#de andrè
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L’11 gennaio 1999 alle ore 2,30 di notte Fabrizio De André muore stroncato da un carcinoma polmonare, all'Istituto dei Tumori di Milano dove era ricoverato da qualche tempo.
"Quando la morte mi chiamerà
forse qualcuno protesterà
dopo aver letto nel testamento
quel che lascio in eredità,
non maleditemi non serve a niente
tanto all'inferno ci sarò già"
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Ieri mancava 🖤 …rimediamo❤️❤️❤️
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Ricordi sbocciavan le viole
con le nostre parole
"Non ci lasceremo mai, mai e poi mai",
vorrei dirti ora le stesse cose
ma come fan presto, amore, ad appassire le rose,
così per noi,
l'amore che strappa i capelli è perduto ormai,
non resta che qualche svogliata carezza
e un po' di tenerezza.
-Fabrizio De André
#de andrè#fabrizio de andré#cantautore#cantautorato#frasi canzoni italiane#frasi italiane#frasi belle#citazioni canzoni#canzoni#frasi vere#frasi
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Non c'è descrizione, non c'è commento
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If you're interested in the whole "humanised depiction of jesus/biblical figures" topic i recommend listening to the album "La buona novella" (Good news, 1970) by Fabrizio de André.
Here's translated bit to give you a taste of the vibe from one of the last songs, "Tre madri" (Three mothers), in which Mary is weeping over Jesus' (and the robbers') bodies.
Blood of my blood, child of my heart,
Those who call you "Our Lord"
In the painfulness of your smile
Look for a glance of Paradise.
Dying creature, you are my son
This womb of mine carried you blind
Like in my belly, now on the cross
My voice is calling you "love" .
Hadn't you been the Child of God,
Now you would still be my son.
#fun fact this album got adapted into a screenplay by carlo simoni (alyosha 1969) a few years ago!#how do i tag this#bible lore#christianity#biblical figures#de andrè#literature#jesus christ#not my usual stuff but im really into uhh bible retellings? idk how to explain the genre but things like pilate's novel in m&m
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Finii con i campi alle ortiche Finii con un flauto spezzato E un ridere rauco E ricordi tanti E nemmeno un rimpianto.
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Fabrizio De André - Khorakhanè (Live)
youtube
Khorakhanè
(a forza di essere vento)
Il cuore rallenta la testa cammina
in quel pozzo di piscio e cemento
a quel campo strappato dal vento
a forza di essere vento
porto il nome di tutti i battesimi
ogni nome il sigillo di un lasciapassare
per un guado una terra una nuvola un canto
un diamante nascosto nel pane
per un solo dolcissimo umore del sangue
per la stessa ragione del viaggio viaggiare
Il cuore rallenta e la testa cammina
in un buio di giostre in disuso
qualche rom si è fermato italiano
come un rame a imbrunire su un muro
saper leggere il libro del mondo
con parole cangianti e nessuna scrittura
nei sentieri costretti in un palmo di mano
i segreti che fanno paura
finché un uomo ti incontra e non si riconosce
e ogni terra si accende e si arrende la pace
i figli cadevano dal calendario
Yugoslavia Polonia Ungheria
i soldati prendevano tutti
e tutti buttavano via
e poi Mirka a San Giorgio di maggio
tra le fiamme dei fiori a ridere a bere
e un sollievo di lacrime a invadere gli occhi
e dagli occhi cadere
ora alzatevi spose bambine
che è venuto il tempo di andare
con le vene celesti dei polsi
anche oggi si va a caritare
e se questo vuol dire rubare
questo filo di pane tra miseria e sfortuna
allo specchio di questa kampina
ai miei occhi limpidi come un addio
lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca
il punto di vista di Dio
Cvava sero po tute
i kerava
jek sano ot mori
i taha jek jak kon kasta
Poserò la testa sulla tua spalla
e farò
un sogno di mare
e domani un fuoco di legna
vasu ti baro nebo
avi ker
kon ovla so mutavia
kon ovla
(Trad. da lingua rom)
perché l'aria azzurra
diventi casa
chi sarà a raccontare
chi sarà
ovla kon ascovi
me gava palan ladi
me gava
palan bura ot croiuti
sarà chi rimane
io seguirò questo migrare
seguirò
questa corrente di ali...
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Per il prossimo karaoke, consiglio alla Premiata Ditta Salvini-Meloni questa versione alternativa della Canzone di Marinella.
Questa di Marinella è la storia vera,
lavava i piatti da mattina a sera
e un uomo che la vide così brava
pensò di farne a vita la sua schiava.
Così, con l’illusione dell’amore,
che le faceva batter forte il cuore,
s’inginocchiò davanti a quell’altare
e disse tre volte “sì” per non sbagliare.
Lui ti guardava mentre pulivi,
forse leggeva mentre cucinavi;
te ne accorgesti senza una ragione
che la sua casa era la tua prigione.
C’era la luna e ancora non dormivi,
dopo l’amor no, tu non dormivi:
sentisti solo sfiorare la tua pelle,
lui ebbe tutto e ti girò le spalle.
Dicono che spesso con cipiglio
lui ti chiedesse un figlio;
tu eri stanca, grassa ed avvilita,
avevi solo figlie dalla vita.
Ma un giorno, mentre a casa ritornava,
vide una mostra che la riguardava:
cambiare poteva la sia condizione
col Movimento di Liberazione
cambiare poteva la sua condizione
col Movimento di Liberazione
Si tratta della parodia che negli anni ’70 il Movimento Femminista Romano fece della più popolare canzone di Fabrizio De André, che pare sia il cantante preferito di Salvini.
Anche se mi pare di ricordare che qualche anno fa il proteiforme Matteo dichiarò il suo amore per Guccini, che gli rispose così.
Per altri consigli canori, leggi qui:
aitanblog.wordpress.com/2023/03/12/il-karaoke-al-potere/
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Qualcuno che sia per me quello che Dori era per De Andrè, e viceversa.
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Di respirare la stessa aria di un secondino non mi va, perciò ho deciso di rinunciare alla mia ora di libertà.
-Nella mia ora di libertà, De André
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Guardate il sorriso guardate il colore
Come giocan sul viso di chi cerca l'amore
Ma lo stesso sorriso lo stesso colore
Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore
Fabrizio de Andrè - Un Chimico
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Io dedico questa canzone ad ogni donna pensata come amore in un attimo di libertà.
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