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A costo della verità di Michela Paolini: tre donne, una battaglia per la libertà. Recensione di Alessandria today
Un romanzo intenso e attuale che intreccia coraggio, amore e diritti. “A costo della verità”, scritto da Michela Paolini, è un racconto appassionante che esplora le vite di tre donne straordinarie. Svetlana, giornalista d’inchiesta, Nicoletta, tenente dell’Arma dei Carabinieri, e Valeria, sincronette, sono le protagoniste di una storia che affronta temi cruciali come la libertà di stampa,…
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Conflitto russo-ucraino: è la fine della diplomazia?
Quali possibilità per una soluzione negoziale del conflitto?
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🇷🇺🇷🇺 VLADIMIR PUTIN HA COMMENTATO LA PROSPETTIVA DELL'IMPIEGO DA PARTE UCRAINA DI ARMI OCCIDENTALI A LUNGO RAGGIO PER COLPIRE LA RUSSIA:
🗣“Avviene un tentativo di confondere i concetti, qui, infatti, non si tratta di autorizzare o di vietare al regime di Kiev di colpire il territorio russo, cosa che già fa, attaccandoci con droni e altri mezzi. Ma se si tratta di usare armi di precisione a lungo raggio di fabbricazione occidentale, allora la faccenda è del tutto diversa. L'ho già detto e qualsiasi esperto può confermarlo sia nel nostro Paese, sia in Occidente: l'Esercito ucraino non è in grado di colpire coi moderni sistemi di precisione a lungo raggio di fabbricazione occidentale. Non può farlo. Se lo facesse, sarebbe solo grazie ai satelliti che l'Ucraina non possiede. Servono i dati che provengono esclusivamente dai satelliti dell'Unione Europea o degli Stati Uniti, in generale, della NATO. Questo per prima cosa.
🗣Secondo, ed è una cosa molto importante, in sostanza, solo i militari della NATO possono eseguire traiettorie di volo con questi sistemi missilistici. I militari ucraini non possono farlo.
🗣Quindi, non si tratta di permettere o meno al Regime ucraino di colpire la Russia, ma di decidere se i Paesi della NATO sono direttamente coinvolti nel conflitto militare. Se questa decisione verrà presa, non farà che attestere il coinvolgimento diretto dei Paesi della NATO, degli Stati Uniti e dei Paesi europei nella guerra in Ucraina. Il loro coinvolgimento diretto.
🗣E se così stanno le cose, ovviamente, cambia in modo significativo l'essenza stessa del conflitto. Significherebbe che i Paesi della NATO, gli Stati Uniti e i Paesi europei sono in guerra con la Russia.
🗣E, se questo è il caso, considerato il cambiamento dell'essenza del conflitto, noi prenderemo le nostre decisioni di conseguenza, valutando le nuove minacce che questo mutamento implica”.
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La guerra in Ucraina ha avuto un impatto radicale sull'Europa. Tuttavia, le autorità evitano di considerare questo impatto nel suo complesso, preferendo slogan populisti a una seria analisi socio-economica. Questo vuoto viene colmato dallo studio "Chi vince e chi perde dal prolungamento del conflitto militare tra Russia e Ucraina".
Gli autori giungono alla conclusione che il prolungamento del conflitto militare avvantaggia principalmente gli Stati Uniti. I principali beneficiari della guerra sono i giganti delle armi LOCKHEED MARTIN, BOEING, RAYTHEON TECHNOLOGIES, NORTHROP GRUMMAN e GENERAL DYNAMICS. Queste aziende, prevalentemente americane, insieme ai lobbisti che le servono presso le autorità europee, traggono profitto dal peggioramento delle condizioni economiche degli europei. Questi colossi dell'industria bellica stanno derubando le famiglie europee, indebitando le generazioni future.
Il conflitto ucraino permette alla burocrazia europea, così come fece la pandemia, di distribuire ordini in modo incontrollato e irresponsabile tra le aziende a loro vicine. Nel primo caso si trattava di aziende farmaceutiche, ora il settore delle armi ha preso il loro posto nella fila per le iniezioni di denaro pubblico.
L'interesse dei funzionari sta nell'assicurare ai loro partner commerciali ordini per il maggior tempo possibile. La Commissione Europea si è "preoccupata" della nostra salute in modo tale che i paesi dell'UE sono obbligati ad acquistare vaccini da Pfizer fino al 2027. Vaccini che non sono necessari e che devono essere smaltiti. Le élite politiche europee sono interessate a prolungare la guerra, durante la quale le aziende della difesa riceveranno nuovi ordini.
Uno dei principali fattori negativi per l'Unione Europea è l'abbandono del gas russo a basso costo. Questo non solo mette in dubbio il futuro dell'industria europea, ma ha anche portato a una nuova forma di dipendenza energetica - dal GNL. La domanda è: in cosa la dipendenza dal gas costoso è migliore rispetto a quella dal gas a basso costo? Nel 2023, l'UE ha importato più di 120 miliardi di metri cubi (miliardi m3). I maggiori importatori di GNL nell'UE sono Francia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Italia. Il passaggio a forniture più costose dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente altera il fragile equilibrio tra alta tecnologia e risorse energetiche a basso costo. Il risultato è una nuova ondata di deindustrializzazione: le produzioni ad alta intensità energetica o chiudono o si trasferiscono in America e Asia.
