#diagnosi ansia bambini
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divulgatoriseriali · 3 days ago
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Disturbi d’ansia nei giovani: sintomi, cause e terapie essenziali che ogni genitore deve conoscere!
I disturbi d’ansia nei giovani rappresentano una delle sfide più diffuse e delicate nell’ambito della salute mentale di bambini e adolescenti. Queste condizioni non solo colpiscono quasi un bambino su 12 e fino a un adolescente su 4, ma si manifestano spesso con sintomi che possono passare inosservati o essere sottovalutati, con conseguenze che si ripercuotono sulla loro crescita, istruzione e…
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notiziariofinanziario · 3 months ago
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La morte improvvisa di Francesca Carocci ha sollevato un grande interrogativo sulla qualità delle cure sanitarie ricevute
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Francesca Carocci, giovane attrice di teatro, che aveva soli 28 anni, si era recata in ospedale per sintomi apparentemente preoccupanti, è stata dimessa con una diagnosi errata che ha portato alla sua tragica scomparsa. La Procura di Roma ha avviato un’inchiesta che coinvolge due medici, indagati per omicidio colposo. L’errata diagnosi e il dramma della dimissione A fine febbraio, Francesca Carocci si presenta all’Aurelia Hospital con forti dolori al petto. Nonostante le preoccupanti manifestazioni, i medici valutano la situazione come una semplice manifestazione di ansia, prescrivendo antidolorifici e dimettendola. Questa decisione si rivela fatale; infatti, in meno di quarantotto ore, i dolori si intensificano notevolmente, portando la giovane a chiamare i soccorsi. Il tragico epilogo avviene durante il tragitto verso l’ospedale, dove Francesca perde la vita a causa di un arresto cardiaco legato a un principio di miocardite non diagnosticato. Dopo il decesso dell’attrice, la Procura di Roma ha avviato un’inchiesta per scrutare le responsabilità legate alla diagnosi e alle cure ricevute. Le indagini hanno di fatto identificato due medici dell’Aurelia Hospital come sospettati, accusati di omicidio colposo. I legali, per conto della famiglia, hanno sottolineato come l’accertamento di una miocardite, se adeguatamente effettuato in ospedale, avrebbe potuto prevenire il tragico evento. La chiusura delle indagini e le accuse Secondo recenti sviluppi, la Procura ha chiuso le indagini, e si attende ora la richiesta di rinvio a giudizio per i due medici indagati. La procura ha messo in evidenza che gli esami cardiaci effettuati, in particolare l’elettrocardiogramma, non sono stati seguiti da ulteriori accertamenti vitali. In assenza di un’analisi appropriata, è emerso che si sono trascurati segnali critici che avrebbero reso evidente la reale condizione medica della giovane paziente. In base alla ricostruzione effettuata dagli inquirenti, se Francesca fosse stata sottoposta a esami più approfonditi, si sarebbe potuto identificare il principio di miocardite in tempo utile per salvarle la vita. La tesi accusatoria afferma che la giovane ha subito un aggravamento delle condizioni di salute proprio a causa della dimissione inadeguata e l’errata interpretazione dei sintomi. La difesa dell’Aurelia Hospital In risposta alle accuse, l’Aurelia Hospital ha difeso l’operato dei medici coinvolti annunciando che le visite effettuate erano conformi agli standard richiesti. Gli ufficiali dell’ospedale hanno dichiarato che sono stati eseguiti esami clinici completi, appropriati alla sintomatologia della paziente. La loro posizione è che il protocollo sanitario seguito fosse corretto e che Francesca fosse già in cura secondo le prescrizioni. Nonostante queste dichiarazioni, il fatto resta che, solo due giorni dopo la dimissione, la giovane ha avvertito un incremento dei dolori e ha dovuto ricorrere ai soccorsi. La tempestività dell’intervento medico, purtroppo, non è risultata sufficiente, e Francesca è deceduta tragicamente. Chi era Francesca Carocci Francesca Carocci era una promettente attrice teatrale, nota per le sue interpretazioni in produzioni classiche. Recentemente aveva recitato al Teatro Brancaccio e al Teatro Marconi, dove aveva ricevuto consensi di pubblico e critiche. La sua ultima interpretazione, in un’opera per bambini, la vedeva impersonare Biancaneve, un ruolo che evidenziava la sua capacità di affascinare il pubblico più giovane. Con la sua prematura scomparsa, il panorama teatrale italiano perde una giovane promessa, la cui carriera era solo all’inizio, avvolta ancora in una tragica aura di mistero e interrogativi sul sistema sanitario. Read the full article
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wdonnait · 9 months ago
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Autismo, dati in aumento negli ultimi 40 anni
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Autismo, dati in aumento negli ultimi 40 anni
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In Italia, circa 600.000 individui (1 ogni 100) sono affetti da autismo, una condizione che vede un’incidenza maggiore nel genere maschile con un rapporto di uno a quattro. L’Osservatorio nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico indica che uno su 77 bambini tra i 7 e i 9 anni è colpito. Le statistiche mostrano un incremento continuo: negli USA, l’unico paese con dati certi, le diagnosi sono salite del 477% negli ultimi 25 anni.
Durante la Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo del 2024, l’Italia ha visto numerose iniziative. Tra queste, il Palazzo H, sede del Coni, sarà illuminato di blu per un congresso sul tema “Progetto di vita nell’autismo: dallo sport all’inclusione lavorativa”, che culminerà in una cena di gala alla quale parteciperanno figure di spicco come il presidente del Coni, Giovanni Malagò, Anna Ascani, Orazio Schillaci e Andrea Abodi.
Ad Ostia  l’evento “Nel blu dipinto di…”, una festa dedicata a tutti i bambini per promuovere inclusione e contrastare stereotipi e pregiudizi, favorendo l’integrazione e la partecipazione attiva.
Per quanto riguarda gli eventi in tutta Italia, a Verona, il Comune e l’ULSS 9 Scaligera organizzano “Insieme per l’Inclusione Scolastica di Bambini e Ragazzi con Autismo”, mirato a condividere strategie per migliorare l’inclusione scolastica.
In Sicilia, la Giornata viene celebrata con la 15ma edizione della Fiaccolata a Palermo, sotto l’egida dell’Associazione Nazionale per l’Autismo, la Regione Siciliana e la Città di Palermo, il 7 aprile 2024.
Milano sarà teatro dell’In&Out Festival, il primo festival italiano dedicato all’inclusione sociale e lavorativa delle persone autistiche, con un programma che include incontri, dibattiti, proiezioni e presentazioni di libri, dal 17 al 19 maggio.
Autismo Dati
L’autismo colpisce un numero crescente di individui, evidenziando un fenomeno allarmante. Un recente studio nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità ha rilevato che un bambino su 77 è affetto da autismo, mentre i dati più recenti del CDC di Atlanta, negli Stati Uniti, indicano una frequenza di uno su 36. Questa tendenza al rialzo si osserva anche in Piemonte, dove il tasso di autismo supera l’1% della popolazione, con un trend in aumento. Fattori ambientali inquinanti e una maggiore precisione nelle diagnosi contribuiscono all’incremento di questa condizione. In particolare, a livello adulto, più di 1.200 persone sono assistite dal principale centro ambulatoriale dell’Asl cittadina, dimostrando la crescente rilevanza del problema.
Una diagnosi accurata è cruciale per affrontare questo disturbo. Le diagnosi tardive, soprattutto nelle donne, dove l’autismo può essere celato da un’apparente empatia biologica, sono comuni. Inoltre, l’esordio dei sintomi avviene nei primi anni di vita, ma l’intelligenza elevata può mascherare le difficoltà relazionali, esponendo i bambini a rischi di ansia, depressione e bullismo.
