#consenso popolare
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" Mentre gli oligarchi venivano costretti ad accettare le nuove regole del Cremlino, esistevano nel Paese altri boiari. Erano i governatori degli oblast e dei kraj, potenti notabili eletti localmente che avevano trasformato la loro provincia in un feudo personale e trattenevano per sé, con vari pretesti, il gettito delle imposte locali. Questo federalismo russo risaliva all'epoca di El’cin e Putin attendeva da tempo l’occasione per restaurare il potere centrale. Decise di agire dopo l’attentato alla scuola di Beslan in Ossezia. Fra i due problemi, quello del terrorismo ceceno e quello delle autonomie locali, non esisteva alcuna relazione, ma il presidente russo capì che l’eliminazione dei governatori sarebbe stata più facilmente accettata se decisa in un momento in cui la società russa si sentiva minacciata. Il potere dello Stato russo ha bisogno di un forte consenso popolare, ma il consenso è tanto più forte quanto più il leader, nei momenti cruciali, dimostra di sapere agire con autorità e fermezza. Da allora i governatori sono soltanto prefetti nominati dal governo e, beninteso, scelti dal Cremlino. L’opinione pubblica approvò la sua politica.
Quelli che rimpiangevano le garanzie del sistema sovietico assistettero con piacere alla decapitazione degli oligarchi e furono lieti di constatare che il governo faceva una politica sociale più generosa e attenta alle loro esigenze. Quelli che temevano il terrorismo islamista e la nuova criminalità videro in Putin un salutare ritorno all'ordine. Mentre la nuova intelligencija deplorava lo stile autoritario del presidente uscito dal Kgb e sognava una democrazia occidentale, la grande massa dei russi salutava con piacere il nuovo Cremlino. La Russia è troppo grande e troppo scarsamente popolata per adattarsi felicemente a un sistema in cui si discute, si litiga, si fanno battaglie civili per la conquista di nuovi diritti e si accetta volentieri, per il gusto della libertà, quel margine di litigiosità e instabilità che è quasi sempre il prezzo della democrazia. La Russia è troppo patriottica e sospettosa del mondo esterno per non apprezzare lo stile di un leader che vuole riconquistare il prestigio del suo Paese nel mondo. Si danno voti a Putin in Russia per la stessa ragione per cui Gorbacëv, il «distruttore dell'Urss», nelle elezioni presidenziali del 1996 ebbe lo 0,52% dei suffragi. "
Sergio Romano, Putin e la ricostruzione della grande Russia, Longanesi, 2016¹. [Libro elettronico]
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Donald Trump proiettato come 47º Presidente degli Stati Uniti: Trump 51,3% - Harris 47,2%
Proiezioni elettorali negli Stati Uniti: Donald Trump al 51,3%, pronto a tornare alla Casa Bianca
Proiezioni elettorali negli Stati Uniti: Donald Trump al 51,3%, pronto a tornare alla Casa Bianca Donald Trump verso la vittoria alle elezioni 2024 Secondo le ultime proiezioni elettorali, Donald Trump è avanti con il 51,3% dei voti, posizionandosi come il probabile 47º Presidente degli Stati Uniti, superando la candidata democratica e vicepresidente uscente Kamala Harris, che attualmente…
#2024#affluenza alle urne USA#Alessandria today#attualità USA#Biden-Harris#Breaking news USA#Campagna elettorale#Capitol Hill#Casa Bianca#Congresso USA#Consenso Popolare#democrazia USA#diplomazia USA#Donald Trump#economia USA#elettori americani#elezioni presidenziali USA#elezioni USA 2024#Google News#governatori#italianewsmedia.com#Joe Biden#Kamala Harris#Kamala Harris news#media USA#news USA#opinione mondiale#opinione pubblica USA#opinione USA#Pier Carlo Lava
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🟥Finestra di Overton🟥
Ossia come passare dall'impensabile all'accettato.
♦️LE 6 FASI CHE COMPONGONO LA FINESTRA DI OVERTON
(quante volte avete sentito qualche ritardato dire le frasi tra virgolette❓Tante volte vero❓)
1 - Impensabile: è il momento in cui si apre la “finestra”; l’idea e i comportamenti correlati sono impresentabili, suscitano una repulsione generale, sono vietati. Tuttavia, si comincia a parlarne e, senza che nessuno se ne renda conto, se ne parla sempre di più. Le voci sono iniziate e l’idea è pronta per il prossimo passo.
