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LA PUGLIA È LA NUOVA LOCOMOTIVA DEL SUD E D’ITALIA
Con una crescita del 5%, la Puglia ha realizzato nel 2023 un incremento del Prodotto Interno Lordo che ha superato di gran lunga quello nazionale (+0,7%) un dato che la pone tra le regioni più virtuose in Europa.
Prima al Sud e quinta in Italia per crescita del valore aggiunto, soprattutto nei settori della logistica e dell’agrifood: con 176mila lavoratori la Puglia è la prima regione in Italia per occupazione e crescita nella filiera agroalimentare. Dal report presentato da The European House Ambrosetti emerge inoltre che la Puglia è diventata negli ultimi anni un polo strategico per l’energia italiana, rappresentando la prima regione per produzione di energia eolica e per produzione di energia fotovoltaica, rispettivamente il 26,2% e il 14,9% del totale nazionale.
Con il porto di Taranto, la Puglia ha acquisito, soprattutto dopo il COVID e la crisi del gas russo, un ruolo centrale nelle rotte energetiche internazionali, rappresentando la porta di ingresso in Italia e in Europa del gas naturale. Oltre al TAP (Trans Atlantic Pipeline), la regione sarà anche il terminale per il nuovo corridoio energetico EastMed-Poseidon per il trasporto di idrogeno, pensato per creare una connessione diretta con i Paesi della Sponda Est del Mediterraneo. L’idrogeno verde è al centro di una strategia regionale, H2Puglia 2030, in attuazione del Piano europeo per la transizione energetica REPowerEU. “La Puglia è centrale nella strategia di ricostruzione del ruolo propulsivo del nostro Paese, tracciato nel Libro Bianco Verso Sud, nel Mediterraneo” ha commentato Cetti Lauteta di The European House-Ambrosetti.
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Fonte: The European House Ambrosetti; foto di Cristian Manieri
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Ancona: Extinction Rebellion srotola teli isotermici al palazzo del Comune
Attivisti di Extinction Rebellion si sono riuniti davanti la sede del Comune di Ancona, e hanno srotolato lungo le scalinate del palazzo dei teli isotermici, simili a quelli usati durante il soccorso dei migranti in mare, mentre alcune persone reggevano uno striscione con una domanda provocatoria: “E quando toccherà a noi?”. In seguito, gli attivisti hanno inscenato una performance musicale nella piazza e spiegato con degli interventi i motivi della manifestazione. https://youtu.be/FZKk1rrT9_4 Extinction Rebellion, un'azione pacifica L’azione pacifica mirava a sottolineare le connessioni fra crisi climatica, migrazioni forzate e il rischio che il susseguirsi di eventi meteorologici estremi porti anche il Nord del mondo a soffrire le conseguenze della crisi climatica. «I mutamenti climatici, il degrado ambientale e le conseguenti catastrofi naturali sono sempre più alla radice movimenti di rifugiati climatici. Oggi siamo qui per ricordare alla Regione Marche, che nel 2019 ha solo formalmente proclamato lo stato di emergenza climatica senza far seguire interventi concreti, gli effetti drammatici della crisi climatica nella nostra regione e nel mondo» dichiara Anna, una delle attiviste intervenute durante l’azione. Il riferimento è alle crisi migratorie, sempre più spesso determinate dal cambiamento climatico: in particolare dalla siccità e dagli eventi climatici estremi, come sottolineato in un report congiunto di UNHCR e Legambiente. Il rischio siccità in tutta Italia Quest’estate nelle Marche il rischio siccità ha spinto diversi Comuni ad adottare misure contro lo spreco dell’acqua, mentre la temperatura del mare Adriatico, su cui la regione si affaccia, ha registrato un record di temperatura sfiorando i 30 gradi pochi giorni fa, creando danni alla pesca locale, secondo gli esperti un altro effetto tangibile del cambiamento climatico. «I governi non stanno attuando le politiche necessarie per frenare la crisi climatica in corso, né per garantire un’accoglienza dignitosa di chi fugge dalle sue conseguenze. Oggi siamo qui a ribadire che quello che succede nel Sud del mondo ci riguarda da vicino ed è il futuro che ci aspetta se non agiamo ora», sostiene Michele di Extinction Rebellion. L'azione L’azione dimostrativa ha anche criticato il progetto di banchinamento del Molo Clementino, che ha visto negli ultimi mesi la mobilitazione di diversi gruppi anconetani per la salvaguardia del porto storico. «Non vogliamo porti rimodulati per il turismo di lusso, mentre restano chiusi per le persone migranti che fuggono da eventi estremi: siamo qui per ribadire che non c’è nessuna possibilità di frenare la crisi climatica senza lottare per la giustizia sociale e l’uguaglianza di opportunità per Nord e Sud del mondo» dichiara Anna «è arrivato il momento che la Regione Marche agisca: se riconosce l’emergenza climatica, faccia sua la lotta per la giustizia climatica e sociale». Read the full article
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Circonomia 2024, festival dell'economia circolare
Economia circolare significa produrre beni e servizi reintegrando negli ecosistemi o rivalorizzando economicamente i materiali che residuano dal processo produttivo, materiali che nell’economia lineare diventano rifiuti. Una svolta concettuale che sta alla base di Circonomia (+ info qui), un evento di cui Vortici.it, intende parlarvi.Il festival dell’economia circolare, Circonomia, è nato nel 2016 per parlare di circolarità quando ancora tale paradigma economico era tutto da scoprire.
ERICA e Greening Marketing Italia, ideatori dell’iniziativa, hanno avvertito la necessità di organizzare un appuntamento che contribuisse al dibattito sull’economia circolare, rivolgendosi a un pubblico largo e non solo di addetti ai lavori, per mettere in mostra idee, discussioni e buone pratiche che avessero in comune l’attenzione al paradigma ecologico, unito al tema del rapporto tra l’agire umano e la salute degli ecosistemi.
Per farlo hanno scelto di organizzarlo in Piemonte e nelle Langhe, dove sono nate e hanno avuto successo significative esperienze di economia circolare e dove si manifesta da anni una vocazione a coniugare sostenibilità ambientale e dinamismo socioeconomico. Circonomia ha ospitato numerosi eventi di varia natura: convegni, dibattiti, presentazioni di libri, corsi di formazione, concerti e personaggi del calibro di Jacques Attali, Jean-Paul Fitoussi, Kerry Kennedy, Tim Jackson, Walter Veltroni, Alessandro Gassmann, Gianni Mura, Gianrico Carofiglio, Oscar Farinetti, Marcello Masi, Giovanna Melandri, Filippo Solibello, Elly Schlein, Carlo Petrini e altri. Nelle prime otto edizioni tutti i protagonisti hanno contribuito a fare di Circonomia una casa comune in cui incontrarsi e confrontarsi, dove impegnarsi con proposte, progetti, creazione di network informativi per diffondere questa buona economia e farne il principale traino della transizione ecologica. L'edizione di Circonomia, il festival dell’economia circolare e della transizione ecologica, quest’anno si è svolto a Fano dal 7 al 10 marzo.È stata l’occasione per conoscere le ultime novità in materia di sostenibilità e per partecipare a un dibattito aperto sul futuro del pianeta. Il festival, con un ricco programma di eventi, ha visto coinvolti artisti, giornalisti, attivisti, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni e studenti. Un appuntamento imperdibile rivolto come sempre a tutti coloro che intendono contribuire a costruire insieme un futuro migliore per il pianeta e per le persone. Occorre ricordare, che, il quarto rapporto di Circonomia “retrocede” l’Italia dal primo posto nel cammino “green” in Europa. In proposito la Fondazione Symbola certifica che: Secondo il ranking, costruito su 17 diversi indicatori che misurano l’impatto ambientale diretto (impatto pro-capite delle attività economiche e civili su ambiente e clima), l’efficienza d’uso delle risorse e la capacità di risposta ai problemi ambientali, non siamo più primi in economia circolare com’eravamo fino all’anno scorso e fatichiamo molto più degli altri grandi Paesi europei nella transizione verso un’energia pulita libera dai combustibili fossili e amica del clima. Nonostante la grande perdita di velocità nella transizione ecologica, restiamo primi assoluti in uno dei 17 indicatori, il tasso di riciclo totale dei rifiuti: indicatore nel quale doppiamo la media dell’Unione europea – oltre l’80% contro meno del 40%. Questo primato italiano non si distribuisce in modo omogeneo tra le macroregioni: il Nord è sensibilmente più avanti rispetto al resto del Paese, e “assorbe” quanto meno nei numeri la condizione critica di grandi città – a cominciare da Roma – con interi territori soprattutto nel Sud dove la gestione dei rifiuti urbani è in uno stato di profonda e cronica inefficienza. Ma la crisi del nostro cammino “green” fotografata dal Rapporto di Circonomia è profonda e strutturale, soprattutto nel campo della transizione energetica dalle fonti fossili – carbone, petrolio, gas – alle nuove rinnovabili, che crescono meno della metà rispetto alla media UE. L’azzeramento in tempi rapidi dell’uso delle energie fossili come fonte di energia è come si sa decisivo per fronteggiare con efficacia la crisi climatica in atto, che vede proprio il nostro Paese come bersaglio privilegiato. L’Italia, in effetti, è uno degli epicentri della crisi climatica globale, con una temperatura media nel 2022 di 14 °C – cresciuta di quasi 3 °C rispetto al periodo pre-industriale: un aumento quasi triplo rispetto al dato globale. A Circonom��a festival è stato presentato anche un Rapporto Nazionale e Regionale sulla transizione ecologica curato da Duccio Bianchi, fondatore dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia, come gli annuali Rapporti Circonomìa, che mette in classifica le regioni italiane sulla base delle prestazioni di sostenibilità ambientale, evidenzia che Trentino-Alto Adige, Marche e, distanziate, Lombardia, Veneto e Toscana sono le migliori. “Circonomìa a Fano è il segno tangibile del successo della nostra rassegna giunta quest’anno alla sua nona edizione – ha dichiarato Francesco Ferrante, Vicepresidente di Kyoto Club tra i promotore del Festival – Abbiamo scelto Fano per raddoppiare Circonomìa perché qui abbiamo trovato grande interesse per l’obiettivo che da sempre è l’anima del nostro Festival: raccontare i contenuti e le ragioni della transizione ecologica a un pubblico, il più vasto possibile, con rigore e al tempo stesso con semplicità, e poi mettere in mostra le tante buone pratiche che vedono imprese, associazioni, istituzioni territoriali praticare già, nei fatti e con efficacia, il nuovo paradigma di uno sviluppo fondato sulla qualità ambientale”. In una fase cruciale di avvicinamento agli obiettivi che l’Europa si è posta al 2030, a cominciare dai target di riduzione delle emissioni di gas serra, crescita delle energie rinnovabili e miglioramento dell’efficienza energetica, correlati all’impegno per fronteggiare la crisi climatica, la corsa verso la transizione ecologica diventa come una maratona tra le regioni e macroregioni italiane, il rapporto le mette in classifica sulla base di un set di 25 diversi indicatori green, suddivisi in 3 categorie: – impatto sull’uso delle risorse (6 indicatori che misurano l’impatto ambientale diretto, considerato come impatto pro – capite, delle attività economiche e civili su ambiente e clima); – efficienza d’uso delle risorse (6 indicatori che misurano l’efficienza e la produttività di uso delle risorse, generalmente considerata rispetto al Prodotto Interno Lordo a parità di potere d’acquisto); – azioni di risposta e mitigazione (13 indicatori che misurano la capacità di risposta, sia pubblica sia privata, alla crisi energetica e climatica attraverso azioni di riduzione o mitigazione degli impatti). Questi in sintesi i dati che emergono dal Rapporto: – Trentino-Alto Adige, Marche e, distanziate Lombardia, Veneto e Toscana sono nell’ordine le regioni italiane con le migliori prestazioni di sostenibilità ambientale. – Sono 7 le regioni – Trentino-Alto Adige, Marche, Lombardia, Veneto, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria – che presentano un indice di circolarità superiore alla media nazionale.– In fondo alla classifica vi sono tutte regioni meridionali: ultima la Puglia, preceduta da Sicilia, Sardegna, Basilicata, Campania e Calabria.– Le regioni meridionali presentano un indice di sostenibilità ambientale sensibilmente più basso rispetto alle regioni del nord e del centro. Ciò evidenzia che livelli più bassi di pressione sulle risorse naturali in termini di consumo di materia e di energia – come sono nel Sud per effetto di un’economia più debole e dunque di minori consumi di materie prime – non rappresentano un vantaggio in termini ambientali. L’indice di sostenibilità, infatti, dipende da fattori di pressione, ma anche da fattori di efficienza e di risposta, che al contrario dei primi tendenzialmente crescono al crescere delle performance di sviluppo economico: lo sviluppo economico di per sé non è “insostenibile”, tutt’altro. – La macro – regione del Centro è l’unica che fa meglio della media nazionale in tutte e tre le categorie degli indicatori (impatto, efficienza, risposta). – Il “caso Marche”: Le Marche, che pure sono una delle regioni più manifatturiere d’Italia e dunque con la presenza più rilevante di attività economiche che producendo beni fisici consumano più risorse e più energia rispetto alle attività economiche “terziarie”, svettano in testa alla classifica, superate solo dal Trentino – Alto Adige che vanta un’antica e consolidata “primazia” in fatto di attenzione all’ambiente. Il risultato delle Marche è migliore di quello medio dell’Italia in 20 indicatori su 25. – Alle spalle delle Marche, la classifica green vede Lombardia e Veneto, regioni anch’esse con un elevato tasso manifatturiero del PIL: ciò rafforza la conclusione che sistemi economici a forte impronta manifatturiera, se caratterizzati da standard elevati di efficienza non sono necessariamente “divoratori” di energia e di materia. “Dalla nostra ricerca esce un’immagine dell’Italia della transizione ecologica a chiaroscuri, con regioni all’avanguardia della conversione green e altre che arrancano – ha commentato il Direttore del Festival Roberto Della Seta, presentando il Rapporto – Serve uno scatto in avanti che coinvolga tutti i territori, solo così potremo essere al centro del green deal e che non solo è indispensabile per fronteggiare la crisi climatica ma è una grande occasione di innovazione tecnologica e competitività economica. Come mostrano tanti esempi concreti, convertire all’ecologia produzioni e consumi non è soltanto necessario per l’ambiente: è anche utilissimo a rendere più moderna e competitiva l’economia, a creare lavoro, a migliorare la vita quotidiana delle persone”. Immagine di copertina: Regioni e Ambiente Read the full article
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"Gli amori della mia vita". Chiara Ferragni torna a Dubai con i figli ma senza Fedez Chiara Ferragni è pronta a volare negli Emirati Arabi. L'imprenditrice digitale, che dallo scorso 15 dicembre è al centro di una bufera giudiziaria, lascerà Milano nei prossimi giorni destinazione Dubai. L'influencer ha deciso di trascorrere le vacanze di Pasqua al caldo insieme ai figli Leone e Vittoria ma senza il marito Fedez, che ormai è sempre più distante da lei. Il viaggio arriva al momento giusto e consente a Chiara Ferragni di prendere le distanze dai problemi personali - la separazione da Federico Lucia - dai tanti gossip che circolano su di lei e sulla sua famiglia, ma soprattutto le permette di allontanarsi dai guai giudiziari, che la vedono indagata per truffa aggravata. Chiara Ferragni a Dubai da sola senza Fedez Dell'imminente partenza ne ha parlato lei stessa nelle storie del suo profilo Instagram, mostrandosi con i suoi due figli in alcuni momenti di spensierata felicità. Poi rispondendo ai commenti dei follower più affezionati ha spiegato che Leone e Vittoria sono la sua ragione di vita: "Sono gli amori della mia vita. Sono vita". Con loro l'influencer è pronta a imbarcarsi su un volo diretto a sud del Golfo Persico. "Tornerò a Dubai con i bambini per le vacanze di Pasqua. Qualche suggerimento sulle migliori esperienze da fare?", ha detto Chiara Ferragni in una storia condivisa poche ore fa sul suo canale Instagram e chiedendo aiuto ai suoi fan per organizzare il tempo libero a Dubai, luogo che ha un ricordo decisamente particolare per lei e la famiglia. Un anno fa a Dubai scoppiò la polemica Proprio un anno fa, infatti, l'imprenditrice digitale volò a Dubai con Fedez e i figli. Le foto che il rapper e la moglie pubblicarono dalle spiagge di Dubai scatenarono una pioggia di critiche e numerose polemiche, tanto che Fedez - al rientro in Italia - ottenne anche un tapiro d'Oro da Striscia la notizia. Il motivo all'origine delle polemiche social? Federico Lucia non aveva mai parlato bene di Dubai - da lui definita la Disneyland degli orrori - eppure lo scorso anno, proprio in occasione delle festività pasquali, aveva scelto di assecondare il desiderio della moglie volando negli Emirati. Con Valerio Staffelli il rapper scherzò: "A tutti voi vorrei ricordare la complessità del vivere un matrimonio, dove tua moglie vuole andare in un posto". Eppure, già in quell'occasione si parlò di una profonda crisi di coppia. Ora, un anno dopo quella vacanza, la vita dei Ferragnez è profondamente cambiata e a Dubai Chiara Ferragni torna da madre single.