La complessità dell’autismo va oltre la mente, influenzando ampiamente le capacità intellettive e comportamentali. Questo spettro va da disabilità intellettive severe a livelli superiori alla media. Le difficoltà di relazione possono portare a problemi comportamentali significativi, che gravano sulle famiglie. L’importanza di considerare eventuali condizioni mediche organiche prima di attribuire il comportamento problematico esclusivamente a questioni psicologiche è enfatizzata, evidenziando l’errore di ricorrere a psicofarmaci senza un’adeguata valutazione fisica.
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lapsicologadeibimbi · 2 years ago
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📌 Non è ciò che fai per i tuoi figli, ma ciò che insegni loro a fare per loro stessi che li renderà esseri umani capaci e di successo!
~ A. Landers
👩🏻‍⚕️ Dott.ssa Annamaria Coniglio
Supporto psicologico a bambini, adolescenti, famiglie e coppie.
Per maggiori info e contatti:
📞 Tel&Whatsapp: 3899096242
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francescourbani · 6 years ago
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Curare se stessi implica imparare a giocare #libertà #cura #bambini #curadise #curadisestessi #amore #motivazione #psicologia #psicoterapia #psicopatologia #diagnosi #test #motivazione #cambiamento #ansia #solitudine #gioco https://www.instagram.com/p/BudiJA_Bile/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1mo916o4n85fs
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lilflowersim · 2 years ago
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ALL Mental Health - Zero (traduzione italiana)
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Un'altra mod che accompagna a braccetto la Hormone Replacement Therapy di Zero (link alla traduzione qui) è la Mental Health, sempre di Zero (link alla mod qui)! 
Zero è veramente un ottimo modder e, ancora una volta, ci ha permesso di dare un tocco di realismo in più alle nostre partite.
INFORMAZIONI PER IL CORRETTO FUNZIONAMENTO!
Questa mod richiede la XML Injector di SCUMBUMBO! Potete trovare il link per la traduzione + il link per la mod qui!
Per iniziare la terapia ormonale, avrete bisogno anche della Hormone Replacement Therapy (che, però, è facoltativa e non intacca il corretto funzionamento della mod)! Potete trovare il link per la traduzione + il link per la mod all'inizio del post!
Se vi stesse chiedendo se dovreste anche avere la "Ability To Read" (capacità di leggere), beh... Sì. Se volete, potete scaricarla qui.
Scaricate la mod ed estraete gli eventuali file .zip o file .rar.  Se all'estrazione i file NON sono presenti in una cartella, consiglio sempre di crearne una apposita per la mod che state scaricando (fate attenzione che la cartella sia solo una, altrimenti la mod potrebbe non funzionare correttamente). Inserire poi la cartella in "Electronic Arts\The Sims 4\Mods" ed inserire a sua volta al suo interno il file .package di traduzione!
A COSA SERVE QUESTA MOD?
Questa mod aggiunge la salute mentale al gioco con psicoterapia, trattamenti farmacologici e la possibilità di ottenere diagnosi..
Ci sono attualmente 12 disturbi cronici (Disturbo da deficit di attenzione/iperattività, Ansia, Disturbo bipolare, Disturbo borderline di personalità, Depressione clinica, Disturbo dipendente di personalità, Disturbi alimentari, Disforia di genere, Disturbo narcisistico di personalità, Disturbo ossessivo-compulsivo della personalità, Disturbo di personalità schizoide e Schizofrenia) e 2 disturbi non cronici (Episodi depressivi ed il Disturbo da stress post-traumatico).
Per iniziare, cliccate sul telefono del tuo Sim per ottenere una diagnosi. Il Sim sarà via per un po' e tornerà con una diagnosi basata sulla sua personalità pre-esistente. Il Sim otterrà un tratto invisibile che avrà un impatto sulle sue emozioni. Zero consiglia di disattivare la morte per emozioni perché potrebbe capitare che troppi moodlet insieme (uniti magari a quelli di altre mod) facciano arrivare il tristo mietitore prima di quanto vi aspettiate. La maggior parte delle diagnosi lavora principalmente dietro le quinte.
C'è la possibilità di utilizzare i debug (cheats) e aggiungere manualmente un disturbo cronico. È possibile anche forzare una diagnosi, ma non è comunque sicuro al 100% che il Sim torni con quella diagnosi specifica. Per utilizzarli, bisogna attivare i cheats (prima Ctrl + Shift + C o Win + Ctrl + Shift + C e poi inserendo nella batta testingcheats on). Dovrete poi selezionare il vostro Sim tenendo premuto Shift. È anche possibile rimuovere le diagnosi attraverso questo menu.
Anche i bambini possono ottenere 3 diagnosi (ADHD, Disturbo di personalità schizoide e Disturbo dipendente di personalità), andare in terapia ed assumere farmaci. 
Sono inoltre presenti anche i gruppi di supporto, compreso un gruppo di supporto molto... particolare.
MI RACCOMANDO!! La traduzione NON sostituisce la mod. Per usufruire della traduzione, dovrete prima scaricare la mod in lingua originale!
Download per la traduzione qui ☘
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erbemoni · 5 years ago
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I Benefici del CBD
Il CBD, o cannabidiolo, è la seconda sostanza più abbondante presente nella Cannabis: non è psicoattivo, non crea assuefazione e ha una vasta gamma di applicazioni terapeutiche.
Molte persone iniziano ad apprezzare il CBD e i suoi benefici, e diversi studi scientifici stanno portando avanti ricerche sugli effetti e sulle possibili applicazioni. L'interesse da parte della comunità scientifica per il potenziale terapeutico del CBD è sempre maggiore, è già stato utilizzato in diversi studi per il trattamento di numerose problematiche di salute ed è oggi riconosciuto tra gli elementi principali della "Cannabis Terapeutica".
Ecco i 10 principali benefici del CBD:
Ansiolitico ed antipsicotico: Il CBD riduce significativamente due importanti forme di ansia, ovvero il disturbo ossessivo compulsivo e quello post traumatico. È particolarmente efficace come antipsicotico e come rimedio contro ansia e stress e viene sempre più usato per combattere insonnia e depressione.
Analgesico: I prodotti a base di CBD riescono a ridurre rapidamente il senso di nausea e hanno un alto grado di digeribilità, stimolano l’appetito e alleviano i dolori: per questo vengono efficacemente utilizzati come coadiuvante nelle terapie antitumorali e come sostegno nel trattamento dell’HIV. Hanno un effetto rilassante e sedativo, riducono infiammazioni e tensioni, riuscendo ad alleviare la sintomatologia dolorosa associata a diverse patologie; inoltre sono ottimi alleati nel contrastare l’asma e controllare diabete e glicemia.
Antinfiammatorio ed antiossidante: Il CBD, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, costituisce un valido aiuto nel trattamento di patologie della pelle come la psoriasi, aiuta a curare l’acne, idrata e ammorbidisce la cute grazie agli acidi grassi essenziali. Inoltre, grazie agli antiossidanti che combattono i radicali liberi, svolge un’importante funzione anti-age e protegge il cervello da possibili patologie neurodegenerative.
