#eccellenze del Monferrato
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Scopri il Torchio d’Oro 2024, che celebra l’eccellenza enologica al Castello del Monferrato. Un evento simbolo della Capitale Europea del Vino.
Una celebrazione del vino e della tradizione in una serata memorabile a Casale Monferrato
Una celebrazione del vino e della tradizione in una serata memorabile a Casale Monferrato La premiazione del Torchio d’Oro: un evento di prestigio Mercoledì 11 dicembre 2024, alle ore 18:30, il suggestivo Salone Marescalchi del Castello del Monferrato ospiterà la cerimonia di premiazione del Torchio d’Oro 2024, giunto alla sua trentesima edizione. Il concorso, dedicato all’eccellenza enologica…
#agricoltura e sovranità alimentare#Alessandria today#Alto Piemonte#Annalisa Rizzo#Capitale Europea del Vino#Casale e vino#Casale Monferrato eventi#Castello del Monferrato#celebrazione del vino#Concorso enologico#cultura del vino#degustazione vini#eccellenza enologica#eccellenze del Monferrato#enologia italiana#eventi culturali Casale Monferrato#eventi enologici 2024#Google News#Gran Monferrato#innovazione enologica#Istituto Luparia#italianewsmedia.com#Ministero dell&039;Agricoltura#Pier Carlo Lava#premiazione Casale Monferrato#produttori vinicoli#Promozione del territorio#riconoscimenti enologici#Salone Marescalchi#territorio e vini
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Festa del Vino del Monferrato Unesco 2024
Venerdì 13 settembre parte la 63a Festa del Vino del Monferrato Unesco, con due fine settimana dedicati alle eccellenze del territorio proposte dalle Pro Loco e dai produttori di vino partecipanti. L’inaugurazione ufficiale, con la cerimonia di apertura alla presenza delle autorità cittadine e del territorio, sarà alle 18 con, subito dopo, l’apertura al pubblico. Sarà un’edizione particolare che…
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I piatti della cucina tradizionale piemontese incontrano le eccellenze enologiche di Montalbera, nel Monferrato.
Montalbera, le eccellenze enologiche del Monferrato incontrano i piatti della cucina tradizionale piemontese. Le selezioni di Montalbera, l’azienda vitivinicola guidata dall’innovatore Franco Morando. Ruchè, Grignolino d’Asti, Viognier e Timorasso: quattro varietà di alta qualità per abbinamenti gourmet che esaltano la tradizione piemontese.Castagnole Monferrato (AT), 28 agosto 2024 – Situata…
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Genova. Torna il "Genova wine festival" a Palazzo Ducale: il 4 e il 5 maggio 50 Cantine da tutt Italia con le eccellenze vitivinicole della Liguria.
Genova. Torna il "Genova wine festival" a Palazzo Ducale: il 4 e il 5 maggio 50 Cantine da tutt Italia con le eccellenze vitivinicole della Liguria. Sabato 4 e domenica 5 maggio 2024 torna a Palazzo Ducale il Genova Wine Festival, la manifestazione dedicata al vino dei genovesi organizzata dall'APS Papille Clandestine con il patrocinio di Regione Liguria e in collaborazione con Ascom. Cinquanta cantine provenienti da tutta Italia e 8 stand food saranno presenti nei saloni del Maggior Consiglio e del Minor Consiglio (orario ore 11-20) per un incontro diretto con i vignaioli. Un'occasione unica per conoscere e acquistare il vino storicamente legato ai consumi genovesi, quello che oggi finisce sulle tavole e quello che si berrà domani. Tra le novità di questa edizione, la grande festa allargata a tutta la città con il GWF OFF, un calendario di oltre 20 appuntamenti tra cene, aperitivi e incontri con i produttori, che animeranno enoteche, bar e ristoranti genovesi (e non solo) nella settimana del Genova Wine Festival. «Torna l'evento dedicato al vino dei genovesi e alla produzione ligure – dice il vice presidente della Regione Liguria con delega all'Agricoltura e al Marketing Territoriale – che sta diventando un momento sempre più atteso nel cartellone annuale degli eventi di Genova, nonostante sia solo alla seconda edizione. Il format è vincente, portando nel cuore di Genova cantine e artigiani alimentari altamente rappresentativi e focalizzandosi sull'attualità, dai 25 anni della Valpolcevera Doc sino al grande evento Città europea del vino 2024 che trasformerà Alto Piemonte e Gran Monferrato in una macroregione del vino con cui fare rete. Grande risalto nei laboratori anche al Moscatello di Taggia, Prosecco, Nebbiolo, Barbera e Bollicine di Liguria. Un appuntamento territoriale a pochi giorni di distanza dal successo della Regione Liguria a Vinitaly 2024, con un'attenzione crescente verso i nostri vini identitari e verso le aziende, sempre più ricercate dagli enoturisti». «Da sempre – commenta Alessandro Cavo, Presidente Fipe Confcommercio Genova – sosteniamo iniziative volte ad esaltare le tipicità del nostro territorio e a creare contaminazioni tra le Regioni italiane. Il tutto verrà ulteriormente esaltato dal "Fuori Salone" dove, all'interno dei singoli ristoranti, verranno creati abbinamenti con le cantine partecipanti all'evento. L'importanza di inserire, all'interno dei nostri locali, etichette che rappresentano il nostro territorio costituisce un valore aggiunto che ci identifica e permette di esaltare produzioni che giustamente vengono definite "eroiche", come ad esempio il bianco della Valpolcevera Doc e le produzioni delle Cinque Terre. Tutto questo diventa un contributo fondamentale nel costruire un'offerta di altissima qualità anche per il turismo». «Portiamo con orgoglio a Genova cinquanta cantine di assoluto valore, inserendole nel contesto di un festival dedicato al vino aperto a tutta la città e alla Liguria. Questo evento vuole essere un'occasione per approfondire e dialogare sul vino, che non è solo un'eccellenza enogastronomica e un patrimonio economico per l'Italia, ma un vero e proprio elemento culturale che merita di essere valorizzato anche attraverso modalità accessibili a un pubblico più ampio, come nella tradizione delle nostre iniziative» racconta Giulio Nepi, presidente dell'APS papille Clandestine. Fra le etichette in degustazione si spazia dal Bianco della Valpolcevera, DOC che quest'anno compie 25 anni, alle produzioni eroiche delle Cinque Terre; dal Moscatello di Taggia all'Ormeasco di Pornassio e al Rossese di Dolceacqua, fino all'amata Barbera del vicino Piemonte, i vini dell'Oltrepò, ma anche Grignolino e Dolcetto. Il panorama spazierà su regioni meno vicine, come Veneto e Trentino-Alto Adige, fino a Puglia, Basilicata e Sardegna. Ci saranno i vini nobili delle feste come Barolo, Barbaresco, Brunello di Montalcino e Amarone, ma pure il Moscato d'Asti. L'elenco dei produttori è disponibile sul sito www.genovawinefestival.it Nella Sala del Camino si svolgeranno i laboratori, gratuiti previa prenotazione: occasioni di approfondimento di alcune eccellenze regionali, focus su altre produzioni fuori regione, ma anche momento di confronto su un tema come il cambiamento climatico che interessa da molto vicino anche la viticoltura. Momenti di incontro e di dialogo, per un approccio al vino appassionato ed informale. Ma il GWF non resta confinato fra le colonne del Ducale: il GWF OFF ha in programma oltre 20 appuntamenti nei locali della città - wine bar, enoteche, ristoranti - da giovedì 2 a domenica 5 maggio. Momenti di incontro con i produttori presenti, per una festa che si allarga a tutta la città. Il Genova Wine Festival è un evento organizzato dall'APS Papille Clandestine, che dal 2015 organizza incontri e iniziative per diffondere la cultura enogastronomica, a Genova e non solo. La manifestazione più rappresentativa è il Genova Beer Festival, giunto alla settima edizione, che si svolge in autunno a Villa Bombrini di Genova Cornigliano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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PIEMONTE DA RECORD: REGIONE PIÙ BELLA D’ITALIA 2021
Il Piemonte è stato premiato come territorio più bello d’Italia secondo il Touring Club Italiano, l’ente che da oltre vent’anni valuta le bellezze del nostro Paese e la qualità turistico-ambientale dei nostri territori.
