#consenso popolare
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gregor-samsung · 1 year ago
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" Mentre gli oligarchi venivano costretti ad accettare le nuove regole del Cremlino, esistevano nel Paese altri boiari. Erano i governatori degli oblast e dei kraj, potenti notabili eletti localmente che avevano trasformato la loro provincia in un feudo personale e trattenevano per sé, con vari pretesti, il gettito delle imposte locali. Questo federalismo russo risaliva all'epoca di El’cin e Putin attendeva da tempo l’occasione per restaurare il potere centrale. Decise di agire dopo l’attentato alla scuola di Beslan in Ossezia. Fra i due problemi, quello del terrorismo ceceno e quello delle autonomie locali, non esisteva alcuna relazione, ma il presidente russo capì che l’eliminazione dei governatori sarebbe stata più facilmente accettata se decisa in un momento in cui la società russa si sentiva minacciata. Il potere dello Stato russo ha bisogno di un forte consenso popolare, ma il consenso è tanto più forte quanto più il leader, nei momenti cruciali, dimostra di sapere agire con autorità e fermezza. Da allora i governatori sono soltanto prefetti nominati dal governo e, beninteso, scelti dal Cremlino. L’opinione pubblica approvò la sua politica.
Quelli che rimpiangevano le garanzie del sistema sovietico assistettero con piacere alla decapitazione degli oligarchi e furono lieti di constatare che il governo faceva una politica sociale più generosa e attenta alle loro esigenze. Quelli che temevano il terrorismo islamista e la nuova criminalità videro in Putin un salutare ritorno all'ordine. Mentre la nuova intelligencija deplorava lo stile autoritario del presidente uscito dal Kgb e sognava una democrazia occidentale, la grande massa dei russi salutava con piacere il nuovo Cremlino. La Russia è troppo grande e troppo scarsamente popolata per adattarsi felicemente a un sistema in cui si discute, si litiga, si fanno battaglie civili per la conquista di nuovi diritti e si accetta volentieri, per il gusto della libertà, quel margine di litigiosità e instabilità che è quasi sempre il prezzo della democrazia. La Russia è troppo patriottica e sospettosa del mondo esterno per non apprezzare lo stile di un leader che vuole riconquistare il prestigio del suo Paese nel mondo. Si danno voti a Putin in Russia per la stessa ragione per cui Gorbacëv, il «distruttore dell'Urss», nelle elezioni presidenziali del 1996 ebbe lo 0,52% dei suffragi. "
Sergio Romano, Putin e la ricostruzione della grande Russia, Longanesi, 2016¹. [Libro elettronico]
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pier-carlo-universe · 5 months ago
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Donald Trump proiettato come 47º Presidente degli Stati Uniti: Trump 51,3% - Harris 47,2%
Proiezioni elettorali negli Stati Uniti: Donald Trump al 51,3%, pronto a tornare alla Casa Bianca
Proiezioni elettorali negli Stati Uniti: Donald Trump al 51,3%, pronto a tornare alla Casa Bianca Donald Trump verso la vittoria alle elezioni 2024 Secondo le ultime proiezioni elettorali, Donald Trump è avanti con il 51,3% dei voti, posizionandosi come il probabile 47º Presidente degli Stati Uniti, superando la candidata democratica e vicepresidente uscente Kamala Harris, che attualmente…
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falcemartello · 11 months ago
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🟥Finestra di Overton🟥
Ossia come passare dall'impensabile all'accettato.
♦️LE 6 FASI CHE COMPONGONO LA FINESTRA DI OVERTON
(quante volte avete sentito qualche ritardato dire le frasi tra virgolette❓Tante volte vero❓)
1 - Impensabile: è il momento in cui si apre la “finestra”; l’idea e i comportamenti correlati sono impresentabili, suscitano una repulsione generale, sono vietati. Tuttavia, si comincia a parlarne e, senza che nessuno se ne renda conto, se ne parla sempre di più. Le voci sono iniziate e l’idea è pronta per il prossimo passo.
2 - Divieto: ma con alcune eccezioni: a questo punto inizia il dibattito. La “finestra” rimane confinata nel campo delle trasgressioni non autorizzate.
3 - Accettabile: “io non lo farei mai, ma perché impedire agli altri di farlo?”. Pur con i dovuti distinguo, la “finestra” entra nella sfera del socialmente rilevante. Gli esperti scendono in campo a vario titolo nei salotti televisivi. L’opinione pubblica sospende il giudizio, si orienta verso posizioni più “morbide”, apparentemente neutrali.
