#dove hai perso
Explore tagged Tumblr posts
Text
«Forse è così che bisogna fare, ogni volta che si perde qualcosa: tornare indietro e cercare di scoprire qual è il punto in cui l’hai perso»
(Enrico Galiano)

3 notes
·
View notes
Text
Bene mondo, abbiamo esattamente 10 giorni a partire da domani per scrivere una tesi di laurea, trascrivere le parti per 5 strumentisti in 5 diversi brani e preparare un esame pesantissimo. Ho due ore di sonno in corpo. Voglio esplodere. Esploderò. Madonna se esplodo. Ma non prima di aver portato a termine ciò che devo fare.
#personal#vita di un procrastinatore seriale#grazie corpo per aver perso tutte le energie nel momento più importante lasciandomi con la sola ed unica forza di respirare#come dicono i gen z? burnout?#alcuni dicono che è depressione atipica#so solo che sto veramente una merda#e scrivo in questo posto dove nessuno leggerà ciò che scrivo#specialmente nelle tag#complimenti per esser giunto fin qui#davvero#non è da tutti#hai vinto un abbraccino
0 notes
Text
.
#ATTENZIONE SPOILER PARTHENOPE#no perché parthenope dice ‘dopo il suicidio di mio fratello i miei sono morti e io mi sono perduta’#vorrei scrivere qualcosa su parthenope e all’improvviso mi sono ricordata di avere a disposizione questa meravigliosa piattaforma#il dramma dov’è in questo film? ce lo siamo perso per strada?#perduta? PERDUTA?#hai 30 anni una carriera accademica mantieni la tua indipendenza sentimentale ed economica#sei sana mentalmente#in che senso esattamente ti sei perduta?#dove sta il dramma?#te lo dico io: non c’è#non c’è nessuna storia#la vita di parthenope scorre perfetta liscia e levigata come il suo viso#senza un singolo intoppo#le persone che si sono perdute davvero dovrebbero sentirsi insultate
0 notes
Text
penso che una delle sensazioni più difficili da affrontare è quando ti senti perso, non hai nulla a cui appigliarti o anche solo un appoggio su cui sostenerti, ti sembra di vagare in un posto dove nulla ti è familiare e nessun posto sembra appartenerti, non sei né arrabbiato né triste, semplicemente non sei più tu e non riesci più a capirti
115 notes
·
View notes
Text

Bellissima, grazie all'autore ❤️
" Gli amici sono quelle stelle
che si accendono
quando il cielo, si dimentica di farlo.
Quelli che ci trovano
quando neanche noi, sappiamo dove siamo.
Sono quelli che sanno il tuo caos a memoria
che bevono il tuo silenzio
senza fare domande
e ti dicono che va tutto bene
anche se hai un nodo in gola
che neanche il mare scioglierebbe.
Sono quelli che camminano accanto a te
anche quando ti perdi
nelle tue stesse scarpe
che ti lasciano cadere
ma poi ti insegnano a volare
perché sanno che a volte
si cresce meglio nel vuoto.
Gli amici sono quelli
che prendono la tua tristezza
la mettono in tasca
e la trasformano in una canzone
che ti prestano i loro sogni
quando hai perso i tuoi
che sanno sorridere nei tuoi occhi
anche quando tu hai smesso di farlo.
Gli amici, quelli veri
sono quelli che ti vedono alle tre di notte,
mentre cerchi di capire dove hai sbagliato
a innamorarti di nuovo
e invece di dirti “te l’avevo detto”
ti passano la birra e ascoltano.
Sono quelli che ti dicono "stai sbagliando"
e poi sbagliano con te
così, tanto per non farti sentire solo.
E alla fine, quando tutto si spegne
gli amici sono quel “ci sono”
che ti salva, che ti raccoglie
sono il pezzo di te che non sapevi di avere
la risposta a tutte le domande
che non hai mai osato fare.
E allora capisci che gli amici
sono l'unico posto
dove la vita non fa mai male.
