#dio è una illusione
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dio è una illusione
La fede è un prodotto di processi evolutivi; la comprensione dell'evoluzione porta logicamente all'ateismo.
Le credenze religiose possono essere spiegate attraverso la psicologia evolutiva; la ridotta capacità cognitiva di un soggetto porta al pensiero religioso.
#fede#evoluzione#processi evolutivi#logica#ateismo#credenze religiose#psicologia evolutiva#capacità cognitiva#pensiero religioso#dio è una illusione
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Il Diavolo
"Il Coraggio di accogliere la Verità".
"Speriamo che arrivi presto", "speriamo passi presto", "speriamo prima o poi arrivi qualcosa per me", "speriamo di guarire".
La Speranza umana.
Il delegare alla fittizia divinità un atto di Clemenza.
Nel Vecchio Mondo era legata alla condizione di "asservimento" alla sensazione di essere dominati e manipolati dal fato, dal destino, dal volere divino.
Ed era associata alla tradizionale minaccia punitiva finale, rappresentata dall'Inferno, dal Maleficio, dal Diavolo, dalla Sventura.
No.
Noi non speriamo più che "finisca qualcosa". E non crediamo più che esistano le "sventure".
Esistono proiezioni di dolore e sofferenza.
Questo qualcosa che vogliamo sempre "finisca presto" è "nostro", è dentro di noi, è nostra piena responsabilità.
E vogliamo che finisca perchè è scomodo.
Non ne abbiamo voluto o potuto esplorare la sua ragion d'essere.
Non lo vogliamo. Non ci piace. Non ne comprendiamo il suo significato più profondo, il suo insegnamento, la sua immensa opportunità evolutiva.
Possiamo però fingere che non esista. Negare.
Negare è sempre una possibilità. Tapparsi occhi, orecchie e naso e immaginare con il pensiero magico che tutto quel dolore e quella fatica svaniscano in un istante.
Mai sparito nulla. Mai successo. Quella proiezione non si sposta di un millimetro. Anzi, incalza.
Il conflitto interiore continua ad essere lì. Si trasforma in ansia, malattia, depressione, voglia di morire.
E alza il tiro. Sempre di più.
Non scomparirà. Perché esso dipende dalla nostra volontà di vederlo e trasformarlo. Di lavorare sodo interiormente per rinascere alla nostra illusione di controllo, di dipendenza, di dolore.
No. Non finirà se non ti concedi di vedere la Verità. Se continui a rincorrere il senso di ingiustizia, a distribuire colpe, a rimandare decisioni importanti, a delegare all'Altro la risoluzione del tuo problema.
Lo Spirito Divino non viene per risolverci i problemi, ma per ricordarci che ne siamo i "risolutori".
Lo Spirito si rende Materia, per integrarsi alla Struttura umana, per supportarla, per guidarla, per animarla di Sapienza, non per sostituirsi ad essa e alla sua piena Generativà e Forza interiore.
Noi Umani non vogliamo guarire. Perché siamo stati abituati a qualcuno che lava i panni per noi. Che sia Dio, che sia il Regnante, o il Compagno/a di turno.
Con effetti disastrosi e perdita di fiducia permanente.
Iniziamo a lavarci i panni in piena solitudine e coscienza.
Smettiamola di credere che arriverà il Salvatore a pulire le macchie dal nostro Vestito.
Prendiamo decisioni sentite e coraggiose.
Noi.
Non la Vita per noi. Non l'Altro per noi.
Noi.
Siamo noi i valorosi timonieri della nostra Nave.
Siamo noi che dirigiamo la nostra meravigliosa e cristallina Struttura interiore.
Lei è pronta.
La Vita ci sostiene. Il Vento è in poppa.
Volete ancora essere visti? Volete le coccole? Volete qualcuno che vi dica le bugie per farvi stare meglio?
Non è tempo.
Non è possibile affrontare le nuove Energie con questa Vibrazione.
Serve un salto. Un salto di Coraggio e di Amore.
Non trovate un compagno o una compagna? Non sopportate quello che vi sta accanto? Non riuscite a sostenere la vostra routine? Siete in difficoltà economica? I vostri figli vi fanno vedere i sorci verdi? Avete perso una persona cara?
Affrontate.
Affrontate tutto.
Non nascondetevi dietro all'Impotenza.
Non finirà. Domani sarà sempre lì ad aspettarvi quel dolore, quella ansia, quel senso di solitudine e perdita.
Iniziate con un atto di Verità dentro di voi e concedetevi il lusso e la gioia di liberare lo spazio necessario per accogliere il Nuovo.
Iniziate un percorso terapeutico, di guarigione, di rinascita. E' il più straordinario regalo che mai potrete fare a voi stessi.
Buon varco. Il Varco di inizio Autunno dello Spirito.
D'ora in poi si fa sul serio.
Sul serio proprio.
Mirtilla Esmeralda
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"Una delle tante chiavi di lettura di Parthenope è che Parthenope non esista. Cioè, tutta la storia, tutta la vicenda ruota intorno a questa figura che non è altro che una sorta di sogno collettivo. E perché non esiste? Perché non esiste una ragazza così giovane che parla solo con le frasi dei film e dei romanzi, che è così bella e allo stesso tempo così clamorosamente intelligente ma ancora allo stesso tempo così ingenua. Parthenope esiste neglì occhi di chi la guarda, anzi, di chi la desidera e basta. E allora diventa l'amore impossibile di Sandrino. E diventa il sogno erotico del fratello. E diventa l'oggetto da esporre alla famiglia del camorrista. E diventa il desiderio irraggiungibile del miliardario. Diventa la santa di Napoli, diventa lo scudetto dei tifosi. Parthenope è una grande illusione collettiva. Ognuno ci vede quello che vuole, quello che desidera. Quello che spera di essere. Quando si parla di Napoli si parla di un dolce amaro perenne, come la sua bellezza e i suoi occhi tristi. Il suo profumo e la puzza di quella sigaretta sempre sulla sua bocca. E Parthenope accoglie i mostri fatti acqua salata, dove lei è nata. E forse pure lei è il mostro, bello o brutto, di questa grande fiaba che ha raccontato Sorrentino." @giuseppedorsi6332
"A me è piaciuto molto. Sicuramente è un film paraculo per mirare a dei premi, ma ho capito il messaggio, mi è arrivato quello che voleva trasmettere. Questo è un film su napoli e su come la vede lui. Partenope è napoli, i napoletani la amano alla follia, ma lei non si concede a loro, se la tira, si sente più in alto, è crudele con chi la ama davvero, mentre si concede alla mafia e alla superstizione del clero, che infatti sono gli unici che non la amano davvero e dopo averla avuta " tranquilla ti chiamo io". Il napoletano che è costretto a emigrare perché è un amore non corrisposto che finché uno è bambino va bene ma poi da grande vuole quagliare , lei gli ricorda che pure se va a milano e gli andrà bene, quando avrà un momento di debolezza, penserà che tornare da lei sia la soluzione, ma sarà troppo tardi ed è perfettamente il sentimento di chi ha lasciato Napoli, la mia ragazza è napoletana e il sentimento è quello, vai via da un luogo che ami, ma non sei ricambiato nella stessa maniera. Il dissing a sofia loren che dissa i napoletani è lo specchio di questo sentimento di amore odio con questa città . Si sono discorsi fatti più per il pubblico che tra i personaggi, ma a me piace la poetica decadentista di Sorrentino che dipinge una la dea napoli che nasce in una ricca casa e che poi va verso il declino tanto è bella che gli frega? Ma non basta la bellezza, serve la cultura per mantenere bella una società." @valerioivrelao6724
“Io non so niente, ma mi piace tutto” Parthenope
“Un napoletano non va mai a Capri in vacanza: o è troppo povero o è troppo pigro” Pranzo con il miliardario
“Il mistero è desiderio ed il funerale è il sesso” Discorso della Diva
“Alla fine della vita resterà solo l’ironia” Cardinale
“Che cosa ti piace di una donna? La schiena. Tutto il resto è pornografia” Cardinale
“Dio non ama il mare” Cardinale
“Sei bella ed indimenticabile”
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Parthenope 2024
✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ Parthenope Streaming ITA
:: Trama Parthenope ::
A circa due anni da È stata la mano di Dio , Paolo Sorrentino torna a Napoli per raccontare la vita di una donna di nome Partenope.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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Fede, intelligenza e verità.
