#e le spalle
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complementaryhalves · 2 months ago
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this is what peak male form looks like
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angela-miccioli · 4 months ago
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La schiena della donna è la sensualità che dà le spalle al mondo e guarda avanti..
No reblog - Me.
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ragazzoarcano · 1 year ago
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“Non voltarti... perchè vivere è come scalare le montagne: non devi guardarti alle spalle, altrimenti rischi le vertigini. Devi andare avanti, avanti, avanti... Senza rimpiangere quello che ti sei lasciato dietro, perchè, se è rimasto dietro, significa che non voleva accompagnarti nel tuo viaggio.”
— Giulia Carcasi
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francesco-nigri · 25 days ago
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DI MARE E CIELO Musica e Poesia di Francesco Nigri
DI MARE E CIELO Musica e Poesia di Francesco Nigri Il Testo Qui CASA FACEBOOK
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doblondoro · 1 month ago
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animapunkocchidipeterpan · 4 months ago
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Ghali e Rich intervistati durante Sanremo ❤️
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regina-del-cielo · 4 months ago
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A CASA NOSTRA CHARLES!!!! A CASA NOSTRA CHARLES!!!! A CASA NOSTRA CHARLES!!!
A CASA NOSTRA, A CASA NOSTRAAAAAAAAA
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scritti-di-aliantis · 1 month ago
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Non ho bisogno di vincere al Superenalotto 'una tantum' un sacco di soldi. Il costante premio della mia vita invece è che tu caschi nel mio letto ogni sera. Meraviglioso è inspirare il tuo odore durante tutta la notte, sentire il tuo calore accanto a me. Poterti toccare, frugarti l'intimo e sentire che ti rilassi, che mi accogli. Accarezzarti la pelle nuda delle spalle e delle cosce.
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Adoro intuire che sorridi felice. Intuisco soltanto, perché sei girata di spalle ed è buio, perciò non ti vedo le labbra. A volte ti giri di scatto e mi baci la bocca. Poi ritorni in posizione sonno, mi ti accoccoli in grembo e mi auguri la buonanotte. Tutto questo è il mio personale pezzetto di paradiso in terra. Non vi rinuncerei mai. Mai. Neppure per tutto l'oro del mondo.
Aliantis
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yomersapiens · 8 days ago
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Ho inserito Ernesto nel designato trasportino per andare a consegnarlo presso la casa vacanze dove passerà queste festività. Per strada tutti mi guardavano. Ma che idiozia. Mica guardavano me! Guardavano lui! Quanti cuori ha spezzato in pochi chilometri ma è così che deve andare. Io lo pretendo. Quando Ernesto esce di casa tutto il mondo deve capire quanto è bello e tutti devono sospirare e fermarsi e le macchine perdono il controllo e si tamponano in un incidente dopo l'altro e la gente su i balconi cade e i motorini scivolano e le ragazze gli lanciano i numeri di telefono e cani si piegano al suo cospetto. Così deve andare. Io non voglio neanche essere notato, io sono solo un paio di gambe dotate di spalle su cui caricare un trasportino a zainetto per portare in giro sua maestà Ernesto il gatto rosso bastardo e infame. L'ho lasciato da una mezz'ora e mi manca già tantissimo. È in una casa di amici che si prenderanno cura di lui in attesa di ricevere a loro volta un gatto donato dalla lotteria dei gatti universali. Quella lotteria che dispensa palle di pelo a chi ne ha bisogno. Io capisco solo adesso di cosa avevo bisogno. Di sentirmi a casa. Di sapere dove fosse casa. Casa è dove i miei vestiti si ricoprono di peli aranciobiancastri. Dove devo sottostare alle paturnie di un promettente obeso. Dopo tanto tempo però, ho una casa. Qualcosa che non dipende da altri umani. Per tantissimi anni ho vissuto da solo, sognando di non essere solo. Ora ho accettato la solitudine e mi ci rifugio e non mi spaventa più. Non mi spaventano i miei sogni irrisolti e le mie mancanze e i miei limiti perché tutto perde di valore quando devi pulire più volte al giorno i vomitazzi di un felino ingrato il cui unico riconoscimento che concede è stendersi al tuo fianco quando tutto sembra insostenibile. Per ricordarti che i tuoi problemi non valgono un cazzo. Non vali nulla. Sei minuscolo. L'universo esiste per ricordarci quanto siamo piccoli noi umani. Quando pensi agli altri pianeti, alle stelle. Poi l'universo dispensa gatti e a me ha mandato Ernesto, perché avevo un ego smisurato che andava ridimensionato e ora accetto il mio destino di gambe per trasportino. Quanto mi manca quell'infame. Ma vi rendete conto che poi c'è gente che fa figli, cioè ma dai, ma che priorità avete.