Gli amici, sono il posto più bello
dove impari a restare"
Autore : Andrew Faber
68 notes
·
View notes
Text
La mia ultima relazione, tossica con un narcisista covert non diagnosticato
Tra tutti i narcisisti, quello covert in particolare sembra docile, timido, insicuro e riservato. Con te poi è il partner perfetto (infatti all'inizio si verifica il lovebombing: attenzioni, presenza, regalini, ecc), ti farà credere di essere la partner che ha sempre cercato, che tu sarai colei che lo guarirà da tutti i traumi delle sue ex (parlando male di loro). Comincerà ad aprirsi con te mostrandosi "vulnerabile" raccontandoti cose anche molto personali ma in realtà saranno solo delle storielle dove in ognuna è sempre la vittima. Lui è vittima della famiglia, dei compagni di scuola, dei colleghi/superiori di lavoro, degli amici e soprattutto delle ex che guarda caso lo hanno tradito tutte. Si comporterà in modo perfetto, dimostrando di tenere alla relazione e di parlare con lui di qualunque cosa, sarà un'ideale confidente, ti supporterà nelle tue scelte, ti farà i complimenti, prenderà le tue difese in pubblico, sarà premuroso e comprensivo al punto che penserai di aver trovato l'amore della tua cita. Farà di tutto affinché tu ti possa fidare di lui, così da conoscere cose sulla tua vita ( non ti illudere, lo fa solo per sapere dove colpirti più in avanti) e noterai anche molte cose in comune che nemmeno pensavi (mirroring). Ti farà un sacco di discorsi sul futuro, su quello che vorrà fare, sul suo desiderio di crearsi una famiglia, organizzerete perfino dei viaggi, vorrà andare già a convivere e tutte cose del genere che ovviamente risulteranno fake. Dopo pochissimi mesi però non vedrai i fatti a tutti quei piani sopra elencati e inizierai ad avvertire un senso di delusione, cominceranno anche le piccole critiche (su OGNI cosa) e man a man ti darà meno attenzioni, a cambiare atteggiamenti, a notare meno impegno rispetto a qualche settimana o mese prima. Ti chiederai: "Cos'è successo? Cos'ho sbagliato?" . Giustamente vorrai delle spiegazioni e quindi arriverete a dei "confronti" ma sarà inutile perché questo narcisista farà in modo che la colpa del suo comportamento sarà sempre ed unicamente la TUA e che non lo lasci respirare, troverà delle scuse banali come ad esempio la stanchezza al lavoro, problemi in famiglia e altre scuse del genere. Girerà costantemente la frittata per distogliere l'attenzione da lui su di te. Portandoti allo sfinimento e quindi reagirai in modo aggressivo ( dopo un tentato chiarimento che ti porterà allo sfinimento) perché alla fine è questo ciò cerca, così da incolparti maggiormente. Ci saranno anche dei segnali negativi, anche sottili, ma non darai molta importanza per quel pensiero : " magari sto esagerando", " magari me lo immagino", " stavolta ho sbagliato io." ecc. E gli chiederai anche scusa per come ti sei comportata, questo perché ti inducono il senso di colpa (cosa che un narcisista non prova)
E invece, quei segnali negativi che hai ignorato saranno solo il preludio di ciò che avverrà. Quando inizierai a prendere anche tu le distanze per via dei suoi comportamenti, il narcisista covert lo avvertirà subito e quindi comincerà a comportarsi come agli inizi per tenerti stretta. Facendo nascere così un ciclo abusivo. E tu gli crederai nella speranza che cambierà. E invece no, più il tempo passerà più peggiorerà ancora fino ad arrivare allo scarto. Nella fase dello scarto ti farà gashlightning, ti giudicherà, ti umilierà, ti metterà di fronte a molteplici triangolazioni, ti priverà di: amore, attenzioni, cure, comunicazione, di tutto quello che ti dava all'inizio. E se sei anche in un momento più difficile della vita non ti aspettare alcun sostegno morale da parte sua, anzi! Metterà il dito nella piaga. Ti farà sentire come un essere inutile, che hai bisogno di lui per campare nella vita. Ti farà dubitare perfino della tua sanità mentale. Ti farà sentire in difetto perché pensi solo a te stessa e non ti accorgi nemmeno di come sta lui (vittimizzazione).
Ovviamente, fuori dalle mura domestiche lui sarà una brava persona ( questo perché riesce a mantenere quella maschera solo nelle relazioni a breve termine ), comincerà anche una campagna diffamatoria nei tuoi confronti per fare sì che la gente pensi " Povero ragazzo". All'interno delle mura domestiche, però, te saprai chi è veramente e come si comporta. Si comporterà nella maniera opposta da come l'hai conosciuto.
Eppure, dopo averti trattata malissimo e portata allo sfinimento sarai tu a mettere fine alla relazione perché lui questa responsabilità non se la assume. (Nel mio caso non voleva farlo per paura che io mi 💀. Egocentrismo.)
Una volta lasciati continuerà a seguirti sui social e spiarti, così da controllarti. Magari ti contatterà anche usando un tono passivo aggressivo per manipolarti ancora. L'unica modalità per sbarazzarsi di questi esseri è bloccarli definitivamente su tutti i social, telefono, ecc. Dimenticati definitivamente di loro.
( Spesso questi narcisisti hanno problemi di rabbia, sono cresciuti in famiglie disfunzionali, sono tirchi, gelosi, possessivi, bugiardi patologici, traditori, ti rinfacciano le cose, non chiedono mai scusa, ecc )
Potrei scrivere un libro al riguardo. L'estate scorsa sono uscita da una relazione tossica e solo io e chi mi è stato accanto sa quanto ho sofferto ( mi sembra strano usare la sua stessa frase che usava nei racconti delle sue precedenti relazioni ma DOPO ho capito che in realtà era lui il problema e non immagino cosa hanno vissuto le sue ex con cui ci sono state anche anni a differenza mia), perché questo genere di persone agiscono una volta che ti hanno in pugno, che hanno stretto con te un legame emotivo forte. La "vittima" quindi sperimenta un vero e proprio trauma a livello emotivo dove solo dopo mesi o peggio anni si riprenderà completamente.
