#de andrè canta de andrè
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shisogelee · 1 year ago
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top 5 italian songs? :’)
anon i will kiss you on the mouth 4 this question <3
1. le notti bianche by murubutu - incredible. ambiance 10/10. literary references 10/10
2. via del campo by de andrè
3. città vuota by mina
4. la notte di san lorenzo by murubutu (this whole list could have been murubutu tbh i really had to try and diversify lmao)
5. vanchiglia - errico canta male
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videocleppadue · 2 years ago
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ARTISTA DI STRADA a Roma (PORTA PORTESE) - Tom Waits - 1985 Rain Dogs - ...
Filmato da me una Domenica a Porta Portese (Roma) mentre canta una canzone di Tom Waits - 1985 Rain Dogs - Walking Spanish #short
In USA Tom Waits è considerato come fabrizio de Andrè. La sua voce roca può sembrare quella di un Nero, ma Tom è un bianco e la sua voce è dovuta all’abuso di Alcol e Sigarette !!!! UN MITOOOOOO …..
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travelling-with-tuf-blog · 7 years ago
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Cristiano, dobbiamo parlare.
Noi stasera si viene a vederti in concerto, al Duse.
Io parto preparata, mi metto il mascara waterproof e porto un sacco di fazzolettini, ma tu, per favore, fai un bel lavoro.
Rendi onore a tuo papà.
Che questo concerto è carico (carichissimo!) di investimenti emotivi... 
Non potrei sopportare una delusione.
Dico davvero.
Non in questo momento dell’anno, non in questo momento delle nostre vite.
Fai a modo, Cristiano.
Tua, Tuf.
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cdeandre · 7 years ago
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aitan · 3 years ago
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Chia Ra canta "Il Sogno di Maria" di Fabrizio de Andrè
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Chia Ra non ha ancora 18 anni, ma la sua pagina artistica su FB (Claire’s Thyme Fair) ha già un suo seguito di ascoltatori attenti e fedeli alla linea. Per quelli che rincorrono i numeri parliamo di 3.617 follower sul Faccialibro e decine e decine di commenti e pollicioni eretti a ogni post cantato.
Di solito accompagna da sola alla chitarra la sua voce delicata, cristallina, precisa e potente, ma su Youtube possiamo ascoltare questa sua interpretazione del “Sogno di Maria” con l’accompagnamento alla tastiera di Alberto Fauro che ha ottenuto più di 6.000 meritate visualizzazioni.
Se volete saperne di più, cliccate qui:
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melessiaarts · 5 years ago
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That cat comic of yours is unsettling and gloomy, but also kinda funny because it has that “AH! You weren’t expecting THIS you dumb motherfucker” vibes that I love. Absolutely great! Keep doing what you’re doing ❤️ P.s. sono italiano anche io ;) [Si incammina verso il tramonto mentre in sottofondo Lucio Dalla canta Caruso]
Hahaha, thanks! That’s the kind of effect I was going for xD Thank you very much!!! Re:P.s. bella bro ù___ú (Batte il pugno sul petto con una qualsiasi canzone di De Andrè in sottofondo)
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chickpeaslia · 5 years ago
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MIKA CHE CANTA DE ANDRÈ GUARDATE QUANTO POCO CI METTO A METTERMI A PIANGERE
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manuelquirogauniverse · 5 years ago
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Fabrizio De Andrè canta Cielito Lindo
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levysoft · 5 years ago
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Nel pieno della moda trap, un’epifania arriva da internet. Nel giro di poco tempo, all’inizio del 2018, diventa virale una pagina facebook intitolata «De Andrè canta la trap». In una serie di video su YouTube si ascolta esattamente quanto promesso: Fabrizio De Andrè – o meglio, un suo bravissimo imitatore – esegue, nel suo stile, brani di Dark Polo Gang, Sfera Ebbasta, Ghali, o di rapper come Marracash e Gué Pequeno. Di colpo tutti i riferimenti alla droga, al sesso, alla vita di strada sembrano perfettamente coerenti con quella poetica degli ultimi tanto citata dagli esegeti del genovese. L’ostentazione di potere e ricchezza diventa quasi malinconica, così plausibile cantata con quella voce, con la chitarra acustica, con quelle melodie così familiari a chi con De Andrè è cresciuto. Le canzoni diventano commoventi, esaltanti. Quasi belle. Non sono di strada io sono la strada quindi attento ad attraversarmi, vedendo poi quanto è profondo il tuo impatto sul mondo tua madre poteva ingoiarti. Diventano. O forse già lo erano? Forse bastava ascoltarle in maniera diversa, senza che ci fosse bisogno dell’imitatore di un cantante del passato che le traducesse per la nostra sensibilità, per la nostra comunità, per la nostra generazione. Forse bisognerebbe smettere di criticare quello che non si capisce, e fermarsi ad ascoltare quello che non ci è familiare, l’altro.
