#cose a caso ma che potrebbero avere un senso
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yellowinter · 1 year ago
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parlo solo in soliloqui
mentre tutti giudicano, chi?
vorrei incidermi la voce in un cd
o forse la pelle così
tipo taglio netto, sì
che ogni giorno sembra lunedì
e non si va avanti, vorrei degli sci
e dire basta, ascoltiamoci
perché in sta società tutto si
compra, ma amarsi è free.
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ross-nekochan · 1 year ago
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Questa era la situazione sul mio Linkedin fino a Martedì. In settimana si sono aggiunti altri 2 messaggi.
A me, senza nessuna esperienza concreta né competenza particolare.
Il motivo principale è che in questo paese mancano lavoratori a livelli estremi. In più, qui esistono (non) lavori che non esistono in nessuna parte del mondo.
Ditemi voi che lavoro è prenotare gli ascensori per i clienti di un centro commerciale oppure che lavoro è regolare il (non) traffico di un parcheggio di massimo 15/25 posti auto.
Invece il motivo del perché sono così richiesti posizioni IT ancora non me lo so spiegare bene, ma ho una teoria.
Partiamo da un presupposto: IT non significa "ingegnere" nel senso puro del termine, ma, banalmente, significa solo avere a che fare in qualche modo con i computer o con vari device. Non fai nè sai niente di più (al massimo poco più) dell'utente medio.
Per quanto riguarda la mia piccola esperienza in questo campo (sia in Italia che qui), IT ha significato solamente avere accessi da amministratore a qualche funzione (dato che sti sistemi aziendali sono tutti complicati) per aiutare i dipendenti a risolvere qualche problema all'account o alla stampante o altre cagate. Ora, in più, gestisco tipo il "magazzino" dei PC aziendali da fornire ai dipendenti quindi vanno resettati all'occorrenza.
Un lavoro stupido, letteralmente.
Eppure, io mi rendo sempre più conto che la grandissima parte dei lavori sono stupidi. Forse quello che lo rende leggermente meno stupido è solo il carico di "responsabilità", ma per il resto sono tutti lavori stupidi. Talmente stupidi che potrebbero farli chiunque. Ed è qui la chiave, perché se possono farli tutti vuol dire che siamo letteralmente pura manodopera. Ecco perché ne cercano a manetta. Non a caso, considero questo campo come la più bassa forma di manodopera del settore terziario: così come servono le persone che selezionano e impacchettano le mele negli scatoli, così servono persone che resettano i PC e li spediscono ai vari dipendenti. Non c'è ragionamento, non c'è cervello, ci sei solo tu che sposti e fai cose.
L'essere umano sprecato. Io che sento il mio essere senziente sprecato.
Eppure a tutti va bene così, va talmente bene che se la macchina minaccia il proprio lavoro automatizzato le persone pensano alla paura di perdere lo stipendio, piuttosto che alla possibilità di essere di nuovo essere umani. Ma non si può chiedere troppo a chi il cervello non lo vuole usare perché non gli è stato insegnato come si fa.
Nessun dubbio se in tutto il mondo stanno aumentando le partite IVA. I Tlon hanno scritto nel loro libro che il lavoro odierno è sperzonalizzante anche perché facciamo parte solo di un pezzo del processo produttivo e non vedendo il prodotto finito, non sentiamo il senso di soddisfazione in quello che stiamo facendo. Mettersi in proprio, almeno, ci rende partecipi del processo dall'inizio alla fine, così come accade con i lavori manuali, che, al contrario della società odierna, considero il lavoro tra i più belli in assoluto - se solo si riuscisse a guadagnarci adeguatamente.
I vegani si battono contro i diritti degli animali che vivono in condizioni terribili in stalla eppure io penso che i veri maiali siamo noi: chiusi nei vagoni dei treni tutte le mattine, stretti come fossimo carne pronta ad andare al macello. Anzi, in realtà lo siamo, carne pronta ad andare al macello. Siamo persino più stupidi dei maiali: perché se loro sono stati ingabbiati da noi esseri umani, noi siamo stati capaci di crearci la gabbia da soli e non riusciamo più ad uscirne.
Che razza di merda.
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a-tarassia · 2 years ago
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olocene
Come sempre inizio dicendo che: non è che non faccio cose, è che non mi va di scriverle. Cercherò di mettere in ordine un po’ di robe che mi hanno dato da riflettere nelle ultime settimane perché ho paura che poi me le scordo.
Abbiamo uno zio di circa settant’anni che ha i numeri di due dei miei fratelli, tra gli altri, e ogni mattina da qualche anno invia loro un messaggio di buongiorno, ha iniziato con le immagini, poi è passato alle gif, adesso invia sticker. Io non so dove li prenda questi media e non so nemmeno se usa un broadcast per fare un invio generico a tutta la rubrica o se perde un sacco di tempo la mattina ad inviare i messaggi uno per uno, fatto sta che nessuno dei miei fratelli ha mai risposto, però ogni mattina a turno inviano il buongiorno di zio a tutti noi altri, così per sfizio, un rito che è diventato un rito. Ieri mattina uno di loro ci ha fatto vedere i messaggi delle ultime settimane, una fila infinita di immagini di buongiorno senza risposta e lì mi sono resa conto cosa significa la costanza e di quanto è tenera questa cosa e di cosa poi ha comportato per noi, è una delle sicurezze della giornata a cui prima o poi dovremo rinunciare, magari senza accorgercene, così come ci siamo abituati ad averlo ci abitueremo a fare senza. È comunque un momento nella vita di mio zio che lui ha assunto forse per noia, forse perché alle 5 di mattina, non potendo stare nel letto, si sveglia e vuole dirlo al mondo, non so, so però che i miei fratelli ogni mattina si svegliano e sono sicuri di trovare un messaggio di mio zio, finchè poi non lo troveranno più.
Ho letto un libro per ragazzi, nel senso che sono andata alla Triennale di Milano e nel bookshop c’era questo libro bellissimo con delle illustrazioni fantastiche e allora l’ho comprato e me lo sono letto tutto, è sulla storia della Terra. Dalla formazione dell’universo alla comparsa dell’uomo passando per tutte le ere geologiche. Spoiler: siamo una fottutissima probabilità che è accaduta, una serie di fottutissime probabilità che sono successe e hanno portato a noi. Nessuno ancora spiega come mai abbiamo un essere pensante dentro di noi, ma di certo questo essere pensante è lo stesso che ha portato la famiglia Sackler a immettere sul mercato farmaceutico l’Oxycontin, nonostante fosse eroina pura e quindi illegale e di conseguenza a condurre alla dipendenza e anche alla morte migliaia di americani che non avendo possibilità di curarsi un semplice mal di schiena e facendo lavori usuranti, come i minatori, erano costretti a prendere antidolorifici solo per funzionare. Antidolorifici che nel caso dell’Oxycontin erano eroina e quindi hanno portato a conseguenze devastanti per comunità intere, rovinate dall’avidità dell’essere pensante che si trova nei membri della famiglia Sackler e nei membri dell’FDA che si sono lasciati comprare e che hanno chiuso un occhio davanti all’abominio che si stava commettendo. Oh la probabilità di esistere in questa galassia e universo e di avere occupato un pianeta vivibile non sempre è una notizia bella, a volte sarebbe stato meglio fermarci ai dinosauri, che per la cronaca potrebbero essere stati ammazzati da una semplice e naturale era glaciale che è ciclica o da un enorme meteorite che comunque ha causato l’era glaciale. Le ere glaciali e anche le piccole ere glaciali (una finita meno di 200 anni fa) sono, parrebbe, causate dall’attività del cole che a volte è più vivace e a volte meno, dalla composizone dell’atmosfera e dal movimento della crosta terrestre, anche se essendo praticamente cicliche potrebbe anche essere tutt’altro ecco. Adesso ci troviamo in un’era interglaciale che durerà, probabilmente, ancora milioni di anni. Riferimenti per queste info: - Paesaggi Perduti della Terra, Ed. Ippocampo - Questa è l’America, Ed. Mondadori, di Francesco Costa - Dopesick, Disney +
Settimana scorsa siamo usciti con un gruppo di amici che vediamo a volte regolarmente a volte meno regolarmente. Sono delle persone di cui io conosco anche i genitori, anche se siamo tutti tipo quarantenni e oltre, questo perché i loro genitori sono dei festaioli e ci sono delle volte che si riuniscono e cucinano per tutti e noi come dei figli ancora infanti ci mettiamo seduti e ci lasciamo nutrire. Ci sono dei genitori che sono davvero delle madri e dei padri.
Allora noi con questo gruppo di amici a volte diventiamo gruppo allargato con genitori, amici di genitori, amici di amici, tutti tipo anziani a cui noi invadiamo il circolino che una volta era del PCI e c’è ancora la gigantografia di Berlinguer e la balera in cui d’estate ballano e noi ci mettiamo sulle sedie di plastica bianca a guardarli mentre beviamo amari.
Questo per dire che un paio di questi nostri amici hanno circa 50 anni e hanno fatto il militare negli anni ’90 e una sera abbiamo parlato di questa roba che è il militare e che è lontana dal mio mondo, nel senso, ricordo solo papà che ne parlava, ma mio padre era autista di camion e lo ha fatto ancora prima degli anni di piombo quindi non ha ricordi “interessanti”.
Invece Luca, uno di questi nostri amici, era di servizio a Gorizia o lì vicino e nei Balcani c’era la guerra e in Sicilia c’era appena stata la strage di capaci ed era il periodo dei maxiprocessi e lui tra un’esercitazione di guerra al nord e una guardia armata al sud insomma raccontava come di un’altra epoca e invece sono appena 30 anni e dici dici, ma certe cose fanno solo il giro e non vanno via mai.
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1sileno · 8 months ago
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In realtà non approvo nemmeno molto quello che hai detto prima. Cioè può valere per altri discorsi ma non per un blog, non in questo caso. Se io ho Tumblr lo faccio per scrivere, postare cose mie oppure leggere o guardare le cose degli altri. Altrimenti perché farlo. È come andare a comprare un martello pneumatico per tenerlo in casa quando sai che non lo userai mai e allora non ti curi nemmeno di leggere le istruzioni. Quante persone lo fanno? Probabilmente molte poche. La maggior parte di noi compra cose che comunque sa potrebbero tornare utili nella vita quotidiana o perché li rende felici. Se fai un blog e inizi a interagire con qualcuno ponendo delle domande, ma poi non leggi nemmeno i blog, o quello in questione, allora perché stare su Tumblr? Esempio banale: due persone comprano un dildo, una per masturbarsi e l’altra da usare come appendi stracci. Ovvio che non esiste un uso assoluto e ognuno può fare ciò che vuole con quel dildo, anche andando contro l’uso comune, ma ci può stare è libero arbitrio. Qui se ti fai Tumblr e non leggi il blog ma fai una domanda che senso può avere? Che curiosità ci può essere? Discorso contorto non so se capisci quel che dico. Come se adesso digito nella ricerca dei blog ragazzo e il primo risultato ci clicco e senza curiosare nel blog scrivo una domanda anonima ti piacciono le ragazze bionde? Il senso di comunicazione e di interazione di quella azione avrebbe un valore pari a zero. E allora perché fare quella domanda? Sì discorso contorto da fare alle sette di sera e a distanza.
la smetto di fare il sofista, mi divertivo un po'. comunque sul fatto che sia un po' stupido, o superfluo se vuoi, siamo d'accordo. Però tieni a mente che (magari sono io mal pensante) qua qualsiasi domanda che contenga concetti o parole attinenti alla sfera sessuale sono fatte con un che di predatorio, sempre sessualmente parlando
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tempi-dispari · 1 year ago
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Le soluzioni per l'underground: Frank Marrelli
Prosegue il nostro viaggio nell’underverso per trovare le soluzioni al suo stato di stallo. Questa volta è Frank Marrelli, chitarrista dei Les Long Adieux ad esprimersi. Un discorso lucido, pragmatico, ben conscio dei limiti e, soprattutto delle possibilità anche l’underground ha.
Quelli che sono limiti e ‘problemi’ del rock/metal in Italia, soprattutto per quello prodotto nel Belpaese, li conosciamo già. Difficoltà di divulgazione, limitati spazi mediatici, problemi nell’organizzare eventi e via discorrendo. Sono anni che se ne parla, se ne dibatte, se ne discute. Sono anni che, però, si parla e basta. È diventato quasi un mantra autolesionista. La domanda è, assodato quanto sopra, quali potrebbero esse le possibili soluzioni effettivamente attuabili? Non parliamo del: sarebbe bello se. Parliamo del: possiamo fare così.
Facciamo una premessa: non credo che esista una soluzione univoca. Mi spiego meglio: credo che quello che può funzionare per un artista o in un determinato contesto non è detto che possa andare bene in un altro contesto. Detto questo ritengo che il nodo cruciale sia quello del coinvolgimento dei più giovani. Dopo tutto sono loro che muovono il mercato, un tempo acquistando i CD o i vinili, adesso in altra maniera.
Quindi in qualche maniera bisogna sapersi adattare nel trovare il modo di raggiungere questo potenziale pubblico, che (parliamoci chiaro) non si trova nei pochi locali underground che sono rimasti (in questo caso parlo di Roma). In una certa misura la conseguenza è che i social media diventano un male necessario e imprescindibile.
Avere interazioni sulle pagine, una certa attività su YouTube e partecipare a eventi in streaming può essere utile. Poi bisogna vedere a quale pubblico ci si vuole rivolgere. Noi con Les Longs Adieux non crediamo di poter interessare agli adolescenti di conseguenza non usiamo Tik Tok, tanto per fare un esempio.
Tramite gli altri social però abbiamo avuto dei buoni riscontri partecipando a tantissimi eventi in streaming su twitch, soprattutto durante la pandemia, certo non parliamo di numeri enormi, ma rispetto a molti gruppi non ci possiamo lamentare.
Sempre grazie al lavoro in questo senso abbiamo avuto la possibilità di suonare all’estero, senza doverci affidare a booking agency a pagamento… insomma i social sono ormai uno strumento fondamentale. Una postilla però va fatta: non si può vendere fuffa. Faccio un esempio. Conoscevo un coglione che si vantava delle visualizzazioni che aveva fatto col suo gruppo su YouTube.
Ovviamente non la metteva così, ma condivideva questo suo finto successo inviando messaggi su WhatsApp e sbandierandolo ai quattro venti su Facebook. Peccato che le aveva acquistate tramite un’agenzia specializzata in Google Ads.
Il bello è che metteva pure il nome dell’agenzia tra i tag… ecco le sponsorizzazioni fini a se stesse non servono veramente a nulla e di tipi così ce ne sono tanti… ma mi sto dilungando. Ultime due cose: essere il più possibile autosufficienti e non fossilizzarsi sulla propria città.
Soprattutto quest’ultimo punto ritengo sia importante. È possibile che per una serie di motivi le cose nel proprio luogo d’origine non girino al meglio, meglio non farsi il sangue amaro e cercare risposte positive da altre parti.