NON ILLUDERTI
L’intelligenza, quella vera, è la capacità -innata- di saper conoscere e identificare, nella realtà vera, il proprio sé, ovvero chi o cosa, realmente e profondamente, si è. In sostanza, è un’abilità (innata), non molto comune, di ‘saper vedere il vero e il reale dentro e tra le cose’.
La maggior parte delle persone, in generale, è, per l’appunto, incapace, a vari livelli, di conoscersi e identificarsi -nella realtà vera-. In poche parole, molto, troppo, spesso si crede di essere ciò che non si è, perché non si conosce il proprio sé.
Quando non si è in grado di conoscersi si diviene strumento di vera ignoranza, ma ciò che rileva maggiormente è il ridotto legame tra ciò che, di sé, si crede e ciò che realmente si è. Trattasi semplicemente, per l’appunto, di una -inconsapevole- falsa o errata interpretazione e/o identificazione dello stesso (del proprio sé).
Questa illusione non è fine a se stessa, ossia non rimane solo tale, in quanto ispira “allo errato pensare che induce allo errato credere e allo errato fare”.
SII DAVVERO INTELLIGENTE
Quel che da sempre cerco di comprendere è questo: “Chi ha creato tutto?”.
I ‘concetti’ della scienza hanno dei limiti oggettivi ove si spingano a ‘teorizzare’ ciò che non può essere ‘riprodotto’ e la ‘creazione’, appunto, non può, minimamente, esserlo…
Così la ‘fede’, nella sua concezione più profonda, non può ‘tradurre’ e/o ‘riprodurre’ ciò di cui si fa portatrice.
Tuttavia, come per ogni cosa buona, giusta e davvero veritiera, la ‘logica’, quella ‘sostanziale’ e immune da parzialità di sorta, ‘denuncia’ apertamente che ogni cosa deve avere avuto un inizio e che l’inizio di tutte le cose deve essere stato ‘creato’.
Per cui, oltre la scienza e oltre finanche la fede, è la stessa logica ‘sostanziale’ ad indicare una ‘via’ verso quel che pare essere l’unica ‘verità’ (tutta da ‘scoprire’ e ‘investigare’…).
Sono, dunque, giunto alla conclusione, dopo anni e anni di attente riflessioni e dopo aver investigato ogni cosa a me possibile, che né la scienza né le ‘religioni’ (intrise come sono, tutte, anche di fallaci -storicamente strutturatisi- preconcetti umani) possano essere, ‘profondamente’, portatrici di quell’unica ‘sostanziale’ verità ‘vera’, senza la quale alcun’altra verità ‘minore’ può essere ‘compiutamente’ acquisita.
Per cui ho raggiunto il convincimento che se un creatore vi sia (come pare logico credere) l’unico possibile è il Dio e Padre del Cristo rivelato nelle Sacre Scritture, verso cui, per l’appunto, tutte le religioni, in particolare alcune, abituato com’è l’uomo a ‘sporcare’ ogni cosa, commettono, e da sempre, ogni genere di falsa rappresentazione…
Ben fa chi, dunque, crede nel Cristo, in quanto pare essere, secondo le ‘leggi’ della predetta logica ‘sostanziale’, l’unica possibile ‘verità’, e ben fa anche chi, nel ‘credere’, si ‘sforza’ di attenersi, ‘unicamente’, alle Sacre Scritture, le quali, per loro stessa definizione, dovrebbero essere sempre ritenute, nel loro contenuto essenziale, la ‘pietra di paragone’ e soprattutto contro le già denunciate false rappresentazioni, in generale, delle religioni.
RICERCA LA ‘VERITÀ’
Le prove ‘puramente’ oggettive dell’esistenza di Dio, ovviamente, non vi sono, altrimenti non si tratterebbe di fede, ma, a ben vedere, per chi sa porsi le giuste ‘domande’ e, soprattutto, per chi, come per un ‘dono’, sa darsi, ad esse, le giuste ‘risposte’ la fede, quella vera e fondata su una sorta di ‘oggettività’, scaturisce come per una ‘scelta’ tra ciò che appare, eppur non del tutto è, e ciò che non appare, eppur vi è…
Si considerino, tra le tante, le innumerevoli profezie (contenute nelle Sacre Scritture) avveratesi, soprattutto con la venuta del Cristo; si pensi, in particolare, alle parole e alle parabole del Signore Gesù; si rifletta, per l’appunto, sull’evidente saggezza in esse contenuta, come anche sulla, ‘volutamente’ in parte enigmatica, ivi emergente sapienza, nonché rivelazione.
Un ‘uomo’ che abbia proferito parole con cotanta vera saggezza e sapienza è impossibile da trovarsi in tutta la storia umana.
Già sol per questo, mi ‘prostro’ dinnanzi al suo ‘dire’.
RAVVEDITI E CONVERTITI
La salvezza eterna si ottiene non per opere, ma per pura grazia, secondo la suprema volontà di Dio e il suo proposito eterno, mediante la piena rigenerazione spirituale che l’intervento divino produce nell’uomo peccatore (la ‘nuova nascita’), di modo che per fede (conseguentemente al vero ravvedimento prodotto dalla rigenerazione spirituale), nell’opera e nella Persona del Signore Gesù, si ottenga il compimento della purificazione dei peccati in coloro che per grazia, pura grazia, lo accettano come Personale Salvatore e Signore.
L’umanità è pienamente depravata e totalmente malvagia. L’uomo, per l’appunto, è immerso completamente nel peccato, del quale ne è schiavo senza alcuna possibile via di uscita in ‘se stesso’, e solo con un atto di grazia procedente da Dio, secondo i suoi eterni e perfetti disegni, può avere il desiderio sincero e profondo di cercare il vero Dio, di riuscire a trovarlo, di voler vivere, in perfetta costanza, pienamente e unicamente nel suo Nome, quindi essere rigenerato e ottenere per grazia, pura grazia, mediante la fede in Cristo Gesù Salvatore e Signore, la salvezza eterna.
Articolo tratto da Fede - Studi e riflessioni sulla Parola di Dio - Medicina, Cultura, e Legge.
