#divulgatori
Explore tagged Tumblr posts
Text
Analfabeti funzionali e dove trovarli.
Di idiozia, fra "esponenti della divulgazione", ne troviamo in gran quantità.
Il mestiere del divulgatore (esattamente quanto per un insegnante) richiede come primo requisito essere persone pazienti: deve arrivare l'Informazione al pubblico, il più vasto possibile, e non il tuo carattere autoritario, scortese.
#Pills of Science#analfabetismo funzionale#ricercatori#divulgatori#@pills_ofscience#Aureliano Stingi#analfabeti funzionali e dove trovarli#idiota#divulgazione#mestiere
4 notes
·
View notes
Text
Il dubbio appartiene al regno della scienza, la certezza a quello dei boccaloni.
Uno dei dogmi oggi più diffusi, è che la crescita di CO2 in atmosfera dipenda esclusivamente dalle attività umane. (Notare, CO2 rappresenta solo lo 0.0415% dell'aria in cui siamo immersi, in altre epoche anche storiche ce n'era di più ma sempre % irrilevanti sul totale; su Venere, pianeta "serra" per antonomasia, la CO2 è il 95,6% dell'atmosfera).
Nel 2020, a causa della pandemia c’è stata una diminuzione del 6% della emissione di combustibili fossili. Se la Co2 dipende dall’uso dei combustibili fossili, ci dovremmo aspettare una conseguente sua diminuzione. Verifichiamo:
Quello sopra è il grafico delle emissioni di CO2 a fatte dall’osservatorio di Mauna Loa, Hawaii, tra il 2016 e il 2021. La quantità di CO2 nell’atmosfera continua a crescere con lo stesso tasso degli anni precedenti. I fatti smentiscono l'ipotesi antropica.
Ma andiamo avanti. Si sa che nell’emisfero Nord le emissione sono circa 15 volte più elevate che nell’emisfero sud, dato che i paesi industrializzati, la popolazione e le aree continentali emerse sono concentrati lì. La zona equatoriale è una sorta di muro nella circolazione delle correnti - barriera delle cosiddette "calme equatoriali"; il risultato è che, sostanzialmente, mentre l'aria da ovest a est si mescola molto, quella tra i due emisferi meno. Dovremmo quindi aspettarci una maggiore quantità di CO2 nell’emisfero nord rispetto a quella dell’emisfero sud.
I dati di 4 osservatori, due nell’emisfero Nord e due nell’emisfero Sud, mostrano che non ci sono sostanziali differenze dal 1975 al 2020 nella presenza di CO2 nei due emisferi.
Sono ancora tutte intere le granitiche certezze sulla origine antropica dell'aumento di CO2 nell'atmosfera? Non tra chi coltiva DATI e DUBBI prima di formarsi opinioni.
Sottolineo: DATI, DUBBI, OPINIONI. Qui non si spacciano certezze ma nemmeno Fedi, quello lo lasciamo fare ad illetterati "divulgatori" per come la capiscono naturalisti, geologi, medici, giurisprudenti e altri addetti a discipline dogmatiche accademiche top-down alla TozziMario et alter, da zelanti chierici anelanti a Fedeli più che a Fedi.
elaborato via https://x.com/climacritic
54 notes
·
View notes
Text
-----
Seguono...
Cicciolina: noi vergini
Schlein: noi poveri
Bonaccini: noi capelloni
Di Maio: noi diplomatici
Conte: noi statisti
LaRussa: noi amanti nostalgici della libertà
Meloni: noi che abbiamo la stessa armocromosta di Elly
Renzi: noi amanti della lingua inglese
Bassetti: noi scienziati
Capua: noi virologi
Cecchi Paone: noi divulgatori
Gassmann: noi attori
Bergoglio: noi difensori del Vangelo e della parola di Dio
Fedez: noi musicisti
Mentana: noi giornalisti
Hannibal Lecter: noi buongustai.
[etc.]