Le eccellenze italiane identificate dall’ente senza scopo di lucro sono oltre 200 e 40 di esse si trovano in Piemonte; per la prima volta la regione diventa la più attraente e da visitare in assoluto secondo i parametri di qualità che assegnano le celebri Bandiere arancioni. Gli elementi su cui sono assegnati questi riconoscimenti sono legati alla valorizzazione dei piccoli borghi eccellenti dell’entroterra. Questo programma territoriale si occupa di promuovere lo sviluppo turistico sostenibile dove la tutela del territorio e del patrimonio è connessa all’autenticità dell’esperienza di viaggio. La Bandiera arancione è pensata dal punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita e viene assegnata alle località che godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio che sanno offrire un’accoglienza di qualità. L’iniziativa è nata per stimolare, coinvolgere e promuovere i territori lontani dalla costa, in particolare le località minori ed i piccoli Comuni con meno di 15mila abitanti.
In Piemonte quest’anno si aggiungono sei nuove eccellenze tra cui Canelli, grazie ai suoi prodotti tipici e alle sue cattedrali sotterranee. Rosignano Monferrato premiata per i suoi infernot e per il percorso Morbelliano, mentre il centro storico di Castagnole delle Lanze è stato promosso per il suo paesaggio tra Langhe e Monferrato. Premiata anche Susa e il suo sconfinato patrimonio storico.
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Fonte: Touring Club Italiano - 30 luglio 2021
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Il Monferrato è una delle zone più ricche dal punto di vista culturale ed enogastronomico di tutto il Piemonte, per questo è meta ogni anno di numerosi turisti provenienti da tutta Italia e non solo. Qui si trova la splendida città di Asti, location storica che affonda le sue radici lontano nel tempo, quando fu contesa tra numerose signorie, dai Monferrato ai Visconti passando per gli Orléans. Dall’architettura tipicamente medievale e caratterizzata da una pianta ellittica, Asti offre ai suoi visitatori un centro storico decisamente antico ma ben curato, innervato da stradine strette e tortuose, decisamente affascinanti, delimitate dalle mura della città. Asti è anche conosciuta come “La città delle cento torri” per il gran numero di torri presenti, molte delle quali in realtà scomparse nel tempo. Tuttavia la sua allure di città-fortezza di stampo medievale la rende la meta ideale di chi vuole unire il relax del viaggio alla scoperta di luoghi di interesse storico-culturale e, perché no, anche enogastronomico vista la ricchezza culinarie di questa terra. Cosa vedere ad Asti: i luoghi di interesse storico e culturale Cosa vedere ad Asti durante un breve soggiorno? Ci sono veramente molteplici luoghi di interesse, a cominciare proprio dalle celebri torri: al momento sono ancora in piedi la Torre Troiana, la Torre Rossa, la Torre dei Comentini e la Torre dei Guttuari. Passando dalle Torri ai monumenti sacro-religiosi, sono assolutamente da visitare il Battistero di San Pietro, risalente al XII secolo e meglio conosciuto – per la sua forma – come “La Rotonda”. Altro monumento che merita senz’altro una visita è la splendida Cattedrale in stile gotico, costruita tra il 1309 e il 1354. Anche la Collegiata di San Secondo è un monumento sacro degno di nota, soprattutto per gli splendidi decori gotici, così come merita una visita per chi vuole vedere Asti, la Chiesa di Santa Caterina. Asti non è solo una città ricca di monumenti religiosi, ma è anche fulcro di numerosi palazzi cinquecenteschi e settecenteschi, quasi tutti opera dell’architetto Alfieri e della sua scuola. E a proposito di Alfieri, è possibile anche visitare il suo Palazzo, il cui ingresso (guidato) è concesso solo nei weekend. Infine, nei dintorni di Asti sono assolutamente da visitare le splendide colline delle Langhe, del Roero, del Monferrato e del Barbaresco: qui, per gli amanti della buona cucina e del buon viso, si aprono infinite possibilità per gustare le eccellenze del territorio. Inoltre è possibile ammirare, lungo alcuni tratti della Via Francigena, le numerose chiese romaniche del posto. Visitare Asti: quali bontà del luogo assaggiare? Chi visita Asti ha davvero l’imbarazzo della scelta delle bontà tipiche del posto da poter assaggiare, ma quello che sicuramente non può perdere sono i magnifici tartufi e i celebri vini tipici di questa zona. Dalla bagnacauda agli agnolotti, dai risotti con la salsiccia ai secondi di carne arricchiti di nocciole, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Famosi anche i dolci di Asti e dintorni, come i baci di dama, i cremini, la Torta Palio di Asti e molti altri. Per fare il pieno di dolcezza prima di ripartire. https://ift.tt/2OfMJEv Alla scoperta della città di Asti e dintorni Il Monferrato è una delle zone più ricche dal punto di vista culturale ed enogastronomico di tutto il Piemonte, per questo è meta ogni anno di numerosi turisti provenienti da tutta Italia e non solo. Qui si trova la splendida città di Asti, location storica che affonda le sue radici lontano nel tempo, quando fu contesa tra numerose signorie, dai Monferrato ai Visconti passando per gli Orléans. Dall’architettura tipicamente medievale e caratterizzata da una pianta ellittica, Asti offre ai suoi visitatori un centro storico decisamente antico ma ben curato, innervato da stradine strette e tortuose, decisamente affascinanti, delimitate dalle mura della città. Asti è anche conosciuta come “La città delle cento torri” per il gran numero di torri presenti, molte delle quali in realtà scomparse nel tempo. Tuttavia la sua allure di città-fortezza di stampo medievale la rende la meta ideale di chi vuole unire il relax del viaggio alla scoperta di luoghi di interesse storico-culturale e, perché no, anche enogastronomico vista la ricchezza culinarie di questa terra. Cosa vedere ad Asti: i luoghi di interesse storico e culturale Cosa vedere ad Asti durante un breve soggiorno? Ci sono veramente molteplici luoghi di interesse, a cominciare proprio dalle celebri torri: al momento sono ancora in piedi la Torre Troiana, la Torre Rossa, la Torre dei Comentini e la Torre dei Guttuari. Passando dalle Torri ai monumenti sacro-religiosi, sono assolutamente da visitare il Battistero di San Pietro, risalente al XII secolo e meglio conosciuto – per la sua forma – come “La Rotonda”. Altro monumento che merita senz’altro una visita è la splendida Cattedrale in stile gotico, costruita tra il 1309 e il 1354. Anche la Collegiata di San Secondo è un monumento sacro degno di nota, soprattutto per gli splendidi decori gotici, così come merita una visita per chi vuole vedere Asti, la Chiesa di Santa Caterina. Asti non è solo una città ricca di monumenti religiosi, ma è anche fulcro di numerosi palazzi cinquecenteschi e settecenteschi, quasi tutti opera dell’architetto Alfieri e della sua scuola. E a proposito di Alfieri, è possibile anche visitare il suo Palazzo, il cui ingresso (guidato) è concesso solo nei weekend. Infine, nei dintorni di Asti sono assolutamente da visitare le splendide colline delle Langhe, del Roero, del Monferrato e del Barbaresco: qui, per gli amanti della buona cucina e del buon viso, si aprono infinite possibilità per gustare le eccellenze del territorio. Inoltre è possibile ammirare, lungo alcuni tratti della Via Francigena, le numerose chiese romaniche del posto. Visitare Asti: quali bontà del luogo assaggiare? Chi visita Asti ha davvero l’imbarazzo della scelta delle bontà tipiche del posto da poter assaggiare, ma quello che sicuramente non può perdere sono i magnifici tartufi e i celebri vini tipici di questa zona. Dalla bagnacauda agli agnolotti, dai risotti con la salsiccia ai secondi di carne arricchiti di nocciole, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Famosi anche i dolci di Asti e dintorni, come i baci di dama, i cremini, la Torta Palio di Asti e molti altri. Per fare il pieno di dolcezza prima di ripartire. La città di Asti è una meta perfetta per un weekend alla scoperta di monumenti e palazzi e anche dei dintorni collinari tipici del Piemonte.
