#e le spalle
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complementaryhalves · 6 months ago
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this is what peak male form looks like
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angela-miccioli · 8 months ago
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La schiena della donna è la sensualità che dà le spalle al mondo e guarda avanti..
No reblog - Me.
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ragazzoarcano · 2 years ago
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“Non voltarti... perchè vivere è come scalare le montagne: non devi guardarti alle spalle, altrimenti rischi le vertigini. Devi andare avanti, avanti, avanti... Senza rimpiangere quello che ti sei lasciato dietro, perchè, se è rimasto dietro, significa che non voleva accompagnarti nel tuo viaggio.”
— Giulia Carcasi
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francesco-nigri · 5 months ago
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DI MARE E CIELO Musica e Poesia di Francesco Nigri
DI MARE E CIELO Musica e Poesia di Francesco Nigri Il Testo Qui CASA FACEBOOK
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doblondoro · 5 months ago
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animapunkocchidipeterpan · 7 months ago
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Ghali e Rich intervistati durante Sanremo ❤️
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regina-del-cielo · 8 months ago
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A CASA NOSTRA CHARLES!!!! A CASA NOSTRA CHARLES!!!! A CASA NOSTRA CHARLES!!!
A CASA NOSTRA, A CASA NOSTRAAAAAAAAA
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scritti-di-aliantis · 5 months ago
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Non ho bisogno di vincere al Superenalotto 'una tantum' un sacco di soldi. Il costante premio della mia vita invece è che tu caschi nel mio letto ogni sera. Meraviglioso è inspirare il tuo odore durante tutta la notte, sentire il tuo calore accanto a me. Poterti toccare, frugarti l'intimo e sentire che ti rilassi, che mi accogli. Accarezzarti la pelle nuda delle spalle e delle cosce.
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Adoro intuire che sorridi felice. Intuisco soltanto, perché sei girata di spalle ed è buio, perciò non ti vedo le labbra. A volte ti giri di scatto e mi baci la bocca. Poi ritorni in posizione sonno, mi ti accoccoli in grembo e mi auguri la buonanotte. Tutto questo è il mio personale pezzetto di paradiso in terra. Non vi rinuncerei mai. Mai. Neppure per tutto l'oro del mondo.
Aliantis
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lady--vixen · 2 months ago
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ieri una vecchietta mi ha fatto piangere
Ieri mattina. Farmacia. Entro. Una signora anziana con addosso la pettorina di plastica dei volontari per non so quale causa, mi ferma. Il primo pensiero: oh che rompicoglioni, dai, che ho fretta. Mi dice che è la giornata della raccolta del farmaco per i poveri. Mi dà un volantino. Io fingo di dare un'occhiata, vedo che c'è un QR code. Penso: ok, dirò che farò una donazione da casa e poi, forse, ci penserò. Lei mi spiega, senza insistere, in cosa consiste l'iniziativa. Per i più poveri, dice, e lo fa non mettendo pietà in quella parola, ma dignità. Vado al bancone. Prendo uno sciroppo antinfiammatorio per quella cretina della gatta dei miei, che si è rotta un dito da sola. 20 euro. Entra un'altra persona. Sento alle mie spalle l'anziana volontaria che ripete le cose che ha appena detto a me. È impegnata. È distratta. Sarebbe il momento giusto per pagare e uscire senza sensi di colpa. Chissenefotte dei poveri! Li vedo tutti i giorni davanti alla mensa. La fila sempre più lunga. Dovevate pensarci prima. Chissà che scelte avete fatto nella vita per essere lì a mendicare un pasto caldo. Ognuno si prenda le proprie responsabilità, no? No? O forse no... Da due mesi ci sono sempre più donne in fila. Ce n'è una col cane. Assomiglia a me. Anche il suo cane somiglia al mio. Anche il suo cappotto. Ho paura che, se la guardo bene, scopro di essere io. Che ne sai come vanno a finire le cose? Essere al di qua o al di là di un muro è solo questione di fortuna. E tu lo sai. Non sei sottoterra mica per merito. Come lo cambi il mondo se non fai la tua parte?
Sono viva, ho pagato le tasse che mi hanno pagato la chemio. Ho appena speso 20 euro per una gatta rintronata. La senti la fortuna di essere ancora viva? Lo senti che sei ancora qui per uno scopo? Apri quel portafoglio. Dai l'esempio! E dico alla farmacista che voglio prendere qualcosa per l'iniziativa. Lei passa il codice, prende il medicinale e lo mette nel cesto della signora. Saluto la farmacista e mi volto per uscire.
È qui che la signora allunga un braccio e mi ferma. Dice grazie, ma lo dice come se la povera fosse lei. Lei, infagottata nella plastica della pettorina dei volontari. Come se con un gesto tanto semplice (ma che, a giudicare dal vuoto della sua cesta, facciano in pochissimi) possa salvare qualcosa dentro di lei. Dice un grazie così sentito, che io mi sento una merda per averci ricamato sopra una storia, per non aver dato di più, per non essere anche io lì in piedi da ore a fare la volontaria. Rispondo solo: Grazie a lei per essere qui. E la voce mi si rompe subito. Chissà perché la gentilezza mi colpisce sempre in faccia come un pugno. Perché riesco a piangere solo per cose come questa? La signora mi sta accarezzando il braccio. Lo fa come faceva mia nonna. Gentile. Grata. Cristo, fatemi uscire da qui. Scappo fuori. Non voglio veda le lacrime. Non le voglio vedere nemmeno io. Metto gli occhiali da sole. Tiro su col naso. Vado via.
