#decorazioni militari
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Simbolismo delle Pietre Tombali Ottomane: Copricapi, Decorazioni e Significati Culturali
Le pietre tombali realizzate durante il periodo ottomano sono ricche di simbolismo e rappresentano non solo la memoria dei defunti, ma anche la complessità e la bellezza della cultura e della spiritualità ottomana. Queste tombe, con le loro decorazioni, iscrizioni e simboli, forniscono molte informazioni sul defunto, come la sua posizione sociale, il benessere economico e se si tratti di un uomo, una donna o un bambino. Ad esempio, le pietre tombali delle donne spesso mostrano ornamenti come collane, orecchini e fiori. Le tombe dei bambini sono più piccole e possono essere decorate con simboli che alludono ad una breve vita, come un hançer, un piccolo pugnale. Le tombe degli uomini sono riconoscibili principalmente dai copricapi.
Esistono copricapi per funzionari statali e religiosi, membri delle forze armate, artigiani e letterati, tutti differenti tra loro. I copricapi, che riflettono le varie classi sociali, erano usati in vita e poi rappresentati sulle pietre tombali come simboli culturali e di identificazione.
Alcuni copricapi che possono essere identificati sulle stele:
Kallavi Kavuğu: Un copricapo grande e conico, indossato durante le campagne militari e nei giorni festivi.
Katibî Kavuk: Un copricapo indossato dai soldati di alto rango.
Fes: Introdotto nel 1828, il tipo di fez indica l'era del sultano sotto cui il defunto ha vissuto.
Sono riconoscibili anche le pietre tombali dei membri delle confraternite sufi, che mostrano un simbolismo mistico chiaro e rappresentano l'appartenenza ad una specifica confraternita. La forma del copricapo può indicare la posizione del defunto all'interno della confraternita.
Altri simboli che sono raffigurati sulle stele ottomane includono:
L' Albero della Vita: Simbolo di abbondanza e prosperità, spesso rappresentato con uccelli sui rami.
Frutta e Fiori: Rappresentano l'eterna vita e la bellezza divina. Per esempio, il melograno ed i fichi sono considerati frutti del paradiso.
Candela: Simboleggia la luce e la guida divina.
Tulipani e Rose: Simbolizzano la bellezza divina.
Naturalmente, sono presenti altri simboli e decorazioni sulle tombe del periodo ottomano. Alcune presentano elementi decorativi e simbolici talmente elaborati da poter essere considerate vere e proprie opere d'arte funeraria. Anche quelle che possono sembrare più anonime testimoniano, e in un certo senso continuano a raccontare, la vita di persone vissute molti anni fa.
Se vi trovate nei pressi di un cimitero del periodo ottomano, vi invito a fermarvi e a indovinare, o semplicemente immaginare, in base a queste informazioni, chi potrebbe essere sepolto sotto quelle pietre. Osservate i dettagli: i fiori, i frutti scolpiti, i copricapi e le iscrizioni. Ogni elemento ha un significato preciso e racconta una storia che va oltre la semplice sepoltura. Il cimitero diventa così un luogo di memoria collettiva, dove la storia e la cultura di un'intera epoca possono essere percepite e comprese attraverso la simbologia delle tombe. Fermarsi davanti a queste testimonianze permette di rivivere un passato fatto di tradizioni, credenze e vissuti personali che, oltre a far parte della cultura del paese in cui viviamo, rischierebbero altrimenti di essere dimenticati.
La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città.
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" Il colonnello Federico Kraus, che era fornito del titolo di von Zillergut, da un villaggio del Salisburghese che i suoi antenati s’erano già pappati nel secolo decimottavo, era un rispettabile idiota. Quando raccontava qualcosa, non faceva parola che delle cose più positive, e subito dopo domandava se i suoi interlocutori comprendessero o no locuzioni di carattere assolutamente elementare: «Proprio una finestra, signori, sicuro, loro sanno che cosa sia una finestra?» Oppure: «Una via che ha ad ambo i lati dei fossi si chiama strada maestra. Sicuro, signori. Loro sanno che cosa sia un fosso? Un fosso è un’apertura nel terreno, a cui lavora un certo numero di persone. È uno scavo. Proprio così. Vi si lavora con badili. Loro sanno che cosa sia un badile?» Soffriva della mania delle spiegazioni e vi si dedicava con l’entusiasmo d’un inventore che parli della propria opera. «Un libro, signori, non è altro che una serie di fogli di carta di vario formato, stampati, riuniti, legati e incollati. Sicuro. Loro sanno che cosa sia la colla? La colla è un adesivo». Era stupido in modo talmente incredibile che gli ufficiali lo evitavano a distanza, per non essere costretti a sentire che il marciapiede si distingue dalla strada, e che è una piattaforma asfaltata e sopraelevata lungo le facciate delle case. E che le facciate delle case son quella parte degli edifizi visibile dalla strada o dal marciapiede, mentre invece il di dietro delle case non è visibile dal marciapiede, del che ci possiamo facilmente convincere se passiamo per istrada. Era sempre pronto a dare immediata dimostrazione di queste interessanti novità. Per fortuna, una volta rischiò di farsi investire, e d’allora in poi rimbecillì ancora di più. Fermava gli ufficiali per strada attaccando interminabili discussioni sulla frittata, il sole, il termometro, i biscotti, le finestre e i francobolli. Era veramente straordinario che questo buffone avesse potuto fare una carriera relativamente rapida, e che avesse l’appoggio di parecchie persone influenti, fra l’altro di un generale in posizione elevata, che lo proteggeva in grazia della sua incapacità militare. Alle manovre eseguiva miracoli col suo reggimento. In nessun luogo arrivava mai a tempo. Conduceva il suo reggimento incolonnato contro il fuoco delle mitragliatrici ed una volta, qualche anno prima, nel corso delle manovre tenute alla presenza dell’imperatore nella Boemia meridionale, si sperse coi suoi uomini e andò a finire in Moravia, dove continuò a vagare per qualche giorno dopo che le manovre erano già finite, e quando la truppa era rientrata in caserma. La cosa gli fu perdonata. L’amichevole relazione fra il colonnello e il generale in posizione elevata, nonché con altri non meno stupidi dignitari della vecchia Austria, gli valse parecchi ordini e decorazioni, di cui andava enormemente fiero, al punto che si considerava il miglior guerriero sotto il sole e il miglior teorico di strategia e di tutte le altre discipline militari. "
Jaroslav Hašek, Il buon soldato Sc'vèik, traduzione dal ceco Renato Poggioli (prima parte) e Bruno Meriggi (seconda parte), Universale Economica Feltrinelli, 1963.
[Edizione originale: Osudy dobrého vojáka Švejka za světové války, 1921-1923]
#Jaroslav Hašek#letture#leggere#narrativa#Il buon soldato Sc'vèik#libri#antimilitarismo#guerra#Impero austro-ungarico#kakania#romanzo satirico#umorismo nero#narrative europea del XX secolo#prima guerra mondiale#Grande Guerra#Cecoslovacchia#Boemia#Moravia#esercito austriaco#stupidità#dabbenaggine#stoltezza#letteratura satirica#letteratura parodistica#romanzi del '900#scrittori cecoslovacchi#pacifismo#satira#Bruno Meriggi#Renato Poggioli
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OGGI 21 NOVEMBRE,
ITALIANO RICORDA…
VIRGO FIDELIS
PATRONA DELL’ARMA DEI CARABINIERI
VIRGO FIDELIS è l'appellativo cattolico di MARIA, MADRE di GESÙ, scelta quale Patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve Apostolico da parte di Papa Pio XII.
Il titolo di Virgo Fidelis, proposto con voto unanime dai Cappellani Militari dell'Arma e dall'Ordinariato Militare per l'Italia, era stato sollecitato in relazione al motto araldico dell'Arma (Nei secoli fedele) dall'Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone che nel 1949 era Ordinario Militare per l’Italia.
L'Arcivescovo compose anche il testo della Preghiera del Carabiniere alla Virgo Fidelis.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso Papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della BATTAGLIA Di CULQUALBER (1941 - AFRICA ORIENTALE ITALIANA).
La BATTAGLIA di CULQUALBER è stata combattuta in ABISSINIA (l'attuale ETIOPIA) dal 6 agosto al 21 novembre 1941 durante la seconda guerra mondiale fra italiani e britannici.
In quella BATTAGLIA il 1º Gruppo Mobilitato dei Carabinieri, il CCXL° Battaglione Camicie Nere e il LXVII° Battaglione Coloniale (su 620 effettivi ebbe il 40% di Caduti e dispersi, 40% di feriti e solo il 20% di incolumi) si immolarono quasi al completo con tale valore che ai pochi sopravvissuti gli avversari tributarono l'onore delle armi.
Oltre a numerose menzioni e decorazioni individuali, per il comportamento tenuto dall'intero 1º Gruppo Mobilitato dei Carabinieri in AFRICA ORIENTALE ITALIANA alla Bandiera dell'Arma dei Carabinieri è stata concessa una Medaglia d'Oro al Valor Militare.
AUGURI A TUTTI I CARABINIERI
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OGGI 21 NOVEMBRE,
ITALIANO RICORDA…
VIRGO FIDELIS
PATRONA DELL’ARMA DEI CARABINIERI
VIRGO FIDELIS è l'appellativo cattolico di MARIA, MADRE di GESÙ, scelta quale Patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve Apostolico da parte di Papa Pio XII.
Il titolo di Virgo Fidelis, proposto con voto unanime dai Cappellani Militari dell'Arma e dall'Ordinariato Militare per l'Italia, era stato sollecitato in relazione al motto araldico dell'Arma (Nei secoli fedele) dall'Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone che nel 1949 era Ordinario Militare per l’Italia.
L'Arcivescovo compose anche il testo della Preghiera del Carabiniere alla Virgo Fidelis.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso Papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della BATTAGLIA Di CULQUALBER (1941 - AFRICA ORIENTALE ITALIANA).