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VINOS DEL MUNDO: 30 POSTS QUE AYUDAN PARA VIAJAR [1]
Rutas del vino: Visita a la Bodegas Portia | Rutas por España
Fun Napa Valley Wine Trivia Facts | 1 Adventure Traveler
Qué hacer en Shiojiri: Zona de vinos en Japón | 365 Sábados viajando
Alla scoperta del vino più forte del mondo: il super primitivo di Chiaromonte | Carpe Vinum
Vini, arte e sapori in Valcalepio | Sensi del Viaggio
Pompei: vini e territori sorprendenti | Carpe Vinum
Las 5 mejores bodegas de Laguardia para visitar y aprender del vino | De Bilbao pues
Terre di Toscana un concentrato di eccellenze. | The Wine Training
Las mejores catas de vino y cerveza de Cataluña | Turismo Cuatro
I vini del Monferrato, e la tradizione secolare degli Infernòt | Girandolina
Mejores viñedos de Guanajuato: recorrido por circuito del vino | Travel Report
Oenotourisme en Languedoc : entre terre et mer au pays du Fitou | Le coin des voyageurs
Un giorno in Franciacorta: come visitarla e amare alla follia i vini | Scusate io vado
5 bodegas en Haro famosas por sus visitas guiadas y catas de vino | De Bilbao pues
A Guide to Visiting the Wineries in Haro, Spain | Contented Traveller
Vineyard Tours: Top Questions to Ask at Your Next Winery Destination | Traveldudes.org
Our Top 6 Wineries in The Yarra Valley | Free Two Roam
La strada del vino a Santorini | ViaggiAutori
Wine Blog Roll - Il Blog del Vino italiano: Cava d'Onice | A Montalcino un sogno diventato realtà grazie al lavoro e alla tenacia di Simone Nannetti e della sua famiglia
Qué bodega visitar en Valle Napa | Guías Viajar
Beer and Wine Around the World | Living The Q Life
15 of the Best Wine Hotels in Portugal | Portugalist
Weekend à Mâcon au milieu des vignes | Les exploratrices
Percorsi enoici sulla Vinska cesta istriana. | The Wine Training
Ribera del Duero Burgalesa. Conócela con Ribera Voluntariis | Mundícolas
Visitar la Ciudad del Vino de Burdeos. Entradas Cité du Vin | La Guía Viajera
Las Catedrales del Vino de Canelli en el Piamonte | El Giroscopo Viajero
Valle del Chianti. Itinerario di un giorno | Viaggiare con Laura
Giro d’Italia… del vino: 20 regioni tutte da bere | Maraina in viaggio
Bodegas modernistas Catedrales del vino | Kamaleon Viajes
Foto: Pixabay
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Asti | Monferrato On Stage | Mogol e il Monferrato due patrimoni dell'umanità
Asti | Monferrato On Stage | Mogol e il Monferrato due patrimoni dell’umanità
@ASTI_News @ezguaitamacchi #monferratoonstage
LA 4ª EDIZIONE DEL FESTIVAL MUSICALE ED ENOGASTRONOMICO TORNA AD ANIMARE IL TERRITORIO UNESCO CON UN CALENDARIO SEMPRE PIÙ RICCO. Fino a settembre note ed eccellenze enogastronomiche saranno protagoniste dell’estate piemontese in 16 Comuni. E i riflettori si accendono anche sui temi sociali
Il gusto della musica, la rassegna musicale ed…
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"Il Torchio d’Oro: simbolo delle eccellenze vitivinicole del Monferrato"
"Luca Servato propone maggiore inclusione istituzionale per valorizzare l’evento enologico simbolo del Monferrato Casalese."
��Luca Servato propone maggiore inclusione istituzionale per valorizzare l’evento enologico simbolo del Monferrato Casalese.” Il concorso enologico “Torchio d’Oro” rappresenta da decenni un punto di riferimento per la promozione dei vini locali e del patrimonio culturale ed economico del Monferrato Casalese. In questo contesto, Luca Servato, consigliere del Partito Democratico di Casale…
#Alessandria today#Casale Monferrato#Castello di Casale#Città del Vino 2024#collaborazione istituzionale#comunicazione del vino#Concorso enologico#Cultura enogastronomica#dialogo costruttivo#eccellenze italiane#eccellenze vitivinicole#Enoteca Regionale del Monferrato#eventi enogastronomici#eventi simbolo#formula itinerante#Google News#inclusione istituzionale#italianewsmedia.com#Luca Servato#Luca Servato proposte#Monferrato Casalese#Monferrato eventi#Monferrato patrimonio#Pier Carlo Lava#promozione delle eccellenze#promozione territoriale#protocollo per il Monferrato#siti UNESCO#Sostenibilità#territorio coeso
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Monferrato Green Farm 2023 a Casale
Venerdì 29 settembre alle 16 sarà inaugurata ufficialmente a Casale Monferrato Green Farm, evento che unisca le peculiarità della mostra-mercato floro-vivaistica e della fiera agricola arricchendole di contenuti culturali e scientifici per porre l’accento sulle prospettive della green-economy. La manifestazione, che si terrà negli spazi del Polo Fieristico Riccardo Coppo, sarà aperta fino a domenica 1 ottobre con ingresso gratuito e apertura fino alle 23 e nei giorni di sabato 30 e domenica 1 dalle 10,30. Questo evento si riallaccia alla tradizione dei convegni agrari che si tenevano nella cittadina piemontese durante il XIX secolo, a cui partecipavano agronomi e scienziati provenienti da tutti gli stati italiani ed europei, in particolare i congressi del 1847 e 1849 legati ad alcuni celebri episodi del Risorgimento. Sono, così, attualizzati i classici mercati agricoli che, nel mondo rurale, scandivano il trascorrere del tempo al ritmo delle stagioni e ancora oggi riuniscono gli agricoltori nei borghi di campagna e nelle città al centro dei distretti agro-industriali. Il programma della manifestazione è stato pianificato per offrire una panoramica del poliedrico mondo “verde”. Si tratta di una fiera del verde e dell’Agricoltura che vede il coinvolgimento di comparti produttivi oggi complementari come l’artigianato, l’industria e il commercio in una prospettiva di crescita del territorio sostenibile per l’ambiente. La rassegna espositiva sarà suddivisa in cinque aree tematiche, Agricoltura, Vivai , Area di esposizione e mostra di animali, Salone delle Eccellenze Alimentari e Benessere e cura naturale della persona, oltre ad una serie di eventi scientifici e culturali, di spettacoli teatrali e musicali. L’organizzazione è curata dall'agenzia D&N Eventi in collaborazione con la Città di Casale Monferrato, Confartigianato Imprese Alessandria e con i patrocini della Provincia di Alessandria e della Provincia di Mantova, della Camera di Commercio di Alessandria e Asti, dell’Unione Comuni della Valcerrina, dell’Associazione Comuni del Monferrato e dell’Unione Collinare Terre di Vigneti e Pietra da Cantoni con la partnership di enti e associazioni e il supporto degli sponsor AMC, Cosmo e SUMUS Italia srl ed il contributo della Camera di Commercio di Alessandria e Asti. L’eco design dell’allestimento che caratterizzerà la fiera sarà ispirato al mondo del verde e verrà realizzato a cura del garden designer di Comuni Fioriti, Marco Marinone, in collaborazione con Vivai Varallo. Read the full article
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L’export del Piemonte tra dazi, Trump e instabilità geopolitica
Le nuove sfide globali per le aziende piemontesi nel Rapporto Export SACE 2018 Al centro del convegno organizzato da SACE SIMEST e Intesa Sanpaolo, il punto di vista delle imprese: Sanlorenzo Yacht, Asja Ambiente Italia, Mecaer Aviation Group Mentre gli ultimi round di dazi rafforzano le tensioni Usa-Cina, i timori di una guerra commerciale balzano al primo posto tra i rischi che maggiormente preoccupano le imprese, soprattutto quelle che esportano. Come cambieranno le regole per chi punta sui mercati esteri? Ma soprattutto come potranno affrontare le piccole e medie imprese italiane le complessità di questo nuovo scenario, cogliendo le occasioni che l’export e l’internazionalizzazione possono offrire? È da queste domande che ha preso le mosse oggi a Torino (presso il Grattacielo di Intesa Sanpaolo a Corso Inghilterra) il convegno “L’export piemontese tra dazi, Trump e instabilità geopolitica” organizzato da Intesa Sanpaolo e SACE SIMEST, il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, per analizzare le prospettive e presentare gli strumenti più adatti a sostenere l’export e i distretti della Regione, in un contesto internazionale che inizia a minacciare anche la performance estera delle imprese piemontesi. Al centro dell’evento il punto di vista di imprese e finanza: Licia Mattioli, Vice Presidente per l’internazionalizzazione di Confindustria, Stefano