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Ho comprato un libro usato dal venditore online Asino d'Oro: la Guida alla lettura di Leopardi, di Vincenzo Guarracino, l'autore che mi ha contattato per chiedermi il permesso di usare due miei pensieri per la compilazione di un Dizionario Leopardiano.
Il volume è in buone condizioni, pari al nuovo se non fosse per le pagine ingiallite; sembra non sia neppure stato letto, ed è dotato di una sovraccoperta in plastica trasparente applicata con la massima cura.
Sapete quanto io abbia bisogno di credere nell'Essere, a causa della mia spinta idealistica, e quanto in ciò sia frenata dal mio razionalismo e scetticismo congenito (e che non ho intenzione di combattere).
Da più giorni sentivo una voce, in eloquio interiore, che mi diceva: "Pezzetto di carta, troverai un pezzetto di carta..."
Leopardi, sei tu?
Sì.
Troverò un pezzetto di carta per strada? Con tutta la monnezza che ci sta a Palermo, capirai!...
No, nel libro che riceverai. È un mio messaggio.
Ah, mi hai fatto una dedica? Che gentile.
Non con la mia grafia, ma proviene da me, ed è per te, per farti credere.
Certo, certo. Gentilissimo.
Arriva il libro, lo tengo confezionato in ripostiglio per due giorni, non sono motivata a sconfezionarlo perché ho già altre letture che mi avvincono, ma mentre leggo altro, sento quella voce:
"Stai tenendo nel ripostiglio il mio messaggio per te. Non avere paura, apri la confezione, sfoglia il libro, guarda..."
Leopardi, non illudermi tanto oltre, perché poi la disillusione sarà amara.
Sorride: "Nessuna disillusione, il pezzetto di carta è nel libro, lo vedo."
Sì sì, va bene, però lo farò domani, perché adesso sto riposando, vedi?
Vedo che giaci a letto, ma che non riposi. (Stavo leggendo delle trascrizioni di sedute medianiche, dannandomi per l'incongruenza con la verità scientifica di alcune affermazioni da parte di spiriti disincarnati, la quale mi faceva pensare, come al solito, che le religioni sono una mera auto-illusione umana.)
Eh, non facciamo tanto i pignoli, ti ho detto domani.
L'indomani, ovvero oggi, taglio l'involucro in cui è avvolto il libro, sfoglio quest'ultimo, mi compiaccio per le sue buone condizioni; sono felice della corposità del volume, mi riprometto di leggerne poche pagine al giorno, per farmelo durare tanto; penso: "Mi farà compagnia per almeno sei mesi. Ottimo! Tra questo e il saggio della Marcon che mi arriverà oggi, avrò letture leopardiane per quasi un anno." Non penso alla sciocchezza del messaggio sul pezzetto di carta... Sfoglio, sfoglio... Poi, tra le pagine ingiallite, precisamente quelle in cui si parla del Dialogo di un fisico e di un metafisico, vedo un pezzetto di carta... Stampato su entrambi i lati.
È una frase evangelica di Luca. Sul retro, un commento ad essa. Il pezzetto di carta probabilmente è stato stralciato da un'agenda: si legge l'anno, 2014, e il santo del giorno, San Carlo Borromeo.
Leopardi mi invita spesso a credere in Dio, a volte anche con un filo di severità, per avvisarmi che non si tratta di uno scherzo, ma di una questione di estrema importanza. La stessa severità ritrovo in questo messaggio rinvenuto fra le pagine di un libro usato, ultima copia disponibile presso un rivenditore che ho scelto a caso.
#diario#pensieri#scrittura#letture#guida alla lettura di leopardi#libri usati#martedì 4 novembre#vincenzo guarracino#manuali#oscar mondadori
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Siamo particelle di Dio Fonte,Sorgente discese in questo mondo prigione per fare esperienza di come era un tempo la vita biologica.
Purtroppo ci è stato teso un tranello, una tecnologia potente ci ha cancellato la memoria, identità e capacità extrasensoriali ma tutto questo può essere recuperato attraverso la congiunzione mistica che è una delle visioni religiose più radicali dell'Occidente.
Lo gnosticismo parte dal presupposto che il mondo apparente sia una frode che nasconde la vera realtà. Da qui la necessità di rivelare la Gnosi.
Siamo "segretamente" in una grande prigione, "segretamente" in schiavitù. C'è un deliberato occultamento praticato su di noi dai carcerieri nemici.
La verità ci viene deliberatamente nascosta per tenerci nell'ignoranza.
Se conoscessimo la verità, tutto ciò che vediamo crollerebbe. Scoprire è rovesciare, rovesciare è rivelare. Nello gnosticismo c'è quindi una base rivoluzionaria e sovversiva che combatte contro i poteri che governano questo mondo.
Gli gnostici distinguono il vero Dio sconosciuto (Primo Eone) dal malvagio Dio minore Yaldabaoth (o Demiurgo), le cui leggi e l'universo materiale sono stati creati per catturare le anime degli uomini. Gli arconti sono concepiti come esseri invisibili che controllano gli esseri umani a livello psichico. Ogni essere umano che viene al mondo ha un arconte al fianco che lo allontanerà dal proprio vero essere..
Li tiene in schiavitù, impedisce loro di sperimentare la verità, di riconoscere in loro la scintilla divina che li collega a Dio. Questa è la conoscenza di cui le persone vengono derubate.Queste entità parassite vivono in gerarchie.
Il più grande ha bisogno del più piccolo ma tutti per lo stesso fine,e cioè la sopravvivenza, addormentandosi nell' illusione .
Loro stesse sono vittime del demiurgo corrotto.
Dopo la glaciazione questo mondo fu ricostruito. Fu allora che la luna ci aggancio' per non fare precipitare la terra ma la ricostruzione avvenne secondo le leggi del demiurgo che si spacciava per la Fonte.
Fu allora che ci fu lo sparti acque citato anche dalla Bibbia e ci chiusero sotto una cupola con un bel firmamento dipinto olograficamente. Durante quella catastrofe morirono molti terrestri ma non li fu data la possibilità di uscire fuori da questo universo virtuale perché l'architetto stabilì la ruota del Samsara che trattenne tutte le scintille. Lavorò ininterrottamente per ricreare celle di contenimento,ogni creazione esperimento,ruolo gerarchico per nutrire dal più piccolo al più grande. Divenne lui il dio di questo mondo e tutte le scritture manipolate si basano sulle sue volontà.
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Luna nera
È uno sgorbio in cielo
una macchia d’inchiostro
sfuggita dalla mano di Dio.
Non indora i campi
rabbuia strade e uomini
nella loro cupa tristezza.
Silenziano le voci attorno
svaniti i latrati lontani
il vento esala l’ultimo spiro
le stelle hanno paura.
I sogni senz’anima
danzano irrequieti
nelle tenebre e
cercano la luna
che non c’è.
Dov’è la luce?
Inseguo la eco primordiale
è flebile
lontana
svanisce
negl’orizzonti della vita;
la invoco
pallida
debole
non mi appartiene,
mi nutro di triste
illusione.
La luna nera
stasera
è un capriccio
di Dio.