2 - Divieto: ma con alcune eccezioni: a questo punto inizia il dibattito. La “finestra” rimane confinata nel campo delle trasgressioni non autorizzate.
3 - Accettabile: “io non lo farei mai, ma perché impedire agli altri di farlo?”. Pur con i dovuti distinguo, la “finestra” entra nella sfera del socialmente rilevante. Gli esperti scendono in campo a vario titolo nei salotti televisivi. L’opinione pubblica sospende il giudizio, si orienta verso posizioni più “morbide”, apparentemente neutrali.
4 - Ragionevole: a questo punto, l’idea ha già perso quasi completamente la sua carica eversiva iniziale (“Non c’è niente di male”…). È più che comprensibile, normale, assolutamente normale… anzi necessario, “bisogna creare le condizioni affinché…”
5 - Diffusione: la “finestra”, assurta a una nuova fase, raccoglie un crescente consenso politico e allo stesso tempo può aumentare il consenso per la politica. Rappresenta ormai un sentimento comune ampiamente condiviso, che si riflette nella cultura popolare (testimonial, cantanti, attori, programmi televisivi, ecc.).
6 - Legale: l’idea viene ufficialmente incorporata nel sistema legale dello Stato.
L’obiettivo è raggiunto.
(Marco Botto)
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https://roma.corriere.it/notizie/politica/24_dicembre_22/bella-chat-giannini-naufragio-fe81b63c-f015-4742-a5b6-d41106da9xlk.shtml
E pure Bella chat, alla fine, è stata travolta dalla maledizione della Favola delle api. L’ha scritta Bernard de Mandeville, nel 1705. L’alveare prospera, sotto il tallone di un lavoro spietato, con pochi che si arricchiscono sfruttando i più, tra vizi, imbrogli, miserie, lussi e disperazione. Eccola allora la rivoluzione dei probi: ora l’onestà regna, l’uguaglianza tra le api pure, ma, rapidamente, più nessuno fa nulla, tutto decade, l’alveare crolla. Avverte il filosofo: «Abbandonate dunque le vostre lamentele, o mortali insensati! Invano cercate di accoppiare la grandezza di una nazione con la probità. Occorre che esistano la frode, il lusso e la vanità, se noi vogliamo goderne i frutti».
Cinico e iperbolico, de Mandeville, ma sta di fatto che anche l’ultimo tentativo di far nascere l’Uomo Nuovo (o la Donna Nuova), con una chat creata da Massimo Giannini il 25 aprile scorso, ha fatto naufragio, sfregiato soprattutto, in conclusione, da liti feroci su Israele. È proprio il fondatore ad abbandonare la nave: «Amiche ed amici, con grande dispiacere e rammarico, vi informo che dopo quest’ultimo messaggio lascio questa chat. L’idea che l’aveva fatta nascere era un’altra, ma constato che nel tempo si è irrimediabilmente perduta, sicuramente anche per responsabilità di chi l’aveva lanciata. Per quanto mi riguarda, mi fermo qui». Ma insomma, che accidenti è successo? La partenza era stata in grande spolvero. Un confronto per la democrazia e contro le tentazioni di rigurgiti neofascisti. Già si parlava di organizzare convegni, e c’era pure chi immaginava la nascita di un nuovo partito. Un migliaio di partecipanti, tanti nomi prestigiosi, non facile dire se con il ruolo di promotori o invece di semplici invitati. Carlo De Benedetti, Romano Prodi, Massimo D’Alema, Giuseppe Sala, Stefano Bonaccini, Pierluigi Bersani, Fausto Bertinotti, Walter Veltroni, Elsa Fornero, Sigfrido Ranucci, Corrado Formigli, Concita De Gregorio, Bianca Berlinguer, Donata Scalfari e tantissimi altri. A dire la verità già all’inizio gran parte dei nomi più noti si guardavano bene dall’intervenire. E anzi, sconcertati dalla valanga di Bip! che inondavano i cellulari, in parecchi, con garbo, auguravano buon lavoro a tutti e si staccavano dalla chat. Anche perché l’unanimità si era raggiunta soltanto contro l’Autonomia differenziata, e per il resto l’effetto sfogatoio, pieno di frecciatine, non aveva faticato a prendere il sopravvento. Ed è vero anche che si trattava di una chat aperta, dove ognuno poteva invitare chiunque, l’amico, il vicino, il parente, e guai a dire di no alle masse. Ma va da sé che l’effetto stadio si moltiplica. E quindi, dopo un po’ di complimenti reciproci, perché era proprio ora, c’era davvero bisogno che qualcuno alzasse la voce, si