estrazione è energeticamente dispendiosa e causa danni ambientali. I super condensatori di cemento-carbonio sviluppati dal team di Stefaniuk, essendo molto efficienti nello stoccaggio di energia e capaci di caricarsi rapidamente, potrebbero rappresentare una soluzione valida per lo stoccaggio di energia rinnovabile. Stefaniuk sostiene che 30-40 metri cubi di questo cemento potrebbero soddisfare le esigenze energetiche quotidiane di una casa. Secondo Michael Short, direttore del Centro per l’Ingegneria Sostenibile all’Universit�� di Teesside nel Regno Unito “Questo metodo dovrebbe essere approfondito ulteriormente e potenzialmente potrebbe ricoprire un ruolo molto importante nella transizione verso un futuro più pulito e sostenibile”.
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Fonte: MIT; foto di Engin Akyurt Pexels
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falcemartello · 11 months ago
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Questa storia è per capire il futuro distopico previsto dai Gretini. Chissà se la capiscono. "In un'isola gli abitanti hanno deciso di liberarsi dei fossili e utilizzare solo energia rinnovabile, in particolare eolica vista la disponibilità del vento.
Per questo hanno costruito 100 turbine eoliche e si sono provvisti di batterie di stoccaggio per ovviare all'intermittenza del vento. Le 100 turbine forniscono energia elettrica domestica a tutte le case compreso il riscaldamento con pompa di calore.
Soddisfano anche le richieste della attività industriale della comunità. Dopo qualche anno si rompe una turbina. Per ricostruirne una nuova si rendono conto che serve una energia pari a 10 anni energia da questa erogata.
Cosicché decidono di dedicare 10 turbine, per un anno, all'energia necessaria a per produrre acciaio e cemento per la costruzione di una nuova turbina. In questo modo, però rimangono privi dell'11% dell'energia per le attività ordinarie per un anno intero.
Non riescono più a stoccare sufficiente energia per l'intermittenza e il blackout si iniziano a manifestare sempre più numerosi. Dopo qualche tempo, una seconda turbina salta e i problemi raddoppiano.
E così via in una spirale senza fine perdita di energia fino al collasso finale." Fine della storia. Pensate ora se la transizione energetica fosse globale, anziché limitata ad isola. Cambierebbe solo l'entità del collasso. Il tonfo sarebbe terribile.
Obiezioni Gretine?
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abr · 8 months ago
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La quantità di energia che arriva dal sole alla terra ogni ora è 430 quintiliardi di Joules (430 seguito da 18 zeri). Ogni. Ora. La quantità di energia emessa dall'umanità intera nello stesso tempo è 0,0002 quintiliardi di Joules. Dubito fortemente che questo 0,0000 qualcosa percento rispetto all'energia solare riesca a provocare qualche effetto significativo sul clima, prevalendo sulla prima.
ispirato da https://x.com/MarcoDabizzi/status/1793489302338654498
Non sono state generate emissioni di CO2 per diffondere questo legittimo dubbio (si parla di energia solare, rinnovabile).
Battute a parte, è troppo difficile per i gretini? Ok, traduciamo. E' come se foste in salotto assieme a Godzilla e King Kong e la mamma raccomandasse a voi di prestare attenzione ai movimenti che fate, per via della cristalleria.
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pettirosso1959 · 4 months ago
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RUBARE IL FUTURO ALL'UMANITA' PRIVANDOLA DI ACCIAIO ED ENERGIA ELETTRICA
L'industria siderurgica è stata una pietra miliare dello sviluppo industriale e la sua evoluzione è una testimonianza dell'ingegno umano e del progresso tecnologico.
Nel corso dei decenni, i continui miglioramenti nella tecnologia degli altiforni, nel controllo dei processi e nel recupero di energia hanno portato a significativi guadagni in termini di produttività ed efficienza energetica.
La Cina continua a dominare la capacità produttiva e le esportazioni, con giganti del settore come Baowu Group in prima linea. Altri importanti produttori di acciaio includono la giapponese Nippon Steel & Sumitomo Metal Corp., l'indiana Tata Steel, la sudcoreana POSCO e l'europea ArcelorMittal.
Le acciaierie integrate di oggi sono meraviglie dell'ingegneria, in grado di produrre milioni di tonnellate all'anno con notevole efficienza. Gli altiforni più performanti possono raggiungere efficienze energetiche fino al 70%, valori che sembravano irraggiungibili solo pochi decenni fa.
