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La rivolta in Giudea dal 66 al 70 d.C. fu una delle proteste più gravi contro il dominio romano
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El año de los cuatro emperadores y la desaparición de cuatro legiones romanas
Durante el año de los cuatro emperadores (69 d.C.), la lucha entre Vitelio y Vespasiano terminaría provocando la desaparición de cuatro legiones: la XV Primigenia, la I Germanica, la IIII Macedonica y la XVI Gallia. Estas cuatro legiones habían servido al Imperio romano con distinción bajo el mando de líderes como Pompeyo y Octavio, pero en el 69 d.C. tomaron una decisión que resultó ser equivocada. Aunque sigue habiendo dudas sobre la lealtad de la XV Primigenia, tres de las legiones cometieron el error de apoyar a Vitelio.
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Church of Saint Mary of the Assumption,Castro Urdiales (No. 1)
The church of Santa María de la Asunción in the town and municipality of Castro-Urdiales (Spain), known locally as the Cathedral of Santa María (although it is not a cathedral), is a Catholic temple of Gothic style built between the thirteenth and fifteenth centuries that is located in front of the Cantabrian Sea, next to the castle-lighthouse and next to the fishing port of the city.
In 2015, in the approval by Unesco of the extension of the Camino de Santiago in Spain to "Caminos de Santiago de Compostela: Camino Frances y Caminos del Norte de España", it was included as one of the individual assets (ref. no. 669bis-011) of the Camino del Norte.
Source: WIkipedia
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cotação atual do dolar agora é esse aqui--->R$5.5083 o horário da cotação->2024-08-27 14:37:07.633599
do consórcio imobiliário (027)99949-7001 ROBERTO SAIB
Para que você possa ter certeza de que o consórcio de imóveis é realmente a melhor opção para você, confira a seguir quais são as principais vantagens dessa modalidade.
Ausência de taxa de juros
Diferente do que ocorre com um financiamento imobiliário, não é cobrada uma taxa de juros do consórcio. Lembrando que os juros têm um grande impacto no valor das parcelas, especialmente nos momentos em que eles estão muito altos.
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NAMES ⌇ adalia. adam. agatha. amber. andrena. ant. antony. aranea. arthro. aspen. attacus. beckett. bee. beetle. behan. benjy. bogárka. bubonic. bubonicholas. bubonick. bugsy. buzzie. býleistr. carrie. celastrina. cesare. cheli. chelicera. chrysalis. coley. cordulia. craniifer. crawly. creepy. critter. cuddlebug. dahlia. danuria. destiny. diseaselie. dishevella. dishevelle. dusk. dust. ella. ellsee. emery. eve. fern. fester. fifi. firefly. giselle. glimmer. hawk. hexa. hisser. hive. honey. hope. infestatianne. instar. jan. jeb. jed. jeddie. jeddy. jewelette. junebug. kaida. kaira. kieran. ladybird. lepidoptera. lester. lightsse. logan. lorcan. lovebug. luciole. luna. lyssa. mandela. mandibella. mandibelle. mandible. mangie. mangy. mantis. maurr. maxwell. midge. mikio. minii. mold. monarch. mordecai. mordechai. mordekai. mordy. mortimer. morty. moth. mould. naoki. nettle. ogtha. opal. osa. paul. pepper. phobianna. phoenix. ralph. ralphie. ralphy. ratianna. ratianne. ration. ravenesse. ravenette. ravenous. rex. rhene. rhyssa. roach. roark. rolf. ronan. rotgut. rowan. ruddy. rudy. ruth. salvia. scorpio. scurry. scuttle. sicknesse. sicknette. skittish. snugglebug. tawny. terry. thorax. toffee. vanessa. vespasiano. wesley. whiskey. wren. writhe.