era rapidamente passati, come da tradizione, a discutere sulle colpe storiche di una sinistra che ha smarrito principi e ideali, per diventare piaciona e salottiera, se non affarista e attaccata alle poltrone. Ma è soprattutto sulla tragica vicenda mediorientale che la chat è esplosa. David Parenzo contro le «teste di Gaza». Rula Jebreal pubblica foto di bambini palestinesi uccisi: «Ecco cosa vi dovrebbe offendere! Provate a misurare la vostra moralità e umanità». Tal Simone: «Lei mi ha dato del genocida e ora dovrei vergognarmi io». «Vergognati!». «Lei ci ha insultati tutti. Basta». Emanuele Fiano: «Io sono il presidente di Sinistra per Israele e sono stato accusato di essere “per il genocidio”, accusa infamante». Rula Jebreal: «C’è un ampio consenso popolare per il genocidio a Gaza». «Lei insulta. Ogni tanto chiedere scusa non è una vergogna. Ci provi». «Sostenere uno Stato che sta commettendo uno sterminio è direttamente proporzionale a sostenere lo sterminio». «Ma veramente non capisci il valore di quello che dici?». E addio al proposito della chat di stringere nell’angolo Giorgia Meloni. Va da sé che basta, non poteva durare e forse, con il senno di poi, non doveva nemmeno cominciare. Anche l’ultima utopia, per quanto relegata nell’ambito virtuale di una chat, va in soffitta. L’aveva predetto Jean-Jacques Annaud, il regista del film Il nemico alle porte, sulla battaglia di Stalingrado. Eccolo il monologo del commissario politico, prima di morire vittima consapevole del proiettile del cecchino nazista: «Sono stato così sciocco Vassili. L’uomo sarà sempre l’uomo. Non esiste l’uomo nuovo. Con tanta fatica abbiamo provato a creare una società che fosse giusta, dove non c’è niente da invidiare al tuo compagno, ma ci sarà sempre qualcosa da invidiare: un sorriso, un’amicizia, qualcosa che non hai e di cui ti vuoi appropriare. In questo mondo ci saranno sempre i ricchi e i poveri. Ricchi di talento, poveri di talento. Ricchi d’amore, poveri d’amore».
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«Le masse non ascoltano la verità. Chi le illude diviene facilmente il loro padrone, chi tenta invece di distruggere le loro illusioni è sempre la loro vittima.»
C’era un famoso oratore nel mondo antico che era nemico di Socrate: Callicle. Cosa aveva di speciale questo Callicle? Era quello che oggi potremmo definire un imbonitore. Perché? Perché diceva alla gente quello che la gente voleva sentirsi dire. Callicle sapeva anticipare l’opinione popolare e adattarvi il proprio discorso, così da catturare sempre il consenso della folla.
Usava spesso nei suoi discorsi parole-chiave come: «libertà», «patria», «democrazia», «diritti», «cambiamento», parole cioè che facessero presa sulla gente. Parlava senza mai dire nulla di concreto, senza sbilanciarsi troppo. Parlava cioè quella lingua che oggi si chiama «politichese». Opposta alla figura di Callicle vi è invece Cassandra, colei che nonostante la veridicità delle sue parole, viene trattata come una folle e creduta soltanto quando ormai è troppo tardi. Perché? Perché Cassandra a differenza di Callicle non conosce l’arte della parola.
Ma perché la gente non smaschera i tanti Callicle di oggi e di ieri? La risposta ve la fornisce Orwell in quel capolavoro che è 1984. Ricordate il bipensiero? Il Partito nel romanzo di Orwell impone alla gente le sue verità e l’attimo dopo smentisce quanto ha detto, ma non importa, la gente continua a credergli. Vi suona familiare?
La massa è più che disposta ad essere ingannata. Chi parla con sincerità viene spesso deriso e frainteso e negli agoni politici il popolo da la sua preferenza a chi invece lo seduce e lo lusinga. Costui riscuote sempre un grande successo perché sfrutta le speranze e le paure del suo uditorio; alimenta tali speranze con grandiose promesse, condannando all’oblio le tante “Cassandre”, che continuano a gridare la verità.
Guendalina Middei, anche se mi conoscete come Professor X (su fb)
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Intellò ridens
Ridono rimarcando le imprecisioni e svarioni del Salveneeh, del ministro o del collaborante destro di turno, hohahahah.
