#discepolo
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ilfalcoperegrinus · 5 months ago
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DOVEVA SOFFRIRE MOLTO
DOVEVA SOFFRIRE MOLTO, un commento al vangelo della 24esima domenica del tempo ordinario, disponibile come audio-commento e con testo tradotto in lingua spagnola, entrando nella sezione "Commenti al vangelo" del menu di www.predicatelosuitetti.com
XXIV DOMENICA DEL T.O. anno B (2024) Is 50,5-9a; Gc 2,14-18; Mc 8,27-35 https://predicatelosuitetti.com/wp-content/uploads/2024/09/xxiv-domenica-del-t.o.-anno-b-2024.mp3 Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono…
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cristinabcn · 1 year ago
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La aventura del tango: Un tango dos versiones
ANTONIO PIPPO PEDRAGOSA Periodista. Director General de Cultura Tanguera. Editorialista – Columnista La historia del tango está llena de polémicas. En muchos casos son hijas del capricho o de la inventiva excéntrica de algún entendido o, cuanto menos, de la aceptación de meras leyendas. Discépolo, en 1950, un año antes de morir, despertó una de ellas seguramente sin quererlo. Escuchó cantar a…
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skeletonfumes · 2 years ago
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Hypnotic (2023) Robert Rodriguez
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chrisnaustin · 2 years ago
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If only I were she!
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maeba-zart · 29 days ago
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nicocota · 2 months ago
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Enrique Santos Discépolo nace en Buenos Aires el 27 de marzo de 1901 y muere en Buenos Aires el 23 de diciembre de 1951, fue un compositor, músico, dramaturgo y cineasta argentino. También era conocido como Discepolín.
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alien-in-the-mirror · 4 months ago
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Yira Yira
Enrique Santos Discépolo (1929)
Cuando la suerte qu’es grela Fayando y fayando Te largue parao... Cuando estés bien en la vía, Sin rumbo, desesperao... Cuando no tengas ni fe, Ni yerba de ayer Secándose al sol... Cuando rajés los tamangos Buscando ese mango Que te haga morfar... La indiferencia del mundo Que es sordo y es mudo Recién sentirás. Verás que todo es mentira Verás que nada es amor Que al mundo nada le importa Yira... yira... Aunque te quiebre la vida, Aunque te muerda un dolor, No esperes nunca una ayuda, Ni una mano, ni un favor. Cuando estén secas las pilas De todos los timbres Que vos apretás, Buscando un pecho fraterno Para morir abrazao... Cuando te dejen tirao, Después de cinchar, Lo mismo que a mí... Cuando manyés que a tu lado Se prueban la ropa Que vas a dejar... Te acordarás de este otario Que un día, cansado, Se puso a ladrar.
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dominousworld · 4 months ago
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IL MAESTRO E IL DISCEPOLO
IL MAESTRO E IL DISCEPOLO
di Marco Scarinci L’autentica relazione Maestro-Discepolo, Guru-Chela, quella che è veramente fonte di progresso spirituale, si può creare ad una sola condizione. La condizione è che deve esserci un sincero affetto, ovvero Amore, tra loro due. Come al solito, è sempre l’Amore l’ingrediente segreto che attiva veramente il processo spirituale. Questo vuol dire che non c’è alcuna autentica…
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astrologiabyamatagioviale · 2 years ago
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CONVERSAZIONE CON CIRO DISCEPOLO
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crazy-so-na-sega · 6 months ago
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I paradossi nacquero nel momento in cui qualcuno si accorse che c'era qualcosa di "anomalo" nel linguaggio a partire dalla nozione di "essere" (to on). Eraclito e Parmenide che avevano "scoperto" (o inventato?) questa nozione, si erano subito accorti che entrava in collisione con altre nozioni, e in particolare con quelle di "movimento" e "pluralità". Come sappiamo Eraclito accettò semplicemente la contraddizione che ne derivava, mentre Parmenide volle sbarazzarsene.