Marco Feccia🖋
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Santocielo Regia di Francesco Amato
✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/ReQRHrnxQl
:: Trama Santocielo ::
Aristide è un angelo adibito all'ufficio smistamento preghiere che sogna un trasferimento nel coro dell'Altissimo. Durante un'assemblea del consesso dei cherubini si vota se eliminare l'umanità con un diluvio universale definitivo per punirla della sua scelleratezza, o mandare sulla terra un nuovo messia come ultima possibilità prima dell'estinzione. La spunta la seconda opzione, e qualcuno dovrà scendere ad ingravidare una donna con il nuovo figlio di Dio. Aristide si dà volontario, sperando che quella sia la sua occasione di ottenere in premio l'ambita promozione al coro angelico: una volta atterrato, dovrà posare la mano sul ventre di una prescelta, e il gioco sarà fatto. Ma per una serie di equivoci finirà invece per toccare il ventre di Nicola, un vicepreside in rotta con la moglie, che si ritroverà incinto del messia. E per poter tornare in Paradiso Aristide dovrà trovare il modo di riparare il guaio commesso.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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Santocielo
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:: Trama Santocielo ::
Aristide è un angelo adibito all'ufficio smistamento preghiere che sogna un trasferimento nel coro dell'Altissimo. Durante un'assemblea del consesso dei cherubini si vota se eliminare l'umanità con un diluvio universale definitivo per punirla della sua scelleratezza, o mandare sulla terra un nuovo messia come ultima possibilità prima dell'estinzione. La spunta la seconda opzione, e qualcuno dovrà scendere ad ingravidare una donna con il nuovo figlio di Dio. Aristide si dà volontario, sperando che quella sia la sua occasione di ottenere in premio l'ambita promozione al coro angelico: una volta atterrato, dovrà posare la mano sul ventre di una prescelta, e il gioco sarà fatto. Ma per una serie di equivoci finirà invece per toccare il ventre di Nicola, un vicepreside in rotta con la moglie, che si ritroverà incinto del messia. E per poter tornare in Paradiso Aristide dovrà trovare il modo di riparare il guaio commesso.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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Avete mai detto un "mai"? Io si, ho riempito i migliori pensieri e le migliori conversazioni con quei ridondanti mai di principio, soprattutto in amore.
Sapete ho conosciuto e ho vissuto il vero amore, quello che sa darti vita ma purtroppo, come le più dolci tragedie, può anche lentamente e inesorabilmente ammazzarti quando la sofferenza pervade chi ami...soprattutto quando cammini sul filo del rasoio e ogni giorno rischi di assestare tu la pugnalata finale.
Avete presente Romeo e Giulietta? Quante volte in questi giorni mi sono sentita un pò Giulietta e ho letto la famosa frase "Perché sei proprio tu colui che io amo, un uomo che non posso avere", e quanto la ho compresa, mi sono sentita una ragazzina di dodici anni indifesa che cerca affannosamente di raggiungere ciò che il suo cuore richiede ma se per lei l incapacità di ascolto, per me una grave malattia, hanno permesso solo di assaporarlo un attimo caldo dolce e impetuoso per poi vedercelo strappato senza più rimedio; proprio come Giulietta ho combattuto con delle presenze nella vita del mio amato, incombenti e che hanno impossibilitato tutto, se solo se ne fossero andate o se solo addiritturami avesse ascoltato di più prima che queste arrivassero a dividerci...e proprio come lei ho sperato fino all'ultimo fino a piangerlo, piangerlo ogni giorno perché vivevo la sua morte che certo era "solo" una possibilità ma per me era una certezza se io avessi continuato a ferirlo (cosa inevitabile dato i Capuleti e i Montecchi, quelle presenze, che perseguitandomi mi hanno ridotto a un cumulo di disperazione). Quelle presenze alla fine, non ti hanno portato a farmi del male, almeno amore mio, di questo ti ho liberato ma dio, perché allora avverto una assurda morte nel cuore? Alla fine mi sa che il suicidio ai tuoi occhi lo ho compiuto io (forse facendoti sentire abbandonato, forse facendomi odiare ma se è ciò di cui hai bisogno odiami odiami dal profondo del cuore e dimenticami, io non dimenticherò mai te e cosa siamo stati noi) ma, lasciarti così oramai era la sola strada percorribile per non rischiare che pur non volendo aggravassi il peso di Montecchi e Capuleti, per non rischiare di porre fine non solamente a noi ma anche a te.
"Pastello bianco" oramai sono pianti assicurati...
Sai, amore, sapete voi, mi ripetevo: "non mi sveglierò mai più senza dargli il buongiorno","non lo lascerò mai","non passerò mai più lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato o domenica senza dimostrare quanto lo amo", "non lo feriró mai di mia spontanea volontà", " non vivrò mai senza lui"...e mi crogiavo di questa illusione perché l amore che provo per lui è immenso, perché una volta egoismo e altruismo coincidevano alla perfezione...amare e essere amati come bisognerebbe, in un solo luogo, nell ambito di una sola relazione: e solo l'universo, con quei miliardi di stelle che amavamo guardare e amerei con te, sa quanto ci abbia creduto, quanto ancora il giorno mi svegli convinta sia tutto un interminabile incubo. Purtroppo l'illusioni hanno vita breve però e la realtà ,talvolta puttana, viene a bussare alla tua porta. Quel veleno è davvero veleno, quelle parole, quella distanza, quel terrore di ferirti irrimediabilmente, quel gelido che si irradia per tutto il petto a pensare a te così che ti senti solo e indifeso, quando cazzo quanto sei amato...però da una persona che non può amarti più (quanto è ingiusta la vita), quella scelta di assestarti un ennesimo addio (assestarmi un ennesimo addio) prima che ogni giorno tra noi fosse una battaglia o peggio un cruento gioco macabro a chi irrazionalmente e tra mille crolli ferisce di più ...
I mai si trasformano in non posso, e i sorrisi e i litigi si trasformano in lacrime strazianti (se tutto va bene) o altrimenti un vuoto, un vuoto enorme, che qualsiasi cosa tu possa fare non accenna a sparire.
Non posso amarti
Ma la realtà è che non posso non amarti
Non posso starti accanto e non posso averti con me
Non posso e neanche voglio dimenticarti
Non posso sostenerti e per questo non posso non odiarmi e odiare quella tua malattia
Non posso non provare un profondo rancore diretto talvolta a una persona reale, talvolta a quelle che negli ultimi tempi hanno soppiantato me pur non essendolo
Non posso non odiarti per non aver creduto prima alle mie parole, per non esserti davvero mai completamente affidato a me quando dicevo che avresti trovato affetto, una famiglia, ascolto, presenza e amore. Eppure non ti odio perché so cosa c'è dietro, e il mio amore per quanto immenso non ha potuto lavorare su ciò che su di te ha lavorato una vita, come potevi pensare parlassi sempre per il tuo bene se ciò prima ti è mancato da dove sarebbe dovuto arrivare naturalmente? Però infondo provo una malsana rabbia perché dio ti avrei amato se lo avessi fatto più di tutti messi assieme.
Non posso più stringerti la mano, abbracciarti,viverti ma tutto questo perché no, non posso, non posso, (sento il mio cervello urlarlo e il mio cuore creare un terremoto del più forte magnitudo) rischiare di ferirti, non più.