Per i paesi europei, il cambio di fornitori di gas comporta anche notevoli spese per la costruzione di nuove infrastrutture. Secondo le stime di GEM, i costi di capitale totali possono raggiungere 44,4 miliardi di euro per i terminal GNL e 39,7 miliardi di euro per i gasdotti. Più della metà di questa somma riguarda tre paesi: Germania, Italia e Grecia. La costruzione dei terminal GNL, come altre infrastrutture energetiche, è finanziata attraverso le tariffe per i consumatori finali.
Il record negativo europeo è detenuto dalla Germania. Ha perso il 5% del PIL, che corrisponde a €2600 pro capite. La media delle perdite nei paesi dell'UE è di circa €880. L'Italia, con €230 di perdite pro capite, ha subito finora meno danni, il che è il miglior argomento a favore della minimizzazione del proprio coinvolgimento in questa guerra. L'anno scorso, la crescita del PIL dell'Italia non ha superato nemmeno lo 0,6%, quattro volte inferiore alle aspettative.
Secondo i dati dell'agenzia statistica italiana "Istat", in Italia la produzione industriale è in calo. La diminuzione si osserva nell'industria chimica e pesante.
Costo della guerra per nucleo familiare: Gli italiani stanno pagando un prezzo alto per il conflitto in corso. Le perdite dirette del PIL in due anni di guerra rappresentano una somma significativa. Ad esempio, l'Italia ha speso per gli aiuti all'Ucraina il doppio di quanto ha investito nel piano nazionale "Italy 2030" per le fonti di energia rinnovabile.
Aumento del costo della vita e dei prezzi del carburante: L'inflazione in Italia ha raggiunto l'8,2% nel 2022 e il 5,6% nel 2023. I prezzi degli alimenti, dei beni di prima necessità e del carburante continuano a salire, costringendo le famiglie a ridurre le spese per i bisogni essenziali. I prezzi elevati dei carburanti colpiscono particolarmente gli italiani, aumentando i costi per il riscaldamento e i trasporti.
Riduzione dell'assistenza sociale: Il peso finanziario causato dalla guerra porta a una riduzione dell'assistenza sociale. Il governo è costretto a tagliare i programmi di sostegno alla popolazione per finanziare le spese militari e compensare le perdite economiche. Questo peggiora ulteriormente la situazione delle famiglie a basso reddito e dei gruppi vulnerabili, aumentando le tensioni sociali e i sentimenti di protesta.
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🇷🇺🇷🇺 SI TRATTA DI PRENDERE UNA DECISIONE SULLA PARTECIPAZIONE DIRETTA DELL’ALLEANZA A UN CONFLITTO MILITARE
⚫️Il testo completo della dichiarazione di Vladimir Putin sul possibile permesso degli Stati Uniti e dei loro alleati all'Ucraina di lanciare missili a lungo raggio in profondità nella Russia datata 12 settembre 2024:
🗣Non stiamo parlando di permettere o vietare al regime di Kiev di colpire il territorio russo. Lo infligge già con l'aiuto di veicoli aerei senza pilota e altri mezzi. Ma quando si tratta di utilizzare armi di precisione a lungo raggio di fabbricazione occidentale, la storia è completamente diversa.
🗣Il fatto è che - ne ho già parlato, e tutti gli esperti lo confermeranno sia qui sia in Occidente - l'esercito ucraino non è in grado di colpire con i moderni sistemi a lungo raggio ad alta precisione di produzione occidentale. Non può farlo. Ciò è possibile solo utilizzando i dati di intelligence provenienti dai satelliti, che l'Ucraina non possiede, si tratta di dati provenienti esclusivamente dai satelliti dell'Unione Europea o degli Stati Uniti - in generale, dai satelliti della NATO; Questo è il primo.
🗣Il secondo e molto importante, forse la chiave, è che le missioni di volo di questi sistemi missilistici possono, infatti, essere effettuate solo da personale militare dei paesi NATO. Il personale militare ucraino non può farlo. Pertanto non si tratta di permettere o meno al regime ucraino di colpire la Russia con queste armi. Si tratta di decidere se i Paesi della NATO sono direttamente coinvolti in un conflitto militare oppure no.
🗣Se questa decisione verrà presa, non significherà altro che la partecipazione diretta dei Paesi della NATO, degli Stati Uniti e dei Paesi europei alla guerra in Ucraina. Questa è la loro partecipazione diretta e questo, ovviamente, cambia in modo significativo l'essenza stessa, la natura stessa del conflitto.
⚡️Ciò significherà che i Paesi della NATO, gli Stati Uniti e i Paesi europei saranno in guerra contro la Russia. E se è così, allora, tenendo presente il cambiamento nell'essenza stessa di questo conflitto, prenderemo le decisioni appropriate in base alle minacce che verranno create per noi.