Cura contro l'acne: Provate a dare un'occhiata al reparto di prodotti per la cura della pelle e vi accorgerete che tra le pomate ed unguenti naturali ce ne saranno molti contenenti canapa industriale. La canapa ed il CBD contengono diversi componenti antinfiammatori molto benefici che contribuiscono ad inibire la sintesi dei lipidi. Il CBD, infatti, agisce sulle ghiandole sebacee umane, producendo una "triplice" azione anti-acne sulle cellule cutanee. Il cannabidiolo ha la capacità di sopprimere in modo naturale la proliferazione delle cellule.
Antitumorale ed anticancerogeno: Uno dei campi di ricerca più interessanti ed incoraggianti sul CBD riguardano l'efficacia del CBD nella riduzione dei tumori e nell'inibizione della proliferazione delle cellule tumorali. I cannabinoidi si legano ai recettori del nostro sistema endocannabinoide per ostacolare la formazione di metastasi tumorali, inibendo la possibile crescita del tumore e limitando la migrazione delle cellule tumorali nell'organismo. Le potenziali applicazioni della Cannabis per i malati di cancro sono ormai conosciute e scientificamente provate. Inoltre, i cannabinoidi hanno anche la capacità di alleviare gli effetti collaterali della chemioterapia, diminuendo dolori e vomito ed inducendo piacevoli sensazioni di euforia.
Insonnia: Le ricerche suggeriscono che assumere cannabidiolo prima di andare a letto migliora il sonno nelle persone con insonnia ed aiuta il momento di addormentarsi.
Antidepressivo: Secondo i ricercatori, il CBD ha un’efficacia simile a quella degli antidepressivi. Uno studio ha scoperto che gli effetti antidepressivi del cannabidiolo sono veloci, continui nel tempo e paragonabili a un comune farmaco antidepressivo.
Antiepilettico: Lo Studio citato è stato condotto da Orrin Devinsky, direttore del New York University Langone Comprehensive Epilepsy Center. Centoventi pazienti dai 2 ai 18 anni hanno ricevuto una soluzione orale di CBD ed un gruppo di controllo ha ricevuto una soluzione placebo.I pazienti che hanno assunto il CBD hanno mostrato, in un mese, una riduzione delle crisi epilettiche di circa la metà, al contrario del gruppo placebo che ha mostrato un declino trascurabile.Nello specifico per via di effetti collaterali, quali vomito, febbre, diarrea, otto pazienti si sono ritirati dalla sperimentazione mentre in cinque le convulsioni si sono ridotte addirittura a zero.
Autismo: Un estratto di cannabis con alto contenuto di CBD e basse concentrazioni di THC si è rivelato efficace nell’alleviare i problemi dei bambini con disturbo dello spettro autistico. Sono i risultati del primo studio clinico che analizza gli effetti della cannabis su bambini autistici pubblicati su Neurology. Fino ad ora le prove che i cannabinoidi possono aiutare a migliorare la qualità della vita delle persone affette da autismo erano state solo aneddotiche.In seguito al trattamento con la cannabis, i disturbi comportamentali sono stati migliorati o molto migliorati nel 61% dei pazienti. I problemi di ansia e comunicazione sono stati migliorati nel 39% e molto migliorati nel 47%. I comportamenti di disturbo sono stati migliorati del 29%. I genitori hanno riportato meno stress come si evince dai punteggi APSI, con un miglioramento del 33%. Gli autori hanno concluso che: “Questo studio preliminare supporta la fattibilità della cannabis medica ad alto valore di CBD come un’opzione di trattamento promettente per i problemi comportamentali refrattari nei bambini con disturbo dello spettro autistico”.
Altre patologie e benefici: I ricercatori dell’unità clinica di Psicofarmacologia dello University College of London hanno dimostrato le potenzialità del CBD nel contrastare la dipendenza da nicotina. In uno studio pubblicato Pharmacology Biochemistry and Behavior, i ricercatori hanno concluso che il CBD potrebbe essere utilizzato per scongiurare danni cerebrali indotti dall’alcool, mentre ricercatori della Mount Sinai School of Medicine di New York hanno scoperto che può impedire l’accumulo di grassi provocato dall’alcool nel fegato prevenendo la steatosi epatica, patologia che nel tempo può portare a epatite e cirrosi. Secondo ricercatori del dipartimento di Farmacologia dell’Università King Faisal di Al-Ahsa: “Il cannabidiolo potrebbe rappresentare una possibile opzione per proteggere il tessuto del fegato dagli effetti dannosi del cadmio”.
Le informazioni contenute nel Sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento, e comunque in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento.
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giuseppeiannoneitaly-blog · 5 years ago
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Come scegliere un bravo psicologo?
Numerose evidenze scientifiche indicano che il  trattamento psicoterapico sia altrettanto efficace -e in alcuni casi addirittura superiore- rispetto alle cure farmacologiche nella gestione di disturbi mentali ed emotivi. Ma i risultati ottenuti da un trattamento psicoterapico all´altro possono variare notevolmente da un paziente all´altro e ciò è in parte dovuto al professionista che eroga il trattamento. Come scegliere allora un bravo psicologo?
È innanzitutto essenziale che tu riponga la tua completa fiducia nel tuo psicologo, in modo da ottenere risultati ottimali dalle procedure di trattamento. Ma la grande domanda è: come si fa a trovare uno psicologo adatto alle tue problematiche? Ci sono diversi fattori e aspetti che devono essere esaminati prima di poter trovare uno psicologo affidabile. Alcuni dei principali fattori includono:
Esperienza e qualifiche
Assicurati che il tuo psicologo colga “il nocciolo della questione”, ossia la problematica principale che ti ha spinto a rivolgerti a lui. Una buona diagnosi è già metà dell´opera ma se lo psicologo sbaglia già in questa prima, delicatissima fase, il lavoro terapeutico non sortirà alcun effetto. Punto secondo, proprio come i medici, anche agli psicologi, si specializzano in diverse aree di trattamento, come il trattamento di disturbi alimentari, la riduzione dei livelli di stress e ansia, problemi di dipendenza o depressione. Pertanto, è davvero importante scegliere uno psicologo che sia specializzato nel tuo tipo di disturbo. Inoltre, è fondamentale che lo psicologo abbia le qualifiche richieste e che sia in possesso di un valido titolo, licenza e iscrizione all´Ordine degli Psicologi, per poter operare nel campo del trattamento di problematiche emotive e mentali. Più anni di attività avrà il tuo psicologo maggiore sarà la sua esperienza clinica: anche questo è un fattore da tenere in conto nella scelta dello psicologo.
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Recensioni
Prima di finalizzare qualsiasi psicologo, assicurati di esaminare le recensioni e i feedback online, pubblicati dai precedenti clienti dello psicologo. Questo ti darà una buona idea se lo psicologo riuscirà o meno a soddisfare le tue aspettative. Evita di avere a che fare con uno psicologo che abbia alle spalle una lunga lista di clienti insoddisfatti. E, se possibile, fatti consigliare da chi è già stato in cura dal professionista per capire se si tratti di un  professionista della salute mentale affidabile e serio.  
Legame con lo psicologo
Ora, dopo aver scelto uno psicologo, il prossimo passo per te sarà di sviluppare un giusto livello di comfort e legame terapeutico con lo psicologo. Questo ti aiuterà a condividere i tuoi sentimenti più intimi con lui senza paura né apprensioni.  
