#discariche plastica
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pier-carlo-universe · 13 days ago
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Che fine fa la plastica che non viene riciclata? Impatti ambientali e soluzioni future
Scopri il destino della plastica non riciclata e le gravi conseguenze per l'ambiente, insieme alle alternative per un futuro più sostenibile
Scopri il destino della plastica non riciclata e le gravi conseguenze per l’ambiente, insieme alle alternative per un futuro più sostenibile. La plastica è uno dei materiali più diffusi e versatili della nostra epoca. Tuttavia, solo una piccola percentuale della plastica prodotta globalmente viene effettivamente riciclata. La restante parte, che non finisce nei sistemi di riciclo, ha un destino…
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abr · 3 months ago
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Cari popoli minori tipo serbi portoghesi e contadiname vario, dobbiamo consumarvi qualche migliaio di ettari quadrati di suolo for the Greater Good Ambientale.
In questo caso specifico poi, le operazioni saranno in sotterraneo mica a cielo aperto, di che si lagnano? Solo perché la Rio Tinto, società a capitale cinese, è autore seriale di disastri sanitari ambientali in giro per il mondo? Prevenuti!
Certo, il vostro ambiente verrà riempito di montagne di discariche di residui vari percolanti (ma li rivestiremo tutti: con la plastica!) e l'acqua verrà tutta usata ma poi tutta restituita eh, solo con un filino di acido solforico residuo.
E' il barbatrucco degli ambientalisti, estendere la devastazione dalle loro città morbose alla campagna aperta. Poi oltre al danno la beffa: vi verranno a dire che il problema sono le vostre mucche scoreggione e la carne "davvero sana e vegana" ahahah la sintetizzano nei loro lab. Wuhan style. Cosa mai potrà andare storto?
#ue
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enkeynetwork · 25 days ago
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pietroalviti · 1 month ago
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Bosco Celleta, nuove discariche a Ceccano
Ce lo segnalano i lettori, che, nei loro giri nel boschi in cerca di fungh,i si trovano di fronte a sacchi pieni di immondizia, plastica bruciata, copertoni. In tanti, purtroppo, continuano a considerare i boschi, come anche le cunette delle strade, vere e proprie discariche, senza che mai venga beccato nessuno. Caccanesi imperanti
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greenmax-it · 2 months ago
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Il Connecticut ha il primo centro di riciclaggio che utilizza i riciclatori EPS per trattare i rifiuti di polistirolo in espansione. Il Centro di riciclaggio Regional Waste District 1 di Winsted, Buckhamstead e New Hartford ha recentemente acquistato un riciclatore EPS.
Questa macchina innovativa trasforma la schiuma di plastica in materiali da costruzione come cornici, armadi e altro ancora. Oppure l’imballaggio schiuma scartato può essere compattato e granulato nuovamente per altri scopi.
INTCO Recycling, specialista nel riciclaggio di contenitori di schiuma, acquista blocchi di schiuma da tutto il mondo e li trasforma in materiali da costruzione come pavimenti esterni e pannelli a parete insonorizzati.
La schiuma di polistirolo è un materiale di imballaggio utilizzato per il trasporto di merci. Più di 5 miliardi di libbre di schiuma di polistirolo finiscono nelle discariche e nelle fogne ogni anno. Sfortunatamente, la schiuma dei rifiuti è in realtà una risorsa rinnovabile. Con il corretto riciclaggio dei contenitori di schiuma, i rifiuti possono essere trasformati in blocchi di schiuma e le particelle di PS riciclate, che hanno una vasta gamma di esigenze di mercato.
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pettirosso1959 · 3 months ago
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Da un amico di FB, copio e incollo:
ODIO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Capisco i buoni motivi che stanno alla base della raccolta differenziata. Ma comunque la odio.
La odio per come è stata realizzata, trasformando case, balconi e cortili in discariche, costringendo le persone a portarsi in tasca piccoli rifiuti e cacche di cani, istigando i più incivili a liberarsi dell'immondizia in luoghi che dovrebbero rimanere incontaminati.
La odio perché non funziona, perché è progettata male e gestita peggio, perché, al di là delle buone intenzioni, ha peggiorato la nostra vita e le nostre città, invece di migliorarle.