Io ho chiesto aiuto agli psicologi, famiglia, amici e ho cominciato a documentarmi, tale da diventare quasi un'ossessione. Podcast, libri, di tutto per essere informata il più possibile perché sono subdoli gli covert. Hanno delle capacità interpretative impressionanti, anche perché appunto sono bravissimi a mentire.
Magari alla fine della relazione con un esemplare così ti chiederai anche quanto sia stato effettivamente vero dai suoi racconti?
Se dovessi andare a indagare e parlare con tutte le persone della sua vita scopriresti che ti ha sempre riempita di stronzate. Magari con la famiglia va d'accordo, che i suoi colleghi di lavoro sono delle brave persone, ecc.
Ti chiederai anche chi era veramente, la persona che hai conosciuto all'inizio o il mostro che hai visto alla fine?
Io dopo 7 mesi ancora me lo chiedo.
Ah, avevo dimenticato di menzionare le scimmie volanti. I suoi migliori amici saranno sempre dalla sua parte e la carnefice sarai TU. Ovviamente, la scimmia volante per eccellenza è sempre sua MADRE (anche lei narcisista a sua volta, che odia il marito e ha proiettato tutto sul figlio prediletto).
I narcisisti in generale sono invidiosi delle altre persone e spesso provano un senso di inferiorità. Difatti si avvicinano a coloro che sono in carriera, che stanno bene finanziariamente, che hanno una famiglia sana, che brillano di luce propria, che sono solari, che hanno amici, che hanno un carattere forte e sanno quello che vogliono, ecc. Questo perché sono sempre tristi e non hanno voglia di fare niente, sono come dei contenitori vuoti che hanno bisogno di qualcuno per riempirsi. Hanno costante bisogno di amore, complimenti, essere supportati, a volte ti spelano anche di soldi, sono tirchi e spendono solo se strettamente neccessario ma per loro non per te.
Quando hanno esaurito la vittima ( sono come dei "vampiri" ) si mettono in moto per trovare un'altra vittima e alimentarsi ancora.
Sono dei parassiti.
P.s ovviamente vale anche al femminile, ma per una narrazione basata su un'esperienza personale ho usato il maschile
#tumblr#italy#frasi#citazioni#frasi italiane#frasi tumblr#pensieri#amore#relazione tossica#racconto#diario personale#narcisista#narcisista covert#famiglia disfunzionale#disturbo narcisistico#vittima#colpevole#pagine di diario#esperienza personale#esperienza di vita#relazione#ex
27 notes
·
View notes
Text
Aver fede è credere oltre ogni speranza quando nessuno intorno a te più crede. Fede, è lasciare ogni dubbio e lagnanza a chi segue soltanto ciò che vede, aver fede è credere alle sue promesse anche se, sembrano già dimenticate. È rifiutare di fare come Tommaso e credere solo a cose già toccate. Avere fede, è credere in Dio, tenendoci strette le speranze di un domani molto migliore. Avere fede, è il coraggio di confidare sempre in una nuova aurora del Suo amore incondizionato.

Oggi la fede ha perso il suo significato, la parola stessa ha assunto un'accezione un po' vaga e un po' nebulosa di credenza in qualcosa. Solo pochi anni fa, alcuni archeologi, scoprirono le rovine di una vecchia locanda bruciata nel Nord di Israele dove trovarono un piccolo scrigno, contenente i preziosi documenti di una nobildonna romana la quale possedeva dei terreni e ville in quel paese. Quasi tutti quei documenti, avevano un titolo in grandi lettere, "hupostasis"! Erano i suoi titoli di proprietà! Quella donna romana forse non aveva neppure mai visto i suoi possedimenti in Israele, ma sapeva di averli, e poteva provarlo con i suoi documenti. La fede quindi è il titolo di proprietà.

Come dice la scrittura e la promessa di Dio è "La fede è il titolo di proprietà di tutte le cose che si sperano". (Eb. 11-1) Cosi, se hai domandato cose al Signore, ma non hai ancora ricevuto risposta, non preoccuparti, hai sempre in mano il titolo di proprietà a nome tuo! Ciò che hai chiesto, è tuo, e prima o poi lo vedrai.