Il discepolo di Parmenide, Zenone escogitò a sostegno della sua tesi i noti "argomenti dialettici" di Achille e la tartaruga, dello stadio, della freccia, i quali servivano sostanzialmente a mostrare che, se si mantiene che l'essere è unico, ed è identico a sé stesso, ogni concessione fatta al movimento e alla pluralità diventa contraddittoria. Per esempio:
"Un segmento di retta si può dividere all'infinito: lo si dimezza, poi si dimezza la metà che si è ottenuta, e così via, senza fine. Dunque il segmento deve essere formato da un numero infinito di parti. Ma quale è la lunghezza di queste parti? Se è zero, allora il segmento non ha lunghezza, dunque non esiste; se la lunghezza è superiore a zero, per quanto piccola sia, il segmento avrà una lunghezza infinita, dunque non sarà un segmento. Di conseguenza: il segmento sarà inesistente, o non sarà un segmento".
La C (contraddizione) per Zenone si eliminava, molto semplicemente, eliminando una premessa (RAA)* cioè suggerendo che il segmento non ha parti, poiché l'essere è unico e indivisibile.
Sembra che Eubulide, l'inventore dei più classici paradossi della nostra tradizione, avesse gli stessi obiettivi: il suo scopo però non era mostrare che solo certi concetti, come il movimento o la pluralità erano difettosi; si trattava invece di far vedere che tutto il linguaggio comune, espressione della doxa, doveva essere ridotto all'assurdo.
Certo, se non si vuole stabilire che nozioni così utili come il movimento e la pluralità o in generale tutto il nostro modo normale di lavorare con il linguaggio debbano essere eliminati, la contraddizione rimane, e richiede interventi di tipo diverso.
* reductio ad absurdum
-F.D'Agostini (Paradossi)
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popolodipekino · 1 month ago
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autoref
Se si costituisse effettivamente un gruppo sufficiente di uomini desiderosi di arrestare le guerre, essi comincerebbero a fare la guerra a coloro che non sono della loro opinione. Ed è ancora più certo che farebbero la guerra a uomini che vogliono anch'essi impedire le guerre, ma in un altro modo. P. D. Ouspenski, Frammenti di un insegnamento sconosciuto. La testimonianza di otto anni di lavoro come discepolo di G. I. Gurdjieff
(come gli inclusivi che escludono chi a parer loro esclude, i tolleranti che non tollerano gli intolleranti (cit))
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ilfalcoperegrinus · 6 months ago
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CARNE DELLA SUA CARNE
CARNE DELLA SUA CARNE, un commento al vangelo della 20esima Domenica del Tempo Ordinario, disponibile anche come audio-commento e con testo tradotto in lingua spagnola entrando nella sezione "Commenti al vangelo" del menu di www.predicatelosuitetti.com
XX DOMENICA DEL T.O. anno B (2024) Pr 9,1-6; Ef 5,15-20; Gv 6,51-58 https://predicatelosuitetti.com/wp-content/uploads/2024/08/xx-domenica-del-t.o.-anno-b-2024.mp3  Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro:…
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cristinabcn · 1 year ago
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La aventura del tango: CAMBALACHE
ANTONIO PIPPO PEDRAGOSA, Periodista, Escritor, Editorialista, Director Gral. de Cultura Tanguera. Columnista Hay un tema, en la azarosa y extensa historia del tango, que busca un objetivo inalcanzable –quizás, quién sabe-: Cambalache, de Enrique Santos Discépolo (Buenos Aires, 27 de marzo de 1901 – 23 de diciembre de 1951), compuesto en 1934. El historiador Sergio Pujol ha dicho: “No es…
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lunamagicablu · 6 months ago
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Il maestro era sceso verso la riva del fiume. Il sole si era appena alzato e dava luce al risveglio del mondo intorno al corso d'acqua. Il silenzio di quelle acque era ricoperto dalle grida degli uccelli, mentre ogni altro suono si armonizzava con gli altri in una musicalità che era solo di quel posto, in una bellezza che era unica nel suo accadere. IL maestro rimase in piedi davanti al fiume, abbandonò le braccia lungo i fianchi, fece alcuni respiri e le sue braccia cominciarono ad alzarsi mentre le gambe sembravano accompagnare quei movimenti, disegnando insieme alle braccia una forma che non aveva fine. L’armonia guidava i suoi movimenti. L'allievo aveva raggiunto anche lui quel luogo, fermandosi però a distanza, aspettando che il maestro desse conclusione a quella preghiera. Quando il movimento del maestro si raccolse per trasformarsi in immobilità il discepolo si avvicinò: - Maestro, vorrei fare come voi dite - Non puoi fare come dico io, perché saresti