La BATTAGLIA di CULQUALBER è stata combattuta in ABISSINIA (l'attuale ETIOPIA) dal 6 agosto al 21 novembre 1941 durante la seconda guerra mondiale fra italiani e britannici.
In quella BATTAGLIA il 1º Gruppo Mobilitato dei Carabinieri, il CCXL° Battaglione Camicie Nere e il LXVII° Battaglione Coloniale (su 620 effettivi ebbe il 40% di Caduti e dispersi, 40% di feriti e solo il 20% di incolumi) si immolarono quasi al completo con tale valore che ai pochi sopravvissuti gli avversari tributarono l'onore delle armi.
Oltre a numerose menzioni e decorazioni individuali, per il comportamento tenuto dall'intero 1º Gruppo Mobilitato dei Carabinieri in AFRICA ORIENTALE ITALIANA alla Bandiera dell'Arma dei Carabinieri è stata concessa una Medaglia d'Oro al Valor Militare.
AUGURI A TUTTI I CARABINIERI
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GDF, sequestrati 12.000 articoli di Halloween non sicuri
GDF, sequestrati 12.000 articoli di Halloween non sicuri
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta hanno sequestrato oltre 12.000 articoli non sicuri pronti per il mercato in occasione di “Halloween”. L’operazione, eseguita dal Gruppo di Caltanissetta, ha avuto luogo in due negozi gestiti da stranieri, dove sono stati trovati prodotti come decorazioni e gadget di Halloween senza marchio CE, non idonei al commercio…
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25 settembre 1991, a VERONA viene conferita la Medaglia d'oro per la guerra di liberazione
Alla fine della seconda guerra mondiale, la neonata Repubblica Italiana sentì «l’obbligo di segnalare come degni di pubblico onore gli autori di atti di eroismo militare», ricompensando, con delle decorazioni al valor militare, non solo i singoli combattenti, militari o partigiani, ma anche quelle istituzioni territoriali a cui era stato riconosciuto un ruolo rilevante nella Guerra di…
#7 luglio 2003#Barletta#Città decorate al Valor Militare per le Guerra di Liberazione#Francesco Grasso#Medaglia d&039;oro al Merito Civile#Resistenza
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Palermo: restaurati gli affreschi della Caserma Ruggero Settimo e la "Cavallerizza" di Palazzo dei Normanni
Palermo: restaurati gli affreschi della Caserma Ruggero Settimo e la "Cavallerizza" di Palazzo dei Normanni. Completati i lavori di recupero in due edifici di valore storico a Palermo. Grazie alla collaborazione tra l'Esercito Italiano e la Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali del capoluogo siciliano, nell'ex convento di San Francesco di Paola, oggi caserma Ruggero Settimo, è stato possibile restaurare cinque dei nove affreschi rinvenuti sulle pareti dell'ingresso della sala della Congregazione dell'Immacolata, ricoperti da uno spesso strato di intonaco. Giunti a conclusione anche i lavori di recupero della "Cavallerizza" di Palazzo dei Normanni, ubicata all'interno del bastione che accoglie i giardini pensili dell'Assemblea regionale siciliana e attualmente in uso al Comando militare Esercito "Sicilia". L'immobile torna al suo antico splendore dopo un'importante opera di riqualificazione, che ha consentito lo sgombero del grande spazio interno dalle strutture prefabbricate e la riqualificazione della scuderia reale in un salone monumentale per le conferenze. «Grazie alla proficua collaborazione tra istituzioni civili e militari – ha detto l'assessore regionale ai beni Culturali e identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato - siamo riusciti a recuperare nell'ex convento di San Francesco le decorazioni di importante valore storico e artistico, che si pensava fossero perdute. La disponibilità e sensibilità degli uomini dell'Esercito Italiano e il lavoro svolto con professionalità e dedizione dalla Soprintendenza, ci incoraggia a proseguire questa fruttuosa collaborazione. Per quanto riguarda il recupero della Cavallerizza di Palazzo dei Normanni, grazie al progetto redatto dalla Soprintendenza è stato possibile dare corso ad una definitiva sistemazione e valorizzazione degli spazi». Nel caso della Caserma Ruggero Settimo, le scene raffigurate rappresentano momenti della passione e resurrezione di Cristo: Gesù nell'orto degli ulivi, la flagellazione, la crocifissione, Gesù muore sulla croce, Cristo risorto, Cristo risorto appare alla Madonna, ascensione di Gesù Cristo, la Pentecoste, la morte della Vergine. Per quanto riguarda la Cavallerizza del Palazzo Reale ci sono voluti 265 giorni per completare il restauro, eseguiti dalla ditta Cassano srl di Mazara del Vallo. I lavori, finanziati con 720 mila euro attinti dalle risorse del "Piano sviluppo e coesione 2014-2020 " della Regione Siciliana, sono stati svolti nell'ambito dell' accordo sottoscritto nel 2020 tra l'Assemblea regionale siciliana – Fondazione Federico II e il Comando militare Esercito "Sicilia" per la valorizzazione e la fruizione culturale degli ambienti, sino ad oggi inaccessibili, grazie al progetto redatto dalla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Palermo. Gli interventi hanno riguardato il rinvenimento di una pavimentazione cinquecentesca, mantenuta a vista; l'adeguamento energetico dell'edificio, oltre alla spazzolatura, pulitura e consolidamento delle pareti, con la collocazione di nuovi infissi in legno e degli impianti. Nel corso degli scavi archeologici all'interno della Cavallerizza sono state trovate tracce di pavimentazione preesistente, ancora in corso di studio. «Grazie a quest'intervento - ha detto la Soprintendente di Palermo Selima Giuliano - è stato possibile consolidare le strutture, recuperare l'autenticità del luogo, migliorandone l'accessibilità, ma soprattutto arricchire l'offerta culturale della città che si riappropria di un bene storico».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Gdf di Asti sequestra oltre 120mila giocattoli non a norma
La guardia di finanza di Asti ha sequestrato in due negozi gestiti da cinesi, uno ad Asti e uno a Castelnuovo Calcea, 123.646 prodotti tra decorazioni, articoli natalizi e giocattoli non conformi alla normativa posta a tutela della salute dei consumatori. I militari del gruppo Asti e della tenenza di Canelli hanno intensificato i controlli nello specifico settore constatando, nei due interventi,…
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Collezionismo: Torna l'11 e 12 marzo 2023 il Memorial Correale
Per tutti gli appassionati collezionisti e curiosi, sabato 11 e domenica 12 marzo 2023 a Castellammare di Stabia, comune della città metropolitana di Napoli, un evento imperdibile. Torna la manifestazione Memorial Correale, organizzata dall’Associazione Circolo Tempo Libero, in memoria del defunto presidente Salvatore Correale, attirando centinaia di visitatori e partecipanti provenienti da ogni regione d’Italia. Si terrà presso la sala espositiva dell'Hotel Queen Daisy, che si trova in via Schito n.185, completamente video sorvegliata, con ampi spazi, per muoversi liberamente in piena sicurezza e tranquillità, più di 1000 metri quadrati di rarità. Storico appuntamento unico nel suo genere dal 1994, giunto alla 57° edizione, ha sempre garantito massima accoglienza ai collezionisti, ambiente sicuro, presenza di materiale certificato e dichiarazione di autenticità, con l'esperienza professionale di periti nominati dal Tribunale, dalla Camera di Commercio, esperti iscritti alla NIP, N.I.A e alla FSFI. L’ingresso è gratuito, gli orari di apertura e chiusura sono sabato 11 marzo, dalle ore 9 alle 18, orario continuato, a disposizione servizio bar, sala ristorante, parcheggio custodito, con la possibilità di trattenersi sia a pranzo che a cena, menù completo con specialità locali, nonostante le difficoltà dovute alla crisi energetica, a soli €15. Mentre domenica 12 marzo, l’entrata sarà esclusivamente di mattina, dalle ore 9 alle 13. Sarà una due giorni piena di emozioni, di condivisione e partecipazione tra oggetti da collezione, quasi sconosciuti, ormai in disuso, e assolute rarità: monete antiche e moderne, francobolli, banconote italiane ed estere, decorazioni militari, cartoline, storia postale, stampe, orologi, immagini sacre, carte telefoniche, quotidiani, locandine, libri, fumetti, figurine, giocattoli, oggettistica varia, accessori e raccoglitori per collezioni. Un’esperienza unica e rara per ispirare le menti, apprendere nozioni storiche, geografiche, economiche e scientifiche. Inoltre si potranno acquistare le ultime emissioni dell'IPZS - Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, il 2 euro dei Giudici Falcone e Borsellino, il 5 euro 40° Anniversario Italia Campione del mondo, i 20 e 5 euro Purgatorio di Dante nel 700° anniversario, il 5 euro di Alberto Sordi, i 5 euro delle Figurine Panini, le emissioni della città del Vaticano e di San Marino. Il Memorial Correale è il luogo ideale per dire basta alle fake news o truffe, dove si potrà acquistare per investire, vendere o dare un reale valore agli oggetti da collezione, approfondendo la conoscenza attraverso lo studio, coinvolgendo e appassionando le nuove generazioni, stimolandoli con sani valori e principi etici. Dove siamo Hotel Queen Daisy - Via Schito N.185 - Castellammare Di Stabia (NA) Per ulteriori informazioni: Associazione Circolo Tempo Libero Iscritta alla FSFI - Federazione fra le Società Filateliche Italiane Pagina Facebook: Associazione Circolo Tempo Libero
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🎖 Medagliere Gala 8 Posti: Eleganza e Onore per il Tenente Colonnello Comandante | Tutto Militare
Nel mondo delle onorificenze militari, il Medagliere Gala formato ridotto a 8 posti rappresenta un simbolo di prestigio e dedizione. Questo medagliere, disposto con cura su due file, racchiude onorificenze di alto valore, ognuna delle quali testimonia il coraggio e l’impegno al servizio della Patria.