PRONOUNS ⌇ ant/ant. antenna/antannae. antenna/antenna. anthill/anthill. aphid/aphid. arachnid/arachnid. arachnid/arachnids. arthropod/arthropod. bee/bee. bee/beetle. beet/beetle. beetle/beetle. bu/bug. bug/bug. bug/bugs. butterfly/butterfly. buzz/buzz. bzz/buzz. centipede/centipede. change/change. cicada/cicada. click/click. cloth/cloth. crawl/crawl. creepy/crawly. cricket/cricket. damp/damp. dig/dig. dirt/dirt. dragonfly/dragonfly. dusk/dusk. dust/dust. ely/elytra. en/entomology. ento/entomology. exo/exoskeleton. exoskele/exoskeleton. fate/fate. fester/fester. firefly/firefly. flea/flea. flow/flower. flutter/flutter. fly/butterfly. fly/fly. forest/forest. fy/fly. glow/glow. grey/grey. grime/grime. grime/grimy. hex/hexapod. hiss/hiss. hive/hive. hornet/hornet. hun/hungry. infect/infect. infest/infestation. inse/insect. inse/insectoid. insect/insect. insect/insectoid. it/it. jewel/jeweled. lady/ladybug. ladybug/ladybug. lamp/lamp. lice/lice. light/light. lin/linger. lost/lost. lur/lurk. mange/mangy. mant/manti. mantis/manti. millipede/millipede. mite/mite. mo/moth. mosquito/mosquito. moth/moth. night/night. pest/pesticide. pho/phobia. ro/roach. ro/roache. roach/roach. rot/gut. scarab/scarab. scurry/scurrie. scurry/scurry. scut/scuttle. sick/sickly. sick/sicknes. spider/spider. star/star. sting/sting. swarm/swarm. termite/termite. tin/tiny. twitch/twitch. venom/venom. ver/vermin. wasp/wasp. web/web. weevil/weevil. win/wing. wing/wing. worm/worm. 🐌 . 🐛 . 🐜 . 🐝 . 🐞 . 🕷 . 🦂 . 🦋 . 🦗 . 🦟 .
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Valentines Playmat - Vespasiano and Venus
Vesp being a fankid and Venus an OC with whom they are technically not yet boyfriend
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lo sberleffo
Nel frattempo era diventato normale che fosse l'esercito a scegliere l'imperatore e grazie alla profezia dell'ebreo romano Giuseppe Flavio, Vespasiano non era stato colto di sorpresa. Ha accettato la nomina come se non ci tenesse granché ma, visto che l'imperatore qualcuno doveva pur farlo, tanto valeva che lo facesse lui. Non ha avuto fretta di tornare a Roma, non più di quanta ne avesse avuta di attaccare Gerusalemme. Come il generale Kutuzov in Guerra e pace, Vespasiano non amava agire di fretta, preferiva prendere tempo. Tutti facevano affidamento su di lui perché ristabilisse l'ordine, e lui l'avrebbe ristabilito con i suoi tempi, con la sua astuta bonomia da mulattiere. Si è fatto aspettare qualche mese, e alla fine è partito lasciando al figlio Tito il compito di liquidare i conti con Gerusalemme. Giuseppe Flavio aveva puntato sul cavallo vincente. In questo periodo, in omaggio al nuovo imperatore, ha sostituito il nome ebraico Yosef ben Matatyahu con quello romano con cui lo conosciamo noi, e la condizione di prigioniero di guerra con quella di una specie di commissario agli affari ebraici presso Tito, nominato generalissimo per l'Oriente. Nell'entourage di Tito Giuseppe ha ritrovato due vecchie conoscenze: il reuccio Agrippa e sua sorella Berenice - diventata amante del generalissimo. Possiamo dire che Berenice e Agrippa erano, come Giuseppe, collaborazionisti, ma non cinici farabutti. Erano spaventati da quello che accadeva sotto i loro occhi e hanno fatto tutto il possibile per difendere davanti ai romani la causa del loro popolo e davanti al loro popolo la causa dei romani. A parte questo, se la passavano bene, sempre dentro i palazzi del potere, sempre dalla parte giusta della barricata. Innamoratissimo di Berenice, Tito avrebbe voluto farle un piacere mostrandosi conciliante, ma da un lato è difficile mostrarsi conciliante quando si hanno di fronte dei pazzi scatenati, perché tali erano ormai diventati gli abitanti di Gerusalemme sotto assedio, dall'altro la tabella di marcia che gli aveva lasciato il padre prima di tornare a Roma era molto chiara: bisognava inaugurare il regno con una grande e significativa vittoria, e far vedere che non si poteva sfidare Roma impunemente. Bisognava, come ha detto Vladimir Putin a proposito della situazione non molto diversa in Cecenia, inseguire i terroristi fin dentro i cessi. Così è stato.
Giuseppe, che scriveva per celebrare la gloria di Tito, dice che questi aveva raccomandato di fare una strage, ma contenuta, e proibito di distruggere il Tempio. Ma Tito non poteva badare a tutto di persona: il Tempio è stato incendiato, e le donne e bambini che vi si erano rifugiati dentro bruciati vivi. Fra ribelli, abitanti e pellegrini, si sono contate alcune centinaia di migliaia di morti e i sopravvissuti venduti come schiavi a privati o, i più ribelli, risparmiati in vista del trionfo che si stava preparando a Roma.