Favale, Responsabile Direzione Global Transaction Banking di Intesa Sanpaolo, Massimo Perotti, Presidente e Amministratore Delegato di Sanlorenzo Yacht, Agostino Re Rebaudengo, Presidente e Founder di Asja Ambiente Italia e Alberto Ribolla, Presidente di Mecaer Aviation Group, si sono confrontati in tavola rotonda sulle opportunità e le strategie per affrontare i mercati internazionali. “L’export e l’internazionalizzazione rappresentano e continueranno a rappresentare in futuro il principale driver della crescita economica, tanto a livello nazionale quanto a livello regionale – ha dichiarato Alessandro Decio, Amministratore Delegato di SACE – È molto importante che le aziende italiane e piemontesi, spesso assolute eccellenze nei loro mercati, siano supportate nella loro crescita internazionale al meglio, con continuità e in maniera sostenibile, sia attraverso il supporto finanziario che con know-how specialistico. Come Polo SACE SIMEST solo nell’ultimo anno abbiamo mobilitato oltre 900 milioni di euro a sostegno dei piani di crescita estera di più 1.200 imprese piemontesi e contiamo in futuro di poter contribuire sempre di più, anche attraverso una maggiore complementarietà con il sistema bancario. Questo evento è una conferma importante della nostra storica e proficua collaborazione con Intesa Sanpaolo, in un momento in cui è fondamentale unire le forze per offrire alle imprese gli strumenti necessari per crescere sui mercati esteri”. “Anche dal nostro punto di vista le esportazioni, nonostante una lieve flessione del commercio internazionale, resteranno la leva della crescita italiana – ha dichiarato Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori, Intesa Sanpaolo - Abbiamo supportato l’internazionalizzazione di 64.000 imprese e pensiamo che lavorando in sinergia ci siano ulteriori importanti spazi di crescita. In quest’ottica l’accordo con SACE siglato a inizio anno sta dando risultati importanti. Va detto che in questi anni è aumentata la distanza geografica e culturale dei mercati di sbocco, sempre più concentrati in Asia. L’aver investito in una rete estera in grado di coprire 100 paesi al mondo è stato determinante. Così come lo sarà l’offerta di programmi di formazione e di comunicazione digitale alle aziende: il Piemonte è stato il primo a beneficiare del programma Digital4export, che poi abbiamo portato anche nelle altre regioni. Ci agevola infine poter lavorare con le imprese attraverso la filiera: in Italia abbiamo sviluppato circa 600 contratti, di cui 70 in Piemonte, a cui corrisponde un fatturato di oltre 40 miliardi e oltre 15.000 fornitori collegati a livello nazionale”. I lavori sono stati aperti dai presidenti di SACE e di SIMEST, Beniamino Quintieri e Salvatore Rebecchini. Stefano Barrese ha illustrato come Intesa Sanpaolo sostiene la crescita sui mercati internazionali delle aziende clienti, mentre Alessandro Terzulli, Capo Economista di SACE, ha presentato i trend e le prospettive per le imprese esportatrici sviluppate nel Rapporto Export 2018. Dopo la tavola rotonda con le testimonianze d’impresa, ha chiuso i lavori Alessandro Decio. Export: trend e prospettive per le aziende e i distretti piemontesi A cura dell’ufficio studi di SACE SIMEST e Intesa Sanpaolo È forte la proiezione internazionale del Piemonte, quarta regione esportatrice italiana con circa 48 miliardi di euro di export nel 2017, in crescita del +7,7% rispetto all’anno precedente. A trainare la performance dell’ultimo anno sono stati la meccanica strumentale (+9,9%, grazie alla domanda di Stati Uniti e Cina, entrambe oltre al 30%) e alimentari & bevande (+10,9%, in forte aumento verso Spagna e Belgio): due settori distintivi del Made in Piemonte che da soli rappresentano oltre il 29% del totale delle vendite delle imprese regionale all’estero. Buono l’andamento, confermato anche nel primo semestre dell’anno anche per i comparti della gomma & plastica e del tessile & abbigliamento. Sotto osservazione invece l’andamento dei mezzi di trasporto & automotive: il primo settore dell’export piemontese, che da solo (pesa per il 24,3%), ha messo a segno una crescita del 3,7% nel 2017, ma ha risentito del calo della domanda globale nel primo semestre dell’anno in corso (-8,7%). Per quanto riguarda le principali geografie di destinazione, il 2017 è stato un anno positivo per le esportazioni piemontesi dirette verso Francia (+9,3%), Svizzera (+9,3%) e Spagna (+8,7%). Si tratta di tre delle prime cinque destinazioni e domandano il 25,1% dei beni esportati dalla regione. Anche Germania e Stati Uniti, che completano il quintetto, hanno aumentato il loro import di prodotti piemontesi, seppur a un tasso minore (entrambi del 3,4%). La maggior parte dei prodotti della regione del Nord-Ovest sono diretti verso Paesi avanzati (per il 75%); vi sono dunque ampi margini di diversificazione verso mercati emergenti a elevato potenziale, da dove arriveranno interessanti opportunità nel medio-lungo termine e che hanno dimostrato buone dinamiche anche nell’ultimo anno: oltre all’Asia, che ha un ruolo trainante, anche i Paesi dell’area CSI e dell’America Latina. In contrazione invece la domanda di beni del Piemonte dal Medio Oriente e Nord Africa. Il 2017 è stato un anno di crescita ancora più intensa anche per le esportazioni dei distretti piemontesi (+14,4% pari a un aumento in valore di 1,1 miliardi di euro), che sono riusciti a conseguire risultati nettamente superiori alla media dei distretti italiani (5,3%), anche grazie a una crescita costante nei quattro trimestri dell’anno. L’ottimo risultato è stato ottenuto grazie all’incremento delle esportazioni di ben 9 distretti su 11; 4 di questi si sono collocati tra i primi 20 su scala nazionale in termini di crescita export: Oreficeria di Valenza al primo posto (+33,8%, pari a 524 milioni di euro), Dolci di Alba e Cuneo al quarto posto (+26%, corrispondenti a un aumento dell’export di 248 milioni di euro), Vini delle Langhe, Roero e Monferrato al sedicesimo posto (+10,2%, pari a 125 milioni di euro), Rubinetteria e Valvolame di Cusio-Valsesia al diciassettesimo (+9,9%, pari ad un aumento delle esportazioni di 124 milioni di euro). Il 2017 è stato caratterizzato da un andamento positivo delle esportazioni distrettuali piemontesi sia sui nuovi mercati (+9,8%), che sui mercati maturi (+16,2%). Francia, Svizzera, Spagna, Regno Unito, Stati Uniti, Hong Kong, Cina e Russia sono i mercati in cui è cresciuto di più, in valore, l’export dei distretti piemontesi. Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Algeria, Egitto e Germania hanno avuto un impatto negativo. Anche nel primo semestre 2018 l’export dei distretti industriali ha performato meglio dell’export regionale. Le esportazioni sono infatti aumentate del 3,1%, dato superiore anche alla media dei distretti italiani dello stesso periodo (+2,8%). Particolarmente brillante l’andamento delle esportazioni dei Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+17,1% pari a circa 104 milioni di euro di esportazioni in più rispetto al primo semestre 2017). Export in forte crescita anche per i Dolci di Alba e Cuneo (+8,1%) e il Riso di Vercelli (+8%). In controtendenza le Macchine tessili di Biella e l’Oreficeria di Valenza. L’export del distretto orafo è comunque rimasto su livelli di massimo storico, registrando un fisiologico assestamento dopo il balzo dello scorso anno. Svizzera, Regno Unito, Germania e Stati Uniti sono i mercati in cui è cresciuto di più l’export dei distretti piemontesi in valore nel primo semestre 2018. Francia, Austria, Hong Kong e Taiwan i mercati che hanno registrato i cali più intensi. Read the full article
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La Douja (pronuncia dùia), nel dialetto piemontese è l’antico recipiente di terracotta utilizzato per travasare, conservare e servire il vino.
La maschera piemontese Gianduja, Gian d’la Douja, la usa al posto del bicchiere per le sue allegre bevute.
Ad Asti la “Douja d’Or” è sinonimo di festa del vino.
La manifestazione
La manifestazione, ideata nel 1967 dall’allora presidente della Camera di Commercio Giovanni Borello, è cresciuta di anno in anno fino a diventare una delle più prestigiose fiere-mercato del vino italiano.