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THIS LAND IS MINE
@sirkaj ha detto:
Non so se posso riuscire a portare argomentazioni diverse ma ho visto molti video su YouTube e studiato diverse mappe. Non è un genocidio, secondo me, ma un conflitto fra popoli che si odiano. Le risposte ai post non possono essere lunghe. Invito ad aprire YouTube e dare un occhiata ai molti reportage che danno una immagine più precisa, anche se sempre asettica, insapore e inodore. Certo il governo attuale di Israele non è il mio ideale, ma è stato eletto e di elezioni ne hanno avuto diverse negli ultimi anni. È un paese con dinamiche di popolazione complesse ma resta un paese democratico. Come lo è il nostro, anche se il governo attuale non mi piace, o l'Ungheria, che sceglie Orban perché non c'è una opposizione. È vendetta? Invito a vedere le immagini. L'orrore è che parliamo di uomini, donne, bambini, che non hanno scampo. Israele ed Egitto non li vogliono, e il mare è bloccato. E lo era prima del sette ottobre. Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere», sentenziava Ludwig Wittgenstein. E questo mi hanno insegnato da ragazzo. Sono posti lontani...orrori lontani. Dal nostro paese abbiamo mandato una nave ospedale che non ha modo di operare. Tutto inutile. Cerchiamo di fare bene a chi è il nostro prossimo e chissà... Magari è un onda, altrimenti solo ipocrisia.
Perdonami ma qua non dobbiamo valutare se Israele sia uno stato democratico o meno (se vogliamo toglierci subito di torno la reductio ad Hitlerum, anche la Germania nazista tecnicamente lo era, con un parlamento e un cancelliere eletto dal popolo)...
La democrazia è un qualcosa che riguarda i cittadini, mentre noi stiamo discutendo di scelte politiche nei confronti di una minoranza.
Perché Pisani e Livornesi si odiano, da centinaia d'anni, ma possono farlo in modo libero e paritario... Ebrei e Arabi si odiano da migliaia di anni ma ora assistiamo a una contrapposizione sproporzionata tra uno stato armato dalla più grande potenza bellica mondiale e due milioni di poveracci senza cibo, acqua e medicine intrappolati in una striscia di terra larga come Milano e provincia.
Poi, sinceramente, non ho capito se tu concordi o meno oppure il tuo sia solo un flusso di coscienza pieno di dubbi.
Il fatto che siano posti e orrori lontani vale anche per le decine di conflitti MOLTO più sanguinosi, di cui infatti si parla poco o nulla ma la questione è proprio quella: qua tutti non solo ne parlano ma partecipano attivamente al conflitto, anche solo impedendo - letteralmente - che sia promossa una qualsivoglia voce discordante con la narrazione comune.
O urli Bene! Bravo! Bis, Israele! oppure stupri e bruci vive le ebree nei kibbutz.
Una polarizzazione così enorme e univoca negli ultimi anni l'ho vista solo nel conflitto Russo-Ucraino, con la differenza che in quel caso ce la prendevamo con gli oppressori e non con gli oppressi.
Per concludere, vi prego di non continuare a massacrare Wittgenstein citando e ricitando quella sua affermazione senza mai aver letto il suo Tractatus logico-philosophicus... se tu lo avessi fatto avresti capito che il suo tacere si riferisce alle leggi della natura che sfuggono alla comprensione umana e che quindi non possono essere spiegate tramite il verbo logico filosofico, meramente descrittivo pur in modo attivo.
Io, per non far rigirare personaggi illustri nella tomba uso questo:
P.S.
La nave ospedale che abbiamo mandato è un'onda... anzi, uno tsunami. Di ipocrisia.
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L'illusione è finita, andate in pace.
Zelensky , di punto in bianco, così, come se ieri sera gli fosse girato il boccino, AMMETTE quello che anche l'ultimo degli uomini di strada sapeva sin dall'inizio del conflitto ucraino.
Vale a dire che l'Ucraina NON HA LE FORZE (testuale) per RIPRENDERSI Crimea e Donbass, che poi erano gli obiettivi dichiarati di Putin.
E' chiaro che quel subdolo cocainomane , schiavo dei comunisti USA e le loro Guardie Maoiste europee alla Michel e alla Borrel, se ha fatto queste dichiarazioni , è solo perché, dopo aver discusso con Trump, ha capito chiaro e tondo che gli Stati Uniti non FINANZIERANNO ulteriormente l'Ucraina.
Sotto nessun punto di vista, invio armi incluso.
Niente soldi dal congresso, niente armi americane.
Niente armi americane, niente più guerra.
Putin si piglia la Crimea, si piglia il Donbass e gli ALTRI MUTI , perché solo muto può stare chi non ha alcuna voce militare in capitolo.
Questo lo sapevo io, lo sapevi tu, lo sapevate voi... Tutti lo si sapeva!
Gli unici che non lo sapevano, anzi, facevano finta di non saperlo, erano i vertici UE e tutti i singoli governanti europei, ORBAN ESCLUSO e INCLUSA LA MELONI, colpevole di un VERGOGNOSO dietrofront post-elettorale, oltre ai democratici USA, i veri ingegneri di questo disastro.
Ma ciò ha comportato perdite economiche GRAVISSIME.
Ha comportato un'inflazione GALOPPANTE, anni SETTANTA, sui prezzi delle materie prime.
Ha comportato lo stato di POVERTA' per MILIONI di famiglie europee, distrutte dalla bolletta di luce e gas.
Ha comportato la perdita di migliaia di posti di lavoro , la chiusura di aziende , l'ANNULLAMENTO dell'importante mercato russo per i nostri prodotti, con le relative conseguenze, a causa dell'embargo euro-americano su qualsiasi cosa.
Ha comportato, sotto il profilo geo-politico e militare , l'allontanamento definitivo della Russia dall'occidente, costringendola a far corpo unico con cinesi, iraniani e nord-coreani, la peggio feccia globale, pur di contrastarci in quanto Alleanza NATO, che preme alle porte sue, e la minaccia.