La sensazione è che si rimanga in attesa che le cose cambino. Che arrivi qualcuno o accada qualcosa per cui la situazione possa mutare. Nel frattempo si vivacchia. Salvo poi, per moltissimi, lamentarsi. Non sarebbe forse meglio cercare di muoversi autonomamente e creare vie di uscita invece di aspettare che qualcun altro lo faccia per noi?
Sarebbe meglio in effetti. Per anni si è aspettato che arrivasse un gruppo di successo che trascinasse tutta una scena locale con sé nell’ Olimpo del rock. Alcuni credevano che tutto questo si fosse concretizzato con i Maneskin, ma ovviamente non è cambiato nulla. Rimaniamo a parlare di un prodotto uscito da X-Factor, che può interessare allo stesso pubblico che ascolta Fedez, Emma Marrone e tutto quel mondo.
Non credo che il ragazzino sedicenne che ascolta i gruppi usciti dai talent lo puoi trovare ad ascoltare gli Obituary il giorno dopo, magari al concerto dei Guns n’ Roses al Circo Massimo sì, ma giusto perché poi può postare la diretta su Instagram.
Manca la credibilità non ti pare? Ti puoi muovere per conto tuo è forse sarebbe meglio, non si può sostenere un mondo che si deve auto alimentare. Cose del tipo: “io vado al suo concerto così lui viene al mio” a cosa servono? Forse solo ad abbassare il livello qualitativo generale.
Non credo che di questi tempi uscirà fuori una nuova Seattle e se dovesse accadere non scommetterei su Roma. Tutto sommato, come dici tu, conviene cercare soluzioni in proprio, ne gioverebbe pure l’originalità probabilmente. I mezzi per muoversi in proprio poi nel 2023 non mancano di certo.
Un difficoltà emersa ascoltando diversi youtuber tra i 20 e i 30 anni che parlano di rock/metal, è il riuscire, per la loro generazione, ad inserirsi nel giro. Molti evidenziano come, a causa della giovane età, vengono spesso dileggiati, non presi sul serio. Quasi che per essere ‘considerati’ debbano superare un esame di ammissione. Il che non favorisce certo un dialogo. È un problema che avete riscontrato?
Innanzitutto bisogna vedere di che giro si parla. Certo nel “giro” underground magari lo Youtuber può essere guardato con sospetto, ma manco troppo. Onestamente nel rock e nel metal non ho mai visto problemi di questo tipo… anzi. Ricordo che una volta vidi un gruppo di liceali (dieci anni fa), si chiamavano White Thunder ed erano fichissimi.
Vidi sempre nello stesso periodo gli Hi-Gh, facevano speed metal ed erano poco più che ventenni, ma fortissimi e apprezzatissimi dal pubblico, però in effetti parliamo di anni fa, ma non credo che il pubblico metal sia diventato meno accogliente in tal senso.
Io dal canto mio sono stato fortunato nell’ambiente metal, avendo esordito presto su disco con i Savers nel 1999, adesso nessuno se li ricorda, ma ai tempi eravamo molto seguiti e questo mi ha fatto inserire bene in quel mondo.
Il discorso cambia in altri ambiti, se penso alla scena goth ad esempio è difficilissimo trovare gruppi locali nuovi che siano seguiti e non siano composti già da persone che stanno da anni nel giro (parlo di Roma, perché fuori non ho riscontrato questo problema). Quindi se non si vuole fare la fine dei dinosauri meglio accogliere i volti nuovi, altrimenti tanto vale fondare una setta o una società segreta.
Le mentalità dei ‘vecchi’ della scena e delle nuove leve, sono davvero inconciliabili o è volontà degli storici non voler ammettere che il tempo passa e che bisogna andare avanti, ‘crescere’ ascoltando anche altro?
Fa quasi ridere che ci si possa scannare per quelle che tutto sommato sono briciole non credi? Bisogna crescere certo, ma in che modo? Io preferirei senz’altro gruppi nuovi che possano proporre cose nuove, roba che vada oltre la lezione studiata su YouTube. Belli i Greta Van Fleet, ma ho già ascoltato i Led Zeppelin.
Oggi tra le novità di Radio Rock ho ascoltato un gruppo che si chiama Dirty Honey (mi pare fosse quello il nome), tutto bello, tutto suonato bene, ma tutto già sentito se hai ascoltato anche solo di sfuggita gli Aerosmith. Gli Airbourne? Stesso discorso di sopra sostituendo i nomi citati con gli Ac/Dc. Dove sta la novità? Dunque torniamo al punto di partenza: mi piacerebbe ascoltare anche altro, ma come verrebbe accolta una cosa nuova dai “vecchi” della scena?
Probabilmente vengono trattati bene i gruppi che ai veterani ricordano i loro anni d’oro. Del tipo “gagliardi ‘sti pischelli! Questi suonano la musica buona, mica le porcate di adesso! E si vestono pure come noi ai bei tempi…”. Ma con questo ragionamento come verrebbe accolto un David Bowie nel 2023? Forse bene, forse no. Un gruppo veramente bravo e originale verrebbe apprezzato o preso per il culo? Credo che lì sia un po’ il caso che decide, insieme al discorso di un’ipotetica credibilità.
Certo le cose nuove all’inizio non è detto che vengano subito apprezzate e questo vale da Frank Zappa fino all’ultimo punk incompreso di provincia. La conseguenza è che a volte l’unico modo che hanno i gruppi nuovi per crearsi una nicchia di rispetto è quello di fare cose vecchie (spesso meglio dei vecchi).
Altro limite evidenziato dai giovani è che quando si recano ai concerti vengono criticati o sminuiti perché non conoscono tutte le canzoni delle band che si stanno esibendo. Dal loro punto di vista questo non è un limite dato che si stanno ‘formando’. È un limite che notate?
Mai vista una cosa del genere, sicuramente però se te lo hanno riportato il fenomeno esiste ed è la cosa più stupida che si possa fare. Perché dileggiare un ragazzino che si vuole vedere un concerto? Si vede che da qualche parte ci stanno dei guru che possono rilasciare il patentino per essere metallaro, goth o punk… non saprei, fa già abbastanza ridere così. Una cosa la posso affermare con certezza: a un concerto dei Metallica probabilmente non saprei riconoscere almeno la metà del repertorio, sono rimasto troppo indietro.
Grazie mille
Grazie a te!
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mindfulness75 · 1 year ago
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NON LO AMO PIÙ, MA NON RIESCO A LASCIARLO ANDARE
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Quante volte abbiamo pensato “questa storia va chiusa”, “non lo amo più, ma non riesco a lasciarlo/a andare”❓
Siamo sicuri di voler lasciare andare il partner, ma poi non lo facciamo mai.
Affrontare la situazione ci spaventa, quindi trasciniamo le storie all’infinito. Ma perché è così difficile dire addio❓
Cosa ci impedisce di lasciar andare il partner❓
Paura di rimanere soli e di mettersi in discussione. Una delle cause può essere proprio questa: la paura di rimanere soli. Quel timore di non avere più qualcuno che si prende cura di noi. Alla base di tutto c’è, dunque. una propria insicurezza personale. Alla paura della solitudine, spesso, si aggiunge anche quella di rimettersi in gioco. Non tutti siamo disposti a cambiare le nostre abitudini o a ricostruire nuovi schemi e una nuova vita. Per questo preferiamo rimanere nella nostra “zona comfort”. Nella nostra relazione.
Dubbi circa il futuro, il potere dell’incertezza. L’idea di poter lasciare il nostro partner, inoltre fa nascere in noi tanti dubbi, tante domande: dinamiche che scatenano ansia, al sol pensiero di un cambiamento. Ci si arriva a chiedere se sia davvero la scelta giusta, se ci pentiremo di questa decisione, se ci mancherà, se avremo nostalgia di quello che si era insieme. Insomma, tanti perché e nessuna certezza e nell’incertezza che si fa❓ Si resta con quella persona.
La dipendenza affettiva. Alla base di questo blocco potrebbe esserci proprio lei, una dipendenza che vi fa restare in un rapporto, anche se non c’è più amore: in una relazione da cui si dipende solo per sentirsi al sicuro. Solo avendo la nostra persona accanto, ci sentiamo meritevoli di attenzioni e valore.
La convinzione che sia il partner perfetto. Pensare e sentirsi dire che abbiamo accanto il partner perfetto, non semplifica le cose. Tutti intorno vi dicono che siete fortunati❓ Bene: più ascoltate frasi simili e più vi convincete di dover rimanere dove siete. Il senso di colpa di lasciare un così bravo ragazzo/a non fa che martoriarvi: ma la verità è che magari è il ragazzo/a perfetto per gli altri, ma per voi❓
Paura di deludere chi ci vuole bene. Spesso non facciamo questo salto per paura di deludere i nostri genitori o i nostri amici. Magari la relazione dura da tanto e non ve la sentite proprio di dare questa notizia, questo dolore ai vostri cari. Insomma, il senso di colpa in un certo senso, sembra bloccarvi ulteriormente e preferite tenere contenti gli altri, mentre voi state male dentro. Ma se vi vogliono davvero bene, dovrebbero volere questo: il vostro bene, appunto. Pensateci.
Paura di ammettere i propri errori. Accettare che una storia è finita, significa anche mettersi in discussione e cercare di capire cosa abbiamo sbagliato e perché; spesso, però, preferiamo non interrogarci su certe cose. Non ne abbiamo il coraggio. E, così, preferiamo non farci domande. Restando in una relazione che, apparentemente, ci protegge da alcune risposte che potrebbero essere scomode.
Paura di lasciare solo il proprio compagno. Spesso si crede che sia così fragile da non riuscire a sopportare il colpo. Anche qui prendono il sopravvento i sensi di colpa. Per questo si cerca di amare qualcuno, anche quando non lo si ama più.
Copioni vissuti. Da un punto di vista psicologico, vediamo come questi comportamenti possano avere radici molto lontane: spesso si mettono in atto copioni vissuti nella propria famiglia. Una madre potrebbe aver tramandato, in un certo senso, questa modalità di comportamento alla propria figlia: il tutto ovviamente avviene in maniera non consapevole.
Motivi economici e non. Possono esserci anche motivazioni economiche: magari non si vuole rinunciare ad uno stile di vita che ci assicura il nostro partner e mollarlo significherebbe proprio questo: lasciare i comfort a cui siamo abituati. Per questo, dunque, si può scegliere di restare con una persona, soprattutto se si hanno dei figli. In questo caso, spiegar loro la fine di un rapporto potrebbe essere difficile e spesso si decide di restare con il loro “papà” per il loro bene.
Consigli per lasciare andare il proprio partner
I motivi che possono entrare in gioco, quando si fatica a lasciar andare il partner, sono davvero tanti e di diversa natura. Abbiamo parlato di vari aspetti, come sensi di colpa, motivi economici, figli, rapporto avuto con la propria madre, o il non volersi mettere in discussione.
Ma, alla base di tutto, sembra esserci sempre una cosa: la scarsa consapevolezza di chi siamo e di cosa sia migliore per noi e per la nostra vita.
Imparate a capire chi siete davvero, cosa volete, cosa vi fa stare bene, ma soprattutto imparate a mettere al primo posto quello che è meglio per voi. Solo in questo modo riuscirete a lasciar andare il partner che non amate.
Questo non significa essere egoisti: significa solo volervi bene.
Chiedere aiuto ad uno psicologo, può aiutarvi a chiarire qual è il nodo che vi blocca e permettervi di venirne fuori più forti di prima.
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the-entangler · 2 years ago
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La fissa di questi ultimi giorni si chiama The Devil's Hour, una serie scritta da Tom Moran e disponibile su Prime video. Sono appena 6 episodi, ma bastano e avanzano per mandare in brodo di giuggiole gli impallinati di labirinti metafisici e paradossi temporali quale io mi ritengo. 
L'incipit è piuttosto semplice e forse anche un po' abusato - come del resto quasi tutti i tropes presenti nella trama, ma è dal loro intreccio che emerge la qualità della scrittura. 
Lucy è a letto. Dopo una lunga giornata può finalmente riposare tranquilla, salvo che fuori è ancora buio e lei è sveglia come un grillo. Che ora è? Le 3:33 - l'ora del diavolo, la chiamano. Le leggende a proposito si sprecano, storie di streghe e ricorrenze sinistre, ma quel che importa è che tutte le sante mattine Lucy si sveglia a quest'ora. Magari sarà un caso, o magari si trova in uno sceneggiato prodotto da Steven Moffat, e ormai si sa quanto si diverta a incasinare le cose. Comunque l'insonnia non è l'unico problema, ahimè. Lucy infatti ha come dei flash, tipo immagini nascoste tra i fotogrammi della vita. Vede forse frammenti di futuro? Beh senz'altro farebbe molto comodo, ma poi i fatti la smentiscono - cioè non si avverano. Allora magari sono semplici ricordi. In un certo senso sì, ma non del passato e nemmeno del futuro in senso stretto. Vabbè, allora chiamiamoli deja vu e non se ne parli più. Ma a cosa sono dovuti? Beh è proprio questo il mistero intorno al quale ruota l'intera storia. Si potrebbe pensare che siano solo gli effetti della mancanza di sonno, però questo non spiegherebbe perché suo figlio abbia le stesse visioni. La mente di Isaac è un rebus per gli psicologi. La sua incapacità di esprimere emozioni unita alla sua farebbero pensare a un disturbo dello spettro autistico, eppure il bambino riesce nell'impresa impossibile di mettere d'accordo tutti gli psicologi, che escludono categoricamente la diagnosi. Il fatto è che Isaac vede la realtà in maniera diversa da noi, un po' come accade per sua madre e sua nonna, ma incasinata alla potenza dieci: persone, oggetti ed eventi che in nessun modo dovrebbero essere lì eppure ci sono, anzi, a volte ci si ritrova in mezzo. E infine c'è Gideon, interpretato da un Peter Capaldi pazzo come un cavallo, che con i suoi "cominci a capire ora?" e il suo comportamento paranoide suggerisce ai protagonisti e allo spettatore le istruzioni dell'intero giochino narrativo. Che poi sarebbe il suo di giochino, se proprio vogliamo fare quelli che non si precludono nessuna interpretazione. Una cosa un po' alla Shamalayan e un po' alla Henry James, ma soprattutto direi alla Schroedinger. Di fronte a questo enigma fatto di cicli e snodi what if, realtà alternative e coesistenti che finiscono per sfiorarsi, il fatto che la narrazione riesca a non perdere mai la bussola trovo che sia un merito notevolissimo e per niente scontato, e ammetto di avere un po' di timore per come potrebbero incasinarsi le cose nella prossima stagione - a quanto pare già in programma - ma, beh, staremo a vedere. 
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susieporta · 2 years ago
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IMPARARE A DISCRIMINARE
Fra le tante funzioni presenti nell’Essere umano quella della discriminazione rimane un fattore di primaria importanza.