Passi di: Jacopo Tomatis. “Storia culturale della canzone italiana”. Apple Books. 
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oblaz · 6 years ago
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In un treno disperso nella campagna bolognese con De Andrè che canta forte nelle orecchie mi son forse resa conto che si chiodo scaccia chiodo ma allo stesso tempo chiodo incastra chiodo in un posto imprecisato del cuore e dell’anima in cui forse tutte le cose fondamentali devono essere comunque rinchiuse e incastrate prima o poi per potersi aprire ad altri chiodi e in questo momento di vita mi sento senza una vera meta un po’ così come questo treno corre veloce verso casa e io allo stesso tempo corro più o meno veloce verso un domani veramente tanto incerto e che mi terrorizza e che mi toglie il sonno almeno tre notti a settimana e allo stesso tempo nonostante le paure e il cuore che ogni tot si dimentica di battere per qualche colpo continuo a macinare chilometri e a ingoiare paure e a dirmi che respirare è la cosa più bella del mondo
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freedomtripitaly · 6 years ago
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Orgosolo è un paese di circa 4500 abitanti che si trova al centro della Sardegna e fa parte della cosiddetta “Barbagia di Ollolai”, nel cuore della provincia di Nuoro. A circa 620 metri sul livello del mare, è famoso in tutto il mondo per la presenza dei murales -dipinti che decorano le case in tutto il centro storico-, per il paesaggio spettacolare e inconfondibile del Supramonte, e perché spesso è stato al centro di atti legati al banditismo. Ma Orgosolo è anche è la patria del “canto a tenore”, uno stile di canto corale sardo di grande importanza nella tradizione locale, patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il centro abitato di distende sulle pendici del monte Lisorgoni, propaggine del massiccio del Gennargentu, dominando le vallate attraversate dal fiume Cedrino. Terra aspra e incoltivabile: ecco la Sardegna più profonda e selvaggia, dove l’odore del mare nemmeno si conosce. Alle spalle una storia di anarchia e vendette, testardaggine e regole, create all’interno della comunità, tra fucili e resistenza. Orgosolo: la storia dei suoi murales Non c’è un pezzo di muro in questo piccolo borgo che non sia dipinto magistralmente dalle mani di uno street artist, e in cui non ci si perda nei colori e nei racconti di quei dipinti mai scontati, mai leggeri. Ci sono donne che manifestano in difesa dei propri diritti, c’è un soldato che non vuole più andare alla guerra, c’è un De Andrè che canta e c’è il racconto di quando gli abitanti di Orgosolo si opposero all’Esercito Italiano vincendo. La storia della gente della Barbagia prende qui forma tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, proprio per cercare di esprimere la propria libertà. Ed è, nel tempo, diventata un’attrazione turistica. Altra tradizione storica è “su lionzu”, una raffinata benda che incornicia il viso femminile negli abiti tradizionali, ricordando vagamente l’Hijab, con un ordito fatto di fili di seta e la trama colorata con lo zafferano. Da Orgosolo alla zona del Supramonte Se volete visitare l’impervio paesaggio che circonda il borgo, dovete per forza avere a fianco una guida esperta in sentieri di trekking, avendo la quasi scontata possibilità di imbattervi in cinghiali selvatici, mufloni, pastori e, come racconta il passato, bande di banditi. Gole, grotte e tacchi calcarei come i monti Novo San Giovanni e Fumani, vi si staglieranno di fronte in modo imponente: sul monte su Biu, sappiate che