#comunità ecclesiale
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radioconcordiagrigento · 2 years ago
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San Gerlando: il messaggio alla Comunità ecclesiale e civile di mons. Alessandro Damiano
San Gerlando: il messaggio alla Comunità ecclesiale e civile di mons. Alessandro Damiano In occasione della Festa di San Gerlando (25 febbraio 2023), patrono dell’Arcidiocesi e città di Agrigento, mons. Alessandro Damiano, ha indirizzato alla Comunità ecclesiale e civile il messaggio che segue. S.Ecc. Alessandro Mons. Damiano Fratelli e sorelle nel Signore desidero cogliere l’occasione della…
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cooperatoresveritatisinfo · 2 years ago
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Benedetto XVI: Missione Famiglia-Parrocchie e vera Chiesa sinodale 2005
Benedetto XVI: Missione Famiglia-Parrocchie e vera Chiesa sinodale 2005
Cari Amici, il 6 giugno 2005 da poco eletto, Papa Benedetto XVI riprese il progetto avviato da Giovanni Paolo II per il Giubileo del 2000 e per le riforme avviate dal Concilio Vaticano II. In un Discorso alla Diocesi di Roma, ma atto a GUIDARE tutta la Chiesa, rimarcava le tappe fondamentali DEL PROGETTO SINODALE E PASTORALE della Chiesa intera avendo, appunto, Roma e la sua diocesi quale punto…
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delectablywaywardbeard-blog · 9 months ago
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Vibo Valentia, intimidazione al vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea: bossolo di pistola nella cassetta delle lettere
02 marzo 2024 12:29 L’avvertimento al presule calabrese fa seguito a quelle avvenute ai danni di parroci di centri minori della provincia   “Anche io – ha detto mons. Nostro – sono stato minacciato. Con le mie mani ho raccolto il bossolo che mi è stato inviato per intimorirmi. Gli attacchi che come comunità ecclesiale stiamo subendo in questi giorni sono un’offesa contro Dio e la società civile.…
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anticattocomunismo · 1 year ago
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Francesco ha un suo proprio progetto di Chiesa che, in alcuni punti, coincide con quello dei riformisti dottrinali, ma che in realtà consiste nel vivere la fede in una nuova comunità ecclesiale inclusiva.
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siciliatv · 1 year ago
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Favara, Nomina di Antonella Vita come Coordinatore Provinciale della DC ad Agrigento Celebrata dalla Comunità Ecclesiale
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La nomina di Antonella Vita a coordinatrice provinciale della Democrazia Cristiana ad Agrigento, avvenuta domenica 21 ottobre scorso, è stata festeggiata con grande entusiasmo dalla comunità ecclesiale della Chiesa B.M.V. Mediatrice di tutte le Grazie di Favara, comunemente conosciuta come la "chiesa della Luna". Antonella Vita, una delle figure di spicco nella comunità ecclesiale di Favara, è stata oggetto di una dolcissima sorpresa organizzata dal parroco Don Lillo Di Salvo, con la collaborazione di altri membri della parrocchia. La sorpresa è stata messa in atto domenica scorsa, il 29 ottobre, subito dopo la messa serale delle ore 18.   Don Lillo Di Salvo ha convocato tutti i parenti e gli amici di Antonella Vita per celebrare insieme questo importante traguardo nella sua vita. L'emozione e la commozione hanno invaso Antonella Vita nel momento in cui ha scoperto la festa a sorpresa organizzata in suo onore. Nel suo discorso di ringraziamento, Antonella Vita ha espresso la sua gratitudine verso la comunità ecclesiale e il parroco, sottolineando il suo impegno continuo a servire la comunità cittadina di Favara e l'intera provincia di Agrigento nel suo nuovo ruolo di coordinatrice provinciale agrigentina della Democrazia Cristiana. La celebrazione ha dimostrato ancora una volta quanto sia profondo il legame tra Antonella Vita e la sua comunità, e quanto sia determinata a continuare a servire con dedizione il bene della città di Favara e dell'intera provincia di Agrigento nella sua nuova posizione di responsabilità politica. Read the full article