lan ✍️
27 notes
·
View notes
Text
Ti scrivo perché certe cose dirle ad alta voce ci vuole troppo coraggio ti scrivo perché non so bene se ho smesso di aspettarti, io non lo so se per dimenticare davvero mi basta ignorarti, se mi basta fare quel come fanno gli altri e scambiarci per una cosa qualunque, senza importanza, una di quelle cose che non lasciano una macchia sull'anima anche dopo che sono finite, anche quando c'è solo da dimenticare e basta io ti scrivo perché non lo so se ti ho dimenticato davvero o se sono soltanto andata avanti ma senza smettere mai di guardare un po' indietro dove sapevi tutto di me, dove io sapevo tutto di te dove ci toglievamo i vestiti ed eravamo così pieni di sorrisi, un po' indecisi se perdere la testa o no rischiando di non ritrovarla più e intanto l'avevamo persa già. Ti scrivo perché io ti cerco dappertutto, nei dettagli che non ho mai perso, nelle porte che non ho mai aperto, nelle cose che non ho mai detto, nel mare che è sempre bello pure d'inverno ti scrivo per sentirti più vicino, perché non so dove sei e se anche a te fa male il petto quando arriva il tramonto e non puoi regalarmelo. E sarebbe facile dire che il destino ha deciso per noi e che in un altro posto, in un altro tempo invece avremmo vinto noi e invece la sola verità che so è che abbiamo perso che abbiamo lasciato perdere, che abbiamo voltato le spalle alla sola cosa che avesse un senso e stasera ti scrivo perché certe cose meglio non dirle a voce, che se no diventano vere e io non voglio che sia vero che ancora mi manchi, nelle notti in mezzo agli altri, che ancora mi parli con gli occhi quando mi sento vuota e riempi gli istanti con i silenzi che hai lasciato qui. Ti scrivo perché fa male, perché fa paura essere ancora lì e non sapere dove sei tu ti scrivo perché dire addio non vuol dire farlo davvero. Ci sono notti in cui vorrei non avertelo mai detto e giorni in cui in cui lo ammetto: senza di te mi piove tutto il cielo addosso, le stelle, i rimpianti e i fulmini sul petto e non dormo io non so chiudere occhio.
#love#love quotes#love letters#aforismi#frasi#frasi belle#frasi bellissime#frasi dolci#frasi tumblr#frasi vere#frasi canzoni#frasi famose#frasi italiane#frasi tristi#frasi amore#frasi pensieri#frasi e citazioni#frase del giorno#poesiadistrada#poets on tumblr#pensieri#citazione tumblr#citazioni#amore tumblr#amore a distanza#amore#ti amo#malinconia#tumbrl#writers on tumblr
27 notes
·
View notes
Text
- Queste scarpe mi uccidono….., dico con una smorfia mentre mi lascio cadere sul divano e ne sfilo una….
Siamo di ritorno dal matrimonio di mia nipote. Ovviamente, come nonna della sposa, sono stata particolarmente attenta a presentarmi elegante e a posto, sapendo che avrei avuto con il resto della famiglia gli occhi addosso degli altri invitati.
Ma forse alla mia età non posso più permettermi di tenere i tacchi alti per tante ore….
- Vu….vuoi che ti aiuti, nonna?
A parlare è mio nipote, l’altro, il maschio, più piccolo di sua sorella la sposa. È lui che mi ha riaccompagnato a casa. Ci siamo divisi in più auto dopo la cerimonia e Marco mi ha fatto da autista. Sotto casa, gli ho detto di salire con me. Sembrava contento.
Adesso, quella frase mi ha un po’ sorpreso. Lo guardo. È arrossito. Però non so che dire, è una offerta così dolce….
Si inginocchia davanti il divano. Sfila una scarpa con delicatezza. Prende il mio piede tra le mani. Comincia a massaggiarlo. Sono ancora più stupita, ma devo ammettere che era proprio ciò che mi ci voleva…..
- A…a…anche l’altra, nonna?
Non rispondo, ma gli porgo il piede. Sfila anche l’altra scarpa. Le sue dita mi massaggiano i piedi. Avvolgono i talloni. Passano delicatamente sotto la pianta. Inarco il piedino. Massaggia, o dovrei dire piuttosto accarezza, le dita.
Mi sfugge un gemito. - Sei bravo….
Il massaggio è ancora più intenso. E me lo godo. Avvolge con le dita la caviglia, pressa nei punti giusti. È tutto intento nel suo lavoro, lo guardo ma tiene il capo chino, non lo solleva nemmeno verso di me.
- Ma dove hai imparato?, dico ridendo.
Mi sembra che inghiotta a vuoto. - V..vu…vuoi che smetta, nonna?
- oh no, assolutamente, rispondo e inarco ancora i piedini.
- Ha…hai dei piedi bellissimi, nonna….
Che dolce complimento. Da mio nipote, ma pur sempre un complimento, e per una vecchia signora….
- Lo pensi davvero o lo dici solo per fare contenta tua nonna?
Che perfida che sei, così lo metti in imbarazzo, il cucciolo.
Ma lui continua, quelle dita, quello sfiorare delicatamente, ora la monta, ora la pianta dei miei piedini, mmm, non riesco a non pensare a quanto siano sensuali quelle carezze. Cosa mi sta succedendo?
- Si, lo p…pp…penso….
-Grazie Marco, quelle scarpe sono eleganti, ma così strette……
Mi sfugge ancora un gemito, quando Marco prende un piede fra le mani e lo porta alle labbra, e le poggia sopra, per un bacio.
O forse sono stata io a spingere il mio piede verso la sua bocca, fino a premerlo sulle sue labbra….
Che importa. Adesso è la pianta, poggiata sul suo viso, che lui bacia. E poi le dita. E poi di nuovo la monta, e la caviglia, risalendo, finché non è la punta della sua lingua che sento attraverso le calze sulla pelle e lui che comincia a leccare piano la gamba….
