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Pagina 17 de Il Fatto Quotidiano di oggi: intenzione della Meloni di eliminare il decreto Dignità. Non che il precariato sia finito perché ha fatto anche danni dopo il 2018 seppur sia stato comunque una mini toppa per frenare il fiume in piena della disoccupazione e dei contratti a tempo determinato e dello sfruttamento e della tanto ambita flessibilità. Studiai le jobs act l'anno scorso per il mio esame di diritto del lavoro e studiai il decreto dignità, quello che non studiai però è l'ideologia di fondo che c'è dietro tutto questo. E questo purtroppo le università non te la insegnano, devi studiartelo da solo, devi fare ricerche da solo perché l'attualità spaventa e i problemi dell'attualità spaventano e allora rimaniamo tutti in silenzio. Posso studiare senza problemi manuali di 1100 pagine per esame, e lo faccio, però non puoi tu insegnante o tu università staccare e scindere ciò che si studia da ciò che nel mondo è in atto. Non è opinionismo e non è politica è semplicemente informazione. Poi, noi a giurisprudenza distinguiamo l'istituzione dalla politica. Ci sono le istituzioni e poi c'è la politica. C'è il diritto e poi c'è la politica. Quel che si dimentica e che l'uno non è separato dall'altro. Non c'è legge senza parlamento e non c'è parlamento senza politica. (Scusatemi rettifico, ora è l'esecutivo che ha in mano il legislativo, dunque non c'è legge senza governo ma questo è un altro discorso). E non c'è politica senza ideologia. L'uomo è mangiato dall'ideologia. Ciò che lo fa lottare, parlare, muoversi è l'ideologia al suo interno. Perciò perché scindere il tutto? Perché studiare il diritto "positivo" staccato dalle ideologie come un ente astratto a se stante. "Questa è la legge", la legge è fatta di uomini. Dopo tutto questo excursus il punto è: togliamo il decreto dignità e togliamo appunto quel minimo di dignità ancora rimasto nel panorama laboristico italiano. Perché forse lo si dimentica ma noi siamo all'avanguardia dal punto di vista dei diritti dei lavoratori e siamo stati e siamo una scuola, non solo per l'Europa ma per l'intero occidente. È una delle poche cose dell'Italia tra tutti i suoi difetti. Gli togliamo anche questo, cosa le resta?
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Il via al decreto Ong: l’attacco delle opposizioni
Il via al decreto Ong: l’attacco delle opposizioni. Oggi, 23 febbraio 2023, con 84 voti favorevoli, 61 contrari e nessun astenuto l’Assemblea del Senato approva in via definitiva il decreto sui flussi migratori. Si introducono regole nuove per il salvataggio dei migranti in mare, operato dalle navi delle organizzazioni non governative. Vengono modificati alcuni commi del cosiddetto decreto Lamorgese – DL 130/2020, contenente “disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare”- andando anche a regolare la questione dei salvataggi multipli. L’obiettivo che si pone è quello di assicurare l’incolumità delle persone recuperate in mare, tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica e regolamentare l’attività delle navi Ong nel Mediterraneo. Il testo del decreto « trasuda populismo e non affronta i veri punti della crisi migratoria e del declino demografico», scrive Matteo Renzi prima di entrare in Aula nella sua newsletter. « Non sono le navi che salvano i migranti in mare» - prosegue - «Non si può pensare di risolvere i problemi drammatici dell’immigrazione cambiando porto e luogo di sbarco». Critiche da parte del Partito democratico ma anche da Verdi e Sinistra : «L’immigrazione non è un fenomeno emergenziale ma strutturale. Ma ancora una volta la destra di governo usa questo tema più per propaganda che per risolvere il problema». « In tema di immigrazione, di diritto umanitario, il nostro Paese non deve prendere lezioni da nessuno. Se c’è un paese che fa canali umanitari è l’Italia, gli altri Paesi europei non li fanno e questo è un motivo di orgoglio. E' stato definito decreto non umanitario, non vuole criminalizzare nessuno, ma vuole regolarizzare l'attività di soccorso in mare rispetto alla quale si pongono regole», questo l’intervento in sede di replica del sottosegretario Nicola Molteni in Aula al Senato. «Siamo l’unico Paese che fa soccorsi in mare grazie alla guardia costiera e alla guardia di finanza» - continua- « Non si può accusare un paese di voler fare un decreto per incentivare le morti in mare. La dignità del nostro paese non lo può accettare». «Questo decreto pone regole di condotta in conformità alle regole del diritto del mare, chiunque è in difficoltà nel mare va salvato, questo è un diritto sacro santo. In mare non si fa morire nessuno» - prosegue Molteni - «La difesa dei confini è una prerogativa dello Stato e non di organizzazioni private straniere e credo che i soccorsi in mare debbano essere fatte dallo Stato perché ritengo che un governo serio abbia il diritto di decidere se delegare o no soggetti stranieri e noi non diamo deleghe in bianco per fare ciò che fa in modo opportuno il nostro paese».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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“La gente non fa altro che disprezzarti e pensare di te cose che non sono.”
“Ma tu hai una dignità che loro nemmeno sanno, non ti conoscono e mai nessuno riuscirà a toccare il fondo quanto il tuo ego.”
