Tumgik
#la foto è per farvi vedere che sto bene
morganadiavalon · 2 months
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Andando verso la metro, sono passata davanti al solito baretto sfigato che c'è sotto casa mia. Ricettacolo di personalità bizzarre e spesso moleste, stamattina ospitava, ad un tavolino prospiciente il marciapiede, tre vecchiettini grinzosi che giocavano a carte.
Al mio passaggio alzano tutti e tre la testa e seguono il moto del mio oltrepassarli. Li guardo appena con la coda dell'occhio, da sopra la spalla sinistra, forse nemmeno se ne accorgono.
"Che bella ragazza" mi raggiunge alle spalle, delicato come una carezza. Mi giro, faccio due passi verso di loro, che mi pensano forse arrabbiata e sul punto di investirli con il dolore collettivo del corpo femminile e quindi il vecchiettino grinzoso e delicato aggiunge subito a mo di mani alzate - che forse gli fanno troppo male le spalle per dare carne a quella difesa che deve affidare solo alle parole - "assomigli a mia nipote".
"E come si chiama sua nipote?"
"Adelaide, vive in Germania, la vado a trovare con mia sorella e suo marito tra una settimana. Non la vedo mai..."
"Beh le auguro un buon viaggio, signor...?"
"Giustino"
"Bene signor Giustino, faccia una buona vacanza e dia un'abbraccio ad Adelaide anche da parte mia"
A volte ci basterebbe solo un po' di contesto.
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m2024a · 6 months
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/03/chiara-ferragni-torna-al-parco-con-i.html Chiara Ferragni, torna al parco con i figli (e la fede al dito): continua l’operazione “brava mamma” Che sia tutta farina del suo sacco o strategia, Chiara Ferragni appare di giorno in giorno più affranta. Anche la fuga a New York, lontano dalle polemiche del dopo Fazio (guarda) e, soprattutto, da Fedez che sembra invece vivere una nuova rinascita (guarda), l’imprenditrice torna a Milano con il cuore spezzato. Si confessa ai suoi follower («Cerco di fare quel che posso, a volte sono più in up, a volte sono più in down», dice con i lacrimoni agli occhi) e porta a spasso i figli Leone e Vittoria. Con la fede ancora al dito. - foto | video Chiara Ferragni, la rivelazione sulla fine dell’amore con Fedez: “Non è stata una mia scelta” – guarda TUTTA LA COLPA RICADE SU FEDEZ – Dalla piega presa dal racconto degli ex Ferragnez, sembra dunque esser stato il rapper a troncare definitivamente il matrimonio. «Purtroppo non è una scelta mia», ha raccontato a chi le chiedeva di dove fosse finito Federico. E negli ultimi giorni ha aggiunto: «Penso sia giusto anche farvi vedere questa parte, non posso dirvi tutto, non mi va neanche di dirvi tutti i motivi per cui sto male. Penso sia giusto non fingere che tutto vada bene, che io sia felice come una pasqua e forte. A volte vorrei essere meno forte ed essere un po’ più serena». Fedez racconta la fine dell’amore con Chiara Ferragni a Francesca Fagnani – guarda SI DISTRAE CON I FIGLI - «In questi momenti essere genitori ti salva un po’ la vita», dice dei suoi due bambini Leone e Vittoria. Dopo qualche giorno negli Stati Uniti, Ferragni è tornata a Milano e si mostra divertita con i figli al parco Sempione. Un pomeriggio sulle giostre, un’occasione per festeggiare anche il compleanno della sorella Francesca. Con loro anche la mamma Marina Di Guardo, che da quando Fedez è uscito di casa sembra essersi stabilita nell’attico di City Life.
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kon-igi · 4 years
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SE AVRETE LA PAZIENZA DI SEGUIRE IL MIO RAGIONAMENTO
Non è un ragionamento complicato... anzi, è di una semplicità sconvolgente, ma così sconvolgente che se ve lo proponessi tout court, dopo due righe smettereste di seguirlo per mandarmi affanculo. E avreste ragione, perché salterei subito alla conclusione, una di quelle all’apparenza assurde e inaccettabili.
Non vi prenderò molto tempo [edit: invece sì]
Intanto la paura. La paura è un’ottima cosa, evoluzionisticamente parlando: vi tiene lontani dai pericoli, vi fa campare a lungo e vi permette di fare un sacco di figli a cui trasmettere le vostre paure affinché anche loro campino a lungo e facciano etc...
Paura --> sopravvivenza lontano dalle cose paurose perché pericolose.
Ok... quanti di voi hanno la patente e una macchina?
Molti. 
E immagino pure che un grande numero di voi guidi in modo sereno e automatico, magari bestemmiando in mezzo al traffico o insultando saltuariamente il coglione di turno, ma fondamentalmente senza pensare di continuo alla Nera Signora con la Falce che vi guardava con malignità oh oh cavallo.
Ecco, nel 2019 ci sono stati 82.048 incidenti stradali (in media 224 al giorno e 10 ogni ora) che hanno causato 1.505 morti (4 al giorno) e 113.765 feriti (310 al giorno e 12 ogni ora).
Vi piace avere la casa in ordine e pulita? 4,5 milioni di incidenti domestici annui di cui 8.000 mortali. 
Assumete farmaci? Ogni anno 40.000 persone muoiono per effetti avversi, sovradosaggi o terapie sbagliate.
Eppure continuate a guidare la macchina, pulire casa e a prendere le vostre medicine.
Perché? Perché vi siete abituati a sentire snocciolare questi numeri oppure non li conoscevate e vivevate bene lo stesso.
La paura mitigata dalla routine quotidiana... vuoi che succeda proprio a me?!
Cosa accadrebbe se ogni mattina vi facessero vedere foto di auto accartocciate e cadaveri sull’asfalto in pozze di sangue coperti da lenzuoli? O le ustioni di una pentola di acqua bollente o di olio rovente? O i femori fratturati ed esposti dopo una caduta dalle scale? O il vomito sanguinolento da emorragia gastrica per un’aspirina di troppo? O un neonato in coma perché s’è sbafato una confezione di Tavor della mamma?
Sono cose che succedono OGNI GIORNO ma vi siete così tanto assuefatti al problema da non averne più paura.
Eppure un sacco di persone muoiono per questo, molte di più che per Covid-19.
Certo che qua stiamo parlando di una cosa nuova, inaspettata e piombataci addosso in poco tempo.
Fino a poche settimane fa il problema più grosso era il collega che aveva mangiato troppo aglio o vostra madre che s’era fissata col vostro culone e invece ora SBEM! in casa reclusi senza mettere il naso fuori ché si sentono gli zoccoli dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse con Pestilenza a guidare la pariglia e i monatti con le campane che snocciolano la lista dei riposanti in pace.
Io vi prego solo di fare uno sforzo razionale e una volta abbandonata l’aneddotica personale della conta dei morti tra i conoscenti (per dire, i contagiati guariti tra i miei conoscenti sono DIECI VOLTE TANTO gli infettati deceduti e sarà pure deformazione professionale ma io di certo non mi fisso su quel 10% di morti) potrete rendervi conto che voi non avete paura del Covid-19, voi avete l’irrazionale paura di una generica morte per una causa a cui non avete fatto in tempo di abituarvi.
Covid-19 è il nome che avete dato alla paura di non poter tornare a sentirvi al sicuro, con ogni media analogico e digitale sempre più lacerato in due tra la morbosa e astuta perfidia nel tenervi incollati ai propri bollettini e un diafano residuo di senso civico nel tentare di farvi capire quanto uscire di casa a slinguazzare i passanti sia pericoloso.
I numeri vengono spesso proposti senza contesto o efficace spiegazione - in buona o in cattiva fede - le foto ritraggono rianimazioni od obitori pieni e quindi è ovvio che ognuno nella propria testa trasformi ogni città in un ospedale gigante e ogni strada in un cimitero.
Non è così.
C’è una pandemia. Molti si ammalano, quasi tutti stanno a casa, qualcuno finisce in ospedale e pochi muoiono. Punto.
La vostra paura - quella che v’ha fatto sopravvivere finora - fa cherrypicking e vede solo i morti. 
Quindi moriremo tutti.
Ribadisco, non è così... fidatevi, se dovete, ma capitelo, se potete.
Il problema non è il Covid-19... il problema sarà quando potrete (vorrete?) uscire di nuovo e vi troverete a vivere con regole d’ingaggio psicotiche, ancora meno fiducia di quanta eravate soliti dare (e quindi ricevere) e un sottile ma sempre presente senso di claustrofobica paura sociale che davvero vi farà sopravvivere... ma solo quello, senza mai più vivere veramente.
Non vi sto avvertendo per potervelo rinfacciare poi... mi sto solo dispiacendo per il futuro che condividerò con voi.
Parte 2, quella meno filosofica
E comunque, per essere pragmatici, vi dico perché ho definito il #iorestoacasa una ‘patetica cagata mostruosa’: perché, nel lungo periodo, avrà la stessa utilità del Papa che dice che l’Aids si sconfigge con l’astinenza sessuale.
Senza dubbio è stato utile per arginare l’esponenzialità dei contagi ma è da stupidi credere che la gente possa rimanere a casa per sempre - se non dai una data precisa diventa automaticamente per sempre - e da super-stupidi indignarsi se la gente ritornerà a uscire (e da Imperatore degli stupidi fare le battute e chiedere sarcasticamente cos’hanno di più i genitori di bambini cinesi da riuscire a tenere a casa i loro figli in quarantena senza lagnarsi. Un fucile puntato addosso, coglione).
Quando un UX designer scrive il libretto delle istruzioni di un prodotto/servizio/procedura/etc (grazie @heresiae di avermi illuminato sulla gente) non parla né al laureato, né al diplomato, né a un utente medio... parla a quell’idiota che in modo idiota farà la cosa idiota che nemmeno il più idiota degli idioti si sognerebbe mai di fare idiotamente con quel prodotto, con quel servizio o con quella procedura.
Il Politico lungimirante questo lo sa e - segnatevelo - Borrelli ha commesso un grandissimo errore nell’affermare che non servono le mascherine perché basta la distanza sociale.
Tecnicamente ha ragione: se tutti stessero a due metri di distanza il contagio scemerebbe nel giro di poco... ma il post sugli italiani ciarloni strusciatori smanaccianti l’ho già fatto.
Promessovi che gli italiani tornaranno a uscire a breve (minacce o meno, quindi tenete pronte le fotocamere per fare argutissimi post di denunzia su FB) e giuratovi che manterranno la distanza sociale ma manco per il cazzo, spero che a qualcuno venga in mente DI RENDERE OBBLIGATORIA PER LEGGE LA MASCHERINA ALL’ESTERNO.
Avete fatto sorridere tutti gli addetti ai lavori con le vostre mascherine chirurgiche o ricavate dal grembiule a fiori di nonna con cui credevate di avere una qualche minima protezione E INVECE NO PER NULLA ma se questa enorme leggenda metropolitana ha avuto un indubbio vantaggio è senza dubbio quello di aver intrappolato la schifosa saliva degli infetti dietro a quella mascherina a fiori.
Gli sciocchi egoisti credevano di proteggere se stessi e invece proteggevano gli altri.
Continuate così, anzi, mi auguro che facciano un multa a tutti quelli che non ne indossano una - fosse anche solo una sciarpa o una t-shirt piegata in quel modo che oramai si vede fare in ogni video di youtube - e forse in questo modo sarà possibile rendere inoffensiva la carica dei futuri untori che da qua a pochi giorni ricominceranno a sciamare in strada.
E INVECE BISOGNA RIMANERE IN CASA! 
Sì, bisognerebbe anche amare il prossimo proprio e guarda che brutto lavoro di bricolage hanno fatto all’ultima persona che ha provato a spiegarcene i vantaggi.
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iomimettoingioco · 5 years
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Come impiegare al meglio questo infinito tempo? Me lo sono chiesta anch’io e forse non la risposta perfetta non esiste,pero, ho voluto almeno provare a darmene una. Queste solo alcune proposte che in questi giorni ho avuto modo di sperimentare e i sento di condividere con voi. Spero vi aiutino a far passare un po’ questo tempo sempre più lento con i giorni che passano e magari di farvi arrivare a fine serata con il pensiero ‘ oggi non è stato poi come tutti gli altri, ho fatto qualcosa di diverso, proviamoci anche domani’.
 1. Scarica o visita refind.com, questo sito ti permetterà di selezionare i tuoi interessi e ricevere news e notizie a riguardo. È una piattaforma molto ampia, avrai modo di scoprire curiosità di tutti i tipi
2.   Defollowa tutta la gente noiosa che hai iniziato a seguire in questi anni (instagram o face book). Non vedere nella tua home post banali o fastidiosi può sembrare inutile, in realtà modificherà di giorno in giorno il tuo umore rendendo la tua piattaforma social un luogo piacevole a cui accedere
3.       Fatti una maschera per il viso handmade. Su internet ci sono un sacco di tutorial specifici per tutti i tipi di pelle!
4.       Impara a fare l’uncinetto (se hai il materiale in casa) oppure punto croce per cui servono semplicemente ago filo e un tessuto.
5.       Controlla gli alimenti che stanno per scadere nel tuo frigo e nella tua dispensa e utilizzali per fare una nuova ricetta. Un po’ di fantasia chef!!
6.       Ordina una pizza a domicilio, ma attenzione deve essere di un gusto nuovo, mai provato!
7.       Riordina il tuo album di famiglia, e se è già stato messo a posto sfogliatelo per bene dall’inizio alla fine
8.       Leggiti un grande classico. Non sai quale? Cerca su internet la trama che più ti ispira e scaricalo sul kindle o su Ilibri
9.       Se hai un cane o un gatto o un qualsiasi altro animale insegnagli a fare qualcosa. Io sono riuscita a insegnare al mio cucciolo a saltare proprio nel momento in cui dicevo salta! Poi avevo un biscotto in mano per carità, ma penso sia una coincidenza …
10.   Crea un tuo programma di workout giornaliero oppure prendi spunto dai video tutorial di qualche personal trainer su youtube.
11.   Fai una videochiamata con i tuoi amici e guardate lo stesso film contemporaneamente( se non sbaglio Netflix sta lavorando per impostare questa modalità sulla piattaforma), così potrete commentarlo insieme!
12.   Fai una videochiamata-aperitivo con i tuoi amici! Un bicchiere di spritz in mano a tutti e cin cin !
13.   Crea una playlist condivisa su spotify e chiedi ai tuoi amici di aggiornarla con la loro musica. Finalmente qualcosa di nuovo da ascoltare e da entrarci in fissa!
14.   Mettiti l’outfit che indosseresti al tuo prossimo set fotografico, truccati se ti va, sistema i capelli come vuoi, e dai il via al tuo set fotografico in casa! Con un selfie o con l’autoscatto tutto è possibile, non c’è bisogno di fotografi!