Potrei fermarlo, certo, allontanarlo, tirare indietro le gambe, sgridarlo…..Invece poggio l’altro piede sulla sua guancia e lo uso per accarezzargli il viso….
- N…no…nonna, hai delle c..ca….calze bellissime, mormora in un sussurro, senza smettere di baciarmi e leccarmi le gambe.
- Davvero ti piacciono le mie calze, amore?, gli dico mettendo una mano sulla sua testa, le dita fra i capelli.
- e….la …riga…., sussurra ancora. Quelle scarpe, con quei piccolissimi pompon, che sapevo avrebbero guidato gli occhi sulla riga delle mie calze….non ho fatto male a metterle, proprio no….
La sua bocca è risalita, mi bacia sulle ginocchia, ora. Si ferma. Solleva finalmente il viso. I nostri occhi finalmente si incrociano.
- s…scu…scusa, nonna. Ho perso la testa…., lo dice strozzato, quasi un singhiozzo.
- Tu solo?, è la mia risposta. Con le dita laccate stringo il suo viso fra le mani. E, dolcemente lo attiro verso il mio grembo. Lo guido a continuare e baciare e leccarmi le calze, mentre allargo le gambe e lo attiro in mezzo alle mie cosce.
Quando le sue labbra arrivano a sfiorare le mutandine di pizzo, emetto un gemito più forte degli altri e un incontrollato riflesso mi fa stringere le cosce sul suo viso. Le sue labbra sentiranno le mutandine bagnate.
Stamattina le ho indossate sopra il reggicalze. Sarà facile farmele sfilare per poi farmelo su questo divano.
30 notes
·
View notes
Text

[…]
presa da un atto di coraggio, recuperai carta e penna, iniziando a scrivere le ultime parole che ti concessi, prima di dirti definitivamente addio.
23 novembre 2023
Ciao amore,
sono passati un po’ di mesetti dall'ultima volta che ti scrissi una lettera, ormai ne ho scritte così tante che ne ho perso il conto, anche se a dire la verità non le ho mai contate.
come ben sai, scrivere è il mio unico modo per esprimere ciò che ho dentro e ciò che non riesco a dire a voce...
in alcune lettere menziono sempre il fatto di dove io avessi sbagliato, di come avrei potuto fare scelte diverse o semplicemente raccontare le mie giornate o quello che comunque faccio nel presente.
poche volte menziono i ricordi, molte volte ripeto quanto ti abbia amato, e soprattutto quanto ancora ti amo.
questa è l'ultima lettera che ti scriverò, ho deciso di mettere la parola fine e il punto a tutto ciò che c'è stato in passato, ma soprattutto alla nostra storia, consapevole che il sentimento che ho provato per te, non lo proverò con nessuno.
ho capito che ci sono un'infinità di amori, che ogni amore con una persona è diverso dall'amore con un'altra, questo l'ho capito con il passare del tempo, e mi dispiace se me ne sia accorta troppo tardi.
ho provato a fare del mio meglio, come tu hai provato a fare del tuo, lottando con anima e corpo.
ogni tanto la sera prima di andare a dormire, rileggo le tue lettere, ogni volta è sempre un'emozione diversa, ogni volta ricado nei ricordi ed è bellissimo riprovare certe emozioni, ma è alquanto bruttissimo invece leggere e rileggere le stesse righe, le stesse frasi, le stesse parole, senza essermi resa conto dei dettagli.
citavi sempre che io meritassi di meglio, che ti sentissi sbagliato per me, e l'ultima volta che le ho rilette, ho capito troppo tardi che tu non ti sentissi all'altezza, e ti chiedo scusa se non me ne sia accorta, ti chiedo scusa se ti ho fatto sentire così, ti chiedo scusa se non ho fatto nulla per far si che non pensassi più cose del genere.
tu mi meritavi, tu eri all'altezza, senza di te mi sarei sentita persa, senza di te sarei crollata ancora prima di rialzarmi, senza di te sarei annegata, per farti capire che tu per me eri importante.
eri tu tra i due il più forte, eri tu tra i due che non mollava, eri tu tra i due che lottava, eri tu e sei sempre stato tu a non mollare tutto. sei determinato, furbo, intelligente, forte, un po' testardo, ma hai un grandissimo cuore e tanto da offrire a mio parere, ora non so come tu sia, ovviamente grande vaccinato e maturo, ma quando ami dai il mondo.
ci siamo sempre detti che nonostante non ci fosse più un per sempre tra di noi, di non mettere al primo posto nessun altro, io l'ho fatto, ma ora ti chiedo di non farlo a te, metti al primo posto Lei, dalle il mondo, amala, rendila felice, voglio che tu sia felice, che tu stia bene in primis, anche se questo porta a lei al primo posto anziché me.
in futuro se mai avrai una famiglia, oltre ad essere un buon padre, che ci scommetto che lo sarai, non raccontare di me, del tuo amore che hai provato per me, non raccontarlo, significherebbe raccontare il dolore, e l'amore non dovrebbe essere dolore, dovrebbe essere felicità.