Dal dizionario Zingarelli, la parola discriminare significa: “Ciò che serve a separare. Distinguere una o più cose o persone dalle altre. Fare differenza.”.
Esempio: operare una discriminazione.
Nella fattispecie, nel lavoro su se stessi, la capacità di vedere e di discriminare sono due lati della stessa medaglia che a loro volta innescano delle variabili, non trascurabili, nel momento in cui dobbiamo prendere delle decisioni.
Discrimino se desidero vedere fino in fondo una situazione, me stesso, o qualsiasi altra cosa, ma attenzione: solo se desidero realmente vedere, solo se mi do il permesso di vedere e non di “interpretare” ciò che mi sta innanzi.
Molte persone sprecano il proprio tempo-energia e quello degli altri a causa della mancanza di discriminazione. In questo caso possiamo vedere la facoltà della discriminazione come ad esempio:
La capacità di separare l’utile dall’inutile.
La capacità di comprendere ciò che è di beneficio da ciò che può risultare dannoso.
La capacità di distinguere la causa, dalla condizione, dall’effetto in una situazione che si viene a presentare.
La capacità di discriminare ciò che deve essere fatto prima e ciò che deve essere fatto dopo.
Discriminare ci porta alla capacità di eseguire un compito con sufficiente chiarezza e precisione e soprattutto la possibilità di un’azione efficace.
L’opposto della discriminazione è la confusione e la mancanza di chiarezza, l’indecisione, il conflitto interiore ed esteriore, l’immaginario automatico, il non essere presenti a se stessi, l’identificazione, il non agire conformemente alla propria comprensione profonda, ma in base all’automatismo innescato dal condizionamento, ecc.
Se noi osserviamo consapevolmente una nostra giornata tipo, vedremo molto chiaramente quanto tempo passiamo a fare cose inutili e spesso senza senso (e questo lo sappiamo benissimo), così da aver la scusa della mancanza di tempo per le cose veramente importanti, quelle che potrebbero dare una svolta alla nostra vita.
Il tempo è contato.
Senza discriminazione rischiamo di buttare via la nostra vita e il nostro tempo.
La cosa peggiore e che abbiamo la tendenza di sprecare anche il tempo degli altri come se fossero lì solo per noi o a nostra disposizione.
Le persone “inconsapevoli” non sono in grado di rispettare la vita degli altri.
Se vi guardate attorno con uno sguardo disincantato, potrete notare che gli uomini e le donne non riescono ad essere felici, ma allo stesso tempo hanno troppa paura per cambiare.
La soluzione allora è parlare, immaginare, sognare a occhi aperti, così da aver la sensazione di fare qualcosa e di andare da qualche parte, spostando così il problema di oggi, lì nel futuro da qualche parte: “Un giorno le cose cambieranno”. “La speranza è l’ultima a morire”. “Domani sarà un giorno migliore”.
Sogni, dentro sogni, dentro sogni…
Se la “testa” non è ben collegata al corpo, ci saranno solo parole e pochi fatti.
Se il “cuore” non è ben collegato al corpo, ci saranno molte emozioni, ma non seguiranno dei fatti.
Vedere porta a discriminare e discriminare ti porta a decidere sul da farsi.
Un ottimo esempio l’abbiamo sotto il naso tutti i giorni nel campo della politica e dell’economia; tutti parlano e nessuno decide realmente e si prende delle responsabilità.
L’Uomo “razionale”, come egli si ama definire, in realtà e ben poco razionale, egli non è più in grado di pensare con efficacia e quindi di trovare soluzioni ai problemi che lo sommergono.
Uno dei meccanismi più perversi che osservo nelle persone è la loro capacità di mantenere costantemente operativa la loro “confusione”, per avere la scusa di non dover prendere decisioni e responsabilità.
Aspettano un miracolo o che qualcuno si faccia avanti e che prenda le redini in mano e che decida e pensi al posto loro.
Noi possediamo una mente fantastica ed un cuore immenso dalle mille potenzialità, ma una sola “malattia” come un cancro, che ha la capacità di radicarsi profondamente nell’animo, riesce a non farci avanzare di un solo passo, e questa è la… PAURA.
Tutto dipende unicamente da noi.
Avere “coscienza di sé” significa fare, decidere, essere fattivi nella propria vita, avere coraggio: “cambiare ciò che deve essere cambiato - armonizzare ciò che deve essere armonizzato - tagliare ciò che deve essere tagliato” e per questo usiamo il potere della discriminazione.
Ma se preferiamo solamente sognare…
Roberto Potocniak
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corallorosso · 3 years ago
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OSSESSIONE E' anche un film. Diretto nel 43' da Luchino Visconti e liberamente tratto da "Il Postino suona sempre due volte" di James M. Cain. Narrando la storia sentimentale dei due interpreti, Visconti disegna sulla pellicola non solo la torbida e sensuale storia di un "amore malato" ma apre con il suo neo-realismo la visione a quella atmosfera compressa e bigotta tanto cara al fascismo e alle sue certezze d'esistenza, contrapponendeola alla vita "diversa" basata sulla speranza e quindi sul sogno. La durezza della realtà contro l'illusione del cambiamento. Ed il cambiamento ne viene sconfitto. Come quasi sempre accade, colpito e vittima dello status quo, del lasciare inalterate le cose affinchè non si debba avere l'onere (ed il dolore della fatica) di ricostruirle. Ossessione é un termine che deriva dal latino "assediare, occupare". Come la realtà che spesso occupa abusivamente i nostri sogni frantumando le nostre speranze. Come oggi. Viviamo nell'ossessione del "ristabilire" l'ordine; di recuperare certezze, accontentandoci del classico uovo a scapito di una futura (ed incerta) gallina. E' l'ossessione, non a caso tanto cara ai nuovi fascisti e agli idioti legaioli di Pontida, a spingere le masse-bovine verso le barriere, gli steccati, i rifiuti. Essi sono ossessionati da quel sogno interrazziale e multietnico che preme sulle coscienze, da quel messaggio "cristiano" di fratellanza che rifiutano d'accettare pur definendoszi "veri cristiani" facendo ciondolare catenine del rosario. Quindi, come nel film, assistiamo alla guerra di due eserciti che saranno entrambi sconfitti. Gli ossessivi non potranno fermare a lungo l'avanzata del nuovo e gli ossessionati dal cambiamento potrebbero vedere i loro desideri naufragare nella paura stessa della diversità. Ma i primi, pavidi e codardi coglioni, rinchiusi nelle mura di presunte certezze; prima o poi verranno spazzati via da quella inarrestabile forza che si chiama Futuro. Non potete mantenere a lungo i vostri fili spinati, i vostri muri; le vostre inique Leggi. Prima o poi cadrete. E noi aspetteremo quel momento per trasformare il sogno in realtà. Mi rivolgo oggi a tutti coloro che nel giardino della mente coltivano il sogno; che lo curano, lo proteggono, lo innaffiano con tutto l'amore che possiedono. Non stancatevi mai di farlo. Siate ostinati. Vivete la vostra ossessione sbarrando la strada all'altra. Siate forti della vostra speranza, non barattatela mai con la malefica casa di una presunta stabilità. Un Uomo che fugge dalla disperazione, sia che lo faccia attraverso sentieri di montagna, scavalcando dune di sabbia o sfidando il mare, é simile a Noi. Siamo Noi quell'Uomo, quella Donna, quel Bambino. Abbiamo lo stesso sangue, lo stesso Pensiero e, in minima parte, la stessa Disperazione. Noi come Loro, cerchiamo di trasformare l'oggi in un domani diverso. Per farlo, essi rischiano la vita. Noi possiamo solo far di tutto per salvarla. Per essere Degni di vivere. Per essere Fratelli, caricandoci anche in minima parte del loro dolore, di stringere quelle mani che cercano aiuto. Se non vogliamo farlo, se non riusciamo a farlo, mi dite che senso ha continuare a vivere ? Claudio Khaled Ser
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levysoft · 3 years ago
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Benvenuti! In questo post daremo uno sguardo, carattere per carattere, al codice sorgente del vaccino a mRNA BioNTech/Pfizer contro il SARS-CoV-2.
Ora, questi termini potrebbero sembrare in contrasto - il vaccino è un liquido, che viene iniettato nel braccio. Come si può parlare di codice sorgente?
Questa è una buona domanda, e quindi cominciamo con una piccola parte del codice sorgente del vaccino BioNTech/Pfizer, anche noto come BNT162b2, anche noto come Tozinameran, anche noto come Comirnaty.
Nel cuore del vaccino mRNA BNT162b2 c'è questo codice digitale. E' lungo 4284 caratteri e potrebbe entrare in una trentina di tweet. Proprio all'inizio del processo di produzione, qualcuno ha caricato questo codice in una stampante a DNA (eh, già!), che ha convertito i byte sul disco in vere molecole di DNA.
Da una simile macchina escono piccole quantità di DNA, che dopo molti passaggi chimici e biologici diventano RNA (su cui diremo fra poco) in una fiala del vaccino. Una dose di 30 microgrammi contiene appunto 30 microgrammi di RNA. In aggiunta, c'è un ingegnoso sistema di impacchettamento con lipidi (grassi), che porta il mRNA fin dentro le nostre cellule.
Il RNA è la versione volatile, la "memoria di lavoro" del DNA. Il DNA è un po' il disco a stato solido delle scienze biologiche. Il DNA è molto robusto, internamente ridondante, e molto affidabile. Ma proprio come i computer non eseguono codice direttamente da un disco a stato solido, prima che succeda una qualunque cosa, il codice viene copiato su un altro supporto, più versatile e tuttavia molto più fragile.
Per i computer si tratta della RAM; per le scienze biologiche, è il RNA. La somiglianza è stupefacente. A differenza della memoria a stato solido la RAM si degrada molto in fretta a meno che non sia amorevolmente accudita. E la ragione per la quale il vaccino a mRNA di Pfizer-BioNTech deve essere mantenuto nel più potente dei congelatori è la stessa: il RNA è un fiore delicato.
Ogni carattere del RNA pesa nell'ordine di 0.53x10-21 grammi, il che significa che in una singola dose da 30 microgrammi ci sono 6x10+16 caratteri. Espresso in byte questo viene a significare approssimativamente 25 petabyte, anche se va detto che si tratta in realtà di circa 2000 miliardi di ripetizioni dei medesimi 4284 caratteri. L'effettivo contenuto del vaccino in termini di informazione è appena sopra un kilobyte. Il virus SARS-CoV-2 stesso pesa circa 7.5 kilobyte.
Appena un pochino di background
Il DNA è un codice digitale. A differenza dei computer che usano 0 e 1, la vita usa A, C, G e U (o T), detti "nucleotidi", "nucleosidi", o "basi".
Nei computer immagazziniamo gli 0 e gli 1 come presenza od assenza di una carica, o sotto forma di corrente, come transizione magnetica, o come potenziale elettrico, o ancora come una variazione di riflettività. In breve, gli 0 e gli 1 non sono concetti astratti, bensì vivono come elettroni o come altre manifestazioni fisiche.
In natura, A, C, G e U/T sono molecole, immagazzinate come catene nel DNA (o nel RNA).
Nei computer raggruppiamo 8 bit in un byte, e il byte è la tipica unità di dati che viene elaborata.
La Natura raggruppa tre nucleotidi in un codone, e il codone è la tipica unità che prende parte all'elaborazione. Un codone contiene 6 bit di informazione (2 bit per ogni base del DNA, 3 basi = 6 bit. Questo significa che ogni codone può avere 2^6 = 64 valori diversi).
Fin qui siamo piuttosto digitali. In caso di dubbi, consultate il documento del WHO con i codici digitali che potete leggere da soli.
Un po' di letture aggiuntive sono disponibili qui; questo link ("Cos'è la vita") potrebbe aiutare a farsi una idea del resto di questa pagina. O, se preferite il video, ho due ore per voi.
Quindi, cosa FA questo codice?
L'idea dietro il vaccino è di insegnare al nostro sistema immunitario come combattere con un patogeno, senza però ammalarci veramente. Storicamente questo è stato fatto iniettando un virus indebolito o neutralizzato (attenuato), più un adiuvante che spingesse il nostro sistema immunitario all'azione. Questa era una tecnica decisamente analogica, e implicava miliardi di uova (o di insetti). Richiedeva anche un sacco di fortuna e molto di tempo. A volte, veniva usato anche un virus diverso (non collegato).
Un vaccino a mRNA ottiene lo stesso risultato ("informare il nostro sistema immunitario") ma con una precisione laser. E intendo questo in entrambi i sensi: molto preciso ma anche molto potente.
Ed ecco qui come funziona. L'iniezione contiene materiale genetico volatile, che descrive la famosa proteina "Spike" del SARS-CoV-2. Attraverso ingegnosi metodi chimici il vaccino riesce a introdurre questo materiale genetico all'interno di alcune delle nostre cellule.
Queste perciò iniziano obbedienti a produrre proteine Spike SARS-CoV-2 in quantità grandi abbastanza da fare scattare in azione il nostro sistema immunitario. Trovandosi davanti a queste proteine Spike e (importante) a segni che le cellule sono state invase, il sistema immunitario sviluppa una risposta massiccia contro diversi aspetti delle proteine Spike e contro il loro processo produttivo.
E questo è ciò che ci dà un vaccino efficiente al 95%.
Il codice sorgente!
Iniziamo proprio dall'inizio, un buon posto per cominciare. Il documento del WHO presenta questa istruttiva immagine:
Questa è una sorta di indice. Inizieremo con il "Cap", che è rappresentato con un piccolo cappello.
Proprio come non si può sbattere dei codici operativi in un file di computer e aspettarsi che funzionino, il sistema operativo biologico ha bisogno di intestazioni, linker e altre cose del tutto simili alle convenzioni di chiamata.
Il codice del vaccino inizia con questi due nucleotidi:
GA
Questo può essere paragonato molto bene a qualunque eseguibile DOS o Windows che iniziano per MZ, o gli script Unix, che iniziano con #!. Sia nei processi biologici che nei sistemi operativi, questi due caratteri non sono eseguiti in alcun modo. Ma devono esserci, altrimenti nulla accade.
Il "cappello" del mRNA ha una serie di funzioni. Prima di tutto marca quel codice come di provenienza dal nucleo. Nel nostro caso naturalmente non è così, e il nostro codice viene da una vaccinazione. Ma non è necessario che lo diciamo alla cellula. Il "cappello" rende il nostro codice legittimo, e questo lo protegge dalla distruzione.
I due nucleotidi GA iniziali sono anche chimicamente un po' diversi dal resto del RNA. In questo senso, la sequenza GA contiene un po' di informazione fuori banda.
La "regione non tradotta cinque primo"
Qui serve un po' di gergo. Le molecole del RNA possono essere lette soltanto in un verso, e per confondere le cose, l'estremità dove comincia la lettura è chiamata "5'", o "cinque primo". La lettura termina all'estremità "3'" o "tre primo".