In settembre, nei dieci giorni a cavallo tra il secondo e il terzo week end, vengono presentati in degustazione e in vendita centinaia di vini Doc e Docg selezionati dagli esperti dell’Onav con il concorso nazionale “Premio Douja d’Or”.
Tra i premiati spiccano gli Oscar della Douja d’Or, vini di assoluta eccellenza, insigniti della brocca dorata che simboleggia la manifestazione.
Le novità del 2018
Il nuovo percorso si snoda nel centro storico partendo da Piazza Roma dove sono allestiti il banco di degustazione dei vini premiati e il mercatino delle specialità agroalimentari del territorio, passando per Palazzo Ottolenghi che ospita, oltre alla Rassegna dei vermouth e dei vini aromatizzati, le grappe del premio Alambicco d’Oro ed i migliori distillati del Piemonte, per arrivare all’Agenzia di Formazione Professionale delle Colline Astigiane dove si possono gustare il piatto ed il dolce d’autore accompagnati da Doc e Docg di eccellenza del territorio.
In Piazza San Secondo, i dieci consorzi di tutela piemontesi, coordinati da Piemonte Land of Perfection, propongono in degustazione le più nobili produzioni vinicole regionali; proseguendo in Corso Alfieri si giunge alla Douja del Monferrato nella cornice del prestigioso Palazzo Alfieri ove è possibile assaggiare gli ottimi vini tutelati dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato.
Programma
Ore 8:00-20:00
Giornata Nazionale SLA – Piazza San Secondo
Iniziativa di valorizzazione della Barbera d’Asti Docg che diventa oggetto della raccolta fondi per sconfiggere la Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Ore 11:00-24:00
52^ Douja D0or – Piazza Roma
Banco di degustazione dei 283 vini Doc, Docg e Igp premiati al 46° Concorso Enologico Nazionale “Douja d’Or”.
Rassegna di Asti Fa Goal – Piazza Roma
Mercatino con la squadra delle eccellenze agroalimentari del territorio.
Grappe in Douja – Palazzo Ottolenghi
Degustazione delle grappe vincitrici del 35° Concorso Alambicco d’Oro e delle migliori produzioni piemontesi a cura di ANAG – Assaggiatori Grappa e Acquaviti e Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo.
Piemonteland alla Douja – Piazza San Secondo
Degustazioni delle eccellenze vinicole piemontesi in collaborazione con i Consorzi di tutela del Piemonte.
Ore 11:00-23:00
Douja del Monferrato – Palazzo Alfieri
Presentazione delle eccellenze vinicole del Monferrato in accompagnamento a degustazioni di prodotti tipici locali, in collaborazione con il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato e l’Agenzia di formazione professionale delle Colline Astigiane.
Ore 20:00
Piatto dolce d’autore – AFP Colline Astigiane
Ristorante Il Bagatto: Gnocchi di patate al ragù di carne e funghi
Pasticceria Al Mangia e Bevi Srl: Tartella con ribes rosso e crema di ricotta
Vini: Barbera d’Asti Docg – Brachetto d’Acqui Spumante Docg
I vini sono offerti dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato e dal Consorzio Tutela Brachetto d’Acqui Docg.
L’assaggio di grappa è offerto dal Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo
Ore 21.00
Serate di assaggio ONAV – Palazzo Ottolenghi
“Piemonte, una regione che distilla”.
Degustazione di grappe giovani ed invecchiate provenienti dai diversi territori della regione, raccontate dal Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo.
Gli assaggi saranno accompagnati da abbinamenti gastronomici.
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Consorzio Gorgonzola
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Gorgonzola DOP agli “Aperitivi col vignaiolo” e con Matteo Scibilia
Atelier dei Sapori, la scuola di cucina per food lovers di Milano, propone ogni mese due “Aperitivi col vignaiolo”. Durante gli incontri un produttore di vino presenta le eccellenze della propria azienda, mentre contemporaneamente, ai fornelli, si esibisce lo Chef pluripremiato Matteo Scibilia, famoso per i suoi risotti, in ricette facili da ripetere anche a casa. Le degustazioni di vino sono guidate da Nicoletta Rossi, esperta sommelier.
Nel corso delle serate si possono gustare stuzzichini a base di formaggio Gorgonzola Dop dolce e piccante e ricevere materiali promozionali ufficiali distribuiti nel corner del Consorzio per la tutela del Formaggio Gorgonzola.
Gli altri appuntamenti in programma 12 aprile: Lugana e rosso del Garda 10 maggio: Grandi vini veneti 24 maggio: Vini del Monferrato 7 giugno: Oltrepò Pavese, riesling vivace e pinot nero 21 giugno: Vini bioligici Luglio: ultimo appuntamento di fine stagione con Franciacorta
Media partner delle serate Italia a Tavola (www.italiaatavola.net)
Maggiori info e foto delle serate su www.atelierdeisapori.it
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Alambicco d'Oro 70 medaglie alla 36ª edizione
Sono state 70 le medaglie assegnate a grappe, acquaviti e Brandy italiano al Premio Alambicco d’Oro promosso da Anag, Assaggiatori grappa e acquaviti e giunto alla sua 36ª edizione. Tra i 70 riconoscimenti, i 60 assaggiatori Anag hanno assegnato 2 Best Gold, 37 Gold e 31 Silver. A questi si uniscono i due premi speciali che da alcuni anni arricchiscono il concorso spiritoso: quello riservato alla distilleria con il miglior punteggio complessivo sommando le medaglie ricevute da prodotti propri e da quelli distillati per conto terzi e “Il vestito della grappa”, riservato alla bottiglia giudicata più bella per etichetta e forma da una giuria composta da giornalisti, architetti e operatori esterni al mondo della distillazione.
Le due medaglie Best Gold sono andate a una grappa giovane e a una grappa invecchiata. Nelle altre categorie, il Premio Alambicco d'Oro ha visto trionfare le grappe invecchiate, con 17 medaglie Gold e 8 Silver, seguite dal Brandy italiano, con 5 medaglie Gold e 4 Silver; le grappe giovani, con 5 Gold e 10 Silver; le grappe giovani aromatiche, con 3 medaglie Gold e 4 Silver. Chiudono l'elenco le grappe invecchiate aromatiche, con 6 medaglie Gold e 4 Silver; le grappe aromatizzate, con una medaglia Silver e le acquaviti d'uva aromatiche, con una medaglia Gold. Sul fronte dei premi speciali, quello riservato alla distilleria con il miglior punteggio complessivo è andato alla Distilleria Sibona, che ha ricevuto 3 medaglie Gold, di cui una distillata per conto terzi, e 3 medaglie Silver. Il premio speciale “Il vestito della grappa” riservato alla bottiglia giudicata più bella per etichetta e forma è andato, invece, a Targa Ilva Zita con la grappa di Moscato invecchiata Fior d'arancio, categoria grappa aromatica invecchiata.Guardando al medagliere spiritoso diviso per regioni, il Trentino conquista 12 medaglie Gold e 3 Silver, seguito dal Piemonte, con una medaglia Best Gold, 8 medaglie Gold e 9 Silver, e dal Veneto, con 3 medaglie Gold e 4 Silver. L'altra medaglia Best Gold è andata in Friuli Venezia Giulia, che ha visto anche l'assegnazione di 2 medaglie Gold e una Silver. Medaglie spiritose sono andate anche in Alto Adige, Basilicata, Lazio, Lombardia, Toscana, Umbria e Valle d'Aosta confermando la grappa come eccellenza 100% italiana da nord a sud.
«Il Premio Alambicco d’Oro - afferma Paola Soldi, presidente federale di Anag - si consolida con il passare degli anni come un evento di rilevanza nazionale per la produzione di grappe, acquaviti e Brandy italiano. Il numero dei campioni in gara aumenta costantemente, di pari passo con la qualità dei prodotti inviati, impegnando i nostri esperti assaggiatori in un'attenta valutazione che tiene conto dei diversi parametri previsti dalla scheda di degustazione Anag e di una profonda analisi sensoriale coinvolgendo vista, olfatto, retrolfatto e gusto. L'obiettivo della nostra associazione - aggiunge Soldi - è quello di premiare le eccellenze e per fare questo abbiamo stabilito un punteggio minimo per assegnare le medaglie. L'alto numero di medaglie di questa edizione equivale, pertanto, all'alta qualità dei prodotti in gara, dove spiccano le grappe invecchiate, con un trend in crescita negli anni sia fra i campioni inviati che fra quelli premiati. In aumento anche il Brandy italiano, che si conferma un distillato di alta qualità. Ringrazio tutti i produttori che hanno partecipato al nostro Premio Alambicco d'Oro e tutti gli assaggiatori Anag che anche quest'anno hanno lavorato con professionalità e competenza per selezionare i campioni in gara applicando i parametri della nostra associazione per promuovere una crescente cultura del buon bere consapevole attenta alla qualità piuttosto che alla quantità per ogni consumatore».
