#e le spalle
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complementaryhalves · 4 months ago
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this is what peak male form looks like
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angela-miccioli · 6 months ago
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La schiena della donna è la sensualità che dà le spalle al mondo e guarda avanti..
No reblog - Me.
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23mco · 1 month ago
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ragazzoarcano · 1 year ago
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“Non voltarti... perchè vivere è come scalare le montagne: non devi guardarti alle spalle, altrimenti rischi le vertigini. Devi andare avanti, avanti, avanti... Senza rimpiangere quello che ti sei lasciato dietro, perchè, se è rimasto dietro, significa che non voleva accompagnarti nel tuo viaggio.”
— Giulia Carcasi
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francesco-nigri · 2 months ago
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DI MARE E CIELO Musica e Poesia di Francesco Nigri
DI MARE E CIELO Musica e Poesia di Francesco Nigri Il Testo Qui CASA FACEBOOK
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doblondoro · 2 months ago
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animapunkocchidipeterpan · 5 months ago
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Ghali e Rich intervistati durante Sanremo ❤️
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regina-del-cielo · 5 months ago
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A CASA NOSTRA CHARLES!!!! A CASA NOSTRA CHARLES!!!! A CASA NOSTRA CHARLES!!!
A CASA NOSTRA, A CASA NOSTRAAAAAAAAA
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scritti-di-aliantis · 3 months ago
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Non ho bisogno di vincere al Superenalotto 'una tantum' un sacco di soldi. Il costante premio della mia vita invece è che tu caschi nel mio letto ogni sera. Meraviglioso è inspirare il tuo odore durante tutta la notte, sentire il tuo calore accanto a me. Poterti toccare, frugarti l'intimo e sentire che ti rilassi, che mi accogli. Accarezzarti la pelle nuda delle spalle e delle cosce.
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Adoro intuire che sorridi felice. Intuisco soltanto, perché sei girata di spalle ed è buio, perciò non ti vedo le labbra. A volte ti giri di scatto e mi baci la bocca. Poi ritorni in posizione sonno, mi ti accoccoli in grembo e mi auguri la buonanotte. Tutto questo è il mio personale pezzetto di paradiso in terra. Non vi rinuncerei mai. Mai. Neppure per tutto l'oro del mondo.
Aliantis
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falcemartello · 15 days ago
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Ma possiamo mai discutere con gente che oggi si arruffa per un inesistente saluto romano di Musk e che ha passato mesi a dire che le svastiche piazzate sulle spalle di certi reggimenti ucraini erano antichi simboli del sole, senza dimenticare quelli che a Natale si indignano per Xmas?
@Cambiacasacca
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yomersapiens · 2 months ago
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Ho inserito Ernesto nel designato trasportino per andare a consegnarlo presso la casa vacanze dove passerà queste festività. Per strada tutti mi guardavano. Ma che idiozia. Mica guardavano me! Guardavano lui! Quanti cuori ha spezzato in pochi chilometri ma è così che deve andare. Io lo pretendo. Quando Ernesto esce di casa tutto il mondo deve capire quanto è bello e tutti devono sospirare e fermarsi e le macchine perdono il controllo e si tamponano in un incidente dopo l'altro e la gente su i balconi cade e i motorini scivolano e le ragazze gli lanciano i numeri di telefono e cani si piegano al suo cospetto. Così deve andare. Io non voglio neanche essere notato, io sono solo un paio di gambe dotate di spalle su cui caricare un trasportino a zainetto per portare in giro sua maestà Ernesto il gatto rosso bastardo e infame. L'ho lasciato da una mezz'ora e mi manca già tantissimo. È in una casa di amici che si prenderanno cura di lui in attesa di ricevere a loro volta un gatto donato dalla lotteria dei gatti universali. Quella lotteria che dispensa palle di pelo a chi ne ha bisogno. Io capisco solo adesso di cosa avevo bisogno. Di sentirmi a casa. Di sapere dove fosse casa. Casa è dove i miei vestiti si ricoprono di peli aranciobiancastri. Dove devo sottostare alle paturnie di un promettente obeso. Dopo tanto tempo però, ho una casa. Qualcosa che non dipende da altri umani. Per tantissimi anni ho vissuto da solo, sognando di non essere solo. Ora ho accettato la solitudine e mi ci rifugio e non mi spaventa più. Non mi spaventano i miei sogni irrisolti e le mie mancanze e i miei limiti perché tutto perde di valore quando devi pulire più volte al giorno i vomitazzi di un felino ingrato il cui unico riconoscimento che concede è stendersi al tuo fianco quando tutto sembra insostenibile. Per ricordarti che i tuoi problemi non valgono un cazzo. Non vali nulla. Sei minuscolo. L'universo esiste per ricordarci quanto siamo piccoli noi umani. Quando pensi agli altri pianeti, alle stelle. Poi l'universo dispensa gatti e a me ha mandato Ernesto, perché avevo un ego smisurato che andava ridimensionato e ora accetto il mio destino di gambe per trasportino. Quanto mi manca quell'infame. Ma vi rendete conto che poi c'è gente che fa figli, cioè ma dai, ma che priorità avete.