4 - Ragionevole: a questo punto, l’idea ha già perso quasi completamente la sua carica eversiva iniziale (“Non c’è niente di male”…). È più che comprensibile, normale, assolutamente normale… anzi necessario, “bisogna creare le condizioni affinché…”
5 - Diffusione: la “finestra”, assurta a una nuova fase, raccoglie un crescente consenso politico e allo stesso tempo può aumentare il consenso per la politica. Rappresenta ormai un sentimento comune ampiamente condiviso, che si riflette nella cultura popolare (testimonial, cantanti, attori, programmi televisivi, ecc.).
6 - Legale: l’idea viene ufficialmente incorporata nel sistema legale dello Stato.
L’obiettivo è raggiunto.
(Marco Botto)
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raffaeleitlodeo · 3 months ago
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I commenti da sinistra alla serie M che sto leggendo in giro sono francamente desolanti. C'è un punto storico che a quanto sembra non si vuole proprio vedere e che invece sia il libro sia la serie evidenziano in modo importante, ed è che Mussolini non si è fatto da solo, manco per niente. Mussolini è stato scelto, è stato scelto dallo Stato liberale, ed è stato scelto dal padronato dell'epoca, ed è stato scelto perché Mussolini aveva tradito il socialismo, nessuno meglio di un traditore poteva fare il loro gioco. Mussolini non sarebbe mai stato Mussolini se non avesse prima di tutto fatto carriera nel Partito socialista, di cui non era mica un galoppino qualsiasi ma un dirigente in esplosiva carriera, per poi tradirlo e diventare un fervente strumento dell'antisocialismo. Trovo un po' penoso sentir parlare di M soltanto attorno a Marinelli, che non fa altro che un lavoro spettacolare né più né meno, e non rispetto al grande valore di questa serie cioè sottrarre la figura di Mussolini al mito dei busti e delle effigi per rimetterla dove avrebbe sempre dovuto stare, nei processi storici, e farlo in modo popolare, non solo non accademico ma anti-accademico e dio solo sa quanto abbiamo bisogno di cultura anti-accademica in questo Paese. I processi storici son trattati fra l'altro in modo esteticamente interessantissimo dalla serie, perché la grande Storia è una Storia di scenari e in M gli scenari, quasi teatrali, sono di primaria importanza, esprimono le energie, e tutta la Storia umana è una storia innanzitutto di energie. Mussolini coi Fasci di combattimento non sarebbe arrivato da nessuna parte se non ci fosse stata una classe dominante che aveva bisogno della violenza organizzata per sedare le spinte rivoluzionarie fra le masse. E le spinte rivoluzionarie le spegni molto meglio se a trascinarti è l'odio, Mussolini era odiato fra le masse socialiste perché aveva tradito, e dunque le odiava, perché per loro c'erano in quel momento altre teste pelate da seguire, in una Russia vicina più che mai e che faceva tantissima paura, ai reazionari e non di meno ai riformisti di tutta Europa. Mussolini fu un anti Lenin a modo suo, la funzione storica che giocò fu esattamente quella. E fu anche uno come Mussolini ad aiutare un successivo traditore antiLenin di altra natura, come Josep Stalin, a portare avanti la causa dell'antisocialismo a sua volta. Il figlio del secolo è stato il figlio che si è messo al servizio delle esigenze controrivoluzionarie delle classi dominanti, in un'epoca in cui le masse erano in movimento, la borghesia che affollava il Parlamento le temeva, e solo attraverso la violenza si poteva obbligarle a cambiare direzione. Mussolini fu l'organizzatore di violenza più abile della prima metà del secolo in questo Paese. Il fascismo non ottenne consenso fra le masse, il fascismo ottenne consenso fra le classi dominanti, e poi alle masse si impose, non certo si propose. Qui sta il parallelo, l'unico a mio avviso seriamente pregnante, e di radicale attualità, con il presente. Parliamo di questo, per favore. Non lo esige la serie, lo esige il tempo in cui siamo. Esige decisamente qualcosa di più che commentucci sagaci e compiaciuti da posizioni molto più simili a quelle degli imbelli che obbedirono ai voleri di M a suo tempo, che non certo alla battaglia coraggiosa di Matteotti. Federica D’Alessio, Facebook
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pettirosso1959 · 4 months ago
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https://roma.corriere.it/notizie/politica/24_dicembre_22/bella-chat-giannini-naufragio-fe81b63c-f015-4742-a5b6-d41106da9xlk.shtml
E pure Bella chat, alla fine, è stata travolta dalla maledizione della Favola delle api. L’ha scritta Bernard de Mandeville, nel 1705. L’alveare prospera, sotto il tallone di un lavoro spietato, con pochi che si arricchiscono sfruttando i più, tra vizi, imbrogli, miserie, lussi e disperazione. Eccola allora la rivoluzione dei probi: ora l’onestà regna, l’uguaglianza tra le api pure, ma, rapidamente, più nessuno fa nulla, tutto decade, l’alveare crolla. Avverte il filosofo: «Abbandonate dunque le vostre lamentele, o mortali insensati! Invano cercate di accoppiare la grandezza di una nazione con la probità. Occorre che esistano la frode, il lusso e la vanità, se noi vogliamo goderne i frutti».