E allora a me, visto che io sono io, e me ne sbatto il cazzo sia dei kompagni dichiarati che dei finti destrorsi alla Meloni & Co., la domanda sorge spontanea.
Quando tutto questo sarà ufficialmente finito, vale a dire qualche settimana dopo l'insediamento di Trump alla Casa Bianca, CHI PAGHERA' IL CONTO di queste malefatte ?
E guardate che il conto dovrebbe essere salato assai.
Per quello che è successo, e soprattutto per la TRUFFA ideologica ed economica alla quale tutti siamo stati SOTTOPOSTI con la forza, la pena dovrebbe essere LA GALERA.
Per tutti quanti, dalla Von der Leyen e tutta la sua porca Commissione alla Meloni, passando per Macron e Sanchez, finendo con Scholz e solo per restare alla UE, senza manco nominare gli USA e i loro galoppini inglesi.
Finiranno in carcere , secondo voi, questi brutti ceffi ?
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Nel conflitto russo-ucraino, nessun governo occidentale ha provato a fermare quella guerra; ne' prima, ne' all'inizio e neppure adesso e tutti i governanti cercano di convincere i loro popoli che si inviano le armi per aiutare il popolo ucraino. Anzi, per dirla meglio, sono gli americani che cercano di convincere il loro popolo sulla giustezza dell'invio di armi perche' gli altri paesi occidentali sono solo degli yes-dog che non hanno voce in capitolo, devono obbedire e basta. La verita', quella vera e' solo una. Il controllo del conflitto militare? Ma no. Il vero obiettivo non e' il controllo del conflitto ma il controllo del debito che il conflitto produce. Se controlli il debito, controlli tutto quanto. Sembra inquietante, vero? Ma e' questa la vera essenza del sistema capitalistico occidentale capitanato dagli USA e tutti noi, che siamo nazioni o individui, siamo schiavi del debito. Ecco cosa ci si aspetta dal conflitto russo-ucraino, territori e persone da spolpare per i prossimi decenni. @ilpianistasultetto
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MASSIMO CACCIARI (“La Stampa”, 30/09/24)
"Ciò che più stupisce – o forse dovremmo dire atterrisce – nel modo in cui da ogni parte politica o quasi vengono seguite e commentate le tragedie di questo decisivo momento della nostra storia, quelle medio-orientali in particolare, è l’assoluta dimenticanza in cui sono precipitati principi, idee, simboli che, fino a un non remoto passato, avevano cercato di mantenere viva la speranza di poter giungere a un accordo, se non a una pace, nonostante la violenza del conflitto. Vi erano voci, sia israeliane che islamiche che europee, le quali facevano memoria della triplice preghiera di Abramo, per gli incirconcisi, per Isacco e per Ismaele, voci che non si arrendevano allo “scontro di civiltà” e ricordavano gli innumeri episodi che testimoniano come non solo la contrapposizione, ma anche la complementarietà abbiano caratterizzato nei secoli i loro rapporti.
Non è un destino ineluttabile che il bellum civile tra i popoli che incarnano i grandi monoteismi abramitici debbano assumere l’aspetto della guerra assoluta, della guerra che non può finire se non con l’annullamento del nemico.
Non è un destino, ma l’espressione della volontà perversa di élite culturali e politiche che hanno dimenticato i propri valori, il proprio Dio, o ne hanno interpretato la parola, bestemmiandola, come identità esclusiva, comando, imposizione, feroce intolleranza. È una gara a chi meglio dimentica la virtù senza la quale mai potrebbe darsi una pace in terra. Il torto chiama vendetta e basta, e se smisurato il torto, smisuratissima sia la vendetta. Il perdono non è possibilità prevista. Neppure un fantasma ormai, un puro nulla. Credete si tratti solo di virtù teologica? Poveri incantati realisti! Col vostro realismo si sono prodotti i trattati di “pace” seguenti la prima Grande Guerra; coi vostri disincanti si sono generati gli Hitler. La disponibilità al perdono è virtù quintessenzialmente politica.
Dove sono passati fiumi di sangue, nessun cammino di pace è concepibile se essa non solo manca, ma viene assolutamente negata anche come pura, remota possibilità. Attenzione però, il Male assoluto non è perdonabile. E oggi il nemico è tale, così viene sempre rappresentato. Guerra infinita perciò sia.
E noi europei occidentali? Vi assistiamo forti di crederci al riparo delle catastrofi globali che per due volte in mezzo secolo dal nostro cuore di tenebra si sono scatenate. Non abbiamo prevenuto il bellum civile balcanico, tantomeno quello ucraino-russo. Pensiamo di porre fine a quest’ultimo come si è fatto col primo, bombardando Belgrado? Nessun piano europeo di compromesso, neppure di armistizio, nessuna iniziativa autonoma. La discussione verte sul modello di missili di cui fornire l’Ucraina. Alta diplomazia invero, grande politica. Tanto, si pensa, l’ “affare” si risolverà attraverso distruzioni e massacri che riguardano “loro”. Le atomiche le hanno russi e americani e vedrete che non le useranno. Infatti, le grandi potenze imperiali progettano da tempo altre forme di guerra, per le quali investono trilioni di dollari. Troppo “sporca” l’atomica, e come è arcaica la sua stessa immagine, in fondo una bomba moltiplicata per miliardi di volte.