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Magia, ritualità e crisi della presenza nel pensiero di Ernesto de Martino
L'antropologo Ernesto de Martino, studiando le pratiche magiche del Sud Italia, individuò nel rituale una tecnica volta al riscatto dalla crisi della presenza. Se con presenza lo studioso intendeva l'esistere come entità in grado di agire, con crisi della presenza, si riferiva al rischio di non essere parte del mondo, della società, della Storia. Le varie forme di ritualità popolare del Meridione, secondo il celebre antropologo, avrebbero la loro radice comune nella potenza del negativo che accompagna la vita degli individui, e che spesso si imprime nella coscienza. Le pratiche magiche svolgerebbero, quindi, la funzione di protezione della presenza dalle crisi esistenziali, ma soprattutto quella di reintegrazione della presenza individuale nella società. La protezione della presenza attraverso il rituale magico, avviene grazie ad un complesso simbolico e rituale, ovvero un insieme di tecniche riconosciute dalla tradizione e condivise dalla società, che agisce mediante l'istituzione di un piano metastorico. Come metastoria va inteso un meccanismo prodotto dalla destorificazione del negativo, che colloca l'individuo in un orizzonte sicuro, in cui qualsiasi tipologia di rischio è già stata affrontata e risolta, e in cui il tempo è ciclico. Un orizzonte in cui la Storia viene privata della propria valenza negativa presente e futura e depurata dal suo carattere soggettivo di originalità. A questo punto, per l'individuo, la certezza che la propria situazione critica esistenziale rientri nell'ambito delle possibilità previste e risolte sul piano metastorico è sicuramente un notevole aiuto. L'apparato magico e mistico, in questo senso, conforta. L'individuo grazie ad esso torna ad occupare il suo posto nella metastoria, in un orizzonte stabile nel quale la varietà rischiosa delle possibili crisi individuali trova il suo momento di arresto, di configurazione, di unificazione e di reintegrazione culturale. Quando la sensazione che prova l'individuo è quella di non poter più agire nel mondo, e dunque la sua presenza entra in crisi, il complesso magico, mitico e rituale metastorico viene in suo aiuto, e lo riscatta a livello culturale. Lo stesso insieme dei simboli su cui si fonda l'apparato magico, è assolutamente funzionale alla configurazione del negativo e alla sua risoluzione. La magia popolare, per de Martino, è percepita da certe fasce della società come ancora di salvezza per esserci nel mondo, e non va ridimensionata ad ingenua illusione. La ritualità del Sud Italia è, per chi abita quelle terre, una risorsa attiva e terapeutica, perchè rassicura dalla paura di non esserci. Il rischio di crisi della presenza è qualcosa che fa capolino nell'essere umano posto davanti a certi eventi e certe situazioni, ed è caratterizzato da un'incertezza e da una crisi radicale dell'essere. La destorificazione del negativo, operata però da certa ritualità magico-folklorica, permette l'universalizzazione della propria condizione umana in una dimensione mitico-simbolica. Secondo Amalia Signorelli, antropologa nonchè collaboratrice di De Martino, il dato esistenziale che ha scatenato la crisi, viene mentalmente astratto dal contesto storico e ricondotto ad un tempo e una vicenda mitici. Il Mito dona all'individuo una narrazione, e il rito, ripetuto con parole e gesti di significato altamente simbiolico, gli offre un comportamento orientato ad uno scopo. Mito, rito e simbolo si uniscono, quindi, in un circuito volto alla soluzione della crisi, salvando l'individuo mediante la sua sottrazione dalla storia reale in cui agisce il negativo. Read the full article
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Salvini, entro marzo una cabina di regia sulla crisi idrica
“Convocheremo entro marzo una cabina di regia sulla crisi idrica per affrontare quello su cui stiamo lavorando: un piano nazionale idrico per evitare di inseguire per un mese la siccità e il mese dopo l’alluvione. Abbiamo in cantiere tanti interventi proposti da tutta Italia, da Nord a Sud, e piano piano cominceremo a metterci soldi e progetti”. Così il vicepremier Matteo Salvini in…
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24 feb 2024 10:00
“TUTTO NEL PERCORSO DELLA COPPIA FERRAGNEZ È DIVENTATO UN OGGETTO DI CONSUMO” – STEFANO FELTRI: “SE VOLETE CAPIRE QUELLO CHE STA SUCCEDENDO TRA I FERRAGNEZ AVETE DUE POSSIBILITÀ: LEGGERE DAGOSPIA PER TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SULLA ROTTURA DELLA COPPIA PIÙ FAMOSA D’ITALIA E LEGGERE IL NUOVO SAGGIO DI BYUNG-CHUL HAN, ‘LA CRISI DELLA NARRAZIONE’. È UN TESTO CONTRO IL TENTATIVO DI TRASFORMARE LA NARRAZIONE IN UNA PRATICA COMMERCIALE. IN PRATICA, È UN LIBRO CONTRO I FERRAGNEZ…” -
Estratto dell’articolo di Stefano Feltri per “Appunti”
Se volete capire quello che sta succedendo tra i Ferragnez avete due possibilità: leggere Dagospia per tutti gli aggiornamenti sulla rottura della coppia più famosa d’Italia, oppure leggere il nuovo saggio di Byung-Chul Han uscito con perfetto tempismo in questi giorni per Einaudi: La crisi della narrazione - Informazione, politica e vita quotidiana.
I libri di Byung-Chul Han hanno due caratteristiche che ne spiegano il notevole successo, che mi pare sia perfino maggiore in Italia che nel suo paese d’origine (è nato in Corea del Sud, ma la sua carriera è tedesca).
Prima caratteristica: sono brevi e accessibili, la seconda è che in poche pagine scarnificano il contemporaneo per lasciarne esposto il nucleo di senso. O, più spesso, la sua mancanza di senso.
Questo è un libro contro lo storytelling, contro il tentativo di trasformare la narrazione in una pratica commerciale. In pratica, è un libro contro i Ferragnez.
“I racconti rendono possibile l’emergere di una comunità. Lo storytelling, di contro, dà forma solo a una community, che è la versione mercificata della comunità, perché non è composta da individui ma da consumatori.
E i consumatori - osserva Byung-Chul Han, sono solitari, vivono nel perimetro ristretto del loro schermo touch, mentre le comunità fondate sulla narrazione si raccoglievano intorno a un fuoco - reale o metaforico - e costruivano la propria identità collettiva ma anche individuale sulle narrazioni condivise.
Se cercate una sentenza inappellabile su quello che è stato il fenomeno dei Ferragnez, eccola, sempre da Byung-Chul Han: “Lo storytelling produce racconti che hanno la forma di oggetti di consumo”.
Tutto nel percorso della coppia Ferragnez è diventato un oggetto di consumo: la narrazione serviva a giustificare il product placement, perfino il matrimonio era un evento per attirare brand interessati alla sponsorizzazione.
L’amore tra i due è nato per una canzone di Fedez sull’immaginario papillon di marca Louis Vuitton del cane di Chiara Ferragni (storytelling + brand), si è sviluppato con una conversazione via Snapchat (conversazione compattata in modalità proto-social), si è poi sviluppato in diretta Instagram, è stato santificato da una fiction (lo storytelling che prova a diventare realtà attraverso uno storytelling al quadrato) e pare si chiuderà con una intervista televisiva di Chiara Ferragni da Fabio Fazio, assai appetibile per gli investitori pubblicitari.
La fine dell’empatia
Tra i tanti commenti alla rottura di quella che è pur sempre una giovane coppia con due bimbi piccoli, non ho letto una sola parola di comprensione per l’inevitabile sofferenza di tutte le parti coinvolte.
Che la colpa sia di lui, di lei, di entrambi, dell’assistente di lui, del manager di lei o di chiunque altro, come è possibile che nessuno si soffermi sull’aspetto emozionale?
La maggior parte delle conversazioni social verte sul dilemma se anche questa sia una strategia di marketing - uno storytelling commerciale - per salvare il valore dei due marchi separati, visto che insieme si stavano danneggiando.
Di nuovo Byung-Chul Han: “La perdita di empatia che caratterizza l’era degli smartphone è un chiaro segnale che lo smartphone non è un medium narrativo. Ed è proprio il suo dispositivo tecnico a ostacolare la pratica di raccontare storie”. […]
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Vino: effetti della crisi climatica a Sud Italia. Jacopo Vagaggini: “Puntare sui vitigni autoctoni come chiave di lotta al climate change”.