fanno il nido le aquile. Imperdibili anche il canyon di Gorroppu e la dolina su Suercone, dove la terra ha creato una voragine profonda 200 metri e larga 400. Per quanto riguarda gli appuntamenti, segnatevi sul calendario Ferragosto, quando va in scena la sfrenata corsa di cavalli sa Vardia ‘e mes’Austu, mentre per il periodo successivo all’estate, organizzatevi per un viaggio in Autunno, quando la sa purpuzza, antica ricetta di carne, saprà deliziare anche il vostro palato. https://ift.tt/33udzOj Orgosolo, il paese-museo della Sardegna celebre per i suoi murales Orgosolo è un paese di circa 4500 abitanti che si trova al centro della Sardegna e fa parte della cosiddetta “Barbagia di Ollolai”, nel cuore della provincia di Nuoro. A circa 620 metri sul livello del mare, è famoso in tutto il mondo per la presenza dei murales -dipinti che decorano le case in tutto il centro storico-, per il paesaggio spettacolare e inconfondibile del Supramonte, e perché spesso è stato al centro di atti legati al banditismo. Ma Orgosolo è anche è la patria del “canto a tenore”, uno stile di canto corale sardo di grande importanza nella tradizione locale, patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il centro abitato di distende sulle pendici del monte Lisorgoni, propaggine del massiccio del Gennargentu, dominando le vallate attraversate dal fiume Cedrino. Terra aspra e incoltivabile: ecco la Sardegna più profonda e selvaggia, dove l’odore del mare nemmeno si conosce. Alle spalle una storia di anarchia e vendette, testardaggine e regole, create all’interno della comunità, tra fucili e resistenza. Orgosolo: la storia dei suoi murales Non c’è un pezzo di muro in questo piccolo borgo che non sia dipinto magistralmente dalle mani di uno street artist, e in cui non ci si perda nei colori e nei racconti di quei dipinti mai scontati, mai leggeri. Ci sono donne che manifestano in difesa dei propri diritti, c’è un soldato che non vuole più andare alla guerra, c’è un De Andrè che canta e c’è il racconto di quando gli abitanti di Orgosolo si opposero all’Esercito Italiano vincendo. La storia della gente della Barbagia prende qui forma tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, proprio per cercare di esprimere la propria libertà. Ed è, nel tempo, diventata un’attrazione turistica. Altra tradizione storica è “su lionzu”, una raffinata benda che incornicia il viso femminile negli abiti tradizionali, ricordando vagamente l’Hijab, con un ordito fatto di fili di seta e la trama colorata con lo zafferano. Da Orgosolo alla zona del Supramonte Se volete visitare l’impervio paesaggio che circonda il borgo, dovete per forza avere a fianco una guida esperta in sentieri di trekking, avendo la quasi scontata possibilità di imbattervi in cinghiali selvatici, mufloni, pastori e, come racconta il passato, bande di banditi. Gole, grotte e tacchi calcarei come i monti Novo San Giovanni e Fumani, vi si staglieranno di fronte in modo imponente: sul monte su Biu, sappiate che fanno il nido le aquile. Imperdibili anche il canyon di Gorroppu e la dolina su Suercone, dove la terra ha creato una voragine profonda 200 metri e larga 400. Per quanto riguarda gli appuntamenti, segnatevi sul calendario Ferragosto, quando va in scena la sfrenata corsa di cavalli sa Vardia ‘e mes’Austu, mentre per il periodo successivo all’estate, organizzatevi per un viaggio in Autunno, quando la sa purpuzza, antica ricetta di carne, saprà deliziare anche il vostro palato. Orgosolo è un paese di circa 4500 abitanti che si trova al centro della Sardegna, famoso ovunque per la presenza dei murales e per il Supramonte.