15.   Aggiorna una foto profilo che non cambi da tempo con una del set fotografico precedente
16.   Babble, proprio per aiutare le persone in questo periodo di quarantena e chiusura di scuole, ha creato una nuova opzione. Se sei uno STUDENTE potrai ricevere un CODICE e utilizzare l’app per un mese gratuito. Chi dice che non sia la volta buona per imparare un po’ di aramaico antico?;)
17.   Inizia a leggere un libro, e se lo stai già leggendo informati sull’autore del libro che stai leggendo
18.   Pensa a come rendere la tua casa il più ecosostenibile possibile ( dedicherò un post specifico a questo argomento in futuro), per ora posso darti alcuni spunti. Io ad esempio utilizzo spazzolini di bambù, assorbenti lavabili e sono interessata a passare alla coppetta e per fare la spesa uso sacchetti di rete riutilizzabili al posto di quelli di plastica, ma ci sono un sacco di altre scoperte ecologiche che puoi adottare.
19.   Studia, può sembrare banale e noioso, ma questo è probabilmente l’unico periodo dell’anno e di quelli a venire in cui avrai la possibilità di rimetterti al passo con quelle materie in cui hai delle lacune.
20.   Metti su internet un annuncio per dare ripetizioni online! A tua discrezione se farlo come volontariato o a pagamento.
21.   Crea la tua skin care giornaliera con tutti quei prodotti che affollano l’armadietto del tuo bagno. Oppure utilizza quelli homemade creati da te ;)
22.  Crea una capsula del tempo e mettici denttro tutto quello che vuoi, io ad esempio ci ho messo una lettera, una foto e qualche ricordo dei miei 18 anni e l’ho seppellita in giardino.
23.  cerca il sito https://theuselessweb.com/ e scopri ciò che non pensavi esistesse
24.  tieni un diario di questa quarantena, tua scelta come strutturarlo: resoconto giornaliero, disegni, foto, come preferisci.
25.  Inizia un diario dei tuoi sogni, ricordati però di scrivere tutto ciò che ricordi appena sveglio/a, altrimenti quasi sicuramente dimenticherai molti dettagli
26.  Programma e organizza nei minimi dettagli una festa da fare quando torneremo alla normalità
27.  Decidi le meta del tuo prossimo viaggio, informati su cosa visitare e quali attrazioni ci siano e chiedi a degli ipotetici accompagnatori se siano disposti e interessati a farlo. Oppure se sei maggiorenne e desideri farti un viaggio da sola, fallo!
28.  Se non hai ancora finito le superiori informati sulla tua possibile università
29.  Se sei già all’università oppure hai finito un istituto di istruzione e non intendi proseguire gli studi cerca online quali siano le opportunità di lavoro nella tua città
30.  Cucina un pranzo o una cena a base di un'unica verdura. Ne sarai capace chef?
31.  Almeno un giorno devi cucinare la pizza fatta in casa, questo è d’obbligo.
32.  Pulisci la galleria del cellulare e passa le foto belle che vuoi tenere ma occupano troppo spazio sul computer o su una memoria esterna. È un lavoro che prima o poi tutti dobbiamo fare
33.  Scrivi a qualche tua amica/o internazionale, chiedigli come sta e come sia la situazione nel suo paese
34.  Hai un giardino? Prova a farti venire qualche idea da realizzare appena arriverà il bel tempo. Io ad esempio sto creando delle piccole aiuole e , avendo uno spazio vuoto molto ampio, creerò un campo da green volley.
35.  Controlla il tuo armadio e se ci sono cose che non usi più mettile in vendita su depop o donale all’Humana
36.  Scorri ad occhi chiusi la tua playlist di spotify, fermati puntando una canzone a caso e vai a cercarne il testo. Potresti scoprire dei bei versi che ti eri perso/a
37.  Scegli quale sarà il prossimo concerto a cui andrai
38.  Cucina la tua torta preferita
39.  Crea delle candele home made utilizzando quelle vecchie ormai consumate
40.  Fai yoga seguendo un video di youtube e impara la sequenza del saluto al sole
41.  Scarica TikTok e divertiti a fare video imbarazzanti e divertenti!
42.  Ascolta dei podcast, scrivimi in privato per sapere quali ti consiglio ;)
43.  Ricrea l’atmosfera del cinema: pop corn, coca cola e se hai un proiettore a parete è il momento giusto per utlizzarlo!
44.  Pensa a tutti i futuri regali che potresti fare ai tuoi amici o famigliari, per un anno non ti ritroverai con l’acqua alla gola, più che utile direi
45.  Crea un profilo tematico su instagram
46.  Guarda un film che ha vinto l’Oscar, non bisogna perdersi dei grandi colossi.
 Forse questa lista non vi terrà impegnati per tutta la quarantena, ma se vi prefissate un punto a giornata dovreste essere a posto per un mesetto e qualche giorno :)
Quel che vi chiedo è di commentare con qualche altro punto da aggiungere alla lista che magari avete avuto modo di sperimentare in questi giorni. Se ce ne sono molti potrei pubblicare una seconda lista ;)
Condividila anche con i tuoi amici e raccogli più idee possibili!
 A presto:)
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maraudesmap · 4 years
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23 May, 1992
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Today in Italy is the anniversary of the death of the magistrate Giovanni Falcone, his wife Francesca, also a magistrate, and three police officers and their bodyguards: Vito Schifani, Rocco Dicillo and Antonio Montinaro.
They lost their lives in a mafia attack called "Strage di Capaci" (the Capaci bombing), which took place on the A29 motorway at 17:57 in 1992.
I'm not writing this post to teach history or even for a sudden poetic surge of melancholy. I'm writing because I see more and more often on socials like this one an attitude of romanticization of the mafia, often also by cosplayers and people that I esteem so much and that I find inspiring and that I don't want in any way to offend. Surely these people create their content knowing what they are talking about but maybe some of their followers base their knowledge on these AU or on comics read or other conjectures. So I want to talk to these people who maybe think that mafias are not a totally negative thing.
I understand that abroad there may have remained an image of the mafia like Al Capone or similar... of men of other times, criminals of course, but with values like, for example, the untouchability of women and children. Perhaps (I am not an expert on the subject, so it may be possible) in the past organized crime had a sort of ethical code; but, if it ever existed, it hasn't existed for a very long time. Because the mafia, the real one, the one that still terrorizes countries in the south but also in the north of Italy, kills men, women and even children indiscriminately.
It kills men who fight for the freedom of the state and for legality, like the magistrates Giovanni Falcone and Paolo Borsellino.
It kills boys like Giuseppe (Peppino) Impastato, a young journalist and activist in his early thirties who rebelled against Cosa Nostra, because he believed that the terrified Sicilian people could be freed from this scourge.
It kills women like Graziella Campagna and Emanuela Loi. The first "guilty" of having collaborated with the justice system for the arrest of a fugitive mafia man, discovering his identity by chance while doing her job as a laundress; the second one, instead, was one of the first women policeman of the bodyguard service, entrusted to the protection of Borsellino and, like him, blown up outside a building in the Strage di Via D'Amelio (Via D'Amelio bombing).
It kills kids like Giuseppe Di Matteo, kidnapped at the age of 12, held hostage for more than a year, then killed and dissolved in acid just because he was the son of a repentant boss.
It kills children like Mariangela or Noemi who were just in the wrong place at the wrong time.
It kills people on the street just because he looks like a member of an enemy clan and therefore "uups, wrong person".
The mafia here in Italy is serious. Despite the fact that some young people answer "it's not here in my house, so I don't care" it's a disease that seems incurable, worse than Covid19.
It's not only about southern Italy as many people think, the small town where I live is one of the (minor) centers of the mafia in the north of the peninsula, just 10 years ago there were arrests and "gambizzazioni" (shooting another person in the legs as a warning or a gesture of revenge) just behind my house.
So, please, however imaginary "the Boss" may have his charm, don't make him pass for the misunderstood one, the one who in the end does good even though he bypasses the law because in this way you only spit on all the dead, as you would do if you would excuse the perpetrators of the massacres in schools or other kinds of attacks.
With this I'm not saying that in Italy we have to pay attention to every dark alley or similar (I mean, in those cases you have to pay attention wherever you are, but not because of the mafias). Ours is a wonderful country with a unique history and culture that can't be found anywhere else, as well as all the cultures of this world; so, once this mess with Covid19 is over, come and take a tour and enjoy the beautiful cities like Naples, Rome, Turin, Florence and Bologna or see the wonders of our Alps or beaches.
As a fangirl and a cosplayer I love good AU's and the creation of original and eye-catching OC's... but the important thing is to be able to distinguish fantasy from reality.
I know that not many people will have read all this post and many will have found it heavy and boring but I invite you to do some research, even just type on google "Strage di Via D'Amelio" and "Strage di Capaci" which are the most sadly famous. Look at the photos. Look how they destroyed roads to hit a single man, in both cases. Then you can go back to cosplaying and writing and reading fanfiction, you have every right but at least you will do it with more awareness.
 P.s: This applies to all mafias, both Italian and foreign.
 P.p.s: Since English is not my native language and I have never studied it so much, I hope I haven't made too many mistakes and that the sense of the post is still clear.
///
Oggi in Italia è l'anniversario della morte del magistrato Giovanni Falcone, della moglie Francesca, anche lei magistrato, e di tre agenti della loro scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Hanno perso la vita in un attentato mafioso che prende il nome di Strage di Capaci, avvenuto nel tratto autostradale A29 alle 17:57, nel 1992. Non scrivo questo post per insegnare la storia e neanche per un improvviso slancio poetico di malinconia. Sto scrivendo perchè vedo sempre più spesso su social come questo un atteggiamento di romanticizzazione della mafia, spesso anche da parte di cosplayer e persone che stimo tantissimo e che trovo d'ispirazione e che non vorrei in nessun modo offendere. Sicuramente queste persone creano i proprio contenuti sapendo di cosa stanno parlando ma magari alcuni loro follower basano le proprie conoscenze su questi AU o su fumetti letti o altre congetture. Voglio quindi parlare a queste persone che magari pensano che le mafie non siano una cosa totalmente negativa.
Capisco che all'estero possa essere rimasta un'immagine della mafia tipo Al Capone o simili... di uomini d'altri tempi, criminali certo ma con dei valori come, per esempio, l'intoccabilità di donne e bambini.
Forse (non sono un'esperta in materia quindi può essere possibile) in passato la criminalità organizzata aveva una specie di codice etico; ma, se mai c’è stato, non esiste più da tantissimo tempo.
Perchè la mafia, quella vera, quella che terrorizza ancora paesi del sud ma anche del nord Italia, uccide indistintamente uomini, donne e perfino bambini.
Ammazza uomini che combattono per la libertà dello stato e per la legalità, come i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Ammazzano ragazzi come Giuseppe (Peppino) Impastato, un giovane giornalista e attivista appena trentenne che si ribellava contro Cosa Nostra, perchè credeva che da questa piaga il popolo siciliano terrorizzato si potesse liberare.
Ammazzano donne come Graziella Campagna e Emanuela Loi. La prima "colpevole" di aver collaborato con la giustizia per l'arresto di un mafioso latitante, scoprendo l'identità dell'uomo per caso svolgendo il proprio lavoro di lavandaia; la seconda, invece, è stata una delle prime donne poliziotto del servizio scorte in Italia, affidata alla scorta di Borsellino e, come lui, saltata in aria fuori da un palazzo nella Strage di via d'Amelio.
Ammazzano ragazzini come Giuseppe Di Matteo, rapito a 12 anni, tenuto in ostaggio per più di un anno, poi ucciso e sciolto nell'acido solo perchè figlio di un boss pentito.
Ammazzano bambini come Mariangela o Noemi che si trovavano solo nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Ammazzano gente per strada solo perchè somiglia a uno appartenente ad un clan nemico e quindi "uups, persona sbagliata".
La mafia qui in Italia è una cosa seria. Nonostante alcuni giovani rispondano "non c'è qui a casa mia, quindi non mi interessa" è una malattia che sembra incurabile, peggio del Covid19.
Non riguarda solo il sud Italia come molti pensano, il paese dove abito è uno dei centri (minori) della mafia al nord, solo 10 anni fa ci sono stati arresti e "gambizzazioni" giusto dietro casa mia. Riguarda tutti, anche chi nasconde la testa sotto la sabbia.
Quindi, per favore, per quanto nell'immaginario "il Boss" abbia il suo fascino, non fatelo passare per quello incompreso, quello che alla fine fa del bene nonostante scavalchi la legge perchè così non fate che sputare su tutti i morti, così come fareste se scusereste gli artefici delle stragi nelle scuole o attentati di altro tipo.
Con questo non sto dicendo che in Italia dobbiamo fare attenzione ad ogni vicolo buio o simili (insomma, in quei casi si deve fare attenzione in ogni caso ovunque si è, ma non per via delle mafie). Il nostro è un paese meraviglioso con una storia e una cultura unici e introvabili da altre parti, così come tutte le culture di questo mondo; quindi, una volta finito questo casino col Covid19, venite pure a farvi un giro e a godervi le splendide città come Napoli, Roma, Torino, Firenze e Bologna o a vedere le meraviglie delle nostre alpi o spiagge.
Da fangirl e cosplayer adoro delle buone AU e la creazione di OC originali e accattivanti... ma l'importante è riuscire a distinguere la fantasia dalla realtà dei fatti.
So che non molti avranno letto tutto questo post e moltissimi l'avranno trovato pesante e palloso ma vi invito a fare delle ricerche, anche solo digitare su google "Strage di via D'Amelio" e "Strage di Capaci" che sono le più tristemente famose. Guardate le foto. Guardate come hanno distrutto strade per colpire un singolo uomo, in entrambi i casi. Poi potete tornate a fare cosplay e a scrivere e leggere fanfiction, ne avete tutto il diritto ma almeno lo farete con più consapevolezza.
P.s: Questo discorso vale per tutte le mafie, sia italiane che estere.
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SPILUNGONE!AU PT.2
parte 1
Spero vi piaccia! Il mio inbox è sempre aperto ❤️
Ermal non si ricorda manco dove ha la testa
Quindi ovviamente sta là a maledirsi perché OH PER DINDIRINDINA DOVE AVRÒ MAI LASCIATO L'INFERNALE AGGEGGIO
(ci tengo a farvi notare sempre la poeticità di cercare qualcosa e trovarlo tra le mani di qualcuno che se ne prende cura)(o almeno non lo butta)
Ma Fabrizio col cazzo che mo' si fa tutta la strada indietro al massimo domani mattina se proprio deve
*la mattina dopo*
L'ALBA
Fabrizio sotto il portone dove aveva mollato Ermal la sera prima che poi doveva andare a lavorare sks
Il piano di Fabrizio aveva la piccola falla del non sapere a che campanello suonare e non avere idea del cognome del tipo
Non che ci fossero cognomi su quei campanelli che cazzo di gente viveva là
Indeciso sul da farsi, si guarda attorno sperando nell'illuminazione divina
DETTO FATTO CATERINA BALIVO PER FAVORE SPOSTATI ABBIAMO DA FARE QUI
Una testa riccia e indaffarata esce dal portone
Per un momento Fabrizio ci aveva pure creduto che era Ermal ma no, era troppo basso
Però magari lo conosceva oh uno ci prova
"scusa! N'è che per caso conosci un certo Ermal?"