173 notes
·
View notes
Text
Il giorno della memoria...corta e inesistente.
A sentire i politici e vari personaggi italiani, il giorno della memoria è un giorno da ricordare perché è un passato che deve insegnare a costruire un mondo migliore; un passato che deve fare in modo che certe cose non si ripetano più.
Ma in che modo non si ripetono più? Nel fornire armi per una guerra in corso, anziché fungere da mediatori? Oppure manipolando i cittadini inducendoli ad odiare chi non fa i loro interessi? Un po' come fece Hitler inducendo i tedeschi, stanchi e incazzati per il Precariato, ad odiare gli ebrei fino allo sterminio. Un po' come fecero qui in Italia, durante la pandemia, tra pro vax e no vax inducendo l'uno ad odiare l'altro, ma la gente assorta nel panico più totale neppure lo notò. Ma per fortuna non c'erano i presupposti per arrivare ad uno sterminio Hitleriano. E poi un po' come fecero nei confronti dei percettori del reddito di cittadinanza, facendo credere che i richiedenti erano solo parassiti... inducendo così la maggior parte delle persone ad odiarli e schifarli senza neppure sapere se fossero parassiti o in vera difficoltà. Un po' come fecero verso gli stranieri immigrati, inducendo il popolo ad odiare una persona solo perché immigrata clandestina. Però erano "boni" i soldi che vi entravano per ogni clandestino sbarcato... Ah... Un immigrato violentava? Ed ecco lì che, pur di colpire l'avversario politico, concentravano il problema delle violenze sugli immigrati convincendo gli italiani ad odiarli, quando in realtà siamo pieni di italiani stupratori e spesso ci mangiamo insieme senza neppure sapere che lo sono. Come si può credere che questi politici piangano la morte di milioni di poveri ebrei, quando lo stesso Stato in cui viviamo lascia morire ogni giorno, nel silenzio, il popolo meno abbiente tra tagli sulla Sanità, Precariato causato dalle loro stesse leggi inefficaci nel mondo del lavoro, tagli alle Forze dell'ordine oramai quasi prive di ogni potere e intervento diretto per i cittadini?! Manipolatori e divulgatori di odio, incapaci di gestire il proprio Stato oramai alla deriva tra Malasanità, Malagiustizia, Malaistruzione, Precariato, mancanza di controlli e ordine, pronti a mietere vittime fornendo armi anziché tentare altre strade, ma parlano del giorno della memoria... Ma di quale memoria si parla? Io vedo sempre gli stessi scenari e purtroppo non si salva nessuno. Come fate ancora a credere in loro? Come fate ancora a difendervi un Partito? Come fate ancora a farvi manipolare da questi sciacalli?
Beati voi che credete ancora in qualcuno, io ho smesso da un pezzo...
25 notes
·
View notes
Text
DANILO REA_OPERA IN JAZZ
Per rendere “simpatico” il jazz al grande pubblico non c’è strada migliore che cercare di renderlo digeribile con ibridazioni e ammiccamenti con i ritmi della grande musica popolare. Operazioni simili si sono già viste alla televisione, per esempio per la danza, basta ricordare le trasmissioni televisive di Roberto Bolle che si è prestato a questa operazione di grande divulgazione (e quindi forse anche Andrea Bocelli andrebbe ascritto ai grandi divulgatori in campo musicale per la lirica). Un’operazione simile con il jazz la fa Danilo Rea che a JazzMI ha presentato, sabato scorso al Teatro della Triennale di Milano (ex-Teatro dell’arte), “Opera in jazz”, operazione piuttosto compressa, volta a portare il jazz a dialogare con i grandi interpreti del passato della lirica italiana. Pezzi ed arie celeberrime dell’opera lirica sono rielaborate al pianoforte in chiave jazzistica, mentre su uno schermo scorrono immagini, fotografie e filmati storici degli interpreti dell’opera. Si incomincia con una “Casta diva” nella memorabile e irraggiungibile interpretazione di Maria Callas da “Norma” di Vincenzo, Bellini, si prosegue con “Una furtiva lagrima” dall’ “Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti, cantata da Enrico Caruso, e via via fino ad arie meno consumate dall’uso, ma sempre di grande impatto, concludendo, per il bis, con la canzone italiana per eccellenza, ovvero quel “O sole mio” di Alfredo Mazzucchi e Eduardo Di Capua, celebrata, cantata e ricantata in tutto il mondo con una impennata di celebrità in questo nuovo millennio. E il jazz? Bisogna riconoscere che, nonostante queste operazioni siano sempre