Un Capolavoro di Precisione e Simmetria Le medaglie sono confezionate con massima accuratezza, garantendo una simmetria perfetta che esalta l’eleganza e l’ordine visivo di ogni singola decorazione. Il design compatto non sacrifica nulla della presenza imponente che queste onorificenze meritano. Montato su controspalline rigide, il medagliere risulta stabile e pronto a essere indossato con fierezza da chi ha raggiunto il prestigioso grado di Tenente Colonnello Comandante.
Un Onore Rappresentato da Otto Medaglie di Grande Valore Prima fila:
Croce d’Oro al Merito dell’Esercito Medaglia da Cavaliere Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana Medaglia d’Argento del Lungo Comando Croce di Anzianità Servizio (25 anni) Seconda fila:
Croce Commemorativa Italiana in Afghanistan Croce Commemorativa per la Missione di Pace Italiana Croce Commemorativa per Le Operazioni di Salvaguardia delle Libere Istituzioni Medaglia Kosovo NATO Ogni medaglia è posizionata con precisione, rispettando le proporzioni e conferendo al medagliere un’estetica d’impatto, perfetta per le occasioni di gala o cerimonie ufficiali. Realizzato con materiali di qualità e con un assemblaggio attento ai dettagli, questo medagliere è pensato per durare nel tempo, proprio come il valore dei riconoscimenti che rappresenta.
Acquista ora su Tutto Militare e porta con te il simbolo di una carriera dedicata alla difesa e al servizio della Repubblica.
Per richiedere ulteriori informazioni, contatta Tutto Militare:
📞 Telefono: [0432-295279] 📧 Email: [[email protected]] 🌐 Sito Web: www.tuttomilitare.com
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Sabbioneta
Sabbioneta, “città ideale” e patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO si trova in provincia di Mantova. E’ una meta perfetta per una gita di mezza giornata dato che le dimensioni del centro storico sono ridotte ed i principali monumenti da visitare sono vicini tra loro e facilmente raggiungibili a piedi.
Ancora oggi sono visibili le antiche mura a forma di stella che circondano la “città ideale” progettata da Vespasiano Gonzaga Colonna in poco più di 35 anni verso la metà del ‘500 seguendo il modello degli accampamenti militari romani. Si può cogliere il rigore dell’impianto urbanistico nella Piazza Ducale su cui è affacciato il Palazzo Ducale, residenza e sede di rappresentanza di Vespasiano. All’interno di questo palazzo sono conservati notevoli tracce delle decorazioni alle pareti ed i soffitti di legno intagliati oltre alle splendide sala delle Aquile e galleria degli Antenati.
A poca distanza si trovano il Museo d’Arte Sacra che custodisce il celebre Toson d’Oro rinvenuto nella tomba di Vespasiano e la chiesa dell’Assunta con la particolare cappella Bibiena coperta da una cupola traforata.
Sullo stesso decumano ma a sud, è situato il Palazzo Giardino costruito come residenza privata del duca dove al primo piano spicca la lunghissima e luminosa galleria degli Antichi che corrisponde al lungo porticato sulla piazza.
Opera di notevole bellezza è il Teatro all’Antica, primo teatro stabile in Europa, con la suggestiva loggia abbellita dalle statue degli dei dell’Olimpo.
Un altro monumento importante è la chiesa dell’Incoronata, un piccolo gioiello costruito verso la fine del ‘500 come tempio privato di Vespasiano dove si trova la statua in bronzo del duca ed il suo mausoleo.
La città di Sabbioneta può essere definita ideale anche per la volontà di integrazione religiosa messa in atto dal suo fondatore che non volle né un ghetto né un quartiere ebraico per gli ebrei che risiedevano nella città. Purtroppo non vi è più traccia dell’antica sinagoga mentre quella attuale, edificata nel 1824, è stata recuperata solo negli anni ’90; di pregio l’Aron, gli stucchi del soffitto ed i finti marmi delle colonne.
#viaggi#sabbioneta#città ideale#patrimonio unesco#vespasiano#piazza ducale#palazzo ducale#sala delle aquile#museo d'arte sacra#toson d'oro#chiesa dell'assunta#cappella bibiena#palazzo giardino#galleria degli antichi#teatro all'antica#chiesa dell'incoronata#mausoleo#sinagoga
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Il Giudizio dell’Entità: Banana Fish
✓ Banana Fish [ バナナフィッシュ ] (24 episodi)
Sapevo già dell'esistenza di un manga chiamato Banana Fish: lo pubblicizzavano sul retrocopertina di manga che prendevo secoli fa e, ovviamente, con un titolo simile, non poteva che rimanermi impresso.
Complice il tratto non troppo di mio gusto e la trama à la thriller americano, non sono mai andata ad approfondire. Quando ne hanno annunciato l'anime, mi son detta: "Oh, era quello! Vabbè, leggo qualche recensione e vedo se darci un'occhiata.". La mia idea era vederlo una volta finito ma, come si saprà, è diventato abbastanza popolare dopo una manciata di puntate e mi sono ritrovata ad iniziarlo quando era intorno all'episodio tre o quattro. Dopo aver visto i primi episodi, sono scattata a vedere il successivo appena uscito - tranne l'ultimissimo arco, che mi sono vista in blocco. Un paio di giorni dopo averlo finito, ho fatto il rewatch. Sì, mi è molto piaciuto.
La prima cosa di cui parlare è la modernizzazione di tipo tutto.
Non mi è ben chiaro perché abbiano deciso di spostarlo dagli anni '80 al post 2010 - probabilmente per renderlo più appetibile al pubblico; sta di fatto che le uniche cose che testimoniano la sua ambientazione nel XXI secolo sono elementi di fondamentale importanza quali smartphone e tablet che appaiono solo ed esclusivamente quando suppongo ci fossero invece giornali o fotografie (e che poi non appaiono in scene in cui la comunicazione a distanza avrebbe evitato tanti problemi), computer sottili al posto di scatole da trasporto merci e che si parli dell'Iraq invece che del Vietnam. Leggendo in giro, sembra poi che si sia scelto di ricreare la New York moderna invece di ricostruire quella anni '80 (giustamente) e che abbiano aggiornato le mode in fatto di look. Grazie.
[Anche se un po’ mi dispiace che per forza di cose si siano dovute togliere scene simili.]
A proposito di quest'ultimo fatto, spicca il character design, più adatto ad un pubblico attuale. E, per questo, ringrazio in ginocchio lo Studio Mappa.
Può sembrare una stupidaggine, ma influisce molto sulla percezione dei personaggi da parte dello spettatore: basti pensare a, non so, il live action de La Bella e la Bestia, che si apre con il protagonista imbellettato alla moda dell'epoca... per noi alquanto ridicola, ma per il 1700 assolutamente affascinante e indice di nobiltà. Oppure, come dicevo anche nel commento ad Escaflowne, negli anni '90 i bishounen erano donzelli dalla brillante chioma fluente (possibilmente chiara), elemento che oggi potrebbe far scappare un sorriso. Allo stesso modo, i capelli a nuvola erano molto in voga negli anni '80, ma non so quanto il pubblico attuale avrebbe potuto identificare Ash come lo gnoccone che dovrebbe essere - fatto che avrebbe persino portato qualche problema alla trama stessa dell'anime, dato che il suo aspetto è un elemento molto importante. Non che i personaggi siano diventati bishounen moderni - se si nota, le curve del viso rimangono abbastanza rotonde, come il tratto originale - ma grazie a questo cambio, quando Ash arriva vestito elegante e a tutti casca la mandibola, il pubblico annuisce interessato e non scappa inorridito come di fronte a quegli abomini che sono le fanciulle anni '90 """""""truccate""""""".
Seconda cosa. La componente omosessuale.
Una cosa che sapevo vagamente è che BF viene considerato un ottimo esponente del genere shounen ai per il legame tra i due protagonisti, Ash ed Eiji.
Ora che l'ho visto, posso parlare con cognizione di causa: BF ha una fortissima componente omosessuale, ma non credo lo si possa far rientrare né nello shounen ai né nello yaoi (per quanto l'autrice sia palesemente un'amante del genere). Il motivo è che la componente sessuale è oserei dire totalmente negativa: tratte di bambini, schiavi sessuali, victim-shaming, stupratori, stupri, traumi da stupro, persino accenni di incesto non consensuale. Per farvi capire: se Eiji fosse stato una donna, BF sarebbe stato un'opera omofoba di pessimo gusto. Ma anche se Eiji E Ash fossero state entrambe donne BF avrebbe perso la sua morale: la cosa vitale è che gli antagonisti ed Eiji siano dello stesso sesso.
Dal lato psicologico, BF è molto, molto, molto più profondo di quanto si potrebbe pensare all'idea di vedere un thriller americano, con simbolismi non da poco. Eppure, alla base, c'è un cliché vecchio come la Pangea (e dunque da me amatissimo): un "mostro" ferito, un "diavolo" violento per difesa, che lascia avvicinare soltanto una persona buona, innocente, "pura", in grado di dargli un'altra possibilità nella vita, di ricominciare a vivere.
Sarebbe riduttivo rinchiudere il rapporto di Ash ed Eiji in un discorso su come la loro fisicità sia fatta di sguardi e abbracci, "platonico" sarebbe un termine incorretto che potrebbe far pensare ad un'attrazione puramente mentale. È quell'amore "puro" non perché stilnovista o "che riporta sulla retta via", ma perché influisce su entrambi, perché porta ad accettare l'altro nella sua totalità e nel fargli realizzare "com'è davvero" senza la pretesa di "cambiarlo". Soprattutto, è bello vedere un amore così puro che si manifesta anche attraverso litigi brutali, il fare di testa propria anche quando forse non sarebbe il caso e qualche sana bastardata con tanto amore...