Tecnica invero da poveracci quella di isolare la cazzatina di sen sfuggita, spirito davvero provinciale: così qualunque scalzacani si può fingere sapientone al cospetto di chiunque. Questo atteggiamento coda-di-paglista vale per l'intellò e ancor di più per gli affluent (i clientes) giornalai e insegnanti medi, come gli autodidatti o i professionistini sinistrati.
Dimentichi, le elite provinciali e gli affluent sfighé, come la sinistra un tempo fosse operaia proletaria orgogliosamente cafona, mentre oggi si sia rifugiata nelle sue turris eburnee e abbia lasciato il campo totalmente libero alla destra. La quale edifica il consenso anche mostrandosi umanamente media se non mediocre, a volte impreparata. Come la gente normale.
Lo spiegò bene, un tempo, Umberto Eco a proposito del grande successo popolare di Mike Bongiorno. Ma che je lo dici affà a dei provinciali coda di paglia, per questi tutto passa come i treni per le mucche.
ispirato dal vigile Fulvio Abbate, via https://x.com/fulvioabbate/status/1804956281091891624
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Tutti in ginocchio
Anche nelle reti televisive non appartenenti a lui, il santino è pronto. Il Monumento, anche per le doti personali, per la simpatia (la politica è intrattenimento), anche per il lato umano (ci aspettiamo che i politici siano diavoli bavosi), è pronto a superare la grandezza del Duomo di Milano. Imminenti i paragoni con Aldo Moro e De Gasperi. Tutti in ginocchio in una messa cantata per dimenticare la storia. Una corsa ad esprimere cordoglio per un uomo che ha conquistato la televisione per poter conquistare le coscienze ed il senso della realtà. Mussolini si rese conto che avrebbe dovuto fare il Concordato con la Chiesa cattolica per consolidare il suo consenso; oggi, per lo stesso scopo, bisogna acquistare una società di calcio, spendere tantissimo e farla vincere. Se trionfi nel campo della vera religione di massa, il calcio, in politica tutto è in discesa. In un mondo semplificato dalla logica sportiva dei meritevoli e degli sfigati, dei vincenti e dei servi, non c’è piacere migliore del baciare i piedi di chi ha denaro, potere e forza mediatica. Il Padrone potrà anche aver dato un contributo decisivo alla crisi profondissima sul piano economico (esplosione del debito pubblico, crescita zero, natalità zero, aumento dell’emigrazione, salari più bassi d’Europa), sul piano culturale (falsificazione del liberalismo, volgarizzazione della televisione, pornografizzazione delle donne, delegittimazione della scuola e della cultura), sul piano morale (evasione fiscale, prostituzione a livello pubblico, corruzione, rapporti opachi con la mafia), sul piano della legalità (condanna definitiva per frode fiscale e cacciata dal Senato nel 2013, decenni passati a parlare dei suoi processi, risolti con fughe, leggi ad personam ed insulti ai magistrati, definiti “malati mentali), politico (attacco a tutti i poteri terzi in pieno malinteso della democrazia, l’amicizia con i dittatori, l’avallo della guerra in Iraq e della repressione di Genova 2001, alleanze con fascisti e razzisti) potrà aver fatto tutto questo, ma innanzitutto dobbiamo nascondere il servilismo e l’assenza di libertà critica dietro l’ovvia pietà per un anziano che muore. Anche questa indulgenza è il tripudio del berlusconismo, una sintesi di perdonismo immorale, plutocrazia anticristiana, cortigianeria e fascino per il potere, sempre lo stesso della tradizione della penisola, atavico, popolare, sempre concesso dal basso della plebe verso l’alto di vescovi e re, papi e sovrani, mafiosi e piazzisti mediatici.
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Porto Cervo: due turisti romani per due caffé e due bottigliette d'acqua si vedono consegnare uno scontrino da 60 euro. "Questa è una rapina" sostengono gli astanti, "No, questo è turismo esperienziale, controbattono i gestori del locale". Si, turismo esperienziale, tipo quando vai a giocare a poker e solo all'ultimo giro ti accorgi che tu eri il pollo che ci ha lasciato 500 euro. Anche questa è un'esperienza per sprovveduti.
Poi certo, questi due "turisti" romani sono tutt'altro che sprovveduti ma due provocatori che su commissione dei giornali hanno il compito di creare lo scandalo e di trasmettere la prova (la fotografia dello scrontrino) al giornale. Ormai sono troppi i casi per non capire che è in corso una campagna di stampa per screditare i nostri commercianti come speculatori.