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itachi-with-a-chicken · 6 years ago
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Bagnino al lido fuori stagione - we’re back after this
Eeee si arriva nella maggica Roma
Arrivano che sono praticamente le 4 del pomeriggio tra una sosta e l'altra
E c'hanno fame
Ma prima devono beccare il tipo che li ospita
“è un amico di mio cugino, ha detto che i coinquilini non ci sono” “e dov'è” “….” “Chiamalo va’”
Nel frattempo Ermal contempla il cellulare come se gli avesse fatto un torto personale
È che Fabrizio gli aveva intimato di avvisare appena sarebbero arrivati iper eccitato che boh per un momento Ermal si era lasciato trasportare
Cioè come fai a resistergli oh dai
Però adesso,,,,,,che fare?
“chiamalo” sentenzia una voce al suo fianco. Andrea gli fa prendere un coccolone che chettelodicoaffà Ermal manda un urlo very virile
“andrè ti devo attaccare un campanello”
“si però prima chiamalo. Si vede che vuoi chiamarlo. Tanto vale che lo fai”
Ora. Non è che non volesse.
(e non è che Fabrizio non gli avesse detto almeno tre volte “Oh QUANDO ARRIVATE ME CHIAMATE VE FACCIO FARE ER GIRO DE ROMA, CAPITO? MI RACCOMANDO CHIAMA”)
Però,,,, , ,,, ,,,, ,,, ,, ,,,, , , ,, ,, magari lo diceva per dire
Magari non era il caso
Magari
“magari te dai na’ mossa Paolì” esclama la voce soave di Anna che lo riporta alla realtà “c'ho fame”
Arrivano a casa der cuggino de paolino, tale Robero detto “Sceriffo”
E Ermal ancora non ha chiamaro Fabrizio mannagg tu vedi a questo
Fortuna che i deus ex machina le coincidenze esistono perché mentre Ermal parlotta con Marco sul da farsi a Roberto squilla il cellulare e “Fabbrì!! Bella fratè, sto co'ddei pischelletti pugliesi cugini di Giovanni er Caciocavallo…..seh, uno se chiama Ermal, come lo sai…come li conosci…si stiamo a casa…va beh ci vediamo dopo, cià”
Il sangue di Ermal ghiaccia nelle vene che boh Roma come er paesino
“ma potevate dire che eravate amici di Fabbrizzietto oh”
Eeee,,,,, già,,,,, amycy
“vabbé comunque se andiamo a mangià dar porchettaro qua sotto tra mezz'ora ce raggiunge”
E annamo a magnà dar porchettaro prima che anna magna a noi
Ermal, che già stava come stava dopo quel pacco di Oreo che forse davvero non era il caso, ora ha lo stomaco così chiuso che pare il cervello di Salvini
E sta là a guardare i compagnucci suoi rifocillarsi e tornare sempre più umani
Si sta quasi rilassando, tra una cazzata di Vige e una battuta di Marco, quando si sente tirare indietro dal qualcosa e quasi cade dallo sgabello
Ha riconosciuto il profumo prima ancora di vederlo Amortentia LEVATE
Insomma prima che potesse capirci qualcosa Ermal viene girato, messo in piedi, ABBRACCIATO, e mollato perché adesso guarda Fabrizio salutare Andrea
e all’improvviso realizza che FABRIZIO era nei suoi stessi tre metri e tutto quello che voleva era appiccicarsi a lui tipo Koala sichiamaCIUFFO 
quindi ovviamente si alza e va nella direzione opposta
“ma è uscito senza cappotto?” “eh, voleva prendere aria” “voleva prendere n’accidente”
perché è sempre gennaio anche a Roma e stanno si e no 10 gradi
Marco e Anna (e il paninazzo) si scambiano uno sguardo di intesa CAPISC CAPISC--CAPISC CAPISC e Marco si alza a bloccare Fabrizio che stava giusto uscendo per raggiungerlo
“NON TI PREOCCUPARE GLIELO PORTO IO” e ruba il giaccone da mano per portarlo al suo amico
perché he would have his back sia contro le malattie sia contro i cuori spezzati
e se le prime si possono evitare mentre i secondi no, può fargli compagnia mentre aspettano che la tempesta passi
“se mi hai fatto venir fino a Roma per morire di polmonite ti ammazzo”
ma Ermal non lo caga neanche, impegnato com’era a farsi i km davanti alla paninoteca kebbabbara abusiva
perché credeva di essere pronto e di exere FRT e tutte quelle cose ma non lo era e se d’estate era bello bellissimo, d’inverno con il naso rosso e la sciarpona era di un softness illegale
erano due womini che cavolo non dovevano essere soft (e invece si ICSDI)
e poi c’era il dettaglio che,,,,,come dirlo senza sembrare needy e clingy,,,,,,,,,,,,
“pare che s’estate io mi sia limonato col gemello” 
“te piacerebbe che avesse un gemello” 
“..................”