Qui abbiamo la regione non tradotta ("UTR"), cioè la parte che non finisce nella proteina
GAAΨAAACΨAGΨAΨΨCΨΨCΨGGΨCCCCACAGACΨCAGAGAGAACCCGCCACC
E qui incontriamo la prima sorpresa. I normali caratteri del RNA sono A, C, G e U. U è la molecola che nel DNA corrisponde a "T". Ma qui troviamo un Ψ: che succede?
Questo è uno dei punti estremamente ingegnosi di questo vaccino. Il nostro corpo utilizza un potente antivirus (l'originale!). Per questo motivo, le cellule sono estremamente poco amichevoli verso del RNA estraneo, e si impegnano molto per distruggerlo prima che riesca a fare qualsiasi cosa.
Questo è un po' un problema, per il nostro vaccino, che deve infiltrarsi oltrepassando il sistema immunitario. Ma dopo molti anni di esperimenti si è scoperto che se la U nell'RNA viene sostituita con una molecola diversa, il nostro sistema immunitario perde interesse. Completamente.
E così nel vaccino BioNTech/Pfizer, ogni molecola di uracile U è stata sostituita con una molecola di 1-metil-3'-pseudouridina, indicata con Ψ. E la parte ingegnosa è che anche se questa Ψ sostituita calma il nostro sistema immunitario, le parti chiave della cellula la continuano a considerare come una normale U.
Anche in sicurezza informatica conosciamo bene questo trucco: a volte è possibile inviare una versione leggermente alterata di un messaggio, che confonde i firewall e le soluzioni di sicurezza, ma che è lo stesso accettata come valida dai server che vi stanno dietro, e che in questo modo possono venire hackerati.
Oggi raccogliamo i benefici di una ricerca scientifica fondamentale svoltasi negli ultimi anni. Gli scopritori della tecnica Ψ hanno dovuto combattere, per ottenere i fondi per il loro progetto, e poi per farlo accettare. Dovremmo tutti essere loro molto grati, e credo che a tempo debito arriveranno anche i premi Nobel.
Molte persone hanno chiesto, potrebbero dei virus usare la stessa tecnica Ψ per ingannare il nostro sistema immunitario? In breve, la cosa è tremendamente improbabile. La vita non possiede il meccanismo per produrre nucleotidi di 1-metil-3'-pseudouridina. I virus usano i meccanismi della vita per riprodursi, e questo meccanismo semplicemente non è presente. I vaccini a mRNA si degradano molto in fretta, nel corpo umano, e non c'è possibilità che il RNA con Ψ sostituita si possa replicare senza perdere le Ψ. Una buona lettura è anche, "Sul serio, i vaccini a mRNA non influenzeranno il vostro DNA".
Okay, torniamo alla sequenza 5' UTR. Cosa fanno questi 51 caratteri? Come tutto in natura anche questa non ha una sola, ben definita funzione.
Quando le nostre cellule hanno bisogno di tradurre il RNA in proteine, questo viene fatto usando un meccanismo chiamato ribosoma. Il ribosoma è come una stampante 3D per proteine. Legge un filamento di RNA, e basandosi su di esso produce una sequenza di aminoacidi, che poi si ripiegheranno su loro stessi a formare una proteina.
Source: [Wikipedia utente Bensaccount](https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Protein_translation.gif)
Questo è quello che vediamo succedere sopra. Il nastro nero in basso è l'RNA. E il nastro che appare nella zona verde è la proteina che viene fabbricata. Le cose che svolazzano in qua e in là sono gli aminoacidi, con i necessari adattatori per farli incastrare nel RNA.
Il ribosoma ha bisogno di essere fisicamente a contatto con il filamento di RNA per poter funzionare. Una volta che ci si è adattato sopra, può iniziare a formare proteine, basate sull'ulteriore RNA che entra. Da questo, potete immaginare che il ribosoma non è in grado di leggere la zona di RNA su cui si appoggia per prima. Questa è una delle funzioni della regione UTR: è la zona di atterraggio per il ribosoma. La UTR fornisce un "avvio".
Oltre a questo, la UTR fornisce dei metadati: quando dovrebbe iniziare la traduzione? E a che velocità? Per il vaccino, è stata presa la regione UTR più "Prima possibile" che si è trovata, presa dal gene per l'alfa globina. Questo gene è noto per produrre in modo molto robusto una quantità di proteine. Negli anni passati altri scienziati avevano già trovato il modo di ottimizzare ancora di più questa UTR (così dice il documento del WHO), perciò, questa non è esattamente la UTR dell'alfa globina. E' meglio.
Il peptide di segnalazione della glicoproteina S
Come si è detto, lo scopo del vaccino è indurre la cellula a produrre grossi quantitativi di proteina Spike del SARS-CoV-2. Fino a questo punto, abbiamo incontrato solo metadati e "convenzioni di chiamata" nel codice sorgente del vaccino. Ma ora entriamo nel territorio della vera proteina virale.
Abbiamo però un ultimo strato di metadati da esaminare. Quando il ribosoma (come mostrato dalla splendida animazione precedente) ha prodotto una proteina, quella proteina deve poi andare da qualche parte. Questo è codificato con la "sequenza di avvio estesa del peptide di segnalazione della glicoproteina S".
Per visualizzare questa cosa, immaginiamo che all'inizio della proteina ci sia una etichetta di qualche tipo, codificata come parte della proteina medesima. In questo caso specifico, il peptide di segnalazione dice che questa proteina deve uscire dalla cellula attraverso "il reticolo endoplasmatico". Perfino il gergo di Star Trek non arriva a tanto!
Il "peptide di segnalazione" non è molto lungo: però, quando guardiamo il codice troviamo delle differenze fra il RNA del virus e quello del vaccino.
(Notate che per semplificare la comparazione, ho sostituito le Ψ modificate con ordinarie U del RNA):
          3   3   3   3   3   3   3   3   3   3   3   3   3   3   3   3 Virus:   AUG UUU GUU UUU CUU GUU UUA UUG CCA CUA GUC UCU AGU CAG UGU GUU Vaccine: AUG UUC GUG UUC CUG GUG CUG CUG CCU CUG GUG UCC AGC CAG UGU GUG               !   !   !   !   ! ! ! !     !   !   !   !   !            
Che cosa sta succedendo, qui? Non ho diviso il RNA in gruppi di tre lettere per caso. Tre lettere di RNA formano un codone. E ogni codone codifica per uno specifico aminoacido. Il peptide di segnalazione nel vaccino consiste esattamente nei medesimi aminoacidi che sono codificati dal virus.
E allora come è possibile che il RNA sia diverso?
Ci sono 4^3 = 64 codoni differenti, dato che ci sono 4 caratteri nel RNA e ci sono tre di essi in ogni codone. Però, ci sono soltanto 20 aminoacidi diversi possibili. Questo vuole dire che più di un codone codifica per lo stesso aminoacido.
La vita utilizza la seguente tabella quasi universale per trasformare i codoni del RNA in aminoacidi:
The RNA codon table (Wikipedia)
Usando questa tabella vediamo che le modifiche al vaccino (es. UUU –> UUC) sono tutte di tipo sinonimico. Il codice del RNA vaccinale è diverso, ma codifica gli stessi aminoacidi e perciò produce le medesime proteine.
Se osserviamo con attenzione, notiamo che la maggioranza dei cambiamenti avviene in terza posizione nel codone, sopra annotata con un "3". E se guardiamo la tabella universale dei codoni, vediamo che in effetti spesso questa terza posizione è irrilevante ai fini di che aminoacido viene prodotto.
Quindi, i cambiamenti sono sinonimici… ma allora perché sono lì? Guardando attentamente vediamo che tutti i cambiamenti, tranne uno, aumentano il numero di C e G.
Perché uno vorrebbe fare questo? Come si diceva prima, il nostro sistema immunitario vede di pessimo occhio un RNA "esogeno", codice RNA che arriva dal di fuori della cellula. Per sfuggire al controllo, le U nell'RNA sono già state sostituite da Ψ.
Tuttavia, risulta che un RNA con maggiori percentuali di G e C viene anche convertito con maggior efficienza in proteine.
E questo è stato ottenuto nel RNA del vaccino sostituendo altri caratteri con G e C tutte le volte che ciò è stato possibile.
Sono intrigato dall'unica modifica che non ha portato ad una ulteriore C o G, la modifica da CCA a CCU. Se qualcuno ne conosce la ragione, per favore, informatemene! Notate che so che alcuni codoni sono più comuni di altri nel genoma umano, ma ho anche letto che questo non influenza granché la velocità di traduzione.
La proteina Spike vera e propria
Anche i successivi 3777 caratteri del RNA del vaccino sono ottimizzati per aggiungere più C e G possibile. Per motivi di spazio non elencherò qui tutto il codice, e mi concentrerò su un pezzetto particolarmente speciale. Questo è il pezzetto che fa funzionare tutto, la parte che ci aiuterà a tornare a una vita normale:
                 *   *          L   D   K   V   E   A   E   V   Q   I   D   R   L   I   T   G Virus:   CUU GAC AAA GUU GAG GCU GAA GUG CAA AUU GAU AGG UUG AUC ACA GGC Vaccine: CUG GAC CCU CCU GAG GCC GAG GUG CAG AUC GAC AGA CUG AUC ACA GGC          L   D   P   P   E   A   E   V   Q   I   D   R   L   I   T   G           !     !!! !!        !   !       !   !   !   ! !              
Qui vediamo i soliti cambiamenti di sinonimizzazione del RNA. Per esempio il primo codone CUU è stato cambiato in CUG. Questo aggiunge una G, che sappiamo aumentare la velocità di produzione delle proteine. Sia CUU che CUG codificano per l'aminoacido 'L', o Leucina, di conseguenza nella proteina nulla cambia.
Quando esaminiamo la proteina Spike nel vaccino e nel virus, tutti i cambiamenti sono dei sinonimi come questo… tranne due. E questi due li troviamo qui.
Il terzo e quarto codone, sopra, rappresentano modifiche nel codice. Gli aminoacidi K e V sono entrambi sostituiti da 'P', ossia Prolina. Per la 'K', ciò richiede tre cambiamenti, indicati con !!!, e per la 'V' ne ha richiesti due ('!!').
E scopriamo che sono questi due cambiamenti a rendere il vaccino davvero efficace.
Cosa è successo? Se guardiamo una vera particella di SARS-CoV-2 vediamo la proteina Spike sotto forma di una serie di punte (spike, appunto):
SARS virus particles (Wikipedia)
Le punte sono montate sul "corpo" virale (la "proteina nucleocapside"). Ma il fatto è che il nostro vaccino produce solo la proteina, e non la monta proprio su nessun corpo.
E se si lasciasse tale e quale, la proteina Spike libera collasserebbe su se stessa, fino a formare una struttura diversa. Se iniettassimo il vaccino con una sequenza intatta, ciò farebbe sì che il nostro corpo sviluppasse immunità, sì… ma alla proteina collassata.
E il virus SARS-CoV-2 si presenta con la proteina dritta. Il vaccino non funzionerebbe un granché, in quel caso.
E allora cosa si fa? Nel 2017, è stato descritto come la sostituzione con un doppio ponte di Prolina nel punto giusto avrebbe reso le proteine S del SARS-CoV-1 e della MERS rigide come nella loro configurazione "pre-fusione", anche senza essere collegate al vero virus. Questo perché la Prolina è un aminoacido dalla struttura molto rigida. Funge da stecca, e stabilizza la proteina nello stato che dobbiamo far riconoscere al sistema immunitario.
Le persone che hanno scoperto questo dovrebbero andare in giro dandosi il cinque a palla. Dovrebbero emanare quantità insopportabili di compiacimento. E ne avrebbero il diritto.
Aggiornamento. Sono stato contattato dal Laboratorio McLellan, uno dei gruppi dietro alla scoperta della prolina. Mi dicono che il battere il cinque è molto ridotto, a causa della pandemia in corso, ma sono contenti di avere contribuito ai vaccini. E sottolineano anche l'importanza di molti altri gruppi, lavoratori e volontari.
La fine della proteina: prossimi passi
Se andiamo avanti nel codice, troviamo alcune modifiche alla fine della proteina Spike:
         V   L   K   G   V   K   L   H   Y   T   s             Virus:   GUG CUC AAA GGA GUC AAA UUA CAU UAC ACA UAA Vaccine: GUG CUG AAG GGC GUG AAA CUG CAC UAC ACA UGA UGA          V   L   K   G   V   K   L   H   Y   T   s   s                         !   !   !   !     ! !   !          !
alla fine di una proteina troveremo un codone di "Stop", qui marcato con una s minuscola. Questo è un modo educato per dire che la proteina dovrebbe finire qui. Il virus originale usa il codone UAA per lo stop, il vaccino UGA, e ne mette due, forse per buona misura.
La "Regione Non Tradotta Tre Primo"
Proprio come il ribosoma aveva bisogno di uno spazio di inizio all'estremità 5', dove noi abbiamo potuto osservare la "Regione Non Tradotta Cinque Primo", alla fine della proteina possiamo trovare un costrutto simile denominato la 3' UTR.
Potrebbero essere scritte molte parole sulla 3' UTR, ma qui cito cosa dice Wikipedia: "La 3' UTR gioca un ruolo cruciale nell'espressione dei geni, influenzando la localizzazione, la stabilità, l'esportazione e l'efficienza di traduzione del mRNA ..nonostante la nostra attuale comprensione delle 3' UTR, rimangono ancora relativamente misteriose".
Quello che sappiamo, è che alcune 3' UTR sono molto efficaci nel promuovere l'espressione di una proteina. Secondo il documento del WHO, la 3' UTR per il vaccino BioNTech/Pfizer è stata prelevata da "the amino-terminal enhancer of split (AES) mRNA and the mitochondrial encoded 12S ribosomal RNA" per conferire stabilità al RNA ed elevata espressione proteica totale. Al che io dico, "Ben fatto!".
La fine AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di tutto
La fine del filamento di mRNA è poliadenilata. Questo è un modo fico per dire che termina con un sacco di AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA. Anche l'mRNA ne ha avuto abbastanza del 2020.
Il mRNA può essere riutilizzato varie volte, ma ogni volta che succede perde alcune A che ha alla fine. Quando le A sono finite, il mRNA non è più funzionale e viene scartato. Per questo, la coda "pluri-A" è una protezione contro la degradazione.
Sono stati fatti degli studi per capire quale sia il numero ottimale di A per i vaccini a mRNA. Ho letto nella letteratura aperta che questo massimo è intorno ai 120.
Il vaccino BNT162b2 finisce con:
                                    ****** **** UAGCAAAAAA AAAAAAAAAA AAAAAAAAAA AAAAGCAUAU GACUAAAAAA AAAAAAAAAA AAAAAAAAAA AAAAAAAAAA AAAAAAAAAA AAAAAAAAAA AAAAAAAAAA AAAA
Ossia 30 A, poi un "collegamento a 10 nucleotidi" GCAUAUGACU, seguito da altre 70 A.