Non ho potuto che dirti addio..già addio.
Ti amo amore mio. Dimenticami, ti prego non rendere vano il fatto che questa sia stata la sola scelta da farsi perché mi ha massacrata in modi inconcepibili per una flebile speranza.. perché tu non sai cosa c'è ora al posto mio, non sarebbe stato lo stesso perché io non sono la stessa, sono rotta e questo non è ciò di cui hai bisogno...perché assieme ci sgretoleremmo
... ti prego, impara ad apprezzarti anche solo un millesimo di quanto ti amo io
Perché starai anche un disastro, sarà tutto un bordello una confusione, ma anche il cielo notturno lo è e noi lo amiamo lo stesso. E anche ora, anche adesso che non vedi le stelle, io credo in te ma purtroppo dovrai essere tu a cercarle non potrò più indicartele, purtroppo...
Però un attimo, se ti amo e ti ho amato così, c'è solo un motivo, tu. Spero realizzerai anche tu che sia un motivo per continuare a lottare e vivere. Tu. Stupendamente tu.
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Regina di Spade
"Io non sono il Dolore che porto dentro"
Il Corpo è Sacro.
Agire violenza su se stessi o sull'altro, sia essa fisica o energetica, significa rinnegare la propria Origine Divina, la propria Autentica Essenza.
E' innaturale. Anche se ci fanno credere il contrario.
Ci siamo asserviti per anni allo strumento dell'Offesa, integrandolo secondo "normalità" all'interno della nostra Struttura.
"Ci hanno detto" che l'Uomo non può e non deve controllare i suoi "istinti". Che l'Uomo è una bestia. Che sta male se non "caccia", se non "uccide" la preda, se non si nutre del suo "sangue".
Che è l'insanabile "istinto alla riproduzione" a muovere le fila di questo Mondo, dove è naturale torturare o perseguitare la Vittima che si sottrae alla sfera di influenza sessuale dell'Altro.
Il Sistema protegge i Carnefici.
Essi sono consacrati al "Dio Consumo".
Svalutano l'Evoluzione Umana.
Il Risveglio dalla condizione di Vittima, non è conveniente né funzionale al mantenimento del controllo sistemico.
E' fondamentale far credere alla massa che lo stato primitivo degli Istinti è l'unica strada percorribile dal Genere Umano, che "il Consumo" è la Religione dei Popoli, nella sfera materiale, sessuale e personale.
L'Altro allora assume valore solo come "strumento di bulimico piacere".
"Ci innamoriamo dell'Altro" per "consumare" e "consumarlo".
E se l'Altro malauguratamente si sottrae, merita di essere vendicata la voglia insoddisfatta che ha lasciato nelle fauci del Carnefice, attraverso gesti subdoli, sotterranei e perversi.
La Violenza si insinua nei gesti, nelle parole, nei sottesi, nelle ossessioni, nelle svalutazioni, nei messaggi subliminali.
Si manifesta in un sasso lanciato di cui non vediamo la mano. Ma sentiamo la botta.
La violenza può essere letale quando è palese, ma ancora più pericolosa quando striscia nell'apparente invisibilità.
Si può essere assassini dell'Altro anche solo energicamente.
E l'Altro non lo verrà mai a sapere. Ed io non sono condannabile. Non ho "fatto nulla di male".
Ma io Vittima, "se non vedo", se la violenza non è agita alla luce del sole, se non posso identificare quel "qualcosa" che mi sta letteralmente soffocando, non riesco a difendermi o scappare.
Resto intrappolato nelle maglie invisibili della manipolazione e non riesco a scioglierne l'incantesimo, o per meglio dire, la "maledizione".
Mi sentirò colpevole, arrabbiato, triste, sfruttato, solo. Senza coglierne la ragione e spesso nemmeno la gravità.
Sento che qualcosa non va. Ma non riesco ad identificare la gabbia che mi costringe all'isolamento, alla dipendenza e alla paura.
Si può passare anni e anni dentro alla spirale della Manipolazione.
Con il convincimento che se non vedo, non è reale.
E invece lo è. Eccome.
E' dunque innaturale la Violenza?
Lo è.
Perché genera Dolore. E alimenta Rabbia.
Ed essi sono strumenti di asservimento arcaici, legati al Potere e allo Sfruttamento.
L'Offesa non è strumento evolutivo, la Sessualità non è carne da macello, il Sentimento non è strumentalizzazione e sottomissione dell'Altro.
"Ci hanno fatto credere". E noi abbiamo creduto.
Ed ora siamo pronti a smontare questa millenaria Illusione.
Mirtilla Esmeralda
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A volte, invece di chiedere cose specifiche, la preghiera che cambia di più la vita è chiedere a Dio di mostrarti chi sei veramente, di avvicinarti alla tua vera essenza e di rimuovere ogni illusione dalla tua vita. Non sorprenderti se le persone iniziano a lasciare la tua vita, se persone del passato iniziano a scusarsi e a chiedere una chiusura e se certe situazioni finiscono improvvisamente
Sometimes instead of asking for specific things, the most life changing prayer is to ask God to show you who you really are, to bring you closer to your true essence and to remove all illusion in your life. Don’t be surprised if people start to leave your life, if people from the past start to apologise and ask for closure, and if certain situations suddenly end.