Molto probabilmente vogliono vendere all'estero l'ultima grande industria italiana, quella del Turismo che vale 200 miliardi all'anno di fatturato. Solo con il consenso popolare si possono vendere alle multinazionali estere stabilimenti balneari, locali, ristoranti e bar delle località turistiche. E la campagna serve a questo.
I miei due cents.
Giuseppe Masala
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Per tutti coloro che in Italia, di fronte alla potenza degli scioperi, dell’opposizione popolare e dell’espressione del dissenso, ribattono che, anziché manifestare, i francesi (ovvero meno del 40% dei votanti) in fin dei conti hanno scelto di votare nuovamente Macron, laddove avrebbero potuto scegliere diversamente votando Marin Le Pen, Barbara Stiegler mostra come la democrazia non possa essere ridotta al solo ed esclusivo momento del voto. Questa critica, condensata nella formula “votare serve”, espressa in Italia da chi ritiene che il lepenismo rappresenti una reale alternativa al macronismo, è cioè figlia di quella stessa logica macronista per cui l’unica legittimità politica è incarnata dagli eletti, e che la partecipazione democratica tramite l’espressione del dissenso e le manifestazioni non siano altro che una forma di inutile folclore, dato che la soluzione ai problemi può essere esclusivamente rappresentata da un voto parlamentare. Questo logica rivela piuttosto un’incapacità a costruire un’opposizione forte e organizzata, extraparlamentare, che sia capace di raccogliere e costruire consenso, da cui storicamente sono giunti i maggiori cambiamenti sociali; nonché un’incomprensione della realtà francese, profondamente diversa in questo da quella italiana. Se certamente “votare serve”, tuttavia un voto parziale esercitato in una fase di crisi profonda della rappresentanza, connotato da una fortissima astensione e da una concreta assenza di reali proposte alternative, non è l’unico condensato dell’espressione democratica. Quest’ultima continua, invece, a essere incarnata da un popolo, unica fonte della sovranità, quando esso si riconosce e si manifesta come tale.
Il sovversivismo delle élites tecnocratiche: il caso francese
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Dopo gli attentati del marzo 2016 a Bruxelles, scesero dalle Fiandre e s’installarono per giorni in piazza della Bourse, centinaia di attivisti del Vlaams Belang, il partito di destra che seguì allo scioglimento del Vlaams Blok. Le teste rasate e la reazione popolare agli attentati intimorirono la popolazione islamica, in maggioranza marocchina, e i suoi giovani smisero di angariare a frotte gli europei malcapitati. Ma il tempo è passato e dopo i rigori della pandemia eccoli di nuovo per strada a infastidire pedoni e ciclisti e a provocare soggetti inermi e solitari.
Pur non avendo esperienza recente, sono sicuro che anche in Francia è così. Negli anni ’70 solo Saint-Denis, l’enorme quartiere a nord di Parigi, era abitato da una cospicua rappresentanza di nord-africani. Adesso le banlieue di tutte le città francesi sono pezzi di Algeria, di Africa nera o d’Indocina trapiantate in terra di Francia. Una popolazione formalmente europea, ma ancora in attesa di cittadinanza piena e di accesso reale a ogni servizio della Repubblica. Dire che è colpa delle diversità culturali, della resistenza a dissolvere i precetti della tradizione e ad inserirsi nelle regole democratiche, è un modo per non voler affrontare il problema. Il razzismo e l’avversione per l’estraneo sono il modo più spiccio per drogare le regole della concorrenza e vincere facile la lotta di classe. Le prime generazioni di stranieri hanno sopportato lo stato di fatto e l’esclusione dai diritti che i nativi francesi hanno imposto loro, ma la terza e la quarta generazione non sono più disposte a subire, specie se per molto tempo esse si sono sentite francesi: nelle scuole, nelle mode, nei miti collettivi. Difatti il pericolo non viene dall’integralismo (reazione tradizionale alla mancata integrazione), ma dall’inconcepibile rifiuto di cittadinanza verso chi ha la colpa di avere un aspetto non proprio europeo.
L’uccisione di Nahel ha fatto saltare il tappo del risentimento, e la risposta dei giovani stranieri è esplosa in tutta la Francia. Continuare ora a soffermarsi sugli aspetti della reazione, della violenza, significa non voler intaccare l’ordine che permette ad una popolazione originaria di godere dei vantaggi sociali di fatto. I cortei oggi portano solidarietà ai sindaci presi di mira dalla protesta, e una torma di ottusi governanti si sono barricati dietro striscioni con scritte “Uniti per la Repubblica”. A Lyon sono scesi per strada mascherati, gridando col braccio teso “La France aux Français”, e sicuramente per qualche tempo i giovani magrebini staranno a casa. Ma non è finita qui. Le Pen avrà più seguito di prima, e chiunque tenterà di scoperchiare e mostrare la contraddizione sociale sarà punito dal consenso popolare.