Effetti della crisi climatica sulla viticoltura nel Mezzogiorno, Jacopo Vagaggini: “Al Sud Italia, puntare sui vitigni autoctoni come chiave di lotta al climate change”. Il Miglior Giovane Enologo Italiano per Vinoway Selection 2024 offre una visione unica sulla viticoltura del Sud Italia, in cui crede molto, considerandola particolarmente resiliente agli imminenti cambiamenti climatici grazie…
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Lombardia, la più grande campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo
Lombardia, la più grande campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo Ventitré “Luoghi del Cuore” avranno nuova vita grazie al FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS in collaborazione con Intesa Sanpaolo, nell’ambito della più importante campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo, restaurarlo e valorizzarlo. Sono storie e progetti che raccontano un’Italia di piccole comunità che si impegnano con tenacia a preservare e a valorizzare il proprio territorio a partire dal patrimonio culturale e paesaggistico, riconosciuto testimonianza significativa e imperdibile di storia, identità e tradizioni, ma anche motore di aggregazione sociale e sviluppo economico, stimolo per il coinvolgimento di tutta la comunità, con grande attenzione ai più giovani, e occasione per affrontare i temi della sostenibilità, della crisi ambientale e dell’accessibilità. Da Nord a Sud Italia saranno finanziati ventitré progetti che riguardano luoghi amati e identitari, che rivelano storie uniche di passione e perseveranza. Tra questi incontriamo ad esempio l’impegno di un’associazione di giovani nel centro di Napoli per il recupero e la riapertura di piccole e antiche chiese abbandonate, che ha coinvolto anche gli abitanti del quartiere. Ci sono luoghi simbolo dell’impatto del cambiamento climatico, come l’antica Salina Camillone di Cervia (RA), sommersa dall’alluvione dello scorso maggio, e luoghi dove si lavorerà a una fruizione dell'arte multimodale, inclusiva e autonoma per diversi tipi di pubblico, come l’Oratorio della Beata Vergine Assunta a Calvenzano (BG). Storie e luoghi capaci di far dialogare privati cittadini, enti pubblici ed enti scientifici, come nel caso di Via Vandelli, un cammino sulle Alpi Apuane progettato nel Settecento per collegare Modena e Massa e che sarà reso maggiormente fruibile in collaborazione con una rete di Comuni e con il CAI, oppure a Oristano, dove un piccolo nucleo di suore di clausura si sono battute a favore del proprio monastero fino a ottenere il contributo per la sua valorizzazione con la collaborazione della Prefettura e dell’Università di Cagliari. E ancora, troviamo luoghi capaci di ricucire tradizioni quasi scomparse, come l’antica arte di fondere – e suonare – le campane che ancora resiste a Valduggia (VC). Con questi 23 interventi salgono a 162 i progetti finanziati dal 2003 a oggi grazie al censimento del FAI. IN LOMBARDIA In Lombardia il FAI sosterrà con un contributo di 21.400 euro un progetto di restauro a favore del Plesso storico di San Michele a Torre de’ Busi (BG), al 22° posto della classifica nazionale del censimento 2022 e quarto luogo più votato in Lombardia, grazie a 10.226 voti raccolti dal “Comitato per la valorizzazione del Plesso storico di San Michele”, che comprende la Pro Loco, i parrocchiani, gli Alpini e l’Amministrazione comunale. Nella Valle San Martino, tra Lecco e Bergamo, sorge sulla sommità di un crinale circondato da boschi, torrenti e piccole frazioni un complesso religioso con una storia molto antica. Gli abitanti del territorio solevano percorrere a piedi la mulattiera che, con le stazioni della Via Crucis, permette di raggiungere questo luogo di preghiera. Il Plesso di San Michele si articola in un gruppo di edifici, che comprende la chiesa, il campanile, la canonica e il più antico Oratorio di Santo Stefano, che risale al XII secolo. Al suo interno si ammirano ampi frammenti di un importante ciclo di affreschi del XIV-XV secolo. La chiesa, più tarda (XV secolo), presenta decorazioni tardo-barocche e un pregevole altare intarsiato. Sul lato destro è addossato un porticato esterno che funge da passaggio pedonale: più volte ricostruito, oggi è inagibile per la frana che mette in pericolo la struttura dell’intero edificio. Il “Comitato per la valorizzazione del Plesso storico di San Michele”, prende cura del luogo e promuove visite speciali all’Oratorio, ha raccolto i voti al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 con la speranza di salvare un luogo a lungo caduto in totale abbandono. La partecipazione al censimento ha ampliato la rete di valorizzazione riunita intorno a San Michele, con il coinvolgimento di professionisti che hanno collaborato pro bono alla progettazione dell’intervento richiesto sul bando. La Delegazione FAI di Bergamo ha sostenuto la raccolta voti di questo e di tutti i luoghi del territorio. Il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo – richiesto dalla Parrocchia di San Salvatore – riguarda il restauro di un ciclo di affreschi di particolare interesse, con le figure dei Peccati Capitali, realizzato nella prima metà del Quattrocento. Gli affreschi, solo in parte visibili perché in un’epoca imprecisata coperti da uno strato di scialbo, si trovano attualmente all’interno del campanile, ricavato utilizzando una parte di parete dell’antica chiesa. Sulla controfacciata di quest’ultima era probabilmente dipinto un Giudizio Universale, di cui dovevano far parte i Peccati Capitali. Il restauro sarà completato da quello della scala in legno che permette di salire all’interno del campanile, che sarà inoltre spostata, per permettere una migliore visione dei dipinti. Obiettivo del progetto, infatti, è anche quello di rendere fruibili gli affreschi restaurati. L’auspicio è che questo intervento possa servire da volano per l’attrazione di nuovi finanziamenti, per dare progressivamente corso al consolidamento strutturale e al recupero dell’intero complesso. Con un contributo di 24.000 euro verrà realizzato un progetto di valorizzazione a favore di Villa Mirabellino nel parco della Reggia a Monza, al 10° posto della classifica nazionale del censimento 2022 e secondo luogo in Lombardia, grazie a 17.993 voti raccolti da un comitato partecipato da molteplici soggetti pubblici e privati, con il supporto della Delegazione FAI Monza. Edificata nel 1776 dall'architetto Giulio Galliori, architetto della Fabbrica del Duomo, su committenza del cardinale Angelo Maria Durini, come dépendance per ospitare gli invitati del suo circolo letterario a Villa Mirabello, al cui giardino si collega visivamente, con un cannocchiale prospettico. Sorge in posizione panoramica e scenografica, in cima al declivio che dal settore occidentale del Parco scende, con una serie di terrazzamenti, sino al Lambro. Lasciata in eredità ai Trivulzio, la villa fu in seguito usata da famiglie imperiali francesi e austriache finché, nel 1805, venne acquistata da Eugenio de Beauharnais, viceré d'Italia e principe di Venezia, che la donò alla moglie Augusta Amalia di Baviera. Il complesso fu inglobato nel Parco della Villa Reale, realizzato tra 1805 e 1808 su progetto di Luigi Canonica, e gli esterni furono rimaneggiati a metà del secolo, alterandone le linee originarie. Nel 1919 l’insieme di parco ed edifici passò dalla Corona al Regio Demanio e nel 1920 Villa Mirabellino venne consegnata all'Opera nazionale pro Orfani e Infanti di guerra; nel 1942 venne data in concessione gratuita ai Comuni di Milano e Monza e alcuni anni dopo l'Amministrazione milanese vi insediò una colonia elioterapica, con la realizzazione di una serie di interventi che snaturarono completamente lo spazio interno. Da decenni l’edificio, deturpato da atti vandalici, versa in uno stato di totale abbandono e la raccolta voti al censimento del FAI 2022 è stata promossa dal comitato “Amici del Mirabellino” con l’obiettivo di sensibilizzare sull’urgenza di un restauro conservativo e di individuare una nuova destinazione d’uso. Il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo – richiesto dal Consorzio di Villa Reale e Parco di Monza, che ha preso in consegna Villa Mirabellino lo scorso giugno – riguarda la ricostruzione del Belvedere ottocentesco: un primissimo intervento, che vuole rappresentare un preambolo al futuro recupero del Bene, ancora da progettare. Si interverrà dunque su un elemento dell’impianto storico del giardino della residenza, anche con l’obiettivo di far conoscere il suo significato originario: luogo di svago, di riposo, di amicizia e di apertura al bello. In particolare, verrà ricreata la “vaga collinetta” realizzata a inizio Ottocento con scalinata in pietra, piantumata con Liriodendri e circondata da una balaustra circolare, nella porzione di giardino rivolta verso il Viale dei Carpini e Villa Mirabello. Il Belvedere, realizzato a inizio Ottocento, aveva la funzione di permettere, con la sua posizione sopraelevata, una piena ammirazione del paesaggio, secondo lo spirito romantico. Ancora, il FAI sosterrà con un contributo di 19.600 euro un progetto di restauro a favore del Santuario e Chiesa rupestre di San Vittore Martire a Brembate Sotto (BG), al 14° posto della classifica nazionale del censimento 2022 e terzo luogo più votato in Lombardia con 13.832 segnalazioni, raccolte grazie alla collaborazione di diverse associazioni locali e con il supporto della Delegazione FAI di Bergamo. La Chiesa sorse nel X secolo presso un attraversamento del fiume Brembo, scavalcato dal ponte ancora esistente accanto al complesso religioso, poco prima della sua confluenza nell’Adda, cruciale via di comunicazione del tempo. La sua posizione era tanto più strategica in quanto la chiesa era stata fondata presso la strada di collegamento tra Milano e Bergamo e in prossimità del più breve percorso via terra tra Crema e Lecco. Molto cresciuta rispetto alla sua fondazione, si presenta oggi come un complesso su tre livelli sovrapposti, raccordati da una scala monumentale esterna: al primo, poco più alto del greto del fiume, si trovano tre grotte, residuo di una più ampia erosione provocata dall’acqua; al secondo livello, in un’ampia cavità, è stata ricavata prima dell’anno Mille la chiesa rupestre ipogea; al terzo, contiguo al piano stradale, sono state erette la chiesa della seconda metà del Quattrocento e, nei secoli successivi, il campanile e la canonica. Il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo – richiesto dalla Parrocchia – permetterà il restauro degli affreschi dell’abside della chiesa superiore, dedicati alla vita di San Vittore. Il ciclo, firmato e datato sull’arco trionfale, è stato realizzato nel 1663 da Giovan Battista Botichio, oggi poco conosciuto, ma caposcuola della pittura del suo tempo a Crema, territorio storicamente e geograficamente legato a Brembate. Infiltrazioni d’acqua dal tetto in anni precedenti hanno causato diffusi sollevamenti e cadute della pellicola pittorica e nelle scene del registro inferiore sono identificabili numerose alterazioni di un precedente restauro. L’obiettivo è quello di arrestare il degrado e conservare le scene, di grande freschezza e teatralità, con notevoli inserzioni paesaggistiche. Infine, sempre in Lombardia il FAI sosterrà con un contributo di 10.000 euro un progetto di valorizzazione a favore dell’Oratorio della Beata Vergine Assunta di Calvenzano (BG), al 41° posto della classifica nazionale del censimento 2022 con 6.978 voti raccolti dal comitato “Alpini per la Chiesetta di Calvenzano” con il supporto del Gruppo FAI Bassa Bergamasca. Immersa nei campi coltivati a sud di Calvenzano, l'Oratorio della Beata Vergine Assunta è una chiesa campestre che conserva al suo interno degli splendidi affreschi seicenteschi dell’artista cremasco Tommaso Pombioli (1579-1636), datati 1623. L’edificio era stato recuperato negli anni ‘80, mentre gli affreschi sono stati restaurati nel 2000, grazie alla locale sezione degli Alpini. La Chiesa, inoltre, si pone come un museo a cielo aperto, emblema dell’antica civiltà rurale bergamasca. In particolare, gli affreschi, con cartigli in volgare, erano destinati all’ alfabetizzazione dei fedeli, mentre il porticato esterno fungeva come luogo di riparo, per pellegrini e braccianti. Questi ultimi sfruttavano una roccia del porticato, ancora oggi visibilmente consumata, come pietra Cote, per affilare le lame. Il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo – richiesto dalla Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo Apostoli di Calvenzano – prevede la creazione di percorsi di visita inclusivi, integrati con quello tradizionale, adatti a persone con diversabilità cognitive e/o intellettive anche complesse. Nello specifico verranno realizzati un herbarium e un olfattorium, ispirati alle piante presenti nel Boscospino e rievocativi dei cicli pittorici; un Modellino 3D del bene su supporto mobile; pannelli mobili con gli affreschi in rilievo, le traduzioni in braille e in Comunicazione Aumentativa Alternativa; tablet con video LIS per non udenti, audioguida con musiche ispirate agli affreschi e racconti brevi per i più piccoli. Il progetto si rivolge in una direzione di ampliamento dell’offerta di visita che vuole poter includere e soddisfare le molte realtà locali che si occupano di persone affette da diversabilità in un’ottica di accessibilità e fruizione dell'arte multimodale, inclusiva e autonoma per tutti. COME FUNZIONA IL BANDO: Se da sempre i tre vincitori di ogni censimento e il vincitore della classifica speciale hanno automaticamente diritto a ricevere un sostegno economico a fronte della presentazione di un progetto, grazie al bando lanciato lo scorso aprile anche gli enti proprietari e i portatori di interesse dei luoghi che avevano superato la soglia di 2.500 voti al censimento 2022 hanno potuto candidare progetti di restauro o di valorizzazione al sostegno del FAI. La fase di censimento, infatti, è sempre seguita dalla pubblicazione di un bando, che vuole innanzitutto rappresentare uno stimolo per i territori a mobilitare e aggregare risorse ed energie, al fine di trasformare i voti raccolti dalle “comunità di eredità” – i comitati spontanei che partecipano al censimento – in progetti concreti, con tempi di realizzazione certi e dotati di un cofinanziamento: l’attivazione di circoli virtuosi e la compartecipazione delle forze locali rappresenta senza dubbio il miglior viatico, se non la migliore garanzia, per la salvaguardia dei luoghi e il successo dei progetti. Le cinquantacinque richieste candidate per il bando sono state valutate da una commissione in base a otto parametri: dal numero di voti alla qualità e al potenziale impatto di trasformazione dei progetti candidati, dal carattere identitario dei luoghi alla loro valenza storico-artistica o ambientale, fino all’attivazione di reti di partner, alle attività di divulgazione previste e all’urgenza di intervenire. Dal 2004 Intesa Sanpaolo affianca il FAI in questa iniziativa a favore della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del Paese, ambito che vede il Gruppo impegnato in prima persona. A questo si aggiunge la capillare diffusione sul territorio italiano che asseconda la presenza della Banca distribuita in tutte le regioni italiane. Il censimento è stato realizzato con il Patrocinio del Ministero della Cultura. Rai è Main Media Partner del FAI e ha supportato l’XI edizione del Censimento “I Luoghi del Cuore”, riconfermando l’impegno del Servizio Pubblico multimediale alla promozione, cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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L'azienda Cesare Fiorucci sta vivendo un periodo di crisi ed ha annunciato un elevato numero di esuberi