[... perché se il tuo praticamente fidanzato ti dice che gli fanno impressione le zucche e quella stessa sera ti vesti da zucca e gli fai trovare la casa piena di decorazioni di Halloween, sei stronzo. Sì, pure se è davvero Halloween.]
Un'altra cosa bellissima è che il personaggio di Eiji non è un essere angelicato intoccabile cinnamon roll too pure for this world.
Di certo vedere un ragazzo buono, cresciuto nella bambagia e che come unico problema nella vita ha il non poter più praticare il salto con l'asta a livello agonistico causa piede rotto e conseguente depressione in mezzo a sparatorie, traffici di droga e di ragazzini, complotti militari internazionali, droghe che controllano la mente, scontri tra gang e gente reduce da anni e anni di schiavitù e traumi assortiti potrebbe risultare giusto un pelino meno interessante e persino irritante.
Inizialmente Eiji è un effettivo esserino innocente che (GIUSTAMENTE) quasi muore di terrore quando viene, nell'ordine, coinvolto in una sparatoria, rapito, menato, costretto a vedere gente morirgli a due centimetri e avere la consapevolezza di essere la causa di gran parte delle cose di cui sopra. Eiji non sa impugnare un'arma, non ha la volontà di sparare ma, con il passare degli episodi, si mostra ben poco incline ad ascoltare i consigli che gli vengono dati (in effetti, ha mai obbedito ad Ash/Ibe/Max UNA volta che sia UNA?), si dà al furto di auto, all'ostacolare la polizia, all'andare da solo a recapitare messaggi in luoghi malfamati, al fare maratone per mezza New York per recuperare Ash, all'evasione con tanto di boss mafioso come ostaggio, al fare irruzione in ville ultracontrollate e a sparare ad un boss della mafia. Di certo sfigura di fronte al protagonista Rambo/Rocky/Terminator, ma... non credo che molte persone vissute in pace&amore per quasi vent'anni sarebbero in grado di fare tutto questo (per salvare il più grande ricercato d'America da parte di quarantacinque mafie), sapere di essere il bersaglio principale delle sopracitate quarantacinque mafie, vedersi morire gente con cui si aveva in qualche modo legato, sapere di non essere Rambo/Rocky/Terminator e, nonostante tutto, conservare la propria sanità mentale e decisione.
[Ladro di auto, disobbediente, intralcio alla giustizia, rapitore, violatore di proprietà private, sfruttatore di punti deboli per puro scopo ludico... in effetti, Eiji non ha nulla di innocente ed è in realtà il vero Kattywoh.]
Eiji è il coprotagonista, ma ovviamente ci sono altri personaggi degni di nota: il povero Shorter, capo della gang cinese, amico leale, babysitter di Eiji per la prima parte della storia, bravo ragazzo che non meritava tutto quello che gli è successo; Max, giornalista ed ex soldato, amico del fratello di Ash, poi complice numero uno di quest'ultimo nonché essenzialmente suo padre adottivo; Ibe, un povero fotografo/giornalista che voleva solo fare un articolo sulle gang newyorkesi e tirare su di morale il suo assistente Eiji e che invece si ritrova invischiato nella trama; Sing, che appare come giovincello neanche troppo interessante e che finisce invece a dover fare da babysitter a mezzo cast, diventare un ottimo capo e partecipare persino alla Battaglia Finale; Blanca, colui che ha insegnato ad Ash tutto ciò che c'è da sapere per diventare Terminator, che non è mai stato un antagonista ma manco per sbaglio e che non si è mai dato pena neppure di fingere di esserlo, colui che porta con sé un po' di filosofia sul senso della vita - che in mezzo ai bang! bang! perché no?
Una cosa positivissima del Team Buoni™ è che NON credono all'istante a presunti tradimenti da parte degli amici, anzi. Ad esempio, Ash ci mette tre secondi a capire che il "tradimento" di Shorter è avvenuto perché l'amico era stato ricattato con l’incolumità della sorella; allo stesso modo, Eiji non crede minimamente ad Arthur e chiede direttamente a Shorter, rendendosi subito conto della situazione di minacce e ricatti in cui si è trovato; Max, quando Ash lo minaccia per farsi consegnare tutti i documenti sulla Banana Fish, intuisce in 0,1 secondi che lo sta facendo perché Eiji è in pericolo; Sing, nonostante le apparenze e la sua venerazione per Shorter, per svariati episodi chiede all'incirca a Chiunque per fare chiarezza sulla morte del suo capo, perfettamente conscio del fatto che Ash non avrebbe mai ucciso il suo migliore amico perché gli girava. In modo simile, quando Yue Lung cerca di lavacervellare Eiji dicendogli che Ash non ha bisogno di lui, che lui è sempre stato solo un peso, il buon giapponese sbatte le palpebre e, con assoluto candore, gli risponde: "È la prima volta che qualcuno si mostra così apertamente ostile nei miei confronti.". Sempre Eiji, quando Ash si mostra cattivo con lui per allontanarlo e convincerlo a tornare in Giappone, non ci crede neppure per mezzo secondo, angustiandosi solo perché conscio di non essere un Rambo in grado di aiutarlo. È bello avere un Team Buoni™ che usa il cervello.
Altro punto a favore è il fatto che "i segreti" rimangono segreti segretoni per qualcosa come tipo cinque secondi. Non bisogna far sapere ad Ash che il suo adorato fratellone è morto? Due minuti dopo, Max se lo lascia scappare proprio con Ash. Non bisogna far sapere alla gang cinese che Shorter è morto? Cinque minuti dopo, è di dominio pubblico.
Ci sarebbe anche da nominare la polizia, in particolare Charlie e Jenkins, che pur essendo poliziotti si sono presi a cuore Ash. Appaiono poco, come da copione in questi casi la polizia è assolutamente inutile (credo che il loro effettivo apporto alla trama sia far incontrare Ash ed Eiji, tirare Ash fuori di prigione e dar modo a Max ed Ibe di introdursi al Centro di Igiene Mentale), però ho trovato in qualche modo tenero il fatto che ci siano questi due poliziotti che non solo non hanno problemi a dialogare civilmente con i ragazzi delle gang ma che si sono persino affezionati ad uno di loro, tanto da fare il possibile per difenderlo a livello legale - che in una serie come BF è alquanto inutile, ma apprezziamo il pensiero.
Di fronte al Team Buoni™ provvisto di capacità cognitive funzionanti ed effettiva fiducia nei compagni, come risponde il Team Cattivi™?
Il Team Cattivi™ è molto più variegato, passando da Emeriti Coglyony (che almeno si degnano di durare uno massimo due episodi), Falliti, Antagonisti Falliti, Antagonisti Ben Fatti e Antagonisti Funzionali. E un po' di Scienziati Pazzi e Politici/Poliziotti Corrotti a guarnire.
L'Antagonista per antonomasia è, ovviamente, Dino Golzine. Che io ho capito solo al rewatch che lo chiamavano "Monsieur" perché boss corso e non italiano. Papà Dino è esattamente come uno si immaginerebbe un padrino: anziano, vestito elegante, con immancabile bastone da passeggio, pacato, che usa le armi in pochissime occasioni ma che fanno capire che ricorre alla violenza in prima persona solo quando è strettamente necessario - preferendo far fare qualcosa alle sue guardie, che sennò perché dovrebbe pagarle? E poi c'ha un'età, non è che può fare 'ste acrobazie però, con due pallottole nel petto, può arrivare in sala computer, pasticciarci, arrivare in cima ad un cantiere e uccidere l'Antagonista Funzionale. Golzine è la fiera causa principale del 90% dei traumi di Ash e il suo fine ultimo è o riaverlo forevAH&evAH per sé o catturarlo e ucciderlo con le sue mani, perché lui è la sua creazione migliore e solo a lui spetta il diritto di eliminarla.
Su carta non è una cosa poi così incredibile ma, a vederla svolgersi, è più interessante del previsto: da un lato, Ash non manca di "fare i dispetti" a Golzine, tipo privarlo di un sacco di soldi perché il genio NON HA MAI CAMBIATO LA PASSWORD, di apparirgli davanti a sorpresa giusto per sfotterlo, di rispondergli male ad ogni suo approccio più fisico; dall'altro, nei momenti più tesi, è chiarissimo come Ash ricordi cosa Golzine gli ha fatto passare, che per lui è il Male Assoluto di cui doversi liberare, ciò che lo muove nell'odio e nella paura di quei traumi passati ma sempre fortissimi.
Una delle scene che più mi ha colpita di tutta la serie, se non quella che mi è arrivata come un pugno allo stomaco, è quando Golzine annuncia ad Ash di volerlo ufficialmente adottare e Ash, giustamente, esce di testa. E lo fa ridendo, sbeffeggiandolo e descrivendo con dovizia di particolari, il più volgari possibili, le torture a cui lui e i suoi accoliti lo hanno sottoposto, il tutto chiamandolo "papà". È una scena che mi ha fatto gelare, fino a farmi venire i brividi. Oltre a farmi rigirare lo stomaco. È nella seconda parte della serie e ha un effetto mostruoso anche se Ash e Golzine si affrontano dal primo episodio, anche se il fatto che Ash sia stato il suo giocattolo viene detto da tipo subito e si sappia benissimo quale sia il rapporto che li lega.
A Dino Golzine si accompagnano i Corrotti, i Coglyony e i Falliti. Gli Antagonisti Funzionali si affrettano ad andarsene in proprio, il che fa ben capire che forse Golzine dovrebbe scegliersi meglio i tirapiedi. Almeno gli Scienziati Pazzi fanno il loro disonesto lavoro.
Gli Altri Antagonisti sono Arthur, Yue Lung e Fox, appartenenti rispettivamente alle classi Fallito, Antagonista Fallito e Antagonista Funzionale.