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incamminoblog · 1 year ago
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Don Luciano Labanca "la comunione non è un’optional"
XXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A)  (10/09/2023) Vangelo: Mt 18,15-20 Il brano evangelico di questa domenica è tratto dal cosiddetto “Discorso ecclesiale”, uno dei pilastri del Vangelo di Matteo. In questo insegnamento di Gesù si ritrovano i suggerimenti sulla vita della comunità cristiana, che è chiamata ad essere un segno vero di amore e comunione tra le pieghe della società e del…
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amicidomenicani · 2 years ago
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Quesito Buongiorno p. Angelo,  ho letto sul sito tutte le risposte in merito alla cremazione e dispersione in natura.  Mia madre ha chiesto entrambe le cose.  Ora vorrei chiederLe se a parte una preghiera al momento della dispersione ci sono altre pie pratiche o preghiere fa fare.  (anche per la dispersione si deve dare una notifica alle pubbliche autorità) Grazie. cordiali saluti. s.b. Risposta del sacerdote Carissima, 1. la Chiesa preferisce la sepoltura dei corpi, sebbene acconsenta alla loro cremazione. 2. E questo per quattro motivi menzionati dall'Istruzione Ad resurgendum cum Christo della Congregazione per la dottrina della fede, che porta la data del 15 agosto 2016. 1) “Seppellendo i corpi dei fedeli defunti, la Chiesa conferma la fede nella risurrezione della carne”. 2) “Intende mettere in rilievo l’alta dignità del corpo umano come parte integrante della persona della quale il corpo condivide la storia” 3) “Inoltre, la sepoltura nei cimiteri o in altri luoghi sacri risponde adeguatamente alla pietà e al rispetto dovuti ai corpi dei fedeli defunti, che mediante il Battesimo sono diventati tempio dello Spirito Santo e dei quali, come di strumenti e di vasi, si è santamente servito lo Spirito per compiere tante opere buone”. 4) Infine la sepoltura nei cimiteri o in altri luoghi sacri favorisce il ricordo e la preghiera per i defunti da parte dei familiari e di tutta la comunità cristiana, nonché la venerazione dei martiri e dei santi". 3. In questa Istruzione viene ricordato che proprio attraverso la sepoltura dei corpi nei cimiteri, nelle chiese o nelle aree ad esse adibite, è stata tenuta desta la comunione tra i vivi e i defunti. Nello stesso tempo si è ovviato al pericolo di nascondere un evento al quale tutti dobbiamo prepararci. Ugualmente si rimedia ad un altro pericolo qual è quello di privatizzare la morte di una persona cara, dimenticando la dimensione sociale ed ecclesiale di ogni persona per la cui nascita ci si è rallegrati, con la quale si è vissuti insieme, che è stata partecipe della gioia e del dolore degli altri, della quale si è fruito del suo apporto e alla quale ci si è donati. 4. Privilegiando dunque la sepoltura o l’inumazione, tuttavia “laddove ragioni di tipo igienico, economico o sociale portino a scegliere la cremazione, scelta che non deve essere contraria alla volontà esplicita o ragionevolmente presunta del fedele defunto, la Chiesa non scorge ragioni dottrinali per impedire tale prassi, poiché la cremazione del cadavere non tocca l’anima e non impedisce all’onnipotenza divina di risuscitare il corpo e quindi non contiene l’oggettiva negazione della dottrina cristiana sull’immortalità dell’anima e la risurrezione dei corpi”. La cremazione è vietata solo nel caso in cui venga “scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana”. 5. Fatta la cremazione per ragioni legittime, “le ceneri del defunto devono essere conservate di regola in un luogo sacro, cioè nel cimitero o, se è il caso, in una chiesa o in un’area appositamente dedicata a tale scopo dalla competente autorità ecclesiastica. 