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Infine, se possibile, telefona direttamente al professionista per fissare un appuntamento o soltanto per chiedere informazioni. Già da questa telefonata avrai una prima idea del professionista che ti seguirà e potrai approfittare per fare una serie di domande preliminari, come, per esempio: Domande da porre
Lei è uno psicologo abilitato? Da quanti anni esercita la professione? Mi sento (ansioso, teso, depresso, ecc.) e/o ho problemi (con il mio lavoro, il mio matrimonio, il cibo, il sonno, ecc.): quale esperienza ha con questo tipo di problematiche? Quali sono le Sue aree di competenza - ad esempio, lavora con bambini e famiglie? Quali tipi di trattamenti usa che si sono dimostrati efficaci per affrontare il mio tipo di problema? Quanto dura una seduta (Le sedute di solito variano da 45 minuti a 60 minuti per una seduta individuale e può arrivare a 90 minuti per una terapia di coppia o di famiglia). Avete una polizza a tariffa variabile? Quali tipi di assicurazione accettate?
Quando rivolgersi ad uno psicologo?
Prendi in considerazione la terapia se provi un senso schiacciante e prolungato di impotenza e tristezza, e i tuoi problemi non sembrano migliorare nonostante i tuoi sforzi e il tuo aiuto da parte della famiglia e degli amici. Ti risulta difficile svolgere attività quotidiane, ad esempio, non sei in grado di concentrarti sul lavoro e, di conseguenza, la tua prestazione lavorativa ne risente. Ti preoccupi eccessivamente, ti aspetti il peggio o sei costantemente stanco. Le tue azioni sono dannose per te o per gli altri, ad esempio,  ti accorgi che stai bevendo troppo alcol, abusando di droghe o diventando eccessivamente polemico e aggressivo.
per maggiori informazioni :- Psicologia Stress Milano
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CHI E’ IL BAMBINO CON ALTO POTENZIALE COGNITIVO?
GENIALITÀ E POTENZIALE Conoscere per intervenire
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A cura dell’èquipe multiprofessionale del Centro Amamente, Ente certificatore accreditato ATS e Centro di riferimento dal 2010 in tema di APC
In Italia, il mondo della plusdotazione rappresenta oggi un argomento poco conosciuto e poco studiato dalla ricerca scientifica, eppure sembra che il talento sia sotto i nostri occhi più di quel che crediamo, e gli insegnanti, così come i genitori, si trovano ad affrontare nuove sfide, e chiedono agli specialisti conferme e strumenti per identificare e sostenere questi talenti.
Numerose credenze, miti e stereotipi sull’argomento richiamano l’idea che il bambino plusdotato sia ben regolato, indipendente e auto efficace. Infatti, la maggior parte delle persone considera il bambino ad alto potenziale come un genio che mostra di avere un’intelligenza più viva e brillante rispetto agli altri e che, forte dei suoi talenti, ha tutti i motivi per considerarsi fortunato.
Tuttavia ciò non risulta sempre vero.
CHI E’ IL BAMBINO CON ALTO POTENZIALE COGNITIVO?
Con la Psicologia Positiva e le neuroscienze oggi sappiamo che ogni bambino racchiude in sé un potenziale, ma, il bambino gifted o ad alto potenziale mostra caratteristiche di neuro-diversità: nel particolare possiede un’abilità sorprendente in un determinato momento e in specifiche aree, considerate di rilievo nella propria cultura di appartenenza
Più semplicemente è un bambino che si distingue dai pari per un potenziale superiore, manifestato in alcune specifiche aree e in momenti diversi, anticipati, rispetto al target di sviluppo.
Per esempio ci stupisce leggendo a tre anni senza che nessuno glielo abbia insegnato o esegue calcoli matematici complessi a cinque.
Tuttavia il potenziale da solo non basta, è come una pianta che se non annaffiata ed esposta al sole, non darà mai i suoi frutti. Per far emergere le sue capacità e risorse, e raggiungere alti livelli prestazionali, il bambino ha bisogno di adeguato supporto e opportunità.
La mancanza di questi elementi può condurre a una normalizzazione della prestazione, o, nei casi piú estremi, ad atteggiamenti di rinuncia, bassa stima, malessere, con conseguente riduzione delle abilità. Pertanto è bene considerare la plusdotazione non come un tratto fisso e costante ma piuttosto, come una caratteristica che tende a modificarsi nel tempo, raggiungendo eccellenze o viceversa affievolendosi fino a livelli medi.
A fare la differenza sono le opportunità di messa in gioco e sviluppo del potenziale fornite al bambino, che devono essere ponderate e pensate per il singolo e per le sue peculiarità.
La strada per riconoscere un bambino plusdotato e distinguerlo da uno brillante non è semplice, e certamente richiede la consulenza di un esperto, ma oggi abbiamo le conoscenze e gli strumenti grazie ai quali è possibile dedurre degli indici precisi.
E’ bene in fase di osservazione prestare attenzione ad alcune caratteristiche che contraddistinguono un bambino brillante da un bambino plusdotato:
Il primo elemento è la grandissima curiosità orientata su più fronti e manifestata con la tendenza continua, rispetto ai coetanei, a porre domande e cercare risposte ai propri interrogativi, anche attraverso piccoli esperimenti.
Passiamo alla creatività, di cui certamente è dotato e lo dimostra con idee bizzarre, affermazioni e azioni fuori dagli schemi, risposte a quesiti e problemi inusuali e a volte addirittura innovativi.
Sono bambini che rispetto ai pari, acquisiscono rapidamente nuove nozioni, riescono a ragionare in modo astratto precocemente (ad esempio a 3 anni potrebbero la percezione del tempo), a pensare in modo deduttivo e trarre inferenze da ciò che osservano.
Ad esempio, magari già a 2 anni, alcuni potrebbero osservare dove compare e scompare il sole e si chiedono chi si muove tra terra e sole, amano imparare e arricchire il bagaglio di conoscenze, manipolando le informazioni anche in modo complesso, mostrando ottima memoria e competenze verbali.
Dal punto di vista emotivo e relazionale vivono spesso i sentimenti con grande intensità, esprimendo le proprie opinioni con enfasi e ampio coinvolgimento personale, hanno spesso senso dell’umorismo, sono perfezionisti e preferiscono la compagnia e il confronto con gli adulti piuttosto che con i loro coetanei, con cui manifestano il più delle volte sentimenti di noia o disagio.
Tuttavia non tutti i bambini con APC sono uguali, ognuno ha le sue caratteristiche, i suoi punti di forza e le sue criticità.
Alcuni possono essere pessimi ascoltatori, a volte non riescono a gestire il tempo ed organizzarsi, vivono un senso di giustizia altissimo, che li conduce molte volte ad eccedere nelle polemiche e a perseverare negli errori, o mostrano difficoltà nel collaborare, delegare e condividere.
Come già anticipato La scarsa fiducia in sé stessi è un altro elemento tipico e può essere un forte fattore di rischio per stati depressivi, isolamento e ansia.
Tipicamente non tollerano l’inattività e la mancanza di sfide, si annoiano spesso e velocemente, sono eccessivamente critici per il desiderio di controllare sé stessi e gli altri, con il rischio di rimanere delusi dall’imprevedibilità del mondo.
A volte è evidente il disequilibrio tra lo sviluppo cognitivo e quello emotivo e relazionale. È chiaro come in queste situazioni il funzionamento sociale del bambino può essere compromesso, con ripercussioni sul comportamento e l’autostima, offuscandone quindi il potenziale.
Ecco perché è cosí importante riconoscere precocemente queste peculiarità
Riassumendo: i bambini con Alto Potenziale Cognitivo solitamente posseggono un vocabolario ampio ed un linguaggio sviluppato, processi di ragionamento precoci ed avanzati, ottima memoria, ampi interessi e forte curiosità, forte empatia o asincronia affettiva, tendenza alla leadership, capacità di elaborazione visive elevate. Tali caratteristiche se non supportate possono determinare un forte disagio in piú ambiti: scolastico, familiare, sociale.