un po’ rischiose, il risultato è assolutamente pregevole, date anche le capacità tecniche di prim’ordine di Danilo Rea. Non era facile, come lo stesso Rea ha ricordato dal palco al folto pubblico, dialogare con un cantante o una cantante che in realtà non ti ascolta, la cui voce, anzi la cui registrazione monofonica della voce, proviene dalla notte dei tempi della musica riprodotta. Rea riesce eccellentemente nell’operazione, tanto che qualche aria sembra continuare naturalmente nella sua tastiera poliedrica. Se qualche dubbio resta, almeno a me, è il senso generale dell’operazione, come se il jazz non bastasse a sé stesso e altrettanto vale per l’opera lirica. Ma io oltre a non fare testo, sono sempre un po’ troppo esigente e un po’ troppo rigoroso, anche con me stesso, e queste “scampagnate musicali” mi sembrano sempre un po’ delle operazioni azzardate. Quelle che invece sembrano proprio di difficile digestione, sono le immagini proiettate sullo schermo, di una bruttezza e di un cattivo gusto esemplari: elaborazioni elettroniche di rose che fioriscono, fiocchi di neve da centro commerciale, bolle, riflessi, ombre e tramonti napoletani degni di una pizzeria. Forse, se proprio necessario, sarebbe bastato proiettare le rare immagini della Callas, di Beniamino Gigli, di Mario del Monaco o di Mascagni, Rossini e Puccini nel loro originale e fascinosissimo b/n. Spero soltanto che il Roberto Grossi che ha curato la parte video della serata, non sia lo stesso Roberto Grossi, ex studente nella mia stessa scuola e scenografo di mia conoscenza, perché sarebbe la fine di una amicizia…
3 notes
·
View notes
Text
invero lo storico a tutto tondo si sforza di non dare giudizi, e in questo sforzo (che vien fuori nel linguaggio che usa) sta la sua grandezza, ..poi ci sono gli altri (storici divulgatori) che hanno una tesi.
3 notes
·
View notes
Text
ieri ho partecipato alla presentazione che la domenica il collettivo ultima generazione tiene su zoom; vorrei, infatti, inserirmi nel giro o almeno sperare di fare un minimo contro il cambiamento climatico. le misure che intraprendono sono talvolta sufficientemente accese da non risultare dai più condivisibili; d'altro canto, penso non siamo nella condizione in cui possiamo permetterci di criticare, passivamente e senza far nulla, le azioni intraprese dagli attivisti, sentenziando cosa è opportuno e cosa no: agire in modo non violento, provando a fare ogni cosa possibile per smuovere l'opinione pubblica e da lì, si spera, il potere. non che abbia fiducia, ma non rimane altro da fare
a presentare il collettivo era un ragazzo che, con una evidente nota di disperazione e nervosismo, ha parlato di come l'aumento di 1,5 gradi sia da tempo inevitabile, in quanto le temperature odierne risentono dell'inquinamento effettuato circa vent'anni prima; come dire, se avessimo dovuto evitare il tetto degli 1,5 gradi avremmo dovuto agire a inizio degli anni duemila; e se dieci anni fa mi canzonavano per il mio interesse sul tema, non immagino quanto l'informazione a inizio millennio era inesistente. oltre a questo, ha anche parlato di come il famigerato aumento di 1,5 gradi comprenda non solo le terre emerse ma anche le acque che invece hanno temperature inferiori all'incirca di 7 gradi, e che quindi porterebbe l'innalzamento delle temperature su terraferma non di 1,5 gradi ma di 7-8 gradi come media globale
vorrei dunque tornare a una riflessione che ho scritto qualche giorno fa. quanto la comunicazione sul cambiamento climatico arriva al lavoratore medio? se da un lato sono contento che vox, in spagna, non abbia raggiunto la maggioranza, dall'altro mi ha preoccupato leggerne il programma, pregno di negazionismo. mi spaventa che in molti abbiano votato per quei punti ma al contempo mi chiedo le ragioni; trovo sia urgente partire dal modo in cui sono comunicate queste cose: infatti, ho l'idea che i concetti relativi alla lotta climatica non vengano approvati da molti perché non spiegati con semplicità - ovvio che poi gli estremisti di destra veri e propri purtroppo esistano, ma molti di quegli elettori non lo sono. stessa situazione accade con l'npd tedesca: a votarli spesso sono contadini i cui provvedimenti contro il riscaldamento globale attuati dal governo in carica stanno portando grossi problemi economici. come biasimarli, dopotutto?