solo la mia imitazione e come tale non saresti tu. - Come posso allora diventare come voi - Non puoi diventare come sono io. Puoi però vedere come sei e da questa osservazione potrà accadere di incontrare ciò che tu sei, non diverso da me. Il maestro si rivolse ancora al giovane guerriero: - Se sei così ci sarà un motivo, aspetta di incontrarlo prima di buttarlo via... … ed insieme entrarono nel movimento appena concluso per un nuovo inizio, così che fine e inizio sono solo momenti di ciò che non ha mai fine… la vita. Sembrava che i suoni della natura cantassero insieme alla forma che stavano eseguendo, non esistevano in quel momento singolarmente ma esisteva una unica unicità… l’adesso. Franco Piccirilli *************************** The master had gone down to the river bank. The sun had just risen and was giving light to the awakening of the world around the watercourse. The silence of those waters was covered by the cries of the birds, while every other sound harmonized with the others in a musicality that was only of that place, in a beauty that was unique in its occurrence. The master remained standing in front of the river, he abandoned his arms along his sides, took a few breaths and his arms began to rise while his legs seemed to accompany those movements, drawing together with his arms a shape that had no end. Harmony guided his movements. The student had also reached that place, but he stopped at a distance, waiting for the master to conclude that prayer. When the master's movement came to become stillness, the disciple approached: - Master, I would like to do as you say - You cannot do as I say, because you would only be my imitation and as such you would not be you. - How can I then become like you - You cannot become as I am. However, you can see how you are and from this observation it may happen to meet what you are, not different from me. The master turned again to the young warrior: - If you are like this there must be a reason, wait to meet it before throwing it away... ... and together they entered the movement just concluded for a new beginning, so that end and beginning are only moments of that which never ends... life. It seemed that the sounds of nature were singing together with the form they were performing, they did not exist in that moment individually but a single uniqueness existed... the now. Franco Piccirilli 
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itsmyecho · 2 years ago
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Un Maestro zen vide uno scorpione annegare e decise di tirarlo fuori dall’acqua.
Quando lo fece, lo scorpione lo punse.
Per l’effetto del dolore, lasciò l’animale che di nuovo cadde nell’acqua in procinto di annegare.
Il Maestro tentò di tirarlo fuori nuovamente e l’animale lo punse ancora.
Un giovane discepolo che era lì gli si avvicinò e gli disse:
“Mi scusi maestro, ma perché continuate? Non capite che ogni volta che provate a tirarlo fuori dall’acqua vi punge? “.
Il Maestro rispose:
“La natura dello scorpione è di pungere e questo non cambierà la mia che è di aiutare.”
Quindi, con l’aiuto di una foglia tirò fuori lo scorpione dell’acqua e gli salvò la vita, poi rivolgendosi al suo giovane discepolo, continuò:
“Non cambiare la tua natura: se qualcuno ti fa male, prendi solo delle precauzioni, poiché gli uomini sono quasi sempre ingrati del beneficio che gli stai facendo. Ma questo non è un motivo per smettere di fare del bene, di abbandonare l’amore che vive in te. Gli uni perseguono la felicità, gli altri la creano. Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione. Perché la tua coscienza è quello che sei, e la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. Quando la vita ti presenta mille ragioni per piangere, mostrale che hai mille ragioni per sorridere”.
Itsmyecho
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jadarnr · 1 day ago
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TRINITY BLOOD
RAGE AGAINST THE MOONS
(Storia: Sunao Yoshida // Illustrazioni: Thores Shibamoto)
Vol. 1 - From the Empire
FROM THE EMPIRE - CAPITOLO SEI
Traduzione italiana di jadarnr dai volumi inglesi editi da Tokyopop.
Sentitevi liberi di condividere, ma fatelo per piacere mantenendo i credits e il link al post originale 🙏
Grazie a @trinitybloodbr per il suo prezioso contributo alla revisione sul testo originale giapponese ✨
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Mentre la pillola rilasciava bolle sciogliendosi, l'acqua minerale nel bicchiere assumeva un colore rubino. Dopo averla rimescolata due o tre volte, la bevve in un sorso ── l' 'acqua della vita', cheper i Metuselah era letteralmente vitale, ora era amara anche per lei.