6. La conservazione delle ceneri in un luogo sacro può contribuire a ridurre il rischio di sottrarre i defunti alla preghiera e al ricordo dei parenti e della comunità cristiana. In tal modo, inoltre, si evita la possibilità di dimenticanze e mancanze di rispetto, che possono avvenire soprattutto una volta passata la prima generazione, nonché pratiche sconvenienti o superstiziose. 7. Conseguentemente l’Istruzione dichiara: “Per i motivi sopra elencati, la conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica non è consentita”. Vi si legge inoltre: “Non sia permessa la dispersione delle ceneri nell’aria, in terra o in acqua o in altro modo oppure la conversione delle ceneri cremate in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti, tenendo presente che per tali modi di proced
ere non possono essere addotte le ragioni igieniche, sociali o economiche che possono motivare la scelta della cremazione”. Questo per evitare di pensare che con la morte finisca tutto e venga troncato il rapporto con i vivi. 8. Sarebbe stato bello se l’Istruzione avesse ricordato l’importanza del sepolcro e della preziosità di essere sepolti in un luogo sacro. A questa lacuna supplisce San Tommaso ricordando l'importanza del monumento funebre, anche se la parola monumento dà l'impressione di qualcosa di grandioso, mentre è sufficiente un sepolcro, un loculo. Dice testualmente: “Tale pratica giova ai morti perché chi guarda i sepolcri ricorda i defunti e prega per loro” (Somma teologica, Supplemento, 71,11). “la sepoltura in luogo sacro giova al defunto: poiché si deve credere che il morto stesso, o un altro, nello scegliere la sepoltura del corpo in un luogo sacro affidi l'anima alla protezione e alle preghiere di qualche santo; e anche al patrocinio di quanti sono addetti a quella chiesa, in quanto pregano spesso per i morti tumulati presso di loro”. In passato i cimiteri venivano legati al nome di qualche santo, soprattutto martire. Con questo si intendeva affidare le anime dei defunti all'intercessione del santo patrono del cimitero. Oggi vi supplisce l'intercessione del santo patrono di quel territorio o di quella parrocchia. Ora disperderli per l'aria o nell'acqua del mare significa sottrarli alla speciale intercessione dei santi protettori di quel luogo sacro. Ti benedico, ti ricordo nella preghiera e ti auguro ogni bene. Padre Angelo
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isacopraxolu · 2 years ago
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#PapaFrancesco, #LGBTQ: “La #Chiesa non chiude le porte” #comunità #queer #vaticano #news #italia #esteri #5aprile #tfnews 
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Messina, comunicare il sacro: il venerdì santo a Taormina
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Messina, comunicare il sacro: il venerdì santo a Taormina. Il sacro ";tremendo e fascinoso", nel tripudio simbolico della processione del Venerdì Santo a Taormina - “liturgia” condivisa da una comunità sempre nuova, sinodale, ovvero in cammino, che vede protagoniste le "donne della Congregazione del Varo" - e quanto è stato disvelato ai numerosi giornalisti giunti da tutta la Sicilia alla scoperta di una tradizione unica nel suo genere. Il corso è stato promosso dall'Ordine dei Giornalisti di Sicilia e dal Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti  e organizzato dall'Ucsi Sicilia e si è svolto nel cuore di Taormina, nella suggestiva Chiesa di San Giuseppe. “Il valore e la novità dell'evento”, è quanto hanno sottolineato, in apertura , in forma corale, Santino Franchina, Consigliere nazionale Ordine dei giornalisti, Salvatore Di Salvo, Segretario nazionale Ucsi e Tesoriere regionale Odg Sicilia, e Domenico Interdonato, Presidente UCSI Sicilia. Il Prof. Don Paolo Buttiglieri, docente di Comunicazione Sociale, Università Pontificia Salesiana, giornalista, responsabile del Progetto e consulente ecclesiastico UCSI Sicilia ha illustrato le motivazioni della scelta della Processione di Taormina. L'iconica rappresentazione della dialettica “luce e tenebre”, innanzitutto,, di marca giovannea, inoltre ill protagonismo dell' "universo donna", che da Eva, passando