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morganadiavalon · 5 months ago
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Andando verso la metro, sono passata davanti al solito baretto sfigato che c'è sotto casa mia. Ricettacolo di personalità bizzarre e spesso moleste, stamattina ospitava, ad un tavolino prospiciente il marciapiede, tre vecchiettini grinzosi che giocavano a carte.
Al mio passaggio alzano tutti e tre la testa e seguono il moto del mio oltrepassarli. Li guardo appena con la coda dell'occhio, da sopra la spalla sinistra, forse nemmeno se ne accorgono.
"Che bella ragazza" mi raggiunge alle spalle, delicato come una carezza. Mi giro, faccio due passi verso di loro, che mi pensano forse arrabbiata e sul punto di investirli con il dolore collettivo del corpo femminile e quindi il vecchiettino grinzoso e delicato aggiunge subito a mo di mani alzate - che forse gli fanno troppo male le spalle per dare carne a quella difesa che deve affidare solo alle parole - "assomigli a mia nipote".
"E come si chiama sua nipote?"
"Adelaide, vive in Germania, la vado a trovare con mia sorella e suo marito tra una settimana. Non la vedo mai..."
"Beh le auguro un buon viaggio, signor...?"
"Giustino"
"Bene signor Giustino, faccia una buona vacanza e dia un'abbraccio ad Adelaide anche da parte mia"
A volte ci basterebbe solo un po' di contesto.
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ilpianistasultetto · 3 months ago
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Questo governo fascista e' riuscito a farmi sentire un truffaldino. Sento gli occhi di tanta gente addosso, occhi che parlano: " Comunista balordo, hai ristrutturato le tue case facendole pagare a tutti noi. Ladro, ci hai rubato il presente e stai rubando il futuro ai nostri figli. Te e quelli come te, voi radical-chic, voi fancazzisti, voi della ZTL, ci avete messo sulle spalle miliardi di debito pubblico per ristrutturare le vostre case, ville e i vostri castelli. ." Ormai esco guardomi intorno, un po' con il bavero alzato e nelle ore dove in giro c'e' pochissima gente. Per la maggioranza di questo Paese sono io ad aver messo in ginocchio una delle piu' grandi potenze economiche del mondo. Io che in dieci anni riprendo dal fisco 80mila euro. Io che in vita mia non ho mai chiesto nemmeno un bonus-gelato. Io che in 30 anni di lavoro ho versato al fisco almeno 350mila euro senza mai un certificato di malattia all'Inps, pagando per mia figlia la mensa scolastica del nido pubblico 300 euro al mese e 5000 euro per ogni anno di universita' mentre quasi tutto il Paese ne pagava poco o niente. Mi puntano il dito contro milioni di falsi invalidi da una vita che prendono dallo Stato 500 euro al mese, di baby pensionati, di lavoratori pubblici che hanno piu' carriera di aspettativa che di lavoro, di evasori fiscali, di costruttori abusivi, di alluvionati o terremotati a cui sono state ricostruite case a suon di migliaia e migliaia di euro. Di banche e industriali che succhiano miliardi pubblici come idrovore per poi vendere o chiudere tutto appena sciupano i profitti. Ho anche pensato di contattare il mio amico Alfonso, chirurgo plastico a Milano per una nuova identità '. Poi ci ho pensato e mi sono detto: "Ma andate tutti a fanculo, fascisti di merda".. @ilpianistasultetto
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finestradifronte · 6 months ago
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Mi manca...