Il tipo lo squadra da capo a piedi "si, perché"
"eh, jè so' venuto a riportà er telefonino. Avevo capito che non ci stava tanto con la testa per volersi fare tutta Roma a piedi ma me pareva brutto tenermelo"
Il tipo aveva cominciato ad annuire a metà frase, come se fosse perfettamente consapevole di cosa intendesse Fabrizio
"è il mio coinquilino. E devo dire, è pure piuttosto scazzato per sta' storia del cellulare. Vai su, terzo piano, il campanello sta rotto" e così come è comparso quel pyccolo ancyelo custode vola via a lavoro
Fabrizio si fa tutti e tre i piani di scaloni quelli belli alti che non te li scordi più e arriva sopra praticamente senza aria
Grazie @ fumo sempre utile
Bussa al portone e niente
Bussa di nuovo, e aspetta
Fa per bussare la terza volta e la porta si apre esattamente un quel momento quindi finisce per dare una botta in faccia a chi si era affacciato
Che manco a dirlo, era Ermal
"Paolo che hai dimen---OH!"
Trenta secondi per capire che la persona che aveva davanti non era il coinquilino e altri 30 per ricordarsi perché conoscesse Fabrizio
"COME FAI A SAPERE DOVE ABITO PERCHÉ SEI QUI ALLORA SEI DAVVERO UNO PSICOPATICO"
"Ah genio, ieri ti ho riaccompagnato praticamente fino a sotto casa non ci voleva Gesù per capire" "ah"
Jeez Ermal chillax would you
"perché sei qui?" "Questo" e gli mostra il cellulare e GIOIA GAUDIO EMOZIONE
Perché chi ha la sbatta di rifarsi tutti i contatti e le foto e le cose
"pensavi te lo avessi fregato,eh" "beh veramente lo avevo dato per scontato"
Comunque Fabrizio vorrebbe andare perché il suo dovere lo ha fatto e si insomma avrebbe un lavoro a cui andare ma Ermal lo trascina dentro a fare colazione per il disturbo
Seduti al tavolo c'erano un ragazzo e una ragazza, ancora chiaramente intontiti dal sonno, che lentamente consumavano biscotti
"non far caso a loro, Marco e Annina ieri hanno fatto le ore piccole anche più di me. Allora, cosa posso offrirti: caffè, succo, latte, biscotti, te?" Me?
"Ma guarda veramente dovrei andare a lavoro" "ma perché che ore sono" "eh le sette e mezza, fai?"
Ermal sbianca e per poco non fa cadere il pacco di biscotti
"MERDA" "che c'è" "MERDISSIMA"
Pure il catatonico Marco alza la testa per dargli attenzione
"ma stamani non avevi--" "si" "alle 8" "S I" "MERDA"
"aò me ne posso andà o me spiegate?"
Note to Fabbrì: tu te ne dovevi annà a prescindere che te frega dico io
"oggi avevo un incontro con una casa discografica. Alle otto. Dall'altra parte della città"
"e stai ancora qua" "EGGIÀ. NON AVEVO LA SVEGLIA. Pure Paolino ha fatto tardi oggi. Ma ora come cazzo faccio porca miseria pure affidandomi ai mezzi arriverei tra un'ora ammesso che passino. Non abbiamo la macchina, non abbiamo Roberto o Dino con la moto, non ho il teletrasporto basta voglio morire, dovrò farmela a piedi."
Tutto il discorso fatto camminando sotto e sopra i quattro metri per quattro della cucina per poi terminare seduto sul divanetto alla parete
Fabrizio guarda la sua espressione affranta. Guarda l'amico e la tipella (anche lei svegliata dal torpore per vivere appieno il drama). Guarda le chiavi della macchina che ha ancora in mano e sospira
"dai, ti accompagno io" "eh?" "Alla cosa dove devi andare, se ti dai na mossa te ce porto subito" "ma fai sul serio?" Ermal si era alzato ed ora lo guardava fisso negli occhi. A Fabrizio quella vicinanza improvvisa non fa esattamente piacere.
"se non te muovi cambio idea" detto fatto, Ermal sparito fuori dalla cucina a vestirsi
Fabrizio si sente sempre più a disagio non ha ben capito perché ma doveva essere evidente visto che Marco gli aveva allungato una scatola di biscotti senza parlare
Oh, dopotutto se li meritava
In 5 minuti Ermal si ripresenta con una camicia azzurra che ti raccomando proprio e la giacca grigia che non starebbe neanche male se non fosse completamente fuori luogo
Ma Fabrizio si tiene ben lontano da commentare perché che cazzo ne sa lui di moda
"Ermal ma che cazzo ti sei messo? Ti sei vestito con la luce spenta?"
Anna invece, che di moda ne capiva, si è sentita ben in diritto di parlare
"molla la giacca, alzati le maniche e prendi la giacca di pelle" istruisce la bionda e Ermal manco ci prova a replicare
Semplicemente molla la giacca sul divano e torna a prendere quella di pelle e okay, con il colletto slacciato e le maniche alzate ha un po' più di senso
Che poi, alla luce del giorno pare pure bellino vero Fabbri?
Tornano in macchina e per qualche botta di culo assurda il luogo dell'audizione è sulla strada del lavoro di Fabrizio
Quindi forse non verrà licenziato in tronco k bll
"ma quindi, che devi fare in sto' posto?" "Gli serve un tecnico del suono" "ma te non facevi il cantante?" "Essì ma vorrei anche...non lo so... Mangiare?" "E c'hai ragione pure te"
Ah 'sti giovani d'oggi che vogliono addirittura cibarsi
"e te devono fa' l'audizione?" "Boh vorranno vedere come me la cavo" "e sei bravo?" "Ma scusa non ho capito devi farmi tu l'audizione? O è sempre il tuo piano da stalker pigro in azione?"
Fabrizio ruota gli occhi "oh no, mi hai scoperto", commenta in maniera piatta
"piuttosto dimmi te dove lavori" "pecché scusa?" "Per fare conversazione, no?"
"lavoro in un albergo come factotum, in pratica" "e hai la divisa con il cappello" ".....no?"
Ermal in che alberghi vai scusa che è Grand Budapest Hotel
"è già molto che c'abbiamo camicia e pantaloni. Comunque siamo arrivati, e non te scordà il cellulare sta volta"
Ermal scende dalla macchina e vorrebbe dire qualcosa fare qualcosa ma il cervello pare essersi seccato e l'unica cosa che riesce a fare è salutare con la manina mentre la macchina va via
(nda: ho visto bimbi di 5 anni più attivi e reattivi qualcuno gli faccia un elettroshock al ragazzo)
Però dai l'audizione va bene seppur cominciata un'ora dopo (e quindi tutta la corsa era inutile) e Ermal è quasi certo di avere il lavoro
Poi là aveva conosciuto altri musicisti e gente interessante che poteva tornargli utile in futuro
Ma ora erano le 12 e mezza, non toccava cibo dalla colazione e si era pure un po' rotto i coglioni dell'edificio grigio
Quindi che fare? Tornare in centro? Mangiare lì in zona?
Oppure
Oppure potrebbe fare il bravo cortese cittadino e andare a ringraziare Fabrizio della cortesia di quella mattina
Magari sdebitandosi offrendogli il pranzo
Tutto in maniera assolutamente disinteressata eh
Si diede mentalmente una pacca sulla spalla per aver chiedo a Fabrizio dove lavorasse perché adesso doveva solo raggiungere il posto di lavoro
Se non fosse che siamo a inizi anni 2000 e Google maps non esisteva quindi chiedi all'equivalente universale di Google di questo universo: i tabbaccai
I tabbaccai sanno tutto e pure di più
Tra loro e le vecchine di paese c'è una faida lunga millenni
Però almeno aveva scoperto dove fosse l'albergo e un paio di tram non passati dopo si ritrova davanti l'entrata
Alla reception una tipa mora lo accoglie col sorriso più grande e stanco che avesse mai visto "Benvenuto! Ha già prenotato o vuole una camera?"
"no veramente cerco un vostro impiegato. Un certo Fabrizio. Giovane. Non troppo alto. Capelli che necessitano di un taglio decente"
La tipa sorride e annuisce, ma non fa in tempo a rispondere che una voce risuona nel piccolo atrio
"A' ragazzì, ma sei come er prezzemolo tu"
Che pensiei soavi, che speranze, che cori, o Silvia mia!
Praticamente stiamo là no?
"veramente so' venuto a cercare a te" "guarda che stavolta il cellulare te lo hanno ciulato davvero perché io non ce l'ho"
Ermal sbuffa "ma che cellulare, volevo portarti fuori a pranzo. Ce l'hai la pausa pranzo, si?"
"a Gennà, ce l'ho la pausa pranzo?"
Gennaro era un uomo molto molto poco felice di essere stato incluso nella conversazione
"ma fai un po' quel cazzo che te pare, basta che in mezz'ora stai qua" "va buò meglio de niente"
Ermal è tutto felicetto, così felicetto che non si rende conto che per "pranzare fuori" deve esserci un fuori in cui pranzare che non sia una pompa della benzina o il negozio dei cinesi
Ma Fabrizio aveva già la situa in mano come solo lui può tenere certe cose
"vieni, te porto in un posto"
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giorginaroda-blog · 5 years
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JAMBO KENYA!!
Eccomi di nuovo qui!!! Questa volta voliamo verso il meraviglioso Kenya! Partenza alle ore 22.00 da Milano Malpensa per arrivare a Mombasa il giorno successivo alle 7 del mattino, con volo Neos assolutamente perfetto!!
Appena usciti dall’aereoporto la prima sensazione è’ stata quella di non poter respirare dal caldo e dall’umidità a percentuali altissime,i miei capelli infatti, tutti belli piastrati, nel giro di 5 minuti sono diventati appunto africani...motivo per cui vi consiglio di risparmiare il peso di phon e piastra in valigia , perché non li userete MAI!!!
Partiamo in direzione Eden Village , nella meravigliosa Watamu, con un pulmino dotato di aria condizionata , e ci mettiamo comodi perché avremo circa 3 ore di viaggio! Già durante il trasferimento abbiamo modo di percepire l’aria che si respira qui ...un susseguirsi di villaggi costruiti con case di fango e tetti di paglia, brulincanti di bimbi scalzi , sempre felici, sempre sorridenti e pronti ad urlarti i loro meravigliosi “Ciaoooo” !!
Una volta arrivati al nostro Eden Village siamo stati accolti con un delizioso aperitivo rinfrescante , mentre i ragazzi dello staff ci prendono le valigie e si avviano verso le nostre camere. La nostra stanza e’ qualcosa di meraviglioso, letteralmente sulla sabbia , a 5 metri dall’ Oceano Indiano .
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Siamo talmente vicini all’acqua che per tutta la vacanza , non ho mai indossato nemmeno i pantaloni : piedi nudi e costume , non avrete bisogno di altro!!
L’Eden Village si trova di fronte alla più famosa spiaggia del Kenya che viene chiamata “Sardegna 2”, e come potete capire dal nome , il motivo è’ facilmente intuibile !! Chiamarla “spiaggia” è’ forse sbagliato, in quanto è un vero e proprio atollo che si forma in mezzo al mare nelle ore di bassa marea...ma andiamo per ordine ....
ALTA E BASSA MAREA
Dopo una veloce rinfrescata , dopo pranzo ,decidiamo di andare a goderci la famosa bassa marea...vi dico la verità , pur documentandomi tantissimo prima della partenza non sono mai riuscita a capire bene cosa fosse questo fenomeno, e tanto meno se fosse una cosa positiva o negativa ...insomma STRA POSITIVA! Spesso sentirete persone dirvi : “Vai in Kenya?? Guarda che il mare non è’ un granché , e poi ci sono le maree....” Non fate caso a queste stupidaggini ...Il mare di Watamu è’ spettacolare , di un azzurro cristallino che non ha niente da invidiare alle Maldive !!
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Ogni 6 ore cambia la marea , ciò significa che per 6 ore ci sarà l’acqua come siamo sempre abituati a vedere, e per 6 ore l’acqua si ritirerà lasciando che la sabbia bianca come farina sbuchi in mezzo al mare, creando dei veri e propri atolli paradisiaci pullulanti di stelle marine rosse , grandi come 2 palmi di mano!! Tra cui il più famoso atollo di cui parlavamo prima , detto Sardegna 2. Per poter raggiungere questi isolotti si può camminare (mi raccomando, portate le scarpine di gomma) sopra la sabbia che l’acqua ha lasciato scoperta!! Oppure potrete farvi accompagnare dai numerosi ragazzi sulla spiaggia , che per 5 euro vi caricheranno sui loro catamarani caserecci “navigando” verso le spiaggette!! Subito facciamo amicizia con 2 ragazzi che saranno protagonisti della nostra vacanza : Giorgio Napolitano e Sabato!
I BEACH BOYS
Giorgio e Sabato ci accompagnano verso il primo isolotto e ci spiegano come funziona qui: sulla spiaggia troverete una miriade di ragazzi , che vengono chiamati Beach Boys , e non vi nascondo che il primo impatto è “oh no!!! Ma questi ci staranno addosso per tutta la settimana?!”....in realtà alla fine, tutti vi chiameranno per nome e voi vi affezionerete a loro!! Ma torniamo a Giorgio e Sabato : ci propongono tutte le loro escursioni , ma purtroppo per alcune di queste ci eravamo già organizzati dall’Italia con il famoso Fragola, che incontreremo poche ore dopo per definire i dettagli...ci accordiamo quindi con i 2 ragazzi che ci saremmo rivisti 2 giorni dopo per parlarne meglio, al nostro ritorno dal Safari !
FRAGOLA
Apriamo quindi il capitolo “Fragola” : abbiamo appuntamento con lui alle 17 al di fuori della porta principale del villaggio! Appena uscirete da lì, tantissimi ragazzi vi assaliranno per vendervi le loro cose , MA NON SPAVENTATEVI , nessuno vi farà del male e nessuno vi ruberà i soldi!!! State tranquillissimi!! E soprattutto fidatevi ciecamente di Fragola !! Vorrà i soldi in anticipo , ma è’ serissimo, con alle spalle una moglie italiana che gli gestisce il lavoro!! Con lui decidiamo di fare il Blu Safari (70,00 euro) e l’escursione al canyon Hell’s Kitchen (30,00euro). I prezzi sono più convenienti rispetto a quelli del villaggio quindi vi consiglio di fare tutte le vostre escursioni con i ragazzi del posto!!! Oltre a Fragola ci sono tantissimi altri ragazzi che fanno il suo stesso lavoro, e su internet ne potrete trovare a decine ,già dall’Italia!! Per la maggior parte sono affidabili , ma mi raccomando, in ogni luogo potrete trovare dei truffatori , quindi state attenti e documentatevi bene ...anche se vi assicuro che noi italiani siamo decisamente più truffaldini dei kenyoti : a chi ruba tagliano le mani...e con questo ho detto tutto!