“A parte qualcuno che ti somigli così tanto, qualcuno di così speciale da prendere te, il tuo ego e pure la tua anima.”
—Frase mia, “I pensieri di Vale” JV25
#frasi#citazione#frasi tumblr#amore#amicizia#dignity#dl dignità#non mi conoscete#non mi conosci#sembra#tu non lo sai#sono diversa#ragazza diversa#persona speciale#tutti sono niente#tutte a me#anima ribelle#anima speciale#frase mia#copyright#i miei pensieri#il mio ego#ego
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IL FARMACO PER L’EUTANASIA DI ANTONIO
Di 20 articoli online sul fatto che l’asl delle Marche abbia ‘trovato’ il farmaco per l’eutanasia del 44enne tetraplegico da 8 anni (in realtà non è eutanasia ma suicidio medicalmente assistito, visto che il farmaco se lo deve iniettare lui), solo 9 riportano il nome della molecola, non so se per paura che gli epilettici poi si suicidino tutti o perché mettere roba troppo scientifica negli articoli di sette righe poi confonda l’uomo della strada.
Il fatto è che il farmaco non era nascosto in un armadio o che dovessero farselo arrivare da un laboratorio segreto avanzatissimo... semplicemente dovevano scannarsi a livello burocratico per dare il nullaosta a una molecola già usata da decenni per l’eutanasia in paesi più civili (e come ingrediente del mix per la pena di morte in paesi più barbari, purtroppo) e che nella pratica quotidiana viene usata come trattamento di urgenza per le epilessie farmaco-resistenti e per indurre il coma farmacologico nei soggetti con traumi cranio-encefalici.
Il farmaco si chiama
o come riportando i media, Tiopentone.
In realtà il nome corretto è TIOPENTALE SODICO e appartiene alla categoria degli anestetici barbiturici, molecole in cui la forbice fra la DE (dose efficace) e la DL (dose letale) è purtroppo molto ristretta, ragion per cui oggi si preferiscono altri farmaci più sicuri e questo lo si lascia come extrema ratio in ambito ospedaliero.
Come avete visto dall’immagine, negli anni ‘70-’80 era conosciuto come Pentothal (sodico) ed era stato portato a conoscenza del pubblico da Diabolik che lo usava come siero della verità, un effetto discontinuo e non sempre disinibente ottenuto con la somministrazione a basse dosi.
Che questa molecola sia efficace per l’eutanasia è dovuta al fatto che essa è estremamente LIPOFILA, cioè si lega ai grassi presenti nell’organismo, accumulandosi velocemente senza poter essere escreta, e in virtù di questo riesce a passare la barriera-ematoencefalica (il filtro di sicurezza del nostro cervello contro le sostenza estranee), andando in loco a inibire fatalmente l’attività bulbare, con conseguente depressione respiratoria e cardiovascolare, apnea, arresto cardiaco e morte.
Antonio, probabilmente, avrà la possibilità di attivare con la bocca un autoiniettore che rilascerà in vena un bolo di tiopentale da 1 grammo, una dose che in pochi secondi lo manderà in coma e poi in arresto cardiaco ma molte persone - senza problemi di deglutizione - preferiscono la somministrazione per via orale
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E se volete vedere tutta la procedura, alla fine della quale Michèle, letteralmente si addormenta, ecco il video completo (attivate i sottotitoli)
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Dignità nella scelta, dignità nella morte.
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Dl Rilancio: Rizzetto (FDI), riparare a decreto Dignità Scontro interno a M5S è sintomo malessere partito "Sono degli irresponsabili i deputati grillini della vecchia guardia che pur di non mettere in discussione un provvedimento che ha fatto da bandiera per il M5S, preferiscono scontrarsi con i colleghi dello stesso partito che reclamano un cambiamento di rotta rispetto al decreto Dignità.