“...” 
“DICEVO, ti sembra normale? come se non fossi nessuno? e voglio dire, è giusto, non è che mi aspettassi chissà cosa, però NO.” 
“WOW such eloquenza” 
“ma come cazzo parli”
però nel mentre di questa big convo tra intellettuali gli altri finiscono di magnare e decidono di raggiungerli
La situazione sarebbe divertente se non fosse così tragica, perché Ermal diventa più dritto di un polaretto appena Fabrizio si fa vedere
E praticamente passa la serata in silenzio mentre fanno fare loro un giro sfruttando le poche ore di luce che ancora c'erano
E FabrizioVirgolaChescemononèVirgola se pure si rende conto che c'è qualquAdra che non cosa non lo fa notare, perché passa il tempo a scherzare con Andrea e Roberto
Ermal non ha più dubbi su se quel viaggio fosse un errore o meno: ne era certo
La notte crolla a dormire solo perché non chiudeva occhio da due giorni
(E GRAZIE AL CAZZO CHE TI PARE TUTTO UNA MERDA NON DORMI E NON MANGI KIDS NON SEGUITE IL SUO ESEMPIO)
Sarebbero stati là un altro giorno e un'altra notte per ripartire il giorno dopo, quindi mentre Ermal era distratto a fare l'emo, Fabrizio e Marco si mettono d'accordo per il giorno dopo
E insomma alle 11 di mattina casa di Roberto è invasa da GENTE e Ermal si sveglia con qualcuno che canta l'inno nazionale a squarciagola CHE COS
Turns out, tutta la compagnia di Fabrizio era là per tenerli occupati perché Bizio lavorava però ci teneva che stessero presi bene
Ermal vorrebbe uccidere tutti ma di più Fabrizio
Ma poi Anna gli molla una tazza di caffè in mano e "....okay"
"ma quindi tu sei Ermal?" "Quell'Ermal?" "Iiih c'è Ermal" "maronn ti facevo più bello" e altre frasi simili vengono emesse mentre Ermal sorseggia il suo caffè e medita l'omicidio e ovviamente il suo cervello non traduce il GUARDA CHE I SUOI AMICI TI HANNO RICONOSCIUTO DALLA FACCIA VEDI QUANTO CAZZO PARLA DI TE
E passano la giornata a vedere le cose classiche il colosseo piazza Navona cose romane deqqui cose romane dellà romaneggiando in mezzo ai cinesi e le loro attrezzature da turismo strane
(anna e Marco ne hanno approfittato per farsi fare gli scatti bellini da Andrea che oh, già che ci sei)
E tutti vanno abbastanza d'accordo tutto sommato gli amici di Bizio sono simpatici quanto quelli al mare
*send a kiss to the sky* for Claudio che è disperso in Conservatorio
E Ermal mano a mano si rilassa perché Roma è bellissima e si sta divertendo con i suoi amichetti
Avevano anche mangiato dei biscotti buoni al ghetto ebraico e pure lui che non piacciono i dolci ne ha presi un paio
Ma poi, mentre si dirigevano a Villa borghese perché Anna ci teneva a vederla e si era alleata con Andrea (non Vige, uno degli amici di Fabri), Bizio li ha raggiunti e Ermal ha ricominciato a sentirsi Un Pochino Malino
Perché arriva e sembra iper intenzionato a voler parlare con lui e chiede come va questo e quello e chiede della gente del lido e di cose
E Ermal risponde perché non ha senso non rispondergli e si rilassa al punto che sembra essere tornati ad Agosto
Ridono - Ermal ride per la prima volta di gusto da quando erano arrivati- e Fabrizio gli racconta della sua audizione per la casa discografica
"quindi ti ha sentito cantare qualcun'altro, finalmente" "eh ma se non m'avessi dato la spinta tu non c'avrei manco provato"
No ma dico. Ti pare il caso di dire ste cose
È ormai sera, sul Trastevere, i loro amici più avanti a dire e fare cose, e Fabrizio se ne esce con NONSCIALANZ con roba simile no ma certo
E Ermal dimentica letteralmente tempo e luogo perché rivede lo stesso ragazzo timido che durante l'estate si divertiva a rispondere ai suoi dispetti e oh no, zitto cuore che non è il momento
Fabrizio gli prende il polso con delicatezza e lo conduce per un vicolo più tranquillo, lontano dalla via principale e dalla gente
"che c'hai?" "Non c'ho niente, torniamo dagli altri" "t'ho dovuto cavare a forza due parole, qualcosa c'hai per forza. Sono io? Ti senti male? È successo qualcosa?"