Cerchiamo mezzi nuovi, armi batteriologiche, virus mirati a colpire a morte etnie specifiche, o magari per fasce di età. Progettiamo attacchi ai sistemi di comunicazione e informazione, capaci di distruggere l’ “intelligenza” del nemico.
La fantasia creatrice non si industria a esplorare la via del compromesso politico, ma a scoprire come farsi male in forme innovative, degne di bravi progressisti.
Ci stiamo arrendendo all’idea dell’inevitabilità della guerra.
È incredibile il salto mortale compiuto da tanti opinionisti e “scienziati” del Politico: dalla idea della pace universale garantita dalle “leggi” del libero scambio e del mercato, e dal crollo del Dittatore nemico, che a esse pretendeva di sottrarsi, al “realismo” che considera la guerra lo stato normale dei rapporti tra potenze e interbellum la pace. È un passo avanti, certo, rispetto alla strampalata fantasia di un Governo planetario retto da una presunta universale razionalità tecnico-economica. Peccato non si riesca a essere altrettanto razionali nell’indicare e praticare, in tutte le sedi, vie che possano condurre, sulla base del riconoscimento degli interessi vitali in gioco, a possibili punti di mediazione. Più facile calcolare quanti dollari ci vogliono per rinnovare i propri armamenti.
Nessuno si illuda. Più si sviluppa questa mentalità di guerra, più essa influenzerà le nostre forme di vita, più difficile sarà difendere, non dico sviluppare, all’interno degli stessi Paesi occidentali i principi più autentici di uno Stato di diritto. Tutto si tiene. La tremenda guerra ai confini d’Europa, confini che appartengono all’Europa, determina fisiologicamente l��unilaterale rafforzamento degli Esecutivi, il silenzio dei Parlamenti, regimi dal carattere sempre più autoritario in nome della sicurezza nazionale.
Determina esattamente ciò che si esprime nell’attuale iniziativa legislativa in materia di “ordine pubblico”: blocco stradale che diventa reato penale; proteste in carcere, proteste contro la “grandi opere”, propaganda in loro favore, che diventano punibili in quanto tali; carcere fino a 7 anni per chi occupa case sfitte; vietato l’acquisto della SIM per immigrati senza permesso (Trump applaude). Fare l’abitudine allo stato di guerra significa far l’abitudine a tutto ciò.
Ma anche, cerchino di ricordarselo i nostri democratici, rendere inevitabile il progressivo avanzamento delle destre, e pure di quelle estreme, nell’Occidente sia europeo che americano. È del tutto logico che uno stato di guerra favorisca quelle forze culturali e politiche che proprio sull’inimicizia, sull’inospitalità, su sovranismi gelosi hanno costruito le loro ideologie. Non stupiamoci allora se in Brandeburgo, che ha capitale Berlino, una delle città simbolo, con Gerusalemme, delle tragedie della nostra civiltà, l’AfD sfiora il 30% dei voti, ma arriva al 40% tra i giovani dai 20 ai 30 anni. Non ha sfondato però! dicono i nostri democratici. Non ha sfondato la Le Pen, e, per carità, la Meloni è tutt’altra pasta. E Orbán pure. Non sfondano. E noi consoliamoci sopravvivendo."
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(...) Mosca ha iniziato a preoccuparsi del sostegno occidentale all’Ucraina già nel 2022. Il Cremlino, mal informato dai suoi servizi di sicurezza, non aveva colto la portata della solidarietà che Kyiv avrebbe potuto ottenere. Mosca non aveva colto neppure la simpatia che l’esercito ucraino, combattendo come Davide contro Golia, avrebbe suscitato nei primi mesi dell’invasione presso le opinioni pubbliche soprattutto europee. Più che le disfatte sul campo di battaglia, più che il crollo della certezza di catturare Kyiv in tre giorni, a preoccupare Mosca sarebbero stati la simpatia, l’aiuto e la solidarietà che l’Ucraina stava raccogliendo e che erano i principali avversari del tipo di guerra che il Cremlino, dopo aprile del 2022, ha iniziato a impostare: la guerra lunga, adatta a generare un senso di fatica e frustrazione nella politica e nelle opinioni pubbliche. Mentre studiava i suoi errori sul campo di battaglia, Mosca si rendeva conto che anche le sue operazione di disinformazione erano da rifare.
Gli organi come Sputnik e Rt, le testate russe propagandistiche destinate a un pubblico internazionale, così il 23 maggio del 2022, un ufficiale russo dell’Svr, i servizi di sicurezza esterni, preparò un documento intitolato “Propaganda” e tre giorni dopo lo portò con sé per esporlo al Senato. L’ufficiale si chiama Mikhail Kolesov, ha lavorato per la maggior parte della sua carriera a Kabul, in Afghanistan, ed è diventato l’architetto di una nuova campagna per iniettare forza rigenerata nella macchina di propaganda del Cremlino attraverso un approccio che nel suo documento definisce “sistematico, mirato e attivo, di natura offensiva”. Se il documento è noto è grazie a un’inchiesta realizzata dalla testata russa The Insider e dallo Spiegel. La proposta di Kolesov mira alla produzione di contenuti adatti a stimolare in modo crescente la paura di un conflitto sconfinato, e la rabbia nei confronti dei rifugiati ucraini. L’idea di Kolesov è stata condensata nel Progetto Kylo, che mescola guerra informatica e operazioni di destabilizzazione come manifestazioni e proteste soprattutto in Francia e Germania: pochi mesi fa tre uomini sono andati davanti alla Tour Eiffel a Parigi, hanno posizionato delle bare con sopra la scritta “soldati francesi in Ucraina”, per farlo sarebbero stati pagati circa quattrocento euro a testa, e l’azione era parte del progetto Kylo. L’attenzione di Kolesov nel formulare la nuova offensiva di propaganda si è concentrata anche sui dissidenti russi. Assieme a un altro ufficiale dell’Svr, Mikhail Kulemin, ha progettato un’operazione denominata Ledorub (piccozza) per screditare gli oppositori russi del Cremlino e spaventare chi li finanzia all’estero. Il nome dell’operazione è un riferimento all’arma usata per uccidere Lev Trotsky in Messico nel 1940 (...)