Cinico e iperbolico, de Mandeville, ma sta di fatto che anche l’ultimo tentativo di far nascere l’Uomo Nuovo (o la Donna Nuova), con una chat creata da Massimo Giannini il 25 aprile scorso, ha fatto naufragio, sfregiato soprattutto, in conclusione, da liti feroci su Israele. È proprio il fondatore ad abbandonare la nave: «Amiche ed amici, con grande dispiacere e rammarico, vi informo che dopo quest’ultimo messaggio lascio questa chat. L’idea che l’aveva fatta nascere era un’altra, ma constato che nel tempo si è irrimediabilmente perduta, sicuramente anche per responsabilità di chi l’aveva lanciata. Per quanto mi riguarda, mi fermo qui». Ma insomma, che accidenti è successo? La partenza era stata in grande spolvero. Un confronto per la democrazia e contro le tentazioni di rigurgiti neofascisti. Già si parlava di organizzare convegni, e c’era pure chi immaginava la nascita di un nuovo partito. Un migliaio di partecipanti, tanti nomi prestigiosi, non facile dire se con il ruolo di promotori o invece di semplici invitati. Carlo De Benedetti, Romano Prodi, Massimo D’Alema, Giuseppe Sala, Stefano Bonaccini, Pierluigi Bersani, Fausto Bertinotti, Walter Veltroni, Elsa Fornero, Sigfrido Ranucci, Corrado Formigli, Concita De Gregorio, Bianca Berlinguer, Donata Scalfari e tantissimi altri. A dire la verità già all’inizio gran parte dei nomi più noti si guardavano bene dall’intervenire. E anzi, sconcertati dalla valanga di Bip! che inondavano i cellulari, in parecchi, con garbo, auguravano buon lavoro a tutti e si staccavano dalla chat. Anche perché l’unanimità si era raggiunta soltanto contro l’Autonomia differenziata, e per il resto l’effetto sfogatoio, pieno di frecciatine, non aveva faticato a prendere il sopravvento. Ed è vero anche che si trattava di una chat aperta, dove ognuno poteva invitare chiunque, l’amico, il vicino, il parente, e guai a dire di no alle masse. Ma va da sé che l’effetto stadio si moltiplica. E quindi, dopo un po’ di complimenti reciproci, perché era proprio ora, c’era davvero bisogno che qualcuno alzasse la voce, si era rapidamente passati, come da tradizione, a discutere sulle colpe storiche di una sinistra che ha smarrito principi e ideali, per diventare piaciona e salottiera, se non affarista e attaccata alle poltrone. Ma è soprattutto sulla tragica vicenda mediorientale che la chat è esplosa. David Parenzo contro le «teste di Gaza». Rula Jebreal pubblica foto di bambini palestinesi uccisi: «Ecco cosa vi dovrebbe offendere! Provate a misurare la vostra moralità e umanità». Tal Simone: «Lei mi ha dato del genocida e ora dovrei vergognarmi io». «Vergognati!». «Lei ci ha insultati tutti. Basta». Emanuele Fiano: «Io sono il presidente di Sinistra per Israele e sono stato accusato di essere “per il genocidio”, accusa infamante». Rula Jebreal: «C’è un ampio consenso popolare per il genocidio a Gaza». «Lei insulta. Ogni tanto chiedere scusa non è una vergogna. Ci provi». «Sostenere uno Stato che sta commettendo uno sterminio è direttamente proporzionale a sostenere lo sterminio». «Ma veramente non capisci il valore di quello che dici?». E addio al proposito della chat di stringere nell’angolo Giorgia Meloni. Va da sé che basta, non poteva durare e forse, con il senno di poi, non doveva nemmeno cominciare. Anche l’ultima utopia, per quanto relegata nell’ambito virtuale di una chat, va in soffitta. L’aveva predetto Jean-Jacques Annaud, il regista del film Il nemico alle porte, sulla battaglia di Stalingrado. Eccolo il monologo del commissario politico, prima di morire vittima consapevole del proiettile del cecchino nazista: «Sono stato così sciocco Vassili. L’uomo sarà sempre l’uomo. Non esiste l’uomo nuovo. Con tanta fatica abbiamo provato a creare una società che fosse giusta, dove non c’è niente da invidiare al tuo compagno, ma ci sarà sempre qualcosa da invidiare: un sorriso, un’amicizia, qualcosa che non hai e di cui ti vuoi appropriare. In questo mondo ci saranno sempre i ricchi e i poveri. Ricchi di talento, poveri di talento. Ricchi d’amore, poveri d’amore».