gli scienziati ne parlano da decenni ma probabilmente non sono tra i migliori divulgatori. serve un'azione informativa trasparente, che spiega quanto il fenomeno sia tragico e come riguarda tutti noi in ogni parte del mondo, tra morti per caldo, acque acide, migrazioni di massa, tornadi ed eventi tropicali in zone insospettabili. dobbiamo superare l'allarmismo e pressapochismo che spiega nulla: non serve e crea inimicizie. d'altro canto, non amo l'approccio di slogan su cui estrema destra e populismo hanno aumentato il loro consenso, una diretta conseguenza di neoliberismo e social; forse però, quella comunicazione, privando al contempo la sinistra della narrazione da colti ed elitisti perché riprenda lo spirito operaio del novecento, potrebbe essere lo spiraglio per arrivare alle persone che non sono state educate o non hanno voglia né tempo di comprendere la complessità e la gravosità del cambiamento climatico
8 notes
·
View notes
Text
La quindicesima edizione dei Rolli Days “Il Mare, Genova e i suoi Palazzi” si è conclusa, come sempre un grande successo e un incredibile partecipazione, nonostante il tempo ballerino, complimenti alla grande macchina organizzativa del Comune di Genova e a tutte le persone coinvolte. Un GRAZIE ai giovani divulgatori e divulgatrici alla loro ottima preparazione e professionalità, alla loro capacità nel guidare il pubblico in queste maestose dimore, sta tutto in piedi grazie a Voi.
Ci vediamo ad Ottobre 😉👋
[Ecco Homo, Michelangelo Merisi da Caravaggio, Palazzo Bianco, Musei di Strada Nuova, Genova]
📷: Fotografia ©️ @buccierostefano
#palazzideirolli #rollidays #unesco #museidistradanuova
10 notes
·
View notes
Text
[Corpi ribelli][Giulia Paganelli]
Nelle pagine di Corpi ribelli, divulgatori, professionisti e attivisti portano le loro testimonianze dando vita a un racconto corale appassionato, formato da tanti sguardi diversi, ma tutti rivolti verso un futuro di inclusione.
Lo sappiamo: i corpi non sono tutti uguali. Pur facendo parte di un Tutto, come i pianeti all’interno delle galassie, ogni corpo ha caratteristiche proprie che lo rendono unico e diverso. Diverso, non meno valido. Tuttavia, esiste un posto, la «terra dei corpi che nessuno vuole», in cui sono confinati quei corpi che, non rispecchiando canoni imposti dal sistema dominante, vengono definiti «non…
View On WordPress
#2023#Carlotta Vagnoli#Corpi ribelli#Diversity Media Awards#evastaizitta#Eytan Ulisse Ballerini#Giulia Paganelli#Italia#LGBT#Luca De Santis#Marina Cuollo#Marina Pierri#Naomi Kelechi Di Meo#Nina Segatori#nonfiction#Pietro Turano#queer#Saggistica#Sagi#Sociologia#Sperling & Kupfer#Storie umane di rivoluzione
2 notes
·
View notes
Text
Bello starsene nel tepore dell'amo tutto e spargo tanta luce.