Bisogna sottolineare che l'APC, non è una Diagnosi clinica né una caratteristica stabile, ma una dotazione che puo’ o meno esprimersi e perdurare nel tempo.
Questo significa che, al di là delle capacità e di quello che potremmo definire patrimonio genetico dell’individuo, se l'ambiente non offre adeguate possibilità di crescita e di sviluppo, non è assolutamente detto che ciò che poteva essere si sarebbe potuto concretizzare. (Stern)
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drclaudiosaracinodcsworld · 5 years ago
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wdonnait · 2 years ago
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Deltacortene per curare malattie autoimmuni e infiammatorie: efficacia e controindicazioni
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Deltacortene per curare malattie autoimmuni e infiammatorie: efficacia e controindicazioni
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Il deltacortene è un farmaco corticosteroide sintetico utilizzato per trattare una vasta gamma di condizioni infiammatorie e allergiche. È comunemente usato per trattare malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide e la sclerosi multipla, così come per trattare malattie della pelle come la dermatite atopica e il lupus.
Il deltacortene agisce sopprimendo il sistema immunitario, riducendo l’infiammazione e il dolore. Essendo un corticosteroide sintetico, ha effetti simili a quelli degli ormoni naturali prodotti dalle ghiandole surrenali.
Il deltacortene può essere somministrato per via orale, per via intramuscolare o per via endovenosa e può essere utilizzato in combinazione con altri farmaci per trattare le condizioni specifiche.
Come tutti i farmaci, anche il deltacortene ha alcuni effetti collaterali, tra cui aumento di peso, problemi di pelle, ipertensione, diabete, osteoporosi, disturbi psichiatrici e alterazioni della crescita nei bambini.
Deltacortene Effetti collaterali
Il deltacortene come tutti i farmaci può causare effetti collaterali. Gli effetti collaterali comuni associati al deltacortene sono:
Aumento di peso e ritenzione di liquidi
Problemi di pelle come acne, eczemi e iperpigmentazione
Ipertensione e problemi al cuore
Diabete
Osteoporosi e fratture ossee
Alterazioni della crescita nei bambini
Disturbi psichiatrici come ansia, depressione e disturbi del sonno.
Gli effetti collaterali meno comuni associati al deltacortene sono:
Problemi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea e costipazione
Problemi alla vista come cataratta e glaucoma
Problemi al fegato e alle ghiandole surrenali
Disturbi del ciclo mestruale e della libido
aumento della produzione di peli e caduta dei capelli
Allungamento dei tempi di guarigione delle ferite.
Deltacortene quando si prescrive
Il deltacortene viene comunemente prescritto per trattare una vasta gamma di malattie infiammatorie e allergiche, tra cui:
malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide e la sclerosi multipla
malattie della pelle come la dermatite atopica e il lupus
malattie respiratorie come l’asma e la bronchite cronica
malattie infiammatorie intestinali come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa
malattie reumatiche come la gotta e la borsite
Il deltacortene può anche essere utilizzato per trattare malattie che causano dolore e infiammazione, come il dolore articolare e muscolare, l’edema e la tendinite. Inoltre, può essere utilizzato per trattare alcune malattie autoimmuni, come la malattia di Addison, per ripristinare la funzione delle ghiandole surrenali.
Malattia di Crhon
La malattia di Crohn è una forma di malattia infiammatoria intestinale (IBD) che colpisce l’intestino crasso e/o l’intestino tenue. La malattia provoca infiammazione e ulcere nella parete dell’intestino, causando dolore addominale, diarrea, perdita di peso e febbre. La malattia può essere cronica e recidivante, con periodi di remissione e di esacerbazione dei sintomi.
Le cause esatte della malattia di Crohn non sono ancora completamente comprese, ma si pensa che sia dovuta a una combinazione di fattori genetici, immunologici e ambientali. Alcuni fattori di rischio per la malattia di Crohn includono avere un familiare con la malattia, fumo, e una dieta ricca di grassi e povera di fibre.
La diagnosi della malattia di Crohn viene effettuata attraverso una combinazione di esami, tra cui esami del sangue, una colonscopia e una radiografia.
Il trattamento della malattia di Crohn dipende dalla gravità dei sintomi e dalla posizione e dall’estensione dell’infiammazione. Il trattamento può includere farmaci come gli immunomodulatori, gli antinfiammatori, i corticosteroidi e gli antagonisti del TNF, una terapia nutrizionale, chirurgia per rimuovere la porzione di intestino interessata e, in casi gravi, terapia immunosoppressiva.
La gestione a lungo termine della malattia di Crohn può essere complessa e richiede una stretta collaborazione tra il paziente e il medico per monitorare i sintomi e regolare la terapia.
Borsite
La borsite è un’infiammazione della borsa sinoviale, una sacca piena di liquido che ammortizza e lubrifica i tendini e i muscoli vicino alle articolazioni. La borsite può verificarsi in qualsiasi parte del corpo dove ci sono tendini e muscoli che si muovono contro ossa e articolazioni, ma è più comune nelle articolazioni delle spalle, del gomito, dell’anca, del ginocchio e del tallone.
I sintomi della borsite possono includere dolore, gonfiore, arrossamento e rigidità nell’area interessata. Il dolore può essere acuto o cronico e peggiorare con il movimento o con l���attività fisica. La borsite può essere causata da una lesione diretta, come una caduta, da un uso eccessivo o da un’artrite.
La diagnosi di borsite viene generalmente effettuata attraverso un esame fisico e l’anamnesi del paziente. Il medico può anche ordinare esami come radiografie o risonanze magnetiche per confermare la diagnosi e escludere altre condizioni.
Il trattamento della borsite dipende dalla causa sottostante e dalla gravità dei sintomi. Il trattamento può includere il riposo, la fisioterapia, l’uso di un tutore, l’applicazione di ghiaccio, l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e, in casi estremi, la chirurgia.
Prevenire la borsite può essere fatto attraverso il riscaldamento adeguato prima dell’esercizio fisico, evitando di sovraccaricare le articolazioni e mantenere un peso corporeo sano. Inoltre, è importante indossare scarpe adeguate e utilizzare una postura corretta durante l’attività fisica o il lavoro per evitare sovraccarico delle articolazioni.
Bronchite cronica
La bronchite cronica è un‘infiammazione cronica delle vie respiratorie, principalmente dei bronchi. I bronchi sono i tubi che trasportano l’aria dalla trachea alle sacche d’aria dei polmoni. La bronchite cronica è caratterizzata da una tosse persistente con espettorato per un periodo di almeno 3 mesi consecutivi, per 2 anni consecutivi. La tosse può essere secca o produrre muco e i sintomi possono includere dispnea, respiro sibilante, affaticamento e dolore al petto.
La bronchite cronica è causata principalmente dall’inalazione di fumi, polveri e altre sostanze irritanti, come il fumo di sigaretta, l’inquinamento atmosferico e l’esposizione professionale a sostanze chimiche. Altri fattori di rischio sono l’età avanzata, la presenza di malattie respiratorie come l’asma, e la predisposizione genetica.
La diagnosi di bronchite cronica viene effettuata attraverso un’anamnesi completa, un esame fisico e test diagnostici come la spirometria, la radiografia del torace e la biopsia delle vie respiratorie.