tienimi solo come un bel ricordo, come una lezione di vita non so, ma tienimi solo per te come la ragazza dagli occhi belli da dio che hai conosciuto al lago durante una banalissima e noiosissima gita scolastica. solo questo ti chiedo.
ama tanto e sii amato, te lo meriti. spero con tutto il cuore che Lei ti stia dando tutto ciò che io non sono riuscita o non ho potuto darti.
grazie per aver fatto parte della mia vita, ti devo molto, ho anche mantenuto la promessa di non farmi del male, ma ora è arrivato il momento di lasciarti andare del tutto e volevo dirti anche che quel giorno dopo le lezioni di recupero in estate, quando hai ammesso di aver sbagliato a fare quello che hai fatto, lo stesso giorno in cui mi hai accompagnata in autobus ascoltando la nostra canzone e canticchiandola labbra contro labbra, in quel esatto momento ti avevo già perdonato, non mi importava del male che mi avevi fatta, non mi importava del male che poi in futuro mi avresti fatto, non mi importava perchè il sentimento che provavo per te era così forte e bello che sovrapponeva il dolore.
però so che tu non mi hai mai perdonata per la scelta che ho fatto, e va bene così, questo ha portato a un te felice ora, e se tu lo sei la sono anche io.
grazie per tutto.
per sempre tua.
[…]
24 notes
·
View notes
Note
Salve Kon.
Oggi ho portato dal veterinario un gatto che vive da quando è nato a casa mia. Da abusivo, così come la mamma e la nonna. Vivo praticamente in campagna, i gatti vanno e vengono. E si riproducono. Vado al dunque: ha perso l’uso delle zampe posteriori, la coda è spezzata, gli sfinteri rilasciati. L’ho trovato così qualche giorno fa, ha senz’altro beccato una ruotata da qualche stronzo che andava a manetta. Non ha praticamente speranze di recuperare l’uso delle zampe, dalla lastra che il veterinario ha fatto si vede la vertebra spezzata. In più non ha reagito agli stimoli fatti con la pinza sui polpastrelli. Il micio (Apu per la cronaca) mangia e beve, ma sempre dalla lastra si vede la vescica gonfia, pipì e popó escono per caduta, non sente gli stimoli. Ha solo due anni, è giovane, e fino a qualche giorno fa, è vissuto libero di andare e fare quello che voleva. Non lo vedo proprio con un pannolino su un carrellino. Credo di avere già preso una decisione in merito a cosa fare, ma ho un enorme dubbio, misto a magone: è giusto/ corretto che sia io a decidere sull’esistenza di Apu?
Terribile dilemma e ancora più terribile proporlo qua su tumblr, dove il gatto è l'animale guida di una buona percentuale di utentə.
Andrò subito al punto (non è vero)...
Tu hai già preso una decisione.
E non mi riferisco a eutanasia sì/eutanasia no ma al fatto che, per quanto selvatici e 'di campagna', hai comunque deciso di intrecciare la tua vita con la loro e dal quel momento sei diventata responsabile della loro vita, in tutte le accezioni.
In natura, senza nessuno che lo nutra, Apu sopravvivrebbe pochissimi giorni e sì, essere responsabile di un essere vivente significa anche decidere quando lui non può farlo.
La paraplegia è una condizione molto seria che richiede attenzione e cure costanti, con un rischio nemmeno troppo remoto di blocco intestinale o vescica neurologica, rischio sempre più consistente man mano che il gatto invecchia.
Salutalo con amore e fa' che nel tuo dolore per la sua perdita crescano cose luminose per chi rimane.
<3
36 notes
·
View notes
Text

Gli amici sono quelle stelle che si accendono quando il cielo si dimentica di farlo.
Quelli che ci trovano quando neanche noi sappiamo dove siamo.
Sono quelli che sanno il tuo caos a memoria, che bevono il tuo silenzio senza fare domande e ti dicono che va tutto bene anche se hai un nodo in gola che neanche il mare scioglierebbe.
Sono quelli che camminano accanto a te anche quando ti perdi nelle tue stesse scarpe, che ti lasciano cadere ma poi ti insegnano a volare perché sanno che a volte si cresce meglio nel vuoto.
Gli amici sono quelli che prendono la tua tristezza, la mettono in tasca e la trasformano in una canzone, che ti prestano i loro sogni quando hai perso i tuoi, che sanno sorridere nei tuoi occhi anche quando tu hai smesso di farlo.
Gli amici, quelli veri, sono quelli che ti vedono alle tre di notte mentre cerchi di capire dove hai sbagliato a innamorarti di nuovo e invece di dirti “te l’avevo detto”ti passano la birra e ascoltano.
Sono quelli che ti dicono "stai sbagliando" e poi sbagliano con te così, tanto per non farti sentire solo.
E alla fine, quando tutto si spegne, gli amici sono quel “ci sono” che ti salva, che ti raccoglie, sono il pezzo di te che non sapevi di avere, la risposta a tutte le domande che non hai mai osato fare.
E allora capisci che gli amici sono l'unico posto dove la vita non fa mai male.