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“ Diceva Eschilo che «la prima vittima della guerra è la verità». Ma la seconda è la logica. Putin affermava di voler «denazificare l’Ucraina», ma usava le bombe e i carri armati, cioè gli stessi metodi con cui Hitler nazificava l’Europa. Gli atlantisti ribattevano che «non si tratta col nemico»: semmai si tratta con l’amico, ma su cosa? Boh. Joe Biden dava del «macellaio» e del «genocida» a Putin, epiteti decisamente appropriati, soprattutto il primo. Ma un tantino indeboliti dal pulpito da cui provenivano: quello del padrone della macelleria (che ha fatto molte più guerre e molti più morti di Putin e al massimo potrebbe assumerlo come garzone). Bill Clinton coglieva l’occasione della guerra di Putin per vantarsi di aver allargato la Nato a Est «pur consapevole che i rapporti con la Russia potevano tornare conflittuali», perché «l’invasione russa dell’Ucraina dimostra che era necessario». Che è un po’ come dire: l’ho preso a calci in culo e lui mi ha spaccato la faccia, quindi avevo ragione io a prenderlo a calci in culo. I trombettieri delle Sturmtruppen ripetevano due mantra. 1. «La Nato è un’alleanza difensiva» (ma non spiegavano come mai nella sua storia abbia aggredito mezzo mondo). 2. «La Nato difende i valori della democrazia» (ma non spiegavano perché vanti tra i suoi soci la Turchia di Erdoğan e abbia appena fomentato un golpettino in Pakistan per cacciare un premier non gradito). Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intimava all’Ue di rinunciare al gas russo «sporco di sangue», «finanziando il genocidio»: lui però continuava ad acquistarlo tramite Paesi vicini e società svizzere, pagandolo profumatamente, «finanziando il genocidio» e per di più incassando da Putin 1,4 miliardi l’anno «sporchi di sangue» per i diritti di transito del gasdotto russo sotto il suolo ucraino.
L’Onu espelleva la Russia dal Consiglio per i Diritti Umani, presieduto dall’Arabia Saudita (nota culla dei diritti umani, apprezzata da Matteo Renzi, ma soprattutto da Jamal Khashoggi, da ottanta giustiziati nel mese di marzo, nonché dai 370mila morti e dai venti milioni di affamati nello Yemen). Per non dipendere dal gas e dal petrolio dell’autocrate Putin, Draghi firmava contratti per far dipendere l’Italia dall’autocrate algerino Abdelmadjid Tebboune (che reprime partiti di opposizione e sindacati, fa arrestare attivisti per i diritti umani ed è fra i migliori partner militari di Mosca) e di altri regimi autocratici che hanno rifiutato di condannare la Russia all’Onu: Qatar, Egitto (vedi alle voci Regeni e Zaki), Congo (vedi alla voce Attanasio), Angola e Mozambico. E continuava a vendere armi all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti (i macellai dello Yemen), all’Egitto e al Qatar. A supporto del ribaltamento della logica, si provvedeva a ribaltare anche il vocabolario, secondo i dettami del ministero della Verità in 1984 di George Orwell: «La guerra è pace», «La libertà è schiavitù», «L’ignoranza è forza». Putin vietava di parlare di «guerra» perché la sua era solo un’«operazione militare speciale». E chi diceva il contrario finiva in galera. Ma in passato anche i buoni occidentali, quando aggredivano militarmente questo e quello, la guerra non la nominavano mai: meglio “missione umanitaria”, “esportazione della democrazia”, “peacekeeping”. A ogni strage di civili – regolarmente attribuita ai russi, anche nei casi in cui era opera delle truppe ucraine o dei loro fiancheggiatori neonazisti del Battaglione “Azov” – si ricorreva a termini impropri come “genocidio” (distruzione sistematica di un popolo, di un’etnia, di un gruppo religioso) e a paragoni blasfemi con l’Olocausto, la Shoah, la Soluzione Finale (termini finora usati da tutti, fuorché dai negazionisti, esclusivamente per quell’unicum storico che fu lo sterminio nazista degli ebrei). Ma bastava leggere i libri di Gino Strada per sapere che le stragi di civili sono una costante di ogni conflitto e si chiamano precisamente “guerra”, visto che in ciascuna il rapporto fra vittime civili e militari è invariabilmente di 9 a 1. E quella in Ucraina purtroppo non faceva eccezione, malgrado l’indignazione selettiva dei fanatici atlantisti che – per bloccare sul nascere qualunque tentativo di portare Putin al tavolo del negoziato – si affannavano a dipingere quel conflitto come diverso da tutti gli altri per le vittime civili, le fosse comuni, le torture, le violenze gratuite e le armi proibite (anch’esse caratteristiche costanti di tutti i conflitti, inclusi quelli scatenati dai “buoni”). “
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Dalla prefazione di Marco Travaglio a:
Franco Cardini, Fabio Mini, Ucraina. La guerra e la storia, Paper First, Maggio 2022 [Libro elettronico]
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"Stiamo cercando di fermare la guerra che è stata scatenata contro di noi usando il popolo ucraino". Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ripete la narrativa ufficiale del Cremlino sul conflitto in Ucraina e la sala scoppia a ridere. E' successo alla conferenza Raisina Dialogue in India, che ha avuto luogo dopo la riunione ministeriale del G20 a New Delhi. Lavrov è stato costretto a interrompere, e poi ripetuto tre volte: la guerra "ha influenzato, influenzato, influenzato" la politica russa. Il video è stato pubblicato dal Moscow Times e rilanciato dalla testata indipendente Meduza.