Fiorucci annuncia un licenziamento collettivo che minaccia di lasciare a casa molti lavoratori con 50 anni e più, appartenenti cioè a una fascia d’età che trova con estrema difficoltà una ricollocazione. La decisione, spiegano i vertici del gruppo, è stata presa “a causa delle drammatiche difficoltà finanziarie“. Fiorucci annuncia oltre 200 esuberi L’azienda ha annunciato un piano di oltre 220 esuberi nella sede di Parma e soprattutto nello stabilimento di Pomezia Santa Palomba (Roma). Secondo Alessandro Vona, segretario generale della Flai Cgil Roma Sud Pomezia Castelli, si tratterebbe di 226 o 227 lavoratori. Una decisione che rientra in un più ampio progetto di ristrutturazione aziendale e che prevede il taglio delle produzioni e l’esternalizzazione di alcuni processi. Nel comunicare l’avvio formale della procedura di licenziamento collettivo, avvenuto lunedì 27 novembre, la Fiorucci ha dichiarato che “le informazioni richieste verranno fornite nell’ambito del confronto che dovrà essere inaugurato”. L’obiettivo dichiarato del gruppo è quello di garantire la permanenza in Italia della produzione, la continuità aziendale e una crescita del fatturato di oltre il 20% nei prossimi sei anni. Un piano di rilancio del marchio “a tappe”, giunto pochi mesi dopo l’acquisizione da parte di due fondi esteri, Navigator Group e White Park Capital, del 100% della società. In precedenza l’azienda era passata da una multinazionale straniera all’altra. Nello stabilimento di Pomezia lavorano circa 400 persone. Tra 75 giorni, se non si troverà una soluzione condivisa, la metà degli addetti si ritroverà in disoccupazione. Da parte sua, l’azienda ha promesso di risolvere tutte le posizioni entro marzo 2024. Ma il tempo stringe. Il piano per rilanciare l’azienda Il piano ideato dal board di Fiorucci, e approvato dai nuovi investitori, prevede azioni volte alla crescita sul mercato sia italiano sia internazionale, con un particolare focus su Paesi chiave come Germania, Austria, Francia e Regno Unito. “Grazie ai nuovi finanziamenti, l’azienda ora non ha posizioni debitorie e dispone di liquidità sufficienteper garantire continuità operativa e di pagamenti”, ha dichiarato l’amministratore delegato Claudio Rustioni. Gli oltre 30 milioni di euro di investimenti previsti dal progetto di rilancio “saranno fondamentalmente indirizzati a rendere competitiva l’azienda e ad acquisire nuove quote di mercato. Ci concentreremo sull’automazione e modernizzazione degli impianti, sull’acquisizione di distributori e catene retail nel nord Italia e all’estero e sulla sicurezza sul lavoro e l’igiene per tutelare sia i nostri dipendenti che i clienti finali”. La mobilitazione dei sindacati Già il 23 novembre ha avuto luogo un incontro tra la Fiorucci, le Segreterie nazionali e territoriali di Fai, Flai, Uila e le RSU degli stabilimenti di Pomezia e Parma. Nel corso della riunione, l’azienda ha illustrato il proprio piano per invertire una tendenza negativa che si protrae da oltre un decennio. Aprendo un tavolo di lavoro con i sindacati, la Fiorucci ha affermato di voler ridurre, “nel limite del possibile e coerentemente alla situazione di mercato”, l’impatto sociale della riorganizzazione. Dall’altro lato le sigle sindacali si sono opposti fermamente al piano della società, dichiarando l’immediata apertura dello stato di agitazione sindacale nel sito produttivo di Pomezia e convocando d’urgenza le assemblee con le lavoratrici e i lavoratori per decidere le azioni di lotta da mettere in campo. I lavoratori hanno anche bloccato la strada di accesso allo stabilimento. L’obiettivo dei sindacati è portare la questione all’attenzione del Governo, per scongiurare l’ennesimo dramma sociale. Read the full article
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Made in Italy e l'Italia in breve
L'Italia in breve, aforismi e citazioni Made in Italy e l'Italia in breve. Questo libro di aforismi e riflessioni sul bel paese è stato scritto nel 2014, quindi prima delle varie sciagure che hanno colpito la nostra nazione, ma non solo. Non vi erano ancora state la grande emergenza sanitaria del Covid, la tragica evoluzione della riforma delle pensioni, la grande crisi economica, e la guerra causata dalla Russia con l'invasione dell'Ukraina. Tuttavia i mali che ci affliggono sono più o meno sempre gli stessi, e attraverso questo volumetto potrete farvi un'idea della nostra povera Italia. In ogni caso, prima dell'introduzione originale del testo, riporto qualche notizia più recente, allo scopo di rendere più chiara la situazione. Carl William Brown L'ira di Dio su te mormora e rugge, o Italia, o donna sonnolenta ed orba. Vincenzo Monti L'italiano grida molto, ma non si muove. Se ne ha la prova dalla storia degli ultimi trent'anni, durante i quali malgrado ogni sorta di intrighi, non c'è mai stato in Italia un movimento rivoluzionario nel vero senso del termine. (...) In Italia ci si detesta da provincia a provincia, da città a città, da famiglia a famiglia, da individuo a individuo. Klemens Wenzel Lothar von Metternich-Winneburg citato da Giordano Bruno Guerri Non si può sperare nulla di bene nelle province che in questi tempi si veggono corrotte, com'è l'Italia sopra tutte le altre; e ancora la Francia e la Spagna di tale corruzione ritengono parte. Nicolò Macchiavelli L’Italia è un paese con un elevatissimo numero di geologi, 15mila, la metà di quelli europei, e da quest’anno il Consiglio nazionale dei geologi italiani potrà rilasciare il titolo di euro-geologo che permette di lavorare in tutta Europa. Carl William Brown Case distrutte e danneggiate, auto portate via dall'acqua, cittadini impauriti e travolti dalle piogge che chiedono aiuto: questa è la situazione in Emilia Romagna, regione che nelle ultime settimane è inondata e duramente messa alla prova dalle alluvioni. La sera del 18 maggio 2023 l'agghiacciante bilancio ammonta a ben 13 vittime; intanto, si registrano 42 comuni sott'acqua, 280 frane, 34mila utenze senza elettricità. Come riportato dall'ANSA, solo nella giornata di mercoledì 17 sono caduti fino a 200 millimetri di pioggia nel corso di 24 ore, con intensità massima raggiunta tra Monghidoro, Civitella di Romagna e Castrocaro Terme. Christina Nunez Il problema della fragilità del nostro territorio e dell’esposizione al rischio di frane e alluvioni riguarda molte aree della Penisola. Domenico Calcaterra, Segretario Generale della FEG (Federazione Europea dei Geologi) ed esponente del CNG (Consiglio Nazionale dei Geologi) ha ricordato che delle 700mila frane presenti sul territorio europeo, ben 500mila sono in Italia. In ben 6.633comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico che comportano ogni anno un bilancio economico ed umano pesantissimo; non dobbiamo poi dimenticare che l’Italia è anche un Paese ad alto rischio sismico e vulcanico. Sono 70 anni oggi dall’ultima eruzione del Vesuvio, e oggi il Vesuvio, l’Etna e i Campi Flegrei sono tra i vulcani meglio monitorati del mondo. Nel nostro Paese tuttavia la prevenzione è quasi inesistente: 5 milioni e seicentomila italiani vivono in una zona a rischio idrogeologico e le aree più in pericolo sono quelle del nel nord est (1.629.473 cittadini), seguito dal sud (1.623.947), dal nord ovest (1.276.961), dal centro (1.081.596) e dalle isole (90.794). Il rischio sembra aumentare perché gli eventi che si verificano ogni anno sono cresciuti nell’ultimo decennio passando da circa un centinaio ai 351 del 2013 e nei primi 20 giorni di quest’anno sono già stati 110. Grave anche il numero delle vittime, 328 negli ultimi dodici anni. Ma l'Italia non è soggetta solo al rischio sismisco. Le colate di cemento incrementano infatti anche le conseguenze di frane e alluvioni, amplificando il rischio idrogeologico che coinvolge circa 29.500 chilometri quadrati del nostro Paese, pari al 10% della superficie, con l'89% dei comuni e 5,8 milioni di persone coinvolti. Dagli anni '70 ad oggi, in Italia, è stata coperta da cemento una superficie equivalente a Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna messe insieme. Eppure, nel nostro Paese, il 44% del territorio è a rischio sismico potenzialmente elevato, pari al 36% dei Comuni, con 21,8 milioni di persone coinvolte e 5,5 milioni di edifici a rischio. Silvio Seno, ordinario di Geologia presso l'Università di Pavia e Responsabile della "Settimana del Pianeta Terra" denuncia che il conto complessivo dei danni provocati in Italia da terremoti frane e alluvioni, dal 1944 al 2011 è pari a 242,5 miliardi di euro, circa 3,5 miliardi di euro l'anno, di cui il 73% riguarda i terremoti, il 25% il dissesto idrogeologico". "Dal 2010 ad oggi si stimano costi per 20,5 miliardi di euro di cui 13,3 solo per il terremoto in Emilia Romagna" ha rimarcato ancora il geologo. Seno ha quindi sottolineato che le grandi ricchezze dell'Italia "sono un vero museo naturale di straordinaria bellezza e ricchezza geologica, ed è proprio lo scopo che la manifestazione la "Settimana del Pianeta Terra" cercherà di porre in risalto e di sottoporre all'attenzionme dei media, dei vari amministratori e dell'opinione pubblica.
Alluvione Emilia Rogna 2023 Siamo sull'orlo del baratro. Goditi il panorama. Altan L'Italia è una Repubblica fondata su 60 milioni di italiani presi quotidianamente per il culo. Carl William Brown Forse non ce ne siamo accorti, ma mentre parlavamo di riforme l'Italia se n'è andata. Marcello Veneziani L'Italia sarà anche una piccola nazione, ma in compenso la sua stupidità è molto grande. Carl William Brown Assistiamo ormai da anni al declino della classe politica italiana e purtroppo anche chi si è impegnato per il suo ricambio è stato considerato semplicemente un terrorista e messo in galera, soltanto perché magari aveva ammazzato qualcuno. Carl William Brown Non solo moda e cibo. Anche fucili, pistole, bombe, velivoli, mezzi blindati e corazzati. È la nuova frontiera del “Made in Italy”, il record dell’export nazionale: l’Italia ha superato la Russia ed è ora il secondo produttore mondiale di armi, dopo gli Usa. Evidentemente anche il bel paese ha fatto tesoro delle riflessioni del grande bardo (William Shakespeare) che, nel suo Coriolano, affermava appunto che la guerra uccide più cornuti di quanto non la pace generi uomini. E poi ci si riempie tanto la bocca di belle parole come democrazia, libertà, fratellanza, diritti umani, pace nel mondo, e naturalmente la chiesa e il papa soprattutto pregano a più non posso e danno la loro benedizione urbi et orbi, alla faccia di tutti quegli atei polemisti e senza cuore che continuano a sostenere che tutti questi burocrati clericali non fanno una beata minchia, infatti siamo o non siamo tutti figli di Dio e quindi fratelli, ed inoltre non sono le armi le vere responsabili, ma il loro uso improprio, e quindi alla fine della storia non tutto il male viene per nuocere, in quanto non sarebbe così se il male fosse male, e non fosse invece un bene! Ecco dunque la vera “coincidentia oppositorum”, ecco la vera duale e singola verità, ecco la vera divinità, ecco la suprema stupidità. Carl William Brown Introduzione Da sempre mi ritengo un personaggio apolide e di natura anarchica, tuttavia essendo di madrelingua italiana ed essendo la nostra patria una fonte inesauribile di materiale per ogni studioso della stupidità, consapevole della grandezza maturata dall'Italia nelle varie epoche, e della sua odierna decadenza, ho pensato bene di dedicargli questa raccolta di massime, di pensieri, di riflessioni, di citazioni e di aforismi. L'idea mi è venuta alcuni giorni fa, mentre stavo aggiornando e mettendo un po' in ordine il mio sito, mi sono accorto che vi era solo una pagina dedicata agli aforismi e alle battute sull'Italia e gli italiani nella sezione umoristica del nostro Daimon Club (www.daimon.org), mentre mancava invece una raccolta un po' più seria sullo stesso argomento nella Daimon Library. Evidentemente all'epoca avevo ritenuto più indicato fare solo una pagina divertente sulla tematica, ma visto che le cose sono sempre andate peggiorando e sdrammatizzare solo con i frizzi e i lazzi non basta, mi sono deciso a porre rimedio. Così ho iniziato a mettere insieme gli aforismi che avevo scritto nel corso degli anni su questa tematica e poiché ho constatato che il loro numero era piuttosto cospicuo, ho deciso di metterli assieme ai pensierini degli altri autori, di diverse epoche e di diversa estrazione sociale e letteraria e farne un e-book, con una piccola introduzione, da distribuire anche gratuitamente, perché la cosa importante per le idee è che si diffondano, ovvero che vengano rese pubbliche, vale a dire pubblicate e divulgate, senza pensare solo ed esclusivamente al ritorno economico che ne possiamo ottenere. In fondo poi tutto il mondo è paese, anche perché oramai di italiani veri e propri non ce ne sono più e magari non ci sono mai stati, infatti tutte le popolazioni sono sempre frutto di contaminazioni etniche e di intrecci culturali e antropologici, poi col tempo vengono identificate con la zona geografica, la lingua, gli usi e i costumi che le contraddistinguono, ma solo dopo molti anni di sedimentazione e di amalgama; inoltre questo discorso poteva andar bene quando i viaggi e gli spostamenti erano più difficili, ma ora che il mondo è quasi completamente globalizzato non ha più molto senso parlare di italianità, quando tra un po' di anni, gli abitanti che popoleranno la vecchia penisola saranno tutti di origini diverse e forse non parleranno più nemmeno l'italiano; ecco perché in questo librettino non potevano di certo mancare le citazioni in inglese, lingua ormai quasi globale e che dovrebbe appunto essere adottata e impiegata sempre più universalmente proprio come mezzo di coesione e di integrazione tra tutte le varie etnie del globo. Da notare inoltre che l'italiano è il primo discendente del latino, un idioma che in un modo o nell'altro, per influsso diretto o per mezzo del francese ed ora dello spagnolo, ha dato circa un buon 70 per cento di vocaboli alla lingua inglese, e solo questo basterebbe per far capire come la nostra cultura abbia grandemente influenzato prima tutta l'Europa ed in seguito anche tutto il mondo. Questo libretto è dunque in primo luogo dedicato a tutti gli italiani che sanno ancora resistere, criticare, indignarsi per lo stato di tremenda anestesia in cui versa il nostro paese, ma al tempo stesso è anche pensato per tutti i vari amanti del genere aforistico e delle riflessioni brevi. Essendone io il curatore, lo stile come al solito ne risulta irriverente, ironico, umoristico, irrispettoso, impertinente, sarcastico, e talvolta anche volutamente un po' profanatorio, inoltre la forma dell'e-book, al contrario di quello che accade per i siti tradizionali, vi permetterà di trovare tutto il materiale ben confezionato, comodamente e facilmente consultabile su qualsiasi supporto, senza la noiosa e insulsa pubblicità che dovreste sorbirvi navigando in Internet o nelle varie applicazioni create ad hoc per cercare appunto di fare due soldi.