Il trattamento della bronchite cronica dipende dalla causa sottostante e dalla gravità dei sintomi. Il trattamento può includere il trattamento della causa sottostante, come smettere di fumare o evitare l’esposizione a sostanze irritanti, farmaci broncodilatatori, corticosteroidi ecc.
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taotor · 5 years ago
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Il presidente dell’APA, l’American Psychological Association, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in merito alle stragi a El paso, Texas e Dayton, Ohio. Il testo originale si può leggere sul sito dell’APA¹, qui riporto una mia traduzione. “Le nostre condoglianze vanno alle famiglie e agli amici di coloro che sono stati assassinati o feriti in queste orribili sparatorie, e agli americani colpiti quotidianamente dagli orrori gemelli che sono l’odio e la violenza armata. “Mentre la nostra nazione cerca di elaborare ancora una volta l’impensabile, appare più chiaro che mai che stiamo affrontando una crisi sanitaria pubblica di violenza armata alimentata da razzismo, bigotteria, e odio. Il facile accesso ad armi d’assalto e a una retorica dell’odio costituiscono una combinazione tossica. Le scienze psicologiche hanno dimostrato che il contagio sociale – cioè la diffusione di pensieri, emozioni e comportamenti da una persona all’altra e tra gruppi più ampi – è reale, e potrebbe rappresentare un fattore coinvolto, perlomeno nella sparatoria a El Paso. “Tale sparatoria è al momento sotto inchiesta come crimine d’odio, come dovrebbe essere. Le scienze psicologiche hanno dimostrato il danno che il razzismo può infliggere ai suoi obiettivi. È stato dimostrato che il razzismo induce effetti negativi a livello cognitivo e comportamentale sia su bambini che adulti, nonché aumenta ansia, depressione, pensieri autolesionisti e comportamenti di evitamento. “Incolpare regolarmente delle stragi la malattia mentale è un’azione infondata e stigmatizzante. La ricerca ha dimostrato che solo una percentuale molto piccola degli atti violenti viene commessa da persone che hanno una diagnosi di malattia mentale o che stanno ricevendo un trattamento relativo a tale malattia. I tassi di malattia mentale sono pressoché gli stessi in tutto il mondo, ciò nonostante gli altri paesi non stanno sperimentando questi eventi traumatici così spesso come noi [americani]. Un fattore critico è l’accesso e la portata letale delle armi che vengono utilizzate in questi crimini. Aggiungere razzismo, intolleranza e bigotteria al mix costituisce una ricetta per il disastro. [Continua nei commenti] https://www.instagram.com/p/B00GV56Cm4B/?igshid=18ekfqp2w6lvc
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francescourbani · 6 years ago
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Curare se stessi implica imparare a giocare #libertà #cura #bambini #curadise #curadisestessi #amore #motivazione #psicologia #psicoterapia #psicopatologia #diagnosi #test #motivazione #cambiamento #ansia #solitudine #gioco https://www.instagram.com/p/BudiJA_Bile/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1mo916o4n85fs
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olodramma · 8 years ago
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errore n.25
Oggi sono andata a nuotare e ho deciso di tenere il conto delle vasche contando i miei anni.
1. Nasco il 25 dicembre 1992, non so quanto peso, so solo che sono piccola e viola.
2. Sono una bimba minuta e malaticcia, mi operano alle tonsille e rimango tre giorni in ospedale. Mio papà mi regala una barbie e il peluche di un dalmata.
3. Ho i capelli ricci e biondissimi, mi fanno foto in cui sono sempre imbronciata.
4. All’asilo non voglio dormire, mi lasciano giocare con i bambini “grandi”, tento di strozzare la mia migliore amica e vengo punita. Siamo ancora amiche, comunque.
5. Alla recita dell’asilo vedo mamma e nonna tra la folla e corro da loro in lacrime. Disegno sempre, papà mi ha costruito una scrivania apposta per me e io passo il tempo a disegnare. Ho sempre pennarelli e matite in mano.
6. Comincio le scuole elementari. La maestra dice che mi sono seduta nel banco come fosse la cosa più naturale al mondo. Conosco la prima persona che mi avrebbe poi spezzato il cuore.
7. A scuola sono brava, ubbidisco. Mi piace nuotare.
8. Comincio a leggere i primi libri “seri”. Credo Piccole Donne e poi Harry Potter. Comincio a capire e ho un po’ di paura.
9. La mia migliore amica mi spezza il cuore.
10. Finisco le elementari. Un’amica mi fa vedere i fumetti di Crepax dei suoi genitori, ridiamo, era fuori di testa. Ho paura.
11. Comincio le scuole medie. Comincia l’incubo. Mi cominciano le mestruazioni.
12. Mi si spezza il cuore per la seconda volta, è la completa perdita dell’infanzia, del non sapere, del non vedere, del portarmi per sempre addosso 12 crepe che poi si moltiplicheranno per due.
13. Leggo. Tanto, non faccio altro. Non ho amici. Non mi guardo allo specchio, sono oscena. Ho paura di vivere nella mia casa, nel mio corpo, nella mia vita. Mi odio, non mi voglio, non mi penso. Cerco di evitarmi. Prendo il massimo dei voti in tutti i temi di italiano.
14. Comincia una nuova vita: le scuole superiori. Nuova vita un cazzo. L’ansia mi divora, voglio sparire, il rendimento è mediocre.
15. Mi tingo i capelli di rosso, mi vesto di nero e ascolto Linkin Park ed Evanescence. Dimagrisco. Conosco quelle che saranno le mie amiche per i restanti anni delle superiori. Ho un’ottima media.
16. Mi taglio i capelli, progetto di frequentare il prossimo anno all’estero. Via. Lontano. (Scappare). Progetto fallito, studierò (via, lontano, scappare) solo l’estate. Le mie amiche mi organizzano una festa a sorpresa per il compleanno, sono felice, in quel momento lo sono.
17. Vado (scappo) in Nuova Zelanda per due mesi durante l’estate. Dimentico l’adattatore invece di dimenticare me. Non mi piace la famiglia con cui vivo, voglio tornare, ma non a casa mia. Cominciano i periodi depressivi, perdo peso, mi allontano da tutti. Voglio andarmene. Progetto di andare a studiare all’estero l’estate dopo per imparare lo spagnolo (scappare).
18. L’estate a Buenos Aires è aria pura per me. Torno e sto meglio, comincio scuola guida, riallaccio i rapporti, i miei voti salgono tanto che il professore di italiano mi dice che potrei uscire col massimo dei voti. Esco col massimo dei voti. Non vedo l’ora di cominciare l’università.
19. Comincio l’università. Il cinese è duro, conosco le amiche con cui ho rapporti tutt’ora.
20. Secondo anno di università. Dopo il primo esame non mi alzo dal letto per tre giorni: non mangio, non mi lavo, dormo e basta. Poi mi alzo e studio per il secondo esame.
21. Semestre in Cina. Crisi d’ansia, voglio sparire, voglio morire. Resisto, ma mi odio per quello che faccio, per quello che sono. Crisi di pianto al telefono, urla all’altro capo. Gocce per stordirmi. Quando torno mia cugina mi consiglia di cominciare terapia. Non l’ascolto.
22. Mi laureo, non con il massimo dei voti, ma è sufficiente per dire “basta”. Voglio voltare pagina. In autunno mi trasferisco a Madrid con un’amica e mi sembra quasi di guarire. Voglio costruirmi una vita, ma cosa può pensare di costruire un qualcosa di già rotto? Tre sedute di terapia prima di partire non erano servite per capire come mai non riuscissi a vivere. Torno per Natale.
