#consiglio direttivo
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gondlir · 4 months ago
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A quanto pare il mondo è pieno di "pioppi". Chissà come andrà a finire?
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scogito · 3 months ago
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L'IBA_Boxing ha rilasciato una dichiarazione sulla squalifica del 2023 di Imane Khelif e Lin dal campionato mondiale di pugilato femminile.
Nella dichiarazione, l'IBA nota esplicitamente che i due pugili NON si sono sottoposti a un test per esaminare i loro livelli di testosterone.
Questo è fondamentale, poiché è stata diffusa una disinformazione che attribuisce la squalifica di Lin e Khelif a semplici livelli elevati di testosterone.
Coloro che hanno diffuso questa disinformazione hanno l'impressione che Lin e Khelif possiedano cromosomi XX e hanno messo in dubbio la segnalazione suggerendo che potrebbe non essere così.
Ora è confermato che il loro testosterone non è stato controllato, né è stato il motivo della loro squalifica o del loro dichiarato vantaggio competitivo.
Invece, l'IBA afferma che è stato condotto un test "separato e riconosciuto" che ha riscontrato che entrambi i pugili non erano idonei a competere nel pugilato femminile.
L'IBA fa anche riferimento ai verbali del consiglio direttivo di Nuova Delhi del 2023, che, una volta esaminati, rivelano che i campioni di questi due pugili sono stati esaminati da due laboratori separati che hanno scoperto che non soddisfacevano i criteri di ammissibilità.
Altrettanto cruciale: né Lin né Khelif hanno contestato la decisione dell'IBA.
Poiché il loro testosterone non è stato esaminato, diventa estremamente ovvio che l'IBA ha effettivamente sottoposto Lin e Khelif a test cromosomici.
Questo è qualcosa che è stato confermato informalmente dal presidente dell'IBA Umar Kremlev a Tass News nel 2023, che ha aggiunto che i pugili squalificati avevano "cromosomi XY".
Ciò è ulteriormente confermato dal fatto che l'IBA definisce "donna" come "un individuo con cromosoma XX".
Descrive inoltre che un pugile può essere sottoposto a test per confermare se ha tali cromosomi, che servono come criteri di ammissibilità per la boxe femminile IBA.
L'IBA ha rilasciato questa dichiarazione fondamentale, confermando che né Lin né Khelif dovrebbero combattere contro donne. (testo riassunto dal web)
LINK della IBA
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Questo a chi mi dice insultando che il regolamento ha stabilito che Khelif è una donna perciò può gareggiare e che Carini è una piagnona e quindi se ne tornasse a casa.
L'ottusità mentale di questa società non ha fondo, non ha argini, non ha che il marcio delle convinzioni che ama tanto ingurgitare.
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piusolbiate · 1 month ago
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FARE SQUADRA
Sono stati eletti nel Consiglio Direttivo Regionale di ANCI LOMBARDIA: Susy Pozzato e Andrea Di Salvo consiglieri comunali rispettivamente a Gorla Maggiore eCairate, mentre il Sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli è stato nominato Consigliere Nazionale di Anci Lombardia. A Presidente dell'associazione è stato eletto Mauro Guerra e nel suo discorso un breve ma sentito passaggio in ricordo del Sindaco di Castellanza Mirella Cerini.
Fabio Longhin (che rappresentava anche Solbiate Olona): "È stato per me un grande onore partecipare ANCI Lombardia. Un’esperienza ricca di confronti e scambi costruttivi con amministratori provenienti da tutto il territorio lombardo.
Questi laboratori sono un’opportunità preziosa per crescere insieme e condividere idee che possano migliorare le nostre comunità. Un ringraziamento speciale va a tutti voi, che mi avete permesso di essere in questo luogo e rappresentarvi con orgoglio.
Grazie per la vostra fiducia e il vostro continuo supporto!"