L’ACQUA NEL VILLAGGIO
E’ finalmente ora di una bella doccia...ricordate : siete in Africa ...l’acqua è’ poca e scenderà con un getto molto debole, sarà difficile dosare acqua calda e fredda, troverete un po’ di ruggine , i rubinetti non saranno luccicanti, e forse avrete un geco a farvi compagnia...ma questo è il bello, e se non volete accettare questi piccoli imprevisti, non è’ il posto per voi!!! Nonostante questo la pulizia e’ perfetta, e chi vi scrive è’ una super schizzinosa!!!
TSAVO EAST: IL SAFARI
Dopo cena, subito a dormire perché il giorno successivo si partirà alla volta dello Tsavo Est per il Safari!!!
Sveglia alle ore 6.00....ma quale sveglia??? Un ragazzo ci viene a bussare la porta ...questa è’ la nostra sveglia!!!! Fantastico!!!
Dopo una veloce colazione, dotati di zaino e scarponcini , saliamo sul van del mitico Evans, il signore che ci accompagnerà per tutto il nostro Safari!!!
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Mettetevi comodi, il viaggio durerà circa 3 ore...le strade sono sterrate , e per fare anche solo un centinaio di km , ci vorrà tanto tempo!!! Dopo le dovute presentazioni, Evans ci chiede se abbiamo portato qualcosa da donare ai bimbi, ma non avendo nulla per loro, chiedo se è possibile comprare qualcosa ...ci fermiamo quindi in un “negozietto” dove acquistiamo per 30 euro circa 15 chili di polenta , altrettanti di fagioli e dei biscotti ...voi direte “30 euro e’ tanto!!!!” ...ok si , forse è’ tanto , ma qualsiasi cosa comprerete in Africa lo dovrete fare nell’ottica che vi stanno “fregando”!! Loro vivono di questi pochi spicci , quindi se anche dovrete spendere 5 euro in più rispetto alla media....chi se ne frega!!!!
Con il nostro bottino, ci dirigiamo in una scuola/orfanotrofio....e qui, per i deboli di cuore, fate un training autogeno perche vi si spezzerà il cuore a metà quando una miriade di bimbi sporchi e scalzi di tutte le età vi correranno incontro, vi salteranno in braccio e vi chiederanno di aprire il loro pacchetto di biscotti ....non mi sono sentita di fare foto qui...mi sembrava irrispettoso e di trattarli come “fenomeni da barraccone” ...non ho documenti, ma lo porto negli occhi e nel cuore ...
Con gli occhi lucidi risaliamo sul furgoncino e dopo circa un’ora eccoci arrivati alla porta d’entrata dello Tsavo Est , il parco naturale più grande del Kenya !! Appena varcata la soglia scorgiamo in lontananza una famiglia di elefanti , in fila indiana, dirigersi verso il fiume per abbeverarsi....questa scena non la scorderò mai....lo sto vedendo davvero??? DA BRIVIDI!!
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Dopo circa un paio d’ora di perlustrazione della savana , Evans ci porta nel lodge che avevamo prenotato da casa : Ashnil Aruba Lodge (https://www.ashnilhotels.com/aruba/)
Se prenotate da casa o con l’organizzazione del vostro Villaggio, assicuratevi che il lodge in cui dormirete sia all’interno della savana, perché spesso vi fanno dormire fuori dalle mura dello tsavo, e come potete immaginare , non c’è niente di più bello di sentire un ruggito o un barrito mentre riposate nel vostro letto !
Il nostro lodge è’ recintato da un filo elettrico in modo che gli animali non possano entrare in questa area, ma dal terrazzo della nostra camera vediamo a circa una trentina di metri un laghetto dove gli animali vengono a bere e lavarsi ...che emozione!!!
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Dopo un bagno in piscina, sempre a pochi metri da giraffe ed elefanti , Evans torna a prenderci e ripartiamo per il momento più bello del Safari : il tramonto ! Durante le ore meno calde gli animali usciranno dalle loro tane ed è’ proprio in queste ore che riuscirete a vederne tantissimi !! Noi siamo riusciti a vedere da vicinissimo, a un palmo di mano , una mandria di elefanti fermi a cenare con chili e chili di fieno, le bellissime giraffe mangiare le foglie dagli altissimi alberi , le zebre che spaventate dal rumore del furgone corrono a tutta velocità attraversando la strada con alle spalle il sole che sta per tramontare , ma soprattutto vediamo sbucare sulla cima della collina il maestoso leone con la sua criniera....sembra di essere catapultati dentro la tipica scena de “Il Re Leone” ...brividi e pelle d’oca...il tempo si ferma...una scena che difficilmente dimenticherò !!
Il sole è’ ormai tramontato , torniamo al lodge e ci diamo appuntamento la mattina successiva alle 6.30, per il secondo momento più spettacolare : l’alba!
Dopo una doccia e la cena , non dimenticatevi di alzare gli occhi verso il cielo, nel punto più buio che riuscite a trovare: la via lattea in tutta la sua bellezza esiste ancora, ed è’ proprio lì , sopra le vostre teste ....il tutto contornato dai ruggiti dei leoni!!!
E’ ora di andare a riposare...ricordate di chiudere la finestra della vostra camera , perché le scimmie dispettose verranno a rubarvi tutti i vostri prodotti !!! Questo significa che soffrirete un caldo infernale , solo il ventilatore potrà darvi un po’ di sollievo....ma non pensate di trovare l’aria condizionata dentro la savana 😉
Alle 6.00 suona la sveglia , e dopo una rapida colazione , risaliamo sul van...in queste ore meno calde riusciamo a scovare una famiglia di leoni che si riposa all’ombra di un grande albero...o meglio, il leone maschio se ne sta sdraiato sotto un albero , i cuccioli giocano saltandogli intorno, e la leonessa sempre sull’attenti per essere certa che non ci siano pericoli imminenti...e per fortuna non ci ha scambiato per un pericolo!!!!
Ma poco dopo , ecco che ci si presenta un’altra scena indimenticabile : la caccia!!! Tre leoni tentano di procurarsi il pranzo cercando di sbranare una mandria di bufali....ma i bufali sono riusciti a scacciarli!! Non me lo sarei mai aspettata!!!
E’ ora di uscire dalla Savana, e dopo aver visto anche i coccodrilli ed aver pranzato insieme alle scimmiette ladre di pane , torniamo verso il Villaggio.
ISOLA DELL’AMORE
Il Giorno successivo, in accordo con Giorgio e Sabato , per 50,00 euro, dopo aver sguazzato per circa mezzoretta, nella splendida Sardegna2 con l’acqua alta, con la loro barchetta a motore ci accompagnano verso un posto paradisiaco : l’Isola dell’Amore! Si chiama così perché la lingua di sabbia , scoperta dalla bassa marea, prende la forma di un gigantesco cuore.
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Un Paradiso!!!! La Sabbia è’ bianca e l’acqua cristallina...non riuscirete a stare senza occhiali da sole, perché rimarrete accecati dalla troppa luce !! Dopo aver speso almeno 2 ore a mollo , e’ ora di pranzo, e compreso nel prezzo abbiamo una grigliata di pesce , compresa di aragosta, che nemmeno nei posti più chic della Sardegna!!! Per non parlare della frutta...non lasciatevi scappare mango e frutti della passione!!! Favolosi!!
Dopo pranzo ritorniamo a rilassarci in quel paradiso terrestre , camminando anche nella zona che si affaccia sull’Oceano , dietro agli “scogli” ....vedrete una quantità surreale di granchi sulle rocce !!
Ma intorno alle 17.00 e’ ora di ritornare alla base, perché Giorgio e Sabato ci aspettano con la macchina per portarci a vedere il tramonto in un posto più che spettacolare : il Crab Shab!
CRAB SHACK
E’ un ristorante costruito sopra le mangrovie , attraversabile solamente attraverso ponti tibetani che collegano le palafitte sopra il quale si può cenare o fare solamente un aperitivo , godendosi un tramonto indimenticabile.
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BLU SAFARI
Il giorno successivo alla 9 in punto troviamo al di fuori della porta principale del villaggio il nostro “autista” che ci carica su di una moto , senza caschi, ed in 3....ma è bello così!!!!! Il modo migliore per attraversare le strade sterrate di watamu è’ sicuramente con la moto....noi eravamo un po’ impauriti , ma è’ stato divertentissimo e per niente pericoloso !!!
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Arrivati a destinazione saliamo sulla nostra barca, con il fondo in vetro , attraverso il quale si possono vedere pesci e fondale....ma sinceramente di pesci ne vedrete pochissimi infatti lo snorkeling è’ stato molto deludente ! La barriera corallina è stata devastata dall’ultimo tsunami , di conseguenza tutti i meravigliosi pesci che prima la abitavano, non ci sono più .... ma quello che più vi emozionerà sarà sicuramente vedere decine e decine di delfini che nuotano accanto alla vostra barca !!!
Dopo una sosta alla spiaggia di Garoda , ripartiamo per il pranzo su di una isoletta detta Sudi Island , dove ci fanno sedere lungo un tavolone in pietra , al massimo della convivialita’, mangiando riso , gamberi ed aragoste!!!! Spettacolare!!!!
Dopo pranzo , il caldo di fa sentire , ma non ci abbattiamo e decidiamo per 5 euro , di fare un giro sulla canoa attraversando le mangrovie ...le vostre guide saranno dei ragazzi matti da legare, nel senso buono del termine, che vi faranno morire dal ridere, e vi faranno vedere tante specie tra granchi , scimmie, e fenicotteri, che popolano l’isola ...anche questa esperienza sarà indimenticabile !!!
HELL’S KITCHEN- MARAFA
Il penultimo giorno della nostra vacanza decidiamo di dedicarlo al relax durante la mattina, facendo un po’ di idromassaggio , ma alle 14.00 il mitico Zanzara, ci viene a prendere con la sua macchina per portarci in un posto a dir poco meraviglioso e suggestivo : il canyon Hell’s Kitchen, nella località di MARAFA!! Ad accoglierci , dopo un viaggio di circa 2 ore, ci sarà un altro ragazzo che si fa chiamare Zanzara , come il nostro accompagnatore, che ci portera’ all’interno del canyon!! Vi consiglio fortemente di visitare questo posto nelle ore meno calde, ed in particolare al tramonto ...prima di tutto perché i colori che vedrete in queste ore sono inspiegabili, e secondo perché quando il sole è’ ancora alto, la temperatura arriva fino si 50 gradi!!!!
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Stremati, risaliamo in macchina e torniamo al villaggio dove ci aspetta una cena di pesce...ancora aragosta!!!!! Ma non ci lamentiamo!!!
L’ultimo giorno lo dedichiamo al relax e qualche bagno nella meravigliosa acqua di Watamu !!!
Mi sono dimenticata di dirvi una cosa fondamentale: mettete la sveglia ogni mattina alle 6 e fatevi un sacco di bagni in mare con la luce dell’alba...E’ impagabile!!!
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Spero che l’articolo vi sia piaciuto , e che vi possa essere utile per il vostro futuro viaggio in Kenya!!!
Arrivederci alla prossima avventura
Con affetto
Giorgia
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.              ☾ ╱ 𝐁𝐎𝐒𝐓𝐎𝐍 — jun. 25th, 2019             (  𝒊 𝒅𝒐𝒏'𝒕 𝒘𝒂𝒏𝒏𝒂 𝒌𝒏𝒐𝒘 )             “ #O9 ; boston carries memories „      Quando Charlene aveva accettato di incontrare Adele aveva posto solo una condizione: quella di non portare Avalon, né nessuna delle altre figlie. Profondamente suscettibile alla presenza dei bambini, la giovane sapeva che non avrebbe tollerato vedere la madre con una delle piccole.  Già l’essere a Boston la stava facendo, per usare un eufemismo, impazzire - - Cosa avrebbe comportato il vedere la mamma di / sua / figlia essere quello che lei non era potuto diventare?  Aveva pensato a lungo persino di non contattare Adele, né di andare in Massachusetts: ma quando una donna di trent’anni, con tre bambine, chiede il tuo aiuto, come si può dire di no? Per amor proprio, ecco ciò che a Charlene sarebbe stato detto se avesse chiesto una mano a qualcuno.  Ma la verità era che Charlene Wallace tendeva sempre ad annullarsi per il bene del prossimo. Anche quando non era tenuta a farlo.    Sedeva in un bar, vestita di una camicia a maniche corte e pantaloni lunghi, il tutto coordinato e del medesimo colore: blu notte. Sul volto aveva dipinta un’espressione tesa, ben delineata dalla mascella irrigidita e dalla fronte aggrottata; nessuno poteva udire i battiti del suo cuore, ma Charlie era convinta che essi fossero così forti da poter essere uditi dall’altra parte della strada.  Dinanzi a lei, Adele.  La bionda sedeva composta sulla sedia, sorseggiando il proprio cappuccino e toccandosi nervosamente i capelli: Charlene notò come il biondo dorato di quattro anni prima fosse svanito, sostituito da uno spento e anonimo. Il volto della donna presentava le prime rughe, ma gli occhi azzurri risplendevano come il primo giorno.  Appena seduta, Adele le aveva parlato di sé, della sua storia: di come avesse scoperto di essere incinta un mese dopo l’adozione di Avalon, e della difficoltà avuta nel crescere due bambine della medesima età. Si era aperta su Julian, caduto nel tunnel dell’alcolismo dopo la nascita della secondogenita, Everly, e di come la sua ultima gravidanza, che l’aveva portata a diventare madre per la terza volta, fosse stata indesiderata e a rischio per tutti i nove mesi.  Aveva pianto molto, Adele Christensen, e Charlie l’aveva confortata. Aveva confortato la madre di sua figlia come fosse una sua amica, aveva avuto parole d’incoraggiamento così forti che lei per prima se ne era sentita estranea.  E poi Adele l’aveva colpita con uno schiaffo pronunciando le parole che la giovane sperava non le avrebbe mai sentito dire.    ‹  Io e le bambine ci trasferiamo a New York a metà luglio. Andiamo a vivere dai miei. ›    Il respiro di Charlene era cessato di colpo, e la parvenza di compostezza e serietà che aveva mantenuto per i quaranta minuti passati crollò, come un castello di carte.    ‹‹  Non puoi. Non potete. Io sto a New York. La mia vita è a New York. ››  ‹  Lo so, sapevo che questa cosa sarebbe stata - - difficile da accettare. Ma non so dove andare, Charlene. Non posso far vivere le mie figlie in casa con un alcolizzato violento, e New York è l’unico posto in cui possiamo rifugiarci. ›  ‹‹  Fai trasferire i tuoi. Posso farvi andare a vivere altrove. ››  ‹  E’ già deciso, Charlie. Volevo solo - - fartelo sapere. ›    L’espressione mortificata sul volto di Adele era sincera ma intransigente, e la giovane Wallace tacque, terrorizzata e presa in contropiede. Non poteva farle cambiare idea, e questo era chiaro. Era chiaro esattamente come la sua ingenuità, come il suo bisogno di spiegazioni, che l’aveva spinta ad incontrare quella donna che, / nuovamente /, avrebbe sconvolto la sua vita.  Non aveva scelta. E senza sprecare fiato per ribattere, Charlene congiunse le mani sul tavolino e fissò gli occhi in quelli della donna.    ‹‹  Non dovremo incontrarci. Mai. Ci terremo aggiornate sugli spostamenti. Vivremo vite opposte, e non vedrò mai le tue figlie. ››  ‹  Charlie, pensaci bene, New York è grande, ma potremmo - - potresti . . . ›  ‹‹  No, questi sono i patti. Tu sei sua madre, io no. Io lavoro, ho un fidanzato che adoro e degli amici che mi stanno sostenendo. Sto per diventare zia e ho un progetto in cantiere - - Adele, devi promettermi che terrai fede a questi patti, o avremo dei problemi seri. ››    Il gioco di sguardo tra le due durò per secondi infiniti, e fu solo quando la bionda annuì che Charlene trovò il coraggio di alzarsi, lasciare i soldi sul tavolo e prendere la borsa.    ‹‹  Teniamoci aggiornate e fammi sapere. Ma tieniti sull’essenziale, non voglio dettagli. Né foto. Di alcun genere. ››    E senza pensarci due volte, Charlene si alzò, lasciò il caffè e non diede tempo ad Adele Christensen di aggiungere altro.