Senza sedersi sul divano, Astha guardò la finestra con occhi cupi. Sulla pista che si estendeva verso il mare, le luci di atterraggio brillavano luminose, accogliendo gli aerei in arrivo anche a quell'ora tarda della notte. Dall'aeroporto, separato da venti chilometri di mare dall'isola principale di Venezia, si stava formando una lunga coda all'imbarco del vaporetto per il centro città.
Il Carnevale è finito da un pezzo, eppure c'è ancora tanto rumore... C'è ancora un evento in corso? No, non credo che sia più un mio problema.
“... È davvero un peccato, signorina Astha.”
“È la conseguenza delle mie azioni. Non posso farci nulla.”
Riponendo il farmaco a base di emoderivati nel portapillole, Astha sorrise. Non era colpa di nessuno. Stava solo pagando il prezzo della propria stupidità e arroganza. Almeno c'era una certa logica.
<Qui Iron Maiden. Padre Abel, il rifornimento è quasi completato.>
Dall'auricolare del sacerdote seduto di fronte a lei, si udì la piccola intonazione di una voce femminile. Era una comunicazione dall'aereo che avrebbe trasportato Astha nell'Impero.
<Credo che siamo quasi pronti per la partenza. Potreste salire a bordo tra poco?>
“Capito, Sorella Kate. A proposito, e Tres?”
<È alla torre di controllo per cancellare la scheda di volo. Per favore, voi due salite a bordo per primi.>
“Allora, signorina Astha, andiamo?”
Nonostante la giornata stesse per finire, la sala d'aspetto dell'aeroporto era affollata. I passi di Astha verso il terminal erano pesanti, come quelli di un vitello che viene portato al macello.
“…Mi affiderò a te per il caso di Endre.”
Fuori dalla finestra, le luci dell'isola principale di Venezia tremolavano in lontananza, oltre il mareche cominciava a agitarsi. Mentre le osservava, Astha sussurrò con voce quasi impercettibile,come il ronzio di una zanzara:“Puoi usare qualsiasi mezzo. Fai qualcosa per lui, altrimenti sarà un disastro.”
“Lo so. Ma...”
Anche la voce di Abel era sconfortata.
In ogni caso, gli indizi erano pochi. Alla fine, a parte il corpo della ragazza, non era stato trovato nient'altro tra le rovine del casinò. La sua posizione rimaneva sconosciuta. Non si sapeva nemmeno se fosse ancora in città.
“Sta sicuramente puntando a Roma... Fate il possibile per catturarlo prima che ci arrivi. Non possiamo lasciarlo entrare a Roma.”
“L'hai detto anche in ospedale, no? Ma cosa c'è a Roma? Oltretutto, Roma è il nostro territorio, è sotto la tutela del Vaticano. La sicurezza lì è piuttosto rigida... Oh, scusi!”
Mentre guardava il prete che si scusava ripetutamente con la suora che aveva urtato, Astha inclinò la testa, perplessa.
“Che cosa c’è? È molto affollato, vero? È sempre così qui?”
“Questa sera è speciale... Tra poco ci sarà una grande messa nella cattedrale di San Marco.”
“Una grande messa? Fino all'altro ieri sera era carnevale, e stasera c'è una grande messa... Voi vivete solo per le feste per caso?”
“Sembra che le reliquie di San Marco, scomparse da tempo, siano state ritrovate a Roma il mese scorso. Questa sera ci sarà la cerimonia della loro restituzione.”
San Marco, discepolo diretto di Cristo e uno degli autori della Bibbia, era il patrono di Venezia. Si diceva che il suo corpo, conservato nei sotterranei della Basilica di Piazza San Marco, avesse compiuto molti miracoli e protetto la città.
“Quindi è per questo che tutti questi uomini e donne si stanno radunando da lontano, cercando di vedere il benedetto San Marco... Ma in fondo, sono solo ossa, no? Voi venerate davvero una cosa del genere, la cui origine è sconosciuta? I Terrestri sono forse tutti idioti?”
“Che mancanza di rispetto! Non è una cosa da ridicolizzare in questo modo. Gli esperti hanno ripetuto la valutazione più volte, e stasera sarà restituito sotto la supervisione di Sua Santità.”