Made in Italy pensieri e riflessioni È anche un modo per farmi un po' di pubblicità, visto che nonostante la mia vasta produzione ed il mio impegno in rete, sia più facile trovare degli studiosi che si occupano degli autori di aforismi dell'Amazzonia che non di quelli indigeni per l'appunto, senza parlare poi degli editori, che sono sempre solo e troppo interessati al guadagno, per poter pensare anche ad altro. Essendo poi il testo in formato anche digitale spero possa avere una vasta diffusione, perché in teoria potrebbe interessare a tutti gli abitanti della nostra penisola, ma anche a tutti i suoi potenziali visitatori stranieri, siano essi turisti o, come accade sempre più spesso, immigrati in cerca di fortuna. Un altro aspetto fondamentale di questa raccolta è che, proprio per venire incontro e uniformarsi alla surrealità e al caos della realtà, le citazioni raccolte non sono né in ordine alfabetico, né in ordine cronologico, né peggio che andar di notte con un insensato e ridicolo numero che le preceda e cosa più importante si nomina solo l'autore, senza riportare l'eventuale testo in cui la frase era originariamente inserita e questo proprio perché gli aforismi devono aiutare a riflettere al di là del tempo, dello spazio, dei libri, e dell'autorità o meno del loro contesto, le idee infatti devono muoversi liberamente nella testa del lettore, così come pure in quella dello scrittore che le coltiva e gli offre una forma più o meno divertente, più o meno moraleggiante, critica, satirica, ammonitrice o metaforica. In fondo poi le raccolte di massime non sono saggi accademici dove viene citata la fonte completa, con l’anno di pubblicazione, la casa editrice, l’autore, la pagina, ecc. ecc., ma sono appunto pensieri e riflessioni che devono essere agili, veloci, pungenti e completamente e anarchicamente liberi di compiere la loro missione, poi chi vorrà eventualmente approfondire le notizie su un autore e la sua produzione o un personaggio e le sue avventure potrà sempre farlo in un secondo momento, anche perché viceversa servirebbero anche un minimo di notizie biografiche, e allora la semplice antologia di pensierini diventerebbe quasi una noiosa enciclopedia, le cui informazioni ormai non interesserebbero più nessuno, in fondo l'universo non sa neppure che esistiamo, quindi dobbiamo rilassarci un po' di più, e non intestardirci troppo su cose che in fondo non sono utili per il nostro benessere e anzi in modi più o meno occulti lo peggiorano, si vedano per esempio tutte le stupide leggi che vengono elaborate nelle varie nazioni, Italia in testa, compreso appunto quella meno letteraria, pedagogica e filantropica del diritto d'autore. Inoltre, “last, but not least”, poiché il gentile pubblico sembra essere più interessato alle varie pillole narrative che non ai loro autori, si è pensato bene di non tediarli troppo con un'inutile enfasi appunto su chi le ha composte, anche perché, come tutte le opere della letteratura, queste diventano le vere protagoniste nella mente dei lettori, quando questi leggendole le portano a nuova vita, le interpretano e le animano, le approvano, le criticano, le amano o le disprezzano. Tempo fa uno scrittore che aveva prodotto un romanzo adatto per il mondo del diritto, elogiandolo faceva intendere che il libro avrebbe potuto avere un target di almeno diverse centinaia di migliaia di persone, visto che in Italia solo gli azzeccagarbugli sono 230.000, e lo consigliava appunto a tutti gli avvocati, i magistrati, i giudici, e rispettivi parenti a seguito. Poco tempo dopo un altro autore che si occupa di arte, avendo scritto un originale saggio storico sugli artefici della materia, sempre valutandolo in maniera assai positiva lo suggeriva a tutti i cultori delle varie discipline artistiche presenti sul nostro territorio, e anche qui, inutile dirlo, la fatica letteraria avrebbe potuto essere di grande interesse per almeno svariate centinaia di migliaia di persone, infatti è risaputo che nella nostra penisola gli artisti sono una componente numerosissima della popolazione. Orbene, avendo io curato questa raccolta di aforismi, pensieri, citazioni e riflessioni sull'Italia e gli Italiani, da sottolineare che il testo comprende circa 200 aforismi di Carl William Brown e già questo basterebbe per differenziarlo sostanzialmente da tutte le altre raccolte passate, presenti e future sull'argomento, mi sento autorizzato a consigliarlo a quello sparuto gruppetto di diversi milioni di teste di caxxo che animano il nostro bel paese e visto che il testo non è che una metafora della stupidità globale, dato che come ben si sa tutto il mondo è paese, in coscienza mi sento di proporlo almeno anche ad alcuni miliardi di altri simpatici personaggi che popolano, animano ed inquinano il nostro lurido, disincantato e penoso pianeta. Per concludere questa prefazione c’è da aggiungere che in questo libro non troverete molto né dei maledetti toscani, né dei benedetti italiani, ma vi potrete divertire affrontando la metafora della stupidità del pianeta e perché no, anche dell'universo, vale a dire l'Italia e i suoi abitanti, ormai cittadini del mondo a pieno titolo. Se poi volete invece dare un'occhiata a dei ritratti italiani, o ai cari fratelli d'Italia, beh, allora magari vi consiglio un grande scrittore, un certo Arbasino, che io non ho mai letto se non nelle interviste sui giornali, e lì potrete godere delle descrizioni dei grandi personaggi che hanno contribuito a rendere l'Italia famosa nel mondo, gente come Agnelli, Calvino, Fellini, Moravia, Pasolini e via dicendo. Carl William Brown Italia in breve. (My Ko-fi shop) Scarica gratis degli e-books interessanti. Ars longa, Vita brevis di C.W. Brown Aforismi Volume I di C.W. Brown L’Italia in breve, un libro per tutti Made in Italy. Italia in breve Dati statistici sull’Italia Aforismi Geniali di W. Shakespeare Aforismi contro il potere di C.W. Brown Read the full article
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Istat: la povertà in Italia aumenta del 9,5%
Secondo le ultime stime Istat, la povertà in Italia è in netta crescita. Rispetto al 2022, il numero di famiglie che vivono in condizioni di povertà assoluta è aumentato del 9,5%, raggiungendo l'8,5% del totale delle famiglie residenti. Si tratta di oltre 2,2 milioni di famiglie, per un totale di circa 5,7 milioni di individui. Un dato allarmante che conferma la tendenza già in atto negli ultimi anni. L'incidenza di povertà assoluta era infatti in crescita già dal 2021, quando era passata dal 7,7% all'8,3%. L'aumento del 2023 è dovuto principalmente all'inflazione, che ha colpito duramente le famiglie con redditi più bassi, erodendo il loro potere d'acquisto. Istat, chi sono i più colpiti dalla povertà Tra i più colpiti dalla povertà ci sono i minori. L'incidenza di povertà assoluta tra i minorenni è infatti salita all'11,6%, con quasi 1,3 milioni di bambini e ragazzi che vivono in famiglie povere. Un dato che desta seria preoccupazione per il futuro del Paese. Le famiglie con lavoratori dipendenti sono le più a rischio. L'incidenza di povertà assoluta tra queste famiglie è infatti salita al 9,1%, rispetto all'8,3% del 2022. Un dato che evidenzia come la crisi economica stia colpendo anche i lavoratori, tradizionalmente considerati una categoria più protetta. Le diseguaglianze territoriali aumentano. La povertà è più diffusa nel Sud e nelle Isole, dove l'incidenza di povertà assoluta supera il 10%. Al Nord, invece, il dato si attesta intorno all'8%. Un divario che si è ulteriormente ampliato negli ultimi anni. Cosa fare per contrastarla? Non esiste una risposta facile a questa domanda. Sicuramente, è necessario intervenire per sostenere le famiglie più vulnerabili, ad esempio con misure di sostegno al reddito e interventi a favore dell'occupazione. Ma è necessario anche agire a monte, investendo in istruzione, formazione e servizi sociali. Solo con un impegno serio e strutturale sarà possibile invertire la rotta e costruire una società più equa e coesa. Oltre alle misure di carattere economico, è importante anche intervenire per contrastare le disuguaglianze sociali. Ad esempio, è necessario rafforzare il sistema di welfare e garantire l'accesso a servizi essenziali come la salute e l'istruzione. È inoltre importante promuovere l'inclusione sociale e combattere contro ogni forma di discriminazione. La lotta alla povertà è una sfida complessa che richiede un impegno da parte di tutti. Istituzioni, imprese e cittadini devono collaborare per costruire un futuro migliore per le persone che vivono in condizioni di povertà. Foto di Frantisek Krejci da Pixabay Read the full article
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Eyes on the world #137
Settimana diesel quella che ci consente di archiviare la prima metà di marzo.
Parte lenta, ma piano piano accumula fatti su fatti che la rendono più ricca di quanto si creda. Si parte, come prassi vuole, dalla guerra in Ucraina, passando per il Medioriente, Francia, ovviamente Italia e la recentissima crisi delle banche.
Moltissimo da dire, partiamo subito 👇
🇺🇦 SCONTRO USA-RUSSIA, SVEZIA E FINLANDIA NELLA NATO, I RIFORNIMENTI POLACCHI: LA SETTIMANA IN BREVE
(1) Settimana con qualche nuovo risvolto sul fronte ucraino-russo. Ma partiamo da leggermente più lontano: domenica scorsa c’è stata una manifestazione in Moldavia contro il governo filo-occidentale, nella quale – secondo le forze dell’ordine – si sarebbero infiltrate delle persone pagate appositamente per creare una sommossa. Si trattava di circa 50-100 persone in totale, tra le quali alcune russe. Sembrerebbe esserci dietro proprio la #Russia, che da settimane pare stia preparando un piano per alterare l’ordine democratico del paese. Oltre ciò, il fatto che più ha agitato la settimana ha riguardato lo scontro tra un caccia russo e un drone statunitense nello spazio aereo internazionale a sud dell’#Ucraina. Tutto è successo martedì, con 2 caccia russi che hanno volato per più di 30 minuti vicino al drone, buttandogli poi del carburante addosso e colpendolo poco dopo (non è chiaro se per errore o appositamente). Il mezzo statunitense è poi caduto in mare, dopo essere partito da una base in Romania per un volo di ricognizione di 10 ore. John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della presidenza degli Stati Uniti, ha fatto sapere come non fosse la prima operazione di intercettazione russa (aggiungendo che un eventuale messaggio di dissuasione dal volare nel Mar Nero non avrà effetti sulle operazioni eseguite dagli #USA), mentre il portavoce del dipartimento di Stato statunitense ha convocato a Washington l’ambasciatore russo, che ha definito l’incidente “una provocazione” dell’esercito americano. Ad avvalorare la tesi statunitense, il Comando europeo dell’esercito americano ha pubblicato il video dello scontro, nel quale si vede il suddetto (primo) rilascio di carburante (il cui obiettivo è di oscurare gli strumenti ottici del drone e renderlo pressoché inutilizzabile) e un secondo rilascio a distanza più ravvicinata, nel quale avviene l’urto con il drone che poi inizierà una lunga discesa verso il Mar Nero (dove infine precipiterà). Secondo quando riferito alla CNN, alcuni operatori avrebbero rimosso i file sensibili all’interno del drone prima che questo cadesse, di modo che – in caso di recupero in mare per mano russa (le operazioni di ricerca sarebbero già iniziate) – le informazioni raccolte non finiscano per avvantaggiare la Russia. In settimana si è tornati a parlare anche dell’ingresso di Svezia e Finlandia nella #NATO. Se per la seconda non sembrano esserci problemi (tutti gli stati sono pronti per dare la loro approvazione), per la prima pesa ancora l’opposizione della Turchia, al punto che potrebbero non riuscire a entrare insieme. I due paesi si erano accordati in tal senso per motivazioni simboliche e di supporto reciproco. Infine un salto in Polonia, dove il presidente Duda ha fatto sapere che fornirà all’Ucraina alcuni caccia di provenienza sovietica. Si tratta dell’unico paese NATO che finora ha risposto alla richiesta di Zelensky di ricevere mezzi di questo genere. Ancora non è chiaro se altri paesi si uniranno a questa decisione.