Ma odio la raccolta differenziata anche per un altro motivo, più inconscio e oscuro.
Detesto l'ossessione maniacale di classificare e dividere ossessivamente ogni minuscolo rifiuto che produco, con l'incubo di avere messo nel bidone giusto o sbagliato l'adesivo, la gruccia di plastica con il gancio di metallo, il barattolo di vetro con un dito di maionese, il bicchiere rotto, i mozziconi di candela o le cialde del caffè.
Detesto sentirmi una formichina nell'immenso alveare umano che ogni sera svolge il suo compitino, schiavi di un terrificante dovere morale e sociale e additati come un criminale se si sbaglia a gettare lo Scottex usato.
Detesto dover dedicare il mio tempo, la cosa più preziosa che ho, per queste denigranti incombenze.
Rivendico il sacrosanto diritto, anarchico e incivile, di riempire un bel sacchetto di plastica - quella spessa e dura di una volta - con tutta l'immondizia del giorno, alla rinfusa - e di buttarla nel primo bidone che trovo, a caso, o, meglio ancora, nel giardino dei vicini.
Lo rivendico, ma non lo faccio.
E così continuo a odiare la raccolta differenziata ma ad essa mi piego con codarda viltà.
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Per favore, condividi questo post se anche tu provi quello che provo io. Renato De Rosa.
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newsnoshonline · 6 months ago
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La plastica biodegradabile è davvero una cosa? Plastica biodegradabile: realtà o illusione? La plastica biodegradabile sembra promettere una soluzione ecologica al problema dei rifiuti plastici. Tuttavia, la realtà è più complessa di quanto possa sembrare a prima vista. La svolta ecologica che non si materializza Non tutti i prodotti biodegradabili sono effettivamente in grado di degradarsi nell’ambiente come ci si potrebbe aspettare. Molta plastica biodegradabile richiede condizioni specifiche per decomposizione, come ad esempio il compost industriale. Il problema sorge quando questi materiali biodegradabili vengono smaltiti in discariche, fiumi o oceani, anziché nei luoghi adatti alla loro corretta decomposizione. Ciò può causare danni ambientali, incluso il rilascio di
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giardinoweb · 6 months ago
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Un pianeta più sano, un futuro migliore
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In un mondo alle prese con l'inquinamento, il consumo eccessivo di risorse e il cambiamento climatico, il riciclaggio assume un ruolo fondamentale per la tutela dell'ambiente e la costruzione di un futuro più sostenibile. Ma in che modo il riciclaggio contribuisce al benessere del nostro pianeta? Ecco alcuni dei suoi benefici più importanti: Riduzione dell'inquinamento e della produzione di rifiuti: - Riciclando materiali come carta, plastica, vetro e metallo, si diminuisce la quantità di rifiuti che finiscono nelle discariche e negli inceneritori, riducendo così l'inquinamento del suolo, dell'acqua e dell'aria. - La produzione di nuovi prodotti da materiali riciclati richiede meno energia e risorse rispetto all'utilizzo di materie prime, contribuendo a diminuire l'inquinamento atmosferico e le emissioni di gas serra. Conservazione delle risorse naturali: - Il riciclaggio di materiali come carta, legno e metalli preziosi aiuta a preservare le risorse naturali del pianeta, evitando di dover estrarne di nuove. - Ad esempio, il riciclaggio della carta evita l'abbattimento di alberi, mentre il riciclaggio dell'alluminio risparmia grandi quantità di minerale bauxite necessario per la sua produzione. Creazione di posti di lavoro: - L'industria del riciclaggio è in forte crescita e crea numerosi posti di lavoro in vari settori, dalla raccolta e selezione dei materiali al riprocessamento e alla produzione di nuovi prodotti riciclati. - Investire nel riciclaggio non solo fa bene all'ambiente, ma contribuisce anche a stimolare l'economia e a creare nuove opportunità di lavoro. Sviluppo di un'economia circolare: - Il riciclaggio è un