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crossroad1960 · 1 year ago
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Salvini È l’incoerenza personificata🤡
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ma-come-mai · 1 year ago
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«Le masse non ascoltano la verità. Chi le illude diviene facilmente il loro padrone, chi tenta invece di distruggere le loro illusioni è sempre la loro vittima.»
C’era un famoso oratore nel mondo antico che era nemico di Socrate: Callicle. Cosa aveva di speciale questo Callicle? Era quello che oggi potremmo definire un imbonitore. Perché? Perché diceva alla gente quello che la gente voleva sentirsi dire. Callicle sapeva anticipare l’opinione popolare e adattarvi il proprio discorso, così da catturare sempre il consenso della folla.
Usava spesso nei suoi discorsi parole-chiave come: «libertà», «patria», «democrazia», «diritti», «cambiamento», parole cioè che facessero presa sulla gente. Parlava senza mai dire nulla di concreto, senza sbilanciarsi troppo. Parlava cioè quella lingua che oggi si chiama «politichese». Opposta alla figura di Callicle vi è invece Cassandra, colei che nonostante la veridicità delle sue parole, viene trattata come una folle e creduta soltanto quando ormai è troppo tardi. Perché? Perché Cassandra a differenza di Callicle non conosce l’arte della parola.
Ma perché la gente non smaschera i tanti Callicle di oggi e di ieri? La risposta ve la fornisce Orwell in quel capolavoro che è 1984. Ricordate il bipensiero? Il Partito nel romanzo di Orwell impone alla gente le sue verità e l’attimo dopo smentisce quanto ha detto, ma non importa, la gente continua a credergli. Vi suona familiare?
La massa è più che disposta ad essere ingannata. Chi parla con sincerità viene spesso deriso e frainteso e negli agoni politici il popolo da la sua preferenza a chi invece lo seduce e lo lusinga. Costui riscuote sempre un grande successo perché sfrutta le speranze e le paure del suo uditorio; alimenta tali speranze con grandiose promesse, condannando all’oblio le tante “Cassandre”, che continuano a gridare la verità.
Guendalina Middei, anche se mi conoscete come Professor X (su fb)
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abr · 10 months ago
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Intellò ridens
Ridono rimarcando le imprecisioni e svarioni del Salveneeh, del ministro o del collaborante destro di turno, hohahahah.
Tecnica invero da poveracci quella di isolare la cazzatina di sen sfuggita, spirito davvero provinciale: così qualunque scalzacani si può fingere sapientone al cospetto di chiunque. Questo atteggiamento coda-di-paglista vale per l'intellò e ancor di più per gli affluent (i clientes) giornalai e insegnanti medi, come gli autodidatti o i professionistini sinistrati.
Dimentichi, le elite provinciali e gli affluent sfighé, come la sinistra un tempo fosse operaia proletaria orgogliosamente cafona, mentre oggi si sia rifugiata nelle sue turris eburnee e abbia lasciato il campo totalmente libero alla destra. La quale edifica il consenso anche mostrandosi umanamente media se non mediocre, a volte impreparata. Come la gente normale.