E Ermal: scoppia
"Si." "si cosa" "si tutto. Si sei tu. Si mi sento male. Si è successo qualcosa. Si. Sono passati mesi e ancora non riesco a smettere di pensare a te e a quest'estate e non è normale e non è giusto perché tu la tua vita l'hai portata avanti mentre io rimango indietro come un coglione. E visto che ci stiamo dicendo le cose, ti dico pure tutto il resto. Ti dico quanto mi dia fastidio che tu, tutto imbaccucato riesca comunque a essere più bello di letteralmente chiunque altro. E mi urta da morire il tuo accento romano perché ero riuscito a smettere di usarlo ma adesso ricomincerò a farlo e quindi sarai nel mio cervello ancora di più e non va bene quando qualcuno lo devi dimenticare non va----" ma il suo sproloquio non ha fine
Tornano qualche tempo dopo dai loro amici e Ermal è chiaramente s p i r i t a t o, saluta tutti velocissimamente prima di infilarsi nel portone
Anna è pronta a menare le mani ma Marco la ferma
Perché guarda in faccia Fabrizio e pure lui pare più dellà che deqquà
E mo'?
Mo' niente, aspettiamo che Ermal si ripigli
Il giorno dopo riparte e Ermal prende il volante perché comunque non avrebbe dormito e gli serviva impegnarsi in qualcosa
Marco non è che fosse così certamente certo di mollargli la macchina
Però va beh, si mettono in viaggio e sono in macchina da un bel po'.
Vige e Paolino beatamente dormienti a creare il simbolo dell'armonia
Anna comodamente sistemata sulla spalla di Andrea con il cappotto di Ermal a far da cuscino
Marco stesso si è abbandonato in un pacifico sonnecchiare mentre il freddo mattino di gennaio si trasforma in pomeriggio
E poi una voce proveniente dall'oltretomba spaventa tutti
Beh, non dall'oltretomba, ma insomma
È Ermal. Ermal molto fortunato che stia guidando perché in ogni altro caso lo avrebbero gonfiato di botte
Ermal totalmente inconsapevole del volume con cui aveva esclamato quelle parole
"FABRIZIO MI HA BACIATO"
Eeeeeee sipario? Si? No? Who knows? Dedicata a @estefra , anche se non era quello che volevi (sorry for that)
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paolodechiara · 3 years ago
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NON MI UCCISE LA MORTE…
NON MI UCCISE LA MORTE…
CARTA CANTA. Stefano Cucchi assassinato dallo Stato. Ecco alcune dichiarazioni del festival italiota dell’ipocrisia… più becera. di Paolo De Chiara (WordNews.it) Non avevano leggi per punire un blasfemoNon mi uccise la morte, ma due guardie bigotteMi cercarono l’anima a forza di botte.Fabrizio De Andrè «Stefano Cucchi è morto perché «anoressico, drogato e sieropositivo. Era in carcere perch��…
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cdeandre · 8 years ago
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Innamorata di questa foto ♡
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micro961 · 3 years ago
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Fabrizio Giannini, Me la suono, me la canto e me la penso
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l’ artista presenta il singolo  estratto  dal nuovo album “La mia periferia” L’artista romano Fabrizio Giannini, classe ’77, presenta in anteprima il suo nuovo lavoro discografico intitolato “La mia periferia”, in uscita a fine settembre, contenente 14 tracce di cui la seconda intitolata “Me la suono, me la canto e me la penso” verrà presentata alle semifinali de “Il Cantagiro” edizione 2022 che si terranno a Vetralla il 22 Luglio. La traccia è un singolo country – rock, una sorta di sonetto e stornello moderno, con il quale l’artista ha preso a scherzo ed ampliato il famoso detto “questo se la suona e se la canta. ”