Gli amici sono il posto più bello dove impari a restare.
21 notes
·
View notes
Text

Storia Di Musica #328 - Francesco De Gregori, Titanic, 1982
I dischi che ho scelto il mese di Giugno hanno un valore ancora più personale, e sono legati da un fatto. A metà Maggio per aggiustare due tegole lesionate salendo in soffitta per fare spazio ho ritrovato degli scatoloni, e in uno di questi, catalogati in buste di carta, come quelle del pane, vi erano dei dischi. Ne ho scelti 5 per le domeniche di questo Giugno. Il primo era nella busta Dischi di Angela, il nome di mia madre. Interrogata, e felicemente sorpresa di aver ritrovato quello scatolone pensato perso dopo un temporaneo trasloco da casa, mi ha raccontato che non comprò il disco appena uscito, ma dopo qualche anno, dopo aver visto un concerto dell'artista di oggi, uno dei più grandi autori della canzone italiana.
Francesco De Gregori era stato lontano dagli studi di registrazione per tre anni: il 1979 era stato l'anno straordinario di Banana Republic con Lucio Dalla e di Viva L'Italia, disco fondamentale e che contiene una storia particolare. Fu infatti il tentativo della RCA, la sua casa discografica, di promuovere l'artista a livello internazionale. Fu ingaggiato Andrew Loog Oldham, leggendario scopritore e primo produttore dei Rolling Stones, che portò con sé una schiera di tecnici e turnisti britannici, e lo stesso De Gregori registrò delle versioni in inglese di alcune delle sue canzoni più note (Piccola Mela, Rimmel, Generale, una versione di Buffalo Bill con Lucio Dalla) con i testi tradotti da Susan Duncan Smith e Marva Jan Marrow, poetessa statunitense che rimase in Italia per un decennio, collaborando con numerosi artisti (Ivan Graziani adatta un suo brano, Sometimes Man, per Patti Pravo, che diviene una dedica per lei, intitolata Marva).
Decide quindi di concentrarsi su un disco che da un lato riprende progetti giovanili sul recupero delle musiche tradizionali, e dall'altro sia una sorta di concept album. Su questo ultimo punto, fu decisiva la lettura nei mesi precedenti le registrazioni di un libro, L'Affondamento Del Titanic di Hans Magnus Enzensberger. Prodotto da De Gregori con Luciano Torani, Titanic esce nel giugno del 1982. È un disco dove De Gregori lascia da parte la canzone d'amore (solo un brano è riconducibile ad una canzone romantica), musicalmente molto vario e che sembra, attraverso il racconto della mitica nave e del suo tragico destino, una riflessione faccia faccia, personale e spirituale, con il mare, i suoi messaggi potenti e profondi. Si apre con Belli Capelli, l'unica canzone d'amore, che lascia lo spazio a Caterina, emozionate omaggio a Caterina Bueno, cantautrice fiorentina che fu la prima a credere nel giovane De Gregori, chiamato come chitarrista nel 1971: i versi «e cinquecento catenelle che si spezzano in un secondo» sono un omaggio ad un brano di Bueno, «e cinquecento catenelle d'oro/hanno legato lo tuo cuore al mio/e l'hanno fatto tanto stretto il nodo/che non si scioglierà né te né io». La Leva Calcistica Del '68 è uno dei classici degregoriani, toccante racconto di un provino calcistico di un dodicenne nel 1980, con uno dei testi più belli del Principe (E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai\Di giocatori tristi che non hanno vinto mai\Ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro\E adesso ridono dentro al bar\E sono innamorati da dieci anni\Con una donna che non hanno amato mai\Chissà quanti ne hai veduti\Chissà quanti ne vedrai). La parte centrale del disco, musicale ed emozionale, è la cosiddetta trilogia del Titanic. L'Abbigliamento Di Un Fuochista, cantata con Giovanna Marini (grande custode della musica tradizionale italiana, recentemente scomparsa) racconta una storia di emigrazione attraverso il doloroso dialogo madre-figlio sullo sfondo della tragedia, e De Gregori in un disco successivo, altrettanto famoso, La Donna Cannone (1983), inserirà un brano, La Ragazza E La Miniera, che è la prosecuzione narrativa di questo brano. Titanic, dal meraviglioso ritmo sudamericano, è il brano metafora della questione sociale: la divisione in classi, prima, seconda e terza, che accomuna la nave alla società. I Muscoli Del Capitano inizia come Il Tragico Naufragio Della Nave Sirio, canzone popolare resa celebra da Caterina Bueno, e molti notarono lo stile particolare del testo, un riferimento alla narrazione futurista del progresso, della potenza meccanica, al mito dell'acciaio e dell'industria. La canzone, meravigliosa, sarà oggetto anche di numerose riletture, e ricordo quella convincente di Fiorella Mannoia in Certe Piccole Voci (1999). Il disco si chiude con il riff, spiazzante, di 150 Stelle, sulle bombe e i bombardamenti, con il simpatico rock'n'roll di Rollo & His Jets, che nel testo cita due dei suoi migliori collaboratori, Peppe Caporello (bassista mezzo messicano soprannominato chicco di caffè) e Marco Manusso (chitarrista con quel nome strano) che insieme con Mimmo Locasciulli suonarono nel disco. Leggenda vuole che per gli arrangiamenti dei fiati Caporello volle un paio di scarpe di tela Superga bianche. Chiude il disco il pianoforte, dolcissimo e malinconico, di San Lorenzo, in ricordo dei bombardamenti del 19 luglio 1943 sul quartiere romano di San Lorenzo ad opera degli alleati. Canzone stupenda, è anch'essa ricchissima di riferimenti: i versi su Pio XII che incontra la gente si rifà ad una famosissima fotografia (scattata però, ma si seppe anni dopo, davanti alla Chiesa di San Giovanni In Laterano, nell'agosto del '43 dopo la seconda sequenza di bombardamenti), il verso Oggi pietà l'è morta, ma un bel giorno rinascerà è presa dal famoso canto partigiano di Nuto Revelli.