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sara-fadda-haf · 5 years
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Oggi ho passata un altra giornata bellissima giornata in compagnia di tante persone! Anche la conferenza con il signor Gualtiero Cannarsi è stata molto bella e le persone erano molto interessate! E soprattutto poter cantare in italiano alcune canzoni giapponesi, tradotte veramente bene e fedelmente per me è sempre un onore! E sono molto contenta di questa opportunità! In questa foto stavamo aspettando per fare da giuria alle selezioni della gara karaoke♡ ormai è tradizione diventata per me e se notate ci sta pure @shoujyofficial accanto a me xD Ci vediamo domani per il mio concerto sul palco!!!! Ore 16.00♡♡♡ non mancate!! Scusate non sto postando nulla ma non ho avuto veramente tempo, domani vi prometto che o prima o dopo il sound check posterò qualcosa sul momento per farvi vedere un po' ♡♡♡ Notteeee sono distrutta! https://www.instagram.com/p/Bybgf32gUnM/?igshid=h63uqw9gr55i
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- Pensaci.
Ciao, queste sono parole riferite a tutti coloro che hanno preferito avere ragione che un amico. Ciao. Sono io. Come vi sentite? Io spero potenti e invincibili. Volete sapere come sto io? Bhe dai, voi avete preferito essere invincibili , io ho preferito dei sentimenti un po’ diversi dai vostri, ho preferito essere vulnerabile alle persone, di diventare timido,ansioso,nervoso e sopratutto cattivo dentro. Sapete come ci si sente così? Non lo auguro a nessuno. Perché non sono come voi che augoro il male agli altri. Si l'ho fatto qualche volta quando stavo con voi, voi, capitani del male lontano che arriva come un acquazzone estivo. Adesso mi chiederete, perché hai preferito la timidezza, l'ansia, il nervosismo e la cattiveria? Bella domanda. Ho scelto questo perché se avessi scelto l'invicibilità sarei stato uguale a tutti voi, piccole fotocopie della stessa foto. Guardate il lato positivo dei sentimenti che provo, io non mi stupisco più di nulla, invece voi cadrete, essì che cadrete, cadrete nell'abisso della merda che vi circonda. La merda che avete voluto che fosse subita da me. Quando avete capito che avevate fatto una stronzata a lasciarmi andare siete tornati. Ah si, mi ricordo ancora, “dai esci, come ai vecchi tempi” e mi ricordo ancora la mia risposta, un semplice “no” che ha fatto diventare potente me e perdenti voi. “Perché non sei ritornato con loro? Ora non hai più amici”, mi chiederete ora, bravi un'altra bella domanda, e vi risponderò con poche parole, perché sarei dovuto tornare con delle persone che hanno preferito altro a me? Sono una persona che non dimentica, sono una persona che porta molto rancore, non perdono. Non ho tanti amici, ma penso che quei pochi amici che conto su una mano valgano molto più di tutto ciò che avete fatto voi in anni di rapporto. Sono un guerriero, subisco molto, ma non cado mai, mi rialzo e combatto tutti i giorni. Vivo male quello che potrei vivere bene e vivo peggio quello che vivo male, e voi mi direte “si ma fai una vita di merda” bhe dai ricordatevi che grazie alla merda ti porti il pane in tavola, e con questo voglio dire che un giorno la mia merda sarà il vostro oro. E voi sarete la merda. Sarete delle semplici persone che non valgono nulla, non che ora valete molto, ma voi pensate di essere invicibili, peccato che tra l'esserlo e pensarlo c'è molta differenza. Ecco, voi siete quella differenza, siete l'inutilità della differenza che non viene mai definita o viene definita come il mare o un abisso. Quella differenza che c'è tra voi e me. Quella differenza che voi non riuscirete mai a calcolare perché siete ignoranti e avete preferito divertirvi che ha pensare alla vita che vi circonda. Quindi ora mi chiederete “si ma sei giovane e giusto che pensi a divertirti” si bella frase, bella ma non è vera… perchè, caro lettore, come ti ho gia detto io non mi sorprendo più di nulla, e loro che pensano solo a divertirsi quando finiranno, cadranno nelle grinfie della vita, che non è poi così bella come tutti pensano. Non voglio essere l'esempio di nessuno, non voglio fare pena a nessuno anche perché non è il mio genere di vedere le cose, perché odio vedere le persone che vittimizzano, ma voglio solo farvi ragionare un po’, aprire un po’ quegli occhi marroni/verdi/azzurri/neri che avete. Perché se non aprirete quegli occhi cadrete anche voi nel mare o nell'abisso della differenza, dove ci sono i miei EX-amici. dove ci sono quelli che hanno preferito il materialismo all'amicizia. Ricordo che i regali con il tempo vengono dimenticati e le amicizie mancano se vengono perse. Ma così non è stato per me, è successo a loro. Chi viene lasciato andare non sente la mancanza, la sentono quelli che lasciano andare. Chi se ne va non prova mancanza, prova tanto dispregio, prova emozioni che solo chi l'ha subito può provare. però nella vita, oltre le brutte cose ci sono anche delle gioie. Ritrovare delle amicizie, improvvise, ma cazzo se sono vere. Auguro a tutti di trovare quella persona che vi sa fare stare bene. Lei/lui e te. La stessa cosa. Stesse emozioni, stesse modi di vedere le cose. Adoto vedere che le persone grazie a me riescono a dare il meglio di loro, trovare una persona come te e starci insieme ti fara diventare uguale a lei. I'amico e quello con cui ti puoi sedere sotto un porticato senza dire mai una parola e a poco a poco sentirsi come se si avesse fatto la conversazione piu bella del mondo. Un amico e la migliore che tu possa avere e la cosa migliore che tu possa essere. Cari lettori, se nella vita troverete una persona così, non lasciatela andare via per nulla al mondo, non perdertevela perché non tutti hanno la fortuna di trovare il sosia di se stessi. Alla fine come ti senti te? Chiederete voi, hai parlato di tante cose di amizie perse, di vita e di amicizie casuali. Come mi sento io? Bhe, dopo tutto questo io sono colui che alla fine di tutto non è caduto. Colui che fino a questo punto della vita ha vinto. colui che ha dovuto perdere per vincere. Nella vita entreranno molte persone a darti fastidio o per migliorartela. Un vero amico non è colui che lo è da piu tempo, ma è chi è arrivato e non se ne piu andato. Caro lettore. Penso che tu sia arrivato alla fine dei miei pensieri. Un viaggio inmenso nelle sinapsi di un pazzo. Avrei tante frasi da dire ancora. Sono giovane. Ma ho vissuto abbastanza per parlare.
-Umberto Finotto
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prato-di-carta · 8 years
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Society.
Sapete perché scrivo? Perché un giorno mi sono rotta le palle di parlare e non essere ascoltata, di parlare ed essere interrotta, di parlare senza essere interrotta mentre negli occhi dell’interlocutore leggo la frase “ma a me frega un cazzo.” Scrivo perché non ho mai potuto veramente parlare e non sono mai stata ascoltata come avrei voluto. Così un giorno ho preso un foglio di carta, una penna e mi sono salvata da sola dalla tristezza, dalla noia, dalla frustrazione che si prova quando sei una ragazzina e qualcuno ti sta rubando gli anni migliori, i sorrisi, i sogni. Con gli anni è diventata una vera e propria dipendenza, la più bella che si potesse avere perché scrivendo ho costruito il mio spazio, un posto magico soltanto mio in cui posso dire il cazzo che mi pare senza essere interrotta, senza leggere l’indifferenza negli occhi di qualcuno e senza sentirmi inadeguata. Scrivo per sentirmi libera, per poter esprimere sempre la mia opinione in un tempo in cui se si sta in silenzio è sempre meglio per tutti. Solitamente scrivo d’amore mancato, di distanze tra me ed il mondo, testi e poesie tanto carini ma malinconici. Questo no. Non sarà così. Questa è solo un’introduzione, non ho intenzione di spiegare nel dettaglio perché scrivo o il mio stile di scrittura in questo pezzo, tuttavia è una premessa necessaria da fare al fine di farvi intuire quanto io abbia ragionato, pensato, scritto e corretto le parole che seguiranno.
Io scrivo e mentre lo faccio, penso che dovremmo smetterla di fare gli ipocriti, di mentire a noi stessi. Tutti abbiamo una maschera ed alcuni di noi sono perfettamente consapevoli d’averla, ma non lo ammettono. Vi faccio un esempio: un operaio lavora quasi venti ore al giorno perché è costretto a fare gli straordinari, ha una moglie e tre figli da mantenere guadagnando 800,00 euro mensili. Quando torna a casa vorrebbe riposare ma dorme male perché a lavorare si è spaccato il mazzo e le ossa cominciano a procurare dolore. Vorrebbe riposare ma i suoi figli vorrebbero giocare con lui dopo un giorno intero senza vederlo. Vorrebbe riposare ma lui e sua moglie non fanno l’amore dal ’47 e allora, la sua dolce consorte decide di indossare la sottana di seta semitrasparente per riaccendere la fiamma che si è spenta da un po’.
Domani scade la rata del mutuo.
La bolletta dell’Enel è salatissima.
Sua moglie rompe il cazzo dicendo “non mi guardi neanche più”.
Bisogna pagare la rata dell’ I-phone comprato alla figlioletta di dieci anni…
Un bel giorno, un collega si avvicina a quest’uomo che chiameremo Signor Tizio e dice: “Tizio, ma tu sei felice? Intendo dire, sei soddisfatto dei giorni che vivi?” Tizio risponde: “Ma certo! Perché non dovrei esserlo? Ho tre figli, una moglie magnifica, per fortuna il lavoro non mi manca ed ho anche una casa che sembra disegnata solo per noi. Cosa voglio ancora dalla vita?”
CAZZATE. TUTTE CAZZATE. Il signor Tizio rappresenta il 70% circa delle persone, e mentre pronuncia quel mucchio di bugie riportate sopra pensa:
“Il lavoro m’ammazza lentamente, vengo sfruttato da un datore di lavoro che mi paga con 800,00 euro ed ho una famiglia da mantenere. Ho una rata del mutuo di 650,00 euro e con i restanti 150,00 devo mandare avanti una barca che mi sono costruito da solo. Sono sempre distrutto, la sera non ho nemmeno la forza per dare una carezza ai miei bambini ma mi affatico ancora, sopporto la stanchezza e cerco di non addormentarmi sul divano per giocare con loro. Mi distendo a letto sfinito pensando al fatto che vorrei passare tutta la notte a fare l’amore con la donna che amo e che ho sposato ma non ne ho le forze, domani alle 5:00 la sveglia suonerà ancora, così mi affido alla dolcezza del ricordo. Lei si presenta con quella sottana di seta che tanto amo, si stende accanto a me, m’accarezza piano ed io come faccio a dirle di no? Mi desidera anche lei ed ha ragione, allora corro in cucina, bevo un sorso di caffè per svegliarmi ed incrocio le dita, sperando di riuscire a darle il piacere che desidera. Se non ci riesco comincia la tragedia greca del “tu neanche mi guardi più” ed io vorrei tanto risponderle: Amore mio, io vorrei guardarti ma non ce la faccio e ci sto male, perché gli occhi mi si chiudono, le ossa scricchiolano e la testa mi bolle perché ho timore di dover ricorrere a qualche prestito per non restare col frigo vuoto. Non ho la forza per guardarti anche se lo vorrei e resterei ore, giorni, mesi, anni a fissarti immobile, pietrificato di fronte alla magnificenza di una donna che è moglie, amica, madre, l’incarnazione per eccellenza di questa vita. Ho lavorato e non ho avuto la forza per vedere i miei figli cominciare a camminare, parlare, andare alla scoperta del mondo. Avrei voluto vederli col muso sporco di cioccolato, avrei voluto vedere te amore mio, mentre li aiuti a fare i compiti o mentre li sgridi perché giocando, t’hanno rotto la bomboniera del matrimonio di zia Rosetta che alla fine faceva cagare, ma tu c’eri affezionata. Avrei voluto portarvi in vacanza ma c’è sempre qualcosa per la quale dobbiamo risparmiare, ed ogni volta mi si stringe la gola quando pago una semplice bolletta e penso che con quei soldi avrei potuto portare i nostri marmocchi a Gardaland, che vogliono tanto andarci. Avrei voluto regalarti di nuovo la fede nuziale che hai venduto per poter iscrivere nostro figlio al corso di giornalismo. Quel cazzone sembra tanto scemo ma sono sicuro che un giorno ci ripagherà per i nostri sacrifici, se la cava bene con le notizie, gli piace. Avrei voluto fare il viaggio di nozze a cui abbiamo rinunciato per comprare la casa ma ogni giorno diventa sempre tutto più difficile, il tempo passa ed i nostri figli crescono, noi invecchiamo e si fa sempre più tardi, sempre più tardi ancora. Se devo essere sincero no, non sono felice. Mi sento uno schifo, mi sento sull’orlo del fallimento perché non riesco a dare alla mia famiglia ciò che vorrei, né tantomeno riesco a soddisfare me stesso in alcun altro modo. Vivo una vita fatta di rinunce e non è giusto. Ma dove sta scritto? Chi lo ha stabilito che si debba vivere così? I tempi sono quelli che sono certo, ed un genitore si sacrifica al massimo per tirare avanti, il lavoro scarseggia ed è sempre meglio poco che niente ma quelli come me, pagano un prezzo troppo grande per tutto questo: la serenità, la libertà, l’autostima, le piccole cose della vita. E allora no amico, io non mi sento realizzato, non mi sento felice. Nessuno lo sarebbe.”