Quando non è rimasto più nessuno da uccidere, il buon Tito ha fatto distruggere la città, abbattere le mura, radere al suolo il Tempio. Sul piano ingegneristico, non è stata una passeggiata. Bisognava pur mettere da qualche parte i colossali blocchi di pietra caduti a terra, ma dopo aver riempito fino all'orlo il burrone che all'epoca separava il Tempio dalla città alta, i romani si sono rassegnati a lasciare tutto ammucchiato alla rinfusa. I diversi invasori - romani, arabi, crociati, ottomani - che nel corso dei secoli successivi hanno conquistato e riconquistato la città hanno preso da quel mucchio il materiale per ricostruirla come volevano, rivendicando ogni volta il merito dell'opera. In quel gigantesco Lego l'unica cosa rimasta sempre in piedi è il muro di cinta occidentale del Tempio, al quale ancora oggi gli ebrei affidano le loro preghiere. La conclusione di Giuseppe (ma ricordiamoci chi era) è che "la città fu abbattuta dalla rivoluzione, e poi i romani abbatterono la rivoluzione". Vale a dire: a cominciare sono stati gli ebrei, e i romani, per ristabilire la pace, non hanno avuto scelta. Si può dire la stessa cosa anche in un altro modo, come fa il comandante bretone Calgaco di cui Tacito ci ha lasciato queste parole, riferite ai romani: "Dove fanno il deserto, lo chiamano pace".
-Emmanuel Carrère - Il Regno
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Bernardino Campi (1522-1591) (attribué à)
Vespasiano Gonzaga Colonna , 1582
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Rari furono gli imperatori romani morti di vecchiaia, privilegio che spettò a pochi, Ottaviano Augusto, Vespasiano, Diocleziano, Antonino Pio, per dirne alcuni, molti caddero in battaglia e altrettanti vennero assassinati, e pure oggi che ci troviamo, a detta di tutti, all'apice del progresso civile, un progresso civile mai realizzato prima nel corso della storia umana, non sono infrequenti i tentativi di assassinio nei confronti dei candidati e dei presidenti americani, i quali, per potenza e per influenza politica, sono da considerarsi a tutti gli effetti i sovrani elettivi del grande impero democratico occidentale (lat. imperator, "detentore del potere militare", "detentore del potere coercitivo"). La carica di imperatore mette in moto certi malanimi che sono la vera maledizione del potere, in parte è lo stesso imperatore che li suscita, e in parte è il suddito che li cova dentro come una nevrastenia, e in tutto questo la violenza regna sovrana, più sovrana ancora dell'autorità imperiale, che se ne serve e poi fa la vittima, quando è lei a farne le spese. "In America non c'è posto per la violenza!": e meno male, figuriamoci se c'era!
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Cronología visual de los emperadores romanos: de Augusto a Constantino
La dinastía Julio-Claudia
Augusto como Pontífice Máximo (Detalle)
Mark Cartwright (CC BY-NC-SA)
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cotação atual do dolar agora é esse aqui--->R$5.5103 o horário da cotação->2024-08-27 14:32:42.209400
June 11, 2024
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What I should be doing: finishing up edits to my book since I promised my agent I'd get them done before the end of the year; working on my existing projects; idk updating one of my fanfics
What I'm doing instead: starting the Ficino story which DOES NOT need to be started.
The man [Giovanni] never much cared for foul weather and this strange storm seems ominous in its arrival on the heels of their entering the house of bookseller. An acquaintance of Vespasiano who heard their son was ill so told Marsilio’s brother, Daniello, who came around to medicine the lad then passed on a bit of a queer situation to Marsilio himself. A low growling roll of thunder. Giovanni glances up at windows. Tall, with a Roman profile, he bears great resemblance to a copper tinted Greek God, save brown haired instead of golden. A pair of opposites, Marsilio muses as he inspects the dead boy’s fingers. He and his Giovanni. Marsilio knows he is rather out of place when next to Giovanni—for what is Marsilio but a small, somewhat hunchbacked little thing with straw-coloured curls and an unimpressive visage. Perhaps that is too strong—a visage that is nothing remarkable, that is certain. Giovanni is kind and tells Marsilio that he is gracious looking, approachable, trustworthy. Thank you, I shall make a love letter out of it, Marsilio usually chides back whenever his friend wishes to assuage him of doubts. Trustworthy Marsilio—content thyself with being merely human and not a hero. Which is what he calls his Giovanni from time to time—hero. It’s on account of the height, bearing, jousting ability, and tendency to look dashing when doing absolutely nothing.
Marsilio: he's a hero~~~
Vespasiano: did he save you or something?
Marsilio: in a manner of speaking, but I mostly just think he looks like an ancient statue of a God and that's sufficient for me. Have I told you about my philosophy on how looking at beautiful things gets you closer to Truth and God?
Vespasiano:
Vespasiano: are you saying that when you look at Giovanni it's getting you closer to God?
Marsilio: yes. What about it?