Arthur è probabilmente il personaggio più fallito che abbia mai visto in una serie: per non ben esplorate ragioni, è seriamente convinto che aver letto la Guida del Cattivo e ripeterne le Frasi ad Effetto faccia di lui un Kattywoh dal carisma schiacciante, che siccome rompe le balle ad Ash da anni quest'ultimo lo veda come una rispettabilissima nemesi e che il suo essere uno spudorato arrampicatore sociale lo renda un astuto boss ambizioso. Non sto esagerando. Fino alla fine, Arthur rimane convinto di essere carismatico, astuto e principale nemesi di Ash, nonostante Chiunque, pure i passanti, lo detestino e perculino. I suoi Piani Geniali vanno in fumo nel giro di due inquadrature, nessuno lo ascolta, riesce persino a fregarsi da solo! Tutto questo perché Ash ha fatto una cosa orribile: gli ha ferito le dita in modo da renderlo incapace di premere un grilletto... dopo aver vinto lealmente uno scontro coi coltelli, aver miracolosamente evitato un colpo di pistola che Arthur gli aveva sparato alle spalle a tradimento e averlo disarmato per difendersi. Che stronzo, Ash, che non si è fatto ammazzare! Arthur deve proprio vendicare l'onta subita!
Non fa simpatia. Non è nemmeno irritante. Semplicemente, si alzano gli occhi al cielo e viene spontaneo dire: "Sì, okay, ora levati che voglio la roba più interessante". Per fortuna, Ash lo leverà di torno a metà serie, quindi non ce lo si trascinerà per 24 episodi.
Di tutt'altro livello è Yue Lung, Fallito solo in quanto Antagonista e giusto da metà serie in poi.
Per svariati episodi, l'interesse dello spettatore verso Yue Lung è dovuto al fatto che non si capisce da che parte stia: prima rapisce Eiji, poi però aiuta Ash a fuggire e gli offre l'assassino di suo fratello su un piatto d'argento, però poi si proclama suo nemico e intenzionatissimo ad uccidere Eiji. La risposta è molto semplice: è dalla sua parte, perso in un mondo mentale al tempo stesso triste e checcazzo. Yue Lung è un altro che ha fatto la collezione di traumi e ama/odia Ash perché lo sente affine ma, a causa della presenza benefica di Eiji, non diventa una bestia spietata come Yue Lung stesso vorrebbe essere; al tempo stesso, odia Eiji perché offre ad Ash un amore puro e disinteressato, mentre lui è abbandonato e circondato solo da stronzi approfittatori. Sì, essenzialmente è mosso dalla gelosia folle e dal pensiero che Ash non sia come lui vorrebbe essere. Dallo sclero che ha negli ultimi episodi, credo sia effettivamente un po' fuori di testa.
Ciò che rende Yue Lung un Antagonista Fallito è principalmente il fatto che, dopo essere riuscito a far quasi ammazzare Eiji, si penta e borbotti cose per aiutare Blanca a (più o meno) risolvere la situazione. E, dopo questo, Blanca riesce a farsi licenziare perché gli fa un toccante discorso sulla Forza dell’Amore, da cui Yue Lung quasi scappa schifato. Sono seria. Ma si possono ammirare fallimenti plateali anche quando cerca di manipolare Ash per poi essere ovviamente mandato a quel paese, quando istiga Eiji al suicidio beccandosi un altro (comprensibile) fancuBo, o il classico veder fallire i suoi piani e reagire in modo... piuttosto... inaspettato per uno che era stato presentato come yandere.
Questo perché sì, Yue Lung viene presentato come yandere ma poi rivela una certa tendenza allo sbattimento. No, non nel senso di impegno e no, neanche in senso sessuale - per quanto suo fratello maggiore e Golzine se lo farebbero volentieri: fin dalla sua apparizione, Yue Lung viene sbattuto su qualsiasi superficie, non necessariamente piana, da tipo Tutti; una volta morti i Tutti che lo sbattevano ovunque e diventato capo lui stesso, Yue Lung porta avanti questa sua attrazione per lo sbattimento in prima persona: sbatte i piedi perché le cose non vanno come vuole lui, sbatte i bicchieri sul tavolo perché le cose non vanno come vuole lui, sbatte oggetti sulle porte dopo un breve percorso aereo perché le cose non vanno come vuole lui, sbatte le suddette porte perché le cose non vanno come vuole lui, il tutto preferibilmente condito di urla isteriche e forse un paio di "BAKA!!111". Non è esattamente quel tipo di antagonista che prenderesti sul serio - ma neppure lo odii. Epica la scena nell'ultimo episodio tra lui e Sing: Yue Lung gli molla un ceffone e l'altro, ovviamente, risponde con un altro ceffone, che lo sbatte a terra. Così, per chiudere in bellezza e nel WTF?. Tranquilli, la scena non è del tutto seria e prosegue su questa linea.
So che molti odiano Yue Lung perché è un fallitissimo terzo incomodo e perché dal serpente yandere si aspettavano, tipo, uno yandere, ma io fatico a farmi stare sulle balle un Antagonista Fallito tsundere isterico che si pseudoredime perché la sua guardia del corpo l’ha rincoglionito a suon di discorsi sui Buonyh Sentymentyh.
A chiudere il trio, Fox, un mercenario che appare negli ultimi quattro episodi.
Alla prima visione, gli ultimi quattro episodi mi hanno dato l’impressione di essere un po' rushati, mentre al rewatch non più di tanto. Cioè, gli episodi sono fatti bene, inseriscono tutte le informazioni di cui la storia ha bisogno (hanno pure usato i minuti della ending - difatti i credits appaiono in sovrimpressione - e l’ultimo episodio dura 30 minuti invece di 24), ma a volte mi è parso che gli stacchi scena fossero troppo repentini e dessero l'idea di qualcosa di troppo veloce.
Fox arriva a chiudere il cerchio dei traumi di Ash: rievoca il suo passato, lo costringe ad affrontarlo. Dice pure quelle frasi creepyssime che rendono quel Famoso Pezzo di M&rda in Wadanohara and the Great Blue Sea un antagonista in grado di far venire i brividi ogni volta che si gioca, eppure mi ha dato l'impressione di uno che arriva e si crede più importante di quanto non sia - ma, a differenza di Arthur, ha delle basi per poterlo fare. Non ne sono sicura, ma forse mi ha fatto meno effetto del previsto perché già nei primi episodi Ash viene stuprato in prigione, ma la prende con, ehm, meno trauma del previsto - mentre qui reagisce come ci si aspetterebbe e la cosa viene trattata con la giusta gravità, con tanto di Jessica, moglie di Max, anche lei vittima di violenza, che cerca di parlargli. È strano perché, anche quando il Poliziotto Corrotto usa dei video per infodumpare il passato da prostituto di Ash, quest'ultimo è giustamente traumatizzato e lo rimane anche per qualche tempo dopo aver rivisto i video. Forse lo stupro in prigione era risparmiabile, sia per la reazione che per come intacca poi la figura di Fox.
Ben inteso: non che Fox sia questo Antagonista Carismaticissimo, tutt'altro. È un Antagonista Funzionale, un antagonista decente che, a livello simbolico, incarna il passato traumatico di Ash. Di suo è un... cattivo perché sì, ecco. Sadico, dicono. Ma stare in scena quattro episodi (e solo ogni tanto) in un thriller e fare solo l'incarnazione di qualcosa non ti rende un personaggio interessante.
E dopo tutta questa manfrina, lui, il Protagonista Indiscusso della serie (che metto dopo tutti gli altri perché sennò rubava la scena, e si sarà notato dalla frequenza con cui il suo nome compare in questo commento) (tra l’altro, al rewatch mi sono resa conto di quante volte venga fatto il suo nome, qualcosa come una volta ogni dieci secondi): Ash Lynx, a cui tutti si riferiscono come "lince", che in realtà si chiama Aslan come il leone di Narnia e che di suo si vede come il leopardo de Le nevi del Kilimangiaro. C'è un po' di confusione felina, ma sono tutti d'accordo sia un grosso gatto.
Ash è un Gary Stu di tutto punto: è bellissimo, è carismaticissimo, è un capo perfettissimo, è temutissimo e rispettatissimo, ha una mira eccezionalissima, sa usare benissimo qualsiasi arma, è acculturatissimo e può essere raffinatissimo, è un genio dal QI di oltre 200, sa hackerare, mostra una forza sovraumana, una resistenza assurda, capacità atletiche da Olimpiadi, percepisce la presenza altrui che manco in Dragon Ball e, soprattutto, è perseguitato dalla sfiga, tanto che se arrivano Candy, Georgie, Remì e Oliver Twist li manda a FancuBo al grido di: "Viziati di m£rda!".
Da bravo protagonista anni '80, le sfighe di Ash sono talmente tante che mi stupisce siano riusciti a dedicarci circa 3 episodi e non 30. Nell'ordine: - la madre, seconda moglie di suo padre, molla tutti e se ne va con un altro; deve accudirlo il suo fratellastro Griffin, perché il padre è diversamente affettuoso; - a 7 anni, un rispettabilissimo veterano lo violenta; siccome è rispettabilissimo e abitano in un paesino, la gente va di victim-shaming e il padre ha la brillante idea di dirgli di lasciarsi fare tutto ma di farsi pagare; - a 8 anni, dopo un anno di torture dal rispettabilissimo veterano, prende la pistola del padre e lo uccide; - a seguito di quanto sopra, per quanto si sia scoperto che il rispettabilissimo veterano era pure un serial killer, la gente continua a sparlare e il padre decide di spedire Ash dalla zia in città; Ash fugge durante il viaggio, ma finisce nelle mani di Golzine; - nonostante il suo aspetto da tubero, Golzine intuisce che tempo pochi anni e diverrà gnocco e geniale e decide di farne essenzialmente il suo erede, ma nel mentre può prostituirsi per la gente che conta e ha gusti malati - ma soprattutto con Golzine; - passa circa dieci anni tra violenze di ogni tipo; - diventa capo delle gang di New York (dall'anime mi sembra si sia ribellato a Golzine e ci mantenga rapporti relativamente pacifici solo per questioni di potere, ma altrove ho letto che è stato Golzine ad indirizzarlo) e vive tra sparatorie, morti e giochi di potere; - il suo adorato fratellone torna dalla guerra lobotomizzato e non si sa cosa gli sia successo.