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morganadiavalon · 7 months ago
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Andando verso la metro, sono passata davanti al solito baretto sfigato che c'è sotto casa mia. Ricettacolo di personalità bizzarre e spesso moleste, stamattina ospitava, ad un tavolino prospiciente il marciapiede, tre vecchiettini grinzosi che giocavano a carte.
Al mio passaggio alzano tutti e tre la testa e seguono il moto del mio oltrepassarli. Li guardo appena con la coda dell'occhio, da sopra la spalla sinistra, forse nemmeno se ne accorgono.
"Che bella ragazza" mi raggiunge alle spalle, delicato come una carezza. Mi giro, faccio due passi verso di loro, che mi pensano forse arrabbiata e sul punto di investirli con il dolore collettivo del corpo femminile e quindi il vecchiettino grinzoso e delicato aggiunge subito a mo di mani alzate - che forse gli fanno troppo male le spalle per dare carne a quella difesa che deve affidare solo alle parole - "assomigli a mia nipote".
"E come si chiama sua nipote?"
"Adelaide, vive in Germania, la vado a trovare con mia sorella e suo marito tra una settimana. Non la vedo mai..."
"Beh le auguro un buon viaggio, signor...?"
"Giustino"
"Bene signor Giustino, faccia una buona vacanza e dia un'abbraccio ad Adelaide anche da parte mia"
A volte ci basterebbe solo un po' di contesto.
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raccontidialiantis · 23 days ago
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Non desidero altro che te
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Mi sono laureato. Tu ti sei sposata e allora io me ne sono andato: per non soffrire più. Per farmi una parvenza di vita lontano da te. Oltre duemila chilometri, tra noi. Ma le persone te le porti dentro. Tutte quelle che hai incontrato. Una per una. Anche quelle con cui c’è stato solo un breve scambio di battute: magari solo un sorriso o - peggio - soltanto uno sguardo. Intenso. Perché l'incrociare gli occhi, se dura più di due secondi, è più sincero di un raggio laser. Letale. Ti incide il cervello. Le persone te le porti dentro. E tu sei stata la presenza più ingombrante di tutte. Fino a diventare un’ossessione.
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Dopo sette anni di lavoro intensissimo, duro ma produttivo, la settimana scorsa stavo per essere nominato dirigente: stipendio aumentato di molto, benefit vari, tra cui l’auto aziendale di prestigio etc... ma mi sono licenziato! Al buio. Le persone te le porti dentro. L’unica luce che vedevo nella mia mente era quella del tuo sguardo. E allora stasera eccomi qui: lascialo. Non sei felice con lui. Vieni con me. Ti offro di vivere insieme nel vecchio casolare diroccato di mio nonno. Si: quello che ancora si regge per miracolo. Dovremo ristrutturarlo e soprattutto trovare un’occupazione, sia io che te. Lo faremo in un momento, questo, molto difficile per tutti e con occasioni di lavoro sempre più scarse, in Italia.