Ecco la maschera che indossiamo, ci fingiamo felici per autoconvincerci che alla fine è così che doveva andare, che una volta messa su una famiglia bisogna rinunciare a tutto anche a costo di farsi calpestare da persone che non hanno nulla di diverso da noi, in fin dei conti. La situazione del signor Tizio è quella di tantissime persone. Questi anni sono tristi e spenti, è vero, ma anche le persone non scherzano: si lasciano rubare i diritti, la vita, la libertà. Vengono privati della parola in libero pensiero (cosa che nell’era dei social è assurdamente finita nel dimenticatoio, ma a questo ci arriveremo dopo) e non si accorgono di quanto sia grave tutto ciò. Indossano la loro maschera, sorridono senza pensare che da qualche parte c’è il meglio della vita e lo stanno sfanculando col loro silenzio. Restano zitti di fronte al datore di lavoro che li sfrutta per pochi euro, ma guai al condomino del quarto piano che parcheggia la macchina davanti al garage, l’ira di Dio. Mi raccomando donne, andate a fare le sguattere per duecento euro al mese e se il vostro datore di lavoro vi tocca il culo restate zitte, altrimenti perderete il posto e chissà quale ritorsione vi aspetterà! Però incazzatevi quando a toccarvi il culo è il vostro compagno, respingetelo ed urlategli “sei un pervertito, pensi soltanto a scopare!”. Restano zitti se viene toccata la loro dignità, se la calpestano, se vengono privati della loro libertà ma urlano e si imbestialiscono se qualcuno tocca il loro Samsung galaxy S9000 con fotocamera ultra 4k per foto in 5 dimensioni con rivestimento in criptonite diamantata perché “il cellulare è una cosa personale, invadi la mia privacy” anche se ormai la privacy la mandano a puttane loro stessi, di loro spontanea volontà con le foto assurde che pubblicano. Capito?! Oggi le persone si incazzano per questo, si preoccupano di ciò che succede intorno a loro e non dentro di loro. Perché restate zitti? Dovreste incazzarvi a morte se vi tengono a lavorare come schiavi, se non vivete come vorreste e dovreste, se vi viene privato di vivere i vostri giorni come più vi piace perché siete costretti a lavorare per un giorno intero, ogni giorno ed in più senza ottenere lo stipendio che meritereste. Le persone non vivono più, non ridono più, non si esprimono, nonostante tutto dicono che va tutto bene e a me questa cosa sta tremendamente sul cazzo. La colpa di tutto questo viene imputata da tutti alla cosiddetta “era dei social”; anche questa è una gran cazzata e sapete perché? Perché la colpa è di tutti coloro che non usano correttamente questi cazzo di social, quelli che usano il profilo Facebook come fosse il diario di un quindicenne. Sfatiamo un altro mito: “Le persone non capiscono che Facebook non è vita reale, è un social network e basta.” Sbagliato, ed ora spiego perché. Facebook ed i social network in generale, avrebbero potuto essere considerati al di fuori della vita reale ai loro inizi, quando per tutti erano una novità e solo nel caso in cui tutti li avessero considerati esclusivamente come un mezzo per essere in contatto con persone, mezzo d’informazione o pubblicizzazione. Purtroppo non è andata così, perché con gli anni i social network sono diventati luoghi in cui esibirsi, mettersi in mostra, in cui tutti si sentono in diritto di criticare e condannare l’opinione altrui e non solo le opinioni. Questi atteggiamenti sono diventati meccanici, automatici, quotidiani, abitudinari: ecco perché Facebook è diventato vita reale, ecco perché è strettamente legato alla nostra quotidianità. Ognuno di noi ha il suo profilo, è libero di scrivere e pubblicare tutto ciò che vuole e addirittura può fingere di essere chi non è e quindi, in ogni profilo che apriamo ci sarà sempre un po’ di noi, e di quel profilo in pochi riescono nel farne a meno. Per alcuni, un profilo Facebook non è altro che l’estensione della maschera che portano addosso: bisogna mostrare al mondo che si è passato il pomeriggio a cucinare la torta a forma di orso per i bambini, così tutti sapranno che si è sereni. Bisogna scrivere la didascalia “siete la mia vita” su tutte le ottocento foto pubblicate durante il giorno, altrimenti si viene scambiate per madri disamorate e poco presenti. Non bisogna dimenticarsi di pubblicare il buongiorno a tutti gli amici, che sennò sei maleducata. Riflettiamo su questo: abbiamo quei pochi secondi a disposizione per pubblicare uno stato, una foto e lo facciamo, quando invece potremmo utilizzare quei secondi per dire un “ti voglio bene” alle nostre madri, mettere una mano sulla spalla di nostro padre che stanco beve il caffè per prepararsi ad una nuova giornata di lavoro, disegnare un cuore sul muro sotto casa nostra e scrivere “cazzo, amatevi” perché vaffanculo, anche una frase del genere è poesia e vaffanculo anche al vandalismo, meglio una poesia che i cazzi disegnati sui muri.
Sapete una cosa? Io non ci capisco più un cazzo. Stiamo vivendo in un mondo che peggiora, ogni giorno fa sempre più schifo ma le persone non se ne accorgono perché sono troppo impegnate a far finta di vivere. Il tempo passa ed i valori perduti sono direttamente proporzionali ad esso, si continua a perdere la percezione del concetto di libertà e progresso: le ragazzine giovanissime amano mettersi in mostra pubblicando foto in intimo se non addirittura nude, più arrivano i mi piace e più vengono spronate a sbattere tutto questo sui social: foto, stati di qualunque genere anche se risultano intimi, personali. Partiamo da un presupposto: vi siete mai posti la domanda “perché esiste la privacy, l’intimità, certe cose dovremmo tenercele per noi eccetera?” Io l’ho fatto, e la risposta che sono riuscita a trovare è la dimostrazione di quanto sia incredibile la vita che ci è stata regalata. Noi veniamo al mondo con una sola, unica cosa che ci appartiene veramente: il nostro corpo. Sin dalla nostra nascita ci viene imposto di coprirlo con i vestiti, perché non si può camminare per strada nudi anche se per quanto mi riguarda, considerando quanti pregiudizi abbiano le persone sull’estetica e sugli aspetti fisici degli altri, dovremmo andare tutti in giro spogli come alberi in inverno perché “nudi si è tutti più brutti e più veri” (cit.). Ci viene insegnato quindi a coprire il nostro corpo, ci viene insegnato a non fare confidenze intime a chiunque, ad essere discreti su determinate cose e soprattutto ci viene insegnata l’arte del buon costume ovvero come comportarsi correttamente quando ci troviamo in società grandi come quelle odierne, formate da persone che (come è giusto che sia) non hanno tutte lo stesso pensiero. Ora arriva il bello: nel corso della nostra vita avremo una miriade di cose, “case, libri, auto, viaggi e fogli di giornale” tanto per citare Tiziano Ferro ma nulla, niente di tutto questo sarà con noi fino alla fine dei nostri giorni. Soltanto una cosa nasce e muore con noi, ed è il nostro corpo: è nostro, capite? Solo ed esclusivamente nostro. Una macchina posso prestarla a chiunque, un’emozione può essere uguale a quella di qualcun altro ma il nostro corpo no, è unico, imprestabile, esclusivamente nostro e per questo motivo va curato. Ora vi domanderete “beh e che cazzo c’entra con la libertà?” e resterete esterrefatti di fronte alla grandezza di quanto segue: la vita ci ha donato un corpo per avere sempre la nostra minima libertà, fino alla fine dei nostri giorni. Una cosa che è soltanto nostra ci rende liberi perché siamo noi a scegliere sempre se mostrarla a qualcuno, se farla toccare, se farla giudicare, come valorizzarla e con chi parlarne. Se noi scegliamo di mostrare il nostro corpo a tutti come se fosse una cosa senza alcun valore abusiamo della nostra libertà fino a perderla del tutto, perché a quel punto tutti si sentiranno in diritto di giudicare, toccare, guardare una cosa così grande che t’è stata donata con così tanto amore disinteressato solo al fine di darti il tuo spazio in cui essere totalmente libero, e che dopo averla mostrata a tutti non è più di tua esclusiva proprietà, ma apparterrà a chiunque, la conoscerà chiunque e non sarà più così preziosa. Che meraviglia questa vita eh? Ha pensato a tutto. Abbiamo un corpo che ci conferisce la libertà di scegliere che stile di cappotto vogliamo, a chi e come mostrare una scollatura della maglia, chi amare, da chi farci toccare, abbracciare, sfiorare. Eppure se io andassi da una di queste ragazzine e dicessi “ma scusa, sei così piccina e vai in giro così?” oppure “copriti un pochino di più” assumo la posizione di medioevale, repressa, bigotta, antica, paleolitica, nemica del progresso. Il progresso. Bella storia anche questa. Ma voi lo sapete dov’è veramente il progresso? No, non è nell’accettare il fatto che le adolescenti vadano in giro nude e i ragazzini si facciano i capelli a forma di pennello cinghiale. Non è nell’accettare il fatto che le persone abbiamo sempre qualcosa da ridire anche se sei il Dalai Lama. Non è nell’accettare il fatto che i bambini di sette anni abbiano uno smartphone. Il progresso oggi non c’è, almeno non nella società. Viviamo il progresso della tecnologia e della scienza ma il degrado della società, non si può nemmeno definire regresso, perché tornando indietro nel tempo le persone avevano comportamenti migliori paragonandoli a quelli odierni. Il progresso sarebbe esistito se ognuno di noi fosse stato capace di evolversi indipendentemente dalla tecnologia e dalla scienza. Nel corso degli anni, la tecnologia ha dato a chiunque la possibilità di mettersi in mostra andando ad incrementare il fenomeno della megalomania in ognuno di noi: tutti ci sentiamo grandi, fighi, chi ha trecentomila like alla foto profilo, chi ha l’i-phone, chi ha il tablet ultrasottile, se fai due milioni di visualizzazioni su you tube sei il re del web. Tutti si sono lasciati trascinare da questa finta ma paradossalmente reale gloria mediatica e nessuno si è fermato a pensare “un giorno morirò, potrò portarmeli i like sottoterra?”. “Fuori c’è il tramonto, è da troppo tempo che non ne guardo uno, vado fuori al balcone.” “L’Apple macbook Pro costa 900,00 euro, allo stesso prezzo c’è un low cost per due persone a Londra…dai, fai le valigie amore mio.” Le persone scelgono sempre di arricchire il loro materialismo, mai di arricchire la loro anima ed il vero progresso sta nella capacità di evolvere il nostro costume senza dimenticarci del nostro valore, e nell’agire in funzione di questo.
Basta guardare intorno a noi per capire quanto siano tristi e povere le nostre anime oggi, basta “analizzare” i comportamenti di uomini e donne, anche solo guardarli da lontano ci fa capire quanto siano miserabili ormai i loro cuori e quanto tutto questo abbia influito sul nostro modo di vivere affetti e relazioni. Una volta le donne rispettavano il proprio corpo e si tenevano strette quel poco di libertà che possedevano. Essere donna significava (e dovrebbe significare tutt’ora) saper essere oggetto di desiderio senza cadere mai nella volgarità, essere sensibili e comprensive, avere sempre il sorriso sulle labbra perché si ha la consapevolezza di essere grandi in quanto donne, perché la vita regala alle donne la possibilità di rendersi immortali dando il loro sangue al fiore che nascerà nel loro grembo, perché si ha la consapevolezza che senza le loro forze questo mondo sarebbe vuoto. Le donne non avevano timore degli uomini che a loro volta, non avevano timore di dimostrare interesse sincero nei loro confronti. I sentimenti che nascevano erano puri, gli uomini le facevano sentire amate, considerate e protette. Le donne, sapevano utilizzare una dote chiamata femminilità, che oggi non esiste neanche più. La femminilità sta nel saper valorizzare il proprio corpo senza abusare della nostra libertà, è sapersi mostrare completamente senza denudarci. È saper indossare un rossetto scuro senza apparire come delle bambole gonfiabili. E così tutto era un’armonia d’emozioni che davvero trasformava ogni relazione in una favola Disney: gli uomini si avvicinavano alle donne, erano capaci di avviare una conversazione con modi delicati e gentili senza incutere il minimo timore. Non provavano vergogna nel regalare fiori, lasciare biglietti e le donne erano felici con poco, bastava solo riempirle d’amore. Oggi le cose sono totalmente diverse, esistono due tipologie di donne: quelle che usano gli uomini come fazzoletti per il naso, e quelle che preferiscono restare sole fino a quando qualcuno non dimostrerà un sentimento vero nei loro confronti. Si sono formate queste due categorie a causa degli atteggiamenti che gli uomini hanno assunto negli ultimi tempi: le donne non vengono più considerate come prima. Non più fiori o biglietti, ma bugie: “ io ti amo, voglio stare tutta la vita con te. Ti giuro che sei la cosa più bella che mi sia potuta capitare”. Belle parole, ma finte, dette solo ed esclusivamente per poter conquistare il trofeo e passarci una notte. Le donne vengono tradite, rimpiazzate e purtroppo io so come ci si sente in certe situazioni. Si prova un forte senso di inadeguatezza, una donna si sente sbagliata, come se avesse qualcosa che non va e resta ferita da quel gesto. Per poter ricucire quelle ferite, nel tempo le donne si sono ulteriormente fortificate mettendo in atto uno dei due meccanismi di difesa: non avere legami con nessuno, fino a quando non ci si sente sicure del sentimento di qualcuno, oppure usare gli uomini come stracci, occhio per occhio e dente per dente. “Quell’uomo mi attrae, me lo faccio stasera e domani tanti saluti”. Quest’ultimo meccanismo però, è quello che ci ha portato alla situazione corrente: sono gli uomini ad essere troppo sensibili, sono loro a non fidarsi di noi. “Andate in giro vestite di niente, non ha più senso corteggiarvi perché basta andare su facebook e vediamo subito che taglia di reggiseno portate e se avete il culo piatto o meno. Siete tutte zoccole, le ragazze serie non esistono più. Non vi capiamo proprio.” Tuttavia, gli uomini sono diversi dalle donne. Arrivati ad un certo punto l’ormone chiama e preferiscono ancora passare la notte con una donna a caso e l’indomani far finta di niente. Si ha quindi una situazione che non cambia, non peggiora e non migliora: le donne continuano ad usare gli uomini che, a loro volta, si sentono sfruttati e presi in giro ma meglio una scopata a caso senza amore che far passare gli anni fino a ritornare vergini. Il punto è che tutti sanno cosa vogliono gli uomini veramente dalle donne (no, gli uomini non vogliono la strafiga sull’orlo dell’anoressia con le tettone, la colazione a letto e i pompini ogni 40 minuti), ma non tutti sanno cosa vogliono le donne oggi. Le donne vogliono semplicemente un uomo degno di essere chiamato uomo, capace di compiere gesti d’amore senza vergogna, di creare intorno a lui quel velo di mistero fatto di risposte argute, realismo che contrapposto all’aria sognante caratteristica delle donne costituisce il polo positivo della calamita. Le donne vogliono un uomo che sappia usare le parole per poter andare in alto, a sedersi sulle nuvole e sospirare piano, non è un caso se negli ultimi tempi è scoppiata l’attrazione di massa verso uomini come Alberto Angela. Un uomo che deve saper essere delicato e deciso allo stesso tempo. Mettiamola così: vogliamo un uomo che sia capace di stringere una rosa nella sua mano senza strapparne via i petali con la pressione. Non vogliamo il Christian Grey, ci basta il Christian. Ci sono comunque delle eccezioni, casi in cui nascono delle relazioni, ma da due anime spente cosa ci si può aspettare? Essendo tutto dominato dal materialismo, dall’egoismo e dalla megalomania anche l’amore è mutato. È importante elemosinare il messaggio smielato per scattarne lo screenshot e pubblicarlo su instagram. Altrettanto importante è scattarsi le cosiddette foto “aftersex” ovvero, momento in cui una coppia dopo aver fatto l’amore, potrebbe godersi l’atmosfera, guardarsi con gli occhi pieni di luce ed invece pensa a scattare una foto e pubblicarla. Ma veniamo al punto peggiore. Ci si sarebbe potuti fermare all’aftersex, al ridicolo profilo Facebook in comune, allo screenshot su instagram, a quel cazzo di “escile” che è di una bassezza sbalorditiva ed invece no. Spopola ultimamente la frase “send nudes”, due parole che invitano a spogliarsi, scattarsi foto completamente nudi ed inviarle al ragazzo, all’amico e viceversa. Mi è capitato di riceverne richiesta sapete? Ne ho anche fatte di foto così, ma mi sono sempre sentita a disagio nel farlo, perché crescendo ho imparato a darmi valore. Mi sono chiesta più volte se abbia davvero senso questa cosa, ho chiesto ad alcune persone “a cosa serve farti mandare foto del genere?” e mi hanno risposto: “Ma sai si fa per divertimento, se è una bella ragazza mi ci sego sopra. Poi vabbè, in una relazione a distanza magari è utile per non far crollare l’intimità”. Ed ecco che ho realizzato quanto effettivamente siano miserabili i nostri animi: si preferisce l’osservare una foto al toccare con mano. Si preferisce l’autoerotismo al calore di un corpo che t’avvolge. Si preferisce il regalare a tutti il nostro spazio in cui esercitare la nostra libertà al prendersene cura. È vergognoso, stomachevole, nauseante, terribile e quanti più altri aggettivi dispregiativi possano essere aggiunti, perché a fare queste cose non sono soltanto gli adulti ma anche (e soprattutto) adolescenti giovanissimi che buttano i loro anni migliori a fare queste cazzate e credetemi, gli anni migliori a me sono stati rubati e so quanti rimpianti avranno questi ragazzini se un giorno dovessero aprire per miracolo i loro occhi pensando “ma che cazzo sto facendo?”. Poi vabbè, le relazioni a distanza. Funziona così: durante la settimana ci si scambia le foto, nel weekend ci si vede e si pettinano le bambole perché non c’è la voglia, non c’è.