Lo zoccolare fino in spiaggia con mia madre che mi diceva "cammina bene alza quei piedi"...pinoli per terra da schiacciare con i sassi...
l'odore della siepe di caprifoglio dalla pensione trieste al bagno emilio e quello dei giornali dell'edicola, misto a quello del mare e degli abbronzanti e della piadina...
la cuffietta bianca della piadinara...quella anziana, la prima ..che faceva le piade tirate a mattarello con il bordo frastagliato e il pezzetto di carta marroncina per portarle via ...
la luce bianca del mattino e la bassa marea con le righe della sabbia sotto i piedi, i buchini dei cannolicchi e schivare i granchi 
fare capannella con il tettuccio del lettino e il telo, il caldo sulla pelle...l'odore dell'abbronzante e il libro con sabbia tra le pagine...
e aspettare le 11 che non arrivavano mai per il bagno... il freddo dell'acqua al primo tuffo  o l'andare giù piano piano con tutta la pelle d'oca... i rumori attutiti quando si è sott'acqua.... il cretino di turno che ti slaccia il bikini...le spalle di mio padre per salirci a fare i tuffi...
correre sulla sabbia bollente saltellando tra un'ombra e l'altra...  stendersi al sole senza fare la doccia e sentire la pelle tirare con il sale che brucia appena sulla pelle un po' scottata sulle spalle ...
il fastidio della sabbia tra le dita e lavarsi i piedi nel rubinetto sotto le docce aspettando con il costume in mano per sciacquare anche quello...il profumo dello shampoo e il rigagnolo di schiuma e acqua sulla sabbia...
il cemento rigato e rosso e bollente della banchina del porto con le barche che partivano da Milano Marittima per la gita a Rimini e la voglia di tuffarsi lì ma la mamma non voleva...e stare in equilibrio sul muretto tra la banchina  e gli scogli ad aspettare gli schizzi delle onde,
il mare grosso i rari giorni che faceva temporale e a fare il bagno tuffandosi dentro le onde e ci si riempiva il costume di sabbia..
la pizza che faceva la sorella della vedova di Emilio alle cinque...e io le confondevo poi sempre quelle due...la Maria e l'Anna
Il rullo per tirare il campo da bocce e il barattolo bucato con il talco per fare le righe...e le premiazioni delle gare al  pomeriggio e se le coppie erano miste io ero un po' gelosa se mio padre giocava con la mamma della cecilia perchè era così bella...
e guardarti da lontano mentre giocavi a calcio sporco di sabbia dappertutto e cominciare a scoprire  quell'emozione nuova quell'attrazione mai provata... ecco cosa vuol dire innamorasi...il dondolo dell'Hotel Miramare dove per la prima volta ho capito che potevo anche godere del mio corpo...
I giardini del tennis con la terra rossa e la giostra e l'odore dei pini...
le tonde alla sera su e giù per viale Roma e baci infiniti sulle panchine, le feste al Giardino D'Estate con Gianni Togni che cantava Luna..e le puntate all'ippodromo di Cesena e le gite al Parco Naturale che mi sembrava così lontano...
Gli amici che poi non avresti rivisto più,  quelli che rivedi solo lì...e quelli che sono ancora con me ......il primo primissimo bacio sul dondolo della casa in affitto ...
il rumore degli aerei con la pubblicità...la pizzeria da Duilio e il cinema Italia all'aperto ...le lacrime  quando era ora di tornare e il grano nei campi era già mietuto e le arature portavano l'autunno...
Mi manca la felicità pura e spensierata di quel periodo quando ancora tutto poteva essere e ogni cosa era nuova e da scoprire ...e che non è stata mai più.