Avaniti le destre di G. di Maio - via Infosannio
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Tratto da Racconti di Calcio
GIUSEPPE MEAZZA
"Peppin....Peppin....!!!"
"Passa Peppin...!!!"
Ma incantava sui campetti di Greco Milanese e Porta Romana.
Si perché c'era un bambino che sin dall'eta' di sei anni si dilettava a giocare con i Maestri Campionesi.
Inseguendo una palla fatta di stracci.....correva, saltava l'avversario...e gol.
Quel bambino, nato nel popolare quartiere di Porta Vittoria a Milano il 23 Agosto 1910,.....lo chiamavano tutti Pepin....ma sarà il più grande goleador della storia del calcio italiano.
Semplicemente Giuseppe Meazza.
All'eta' di 12 anni inizia a calcare i campi regolamentari con la squadra del Gloria F.C. ed un signore, che rimase affascinato dalle sue giocate, gli regalo' i primi scarpini....
Si perché la madre dette il consenso.....ma purtroppo non aveva i soldi per comprarli ......il costo?
L'equivalente di 3 stipendi.
Abbiamo detto della madre, perché "Peppin" rimase orfano all'età di 7 anni.....il padre morì nel 1917 durante la prima guerra mondiale.
Fece un provino per il Milan.....lo videro....piaceva....ma...
" Mingherlino il ragazzo....Non sara' mai un giocatore...."
E fu scartato.
Due anni dopo arriva sulla sponda opposta.
All' Inter.
Si può tranquillamente dire che lo acquistò per un pezzo di pane.
L'accordo fu semplice.....l'Inter provvedeva ai pasti della famiglia, vista la modesta situazione economica.
.......................
Tratto da :RACCONTI DI CALCIO.
Federico Lo Cicero
ED. Europa Edizioni.
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Controcampo: Il Crollo del M5S in Liguria – Segnale di Disaffezione Popolare?
Analisi critica dei motivi dietro il calo elettorale del Movimento 5 Stelle e delle sue prospettive future.
Analisi critica dei motivi dietro il calo elettorale del Movimento 5 Stelle e delle sue prospettive future. Contesto Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha registrato un calo significativo nelle elezioni regionali liguri. Da tempo considerato una forza politica innovativa e rivoluzionaria, il Movimento sembra perdere consenso, non solo in Liguria ma anche a livello nazionale. Questa sconfitta apre un…
#Beppe Grillo#calo consensi#crisi interna#crisi M5S#disaffezione elettorale#elezioni Liguria#futuro del M5S#Giuseppe Conte#identità politica#M5S#movimento 5 stelle#politica italiana#prospettive politiche#rappresentatività territoriale#risultati elettorali
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Intervista ad Hans Tuzzi
Dal 25 ottobre è in libreria l’ultimo romanzo di Hans Tuzzi, Colui che è nell’ombra (Bollati Boringhieri). Abbiamo rivolto all’autore qualche domanda, non tanto sul romanzo quanto sulle sue idee e convinzioni circa scrittura e società. Lei ha importanti estimatori, ma è sempre rimasto uno scrittore poco popolare. Perché? Non cerco il consenso, e questo non gioca a mio favore al botteghino. Sono…
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Eyes on the world #206
Va bene le ferie, va bene il caldo, va bene tutto. Ma almeno un piccolo flash non lo vuoi fa’?
Piccolo piccolo, qualche breve in ordine sparso da spizzicare sotto l’ombrellone dai.
Cominciamo 👇
🇰🇵 Circa 15.400 persone in Corea del Nord, sfollate a causa di recenti alluvioni, saranno trasferite temporaneamente a Pyongyang per ricevere assistenza. Le piogge di fine luglio hanno colpito duramente le regioni di Uiju e Sinuiju, vicino al confine con la Cina, causando oltre 15mila sfollati e danni significativi a case, terreni agricoli e infrastrutture. Kim Jong Un ha visitato le aree colpite, criticando i funzionari locali e accusando la Corea del Sud di esagerare i danni. Nonostante le offerte di aiuto internazionale, Kim ha rifiutato qualsiasi sostegno esterno.