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piccolaanima01 · 15 days ago
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Vogliamo parlare di quanto sia sfiancante il dover sempre capire tutti, ma poi non essere mai capiti? Cioè, tu devi sempre capire i pensieri, i comportamenti, le azioni, le parole degli altri. Ma quando si tratta di dover capire te, tutti voltano le spalle e se ne vanno.
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falcemartello · 3 months ago
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Ma possiamo mai discutere con gente che oggi si arruffa per un inesistente saluto romano di Musk e che ha passato mesi a dire che le svastiche piazzate sulle spalle di certi reggimenti ucraini erano antichi simboli del sole, senza dimenticare quelli che a Natale si indignano per Xmas?
@Cambiacasacca
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raccontidialiantis · 5 months ago
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È una preda difficile da catturare
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La donna che ti piace ti fa diventare matto. È una regola: non si sfugge. Saprai che l'hai finalmente in pugno quando fidandosi di te, lupo travestito da gentleman, ti volterà le spalle, scoprirà il suo bellissimo collo e ti permetterà di allacciarle la collana, il vestito o di baciarla nella zona erotica più intima: l'incavo del collo. Da lì al tenero interno delle cosce e a seguire all'inguine il passo è breve. Costellato soltanto di preziosi, adorati suoi gemiti.
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RDA
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oheboi · 2 months ago
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achille lauro ha avuto una visione stanotte che gli diceva "ricordi quando portavi fessa sul palco?" e ha deciso di scoprire le spalle e mettere i mega guanti sopra il gomito
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yomersapiens · 4 months ago
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Ho inserito Ernesto nel designato trasportino per andare a consegnarlo presso la casa vacanze dove passerà queste festività. Per strada tutti mi guardavano. Ma che idiozia. Mica guardavano me! Guardavano lui! Quanti cuori ha spezzato in pochi chilometri ma è così che deve andare. Io lo pretendo. Quando Ernesto esce di casa tutto il mondo deve capire quanto è bello e tutti devono sospirare e fermarsi e le macchine perdono il controllo e si tamponano in un incidente dopo l'altro e la gente su i balconi cade e i motorini scivolano e le ragazze gli lanciano i numeri di telefono e cani si piegano al suo cospetto. Così deve andare. Io non voglio neanche essere notato, io sono solo un paio di gambe dotate di spalle su cui caricare un trasportino a zainetto per portare in giro sua maestà Ernesto il gatto rosso bastardo e infame. L'ho lasciato da una mezz'ora e mi manca già tantissimo. È in una casa di amici che si prenderanno cura di lui in attesa di ricevere a loro volta un gatto donato dalla lotteria dei gatti universali. Quella lotteria che dispensa palle di pelo a chi ne ha bisogno. Io capisco solo adesso di cosa avevo bisogno. Di sentirmi a casa. Di sapere dove fosse casa. Casa è dove i miei vestiti si ricoprono di peli aranciobiancastri. Dove devo sottostare alle paturnie di un promettente obeso. Dopo tanto tempo però, ho una casa. Qualcosa che non dipende da altri umani. Per tantissimi anni ho vissuto da solo, sognando di non essere solo. Ora ho accettato la solitudine e mi ci rifugio e non mi spaventa più. Non mi spaventano i miei sogni irrisolti e le mie mancanze e i miei limiti perché tutto perde di valore quando devi pulire più volte al giorno i vomitazzi di un felino ingrato il cui unico riconoscimento che concede è stendersi al tuo fianco quando tutto sembra insostenibile. Per ricordarti che i tuoi problemi non valgono un cazzo. Non vali nulla. Sei minuscolo. L'universo esiste per ricordarci quanto siamo piccoli noi umani. Quando pensi agli altri pianeti, alle stelle. Poi l'universo dispensa gatti e a me ha mandato Ernesto, perché avevo un ego smisurato che andava ridimensionato e ora accetto il mio destino di gambe per trasportino. Quanto mi manca quell'infame. Ma vi rendete conto che poi c'è gente che fa figli, cioè ma dai, ma che priorità avete.
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animapunkocchidipeterpan · 7 months ago
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Ghali e Rich 🩵 amori belli
dalle storie IG di ghal.ifanpage1
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morganadiavalon · 9 months ago
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Andando verso la metro, sono passata davanti al solito baretto sfigato che c'è sotto casa mia. Ricettacolo di personalità bizzarre e spesso moleste, stamattina ospitava, ad un tavolino prospiciente il marciapiede, tre vecchiettini grinzosi che giocavano a carte.
Al mio passaggio alzano tutti e tre la testa e seguono il moto del mio oltrepassarli. Li guardo appena con la coda dell'occhio, da sopra la spalla sinistra, forse nemmeno se ne accorgono.
"Che bella ragazza" mi raggiunge alle spalle, delicato come una carezza. Mi giro, faccio due passi verso di loro, che mi pensano forse arrabbiata e sul punto di investirli con il dolore collettivo del corpo femminile e quindi il vecchiettino grinzoso e delicato aggiunge subito a mo di mani alzate - che forse gli fanno troppo male le spalle per dare carne a quella difesa che deve affidare solo alle parole - "assomigli a mia nipote".
"E come si chiama sua nipote?"
"Adelaide, vive in Germania, la vado a trovare con mia sorella e suo marito tra una settimana. Non la vedo mai..."
"Beh le auguro un buon viaggio, signor...?"
"Giustino"
"Bene signor Giustino, faccia una buona vacanza e dia un'abbraccio ad Adelaide anche da parte mia"
A volte ci basterebbe solo un po' di contesto.
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