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Aforismi e citazioni sui sogni
Aforismi e citazioni sui sogni Aforismi e citazioni sui sogni, il sogno, l'arte di sognare e i sognatori. Del resto la vita non è altro che un sogno, e quindi non ci resta che adeguarci. Il 25 settembre è la giornata mondiale dei sogni. In questo giorno, le persone ispirate ad agire per le loro aspirazioni, dichiarano, condividono, celebrano e attivano i loro sogni. Questo giorno ci ricorda infatti che tutti noi abbiamo la capacità di apportare cambiamenti positivi nelle nostre vite e nel mondo, solo se realmente lo sognamo. Il modo migliore per realizzare un sogno è quello di svegliarsi. Paul Valéry La vita è un sogno dal quale ci si sveglia morendo. Virginia Woolf La società perdona spesso il delinquente, non perdona mai il sognatore. Oscar Wilde Il soggetto del gran sogno della vita è uno soltanto, la volontà di vivere. Arthur Schopenhauer Piaceri ed appetiti contrari ad ogni legge si risvegliano durante il sonno, quando la parte razionale dorme. Platone Il ruolo dei veri intellettuali deve essere quello di trasformare la realtà in sogno ed il sogno in realtà, ma non solo nei romanzi e non solo per alcuni. Carl William Brown Un dio è l'uomo quando sogna, un mendicante quando riflette. Friedrich Hölderlin Un uomo si giudicherebbe con ben maggiore sicurezza da quel che sogna che da quel che pensa. Victor Hugo Sogno di dipingere e poi dipingo il mio sogno. Vincent Van Gogh La notte dormo, sognare mi disturba il sonno, perciò non sogno. Di giorno poi medito e comunque non sogno. Carl William Brown L'interpretazione dei sogni è la “via regia” per l'interpretazione dell'inconscio. Sigmund Freud Qualunque cosa tu riesca a possedere, desidererai sempre possedere di più; la sazietà è un sogno che ti sfuggirà sempre. Carl William Brown La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare. Arthur Schopenhauer Se sei felice non gridare troppo: la tristezza ha il sonno leggero. Anonimo Le donne, come i sogni, non sono mai come tu le vorresti. Luigi Pirandello La letteratura in genere è di due tipi, quella provocatoria che cerca di far svegliare, e quella che cerca di far sognare al fine di addormentare. Carl William Brown Il sogno non si occupa mai di inezie; non permettiamo alle quisquilie di disturbarci nel sonno. I sogni apparentemente innocenti si rivelano maliziosi, quando ci si sforza di interpretarli. Sigmund Freud Chi crede ai sogni, si trova in mano un pugno di mosche. Proverbio Realizzare un sogno, così come concretizzare delle illusioni, significa distruggerlo. Carl William Brown La speranza è un sogno ad occhi aperti. Aristotele L'umorista non ha bisogno di dormire per sognare, può farlo benissimo anche da sveglio; in più c'è il vantaggio che difficilmente può avere degli incubi. Carl William Brown Sognare è la suprema genialità. Søren Kierkegaard Il sogno platonico di portare al governo dello stato i saggi e i filosofi è fallito, in compenso si è realizzato quello demoniaco di portarci gli stupidi. Carl William Brown Che cosa è la vita? Una frenesia. Che cosa è la vita? Una illusione, un’ombra, una favola, e il più grande bene è poca cosa perché tutta la vita è un sogno, e i sogni, sogni sono. P. Calderón de la Barca Sognatore è un uomo con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole. Ennio Flaiano
Aforismi, massime, e citazioni sui sogni Perché la vita psichica non si addormenta? Probabilmente perché qualcosa non lascia in pace la psiche. Su di essa agiscono stimoli ai quali bisogna reagire. Il sogno è quindi il modo con il quale la psiche reagisce agli stimoli che agiscono durante lo stato di sonno. Sigmund Freud La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare. Arthur Schopenhauer Se Cervantes nel suo Don Chisciotte ha voluto esplorare le zone dell'ignoto, della fantasia, del sogno e della follia, io mi accontento di inoltrarmi in quelle sconfinate della stupida pazzia. Carl William Brown Forse c'è qualcosa di peggio dei sogni svaniti: perdere la voglia di sognare ancora. Sigmund Freud Il più solido piacere di questa vita, è il piacere vano delle illusioni. Giacomo Leopardi I castelli in aria che si costruiscono con poca spesa sono costosi da demolire. François Mauriac Chi mangia in sogno quando si sveglia ha fame. Proverbio Questo posto è un sogno. Solo un dormiente lo considera reale. Poi la morte arriva come l'alba, e ti svegli ridendo a quello che pensavi fosse il tuo dolore. Rumi La gente che dorme sotto la coperta del conformismo riposa bene, si fa le sue belle otto ore di sonno, ma fa sogni squallidi. Mark Cirino Dimmi con chi dormi e ti dirò chi sogni. Stanislaw Jerzy Lec I desideri che la coscienza ripudia si rifugiano nei sogni, ma è sufficiente ripudiare la coscienza ed ecco che tutta la realtà diventa un sogno. Carl William Brown Ciò che non si realizza di giorno trionfa di notte. Paul Valéry Capite i sogni e capirete la pazzia. H. Jackson Se credi ai sogni sei un uomo ricco; se credi al mondo sei un uomo ricco di sogni. Anonimo La credenza ai sogni profetici conta molti seguaci, perché può poggiare sul fatto che nel futuro si compiono effettivamente alcune cose così come il desiderio, nel sogno, le aveva costruite. Ma c’è poco da meravigliarsene, e tra il sogno e il suo adempimento, di regola, risultano forti divari che la credulità dei sognatori ama trascurare. Sigmund Freud Nell'ozio, nei sogni, la verità sommersa viene qualche volta a galla. Virginia Woolf Il mio sogno nel cassetto è quello di trovare una donna che condivida le mie idee, i miei interessi, il mio lavoro, la mia casa, il mio letto e i suoi soldi. Carl William Brown Nella mentalità primitiva primeggia la coscienza onirica, che non è considerata inferiore alla coscienza diurna, rende sfumati tutti i contorni netti e si esprime non in concetti, ma in immagini, figure e simboli. G. van der Leeuw E' straordinario che sia così perfetta l'illusione che la bellezza è bontà. Lev Tolstoj Due son le porte dei sogni inconsistenti: una ha i battenti di corno, l’altra d’avorio: quelli che vengon fuori dal candido avorio, avvolgon d’inganni la mente, parole vane portando; quelli invece che escono fuori dal lucido corno, verità li incorona, se un mortale li vede. Odissea Chi dorme manda gemiti simili a quelli di un condannato a morte, finché si sveglia e si accorge che la realtà è tre volte peggiore del sogno. Lautréamont Sognatore è chi trova la sua via alla luce della luna... punito perché vede l'alba prima degli altri. Oscar Wilde
Aforismi e citazioni sul sogno E purtuttavia il nostro pensiero non può fare a meno di spingersi oltre i confini della vista più effimera per incontrare in quella terra desolata piena di vuoto e di ricordi il sogno di un’esistenza migliore. Carl William Brown Il dio ha creato i sogni per indicare agli uomini la strada su cui possano scorgere l’avvenire. Testo sapienzale egizio, 2600-2000 a.C. Chi rifiuta il sogno deve masturbarsi con la realtà. Ennio Flaiano Le donne, come i sogni, non sono mai come tu le vorresti. Luigi Pirandello I sogni cedono il posto alle impressioni di un nuovo giorno come lo splendore delle stelle cede alla luce del sole. Sigmund Freud Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte. Edgar Allan Poe Per Lutero il denaro è lo sterco del diavolo, e in sogno mi ha detto che Merdusconi è uno dei suoi tanti cessi! Carl William Brown Il sogno è un fenomeno psichico pienamente valido, e precisamente l’appagamento di un desiderio; va inserito nel contesto delle azioni psichiche della veglia, a noi comprensibili; è frutto di un’attività mentale assai complessa. Sigmund Freud Il lupo sogna le pecore e la volpe le galline. Proverbio I ricordi sono come i sogni: si interpretano. Leo Longanesi Dio dorme nella pietra, sogna nel fiore, si desta nell'animale, e sa di essere desto nell'uomo. Proverbio Asiatico Un sogno che, nonostante sia manifesto, non si autointerpreta, e che non ha mai un