Susy Pozzato: "ANCI Lombardia rappresenta una realtà concreta, impegnata a portare avanti istanze fondamentali e a promuovere iniziative che coinvolgono tutti i territori, dal grande centro urbano al più piccolo paese per garantire e condividere opportunità e affrontare sfidead ogni Comune, contribuendo così a uno sviluppo sostenibile e inclusivo. La forza di ANCI risiede nella sua autonomia e nella capacità di rappresentare ogni amministratore, creando una vera “casa comune” per chi lavora per il bene delle comunità lombarde. Insieme, costruiremo un futuro migliore per tutti!"
Emanuele Antonelli:"Un onore essere chiamato a far parte un’Associazione che rappresenta i Comuni di fronte alle istituzioni e dimostra concreta e costante attenzione alle problematiche che quotidianamente emergono negli Enti, supportandoli con autorevolezza nel percorso di sviluppo e di crescita delle comunità locali. Un onore, ma anche una grande responsabilità: mi impegno a far crescere la “casa comune” di tutti gli Amministratori lombardi mettendo a disposizione l’ esperienza e le conoscenze acquisite in questi anni alla guida della sesta città della Lombardia, un ruolo che, come dico sempre, non mi fa dormire la notte, ma a cui mi dedico con tutto l’impegno possibile e con una passione per la polis, che, nonostante le difficoltà di ogni giorno, non si affievolisce. Un impegno che replicherò di certo anche in Anci, con spirito di servizio e con uno sguardo più ampio. E con un’attenzione particolare per il Comune di Busto Arsizio e tutti i Comuni della provincia di Varese, che cercherò di rappresentare al meglio"
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bangtanitalianchannel · 1 year ago
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Tutti e 7 i membri dei BTS rinnovano il contratto con la BigHit Music
"È ufficiale: tutti e 7 i membri dei BTS continueranno il loro cammino con la BigHit Music!
Il 20 Settembre, la HYBE ha comunicato che 'Il consiglio direttivo ha deliberato il rinnovo dei contratti esclusivi di tutti e sette gli artisti membri del gruppo BTS della BigHit Music.'
Dopo aver debuttato a Giugno del 2013, tutti e sette i membri avevano rinnovato il contratto con la BigHit Music a ottobre 2018, più di un anno prima della scadenza dei loro contratti originari. Quello di oggi rappresenta il secondo rinnovo per il gruppo, e sancisce la loro prosecuzione come team una volta che avranno portato a termine il loro servizio militare intorno al 2025.
Dopo la notizia, RM ha postato una foto del suo contratto e un messaggio per gli ARMY:
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Auguriamo il meglio ai BTS per il loro prossimo capitolo!"
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©Vivyss) | ©soompi 
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carmenvicinanza · 15 days ago
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Marilù Mastrogiovanni
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Gli unici padroni per un giornalista sono i lettori, il nostro Codice deontologico e la Costituzione italiana, la nostra Bibbia laica.
Marilù Mastrogiovanni, autrice di inchieste investigative sulla mafia e di numerosi libri e documentari, è giornalista, regista specializzata in linguaggi visuali, semiologa della comunicazione, ecofemminista esperta di linguaggio di genere e docente al Master di Giornalismo dell’Università di Bari.
Collabora con Il Sole 24 ore, Il Manifesto, Il Fatto quotidiano, Left e Narcomafie ed è consulente per Presa diretta (Rai3) e Euronews.
Da oltre vent’anni, dirige la rivista Il Tacco d’Italia giornale d’inchiesta scomodo e necessario.
Fa parte del team composto da dodici persone esperte in diritti umani selezionate dal Parlamento italiano per il Comitato per la prevenzione della tortura presso il Consiglio d’Europa.
È nel direttivo nazionale di Giulia giornaliste, associazione impegnata nella rimozione di discriminazioni e stereotipi contro le donne, veicolati attraverso un uso distorto del linguaggio e delle immagini. Tiene corsi di formazione di aggiornamento professionale per un uso non sessista della lingua.
Numerosi i premi nazionali e internazionali vinti per il suo impegno professionale.
La sua ricerca della verità ha scatenato pericolose reazioni da parte della Sacra Corona unita, la mafia del Salento. Ha scritto, facendo nomi e cognomi, descrivendo la gerarchia dell’organizzazione, indicando le aziende in cui i proventi dello spaccio di droga venivano reinvestiti, scoprendo una fitta rete di fiancheggiatori insospettabili tra i colletti bianchi.