L'acciaio è essenziale nella società moderna, in quanto ci fornisce la materia prima essenziale per ogni attività svolta dall'uomo; dalle industrie e relative macchine, fino alle infrastrutture strategiche, tutto è acciaio. Dal 2001, la produzione globale di acciaio grezzo è raddoppiata e la domanda continuerà ad aumentare nei prossimi decenni.
E come l'energia elettrica, anche l'acciaio entra nel mirino degli ambientalisti e della loro pretesa di "decarbonizzare" il settore attraverso l'utilizzo dell'idrogeno in luogo del carbone di cokeria.
Il carbone è essenziale, perché permette di ottenere il duplice vantaggio di procedere all'ossidoriduzione della materia prima (con formazione di CO e CO2, entrambe utilizzate per produrre energia termica ed elettrica utile ai processi di produzione dell'acciaio grezzo), ma anche per produrre acciai di elevata qualità da sottoporre a processi termochimici atti a migliorarne/esaltarne specifiche qualità meccaniche/termiche/chimiche.
La pretesa ambientalista di produrre l'acciaio dalla materia prima attraverso l'utilizzo dell'idrogeno espone il mercato ad un duplice pericolo. Il primo, l'eccessivo uso di energia elettrica, sia per trattare il minerale, sia per produrre idrogeno; i costi della materia sarebbero esposti ad un incremento esponenziale.
Il secondo pericolo, non meno grave, è la nota fragilità dell'acciaio in presenza di idrogeno incluso nella matrice cristallina, che ne altera in modo irrimediabile le caratteristiche chimiche e meccaniche. Note come "fiocchi di idrogeno" costituiscono discontinuità del reticolo, con maggiore fragilità e minore resistenza meccanica all'invecchiamento.
Il passaggio alla produzione di acciaio a idrogeno rischia di vanificare un secolo di progressi nella produzione efficiente. I costi elevati, le sfide tecnologiche e la limitata scalabilità dei processi basati sull'idrogeno sono garantiti per renderlo meno redditizio rispetto alla produzione di acciaio basata sul carbone.
Stime prudenti suggeriscono che la produzione di acciaio a base di idrogeno potrebbe essere del 20-30% più costosa rispetto ai metodi tradizionali. Questo differenziale di costo non è banale in un settore con margini ristretti e un'intensa concorrenza globale.
L'aumento dei costi si ripercuoterebbe sull'economia, colpendo l'edilizia, la produzione automobilistica e innumerevoli altri settori che si affidano all'acciaio a prezzi accessibili.
Rystad Energy afferma che l'acciaio "verde" può essere reso competitivo solo imponendo pesanti tasse sull'acciaio a base di carbone o assegnando enormi sussidi ai produttori di acciaio.
Inoltre, l'idrogeno prodotto attraverso l'elettrolisi è ad alta intensità energetica. Produrre abbastanza per soddisfare le esigenze dell'industria siderurgica richiederebbe una massiccia espansione della capacità di energia rinnovabile, ben oltre le attuali proiezioni.
Sebbene esistano progetti pilota di idrogeno verde, non è stato dimostrato su scala industriale. Al contrario, uno dei vantaggi più significativi della produzione di acciaio a base di carbone è la sua capacità di operare su larga scala.
I moderni altiforni possono produrre fino a 400 tonnellate di acciaio all'ora, funzionando ininterrottamente per anni tra i periodi di manutenzione più importanti. Questa scala di produzione è fondamentale per soddisfare la domanda globale di acciaio, che nel 2021 si è attestata a 1,95 miliardi di tonnellate e si prevede che crescerà, al netto delle considerazioni sulla qualità finale del prodotto. Un diverso modo di rubare il futuro all'umanità dopo averlo fatto privandola dell'accesso all'energia elettrica a basso costo ed affidabile.
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piusolbiate · 1 year ago
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La prima Comunità Energetica Rinnovabile
Si chiama MALPENSA FIERE CER e rappresenta la conclusione del percorso di costituzione della Comunità Energetica Rinnovabile di Malpensa Fiere, coordinata dalla Camera di Commercio di Varese. Uno dei progetti di maggior rilievo in un ambito sempre più decisivo non solo per il futuro bensì direttamente per il presente del contesto socioeconomico in cui siamo immersi.