per Maria, giunge ai confini del nostro tempo e trova luogo storico in una processione "ecumenica" , "sinodale", aperta dalla croce di Cristo “Monogramma dell’Eterno mistero” e ipostasi dell’augustum. Mons. Carmelo Lupò, Parroco: San Nicolò di Bari, dell’ Arcipretura di Taormina, ha sottolineato le condizioni per vivere il sacro sotto l’aspetto pastorale ed ecclesiale. E’ un comunità che incontra Cristo, “per attrazione”. La “sacra rappresentazione” del Venerdì Santo, non è un mero spettacolo, bensì il mistero della vita e della morte, una liturgia che “rompe gli argini”, per aprirsi alla “sinodalità”. Cristiani che vogliono incontrare il volto di Cristo, e in esso tutte le sofferenze del mondo, accompagnati dalla Madre. L’Avv. Vito Livadia, Postulatore delle cause dei Santi, dottorando di ricerca presso la Pontificia Università Lateranense, ha sottolineato, sotto l’aspetto giuridico, l’importanza che la Chiesa conferisce ai “sacramentali”, tra questi le processioni. La Chiesa del Varo’, la sua storia e i suoi “misteri”, la Confraternità maschile e la sua dissoluzione, la fondazione della Congregazione delle Donne del Varo’ e la Processione dei misteri del Venerdi’ Santo, i temi trattati sotto l’aspetto storico e religioso. Nel 1933 erano 300, oggi sono 700 le donne del Varo’, di tutte le età, ha precisato la Prof.ssa Lucia Lo Giudice, già docente di Filosofia e Storia presso i licei, socia della Ucsi Sicilia Congregazione del Varò. Un’appartenenza che si trasmette nelle generazioni che si susseguono. Molte socie vivono fuori, trovano l’occasione per un gradito ritorno ai piedi della Madre Addolorata. “La donna e la sofferenza”, binomio che accomuna le socie della Congregazione. Nei loro volti disvelati dalla luce fioca delle caratteristiche fiaccole, preparate e custodite gelosamente, persino nel trapasso terreno, si dipinge il bisogno del sacro, impastato di sofferenza.  La processione diviene “l’elemento catartico”, tanto atteso. Il Prof. Mario Bolognari, già Ordinario di Antropologia Culturale presso l'Università di Messina, Sindaco di Taormina, riferendosi al cerimoniale, delinea i tratti di una tradizione popolare che si reinventa ogni anno. Cambiano gli scenari, cambiano i soggetti, si domanda: “Chi è l’osservatore”? In riferimento, in particolare, al giornalista comunicatore. In questo inevitabile “specchiamento”, la narrazione interrelata di universi simbolici, pur partendo da intenzioni di mera interpretazione, diventa in maniera inesorabile autobiografia. Il Dott. Antonello Piraneo, Direttore de “La Sicilia”, conclude gli interventi, sottolineando la scelta redazionale di comunicare i contenuti del sacro, attraverso le immagini e i contenuti, evitando di indugiare su aspetti esteriori, come spesso accade. La comunicazione giornalistica sostiene le altre Istituzioni che presiedono all’organizzazione degli eventi legati al sacro, come accade da tempo per la festa di Sant’Agata. Il sacro, nella comunicazione giornalistica, non necessita di un’ appartenenza religiosa, al fine dii una efficacia in termini di cosignificazione. La visione di immagini inedite di fine anni ’90 della Processione, tratte dall’archivio di Orazio Cristaldi, Taormina, “La processione del Venerdì Santo”, montate dal documentarista Roberto Giamboi, in maniera suggestiva hanno fatto percepire l’unicità e il valore dell’evento. Gli interventi e le testimonianze, infine, del Sig. Nino Crimi, Capo varetta del “Cristo morto”, in merito alla preparazione, della Prof.ssa Mirella Bolognari, docente di Storia dell’Arte, che ha descritto in maniera efficace il rituale della Processione, e del Sig. Tino Giammona, artista, che si è soffermato sulla storia e sulle tecniche di restauro del “Cristo morto”,  hanno chiuso il pomeriggio taorminese.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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isshinotasuke · 2 years ago
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itisanage · 2 years ago