Il suo nome completo è Maria Luisa Mastrogiovanni ed è nata a Casarano, in provincia di Lecce, il 31 ottobre 1969.
Si è laureata, nel 1998, in Lettere moderne all’Università Cattolica di Milano con la specializzazione in Comunicazioni sociali con una tesi in Semiotica sulle figure femminili del fumetto popolare. E successivamente si è diplomata in regia e sceneggiatura cinematografica e televisiva.
In quegli anni ha fondato e curato la rivista di teorie delle comunicazioni sociali Quaderni Eventuali e partecipato alla sceneggiatura, drammaturgia e regia di documentari, cortometraggi e spettacoli teatrali.
Nel 2001 è rientrata in Puglia dove ha conseguito il Master in comunicazione culturale e ambientale presso l’Università di Lecce.
Nel 2003 ha fondato e dirige il mensile d’inchiesta Il Tacco d’Italia, che fino al 2011 è stato in edizione cartacea per poi trasferirsi sul web dove è stato inattivo per un anno e mezzo a causa di un attacco hacker.
Tra il 2007 e il 2012 ha subito minacce e intimidazioni dalla criminalità organizzata per le sue inchieste sul business dei rifiuti e sulle speculazioni edilizie in zone protette.
Ha ricevuto decine di querele, tutte archiviate, da mafiosi, imprenditori e politici. Per motivi di sicurezza è stata costretta a trasferire la sua residenza a Bari.
Nel 2017 è stata tra le estensore del Manifesto di Venezia, che ha portato, nel 2021, alla modifica del Codice unico deontologico per la professione giornalistica, con l’introduzione dell’articolo 5 bis.
Nel 2019 l’OCSE (L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) l’ha inserita nel panel di esperte internazionali del SOFJO (Safety of Female Journalists Online).
Dal 2021 è presidente della giuria del premio internazionale UNESCO sulla libertà di stampa “Guillermo Cano World Press Freedom Prize“. Nella prima edizione ha premiato Maria Ressa, che insieme a Dimitri Muratov è stata insignita, pochi mesi dopo, del Nobel per la Pace che, per la prima volta, ha riconosciuto il lavoro giornalistico come presidio di democrazia e pace.
Nel 2022 ha fondato il Consorzio editoriale XQ e l’anno seguente il giornale multimediale multilingue XQ the why of the news, finanziato dalla Commissione europea.
Fa parte della redazione di Ossigeno per l’Informazione e Reporters Without Borders. Ha ideato e coordina il Forum delle Giornaliste del Mediterraneo. È socia fondatrice di CREIS (Centro di ricerca europeo per l’innovazione sostenibile) e fa parte del Centro di ricerca S/murare il Mediterraneo.
Il suo impegno è citato nei libri La donna che morse il cane di Gerardo Adinolfi, nel 2012, nel libro e Il meglio sud, del 2015 di Lino Patruno.
La sua voce libera e dissidente è un faro per le donne, per il Sud, per l’informazione, per i diritti umani e per le nuove generazioni, a cui dedica molto tempo e impegno convinta che è dalle scuole che bisogna ripartire per insegnare il valore dell’informazione come fondamento della Democrazia. 