Dal primo episodio si susseguono altri regali da parte della Sfiga: - una ragazza che gli piaceva da adolescente viene scambiata per la sua fidanzata effettiva e muore male; - Skip, bambino sotto la sua ala protettiva, muore male; - Griffin muore male; - Jennifer, la terza moglie di suo padre e unica persona decente da lui conosciuta nell'infanzia, muore male; - Shorter, il suo migliore amico, muore malissimo: per la precisione, è costretto ad ucciderlo perché gli hanno iniettato la Banana Fish e lo costringono a cercare di uccidere Eiji sotto gli occhi di Ash e Shorter stesso gli chiede di ucciderlo; - viene arrestato e stuprato in prigione; - viene stuprato di nuovo da un mercenario sadico; - quasi ammazzano Eiji sotto i suoi occhi; - è costretto a separarsi da Eiji; - MUORE.
Quando, dopo aver visto i primi episodi, mi sono ricordata che la storia è degli anni '80, sono andata a spoilerarmi il finale. L'unico dubbio che avevo era se morisse Ash, Eiji o tutti e due. (Prima degli anni '90, tra i protagonisti c'era una tragica tendenza alla morte compulsiva.)
Ash è di quei Gary Stu che non danno fastidio - anche se dopo un po' si passa al facepalm quando si scopre che oooh, sa pure hackerare o ooooh, è pure un genio genialissimo certificato! - grazie a due ottimi espedienti: il primo è che gli altri personaggi principali, pur riconoscendo le sue oggettive capacità e temendole/ammirandole, NON sono convinti che tutto ciò che faccia sia giusto, anzi, non mancano di sgridarlo e di non approvare; il secondo è che lo stesso Ash si prodighi a ripetere: "Non l'ho voluto io!" e "Lasciatemi in pace!" e a mandare a fancuBo chi gli chiede come mai non sia rimasto con Golzine che, voglio dire, è così bellissimo, bravissimo e levissimo, perché scappare da assassini e stupratori e cercare la libertà?
Un punto che potrebbe essere a favore o meno, a seconda dei punti di vista, è il fatto che Ash sia un rompipalle riconosciuto come tale da Chiunque e che Tutti si lamentano del suo plateale voler provocare solo per dare fastidio.
Assolutamente milioni di punti in più, invece, per il fatto che sia causa/vittima di scene dementissime con tanto di deformed e vocina. Sono tipo dieci in tutta la serie, ma ci stanno bene e mi hanno fatta cappottare.
[Se proprio serve che il vostro protagonista sia un Gary Stu, premuratevi di far sì che NON sia sempre serissimo, fighissimo e imperturbabilissimo.
BTW, sì, Eiji ha appena accettato una pseudoproposta indecente fatta per scherzo, sempre perché Eiji in realtà non ha nulla di innocente.]
Allungare il paragrafo su Ash è piuttosto inutile, sia perché alla fin fine si è infilato pure nei paragrafi altrui sia perché tanto dovrò riparlarne dopo, quindi tanto vale passare all'altra cosa importante di una storia, oltre ai suoi personaggi: la trama.
In teoria, la trama ruota attorno alla Banana Fish, una droga che dà la possibilità di controllare mentalmente una persona. Per la precisione, se somministrata a persone con precario equilibrio psicologico o anche solo spaventate, acutizza tutte le loro emozioni negative, fino a farli vivere in una dolorosa paranoia; a quel punto, le si convince che la causa di tutto è Una Determinata Persona e che sarebbe il caso di eliminarla, per stare meglio, eh! Non mi è ben chiaro se i graziosi effetti della Banana Fish siano irreversibili o se la persona impazzisca fino a diventare un quasi vegetale.
In pratica, la trama ruota attorno ad Ash che vuole distruggere Golzine e il suo impero. Una volta scoperto che la Banana Fish, comunque opera degli scienziati di Golzine, è alla base di ciò che è successo a Griffin, lui e Max si impegnano per far sì che la sua esistenza e il complotto internazionale che ne segue diventino di dominio pubblico. L'unicissima cosa un po' dafaq? è il fatto che personaggi intelligenti, addirittura geni dal QI 200+, capiscono che la Banana Fish è un ca$$o di droga intorno all'episodio 7, dopo aver pensato che fosse una persona o un luogo (???). Giusto un pelino forzato, soprattutto perché io che sono scema l'avevo capito dal titolo - ma, non avendo il titolo davanti agli occhi, l'avrei capito quando nel primo episodio fa la sua entrata in scena un flaconcino di sembra talco ma non è.
In quanto thriller, la suddetta trama si svolge in luoghi diversi, tra nemici diversi con tante sparatorie, esplosioni e botte; il tutto è intervallato da momenti di riflessione, spesso con citazioni colte a Salinger ed Hemingway. Per fortuna, per quanto un thriller ben fatto possa catturare l'attenzione dello spettatore e sia molto difficilmente fonte di noia, dopo un arco particolarmente estenuate ci sono episodi più leggeri. Menzione speciale alla fuga dal Centro di Igiene Mentale: onde evitare un clone della fuga dalla villa di Golzine e viste le vicende più pesanti degli episodi precedenti, l'autrice ha l'ottima idea di rendere la fuga... particolarmente... bizzarra. Di certo il suo lato fangirl aveva preso il sopravvento.
(Per un’esperienza mistica, andate su Google Immagini e cercate “banana fish barbara”.)
Come detto sopra, gli archi mi sono strapiaciuti tutti, giusto quello finale ( = gli ultimi quattro episodi, a conti fatti anche il più breve) l'ho trovato un po' rushato e minato da fatti precedenti. Forse sarebbe stato meglio fare una serie da 25 o 26 episodi.
Il finale.
Non sapevo se il Mappa avrebbe scelto di modificare il finale del manga o di trasporlo fedelmente. Dato che il Mappa fa le cose per bene, ha scelto la seconda - ma, per stavolta, non mi sarebbe dispiaciuta la prima opzione. Questo perché sì, negli ultimi tre minuti dell'ultimo episodio, Ash muore, pugnalato da un Personaggio Terziario, e sceglie di lasciarsi morire mentre legge la lettera di Eiji, che proprio in quel momento sta tornando in Giappone.
Comprendo benissimo il significato: grazie ad Eiji, ora Ash è davvero "libero", ha compiuto la sua vendetta, ha vendicato i suoi cari e ha conosciuto qualcuno in grado di amarlo sul serio, senza aver paura di lui e senza secondi fini. Inoltre, quando Eiji era in punto di morte, per la prima volta Ash prega, supplicando Dio di prendere lui al suo posto: per questo motivo, la sua scelta di non chiamare aiuto o andare in ospedale è comprensibilissima, data la sua probabile idea di aver, in questo modo, tenuto fede al patto.
Oltre al fatto che la morte di Ash e/o Eiji era una delle cose più hintate dell'universo e la ending te la schiaffava in faccia con dolorosa grazia.
Quello che contesto è la dinamica.
La dinamica della morte di Ash è talmente ridicola, assurda, OOC e incoerente che, se fosse scivolato su una buccia di banana e si fosse poi infilzato con un Miracle Blade messo in verticale a terra da qualche gran burlone, avrebbe avuto più senso.
Per 24 episodi vediamo che Ash si prende botte, pugnalate, proiettili, ma continua a fare il tiro al bersaglio e a mettere a soqquadro quartier generali. Un proiettile nella spalla, suvvia, basta un'operazioncina in casa ed è messo a nuovo, ma non prima di aver inseguito chi ha sparato! Una pugnalata in piena pancia, ma vabbè, prima di crollare facciamo tutto uno scontro a mani nude! Qualche ora dopo la rischiosa operazione per la pugnalata, combatte e atterra un'assassina. Due giorni dopo, fugge portandosi in spalla un uomo, si regge con una mano sola all'esterno di un ascensore e con l'altra tira su l'uomo, con la fisica che va a farsi benedire. Si sta riprendendo da uno stupro, dal quasi omicidio del suo praticamente fidanzato, è stato narcotizzato cinque minuti prima e uno-due giorni prima si era preso una pallottola nella spalla, si prende una pugnalata sempre nella spalla, MA LA BATTAGLIA FINALE IN CIMA A UN CANTIERE LA FA LO STESSO, E POI TIRA PURE SU UN RAGAZZO CHE STAVA VOLANDO DI SOTTO! Insomma, per 24 episodi, la storia ha reso chiarissima una cosa: Ash è fatto d'acciaio e non muore neanche se l'ammazzi. Sul finale, però, muore per una pugnalata a caso nella pancia. Non nel petto, non in testa, non nella gola: nella pancia, dove dovrebbe ormai avere i muscoli antiproiettile.