“Humph! Anche se cercate di renderle un oggetto prezioso, alla fine sono solo... cosa!?”
Qualcosa fermò i pensieri di Astha, che rimase paralizzata sul posto.
All'inizio non sapeva cosa avesse notato. Senza capire, allungò la mano verso la manica del sacerdote.
“A-ora, cosa hai appena detto?!”
“Come ho detto, stasera ci sarà una grande Messa nella cattedrale...”
“Prima di questo! Hai parlato della presenza di Sua Santità, vero? 'Sua Santità' significa il Papa! Il Papa sta venendo qui!”
“Sì, sì. Sua Santità verrà da Roma in questa città e presiederà la grande Messa di adorazione del Santissimo Sacramento... Non hai letto il giornale?”
Non lo aveva fatto. Astha strappò il giornale dalle mani del sacerdote. Sulla prima pagina dell'Osservatore Romano, il giornale ufficiale del Vaticano, c'era il volto lentigginiso di un ragazzo - l'attuale Papa Alessandro XVIII - che mostrava un sorriso chiaramente timido.
“Ho sbagliato...”
Senza accorgersi di avere le zanne in vista, Astha accartocciò il giornale tra le mani.
“Quel bastardo non aspettava altro!”
“Allora, signorina Astha, per favore... ah!?”
Una forza incredibile afferrò la spalla di Abel. Con la tentazione di sopraffare il sacerdote, il volto della bella donna gli si avvicinò pericolosamente.
“A che ora è la Messa? Quando la celebrerà il Papa?”
“Eh, se non mi sbaglio, inizia a mezzanotte... Aspetta, signorina Astha!”
Abel afferrò disperatamente la mano di Astha mentre lei iniziava a correre. Protestò mentre veniva trascinato.
“Aspetta un attimo! Azioni arbitrarie come questa...”
“Non abbiamo tempo! Il Papa è in pericolo!”
“Eh? O-che cosa vuoi dire?”
“Endre non è stato incriminato nell'Impero solo per i suoi abusi e maltrattamenti nei confronti dei Terrestri. La vera accusa contro di lui è...”
Questa è l'unica cosa che mi è stato rigorosamente ordinato di non riferire al Vaticano dal mio paese... Ma ora non mi importa più!
“Il suo crimine è il tradimento contro lo Stato: stava complottando per provocare uno scontro su larga scala tra il Vaticano e l'Impero! Questo ha fatto infuriare Sua Maestà Augusta, ed è stato espulso dal Paese.”
“Capisco... Ma cosa c'entra questo con Sua Santità?”
“Idiota, Prost! Non hai ancora capito?”
Battendo i piedi per la rabbia e la frustrazione, Astha gridò:
“Per quanto Endre lo voglia, finché Sua Maestà non lo vuole, l'Impero non inizierà alcuna guerra. Ma la guerra non deve necessariamente essere provocata da noi, giusto?”
“Se non è l'Impero il responsabile, allora chi? No, non può essere!”
“Esatto...”
La voce di Astha, con parole come macchiate di sangue, sibilava dalle sue labbra screpolate.
“Se un nobile dell'Impero cercasse di uccidere il Papa! Rimarresti comunque in silenzio?”
“Io... immediatamente, informerò l'entourage di Sua Santità...”
“Non potete! Se questo piano venisse scoperto, in ogni caso si creerebbe un conflitto tra l'Impero e la Santa Sede!”
“Allora, cosa dobbiamo fare...?”
Astha si voltò verso il suo compagno e lo guardò in profondità negli occhi.
“... Non abbiamo altra scelta che risolvere noi la questione.”
Io, che ho già fallito una volta, ho il diritto di dire una cosa del genere? Ma mi ha definito il suo tovarish. Posso solo scommettere su questo!
“Compagno, gli unici che possono fermarlo siamo noi.”
Dietro gli occhiali, i suoi occhi blu guardarono nuovamente la Metuselah. Aveva davvero capito quello che gli aveva detto? Per dieci battiti di cuore, Abel rimase completamente in silenzio.
“Non è possibile... Come tu hai una missione, anch'io non posso disobbedire agli ordini.”
Quindi è davvero impossibile...