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Governo Draghi, così non va: ennesimo regalo a Confindustria contro i lavoratori Dopo lo sblocco dei licenziamenti l’incessante campagna contro il Reddito di Cittadinanza (ieri si è aperto un nuovo capitolo, con l’annuncio di Renzi della raccolta firme per un referendum abrogativo), ora arriva l’ennesimo regalo a Confindustria, con lo smantellamento del decreto “Dignità”, in particolare un emendamento che permette di derogare alla stretta imposta nel 2018 all’uso dei contratti precari. In pratica la maglia per operare i licenziamenti si allarga ulteriormente e sarà possibile licenziare lavoratori con diritti e sostituirli con precari sottopagati. Tutto questo fortemente voluto dalla destra in parlamento, sotto la spinta di Confindustria, con l’appoggio dl PD e accettato dal M5S, in confusione, peer restare nell’orbita del governo. (...) Già il governo Draghi, aderendo alle pressanti richieste di Confindustria, aveva approfittato dell’emergenza per consentire alle aziende, che già godevano della possibilità di assumere lavoratori a termine per un anno senza giustificazione alcuna, il rinnovo per una volta per 12 mesi senza causali. Ora con la modifica approvata dal parlamento la regolazione delle proroghe e dei rinnovi è lasciata totalmente nella disponibilità della contrattazione collettiva anche aziendale. Viene così smantellato il decreto bandiera del Ms5 stelle, un argine già insufficiente rispetto alla precarizzazione introdotta dalla legge 30 e dal jobs act che si manifesta soprattutto con la prevalenza di contratti di lavoro inferiori a 6 mesi. E’ comunque un’ulteriore via libera alle assunzioni precarie che saranno facilitate in parte dalla debolezza delle rappresentanze sindacali aziendali, ma soprattutto dalla complicità dei sindacati gialli firmatari delle centinaia di contratti pirata, ma legali, che in questi hanno hanno ridotto salari e tutele a livelli vergognosi. Pd e Lega fanno a gara nell’esprimere la propria soddisfazione per il risultato raggiunto. Con lo sblocco dei licenziamenti si manderanno a casa lavoratrici e lavoratori a tempo indeterminato ancora coperti dalle vecchie tutele che saranno sostituiti da precari senza diritti. Confindustria ringrazia, ma ad uscirne confermata è l’ispirazione neoliberista complessiva di questo governo che anche nel PNRR prefigura una ristrutturazione del sistema economico aumentando la precarietà e la flessibilità. Ci sarebbe bisogno di una svolta con un piano per il lavoro che preveda la riduzione d’orario a parità di salario, il rilancio dell’obiettivo della piena occupazione a partire da un milione di assunzione nel pubblico, largamente al di sotto della media europea, un salario minimo orario legale contro i salari da fame, la fine delle esternalizzazioni, dei subappalti e delle false cooperative, l’abrogazione delle norme che precarizzano. Tutti obiettivi che questo governo dei padroni non intende perseguire. Kulturjam
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DOVETE MORIRE Marco Travaglio (Il Fatto Quotidiano) 18.8.2020 Dicevano: i 5Stelle sono totalitari perché comandano Grillo e Casaleggio. Poi Casaleggio morì e Grillo s’eclissò, allora dicevano: eh, non parla più perché l’han fatto fuori, anzi si è stufato, anzi i 5Stelle sono morti e lui fa un nuovo movimento. Poi è arrivato Casaleggio jr. e dicevano: non sono totalitari, sono ereditari. Ora Casaleggio sta sulle palle pure a Di Maio, allora dicono: ecco, fanno fuori pure Casaleggio. Dicevano: Rousseau è una roulette truccata, vince sempre il banco, cioè la Spectre casaleggiana: poi sull’abolizione del reato di clandestinità Grillo e Casaleggio dissero no, e vinse il sì; sull’alleanza col Pd Casaleggio sperava nel no, e stravinse il sì; l’altro giorno sulle alleanze coi partiti Casaleggio puntava sul no, ed è uscito il sì. . Dicevano che i 5Stelle erano un monolite, una setta plagiata dai suoi guru, una massa di ebeti terrorizzati dalle espulsioni, anzi epurazioni, anzi purghe staliniane e rastrellamenti nazisti; ma dicevano pure, in lieve contraddizione, che il M5S è sempre sull’orlo della rivolta, della scissione, della fuga di massa, dell’esodo biblico. Dicevano che era ora di finirla con quest’allergia alle alleanze: quelli le hanno fatte, anche troppe e ora gli dicono che sono incoerenti ad allearsi. Dicevano che questa storia dei due mandati non aveva senso, in fondo bisogna pur imparare nei consigli comunali: allora quelli han levato dal computo il mandato in consiglio comunale, e ora gli dicono che sono incoerenti a fare ciò che gli avevano sempre detto di fare. Dicevano che i 5Stelle portano solo incompetenti: poi han portato il premier più competente da un pezzo, allora dicono che però non è iscritto e in fondo non è poi così competente. Dicevano che Conte voleva l’alleanza col Pd, mentre Di Maio la sabotava per indebolire Conte e tornare con Salvini: poi Di Maio, a urne di Rousseau aperte, s’è schierato pro alleanze, allora hanno detto che “ora Conte è più debole” (Claudio Tito, Repubblica). Dicono che i 5Stelle non hanno idee, infatti le cambiano su tutto: la Gronda di Genova (parzialmente vero, ma non è più quella da 5-6 miliardi bocciata in passato); il Tav Torino-Lione (mai cambiato idea: han perso in Senato contro Lega, Pd, FI, FdI); il Tap (mai cambiato idea: l’iter era troppo avanzato per fermarlo senza penali); il Ponte sullo Stretto (mai cambiato idea: infatti Conte vuole il tunnel, mentre a cambiare idea da No Ponte a Sì Ponte è Repubblica); i tunnel in generale (mai stati contrari ai tunnel: solo a quello del Tav Torino-Lione perché scaverebbe 60km di montagna