A me non fa ridere, pensando a quanti ancora credono fermamente nella propaganda russa.
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Conflitto russo ucraino, i carri armati possono davvero decidere le sorti di una guerra?
L'esperto Johannes Andersen della Swedish defence research agency ci spiega perché un carro armato è considerato la ciliegina di un esercito. Cosa vuol dire? Perché sono così importanti in battaglia?
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Pagato caro, ma bello.
Il conflitto russo-ucraino, dal 2022 ad oggi, è costato alle imprese italiane 155,1 miliardi di euro.
Ai 13,4 miliardi di mancate esportazioni verso Russia e Ucraina si sommano la perdita di 18,4 miliardi di export verso la Germania, 78,9 miliardi di maggiori costi per l'acquisto di energia dall'estero e 44,3 miliardi di maggiori oneri finanziari a causa dell'aumento dei tassi d'interesse per contrastare l'inflazione.
In prospettiva, il protrarsi della crisi in Medio Oriente potrebbe determinare uno shock sui prezzi energetici con un impatto recessivo sul Pil dell'Italia per 18,8 miliardi di euro nel biennio 2025-2026.
L'impatto economico dei conflitti in corso è calcolato nel rapporto dell'Ufficio studi di Confartigianato presentato oggi all'Assemblea della Confederazione e che fotografa oneri e ostacoli sulle aziende italiane, in particolare sui 4,6 milioni di piccole imprese che danno lavoro a 11,4 milioni di addetti.
A cominciare dalla pressione fiscale che nel 2024 fa registrare 36,6 miliardi di maggiore tassazione su cittadini e imprese italiani rispetto all'Eurozona, pari a 620 euro pro capite in più. Al peso del fisco si aggiunge la batosta del caro-bollette: nel biennio 2022-2023 le piccole imprese italiane hanno pagato l'energia elettrica 11,8 miliardi in più rispetto alla media dei Paesi dell'Unione economica e monetaria.
Ma ora basta parlare di spiccioli e di vil denaro. L'importante è aver fatto qualcosa di fondamentale per far tornare la pace nel mondo sconfiggendo il vile invasore.
Siatene orgogliosi.
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Nato, a rotting relic of the Cold War, today exist only to inflict suffering and steal resources while it inevitably rots away, and now it's almost its time, it's scared and lashes in anger, but the world endures and prepares the final blow, for the rotting monster is almost dead
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⚠️ MAO NING: LA NATO DOVREBBE RIFLETTERE SUL TIPO DI RUOLO SVOLTO NELLA STABILITÀ EUROPEA E GLOBALE, PIUTTOSTO CHE ALIMENTARE LA TENSIONE IN TUTTO IL MONDO E PROMUOVERE LA NARRATIVA DELLA "MINACCIA CINESE" ⚠️
🇨🇳 Oggi, 9 febbraio, un giornalista di RIA Novosti ha chiesto a Mao Ning - Portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese - un commento sulle dichiarazioni di Jens Stoltenberg (NATO) sul fatto che "ciò che accade oggi in Europa riguarda al Conflitto Ucraino potrebbe influenzare le azioni della Cina in Asia", e che la Cina "sta aumentando la sua attività di raccolta di informazioni in Europa" 🤪
⭐️ La risposta di Mao Ning:
💬 "La NATO ha continuato ad andare ben oltre la sua tradizionale Area di Difesa e ha chiesto ai suoi membri di aumentare le spese militari e di espandere le attività militari, e ora muove accuse e critiche contro la Cina. Questo è un doppio standard da manuale" 📖
💬 "La Cina è impegnata sulla Via dello Sviluppo Pacifico e ha un track-record migliore di qualsiasi altro grande paese nel sostenere la Pace e la Sicurezza. Non abbiamo mai invaso nessun paese, non abbiamo mai iniziato alcuna guerra per procura. Non ci siamo mai impegnati in operazioni militari globali o minacciato altri paesi con la forza" 🕊
💬 "Ciò che la NATO dovrebbe fare è abbandonare la mentalità della Guerra Fredda e il pregiudizio ideologico, e riflettere su che tipo di ruolo abbia svolto nella stabilità europea e globale, piuttosto che alimentare la tensione in tutto il mondo e promuovere la narrativa della "Minaccia Cinese" 😵💫
🔍 Per chi volesse approfondire questo tema, può rifarsi a questi post del Collettivo Shaoshan:
🔺Zhao Lijian: "La NATO si è ridotta ad essere uno strumento di egemonia. [...] Pur affermando di essere un'organizzazione difensiva, la NATO ha costantemente creato scontri e problemi. Mentre chiedeva a paesi terzi di attenersi alle basilari norme che regolano le relazioni internazionali, la NATO ha condotto guerre contro paesi sovrani e ha sparato i suoi proiettili indiscriminatamente portando alla morte di civili e allo sfollamento" - post completo 📄
🔺Zuo Dapei: "La NATO è un'alleanza di aggressione militare imperialista formata da paesi capitalisti sviluppati in Europa e Nord America. Le azioni militare condotte dalla NATO dimostrano che essa non è un'alleanza militare atta alla protezione della sicurezza degli Stati membri, ma una macchina da guerra aggressiva dei paesi imperialisti europei e americani" | serie di post: I, II, III, IV, V, VI 📄