Bello dire tutto è perfetto così, non c'è niente da aggiustare.
Bello sostenere che tutto è una lezione e sono tuoi insegnanti.
- Codardi - Irresponsabili - Divulgatori di ingiustizia.
Apri gli occhi, piccolo adorabile zombi spirituale.
#zombie#paraguri#schiavi#controllo#illusioni#società malata#sistema#aprite gli occhi#verità#dittatura#covid#svegliatevi#società#manipolazioni#matrix#mondo marcio#discernimento#cervelli spenti#responsabilità#lavoro su di sè#ingiustizia#falsi spirituali#crescita interiore#spiritualità#crescita personale
7 notes
·
View notes
Quote
Cosa pensereste se vi dicessimo che il 94% dei bimbi in età da biberon sono a rischio tumore? Ci prendereste per divulgatori di panico e per un esibizionista in cerca di clamore. E se a dirlo fosse l’Università di Napoli Federico II dopo una ricerca su una selezione molto ampia di biscottini per neonati? Sapete, di quelli che le mamme sciolgono nei biberon. Ecco, supponendo che ogni mamma mediamente ne sciolga tre al giorno nel latte dei bimbi, la stima del rischio tumore da acrilammide calcolato in base ai parametri e ai dati forniti dagli studi dell’Efsa (Agenzia europea sulla sicurezza alimentare) arriva appunto al 94% dei neonati.
Dall’articolo "Cosa è l'acrilammide, la sostanza studiata dalla nutrizionista Chiara Manzi" di Stefano Polacchi
3 notes
·
View notes
Text
(I)l cosiddetto Modello standard della fisica delle particelle, un impianto teorico che descrive la natura e il comportamento della materia ordinaria (cioè non oscura), (...) è il più solido e verificato sperimentalmente per (...) fare previsioni accurate sui fenomeni naturali. Ma non è ancora perfetto: nel corso del secolo scorso, infatti, astronomi e cosmologi hanno cominciato ad accumulare osservazioni sperimentali, legate soprattutto a fenomeni che hanno a che fare con la gravità, che non potevano essere spiegati né previsti dal Modello standard. (...)
Per questo motivo, già nel 1932, l’astronomo olandese Jan Oort propose la presenza di un altro tipo di materia – la materia oscura, per l’appunto – con la quale riconciliare osservazioni sperimentali e modelli teorici. (Sinora) questo tipo di materia non è mai stata osservata direttamente e non abbiamo ancora un’idea precisa di quali dovrebbero essere le sue caratteristiche.
(S)tando alle stime attuali, questa elusiva entità rappresenterebbe addirittura la maggior parte dell’Universo – l’85% circa di tutta la materia esistente e il 27% circa della massa totale.
via https://www.wired.it/article/materia-oscura-gravita-massa-universo-studio/
Il caso della materia oscura lo uso da tempo ad esempio di come ragioni la scienza, dei limiti che ha e di quel che invece ne ricavano i sarchiaponi col diploma o i laureati con lode e phd in fisica ma recenti, con docenti sessantottini e il pubblico sciolto dal profondo bisogno di FEDE.
Fuorviati da divulgatori cani, esemplificati in quel "ma (il modello) non è ancora perfetto" degno di espulsione da tutte le scuole del regno con calcio in chiulo. Al contrario, gli scienziati ben sanno che non esistono "modelli perfetti" ma solo modelli che approssimano la realtà; di più, quelli che sembrano "perfetti" lo sono solo temporaneamente, come il modello standard fino al 1932.