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sardies · 1 month ago
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L’ANSMeS nazionale riunita in Sardegna
Cagliari. Giornata importante nei giorni scorsi per l’ANSMeS nazionale che ha riunita a Cagliari il suo consiglio direttivo, nella struttura dei Canottieri Ichnusa. Giovedì scorso il Consiglio regionale ha ospitato la bella manifestazione che ha visto la consegna speciale del premio nazionale ANSMeS alla memoria di Gigi Riva e il premio Luigi Ramponi a Riccardo Agabio. Il vicepresidente vicario…
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siciliatv · 1 month ago
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Omceo Agrigento, rinnovato il Consiglio direttivo: Santo Pitruzzella riconfermato presidente
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Omceo Agrigento, rinnovato il Consiglio direttivo: Santo Pitruzzella riconfermato presidente Rinnovato il Consiglio direttivo dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri (Omceo)... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 4 months ago
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La BCE e i tassi d'interesse nuovamente invariati
La BCE ha deciso di mantenere invariati i tassi d'interesse per la terza volta consecutiva in questo 2024. Il tasso sui rifinanziamenti principali rimane al 4,25%, quello sui depositi al 3,75% e quello sui prestiti marginali al 4,50%. La decisione, in linea con le aspettative della maggior parte degli analisti, è stata comunicata al termine della riunione del Consiglio direttivo dell'Eurotower. La BCE e i tassi d'interesse: inflazione ancora troppo alta La scelta di non aumentare i tassi in questa occasione è stata motivata principalmente dalla persistente preoccupazione per l'inflazione. Nonostante il leggero calo registrato a giugno (8,6% contro l'8,8% del mese precedente), il dato rimane ancora ben lontano dal target del 2% fissato dalla BCE. Inoltre, il Consiglio direttivo ha voluto prestare attenzione all'impatto che un rialzo dei tassi potrebbe avere sulla fragile ripresa economica in corso nell'area euro. Mercati in attesa del prossimo rialzo La decisione della BCE ha avuto un impatto modesto sui mercati finanziari. Lo spread tra BTP e Bund tedeschi è rimasto stabile, mentre la borsa di Milano ha chiuso in leggero rialzo. Gli analisti ritengono che la BCE aumenterà i tassi di nuovo a settembre, con un rialzo di 0,25 punti percentuali. Tuttavia, le previsioni per i prossimi mesi rimangono incerte e dipenderanno dall'andamento dell'inflazione e della crescita economica nell'area euro. Le conseguenze per famiglie e imprese Il mantenimento dei tassi fermi da parte della BCE ha conseguenze diverse per famiglie e imprese. Da un lato, le famiglie con mutui a tasso fisso vedranno una riduzione delle loro rate mensili. Dall'altro lato, le imprese potrebbero avere maggiori difficoltà ad accedere al credito. In generale, la decisione della BCE è stata accolta con cautela dagli operatori economici. Si attendono i prossimi mesi per capire se l'istituto riuscirà a domare l'inflazione senza soffocare la ripresa economica. Immagine di copertina: DepositPhotos Read the full article
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kalabriatv · 4 months ago
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Lella Golfo e Rosario Sprovieri onorati dalla Filitalia International
Sono la giornalista e attivista Lella Golfo e il funzionario dei Beni culturali e storico d’arte Rosario Sprovieri, gli onorati con il premio Cittadina e Cittadino dell’anno della Filitalia International. Il consiglio direttivo del Distretto Italia, presieduto dal dottor Pasquale Nestico ha deliberato le due proposte fatte, con il premio che sarà consegnato in occasione della Prima Convention dei…
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anchesetuttinoino · 4 months ago
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Definendo «irrisorio il numero delle iscritte che hanno manifestato contrarietà alla partecipazione dell’Ordine alla parata Milano Pride» e le loro motivazioni «dovute una interpretazione distorta da pregiudizi personali», il Consiglio direttivo dell’Ordine delle ostetriche interprovinciale di Bergamo, Cremona, Lodi, Milano, Monza e Brianza ha deciso di non pubblicare il logo sul manifesto portato in parata con la scritta «ostetric* inclusive a difesa dei diritti umani fondamentali».
Ma se l’è legata al dito. Tant’è che la risposta alla lettera condivisa da 64 ostetriche per prendere le distanze dall’adesione dell’Ordine al Pride di Milano è arrivata. Una risposta che non risponde affatto alle professioniste ma che anzi, apre altre domande.
La lettera delle ostetriche “no Pride”
Ricordate le ostetriche “no Pride”? Tempi aveva ricevuto e volentieri pubblicato una lettera (la trovate qui) condivisa da 64 di loro per manifestare dissenso e chiedere spiegazioni alla presidente su una posizione pubblica che non le vedeva rappresentate.