Sono previsti investimenti in fotovoltaico per oltre 2200 KWp di potenza, che corrispondono a oltre 2,5 GWh/anno di energia prodotta. Energia che, al netto dei propri consumi, consentirà di immettere in rete circa 1,2 GWh/anno. "Buonasera Sindaco,...
Le farà piacere sapere che ci sono delle imprese situate nel territorio del suo Comune! La ringrazio ancora per aver, mesi fa, fatto da tramite con alcuni di loro". M.Temperelli - Camera di Commercio
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https://www.malpensa24.it/nasce-malpensafiere-cer-a-busto-la-prima-comunita-energetica-rinnovabile/
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foxpapa · 1 year ago
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Energia solare dallo spazio: progetto Solaris dell’Esa in collaborazione con Thales Alenia Space
Il concetto di energia solare spaziale si integra con le fonti di energia rinnovabile sulla Terra, garantendo continuità nella fornitura elettrica.
di Daniela Giannace
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enkeynetwork · 21 days ago
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unita2org · 29 days ago
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DALLA CINA UN MODO ALTERNATIVO NELL'UTILIZZO DEL CARBONE
di Redazione Ancora una volta la Cina in prima fila nella lotta contro la CO2 e in difesa dell’ambiente. Ma l’Occidente “democratico” e massocapitalista di Musk e soci cosa sta facendo? Nuove energia nello Xinjiang: carbone liquefatto e rinnovabile per alimentare il futuro 08:56:00 29-Nov-2024  Prefettura di Hami, Xinjiang, Cina nord occidentale La foto sopra presenta il più grande impianto…
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pier-carlo-universe · 8 days ago
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Bollette: Un rialzo dei prezzi di luce e gas, ecco cosa accadrà a famiglie e imprese
Una panoramica sugli aumenti e sulle conseguenze per cittadini e aziende.
Una panoramica sugli aumenti e sulle conseguenze per cittadini e aziende. La recente notizia di un rialzo delle bollette di luce e gas sta destando grande preoccupazione tra le famiglie e le imprese italiane. Questo aumento, frutto di un complesso intreccio di fattori economici e geopolitici, avrà un impatto significativo sul bilancio di milioni di cittadini. Il Sole 24 Ore ha approfondito la…
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toroseduto947 · 30 days ago
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mezzopieno-news · 3 months ago
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ITALIA, AUMENTO RECORD DI FONTI RINNOVABILI (+25%) E CALO D’EMISSIONI (-6%)
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I dati relativi al primo semestre 2024 segnano un forte avanzamento delle fonti rinnovabili in Italia, con una crescita del 25% ed una significativa diminuzione delle emissioni di CO2 (-6% contro -4% dell’Eurozona). L’analisi rileva il minimo storico per il contributo delle fonti fossili (38%) nella produzione di energia elettrica (10 punti percentuali in meno rispetto al semestre precedente).
Il miglioramento del mix energetico è stato spinto dal rimbalzo dell’idroelettrica (+65% dai minimi storici del 2022-’23), mentre nuovi importanti cali hanno riguardato l’utilizzo del carbone (-60% dopo il -30% del 2023), ormai ridotto ai minimi termini, e il gas naturale (-5%). In aumento marginale i consumi di petrolio. Il calo dei combustibili fossili è soprattutto concentrato nel settore elettrico (-32%), grazie al notevole incremento della quota delle fonti di energia rinnovabile nella generazione di elettricità, salita nel semestre al 44% della richiesta, il nuovo massimo storico.
In Europa un crollo della domanda di carbone nel semestre è stato del 24% mentre quello di gas naturale del 4%. I dati raccolti dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA, indicano che l’indice composito ISPreD (Indice Sicurezza energetica, Prezzi dell’energia e competitività, Decarbonizzazione) che sintetizza lo stato della transizione energetica italiana, risulta in miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+10%). Rispetto al secondo trimestre 2023 l’ISPreD risulta in leggero miglioramento nelle dimensioni decarbonizzazione e prezzi dell’energia e competitività e in miglioramento più consistente nella dimensione della sicurezza energetica.
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Fonte: ENEA; foto di Rawpixel
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falcemartello · 1 year ago
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Bisogna ripartire dalle basi, con certi ambientalisti. L’anidride carbonica non è un inquinante.
È un gas inodore, innocuo e invisibile. Non provoca fumo né smog.