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s-a-f-e-w-o-r-d--2 · 2 months ago
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È novembre... L'autunno ormai è arrivato in pieno... La mattina l'aria è frizzantina e gli alberi si sono ormai vestiti di tante foglie colorate... Li vedo dalla finestra mentre sorseggio il mio caffè... È freddo fuori... È freddo dentro di me... Non so quanti autunni dovranno passare per togliermi il peso della tua assenza... Chiudo gli occhi e ti mando un pensiero... Sarebbe bello che ti arrivasse per davvero... E finito il caffè mi chiamassi per raccontarmi un po' di te... Dei tuoi pensieri... Dei tuo sogni e dei tuoi desideri... Poi alzo le spalle e mi dico sei scema... Pensa al tuo bene che quello si, che ne vale la pena!!!
Buongiorno 😘
~ Virginia ~
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falcemartello · 6 days ago
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Vedete questo dipinto?
Vi siete mai chiesti perché lo specchio non riflette il viso dell'uomo?
Eh sì, c’è un motivo, perché questo quadro, uno dei più famosi al mondo, racchiude un messaggio bellissimo.
In apparenza sembra un dipinto come tanti altri.
C’è un uomo, un giovane vestito in modo elegante, che vi dà le spalle mentre si guarda allo specchio.
Ma qualcosa non va.
Lo specchio non riflette la sua faccia ma soltanto la sua schiena.
Inquietante, vero?
Se però guardate con attenzione, noterete che il libro accanto all’uomo viene riflesso nello specchio senza problemi.
Che cosa vi sta dicendo Magritte?
Che non è uno specchio a poterti dire chi sei. Lo specchio è il simbolo per eccellenza delle apparenze. Abiti, ricchezza, potere, bellezza possono dirti «cosa» sei, ma non chi sei.
«Viviamo in un mondo in cui il funerale è più importante del morto, il matrimonio più dell'amore, il corpo più dell'intelletto e dell'anima della persona. Viviamo la cultura del contenitore che se ne frega del contenuto.» E nella cultura del contenitore, dell’uomo resta soltanto questo: un essere anonimo senza volto.
Non saprai mai chi sei a meno che non perdi chi fingi di essere. Ecco cosa vi sta dicendo Magritte. Per essere se stessi ci vuole coraggio; per essere chiunque solo apparenza!
Perché un conto è nascere, un conto è diventare. Tutti nascono, ma pochi diventano.
«Lo fanno tutti», «devi essere il migliore», «non sei abbastanza», «non sta bene», sono i veleni che ci vengono iniettati giorno dopo giorno con l'educazione, con il ricatto, con la paura.
Ci sono cose come «successo», «perfezione», «popolarità» che ti impediscono di trovare te stesso/a, la tua anima, il tuo cuore.
E poi ci sono cose che sono antidoto e cura, come il libro riflesso nello specchio, cose che ti aiutano, in un mondo in cui tutti ti giudicano per ciò che pari, a ritrovare chi sei. Perché non per sembrare, ma per brillare siete nati.
Non accontentatevi di essere delle fotocopie! Ecco cosa vorrei dire ai ragazzi. Non lasciate che nessuno offuschi il vostro splendore.
(Guendalina Middei)
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smokingago · 1 month ago
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Io me ne accorgo,
quando una persona cara mi dice le bugie.
Ma resto in silenzio ed ascolto,
mentre un velo di delusione mi avvolge.
La bugia, è l'inizio di un addio silenzioso.
Lo so bene.
Di certo preferisco la verità detta in faccia senza mezzi termini,
comprendo e rispetto la volontà di chi mi sta a cuore.
Ma la bugia è un voler interrompere un legame, un affetto.
È un voler distaccare.
È una pugnalata alle spalle.
È un addio silenzioso, facendo finta di continuare ancora il legame.
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animapunkocchidipeterpan · 4 months ago
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Ghali e Rich 🩵 amori belli
dalle storie IG di ghal.ifanpage1
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