Torniamo all'esempio Materia Oscura - btw, l'articolo accenna - male - a tentativi di superare il concetto. In sintesi: l'esistenza della materia oscura viene postulata da Oort nel 1932 per "far tornare" le equazioni del modello standard, a fronte di osservazioni che mostravano come in certi casi non fosse affatto preciso, anzi proprio sbagliato.
Lo scienziato "postula" perché vorrebbe salvare il modello standard che al 95% funziona ("é elegante") e inoltre, non esistendo ancora una nuova teoria che lo superi, meglio la toppa dello strappo destabilizzante, del salto nel buio, nell'ammissione "non abbiamo capito bene come funzioni".
Lo scienziato vero però sa bene che trattasi di ipotesi, di roba che esiste nelle equazioni non nella realtà, fin che non si osserva sperimentalmente. Siamo nelle condizioni di fine Ottocento, quando gli scienziati postulavano l'esistenza di una sostanza pervasiva detta "Etere Luminifero" che esisteva all'unico scopo di propagare le onde elettromagnetiche, ad es. la luce delle Galassie, non potendo farlo il vuoto. Poi arrivò Einstein e il suo fotone a dargli il Nobel - non la Relatività - e tanti saluti all'Etere. Oggi il nuovo Etere Oscuro siamo ancora costretti a tenercelo stretto, fino a quando non si sa.
Ripeto, lo scienziato vero sa che il teorico naviga a vista tra teorie (modelli) e ipotesi di lavoro ("postulati") in attesa della spada di Damocle di nuove misure che spacchino regolarmente tutto, tipo quelle sull'accelerazione dell'espansione dell'Universo. En attendant il nuovo Einstein di turno che sistemi la cucina.
Il Fedele, fomentato dal Divulgatore cane, invece tutto questo non lo sa: è convinto che la Scienza rimpiazzi le Scritture, occupandosi di Fatti e Certezze e stabilendo le Verità incontrovertibili. Estendendole stiracchiate sino ai modelli del clima futuro!!! Poveretti, le delusioni che li aspettano.
11 notes
·
View notes
Text
Il problema di questi "divulgatori" è che non vedono una patata da una vita e manco la patata vuole vedere loro, per cui se la prendono con la gente che sta sui social.
So' proprio rincoglioniti tosti.
Non sono un'analfabeta funzionale, ma la spocchia di Mario Tozzi ha VERAMENTE ROTTO IL CAZZO: fa pena nella sua crisi esistenziale di mezza età.
Mi guardo un bel film su Prime Video e a fanculo lui, gli stupidi come lui che allontanano dalla Scienza, e i suoi documentari 🖕
La Scienza in Italia fa così schifo al cazzo che non trova di meglio da fare del bullizzare gli utenti sui social, invece di fare Ricerca.
Fate pena!
0 notes
Text
AMBIENTE, ECOSOSTENIBILITA’ E MONDO APIARIO: Docenti e divulgatori di storia del territorio nazionale a Napoli per un incontro con gli studenti
I relatori Pio Pannone e Antonella Festini, docenti e divulgatori di storia del territorio nazionale, hanno inserito nella loro ampia programmazione, il tema dell’ecosostenibilità, dell’ambiente e in particolare del mondo apiario. In virtù di ciò hanno organizzato un altro incontro invitando una folta rappresentanza di preparati studenti della I Q del Liceo St. “F. Sbordone” di Napoli e della II…
0 notes
Text
Dicono che, in Italia, esistano scienziati; mi meraviglio, poiché, fino ad oggi, io ho rilevato, anche fra sedicenti divulgatori scientifici "pop", solo leccatori di ani papali, mangiatori di tarzanelli ecclesiastici, e postatori di "miracoli" ricevuti dal divulgatore, da qualche loro affezionata bimba (minchia).
Ieri Padre Pio; oggi: Barbe Porcodio.
0 notes
Text
gli storici - Bruno Snell- fanno ricerca, i divulgatori - Alessandro Barbero- la interpretano. Poi Coccinella78...
---
6 notes
·
View notes