Nome Azienda Regione BRANDY ITALIANO MEDAGLIA GOLD BRANDY GRAN RISERVA SUPERIORE 20 ANNI DI LORENZO Umbria XO ACQUAVITE DI VINO INVECCHIATA 20 ANNI MAZZETTI D’ALTAVILLA Piemonte SPECIAL BRANDY INVECCHIATO 27 ANNI MAZZETTI D’ALTAVILLA Piemonte BRANDY INVECCHIATO 24 MESI PERONI MADDALENA Lombardia BRANDY SUPERBO VALLE DEL MARTA Lazio MEDAGLIA SILVER BRANDY 20 ANNI RISERVA BECCARIS Piemonte BRANDY STRAVECCHIO DEL MONFERRATO MAGNOBERTA Piemonte BRANDY NANNONI 5 ANNI ANNIV NANNONI Toscana GRANPASSO VLLA LA RIPA/DISTILLATORE NANNONI Toscana GRAPPA GIOVANE MEDAGLIA BEST GOLD SPECIAL EDITION PICOLIT DOMENIS1898 Friuli Ven.Giu MEDAGLIA GOLD AMARONE PRIVATA CLASSICA GRAPPA BOTTEGA veneto GRAPPA FRIULANA BUTUSSI – SPIRITO VALENTINO BUTUSSI SOC. AGRICOLA/DISTILLATORE DOMENIS1898 Friuli Ven.Giu GRAPPA DEL SOLE BIOLOGICA PISONI Trentino GRAPPA SEGNANA EXTREMA SEGNANA Trentino GRAPPA LEVI DI FUMIN SAINT ROCH Valle d’Aosta MEDAGLIA SILVER GRAPPA IN SELEZIONE DI CILIEGIOLO AZIENDA AGRICOLA ZANCHI/DISTILLATORE NANNONI Toscana GRAPPA PELAVERGA SELEZIONE DISCONTINUA BECCARIS Piemonte GRAPPA PROSECCO ALEXANDER BOTTEGA Veneto GRAPPA DI CHIANTI CLASSICO DETA D.E.T.A. Toscana UNUS GRAPPA DI SAGRANTINO DI LORENZO Umbria GRAPPA DI SFORZATO INVITTI Lombardia SAGRI’ GRAPPA DI SAGRANTINO BIO MORETTI OMERO AZ. AGRICOLA/DISTILLATORE ROVERO Umbria GRAPPA CHARDONNAY UNICOVITIGNO PERONI MADDALENA Lombardia GRAPPA LAGREIN VITAE UNTERTHURNER Alto Adige GRAPPA DI PROSECCO VANZIN SELEZIONE / DISTILLATORE DI.VI.VA Veneto GRAPPA INVECCHIATA MEDAGLIA BEST GOLD 7.0 GRAPPA DI RUCHE’ MAZZETTI D’ALTAVILLA Piemonte MEDAGLIA GOLD GRAPPA BAROLO 2004 BECCARIS Piemonte GRAPPA GRAN RISERVA BORGO VECCHIO Trentino RISERVA PRIVATA GRAPPA BARRICCATA BOTTEGA Veneto GRAPPA TARDIVA DA UVE PASSITE BOTTEGA Veneto LA GRAPPA AFFINATA DI LA FIRMA CANTINE DEL NOTAIO/DISTILLATORE BERTAGNOLLI Basilicata CLEMENTE VII GRAPPA RIS. DA VINACCE CHIANTI CLASSICO CASTELLI DEL GREVE PESA/ DISTILLATORE D.E.T.A. Toscana SECOLO RISERVA BARRIQUE MILLESIMATA DOMENIS1898 Friuli LE GIARE DI AMARONE MARZADRO Trentino GRAPPA CRU CENTENARIO MORELLI Toscana MEMORA RISERVA BARRIQUE PEZZI Trentino GRAPPA CLESSIDRA PISONI Trentino LERA GRAPPA DI BAROLO SANCARLO Piemonte GRAPPA SEGNANA ALTO RILIEVO INV. IN BOTTI DA SHERRY SEGNANA Trentino GRAPPA SEGNANA SOLERA COLLEZIONE SEGNANA Trentino GRAPPA RISERVA LA SPEZIATA SIBONA Piemonte GRAPPA DI ORMEASCO RISERVA TENUTA MAFFONE/DISTILLATORE SIBONA Liguria GRAPPA GEWURTZTRAMINER RISERVA VILLA DE VARDA Trentino GRAPPA MULLER TURGAU RISERVA VILLA DE VARDA Trentino MEDAGLIA SILVER FUORICLASSE LEON RISERVA 3 ANNI CASTAGNER Veneto LA GRAPPA AFFINATA CANTINE DEL NOTAIO / DISTILLATORE BERTAGNOLLI Basilicata GRAPPA CRU 98 INVECCHIATA ACACIA MORELLI Toscana MEMORA 19 50 RISERVA DEL FONDATORE PEZZI Trentino GRAPPA RISERVA BOTTI DA PORTO SIBONA Piemonte GRAPPA RISERVA BOTTI DA SHERRY SIBONA Piemonte GRAPPA DI NEBBIOLO DA BAROLO INVECCHIATA VIEUX MOULIN Piemonte GRAPPA INV 30ANNI MONTE SABOTINO SEL GRAN RISERVA ZANIN Veneto GRAPPA GIOVANE AROMATICA MEDAGLIA GOLD GRAPPA GOLDMUSKATELLER GRAF KELLEREI ALGUND Alto Adige GRAPPA DI MOSCATO TOSCANO NANNONI NANNONI Toscana GRAPPA GEWURTZTRAMINER PISONI Trentino GRAPPA GIOVANE AROMATICA MEDAGLIA SILVER GRAPPA SORSI DI MOSCATO E BRACHETTO FRANCOLI Piemonte GIARE DI GEWURZTRAMINER MARZADRO Trentino GRAPPA DI MOSCATO ANTICHI MANSI TENUTA VILLANOVA Friuli GRAPPA GEWURZTRAMINER GRAF KELLEREI ALGUND Alto Adige GRAPPA INVECCHIATA AROMATICA MEDAGLIA GOLD GRAPPA MOSCATO 36 MESI BECCARIS Piemonte GRAPPA MOSCATO BARRICATA PISONI Trentino GRAPPA DI MOSCATO CATERINA VIEUX MOULIN Piemonte FIOR D’ARANCIO TARGA ILVA Veneto AMOSCA’ TARGA ILVA Veneto MEDAGLIA SILVER GRAPPA MORBIDA MAGNOBERTA Piemonte GRAPPA MALVASIA BARRICCATA 12 MESI PERONI MADDALENA Lombardia GRAPPA RISERVA BOTTI DA MADEIRA SIBONA Piemonte MMXVI GEWURTZTRAMINER INVECCHIATO VILLA LAVIOSA Trentino GRAPPA AROMATIZZATA MEDAGLIA SILVER GRAPPA E CIRMOLO VILLA LAVIOSA Trentino ACQUAVITE D’UVA AROMATICA MEDAGLIA GOLD UVEDILANGA DISTILLATO D’UVA SIBONA Piemonte
Per informazioni: www.anag.it
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Una terra ricca di luoghi storici, naturalistici, di antichi borghi, di stazioni termali e di gallerie sotterranee. Questo è l’astigiano, un territorio piemontese affascinante, che sconfina sui colli liguri, dove trascorrere una vacanza rilassante deliziandosi con un’ottima enogastronomia. Un territorio proclamato, nel 2014, Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco, per i “paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato”. Il nostro viaggio ha inizio nel Villaggio Narrante di Fontanafredda, una riserva bionaturale di 120 ettari nel cuore del Barolo a Serralunga d’Alba. Fu Emanuele Alberto conte di Mirafiore e figlio del primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, a volere un villaggio a Fontanafredda, luogo acquistato dal padre nel 1858 e donato, come pegno d’amore a Rosa Vercellana, la donna da lui amata. Qui, Emanuele Alberto fondò l’omonima azienda vitivinicola, che oggi si può visitare, all’interno di un borgo fatto di cascine, una scuola, una chiesa e di servizi essenziali, ma anche con un circolo ricreativo dove egli stesso leggeva libri ai suoi collaboratori che erano ancora analfabeti. Per sua volontà, nel villaggio si formò una vera e propria comunità che arrivò a ospitare fino a 250 persone e che si è preservata fino a oggi, dove vivono ancora 15 famiglie. Da sempre, nel villaggio, il vino occupa un ruolo centrale grazie alle storiche cantine di Fontanafredda e di Casa E. di Mirafiore, due eccellenze italiane: la prima vanta il premio come “Miglior cantina europea dell’anno” conferitole da Wine Enthusiast ed è divenuta icona del Barolo in tutto il mondo, mentre la seconda, è una cantina di origine aristocratica e anche un’azienda agricola biologica. La visita alle cantine offre la possibilità di ripercorrere i passi della famiglia reale tra storia e curiosi aneddoti, ammirando la maestosità delle grandi botti di rovere e degustando i vini. Il Villaggio Narrante di Fontanafredda Il viaggio prosegue verso il borgo di Mombaruzzo, il più orientale della provincia di Asti, che domina dall’alto le colline di infiniti vigneti. Poche case abitate a un migliaio di anime, è però la patria dell’amaretto e naturalmente è famoso per la produzione di vino. Da questo paesino tra due colline si gode di un panorama mozzafiato e di un’atmosfera d’altri tempi, dove il silenzio assoluto è interrotto solo dalle campane della chiesa (anche la mattina presto). Passeggiando per Mombaruzzo si percorrono strade strette e ripide su cui s’affacciano palazzi antichi con portoni rinascimentali, tra cui l’elegantissimo Relais Villa Prato, dove poter soggiornare, e s’incontrano luoghi ricchi di testimonianze artistiche, come la piazzetta del cimitero vecchio, antistante la chiesa di S. Maria Maddalena, un imponente edificio di origine romanica, mentre la Torre Civica di origine