Lo spiegò bene, un tempo, Umberto Eco a proposito del grande successo popolare di Mike Bongiorno. Ma che je lo dici affà a dei provinciali coda di paglia, per questi tutto passa come i treni per le mucche.
ispirato dal vigile Fulvio Abbate, via https://x.com/fulvioabbate/status/1804956281091891624
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rideretremando · 2 years ago
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Tutti in ginocchio
Anche nelle reti televisive non appartenenti a lui, il santino è pronto. Il Monumento, anche per le doti personali, per la simpatia (la politica è intrattenimento), anche per il lato umano (ci aspettiamo che i politici siano diavoli bavosi), è pronto a superare la grandezza del Duomo di Milano. Imminenti i paragoni con Aldo Moro e De Gasperi. Tutti in ginocchio in una messa cantata per dimenticare la storia. Una corsa ad esprimere cordoglio per un uomo che ha conquistato la televisione per poter conquistare le coscienze ed il senso della realtà. Mussolini si rese conto che avrebbe dovuto fare il Concordato con la Chiesa cattolica per consolidare il suo consenso; oggi, per lo stesso scopo, bisogna acquistare una società di calcio, spendere tantissimo e farla vincere. Se trionfi nel campo della vera religione di massa, il calcio, in politica tutto è in discesa. In un mondo semplificato dalla logica sportiva dei meritevoli e degli sfigati, dei vincenti e dei servi, non c’è piacere migliore del baciare i piedi di chi ha denaro, potere e forza mediatica. Il Padrone potrà anche aver dato un contributo decisivo alla crisi profondissima sul piano economico (esplosione del debito pubblico, crescita zero, natalità zero, aumento dell’emigrazione, salari più bassi d’Europa), sul piano culturale (falsificazione del liberalismo, volgarizzazione della televisione, pornografizzazione delle donne, delegittimazione della scuola e della cultura), sul piano morale (evasione fiscale, prostituzione a livello pubblico, corruzione, rapporti opachi con la mafia), sul piano della legalità (condanna definitiva per frode fiscale e cacciata dal Senato nel 2013, decenni passati a parlare dei suoi processi, risolti con fughe, leggi ad personam ed insulti ai magistrati, definiti “malati mentali), politico (attacco a tutti i poteri terzi in pieno malinteso della democrazia, l’amicizia con i dittatori, l’avallo della guerra in Iraq e della repressione di Genova 2001, alleanze con fascisti e razzisti) potrà aver fatto tutto questo, ma innanzitutto dobbiamo nascondere il servilismo e l’assenza di libertà critica dietro l’ovvia pietà per un anziano che muore. Anche questa indulgenza è il tripudio del berlusconismo, una sintesi di perdonismo immorale, plutocrazia anticristiana, cortigianeria e fascino per il potere, sempre lo stesso della tradizione della penisola, atavico, popolare, sempre concesso dal basso della plebe verso l’alto di vescovi e re, papi e sovrani, mafiosi e piazzisti mediatici.
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arcobalengo · 2 years ago
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Porto Cervo: due turisti romani per due caffé e due bottigliette d'acqua si vedono consegnare uno scontrino da 60 euro. "Questa è una rapina" sostengono gli astanti, "No, questo è turismo esperienziale, controbattono i gestori del locale". Si, turismo esperienziale, tipo quando vai a giocare a poker e solo all'ultimo giro ti accorgi che tu eri il pollo che ci ha lasciato 500 euro. Anche questa è un'esperienza per sprovveduti.
Poi certo, questi due "turisti" romani sono tutt'altro che sprovveduti ma due provocatori che su commissione dei giornali hanno il compito di creare lo scandalo e di trasmettere la prova (la fotografia dello scrontrino) al giornale. Ormai sono troppi i casi per non capire che è in corso una campagna di stampa per screditare i nostri commercianti come speculatori.
Molto probabilmente vogliono vendere all'estero l'ultima grande industria italiana, quella del Turismo che vale 200 miliardi all'anno di fatturato. Solo con il consenso popolare si possono vendere alle multinazionali estere stabilimenti balneari, locali, ristoranti e bar delle località turistiche. E la campagna serve a questo.
I miei due cents.
Giuseppe Masala
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curiositasmundi · 2 years ago
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Dopo gli attentati del marzo 2016 a Bruxelles, scesero dalle Fiandre e s’installarono per giorni in piazza della Bourse, centinaia di attivisti del Vlaams Belang, il partito di destra che seguì allo scioglimento del Vlaams Blok. Le teste rasate e la reazione popolare agli attentati intimorirono la popolazione islamica, in maggioranza marocchina, e i suoi giovani smisero di angariare a frotte gli europei malcapitati. Ma il tempo è passato e dopo i rigori della pandemia eccoli di nuovo per strada a infastidire pedoni e ciclisti e a provocare soggetti inermi e solitari.