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Domanda rivolta agli amici credenti – gli altri mi scusino e mi perdonino se indirettamente li coinvolgo. Consapevole dell’impertinenza – nel caso non è quella dei fanciulli e non è affatto innocente… e forse non è nemmeno impertinente. Ho la sensazione che in ampi strati della comunità dei credenti, o di ciò che ne rimane – “ciò che rimane” è la condizione reale, incontrovertibile della ecclesia in questo momento storico, e non è solo una fotografia sociologica – ci si rassegni alla sordità del cosiddetto “mondo cattolico” circa la necessità di essere più rigorosi nelle definizioni di fede e nella loro difesa. Si è soli nel rintuzzare fesserie, luoghi comuni, ciarpame sotto-culturale che spesso, però, proviene dai piani alti della prosopopea mediatica vigente. Forse ci si poteva aspettare qualcosa di più dall’apparato ecclesiale, ma quel di più stenta a manifestarsi, anzi, pare essersi dissolto. Silenzio. Negli anni, perché il processo viene, non so da quanto, ma da lontano, mi sono dato una spiegazione di questo tipo: sono convinti di essere così inattaccabili che non si curano; sono così sicuri di possedere la verità, circa la situazione della Chiesa, che repliche e contenziosi dibattimentali pesano meno di una virgola nel formarsi di convinzioni che sono loro saldamente in mano.
Nella realtà, per me una tristissima realtà, è che il livello intellettuale, teorico, teologico, degli studi, delle università cattoliche, delle istituzioni educative “dei preti” si sia così abbassato che neppure percepiscano la catastrofe. Non voglio descrivere situazioni troppo personali e, per molti versi, davvero intime, ma non servirebbe a nulla richiamare, come di solito si fa, la leggenda del Santo inquisitore dostoevskijana, per descrivere l’abominevole condizione di lassitudine, incomprensione e sottovalutazione della prostrazione religiosa in cui versa la maggior parte, me compreso, di coloro che ancora fanno riferimento al cattolicesimo. Tanto che ormai diventa un esercizio di sopravvivenza culturale più che non di riaffermazione delle proprie convinzioni di fede.
Detto questo, divento brutale nella domanda: ma non è che sia la sommità dell’ecclesia a non credere più in nulla, che sia quel vertice a vivere nell’inesistenza di Dio e del Cristo che professiamo? E che la volgarità e le irrisioni provengano da coloro che leggono, come le fiere, la paura negli occhi della preda perché il pastore è fuggito?
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radioconcordiagrigento · 2 years ago
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San Gerlando 2023 ecco il programma: Riprende la Peregrinatio del mezzobusto reliquiario.
In programma quest’anno, per le celebrazioni in onore di san Gerlando, sono previste due manifestazioni esterne che riprendono la Peregrinatio del mezzobusto reliquiario di San Gerlando. DOMENICA 19 CATTEDRALEOre 11,30 Ore 19,00 Ore 20,00Celebrazione eucaristica Traslazione delle reliquie Celebrazione eucaristica Presenzia il Capitolo Metropolitano LUNEDI’ 20Peregrinatio delle reliquie a…
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cooperatoresveritatisinfo · 18 days ago
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Messaggio di Papa Francesco: 150° arrivo del Quadro a Pompei della Madonna del Rosario
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO IN OCCASIONE DEL 150° ANNIVERSARIO DELL’ARRIVO DEL QUADRO DELLA VERGINE DEL ROSARIO A POMPEI _________________________ Al caro Fratello Mons. Tommaso Caputo Arcivescovo Prelato di Pompei Delegato Pontificio per il Santuario della B. Maria V. del S. Rosario Ho appreso con piacere che la Comunità ecclesiale che è in Pompei si appresta a celebrare con opportune…
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delectablywaywardbeard-blog · 11 months ago
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Mons. Boccardo, unire le forze per il servizio delle comunità