La nuvola bianca che sale dalla torre di raffreddamento di una centrale elettrica (foto ) non è anidride carbonica, ma vapore acqueo. Non puoi vedere l'anidride carbonica!
L’idea di arrivare un giorno ad avere solo energia rinnovabile è una illusione tragica.
Purtroppo stiamo percorrendo quella strada verso l'inferno. Immaginate di essere quel giorno.
Verranno spente tutte le centrali termiche. Avremo solo pannelli solari e turbine eoliche (forse anche centrali nucleari) e batterie tampone adeguate.
Tutta l’energia prodotta è esclusivamente quella che serve per i consumi dell’umanità di allora. Che succede?
1) Crescita economica impossibile. Un incremento di bisogni (aumento della popolazione) non sarà possibile soddisfarlo.
Il sistema non può sottrarre energia all’ordinarietà per produrre nuove turbine o nuovi pannelli in assenza di fossili.
2) Allo stesso modo, il sistema non sarà in grado di provvedere all’usura e ai guasti di quelle. infrastrutture.
Del resto, l'effetto più eclatante della crescita della CO2 è l'aumento delle aspettative di vita. E' questo che fondamentalmente spaventa il WEF.
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Allora l’unica alternativa sarà ridurre i fabbisogni, o… ridurre le persone.
Non avrete niente e sarete felici(?)
Fortunato Nardelli
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Eppure tutta questa sceneggiata organizzata l'hanno basata su quanto è pericolosa la CO₂, approfittando dell'ignoranza diffusa per far passare questa bugia.
Il "bioetico" S. Matthew Liao propone che per impedire il cambiamento climatico, gli esseri umani dovrebbero essere geneticamente modificati e il loro sistema immunitario dovrebbe essere programmato per renderli allergici alla carne e diventare così ecocompatibili.
E' stato bello, addio!
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abr · 2 years ago
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La chiusura degli ultimi tre reattori nucleari tedeschi (...) è il più grosso crimine climatico commesso in Europa (...).
Gli ultimi tre reattori che verranno spenti oggi, reattori ad acqua pressurizzata modello Konvoi da 1300-1400 MW di potenza elettrica netta, hanno operato negli ultimi anni con un fattore di carico di circa il 94%, ovvero per 8400 ore/anno, producendo quindi 34 TWh annuali di energia al prezzo di emissioni di CO2 equivalenti di appena 4 grammi/kWh.
Nell'ottimistica ipotesi in cui il loro apporto verrà sostituito con un mix delle altre fonti energetiche tedesche (carbone, eolico e gas le principali), l'intensità carbonica (passerà a) 550 grammi di CO2 equivalente per kWh: questo significa che ogni anno a partire da oggi la Germania emetterà 18,7 milioni di tonnellate in più di CO2 per produrre energia elettrica.
Se le centrali fossero infatti state mantenute in attività, e fossero state spente centrali a lignite al loro posto (che hanno intensità carbonica superiore a 1000 grammi di CO2/kWh), il risparmio sarebbe stato di 30 milioni di tonnellate di CO2/anno. (...)
Eppure, sui social dei movimenti ambientalisti si registra un assordante silenzio. I tedeschi garantiscono che il piano per portare la Germania al 100% di energia rinnovabile (per la produzione elettrica) entro il 2035 continua: se anche fosse, la scelta di chiudere le centrali nucleari prima di quelle a carbone costerà 360 milioni di tonnellate di CO2 in più, alla faccia del carbon budget.
Il problema è che non sarà così: dietro alle promesse di nuove installazioni eoliche e solari, la Germania si prepara ad allacciare 25 GW di nuove centrali a gas (...) per compensare l'intermittenza delle rinnovabili, entro il 2030. E probabilmente non basteranno: ne serviranno in totale fino a 90 GW, perché anche quando la Germania produrrà energia rinnovabile pari al 100% del suo fabbisogno questa produzione non avverrà quando la rete ne ha bisogno.
Al netto di un po' di accumulo, resteranno oltre 5.000 ore/anno in cui la domanda non è totalmente coperta, e quindi andrà bruciato il gas; nelle ore rimanenti si avrà sovrapproduzione, e si dovrà buttare l'energia prodotta (curtailment) o esportarla (...).
Considerate le condizioni eccellenti in cui versano gli impianti nucleari tedeschi (non solo quelli che verranno spenti oggi, ma anche quelli chiusi negli scorsi anni), avrebbero tranquillamente potuto continuare ad operare per altri 10-15 anni in piena sicurezza, e probabilmente molto di più (...).