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Intanto, camperemo con i miei risparmi e con i prodotti che semineremo e coltiveremo. Faremo lievitare ogni giorno insieme il pane e l’amore. Io sono bravo con tutti i lavori manuali; tu sai cucire, cucinare e servire ai tavoli. Venderemo la sovrapproduzione dei nostri prodotti. Faremo mille cose, per mettere insieme il pranzo e la cena. Ti offro una sfida, una svolta drammatica, ardua e coraggiosa. Io mi sono buttato e ho fatto duemila chilometri in una macchina carica di tutto ciò che ho potuto portare; il resto l’ho regalato, venduto o gettato via. La prima cosa che ho caricato comunque, è stato il piccolo Snoopy di pezza che m’hai regalato tu l’ultima volta che ci siamo visti. Mi faceva compagnia la sera, sai? Quando mi lasciasti, me lo desti ed era impregnato del tuo profumo, che ci avevi spruzzato sopra abbondantemente. E anche zuppo delle tue lacrime, che lo hanno bagnato mentre lo tenevi in mano lasciandomi. 
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Perché ti sei sentita obbligata a “sistemarti” e a troncare con “quello smidollato buono a nulla” - parole di tuo padre - per passare la vita intera con uno che non amavi e che non ami. Io lo so. Tu ami me. Ami me, me, me... Anche se mi hai bloccato ovunque per non cedere alla tentazione di provare a essere felice. Anche se cambi sempre discorso, quando ti parlano di me. Me lo dice tua sorella. Le persone te le porti dentro. Anche se il tuo cuore vorrebbe uscire adesso, in questo stesso istante, dalla gabbia toracica per correre incontro al mio e parlargli. Anche se a lui non dai ancora figli, perché in fondo speri in un miracolo. Ma i miracoli li puoi far accadere tu stessa, se solo vuoi. Allora stasera eccomi qui da te. A sorpresa. Non te lo saresti aspettato mai, eh? 
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Non sono ancora andato neppure a casa mia: so bene quello che mi aspetta, se rientro da solo e avendo gettato via tutto ciò che avevo costruito. Dai miei: rimproveri, lacrime, liti e rassegnazione. E il perdono. Loro capiscono. Sempre. Non mi sono potuto fare neppure una doccia e sono distrutto dal viaggio, perché sono partito alle tre di notte e crollo di sonno. Probabilmente puzzo come un caprone. Però ho per te un’unica domanda. Che farai adesso: sceglierai di continuare a portare sulle spalle un rimpianto che pesa una tonnellata e che ti piegherà sempre più per il resto dei tuoi giorni, fino alla fine o prenderai giusto quattro-cose-quattro e verrai via con me proprio adesso, prima che lui torni dal lavoro? 
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Mamma sa che ti amo e che mi ami. Soltanto davanti a lei ho pianto per te. E lei sola sa la vera ragione per cui ho cercato un lavoro lontanissimo: nessun altro. Se vieni tu a casa con me, anche mio padre si ammorbidirà. E solo guardandoti al mio fianco capirà, sono sicuro. Affronteremo tutto insieme: divorzio, problemi, ipocrisie, invidie, cattiverie. I figli tu falli con me. Cresceranno nell’amore. Allora? Vieni o no? Io t’aspetto in macchina.
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RDA
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ilpianistasultetto · 4 months ago
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Questo governo fascista e' riuscito a farmi sentire un truffaldino. Sento gli occhi di tanta gente addosso, occhi che parlano: " Comunista balordo, hai ristrutturato le tue case facendole pagare a tutti noi. Ladro, ci hai rubato il presente e stai rubando il futuro ai nostri figli. Te e quelli come te, voi radical-chic, voi fancazzisti, voi della ZTL, ci avete messo sulle spalle miliardi di debito pubblico per ristrutturare le vostre case, ville e i vostri castelli. ." Ormai esco guardomi intorno, un po' con il bavero alzato e nelle ore dove in giro c'e' pochissima gente. Per la maggioranza di questo Paese sono io ad aver messo in ginocchio una delle piu' grandi potenze economiche del mondo. Io che in dieci anni riprendo dal fisco 80mila euro. Io che in vita mia non ho mai chiesto nemmeno un bonus-gelato. Io che in 30 anni di lavoro ho versato al fisco almeno 350mila euro senza mai un certificato di malattia all'Inps, pagando per mia figlia la mensa scolastica del nido pubblico 300 euro al mese e 5000 euro per ogni anno di universita' mentre quasi tutto il Paese ne pagava poco o niente. Mi puntano il dito contro milioni di falsi invalidi da una vita che prendono dallo Stato 500 euro al mese, di baby pensionati, di lavoratori pubblici che hanno piu' carriera di aspettativa che di lavoro, di evasori fiscali, di costruttori abusivi, di alluvionati o terremotati a cui sono state ricostruite case a suon di migliaia e migliaia di euro. Di banche e industriali che succhiano miliardi pubblici come idrovore per poi vendere o chiudere tutto appena sciupano i profitti. Ho anche pensato di contattare il mio amico Alfonso, chirurgo plastico a Milano per una nuova identità '. Poi ci ho pensato e mi sono detto: "Ma andate tutti a fanculo, fascisti di merda".. @ilpianistasultetto
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finestradifronte · 7 months ago
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Mi manca...