Quindi è questo il contesto in cui viviamo, seppelliti sotto una massa di corpi senza più alcun valore, sotto gli adulti che vanno alla ricerca del gattino nella tazzina di caffè per il buongiorno, i ragazzini nudi su whatsapp, donne che acconsentono a farsi filmare mentre fanno i pompini e pezzi di merda che le filmano comunque di nascosto per sputtanarle su internet, tonnellate di indifferenza miscelata a presunzione e persone che si deprimono per qualunque cosa.
Altro argomento: la depressione. Signori miei, la depressione è una cosa seria, serissima. Oggi si cade in depressione anche se tua madre al telefono ti dice “aspetta ti richiamo dopo, ho il ragù sul fuoco” perché le persone sono diventate tutte estremamente deboli, ogni minima sofferenza diventa una tragedia e questo è dovuto al fatto che le nuove generazioni vengono cresciute secondo il principio del “vuoi una cosa? Aspetta te la prendo.” Credo fermamente che per ogni ragazzino affermante di essere caduto in questa patologia, ci sia un “ma vaffanculo” di risposta immediato da parte di chi ha seriamente sofferto di questo problema e ne conosce le sfaccettature. Personalmente posso dirvi che un trasferimento traumatico, l’allontanamento dagli amici con cui sei cresciuta proprio nel periodo pre-adolescenziale, il passare otto anni chiusa in casa senza voler uscire se non per andare a scuola e tutta un’altra serie di problematiche possono causare disturbi e sofferenze che rendono la vita infernale. So cosa significa non avere più voglia di vivere, volerla far finita, diventare una persona che non si è mai stati causando sofferenze a sé stessi ed agli altri, ma stiamo parlando di cose abbastanza gravi. Conosco persone che a causa di traumi infantili seri in ambito familiare oggi non riescono ad uscire di casa anche solo per un caffè, hanno il terrore della solitudine, vivono intrappolati in attacchi di panico e paranoie ma ripeto, stiamo parlando di cose abbastanza serie. Chi come me e come tante altre persone è cresciuto col motto “vuoi una cosa? Fatti il mazzo e vattela a prendere”, ha uno spirito interiore che lo porta a rialzarsi dopo ogni caduta, riprendersi anche se lentamente, col tempo. Le sofferenze ci servono, ci forgiano l’anima, ci rendono sempre più forti e ci preparano ad affrontare l’ignoto nel nostro futuro. Per arrivare ad uno stato profondamente depressivo, ad uno come noi della “old school” deve accadere qualcosa di estremamente traumatico, e questo non è che lo dico io, sono tutte cose verificabili nella realtà, basta osservare attentamente gli altri. Uno psicologo oggi guadagna il doppio, se non il triplo di prima:
Mi ha lasciato. Sono depressa/o.
Ho preso due in fisica. Sono depressa/o.
Sono caduta dalla bici. Che depressione oddio.
Non mi ha risposto al messaggio.
Non mi ha più richiamato.
Mia madre mi sgrida continuamente. È morto il pesce rosso.
Si è rotto il pc.
Minchia ragazzi, il due in fisica è veramente traumatico. Anche il tizio che non ti richiama eh, un trauma terribile.
Io penso che qua avete tutti un solo ed unico problema serio: la stupidità. Ma vi sembra normale deprimervi per il pesce che muore? Si dispiace, ma cazzo dobbiamo morire tutti e quindi meglio vivere i nostri giorni sorridendo che sprofondare in una tristezza che è pure fuori luogo! Se la vita non ci desse dei momenti duri, difficili e tristi non saremo mai in grado di andare avanti e trovare la nostra serenità, perché paradossalmente quest’ultima arriva quando ormai la vita ci ha reso inscalfibili, pronti a tutto. Ognuno di noi ha vissuto un amore non ricambiato, il primo ragazzo che c’ha mollate, i litigi con i genitori oppure i pessimi voti a scuola. Sono problematiche comuni a tutti, anzi non sono problematiche: sono vita. Ridete, vivete, e quando vi si presentano situazioni spiacevoli davanti ringraziate nel vostro piccolo la vostra vita perché vi sta dando l’occasione di diventare grandi, di rendervi forti, vi sta dando il permesso di salire un gradino in più sulla scala verso la vostra felicità ed una volta salito quel gradino ringraziatevi anche da soli, perché se siete riusciti ad andare avanti il merito è soltanto vostro. Accanto a quelli che indossano la maschera del “va tutto bene” ci sono loro, quelli con la maschera del “mai una gioia”. Poi per fortuna ci sono quelli che si sono messi in salvo, persone che hanno imparato a togliersela la maschera, grazie al loro spazio in cui possono essere liberi. Ho cominciato questo pezzo parlando del mio scrivere e l’ ho fatto proprio per farvi capire quanto sono liberi quelli come me. Quelli come me, amano talmente tanto questa vita al punto da chiederle qualcosa di ancora più grande per soddisfare la fame di gioia e libertà. Quelli come me, oltre al loro corpo hanno avuto in dono l’arte, che è il mezzo con cui trasmettere la gioia della vita al mondo e che è un’ulteriore estensione del nostro spazio e della nostra libertà. Chi con la scrittura, chi con la pittura, chi col cinema o il teatro, chi ancora con la musica. È così che abbiamo imparato a toglierci la maschera, ed è grazie alla nostra libertà se in questi tempi spenti brilliamo come torce infuocate e come lucciole nelle notti d’estate, perché la nostra anima è viva, ricca di meraviglie che questo mondo così sporco non meriterebbe di conoscere. Amate le vostre passioni, fate sempre ciò che vi piace, non vi private dei vostri sogni ma anzi sognate sempre, abbiate sempre delle vette da raggiungere, siate guerrieri. Chissà, forse un giorno tutti si sveglieranno e ci sarà una nuova primavera in cui tornerà il perduto. Forse un giorno torneranno le dolci lettere, buone azioni senza chiedere nulla in cambio, magari le persone cominceranno a vivere sul serio e solo allora il cielo sarà veramente blu. Fino a quel giorno, ci terrà compagnia la speranza.
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Low-fi
Ok, facciamo un rapido punto della situazione:
Per una vita intera ci hanno detto che la musica commerciale era brutta mentre quella di nicchia era bella; 
Per una vita intera ci hanno detto che la sinistra era buona mentre la destra era cattiva;
Per una vita intera ci hanno detto che i poveri erano i buoni mentre i ricchi (ovviamente) i cattivi;
Che l'orgasmo vaginale esisteva ma che noi non sapevamo procurarcelo a causa del porno;
Che studiare ci avrebbe aiutato a farci spazio all'interno della società
Ok.
Poi succede che cresci, non di tanto, eh, basta poco, arrivi a 23 anni, che non sono tanti, ti affacci nel mondo e scopri che:
La musica commerciale molto spesso è di gran lunga superiore a quella di nicchia;
Che essere di sinistra o di destra non conta;
Che i poveri possono essere dei grandissimi figli di puttana (così come i ricchi);
Che, udite, udite, l'orgasmo vaginale non esiste (e qui ho le prove, ragazzi: http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/04/sesso-lorgasmo-vaginale-non-esiste/3561858/) e che quindi per anni ci siamo sentiti anormali, bugiardi e frustrati per una cosa che era perfettamente normale, naturale, scontata cercando un punto G buono solo ad essere menzionato in un romanzo di Tolkien;
E, infine, che studiare non ci avrebbe creato nessuno spazio all'interno della società, se non forse quello tra un binge watching e un altro in attesa di un Just Eat pagato coi soldi dei nostri genitori.
Quindi, se permettete, signori della corte e amici da casa, io da oggi in poi smetto di credere a ciò che mi si dice.
Anzi, vi dirò di più, io da oggi in poi smetto proprio di CREDERE.
Eppure la vita è stata buona con me: vengo da una famiglia che non mi ha fatto mancare nulla e che mi ha dato la possibilità di formarmi e (in)seguire il lavoro dei miei sogni, mi ritengo una persona interessante, con mille cose da fare, ho qualche chilo di troppo ma ci convivo tranquillamente, perché lamentarmi? 
Perché sentire sempre questo maremoto interiore che mi lascia senza fiato e col vomito facile ogniqualvolta mi relaziono con la società in cui vivo?
Perché sono pesante (hey, ex fidanzati all'ascolto, dico a voi, sto facendo coming out: avevate tutti fottutamente ragione)
Che io, poi, non è che chissà cosa cazzo mi aspettassi dalla vita, a 13 anni, quando tutte le mie amichette volevano fare i dottori e gli ingegneri io volevo fare la casalinga, andare in chiesa tutte le domeniche e fare figli a manovella secondo i dettami dell'Opus Dei, a 15 ho capito che a stare a casa non je la potevo proprio fa, che la religione cattolica è un concetto sopravvalutato e che poi tutta sta voglia di gestire 15 ragazzini non è che ce l'avessi tanto. 
Poi c'era la musica. 
Questo leitmotiv maledetto che se ti capita nella vita sei fottuto per davvero. Altro che test di medicina e esami di ingegneria. Provateci voi a spiegare ai vostri genitori che se ti svegli tardi tutti i giorni è perché la sera lavori e che, no, non puoi scendere per la comunione di tua cugina perché quel weekend sei in tour a Cinisello Balsamo. Provateci voi a lavorare quando gli altri sono in ferie, a lavorare quando gli altri lavorano e a riposarti con la testa due giorni al mese, se va bene. Provateci voi a mantenere una relazione sentimentale stabile con l'unica persona che forse forse vi può capire ma solo perché fa parte del vostro stesso microcosmo lavorativo dove se è un addetto ai lavori sarà un pesaturo tale e quale a voi mentre se è un musicista molto probabilmente sarà un egomaniaco in tour nel 90% dei momenti in cui tutte le vostre coppie di amici saranno a fare un viaggio on the road in Portogallo o con le pacche nell'acqua in Salento e nel restante 10% del tempo rimasto vi farete un fegato di dimensioni bibliche perché i ¾ dei messaggi su Facebook che sentirete arrivare sul sul telefonino saranno foto di tette e di culi di donne conosciute nei tour di cui sopra. Ma voglio dirvi proprio tutto, perchè altrimenti penserete che io sia esagerata (oltre che pesante) Provateci voi a farvi degli amici che siano dei veri e propri amici. Che non siano direttori artistici, booking agent, promoter, manager, musicisti più legati a ciò che fai che a ciò che sei, che ridono alle tue battute cretine solo perchè sperano che alla fine presto o tardi li prenderai nel roster della tua agenzia, li farai suonare ad un tuo evento o li ospiterai in radio, che ti offrono caffè ed aperitivi per mettere su fantasiose cordate per combattere il male cosmico della musica indie (che in realtà nessuno sa qual è, ma combattere qualcosa che non si sa cosa sia fa figo dai tempi di Don Chisciotte della Mancia, quindi va bene) mentre tu passi le sere della settimana in giro tra un concerto e un altro per farti vedere, per essere presente nella scena, ridere alle battute cretine di qualcuno e offrire aperitivi a qualcun altro per restare a galla, ma alla fine rimani seduta in un angolo col drink in mano a chiederti se la musica che hai appena definito come “interessante e innovativa” ti piaccia per davvero oppure no, mentre i sabati e le domeniche in cui non sei in tour ti ricordi di avere degli amici, che però giustamente ti odiano perchè tu non ci sei mai e ti fai sentire poco.  Lo so, penserete che è solo colpa mia e che non dovrei lamentarmi. Però, vi ripeto, provateci voi.  Ecco, avete visto? ve l’avevo detto che sono pesante. 
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stregacorvina · 4 years
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Mal Cotillon Dress <3 (pt. 1)
Welcome back to another cosplay entry! Today I wanna start showing  you an old work that I manage to deliver just in these days (as usual, because of the pandemic...)
The dress I will show you today is Mal Cotillon Ballgown from Disney Descentants 2 movie!
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I really like the franchise, as Ever After High was cancelled I was happy that Disney used the themes and the characters in these movies (or EAH was cancelled BECAUSE of Disney Descendants? I really don’t know...)
Anyway, this dress was requested from a group of friend as a birthday gift for a girl and was scheduled for March, but as we all know here in Italy there was the lockdown so the delivery was put in hiatus until these days.
This cosplay is available in my Etsy shop as usual, I still haven’t decided if putting also the pattern on the shop... let me know if you are interested in purchasing the pattern! <3 In this entry I will show you the accessories and in the next entry the main dress and the pictures of the final look.
- Studying the model & materials
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I really like this dress, the shape, the colors...I was really happy to sewn it! And it allows me to finally use the hotfix applicator that I bought ages ago!