“La partecipazione delle autorità civili e militari a questo solenne evento ecclesiale ci onora e ci conferma nel proposito di unire le forze per il servizio delle comunità affidate alle nostre cure”: è uno dei passaggi dell’omelia dell’arcivescovo di Spoleto, Renato Boccardo, in occasione della celebrazioni, domenica 14, in onore del patrono San Ponziano.     E l’appello di mons. Boccardo è…
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anticattocomunismo · 2 years ago
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Dio genere neutro. L'ultima follia teologica
La comunità ecclesiale anglicana sta passando al vaglio teologico la possibilità di un linguaggio più “inclusivo”. Dio non dovrebbe essere più un Egli o Lui e neppure un’Ella o Lei. Bisognerebbe trovare un pronome neutro che non offenda nessuno. La fluidità di genere oltre a flagellare la vita dell’uomo prova a mettere bocca sulla teologia. Ora, se Dio non fosse più Padre, il Cristo non sarebbe…
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siciliatv · 1 year ago
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Favara. L'arciprete Don Giuseppe D'Oriente lascerà la città a settembre
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Il noto arciprete don Giuseppe D'Oriente, dopo aver trascorso circa dieci anni a Favara, lascerà la comunità per assumere il ruolo di parroco nella parrocchia Santo Stefano Martire di Santa Elisabetta, suo paese d'origine, a partire dal 1 settembre 2023. La notizia, come immediatamente riportato da SiciliaTv.org lo scorso sabato è stata ufficializzata con l'annuncio dell'Arcivescovo di Agrigento riguardo ai nuovi cambiamenti ecclesiastici. Questa decisione, sebbene necessaria per il suo percorso spirituale e personale, è stata accolta con tristezza dai fedeli favaresi che si erano affezionati profondamente all'arciprete. Sempre pronto al dialogo e disponibile, Don Giuseppe D'Oriente sta sicuramente lasciando un segno indelebile nella comunità durante la sua permanenza. È importante sottolineare che il 3 novembre 2019, don Giuseppe D'Oriente ha celebrato il 25º anniversario della sua ordinazione sacerdotale, un traguardo significativo nella sua vita religiosa. Durante la sua permanenza a Favara, ha affrontato diverse vicende che hanno profondamente segnato la città, tra cui la distruzione della statua di Gesù nel marzo 2019 situata all'incrocio tra via Saragat e viale Stati Uniti, l'omicidio di Lorena Quaranta a Furci Siculo nel 2020, la situazione pandemica con Covid-19 e la scomparsa di Gessica Lattuca. UN PO' DI STORIA ... Il primo giorno di attività pastorale di don Giuseppe D'Oriente a Favara risale al 24 settembre 2013, quando, all'età di 63 anni, è stato presentato alla comunità favarese e ha celebrato la sua prima messa nella Chiesa Madre. L'insediamento ufficiale come guida della comunità ecclesiale di Favara è avvenuto successivamente, il 29 settembre 2013. Don Giuseppe ha assunto il ruolo di arciprete, subentrando al precedente arciprete don Mimmo Zambito (trasferito a Lampedusa). Prima della sua ordinazione sacerdotale del 3 novembre 1994, don Giuseppe D'Oriente ha trascorso 20 anni insegnando in diverse scuole in Eritrea e Israele, accumulando una notevole esperienza nell'ambito dell'educazione. La sua padronanza delle lingue, tra cui l'arabo, il francese, l'inglese e l'ebraico, gli ha permesso di comunicare efficacemente con persone provenienti da diverse culture e background. Oltre al suo servizio a Favara, don Giuseppe D'Oriente è stato arciprete anche nelle parrocchie di Aragona e Raffadali, dimostrando il suo impegno costante nel guidare e sostenere le comunità spirituali. Inoltre, ha ricoperto il ruolo di Direttore del Seminario Arcivescovile di Agrigento, contribuendo alla formazione e alla preparazione dei futuri sacerdoti. La sua vasta esperienza e il suo curriculum di tutto rispetto testimoniano la sua dedizione al servizio della Chiesa e dei fedeli. Nonostante la tristezza per la partenza di don Giuseppe D'Oriente, la comunità di Favara gli augura il meglio nella sua nuova missione a Santa Elisabetta e gli esprime gratitudine per tutto ciò che ha fatto durante il suo tempo a Favara. Read the full article
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