contro i 4 dello Stretto e ospiterebbe non treni passeggeri, ma merci che già viaggiano da Torino a Modane sotto il Frejus). Ma dicono anche che ora il Pd è succube del M5S, che gli ha imposto la parte del suo programma che non era riusciti a imporre alla Lega dopo averla costretta a votare Dl Dignità, Reddito di cittadinanza, Anticorruzione, blocca-prescrizione, stop ai vitalizi ecc. Ma non spiegano dov’è lo scandalo se un partito di sinistra che da vent’anni faceva leggi di destra oggi vota misure di sinistra volute da un partito “nè di destra né di sinistra”: manette agli evasori, taglio dei parlamentari (storica battaglia della sinistra, dalla Iotti a Ingrao a Rodotà), reddito d’emergenza, salario minimo, fuori i Benetton da Autostrade, Stato in settori strategici dell’economia, bonus per bisognosi, incentivi al green. Dicevano che il M5S sapeva solo urlare “vaffa” a tutti e “partito di Bibbiano” al Pd (che purtroppo, a Bibbiano e dintorni, era pure vero): ora che ha smesso, gli dicono che è incoerente perchè ha smesso. Dicevano che il M5S deve spiegare perchè s’è alleato con la Lega e col Pd dopo aver detto mai con la Lega e col Pd: invece la Lega, il Pd e l’Innominabile non devono spiegare perchè si sono alleati col M5S dopo aver detto mai col M5S. Dicono sempre che i 5Stelle devono spiegare perchè chiedono agli iscritti il permesso di fare tutto: invece i partiti non devono mai spiegare perchè ai loro iscritti non chiedono mai il permesso di fare nulla. Dicono che la Raggi doveva evitare di ricandidarsi, visto che il Pd non la vuole: così ora avremmo la prima campagna elettorale della storia senza neppure un candidato (strano, visto che quelli che sanno come si fa il sindaco di Roma sono più numerosi di quelli che sanno come si fa il ct della Nazionale). Dicono che la svolta pro alleanze del M5S è positiva, così il Pd può vincere in tutti i Comuni e Regioni, ma solo a patto che il M5S si decida a dire che è di sinistra (non si vede perchè, ma è una fissa di Ezio Mauro: bisognerà fare qualcosa) e che Raggi e Appendino si ritirino (confondono il concetto di allearsi con quello di portare l’acqua con le orecchie). Dicono che il terzo parzialissimo mandato e le alleanze locali segnano la fine della diversità del M5S, ormai “un partito come gli altri” (senza sedi nè soldi nè pregiudicati, ma questi son dettagli). Nessuno dice che son cambiati anche e soprattutto gli altri, tutti più o meno grillizzati: sennò Benetton sarebbe ancora il re delle autostrade e l’Innominabile il segretario Pd, il premier non sarebbe Conte, i furbastri del bonus non farebbero notizia e tutti i partiti si batterebbero per il No al referendum. Dicono, dicono, dicono tutto e il suo contrario, per non sputare quello che davvero pensano: “Dovete morire”. Così Salvini sarebbe al potere da un pezzo e tutti vivrebbero felici e contenti.
Marco Travaglio
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A Prato si è materializzata la prima applicazione degli infami decreti Salvini nei confronti degli operai, ma anche una significativa resistenza ad essi ha preso piede e ha coinvolto la cittadinanza.
Prato sta con gli operai: liberi dai decreti Salvini
"La guerra ai più deboli": non c'è altro modo per definire i due decreti Salvini che oltre a contenere norme contro i migranti, hanno come obbiettivo tutti i movimenti sociali, le lotte operaie e sindacali che rompono la classica ritualità dello sciopero. Vediamo oggi la prima applicazione di questi decreti in campo operaio con le multe comminate agli scioperanti di Prato. 76000 euro di multe, 4000 mila euro per ognuno dei 19 operai coinvolti. Le multe si riferirebbero al reato di "blocco stradale", mai avvenuto, ma in realtà hanno un obbiettivo più profondo e non è un caso che trovino applicazione per la prima volta proprio nella città di Prato.
Il SI Cobas e gli operai il lotta infatti hanno alzato il velo su una situazione di sfruttamento senza limiti che coinvolge migliaia di lavoratori sottopagati e senza i diritti essenziali nella città toscana. Le multe hanno come obbiettivo quello di spaventare gli operai in lotta, da sette mesi senza stipendio, e di impedire il diffondersi a macchia d'olio della protesta in tutti i settori in cui lo sfruttamento di manodopera tendenzialmente migrante avviene nel più totale silenzio. Per la controparte si tratta di una partita importante perché l'emergere della concretezza delle lotte operaie di questi settori di classe metterebbe in crisi tanto le retoriche d'integrazione (che in questi casi vuol dire sfruttamento), quanto quelle sovraniste che vorrebbero ridurre la questione dei lavoratori stranieri a problema di sicurezza per continuare a poter comprimere i loro salari e utilizzarli per alimentare la guerra tra poveri.
Il caso di Prato dunque è un crocevia di molti nodi, ma è anche il luogo dove il livello di sfruttamento e di ingiustizia a cui sono sottoposti questi operai ha coinvolto il sentire di una parte significativa della cittadinanza. Sabato 18 gennaio a Prato ci sarà una grande Marcia per la libertà per chiedere l'abolizione dei Decreti Salvini con la consapevolezza che oggi è toccato agli operai di Prato, ma che un domani potrebbe riguardare qualsiasi lavoratore che scelga di non accettare le proprie condizioni di miseria.
La denuncia dei Lavoratori Autorganizzati #SiCobas : "Sono 19 i lavoratori raggiunti da altrettante multe da 4000 euro per aver partecipato ad una protesta sindacale durante lo sciopero alla Tintoria Superlativa. Si tratta della prima applicazione a livello nazionale dei nuovi strumenti di limitazione delle libertà democratiche introdotti dal Decreto Salvini.