The dress is made of several parts: the cape, the dress and the gloves. (I didn’t do the jewels this time)
It wasn’t easy collecting good references of this dress, a lot of details are always hidden in the pictures and I was going crazy at the beginning of the process, but then I subscribed to Disney+ and watched the movie several times to see everything (and I discovered that there were a few inconsistency in my design!! ) Anyway, I managed to get a total look of the dress and I started to collect the materials.
I decided to use silk shantung in dark purple and in fucsia color, the decorations on the dress were made with floral black lace and the hotfix strass. For the details on the bodice I used fake leather in purple and green color and a very high-quality purple vinyl fabric for the gloves. The gems on the gloves are resin gems and beads taken from my stash, I bought them ages ago without any specific project in mind.
Let’s start taking this dress apart!
- The cape
Let’s start with the cape, the easiest part of the look! As I said discussing the materials, I used fake leather for the collar part and silk voile for the actual cape.
I drawn the shape directly on the fabric and then i make all the cuts and the decorations on the dressform, only on the right side, then I mirrored then on the other side to be symmetrical.
At first I was thinking of using the leather from the front side, the same purple I used for the belts on the bodice but then I decided to use it from the wrong side because I cannot use the fabric markers there.
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Then I did the cape with the voile, making a simple rectangular shape and gathering the top part. I teared the voile and burned the edges to achieve the right look from the movie.
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The cape closes in the back with a velchro fastener. And the first item was done!
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Now moving to....
- The Gloves
Finding HD references for the gloves was really hard! She wears a lot of jewels on the wrists and in the pictures they are always hidden or not showed properly. After days of despair I finally managed to find these pictures! The best you can find!
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I picked a very good quality vinyl fabric for the gloves, I was hoping to dye them darker on the hand but it was impossible so I decided to stick with the original color.
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I decided to hand sewn the lace before assembling the gloves so I cut two vertical stripes, for the “body” of the gloves, and a diamond shape fro the hand part (the best I can following the pattern of the lace).
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I decided to decorate only the hand part of the gloves with handsewn gems and to glue the rhinestones because I cannot use the hotfix gems on the vinyl (I tried at the lowest settings and it melted anyway!)
Step 1: I sewn the teardrop gems on the diamond shape of the lace (the teardrops must be purple but I had only silver gems, I painted them with nailpolish in the end)
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Step 2: I glued a rounded gem on the center of the glove, I bought this resin gems for my Jasmine costume. (again the color is not right but I will fix it with nailpolish)
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Step 3: final touches! I glued a golden beaded trim around the teardrops gems and glued some more rounded gems around them.
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After fixing the colors with nailpolish the gloves are done! I really like the final result, maybe next time I will add more rhinestones to the lace before sewing it to the gloves!
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- The Underskirt
I decided to split the dress in two parts (the actual dress and the underskirt) to follow the look in the video clip at the end of the movie so i decided to do a detachable underskirt using satin lining and tulle.
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Let’s start reviewing all the materials used for the underskirt: in the picture below you can see all the shades of purple tulle I used fot the bottom part. From left to right: glitter purple tulle net - 2 meters of 3 meter high fabric, light lilac tulle net 4 meters of 3 meter high fabric, lilac tulle net 4 meters of 3 meter high fabric and dark purple tulle net 4 meters of 3 meter high fabric. A loooot of tulle!!
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All this tulle was then cut in stripes of almost 30 cm and gathered color by color to be sewn around the hem of the underskirt. (this purple gradient effect is really beautiful don’t you think?)
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I started gathering the tulle stripes color by color....
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...then I started attaching them to the satin underskirt (it is a simple half circle skirt with a waist band and a snap button as closure on the back)
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And this is the final look of the underskirt (without the shantung pieces I will add later on) - I took pictures with and without the hoop crinoline underneath because it was really not necessary -
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As my usual this entry is becoming wayyyy to long so I will show you the actual dress in the next entry (thursday I think) Meanwhile I hope you enjoyed the making of Mal and If you have any questions let me know on my Facebook page or Instagram!
See you very soon!!
Chiara (StregaCorvina)
Bentornati sul mio blog! Ecco a voi un nuovo post dedicato al making of di un nuovo cosplay! Oggi voglio iniziare a farvi vedere un vecchio lavoro che ho potuto consegnare solo in questi giorni (a causa della pandemia...)
Il cosplay che vi faccio vedere oggi è tratto dal film Disney Descentants 2 e si tratta dell’abito che indossa la protagonista Mal al ballo reale Cotillon!
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Questa serie di film mi piace molto, ero una grande fan della serie Ever After High e quando è stata cancellata sono stata molto contenta che la Disney abbia ripreso la storia e i personaggi in questo nuovo franchise (anche se forse la serie è stata cancellata A CAUSA della Disney che voelva usare questi personaggi...non sono molto sicura... )
Comunque, questo abito mi è stato richiesto da un gruppo di ragazzi per fare un regalo di compleanno ad una loro amica e la consegna era prevista per Marzo, ma come ben sappiamo proprio in quel mese l’Italia è entrata in isolamento perciò la consegna è stata rimandata fino ad ora :(
Questo cosplay è disponibile nel mio negozio Etsy come sempre, sto ancora decidendo se mettere nel negozio anche il cartamodello per realizzarlo...fatemi sapere se sareste interessati ad acquistarlo! <3
Nel post di oggi vi farò vedere gli accessori e nel prossimo il vestito e le foto del look completo.
- Analizzare il modello & scelta dei materiali
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Questo vestito mi piace veramente un sacco! la forma, il modello, i colori...sono stata davvero felicisisma di realizzarlo! E inoltre ho finalmente potuto sperimentare un po con l’applicatore per le gemme termoadesive che avevo comprato un sacco di tempo fa e mai usato!
Il cosplay è fatto da numerose parti: il mantello, il vestito e i guanti (questa volta non ho realizzato i gioielli)
Non è stato per niente facile trovare delle buone references dove vedere bene l’abito, un sacco di dettagli erano sempre nascosti dalle angolazioni delle foto o la qualità era talmente bassa che non mi permetteva di vederli bene! All’inizio stavo davvero impazzendo ma poi sono riuscita a recuperare delle buone immagini e nel frattempo mi sono anche abbonata a Disney+ dove c’era il film che l’ho rivisto un sacco di volte per individuare tutti i dettagli (e mi sono accorta che un paio di cose erano diverse da come le stavo facendo io!!) e sono riuscita ad individurare i materiali più adatti per realizzare le varie parti.  
Ho deciso di usare dello shantung di seta in viola scuro r fucsia, le decorazioni sul vestito le ho realizzate in pizzo nero floreale e brillantini termoadesivi. Per le fasce sul corpetto ho deciso di usare ecopelle viola e verde e per i guanti una stoffa di vinile viola di ottima qualità. Le pietre sui guanti sono delle gemme in resina che avevo comprato un sacco di tempo fa senza un progetto specifico in mente. 
Iniziamo ad analizzare le varie parti del costume!
- Il mantello 
Iniziamo dal mantello, la parte più semplice dell’intero costume! Come ho già detto parlando dei materiali, ho usato dell’ecopelle per la parte del collo e del velo di seta per il mantello vero e proprio.
Ho disegnato la forma iniziare direttamente sull’ecopelle e poi ho definito tutti i dettagli e gli intagli sul manichino, solo da un lato per poi farli simmetrici dall’altro lato.
All’inizio avevo pensato di usare l’ecopelle dal lato esterno, quello viola che avrei usato anche per i dettagli sul corpetto, ma in questo modo non potevo fare le sfumature con i colori per tessuti, perciò ho deciso di usarla dal rovescio.
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Poi h orealizzato il mantello, un rettangolo arricciato nella parte superiore e cucito sull’ecopelle. Ho strappato e bruciato il velo proprio come nel film per mantenere l’aspetto usurato!
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Il mantello si chiude sul dietro con del veltro e si indossa dalla testa. Ecco il mantello finito!
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E ora passiamo a...
- I Guanti
Trovare delle references decenti per i guanti è stata la parte più complicata di tutto il processo! Indossa sempre un sacco di gioielli sui polsi e sulle mani e in molte immagini erano nascoasti dalle pose! Dopo giorni di ricerche finalmente sono riuscita a trovare queste immagini!
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Ho scelto un vinile di buona qualità per realizzare questi guanti perchè l’ecopelle non era abbastanza elasticizzata e speravo di riuscire a tingerli seguendo la sfumatura originale (scura sulla mani - più chiara verso l’alto) ma anche con i coloranti sintetici non c’è stato verso perciò ho tenuto il colore originale della stoffa, che comunque era un viola molto bello!
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Ho deciso di cucire a mano il pizzo sul vinile per non intaccare l’elasticità della stoffa perciò ho tagliato due strisce dritte per la parte centrale e una forma a rombo per la parte sulla mano (cercando il più possibile di seguire il pattern floreale del pizzo)
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Poi ho decorato la parte alta dei guanti con gomme da cucire a mano e da incollare perchè non potevo usare l’applicatore a caldo sul vinile (anche alla temperatura più bassa lo ha sciolto!)
Step 1: Ho cucito le gemme a forma di goccia sulla parte davanti del pizzo (il colore giusto è fucsia ma le mie gemme erano argentate perciò poi le ho colorate con dello smalto)
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Step 2: Ho incollato una grande gemma tonda al centro delle gocce, era uan delle gemme che avevo comprato per il costume di Jasmine, ma poi non mi ricoredo se le ho effettivamente usate XD (anche qui il colore è sbagliato e l’ho sistemato dopo con lo smalto)
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Step 3: ultimi tocchi! Ho incollato una decorazione dorata intorno alle gemme a goccia e incollato altre gemme tonde negli spazi vuoti intorno.
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Poi ho aggiustato tutti i colori sbagliati con smalti fucsia e argento. I guanti sono finiti! Mi piacciono davvero molto, la prossima volta probabilmente proverò ad attaccare i brillantini sul pizzo prima di cucirlo al vinile!
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- La Sottogonna
Ho deciso di separare l’abito in due parti (l’abito vero e proprio e la sottogonna) in modo da replicare anche il look che Mal ha nel videoclip musicale che chiude il film perciò ho deciso di fare la sottogonna separata dal resto del vestito, usande della fodera di raso e tantissimi strati di tulle!
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Nella foto qui sotto vedete i materiali che ho usato per la sottogonna: metri e metri di tulle in tante sfumature di viola! Da sinistra a destra: tulle viola glitterato - 2 metri per 3 metri di altezza, tulle lilla chiaro - 4 metri per 3 metri di altezza, tulle lilla -  4 metri per 3 metri di altezza e tulle viola - 4 metri per 3 metri di altezza. In totale 14 metri di tulle da tagliare in striscie di circa 30 cm di altezza, arricciare e cucire colore per colore alla sottogonna!
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Ecco tutte le strisce di tulle una sull’altra. (non è meravigliosa questa sfumatura viola??)
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Ho inziato ad arricciare le strisce colore per colore...
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...poi le ho cucite alla sottogonna in fodera di raso (una semplice gonna a mezza ruota, con cinturino e un automatico dietro per chiuderla)
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Ed ecco la sottogonna finita! (senza le parti in shantung che aggiungerò dopo aver completato l’altra parte del vestito) - Ho fatto delle foto sia con che senza sottogonna a cerchi perchè in fondo non era cosi necessaria -
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Come mio solito questo post è diventato lunghissimo perciò vi farò vedere come ho realizzato e decorato l’abito vero e proprio nel prossimo post (Giovedi credo) Spero che vi sia piaciuto making of Mal e se avete domande fatemi sapere sulla mia  pagina Facebook o su Instagram!
A presto!!
Chiara (StregaCorvina)
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fraaria · 7 years
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Ciao a tutti! Qualcuno non ha resistito e ha fatto qualche altro acquisto targato Makeup Revolution, eheheh 😛 Cos’avrò acquistato stavolta? …Diciamo che mi sono fatta fare un regalo di Natale da mia madre, come al solito scegliendo le cose all’ultimo: una palette, uno spray fissante e un illuminante. Niente, insomma ahahah A proposito, sto pensando di aprire anche un canale Youtube, in modo da farvi vedere delle foto migliori per quanto riguarda ciò che testo e anche qualche tutorial, in cui vi mostro quello che sto imparando in questi mesi guardando numerosi video. Non sono un granché per quanto riguarda il trucco, ma sono sicura che andrà sempre meglio! Cooooomunque, questi sono i prodotti che ho acquistato (li ho presi su PinkPanda: https://www.pinkpanda.it/): 
Partiamo dalla prima foto. Questa palette l’ho desiderata per mesi ed è la palette Fortune Favours the Brave (16.99 euro, ma io l’ho pagata 10.99 euro in offerta). Ha 30 ombretti (uno più bello dell’altro), di cui alcuni matte e alcuni shimmer. Vediamoli un po’ più da vicino 😛
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Vogliamo parlare di quanto sono belli, anche solo da vedere? Quando mi sono arrivati non vedevo l’ora di provarli, mi stavano chiamando 😛 Partiamo col dire che gli ombretti matte non sono male: Caffeine Fix è abbastanza pigmentato, gli altri sono ancora in fase di test, ma quelli più chiari non mi convincono. Quasi non si vedono! Quelli shimmer invece sono molto pigmentati, quindi bisogna far attenzione alla quantità, perché si rischia di combinare un pasticcio 😀 Il mio consiglio è quello di partire con un marroncino per creare una base, poi “costruire” lentamente il colore che volete metterci sopra (soprattutto se è scuro) e sfumarlo con il pennello contenente il marroncino, così da rendere il tutto più omogeneo!  Siccome la palette mi è arrivata ieri, devo ancora sperimentare la stragrande maggioranza dei colori, ma per ora è promossa! Probabilmente nel mio primo video sul canale Youtube farò anche un tutorial con questa palette.  Passiamo ora all’illuminante (che ho pagato 3.99 euro): si tratta dell’illuminante Golden Lights ed è fantastico. Come dice il suo nome (luci dorate), lascia un effetto brillantinato e dorato sulla pelle che è una meraviglia! Non è molto visibile sulla pelle se si applica soltanto uno strato, ma sono sicura che il colore si possa “costruire” strato per strato. Approvato! 😛 Lo spray fissante per il trucco (che ho pagato 6.49 euro), è un po’ strano. Ho provato a spruzzarne un po’ e sono stata pervasa da questo odore di qualcosa di chimico, quasi tipo alcool (stavo soffocando), quasi insopportabile :’) Non ho ancora testato la sua durata, ma aggiornerò questo articolo molto presto.  Infine, con l’ordine effettuato sul sito PinkPanda.it ho potuto scegliere di ricevere in regalo una matita per le labbra matte di colore rosso. Bellissima! Sembra quasi di applicare un rossetto al posto di una matita: scrive benissimo ed è molto confortevole sulle labbra, non le secca. Inoltre il colore è l’ideale per questo periodo! Detto questo, penso di non aver altro da dire, se non che questo articolo sarà ripreso nel mio canale Youtube (se tutto va bene) e che sono rimasta soddisfatta del mio acquisto (per ora). Alla prossima! 😛
Makeup Revolution: un’altra recensione! Ciao a tutti! Qualcuno non ha resistito e ha fatto qualche altro acquisto targato Makeup Revolution, eheheh :P…
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