#the magi#is the working title#marsilio blogging#marsilio ficino#giovanni cavalvanti#Lorenzo will make a rogue appearance and just be like: I blame ALL OF THIS on the Pazzi#and Marsilio is like: pretty sure the rogue magic some of us were getting up to had more to do with the current situation than the Pazzi#Lorenzo: I still maintain they're to blame#Poliziano: he's been like this since April. carry on Marsilio#writing
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⩔ La semana pasada hablamos de un fantástico trabajo en el número de septiembre de la revista Historia de la National Geographic, aunque nos guardamos otro reportaje también interesantísimo sobre los foros imperiales romanos.
A lo largo de dieciocho magníficas páginas podemos descubrir las características de los foros de César, Augusto, Vespasiano, Nerva y Trajano. Todo ello gracias a las ilustraciones de Simone Boni (Inklink Musei) y un colosal mapa de la Roma imperial ilustrado por Gilles Chaillet.
» Historia (National Geographic) #237, de septiembre de 2023
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Italia: Impero Romano (3)
After the two posts about the Medieval Era, it's time to take a step back and look better at the Roman Empire that reigned right before it.
The Roman Empire is dated to start in 27 a.C. (avanti Cristo = before Christ) with the first Emperor, Ottaviano Augusto, and ends in 476 d.C. (dopo Cristo = after Christ) with the last Imperatore d'Occidente Romolo Augustolo. The crisis starts in the 3rd century d.C. and the Impero definitely falls after the Barbari's invasions (Romans used to call Germans "Barbari" cause they came from abroad) and cause of the pandemics, misery and destruction they, and many inside wars, brought to the population.
Let's take a step back to the beginning of this huge Impero or Stato Romano (Roman State): In 49 a.C with Gaio Giulio Cesare, we see the start of a dictatorship and the end of the Res Publica (to the point that "caesar" became a synonym of "emperor"). In 31 a.C Agrippa's fleet wins over the Egyptians, making the road easier for Ottaviano Augusto to be in charge of Roma: he takes the power in 27 a.C. without any real position but as "primo inter pares", and he went on until he got the absolute power in 12 a.C when he became Pope.
Before the arrival of Vespasiano (the guy who "invented" the public toilettes -yeah, I have to add it: we had public toilettes -some underground, others nope- around our cities until before 2000, I guess. And they were called "Vespasiani" cause of this guy), the only person to be called Imperator was the military chief, but with him, things changed. He was one of the three Imperatori of the gens Flavia (the Flavian dynasty of Vespasiano, Tito and Domiziano: they ar egenerally studied together in school, cause they also buildt the Anfiteatro Flavio a.k.a. the Colosseo -it was Tito who started, I believe).
The fulcrum of the Impero, in the first years, was the Urbe (=Roma): it was the biggest city, the most important place for commerce and the most politically, economically and socially active area: not to mention, people in the countries and outside Roma had to pay higher taxes too.
At the moment of its maximum expansions (with Tito in 117 d.C), the Impero looked like this (in red the real Stato, in pink the client states - you can find the list of all the States involved in the Wikipedia's link I left at the end of this post):
It wasn't the wider state, cause Chinese State was bigger (and so others as well), but it was probably the biggest/most important for how it was managed, the quality of the territory involved and the social and political organization: lot of cities, bridges, roads, aqueducts, fortifications were buildt in this period in all the areas involved.
With the crisis of the 3rd century, in which the Barbari started their invasions, Roma and the Impero had to defend themselves and so the expansion stopped. The military, which was probably the most important and powerful part of the Impero, became a weight: for 50 years we had a total military anarchy in which 21 Imperatori chosen by the soldiers, died assassinated. This, until Massimino, a very poor but a soldier too, became the new Imperatore: a huge sign that nobles and senators were losing their power.
After more fights, betrayals and repressions (like the Cristians' one in 249 d.C. with the Imperatore Decio), this tragic period ended in 284 d.C.: borders became safer as Diocleziano, the latest Emperor, also made some changes in the military and the administration fields.
With Diocleziano, Roma partially lost its importance to move it also to other cities, but it still stayed as the capital of the Impero until the V century, when Costantinopoli took over (also helped by the Barbari invading the Occidente and the Bizantini still shining bright with their commerces in the Oriente).
In 395 d.C. the impero is divided in two parts, East and West (d'Oriente and d'Occidente: the first ones with the Bizantini, keeps reigning until 1453 while the latter ends earlier as mentioned above and in the Medioevo's posts). In the first side, they spoke Greek while in the second they spoke Latin. For some people this division signs the real end of the Impero Romano (at least, it was as a whole).
You can read more about this in the Medioevo's posts here and here
(wikipedia)
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