Sospetto che quello che vediamo qui sia il risultato di altre ottimizzazioni proprietarie per aumentare ancora di più l'espressione della proteina.
Concludendo
Con questo, conosciamo l'esatto contenuto del mRNA del vaccino BNT162b2, e per la maggior parte possiamo capire perché sono presenti le varie sequenze:
il cappello per assicurarsi che l'RNA sembri mRNA ordinario
una nota, efficace ed ottimizzata regione non tradotta 5'
un peptide di segnalazione ottimizzato per mandare la proteina Spike nel posto giusto   (copiata 100% dal virus originale)
una versione ottimizzata della proteina Spike originale, con due sostituzioni Prolina   per assicurarsi che la proteina si avvolga nella forma giusta
una nota, efficace ed ottimizzata regione non tradotta 3'
una coda poliadenilata leggermente misteriosa con un "collegamento" non spiegato
L'ottimizzazione dei codoni aggiunge molte G e C al mRNA. Inoltre, usare 1-methyl-3’-pseudouridylyl, un aminoacido artificiale, al posto della U aiuta ad evitare il nostro sistema immunitario, così che l' mRNA possa rimanere in giro abbastanza a lungo da potere davvero aiutare ad addestrare il sistema immunitario.
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bee-ingquinn · 4 years ago
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Comunque dicevano che la prima regola era non parlare del club (09/04)
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Mani appoggiate sul bordo del banco, e testina alta con un bel ghignetto stampato in volto. « Non tutti sanno il motivo di questa convocazione » e ora gli occhietti guizzano in particolare su CECI, EMILE e NICO « Ho avuto un’idea » oh no « e lo sto proponendo solo a voi perché mi fido » e quindi non potete deluderla (!), e qui lo sguardo cade inevitabilmente sulla BFF, per ovvie ragioni. « Non voglio girarci troppo intorno » e quindi niente chiacchiere inutili sulle caramelle oggi « Ma dovete giurarmi che non direte niente a nessuno, e dimostrarmi quindi che ho fatto bene a scegliere solo voi » e qui ora lo sguardo cade su TUTTI quanti. Manco stesse mettendo su l’Esercito di Silente sotto la Umbridge (…). Però è davvero seria, e gli occhietti passano su TUTTI, nessuno escluso, con un sopracciglio un po’ alzato in attesa del loro giuramento solenne.
Emile: Non dice nulla, ma annuisce. E poi, visto il tono con cui MAEGAN ha parlato della cosa, diciamocelo, bara anche un poco. O ci PROVA. Magari sfrutta anche il silenzio, o il fatto che benché siano in tanti, sono sicuro meno che a lezione. Ma cerca con gli occhi la figura della CORVONERO mentre, invece, a livello empatico, sembra PROVARE a sondare le emozioni altrui. E` inpratico, ancora, e ignorante su quello che sa fare, soprattutto. Ma lo ha fatto, oramai, abbastanza volte da capire come concentrarsi. CERCA di abbassare quello sputo di barriera empatica che giusto i mesi ad Hogwarts gli hanno concesso, in favore della singola emozione maggiore che MAEGAN prova. Perché se sotto quel tono serio c`è da preoccuparsi, almeno si preoccupa subito, oh. Che stia pensando di andare in guerra praticamente lo si evince da due cose: la rigidità muscolare, e il fatto che miracolosamente se ne sia pure stato zitto.
Nico: Lui è uno di quelli che non sa il motivo, sì… infatti all’ “ho avuto un’idea” va subito a muovere la mano destra col palmo in alto in direzione della CORVONERO, come a dirle di proseguire e pure spedita che mica abbiamo tutto il giorno. « Ma se ti fidi » e qui la situazione cambia. « non devo dimostrare proprio niente. » Poi dai Meg… lui, con i segreti… ha l’accesso vip. Per stavolta si abbasserà a queste quisquilie. « Ti giuro che sarò una tomba. » Magari non letteralmente, ecco. « Poi appunto tu devi fidarti della mia parola. » Quindi siamo da capo a dodici, cara MEG. « Spara. Chi dobbiamo seppellire? »
B: Quando arriva la richiesta di un giuramento solenne (?) non perde tempo, staccandosi dal banco e facendo un paio di passetti avanti mentre la mano destra va a posarsi contro il petto – lì dove sotto la pelle c’è il cuoricino giallonero. « Giuro solennemente » di non avere buone intenzioni « Di non rivelare o parlare con nessuno a parte i presenti di quello che faremo » gli angoli delle labbra vanno a piegarsi spontaneamente verso l’alto, quasi non resistesse alla tentazione di ghignarsela « O vedremo. Va abbastanza bene o vuoi che mi inchino anche? Sai, per effetto » apposto « Comunque sai che non dico niente a nessuno. » lo sai, vero? Se l’è fatto il Silencio, pure se metaforico.
Bly: « Non così tanto formali, su » guardando l`altra BLYTHE « Nessuno di noi vuole essere beccato, è già un buon motivo per tenere il becco chiuso.» si stringe nelle spalle alzando le sopracciglia, una certa ovvietà nel tono di voce « Però potremmo comunque decidere cosa succede alle spie, così, per precauzione » un sorrisetto malizioso le incurva le labbra, mentre squadra i compagni uno a uno. Che kattivah.
Yara:  Fa eco a NICO nella sua risposta quando MEG finisce di parlare aggiungendo a voce alta « Puoi fidarti » mentre fa cenno affermativo con la testa come per dare forza alle sue parole « Non siamo mica JONAS o BRAN che andiamo a raccontare tutto ai professori » e no, la frecciatina ai due infami non poteva mancare.
Ceci: « Giuro di stare zitta molto zitta. » … « Solennemente. » la parola le piaceva, la sta rubando all’altra TASSA. Con una manina che si porta al petto, per dimostrare estrema sincerità, proprio. Però è vero, è sincera. « E’ morto qualcuno? » prioritario. Perché ha sentito NICO parlare di sepolture. Un’occhiata più lunga a EMILE, dato che lo vede zitto – e una alla WARTON, visto che parla di spie. Curiosità, eh, che vuole sapere anche lei cosa succede. Continua a starsene molto accigliata e addocchiare MAEGAN, manco avesse paura di perdersi la spiegazione principale.
Liù: Il suo giuramento si limita ad un cenno del mento, anche se è la punizione per le spie proposta dalla WHARTON che le fa offrire a quest’ultima un lieve incurvamento di un angolo delle labbra, fino a che la testa ruota verso YARA quando apre bocca e quel mezzo sorriso si spegne « Tu piuttosto. Sei una cornacchia con il becco largo. » sbuffa pure, gentilissima proprio eh.
Quello sguardo serio, infatti, cade al primo giuramento solenne che arriva proprio da CANARINO, per lasciare spazio al solito ghigno malandrino. Di quelli che non promette niente di buono, ma tant’è. « Se vuoi » fare l’inchino, è ben accetto, e un guizzo di sopracciglia testimonia il suo divertimento alla cosa. « Ma vi ho detto che mi fido » e questo è per rispondere a NICO chiaramente, « voglio che siate convinti e che non vi tiriate indietro – o se lo fate » e fa anche una piccola pausa ad effetto « che rispettiate il segreto » questo è il succo, anche se qui non facciamo nessuna fatica a contare ciecamente su TUTTI i presenti in stanza. Un sorriso a chi ha promesso cieca fiducia, e anche a LIU’ nonostante il solo cenno di testa. « Sapete che c’è il club di duello per i grandi, no? » e fa anche una pausa in attesa di cenni e assensi vari « Ecco, io non penso sia giusto che noi veniamo esclusi » e lo pensa solo lei sulla base del niente, ma okay.  (...)  « Non voglio litigi » categorica, un’altra volta « Se avete qualcosa contro l’altro avrete modo di sfidarvi come dei veri maghi e streghe » e quindi senza insulti « usando la vostra bacchetta e un po’ di fantasia ». (...)  « Appuntiamoci tutte le idee » quindi sia i nomi, sia i loghi sia tutte le cose bellissime che vengono proposte e che aumentano l’entusiasmo della piccoletti. « SIII, il nome in codice! » necessario diremmo qui, e ora lo sguardo divertito cade su YARA (sempre che l’incanto abbia fatto effetto) e « potremmo chiamarci Languelingua » lo dice divertita, ma insomma lei la proposta la fa. Anche se la regia dice che sono accette idee migliori. « Per il simbolo mi fido ciecamente di voi » e guarda chiaramente CECI e LIU’ « fatene uno grinzafichissimo!!!! » perché loro devono essere i più bellissimi. L’attenzione viene spostata su CANARINO e « Non ammetterei » al torneo « tutti coloro che pensano che un Impulsus sia magia nera » e fuori quindi i moralisti vari « e coloro che potrebbero fare da spioni » ciao team serpeverde.
Nico: E anche sul nome ha da ridire, sbuffando nel sentire il “Languelingua”. « O Mangialumache magari. » È ironico ovviamente, è per far capire quanto non apprezzi l’altro nome (?) « L’idea dei colori delle 4 case è bella. I nastrini non so… forse è eccessivo » o da femmine.
B: « Piace anche a me l’idea dei quattro colori. Però i nastrini » occhiata verso NICO « Sono un tocco di classe, mica possiamo tenerci uno stemma noioso con scie colorate e basta » insomma go big or go home. La proposta di MEG le fa scappare una mezza risata, portandola a spostare lo sguardo su di lei « Non male come nome. Però non pensate sarebbe un po’ sospetto? Immaginate dire tipo davanti ad un professore, “ehi, più tardi ci troviamo per il Languelìngua?” » poi sguardo veloce verso il GRIFONDORO « O Mangialumache » annuisce nel dargli ragione, per bocciare il nome – senza cattiveria MEG, ti amiamo sempre – ovviamente. « Però ammetto di non avere idee migliori quindi… possiamo pensarci su, senza fretta » prova a proporre con un sorriso di default.
Bly: « Non possiamo lanciarci incantesimi senza senso, un duello ha un certo... Ordine, di solito » contesta con l`aria offesa, ma non va oltre. È d`accordo sul nome, annuisce distrattamente « Per me va bene tutto » scrolla le spalle « Anche il simbolo sì, fate come volete. » e liquida la questione con un gesto della mano, lei vuole solo punire i traditori.
Ceci: Lo sguardo è verso LIU’ « Siii » approva, l’enfasi sulle i aggiuntive segnala l’entusiasmo annesso. « Potremmo tenere le scie – e magari i nastri fanno tipo – non so. Stendardi? Cioè, non proprio nastrini, più nastri grossi. Da stendardo. » ah, chiarissimo. « E secondo me le scie dovrebbero essere con i glitter, ma perché brillano e perché sono carini, capito. » no. Però è per il go big or go home, anche se sta cercando di mediare tra le idee che ha sentito. Cosa medi, non si sa. « Però basterebbe dire che vogliamo incontrarci per esercitare il – Mangialumache, e sarebbe meno sospetto? Se dovessero sentirci. Anche se non dovrebbero sentirci. » come risolvere il problema alla base, perché non sembra avere problemi.
« Va bene ci penseremo! » ecco, tutti quanti! « Se a qualcuno viene in mente lo dice » ma a chi? E dove? e quando? Panico. (...)  « Dobbiamo decidere un giorno preciso » sì, ecco. Necessario « E magari possiamo fare dei gruppi ? » proposta avanzata proprio a caso eh, date tutte quelle antipatie scomode nel gruppo.  « Sto ancora calcolando tutto. » stratega proprio « Dobbiamo trovare anche un modo per comunicare in fretta fra di noi » e ora guarda NICO affinchè lo segni. Galeoni magici? Ah no. « E poooi, sì, qualcuno si deve occupare di capire quando incastrare gli incontri » e guarda EMILE, che aveva avanzato al proposta e magari vuole farlo lui (!).
Nico: « Gli stendardi sono meglio dei nastri » ammette, molto tranquillamente proprio. « È meglio così secondo me » risponde a LIU stavolta. « Devono essere persone di cui possiamo fidarci! Dovremo anche esporre gli altri studenti per questa cosa, e se finissero per fare la spia e mettere nei guai non solo noi, ma pure i più grandi? » Potrebbe essere un problema, quindi meglio mantenere il cerchio ristretto, che è anche più facile per gli incontri. 
B: Uno scrollare di spalle segue invece la risposta di CECI su cui sposta sugli occhi, arricciando il naso « Oppure possiamo seguire il consiglio di quel vecchio film babbano su un… club segreto di botte? Comunque dicevano che la prima regola era non parlare del club » un bacio a chi la capisce, con tutto il cuore.
Bly: « Perfetto allora, quando sarai certa aggiornarci » con un piccolo cenno del capo, che qua se ci muoviamo troppo esplodiamo. Stringe le labbra « Per gli incastri potrei pensarci anche io, se non lo vuole fare EMILE » propone così, almeno fa qualcosa, lancia uno sguardo al tassorosso « O potremmo farlo insieme, comunque un modo si trova. » annuisce convinta.
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pensarediverso · 4 years ago
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I meta-luoghi. Uno, nessuno, molti o infiniti?
 La “località” è un principio posto alla base della fisica newtoniana. Tutto quanto è soggetto alla località può essere pesato, misurato e riprodotto in laboratorio. Da qui deriva l’inevitabile e incrollabile convincimento che la realtà è esclusivamente materialista. Tuttavia, è stata dimostrata una località non newtoniana, detta, appunto, “non-località”. Cosa accade qui?
 1 Luoghi e meta-luoghi.
 Prima di parlare dei meta-luoghi dovremmo intenderci sul concetto di luogo. Dal punto di vista della fisica classica, il luogo è una parte di spazio materialmente e temporalmente circoscritta. In questa parte di spazio avvengono i fenomeni fisici conosciuti. In base a questa caratteristica, i fenomeni fisici vengono detti “locali”. La località è una caratteristica irrinunciabile per la validazione di ogni fenomeno. Viviamo in un universo localizzato. Tutta la fisica newtoniana, e anche la relatività einsteiniana, funzionano perché descrivono fenomeni perfettamente rispondenti alle caratteristiche della località. Tutto quanto è soggetto alla località può essere pesato, misurato e riprodotto in laboratorio (o potrebbe esserlo disponendo di strumenti sufficientemente precisi). Da qui deriva l’inevitabile e incrollabile convincimento che la realtà è esclusivamente materialista. In effetti, se una “cosa” è materia, come per esempio un sasso, può essere pesata. misurata e riprodotta. Quindi lo studio dei sassi si ascrive alla fisica. Viceversa, “cose” come Shambala, El Dorado, il Paese dei Balocchi, La Terra di Mezzo, il Paradiso, l’Inferno e il Purgatorio non sono localizzabili, quindi non sono pesabili né misurabili e perciò vengono dette, nei casi più benevoli, luoghi fantastici oppure invenzioni per i grulli.  Lo studio di queste “cose” si ascrive alla metafisica.
In effetti, poiché la metafisica descrive le istanze non collocabili nel dominio della fisica, questi luoghi possono essere definiti meta-luoghi.