Per il momento, comunque, il governo non ha ancora dato i permessi per lo smantellamento delle centrali: questo vuol dire che in linea teorica i reattori restano riavviabili (...) in caso di emergenza energetica. Lo smantellamento (...) richiederà in totale una quindicina di anni e costerà alcune decine di miliardi. Non saranno però soldi dei contribuenti: l'industria nucleare ha già accumulato il tesoretto necessario durante il funzionamento (c'è una quota per il decommissioning che è inclusa nel prezzo del kWh, di cui costituisce circa il 3%, e al termine della vita dell'impianto è immediatamente disponibile).
Resta irrisolto invece in Germania il nodo della gestione dei rifiuti radioattivi: l'odio antinucleare diffuso nel paese da decenni di propaganda verde (i libri catastrofisti della scrittrice Gudrun Pausewang sono ancora oggi lettura obbligatoria in molte scuole tedesche) rende molto difficile trovare un sito dove costruire il deposito geologico per il combustibile esausto, a differenza di quanto avviene in Francia, Svizzera, Svezia e Finlandia.
D'altra parte, la Germania ha rimandato per anni anche la costruzione di un deposito definitivo per i rifiuti radioattivi di origine industriale e ospedaliera, fino al punto in cui il sito di stoccaggio della miniera di Asse (che quando è stato avviato, negli anni '60, doveva essere temporaneo) non ha iniziato a deteriorarsi, fatto che a sua volta ha dato origine a una serie di leggende metropolitane sulle "scorie nucleari nelle miniere di sale": in realtà Asse non ha mai contenuto materiale nucleare di alto livello, bensì rifiuti radioattivi ospedalieri e industriali di medio e basso livello. (...)
Un ultimo dato sulla chiusura dei reattori nucleari tedeschi è il seguente: la produzione degli ultimi 3 impianti che vengono spenti oggi è pari a circa il 15% della produzione di energia elettrica da carbone in Germania, che coincide (circa) con la percentuale il cui fabbisogno di combustibile viene soddisfatto dalla miniera di Garzweiler, recentemente espansa a spese del villaggio di Luetzerath, abbattuto per fare posto alle immense scavatrici Bagger-293. All'epoca l'espansione della miniera fu fortemente contestata dagli ambientalisti, che dovettero essere sgomberati dalla polizia. 
via https://www.today.it/opinioni/chiusura-centrali-nucleari-germania.html
Le contraddizioni pseudoambientaliste esplodono come talebani, una via l'altra.
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pettirosso1959 · 13 days ago
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Buone notizie dalla Germania! Ormai i responsabili delle industrie sono alla disperazione; prezzi dell'energia alle stelle causa mancanza di generazione rinnovabile e massicce importazioni dai Paesi di confine. Paesi di confine che, causa carenze determinate dalla potenza assorbita proprio dalla Germania, vedono la loro energia elettrica schizzare alle stelle. Un cane che si morde decisamente la coda e senza vie di uscita, mentre sembrano ancora adesso profetiche le espressioni di Rafael Mariano Grossi, leader della IAEA: "La Germania non potrà fare a meno del nucleare, diversamente conoscerà lo spopolamento industriale". Intanto la società tedesca, il popolo, è in rivolta per i costi insostenibili dell'energia elettrica. Energiewende? Wendefumo...
Dal 2 all'8 novembre e dal 10 dicembre al 13 dicembre, l'approvvigionamento elettrico della Germania da energie rinnovabili è crollato a causa di una tipica situazione climatica invernale con una pausa del vento e un irraggiamento solare minimo che ha portato a carenze di approvvigionamento, elevate importazioni di elettricità e prezzi dell'elettricità alle stelle.
A volte, è stato necessario importare oltre 20.000 MW (20 GWe, pari a 20 reattori nucleari di medio-elevata potenza), più di un quarto del fabbisogno elettrico della Germania. I prezzi dell'elettricità sono aumentati di dieci volte (93,6 €ct/kWh).
https://t32b8e15b.emailsys1a.net/c/200/7972759/1101/0/11169274/5390/530680/08d47d514b.html
Le aziende che non avevano contratti a lungo termine hanno dovuto cessare la produzione. Wolfgang Große Entrup, amministratore delegato dell'Associazione tedesca dell'industria chimica (VCI): "È una situazione disperata. Le nostre aziende e il nostro paese non possono permettersi una produzione in condizioni di solo bel tempo. Abbiamo urgente bisogno di centrali elettriche che possano intervenire ed operare in sicurezza".
l motivo: il governo di coalizione a guida socialista/verde e i precedenti governi Merkel avevano dismesso 19 centrali nucleari (il 30% della domanda di elettricità della Germania) e 15 centrali a carbone sono state disconnesse dalla rete solo il 1° aprile 2023. Sono 4,35 miliardi di euro di denaro dei contribuenti in premi di disattivazione sono stati distribuiti a RWE e LEAG (Germania dell'Est): il danno e la beffa!