Astha scrollò le spalle. Non c'era da stupirsi. La Duchessa di Milano aveva rifiutato qualsiasi collaborazione con lei, dicendo che doveva essere rimandata al suo paese. Il suo subordinato non aveva alcun obbligo di opporsi al suo superiore per sostenerla.
“Tuttavia...”
Mentre continuava con le sue fredde parole, Abel estrasse il suo revolver dalla cintura. Quando sollevò il cane dell'arma...
“Se mi avessi preso in ostaggio e fossi fuggita in città, la situazione sarebbe diversa."
“?”
Girando velocemente il revolver, spinse l'impugnatura della pistola nella mano di Astha. Poi, il prete dai capelli d'argento, con il sorriso di un ragazzo malizioso che ha appena pensato a un grande scherzo, si portò le dita all'orecchio.
“Pronto, sorella Kate? Kate, mi senti?”
<Cos'è successo, padre Abel? Potete salire a bordo in qualsiasi momento.>
La risposta che arrivò alla domanda era pacata era spensierata.
“In realtà c'è stato un problema... la signorina Astha, o meglio la Viscontessa di Odessa, ha detto che vuole tornare in città.”
<Cosa? Abel, sono occupata in questo momento. Devo preparare la rotta di navigazione, calcolare il carburante, ecc... Lascia queste battute per un'altra volta...>
“Oh!? Dannazione! Mi hanno rubato la pistola! Oh, no! Sono un ostaggio? Wow, è una cosa seria... Aiutami, sorella Kateeeee!”
<Per favore, smettila di scherzare, Padre Abel! Sarò io quella ad essere rimproverata più tardi! A proposito, perché devo sempre finire per rimediare ai tuoi pasticci, non sai nemmeno pulirti il sed...?>
“Beh, questo non mi pare il momento, sorella. Comunque, sono finito per diventare un ostaggio.Quindi occupati del resto, per favore. ♥ È tutto, comunicazione chiusa.”
<Aspettate! Abel...>
“A posto così.”
Chiudendo unilateralmente la comunicazione, Abel annuì come se fosse soddisfatto delle proprie capacità recitative.
“Cogliamo l'occasione per fuggire, signorina Astha!"
“E-ehi, sei sicuro che vada bene così?”
“Non c'è assolutamente nessun problema.”
Mentre seguiva il sacerdote, che iniziava a barcollare attraverso il terminale, Astha inclinò leggermente la testa.
“Allora, come torniamo in città? A nuoto?”
L'aeroporto sulla terraferma e l'isola principale di Venezia erano separati dal mare: nuotare per venti chilometri trasportando un ferito sarebbe stato piuttosto difficile anche per Astha.
“Per prima cosa, prendiamo una barca... Ah, questo è perfetto.”
Abel indicò il punto di imbarco del vaporetto. Un battello a vapore con le ruote laterali era ormeggiato con la caldaia accesa, ma ancora senza equipaggio né passeggeri a bordo. Una volta salito sulla barca vuota, Abel iniziò ad armeggiare con tutto ciò che vedeva davanti a sé.
“Puoi guidarla?"
“Se è come andare in bicicletta, dovrei riuscire a cavarmela. Il resto dipende dalla forza di volontà... Ops, così non va bene!”
Mentre Abel armeggiava qua e là, il piroscafo aveva cominciato a muoversi involontariamente.
Il battello ribattezzato ‘così non va bene’ si stava dirigendo verso l'aeroporto.
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La Iron Maiden ─ l'enorme dirigibile contrassegnato da una croce romana stava per decollare.
“Tenetevi forte! Sto per accelerare!”
“... Accelerare cosa?”
Astha gemette con una voce incredibilmente patetica.
Non c'era stata competizione fin dall'inizio tra il tranquillo battello a vapore a ruote laterali e la più avanzata corazzata aerea. Prima ancora che l'imbarcazione si fosse allontanata dalla banchina, l'enorme ombra era già alle sue spalle, in procinto di raggiungerla.
“Hum, siamo nei guai. Se ci prendono, sarò sicuramente picchiato a morte da sorella Kate...”
“I-idiota! Dobitōku! Guarda in avanti!”
“Eh.....no..oooooowww!”