elemento chiave per la realizzazione di un'economia circolare, un modello economico in cui i rifiuti vengono visti come una risorsa preziosa da reimpiegare nei processi produttivi. - Incentivando il riciclaggio, si riduce la dipendenza dalle materie prime finite e si promuove uno sviluppo più sostenibile nel lungo periodo. Esempi di successo: - Numerose aziende e comunità in tutto il mondo hanno ottenuto risultati eccellenti grazie al riciclaggio. - Ad esempio, alcune città hanno raggiunto tassi di riciclaggio superiori al 90%, dimostrando che è possibile raggiungere obiettivi ambiziosi in materia di gestione dei rifiuti. In conclusione, il riciclaggio è una pratica indispensabile per la tutela dell'ambiente e la costruzione di un futuro più sostenibile. Riciclare non è solo un dovere, ma anche un'opportunità per creare un mondo migliore per noi e per le generazioni future. Cosa puoi fare tu per riciclare di più? - Informati sui materiali riciclabili nella tua zona e su come separarli correttamente. - Utilizza i contenitori dedicati alla raccolta differenziata e assicurati di non gettare rifiuti non riciclabili nei contenitori sbagliati. - Acquista prodotti realizzati con materiali riciclati per sostenere la filiera del riciclo. - Promuovi il riciclaggio tra i tuoi amici, familiari e colleghi. Insieme possiamo fare la differenza! Andrea per Giardinoweb Read the full article
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leparoledelmondo · 1 year ago
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Deposito cauzionale
Il consumo e la produzione globale di plastica sono raddoppiati in vent'anni, da 220 milioni di tonnellate nel 2000 a 430 milioni nel 2021, con la prospettiva di un ulteriore raddoppio da qui al 2040, in base ai dati dell'Onu. 
In totale, dal 1950 a oggi, sono stati prodotti oltre nove miliardi di tonnellate di plastica, di cui meno del 10% è stato riciclato e il resto si è accumulato nelle discariche e nell'ambiente. Questa valanga di materia indistruttibile inquina gli ecosistemi marini e terrestri, entrando nella catena alimentare e arrivando sulle nostre tavole, tanto che diversi studi scientifici hanno trovato microparticelle di pet, polietilene e polistirolo nel sangue e nei polmoni di volontari, dall'Europa all'Australia. 
L'Italia è la seconda consumatrice di plastica a livello europeo dopo la Germania: nel 2020 abbiamo consumato quasi sei milioni di tonnellate di plastica, pari a 98 chili per persona. Uno dei problemi principali è quello dell’utilizzo della plastica monouso. Per limitare questo fenomeno si potrebbe creare un sistema di riutilizzo che preveda un imballaggio che possa essere restituito più volte fino a raggiungere il "punto di pareggio" della sua sostenibilità», tipo "deposito cauzionale”, già in funzione in 13 Paesi europei.
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umbriajournal · 1 year ago
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Papa Francesco è in Portogallo per la Giornata Mondiale della Gioventù. Si tratta del suo 42esimo viaggio internazionale from Umbria Journal TV on Vimeo.
Papa Francesco è in Portogallo per la Giornata Mondiale della Gioventù. Si tratta del suo 42esimo viaggio internazionale. Dopo la partenza alle 8 dall’aeroporto di Roma Fiumicino, il Pontefice è atterrato a Lisbona alle 10 locali (le 11 in Italia). Intorno alle 13.15 ha tenuto il suo primo discorso, l'unico in italiano, davanti alle autorità del Paese.
"Sono felice di essere a Lisbona, città dell'incontro che abbraccia vari popoli e culture e che diventa in questi giorni ancora più universale. Diventa, in un certo senso, la capitale del mondo", ha detto. Poi ha chiesto all'Europa: "Verso dove navighi? Mancano rotte coraggiose di pace". E sull’ambiente: “Stiamo trasformando grandi riserve di vita in discariche di plastica”. Il Santo Padre rientrerà a Roma nella tarda serata di domenica 6 agosto. All’inizio del suo primo discorso in Portogallo, Bergoglio ha definito Lisbona “la capitale del mondo”, ma anche “la capitale del futuro, perché i giovani sono il futuro".