🇮🇹 RIFORMA FISCALE E PONTE SULLO STRETTO: COSA HA DECISO IL CONSIGLIO DEI MINISTRI. E NON SOLO…
(2) Passiamo all’#Italia, con qualche aggiornamento proveniente innanzitutto dal Consiglio dei ministri di ieri pomeriggio, il cui ordine del giorno è stato piuttosto ricco. Ci sono state due approvazioni molto importanti, ovvero il disegno di legge delega per la riforma del sistema fiscale e il decreto-legge sulla costruzione del #ponte sullo stretto di Messina, una di quelle opere di cui si parla da decenni ma che ancora non ha visto la luce. La prima necessiterà dell’approvazione del Parlamento, che – in caso di approvazione – cederà il compito di approvare i decreti legislativi per realizzarla al governo stesso. In generale, si parla di una riduzione delle tasse partendo dall’#IRPEF (che passerà da quattro a tre aliquote), con l’intento di arrivare lentamente alla flat tax, ma anche abbassare l’IRES (l’imposta sugli utili delle società) ed eliminare gradualmente l’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive). A questo si aggiungeranno delle riduzioni delle sanzioni amministrative e penali per chi sarà impossibilitato a pagare e per imprese particolarmente collaborative. Non è ancora chiaro dove verranno reperite le risorse per procedere con tale provvedimento. Per ciò che riguarda il ponte, potrebbe essere vicina la ricostruzione della Stretto di Messina Spa, la società che aveva preso in carico la costruzione anni fa. Questa settimana inoltre, come previsto, il Consiglio di Stato ha reso noto che la proroga alla fine del 2024 delle concessioni pubbliche agli stabilimenti balneari è illegittima, come già anticipato nel 2021. Di conseguenza, è lecito aspettarsi novità nelle prossime settimane. Chiudiamo con un caso abbastanza curioso. Dopo poche settimane a capo di 3-I, società pubblica deputata alla gestione dei software di Inps, Istat e Inail nata nel dicembre 2022, Claudio Anastasio si è dimesso. Decisiva una mail aziendale inviata dallo stesso Anastasio ai componenti del consiglio di amministrazione con all’interno diversi passaggi ripresi (quasi letteralmente) da un noto discorso di Benito Mussolini del 1925, inserendo il nome della sua società e omettendo pressoché solo la parola “fascismo”.
🛥 ENNESIMA TRAGEDIA NEL MEDITERRANEO. ALARM PHONE E SEA WATCH PARLANO DI RITARDI NEI SOCCORSI
(3) Restiamo nel nostro paese, dove continuano le operazioni di soccorso in mare. Diverse imbarcazioni della Guardia Costiera e della Marina militare sono intervenute tra la fine della scorsa settimana e l’inizio di questa per salvare centinaia di persone in arrivo in Italia, soprattutto in Calabria. Domenica mattina le autorità hanno fatto sapere che nel #Mediterraneo un barcone si è capovolto e 30 migranti su 47 presenti nell’imbarcazione hanno perso la vita. Le polemiche, anche in questo caso, non stanno mancando e Alarm Phone (che fornisce assistenza ai migranti proprio nel Mediterraneo) ha denunciato il ritardo volontario nel prestare i soccorsi. Le sue segnalazioni (partite nella notte tra venerdì e sabato) erano giunte sia al Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo italiano – che fa capo alla Guardia Costiera – che alle autorità maltesi e libiche. Queste ultime avrebbero avvisato il Centro di non riuscire a occuparsene e pertanto diverse navi sarebbero state inviate dal Centro stesso per monitorare la situazione. I soccorsi sarebbero arrivati a distanza di oltre 24 ore dalla segnalazione, ma la Guardia Costiera ha rimbalzato in parte la responsabilità alle autorità straniere. A provare a fare chiarezza sull’accaduto ci ha pensato l’ong tedesca Sea Watch, che ha pubblicato un video che ricostruisce l’intera faccenda in base alle informazioni fornite da Alarm Phone e le conversazioni con le autorità libiche e italiane per coordinare il soccorso. Le immagini sono state fornite da Seabird, l’aereo di ricognizione di Sea Watch che si occupa di sorvolare il Mediterraneo. L’aereo ha avvistato il barcone alle 9:32 di sabato mattina (8 ore dopo la segnalazione di Alarm Phone) chiedendo assistenza immediata. La nave mercantile BASILIS L sarebbe giunta sul posto, ma senza prestare aiuto, rimanendo in attesa di informazioni dalla Guardia costiera italiana. Questa avrebbe detto all’equipaggio della nave di seguire le istruzioni della Guardia costiera libica, che tuttavia – per motivazioni da prendere con le pinze – avrebbe a sua volta comunicato di non avere motovedette a disposizione per aiutare l’imbarcazione in pericolo. Comunicata l’impossibilità di intervento alla Guardia costiera italiana, Sea Watch avrebbe chiesto a quest’ultima come procedere per il soccorso, senza ricevere alcuna risposta. La barca si sarebbe ribaltata qualche ora dopo, nella notte tra sabato e domenica, con i soccorsi giunti sul posto solamente a fatto compiuto.
💰 BANCHE E BORSE IN DIFFICOLTÀ IN USA, INTERVIENE IL GOVERNO. EUROPA ALLE PRESE CON CREDIT SUISSE
(4) Crisi delle banche, facciamo ordine un attimo. Tutto è cominciato la scorsa settimana, quando la Silicon Valley Bank (#SVB, uno degli istituti bancari statunitensi più importanti per il settore startup tecnologiche) è fallita, costringendo il governo americano a un intervento d’emergenza. Fino a poco più di un anno fa il suo valore superava i 44 miliardi di dollari. Tutti i depositi minori di 250 mila dollari verranno garantiti dalla Federal Deposit Insurance Corporation (#FDIC), ovvero l’ente deputato a offrire garanzie sui conti correnti, mentre il resto degli investitori (che in SVB tenevano cifre ben più alte) rischiano di veder sfumare i propri risparmi. Il contraccolpo non si è fatto attendere, anche se all’inizio è stato contenuto in qualche modo. SVB ricopriva un ruolo chiave per la crescita delle startup tecnologiche della Silicon Valley, che mai come negli ultimi anni sono cresciute a vista d’occhio. L’aumento dell’inflazione (e la conseguente crescita dei tassi d’interesse imposta dalla Federal Reserve, ovvero la banca centrale degli USA) ha ridotto il valore degli investimenti fatti da SVB e, più in generale, dei titoli di stato americani, legati a doppio filo ai suddetti tassi. Questo, unito a un generale rallentamento dell’economia legata alle #startup della Silicon Valley, ha portato a una diminuzione di nuovi depositi e, conseguentemente, a un calo dell’affidabilità/solidità della banca. La situazione è precipitata quando l’8 marzo SVB Financial Group (uno dei rami della banca) ha annunciato la vendita di titoli per un valore di 21 miliardi di dollari, con la previsione di una perdita per 2 miliardi di dollari. La sola intenzione a fare questo passo ha convinto investitori e risparmiatori a prelevare pressoché tutti i depositi investiti in SVB, con la conseguente chiusura della banca (decisa dal governo) per tutelare i possessori di conti al suo interno. La causa principale del fallimento è anche rintracciabile nell’aver puntato su un unico settore (quello delle startup tecnologiche) senza mai differenziare in altri ambiti. Il crollo di SVB è stato l’inizio di un effetto a catena molto pericoloso. Innanzitutto, molte startup che possedevano svariati depositi da milioni di dollari hanno comunicato l’impossibilità di accedere ai propri conti, con il rischio di non recuperare quanto investito e – di conseguenza – non poter pagare i dipendenti o, peggio, essere costretti a chiudere l’attività (visto e considerato che la maggior parte delle startup non genera utili da subito). Le più solide hanno avviato strategie d’emergenza per accumulare liquidità in breve tempo, con promozioni e iniziative lampo volte a recuperare quanto possibile, ma la situazione resta piuttosto critica.
Proprio per evitare danni più elevati e che più istituti venissero coinvolti (mettendo a rischio il sistema bancario americano), domenica scorsa il governo americano ha chiuso un’altra banca, Signature Bank, parecchio attiva nel settore immobiliare. Oltre ciò, sono state comunicate misure per proteggere anche i correntisti più facoltosi, i cui depositi superiori ai 250 mila euro verranno ripagati attingendo al Fondo di assicurazione dei depositi di FDIC (finanziato da tutte le banche americane). Chi ha investito nella banca invece – analogamente a chi investe in una società che poi fallisce – invece non avrà indietro i suoi soldi. Le banche in difficoltà saranno anche aiutate da un meccanismo di prestiti gestito dalla Federal Reserve. In ogni caso, le conseguenze della chiusura delle due banche si sono realizzate all’inizio di questa settimana. Le borse europee lunedì hanno aperto e chiuso in netto calo, mentre i titoli di diverse banche regionali americane (First Republic Bank e Western Alliance su tutte) hanno perso parecchi punti percentuali. A sostegno della prima sono intervenute lo scorso giovedì le 11 più grandi banche statunitensi, che hanno messo a disposizione ben 30 miliardi per dimostrare la solidità della banca e la fiducia che gli istituti pongono in essa. Già da martedì comunque – almeno su suolo americano – il panico è sembrato rientrare, mentre sono iniziate a circolare voci su un’inchiesta federale sul fallimento della Silicon Valley Bank. Non si è potuto dire lo stesso sui mercati europei, dove tuttora regna l’incertezza (anche se non c’è un diretto collegamento con quanto sta accadendo in USA). #CreditSuisse è uno degli istituti più chiacchierati del momento, visto il netto ribasso dei suoi titoli dovuto a voci di presunte debolezze di bilancio (oltre agli scandali che l’hanno riguardata negli ultimi anni). A questo proposito, ha peggiorato la situazione l’intervento della Saudi National Bank (prima azionista di Credit Suisse), il cui presidente ha fatto sapere di non essere intenzionato a fornire liquidità alla banca in caso di problemi. La stessa Credit Suisse ha quindi chiesto alla banca centrale svizzera di darle pubblicamente supporto, in modo da fermare il crollo delle azioni, con quest’ultima che ha messo sul piatto oltre 50 miliardi di dollari per risollevare le sue casse e riportare tranquillità nel sistema bancario europeo. Nel contempo, anche la #BCE ha indagato (e sta indagando) sui rapporti tra la banca svizzera e gli altri istituti europei, al fine di bloccare sul nascere eventuali contagi. La stessa BCE giovedì ha comunicato un nuovo rialzo dei tassi d’interesse di riferimento dello 0,5%, in linea con quanto previsto già a febbraio.
🇸🇦 RIAPERTE LE RELAZIONI TRA ARABIA SAUDITA E IRAN DOPO 7 ANNI DI CONTRASTI. COSA SIGNIFICA?
(5) Settimana particolarmente importante in #Medioriente, dove le relazioni diplomatiche tra #Arabia Saudita e #Iran sono riprese dopo 7 anni di contrasti continui. Le agenzie di stampa di entrambi i paesi lo hanno reso noto in modo congiunto, comunicando anche la riapertura delle rispettive ambasciate. L’accordo è stato siglato in #Cina, altro aspetto da non sottovalutare dal momento che il paese ha buoni rapporti con entrambi (a differenza degli Stati Uniti). Iran e Arabia hanno fatto sapere anche di aver riattivato l’accordo di sicurezza reciproca interrotto 7 anni fa, concordando inoltre il rispetto della sovranità dei rispettivi stati e la non interferenza negli affari interni. La situazione si fece tesa nel 2016, quando l’Iran richiamò in patria il proprio ambasciatore in seguito alla condanna a morte (da parte dell’Arabia Saudita) del religioso sciita Nimr al Nimr. Ci furono fortissime proteste in Iran e l’ambasciata saudita venne persino incendiata. Da quel momento i rapporti si incrinarono e le nazioni presero le parti di schieramenti opposti in diverse circostanze, una su tutte in Yemen, dove i sauditi continuarono a dare supporto al governo locale contro i ribelli Houthi (armati dall’Iran). Anche la questione atomica ha sempre avuto un ruolo nel rapporto con l’Arabia Saudita, che – preoccupata dall’espansione iraniana – si era avvicinata a #Israele, grande nemico dell’Iran. Con la (apparente) risoluzione dei conflitti tra le parti, sarà importante capire che fine faranno gli accordi presi con altre nazioni e come queste reagiranno al ristabilimento dei rapporti tra Arabia e Iran.