L'applicazione del Decreto Salvini contro le legittime proteste dei lavoratori è un campanello di allarme sullo stato di salute delle libertà democratiche sul nostro territorio. Ancora più grave che questo accada andando a “sanzionare” lavoratori in sciopero che non recepiscono retribuzioni da sette mesi e sono impegnati nella denuncia di situazioni gravissime di sfruttamento ed illegalità imprenditoriale che purtroppo contraddistinguono ancora il distretto pratese.
Dalle misure di vero e proprio razzismo istituzionale alle misure di limitazione del diritto di dissenso, il Decreto Salvini porta avanti una e vera e propria guerra ai più deboli in nome di una presunta “sicurezza”.
Lavoro nero, turni di 12 ore al giorno per sette giorni la settimana, negazione di diritti elementari come quelli alla malattia e le ferie, paghe da fame che spesso non superano i 1000 euro: questa è la realtà contro cui i lavoratori colpiti dalle multe si stanno battendo. Pensare che siano loro la minaccia alla “sicurezza” di Prato è assurdo e gravissimo.
La “sicurezza” di cui la città ha bisogno è quella di sapere che dentro i tanti capannoni industriali del distretto vengano rispettati diritti e dignità del lavoro.
I FATTI
Sotto accusa la partecipazione allo sciopero presso la tintoria Superlativa di via Inghirami. Quando i lavoratori entravano in agitazione non ricevevano stipendio da sette mesi. Ma non solo. Protestavano contro il mancato rispetto dell'accordo sindacale sottoscritto a Luglio che avrebbe dovuto aprire un percorso di regolarizzazione in un contesto di gravissima illegalità imprenditoriale e sfruttamento della manodopera. Lavoro nero, turni di 12 ore per 7 giorni la settimana, paghe di mille euro, niente ferie, malattie o permessi: queste le condizioni che i lavoratori insieme al sindacato denunciavano, tutte confermate dal controllo dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro che per la terza volta in 4 anni procedeva alla sospensione dell'attività e all'apertura di un fascicolo presso la Procura della Repubblica per sfruttamento.
Lo scorso 16 ottobre un auto in uscita dalla Superlativa travolgeva il sit-in degli operai in sciopero. La sindacalista Sarah Caudiero rimaneva ferita e doveva essere trasportata in ospedale in ambulanza. Arrivata la notizia nelle altre fabbriche del distretto, entravano in sciopero in segno di solidarietà e di condanna dell'accaduto anche alla Tintoria FADA, alla Tintoria DL, Tintoria GM e Panificio Toscano. Circa cento lavoratori raggiunsero il presidio ai cancelli in una protesta pacifica sgomberata poche ore dopo dalla Questura. Oggi i lavoratori vengono accusati di un “blocco stradale” mai avvenuto."
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L’elenco dei papabili che circola è lunghissimo. La fortezza del ministero del Lavoro è una delle maggiori poste in gioco per Pd e 5S. Da qui passeranno reddito di cittadinanza, salario minimo, dl dignità, taglio al cuneo fiscale e il futuro di quota cento
Pd e Cinque Stelle, ecco perché tutti vogliono il ministero del Lavoro
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📰 Leggi l’intervista realizzata da Avvenire Giuseppe Conte. Qui il testo integrale 👇 ❓ Presidente Giuseppe Conte, pensa che il centrodestra riuscirà a fare un governo solido se dovesse vincere le elezioni? E cosa pensa di quell'esecutivo "dei migliori" evocato da Guido Crosetto? «Giorgia Meloni ha paura di una vittoria perché sa che poi bisogna governare e dare soluzioni sulla crisi e il caro-bollette. E lei sa di non avere una classe dirigente all'altezza. Per questo fanno circolare l'idea di un nuovo "governo dei migliori": pensano di tirare fuori dal cilindro altri supertecnici della comunità finanziaria e bancaria, commissariando la politica a scapito di scelte coraggiose e del cambiamento. I risultati dei "migliori" li abbiamo però già visti: stallo totale sulle decisioni e tecnica del rinvio». ❓ Anche i suoi due governi avevano però composizioni "eterogenee". Quali sarebbero le differenze? «Quelli che ho guidato sono stati due governi politici con cui abbiamo mantenuto l'80% degli impegni su cui i cittadini hanno votato M5s. Non abbiamo portato avanti misure decise da qualche tecnico in una stanza. Solo con scelte politiche coraggiose si salvano 1 milione di cittadini dalla povertà nell'anno della pandemia, si argina il precariato con il "decreto dignità" e si bloccano i licenziamenti, salvando oltre 300mila lavoratori. Noi lo abbiamo fatto. E abbiamo ottenuto dall'Europa 209 miliardi, mentre il partito della Meloni votava contro il Recovery e, quindi, contro gli italiani». ❓ Gli altri partiti vi accusano di «irresponsabilità» sul secondo "decreto Aiuti". Perché vi state incaponendo? «Prendono in giro gli italiani: non abbiamo bloccato nulla perché il decreto produce i suoi effetti già dal 9 agosto e in Parlamento lo voteremo. L'unica irresponsabilità è quella di chi pensa di mettere in campo un "dl Aiuti" senza risolvere il problema di 40mila imprese che rischiano il fallimento se non si interviene sulla cessione dei crediti fiscali. È incredibile tanta ostilità verso una misura che è stata un volano per l'economia. Ora rispetto a venerdì qualcosa si muove: prima eravamo «irresponsabili», adesso anche le altre forze politiche grazie a noi si sono sve (presso Italy) https://www.instagram.com/p/CidAhUDsdK_/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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V per Vendetta