🇬🇷 Un vasto incendio scoppiato domenica scorsa a nord-est di Atene si è esteso fino alla periferia della capitale, causando la morte di una persona e l'evacuazione di ospedali e migliaia di residenti. Le operazioni di emergenza coinvolgono oltre 670 vigili del fuoco e supporto internazionale, con mezzi e personale provenienti da diversi paesi europei. Il fuoco, alimentato da forti venti, ha distrutto circa 100 chilometri quadrati di territorio, danneggiando edifici e infrastrutture. La situazione è resa critica dai venti variabili e dalle alte temperature, con il rischio di nuovi incendi nei prossimi giorni.
🇯🇵 Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha annunciato che non si ricandiderà per la leadership del Partito Liberal Democratico (PLD), il che implica che lascerà l'incarico il mese prossimo. Kishida, in carica dal 2021, ha visto il suo consenso scendere drasticamente al 25% a causa di vari scandali, tra cui presunti fondi irregolari raccolti da membri del PLD e legami controversi con la Chiesa dell'Unificazione. Questi scandali hanno portato a dimissioni di esponenti del partito e all'insoddisfazione popolare. Non è ancora chiaro chi lo sostituirà come leader del partito e primo ministro.
🧫 L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato l’mpox, un virus simile al vaiolo, un’emergenza sanitaria internazionale a causa della sua rapida diffusione in Africa, con 38.465 casi e 1.456 morti dal 2022. La malattia, particolarmente preoccupante per la sua diffusione in nuovi paesi, ha un tasso di letalità stimato al 3,6%. Il 13 agosto, l’mpox è stato dichiarato un’emergenza di salute pubblica in tutta l’Africa dal Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie del continente. Inoltre, l’Agenzia svedese per la salute pubblica ha registrato il primo caso della nuova variante del virus fuori dall’Africa. Il caso è stato confermato dall’OMS. La nuova variante, chiamata Clade 1, è più contagiosa e pericolosa. La trasmissione avviene principalmente dagli animali agli esseri umani, ma anche tra persone a stretto contatto. Esistono tre vaccini, ma sono difficilmente accessibili in Africa.
🇺🇦 Giovedì, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che le truppe ucraine hanno preso il controllo della città russa di Sudzha, nella regione di Kursk, dove è in corso una massiccia incursione militare ucraina. Sudzha, un centro strategico per i gasdotti verso l'Europa, è stata occupata insieme ad altre 82 località, per un totale di 1.150 chilometri quadrati. L'Ucraina sta allestendo un comando militare e un ufficio amministrativo nella regione. Questa operazione, la più grande dall'inizio della guerra, mira a creare una "zona cuscinetto" per allontanare l'artiglieria russa dal confine ucraino.
🇹🇭 Paetongtarn Shinawatra, del partito Pheu Thai, è stata nominata prima ministra della Thailandia, diventando la persona più giovane a ricoprire questo incarico. Figlia dell'ex primo ministro Thaksin Shinawatra, Paetongtarn rappresenta la terza generazione della dinastia Shinawatra al potere. La sua nomina arriva in un contesto politico turbolento, dopo la destituzione del suo predecessore Srettha Thavisin per violazione di legge. La Corte Costituzionale, vicina alla monarchia, ha un ruolo significativo nelle vicende politiche. Paetongtarn eredita un governo con sfide legate alla crescente popolarità del partito di opposizione Kao Klai, recentemente sciolto e riformato come Phak Prachachon.
🥇 Infine, chiudiamo con le Olimpiadi. Ci eravamo salutati qualche istante prima della effettiva chiusura della manifestazione, che per l’Italia è coincisa con lo splendido oro conquistato dall’Italvolley femminile, assoluta dominatrice del torneo, in finale (3-0) contro gli USA. Il medagliere finale ha visto l’affermazione proprio di Stati Uniti e Cina con lo stesso numero di ori (40); gli americani hanno chiuso però in testa per numero di argenti (44) oltre che bronzi (42, per un totale di 126 medaglie). La Cina si è invece fermata a 91 (40-27-24). L’Italia ha terminato la sua corsa al 9° posto, con 40 medaglie totali, eguagliando Tokyo 2020/1 ma con più ori (12 invece che 10). L’appuntamento ora è per il 2028 in quel di Los Angeles.
Alla prossima 👋
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Le Criptovalute Più Acquistate: Una Guida Completa
Nel vasto e sempre più complesso panorama delle criptovalute, emergono alcune che si distinguono per la loro popolarità e utilità.