significato univoco. Nessun sogno dice: «devi» oppure: «questa è la verità»; esso presenta un'immagine, come la natura fa crescere una pianta, e siamo noi che dobbiamo trarne le conseguenze. Carl Gustav Jung Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d’un sogno è raccolta la nostra breve vita. William Shakespeare Il ponte fra la disperazione e la speranza è una buona dormita. Anonimo Per la mentalità primitiva il mondo visibile e il mondo invisibile formano una sola cosa. La comunicazione tra ciò che noi chiamiamo la realtà sensibile e le forze mistiche è dunque costante. Ma in nessun caso forse si effettua in modo più immediato e più completo che nei sogni. L. Lévy-Bruhl Se Freud avesse avuto a disposizione i sogni di mia madre sarebbe diventato ancora più grande di quel che è stato. Carl William Brown Molte donne vorrebbero sognare insieme con gli uomini senza andarci a letto. Bisogna far loro presente con decisione l'inattuabilità di un tale proposito. Karl Kraus Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri? William Shakespeare Nel sogno la coscienza si addormenta e si sveglia l’esistenza. L. Binswanger Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. Eleanor Roosevelt
Citazioni e aforismi sul sognare Se puoi sognarlo, puoi farlo. Walt Disney I poveri vivono le loro avventure, i loro viaggi, i loro sogni grazie al cinema, al teatro, alla televisione, alla letteratura; i ricchi grazie ai loro soldi. Carl William Brown Vi è una sola cosa al mondo che può veramente dormir bene: un cadavere. Ve ne sarebbero due se esistesse un uomo onesto. X. Forneret Chi sogna di giorno conosce molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte. Edgar Allan Poe Sogna come se dovessi vivere per sempre; vivi come se dovessi morire oggi. Oscar Wilde Il futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza dei propri sogni. Eleanor Roosevelt Gli uomini in stato di veglia hanno un solo mondo che è loro comune. Nel sonno, ognuno ritorna a un suo proprio mondo particolare. Eraclito La pubblicità è una sinfonia di messaggi, è un mondo di sogni, è arte della comunicazione, si , è arte di trasmettere scemenze. Carl William Brown L'azione è l'ultima risorsa di quelli che non sanno sognare. Oscar Wilde Il poeta cerca solo di mettere la testa in cielo. E' il logico che cerca di mettere il cielo dentro la propria testa. Ed è la sua testa che si spacca. Gilbert Keith Chesterton Chi ama non ha bisogno di sognare perché l'amore è già un sogno. Roberto Gervaso Le illusioni che coltivano in tanti fanno si che si realizzino i sogni di pochi. Carl William Brown Qualunque cosa sogni d'intraprendere, cominciala. L'audacia ha del genio, del potere, della magia. Johann Wolfgang von Goethe Per loro natura i sogni sono inesplicabili e portano messaggi difficili da decifrare. Odissea Tutto l'universo cospira affinché chi lo desidera con tutto sé stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni. Paulo Coelho I sogni si realizzano; senza questa possibilità, la natura non c'inciterebbe a farne. John Updike Ciò che il sogno rivela è l'ombra della saggezza esistente nell'uomo, anche se durante la veglia egli non ne ha coscienza. Paracelso La perenne tentazione della vita è quella di confondere i sogni con la realtà. Jim Morrison La letteratura coltiva le nostre piccole utopie quotidiane, i nostri sogni diurni, le nostre speranze giornaliere e ci consola delle nostre disillusioni annuali. Carl William Brown Il sogno è il lusso del pensiero. Jules Renard
Aforismi sui sogni La conoscenza non è niente, l'immaginazione è tutto. Anatole France I grandi artisti sono quelli che impongono all'umanità la loro particolare illusione. Guy de Maupassant Tutti i sogni sono sogni di comodità, ubbidiscono all'intento di continuare il sonno, anziché a quello di svegliarsi. Il sogno è il custode, non il perturbatore, del sonno. Sigmund Freud Nulla è più facile che illudersi, perché ciò che ogni uomo desidera, crede anche che sia vero. Demostene Freud si limitava ad analizzare i sogni e le illusioni, per poter meglio interpretare la realtà; io vado più in là, e mi spingo ad analizzare la stupidità. Carl William Brown Fabbrica troppo in basso chi fabbrica al di sotto delle stelle. Edward Young I sogni nel cassetto fanno la muffa. Anonimo I limiti esistono soltanto nell'anima di chi è a corto di sogni. Philippe Petit La sofferenza è forse l'unico mezzo valido per rompere il sonno dello spirito. Saul Bellow Ciò che vediamo la notte, è lo sfortunato residuo di quanto abbiamo negletto durante la veglia. Il sogno è sovente la rivincita delle cose disprezzate o il rimprovero degli esseri abbandonati. Anatole France Attraverso i sogni riviviamo come in un film i più bei ricordi del passato, a volte anticipiamo la realizzazione dei nostri desideri e talvolta ci terrorizziamo con le nostre stesse paure. Carl William Brown Anche nei sogni meglio interpretati è spesso necessario lasciare un punto all’oscuro, perché nel corso dell’interpretazione si nota che in quel punto ha inizio un groviglio di pensieri onirici che non si lascia sbrogliare, ma che non ha nemmeno fornito altri contributi al contenuto del sogno. Questo è allora l’ombelico del sogno, il punto in cui esso affonda nell’ignoto. Sigmund Freud Senza dubbio il sogno è per lo spirito ciò che il sonno è per il corpo. Christian Friedrich Hebbel Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato. Edgar Allan Poe Le vane speranze sono spesso come sogni fatti ad occhi aperti. Marco Fabio Quintiliano Alcune persone sono fatte della stessa materia di cui sono fatti i sogni, altre della stessa sostanza di cui è fatta la merda! Carl William Brown La verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni. Pier Paolo Pasolini Se vuoi peggiorare una giornata, passala desiderando l'impossibile. Bill Watterson Dal vero al sognato, non corre altra differenza, se non che questo può qualche volta essere molto più bello e più dolce, che quello non può mai. Giacomo Leopardi Saggio è chi riesce a vivere inventandosi le proprie illusioni. Woody Allen Nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni. Paulo Coelho Strappa all'uomo comune le illusioni e con lo stesso colpo gli strappi anche la felicità. Henrik Ibsen Il gran desiderio d'un cuore inquieto è di possedere interminabilmente la creatura che ama o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell'assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che col giorno del ricongiungimento. Albert Camus Aforismi sul sogno e i sognatori di Carl William Brown Riflessioni e pensieri sul sogno (Autori Vari) Citazioni e aforismi di Sigmund Freud sui sogni Pensieri e riflessioni di Sigmund Freud World Day Dreams September the 25th 2024 Scarica L'interpretazione dei sogni di Freud e altri testi dell'autore Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Saggi e aforismi Read the full article
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Togliere dal caos.
Sì, dal χαος.
Nella mitologia greca, lo stato primordiale di vuoto.
Ma il caos esiste anche nel pieno.
Come sul tetto di un edificio, zenitalmente ripreso da un drone.
Lo sapete:
ordinariamente, il caos è più zenitale che frontale.
Ciò in quanto la visione aerea verso il basso tende rinvenire situazioni di prevalente monoplanarità.
A terra, invece, ben maggiori sono le occasioni d'imbattersi in elementi di disturbo che molestamente affastellano l'orizzonte.
Pali, cartelli, transitoria circolazione, queste cose qui.
Torniamo dunque in aria, se V'aggrada.
Si starà bene, sotto quel tetto.
Refrigeratori, riscaldatori.
Ma sopra, invece, è come diceva Mao Zedong:
grande confusione.
Confusione governabile, epperò.
Come?
Sapete, è come in videografia:
tagliare, tagliare, tagliare.
Perché sì, non sono visioni da lasciarsi scappare, queste qui:
da terra non si vedono, dunque il drone consente pingui bottini.
Ma occorre sceverare il grano dal loglio.
Non che un tubo sia grano e l'altro loglio.