Lo zoccolare fino in spiaggia con mia madre che mi diceva "cammina bene alza quei piedi"...pinoli per terra da schiacciare con i sassi...
l'odore della siepe di caprifoglio dalla pensione trieste al bagno emilio e quello dei giornali dell'edicola, misto a quello del mare e degli abbronzanti e della piadina...
la cuffietta bianca della piadinara...quella anziana, la prima ..che faceva le piade tirate a mattarello con il bordo frastagliato e il pezzetto di carta marroncina per portarle via ...
la luce bianca del mattino e la bassa marea con le righe della sabbia sotto i piedi, i buchini dei cannolicchi e schivare i granchi 
fare capannella con il tettuccio del lettino e il telo, il caldo sulla pelle...l'odore dell'abbronzante e il libro con sabbia tra le pagine...
e aspettare le 11 che non arrivavano mai per il bagno... il freddo dell'acqua al primo tuffo  o l'andare giù piano piano con tutta la pelle d'oca... i rumori attutiti quando si è sott'acqua.... il cretino di turno che ti slaccia il bikini...le spalle di mio padre per salirci a fare i tuffi...
correre sulla sabbia bollente saltellando tra un'ombra e l'altra...  stendersi al sole senza fare la doccia e sentire la pelle tirare con il sale che brucia appena sulla pelle un po' scottata sulle spalle ...
il fastidio della sabbia tra le dita e lavarsi i piedi nel rubinetto sotto le docce aspettando con il costume in mano per sciacquare anche quello...il profumo dello shampoo e il rigagnolo di schiuma e acqua sulla sabbia...
il cemento rigato e rosso e bollente della banchina del porto con le barche che partivano da Milano Marittima per la gita a Rimini e la voglia di tuffarsi lì ma la mamma non voleva...e stare in equilibrio sul muretto tra la banchina  e gli scogli ad aspettare gli schizzi delle onde,
il mare grosso i rari giorni che faceva temporale e a fare il bagno tuffandosi dentro le onde e ci si riempiva il costume di sabbia..
la pizza che faceva la sorella della vedova di Emilio alle cinque...e io le confondevo poi sempre quelle due...la Maria e l'Anna
Il rullo per tirare il campo da bocce e il barattolo bucato con il talco per fare le righe...e le premiazioni delle gare al  pomeriggio e se le coppie erano miste io ero un po' gelosa se mio padre giocava con la mamma della cecilia perchè era così bella...
e guardarti da lontano mentre giocavi a calcio sporco di sabbia dappertutto e cominciare a scoprire  quell'emozione nuova quell'attrazione mai provata... ecco cosa vuol dire innamorasi...il dondolo dell'Hotel Miramare dove per la prima volta ho capito che potevo anche godere del mio corpo...
I giardini del tennis con la terra rossa e la giostra e l'odore dei pini...
le tonde alla sera su e giù per viale Roma e baci infiniti sulle panchine, le feste al Giardino D'Estate con Gianni Togni che cantava Luna..e le puntate all'ippodromo di Cesena e le gite al Parco Naturale che mi sembrava così lontano...
Gli amici che poi non avresti rivisto più,  quelli che rivedi solo lì...e quelli che sono ancora con me ......il primo primissimo bacio sul dondolo della casa in affitto ...
il rumore degli aerei con la pubblicità...la pizzeria da Duilio e il cinema Italia all'aperto ...le lacrime  quando era ora di tornare e il grano nei campi era già mietuto e le arature portavano l'autunno...
Mi manca la felicità pura e spensierata di quel periodo quando ancora tutto poteva essere e ogni cosa era nuova e da scoprire ...e che non è stata mai più.
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animapunkocchidipeterpan · 5 months ago
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Ghali e Rich 🩵 amori belli
dalle storie IG di ghal.ifanpage1
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