 Alla ricerca di un meta-luogo esistente.
 In effetti, basterebbe dimostrare che un solo meta-luogo esiste, per aprire la strada all’affermazione che tutti i meta-luoghi esistono, o, quantomeno, potrebbero esistere, se non altro grazie alla proprietà transitiva che recita:
se A = B e B = C allora A = C.
Immaginiamo che il meta-luogo B sia dimostrato esistente.
A= tutti i meta-luoghi;
B= uno dei tanti meta-luoghi;
C= esistenza affermata.
Poiché A=B, e B=C, allora A=C.
Il problema è che, fino a pochi decenni fa, nessun meta-luogo era mai stato dimostrato esistente.  Sebbene ne avessero scritto schiere di studiosi e filosofi, neppure i meta-luoghi più affascinanti, come il Mondo delle Idee di Platone o l’inconscio collettivo di Carl Jung, erano stati dimostrati esistenti.
 Le caratteristiche di un meta-luogo.
 Come già detto, un luogo, per essere considerato meta-luogo, dovrebbe essere libero da tutti i vincoli tipici della località newtoniana, principalmente:
1)  Non dovrebbe possedere “misure” quali lunghezza, larghezza, altezza e peso. I fenomeni al suo interno non sarebbero attenuati dalla distanza, perché non esisterebbero distanze. La velocità della luce non avrebbe senso, lo scambio di informazioni sarebbe istantaneo e totale.
2)  Non dovrebbe essere soggetto alla freccia del tempo. Al suo interno non dovrebbero esistere concetti quali “prima” e “dopo”. Dunque, in un meta-luogo non sarebbero più applicabili i concetti materialistici di causalità e determinismo, secondo cui ogni evento è causato da un evento che lo precede, e determina eventi successivi.
Pensate che un luogo (o meta-luogo) simile non potrebbe mai esistere? Vi sbagliate di grosso. Esiste sicuramente, e la sua esistenza è stata dimostrata scientificamente già negli anni ’80 del secolo scorso.
 Anno 1982: un esperimento sconvolgente.
 Ho già descritto in altri post (vedi: https://www.pensarediverso.it) il fenomeno dell’entanglement quantistico, dimostrato nel 1981-82 da Alain Aspect tramite l’implementazione in laboratorio di un esperimento suggerito da Stewart Bell nel suo teorema detto “diseguaglianza di Bell”. Questo teorema voleva far luce sul precedente esperimento mentale detto EPR, proposto dal trio Einstein, Podolski e Rosen. EPR metteva in dubbio le teorie quantistiche formulate dalla “Scuola di Copenhagen” di Niels Bohr. Per la verità, EPR voleva spiegare l’inspiegabile partendo da presupposti sbagliati.
Alain Aspect dimostrò per primo, senza dubbio, l’esistenza reale del fenomeno detto “entanglement quantistico”.
 Nasce la non-località quantistica.
 Se due particelle (per esempio due fotoni di luce) nate dallo stesso evento vengono spostate a distanze astronomiche, anche ai lati estremi dell’universo, riescono comunque a comunicare tra loro come se fossero una cosa sola. I loro comportamenti sono reciproci e contemporanei. Se una particella cambia il suo “spin”, contemporaneamente anche l’altra lo cambia, a qualunque distanza si trovi nello spazio.
è evidente che tutto ciò avviene al di fuori dei criteri di località tipici della fisica classica.
Infatti, non esiste nessun mediatore capace di spostare “fisicamente” l’informazione in modo contemporaneo tra i due fotoni. Quantomeno, l’informazione dovrebbe spostarsi alla velocità della luce.
In effetti, il principio di località afferma che oggetti distanti NON possono avere influenza istantanea l'uno sull'altro: un oggetto è influenzato direttamente solo dalle sue immediate vicinanze.
L’esperimento di Aspect dimostra che, almeno in un caso, può avvenire il contrario.
Questo sperimento di Aspect è stato ripetuto centinaia di volte in decine di laboratori, con metodi sempre più sofisticati. Attualmente non si pongono più in stato di “entanglement” due fotoni, ma miliardi di particelle contemporaneamente.
Per i fisici materialisti la non località è come una lama con cui una realtà innegabile trafigge le loro carni, rigirandola crudelmente nella ferita.
Non potendo deridere o insabbiare l’evidenza, il grande imbarazzo fu risolto normalizzando il conflitto. Quindi, il fenomeno fu accolto a denti stretti e gli si appiccicò una nuova etichetta priva del prefisso “para”: la non-località. Come affermava cinicamente Mao nel suo Libretto rosso: “Se non puoi distruggere il tuo avversario, fattelo amico”. Sano pragmatismo cinese!
 Prospettive future.
 Chissà se in futuro si potranno mettere in stato di entanglement due esseri umani, cioè due cervelli? Non si farebbe altro che dare dignità scientifica al “para-fenomeno” della telepatia.
Naturalmente, questo post non vuole affermare la reale esistenza di tutti i meta-luoghi possibili, anche se una teoria meta-quantistica, quella dei multiversi, renderebbe plausibile questa ipotesi.
Per il momento, osserviamo che molti fenomeni detti paranormali o extrasensoriali diventano possibili e normali nel livello della realtà quantistica. Per esempio, oltre alla telepatia, la conoscenza del passato e del futuro, visto che nella non località non esistono il “prima” o il “dopo”. Come accedere a questa realtà? Il livello quantistico è inaccessibile ai nostri cinque sensi, calibrati per il livello macroscopico. Tuttavia, è pienamente accessibile al nostro settimo senso, la coscienza.
 Testo di Bruno Del Medico
Blogger, divulgatore, scrittore.
https://www.pensarediverso.it
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soextrafabsocharlotte · 4 years ago
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sotto gli spalti;
« Fai il compito di storia? »
« Forse sì, ho trovato ‘sta cosa. » indicando per l’appunto il pezzo di legno incriminato. « Sono due tipi. » facendo da storia per Niall che nel frattempo adocchia mentre si sta mettendo a fare la scimmia della situazione, trovandoselo a testa in giù. Ridacchia portandosi una mano alla bocca, solo per trattenere una risatina, « Magari sono due favolosi che hanno deciso di rimanere immortali nella scuola ma senza far sapere chi sono, oppure erano due annoiati che hanno solo rovinato la scuola. » 
« Gnn » mugugna poi, tirandosi su, e mettendosi seduto lassù in alto, per ora. « Oppure sono le rune » e fa una pausa « Inguz » per la testa, e con le mani fa un cerchio « Teiwaz » e con la mano destra fa una V capovolta, ponendo nel mezzo a questa l’indice sinistro « e Kenaz » e fa la V. « Un po’ assemblate strane » mugugna anche, guardando la ragazzina come se si aspettasse già una sua reazione negativa a questo pensiero. Infatti alza le spalle e « oppure è solo un disegno d’amore, tra questi due » dice tranquillo « Magari questo è il loro talamo nuziale » e ridacchia, inclinando la testa verso il basso.
« Non mi sembrano tanto rune, però.. » scuotendo piano la testa e portandosi dietro all’orecchio una ciocca di capelli che le sfugge vicino al viso. « Il talamo nuziale.. » si volta verso di lui, spostando per altro il peso del corpo sull’altro fianco « Maccheddiciiii! Al massimo è il posto in cui venivano a baciarsi un po’, no?! » talamo nuziale. Domanda con l’ovvio alla fine con una mano, quella che non tiene la bacchetta, il cui palmo viene portato verso l’alto a mostrare che…chi si sposa ad Hogwarts? « Due che, mh, chissà di che casata sono.. » guardando l’intaglio. « Credo che prima del settimo anno intaglierò qualcosa anche io. »
« Potrebbero » commenta lui, iniziando appunto a far il linguaggio dei segni, cercando di far capire a lei cosa ci vede lui. « Lo escludo comunque.. ma solo perché sono due uguali » in effetti gli omini, sembrano proprio uguali, da quel che vede lui. Ridacchia un po’ comunque, per il talamo nuziale, e accoglie la sua domanda. Si guarda attorno. « Baciarsi.. e basta? » chiede ora « un nascondiglio.. e pensare che ora ci si bacia davanti agli altri » e forse è una critica a quel gioco della bottiglia? Ma comunque, il suo tono di voce non è per nulla aspro. « Sono… » lo sa lui? « Grifondoro e Corvonero.. ma proprio i fondatori eh » puntualizza. « E qui c’hanno fatto la fantasma Corvonero » e per tutte le cavolate che sta tirando, anche lui, inizia un po’ a ridacchiare. « Non si capisce nemmeno di che sesso sono »
« Vabbèèèè, magari erano due maschi. » e quindi? « Oppure no e magari non volevano farsi vedere dagli altri, erano tipo due amanti segretissimi.. grinzafico. » ridacchiandosela pensando a chi stesse portando avanti una tresca amorosa sotto gli spalti e lontano dallo sguardo di altri. « E poi io preferirei baciarmi qui, tipo, non in mezzo alla gente. » tanto per dire, con il gesto del portarsi via dall’orecchio quel ciuffo di capelli prima messo in ordine. Adocchia meglio le due sagome mentre il terzino le bolla come Godric e Cosetta.
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« Continuo a ripetere che qui c’è stato fatto un figlio bastardo » commenta, schietto, alimentando la questione degli amanti segretissimi. Poi vabbè, la spiega a modo suoi eh. « Ecco » dice dopo aver sospirato, per aver sentito che Charlotte preferisce non baciare di fronte a tutti. « Ad un rituale va bene »
Gli occhi grandi e chiari della Serpeverde si spalancano ancora di più « Cièèè sarebbe uno scoop assurdo. Ti immagini?! Forse dovremmo raccontarlo ad Osbert che qui s’è consumato un amore proibito. » mette in chiaro al terzino per fargli sapere che, omg, questa cosa va detta subito ad Osbert! « Se è un rituale.. » facendo spallucce; non può farne a meno. Però qui almeno c’è un po’ di privacy, di intimità, come direbbe qualcuno. E non sei davanti al mondo. « Boh, vabè. Era un giochetto stupido, l’altra volta. » hanno capito entrambi cosa entrambi stavano tacendo, così lei lo esplica senza problemi. « Però qui è sicuramente meglio. Qui o comunque dove non c’è la gente che ti fissa a caso. » sbuffando aria dal naso, con un mezzo sospiro ed una mezza sentenza quella che dice, perché è così. Ma puntualizza pure che: « Non che sia assurdo farlo in mezzo ad altri, ecco. Però vabè, hai capito. »
« Magari ce l’ha consumato lui » e inclina il capo verso il basso, per sghignazzare, e riferendosi chiaramente al fatto che il docente ha già detto di aver baciato tipine a scuola. « Oppure sono due gemelli che consumano l’amore » dice, alimentando la tragedia « sono uguali » gli omini, e li indica. « Oppure, sono morti » e lo dice serio, ma per nulla intristito. « Stiamo parlando sopra dei morti, quei due.. e chissà quanti altri » ma insomma, non si fa problemi a dirlo. Il macabro, cosa è il macabro per Niall? Arriva quindi all’argomento baci, quelli contemporanei, e la ascolta, lasciando che finisca di parlare, mentre lui è proprio sciallo, come sempre. « C’è a chi piace guardare e a chi piace anche farsi guardare » commenta lui, parlando di cose sconce, ovvio. « E poi tutti avrebbero voluto baciare te » commenta.
Fa una smorfietta un po’ schifata quando si allude alle tresche amorose del prof. Osbert « Sì no, che bolide! Lui s’è baciato mezza scuola, in mezzo a mille posti cièè ne lasciasse uno anche a noi, grazie. » quindi picchietta il pugnetto, le nocche per lo più, ma piano piano stabilendo che « nessun incesto, e nessun morto » ew, altra espressione un po’ schifatina « Solo.. forse due così a caso. O forse Godric che se la faceva con Cosetta, potrei accettarlo. » potrebbe, indicandogli poi che « Così gli rubo il posto a quello scemo di Grifondoro! » ecco, così ha senso. « A me piace farmi guardare per altre cose. » tipo la sua favolosità, come cammina, come parla, come esiste, le cose normali che fa che la gente nemmeno comprando profezie fasulle potrebbe mai avere. In sostanza le piace che venga guardata, ma ama pure avere la sua privacy. « Beh, è ovvio che tutti mi vogliano. Vuol dire che tu sei stato quello con più Felix Felicis di tutti! »
« si sarà baciato pure tua nonna » commenta, non mettendo di mezzo la sua, anche perché c’ha i problemi familiari e lasciamo perdere le nonne. « E pensa che scemo sono a non aver voluto quanto mi sarebbe spettato, gnn? » lancia proprio questa mezza domanda, osservando la bimba accanto a se.
« Tu non vuoi concludere il gioco della bottiglia? » chiede « anche solo per scrollarcelo di dosso » dice, guardandola « non abbiamo chiuso un cerchio » che appunto, andrebbe chiuso, volendo. La guarda negli occhi, senza vergogna, anche se sono vicini e lui è più alto di lei.
« E vuoi chiuderlo perché sennò ci viene il gramo o perché pensi abbia senso chiudere il cerchio » chiede lei con un sorrisino più leggero, quasi divertito della sua stessa domanda.
« Non mi garbano nemmeno le cose incompiute » commenta « E poi, oltre a un sacco di sensi vichinghi anche quello di non prendere il gramo, è un senso no? » chiede, guardandola, sorridendo pure lui. E quando vede quel collo che va indietro, lui cerca pure di avvicinare il suo volto a quello di lei. « E tu ci vedi un senso o no? »
« Le cose incompiute non vanno bene, e non sono ossessiva compulsiva. » rammenta, ma la divinazione non ammette le cose che non si concludono. Tutto deve essere compiuto o niente può essere fatto. « Non prendere il gramo è un grande senso. Enorme. » ammette lei che di sfighe non ne vuole avere, sicuramente non così a ridosso delle vacanze. [...] « ma.. se lo fai per scrivere il mio nome sul quaderno sei proprio disperato, Nì. »
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kyda · 4 years ago
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È “difficile”? Potresti provare a spiegare le “difficoltà” che si potrebbero incontrare? Essendo madrelingua italiana?
Mi fa piacere leggere che metti in evidenza il fatto di avere come lingua madre l'italiano, paradossalmente molti definiscono una lingua "difficile" senza prendere in considerazione una delle cose principali che servono per attribuirle questo aggettivo.
Contrariamente a quanto la maggior parte delle persone può pensare alfabeto e declinazioni non sono il problema. Certo rappresentano sicuramente un piccolo ostacolo che può lasciare spiazzati inizialmente, ma si supera facilmente con la pratica. Noi non siamo abituati a pensare "per casi" e declinare sostantivi, aggettivi, numeri, pronomi e così via, ma l'italiano è una lingua in cui la flessione è molto sviluppata e questo secondo me aiuta. Pensa alla coniugazione dei verbi italiani e paragonala a quella dei verbi inglesi, stiamo parlando di due cose molto diverse. Anche solo il fatto che in italiano non è coperta la categoria di genere grammaticale è un vantaggio, noi siamo abituati a distinguere sostantivi e aggettivi maschili dai femminili. In russo i verbi si coniugano per genere (al passato), numero e persona e c'è anche il genere neutro se parliamo di aggettivi e sostantivi ma neanche questo rapprresenta un problema.