Si è alzato un gran polverone, a questo punto non si capisce più niente. Non so dire quante cose abbia realizzato il neonato governo ma di certo ne ha smosse tante; tanto rumore per nulla. È difficile orientarsi in mezzo a una tempesta di sabbia, come liberarsi da un incendio se c'è qualcuno che soffia sempre sul fuoco. Faccio una lista delle cose dette per non perdere le fila: il DL dignità con annessi e connessi, voucher e fantomatici sostegni alle assunzioni a tempo indeterminato; gli sbarchi e i proclami xenofobi, da non dimenticare il desiderio di espellere i rom. Gli attacchi al Presidente Mattarella, la richiesta assurda di sur dimissioni, l'ipotesi di impeachment. Di nuovo altri attacchi alla stampa, a Roberto Saviano, a Gino Strada, alle ong che salvano in mare chi cerca un futuro migliore. Nessuna umanità. La revoca della scorta agli intellettuali minacciati dalla mafia. I ricatti a Malta, Spagna, l'Europa in generale per far sentire una voce che ha ragioni troppo deboli per parlare da sola. Sguardi d'intesa con Trump e i governi dell'estrema destra europea. Divento monotona, ma non posso dimenticare nemmeno i ricatti politici al presidente dell'Inps, Tito Boeri, per aver riportato le cifre del DL dignità (8.000 posti di lavoro in meno; 80.000 se vogliamo vederci lungo). Le nomime Rai bloccate. Che poi è giusto che gli incarichi più alti dell'informazione pubblica siano legati alle scelte di partito? E in tutto questo passano sotto silenzio anniversari importanti: il genocidio di Srebrenica, le fosse ardeatine, la morte di Aldrovandi, l'anniversario di Carlo Giuliani il prossimo 20 luglio e il ricordo di un'onda che pensava: "Un altro mondo è possibile"... È anche cancellando la memoria che si altera il presente. E in tutto qusto marasma, la Lega con Salvini&partners non è stata accusata di aver truffato 50 milioni di euro? Chiedo spiegazioni su tutto. Non lascerò passare un giorno senza che il mio sguardo non sia vigile su ciò che sta accadendo. Ci credo ancora che un altro mondo sia possibile.
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Saltano dal dl Dignità la riduzione delle tasse sulle e-cig ei centri per l'impiego. M5S incassa il ritiro …
Saltano dal dl Dignità la riduzione delle tasse sulle e-cig ei centri per l’impiego. M5S incassa il ritiro …
Superati perché ritenuti inammissibili dalle Commissioni Finanze e Lavoro della Camera sono intanto altri 180 emendamenti, alcuni anche di … by Livio Acerbo #greengroundit
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L'INTERVENTO DI DRAGHI IN PARLAMENTO
"Indubbiamente i tempi erano ristretti ma la scadenza del 30 aprile non è mediatica, è che se si arriva prima si avranno i fondi prima. La commissione andrà sui mercati a fare la provvista per il fondo a maggio, poi la finestra si chiuderà nell'estate: se si consegna il piano subito si avrà accesso alla prima provvista sennò si andrà più avanti", ha detto Draghi nella replica in Aula alla Camera. "Ribadisco il profondo rispetto che il governo ed io abbiamo per il Parlamento: indubbiamente i tempi erano ristretti".
La centralità del parlamento
"Le riforme saranno adottate con strumenti legislativi, nei cui procedimenti di adozione il Parlamento avrà, com'è ovvio, un ruolo determinante nella discussione e nella determinazione del contenuto. Una fruttuosa collaborazione tra il potere legislativo e l'esecutivo è cruciale in questa prospettiva". "La vera sfida non appena il piano viene consegnato è di trovare un modo di attuazione dove le amministrazioni locali e il governo centrale, che sono chiamati a mole di interventi, trovino uno schema di governo del piano. Il vero governo non è cosa fa Palazzo Chigi, che comittati si formano, il punto nodale è questo. È chiaro per i ministeri il processo ma è molto più complesso il coordinamento tra governo e enti locali che sono gli attuatori del piano a cui sono destinati poco meno di 90 miliardi". Il Piano nazionale di ripresa e resilienza "permette investimenti che sarebbero stati impossibili e impensabili fino a pochi giorni fa. Tutto il piano è un investimento sul futuro e sulle nuove generazioni".