🇫🇷 FRANCIA: RIFORMA DELLE PENSIONI APPROVATA SENZA L’OK DELL’ASSEMBLEA. FORTI PROTESTE IN CORSO
(6) Facciamo un rapido salto in #Francia, dove ci sono grosse novità a tema pensioni. In settimana non si sono placati gli scioperi contro la riforma proposta dal governo francese. L’aspetto più contestato è l’innalzamento dell’età minima per andare in pensione dai 62 anni attuali ai 64. Scuola e trasporti sono i due settori più colpiti in assoluto dalle manifestazioni, ma d’impatto sono stati anche i disagi provocati negli ultimi giorni dallo sciopero dei netturbini, che – solo a Parigi – hanno lasciato per strada più di 5.000 tonnellate di rifiuti. A nulla però sono valse tali dimostrazioni, dal momento che il presidente Macron e il suo governo ieri hanno stabilito che approveranno la riforma senza passare dall’Assemblea nazionale (il ramo principale del parlamento francese), dove la maggioranza era parecchio a rischio e – di conseguenza – la riforma rischiava di non passare. La prima ministra francese Elisabeth Borne ricorrerà quindi al comma 3 dell’articolo 49 della Costituzione, che le consente di approvare una legge finanziaria o di welfare senza la classica votazione parlamentare, ma con un semplice ok del Consiglio dei ministri. La decisione è stata giustificata dalla delicatezza della riforma e da ciò che avrebbe significato a livello economico un’eventuale bocciatura (si parla di una manciata di voti al massimo). I deputati hanno la giornata di oggi per presentare una mozione di sfiducia al governo che, nel caso ottenesse la maggioranza, porterebbe alla sua caduta e al rigetto della legge (che, almeno secondo la stampa, risulta al momento improbabile). Nel caso in cui la legge proseguisse il suo iter, dovrebbe passare dal Senato (che possiede una maggioranza più solida) e poi dall’Assemblea (dove sarà possibile applicare il suddetto comma 3). Come prevedibile, sono attualmente in corso fortissime proteste sia nella capitale Parigi che in numerose altre città, tra cui Nantes, Rennes e Marsiglia. Anche i sindacati si sono uniti alla causa e hanno annunciato mobilitazioni ancora per oggi e i prossimi giorni.
Che fatica. Andiamo alle brevi 👇
🇩🇪 Un grosso attentato ha scosso la città di #Amburgo la scorsa settimana. Nella sera di giovedì, in una sala dei Testimoni di Geova, 6 persone sono state uccise e 8 ferite (tutte con un’arma da fuoco). L’autore della strage (un cittadino tedesco di 35 anni, ex membro proprio dei Testimoni di Geova) si è poi tolto la vita prima che la polizia potesse arrestarlo. Le motivazioni del gesto non sono chiare, ma l’uomo possedeva comunque un regolare porto d’armi.
🇨🇳 Con 2.952 voti favorevoli a 0 #Xi Jinping è stato confermato per la terza volta presidente della Cina. Non era stata diffusa una lista di potenziali candidati e, di conseguenza, Xi è stato eletto senza sostanzialmente alcun oppositore. Il nuovo premier è invece Li Qiang, a capo del Partito Popolare Cinese a Shanghai quando ad aprile c’erano state forti proteste contro le restrizioni da coronavirus. Ha ricevuto 2.936 voti a favore, con 3 delegati che hanno votato contro e altri 8 astenuti. Xi Jinping ha già fatto sapere di avere in programma una visita di stato in Russia la prossima settimana, dove incontrerà il presidente Putin.
🇵🇪 L’ex presidente del Perù Pedro Castillo, accusato di essere a capo di un’organizzazione criminale, ha visto la propria custodia cautelare estendersi da 18 a 36 mesi. Tentò di sciogliere il Congresso lo scorso dicembre, nel tentativo di fare un colpo di stato.
🇺🇸 Tre importanti provvedimenti hanno preso vita in USA negli ultimi giorni. La Camera ha dato l’ok all’unanimità a un disegno di legge che consentirà di desecretare documenti e informazioni di intelligence sull’origine della pandemia da coronavirus, che potrebbero consentire la diffusione di nuove informazioni sulle ricerche avvenute nel laboratorio di Wuhan. In secondo luogo, provvedimento a tema ambiente: il governo permetterà di trivellare lo stato dell’Alaska alla ricerca di petrolio. Da qui potranno essere ricavati fino a 180 mila barili di petrolio al giorno, ma ci sono fortissime opposizioni da parte di associazioni ambientaliste e alcuni gruppi di nativi americani che abitano nella regione interessata. Infine, il presidente Biden ha firmato un ordine esecutivo per fare in modo che alcune regole in vigore sulla vendita e il possesso di armi diventino ancora più stringenti. Verranno ampliati i controlli sui precedenti penali e l’identità di chi vorrà acquistarle, nella speranza che le agenzie federali (con un potere meno limitato in materia rispetto al presidente) facciano rispettare le nuove direttive.
🇮🇷 Oltre 100 persone sono state arrestate in #Iran in relazione ai casi di avvelenamento di numerose studentesse nelle ultime settimane. Secondo il ministero dell’Interno, insieme a persone con il chiaro intento di impedire alle donne di andare a scuola, ce ne sarebbero altre desiderose di creare un clima di paura tra studentesse e popolazione.
🎥 La notte degli #Oscar si è tenuta tra domenica e lunedì e non sono mancate le sorprese. Il film Everything Everywhere All at Once ha collezionato ben 7 premi, tra cui miglior film, regia, attrice protagonista e attori non protagonisti. Niente di nuovo sul fronte occidentale se n’è aggiudicati 4, tra i quali miglior colonna sonora, fotografia e scenografia. Brendan Fraser (The Whale) ha vinto nella categoria miglior attore protagonista e, in generale, tutti i premiati per la recitazione non avevano mai vinto un Oscar prima del 2023.
🇮🇹 In settimana il comune di #Milano ha reso noto che non saranno più registrati bambini con due madri o due padri, ma all’anagrafe verrà inserito solo il genitore biologico. La decisione era stata richiesta dal ministero dell’Interno, in seguito a una sentenza della Corte di Cassazione che escludeva “l’automatica trascrivibilità del provvedimento giudiziario straniero” dopo che una coppia di uomini aveva avuto un figlio tramite la gestazione per altri in Canada. Sullo stesso argomento si è espressa negativamente anche la commissione del Senato deputata alle politiche europee, dal momento che è stata avanzata una proposta per riconoscere come propri i figli avuti in qualsiasi stato europeo diverso dal proprio, tramite il cosiddetto “certificato europeo di filiazione”.
🇹🇳 Continua la situazione critica in #Tunisia. Il nuovo parlamento si è insediato lunedì, nonostante abbia poteri molto limitati per via dei provvedimenti del presidente Kais Saied, e alla prima seduta non sono stati ammessi giornalisti stranieri e di media locali indipendenti, segno della deriva autoritaria attualmente in corso.
📺 Ha fatto molto discutere la sospensione dell’ex calciatore inglese Gary Lineker dal suo ruolo in #BBC, in seguito al tweet dove ha criticato i ministri del governo britannico per il loro modo di rivolgersi ai richiedenti asilo (degno, a detta sua, di quello usato in Germania negli anni 30). Il commentatore sportivo è stato poi reintegrato in settimana, anche per via della solidarietà che molti conduttori, ospiti e giornalisti hanno dimostrato nei suoi confronti. La scorsa settimana la ministra dell’Interno Suella Braverman aveva presentato una proposta di legge molto restrittiva nei confronti dei migranti irregolari in arrivo nel Regno Unito.
⚽ Gianni Infantino rimarrà a capo della #FIFA, l’organo di governo del calcio mondiale, fino al 2027. È in carica dal 2016 ed è stato rieletto nel 2019. Si tratta quindi del terzo mandato consecutivo, diventato realtà nel corso dell’ultimo congresso della FIFA a Kigali (Ruanda). Nel corso dello stesso evento, è stata approvata in via definitiva la nuova formula dei Mondiali maschili di calcio. Era già noto l’aumento delle partecipanti di ben 16 unità (da 32 a 48), ma sono emersi nuovi dettagli in merito. Invece delle 80 previste inizialmente, le partite saranno in totale 104, dal momento che le 48 squadre saranno divise in 12 gironi da 4. Passeranno il turno le prime 2 di ogni raggruppamento con le 8 migliori terze e insieme comporranno il tabellone a eliminazione diretta partendo dai sedicesimi di finale. I Mondiali avranno così una durata maggiore, rendendo ancora più fitto di impegni il calendario internazionale (problematica già da tempo espressa dal sindacato dei calciatori e dagli stessi addetti ai lavori). La prossima competizione mondiale andrà in scena in Canada, USA e Messico nel 2026.
🇹🇼 #Taiwan potrebbe presto avere un alleato in meno. Uno dei (pochi) paesi al mondo che lo riconoscono come indipendente, ovvero Honduras, ha reso noto – per bocca della presidente Xiomara Castro – di voler avviare relazioni diplomatiche ufficiali con la Cina. La scelta è stata giustificata con l’obiettivo di massimizzare i benefici per il popolo honduregno (è in ballo anche il finanziamento per la costruzione di una diga idroelettrica).
🇹🇷 Situazione sempre più tragica in #Turchia, dove diverse zone colpite dal terremoto del mese scorso stanno affrontando nuove difficoltà dovute alle forti piogge e le conseguenti inondazioni degli ultimi giorni. 14 persone, principalmente sfollati, hanno perso la vita.
🎶 Saltato l’accordo tra #SIAE (la Società Italiana degli Autori ed Editori) e #Meta. La prima si occupa di tutelare il diritto d’autore e della proprietà intellettuale e nel suo catalogo si trovano pressoché tutte le canzoni protette da copyright. La principale conseguenza del mancato accordo consisterà nell’impossibilità di utilizzare brani italiani o internazionali che si trovano nel repertorio della SIAE in post, storie o reel di alcun tipo. Sembra che i post di Instagram con i brani incriminati verranno mutati a breve.
📲 Dopo la Commissione Europea, gli USA e diversi altri governi, anche quello britannico ha vietato di scaricare (o in generale avere) #TikTok sui dispositivi dei propri dipendenti. Anche in questo caso il timore è che, visto il collegamento pressoché diretto tra i dati raccolti da Bytedance e il governo cinese, quest’ultimo possa ottenere informazioni sensibili provenienti proprio dai dispositivi utilizzati dai funzionari.
Alla prossima 👋
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"Gli amori della mia vita". Chiara Ferragni torna a Dubai con i figli ma senza Fedez Chiara Ferragni è pronta a volare negli Emirati Arabi. L'imprenditrice digitale, che dallo scorso 15 dicembre è al centro di una bufera giudiziaria, lascerà Milano nei prossimi giorni destinazione Dubai. L'influencer ha deciso di trascorrere le vacanze di Pasqua al caldo insieme ai figli Leone e Vittoria ma senza il marito Fedez, che ormai è sempre più distante da lei. Il viaggio arriva al momento giusto e consente a Chiara Ferragni di prendere le distanze dai problemi personali - la separazione da Federico Lucia - dai tanti gossip che circolano su di lei e sulla sua famiglia, ma soprattutto le permette di allontanarsi dai guai giudiziari, che la vedono indagata per truffa aggravata. Chiara Ferragni a Dubai da sola senza Fedez Dell'imminente partenza ne ha parlato lei stessa nelle storie del suo profilo Instagram, mostrandosi con i suoi due figli in alcuni momenti di spensierata felicità. Poi rispondendo ai commenti dei follower più affezionati ha spiegato che Leone e Vittoria sono la sua ragione di vita: "Sono gli amori della mia vita. Sono vita". Con loro l'influencer è pronta a imbarcarsi su un volo diretto a sud del Golfo Persico. "Tornerò a Dubai con i bambini per le vacanze di Pasqua. Qualche suggerimento sulle migliori esperienze da fare?", ha detto Chiara Ferragni in una storia condivisa poche ore fa sul suo canale Instagram e chiedendo aiuto ai suoi fan per organizzare il tempo libero a Dubai, luogo che ha un ricordo decisamente particolare per lei e la famiglia. Un anno fa a Dubai scoppiò la polemica Proprio un anno fa, infatti, l'imprenditrice digitale volò a Dubai con Fedez e i figli. Le foto che il rapper e la moglie pubblicarono dalle spiagge di Dubai scatenarono una pioggia di critiche e numerose polemiche, tanto che Fedez - al rientro in Italia - ottenne anche un tapiro d'Oro da Striscia la notizia. Il motivo all'origine delle polemiche social? Federico Lucia non aveva mai parlato bene di Dubai - da lui definita la Disneyland degli orrori - eppure lo scorso anno, proprio in occasione delle festività pasquali, aveva scelto di assecondare il desiderio della moglie volando negli Emirati. Con Valerio Staffelli il rapper scherzò: "A tutti voi vorrei ricordare la complessità del vivere un matrimonio, dove tua moglie vuole andare in un posto". Eppure, già in quell'occasione si parlò di una profonda crisi di coppia. Ora, un anno dopo quella vacanza, la vita dei Ferragnez è profondamente cambiata e a Dubai Chiara Ferragni torna da madre single.