Molto spesso quando penso che il russo per me è difficile provo a mettermi nei panni di un madrelingua inglese e la cosa mi appare un po' più semplice. Anche la pronuncia non è complicata per noi, a parte qualche piccola regola di fonetica il russo si legge praticamente così come è scritto.
Però ovviamente italiano e russo sono due lingue molto molto diverse. Nella maggior parte dei casi le traduzioni letterali non funzionano, la struttura delle frasi del russo è diversa dall'italiano, neanche i tempi si traducono allo stesso modo e spesso non corrispondono, non sempre a un passato in italiano corrisponde il passato in russo, a volte ci vuole il presente. In russo esiste il "gerundio" che non è un verbo e i participi attivi e passivi che si comportano come degli aggettivi. In russo mancano gli articoli, cosa che crea non pochi problemi ai russi che vogliono imparare l'italiano, ma loro hanno molte preposizioni che reggono tanti casi diversi e alcune di queste reggono casi sempre diversi in base al significato che devi esprimere. E poi la punteggiatura è diversa dall nostra. Ma sono cose che vanno imparate queste, niente di esageratamente complicato. E poi come posso non menzionare la categoria di aspetto, che nella nostra mente praticamente non esiste questo modo di vedere la realtà. Una volta il mio professore stava cercando di spiegarci qualcosa e ha fatto l'esempio con il voler invitare a cena qualcuno. Se usiamo l'imperfettivo esprimiamo sì la volontà di invitare quella persona ma lui, da madrelingua, userebbe un perfettivo per manifestare il forte desiderio di invitare a cena una persona a cui tiene. Questa sfumatura di significato noi non la percepiamo. Esprimiamo l'aspetto, sì, certo, ma tramite tempi verbali diversi. I verbi russi invece arrivano a coppie, uno perfettivo e uno imperfettivo e ognuno con la sua coniugazione e tutto e loro non li sbagliano mai, non esiste che un russo confonda l'uno con l'altro perché è il loro modo di percepire il tempo da sempre, mentre noi questa cosa dobbiamo impararla in un momento diverso della nostra vita, quando decidiamo di imparare questa lingua e ci troviamo a dover scegliere quale dei due verbi della coppia usare. Credo di aver letto da qualche parte che arrivano a scuola senza conoscere le coppie pur sapendole usare perfettamente. Il che è normale, no?Una volta ho fatto ridere un amico quando ho usato un perfettivo per dire che avevo appena pranzato perché avevo portato l'azione all'estremo, potevo aver mangiato tutta la pasta disponibile nella mia cucina e non aver semplicemente pranzato. E poi sì, a tutti i verbi si possono aggiunggere prefissi e suffissi che ne alterano il significato. E quasi lo stesso discorso lo posso fare con i verbi di moto, la prima volta che mi sono vista davanti otto coppie di verbi con sedici diverse coniugazioni e non so neanche quanti prefissi con significati diversi sono scoppiata in una risata isterica che per fortuna ho potuto condividere con le mie care colleghe perché non avevo mai neanche pensato a una cosa del genere: andare a piedi in generale, andare a piedi e tornare, nuotare o volare a caso o nuotare e volare in una direzione specifica? Accompagnare qualcuno con un mezzo di trasporto o condurlo a piedi, come un bambino a cui si fa attraversare la strada? Incontrai una signora russa a Roma due anni fa e si mise a ridere prima di spiegarmi, gentilmente, che non potevo andare a Mosca a piedi dalla Sicilia perché era quello che le avevo appena detto. E poi ci sono i numeri, declinare i numeri è una cosa pazzesca e che ancora una volta non avevo mai pensato di fare prima, sembra assurdo.
Sarei stata riduttiva e non avrei reso giustizia a quello che è il mio pensiero se mi fossi limitata a rispondere di sì. È un altro mondo, un'altra realtà, e potrei andare avanti per ore a elencare tutte le divergenze che noto tutti i giorni ma comunque dimenticherei qualcosa e non saprei neanche come descrivere certe sensazioni, come quella che provo quando mi accorgo che quello che leggo in russo ha perfettamente senso e funziona benissimo così com'è ma io non ci sarei mai riuscita ad esprimerlo in quel modo.
È una lingua complicata, sì, certo, ma ti coinvolge, ti spinge a pensare e a riflettere e riuscire ad esprimersi o capirla dà molta soddisfazione. A volte mi sembra molto simile all'italiano e altre volte ho l'impressione che non potrebbe esistere niente di più diverso, ma più vai avanti e più diventa interessante, non si può semplicemente classificare come difficile senza evidenziarne almeno qualche sfumatura, quindi spero di non averti annoiat e di nuovo mi fa piacere se hai letto fin qui :)
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samdelpapa · 4 years ago
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''VACCINI SI - VACCINI NO
Usciamo fuori dalla diatriba demenziale:
da una parte i beoti che credono alle rassicurazioni di autorità e big Pharm e dall’altra i creduloni che abboccano ad ogni bufala dei complottisti.
Resitamo lucidi e partiamo da un dato di fatto certo:
questi Vaccini a rnma modificato, hanno avuto
l’approvazione di Legge a causa della Pandemia, ma tranne che per gli “effetti indesiderati”, testati su diverse “cavie”, non hanno potuto avere la sperimentazione sulle conseguenze gravi a lungo termine.
Ergo: possiamo dire che il basso numero di inconvenienti sui già diversi milioni di vaccinati (Astrazenica è un discorso a parte) è accettabile e normale, ma i dubbi e le preoccupazioni per le conseguenze di questo tipo di vaccini (in realtà non vaccini), negli anni a venire del vaccinato, non possono essere sottovalutati.
Ci sono allarmi seri da parte di ricercatori, medici e scienziati che avvertono che questa promozione eccezionale dei vaccini a RNA messaggero (mRNA), studiati da decenni ma mai approvati per l’uso umano, date possibili conseguenze e modifiche genetiche, possano generare, nel tempo, nei vaccinati spaventose malattie.
Il Dr. Richard FLEMING fisico-nucleare ed esperto cardiologo avverte che questi Vaccini sperimentali inefficaci, potrebbero anche causare il morbo della Mucca Pazza come nel mondo animale.
E non è il solo.
Di fronte a questi avvertimenti, insorgono altri medici e scienziati, che si premurano di confutarli e rassicurare e in alcuni casi di denunciarli come bufale. Girate in Internet e li leggerete.
Non possiamo ingnorare queste tesi contrarie, ma appaiono però strane queste “confutazioni” e “rassicurazioni” che hanno tutta l’aria di essere sollecitate e ben ricompensate da autorità e dai produttori di vaccini che stanno facendo affari colossali.
Un altro metodo messo in atto dai “rassicuratori” è quello di denigrare i ricercatori che denunciano i pericoli, caso evidente per il Dott. Stefano Montanari che insieme alla Moglie Dott.essa Gatti restano comunque persone di alto profilo professionale e scientifico.
Comunque sia, per la mancata sperimentazione negli anni possiamo dire che ci sono possibili conseguenze future nei vaccinati, anche se non certe, e la domanda allora viene spontanea: vale la pena rischiare e vaccinarsi per evitare le conseguenze del Covid?
Senza sposare le tesi di chi denuncia tentativi di modificare geneticamente il genere umano come negli OGM, o di voler ridurre in futuro la popolazione mondiale, non vorrei però, che risponda al vero l’allarme del mio amico Giorgio Vitali, chimico, politilogo e storico di spessore:
«”Siamo in pieno Caos Biologico e con nuove malattie sempre più terribili all'orizzonte…
mentre l'Uomo torna indietro nell'evoluzione e si trasforma in Animale... scollegando il dna dall'Anima…
No a una società di ANIMALATI…
No alla violazione della Memoria Genetica !!
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I vaccini mRNA possono modificare il DNA cellulare? Secondo una recente ricerca potrebbero farlo
VACCINICORONAVIRUSCOVID-19
Di Markus Su 11 Apr 2021 10,703
childrenshealthdefense.org
Nel corso dell’ultimo anno, è stato quasi impossibile per gli Americani non notare la decisione dei media di rendere i vaccini la narrativa dominante della COVID, anche prima che si verificassero decessi attribuibili al coronavirus.
Questa tendenziosa copertura mediatica ha fornito una spinta particolarmente vantaggiosa alla promozione dei vaccini a RNA messaggero (mRNA), studiati da decenni ma mai approvati per l’uso umano, dando così una mano a portare questa tecnologia sperimentale più vicina al traguardo normativo.
In condizioni normali, il nostro organismo produce (“trascrive“) mRNA dal DNA nucleare della cellula. Questo mRNA viene poi trasportato dal nucleo nel citoplasma, dove fornisce istruzioni su quali proteine produrre.
In confronto, i vaccini mRNA inviano il loro mRNA sintetizzato chimicamente (che porta le istruzioni per la produzione della proteina spike) direttamente nel citoplasma.
Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e la maggior parte degli scienziati che si occupano di vaccini mRNA, tutto il processo si ferma qui: i vaccini mRNA “non influenzano o interagiscono con il nostro DNA in alcun modo,” sostiene il CDC. Il CDC afferma innanzitutto che l’mRNA non può entrare nel nucleo della cellula (dove risiede il DNA) e, in secondo luogo, che la cellula (proprio come in Mission-Impossible) “si libera dell’mRNA subito dopo aver finito di utilizzare le sue istruzioni.”
A dicembre, una prestampa sulla SARS-CoV-2 da parte di alcuni scienziati di Harvard e del Massachusetts Institute of Technology (MIT), aveva evidenziato risultati sul coronavirus naturale che avevano sollevato interrogativi sulle modalità di funzionamento dell’RNA virale.
Gli scienziati avevano condotto l’analisi perché erano rimasti “perplessi dal fatto che c’è un numero rispettabile di persone che risultano positive al COVID-19, in base alla PCR, molto tempo dopo la scomparsa dell’infezione.”
I risultati principali del loro studio sono i seguenti: l’RNA della SARS-CoV-2 “può essere retrotrascritto nelle cellule umane,” “queste sequenze di DNA possono essere integrate nel genoma cellulare e, successivamente, essere ritrascritte” (un fenomeno chiamato “retrointegrazione“) ed esistono percorsi cellulari fattibili per spiegare come possa accadere una cosa del genere.
Secondo il dotor Doug Corrigan, biochimico e biologo molecolare, queste importanti scoperte (che vanno contro “l’attuale dogma biologico“) appartengono alla categoria delle “cose che eravamo assolutamente e inequivocabilmente certi non potessero accadere ma che invece succedono.”
Le scoperte dei ricercatori di Harvard e del MIT, secondo Corrigan, farebbero vacillare anche le ipotesi del CDC sui vaccini mRNA. Infatti, un mese prima che venisse diffusa la prestampa Harvard-MIT, Corrigan aveva già descritto la cosa in un blog, delineando i possibili meccanismi e i percorsi con cui i vaccini mRNA potrebbero produrre lo stesso fenomeno.
In un secondo post sullo stesso blog, scritto dopo l’uscita della prestampa, Corrigan ha sottolineato che i risultati dello studio Harvard-MIT sull’RNA del coronavirus hanno importanti implicazioni anche per i vaccini mRNA, un fatto che descrive come “il grosso elefante nella stanza.” Pur non sostenendo che l’RNA del vaccino si comporterà necessariamente allo stesso modo dell’RNA del coronavirus (cioè che possa alterare permanentemente il DNA genomico), Corrigan crede che la possibilità esista e che meriti un attento esame.
Secondo Corrigan, il contributo della prestampa è che “convalida il fatto che una cosa del genere è almeno plausibile e quasi sicuramente probabile.”
Trascrizione inversa
Come implica la frase “trascrizione inversa,” il percorso da DNA a mRNA non è sempre una strada a senso unico. Enzimi chiamati trascrittasi inversa possono anche convertire l’RNA in DNA, permettendo a quest’ultimo di essere integrato nel DNA nucleare della cellula.
Né la trascrizione inversa è rara. I genetisti riferiscono che “Oltre il 40% dei genomi dei mammiferi comprende prodotti della trascrizione inversa.”
I risultati preliminari citati dai ricercatori dell’Harvard-MIT indicano che gli enzimi endogeni della trascrittasi inversa possono facilitare la trascrizione inversa degli RNA dei coronavirus e far sì che vengano integrati nel genoma umano.
Gli autori suggeriscono, che mentre le conseguenze cliniche richiedono ulteriori studi, gli effetti dannosi sono una possibilità distinta e che, a seconda dei “siti di inserimento nel genoma umano” dei frammenti virali integrati e dello stato di salute generale individuale, [questi effetti] potrebbero includere “una risposta immunitaria più grave … come una ‘tempesta di citochine’ o reazioni auto-immuni.”
Nel 2012, uno studio aveva suggerito che l’integrazione del genoma virale [nel DNA nucleare] potrebbe “portare a conseguenze drastiche per la cellula ospite, tra cui distruzione genica, mutagenesi inserzionale e morte cellulare.”
Corrigan si premura di dire che i percorsi che faciliterebbero la retrointegrazione dell’RNA virale (o vaccinale) nel DNA “non sono sconosciuti alle persone che si occupano di biologia molecolare ad un livello più approfondito.”
Anche così, la discussione della prestampa sulla trascrizione inversa e sull’integrazione genica ha suscitato un vortice di commenti negativi da parte di lettori non disposti a mettere in discussione il dogma biologico; alcuni hanno addirittura chiesto il ritiro del lavoro (anche se le prestampe sono, per definizione, non pubblicate) con la motivazione che “i teorici della cospirazione … prenderanno questo documento come ‘prova’ che i vaccini mRNA possono, di fatto, alterare il codice genetico.”
I lettori più riflessivi hanno concordato con Corrigan che il documento solleva domande importanti. Per esempio, un lettore ha affermato che mancano prove “che dimostrino che la proteina spike verrebbe sintetizzata solo per un breve periodo di tempo (diciamo 1-3 giorni) dopo la vaccinazione,” aggiungendo: “noi pensiamo che questo sia il caso, ma non ci sono prove a riguardo.”
Infatti, per quanto tempo l’mRNA sintetico del vaccino (e quindi le istruzioni per la cellula di continuare a produrre la proteina spike) persista all’interno delle cellule è una questione aperta.
Normalmente, l’RNA è una molecola “notoriamente fragile” e instabile. Secondo gli scienziati, “questa fragilità vale per l’mRNA di qualsiasi essere vivente, che appartenga a una pianta, un batterio, un virus o a un essere umano.”