Pur non avendo esperienza recente, sono sicuro che anche in Francia è così. Negli anni ’70 solo Saint-Denis, l’enorme quartiere a nord di Parigi, era abitato da una cospicua rappresentanza di nord-africani. Adesso le banlieue di tutte le città francesi sono pezzi di Algeria, di Africa nera o d’Indocina trapiantate in terra di Francia. Una popolazione formalmente europea, ma ancora in attesa di cittadinanza piena e di accesso reale a ogni servizio della Repubblica. Dire che è colpa delle diversità culturali, della resistenza a dissolvere i precetti della tradizione e ad inserirsi nelle regole democratiche, è un modo per non voler affrontare il problema. Il razzismo e l’avversione per l’estraneo sono il modo più spiccio per drogare le regole della concorrenza e vincere facile la lotta di classe. Le prime generazioni di stranieri hanno sopportato lo stato di fatto e l’esclusione dai diritti che i nativi francesi hanno imposto loro, ma la terza e la quarta generazione non sono più disposte a subire, specie se per molto tempo esse si sono sentite francesi: nelle scuole, nelle mode, nei miti collettivi. Difatti il pericolo non viene dall’integralismo (reazione tradizionale alla mancata integrazione), ma dall’inconcepibile rifiuto di cittadinanza verso chi ha la colpa di avere un aspetto non proprio europeo.
L’uccisione di Nahel ha fatto saltare il tappo del risentimento, e la risposta dei giovani stranieri è esplosa in tutta la Francia. Continuare ora a soffermarsi sugli aspetti della reazione, della violenza, significa non voler intaccare l’ordine che permette ad una popolazione originaria di godere dei vantaggi sociali di fatto. I cortei oggi portano solidarietà ai sindaci presi di mira dalla protesta, e una torma di ottusi governanti si sono barricati dietro striscioni con scritte “Uniti per la Repubblica”. A Lyon sono scesi per strada mascherati, gridando col braccio teso “La France aux Français”, e sicuramente per qualche tempo i giovani magrebini staranno a casa. Ma non è finita qui. Le Pen avrà più seguito di prima, e chiunque tenterà di scoperchiare e mostrare la contraddizione sociale sarà punito dal consenso popolare.
Avaniti le destre di G. di Maio - via Infosannio
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eliafiorentini · 22 days ago
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Elia Fiorentini: Nuove opportunità e rischi potenziali nel mercato azionario italiano in rialzo prudente
Attualmente, il mercato azionario italiano sta mostrando un rialzo prudente sotto l’influenza di molteplici fattori. Le dichiarazioni del Ministro delle Finanze Scott Besant hanno sollevato preoccupazioni su un possibile rallentamento economico, mentre la volatilità dei futures di Wall Street riflette l’attenzione globale degli investitori sulla riunione della Federal Reserve sui tassi di interesse. Allo stesso tempo, la prossima telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, insieme a una maggiore chiarezza sulle politiche tariffarie, è diventata un punto focale per il mercato. Elia Fiorentini ritiene che, in questo complesso contesto macroeconomico, gli investitori debbano analizzare in profondità l'impatto potenziale delle politiche, della geopolitica e dei settori chiave sul mercato, al fine di sviluppare strategie di investimento più flessibili e solide.
Sentimento di mercato e aspettative politiche nel rialzo prudente
Il recente rialzo prudente del mercato azionario italiano riflette principalmente la cautela degli investitori di fronte all’incertezza macroeconomica. Le dichiarazioni del Ministro delle Finanze Scott Besant sul possibile rallentamento economico e le preoccupazioni sulla riunione della Federal Reserve sono diventati fattori chiave che influenzano il sentiment del mercato nel breve periodo. Elia Fiorentini sottolinea che gli investitori dovrebbero monitorare attentamente le decisioni della Federal Reserve, poiché, in un contesto in cui le pressioni inflazionistiche si intrecciano con le politiche tariffarie, le decisioni sui tassi di interesse avranno un impatto significativo sui mercati.