Giovani e mezzogiorno
"Ai giovani dobbiamo garantire welfare, casa e occupazione sicura. Ho parlato del piano per i giovani, le case e gli incentivi fiscali per i mutui. Il piano garantisce in maniera equa e adeguata il diritto allo studio, quasi un miliardo per gli alloggi studenteschi, mezzo miliardo per borse di studio. C'è l'introduzione di una previsione per condizionare i progetti finanziati non solo da Pnrr e anche di React Eu alla nuova occupazione giovanile e femminile, una condizionalità trasversale del piano". Per il mezzogiorno "il piano esplicita che le risorse corrispondono al 40% a fronte del 34 per cento della popolazione, 82 mld sono una cifra più alta del pil. Sono misure che si inseriscono in visione complessiva per far ripartire e accelerare una crescita del sud ferma da ormai mezzo secolo". "Non sostengo che la concorrenza sia il toccasana in tutte le situazioni, assolutamente no. Nella maggioranza delle situazioni è meglio la concorrenza regolata, non la concorrenza senza regole. Ma lo abbiamo imparato a nostre spese negli ultimi anni".
Le garanzie sul Superbonus
"Molti di voi hanno chiesto garanzie relativamente al superbonus. Ribadisco che per questa misura, tra Pnrr e Fondo complementare, sono previsti oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo. Per il futuro, il Governo si impegna a inserire nel Disegno di Legge di bilancio per il 2022 una proroga dell'ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021. Già con un dl a maggio, interveniamo con delle importanti semplificazioni per agevolare la sua effettiva fruizione" perché le procedure sono complesse.
La banda larga
"Per quanto riguarda la banda larga nel Pnrr ci sono 6,31 miliardi per le reti ultraveloci, la banda larga e il 5G. L'obiettivo del governo è portare entro il 2026 reti a banda ultralarga ovunque senza distinzioni territoriali ed economiche. A maggio avviamo la mappatura dei piani d'investimento previsti dai privati per identificare le aree del Paese che senza interventi del governo resterebbero sfavorite. Per queste aree è previsto un contributo statale per assicurarci che non si creino nuovi divari digitali da qui al 2026".
Il Made in Italy
Sul tema del Made in Italy "uno degli obiettivi principali della Missione 1 è favorire l'internazionalizzazione e la crescita dimensionale delle imprese, soprattutto nei settori più innovativi e strategici. In questo senso vanno gli interventi nell'ambito del Fondo per l'internazionalizzazione la cui dotazione è di circa 1,2 miliardi di euro, e quelli specifici sui settori ad alta tecnologia come l'aerospazio. In generale, gli investimenti su ricerca e sviluppo contribuiranno a un Made in Italy improntato sempre di più alla capacità innovativa".
Le infrastrutture e la rete stradale
"Passo ora al tema dell'alta velocità. Il Piano e il Fondo Complementare prevedono investimenti per oltre 15 miliardi. Tutte le linee ad alta velocità non sono progetti vecchi, ma estremamente innovativi. La Roma-Pescara è una novità assoluta. Il raddoppio del binario sulla linea esistente della Palermo-Catania-Messina va incontro a un'esigenza avanzata dalla regione Sicilia. Per gli interventi ferroviari al Nord sono destinati 8,6 miliardi. Gli interventi consentono di potenziare i servizi di trasporto su ferro, e stabiliscono per le merci connessioni efficaci con il sistema dei porti esistenti. In particolare grazie ai lavori sul tratto Liguria-Alpi i tempi di percorrenza sono dimezzati sia sulla tratta Genova-Milano che sulla quella Genova-Torino. La capacità sarà aumentata da 10 a 24 treni l'ora. La linea ad Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, ho detto che è vera alta velocità dove i treni potranno viaggiare a 300 Km all'ora. Con questi investimenti, ci si metterà lo stesso tempo da Roma a Torino e da Roma a Reggio Calabria", ha detto ancora Draghi.
Riforma del fisco
"La riforma del fisco fa parte di quell'insieme di riforme che, sebbene non ricomprese nel perimetro delle azioni previste dal Piano, devono accompagnarne l'attuazione. La riforma fiscale è tra le azioni chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese e in tal senso è parte integrante della ripresa che si intende innescare anche grazie alle risorse europee. Per riformare il sistema fiscale è auspicabile una ampia condivisione politica. Il Governo si è impegnato a presentare una legge delega entro il 31 luglio 2021. Il Parlamento sarà pienamente coinvolto e svolgerà un ruolo di primo piano. È presto per dare risposte su quale sarà la riforma del fisco. È essenziale che il lavoro del Parlamento giunga a compimento e che vengano fornite indicazioni politiche quanto più condivise e puntuali possibili".
Politiche sportive, turismo e cultura
"L'Italia da anni reclamava un piano sulle politiche sportive. Con un miliardo di investimenti nel PNRR da oggi lo sport ha piena dignità nelle politiche pubbliche del nostro Paese, anche per lo stretto legame che c'è tra l'attività sportiva, il benessere e la coesione sociale. Intendiamo potenziare le infrastrutture per lo sport e favorire le attività sportive a cominciare dalle prime classi delle scuole primarie. Delle infrastrutture sportive scolastiche beneficerà inoltre l'intera comunità territoriale, al di fuori dell'orario scolastico attraverso convenzioni e accordi con le stesse scuole, gli enti locali e le associazioni sportive e dilettantistiche locali". A turismo e cultura sono "destinati circa 8 miliardi di euro. Sono previsti interventi per la valorizzazione di siti storici e culturali, volti a migliorare la sicurezza, l'accessibilità e la loro attrattività. Ci sono inoltre investimenti nel digitale, per consentire il collegamento dell'interno ecosistema turistico e per migliorare la competitività delle imprese". "O attuiamo le riforme o la transizione energetica richiederà fate voi i conti, più di 30-40 anni", ha detto ancora Draghi. "E' evidente che la transizione debba tendere all'utilizzo di idrogeno verde. Questo richiederà un'efficacia senza precedenti nel raggiungere i target di generazione di elettricità da sorgenti rinnovabili senza le quali si dovranno considerare tecniche alternative per la generazione del vettore idrogeno. Il target previsto è il 72% dell'elettricità globale da fonte rinnovabile nel 2030. Vuol dire installare circa 70 GigaWatt di potenza rinnovabile nei prossimi 10 anni. Il ritmo attuale e' 0,8".