Ma l’mRNA sintetico dei vaccini COVID è tutta un’altra storia. Infatti, il punto di svolta che, alla fine, ha permesso agli scienziati e ai produttori di vaccini di risolvere la decennale impasse dei vaccini mRNA è stato quando hanno capito come modificare chimicamente l’mRNA per aumentarne la stabilità e la longevità, in altre parole, produrre un RNA “che permane all’interno della cellula molto più a lungo dell’RNA virale, o anche dell’RNA che la nostra cellula produce normalmente per la sintesi proteica.”
Nessuno sa cosa faccia questo mRNA sintetico mentre “permane,” ma Corrigan ipotizza che la sua maggiore longevità aumenti la probabilità di “essere convertito in DNA.”
Inoltre, poiché l’mRNA del vaccino è anche progettato per essere più efficiente nell’essere tradotto in proteine, “gli effetti negativi potrebbero essere più frequenti e più pronunciati con il vaccino che con il virus naturale.”
Il segno del dollaro
Corrigan riconosce che alcune persone potrebbero sottovalutare i suoi avvertimenti e dire: “se il virus è in grado di fare questo, allora perché dovrebbe importarmi se il vaccino fa la stessa cosa?”
Ha una risposta pronta e convincente:
“C’è una grande differenza tra uno scenario in cui il codice genetico di alcune persone viene alterato, casualmente e inconsapevolmente, in quanto esposte al coronavirus e lo scenario in cui vacciniamo volontariamente miliardi di persone dicendo loro che una cosa del genere non sta succedendo.”
Sfortunatamente, l’atteggiamento prevalente sembra essere che la “corsa per far vaccinare il pubblico” giustifichi l’assunzione di questi ulteriori rischi.
A metà novembre, dopo che il Jerusalem Post aveva detto ai lettori che “quando il mondo inizierà ad essere inoculato con questi vaccini completamente nuovi e rivoluzionari, non si saprà praticamente nulla dei loro effetti a lungo termine,” il direttore di un ospedale israeliano aveva sostenuto che non valeva la pena aspettare altri due anni per scoprire i “rischi unici e sconosciuti” dei vaccini mRNA o i loro potenziali effetti a lungo termine.
Anche negli Stati Uniti l’entusiasmo per la tecnologia mRNA sembra illimitata. Solo pochi giorni dopo il rilascio da parte del CDC di dati aggiornati che mostrano come, al 26 marzo, più di 2.200 persone erano morte dopo aver ricevuto i vaccini mRNA di Pfizer o di Moderna, The Atlantic ha elogiato questo tipo di procedura, asserendo che la “geniale” tecnologia sintetica mRNA alla base dei vaccini COVID di Pfizer e di Moderna rappresenta una “svolta” che potrebbe “cambiare il mondo.”
Piuttosto che liquidare la prospettiva della retrointegrazione del DNA estraneo come una “teoria della cospirazione,” gli scienziati dovrebbero condurre studi su soggetti vaccinati con tecnologia mRNA per valutare i rischi reali.
Per esempio, Corrigan ritiene che, mentre i dati in vitro da linee cellulari umane (una delle fonti di dati esaminati dai ricercatori dell’Harvard-MIT) offrono risultati “inequivocabili” [a favore dell’alterazione genomica], c’è ancora bisogno di dimostrare definitivamente l’alterazione genomica in vivo attraverso “PCR, sequenziamento del DNA o Southern Blot … su DNA genomico purificato di pazienti COVID-19” e di individui vaccinati.
Eppure, invece di affrontare queste lacune nella ricerca, le aziende stanno sbavando di fronte alla possibilità di utilizzare mRNA umano modificato per “comandare il nostro apparato intracellulare” e “produrre praticamente qualsiasi tipo proteina immaginabile.”
Un comunicato stampa del 10 marzo, secondo cui i vaccini mRNA sarebbero i chiari vincitori della corsa al vaccino COVID-19, faceva notare che tutte le principali aziende farmaceutiche stanno ora “testando la tecnologia [mRNA] entrando in accordi di licenza e/o collaborazione con aziende RNA ben consolidate.”
Nei vecchi cartoni animati della Disney, gli spettatori vedevano spesso il ricco zio di Paperino, Zio Paperone, “con gli occhi sporgenti e con impressa l’immagine del dollaro, come nelle slot machine di Las Vegas” quando contemplava le opportunità di aumentare la sua già immensa ricchezza.
A giudicare dalla volontà dei dirigenti delle aziende farmaceutiche di trascurare i rischi a lungo termine (e possibilmente multigenerazionali) dei vaccini mRNA, anch’essi devono essere rimasti incantati dal simbolo del dollaro e da una serie infinita di prodotti mRNA “plug and play.”
Fonte: childrenshealthdefense.org
Link: https://childrenshealthdefense.org/defender/science-mrna-vaccines-alter-dna/
08.04.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org''
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spirit-ual-rose · 4 years ago
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La Luna nelle Case
1° Casa
I tuoi sentimenti sono accessibili a tutti, e puoi risultare molto emotiv* e impaziente. Hai bisogno di stimoli emotivi, movimento e libertà per esprimere te stesso ed essere felice e soddisfatto. Per la tua sensibilità emotiva, spesso potresti prendere le cose sul personale e reagire impulsivamente. È importante rendersi conto che anche le emozioni degli altri sono importanti, anche se non vengono esplicitate come le tue. A volte lasci che le tue emozioni diventano più importanti delle motivazioni logiche, e di conseguenza, a volte potresti essere prevenut* per quanto riguarda le tue opinioni. Sei alquanto sensibile e dolce, o almeno così appari. I tuoi sentimenti escono sempre in superficie e non riesci a nascondere le tue emozioni.
2° Casa
Potresti avere un po' paura di essere in debito e finché non paghi tutte le bollette e non saldi tutti i debiti che hai non riesci a sentirti tranquill*. Inoltre, probabilmente hai paura di di rimanere senza soldi, per questo risparmi molto. Tuttavia, ci sono periodi in cui spendi i tuoi soldi impulsivamente, per un capriccio, e questo accade più che altro quando ti senti emotivamente frustrat*. Spesso cerchi ammirazione, e potresti essere abbastanza dipendente dagli altri, più che altro per i loro commenti positivi, finché non impari a sviluppare personalmente la tua autostima. Probabilmente ami collezionare oggetti perché i tuoi oggetti personali ti danno un senso di sicurezza e di connessione con il passato, che è molto importante per te. Gli oggetti d'antiquariato o oggetti del tuo passato che hanno un valore sentimentale ti stanno particolarmente a cuore.
3° Casa
Sei una persona molto comunicativa e curiosa. Potresti avere un talento nell'interesse gli altri e/o nell'imparare le lingue. Potresti tendere a comunicare, specialmente a parlare, con troppa enfasi. Le tue opinioni e le tue idee cambiano spesso, e potresti notare che a volte prendi i punti di vista degli altri e esprimi le loro idee come se fossero le tue. Spesso prendi delle decisioni soltanto per ragioni emotive o personali, perché ti sembra la cosa giusta da fare o perché hai sempre fatto così e ti sentiresti a disagio a cambiare le cose. Anche se ti sembra di essere una persona razionale, i tuoi pregiudizi, la tua intuizione e i tuoi sentimenti influenzano molto i tuoi pensieri. Generalmente ti senti a tuo agio e tranquill* a parlare di sentimenti, di argomenti personali e a svelare i tuoi segreti.
4° Casa
Desideri provare un vero e proprio senso di appartenenza a qualcosa. Potresti cambiare casa spesso, o potresti semplicemente sentire il bisogno di fare tanti cambiamenti nella tua casa. Trasferirsi spesso potrebbe essere una cosa sana se è effettivamente in grado di stimolarti emotivamente, ma se noti che lo fai per un capriccio e dopo ti penti dei cambiamenti, potresti considerarlo un sintomo di "disordine" emotivo, perché sei alla costante ricerca dell'ambiente perfetto quando in realtà la sensazione di appartenenza che cerchi dovrebbe partire dall'interno, non dall'esterno. I legami con il tuo passato, le tradizioni e la famiglia sono forti. Infatti, potresti essere incapace di evadere dalle abitudini che hai sin da piccol*. Il tuo legame con tua madre è molto forte e potresti cercare un* partner con istinti materni e che sia in grado di darti protezione.
5° Casa
Ami condividere le tue esperienze emotive con le persone che ami. Le storie d'amore sono magnetiche e intense, e non le prendi affatto alla leggera, anche se potresti attraversare molti cambiamenti per quanto riguarda esse. Sei attaccat* ai bambini, a prescindere che siano i tuoi o no. I tuoi hobby creativi cambiano spesso, e hai un innato talento artistico. Hai una vivida immaginazione e spesso tendi a sognare ad occhi aperti. È come se fossi sempre in contatto, o cercassi di metterti in contatto, con il bambino che c'è in te. Se la luna è in degli aspetti negativi, potresti avere problemi con il gioco d'azzardo, o con storie d'amore che non ti soddisfano mai completamente. Sei apert* e trasparente e giocos* in modo quasi fanciullesco, e questo è molto attraente per gli altri, ma a volte ti mette nei guai dato che corri dei rischi impulsivamente o per un capriccio.
6° Casa
Hai bisogno di essere utile, di lavorare in modo produttivo, di essere organizzat*, di avere il controllo della situazione e di condurre una vita sana. Hai bisogno di molta varietà al lavoro per essere stimolat* e impegnat* e per sentirti felice. Alcune persone con questa posizione potrebbero cambiare lavoro spesso, sempre in cerca del lavoro perfetto. Nella tua forma migliore, sei una persona che da sempre una mano e mostra il suo affetto agli altri in modo pratico, aiutando loro a risolvere i problemi e a migliorare le loro vite. Hai una tendenza nel voler migliorare o "aggiustare" le vite degli altri, e questo può essere fastidioso per le persone che non desiderano essere cambiate o "aiutate" in questo modo. Per te, l'affetto e l'attenzione devono essere espresse in atti concreti o servizi di qualche tipo.
7° Casa
Sei attratt* dalle relazioni e vorresti avere un* compagn* in grado di darti supporto emotivo. Cerchi la soddisfazione emotiva nelle relazioni, ma potresti viverne tante, una dopo l'altra, e pensare sempre "l*i è la persona giusta per me". Prenderti un po' di tempo dopo ogni relazione è difficile per te, ma necessario, perché tendi a passare da una relazione all'altra per paura di rimanere sol*. Ti adatti facilmente ai bisogni e alle personalità degli altri, e di solito è molto piacevole stare con te. Fai attenzione a non diventare troppo dipendente dal* tu* partner, e non dare per scontato che ti tratterà nello stesso modo in cui l* tratti tu. Dipendi molto dagli altri per il supporto emotivo che ti possono dare e hai un grande gruppo di amici che consideri la tua "famiglia" che tengono a te e dei quali ti piace prenderti cura. Potresti sentirti insicur* e pessimista quando non hai un* partner con cui stare.
8° Casa
Hai un forte bisogno di sicurezza emotiva, ma allo stesso tempo sei anche una persona che tende a spingere i propri limiti e uscire dalla propria comfort zone. Ti affascinano i pensieri degli altri, i taboo, i segreti e tutto ciò che non è visibile "in superficie". Potresti sentire il bisogno di cambiare continuamente i tuoi partner sessuali, sintomo di insicurezza emotiva. Potresti anche avere problemi di gelosia e possessività. Nella tua forma migliore, tuttavia, sei una persona profonda, intensa e leale con le persone che ami. Anche se vorresti molta intimità, spesso ti chiudi in te stess* e non ti fidi effettivamente delle persone che vorrebbero conoscerti meglio. Sei comunque una persona sincera e generosa quando si tratta delle persone che ami.
9° Casa
Questa posizione potrebbe indicare un profondo desiderio di stimoli e esperienze che vanno oltre la routine di ogni giorno. Sei una persona filosofica che prova interesse e curiosità per quanto riguarda il mondo esterno, le altre persone e le altre culture. Probabilmente, quando sei infelice, hai il desiderio di evadere e scappare dal luogo in cui vivi o comunque di cambiare aria, pensi che questo ti porterà ad essere più felice. Tuttavia, questo atteggiamento ti impedisce di goderti e, in caso fosse negativa, di migliorare la situazione in cui ti trovi. Cerca di non pensare che l'erba del vicino è sempre più verde. Potresti fare dei lunghi viaggi in posti lontani nei tuoi primi 30 anni di vita, o in qualche modo vivrai in dei contesti che ti faranno conoscere e identificarti con tanti tipi diversi di persone e di culture. Desideri tutto ciò che è lontano e tutto ciò che non hai mai provato prima. A livello emotivo, hai una mente instancabile e "vagabonda".
10° Casa
Questa posizione della luna indica un bisogno di riconoscimento, popolarità e di raggiungere uno o più risultati. Ti senti al meglio a livello emotivo quando vivi in modo ben strutturato. Potresti cambiare spesso obiettivi e/o professioni nel tentativo di trovare ciò che è più adatto a te. Potresti preoccuparti di non essere all'altezza in molte situazioni, o di deludere le aspettative della tua famiglia. La sfida principale per te è imparare a porti degli obiettivi che ti stanno a cuore, perché è improbabile che troverai la vera felicità se segui o ti adatti alle aspettative degli altri. Lavori bene in contesti dove c'è un pubblico e hai una specie di talento per quanto riguarda ciò che il pubblico vuole vedere e ciò che apprezza di più.
11° Casa
Questa posizione della luna indica un bisogno di un senso di appartenenza e di supporto dai tuoi amici. Ti rivolgi ai tuoi conoscenti quando hai bisogno di supporto, e offri lo stesso supporto in cambio. Una vita sociale instabile potrebbe essere la manifestazione di "disordine" a livello emotivo. I sentimenti che provi nei confronti degli altri vanno e vengono e questo può causare dei problemi nelle tue relazioni. Sei una persona che sogna tanto, piena di desideri e speranze per il tuo futuro. Tuttavia, potresti cambiare spesso le tue aspirazioni e avere difficoltà a concentrarti sui tuoi obiettivi. Diventi molto soddisfatt* a livello emotivo grazie alla tua partecipazione nei gruppi, nelle organizzazioni o nella cerchia di amici stretti che ti supportano e tengono a te.
12° Casa
Questa posizione della Luna indica un legame a tutto ciò che è etereo, irrazionale e infinito. Hai bisogno di molti momenti di solitudine per ricaricarti emotivamente, e questo bisogno, anche se forte, può anche portare ad una sensazione di isolamento e di essere incompres*. Spesso, o sei inondat* da emozioni che sono difficili da definire, oppure sei completamente fuori dal mondo e incapace di sentire i tuoi sentimenti. Le espressioni negative di questa posizione sono la tendenza di scappare dalle responsabilità o la tendenza ad essere immaturi a livello emotivo. Sei comprensiv* per quanto riguarda le emozioni degli altri, ma non sei sempre disponibile ad aiutarli. I tuoi sentimenti ed emozioni sono degli enigmi per te, e spesso è difficile per te condividere con gli altri ciò che senti.
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