medievale domina il cuore più antico del borgo. Il territorio piemontese è costellato da testimonianze che si ergono da colli, memori di un tempo che non esiste più. Per chi desidera passeggiare tra i boschi e i vigneti (prevalentemente di vino Moscato) e stare a contatto con la natura, merita un’escursione molto pittoresca quella verso la Torre dei Contini, che spicca su una collina e che un tempo segnava i confini della città di Canelli. Da quassù si possono ammirare da un lato le Alpi e dall’altro l’Appennino ligure. Qui, lo scrittore Beppe Fenoglio ha ambientato un brano del romanzo “Il partigiano Johnny” a cui è ispirato il Sentiero del Partigiano Johnny. Il sentiero passa attraverso i terreni dell’Azienda Ghione Anna, dove si può fare una sosta per una degustazione di Moscato e portare a casa qualche buona bottiglia. Ma Canelli è famosa soprattutto per ciò che nasconde nel sottosuolo ovvero le Cattedrali Sotterrane. Sotto le case del paese si nasconde, infatti, un’altra città, fatta di chilometri e chilometri di tunnel e di gallerie, dove sono state ricavate lunghissime cantine storiche, scavate direttamente nel tufo calcareo delle colline a partire dal XVI secolo. Le Cattedrali Sotterranee scendono fino a una profondità di 32 metri, attraversando l’intera città per più di 20 km. Il soprannome fu dato loro per via dell’ambiente estremamente silenzioso che ricorda quello delle grandi cattedrali religiose. Le Cattedrali Sotterranee di Canelli Le cattedrali si possono visitare. Quelle dell’Azienda Contratto vengono fatte su prenotazione. Si percorrono alcune delle gallerie sotterranee, si imparano i metodi di produzione dei vini e si termina con una degustazione degli spumanti metodo classico, tutti millesimati, prodotti qui fin dal 1867. Il viaggio prosegue verso uno dei luoghi storici di questo territorio piemontese, Acqui Terme. Secondo una leggenda, Acqui sarebbe stata fondata da coloni greci, attirati dalla presenza delle sue benefiche acque termali. Ancora oggi, questa località in provincia di Alessandria è famosa per le sue acque, ma un po’ meno per gli stabilimenti termali. Nel cuore della cittadina si trova lo Stabilimento “Nuove Terme”, che è tutt’uno con il Grand Hotel, mentre nella zona Bagni c’è lo Stabilimento “Regina”. In entrambi, il trattamento più praticato è la fango balneoterapia, ma sono molto frequentate anche per le cure inalatorie, le piscine vascolari e i reparti di riabilitazione motoria e respiratoria. Il nucleo più antico di Acqui è il Borgo Pisterna che, insieme al Borgo Nuovo e al Borgo San Pietro, formano l’attuale centro cittadino. Tra i borghi storici che spuntano sulla cima delle colline verdeggianti è nato, da qualche anno, anche un nuovo itinerario artistico e paesaggistico: è quello delle Panchine Giganti o Big Bench. Posizionate in punti panoramici e ricchi di fascino, le panchine giganti permettono di tornare bambini e di vivere emozioni dimenticate. In Piemonte, tra Langhe e Monferrato, ce ne sono tantissime, con sentieri segnati puntellati da coloratissime panchine di dimensioni enormi. L’idea è venuta a Chris Bangle, designer americano che, con l’aiuto di alcuni amici, ha creato la prima panchina gigante e che poi è diventato un vero e proprio progetto chiamato “Big Bench Community Project”. Ce n’è una gialla, color Moscato, nella proprietà dell’Azienda Casa Vinicola Marenco a Strevi (AL), sulla sponda sinistra del fiume Bormida, un piccolo Comune formato da due borghi, Superiore e Inferiore o, come dicono qui, di Sopra e di Sotto. I pendii soleggiati di Strevi sono famosi per la loro produzione viticola. L’accesso alla Big Bench è libero ed il soggetto preferito di chi si avventura da queste parti a piedi o in bicicletta per un selfie o una foto ricordo. La Panchina Gigante di Strevi https://ift.tt/3uSTk9t Su e giù per l’astigiano, tra borghi, sotterranei e panchine giganti Una terra ricca di luoghi storici, naturalistici, di antichi borghi, di stazioni termali e di gallerie sotterranee. Questo è l’astigiano, un territorio piemontese affascinante, che sconfina sui colli liguri, dove trascorrere una vacanza rilassante deliziandosi con un’ottima enogastronomia. Un territorio proclamato, nel 2014, Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco, per i “paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato”. Il nostro viaggio ha inizio nel Villaggio Narrante di Fontanafredda, una riserva bionaturale di 120 ettari nel cuore del Barolo a Serralunga d’Alba. Fu Emanuele Alberto conte di Mirafiore e figlio del primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, a volere un villaggio a Fontanafredda, luogo acquistato dal padre nel 1858 e donato, come pegno d’amore a Rosa Vercellana, la donna da lui amata. Qui, Emanuele Alberto fondò l’omonima azienda vitivinicola, che oggi si può visitare, all’interno di un borgo fatto di cascine, una scuola, una chiesa e di servizi essenziali, ma anche con un circolo ricreativo dove egli stesso leggeva libri ai suoi collaboratori che erano ancora analfabeti. Per sua volontà, nel villaggio si formò una vera e propria comunità che arrivò a ospitare fino a 250 persone e che si è preservata fino a oggi, dove vivono ancora 15 famiglie. Da sempre, nel villaggio, il vino occupa un ruolo centrale grazie alle storiche cantine di Fontanafredda e di Casa E. di Mirafiore, due eccellenze italiane: la prima vanta il premio come “Miglior cantina europea dell’anno” conferitole da Wine Enthusiast ed è divenuta icona del Barolo in tutto il mondo, mentre la seconda, è una cantina di origine aristocratica e anche un’azienda agricola biologica. La visita alle cantine offre la possibilità di ripercorrere i passi della famiglia reale tra storia e curiosi aneddoti, ammirando la maestosità delle grandi botti di rovere e degustando i vini. Il Villaggio Narrante di Fontanafredda Il viaggio prosegue verso il borgo di Mombaruzzo, il più orientale della provincia di Asti, che domina dall’alto le colline di infiniti vigneti. Poche case abitate a un migliaio di anime, è però la patria dell’amaretto e naturalmente è famoso per la produzione di vino. Da questo paesino tra due colline si gode di un panorama mozzafiato e di un’atmosfera d’altri tempi, dove il silenzio assoluto è interrotto solo dalle campane della chiesa (anche la mattina presto). Passeggiando per Mombaruzzo si percorrono strade strette e ripide su cui s’affacciano palazzi antichi con portoni rinascimentali, tra cui l’elegantissimo Relais Villa Prato, dove poter soggiornare, e s’incontrano luoghi ricchi di testimonianze artistiche, come la piazzetta del cimitero vecchio, antistante la chiesa di S. Maria Maddalena, un imponente edificio di origine romanica, mentre la Torre Civica di origine medievale domina il cuore più antico del borgo. Il territorio piemontese è costellato da testimonianze che si ergono da colli, memori di un tempo che non esiste più. Per chi desidera passeggiare tra i boschi e i vigneti (prevalentemente di vino Moscato) e stare