🔺Li Zhanshu: "Loro [Paesi NATO] stanno mettendo insieme strutture a blocchi ristretti e stanno anche perseguendo una strategia indo-pacifica proprio per frenare il nostro sviluppo attraverso due oceani: Pacifico e Indiano. [...] Combatteremo insieme alla Russia contro la loro egemonia e la loro politica di potere" - post completo 📄
🔺China Daily: "La NATO è un relitto della Guerra Fredda e il Conflitto Russo-Ucraino è colpa della NATO" ⚔️
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⚠️ MAO NING: NATO SHOULD REFLECT ON KIND OF ROLE IT PLAYS IN EUROPEAN AND GLOBAL STABILITY, RATHER THAN FEEDING WORLDWIDE TENSION AND PROMOTING THE “CHINESE THREAT” NARRATIVE ⚠️
🇨🇳 Today, February 9, a journalist from RIA Novosti asked Mao Ning - Spokesman of the Ministry of Foreign Affairs of the People's Republic of China - for a comment on Jens Stoltenberg's (NATO) statements that "what is happening in Europe today concerns conflict could affect China's actions in Asia", and that China "is increasing its intelligence-gathering activity in Europe" 🤪
⭐️ Mao Ning's answer:
💬 “NATO has continued to go far beyond its traditional Defense Area and has asked its members to increase military spending and expand military activities, and is now leveling accusations and criticisms against China. This is a double standard from manual" 📖
💬 “China is committed to the Way of Pacific Development and has a better track record than any other major country in supporting Peace and Security. We have never invaded any country, we have never started any proxy war. never engaged in global military operations or threatened other countries with force" 🕊
💬 "What NATO should do is abandon the Cold War mentality and ideological bias, and reflect on what kind of role it has played in European and global stability, rather than fueling tension around the world and promoting the narrative of " Chinese threat" 😵💫
🔍 For those wishing to learn more about this topic, they can refer to these posts from the Shaoshan Collective:
🔺Zhao Lijian: "NATO has reduced itself to being an instrument of hegemony. [...] While claiming to be a defensive organization, NATO has constantly created confrontations and problems. While asking third countries to abide by the basic rules that regulate international relations, NATO has waged wars against sovereign countries and fired its projectiles indiscriminately leading to civilian deaths and displacement" - full post 📄
🔺Zuo Dapei: "NATO is an alliance of imperialist military aggression formed by developed capitalist countries in Europe and North America. The military actions conducted by NATO demonstrate that it is not a military alliance fit to protect the security of member states, but an aggressive war machine of the European and American imperialist countries" | series of posts: I, II, III, IV, V, VI 📄
🔺Li Zhanshu: “They [NATO countries] are putting together small block structures and are also pursuing an Indo-Pacific strategy precisely to curb our development across two oceans: Pacific and Indian. [...] We will fight together with Russia against their hegemony and power politics" - full post 📄
🔺China Daily: "NATO is a relict of the Cold War and the Russo-Ukrainian conflict is NATO's fault" ⚔️
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SANZIONI...E SANZIONATI...
L'India offre una backdoor per le importazioni di petrolio russo in Gran Bretagna attenuando gli sforzi della Gran Bretagna per limitare i finanziamenti al Cremlino.
Gli acquirenti britannici di energia hanno aumentato le importazioni dalla più grande raffineria indiana, che a sua volta ha aumentato le importazioni di greggio dalla Russia, secondo i dati
Ciò suggerisce che gli acquirenti hanno sostituito alcune importazioni direttamente dalla Russia con importazioni dalle raffinerie russe, supportando indirettamente i flussi di petrolio russi.
Tale catena di approvvigionamento è del tutto legale secondo le regole del Regno Unito, ma i dati hanno sollevato preoccupazioni sul fatto che gli sforzi britannici per tagliare i contanti al Cremlino vengono compromessi.
Oleg Ustenko, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha affermato che le aziende "sfruttano le debolezze del regime delle sanzioni".
"Prima del conflitto, era piuttosto raro che le raffinerie indiane lavorassero il greggio russo", afferma Alan Gelder, esperto di raffinazione presso Wood Mackenzie. “Ora, circa un barile su cinque del greggio che lavorano è russo.
“Loro [le raffinerie indiane] hanno sempre esportato in Europa, ma ora esportano di più perché è più attraente poiché i prezzi del diesel in Europa sono più alti
Le sanzioni stanno funzionando... 😎🤡
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