23. Il primo lavoro, mi trasferisco, sono emozionata. Mi piace, esco, mi sento utile, vivo. O almeno credo di vivere, è una bella illusione, se illusione dev’essere. Decido di trasferirmi in Cina per imparare la lingua.
24.Trovo lavoro in Cina come insegnante d’inglese. Cominciano le crisi d’ansia che controllo con alcol e ansiolitici. Parto perché il bisogno di andarmene di casa è più forte della paura di non farcela ad esistere da sola. All’inizio non va bene, poi le cose migliorano con il lavoro, ma io sono un disastro. Mi consigliano un consulto da uno psichiatra. Comincio a prendere antidepressivi e tranquillanti, poi anti-psicotici per dormire. Resisto a malapena. Bevo vodka tutti i giorni. Decido di tornare. Conosco una persona che per me diventa sempre più importante. Comincio una terapia. Diagnosi: ansia e depressione. Lavoricchio. Mi iscrivo ad un master. 
25. E adesso?
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aneddoticamagazinestuff · 8 years ago
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Obesita': problema sempre piu' rilevante
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Obesita': problema sempre piu' rilevante
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Il problema dell’obesità (soprattutto nei minori) è sempre più rilevante. Negli ultimi 40 anni questa malattia, nel mondo, è letteralmente esplosa. Con conseguenze (anche economiche) forse più rilevanti rispetto a qualsiasi altra epidemia. Le persone obese corrono maggiori rischi di malattie gravi e la loro aspettativa di vita è più bassa rispetto al resto della popolazione.
Il ”livello” di obesità viene misurato statisticamente utilizzando l’indice di massacorporea (BMI). Si viene definiti obesi quando questo valore è pari a 30 o superiore.
Secondo i dai dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono oltre 1,9 miliardi le persone in sovrappeso (dati 2014), e di queste circa seicentomilioni sono obesi. Si tratta di numeri che lasciano poche speranze che gli obiettivi che le Nazioni Unite si erano proposte nel 2010 possano essere raggiunti entro il 2025.
Il problema riguarda prima di tutto i paesi più sviluppati. Secondo i ricercatori dell’UE almeno un adulto su sei può essere considerato obeso. Solo il 46.1% dei soggetti di età superiore ai 18 anni che vivono nell’Unione Europea rientra negli standard quanto a peso; per contro, circa metà, (51.6%) è sovrappeso (35.7% sono quasi obesi e il 15.9% sono obesi) mentre sottopeso è solo il 2.3% della popolazione.
Un aspetto importante di questo fenomeno e della sua evoluzione è legato al fatto che fino a qualche tempo fa si pensava che l’obesità fosse una patologia ereditaria: figli di soggetti obesi avevano alte probabilità di esserlo anche loro. Da qualche anno invece, anche grazie agli studi sull’epigenetica i medici hanno dovuto ammettere che a causare questo fenomeno non sono solo fattori genetici ma anche ambientali: in altre parole, anche l’ambiente in cui si vive, l’aria che si respira, le abitudini di vita proprie e della madre possono influenzare questo fenomeno. In positivo, ma soprattutto come negli ultimi anni in negativo.
Ciò che dovrebbe preoccupare è soprattutto la velocità con cui questo problema si sta diffondendo a livello globale. Come conferma uno studio (pubblicato sulla rivista The Lancet) l’evoluzione di questo fenomeno è impressionante: da un’analisi condotta su un campione di 1.698 casi di obesità su 19.2 milioni di persone di 186 paesi è emerso che, dal 1975 al 2014 i casi di obesità sono passati dal 3.2% al 10.8% negli uomini e dal 6.4% al 14.9% nelle donne.
La conseguenza è un numero impressionante: se nel 1975, nel mondo, erano 105 milioni gli adulti obesi, oggi sono almeno 641 milioni (nello stesso periodo, però, la popolazione globale è cresciuta da circa 4 miliardi di persone a 7.2 miliardi).
Secondo i ricercatori esisterebbe anche un rapporto tra il livello di educazione e di istruzione e obesità: la percentuale di persone obese o sovrappeso nei paesi UE diminuisce all’aumentare dei livelli di educazione. L’incidenza dei casi di obesità tra le persone che hanno un livello di istruzione basso è del 19.9%; diminuisce al 16.0% tra quelli che hanno un livello di istruzione medio e scende ancora ameno del 12% (11.5%) per i soggetti con un livello di educazione superiore (dati European Health Interview Survey).
Se si traccia una classifica stato per stato, per una volta l’Italia non è agli ultimi posti, anzi. All’ultimo posto (cioè dove maggiore è la percentuale di soggetti obesi) si trova Malta, seguita dalla Lituania e poi dall’Ungheria. Quinto il Regno Unito. Ultima la Romania preceduta dall’Italia (per una volta una buona notizia).
Altro dato importante è quello legato all’età: se da un lato è pur vero che non esiste una grossa differenza tra uomini e donne, dall’altro è stato rilevato che l’obesità aumenta con l’età: in casi di obesità sono più frequenti in soggetti di età compresa tra 65 e 74 anni e tra 45 e 64 anni. Molto più bassa la percentuale nei giovani di età tra 18 e 24 anni. Ma non c’è da star sereni. Studi dimostrano che questi valori tornano ad aumentare repentinamente tra i bambini.
In Europa il livello più basso in assoluto è quello dei giovani rumeni: i casi di obesità sono solo l’1,2 per cento del totale. Viceversa la percentuale più elevata di soggetti obesi è quella dei maltesi con più di un obeso ogni due persone sopra i 65 anni (ma percentuali analoghe sono presenti in diversi paesi europei: Slovacchia,Lituania, Estonia e altri).
Il fatto che in Italia la percentuale di soggetti obesi non sia così elevata come in altri paesi europei non deve però far cullare sugli allori: si tratta comunque di un problema sociale, ma anche sanitario rilevantissimo. E, come (purtroppo) spesso accade, sottovalutato. Oggi, nel Bel Paese, sono circa un milione i soggetti con obesità grave (e il loro numero continua ad aumentare). eppure meno dell’un per cento di loro ricorre alla chirurgia bariatrica (secondo molti la cura più indicata per il trattamento specifico dell’obesità grave) per affrontare il problema in modo radicale: sono solo 10.000 ogni anno i pazienti che accettano di sottoporsi ad un intervento risolutore. Sono questi i dati comunicati pochi mesi fa nel corso del convegno ‘It’s time to Act on Obesity!’, al quale hanno partecipato alcuni esperti mondiali nella cura dell’obesità.
Ma i dati globali ed europei non tengono conto di un altro dato importantissimo: la percentuale di casi di obesità che è rilevata nei bambini è sconvolgente. Segno che da qui a qualche anno il problema potrebbe letteralmente esplodere: già oggi più di un terzo dei bambini italiani (36% dei ragazzi e 34% delle ragazze) sono in sovrappeso o obesi. Una situazione che cambia le carte in tavola anche nel confronto con quanto avviene negli altri paesi dell’UE e dell’OCSE sono “solo” il 23% i maschi e il 21% le femmine con problemi di obesità.
Un problema da non trascurare dato che spesso l’eccessivo accumulo di adipe è anche responsabile dello sviluppo di altre malattie (cardiovascolari, cerebrovascolari, diabete di tipo 2 e alcuni tipi di tumore). A questi si aggiungono problemi che vanno dai disordini del comportamento alimentare, a stati di inquietudine fino ad ansia e depressione e a disagi psicosociali, ma anche calo del rendimento scolastico e professionale e perdita di produttività.