Elia Fiorentini osserva che la politica dei tassi di interesse della Federal Reserve non influisce solo sulla liquidità globale, ma incide direttamente anche sulla redditività del settore bancario italiano. Dall’andamento attuale del mercato emerge una chiara divergenza nel comparto bancario: ad esempio, UniCredit ha registrato un rialzo del 3,3%, Mediobanca è salita del 2,2%, mentre Banca Popolare di Milano ha subito un calo dello 0,5%. Questa divergenza riflette le diverse aspettative del mercato sulla solidità dei fondamentali e sulla capacità di adattamento delle varie banche alle politiche in evoluzione. Elia Fiorentini ritiene che, nell’attuale contesto, gli investitori dovrebbero concentrarsi sulle banche con una qualità degli attivi solida e una forte redditività, monitorando al contempo l’impatto della politica della Federal Reserve sull’intero settore bancario.
Elia Fiorentini sottolinea inoltre che la telefonata imminente tra Trump e Putin aggiunge un ulteriore elemento di incertezza al mercato. In precedenza, gli incontri tra funzionari russi e americani a Mosca hanno ottenuto progressi positivi, alimentando le speranze di una potenziale soluzione al conflitto in Ucraina. Se il colloquio telefonico porterà a un consenso concreto, il mercato potrebbe registrare un aumento della propensione al rischio, spingendo ulteriormente al rialzo gli indici azionari. Tuttavia, se i negoziati non produrranno risultati significativi, il mercato potrebbe nuovamente essere dominato dal sentiment di avversione al rischio.
Spesa per la difesa e opportunità di investimento nel settore energetico
Nel contesto di mercato attuale, l’espansione della spesa militare e il settore energetico sono diventati due dei principali punti di interesse per gli investitori. Con l’aggravarsi delle tensioni geopolitiche, le aspettative di un aumento della spesa per la difesa da parte dei paesi europei hanno spinto al rialzo i titoli delle aziende del settore. Ad esempio, il prezzo delle azioni di Leonardo è aumentato dell’1,8%, raggiungendo un massimo storico di 48,49 euro, mentre le azioni di Fincantieri sono salite del 2% a seguito di notizie su acquisizioni, segnando anch’esse un nuovo record. Elia Fiorentini sottolinea che il potenziale di crescita di queste aziende deriva principalmente dal continuo investimento dei paesi europei nel settore della difesa, una tendenza che potrebbe proseguire per un periodo di tempo significativo.
Elia Fiorentini evidenzia che gli investitori possono considerare le aziende legate all’espansione della spesa militare come un’importante direzione d’investimento a medio-lungo termine. In particolare, le aziende che vantano competitività nell’innovazione tecnologica e nei mercati internazionali potrebbero ottenere più ordini e quote di mercato in futuro. Tuttavia, gli investitori devono anche prestare attenzione all’incertezza geopolitica e ai suoi potenziali effetti su queste aziende, poiché eventuali cambiamenti nelle relazioni internazionali potrebbero influenzare la domanda di ordini.
Nel frattempo, anche la performance complessiva del settore energetico merita attenzione. Le azioni di Eni sono aumentate dell’1,3%, quelle di Tenaris dello 0,9%, mentre Saipem è salita di circa il 3% dopo che Jefferies ha rivisto al rialzo il suo target price. Elia Fiorentini sottolinea che la solidità del settore energetico riflette non solo una relativa stabilità dei prezzi del petrolio, ma anche un’ottimistica previsione di redditività futura per le aziende del comparto. Per gli investitori, la stabilità del settore energetico e il suo elevato rendimento da dividendi lo rendono un’opzione di investimento particolarmente interessante nell’attuale contesto di mercato.
Elia Fiorentini osserva che, sebbene vi siano molte opportunità di investimento nel mercato attuale, l’incertezza legata alle politiche economiche e alla geopolitica rimane un fattore di rischio chiave. Decisioni come quelle della Federal Reserve sui tassi di interesse, la politica dei dazi di Trump e gli sviluppi della guerra in Ucraina potrebbero avere un impatto significativo sul sentiment del mercato e sui flussi di capitale. Da una prospettiva di lungo termine, le aziende legate all’espansione della spesa militare e il settore energetico offrono un potenziale di crescita. Gli investitori possono ridurre il rischio attraverso una diversificazione del portafoglio e ottimizzare l’allocazione degli asset per raggiungere un obiettivo di crescita stabile del capitale.
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alephsblog · 28 days ago
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L’ultima performance televisiva di Giovanna Botteri, che si è scagliata contro il presidente ucraino Vladimir Zelensky, reo in buona sostanza di non essersi arreso fin da subito all’invasione russa, disvela una volta ancora quanto sia scadente ed ideologico (le due cose si tengono bene insieme) il sistema mediatico in Italia e soprattutto quello televisivo.