"Ciò ben si adatta al suo carattere multietnico e multiculturale - penso al quartiere Mouraria, dove vivono in armonia persone provenienti da più di sessanta Paesi - e rivela il tratto cosmopolita del Portogallo, che affonda le radici nel desiderio di aprirsi al mondo e di esplorarlo, navigando verso orizzonti nuovi e più vasti", ha sottolineato il Pontefice. Lisbona, città dell'oceano, richiama "all'importanza dell'insieme, a pensare i confini come zone di contatto, non come frontiere che separano", ma il mondo è diviso e si sperimenta l'inefficacia nel rispondere alle grandi sfide, ha detto ancora il Papa.
"Sappiamo che oggi le grandi questioni sono globali, eppure spesso sperimentiamo l'inefficacia nel rispondervi proprio perché davanti a problemi comuni il mondo è diviso, o per lo meno non abbastanza coeso, incapace di affrontare unito ciò che mette in crisi tutti", ha affermato il Pontefice. "Sembra che le ingiustizie planetarie, le guerre, le crisi climatiche e migratorie corrano più veloci della capacità, e spesso della volontà, di fronteggiare insieme tali sfide. Lisbona può suggerire un cambio di passo", ha poi aggiunto.
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eleonoramilner · 1 year ago
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Padiglione degli Stati Uniti d’America alla 18. Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia @labiennale-blog Everlasting Plastics, progettata da SPACES, organizzazione d'arte alternativa con sede a Cleveland, Ohio.
"I polimeri petrolchimici che chiamiamo plastica, sviluppati negli Stati Uniti all’inizio del Novecento, sono stati accolti come materiali rivoluzionari, capaci di ridurre le barriere socioeconomiche nel garantire l’accesso a beni prima disponibili solo alle classi agiate. Oggi, la plastica è prodotta a ritmi esponenziali e allarmanti, nonostante la crescente consapevolezza del suo impatto tossico. Everlasting Plastics nasce in risposta all’urgenza del momento e riunisce opere appositamente commissionate a Xavi L. Aguirre, Simon Anton, Ang Li, Norman Teague, Lauren Yeager le cui pratiche creative si concentrano sull’analisi e il recupero dei rifiuti plastici. Analizzando il modo in cui questo materiale permea la vita contemporanea, la mostra rimodula gli atteggiamenti e gli approcci alla gestione della sovrabbondanza di rifiuti plastici nelle acque, nelle discariche e nelle strade. Everlasting Plastics riconosce la dipendenza globale da questo materiale e propone un attento ripensamento del modo in cui conviviamo con la plastica e delle possibilità di quest’ultima di diventare agente di cambiamento."
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iotnoitutti · 1 year ago
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Le foto di Mittica, storie dei bimbi di strada di Dhaka
(di Giovanni Franco) (ANSA) – PALERMO, 21 FEB – Vivono ai margini della società.    Volteggiano a piedi scalzi e spesso a dorso nudo tra le montagne di rifiuti delle discariche di Dhaka per raccattare pezzi di plastica, carta, lampadine, ferro, scarpe rotte o qualsiasi tipo di materiale che possa essere riciclato. Oggetti che trasportato sulle esili spalle, in sacchi che si riempiono di scarti,…
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abr · 3 years ago
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Alessandro Gassmann twitta: "Perché chiamarlo termovalorizzatore, quando il nome giusto è inceneritore? Perché bruciare qualcosa che potrebbe essere riciclato, senza danneggiare l’aria che respiriamo e rimesso sul mercato con profitto? Perché? #ClimateActionNow 🌳🌳🌳" Replying to @GassmanGassmann: Nel termovalorizzatore ci finisce solo l’indifferenziata che altrimenti finirebbe in discarica. La carta, plastica, vetro, alluminio, e organico deve essere, per legge, riciclata, favorendo così l’economia circolare. Già mandiamo i rifiuti a termovalorizzatori in altre regioni (e nazioni, PAGANDO). Segue altro commento: "Perché le persone ignoranti (nel senso che ignorano) su un argomento che non conoscono aprono bocca e le danno fiato? Ma un amico esperto da interpellare non ce l’hanno?"