Il tutto con conseguenze rilevanti anche sotto il profilo economico: secondo i dati dell’European Association for the Study of Obesity, attualmente, il peso economico annuale dell’obesità si aggira intorno ai 9 miliardi di euro, solo in Italia.
Tutti problemi ben noti ai ricercatori, ai pazienti e a chi governa (se no a cosa sarebbe servito l’ EXPO2015?). Eppure, nonostante dal 2007 l’Italia, con 1.064 titoli, sia il terzo Paese al mondo per volume complessivo di pubblicazioni scientifiche sull’argomento e sui rimedi adottabili, “il numero degli interventi effettuati è infinitesimale rispetto a quanti ne avrebbero bisogno”, come ha detto Diego Foschi, ordinario di Chirurgia generale all’Università degli Studi di Milano.
A fargli eco Francesco Rubino, direttore della Cattedra di Chirurgia metabolica e bariatrica al King’s College di Londra: “L’obesità rappresenta un grande problema soprattutto per il fatto che su questa malattia persistano idee tanto inesatte quanto diffuse che impediscono lo sviluppo e l’utilizzo di metodi di prevenzione e cura realmente efficaci”. “Nonostante le attuali conoscenze scientifiche mostrino chiaramente che il peso corporeo è regolato da un complesso meccanismo biologico solo in piccolissima parte modificabile attraverso la volontà dell’individuo, l’idea di obesità rimane ancorata al concetto semplicistico che si tratti di un problema causato da eccessiva alimentazione e vita sedentaria. Questi sono certamente fattori di rischio, ma non le cause accertate di questa malattia. L’obesità – afferma – è un problema tanto grave quanto frainteso”.
Il problema è che a “fraintendere” e trascurare i rischi connessi con l’obesità spesso sono proprio i governi, incapaci finora, nonostante i numerosi appelli e allarmi, di individuare percorsi di valutazione, diagnosi e cura multidisciplinari. A cominciare dall’informazione: è vero che si spendono milioni di euro per informare ma poi nessuno spende un centesimo per fornire una completa e chiara informazione ai pazienti o ai consumatori. E soprattutto non si fa quasi nulla per informare i giovani e gli adolescenti sui rischi connessi con quella che a breve potrebbe diventare uno dei problemi sociosanitari più rilevati del mondo.
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wdonnait · 4 years ago
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Sindrome di Behçet cos'è e cura
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Sindrome di Behçet cos'è e cura
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La sindrome di Behçet è una malattia autoimmune a base infiammatoria.
Si tratta di una vasculite cronica abbastanza rara e che può essere accompagnata da una vasculite di vene e/o arterie. L’origine è del tutto ignota e prende il suo nome da Hullusi Behçet, un dermatologo turco.
I fattori scatenanti della malattia di Behçet possono essere molteplici e solitamente sono di natura infettiva, immunitaria o genetica. A questo punto ci si chiede: è una patologia grave o si può tranquillamente curare con dei farmaci?
Scopriamone di più!
Sindrome di Behçet cause
Come vi abbiamo detto poco fa, le cause della sindrome di Behçet non sono ancora ben chiare.
Tuttavia, diversi studiosi hanno effettuato ricerche approfondite, stilando una serie di dati statistici che potrebbero aiutarci ad effettuare un quadro generale.
Per esempio, questa malattia autoimmune risulta essere poco diffusa negli Stati Uniti d’America. Al contrario, sembrerebbe avere una maggiore incidenza in Medio Oriente. Di conseguenza, c’è chi crede che il clima tropicale possa influire notevolmente.
In termini di genere invece, essa appare frequente in egual modo sia negli uomini che nelle donne.
Allo stesso tempo però, nei soggetti di sesso maschile la malattia di Behçet si manifesta con una sintomatologia un po’ più grave. Nei bambini è abbastanza rara, tant’è che la fascia d’età maggiormente interessata si rivela quella che va dai 25 ai 35 anni. Ma com’è possibile che il clima sia in grado di far insorgere tale sindrome?
A tal proposito, ci sono varie ipotesi. La più gettonata riguarda la prevalenza di un allele, noto come HLA-B51, che risulta essere prevalente nelle zone tropicali, in particolar modo Medio Oriente, Estremo Oriente e un po’ anche in Europa.
C’è chi sostiene che possa esserci una correlazione con i prodotti lattiero-caseari o comunque allergie a particolari alimenti presenti in quelle località. Tuttavia si tratta di semplici ipotesi, in quanto non hanno ancora individuato la vera e propria causa della sindrome di Behçet.
Sindrome di Behçet sintomi
Quali sono i sintomi della malattia di Behçet?
E’ bene specificare che essi possono variare a seconda del caso specifico. Tuttavia, in linea generale i soggetti affetti presentano:
Ulcere orali
Afte genitali
Uveiti
Glaucoma
Trombosi retinica
Andando nello specifico, chi soffre di sindrome di Behçet può riscontrare:
Ulcere di forma rotonda ovale
Lesioni cutanee di vario tipo
Noduli o eritema nodoso
Uveite recidivante
Tromboflebite superficiale
Arrossamento oculare
Oppure:
Occlusione vascolare
Neurite ottica
Artralgia e/o artrite
Infiammazione ai vasi sanguigni
Emorragie e aneurismi
Ulcere intestinali
Febbre e malessere generale
E come potete ben immaginare, una sintomatologia del genere influisce notevolmente sulla psiche. Pertanto, diverse persone con la sindrome di Behçet possono andare incontro a: disturbi di personalità, stress, ansia, agitazione e persino depressione.
Sindrome di Behçet diagnosi
In che cosa consiste la diagnosi per questa malattia?
Solitamente, si basa sull’osservazione di uno o più sintomi e si effettuano vari test di laboratorio, tipici delle patologie a base infiammatoria. Una volta accertato il quadro clinico, si andrà incontro ad un decorso abbastanza altalenante.
La prognosi è dunque molto soggettiva, anche perché bisogna tener conto dell’età del paziente e dell’intensità della malattia. Nella maggior parte dei casi, si va incontro al trattamento di lesioni oculari e cutanee, artralgie e altri sintomi. A questo punto ci si chiede: è possibile che il paziente vada incontro al decesso?
Si tratta di una condizione rara ma da non escludere. Ovviamente, la situazione andrà incontro ad un peggioramento solo nell’eventualità in cui dovessero esserci serie complicanze:
Neurologiche
Vascolari
Gastrointestinali
Sindrome di Behçet come si cura
La cura per la sindrome di Behçet si basa sulla somministrazione di alcuni farmaci.
Il trattamento però, non è uguale per tutti. Sarà dunque il medico curante a stabilire nel dettaglio quale sia la terapia più idonea. Vediamo alcuni esempi:
Per le mucose: Interferone, colchicina, azatioprina, apremilast, dapsone, talidomide
Per la zona oculare: Azatioprina, metotrexato, ciclosporina, corticosteroidi topici
Se il quadro clinico dovesse essere molto più complesso, allora si potrebbe prevedere una cura a base di ciclofosfamide, clorambucil o farmaci anti–TNF. Questi ultimi risultano essere efficaci per numerose manifestazioni, incluse quelle che riguardano il tratto gastrointestinale.
Infine, bisogna citare gli immunosoppressori, i quali migliorano le condizioni vascolari. Inoltre, svolgono un’azione preventiva contro le recidive di trombosi venosa. Tuttavia, per maggiori informazioni, consultate sempre un medico esperto.
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