Nell’intero album risalta lo stile inusuale di Giannini, nello specifico un “concept album” dove il titolo “La mia periferia” (sesta canzone in elenco) è la sintesi del sottotitolo “La mia vita di quartiere, Altri luoghi, Personaggi e Messaggi”, dove Giannini esprime il suo essere in pieno artista popolare, attento osservatore di ciò che Lo circonda: luoghi, persone, circostanze ed avvenimenti, che gli permettono di mettere in musica diversi e vari spaccati quotidiani, che gli appartengono. In particolare ha preso ispirazione da alcuni luoghi che gli stanno a cuore e che ha vissuto, come succede a tante persone anche comuni, legate ad un luogo particolare per tanti motivi. L’album è stato realizzato interamente presso lo Studio Master di Roma, con la collaborazione di Massimo Cirone, che è co – autore di parte delle composizioni musicali e curatore degli arrangiamenti. Nella copertina principale oltre alla foto dell’artista e al titolo dell’album, sono stati posti lateralmente i titoli delle 14 tracce (tra cui quattro cover), un aspetto grafico innovativo che Giannini ha voluto dare al suo lavoro.
Per lanciare il primo singolo estratto dall’album “Me la suono, me la canto e me la penso”, oltre all’importantissimo appuntamento del Cantagiro, l’artista si esibirà sabato 27 Agosto per un intero concerto presso “Salotto Tevere”, sul palcoscenico centrale e spazio dedicato ai musicisti all’interno della manifestazione “Lungo il Tevere – Roma” 2022 dove Giannini interpreterà sia le canzoni del nuovo album che quelle del precedente, “Burlamacco, Altri Personaggi & Luoghi”, pubblicato nel 2013. La formazione artistica di Giannini si è sviluppata tra musica, canto e teatro; ha partecipato a numerosi corsi teatrali dove, tra tanti ruoli, ha interpretato il narratore (monologo teatrale) della Poesia “La scoperta dell’America” di Cesare Pascarella, rappresentata come opera teatrale. Nell’anno 2003/2004 ha frequentato il corso di recitazione a moduli del Cometa Studio di Roma, tenuto dal docente Marco Vallarino. Tornando alla musica, dal 2000 al 2002 ha frequentato la scuola di canto lirico di Roberto Bencivenga ed annovera diverse partecipazioni in produzioni televisive e pubblicitarie per Mediaset, Rai e Stream. Giannini vanta una lunga serie di esibizioni serali in diversi locali e teatri, con canzoni proprie e cover di artisti italiani (De Andrè, Gaber, De Gregori, Bennato, Celentano, Jannacci, Conte, Rino Gaetano e tanti altri ) e di gruppi rock stranieri (come Doors e Rem e molti altri) e italiani, in primis i Litfiba. Nel 2020 ha partecipato al Premio “Albero Andronico” famoso concorso culturale della capitale nelle discipline poesia, narrativa, fotografia, cortometraggi e pittura.
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gargantua · 6 years ago
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Pfm canta De Andrè un giudice
Fu nelle notti insonni vegliate al lume del rancore Che preparai gli esami, diventai procuratore Per imboccare la strada che dalle panche di una cattedrale Porta alla sacrestia quindi alla cattedra di un tribunale Giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male 
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