Nel gennaio 2025, la centrale elettrica Weisweiler di RWE andrà offline. Questo, tra tutti i mesi, avverrà a gennaio, quando il consumo di elettricità in Germania è al massimo e la Francia potrebbe avere poco da fornire.
Questo perché la Francia è il paese più sensibile al calore in Europa e anche piccole fluttuazioni di temperatura possono avere un impatto sul consumo di elettricità a causa dell'uso diffuso di sistemi di riscaldamento elettrico. Anche e solo 1°Celsius in meno e il consumo in Francia aumenta di 2400 megawatt (2,4 GWe).
Ma la politica energetica, sbagliata, della Germania, che prevede di spegnere l'energia elettrica di sicurezza (il back-up a carbone e le centrali turbogas "di scorta"), sta ora causando difficoltà economiche a tutti.
La Norvegia meridionale, la Svezia meridionale, l'Austria e i Paesi Bassi hanno registrato prezzi dell'elettricità altrettanto alti come quelli della Germania durante la stasi della generazione delle fonti rinnovabili.
Anche la Danimarca, il cui approvvigionamento di energia elettrica si basa sull'energia eolica (56%), ha esacerbato il malessere importando elettricità dalla Scandinavia.
Il ministro dell'Energia norvegese nel governo di centro-sinistra, Terja Aasland, vuole tagliare il cavo elettrico verso la Danimarca e rinegoziare i contratti elettrici con la Germania. Sta quindi rispondendo alle richieste del Partito del Progresso, di destra, che lo chiede da molto tempo e probabilmente vincerà le prossime elezioni. Secondo il Partito del Progresso, "l'infezione dei prezzi" dal sud deve essere fermata e il prima possibile.
Il ministro svedese dell'Energia Ebba Busch è stato ancora più chiaro: "È difficile per un'economia industriale fare affidamento sulla benevolenza degli dei del tempo per la sua prosperità".
E direttamente alla politica verde di Habeck: "Nessuna volontà politica è abbastanza forte da scavalcare le leggi della fisica, nemmeno quella del signor Habeck".
https://t32b8e15b.emailsys1a.net/c/200/7972759/1101/0/11169274/5390/530709/a3eea7ba77.html
Spesso si dimentica anche che le turbine eoliche consumano elettricità quando sono ferme o spente per motivi atmosferici. Questo perché tutti le componenti tecniche (pompe dell'olio, ventole di raffreddamento, sistemi di controllo e di riscaldamento del lubrificante, ecc.) devono rimanere in funzione anche quando le turbine non generano energia. Vestas specifica un consumo di energia elettrica di 55.000 kWh (o 55 MWh) all'anno per una turbina da 4,2 MW a veicolo fermo.
https://t32b8e15b.emailsys1a.net/c/200/7972759/1101/0/11169274/5390/530749/be86328178.html
Durante i periodi di produzione, la turbina si rifornisce di energia elettrica dalla sua stessa generazione, ma le turbine sono praticamente inattive 120 giorni all'anno.
Se ipotizziamo un autoconsumo medio di 40.000 kWh (o 40 MWh) all'anno per tutte le turbine tedesche, arriviamo a 1,2 TWh, la generazione di una centrale elettrica a gas di medie dimensioni.
Per esemplificare le conseguenze della mancanza di funzionamento e generazione delle turbine eoliche, si dovrebbe mantenere operativa una centrale elettrica di circa 400 MWe, o la stessa potenza dovrebbe essere importata per giorni e giorni, per evitare che le turbine eoliche si guastino causa freddo/caldo ambientale!
https://klimanachrichten.de/2024/12/20/fritz-vahrenholt-findet-die-gescheiterte-energiepolitik-nach-den-wahlen-ihre-fortsetzung/
Fernando Arnò.
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