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Crisi economica globale riduce il reddito in Europa
Povertà, in Europa 95 milioni di persone a rischio. E sono italiane le regioni peggiori L’Italia viaggia a due velocità: da una parte quella delle regioni settentrionali con reddito più alto e soglia più bassa del rischio di povertà in cui spiccano Valle D’Aosta ed Emilia Romagna, ma anche le provincie autonome di Trento e Bolzano; dall’altra quella delle regioni del Sud (tra le peggiori in Europa) dove su 12 milioni di abitanti si contano 5 milioni e 200mila persone a rischio povertà. In Europa 32 milioni di persone nel 2022 hanno avuto difficoltà ad avere almeno un pasto decente ogni due giorni; 40 milioni, lo scorso inverno, non hanno potuto riscaldare adeguatamente la propria casa; più di 95 milioni di cittadini sono a rischio povertà o esclusione sociale. In questo scenario, tutt’altro che confortante, l’Italia viaggia a due velocità: da una parte quella delle regioni settentrionali con reddito più alto e soglia più bassa del rischio di povertà in cui spiccano Valle D’Aosta ed Emilia Romagna, ma anche le provincie autonome di Trento e Bolzano; dall’altra quella delle regioni del Sud, dove su 12 milioni di abitanti si contano 5 milioni e 200 mila persone a rischio povertà. In queste regioni neppure gli “ammortizzatori sociali” sono riusciti a ridurre la percentuale di rischio esclusione, invertendo una rotta accentuata dalla crisi economica globale, dall’emergenza provocata al Covid-19, dagli effetti del confitto in Ucraina. Italia spaccata in due Ai dati nazionali pubblicati dall’Istat nei giorni scorsi, le mappe di Eurostat aggiungono molti dettagli e permettono il confronto tra tutte le regioni europee: nelle ultime otto posizioni troviamo sei nomi italiani: Campania (ultima in assoluto) poi risalendo Sicilia, Calabria, Sardegna, Molise e Puglia. All’estremo opposto, Valle d’Aosta, Emilia Romagna e provincia di Trento sono tra le prime dieci della classifica europea. Le statistiche di Eurostat descrivono un quadro i cui, alle situazioni estreme di chi non riesce a mangiare neppure ogni due giorni o a vivere in case dignitose, si sommano le persone che vivono sul filo del rasoio, cioè a rischio esclusione sociale e povertà: un popolo, distribuito negli Stati membri dell’Unione europea, di 95,3 milioni di abitanti, il 21,6% del totale, con un reddito insufficiente ad affrontare il pagamento di un debito pregresso o spese impreviste ed eccezionali in grado di mettere a dura prova la tenuta economica familiare, come ha messo in evidenza la relazione sullo “Stato delle regioni e delle città nell’Unione europea” pubblicata dal Comitato europeo delle Regioni. Il confronto con il 2018 mostra come il solco tra Mezzogiorno e resto del Paese tenda ad allargarsi. Sardegna, Abruzzo e Molise si sono avvicinate alle altre regioni dove il rischio povertà è più alto. Al Sud fa eccezione la Basilicata, dove la percentuale di persone a rischio povertà è diminuita. La situazione è migliorata in molte regioni del Centro (Toscana, Marche e Umbria), così come in Piemonte e provincia di Trento, mentre peggiorano i dati in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria. La vita nei numeri Eurostat Proprio il tema della povertà è stato uno degli argomenti al centro dell’intervento, pronunciato il 12 ottobre scorso, da Vasco Alves Cordeiro, presidente del Comitato europeo delle Regioni. «Più di trentadue milioni di europei, ripeto: più di trentadue milioni di europei non possono permettersi un pasto decente ogni due giorni - ha sottolineato -. Quaranta milioni di loro non erano in grado di riscaldare le proprie case nel 2022». La maggior parte delle regioni, a vedere i grafici e leggere i dati pubblicati da Eurostat, sono distribuite tra Bulgaria, Grecia, Romania, Spagna e nelle regioni del Sud dell’Italia dove si registrano percentuali di persone a rischio povertà superiori al 40%, come appunto in Campania (46,3% al pari del Sud Est della Romania), in Calabria (42,8%) e in Sicilia (41,4%). Si tratta di percentuali che, per esempio, in Campania significano 2 milioni e 100mila persone, in Sicilia un milione e 800mila, in Calabria 600mila. Le regioni migliori I dati evidenziano anche realtà territoriali in cui le cose non vanno tanto male e dove la percentuale di persone a rischio di povertà è sotto i 12%. Si tratta di 16 regioni, di cui sei in Cechia (su otto totali), due in Polonia e le altre in Slovacchia, Croazia, Ungheria, Belgio e Italia. Con percentuali sotto il 10% ci sono la regione di Varsavia (7,7%), Praga con l’8,9 % e Střední Čechy (8,7%), che circonda la capitale ceca, e le italiane Valle d’Aosta, con l’8,6%, e Emilia-Romagna, con il 9,6%. Il nodo trasferimenti sociali In tutto lo scenario, una partita importante viene giocata dai cosiddetti “trasferimenti sociali”, ossia gli strumenti economici erogati molto spesso dagli Stati che avrebbero dovuto arginare il rischio di povertà. Non sempre però questi strumenti riescono a determinare un’inversione di tendenza. «Nel 2022 la riduzione del tasso di rischio di povertà dell’Unione a causa dell’impatto di queste misure - si legge nel documento di Eurostat -è stata di 9 punti percentuali, dal 25,5% al 16,5». L’impatto è stato particolarmente elevato nelle regioni degli Stati membri nordici mentre è stato basso negli nei Paesi dell’Est e del Sud Europa. «Prima dei trasferimenti sociali, la Campania registrava la quota più alta, con una percentuale del 51,0%, l’unica regione europea in cui il rischio di povertà colpiva più della metà della popolazione». Nell’elenco delle regioni con tassi superiori al 40,0 % anche Sicilia, Calabria, Sardegna e Molise, nonché la regione Bruxelles Capital e la bulgara Severozapaden. Tutte «si sono collocate in cima alla classifica per le regioni con i più alti tassi di rischio di povertà dopo i trasferimenti sociali». Le campagne si spopolano Un altro aspetto evidenziato dal documento del Comitato delle regioni riguarda lo spopolamento e l’invecchiamento della popolazione rurale che «porta a un circolo vizioso di minori investimenti nei servizi pubblici (ad esempio, assistenza all’infanzia, assistenza sanitaria e a lungo termine, istruzione e trasporti pubblici) e stagnazione economica o declino». Lo spostamento dei giovani dalle campagne, e l’invecchiamento della popolazione, «determinano naturalmente una diminuzione della forza lavoro» la cui contrazione «costituisce un ostacolo significativo all’attrattiva delle regioni per le imprese». L’accesso alle strutture sanitarie è inferiore nelle zone rurali rispetto alle regioni urbane. Non sempre il trasferimento nelle capitali e nei grandi centri viene considerato come elemento positivo per superare il rischio di emarginazione o povertà. Le disuguaglianze restano immutate In tutto questo scenario qualcosa si muove ma non è ancora sufficiente a determinare un cambiamento sostanziale. I tassi di occupazione regionali «sono complessivamente migliorati, ma le disuguaglianze regionali rimangono invariate». Nel sud Italia la Sicilia, la Campania, la Calabria e la Puglia hanno registrato un miglioramento negli ultimi 5 anni, ma i loro tassi di occupazione rimangono ancora al di sotto del 50%. La regione delle Åland in Finlandia ha registrato, con una percentuale dell’84,6%, il tasso di occupazione più elevato tra gli Stati membri così come alcune regioni dei Paesi bassi e della Germania. Le politiche di coesione Un supporto, soprattutto nei paesi con condizioni più critiche, può arrivare dalle politiche di coesione europee e nazionali e dal ruolo delle regioni e delle città che, soprattutto quelle più grandi, devono fare i conti anche con il problema dei senzatetto su cui «si stanno adottando soluzioni». Per il presidente del Comitato europeo delle Regioni Vasco Alves Cordeiro, c’è bisogno di «soluzioni europee con la produzione locale di energia e cibo e un sostegno su misura per le persone bisognose, soprattutto quelle più vulnerabili». «Nonostante le crisi, nonostante le sfide - ha detto Cordeiro - non dimentichiamo mai che lo stato delle regioni europee, come lo stato dell’Europa stessa, non è altro che le condizioni di vita dei suoi abitanti. Ecco perché è così importante rimanere fedeli ai valori di solidarietà, uguaglianza, giustizia sociale e rispetto della dignità umana». Read the full article
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Italia: nel 2050 la quarta più “vecchia” del Mondo
di Leopoldo Gasbarro
25 Febbraio 2023
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Nel 2050 l’Italia sarà il Paese che avrà più persone
Una delle principali sfide che il mondo dovrà affrontare nei prossimi decenni è legato alla demografia, all’invecchiamento. Il tema principale dei prossimi anni sarà:: il passaggio graduale e in gran parte irreversibile verso una popolazione più anziana.
Secondo la Divisione Popolazione delle Nazioni Unite, il numero di persone di età pari o superiore a 65 anni dovrebbe raddoppiare nei prossimi tre decenni, raggiungendo 1,6 miliardi nel 2050.
Come mostra Felix Richter di Statista nel grafico seguente, l’Asia è in prima linea in questa tendenza, con Hong Kong, Corea del Sud e Giappone che dovrebbero avere la quota più alta di persone di età pari o superiore a 65 anni entro il 2050.
Mentre il Giappone è famoso per la sua popolazione anziana ed era già in cima alla lista nel 2022, altre economie asiatiche sono nel mezzo di un cambiamento significativo, poiché l’aspettativa di vita è rapidamente migliorata negli ultimi decenni e continua a farlo. Entro il 2050, si prevede che circa il 40% della popolazione di Hong Kong, Corea del Sud e Giappone avrà 65 anni e più, il che fa un’enorme differenza rispetto ai livelli attualmente osservati nelle regioni altamente sviluppate, dove la percentuale di persone anziane è intorno ai 20 anni. .
“L’invecchiamento della popolazione è una tendenza globale determinante del nostro tempo”, scrive il Dipartimento per gli affari economici e sociali delle Nazioni Unite nel suo Rapporto sociale mondiale 2023 , definendolo una “grande storia di successo” che porta sia sfide che opportunità. Una delle principali sfide per i paesi con una popolazione che invecchia è garantire che l’economia possa sostenere le esigenze di consumo di un numero crescente di anziani, sia aumentando l’età pensionabile legale, rimuovendo gli ostacoli alla partecipazione volontaria alla forza lavoro degli anziani o garantire un accesso equo all’istruzione, all’assistenza sanitaria e alle opportunità di lavoro per tutta la vita, il che può contribuire a rafforzare la sicurezza economica in età avanzata.
Soprattutto i paesi nelle prime fasi del cambiamento demografico hanno l’opportunità di pianificare in anticipo e attuare le giuste misure in anticipo, per gestire efficacemente le sfide che derivano dall’invecchiamento della popolazione.
LEOPOLDO GASBARRO 25 febbraio 2023
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Guerra: chi guadagna svalangate di dollari e chi ne perde ogni giorno di più come l’Italia
di Leopoldo Gasbarro
25 Febbraio 2023
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I 28 principali produttori mondiali di gas e petrolio hanno ricavato quasi 100 miliardi di dollari nel primo trimestre dello scorso anno.
La guerra, quindi, non è una sciagura per tutti. C’è qualcuno che sta guadagnando svalangate di soldi. A brindare alla guerra sono, soprattutto le compagnie di combustibili fossili, che stanno moltiplicando i loro ricavi. In tal senso la dichiarazione del segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, lo scorso anno, ha creato non pochi interrogativi circa ciò che sta accadendo.
“È immorale che le compagnie petrolifere e del gas traggano profitti record da questa crisi energetica che grava sulle spalle delle persone e delle comunità più povere e che ha un costo enorme per il clima. Ovunque i bilanci familiari risentono del rincaro dei generi alimentari, dei trasporti e dell’energia, alimentato dal collasso climatico e dalla guerra”.
Gli Stati Uniti rientrano a pieno titolo nella speciale classifica dei vincitori economici del conflitto, comunque vada a finire: l’industria bellica americana farà un gigantesco business, così come l’industria estrattiva di gas che rifornirà anche l’Europa dalla quale gli Usa otterranno una maggiore “dipendenza” sulle decisioni geopolitiche di Washington e un ruolo rinforzato della Nato.
Ma quanto è costato agli italiani questo primo anno di guerra?
Uno dei principali effetti del conflitto è il forte rincaro dei prezzi dell’energia, che ha contribuito in larga parte all’accelerazione dell’inflazione in tutto il mondo.
Corrente elettrica
Arera ha stimato che, per la bolletta elettrica, la spesa per la famiglia tipo nel periodo compreso tra il 1° aprile 2022 e il 31 marzo 2023 sarà di circa 1.374 euro, in aumento del 67% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.
Gas
La spesa del gas per la famiglia tipo nell’anno (febbraio 2022-gennaio 2023) risulta di circa 1.769 euro, in crescita del 36% rispetto ai 12 mesi dell’anno precedente (febbraio 2021- gennaio 2022).
L’accelerazione dell’inflazione e i prodotti più penalizzati
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L’aumento dei costi energetici è sicuramente un driver importante dell’impennata dei prezzi registrata nel 2022, ma non l’unico. I prezzi di acqua, elettricità, gas e altri combustibili a gennaio 2023 mostrano un aumento su base annua del 35,2%, dopo aver toccato un picco del 57% nel mese di ottobre 2022.
Un’altra categoria particolarmente colpita è quella dei beni alimentari, complice la carenza di materie prime legata alle sanzioni e alla riduzione degli scambi commerciali. Alimentari e bevande alcoliche evidenziano un rincaro del 12,8%, con un rialzo del 12,7% per i prodotti alimentari e un incremento del 13% per gli alcolici. All’interno della prima categoria, l’aumento più marcato si riferisce a oli e grassi (+27%), seguiti da latte, formaggi e uova (+19,8%).
L’incremento delle spese militari
Gli aiuti dell’Unione Europea all’Ucraina ammontano a 30 miliardi di euro, mentre gli Usa hanno approvato misure per 100 miliardi di dollari a sostegno di Kiev. Entrambi gli importi includono gli aiuti militari.
Il costo per l’Italia delle armi inviate all’Ucraina ha già superato i 450 milioni di euro.
LEOPOLDO GASBARRO 25 FEBBRAIO 2023
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