Il signor G., tipico woke de’noantri, (ignorante che ignora, campa alimentandosi di pre-giudizi pre-digeriti e corretti) si cerca e ottiene la sua razione quotidiana di palta in faccia, via https://twitter.com/corinna_marzi/status/1517112907473072128
Inoltre al provinciale woke non far sapere che: 
(a) “termovalorizzatore” è classico nome ipocrita scelto da amministratori sinistri per mascherare la realtà necessaria degli inceneritori di indifferenziata al posto delle luride discariche, invece di spiegarlo ai più scemi come Gassmann, e poi non son capaci; 
(b) a Copenhagen esiste uno di questi inceneritori: non solo produce teleriscaldamento sostituendo il gas russo ma come se non bastasse, sopra c’è un parco per adulti e bambini con pista da sci, pensa te come sarà l’aria che si respira lì. 
Sci in città come a Dubai, a gratis: maledetti capitalishti gaudenti indifferenti ai probblemi dei povery (perlopiù generati da ricchi woke)  
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mezzopieno-news · 2 years ago
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I PANNOLINI USATI DIVENTANO ASFALTO
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Chi ha bambini piccoli conosce la grande quantità di pannolini che si buttano via ogni giorno, senza la possibilità di riciclarli, dopo una breve vita e con enormi sprechi di materiale impossibile da recuperare.
A Llanarth, nel Galles, è stata realizzata una strada pubblica utilizzando i pannolini usati, la prima al mondo; sterilizzati e trattati adeguatamente, ridotti in granuli di polimeri, i primi 1,5 chilometri di asfalto di questo tipo sono stati posati e hanno incominciato la loro seconda vita realizzando un percorso di economia circolare virtuoso che punta a diventare un nuovo modello di riciclo. “La strada è uguale a tutte le altre e non ha odore – non si percepisce la differenza con le atre strade” racconta la gente del posto. Da ogni tonnellata di pannolini usati sono ricavati 75kg di plastica, 75kg di polimero super assorbente e 150kg di cellulosa.
Pannolini e altri prodotti assorbenti per l’igiene costituiscono circa il 9% dei rifiuti complessivi. La maggior parte di questi finisce nelle discariche, dove anche quelli classificati come biodegradabili possono impiegare anni per disciogliersi.
NappiCycle, la società gallese che ha realizzato la strada, è una delle due sole società di riciclaggio di pannolini al mondo, l’altra è in Italia e sta realizzando un progetto simile a Verona, raccogliendo i pannolini usati e promuovendo la collaborazione dei cittadini per creare opportunità di riapplicazione in molteplici processi produttivi.
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Fonte: Nappy Cycle; Fater Group
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greenmax-it · 4 months ago
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Il riciclaggio con compattatore per EPP GREENMAX non solo riduce significativamente i costi di smaltimento dei rifiuti
La sua tecnologia di fusione a caldo della superficie è in grado di risolvere perfettamente il problema del trattamento di compressione causato dall'elevata elasticità del EPP; rispetto ad altre apparecchiature, questo compressore è più adatto a gestire questo tipo di materiale ad alta elasticità.
Il riciclaggio con compattatore per EPP GREENMAX non solo riduce significativamente i costi di smaltimento dei rifiuti, ma crea anche significativi vantaggi economici. I blocchi di schiuma EPP compressi possono essere venduti direttamente alle aziende di riciclaggio a valle per la produzione di prodotti in plastica riciclata, come materiali da costruzione, prodotti per il giardinaggio, mobili da esterno, ecc. 
Inoltre, il recupero e il riutilizzo della schiuma di EPP riduce efficacemente la quantità di rifiuti nelle discariche e l'inquinamento ambientale, in linea con l'attuale concetto di sviluppo dell'economia verde e circolare.
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Vale la pena notare che INTCO Recycling non solo fornisce compattatori per schiuma GREENMAX di alta qualità, ma è anche un esperto globale nel riciclaggio e nell'acquisto di rifiuti, per cui il vostro materiale compresso lavorato può anche essere venduto a noi, in modo che possiate davvero trasformare i vostri rifiuti in un tesoro e lasciare che i rifiuti di EPP creino valore economico per voi!
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