Con il mercato delle criptovalute in costante crescita e l'interesse degli investitori che non accenna a diminuire, è importante comprendere quali siano le criptovalute più acquistate e le ragioni dietro questa preferenza.
Bitcoin: Il Pioniere Indiscusso
Partiamo dall'origine, il Bitcoin. Satoshi Nakamoto, lo pseudonimo dell'ideatore del Bitcoin, ha lanciato questa criptovaluta nel 2009, aprendo la strada a un'intera industria.
Da allora, il Bitcoin ha mantenuto la sua posizione di leader nel mercato delle criptovalute. La sua decentralizzazione, sicurezza e limitata offerta massima di 21 milioni di monete lo rendono attraente per gli investitori.
Inoltre, è ampiamente accettato come forma di pagamento da numerosi rivenditori in tutto il mondo.
Ethereum: Oltre la Moneta Digitale
Ethereum si distingue per la sua versatilità. Oltre a essere una criptovaluta, è anche una piattaforma decentralizzata che consente agli sviluppatori di creare contratti intelligenti e applicazioni decentralizzate (DApps).
Questa flessibilità ha contribuito al suo rapido aumento di popolarità. Gli investitori vedono Ethereum non solo come una moneta digitale, ma anche come un ecosistema in cui è possibile sviluppare una vasta gamma di progetti decentralizzati.
Binance Coin: Al Centro dell'Ecosistema Binance
Binance Coin (BNB) è la criptovaluta nativa della piattaforma di scambio Binance, una delle più grandi al mondo.
Essendo utilizzata per pagare le commissioni di transazione sulla piattaforma, la sua adozione è aumentata in modo significativo. Inoltre, Binance Coin viene spesso utilizzata per partecipare alle vendite di token iniziali (IEO) ospitate sulla piattaforma, conferendole un ulteriore valore e utilità.
La continua espansione dell'ecosistema Binance ha contribuito al successo di BNB come una delle criptovalute più acquistate.
Cardano: Innovazione e Sicurezza
Cardano è una piattaforma blockchain che mira a fornire un ambiente sicuro e scalabile per la creazione e l'esecuzione di contratti intelligenti e DApps.
La sua architettura basata su prove di partecipazione (PoS) e approccio scientifico alla progettazione lo distinguono da altre blockchain.
Gli investitori vedono Cardano come una criptovaluta con un forte potenziale di crescita a lungo termine, data la sua attenzione alla sicurezza e all'innovazione tecnologica.
Ripple: Rivoluzionare i Pagamenti Globali
Ripple si concentra sulla facilitazione dei pagamenti transfrontalieri e sull'eliminazione degli ostacoli associati ai tradizionali sistemi finanziari.
Utilizzando la sua tecnologia di contabilità distribuita (DLT) e il protocollo di consenso del consenso, Ripple offre una soluzione rapida, economica e sicura per le transazioni internazionali.
La sua partnership con istituzioni finanziarie di tutto il mondo ha contribuito a aumentare la sua popolarità tra gli investitori che vedono il suo potenziale nel trasformare il settore dei pagamenti globali.
Litecoin: Il "Piccolo Fratello" di Bitcoin
Litecoin è spesso considerato il "piccolo fratello" del Bitcoin, condividendo molte delle sue caratteristiche fondamentali. Tuttavia, presenta alcune differenze chiave, come una velocità di transazione più rapida e un algoritmo di mining diverso.
Queste caratteristiche lo rendono attraente per coloro che cercano un'alternativa più economica e veloce al Bitcoin. Inoltre, la sua ampia adozione e la sua comprovata affidabilità nel corso degli anni lo rendono una scelta popolare tra gli investitori.
Polkadot: L'Interconnessione delle Blockchain
Polkadot è una piattaforma blockchain progettata per facilitare l'interoperabilità tra diverse blockchain.
La sua architettura unica consente la comunicazione e lo scambio di dati tra blockchain, aprendo la strada a una maggiore collaborazione e interoperabilità nel settore delle criptovalute.
Gli investitori vedono Polkadot come una criptovaluta con un grande potenziale nel creare un ecosistema blockchain più interconnesso e scalabile.
Le criptovalute più acquistate riflettono le diverse esigenze e interessi degli investitori. Mentre alcune sono preferite per la loro sicurezza e stabilità, altre sono scelte per la loro innovazione e potenziale di crescita.
Con un mercato in continua evoluzione, è importante condurre una ricerca approfondita prima di investire in qualsiasi criptovaluta, tenendo conto dei propri obiettivi finanziari e del livello di rischio.
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