Il succo era chiaro: perché un Ordine autonomo, indipendente, che non ha un ruolo sociale e rappresentativo dal punto di vista etico, culturale, morale (se non strettamente su temi professionali e deontologici della figura dell’ostetrica), e che deve garantire una condotta apartitica e apolitica alle sue aderenti doveva accodarsi a una iniziativa per “certificare” la missione dell’ostetrica nel rispetto dei diritti umani fondamentali?
L’Ordine risponde: se non sei col Pride sei contro i diritti umani
La lunga non-risposta della presidente dell’Ordine Nadia Rovelli è eloquente: il Consiglio direttivo rispetta ma “non comprende” «il non sentirsi sostenitrici dei diritti umani fondamentali e di salute riferiti alle persone LGBTIQA+ sotteso nella comunicazione sottostante di non sostegno all’iniziativa».
Pertanto, sottendendo a sua volta che non aderire al Pride implichi evidentemente un alto tasso di transfobia, omofobia e discriminazione, invita le dissenzienti «all’aggiornamento professionale attraverso la frequentazione di corsi per professionisti socio sanitari come quelli svolti dall’Istituto Superiore di Sanità nel 2023 “La popolazione transgender: dalla salute al diritto” e “Le persone intersex: tra salute e diritto” avente l’obiettivo formativo di “contribuire a combattere l’esclusione sociale e la discriminazione nei confronti delle persone transgender attraverso la formazione dei professionisti che operano in ambito socio-sanitario in termini di comunicazione, informazioni sanitarie e giuridiche al fine di raggiungere un miglioramento della qualità di vita della popolazione transgender”». Punto.
La “rieducazione Lgbt” per le ostetriche dissenzienti
Si tratta di corsi promossi dall’Iss e mirati a estirpare stigma e discriminazione nei confronti delle persone transgender, tra gli esperti che hanno preparato i contenuti del primo corso “suggerito” ci sono tanti medici del Careggi di Firenze e ma anche “addetti ai lavori” come Cathy La Torre.
L’idea di proporre quella che la Verità ha ben chiamato ieri “rieducazione Lgbt” a chi manifesta dissenso farebbe già a cazzotti con le prerogative di un Ordine, soprattutto quando è la stessa Rovelli nella sua lettera a puntualizzare che «ci si aspetta che le Ostetriche/ci siano prive di pregiudizi ed abbiano la piena comprensione del significato e delle parole dell’art.2.2 del Codice Deontologico dell’Ostetrica/o: “Il comportamento dell’Ostetrica/o si fonda sul rispetto dei diritti umani universali, dei principi di etica clinica e dei principi deontologici della professione”». Che necessità c’è – scrive ancora la Verità – di aderire al Pride se i valori fondamentali che si rivendicano sono già iscritti nel codice deontologico?
L’Ordine sovrappone piano professionale e culturale
La presidente dell’Ordine sembra sinceramente sbigottita dalla posizione delle 64 ostetriche, un numero «irrisorio» a fronte di «sostegno, partecipazione ed encomi da parte di un numero più sostenuto di nostre iscritte» (anche se nelle foto delle donne che sfilavano dietro al cartello “Ostetriche/ci inclusive per la tutela dei diritti umani fondamentali” non ne abbiamo viste tante), lamenta l’assenza del loro logo «diversamente da quanto fatto dagli altri Ordini partecipanti». Soprattutto giustifica la partecipazione al Pride con motivazioni esclusivamente culturali e di ben poca attinenza con la professione dell’ostetrica che da sempre è già formata per affrontare pazienti con dismorfismo o correzioni chirurgiche e prendersi cura, come ben scrivono le ostetriche “dissenzienti” di qualsiasi paziente «senza discriminazione alcuna né di razza, sesso, religione, classe sociale, ceto e di qualunque altra natura, privilegiando la cura alle persone più deboli e indifese». A prescindere dall’identità di genere del momento.