La conseguenza della sua disattenzione fu grande ── quando Abel guardò davanti a sé, lo scafo della barca aveva già superato il segnale nautico di stop e si era pericolosamente inclinato. Con lo scafo rovesciato, la barca si schiantò violentemente contro il muro della riva.
“A-Asutsu dobitōku - Grande idiota!!!”
Tenendosi la testa mentre sbatteva contro il muro, Astha urlò con gli occhi pieni di lacrime.
“Dobitoku! Neptinta! Prost! Farima... Tau Kap Dovrik Ha!? - Idiota! Incompetente! Imbecille!Asino... Hai la testa di una zucca!”
“Se parli così velocemente, non capisco... Comunque questi sono insulti, vero?”
A causa dell'alta marea, le onde all'interno del porto erano agitate come quelle del mare aperto. I due, dopo un grande sforzo, uscirono dal battello e trascinaronoi loro corpi inzuppati sulla banchina.
“Avviso all'ufficiale di spedizione A.X. Abel Nightroad e all'ispettore diretto dell'Impero Astharoshe Asran: disarmate e arrendetevi immediatamente. Aspetterò tre secondi."
“O-Salve, Tres."
Abel alzò lo sguardo, sorridendo il più amichevolmente possibile alla canna della pistola puntata contro di lui. Occhi inespressivi, come perle di vetro, osservavano dall’alto i due inzuppati senza alcuna emozione.
“Scusate, in qualche modo ho finito per disturbarvi nuovamente...”
“Inizio il conteggio. Tre, due...”
"Ah! Ah! STOP! Okay, lascio cadere la pistola! Mi arrenderò anch'io! Vedi? Signorina Astha fallo anche tu!"
"...dobitōku!”
Sono stata una sciocca ad aspettarmi qualcosa... ― immersa in profondi pensieri, Astha alzò le mani.
"Iron Maiden, parla Gunslinger. Obiettivo catturato. Rapporto alla Duchessa di Milano sulla violazione delle regole del servizio clericale da parte di Padre Nightroad."
"Lo dirai davvero a Caterina, Tres? Uffa, mi sgrideranno di nuovo..."
<Abel... più tardi... ho bisogno di parlarti... Oh? Che strano... non è vero?>
"Cosa c'è?" Tres aggiustò le cuffie e rispose. Cosa succedeva? Il rumore era piuttosto forte.
<Questo... non riesco a comunicare con... terina... sembra che ci sia una forte interferenza nel segnale... l'intera area... cosa potrebbe essere?>
Anche la voce proveniente dalle cuffie di Abel era distorta. Considerando che Iron Maiden fluttuava direttamente sopra di loro, doveva trattarsi di un'interferenza di segnale piuttosto grave. O forse era un guasto all'attrezzatura.
"Beh, alla fine è solo tecnologia terrestre..."
Astha guardò i due preti, ridendo con sdegno, rivolse lo sguardo verso la città... e poi la sua espressione si gelò.
"Capisco, quindi... è così!" Sibilò fra i denti.
"Eh? Che succede?" Abel guardò innocentemente il volto di Astha, che cominciò a parlare velocemente:
“Padre Abel, l'impresa edile dove è avvenuto il secondo incidente... non era specializzata in lavori idraulici? Come nelle dighe o negli argini, per esempio?"
"Ah, sì...come fai a saperlo?"
Sapere di averci azzeccato le provocò un’intensa vertigine.
Come pensavo, quel pazzo...!
"Contatta la Duchessa di Milano! Il Papa... no, dobbiamo evacuare tutti i terran da quella città! La visita del Papa, fin dall'inizio, è stata tutta una trappola per lui!"
<Che cosa significa?> Chiese Sorella Kate con aria curiosa, apparendo piuttosto confusa. La correzione applicata alla trasmissione aveva reso il suono un po' più chiaro, ma c'era ancora molto rumore mescolato.
<Se si tratta di Caterina... al momento, sta andando... a ispezionare la diga mobile, ma...>
"Maledizione! Ma proprio lì, proprio lì!? Mettetevi subito in contatto! Altrimenti morirà anche lei!"
Con quelle parole, la luce rossa del mirino laser, che fino a quel momento era rimasta immobile sulla fronte di Astha, scomparve improvvisamente.
"...Raccontatemi tutto in dettaglio."
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