Giovanna Botteri è solo l’ennesima “opinionista” di un lungo elenco che sembra dimenticare chi, tra Ucraina e Russia, sia la vittima e chi l’aggressore. Che non possiamo accettare, in base ai nostri valori di giustizia e libertà, che tra Ucraina e Russia vi possa essere un negoziato tra pari.
È davvero impressionante il numero di opinionisti, propinati all’opinione pubblica italiana in questi tre anni, totalmente insensibili alla tragedia del popolo ucraino, sordi e ciechi di fronte agli intenti criminali e liberticidi del regime russo di Putin. Il tutto in un paese che è stato tra i fondatori della Nato e dell’Unione europea.
Quante deliranti e odiose parole ci saremmo risparmiate, se le redazioni non avessero deciso, per motivi che nulla hanno a che vedere con la competenza o l’utilità per il pubblico, di trasformare questi imbarazzanti personaggi in opinionisti mediatici?
Anche la politica, va da sé, si è prontamente accodata. Solo pochi giorni fa una nutrita schiera di rappresentanti dell’elettorato italiano ha idealmente timbrato il cartellino putinista non votando al parlamento di Strasburgo a favore del piano di difesa europea, presentato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
E allora ti soffermi a pensare: com’è possibile che la maggioranza di questo paese sia sempre così permeabile al richiamo di ogni tipo di propaganda antioccidentale? Despoti, dittatori, terroristi e tagliagole di ogni latitudine e credo, purché ostili al modello occidentale, in Italia trovano sempre volenterosi megafoni e un uditorio pronto ad ascoltare.
Ma forse è una domanda incongrua. Forse tendiamo a scambiare la causa con l’effetto.
Riflettiamoci. L’Italia ha inventato ed esportato con successo il Fascismo. Per 20 anni è stata una feroce dittatura con un ampio consenso popolare. Si è alleata con la Germania nazista e ha anche collaborato allo sterminio degli ebrei. Solo una rovinosa sconfitta militare ha modificato il corso degli eventi. Ci siamo ritrovati nel consesso delle nazioni democratiche, con Germania e Giappone, solo perché i vincitori della guerra si sono spartiti il mondo in zone d’influenza.
Poi abbiamo avuto il più grande partito comunista d’Occidente e siamo tutt’ora un paese, per ampi settori di opinione pubblica, pervaso da una cultura fortemente ostile ai fondamenti costitutivi della democrazia liberale.
E allora, a pensarci meglio, nulla di quanto sta accadendo oggi è estraneo alla storia di questo paese. Basta conoscerla.
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cicofede7 · 4 months ago
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Tratto da Racconti di Calcio
GIUSEPPE MEAZZA
"Peppin....Peppin....!!!"
"Passa Peppin...!!!"
Ma incantava sui campetti di Greco Milanese e Porta Romana.
Si perché c'era un bambino che sin dall'eta' di sei anni si dilettava a giocare con i Maestri Campionesi.
Inseguendo una palla fatta di stracci.....correva, saltava l'avversario...e gol.
Quel bambino, nato nel popolare quartiere di Porta Vittoria a Milano il 23 Agosto 1910,.....lo chiamavano tutti Pepin....ma sarà il più grande goleador della storia del calcio italiano.
Semplicemente Giuseppe Meazza.
All'eta' di 12 anni inizia a calcare i campi regolamentari con la squadra del Gloria F.C. ed un signore, che rimase affascinato dalle sue giocate, gli regalo' i primi scarpini....
Si perché la madre dette il consenso.....ma purtroppo non aveva i soldi per comprarli ......il costo?
L'equivalente di 3 stipendi.
Abbiamo detto della madre, perché "Peppin" rimase orfano all'età di 7 anni.....il padre morì nel 1917 durante la prima guerra mondiale.
Fece un provino per il Milan.....lo videro....piaceva....ma...
" Mingherlino il ragazzo....Non sara' mai un giocatore...."
E fu scartato.
Due anni dopo arriva sulla sponda opposta.
All' Inter.
Si può tranquillamente dire che lo acquistò per un pezzo di pane.
L'accordo fu semplice.....l'Inter provvedeva ai pasti della famiglia, vista la modesta situazione economica.
.......................
Tratto da :RACCONTI DI CALCIO.
Federico Lo Cicero
ED. Europa Edizioni.
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pier-carlo-universe · 5 months ago
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stilouniverse · 6 months ago
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