Seducenti sculture moderne, ed invece, sono.
Epperò ci vuole un amministratore.
Quel pezzo di tubo sì, quell'altro no.
Uno sì nell'economia generale della distribuzione dei pesi.
Uno no per come genera disarmonia nel complessivo disegno.
Ed allora, la Fotografica Mannaia.
Sì, la taglierina.
Con il pittogramma del lucchetto disattivato, ve ne imploro.
Perché la selettiva elisione - nell'inquadratura, senza cancellature - di componenti spesso costringe a rinunciare ai rapporti canonici tra lati.
Magari non del tutto 1 : 1, od una ratio non perfettamente coincidente con altre configurazioni d'invalsa codificazione.
E che sia sofferta, la cosa.
Stare lì parecchi minuti, lacerarsi per millimetri.
Solo così si sconfiggerà - tenera illusione - l'ellenico Dio Ερεβος.
All rights reserved
Claudio Trezzani
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Una giornata di sole
È una giornata piena di sole, una di quelle in cui egli trascorre un'ora al balcone a capo scoperto, come gli ha consigliato il medico. La sua carnagione, di solito, è pallida, ma il sottotono olivastro della sua pelle gli impedisce di arrossarsi e scottarsi, cosicché egli si abbronza, assumendo un'aria più sana. Ed è solo per esibire al medico questa illusione di salute che si sottopone al bagno di sole. Gli chiedo, mentre guardo la strada sottostante, popolata di venditori ambulanti e ragazzetti che si rincorrono, se avverta un miglioramento nelle proprie condizioni. "Sì, come ogni anno quando finisce l'inverno," ma conclude la frase con un colpo di tosse. Volgo le spalle alla ringhiera del balcone e immergo gli occhi nella penombra della stanza dove in fondo, proprio sopra il letto, sulla parete azzurra, è appeso un grande rosario dai grani di legno scuro. "E così reciti le preghiere prima di andare a dormire," dico per scherzo. "Oh sì," risponde lui con gravità, "tridui e novene".
"Quella ragazzetta ha lo sguardo vispo," sussurro accennando a colei che sembra affaccendarsi riassettando le carte sopra uno scrittoio. "Ti assiste con amore?" "Amore di carità," soggiunge lui. "Le invidio che sappia leggere il greco, il latino e il francese; sapessi farlo anch'io, le farei recuperare tutto il sonno che ha perduto in queste notti." La ragazza esce dalla stanza senza salutare, con passo zoppicante, ma leggero. Ha lasciato sullo scrittoio una Bibbia, accanto a un'Iliade.
"Nella Bibbia è scritto che i morti dormono," dico trasognata. "E nell'Ade gli eroi non sono altro che ombre," prosegue lui. "Ma allora, se questa vita è sogno, e poi continueremo a dormire, non ci sveglieremo mai? Conosceremo soltanto il sonno?"
Lui tiene gli occhi chiusi al sole. "Io credo che stiamo facendo esattamente ciò a cui la necessità ci spinge. Tutto in noi è materia," prosegue. "Da bambino trascorrevo molte ore in ginocchio, pregando di essere risparmiato dall'inferno; poi da ragazzo sognai di poter entrare in paradiso con una corona di lauro. In realtà non ci spettano premii né castighi, dal momento che siamo esseri governati dalla fortuna. L'unico bene sarebbe non ricordare mai più di essere stati, e che qualcosa vi sia".
"E se la tua coscienza sopravvivesse?"
"Immagino che la natura dei morti non li faccia riguardare più la vita. In nessun modo. L'istinto di conservazione, la speranza...sono nelle fibre di questa carne."
"Torneresti?..." gli chiedo.
"Se fosse utile."
"A te o ad altri?"
"A chiunque, anche a un topolino. Purché ne avessi certezza."
"Se gli dei vogliono continuare a giocare con noi, dovranno farlo a carte scoperte," azzardo.
"Vorrei non capirli mai, gli dei."
"Ma se hai detto che vuoi certezza..."
"Ho risposto alla tua domanda: mi chiedevi se sarei tornato, non cosa volessi. Io voglio esattamente questo silenzio, questo mistero, in cui si è identici a prima di nascere e si può ignorare sia la vita che la morte, e che esistono differenze. Se un dio si chiarisse, ci darebbe la vita, e con essa la morte."
"Infatti Dio si è espresso," spiego accennando alla Bibbia.
"No," dici: "Quello lo abbiamo sognato..."
"Sai qual è l'espressione più evidente di Dio?" Lancio la sfida, e proseguo: "Quella ragazza. Si sacrifica per te, e potrebbe non farlo. Questo si chiama libero arbitrio, non necessità".
"Lo fa per ambizione," sorride amaramente, "vuole diventare santa, per compiacere suo fratello, l'unico uomo che non l'abbandonerà. Se morissi prima di stanotte, per lei sarebbe un sollievo."
"Che dici!" Protesto. Ma dentro di me so ch'è vero.
"Io e lei siamo due infelici che non s'incontreranno mai. E ora sono stanco, vorrei riposare un po'."
Lo accompagno a letto. Gli sistemo i due grossi cuscini che tiene sotto la testa e, mentre lo faccio, avverto qualcosa di duro tra l'uno e l'altro. "E questi?" Dico, vedendo un cartoccio di confetti.
"Me li ha regalati lei. La mia dolce morte. Stanotte, lei potrà finalmente riposare."
"Piantala," gli dico brusca. "Stanotte penserò io a intrattenerti. Ti leggerò le mie poesie e i miei racconti."
"Tu scrivi?" Chiede con una sfumatura sarcastica, inarcando leggermente le sopracciglia.
"Ma certo. Ti ho dedicato tante poesie..." Gliene recito subito una.
"Sono frasi, non è poesia. Non c'è metrica. E il linguaggio è colloquiale, direi trasandato."
"Questa è poesia contemporanea," spiego. "Si chiamano versi liberi."
"I versi sciolti sono tutt'altra cosa..."
"Infatti questi non sono sciolti, ma proprio liberi. Come i pensieri, come il vento..." sorrido. "Vuoi provare anche tu?"
"Certo. Sembra facile come parlare nel sonno."
Io assaggio un confetto, mentre lui sussurra con aria canzonatoria: "Dalla vita volevo fuggir via,
perché la morte sola beltà mi apparia;
ma la mia vile anima immortale
mi parla e dice che ancora avrò a dare
e la beltà di ciò che darò
è così grande che più non morirò!"
"Ecco, bravo," lo incoraggio ridendo. Forse attratta dalle risate, entra la graziosa ragazzetta zoppa. "Vuoi?" Dico offrendole il cartoccio di confetti. "Questo screanzato li aveva rubati per suicidarsi prima di stanotte," dico scrollando il capo.
Lei arrossisce e si torce le mani. "Il suicidio è peccato mortale..." finge di rimproverare il malato con lo sguardo fisso alla punta delle proprie scarpe. Esce portandosi via i confetti.
"E ora?" Mi chiede lui.
"Faremo versi tutto il pomeriggio e la notte. I più liberi e sciocchi che riusciremo a fare. Ma prima voglio leggerti un mio racconto."
"Come s'intitola?" Chiede rassegnato.
"Una giornata di sole"...
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