Eventi sismici e sviluppo dell'idrogeno
Per gli interventi specifici a favore delle aree colpite da eventi sismici "sono previsti 1,78 miliardi di euro nel Fondo Complementare". Così il premier Mario Draghi in replica alla Camera spiegando che il Pnrr "prevede diversi interventi di riqualificazione di edilizia pubblica, nell'ambito dei quali sono previsti anche interventi di prevenzione antisismica". "Voglio sottolineare come il Pnrr italiano stanzi complessivamente 3,6 miliardi sullo sviluppo dell'idrogeno, dato significativamente superiore ai 2 miliardi della Francia e all'1,6 miliardi della Spagna. Diversi progetti riguardano la digitalizzazione" in agricoltura: "stanziamo 500 milioni per l'innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare. Il progetto sostiene l'ammodernamento dei macchinari agricoli che permettano l'introduzione di tecniche di agricoltura di precisione e l'utilizzo di tecnologie di agricoltura 4.0, nonché l'ammodernamento del parco automezzi al fine di ridurre le emissioni. In tema di punti di ricarica dei veicoli elettrici nel piano abbiamo obiettivi puntuali ed ambiziosi. Intendiamo sviluppare 7.500 punti di ricarica nelle superstrade e circa 13.755 punti di ricarica in centri urbani". Fonte: Ansa Read the full article
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Pensione a 62 anni, le imprese fanno pressing per favorire assunzioni dei giovani
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/pensione-a-62-anni-le-imprese-fanno-pressing-per-favorire-assunzioni-dei-giovani/110838?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=110838
Pensione a 62 anni, le imprese fanno pressing per favorire assunzioni dei giovani
Proprio in questi giorni si sta parlando della possibilità di mandare la gente in pensione a 62 anni.
Così da favorire assunzioni dei giovani, molte imprese hanno deciso di prendere in pugno la situazione, sfruttando una strategia di pressing. Consentire alla gente di andare in pensione 5 anni prima del previsto, non potrebbe che portare ad un gap generazionale positivo.
A trattare tale argomento ci ha pensato Carlo Bonomi, il leader della Confindustria, il quale avrebbe proposto di: “Ridurre la soglia d’accesso al contratto di espansione portandola a 50 dipendenti, collegando questa misura ai bonus per l’assunzione di giovani e donne e rimuovendo contestualmente le causali previste nel dl Dignità sui contratti a termine”.
Di conseguenza, si chiede anche la possibilità di mandare via i lavoratori in anticipo ma allo stesso tempo di effettuare delle assunzioni a costo ridotto.
Orlando: “Incentivare le assunzioni di disoccupati”
Il giorno successivo alla Confindustria, il Ministro del Lavoro Andrea Orlando avrebbe affrontato la questione contratti di espansione.
Infatti, in un’intervista per Il Messaggero avrebbe detto che si tratta di un possibile strumento da estendere alle piccole realtà e che “sono allo studio misure per incentivare le assunzioni di disoccupati con contratti di lavoro stabile”. (Fonte: Il Messaggero)
Inoltre, Maurizio Landini (il leader della Cgil) sembrerebbe essere favorevole all’introduzioni di questi contratti, in quanto potrebbero rivelarsi una valida alternativa al licenziamento. Dovrebbe però, essere resa più appetibile.
In parole povere, il contratto di espansione consentirebbe di concludere il percorso lavorativo fino a cinque anni prima della pensione di vecchiaia (vale a dire sessantasette anni) oppure quella di anzianità.
Ma è un argomento su cui ci sono ancora molti dubbi a riguardo e che sino ad oggi ha interessato soltanto alcune grandi aziende (basti pensare alla Eni o alla Tim). Una cosa è certa: se si dovesse attuare tale procedura, il nostro Paese potrebbe andare incontro ad un grande cambiamento.
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Governo. Ciriani (FdI): abolire dl Dignità e RdC e varare Web Tax. Opposizione corretta ma senza sconti e poltrone
Governo. Ciriani (FdI): abolire dl Dignità e RdC e varare Web Tax. Opposizione corretta ma senza sconti e poltrone
“Ieri nel corso delle consultazioni Fratelli d’Italia ha consegnato al presidente incaricato, Mario Draghi, sei dossier diversi sui temi più urgenti. Riteniamo che in Parlamento l’opposizione sia importante quanto il governo, e come ribadito da Giorgia Meloni faremo saremo corretti e leali ma senza fare sconti e soprattutto chiedere qualcosa in cambio. Bisogna dare risposte al mondo produttivo e…
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