Il disco, con in copertina il merluzzo su un piatto in un frigorifero accanto a un limone tagliato fotografato da De Gregori e colorata da Peter Quell, fu anche un successo di critica e di vendite: nonostante non ebbe traino da nessun singolo, vendette 100000 copie nel primo mese, regalando le sue canzoni stupende, con De Gregori che fu il primo a ripercorrere le orme del Battiato de La Voce Del Padrone, unendo nel modo più convincente la tradizione cantautorale, in questo lui un Maestro insuperato, con il grande pubblico.
33 notes
·
View notes
Text
Da un lato vorrei dimenticarti,
dall'altro vorrei tanto un tuo ritorno.
Ti capita mai di sentirti in bilico?
C'è una scelta da fare, sai cos'è meglio per te,
però sai anche dove punta il tuo cuore.
Proprio lì, verso chi ha saputo farti toccare le stelle per poi lasciarti cadere.
Hai paura di perdere del tutto qualcosa che hai già perso o che, per meglio dire, ti ha perso.
Quanto fa male sapere che la persona che vorresti al tuo fianco è la stessa che ti ha fatto stare tanto male? Forse dovevamo perderci per ritrovarci migliori di prima.
Forse, non so, dovevamo solo perderci.
E basta. Tutto qui.
Siamo stati solo questo?
Un "Tutto qui"?

Ollerongis
41 notes
·
View notes
Text
La voce che lentamente la dimentichi, il nome che giorno dopo giorno scende inesorabilmente nell'elenco delle chiamate. È quel piccolo gesto quotidiano che facevi che ti viene a mancare, quel preoccuparsi che solo una madre sa darti. Non è il giorno del lutto, non è il funerale il giorno peggiore. Sono quelli a susseguirsi, quelli dove ti rendi conto che hai perso un punto fondamentale nella tua vita. E tu rimani lì, inerme, cercando ricordi in oggetti inanimati, in posti condivisi, avendo domande a cui non avrai mai più risposte.
10 notes
·
View notes
Text
IL NARCISISTA NON TI AMA!
Non hai perso l'amore della tua vita, hai perso un Narcisista che ti stava prosciugando la vita.
I narcisisti non sono anime gemelle; sono predatori travestiti e comprendere questo è cruciale per la tua guarigione.
Indossano una maschera conveniente in ogni occasione.
La persona che hai visto alla fine della relazione è chi è veramente.
La sua vera natura era nascosta dietro una facciata di fascino, carisma e manipolazione.
Ti hanno attirato con false promesse, false emozioni, una marea di bugie e una maschera convincente.
Anche se sotto tutto, si stavano nutrendo della tua energia emotiva, della tua empatia, delle tue idee, distruggendo la tua autostima e erodendo il tuo senso di te stesso.
Quello che hai vissuto non è stato amore; è stato un ciclo tossico di abusi dove ogni giorno sembrava una battaglia per sopravvivere e per far capire le tue idee.
Il suo gaslighting, il ricatto emotivo, il silenzio e le sue continue critiche non erano segni di affetto; erano strumenti di controllo e dominazione.
La sua infedeltà, le bugie, lo sminuire la tua sofferenza, le triangolazioni, l'inganno e la mancanza di empatia non sono stati semplici errori; sono state azioni delibere per sfruttare le tue vulnerabilità.
Non hai perso una persona cara, sei scappata da un abisso tossico.
Ti sei liberato da un ciclo di abusi, e questo richiede coraggio, forza e resistenza incredibile.
I narcisisti sono incapaci di un amore autentico; lo imitano solo per ottenere ciò che vogliono.
Non sanno amare nulla al di fuori di se stessi.
Per guarire, devi accettare la verità: non sei stato amato, sei stato usato.
Sei stato una fonte di rifornimento, un mezzo per un fine e una pedina nel suo gioco manipolatore.
Anche se ora sei libero di riscoprire te stesso abbracciare il vero amore e vivere una vita piena di scopo, gioia e autenticità.
Meriti amore vero, connessione autentica e relazioni sane.
11 notes
·
View notes