a contatto con la natura, merita un’escursione molto pittoresca quella verso la Torre dei Contini, che spicca su una collina e che un tempo segnava i confini della città di Canelli. Da quassù si possono ammirare da un lato le Alpi e dall’altro l’Appennino ligure. Qui, lo scrittore Beppe Fenoglio ha ambientato un brano del romanzo “Il partigiano Johnny” a cui è ispirato il Sentiero del Partigiano Johnny. Il sentiero passa attraverso i terreni dell’Azienda Ghione Anna, dove si può fare una sosta per una degustazione di Moscato e portare a casa qualche buona bottiglia. Ma Canelli è famosa soprattutto per ciò che nasconde nel sottosuolo ovvero le Cattedrali Sotterrane. Sotto le case del paese si nasconde, infatti, un’altra città, fatta di chilometri e chilometri di tunnel e di gallerie, dove sono state ricavate lunghissime cantine storiche, scavate direttamente nel tufo calcareo delle colline a partire dal XVI secolo. Le Cattedrali Sotterranee scendono fino a una profondità di 32 metri, attraversando l’intera città per più di 20 km. Il soprannome fu dato loro per via dell’ambiente estremamente silenzioso che ricorda quello delle grandi cattedrali religiose. Le Cattedrali Sotterranee di Canelli Le cattedrali si possono visitare. Quelle dell’Azienda Contratto vengono fatte su prenotazione. Si percorrono alcune delle gallerie sotterranee, si imparano i metodi di produzione dei vini e si termina con una degustazione degli spumanti metodo classico, tutti millesimati, prodotti qui fin dal 1867. Il viaggio prosegue verso uno dei luoghi storici di questo territorio piemontese, Acqui Terme. Secondo una leggenda, Acqui sarebbe stata fondata da coloni greci, attirati dalla presenza delle sue benefiche acque termali. Ancora oggi, questa località in provincia di Alessandria è famosa per le sue acque, ma un po’ meno per gli stabilimenti termali. Nel cuore della cittadina si trova lo Stabilimento “Nuove Terme”, che è tutt’uno con il Grand Hotel, mentre nella zona Bagni c’è lo Stabilimento “Regina”. In entrambi, il trattamento più praticato è la fango balneoterapia, ma sono molto frequentate anche per le cure inalatorie, le piscine vascolari e i reparti di riabilitazione motoria e respiratoria. Il nucleo più antico di Acqui è il Borgo Pisterna che, insieme al Borgo Nuovo e al Borgo San Pietro, formano l’attuale centro cittadino. Tra i borghi storici che spuntano sulla cima delle colline verdeggianti è nato, da qualche anno, anche un nuovo itinerario artistico e paesaggistico: è quello delle Panchine Giganti o Big Bench. Posizionate in punti panoramici e ricchi di fascino, le panchine giganti permettono di tornare bambini e di vivere emozioni dimenticate. In Piemonte, tra Langhe e Monferrato, ce ne sono tantissime, con sentieri segnati puntellati da coloratissime panchine di dimensioni enormi. L’idea è venuta a Chris Bangle, designer americano che, con l’aiuto di alcuni amici, ha creato la prima panchina gigante e che poi è diventato un vero e proprio progetto chiamato “Big Bench Community Project”. Ce n’è una gialla, color Moscato, nella proprietà dell’Azienda Casa Vinicola Marenco a Strevi (AL), sulla sponda sinistra del fiume Bormida, un piccolo Comune formato da due borghi, Superiore e Inferiore o, come dicono qui, di Sopra e di Sotto. I pendii soleggiati di Strevi sono famosi per la loro produzione viticola. L’accesso alla Big Bench è libero ed il soggetto preferito di chi si avventura da queste parti a piedi o in bicicletta per un selfie o una foto ricordo. La Panchina Gigante di Strevi Alla scoperta di un territorio che è stato proclamato Patrimonio Unesco, ma che è ancora tutto da scoprire.
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Fino al 2021, sulle rive del Lago Maggiore, presso i comuni di Cannobio, Cannero, Mergozzo, Vogogna, Macugnaga, Malesco e Santa Maria Maggiore continuerà a sventolare la bandiera arancione del Touring Club Italia, il riconoscimento che, ogni tre anni, viene conferito ai piccoli comuni con meno di 15mila abitanti, che si distinguono per bellezza e per una serie di abitudini che ne conservano intatto l’ambiente e il territorio.
L’assegnazione per il 2018, avvenuta al Palazzo Ducale di Genova alla presenza di un piccolo gruppo di primi cittadini del VCO, non ha visto nuovi ingressi nella Provincia Azzurra, ma solo la conferma delle eccellenze già riconosciute.
Ma, dopo l’assegnazione della Bandiera arancione ai comuni di Chiusa di Pesio (CN) e Ozzano Monferrato (AL) arriva a 28 il numero di Bandiere arancioni in Piemonte, che ora è la seconda regione più arancione d’Italia, dopo la Toscana, e con Orta San Giulio l’unica località arancione del Novarese.
Il progetto delle Bandiere Arancioni del Touring Club, nato nel 1998, ha lo scopo di portare le amministrazioni di piccole località della penisola italiana a confrontarsi con il Touring per valorizzare al meglio le risorse locali, conservare la qualità del territorio e le tradizioni, il tutto nell’ottica di un turismo sostenibile.
Ma ottenere la Bandiera arancione, e conservarla con gli anni, non è facile, infatti si devono considerare ben 250 criteri, legati ai temi ambientali, turistici, dei servizi, che gli inviati anonimi del Touring esaminano attentamente per ogni borgo.
E su 2800 richieste giunte in questi 20 anni, solo l’8% ha ottenuto il riconoscimento, che porta anche a una grande promozione turistica, con effetto positivo sulle strutture ricettive e sulla vita sociale dei paesi premiati, che spesso vedono in linea di massima aumentare anche i residenti.
Grazie a quest’ottica sostenibilità-ambiente-servizi da oltre dieci anni Cannero e Cannobio sono premiati anche con la Bandiera blu europea.
E il Sindaco Borghi di Vogogna, che ha preso parte alla cerimonia anche come oratore nel suo ruolo di coordinatore nazionale della Strategia Nazionale Aree Interne per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha detto che “Questo riconoscimento premia il lavoro e l’impegno assiduo che in questi anni tutta la comunità di Vogogna ha posto al tema della qualità dell’accoglienza e alla promozione del territorio. Non è tanto un premio al Comune, quanto ai molti volontari, alle associazioni, ai miei collaboratori senza i quali non riusciremmo a esprimere il livello qualitativo e quantitativo di eventi e di servizi che hanno visto, nel 2017, incrementarsi in maniera significativa l’ingresso dei visitatori al Castello Visconteo e più in generale l’affluenza di turisti nel nostro borgo antico e nel Parco. Per noi questa importante riconferma è anche uno stimolo per fare ancora di più e fare meglio, permettendo all’economia locale di avere ancora maggiori opportunità grazie al richiamo assicurato dalla permanenza in questo prestigioso circuito nazionale”.
Sul Lago Maggiore sventolano le Bandiere Arancioni del Touring Club Fino al 2021, sulle rive del Lago Maggiore, presso i comuni di Cannobio, Cannero, Mergozzo, Vogogna, Macugnaga, Malesco…
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