Di cosa ha paura l’Ordine, che senza timbro del #PrideSalute le ostetriche non aiutino le donne lesbiche a partorire? Che si scompongano davanti a una donna con la barba che partorisce? Che non assistano i loro bambini? Che non si siano mai trovate, prima del Pride, a fare tutte queste cose? Perché di questo si parla quando si parla di ostetriche e della «variabilità umana» (cit. la presidente Rovello) che si rivolge a loro «per raggiungere il migliore obiettivo di salute sessuale e riproduttivo»: di madri, parti, bambini.
Ostetriche inclusive con cosa? Con l’utero in affitto?
Resta una domanda, anzi più di una: se l’identità di genere è una questione culturale, non professionale (la stessa Rovello richiama il compito dell’Ordine di «orientare la condotta delle proprie iscritte» e «valorizzarne la funzione sociale che la professione svolge»), se i piani si sovrappongono, fin dove si deve spingere l’inclusività richiesta alla professione?
All’adesione alle istanze del Pride, tra le quali la maternità surrogata? Ai bloccanti della pubertà per i minori? All’approccio affirming? Alle tecniche di fecondazione in vitro come quelle che hanno portato una donna di 63 anni a partorire il suo primo figlio dopo l’impianto di un embrione comprato in Ucraina?
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gondlir · 4 months ago
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A quanto pare il mondo è pieno di "pioppi". Chissà come andrà a finire?
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tifatait · 5 months ago
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ALIS riunisce il Consiglio direttivo a Napoli | www.economiadelmare.org
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m2024a · 5 months ago
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Antonella Clerici, come sta dopo l'intervento alle ovaie. Parla il chirurgo: «È nato tutto da una cisti, aspettiamo l'esame istologico» Antonella Clerici, come sta dopo l'intervento alle ovaie. Parla il chirurgo: «È nato tutto da una cisti, aspettiamo l'esame istologico». Dopo l'operazione d'urgenza a cui è stata sottoposta la scorsa settimana Antonella Clerici, «non ci sono molti timori per la diagnosi» conclusiva del suo problema ovarico. Si attendono però gli esiti istologici che «si avranno tra 2 settimane». Ma l'esperienza «fa presumere un esito tranquillizzante», spiega all'Adnkronos Salute il chirurgo che ha operato la conduttrice, Enrico Vizza, componente del consiglio direttivo della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) e direttore del Dipartimento di clinica e ricerca oncologica dell'Istituto tumori Regina Elena di Roma. L'intervento «L'intervento è andato molto bene. È stato eseguito per via laparoscopica, con strumenti molto piccoli, da 3 millimetri, con una piccolissima cicatrice. Dal punto di vista estetico, in pratica, non si vedrà nulla», racconta il chirurgo ricordando che «tutto nasceva da una cisti ovarica la cui immagine ecografica si era modificata negli ultimi mesi, per cui si è dovuto intervenire molto rapidamente per avere un esame istologico, tuttora in corso, in grado di indicare la natura della formazione. La conferma definitiva ce l'avremo solo nelle prossime settimane». Il pericolo, però, «è in un certo senso rientrato, i timori sono bassi sul piano oncologico». Diagnosi precoce Una vicenda, continua Vizza, che «dimostra l'importanza della diagnosi precoce». E anche quella «della prevenzione al femminile. La salute della donna è molto più complessa di quella dell'uomo, devono sottoporsi a più controlli, con regolarità. Particolarmente in alcuni momenti della vita - menopausa e perimenopausa in particolare - in cui l'incidenza di alcuni tumori aumenta: utero, endometrio, ovaio, mammella colon». La storia di Antonella Clerici, conclude lo specialista, «evidenza che i controlli sono necessari anche se c'è un'alterazione che sembra benigna: bisogna comunque tenerla sotto controllo e non avere paura di controllare. Dobbiamo ricordare che oggi riusciamo a realizzare interventi, anche complessi, con un impatto, in termini di cicatrice e qualità della vita, molto contenuto».