Il Personaggio Terziario, Lao, è fatto apposta per essere odiato ha un serio problema in testa, oppure è successo qualcosa che non è stato detto. Tecnicamente, Lao appare insieme a Sing, quindi intorno a poco meno di metà serie; fino a circa il ventesimo episodio, dice due battute in croce tanto per pagare il doppiatore. Di suo, detesta Ash perché ha ucciso Shorter e perché vuole che sia Sing, suo cugino/fratellastro/qualcosa, a dominare i bassifondi, invece di sottomettersi a lui (e qui spero che la deficienza sia di caratterizzazione, dato che sia Sing che Cain, capo delle gang di Harlem, non si sono mai sottomessi ad Ash, ma collaborano con lui per salvare i compagni e buttare giù l’impero di Golzine, lasciandogli il comando generale in quanto oggettivamente il migliore in fatto di organizzazione e in possesso di maggiori informazioni sul nemico comune) (ovviamente Sing NON vuole diventare il capo dei bassifondi e si prodiga a ripeterglielo spesso). Approfittando di ciò, Yue Lung lo usa essenzialmente come spia, come seminatore di zizzania e per uccidere Eiji - anche se non sarà lui l'autore manuale. Dopo il tentativo di omicidio, di fronte alle conseguenze apocalittiche, Lao va a confessare tutto a Sing, di fatto ammettendo di essere stato un imbecille a seguire le direttive di Yue Lung, che ora ha messo Sing in pericolo in quanto capo che deve prendersi le responsabilità dei suoi sottoposti, e che invece dovrebbero tutti collaborare per salvare il resto del cast prigioniero del Team Cattivi™. Sing chiede dunque a Lao di fidarsi di lui, di lasciargli in qualche modo risolvere la situazione. Lao accetta, distrutto da ciò che ha fatto. Due minuti dopo, quando Sing chiede ad Ash di combattere con lui per lavare l'offesa, Lao esplode, insulta Ash, cerca di seminare di nuovo discordia in quel che è rimasto del Team Buoni™ e, quando viene infine cacciato da Sing, se ne va promettendo vendetta tremenda vendetta. Ma che cazzo...? Da qui sparirà e lo si rivedrà giusto in tempo per pugnalare Ash. Forse sono tarda, ma a me pare ci sia un grosso buco di logica, nonché un OOC schizofrenico non da poco.
Infine, lo stesso Ash mostra un cambio d'idea a mio parere un po' poco credibile. Una volta risolta tutta la storia nel migliore dei modi, Ash sceglie di lasciar andare Eiji in Giappone, di tenerlo lontano, perché non è riuscito a proteggerlo e rischierebbe di metterlo di nuovo in pericolo. Non va neppure a salutarlo all'aeroporto. Sing, che da babysitter è diventato pure postino, gli dà una lettera di Eiji, ovviamente brokoro e piena d'amore, che riepiloga tutte le cose che hanno passato insieme; con la lettera, c'è anche un biglietto aereo per il Giappone, a nome di Ash. A questo punto, si vede chiaramente che Ash manda a fancuBo la sua idea iniziale, che vuole stare con Eiji, e quindi corre verso il Good End... peccato ci siano un Personaggio Terziario e la Sfiga che approfittano del suo aver abbassato la guardia per FAR FINIRE TUTTO IN TRAGEDIAH. Ash, dopo essersi premurato di abbattere il Personaggio Terziario, se ne va nella vicina biblioteca (luogo importante prima per lui, poi per lui ed Eiji) e si lascia morire mentre rilegge la lettera. Caso vuole che in biblioteca ci siano solo persone gravemente miopi e con il naso tappato, perché altrimenti non si spiega come non abbiano notato la scia di sangue che questo tizio si lascia dietro (il Mappa si è premurato di NON metterla, che tanto la fisica l'avevamo già buttata giù una volta dall'ascensore del Centro di Igiene Mentale) né il pestilenziale odore di ferro che doveva per forza accompagnarlo. Avrei visto molto, molto, ma molto più sensato che Ash, dopo la pugnalata, si facesse una maratona Olimpionica fino all'aeroporto, salutasse Eiji (che non vedeva la sua ferita perché boh, magari troppo lontano) e solo allora morisse per ovvio dissanguamento. Sì, anche lasciandosi dietro la scia e l'odore di ferro. Stupido, ma l'avrei trovato più in linea con i personaggi.
In realtà, avrei trovato immensamente più sensato che Ash partisse per il Giappone e si facesse una nuova vita con Eiji, un po' per karma un po' perché la rinascita e la libertà sono tipo la morale della storia, però vabbè, negli anni '80 c'era un alto tasso di mortalità tra i personaggi, soprattutto se principali - e senza rinascite, che la libertà si otteneva morendo male.
Questo finale mi ha lasciata talmente dafaq? che non mi ha minimamente colpita. Non mi ha fatto neppure venire gli occhi lucidi, e io piango per qualsiasi roba.
In compenso, la seconda ending mi ha distrutta. Ecco, se penso al fatto che Ash sia morto (................ con tutto che già una volta Ash è stato dato per morto, per quanto mostrato nella storia potrebbe benissimo essere solo svenuto per poi essersi salvato-) e sento Red, implodo nel brokoro. Red mi ha affascinata già dal primissimo ascolto, ma ho letto bene il testo solo dopo aver finito la serie. Leggetevelo anche voi, per favore. Tra l'altro, trovo che "If I decide to burn instead of fading out" sia una frase bellissima. Dannata Red, tu, il tuo testo meraviglioso e il ca$$o di video con le ca$$o di spighe di grano che portano sfiga già dai tempi del Gladiatore. Con tanto di spudoratissimo simbolismo quale Eiji controsole che tende la mano ad Ash. *Segna tra le ending più belle con video drammaticamente bello*
Credo che Red e la prima opening, found & lost, entrambe dei Survive Said The Prophet, siano state scritte appositamente per l'anime. È bello quand'è così.
Ah, found & lost è entrata all'istante nella rosa delle mie opening preferitissime in assoluto. Quando è partita durante la Battaglia Finale, in puro stile Railgun, sono andata in hypissimo. Da questa e Red, credo proprio andrò a sentirmi tutto il canale dei Survive Said The Prophet.
Quanto alle altre due sigle, la prima ending, Prayer X, è piuttosto adatta come sigla di chiusura di BF, anche se non mi ha colpita più di tanto; FREEDOM, seconda opening, è orecchiabile e ottima per l'anime.
Il lato tecnico.
La regia è di quella brava signora che è Hiroko Utsumi, che già creò quella cosa bellissima che è Free! e che con BF si è confermata una regista più che bravissima. La qualità di storia, personaggi e animazione si mantiene alta per tutta la durata della serie, con rari cali grafici - rari ma che purtroppo persistono per gran parte dell'episodio in questione. Non è nulla di osceno ed è guardabilissimo, è solo che salta all'occhio quand'è tutto così curato - e, in 24 episodi, mi sarei profondamente stupita se non ci fosse stato neppure un calo. In compenso, hanno realizzato quella che è probabilmente la migliore animazione di un bacio da diversi anni a questa parte (peccato non sia inteso come bacio effettivo).
Come tocco di classe, gli episodi s'intitolano come i libri di scrittori quali Salinger, Hemingway e i coniugi Fitzgerald; l'idea è stata ottima, sia perché rimane in linea con le continue citazioni durante la storia, sia soprattutto perché lo stesso titolo dell'anime si rifà ad una storia breve di Salinger, Un giorno ideale per i pescibanana - che, ovviamente, è anche il titolo del primo episodio.
Quanto al doppiaggio c'è poco da dire: ottimi doppiatori e voci perfettamente calzanti. Spiccano, ovviamente, i due protagonisti. Kenji Nojima (Eiji) usa una voce incredibilmente morbida, che riesce a rendere benissimo l'idea di "tranquillità" che Eiji è in grado di suscitare. Sono divertitamente inquieta all'idea che sia lo stesso doppiatore di quell'allegra baldracca di Natsuya Kirishima. Yuuma Uchida (Ash), al contrario, ha una voce più aspra, a volte più calda, un'ottima scelta per esaltare il contrasto tra i due... tuttavia, la sua vocina scema è bellissima e rimane assurdamente impressa. Voglio un anime in cui usa solo quella. (!?) Ah, doppiava Sonic in Kekkai Sensen. Sto ancora elaborando. C'è pure Jun Fukuyama a fare Yue Lung, che in un episodio si esibisce in una Risata Malvagia un po' discutibile che mi ha fatto capire che a volte anche agli Dei del Doppiaggio non riesce qualcosa. (Solo quella, perché per il resto si rimane Dei del Doppiaggio.)
[Un esempio del rinnovo del character design mantenendosi in qualche modo fedeli all’originale.]
In conclusione, Banana Fish è probabilmente l'anime migliore che ho visto nel 2018.
Ne sono felice, sia perché è stato un po' un "Ma guarda chi si rivede", sia perché sarei stata molto triste se un titolo meraviglioso come "banana pesce" fosse stato dato ad un'opera brutta.
Non si può certo dire che non abbia difetti ma, a parte la dubbia dinamica del finale, mi sembrano cose alquanto stupide e su cui si può passare sopra senza problemi.
L'unicissima cosa è che non è un anime per tutti.
È un anime da bollino rosso carminio e, per quanto Ash ed Eiji siano tanto bellini e ci siano scene di fanservice maschile, lo sconsiglio ampiamente alle fangirls giovanissime che vogliono solo un po' di yaoi brutale. Ci sono yaoi brutali fieri di esserlo e di manifestarlo, questo vedetevelo quando sarete un po' più grandi - e, con tutto il bene, trovo che vedersi una roba come Banana Fish solo per la componente omosessuale sia abbastanza triste. In modo simile, evitarlo solo perché "ci sono i ghei e la fanservis coi maschi!11!" è semplicemente ridicolo. Poi fate come vi pare, ognuno è libero di (non) vedersi quello che gli pare per il motivo che gli pare.
Soprattutto, mi rendo conto che "thriller americano palesemente anni '80" non è una definizione molto attraente per qualcuno appassionato di animazione giapponese moderna - senza considerare che il thriller stesso è un genere specifico che può piacere come non piacere. Ed è pure molto drammatico, per quanto ci siano scene dafaq? e io abbia farcito questo commento di boiate.
Se però non ve ne frega niente del genere e vi incuriosisce, dateci un'occhiata. Se invece non ve ne frega niente- aspe', ma allora perché sei arrivato fin qui?
[Manco jousei. Shoujo. Io ci rinuncio a capire la catalogazione dei manga giapponesi.]
P.S.: Ho appena pensato che, se Mai faranno un'edizione italiana dell’anime, potrebbero tradurre il nome della droga. Pescebanana. Oppure, ancora meglio, Bananapesce. Ho pensato a tutte le scene drammaticissime e/o tesissime in cui i personaggi nominano la Bananapesce e rido tantissimo. (Ignoratemi.)
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ITALIANO RICORDA....
13 LUGLIO 1814, A TORINO NASCONO I CARABINIERI
"Un Corpo di militari distinti per buona condotta e saggezza, chiamati Corpo dei Carabinieri Reali (…) allo scopo di contribuire sempre più alla maggiore prosperità dello Stato, che non può essere disgiunta dalla protezione e difesa dei buoni e fedeli Sudditi nostri, e della punizione dei colpevoli" (Preambolo alle Regie Patenti).
L'Arma dei Carabinieri nasce il 13 luglio 1814, quando il sovrano del Regno Sardo-Piemontese Vittorio Emanuele I, con la promulgazione delle Regie Patenti, istituì a Torino il Corpo dei Carabinieri Reali. Si trattava di una novità assoluta: un'istituzione con la duplice funzione della difesa dello Stato e della tutela della sicurezza pubblica, quale organismo di polizia con speciali doveri e prerogative.
Quel Corpo di soldati d'élite, armati di carabina (per questo chiamati Carabinieri), era il primo Corpo dell'Armata Sarda (come allora si chiamava l'esercito piemontese) e aveva la peculiarità di essere capillarmente diffuso su tutto il territorio, a stretto contatto con la popolazione.
Sin dalle origini, quindi, la natura di Forza di polizia a status militare e la vocazione alla vicinanza alle comunità hanno caratterizzato il successo dei Carabinieri nelle loro attività al servizio dei cittadini, in Italia e all'estero. I Carabinieri avevano una bella uniforme turchina, guarnita di alamari d'argento, e indossavano un cappello a due punte, chiamato popolarmente "lucerna", con un pennacchio (dal 1833) blu e rosso: colori ancor oggi ricorrenti nella simbologia dell'Arma, non solo nelle uniformi, ma anche nello stemma araldico e nelle livree delle moto e delle auto di servizio. Il blu rappresenta la nobiltà dell'Istituzione, il valore militare, la fedeltà, la giustizia, l'amor di patria, mentre il rosso l'audacia, il coraggio, il sacrificio. Tale uniforme, nelle sue linee generali, è tuttora indossata per cerimonie di particolare solennità.
Dal Piemonte, dove è nata, sino al Lazio, dove arrivò nel 1870, l'Arma ha accompagnato, con la sua presenza vigile e rassicurante, generazioni di italiani, vivendo da protagonista tutti gli eventi storici che hanno caratterizzato la vita del Regno Sabaudo e, successivamente, del Regno d'Italia e della Repubblica Italiana, fino agli impegni internazionali odierni per la pace e la sicurezza.
L'Arma dei Carabinieri è stata partecipe di tutti i mutamenti del Paese, quale insostituibile presidio "della pubblica e privata sicurezza" (come si legge nella premessa ai 16 articoli delle Regie Patenti), e ne ha affrontato i momenti difficili, talora drammatici, seguendo sempre un percorso fatto di fedeltà alle Istituzioni e di servizio alla collettività, ispirato a quei valori che da sempre costituiscono la cifra distintiva dell'Arma e sono inscritti nella sua identità. Un servizio testimoniato dalle numerose ricompense alla Bandiera e dalle migliaia di decorazioni individuali e che trova conferma nel termine con il quale comunemente l'Arma viene identificata: "La Benemerita".
La fedeltà è sempre stata una caratteristica dell'Arma. Il suo motto araldico è "Nei Secoli Fedele", inizialmente ideato come contrassegno antonomastico dal Capitano Cenisio Fusi per la medaglia commemorativa del primo centenario dell'Istituzione e divenuto motto ufficiale nel maggio del 1932, dopo che una legge aveva concesso l'uso dei motti araldici ai Reggimenti e ai Corpi dell'Esercito. Proprio da quella legge nascerà, nel 1935, il primo stemma araldico dell'Arma, che successivamente ha conosciuto altre quattro versioni, l'ultima delle quali, quella del 2002, recupera tutti gli elementi delle precedenti, quasi a sottolineare la continuità istituzionale nella storia.
Alla fedeltà, ancora, sono ispirate la marcia d'ordinanza ("La Fedelissima") e la celeste Patrona, Maria "Virgo Fidelis", alla quale Sua Santità Pio XII, nel 1949, scelse di affidare i Carabinieri, fissandone la ricorrenza al 21 novembre.
L'anniversario di fondazione dell'Istituzione, invece, si festeggia il 5 giugno, data di concessione, nel 1920, della prima Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Bandiera.
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OGGI 21 NOVEMBRE, ITALIANO RICORDA…
VIRGO FIDELIS PATRONA DELL’ARMA DEI CARABINIERI
VIRGO FIDELIS è l'appellativo cattolico di MARIA, madre di Gesù, scelta quale Patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve Apostolico da parte di Papa Pio XII.
Il titolo di Virgo Fidelis, proposto con voto unanime dai Cappellani Militari dell'Arma e dall'Ordinariato Militare per l'Italia, era stato sollecitato in relazione al motto araldico dell'Arma (Nei secoli fedele) dall'Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone che nel 1949 era Ordinario Militare per l’Italia.
L'Arcivescovo compose anche il testo della Preghiera del Carabiniere alla Virgo Fidelis.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso Papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della BATTAGLIA Di CULQUALBER (1941 - AFRICA ORIENTALE ITALIANA).
La BATTAGLIA di CULQUALBER è stata combattuta in ABISSINIA (l'attuale ETIOPIA) dal 6 agosto al 21 novembre 1941 durante la seconda guerra mondiale fra italiani e britannici.
In quella BATTAGLIA il 1º Gruppo Mobilitato dei Carabinieri, il CCXL° Battaglione Camicie Nere e il LXVII° Battaglione Coloniale (su 620 effettivi ebbe il 40% di Caduti e dispersi, 40% di feriti e solo il 20% di incolumi) si immolarono quasi al completo con tale valore che ai pochi sopravvissuti gli avversari tributarono l'onore delle armi.
Oltre a numerose menzioni e decorazioni individuali, per il comportamento tenuto dall'intero 1º Gruppo Mobilitato dei Carabinieri in AFRICA ORIENTALE ITALIANA alla Bandiera dell'Arma dei Carabinieri è stata concessa una Medaglia d'Oro al Valor Militare.
AUGURI A TUTTI I CARABINIERI
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LO STILE CHIARAMONTANO - Palazzo Steri a Palermo, Cortile Santo Spirito Agrigento, Castello di Caccamo, Corte interna Castello di Mussomeli, Castello di Alcamo.
Dopo i grandi e potenti re Normanni e svevi, furono i baroni ed i principi siciliani ad occuparsi della costruzione di grandi opere religiose e militari. Tra questi, arrivati con i normanni, vi furono i Chiaramonte, di origine francese, che tramite matrimoni ed acquisizioni diventarono nel 1300 una delle famiglie più potenti della Sicilia. Signori della ricchissima contea di Modica, i Chiaramonte avevano possedimenti sparsi in tutta l’isola essendo signori di Ragusa, Scicli, Pozzallo, Ispica e Chiaramonte Gulfi, Naro, Bivona e Lentini. Potenti tanto quanto i re di Sicilia, rinforzarono il loro potere tramite la costruzione di castelli come quelli di Favara, il castello di Monforte, Palma di Montechiaro, Racalmuto, Gela, il castello di Mussomeli, il castello di Falconara presso Butera, di Alcamo e Caccamo. Castelli solitari, poderosi e massicci a sfidare apertamente principi nemici e re invidiosi della loro ricchezza. In qualità di signori di Agrigento l’abbellirono con chiese, monasteri ed altre opere, mentre fecero della loro residenza a Palermo, il Palazzo Steri, una reggia esternamente massiccia come tutti i loro castelli ma internamente elegante e superba. Le loro costruzioni avevano degli elementi costanti, il famoso gotico Chiaramontano, dove venivano ripresi alcuni elementi tipici normanni come ad esempio la realizzazione di finestre ad arco acuto circondate da decorazioni chiamate “baton brises”(bastoncini rotti) una decorazione architettonica distintiva dell'architettura gotica del nord europa e in particolare dell’Inghilterra. Estinta la loro famiglia le loro proprietà passarono ai loro nemici, i conti Catalani Moncada e Cabrera che comunque si preoccuparono di mantenere la bellezza (e il potere) delle magnifiche opere dei potenti Chiaramonte.
Chiaramonte architecture style
After the great and powerful Norman and Swabian kings, it was the Sicilian barons and princes who took care of the construction of great religious and military works. Among these, arrived with the Normans, there were the Chiaramonte, of French origin, which through marriages and acquisitions became one of the most powerful families in Sicily in 1300. Lords of the rich county of Modica, the Chiaramonte had possessions scattered throughout the island being lords of Ragusa, Scicli, Pozzallo, Ispica and Chiaramonte Gulfi, Naro, Bivona and Lentini. Powerful as the kings of Sicily, they reinforced their power by building castles like those of Favara, the castle of Monforte, Palma di Montechiaro, Racalmuto, Gela, the castle of Mussomeli, the castle of Falconara near Butera, Alcamo and Caccamo. Solitary, powerful and massive castles openly challenge enemies and envious kings of their wealth. As lords of Agrigento they embellished it with churches, monasteries and other works, while they made their residence in Palermo, Palazzo Steri, an externally massive palace like all their castles but internally elegant and superb. Their buildings had constant elements, the famous Chiaramontano gothic, where some typical Norman elements were taken, such as the realization of acute arched windows surrounded by decorations called “baton brises” (broken sticks) a distinctive architectural decoration of Gothic architecture of northern Europe and particularly of England. Their family was extinguished and their property passed to their enemies, the Catalan Moncada and Cabrera accounts, who however were concerned with maintaining the beauty (and power) of the magnificent works of the powerful Chiaramonte.
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