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teatrogag · 5 months ago
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Masterclass per dialoghisti con Marco Bardella
a lezione da un dialoghista e sceneggiatore dalla carriera impressionante Marco Bardella è nato a Roma, laureato in Filosofia all’università La Sapienza e da oltre quarant’anni svolge l’attività di dialoghista adattatore. È membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori Cinetelevisivi (AIDAC), uno dei professionisti più straordinari del settore. Dal 1997 ha…
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carmenvicinanza · 2 months ago
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Margot Wallström
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Le società con parità di genere godono di migliore salute, una più forte crescita economica e maggiore sicurezza, oltre a contribuire alla pace.
Si parte dal principio delle tre R: rights, representation e resources, diritti, rappresentazione e risorse.
Per “diritti” si intende il promuovere e affrontare le principali emergenze in materia di parità di genere, come la discriminazione e la violenza sulle donne. Con la seconda R, quella della “rappresentazione”, si punta a garantire la presenza delle donne nei ruoli decisionali, sia pubblici che privati. Infine, con “risorse” si intende la possibilità di distribuire equamente fondi e, appunto, risorse tra uomini e donne.
Margot Wallström è stata Ministra degli Affari Esteri della Svezia dal 2014 al 2019.
Appartenente al Partito Socialdemocratico, ha avuto una lunga carriera nel parlamento svedese e nella Commissione Europea apportando significativi contributi per la tutela dell’ambiente e i diritti delle donne.
È stata la prima rappresentante speciale delle Nazioni Unite sulla violenza sessuale nei conflitti dal 2010 al 2012, Vicepresidente della Commissione europea, Commissaria per le relazioni istituzionali e la strategia di comunicazione, Commissaria europea per l’ambiente e Ministra per la tutela dei consumatori, donne e gioventù.
È stata la prima ministra degli esteri di un paese dell’Unione Europea a voler riconoscere la Palestina come Stato.
Nata a Skellefteå, il 28 settembre 1954, è scesa in politica a soli diciannove anni, a venticinque era già stata eletta al Parlamento.
Nel 2006 è stata votata come la donna più popolare in Svezia, battendo reali e atleti.
L’anno seguente ha presieduto il Consiglio delle donne leader mondiali.
Nel 2009, sempre al Parlamento Europeo, nella commissione guidata da José Barroso è stata vice presidente e responsabile delle Relazioni Istituzionali.
Nel 2014 è diventata ministra degli Affari Esteri nel governo svedese di Löfven I promettendo una politica femminista.
Durante il suo mandato è riuscita a inimicarsi l’Arabia Saudita criticando la mancanza dei diritti delle donne nel paese e minacciando di revocare l’accordo di esportazione di armi. L’incidente diplomatico è stato appianato dal re di Svezia in persona.
Successivamente si è schierata contro le politiche israeliane nei confronti della popolazione palestinese ed è stata dichiarata antisemita e non gradita nello stato di Israele.
Ha contestato anche le politiche turche rispetto al sesso tra minori e per l’accanimento contro la popolazione curda.
Come ministra degli esteri non si è certo distinta per la sua diplomazia, anche se ha dovuto arretrare su alcune dichiarazioni per mantenere il suo ruolo istituzionale.
Nel 2015 ha fatto parte del Comitato per il finanziamento umanitario dell’ONU, in preparazione del World Humanitarian Summit.
Margot Wallström è una donna che non si è fatta spaventare da niente e da nessuno.
Per prima ha aperto un blog al Parlamento Europeo, un luogo aperto dove  confrontarsi su temi politici.
È stata insignita con numerosi premi, ha ricevuto diverse lauree ad honorem ed è presidente del Consiglio dell’Università di Lund.
Attualmente è nel direttivo di diverse no profit per la tutela dei diritti umani, di genere e ambientali.
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sardies · 2 months ago
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Valentina Spano entra nel Comitato scientifico della Fondazione Maria Carta
Valentina Spano Siligo. Il Consiglio direttivo della Fondazione Maria Carta ha nominato Valentina Spano nuova componente del Comitato scientifico della Fondazione stessa, in sostituzione di Palmira Santoru. «A seguito della dolorosa e prematura scomparsa della cara Palmira Santoru, valida e attivissima componente del Comitato, che in questi ultimi anni ha messo a disposizione della Fondazione…
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